POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XII - N. 01•2014 - FEBBRAIO 2014 - CONTIENE I.P.
N. 01 • 2014 U N I O N E
P R O V I N C I A L E
L'agricoltura è attenta all'ambiente
A G R I C O L T O R I
Latte, si torna a sperare nell'intesa
"Adesso ci tassano pure la bandiera"
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XII - N. 01•2014 - FEBBRAIO 2014 - CONTIENE I.P.
Sommario
N. 01 • 2014 U N I O N E
P R O V I N C I A L E
A G R I C O L T O R I
Mini Imu, una nuova 'trovata' da burocrati L'agricoltura è attenta all'ambiente
Latte, si torna a sperare nell'intesa
"Adesso ci tassano pure la bandiera"
L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 28/01/2014 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36
Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo
I
l 24 gennaio scorso si è compiuto l’ennesima assurdità che testimonia quanto il nostro Paese tenga davvero in considerazione i propri cittadini. Il fatto in questione si chiama Mini Imu, ovvero la ‘coda’ dell’Imu 2013, che hanno pagato i possessori di prime case, terreni agricoli e immobili rurali nei Comuni che hanno innalzato l’aliquota base prevista dalla Legge (4 per mille del valore catastale per le abitazioni e 7,6 per mille sui terreni). Noi abbiamo provato a fare un calcolo tra coloro che si sono presentati nei nostri uffici della zona di Cuneo: ciascun contribuente ha versato in media un importo di poco superiore a 15 euro (!). Se da un lato si tratta, fortunatamente, di una cifra non elevata, ma pur sempre da versare, dall’altro occorre sottolineare l’elevato costo in termini burocratici e di tempo sottratto alle operazioni in azienda che tale adempimento ha prodotto. Qualcuno, seduto ai posti di comando, ci ha pensato? Temo proprio di no.
Ecco perché diventa sempre più difficile riconoscersi in un sistema che è pronto a ingegnarsi meccanismi perversi, ma continua a perdere occasioni per trovare soluzioni concrete al difficile momento vissuto da famiglie e imprese.
Il direttore Roberto Abellonio
IN QUESTO NUMERO AGRICOLTURA E AMBIENTE
INSERTO TECNICO
L'agricoltura consuma sempre meno
4
Slitta al 2015 la revisione macchine agricole
I
Cala l'uso di concimi, lo dice l'Istat
4
Tutti i divieti di circolazione 2014
II
Quando i conti non tornano
5
Sicurezza in azienda col bando Inail
III
6
Sanzioni più alte per chi lavoratori "in nero"
IV
Mondo digitale: quei mostri di energia
AGRICOLTURA E DINTORNI
DENTRO LA NORMA Manovra: ci aspettavamo più coraggio
6
Torna l'opzione catastale
7
Riduzione gasolio agevolato
7
A TUTTO CAMPO "Adesso ci tassano pure la bandiera"
9
Mario Guidi: "Dal 2009 cinque ministri diversi" 9 SELVICOLTURA Uniti per salvare la pioppicoltura
10
Una coltura rispettosa
10
Sfalci, da rifiuto a opportunità
11
ZOOTECNIA
Più fondi al Piemonte dal prossimo Psr
15
Prove di potatura melo col Creso
15
I PREZZI DELL'ANNO Scendono i cereali, bovini ancora 'al palo' CONFAGRICOLTURA NEWS Corsi per 'patentini' e carrellisti
18
Confagricoltura alle fiere di fine 2013
18
Tecnici preparati per le aziende
19
Nuovo logo per l'Anga
19
LE NOSTRE AZIENDE Tartufo, l'oro nero della Valle Grana
20
Avvistato un lupo tra le case a Vicoforte
21
Suini: nuova Cun amara, ma necessaria
12
GOCCE DI MEMORIA
Nuove regole per etichettare le carni
13
Una pecora segna il 'flop' dell'impresa
Accordo tra Confagricoltura e Unaitalia
13
IL TECNICO IN FRUTTETO
LATTE Prezzo: si torna a sperare nell'intesa
Come potare melo e pesco correttamente 14
16
23 24
IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
3
Agricoltura e ambiente Industria
2000
Trasporti
2001
Civile
2002
Agricoltura
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
40
30
20
Mtep
10
Consumi finali di energia per settore dal 2000 al 2010 (Fonte: Bilancio Energetico Nazionale – Ministero dello Sviluppo Economico)
L'agricoltura consuma sempre meno DAL 2000 AL 2010 IL SETTORE PRIMARIO HA UTILIZZATO MENO ENERGIA DI TUTTI. OGGI L'AGRICOLTURA SODDISFA IL 6% DEL NOSTRO FABBISOGNO ENERGETICO di Gilberto Manfrin
N
el comparto agricolo, come negli altri settori, il tema dell’energia e dei suoi consumi, con il passare degli anni, ha assunto un’importanza sempre maggiore. Il progresso tecnologico, infatti, permettendo la sostituzione di quote elevate di forza lavoro con forza motrice, ha comportato il crescente impiego di fonti energetiche. Ciò detto, è oggi possibile stabilire quanta energia consuma il comparto agricolo rispetto, per esempio, a quello industriale, dei trasporti, o per usi civili? CIFRE E CONSUMI: I DATI UFFICIALI Il settore agricolo in Italia consuma ogni anno da 4 a 6 milioni di tep (unità di misura indicante la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo). Il 70% di questi consumi sono rappresentati da combustibili, il 15% da energia elettrica e il restante 15% sotto forma di calore per bassa temperatura (essenzialmente essiccazione prodotti e soprattutto climatizzazione delle serre). Tuttavia, secondo alcune statistiche fornite dalla Enea (Agenzia nazionale per le nuove
tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il potenziale del settore agricolo in termini energetici è pari a 11 milioni di tep, in grado cioè di soddisfare fino al 6-6,5% del nostro fabbisogno energetico. Analizzando il grafico qui in alto sui consumi finali di energia per settore dal 2000 al 2010 si nota come il settore agricoltura sia stato di gran lunga quello che ha consumato meno energia. Dal grafico si evince una sensibile riduzione di consumi del settore industriale a partire dal 2004. La flessione, contenuta fino al 2008, diventa significativa nel 2009, dove si registra un calo dei consumi nell’industria
L O D I C E L ' I S TAT
Diminuisce l'uso di concimi e fertilizzanti “Il calo dell’uso di concimi e fertilizzanti degli agricoltori italiani e il corrispondente aumento di ammendanti e concimi naturali segnalato dall’Istat testimoniano come la dinamica distributiva dei fertilizzanti nel settore primario è coerente con la politica agricola dell’Ue, tendente a sviluppare l’impiego di ammendanti e concimi organici al posto dei prodotti minerali di sintesi, per migliorare la qualità produttiva, la salvaguardia della salute e il rispetto dell’ambiente”. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino, commenta così i risultati emersi dal rapporto Istat sulla distribuzione per uso agricolo dei fertilizzanti dal 2002 al 2012. Secondo l’istat cresce l’impiego di prodotti a base di sostanza organica, con un contenuto in elementi nutritivi o fertilizzanti primari (azoto, fosforo e potassio) che non supera il 2% della massa totale e di sostanze naturali o sintetiche, minerali o organiche, idonee a fornire alle colture uno o più degli elementi chimici della fertilità. Analizzando la serie storica di dati, nel periodo 2002-2012 i fertilizzanti distribuiti sono diminuiti del 5,8% (da 50,7 a 47,5 milioni di quintali), in un contesto di riduzione del 2% della superficie agricola utilizzata. Al contempo, i concimi sono diminuiti del 25,6% (da 42,1 a 31,3 milioni di quintali), mentre gli ammendanti sono aumentati del 50,6% rispetto al 2002 (da 8,3 a 12,2 milioni di quintali). Per quanto riguarda il 2012 sono stati utilizzati in totale circa 47,5 milioni di quintali di fertilizzanti per uso agricolo. In particolare, la quantità dei concimi minerali ammonta a 26,2 milioni di quintali: 16,1 sono costituiti dai minerali semplici, i restanti 9,9 dai minerali composti. La distribuzione dei concimi organici e organo-minerali sul territorio è pari rispettivamente a 2,8 e 2,3 milioni di quintali, mentre gli ammendanti risultano pari a 12,2 milioni di quintali. Nel 2012, i correttivi registrano il picco degli ultimi dieci anni, con una quantità distribuita pari a 3 milioni di quintali, mentre i substrati di coltivazione ammontano a 897 mila quintali. Gli elementi nutritivi contenuti nei fertilizzanti sono pari a 23,3 milioni di quintali e la concentrazione (somma di tutti gli elementi nutritivi) è pari al 49%.
4 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
A C Q U A & A L L E VA M E N T I
Quando i conti non tornano...
23%
Industria
36%
Civile
2%
Agricoltura
Usi non energetici
2%
Bunkeraggi
6%
31%
Trasporti
Nel grafico qui sopra, i consumi finali di energia per settore nel 2010 mostrano come il comparto agricolo sia in ultima posizione, ben distante da quanto consuma il settore civile, dei trasporti e dell'industria (Fonte: Bilancio Energetico Nazionale – Ministero dello Sviluppo Economico)
pari al 20%. In Italia, infatti, a causa della crisi finanziaria mondiale, si è verificata una netta caduta della domanda energetica nel settore industriale, dovuta sostanzialmente alla sospensione della produzione in molti impianti, specialmente nei settori ad alta intensità energetica. Ma nel 2010 il settore industriale ha ripreso a crescere (+5,5%) e con 31,6 milioni di tep ha coperto il 23% del totale dei consumi. Dal 2000 al 2010 sono in crescita i consumi del settore civile (+21,5%) e dei trasporti (+3,3%), mentre i consumi dell’agricoltura, i cui scostamenti annuali sono quasi impercettibili, risultano in contrazione (-0,9%) e nel 2010 sono
600 kg
Sono numerosi i tabù da sfatare attorno al consumo di fonti energetiche in agricoltura. Secondo alcuni studi condotti da ricercatori universitari e ripresi anche in alcuni recenti spot televisivi, occorrerebbero circa 15mila litri di acqua per produrre un chilo di carne. In altre parole: chi si nutre di carne, poca o tanta non importa, contribuisce ad un utilizzo spropositato di fonti energetiche. Ma il dato dei 15mila litri di carne francamente spiazza. Agrinsieme ha calcolato che un manzo beve mediamente circa 4 litri di acqua al giorno ogni 100 Kg di peso vivo: considerando che durante tutto il ciclo produttivo una vacca abbia un peso medio, esagerando, di 500 kg e beva 20 litri di acqua al giorno, fanno 7.300 litri di acqua all’anno. Facendo una stima approssimativa dalla nascita alla macellazione (16-17 mesi per un peso tra i 600-700 kg) un manzo beve all’anno circa 10mila litri di acqua, 15 litri per ogni kg di peso vivo. Ipotizzando che ne occorrano un’altra trentina di litri (per fini diversi dall’abbeveraggio) per riuscire a produrre un chilo di carne, si arriva a 45 litri di acqua. Da dove saltino fuori i restanti 14955 francamente non si riesce capire.
stati pari al 2%. Per quanto riguarda i trasporti, dal 2010 il settore ha ripreso a crescere (+0,9%) e con 42,8 milioni di tep ha coperto il 31% del totale dei consumi. Possiamo notare, infine, che il civile si è confermato il settore ad aver consumato più energia con 48,2 milioni di tep, pari al 36% dei consumi finali.
Brucia il legno della tua montagna dal cippato al pellet a km Ø
1 vacca di 16/17 mesi
per ogni kg di carne prodotto
vengono consumati 15 lt di acqua per l'abbeveraggio
per un totale di 45 lt di acqua per tutta la filiera di allevamento
IL FUTURO SARA' GREEN Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato alle associazioni di categoria il Piano di azione nazionale (Pan) per le energie rinnovabili, finalizzato a conseguire l’obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili, indicato dalla direttiva 2009/28/ CE, del 17% sul consumo totale di energia
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L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
5
e del 10% sul consumo totale di carburanti. Il Pan prevede di contenere i consumi di energia a 131 milioni di tep, al 2020. Le proiezioni indicano per l’agricoltura una quota di energia da rinnovabili al 2020 pari a 22,3 milioni di tep. È evidente in modo chiaro la potenzialità del settore agricoltura, e più in generale la nuova dimensione multifunzionale dell’impresa agricola moderna in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 in termini di: produzione di energia rinnovabile, miglioramento dell’efficienza energetica del sistema agro-alimentare e dei processi agricoli, riduzione delle emissioni di CO2. Efficienza energetica e fonti rinnovabili offrono molte opportunità di crescita per l’agricoltura, soprattutto se accompagnate dal trasferimento di innovazioni tecnologiche in grado di incidere sui sistemi e sui processi di produzione. L’agricoltura, che è un settore chiave per l’economia nazionale, potrebbe così diventare, con il suo potenziale energetico, uno dei protagonisti di primo piano per lo sviluppo economico sostenibile.
M O N D O D I G I TA L E
Quei mostri di energia Un altro esempio può far capire quanto consuma oggi l’agricoltura in termini di energia. Lo facciamo mettendo a confronto il comparto agricolo con il mondo del digitale. Oggi siamo tutti connessi alla rete; proprio in rete hanno sede i nostri dati finanziari, le password di accesso ai conti correnti, i server delle società a cui affidiamo le nostre carte di credito. Eni, la principale multinazionale italiana, da ottobre dello scorso anno può contare su un nuovo centro di elaborazione dati (presentato sul numero della rivista 'Focus' di ottobre 2013) nato proprio per custodire, gestire e rendere disponibile miliardi di informazioni. Un mostro tecnologico realizzato nella campagne pavesi che, per poter funzionare, ha continuamente bisogno di essere raffreddato, consumando 30 megawatt di energia, pari a quella consumata dalla città di Parma. Ma su scala mondiale, quanta energia si mangiano questi 'mostri'? Sulla base dei dati più recenti disponibili (BP Statistical Review of World Energy, giugno 2009) i consumi mondiali di energia sono stati nel 2008 di 11,3 miliardi di tep. Per alimentare la ‘nuvola’ dei dati contenuti nei data center, oggi è necessario il 2% dell’energia mondiale, nel 2020 non sarà sufficiente il 9%. Ciò significa che questi ‘mostri’ assorbono in un anno 226milioni di tonnellate equivalenti petrolio. Nel 2020 ne occorrerà, verosimilmente, oltre un miliardo. Numeri spaventosi, ma perchè su questo i "paladini" dell'ambiente non dicono nulla?
2014
2020
226.000.000
1.000.000.000
di tep*
2%
dell’energia mondiale
di tep*
9%
dell’energia mondiale
*il TEP è un'unità di misura di energia e rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo.
Ad esempio, l'Italia nel 2009 ha consumato 180 milioni di TEP di energia.
6 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
Manovra: "Ci aspettavamo più coraggio" ESENZIONE IMU PER I FABBRICATI RURALI, LIMITE MASSIMO DI ALIQUOTA TASI E MISURE PER I GIOVANI: TUTTE LE NOVITÀ di Gilberto Manfrin
L
a Legge di Stabilità è stata approvata definitivamente lo scorso 24 dicembre. Dopo l'abolizione per il 2013 dell'Imu agricola, arrivano altre novità per l'agricoltura: i fabbricati rurali sono esentati dall'Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell'uno per mille. È ridotto, poi, da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola e, molto importante, è stata ripristinata per le società agricole l’opzione tra reddito catastale o a bilancio. "Non è molto quello che abbiamo ottenuto con la Legge di Stabilità - afferma il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Abbiamo sì avuto delle risposte, ma resta ancora tanto da fare per la ripresa e la competitività delle nostre aziende. Dalla Manovra l'agricoltura si attendeva misure più coraggiose". Vediamo ora di riassumere le principali novità introdotte: VIA L'IMU 2014 SUI FABBRICATI RURALI E ALIQUOTA TASI AL MASSIMO ALL’UNO PER MILLE A partire dal 2014 i fabbricati rurali sono esentati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille. Nell'esclusione dall'imposta dei fabbricati rurali strumentali, indipendentemente dalla loro ubicazione, la strumentalità è riconosciuta in relazione al carattere oggettivo dell'utilizzo del fabbricato per l'esercizio delle attività agricole, al di là delle qualifiche soggettive del titolare dell'impresa agricola. L'imposta risulta, invece, dovuta per i fabbricati rurali abitativi a prescindere dal luogo di ubicazione. Sempre in merito di Tasi, i soggetti passivi del tributo sono sia il titolare del diritto reale sull'immobile, sia, se diverso, l'occupante dello stesso. Quest'ultimo è tenuto al pagamento nella misura, stabilita dal comune nel regolamento, compresa tra il 10 e il 30% dell'importo dovuto. La restante parte è a carico del titolare del diritto reale sull'immobile. RIDOTTA L'IMU 2014 SUI TERRENI DEI COLTIVATORI DIRETTI E DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI È ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per la determinazione della base imponibile sui terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Le altre misure che riguardano, in generale, l'Imu dal 2014 sono: la possibilità per i Comuni di equiparare all'abitazione principale l'unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che risiedono in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che la stessa non risulti locata; l'unità immobiliare posseduta da cittadini italiani non residenti, sempre a condizione che non risulti locata; l'unità immobiliare concessa in comodato a parenti entro il primo grado in linea retta che la usano come abitazione principale, con la limitazione che l'agevolazione opera fino a concorrenza della quota di rendita iscritta in catasto
Dentro la norma non eccedente il valore di 500 euro, o nel caso in cui il comodatario appartenga ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15mila euro. Infine, si è deciso di non applicare sanzioni in caso di insufficiente versamento della seconda rata Imu relativa al 2013 a condizione che la differenza sia versata entro il termine di pagamento della prima rata Imu 2014, cioè entro il 16 giugno 2014. LE MISURE RISERVATE AI GIOVANI AGRICOLTORI Un emendamento riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40 e rappresenta un segnale in favore del ricambio generazionale nel comparto agricolo. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all’innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell’applicazione della procedura. Il provvedimento prevede che gli interventi per l’accesso al mercato dei capitali gestiti da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) attraverso il Fondo di Capitale di Rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani. AGEVOLAZIONI PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA Vengono ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da Ismea. Tali operazioni sconteranno l’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all’1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali. Negli altri casi l’aliquota è fissata al 12%. È POSSIBILE RIVALUTARE I TERRENI È nuovamente concessa la facoltà di rivalutare, su pagamento di un’imposta sostitutiva, i valori delle partecipazioni societarie e dei terreni posseduti, al di fuori del regime d’impresa, alla data del 1° gennaio 2014. La perizia di stima dovrà essere sostenuta entro il 30 giugno 2014, quando dovrà essere versata la prima o unica rata dell’imposta sostitutiva, pari al 2% (per partecipazioni non qualificate) o al 4% (per terreni e partecipazioni qualificate). RITORNA LO SPESOMETRO La legge di stabilità ha reintrodotto anche l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle operazioni ai fini Iva (il cosid-
R E D D I T O S O C I E TÀ
Torna l'opzione catastale Era uno degli interventi maggiormente attesi nella Legge di Stabilità: è stata infatti ripristinata la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio. Nel dettaglio l’opzione può essere esercitata da società agricole in nome collettivo (snc); società agricole in accomandita semplice (sas); società agricole a responsabilità limitata (srl); società agricole cooperative. L’opzione per la tassazione può essere azionata con decorrenza 1° gennaio 2014. In tal modo, sono rimaste escluse le sole società costituitesi nel corso del 2013; infatti, con una circolare, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’abrogazione della facoltà di opzione decorre(va) dal periodo di imposta in corso al 1° gennaio 2013. “Con la modifica si conferma la validità delle tesi sostenute dalla Confagricoltura circa l'illogicità di una discriminazione delle regole di determinazione dei redditi in funzione della forma giuridica di esercizio dell'impresa (individuale o collettiva) - afferma il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Un grande risultato da ascrivere sicuramente alla determinazione e continuità dell'azione sindacale confederale in tutte le sedi competenti”. Tra le novità, c’è anche la reintroduzione della facoltà di optare per la tassazione forfetaria del reddito (coefficiente del 25%) per le società di persone e le srl costituite da imprenditori agricoli che esercitano esclusivamente la manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli ceduti dai soci.
detto “Spesometro”) per i piccoli produttori agricoli, quelli, cioè, che non superano i 7 mila euro di vendite l’anno. Si tratta di un gravoso adempimento burocratico che potrà avere effetti devastanti per le piccole aziende agricole, che saranno costrette a registrare tutte le fatture d’acquisto e le autofatture di vendita. Con l’aggravante di inviare in modo telematico l’elenco di tali operazioni (entro il 30 aprile 2014). Confagricoltura è impegnata per cancellare una norma così punitiva per le piccole aziende.
R I D U Z I O N E G A S O L I O A G E V O L AT O
Confagricoltura Cuneo si è rivolta all'assessore Sacchetto Previsti nuovi tagli alle agevolazioni sul gasolio, con assegnazioni ridotte del 5% rispetto all’anno scorso. La manovra Monti del 2013, infatti, prevedeva la riduzione del 15% (in due anni) dei consumi medi standardizzati dei carburanti agricoli da ammettere all'impiego agevolato di cui al decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 26 febbraio 2002. Quindi, dopo aver ridotto del 10% le assegnazioni di gasolio per l'anno 2013, se ne aggiungerebbe un ulteriore 5% quest’anno. Confagricoltura Cuneo ha presentato una memoria sull'argomento all’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, chiedendo di intervenire sull’applicazione di questo ulteriore taglio. Il Piemonte lo scorso anno aveva già applicato la riduzione del 10% prevista dall'esecutivo Monti, mentre molte Regioni non avevano provveduto all’intervento. Proprio per questo la Regione Piemonte sembra ora intenzionata ad attendere. “L’assessore - commenta Confagricoltura Cuneo - si è dimostrato sensibile alla tematica e sta valutando come muoversi per risolvere il problema, questo ci fa ben sperare”. Dal 2 gennaio, intanto, è possibile presentare domanda per i buoni Uma (Utenti motori agricoli) e ottenere così le assegnazioni di gasolio agricolo. Sono però cambiate le modalità di assegnazione, in quanto la Regione Piemonte ha modificato i sistemi informativi che andranno ad assegnare il carburante sulla base delle lavorazioni effettivamente svolte e dichiarate dall’azienda. Per presentare domanda rivolgersi presso gli uffici del Caa di Confagricoltura Cuneo. Le domande si possono presentare fino al 30 giugno 2014. [i.b.]
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
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8 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
A tutto campo
"Adesso ci tassano pure la bandiera" CONFAGRICOLTURA CUNEO STUPITA PER AVER RICEVUTO UN AVVISO DI PAGAMENTO PER DUE VESSILLI AFFISSI IN AZIENDA di Paolo Ragazzo
C
he viviamo nel Paese più tassato dell’Unione Europea lo ha detto qualche mese fa pure la Banca Mondiale, ma che anche l’adesione ad una determinata associazione sindacale potesse essere soggetta ad imposta sembrava difficile da immaginare. Difficile, non impossibile, stando a quanto successo alla Confagricoltura di Cuneo. A metà gennaio, infatti, negli uffici dell’organizzazione provinciale viene recapitato dalla IRTEL srl di Acqui Terme, ditta incaricata delle riscossioni da parte del Comune di Rocca De’ Baldi, un avviso del tutto inatteso di pagamento per imposta pubblicità ed affissioni. Il motivo? Un associato ha manifestato il suo senso di appartenenza all’organizzazione esponendo nella azienda di cui è contitolare due bandiere con il logo di Confagricoltura, una sul cancello di entrata e l’altra sulla sommità di un silos del mangime. La vicenda ha sorpreso non poco il diretto interessato e l’associazione agricola. Il presidente dell’organizzazione, Oreste Massimino, perplesso per quanto successo, si domanda: “Ma allora le bandiere delle squadre di calcio esibite su molti balconi o quelle ‘della pace’, dovrebbero anch’esse generare cartelle?”. Poi precisa: “La Confagricoltura è un’organizzazione di categoria che non ha per oggetto l’esercizio di attività commerciali, ma rappresenta le aziende agricole e agisce per tutelare i loro interessi”. L’associazione, infatti, non contesta tanto l’importo della tassa (54,54 euro), di per sé esiguo, quanto l’assunto che ne è alla base, come ricorda il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio: “Non tolleriamo il principio di tassare un simbolo che esprime l’adesione a un modo di concepire l’azione sindacale in ambito agricolo. Il nostro associato ha deciso che la bandiera non la toglierà e noi la tassa non la paghiamo”.
Secondo la normativa vigente in materia, l’esposizione di una bandiera contenente il solo simbolo o la dicitura confederale, non configura le ipotesi previste dal legislatore alla base del tributo sulla pubblicità, non avendo come finalità lo scopo di promuovere la domanda di beni o servizi o di migliorare l’immagine del soggetto pubblicizzato, quanto l’aderenza ad un sindacato. In Italia ci sono stati negli anni dei precedenti in tal senso. Una sentenza della Commissione Tributaria di Arezzo del 22 marzo 2012, ad esempio, ha fissato un principio molto importante nella motivazione, confermando che “presupposto dell’imposta sulla pubblicità è rappresentata dal messaggio pubblicitario diffuso nell’ambito di un’attività economica e diretto alLa precisa finalità di promuovere la domanda di beni e/o servizi e/o a migliorare l’immagine dell’azienda. Le bandiere a cui il ricorrente è associato, non possono rappresentare un mezzo di comunicazione, assoggettabile all’imposta sulla pubblicità, non essendo assolutamente idoneo a costituire un adeguato messaggio pubblicitario, in assenza totale di riferimenti oggettivi all'azienda ed ai suoi prodotti e/o servizi”. Gli uffici provinciali di Confagricoltura, dunque, sentito il parere della sede nazionale, valuteranno un’eventuale azione legale per tutelare i propri diritti. Ecco la bandiera 'incriminata' a Rocca de' Baldi
LE REAZIONI AL 'CASO' DE GIROLAMO
Il presidente Mario Guidi: "Dal 2009, cinque ministri diversi" “L’agricoltura non è una cenerentola dell’economia e il suo ministero di riferimento va ripensato. Ancor più in questo momento in cui l’Europa guarda lontano per il settore primario, con una riforma della Pac fissata al 2020 e che già si interroga sul dopo”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio Enrico Letta nel momento in cui ha assunto l’interim del dicastero all’Agricoltura, dopo le dimissioni del ministro Nunzia De Girolamo. Guidi ha ricordato come il ministero di via XX Settembre abbia visto, dal 2009 ad oggi, 5 diversi ministri, addirittura con cicli di vita politica
sempre più brevi; come sia sotto i riflettori delle indagini della magistratura da almeno tre anni; come i vertici apicali delle strutture abbiano subito un continuo turnover e si sia ancora lontani da un assetto coerente; come le società di servizio siano o commissariate o in scadenza o, comunque, da ripensare. “Non occorre fare riflessioni sofisticate per cogliere che il modello non funziona più, non riesce ad essere interlocutore degli altri ministeri, fa fatica a operare in Europa - ha proseguito il presidente -. E questo mentre si avvia un nuovo periodo di programmazione che assicura al nostro Paese risorse importanti, cogestite con le Regioni”.
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
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Selvicoltura
Uniti per salvare la pioppicoltura FIRMATO UN ACCORDO INTERREGIONALE PER SALVAGUARDARE L'INTERA FILIERA E LAVORARE SU OBIETTIVI COMUNI I pioppeti sono in diminuzione in tutta Italia
di Ilaria Blangetti
U
n accordo interregionale per lo sviluppo della filiera del pioppo tra le regioni del Nord Italia più vocate a questa coltura. Un primo passo per uscire da un lungo periodo di difficoltà che colpisce un settore strategico e un prodotto che figura tra le eccellenza del made in Italy (la filiera legno-arredamento occupa 400 mila dipendenti a livello nazionale). “Ormai da alcuni anni la pioppicoltura italiana sta attraversando una crisi determinata da differenti fattori - commenta Enrico Allasia, presidente regionale sezione Risorse boschive e pioppicoltura di Confagricoltura Piemonte e vicepresidente di Confagricoltura Cuneo -. Al momento, tra le varie amministrazioni regionali, esistono delle difformità di trattamento nei confronti delle
26.000 27.000
9.000
11.000
2000 2010
6.000 3.000
Piemonte
Lombardia
Veneto
Superfici regionali (ha) destinate a pioppicoltura (Fonte: CGA)
10 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
AMICI DELL'AMBIENTE
Una coltura rispettosa Le piantagioni di pioppo permettono fondamentali benefici ambientali: si tratta, infatti, di uno dei sistemi agro-forestali più efficaci per l'assorbimento di gas serra e per il riequilibrio del bilancio del carbonio, hanno inoltre un'importante funzione di difesa del suolo, prevenendo fenomeni di dissesto. Tra gli aspetti interessanti anche il fatto che i pioppeti fungono da fasce tampone, ovvero da sistemi che diversificano l'ambiente agroforestale creando "nicchie"ecologiche per organismi animali e vegetali.
realtà pioppicole che causano evidenti disparità e notevoli disagi agli operatori di settore. Il comparto è danneggiato anche a livello comunicatorio in quanto il pioppeto al momento è escluso dalla possibilità di percepire contributi Pac. Inoltre non esistono accordi di filiera che possano fornire delle garanzie e un reddito soddisfacente al pioppicoltore, peraltro costretto a rispettare un vincolo decennale della coltura”. “La pioppicoltura è in crisi ma la richiesta di materiale da parte delle aziende è importante - continua Allasia - ed è riconosciuto a livello internazionale che il pioppo italiano è uno dei migliori sul mercato, ma i costi di produzione sono elevati e l’intera filiera ne risente”. Per tutte queste motivazioni si è arrivati alla sottoscrizione di un accordo condiviso con le cinque regioni italiane più vocate alla pioppicoltura, ossia Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, le associazioni di categoria, tra le quali ovviamente la Confagricoltura, oltre ad Assocarta, Associazioni Pioppicoltori Italiani, FederlegnoArredo e l’Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta (Cra-Plf). “È necessaria una veduta comune, sia a livello di programmi dell’Unione Europea che per quanto riguarda le singole regioni - continua Allasia -. Serve far fronte comune per un settore in evidente crisi, ma che rappresenta un importante comparto per il sistema economico e produttivo nazionale”. Con questo accordo i soggetti firmatari si impegnano per sostenere e incentivare lo sviluppo della pioppicoltura, riconoscendo l’importanza dell’arboricoltura da legno quale fonte di materia prima strategica per far fronte ai fabbisogni dell’industria del
Sfalci, da rifiuto a opportunità CONFAGRICOLTURA CUNEO PROPONE DI TRASFORMARE QUELLO CHE OGGI È CONSIDERATO UN RIFIUTO IN UNA RISORSA ENERGETICA
D legno, della carta e dell’energia rinnovabile, favorendo l’incremento delle superfici destinate alla pioppicoltura che nell’ultimo decennio sono sensibilmente diminuite (in Piemonte si è passati dagli oltre 25 mila ettari del 2000 a sfiorare i 10 mila nel 2010, ma il trend è negativo anche nelle altre regioni). Tra gli obiettivi anche quello di impegnarsi per un’azione di riconoscimento degli aspetti ambientali e produttivi della pioppicoltura favorendo il rilancio con un adeguato sostegno economico soprattutto in definizione della nuova Pac e delle misure del Programma di Sviluppo Rurale, quello di far riconoscere ai pioppicoltori i crediti di carbonio e gli altri servizi svolti a vantaggio dell’ambiente, oltre all’individuazione di strategie comuni per regolare l’attività. “Per rilanciare il comparto devono essere soddisfatte diverse necessità, condivise da tutti gli attori della filiera - conclude Allasia -, in primis lavorare su un’azione comune e aumentare l’estensione della aree interessate da arboricoltura da legno coltivata a pioppo”. L’accordo è stato firmato il 29 gennaio scorso a Venezia.
a rifiuto a opportunità. Noccioleti, vigneti e frutteti: queste e altre coltivazioni richiedono un’attenta potatura che produce un’enorme quantità di scarti. La prassi comune, diffusa fino a qualche anno fa, di bruciare gli sfalci delle potature a cielo aperto non è più possibile, in quanto una crescente attenzione per l’ambiente ha portato a considerare queste pratiche un reato. Ai sensi del D. Lgs. n. 22/97 (decreto Ronchi), i residui delle potature, quando devono essere smaltiti, rientrano nella categoria dei rifiuti. Se contrariamente a ciò viene loro conferita una destinazione energetica, come da D. Lgs. n. 152/06 (ex DPCM 8 marzo 2002), possono essere considerati combustibili a tutti gli effetti. Da qui, quindi, l’opportunità di utilizzare questa biomassa legnosa per produrre energia. A questo proposito Confagricoltura si sta organizzando per realizzare una piattaforma per smaltire in modo agevolato gli sfalci da potatura avvalendosi degli impianti a biomasse presenti nella Granda. “In questo modo - spiegano i tecnici di Confagricoltura Cuneo - un rifiuto può diventare una risorsa e gli agricoltori potranno trovare una valida soluzione a quello che, di fatto, era diventato un problema”. Questa prassi può rappresentare una valida opportunità per la valorizzazione economica di un prodotto che altrimenti sarebbe considerato solo un ingombrante scarto di produzione, da smaltire con i relativi costi. Sui prossimi numeri de “L’Agricoltore Cuneese” ci saranno ulteriori aggiornamenti sull'argomento.
MACROSISTEMA LEGNO ARREDAMENTO
Fonte: Centro studi Cosmit/FederlegnoArredo
(* valori in milioni di euro a prezzi correnti) 2011
2012
var. % 2011/2012
Fatturato alla produzione (a)*
32.083
28.346
-11,6%
Esportazioni (b)*
12.296
12.448
+1,2%
Importazioni (c)*
5.170
4.657
-9,9%
Saldo (b-c)*
7.126
7.791
+9,3%
Consumo interno apparente
24.957
20.555
-17,6%
Export/fatturato ( % b/a)
38,3 %
43,9 %
+14,6%
Addetti (n.)
381.835 373.653
-2,1%
Imprese (n.)
75.407
-3,3%
73.618
La potatura delle piante da frutto produce materiale di scarto
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
11
Zootecnia
N
ALLEVAMENTI SUINI IN PROVINCIA DI CUNEO Numero di capi
2012
2011
VAR. %
Scrofe
47.200
48.200
-2,07%
Verri
470
480
-2,08%
Altri suini
773.330
767.320
+0,78%
Totale
821.000
816.000
+0,61%
Suini, c'è la nuova Cun: medicina amara e necessaria HA PREVALSO IL SENSO DI RESPONSABILITÀ CHE HA PORTATO AL REGOLAMENTO. INTANTO LA CRISI CONTINUA di Erica Giraudo
vallato il nuovo regolamento. Con tre condizioni: il riconoscimento di un maggior peso decisionale al ruolo del Segretario; una verifica delle nuove regole a maggio e, infine, l’avvio contestuale di una sperimentazione di contrattazione telematica delle partite di suini con il supporto di
Fonte: elaborazioni ANAS su dati Eurostat e Istat
PRODUZIONE ALLEVAMENTI SUINI IN ITALIA nel 2012 Variazione rispetto al 2011
Numero suini
12.281.000 capi
-3,5%
Valore franco azienda
2.804.629.000 €
+1,9%
39.061 t
-15,5%
72.373.000 €
+1,6%
Import suini vivi Valore import suini vivi
12 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
Borsa Merci Telematica Italiana.” Il settore suinicolo, intanto, sta vivendo un periodo di difficoltà, dovuto a diversi fattori. “Il consumo, dopo le festività di fine anno in cui le vendite sono andate discretamente bene, è di nuovo calato- spiega Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo -. I costi di produzione sono stabili: quello del mais è sceso, mentre quello della soia è salito. Il prezzo di vendita compensa solo il costo di produzione. Speriamo che un aiuto possa arrivare dalla tracciabilità delle carni italiane. Oggi non c’è distinzione rispetto a quelle estere e non c’è tutela per il made in Italy. E’ da tempo che chiediamo di valorizzare la produzione nostrana”. “Il prezzo, in questo momento, è discreto, bisogna vedere se, come speriamo, proseguirà così - spiega Giuseppe Culasso, allevatore di suini di Villafalletto (vedi servizio su L'Agricoltore cuneese di dicembre 2013) -. Vanno molto bene i suinetti italiani; stranamente costano meno di quelli esteri e, in questo momento, sono molto ricercati dai consumatori. Ma ce ne sono pochi. La forte domanda fa aumentare anche il prezzo”.
Fonte: Provincia di Cuneo (ultimi dati disponibili)
uovo regolamento della Cun, Commissione unica nazionale, per il settore suinicolo. “Una soluzione necessaria, di fronte alla difficile situazione del comparto, che, per gli allevatori, è, senza dubbio, una medicina molto amara - commenta la presidente della Federazione Nazionale di Prodotto suini di Confagricoltura Giovanna Parmigiani -. Alcuni aspetti non erano condivisi dagli allevatori e ci avevano portato, durante il tavolo di lavoro al Ministero delle Politiche Agricole con la componente industriale, al rigetto della proposta”. La dirigente nazionale di Confagricoltura porta come esempio la possibilità di spostare al lunedì successivo la determinazione del prezzo in caso di mancato accordo il giovedì. Soluzione incomprensibile sul piano dei rapporti contrattuali, in quanto significherebbe determinare il prezzo quando quasi il 50% degli animali programmati è già nella disponibilità dei macelli. Praticamente sarebbe una vera e propria vendita “al buio”. E poi l'organizzazione agricola avanza diversi dubbi sui criteri adottati per fissare il prezzo. “Il settore allevatoriale ha assolutamente bisogno di un percorso più preciso, chiaro e trasparente - prosegue la Parmigiani - , ma soprattutto deve riuscire a dare quella indispensabile certezza che la definizione del prezzo avvenga con frequenza settimanale, così come nella maggior parte dei sistemi europei, prima della vendita degli animali. Ancora una volta, ha prevalso il forte senso di responsabilità degli allevatori, che, alla fine, hanno av-
Nuove regole per etichettare le carni CONFAGRICOLTURA CHIEDE NORME ANCORA PIÙ STRINGENTI: "PER TUTTI GLI ANIMALI VENGANO INDICATI PROVENIENZA, LUOGO DI MACELLAZIONE E ALLEVAMENTO"
COME SI ETICHETTERÀ LA CARNE a partire dal 1° aprile 2015 TIPO DI CARNE
Suina
ETÀ DI MACELLAZIONE
ALLEVATO IN...
Macellato dopo i 6 mesi di età
Paese in cui si è realizzato l'ultimo periodo di allevamento di 4 mesi Paese in cui è avvenuto
peso > 80 kg l'intero allevamento Macellato prima dei 6 mesi di età Paese in cui è stato allevato dopo peso < 80 kg il raggiungimento dei 30 kg Macellato dopo i 6 mesi di età
Ovicaprina
Paese in cui si è realizzato l'ultimo periodo di allevamento di 6 mesi Paese in cui è avvenuto
Macellato prima dei 6 mesi di età l'intero allevamento Macellato dopo i 6 mesi di età
Pollame
Paese in cui si è realizzato l'ultimo periodo di allevamento di 1 mese Paese in cui è avvenuto
Macellato prima dei 6 mesi di età l'intero allevamento
I
l nuovo regolamento sull’etichettatura delle carni è stato accolto con favore da Confagricoltura Cuneo, anche se l’associazione agricola evidenzia alcuni “nei”. In particolare chiede al Governo regole più stringenti sul Paese di provenienza, sul luogo di allevamento e sulla struttura di
macellazione per quanto riguarda i prodotti freschi, refrigerati e congelati sia suini che caprini, ovini e pollame. La mozione è stata recentemente approvata, all’unanimità, dalla Camera dei deputati. Le nuove regole, prevedono l’esplicitazione, a livello comunitario, delle voci "origine", "allevato"
e "macellato". Questo si tradurrà in un sistema di etichettatura obbligatorio che stabilisce un nesso tra una particolare carne e il luogo di provenienza dell’animale. “La difesa della produzione europea passa anche attraveso una migliore informazione nei confronti del consumatore - commenta Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo -. È importante che in presenza di scandali o di frodi alimentari il consumatore sia informato sulla reale origine dei prodotti, così da circoscrivere più facilmente le zone di produzione e tutelare quelle non coinvolte”. In pratica si vuole dare a chi compra, la possibilità di scegliere in modo consapevole e a chi vende, e lo fa in modo onesto, di distinguersi da chi non è corretto o sta vivendo un momento di difficoltà passeggero. In particolare aveva sollevato dubbi il regolamento comunitario, che verrà applicato dal 1° aprile 2015 sull’etichettatura di origine delle carni di suini, ovicaprini e pollame commercializzata nell’UE anche se originaria di Paesi terzi, varato dalla Commissione europea e che non rendeva obbligatoria l’indicazione del luogo di nascita dell’animale diversamente con quanto previsto da molti anni per la carne dei bovini. “Per tutti i tipi di carne pretendiamo, così come già avviene per i bovini, che sia indicata provenienza e luogo di allevamento e macellazione - aggiunge Massimino -. Spesso, infatti, gli animali arrivano dall’estero e salvo i prodotti a marchio doc (d’origine controllata), non sappiamo dove siano nati, per esempio, i suini che vengono macellati all’interno dei nostri confini. Continueremo a vigilare sulla questione nell’interesse dei nostri allevatori, delle nostre filiere zootecniche e soprattutto dei consumatori”.
A C C O R D O C O N U N A I TA L I A
L'apporto di Confagricoltura Cuneo è stato importante Confagricoltura e Unaitalia, l’associazione che rappresenta le filiere zootecniche delle carni e delle uova, fanno squadra. E’ stato siglato a Roma, nella sede dell’associazione agricola, un protocollo di collaborazione al quale ha contribuito Confagricoltura Cuneo che con Oreste Massimino, presidente nazionale della Sezione Avicola, è intervenuto in maniera decisiva per il raggiungimento dell’intesa. “Con Unaitalia c’è stato uno scambio molto fitto di colloqui in questi mesi, intavolato in maniera importante durante il convegno ‘I piaceri della carne’ del 14 marzo scorso a Savigliano - sottolinea Massimino -. Sono seguiti numerosi incontri a Roma, che ci hanno permesso di arrivare a questa intesa”. L’accordo vuole rafforzare e consolidare le relazioni già in corso da tempo tra le due realtà associative, con l’obiettivo di mettere insieme risorse e iniziative di tutela e valorizzazione delle filiere zootecniche, in particolare di quella avicola e suinicola. “È un importante risultato - ha dichiarato Aldo Muraro, presidente di Unaitalia - che consentirà di mettere a punto strategie comuni tra rappresentanze che perseguono gli stessi interessi e che, facendo squadra, potranno ottenere più ambiziosi traguardi”. Ugualmente positivo il giudizio del presidente Mario Guidi: “Un nuovo importante accordo che rafforza i legami tra allevamento e trasformazione e che offre importanti sviluppi strategici anche per il comparto suinicolo”. L’accordo, che interesserà sia l’ambito sindacale sia quelli tributario, legale, previdenziale, tecnico, ambientale ed economico, consentirà di definire linee comuni d’azione su tutti i dossier di maggiore interesse, come ad esempio la messa a punto di strategie concordate per la previsione di misure di finanziamento degli allevamenti avicoli e suinicoli all’interno della programmazione della nuova PAC.
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
13
Latte
Diverse le aziende nazionali che stanno girando le stalle della Granda in cerca di latte
Prezzo: si torna a sperare nell'intesa I PRODUTTORI PIEMONTESI CONFIDANO CHE L'ACCORDO RAGGIUNTO IN LOMBARDIA POSSA ESSERE UNO STIMOLO di Erica Giraudo
I
n Lombardia organizzazioni agricole e industriali hanno siglato un accordo per il prezzo del latte alla stalla. La cifra concordata è di 44,5 centesimi al litro (2,5 centesimi in più rispetto al prezzo precedente). L’accordo sarà valido dal 1° febbraio al 30 giugno. E in Piemonte? Secondo Confagricoltura il risultato raggiunto in Lombardia è un punto di riferimento per tutto il settore e rappresenta un precedente per far ripartire la trattativa anche in Piemonte. Nella nostra regione il latte è pagato molto meno rispetto alla Lombardia. Ad oggi il prezzo è di 41 centesimi (nel recente passato aveva raggiunto anche i 37.38 centesimi al litro) “Bene l’accordo in Lombardia - commenta Giampiero Degiovanni, presidente della sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Cuneo -. Speriamo che sia uno stimolo per trascinare anche il Piemonte. In questo momento ci sono aziende importanti, anche grandi nomi nazionali, che stanno girando nelle stalle della provincia di Cuneo per cercare latte. In alcuni casi offrono anche 1,5 centesimi in più rispetto al prezzo concordato tra le parti in Lombardia. È un buon segno, significa che la domanda è alta. Speriamo di portare il prezzo del latte in Piemonte
allo stesso livello raggiunto in Lombardia. Sarebbe remunerativo, in grado di coprire le spese”. Nel mese di dicembre 2013, il prezzo medio, in Piemonte, ha raggiunto i 43 centesimi al litro, confermando un trend di crescita rispetto alle ultime cam-
pagne. In Italia, nel settembre dello scorso anno, ha raggiunto la cifra record di 51,3 centesimi al litro. “Il prezzo indicizzato è stato un fallimento - dicono gli allevatori cuneesi -. Il sistema è ben fatto, su questo non c’è dubbio, ma non viene rispettato". Dalla Regione, l’assessore all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, sta lavorando alla convocazione di un tavolo di lavoro, così come richiesto da Confagricoltura. Conferma, alla redazione de “L’Agricoltore cuneese” che la riunione tra le parti sarà convocata a giorni. “Sarà utile a riflettere, sinergicamente, sulle strategie da adottare in Piemonte - commenta Claudio Sacchetto -. Credo non sia un caso che l’indice impiegato nella campagna 20112012, che ha rappresentato il prezzo ufficiale nella nostra regione dal 1° aprile 2011 al 31 marzo 2012, nel mese di dicembre 2013 abbia registrato un dato pari a 0,43851 euro al litro, confermando un trend in crescita nel corso degli ultimi mesi e mantenendo tutta la sua attualità e correttezza rispetto a specifici momenti del mercato del latte. Elementi che devono stimolare riflessioni approfondite per individuare le prospettive operative”. "Gli aumenti di consumo di latte alimentano positività su tutta la filiera, sia agricola che industriale - dice Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. È giunto quindi il momento di ragionare con l'industria per pianificare produzioni, investimenti e remunerazioni".
Piemonte
Lombardia
della produzione nazionale
della produzione nazionale
9% 40% 0,410 €/lt
14 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
0,445 €/lt
INSERTO TECNICO
N. 02 • 2014
FEASR
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali
LA REVISIONE MACCHINE AGRICOLE SLITTA AL 1° GENNAIO 2015
S
litta al 1° gennaio 2015 il termine per la revisione obbligatoria delle macchine agricole immatricolate prima del 1° gennaio 2009. Si tratta di una delle conseguenze della modifica dell’articolo 111 del Codice della Strada. Il decreto milleproroghe ha dato il via libera a una posticipazione per la revisione obbligatoria dei mezzi di lavoro, con particolare riferimento ai trattori. La legge 150 del 2013 pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre scorso e in vigore dal giorno successivo è stata voluta fortemente da Confagricoltura. Il Decreto sviluppo o legge 221 del 2012, modificando e integrando l’articolo 111 del Codice stradale, ha reso obbligatoria anche per il nostro Paese la revisione delle macchine agricole soggette ad immatricolazione in base allo stato di vecchiaia. Le difficoltà amministrative e tecniche rendevano impossibile l’avvio del processo di revisione a partire dal primo gennaio 2014 per tutte le macchine immatricolate prima del 1° gennaio 2009. È stato quindi indispensabile un differimento dei termini di revisione, anche per valutare accuratamente l’impatto che questa novità avrà sulle imprese agricole. Il tutto avverrà al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale. Dovranno essere
DE MINIMIS A 15MILA EURO, MA È INSUFFICIENTE
L
a Commissione europea ha adottato la revisione del regolamento sulla regola comunitaria del 'de minimis' (ossia 'di piccolo importo' per gli aiuti di Stato in campo agricolo senza obbligo di notifica alla Commissione), fissando un nuovo tetto massimo. A partire dal 1° gennaio la soglia è stata innalzata a 15mila euro in tre esercizi finanziari (fino ad ora era 7.500 euro). Nonostante l’aumento, Confagricoltura giudica deludente la norma: “L’importo definito dalla Commissione è insufficiente - taglia corto Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa di Confagricoltura Cuneo -. Tra l’altro, questa regola si applica, ad esempio, all’apprendistato, ai bandi Inail per la sicurezza e ad altre disposizioni agevolative; c’è anche una proposta legislativa per applicare il
definiti con precisione i requisiti necessari ai centri autorizzati per la revisione e la periodicità dei controlli. Si attendono inoltre ulteriori informazioni relative alla possibilità per le aziende agricole di ricevere incentivi per il rinnovo del proprio parco macchine. Infine, oggetto di un’ulteriore proroga è l’attuazione della norma per la formazione professionale riguardante l’abilitazione alla guida delle macchine agricole. Il tutto è stato rimandato al 22 marzo 2015, secondo il decreto legge 69 del 21 giugno 2013. La legge 150, oltre a posticipare l’attuatività della revisione, ha rinviato al 30 giugno 2014 la data entro la quale il Ministero dei trasporti - di concerto con quello delle Politiche agricole -, dovrà definire il decreto attuativo contenente le procedure, i tempi e le modalità delle revisioni nonché i criteri per l’accertamento dei requisiti minimi di idoneità per le macchine agricole in circolazione.
1°
1°
2014
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GENNAIO
GENNAIO
'de minimis' alle imprese agricole che aderiscono ai consorzi di internazionalizzazione. Di fatto, nonostante il raddoppio dell’importo, restano difficilmente applicabili gli sgravi e gli altri benefici ai datori del lavoro agricolo in Italia. Anche per questo, ma più in generale per allineare la soglia massima di incentivo alle esigenze delle imprese, avevamo chiesto a più riprese, di fissare una soglia triennale di almeno 50 mila euro. Mantenere una soglia così contenuta - aggiunge Dalmasso - significa non tenere conto del potere di acquisto e del differente costo del lavoro e dei fattori. E soprattutto, così facendo, la Commissione non considera il diverso impatto che questa soglia di incentivi può avere relativamente alla dimensione economica delle imprese”. Se vi è stato un raddoppio del tetto massimo di aiuti, è pur vero che la somma non si avvicina ai 200mila euro, per esempio, di aiuti come da Regolamento (CE) n. 1998/2006 sull'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti de minimis, che concede contributi alle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, ma esclude le imprese attive nel settore della produzione dei prodotti agricoli.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
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ORARI E GIORNI DIVIETO CIRCOLAZIONE TUTTE LE DOMENICHE dalle 8,00 alle 22,00 gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre, dicembre dalle 7,00 alle 23,00 giugno, luglio, agosto, settembre DALLE ALLE GIORNO 14,00
22,00
18 aprile
08,00
16,00
19 aprile
08,00
22,00
21 aprile
08,00
14,00
22 aprile
08,00
22,00
25 aprile
08,00
22,00
1° maggio
08,00
22,00
2 giugno
07,00
14,00
5 luglio
07,00
22,00
12 luglio
07,00
22,00
19 luglio
07,00
22,00
26 luglio
16,00
24,00
1 agosto
00,00
22,00
2 agosto
14,00
22,00
8 agosto
07,00
22,00
9 agosto
07,00
22,00
15 agosto
07,00
22,00
16 agosto
07,00
22,00
23 agosto
08,00
22,00
30 agosto
08,00
22,00
1° novembre
08,00
14,00
6 dicembre
08,00
22,00
8 dicembre
08,00
22,00
25 dicembre
08,00
22,00
26 dicembre
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 2014: COME E QUANDO SI CIRCOLA
S
ono stati resi noti i divieti di circolazione stradale fuori dai centri abitati per il 2014. La disposizione di vietare la circolazione ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva superiore a 7,5 t, nei giorni festivi e negli altri particolari giorni dell’anno 2014, non trova applicazione per: i veicoli adibiti al trasporto esclusivamente di animali destinati a gareggiare in manifestazioni agonistiche autorizzate, da effettuarsi o effettuate nelle quarantotto ore; per quelli adibiti al trasporto di latte, escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purchè, in quest'ultimo caso, i veicoli trasportino latte o siano diretti al caricamento dello stesso. Per i veicoli costituiti da un trattore ed un semirimorchio, nel caso in cui circoli su strada il solo trattore, il limite di massa di 7,5 t è riferito unicamente al trattore; la massa del trattore, nel caso in cui quest'ultimo non sia destinato al carico, coincide con la tara dello stesso, come risulta dalla carta di circolazione. Tale limitazione non si applica se il trattore circola isolato e sia stato precedentemente sganciato dal semirimorchio in sede di riconsegna per la prosecuzione del trasporto della merce attraverso il sistema intermodale, purché munito di idonea documentazione attestante l’avvenuta riconsegna. La limitazione non si applica inoltre: per i veicoli, classificati macchine agricole, che transitano su strade non statali (in provincia di Cuneo le strade statali sono 4: SS20 del Colle di Tenda e di Valle Roja, SS21 della Maddalena, SS28 del Colle di Nava e SS231 di Santa Vittoria d'Alba); per
BANDO IMPIANTI CONTINGENTATI ENTRO IL 31 MARZO
È
possibile presentare le domande per la richiesta di iscrizione allo schedario delle idoneità contingentate: Barolo, Barbaresco, Roero Arneis, Langhe Arneis. La scadenza è fissata per il 31 marzo e le domande andranno consegnate presso la sede del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero. La graduatoria verrà pubblicata entro il 10 aprile. È stato variato per il Roero Arneis e il Langhe Arneis sia il tetto massimo di superficie iscrivibile sia la superficie richiedibile per ogni singola azienda. Cambiano inoltre anche i punteggi assegnabili ai fini della graduatoria. Le aziende che vogliono partecipare al bando dovranno presentarsi negli uffici Confagricoltura entro il 29 marzo.
II
il trasporto esclusivo di derrate alimentari deperibili in regime ATP; per il trasporto di prodotti deperibili quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivati dalla macellazione, pulcini destinati all’allevamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e semi vitali. Sono esclusi, purché muniti di autorizzazione prefettizia, anche i veicoli ed i complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose per casi di assoluta e comprovata necessità ed urgenza, compresi quelli impiegati per esigenze legate a cicli continui di produzione industriale. I divieti non si applicano anche per quelle macchine agricole definite “eccezionali” in circolazione nei giorni festivi (con esclusione delle strade statali se non su autorizzazione della Prefettura). RICHIESTA PERMESSI DI CIRCOLAZIONE La domanda deve essere presentata alla Prefettura della Provincia di partenza almeno 10 giorni prima del trasporto. L'autorizzazione può essere rilasciata anche dalla Prefettura in cui ha sede l'azienda che esegue il trasporto. La domanda, in bollo da 16 euro, deve contenere: generalità del richiedente; targa e tipo di automezzo; itinerario (luogo di partenza, di arrivo e percorsi); merci da trasportare; motivo per cui si chiede l'autorizzazione; periodo (non superiore a 6 mesi). Per le macchine agricole destinate al trasporto di cose, l’arco temporale di validità, corrispondente alla durata della campagna di produzione agricola, può essere estesa all’intero anno solare.
DA GENNAIO NOVITÀ NELL'USO DEI VOUCHER
D
a gennaio 2014 i voucher per il lavoro accessorio devono essere preventivamente acquistati dall’azienda che intende utilizzarli e solo quando si hanno effettivamente a disposizione la prestazione può avere inizio. Per poter ottenere i voucher in tempo utile Confagricoltura Cuneo consiglia, pertanto, alle aziende interessate di presentarsi quanto prima presso i proprio uffici per farne richiesta. La comunicazione di inizio attività relativa all’impiego dei voucher può essere fatta per un periodo massimo di 30 giorni e pertanto deve essere ripetuta ad ogni inizio mese per tutta la durata della prestazione.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
SICUREZZA IN AZIENDA, SCADENZE E MODALITÀ DEL BANDO INAIL
È
RICHIESTE PER DANNI IN AZIENDA PROVOCATI DALLE PIOGGE ESTIVE
stato pubblicato il nuovo bando Inail rivolto anche alle aziende agricole che investono in progetti per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro. A disposizione, per le imprese piemontesi ci sono 19milioni e 699mila euro. PRESENTAZIONE DOMANDA Dal 21 gennaio e fino alle ore 18 dell’8 aprile 2014 le imprese hanno a disposizione una procedura informatica che consente l’inserimento on line della domanda registrandosi al sito www.inail.it; sulla base del progetto presentato, le imprese avranno la possibilità di verificare il raggiungimento del punteggio minimo di ammissibilità (punteggio soglia pari a 120). I parametri per il raggiungimento del punteggio soglia sono: dimensione aziendale, rischio dell'attività di impresa, numero di destinatari, finalità, tipologia ed efficacia dell'intervento. A partire dal 10 aprile le imprese che avranno presentato progetti ritenuti ammissibili, potranno accedere alla procedura informatica per scaricare un codice identificativo e un documento che deve essere custodito ed utilizzato nel giorno dedicato all’inoltro telematico. INVIO DELLA DOMANDA ON-LINE Le imprese potranno inviare la domanda di ammissione al contributo utilizzando il codice identificativo attraverso lo sportello informatico. Le domande saranno collocate in ordine cronologico di arrivo. A partire dal 30 aprile sarà pubblicato nel sito Inail la data e gli orari dell’apertura e chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande (click day). AMMISSIONE ALL’INCENTIVO Gli elenchi in ordine cronologico di tutte le domande inoltrate saranno pubblicati sul sito Inail, con evidenza di quelle collocate in posizione utile per l’ammissibilità del contributo, fino alla capienza della dotazione finanziaria complessiva; entro 30 giorni (decorrenti dal settimo giorno successivo alla conclusione delle operazioni di inoltro on-line della domanda) l'impresa deve trasmettere all’Inail tutta la documentazione prevista, utilizzando la posta elettronica certificata. Per realizzare e rendicontare il progetto l'impresa avrà un termine massimo di 12 mesi, prorogabile su richiesta motivata per un periodo non superiore a 6 mesi. Entro 90 giorni dal ricevimento della documentazione attestante la realizzazione del progetto - in caso di esito positivo delle verifiche - l'Inail predisporrà quanto necessario per la successiva erogazione del contributo. AMMONTARE DEL CONTRIBUTO Il finanziamento è costituito da un contributo in conto capitale pari al 65% (lo scorso anno era il 50%) delle spese sostenute dall’impresa per la realizzazione di progetti al netto di Iva. Le aziende agricole di sola produzione primaria accedono con un massimo di contributo pari a 15mila euro, attuale soglia del ‘de minimis’. È invece erogabile un contributo massimo di 130mila euro per le aziende degli altri settori, ivi comprese le aziende che fanno trasformazione in agricoltura. Si precisa che gli interventi relativi alla messa in sicurezza dei trattori agricoli (ad esempio dispositivi di protezione in caso di capovolgimento, telai di protezione e cinture di sicurezza) dovrebbero essere ricompresi nella linea di finanziamento relativa agli investimenti. Con particolare riferimento invece alle spese di acquisto/sostituzione dei mezzi d’opera installati sui mezzi di trasporto (es. braccio gru, piattaforme mobili di carico, ecc) le stesse spese sono ammesse a contributo sempre che il loro acquisto determini miglioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori. Per informazioni rivolgersi agli uffici Caa di Confagricoltura Cuneo.
L
a Provincia di Cuneo informa che sulla Gazzetta Ufficiale n. 14 del 18/01/2014 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 24/12/2013 di riconoscimento dell’evento “piogge alluvionali” del 29 luglio e del 25 agosto 2013 verificatesi nei Comuni di Bergolo, Busca (Fraz. Sant’Alessio, San Giuseppe, San Vitale e Attissano), Centallo (alcune citate aziende), Cortemilia, Cossano Belbo (alcune citate aziende), Feisoglio, Gorzegno, Levice, Montanera (alcune citate aziende), Morozzo (alcune citate aziende), Perletto e Prunetto. Le richieste di intervento per i danni alle strutture agricole dovranno, pertanto, essere presentate al Comune entro e non oltre martedì 4 marzo 2014. Se tali domande vengono inviate per posta, la data di presentazione è quella dell’ufficio postale. COMPILAZIONE DOMANDE Le domande devono essere compilate tramite l’applicativo informatico ATM presente su http://www.sistemapiemonte.it/, stampate, firmate dal richiedente e inviate al Comune corredate di copia del documento di riconoscimento valido. La Commissione consultiva comunale, entro i successivi venti giorni, esaminerà le domande pervenute ed esprimerà il proprio parere sulla rispondenza dei dati contenuti nelle stesse. Le aziende interessate possono rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo per la compilazione delle domande.
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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
III
SCADENZIARIO FISCALE FEBBRAIO 2014
ASSEGNI FAMILIARI ECCO I VALORI 2014
L’
LUNEDÌ 17 FEBBRAIO
assegno familiare (da non confondere con l’assegno per il nucleo familiare), è una prestazione a sostegno del reddito, spettante ad alcune categorie di lavoratori escluse dalla normativa dell’assegno per il nucleo familiare. Queste categorie sono: coltivatori diretti, mezzadri e coloni e piccoli coltivatori diretti; pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori) Si ricorda che il pagamento degli assegni familiari è subordinato alla condizione che gli interessati vivano a carico del richiedente e che il nucleo familiare non superi determinati limiti di reddito. L’Inps ricorda che gli importi delle prestazioni sono pari a: - 8,18 euro mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti i figli; - 10,21 euro mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi per il coniuge ed i figli. I limiti di reddito mensili personali validi per il 2014 al fine di accertare se il familiare è a carico, cioè economicamente non autosufficiente, sono: - 706,11 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio equiparato - 2.351,69 euro per due genitori. Per informazioni contattare gli uffici Enapa di Confagricoltura Cuneo.
CONTRIBUENTI IVA MENSILI - Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente CONTRIBUENTI IVA DICHIARAZIONI D’INTENTO RICEVUTE Presentazione della comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE - Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l'esercizio di arti e professioni
MARTEDÌ 25 FEBBRAIO CONTRIBUENTI IVA SCAMBI INTRACOMUNITARI – Presentazione elenchi INTRASTAT cessioni e/o acquisti intracomunitari di beni nonché delle prestazioni di servizi intracomunitari effettuati nel mese precedente
VENERDÌ 28 FEBBRAIO CONTRIBUENTI MENSILI COMUNICAZIONE ANNUALE DATI IVA - Presentazione della comunicazione dati Iva per l'anno 2011 CONTRIBUENTI IVA CHE EFFETTUATO OPERAZIONI CON OPERATORI BLACK LIST - Comunicazione mensile elenchi riepilogativi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate, nei confronti di operatori economici di Paesi c.d."black-list"
AUMENTANO DEL 30% LE SANZIONI PER CHI IMPIEGA LAVORATORI "IN NERO" Il Decreto Legge n. 145/2013 prevede l'aumento degli importi delle sanzioni per l’impiego di lavoratori "in nero", la violazione delle disposizioni in materia di durata media dell'orario di lavoro, di riposi giornalieri e settimanali. A decorrere dal 24 dicembre 2013 l'importo delle sanzioni amministrative connesse all'impiego di lavoratori "in nero" (c.d. Maxisanzione) è aumentato del 30%. Le relative sanzioni, che andavano da 1.500 a 12.00 euro per ciascun lavoratore irregolare passano a 1.950 e 15.600 euro. In caso di “ravvedimento operoso”, ossia di denuncia spontanea del lavoratore in nero prima di ogni accertamento, la sanzione che andava da 1.000 a 8.000 euro per ciascun lavoratore irregolare passa a 1.300 e a 10.400 euro. Le sanzioni amministrative previste per la violazione dell'art. 4, c. 2 (durata media dell'orario di lavoro), dell'art. 7, c. 1 (riposi giornalieri), e dell'art. 9, c. 1, (riposi settimanali) del D.Lgs. n. 66/2003 sono decuplicate. REALIZZAZIONE DI MANUFATTI PREFABBRICATI ‐ Cabine elettriche prefabbricate in cemento
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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
Agricoltura e dintorni
Più fondi al Piemonte dal prossimo Psr ALL'AGRICOLTURA REGIONALE 10% IN PIÙ DI RISORSE RISPETTO ALLA PRECEDENTE PROGRAMMAZIONE
+10%
privilegiando quelle che garantiscono occupazione e che si aggregano. La nuova politica di sviluppo rurale deve rappresentare un forte momento di discontinuità rispetto a quella 2007-2013. Nei prossimi sette anni l’attenzione non deve essere rivolta solo alla capacità di spesa per evitare il rischio del disimpegno automatico, ma alla qualità e all’efficacia della spesa stessa. Occorre avere una visione di insieme condivisa e una forte progettualità, oltre all’impegno sostanziale per la semplificazione burocratica. Il giudizio, inoltre, è positivo in riferimento alle risorse (oltre 2,2 miliardi di euro) inerenti le misure previste dai Programmi nazionali, tra cui 1,6 miliardi di euro per i piani di gestione del rischio (necessari a finanziare il sistema assicurativo agricolo), 200 milioni destinati alla biodiversità animale (utili a sostenere i controlli funzionali delle Apa) e, infine, 300 milioni per il piano irriguo. “Prevale su tutto - conclude Sacchetto - la grande soddisfazione per un’intesa che riserva maggiori risorse rispetto al passato da destinare agli agricoltori piemontesi. Era fondamentale chiudere l’accordo ed evitare il diluirsi di ulteriore tempo prezioso; a partire da questo momento gli uffici regionali potranno dedicarsi alla delicata fase di programmazione dalla quale dipende l’avvenire del nostro comparto rurale”.
CRESO
Prove di potatura del melo PSR 2007/2013
PSR 2014/2020
974.000.000 € 1.093.000.000 € Il Piemonte avrà un Psr 2014/2020 più ricco
L
o scorso 15 gennaio a Roma è stato raggiunto l’accordo tra gli assessori Regionali all’Agricoltura sull’applicazione della Pac e la ripartizione dei fondi europei del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020. L’intesa tra Ministero e Regioni alla quale si è arrivati soddisfa la Regione Piemonte con l’assessore all’Agricoltura Claudio Sacchetto che spiega così l’intesa: “A seguito del riparto concordato per il nuovo Psr, il Piemonte avrà una dotazione di 1 miliardo e 93 milioni di euro, oltre il 10% in più di risorse rispetto ai precedenti sette anni di programmazione (il Psr 2007/2013 riservava al Piemonte 974 milioni di euro). In un momento storico come quello che stiamo vivendo, specie dal punto di vista economico, è degno di nota un accordo che ha permesso alla nostra Regione non solo di non diminuire il budget precedente, ma addirittura di incrementare di ulteriori 119 milioni la disponibilità finanziaria”. Agrinsieme, il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare, ha commentato: “Ora è possibile e necessario passare dalla ragioneria finanziaria alla politica strategica e avviare una programmazione che favorisca la competitività delle imprese agricole e agroalimentari,
Più di 200 frutticoltori hanno partecipato giovedì 23 gennaio alla dimostrazione pratica di aggiornamento sui nuovi indirizzi di potatura del melo organizzata dal Creso. Si è trattato di un incontro itinerante, ospitato da tre diverse aziende melicole nei comuni di Tarantasca, Busca e Caraglio. Nel corso della mattinata è stata sottolineata l’importanza della fase di progettazione nella realizzazione di nuovi impianti. In particolare, l’attenzione è stata focalizzata sulla nuova forma di allevamento a doppio asse (Bibaum®) che si sta diffondendo nei nuovi impianti. In questi anni la ricerca del Creso ha approfondito le implicazioni su qualità dei frutti (studiata con il DA-meter), produttività e rapporto costi/benefici. In campo si è fatto vedere come si realizza l’impianto e come lo si gestisce nel primo, secondo e terzo anno, fino cioè alla piena produttività. Oltre all’età dell’impianto, sono stati esposti i singoli casi varietali e mostrati i punti chiave per la corretta potatura dei gruppi Fuji, Gala e Red Delicious. L’illustrazione si è rivelata efficace anche grazie al supporto visivo ed esemplificativo di “piante modello”, precedentemente allestite, potate e seguite negli anni.
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
15
I prezzi dell'anno
5
50 kg
15 kg
156 kg
100 kg
115 kg
4 3 2 1 GEN/13
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Quotazioni dei suini (da allevamento e da macello) da gennaio 2013 a gennaio 2014 (euro /kg). Fonte: Camera di Commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)
Dodici mesi in discesa per i cereali Bovini "al palo"
BOVINI I 12 mesi del 2013 non hanno determinato variazioni significative nelle quotazioni dei bovini, né nei capi da allevamento né in quelli da macello. Una stabilità che dura da anni e che non aiuta il comparto con quotazioni che non seguono l’andamento del costo delle materie prime, provocando gravi problemi agli allevatori. Il vitello della coscia (capo da macello) continua a non spostarsi dalla quotazione di 5,61 euro al chilogrammo mentre il vitellone della coscia segna un leggero aumento di poco superiore al 3% passando da 3,15 a 3,25 euro/kg. Stabili anche i capi da allevamento con il vitellone della coscia (fino a 40 giorni) che dopo qualche lieve aumento durante l’anno è tornato fisso a 750 euro a capo.
UN'ANNATA ALTALENANTE PER MOLTI PRODOTTI. CONTRAZIONE DEI CONSUMI PER LE CARNI CON MOLTI COMPARTI CHE CONTINUANO A SOFFRIRE di Ilaria Blangetti
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Quotazioni del granoturco da gennaio 2013 a gennaio 2014 (euro/t). Fonte: Camera di Commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)
16 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
NOV
DIC
180
181
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riprese, ma sono ancora su livelli non remunerativi per i suinicoltori. Si intravede un miglioramento, ma non è ancora abbastanza".
249
U
n altro anno in chiaroscuro. Il 2013 non ha portato significativi miglioramenti per i prezzi all’ingrosso dei principali prodotti agricoli. E, in molti settori, la crisi si fa sentire anche con una contrazione dei 250 consumi, soprattutto per quanto riguarda la carne. SUINI Un leggero rialzo si è registrato nelle 225 quotazioni dei suini, sia da allevamento che da macello, se si prendono in considerazioni i valori a gennaio 2013 e 200 gennaio 2014 (unica eccezione i capi da allevamento da 100 kg). Durante l’anno, però, i prezzi dei maiali hanno continuato l’altalena che contraddistingue il settore 175 ormai da mesi, provocando instabilità e difficoltà nello stabilire il guadagno. “Dopo un lungo periodo di grave crisi per il comparto - commenta Roberto 150 Barge, presidente sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo -, le quotazioni nel corso dell'anno si sono leggermente
GEN/14
196
209
215
193
204
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LUG
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
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191
251 241
193
251 241
GIU
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256 244
MAG
191
247 237
APR
MAR
200
253 246 FEB
191
268 GEN/13
211
Orzo
Frumento
258
“Abbiamo notato, ma solo nell'ultimo 600 periodo, un leggero rialzo per quanto riguarda i capi grassi, ma questo è determinato da una diminuzione dell'offerta400 - commenta Alberto Brugiafreddo, presidente Sezione Bovini da carne di Confagricoltura Cuneo e allevatore di Racconigi -. Il valore dovrebbe ancora 200 crescere nei prossimi mesi. L'offerta è inferiore perchè molti allevatori hanno preferito diminuire il numero di capi nel- 0 le loro stalle perchè non stavano più nei costi. Sono tre anni, infatti, che le quotazioni finali di un vitello sono sempre le stesse, ma i prezzi delle materie prime, dai cerali al gasolio, continuano a lievitare. Purtroppo la situazione è sempre la stessa, molte aziende sono in difficoltà”. CAPRETTI, AGNELLI E CARNI BIANCHE Oscillano le quotazioni di capretto e agnello che passano in un anno, rispettivamente, da 4,55 a 4,70 e da 3,65 a 3,90. In calo le carni bianche con polli e galline, unica eccezione il coniglio che sfiora il 5% di rialzo. "Le quotazioni dei polli sono cresciute nel periodo estivo salvo poi tornare su valori mediamente bassi in inverno - commenta Oreste Massimino, presidente sezione Avicola di Confagricoltura Cuneo -. Il prezzo delle materie prime, cereali in primis, è sceso, ma i consumi di carne si sono sensibilmente ridotti, anche se quelle bianche tengono più delle altre grazie ai prezzi di vendita minori. La crisi, però, si fa comunque sentire e molte importanti aziende di lavorazione sono state costrette a diminuire i quantitativi prodotti, con evidenti disagi per gli avicoltori anche in provincia di Cuneo". CEREALI Si è arrestata, invece, la corsa al rialzo dei cereali che, anche se con oscillazioni, si sono attestati su quotazioni simili a quelle di inizio anno fino a giugno, salvo poi iniziare un’evidente discesa. “Le previsioni non sono delle migliori, sembra che ci sarà ancora un leggero ribasso delle quotazioni fino a stabilizzarsi in primavera - commenta Davide Cravero, presidente Sezione Cereali e Semi oleosi -. Attualmente i prezzi sono bassi e i costi di produzione che devono affrontare i cerealicoltori sono lievitati e non permettono una giusta remunerazione. Sicuramente allo stato attuale i prezzi sui mercati non ci premiano”.
GEN/14
Quotazioni di frumento e orzo da gennaio 2013 a gennaio 2014 (euro/t). Fonte: Camera di Commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)
IL BORSINO DI CARNI E CEREALI
Andamento delle quotazioni a gennaio 2013 e gennaio 2014 Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)
Gen. 2013 Gen. 2014
SUINI Da allevamento
Euro/kg
Kg 15
3,820
4,250
Kg 50
1,900
2,030
Kg 100
1,590
1,500
Da macello
Euro/kg
Kg 115
1,420
1,495
Kg 156
1,520
1,575
BOVINI Da macello
Euro/kg
Vitello della coscia
5,61
5,61
Vitellone della coscia (da 500 a 600 kg)
3,15
3,25
Da allevamento
Euro/capo
Vitello della coscia (fino a 40 gg)
750
750 Euro/kg
Agnello da latte
3,65
3,90
Capretto
4,55
4,70
Galline da allevamento in batteria
0,50
0,36
Polli
1,24
1,19
Conigli da macello
2,22
2,33
CEREALI
Euro/t
Frumento naz. (p.sp 73/75)
268
211
Semi di soia naz.
490
430
Granoturco naz.
249
180
Fieno maggengo
130
145
Fagiolo Cuneo Billò
490
350
Orzo naz. (p. sp. 61/64)
258
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L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
17
Confagricoltura news
Corsi per 'patentini' e carrellisti TRA FEBBRAIO E MARZO CONFAGRICOLTURA CUNEO PROPONE LEZIONI IMPORTANTI PER GLI IMPRENDITORI In fase di organizzazione anche un corso per l'uso di muletti
T
ra febbraio e marzo presso gli uffici di Confagricoltura dislocati sul territorio provinciale si svolgeranno quattro corsi per conseguire i patentini per l’utilizzo dei fitofarmaci nei frutteti o nei vigneti. Le sedi che ospiteranno le lezioni saranno Santo Stefano Belbo, Alba, Mondovì e Saluzzo, mentre restano ancora da definire le date esatte dei corsi. Ciascun corso, riservato ad imprenditori agricoli, avrà una durata complessiva di 15 ore e si concluderà con una prova finale, superata la quale varrà consegnata l’autorizzazione. Per quanto riguarda il rinnovo dei patentini invece, dal 2013 spetta alla Provincia avvisare le aziende interessate, convocandole per una lezione teorica di ripasso (3 ore) e il successivo esame conclusivo. Per avere ulteriori informazioni e per iscriversi alle lezioni contattare le sedi di zona di Confagricoltura Cuneo (vedi pag. 22) Il “patentino” è l’autorizzazione necessaria per l’utilizzo e l’acquisto dei prodotti fitosanitari classificati “molto tossici, tossici e nocivi”. Viene rilasciato dal settore provinciale Agricoltura con le seguenti modalità: partecipazione ad un corso di preparazione
di Enzio Isaia
organizzato dagli enti gestori dei corsi di formazione professionale (possono partecipare ai corsi le persone che abbiano compiuto il 18° anno di età); valutazione positiva a seguito di esame a quiz. Con il DGR 53-467 del 2 agosto 2010, la Regione ha, di fatto, reso facoltativi i corsi di preparazione all’esame, mentre la prova finale da sostenere per ottenere il documento continua ad essere vincolante. Ai laureati in Scienze Agrarie, ai periti agrari e agrotecnici e a coloro che sono in possesso di laurea breve in Scienze Agrarie, Agroalimentari e Forestali, infine, il patentino viene rilasciato direttamente senza bisogno di sostenere l’esame. La Confagricoltura provinciale sta infine organizzando per i mesi di febbraio e marzo il corso per carrellisti, previsto dal D.lgs. 81/2008 e obbligatorio per tutti i dipendenti che utilizzano mezzi di sollevamento, tipo i muletti. Il corso, della durata di 12 ore compresa la prova pratica finale, si svolgerà in una delle sedi dell’associazione nell’Albese. Al termine verrà rilasciato il certificato che dimostra l’avvenuta formazione. Per informazioni rivolgersi all’ufficio zona di Alba (tel. 0173/281929), chiedendo di Diana Ripanu.
ECCELLENZE IN VETRINA
La Confagricoltura alle fiere di Carrù e Morozzo I rappresentanti della Confagricoltura di Cuneo hanno preso parte alla Fiera del Bue Grasso a Carrù, il 12 dicembre 2013 (foto a sinistra) e alla Fiera del Cappone a Morozzo, il 16 dicembre 2013 (foto a destra). Quest’ultima ha visto protagonista anche quest’anno il Consorzio di Tutela e Valorizzazione del Cappone di Morozzo, guidato dal presidente Oreste Massimino.
18 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
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1 Foto di gruppo per il Coordinamento tecnico di Confagricoltura Cuneo
Tecnici preparati per le aziende È CRESCIUTO NEI NUMERI E NELLE COMPETENZE IL COORDINAMENTO DELLA CONFAGRICOLTURA DI CUNEO
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n’impresa agricola moderna necessita sempre più di servizi di assistenza aggiornati e capaci di sintetizzare al meglio competenze tecniche e conoscenze normative sugli argomenti di maggior interesse per chi opera nel settore primario. La Confagricoltura di Cuneo tutto questo lo sa e con il Coordinamento tecnico è vicina alle aziende associate attraverso il lavoro di dipendenti preparati. Ciascuno ha una competenza precisa: 1) Antonio Marino, tecnico frutticolo – zona Alba; 2) Gualtiero Dalmasso, responsabile provinciale Centro Assistenza Agricola (CAA); 3) Simone Monge, tecnico e referente sicurezza in azienda; 4) Luca Maggiorotto, tecnico vinicolo – zona Alba; 5) Davide Risso, operatore PAC e tecnico – zona Saluzzo e Savigliano; 6) Nicolas Anghilante, tecnico frutticolo - zona Saluzzo; 7) Alessandro Bottallo, responsabile Centro Assistenza Agricola (CAA) di Alba e tecnico vinicolo;
8) Cristiano Gallio, operatore PAC e tecnico – zona Mondovì; 9) Fabrizio Bima, referente corsi di formazione e tecnico - zona Cuneo; 10) Marcello Ferrero, tecnico – zona Saluzzo e Savigliano; Oltre a loro ve ne sono molti altri che seguono le operazioni di gestione aziendale direttamente negli uffici dislocati nelle varie sedi dell’associazione. “Negli ultimi anni il Coordinamento tecnico di Confagricoltura è cresciuto, non solo nel numero di persone che sono entrate a farne parte, ma soprattutto nelle competenze che via via si sono aggiunte - spiega il direttore provinciale, Roberto Abellonio -. Le nostre aziende ci richiedono sempre più servizi all’altezza delle loro esigenze, in un’agricoltura in totale trasformazione; per la Confagricoltura un buon supporto tecnico è indispensabile ecco perché anche in futuro continueremo ad investire in questa direzione”.
A ROMA PER IL CONSIGLIO NAZIONALE
Un nuovo logo per i giovani Anga Una delegazione dell’Anga di Cuneo, composta dal presidente Andrea Ingaramo e dal vice presidente Alberto Giordano, ha partecipato, insieme ai rappresentanti di Anga Piemonte guidati dal sommarivese Andrea Cravero, al consiglio nazionale che si è svolto il 19 dicembre scorso a Roma. Tra le altre cose, durante l’assemblea è stato scelto il nuovo logo dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori, che richiama maggiormente a livello grafico e visivo l’appartenenza alla Confagricoltura. Durante l’incontro romano si è anche discusso delle iniziative future e, in particolare, del prossimo consiglio nazionale che eccezionalmente si terrà a Vercelli il 21 febbraio prossimo, in occasione di “Fiera in campo” organizzata anche quest’anno dai giovani agricoltori di Biella e Vercelli. Lo slogan prescelto sarà “Combattiamo per dare voce all’agricoltore e informare il consumatore”.
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
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Le nostre aziende
Tartufo: l'oro nero della Valle Grana A MONTEMALE FRANCO VIANO LAVORA PER IL RECUPERO DELL'ANTICA COLTURA. LA DOMANDA È IN FORTE CRESCITA di Paolo Ragazzo
Franco Viano, tartuficoltore, e Adriano Rosso di Confagricoltura Cuneo
Q
uando Lady, una meticcia di 17 mesi incrocio tra un Lagotto e un cane da caccia, viene sguinzagliata nella tartufaia sembra come estasiata dall’aroma dei tuberi che giacciono appena sotto una decina di centimetri di terra. In men che non si dica traccia il terreno, dopo di che non resta che scavare leggermente per trovare esemplari di tartufi neri pregiati. Siamo a Montemale, paesino pedemontano della Valle Grana. Qui testimonianze storiche fanno risalire ai primi decenni del 1900 la presenza del Tuber melamosporum e, sebbene in Piemonte il tartufo bianco resti il più prestigioso e rinomato, da alcuni anni è partita una vera e propria ‘gara’ per la valorizzazione di un prodotto capace di riservare un mare di opportunità. Tra i protagonisti di questa scommessa, ora diventata concreta realtà imprenditoriale, c’è Franco Viano che nel 2002, ha smesso il suo precedente impiego da lavoratore dipendente, per dedicarsi alla coltivazione dei tartufi, mettendo a dimora le prime piante micorizzate. “Un tempo a Montemale c’erano le vigne - racconta Viano - e i braccianti lavorando la terra vedevano spuntare qua e là questi tuberi, senza cogliere il potenziale di questa risorsa. Recuperando così il patrimonio storico di quegli anni e formandomi appositamente in Francia e in centro Italia, ho deciso di investire in questa attività e tre anni fa ho iniziato a raccogliere i primi frutti”. Il tartufo nero pregiato necessita di terreno calcareo-breccioso che favorisce lo sviluppo di radici superficiali e il drenaggio dell’acqua; deve avere inoltre una percentuale di argilla inferiore al 40%, per
evitare il ristagno idrico. “Laddove necessario, aggiungo al terreno ghiaia e pietrisco – spiega Viano – per renderlo meno compatto e lasciare respirare le radici degli alberi. Attualmente ho 900 piante (soprattutto querce roverelle), suddivise in 11 appezzamenti per un totale di 10 giornate complessive”. La domanda di tartufo è in costante crescita, principalmente grazie alla promozione fatta dai cuochi cuneesi in Italia e all’estero: “Fino all’anno scorso quasi tutto il raccolto di un anno andava in Francia, dove la cultura del ‘nero’ è superiore alla nostra – continua Viano –, ma quest’anno c’è stata un’inversione di tendenza: tutta la produzione è stata assorbita dai ristoratori e dai privati della zona”. A piacere non sono soltanto i prezzi, decisamente più accessibili del tartufo bianco (dai 40 ai 120 euro l’etto), ma la storia che accompagna il recupero di questa coltura in una zona particolarmente vocata come la Valle Grana. A differenza del bianco poi, il tartufo nero può essere coltivato: “Dalla cura del terreno, alla scelta oculata delle piante micorizzate da mettere a dimora, alla loro gestione agronomica attraverso sistemi di irrigazione a microaspersione e coperture di cippato e foglie per proteggere i tartufi dal gelo invernale, tutto dev’essere seguito nel migliore dei modi se si vuole che la raccolta, nel periodo che va dal 15 dicembre al 15 marzo, sia buona”, sottolinea Franco Viano, che pone dunque l’accento sulla valenza agricola del tartufo nero. Se questo è l’aspetto principale, ve ne sono poi altri di pari importanza: con la nascita di molte tartufaie la Valle Grana ha recuperato diversi appezzamenti dismessi o incolti, ma soprattutto il tartufo ha dimostrato essere un’ottima risorsa turistica. Per la valorizzazione di questo prodotto è nata così nel 2009 l’Associazione tartuficoltori della Valle Grana, di cui Franco Viano è presidente, che ad oggi riunisce 24 soci, per un totale di 2300 piante da tartufo. Il 50% di queste viene acquistato dal vivaio forestale Gambarello di Chiusa Pesio.
La giovane Lady alla ricerca del Tuber melanosporum in una tartufaia di Montemale
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CONFRONTO
Le esigenze dei tartuficoltori illustrate a Claudio Sacchetto
Il tartufo nero pregiato è sempre più richiesto da ristoranti e privati
“Organizziamo visite guidate nelle tartufaie e degustazioni in ristoranti della zona per far conoscere il ‘nero di Montemale’ a 360 gradi - prosegue Viano -, la gente arriva anche da fuori zona per osservare come si coltiva il tartufo e capire come lo si può consumare. Credo che sia una risorsa formidabile per lo sviluppo del nostro territorio, ma se da un lato va promosso per farne un vero e proprio testimonial della Valle Grana, occorre altresì tutelarlo, facendo sì che chi lo coltiva abbia un legame con questa terra e sia davvero interessato ad uno sviluppo equilibrato e consapevole”. Di certo i problemi non mancano, primo fra tutti il fatto che il tartufo non è considerato prodotto agricolo: “Siamo penalizzati dall’Iva al 21%, invece del 4% - dice Viano - occorre a mio parere rivedere questa catalogazione, in quanto è dimostrato che il tartufo nero è coltivabile al pari altre colture”. Nonostante questa e altre difficoltà, tuttavia, i tartuficoltori della Valle Grana non hanno alcuna intenzione di fermarsi proprio ora che i riscontri di mercato sembrano dar loro ragione, grazie anche alla De.Co. (Denominazione Comunale) che lega il tartufo nero al Comune di Montemale. Quando un prodotto parla del territorio, il piatto è servito.
Lo scorso 23 gennaio, presso la sede di Confagricoltura a Cuneo, il presidente dell’Associazione tartuficoltori della Valle Grana, Franco Viano, il segretario dell’associazione, Fabrizio Ellena, e il sindaco di Montemale, Oscar Virano, hanno incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, alla presenza del direttore dell’organizzazione agricola, Roberto Abellonio. Durante la riunione è stato fatto il punto sulla coltivazione del tartufo nero in Valle Grana e, in particolare, si è discusso del regime fiscale a cui questo prodotto, considerato ‘non agricolo’, è sottoposto. Di sicuro interesse, infine, il progetto di un’associazione fondiaria, presentato dai rappresentanti della valle, per una gestione unitaria dei terreni in zone marginali e montane. Su questa iniziativa seguiranno maggiori approfondimenti nei prossimi numeri de L’Agricoltore cuneese.
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AV V I S TA M E N T O A V I C O F O R T E
Un lupo tra le case “Era il giovedì della Fiera del Bue Grasso a Carrù e avevo una comitiva di turisti novaresi a pranzo nel mio locale, quando proprio mentre i visitatori stavano mangiando ho sentito dire: ‘Ma là fuori c’è un lupo’. Incredulo mi sono affacciato alla finestra ed effettivamente nel prato poco distante dal mio agriturismo c’era un lupo che si aggirava indisturbato sul manto nevoso. Era un maschio, probabilmente distaccatosi dal branco. Non aveva paura. Ciò che mi stupisce è averlo visto così in una zona così bassa e abitata: la mia azienda è a soli 600 metri”. Così Paolo Bracco, titolare dell’agriturismo La Mommiga, racconta l’avvistamento dello scorso 12 dicembre, quando un lupo si è presentato nella sua proprietà, avvicinandosi alle stalle dove sono ricoverate 350 pecore di razza Lacaune.
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UFFICI
PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.
ZONA DI CUNEO
Cuneo
fino a marzo 2014: C.so IV Novembre, 8 da aprile 2014: Via Caccia, 4-6-8 Tel. 0171.692143 - 0171.634891 Fax 0171.698629
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Via IV Novembre, 20 (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171.918182
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Caraglio
Via Valgrana, 7
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Villafalletto Demonte Tarantasca Busca
Piazza R. Spada (ex Scuola Media) Via Vittorio Veneto, 21 (c/o sala Municipio) Via Cavour ,19 (davanti al Municipio)
ZONA DI ALBA
Alba Bra Cherasco Canale S. Stefano B.
Via dell’Acquedotto, 2 Tel. 0173.281929 - Fax 0173.280979 segreteria.alba@confagricolturacuneo.it Corso V. Emanuele II, 121 (c/o Milano Assicurazioni) Tel. 0172.425477 - Fax 0172.44167 Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) Tel. 0172.489764 Piazza Trento e Trieste, 74 Tel. 0173.970180 Via Roma, 38/F Tel. 0141.840782 Fax 0141.840174
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8,30-12,00 8,30-12,00 8,30-12,00 8,30-12,00 8,30-12,00 8,00-12,00
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Corso Statuto, 28 Tel. e Fax 0174.42071 mon.direzione@confagricolturacuneo.it
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Via Marconi, 66
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Piazza Confraternita, 5
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P.zza Capuccini, 1 - 1° piano (sopra Consorzio Agr.) Tel. 0174.282038
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Via Mazzini, 28
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Mondovì
Ceva Carrù
ZONA DI SALUZZO
Saluzzo Bagnolo P. Moretta
Via Torino, 40 Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 salu.direzione@confagricolturacuneo.it C.so C. Battisti, 8 (c/o Ass. Generali) Tel. 0175.392733 Via San Giovanni, 8 (c/o Centro Anziani)
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Racconigi
Via Togliatti, 16 Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 savi.direzione@confagricolturacuneo.it P.zza C. Alberto, 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172.85253
Fossano
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UFFICIO DI FOSSANO Via Marconi, 112 - Tel. 0172.637242 fossano@confagricolturacuneo.it
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ZONA DI SAVIGLIANO
Savigliano
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I NOSTRI
SEDE PROVINCIALE: C.so IV Novembre, 8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8,00 / 12,30 - 14,30 / 17,30 (Giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso)
Gocce di memoria
Una pecora, non un agnello L'impresa dei 4 amici è un flop ANDREA, GIOVANNI, DOMENICO E ANDREA DECIDONO DI METTERE LE MANI SULL'AGNELLO DI UN PASTORE, PER VENDICARSI DEL FATTO CHE L'ALLEVATORE LASCI SPESSO SBANDARE IL PROPRIO GREGGE NEI LORO CAMPI. IL LORO PIANO VA IN SCENA SCOCCATA LA MEZZANOTTE
A
pochi metri davanti a sé, in mezzo ai rovi, Giovanni individuò una massa biancastra che brucava qualche arbusto. Eccitato dalla certezza della conquista, avanzò di qualche passo, portandosi a tiro e, brandendo un robusto randello di frassino, vibrò un fendente micidiale sull’ignaro animale. Un belato terrificante e sguaiato squarciò la quiete della notte, gettando, per un istante lo scompiglio nel gregge. L’aggressore, reduce dagli assalti alla baionetta sull’Ortigara, per nulla intimorito, si avventò come una belva, incurante dei rovi, sulla preda e le serrò la gola in una morsa mortale. Quando sentì l’animale afflosciarsi tra le sue mani, con decisione e sibilati improperi, si issò sulle spalle lo sfortunato ovino e si voltò a cercare la collaborazione dei compagni, ma i suoi occhi, ormai avvezzi al buio, captarono solo il vuoto della notte. I compagni, all’esplodere di quello straziante belato, avevano voltato le terga con fulminea rapidità e si erano dati ad un’ignobile fuga, con velocità proporzionale alla loro codardia. Domenico giunse a casa per primo e si acquattò sotto il portico del forno; Andrea il calzolaio fu secondo e si accucciò contro il parapetto del pozzo ed entrambi attesero ansanti l’evolversi della situazione. Andrea, il saggio, il capo della spedizione, per limitare la vergogna della fuga, si era fermato alla “piancota”, confine ideale e riconosciuto tra l’aperta campagna e le adiacenze della cascina. Immobile e trepidante scrutava il buio della notte e tendeva l’orecchio per captare qualche rumore e dedurne eventuali pericoli. Dopo un’interminabile attesa, forse dieci minuti, captò un ticchettare di zoccoli, sempre più chiaro e familiare: era sicuramente Giovanni. Quando l’ombra nera fu a pochi passi e ne sentì chiaramente gli improperi che questa snocciolava tra i denti, ebbe la certezza della sua identità e, con voce sommessa, domandò: “Sei tu?”. Una cascata di bestemmie gliene diede la conferma. Pochi minuti dopo, la preda venne scaraventata, con rabbia, sul battuto della stalla del “calzolaio”, tra irripetibili ingiurie ai tre soci, che, vigliaccamente, si erano dati alla fuga. Passata la bufera, l’animale fu appeso alla chiave della volta ed entrò in azione il macellaio. Forse perché gli occhi si erano ormai adattati al baluginante chiarore del lume a petrolio, i quattro predatori, sorpresi e delusi, invece di un tenero agnello, si trovarono a contemplare una vecchia pecora, ossuta e macilenta. Ad ammorbidirla non bastarono neppure le irripetibili giaculatorie che, i due più loquaci e scurrili, Giovanni ed Andrea il calzolaio, riversarono sulla povera bestia. A luce fatta, Andrea, il capo, cui spettava il compito di cuocere e dividere la preda, accese il fuoco sotto il calderone vicino al pozzo e con perizia attese alla bisogna. Scendevano già le tenebre, ma quella poca carne che rivestiva quei poveri ossi, continuava a resistere a ogni tentativo di verifica della sua tenerezza. Andrea, il capo, che era anche il più spiritoso, cercava in tutti i modi di mascherare il miserando insuccesso dell’ignobile impresa ed andava dicendo che, quella pecora, in bocca, faceva l’elastico e che, vista la veneranda età, era già ragioniera. Questa battuta non l’ho mai capita, ma quando la diceva ridevano tutti (lo stesso). Il professore Luigi Fulcheri
Gigi Fulcheri
L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
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Il tecnico in frutteto
Come potare correttamente melo e pesco ALCUNE INDICAZIONI DEI TECNICI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO PER EFFETTUARE LE OPERAZIONI IN FRUTTETO
GRUPPO RED DELICIOUS SPUR
In questo gruppo rientrano tutte le varietà come Red Chief, Super Chief, Scarlet. La potatura segue un profilo diverso; infatti le gemme a frutto non sono mai quelle apicali di un brindillo ma sono gemme inserite su rami di più di 1 anno. Infatti i tagli di ritorno andranno sempre eseguiti sulla gemma e mai su un brindillo, il quale se stimolato diverrebbe troppo vigoroso.
Nei frutteti e nei vigneti della provincia di Cuneo sono in pieno svolgimento le operazioni di potatura, accompagnate quest'anno da un clima decisamente mite almeno fino alla fine gennaio, con temperature di diversi gradi superiori alla media del periodo. In questo articolo i tecnici di Confagricoltura Cuneo forniscono alcune indicazioni per la potatura delle diverse varietà di melo e pesco.
MELO
GRUPPO GALA/GOLDEN
Queste varietà seguono entrambe più o meno lo stesso metodo di potatura. Esse infatti tendono ad esaurirsi molto quindi i tagli di rinnovo sono la base per mantenere in forza la pianta. Altro aspetto importante è la pulizia del camino centrale ossia l’asportazione dei brindilli e delle gemme inserite nella prima spanna di ramo contro il fusto centrale. Questa operazione anche se molto dispendiosa in termini di tempo risulterà molto utile per la colorazione dei frutti dei vari cloni. Importante è, soprattutto in impianti in allevamento, l’eliminazione sia delle branche basali troppo vigorose (di diametro oltre la metà dell’asse centrale) che bloccano l’accrescimento verticale della stessa pianta, sia i “Succhioni” sviluppatisi in punta che creano una concorrenza alla freccia centrale.
Taglio su gemma a fiore
GRUPPO FUJI
Questa varietà segue una potatura completamente diversa, essendo una pianta molto vigorosa, i tagli di ritorno devono essere ridotti a delle leggere semplificazioni, le branche basali più forti vanno conservate in modo da rallentare la pianta. La potatura è comunque consigliabile effettuarla in prossimità della fioritura in modo da distinguere le gemme a frutto da quelle a legno. Asportazione di un brindillo troppo vigoroso “Jeromine”
GRUPPO RED DELICIOUS STANDARD (Jeromine)
Taglio di ritorno su Varietà Gala
Questa varietà del gruppo Red Delicious segue una potatura molto simile al gruppo Gala, tuttavia tenendo conto della maggior sensibilità alla butteratura amara si consiglia di limitare l’eccesiva pulizia dei brindilli. Le piegature dei rami su questa varietà non devono essere troppo accentuate perché condurrebbero ad un esaurimento del ramo, chiaramente le branche troppo vigorose vanno anch’esse eliminate sia basali che apicali.
24 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
Sopra: ramo Fuji prima della potatura Sotto: ramo Fuji dopo la potatura
Taglio di ritorno su Varietà Gala
PESCO Il pesco è una pianta che tende ad essere acrotona quindi sarà molto importante gestire bene le branche basali. Le gemme a frutto del pesco sono quelle presenti sui rami misti quindi sarà opportuno, a seconda del gruppo varietale, evitare di asportarli.La potatura del pesco può essere divisa in 3 grandi gruppi:
Rami misti lunghi (60-100 cm)
Potatura corretta rami misti medi
GRUPPO RICH
In questo gruppo varietale si applica la cosiddetta potatura corta, ossia si vanno a selezionare 1 o 2 rami rami misti lunghi (60-100 cm). L’obiettivo è quello di mantenere il più possibile la produzione aderente all’asse centrale della pianta.
GRUPPO ROME STAR
Su questo gruppo varietale si applica una potatura di media intensità ossia si lasciano anche 2/3 rami misti (30-50 cm) presenti su brachette di 2 anni. Chiaramente vanno eliminati i brindilli ed i mazzetti di maggio presenti.
GRUPPO NETTARINE
Per ulteriori informazioni contattare i tecnici di Confagricoltura Cuneo Nicolas Anghilante (342-1422203) e Simone Monge (346-0809796)
Main sponsor
Savigliano (Cn) -
Partners
Corretta gestione della cravatta
Official sponsor
Su questo gruppo varietale vanno privilegiati i rami misti corti (brindilli) che inseriti su brachette di 2 anni prendono il nome di “cravatte”. Queste vanno leggermente richiamate e pulite dai brindilli esauriti. Si ricorda che una delle varietà tendenzialmente problematiche e l’Alitop il quale tende a perdere molto velocemente la parte basale. Operazione importante sarà quella di effettuare dei tagli di ritorno importanti sulla cima in modo da favorire l’ingresso della luce all’interno della pianta.
Marene
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Il mercatino dell'agricoltore
Richiesta di pubblicazione annuncio GRATUITO
Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.
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26 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2014
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