L'Agricoltore Cuneese - N. 01/2015

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB/CN - ANNO XIII - N. 01•2015 - FEBBRAIO 2015 - CONTIENE I.P.

N. 01 • 2015 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

A G R I C O L T O R I

Latte

Ha senso continuare a produrre? Con Confagricoltura all'Expo

La scure del Governo sulle rinnovabili

Lo stato di salute del melo in Piemonte


MAIS soluzioni per l’irrigazione a goccia

INFO & PREVENTIVI

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Sommario

Il latte italiano vale meno dell'acqua Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori Via Bruno Caccia, 4 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 05/02/2015 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

C

he senso ha continuare a produrre a queste condizioni, rispettando rigorosissimi controlli di qualità e tutta una serie di faticosi adempimenti burocratici, sopportando costi di produzione asfissianti e facendo attenzione a non superare i vincoli imposti dal regime delle quote, quando poi il prezzo di vendita mortifica ogni sforzo fatto? Le tante aziende agricole attive nel comparto latte della provincia di Cuneo non ce la fanno più. Se le cose non cambieranno, del tanto apprezzato latte Made in Italy non rimarrà che il ricordo e i

201

05

5

MAR

ZO

consumatori troveranno sugli scaffali un'invasione (già pericolosamente in atto, peraltro) di prodotti provenienti da Paesi stranieri, che in fatto di qualità sono distanti anni luce dalle nostre produzioni. Infine un appello alla filiera: serve maggiore equilibrio tra le parti, non possono essere sempre e solo le aziende agricole a pagare gli scompensi del settore. Se non si rispetta la filiera si rispetti almeno il prodotto.

DIRITTI DI IMPIANTO: CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA A GRINZANE CAVOUR Giovedì 5 marzo alle 10, presso l'Enoteca regionale di Grinzane Cavour, la Confagricoltura di Cuneo organizza il convegno dal titolo: "Diritti di impianto: gli effetti della nuova normativa sulle Denominazioni di Langa e Roero", per dare delle risposte alle tante aziende vitivinicole del territorio interessate dal tema trattato. Per informazioni telefonare al numero 0173/281929.

IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO

INSERTO TECNICO

Alla politica chiediamo più certezze

4

LATTE

Giù i redditi agricoli

4

Prezzo, basta speculazioni

15

Trattrici in calo del 4,4%

5

Distribuire bene le risorse

15

Le Partite Iva agricole crollano del 9,8%

5

ZOOTECNIA

Quotazioni in affanno, giù i cereali

6

Nitrati, basso impatto degli allevamenti

16

No alla proposta che modifica la soccida

16

POLITICA AGRICOLA COMUNE Costi ridotti e aiuti, il 'bello' della Pac

8

CONFAGRICOLTURA NEWS

Requisiti minimi

8

Un nuovo ufficio a Cortemilia

18

Per ricevere i premi occorre firmare i fascicoli

9

Pensionati, Tortone nel Consiglio nazionale

18

I delegati della Proprietà Fondiaria

19

Le iniziative dell'Anga Cuneo

19

Affitti, appello ai Comuni montani

10

ENERGIE RINNOVABILI Lo Stato penalizza le agroenergie

10

FORMAZIONE AZIENDALE

Spalmaincentivi, serve più chiarezza

11

Tanti corsi per gli associati

EXPO 2015

LE NOSTRE AZIENDE

"Aiutateci a raccontare la terra"

12

Formaggi 'su misura' per mezzo mondo

Incontri a Saluzzo e Alba

13

IL TECNICO IN FRUTTETO

L'INTERVISTA Cirio: "Ttip, difendiamo il made in Italy"

20

Stato di salute del melo in Piemonte 14

22 24

IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

3


In primo piano GIÙ I REDDITI AGRICOLI Nel grafico è rappresentata l'evoluzione del reddito agricolo per addetto in termini reali. Considerato il 2005 come punto di partenza dell'analisi (100) si può vedere come l'andamento italiano nel 2014 sia ritornato a scendere pericolosamente (99,2), mentre in Europa si piazza su livelli più elevati. (Fonte: Centro Studi Confagricoltura su dati Eurostat)

134,5 118,6

100

99,2 UE -28

2005

2006

2007

2008

2009

Consumi petroliferi: -4,4% Secondo quanto diffuso dall’Unione Petrolifera, nel 2014 è crollata la domanda di prodotti petroliferi in Italia. I consumi interni a dicembre 2014 sono stati di circa 5 milioni di tonnellate, con una diminuzione dell’1,6% (‐83.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013. In particolare, la domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di dicembre è risultata pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 2,0 di gasolio autotrazione. Nell’intero anno 2014, i consumi sono stati invece pari a circa 57,6 milioni di tonnellate, con un calo del 4,4% (‐2.623.000 tonnellate) rispetto al 2013, ritornando sui livelli di metà degli Anni ‘60. La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione dell’1,8% (‐145.000 tonnellate), il gasolio un rialzo dell’1,8 % (+394.000 tonnellate).

L’

2014

2013

2012

2011

2010

2009

2008

2007

55

2006

2013

2014

di Paolo Ragazzo

65

4 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

2012

CONFAGRICOLTURA CUNEO CRITICA IL PASTICCIO IMU. SALTANO LE AGEVOLAZIONI IRAP E CROLLANO I REDDITI AGRICOLI

75

Dal 2006 il calo dei consumi di petrolio è stato costante (Dati in milioni di tonnellate - Ministero dello Sviluppo Economico)

2011

Italia

Alla politica chiediamo più certezze

CARBURANTI

85

2010

UE -15

inizio del nuovo anno, almeno per ora, non ha portato con sé il tanto auspicato cambio di passo nella gestione politica delle questioni agricole. Se da un lato, infatti, lo Stato ha fatto (solo in extremis) chiarezza sull’Imu dei terreni montani, abrogando la classificazione su base altimetrica stabilita dal contestato decreto ministeriale di fine anno, dall’altro questa scelta ha comportato alcuni sacrifici per il settore, con misure sottratte al ‘pacchetto agricolo’ inserito nella Legge di Stabilità. IL PASTICCIO DELL’IMU Sulla discussa vicenda dell’IMU sui terreni montani la Confagricoltura di Cuneo è intervenuta a più riprese nelle sedi competenti, con il direttore Roberto Abellonio che ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in cui invitava il Governo a trovare una soluzione “saggia e percorribile” per risolvere la questione e in cui sottolineava le difficoltà incontrate nello spiegare alle aziende i motivi di questa nuova situazione di incertezza. Massiccia anche l’azione sugli organi di informazione locali, con ripetuti articoli in cui l’associazione criticava palesemente la misura, che sarebbe andata “a colpire una fascia di aziende operanti in zone già marginali”. Nonostante si sia trovata una soluzione, i commenti sono stati critici. “Siamo lieti che sia stata fatta maggiore chiarezza, resta


MECCANIZZAZIONE

Oreste MASSIMINO

Trattrici in calo del 4,4% Chiusura di 2014 in negativo per il mercato nazionale delle macchine agricole. Lo dice FederUnacoma, la Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura. Le immatricolazioni di trattrici, mietitrebbiatrici, trattrici con pianale di carico e rimorchi indicano, infatti, un calo più consistente rispetto alle previsioni formulate. Le trattrici, che si prevedeva chiudessero l'anno con un numero complessivo di 18.700 unità, registrano invece un quantitativo pari ad appena 18.178 (-4,4% rispetto al 2013), il numero di immatricolazioni più basso nella storia della meccanizzazione italiana dal dopoguerra. Al dato negativo delle trattrici si aggiunge quello delle mietitrebbiatrici, che chiudono con un passivo del 26,6% (325 macchine contro le 443 del 2013), quello delle trattrici con pianale di carico (-3,9%, con 908 unità contro le 945 del 2013) e quello dei rimorchi, che segnano -2,5%, con 9.460 unità contro le 9.704 dell'anno precedente. La crisi del mercato nazionale non si arresta, dunque, e le statistiche indicano un calo complessivo delle immatricolazioni negli ultimi dieci anni pari al 43%.

il fatto però - rimarca Agrinsieme - che aziende agricole, che operano in una vasta area del Paese, continuano ad essere caricate di un onere fiscale che non si possono permettere. Riteniamo fortemente iniquo - prosegue Agrinsieme - gravare di ulteriori balzelli aziende in difficoltà che hanno tra l’altro il grande merito di operare per la difesa del paesaggio ed essere spesso anche l'unico bastione contro il dissesto idrogeologico del territorio. Per questo il Governo avrebbe dovuto compiere uno sforzo più coraggioso, esentando totalmente dagli oneri fiscali le aree ex svantaggiate almeno per il 2014”. SALTANO LA AGEVOLAZIONI IRAP Ma se con una mano si dà, con l’altra si toglie. Il decreto legge n. 4 del 24/01/2015 (G.U. n.19 del 24/01/2015), in materia di “Revisione dei criteri di esenzione dall’IMU dei terreni agricoli in zone montane e collinari” ha eliminato, infatti, alcune importanti misure di riduzione del costo del lavoro introdotte nei mesi scorsi dal decreto #campolibero e dalla legge di Stabilità 2015 per agevolare l’assunzione di lavoratori a tempo determinato stabilmente inseriti nella compagine aziendale. Una misura ben accolta ma che non ha fatto in tempo ad essere applicata. L'art. 2 del sopra citato decreto legge, infatti, al fine di reperire

Presidente Confagricoltura Cuneo

le risorse finanziarie per l’esenzione dell'IMU nei comuni montani, ha disposto l’abrogazione della deduzione dalla base imponibile IRAP riconosciuta ai datori di lavoro agricolo per ogni lavoratore agricolo a tempo determinato assunto con contratto di durata triennale per almeno 150 giornate in ciascun periodo di imposta. REDDITI AGRICOLI ‘A PICCO’ A tutto ciò si aggiunge il pesante crollo della redditività agricola italiana che l’ultima rilevazione previsionale dell’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, ha messo in luce: il reddito agricolo del nostro Paese nel 2014 si è ridotto dell’11%, attestandosi su valori inferiori rispetto a dieci anni fa. “Le cause di questo drastico calo sono molteplici - commenta il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino -, ma in generale sono da ricercarsi nella scarsa attenzione di un sistema che non agevola chi fa impresa in Italia e, nella fattispecie, non considera con l’adeguata attenzione gli imprenditori del comparto primario e le loro esigenze. Non si spiegano

I M P R E N D I T O R I A L I TÀ

Le P. Iva crollano del 9,8% Nel complessivo calo che ha interessato le partite Iva in Italia, l’agricoltura ha fatto registrare una flessione pari al -9,8%. È il dato che emerge da un’analisi condotta dall’Ancot, Associazione nazionale consulenti tributari sul dati dell'Osservatorio partite Iva, diffuse di recente dal ministero delle Finanze. In tutta Italia sono state 458.148 le partite Iva che sono state aperte nel periodo gennaio-ottobre 2014, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 2,74%. Rispetto al mese di ottobre 2013, tra i settori principali si osservano incrementi nella sanità (+7,7%), nei servizi alle imprese (+7%) e nell’istruzione (+4,5%). Oltre all’agricoltura, sono diminuite le nuove aperture di partite Iva nel settore delle attività finanziarie ed assicurative (-12,6%) e delle attività artistiche (-11,6%).

C O S Ì I N E U R O PA Reddito medio agricolo del 2011 (Fonte: Elaborazione Nomisma su dati FADN)

Francia

47.000

Germania

36.000

Italia

23.000

Spagna

22.000

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

5


In primo piano

6 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

Quotazioni in affanno, giù i cereali DODICI MESI DIFFICILI PER MOLTI COMPARTI: I SUINI TORNANO SUI PREZZI DI DUE ANNI FA, ANCORA STABILI I BOVINI di Ilaria Blangetti

U

n altro anno che non ha premiato gli sforzi degli operatori del settore agricolo, con le quotazioni di carni e cereali ancora in difficoltà e che, in alcuni casi, ci riportano indietro di oltre dodici mesi. Insomma un 2014 per nulla facile e che lascia poco fiato ad allevatori e cerealicoltori che ora sperano, anche se le premesse non sono delle migliori, in un 2015 più benevolo. Ma vediamo, comparto per comparto, qual è stato l'andamento delle quotazioni in provincia di Cuneo. Andamento dei prezzi dei suini in provincia di Cuneo

4,25 3,81

Suini 15 kg Suini 50 kg Suini 100 kg

2,03 1,6 1,5

gen-15

dic-14

nov-14

ott-14

set-14

ago-14

lug-14

giu-14

mag-14

apr-14

mar-14

1,34

feb-14

gen-14

altrimenti i sempre numerosi ostacoli che lo Stato dissemina sulla strada degli agricoltori in termini di appesantimento burocratico e di onerosi adempimenti”. Secondo le stime previsionali pubblicate da Eurostat, infatti, il reddito agricolo italiano per addetto è sceso dell’11%, tornando a registrare, sia pure di solo 0,8 punti percentuali, un valore inferiore a quello del 2005 (indice di riferimento = 100), dopo il positivo risultato del 2013 (+11,4%). Nel periodo 2006-2014, tutti gli anni, escluso appunto il 2013, hanno evidenziato per l’Italia valori inferiori al 2005, con un minimo nel 2010, quando il decremento di reddito, rispetto all’anno di riferimento, è stato addirittura del 16,9%. Tra i principali Paesi agricoli dell’Unione europea, il Regno Unito è quello in cui il reddito del settore primario, nel 2014 rispetto al 2013, è cresciuto maggiormente (+6,9%), seguito da Grecia (+4,4%), Francia (+1,1%) e Germania (+0,2%). Oltre all’Italia, solo la Spagna è andata “sotto” (-4,6%), mentre i risultati migliori rispetto al 2005 sono di Germania (+63,6%) e Regno Unito (+56,5%). Sempre nel periodo 2006-2014, solo Regno Unito e Germania hanno costantemente registrato redditi superiori al 2005, l’Italia invece ha purtroppo il record degli anni con reddito inferiore a quello di riferimento: ben otto volte. Guardando complessivamente all’agricoltura dell’Unione europea, si evidenzia come i redditi degli agricoltori italiani, nei diversi anni, si siano allontanati significativamente dalla media, con la sola eccezione del 2009 quando la distanza negativa è stata relativamente più contenuta. “Il problema di redditività che grava sulle aziende agricole è evidente – conclude Oreste Massimino -; in Italia il reddito medio agricolo annuo è fermo a 25 anni fa, pari a circa 23mila euro (fonte Nomisma), mentre gli imprenditori agricoli tedeschi e francesi superano di gran lunga i colleghi italiani con redditi medi pari a 36mila euro e 47mila euro. Gli spagnoli sono dietro agli italiani, ma distanziati di appena mille euro”. IL SETTORE ESIGE PIÙ CERTEZZA Per migliorare questa situazione e risalire la china occorre una programmazione lungimirante e oculata, che necessita tuttavia di un contesto più favorevole. Cosa che attualmente chi fa impresa fatica a trovare in un Paese che, quasi in silenzio, pensa ad un meccanismo di inversione contabile dell’Iva (Reverse Charge) per le vendite di prodotti agricoli alla Grande Distribuzione Organizzata, che si traduce in una grave perdita di liquidità (vedi approfondimento a pag. 10). “Fare impresa – riprende in conclusione il direttore Roberto Abellonio – esige regole certe, capitali e i necessari tempi di programmazione, non continui ritardi, ripensamenti e misure pensate per sottarre liquidità alle imprese e per ‘fare cassa’ senza creare sviluppo”. Non sono certamente confortanti poi le indiscrezioni provenienti da Bruxelles, secondo cui i Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 delle Regioni italiane corrono il rischio di essere approvati non prima del via libera al Bilancio comunitario 2015 previsto per la prossima primavera. In questa fase, secondo Confagricoltura, potrebbe essere utile una sorta di predomanda per garantire gli investimenti aziendali, considerata l'eccessiva dilatazione dei tempi di approvazione del nuovo Psr.

SUINI Ancora in discesa i prezzi dei suini che, dopo qualche timido segnale di ripresa a inizio 2014, inaugurano il 2015 con quotazioni simili a due anni fa. Un anno decisamente in altalena per la suinicoltura: l’anno era infatti iniziato abbastanza bene con un andamento positivo che ha caratterizzato il comparto fino ad agosto ma, complice l’embargo russo, a fine estate i prezzi sono nuovamente scesi provocando danni alle aziende suinicole che ora temono che la crisi durerà a lungo e, per certi versi, sarà irreversibile. BOVINI Dodici mesi sono passati ma, ancora una volta, le quotazioni dei bovini non hanno registrato variazioni significative, confermando una stabilità di prezzo che dura ormai da anni. “Abbiamo notato piccoli miglioramenti nelle quotazioni della razza Piemontese ma sulle altre razze non si registrano movimenti – commenta Alberto Brugiafreddo, presidente sezio-


ne Bovini da carne -. È diminuito il costo delle materie prime ed è questo l’unico motivo che ci permette di migliorare leggermente i margini di guadagno”. Intanto sembrano cambiare anche i consumi: “Non sono aumentati ma si sono spostati – afferma Brugiafreddo -, molti consumatori stanno scegliendo la razza Piemontese”. Un importante segnale di apprezzamento della qualità della razza autoctona del nostro territorio. CARNI BIANCHE Oscillano anche le carni bianche: da agosto il calo dei consumi ed una leggera sovraproduzione hanno infatti interessato l’andamento delle quotazioni dei polli. In flessione anche i conigli da macello con valori addirittura più bassi di quelli di due anni fa (persi 0,42 centesimi al kg in 24 mesi), così come l’agnello da latte e il capretto. CEREALI Andamento del tutto differente per le quotazioni dei cereali che, dopo un 2012 al rialzo e una prima metà del 2013 in linea con i valori di inizio anno, hanno iniziato un’evidente discesa che non accenna ad arrestarsi. Così tutti i cereali hanno registrato perdite superiori anche al 20% (come nel caso del granoturco nazionale), e le previsioni non sono certo così incoraggianti: sembra che gli operatori del settore riusciranno a vedere un po’ di sereno solo superata la metà dell’anno. “Non abbiamo più parole – commenta Davide Cravero, presidente sezione Cereali e semi oleosi di Confagricoltura Cuneo -. Purtroppo i prezzi continuano a scendere, complice anche un clima che ha danneggiato buona parte dei raccolti. Oltre alle difficoltà oggettive ci sono problemi legati alla mentalità con cui si affrontano le trattative, oramai siamo in un mercato globale ed è necessario capirlo per evitare di rimanere 'inghiottiti' da cosa succede in Russia o Oltre-oceano. Le prospettive, purtroppo, non sono buone almeno per i prossimi sei mesi”. I ribassi persistenti sui mercati internazionali, infatti, influiscono negativamente anche sulle quotazioni nazionali dei cereali.

IL BORSINO DI CARNI E CEREALI

Andamento delle quotazioni a gennaio 2014 e gennaio 2015 Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)

Vede nero anche l’Ismea (l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) che ha calcolato come nel 2014 i prezzi agricoli in Italia si siano ridotti in media del 5,5% rispetto all’anno precedente. Insomma un'annata difficile, su tanti fronti. La flessione è stata determinata da diminuzioni pari all’8,5% nel comparto delle coltivazioni vegetali e del 2,3% nell’aggregato zootecnico. Tra le colture vegetali le riduzioni maggiori riguardano i vini, con un meno 14% rispetto al 2013, e i semi di soia (si sfiora il -16%). Forte flessione anche per ortaggi e frutta penalizzati, secondo l’Ismea, da surplus produttivi e da una debolezza dei consumi finali. Negativo anche il bilancio dei cereali mentre nel settore zootecnico le rivelazioni Ismea indicano una dinamica leggermente positiva per l’insieme dei lattiero-caseari, grazie ad un buon andamento dei formaggi. Per quanto riguarda il bestiame vivo, invece, come già sottolineato, si riscontrano riduzioni generalizzate. A motivare i ribassi sono state soprattutto le pressioni competitive dall’estero e la stagnazione dei consumi interni di carni. Negativo, infine, anche il dato delle uova che hanno ceduto in media il 5,8%. .

Gen. 2015

SUINI Da allevamento

Euro/kg

Kg 15

4,25

3,81

Kg 50

2,03

1,60

Kg 100

1,5

1,34

Da macello

Euro/kg

Kg 115

1,495

1,300

Kg 156

1,575

1,380

BOVINI Da macello

Euro/kg

Vitello della coscia

5,61

5,85

Vitellone della coscia (da 5 a 6 q)

3,25

3,35

Da allevamento Vitello della coscia (fino a 40 gg)

Euro/capo 750

700

Euro/kg

LO DICE L'ISMEA

Diminuzioni medie del 5,5%

Gen. 2014

Agnello da latte

3,90

3,45

Capretto

4,70

4,20

Galline da allevamento in batteria

0,36

0,54

Polli

1,19

1,10

Conigli da macello

2,33

1,80

CEREALI

Euro/t

Frumento naz. (p.sp 73/75)

211

191

Semi di soia naz.

430

350

Granoturco naz.

180

140

Fieno maggengo

145

120

Fagiolo Cuneo Billò

350

330

Orzo naz. (p. sp. 61/64)

208

-

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

7


Politica agricola comune

In attesa di regole certe

A

tre mesi dall'apertura delle domande per percepire i premi della nuova Pac, l'agricoltura è in attesa di regole certe che non si sa quando e come arriveranno. Un nuovo decreto in fase di bozza sta infatti rivedendo le disposizioni già approvate nell’autunno scorso riguardanti questioni fondamentali per gli agricoltori, per fissare gli ordinamenti produttivi e predisporre le domande. Conoscendo il modus operandi della nostra macchina politica, il tempo restante è oggettivamente poco. È chiaro che non si potranno ricevere migliaia di persone in una settimana o dieci giorni, tenendo anche conto che entro il 15 aprile va chiusa la cosiddetta 'ricognizione preventiva', la comunicazione che Agea manda a tutte le aziende conosciute sul territorio affinché comunichino variazioni intervenute nell’assetto aziendale negli anni 2013-2014-2015. Molte sono le successioni o le variazioni intervenute. Anche in questo caso, si conosce solo la data limite per prepararla, ma l’amministrazione non si è ancora mossa. Per non parlare appunto dei decreti attuativi, di cui ancora non si sa nulla. Ci sono seri problemi per quanto riguarda i pascoli terzi e sul concetto di agricoltore attivo, dove sono previsti dei mutamenti. Come c’è poca chiarezza per quanto riguarda l’applicazione del 5% destinato ad Efa (Aree di interesse ecologico), ovvero le aree con valenza prettamente ambientale. Regna, insomma, una totale incertezza. In tutto questo una certezza, però, c’è: che gli altri Paesi nostri principali concorrenti possono già lavorare con regole chiare e fondi disponibili.

Costi ridotti e aiuti: il 'bello' della Pac PER I 'PICCOLI AGRICOLTORI' UN REGIME DI SEMPLIFICAZIONE. PREVISTI CONTRIBUTI PER I SETTORI CONSIDERATI A RISCHIO di Gilberto Manfrin

L

a nuova Pac 2014-2020 presenta molti elementi di complessità, ma anche qualche aspetto di semplificazione, come il regime per i piccoli agricoltori. In questo numero del giornale concludiamo l’analisi della nuova Pac 2015-2020 e ci concentriamo proprio su questo regime e sul tema degli ‘aiuti accoppiati’. PICCOLI AGRICOLTORI Il regime dei ‘piccoli agricoltori’ ha l’obiettivo di rendere i pagamenti diretti più accessibili alle piccole aziende agricole e di ridurre i costi amministrativi di gestione e controllo della Pac. Le scadenze di maggio e settembre I piccoli agricoltori devono presentare la domanda di assegnazione dei nuovi titoli e una domanda di pagamento (Domanda Unica) al 15 maggio 2015 come tutti gli altri agricoltori. Gli agricoltori che intendano partecipare al regime per i piccoli agricoltori devono presentare una domanda aggiuntiva entro il 15 settembre 2015. Agea deve comunicare l’importo del pagamento che spetta al piccolo agricoltore in tempo utile per permettergli di fare una scelta consapevole. Quindi il piccolo agricoltore presenterà la domanda di pagamento entro il 15 maggio, come tutti gli altri agricoltori, attenderà la comunicazione di Agea relativa all’importo del pagamento e deciderà se presentare la domanda di partecipazione al regime entro il 15 settembre. Chi non entrerà nel regime dei piccoli agricoltori entro il 15 settembre, non potrà più accedervi in una fase successiva, ma potrà comunque beneficiare dei pagamenti diretti seguendo le regole previste per gli agricoltori normali. Il piccolo agricoltore può recedere dal regime dei piccoli agricoltori dopo il 2015, ma non potrà più rientravi. Importo del pagamento L’importo massimo annuo per ciascun agricoltore è di 1.250 euro/azienda. I vantaggi Gli agricoltori che partecipano al regime hanno una serie di vantaggi: sono esonerati dalle pratiche agricole del greening, possono contare su una domanda di accesso al sostegno più semplice e incorrono in controlli semplificati. Tuttavia, se da un

8 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

lato si cerca di agevolare e semplificare le domande per le piccole aziende, dall'altro si complicano. Infatti, l'art.3 del Dm 18/11/14 riguardante l'Agricoltore in attività, contro il volere di Confagricoltura, obbliga le piccole aziende oggi esonerate dalla contabilità Iva a rientrare nel regime. Sono esenti solo quelle che hanno almeno il 50% dei terreni in zone montane/svantaggiate. AIUTI ACCOPPIATI La maggior parte delle risorse sono rivolte alla zootecnia (211,8 milioni di euro, pari al 49,3%), distribuite tra i seguenti settori:

REQUISITI MINIMI

Conviene fare la domanda Sul fronte dei requisiti minimi per accedere agli aiuti comunitari, il Ministero ha recentemente chiarito che i pagamenti diretti non saranno erogati per le domande di aiuto riferite agli anni 2015-16 se l’ammontare dei pagamenti diretti da corrispondere è inferiore a 250 euro prima dell’applicazione di eventuali sanzioni e riduzioni. Per le domande di aiuto riferite agli anni 2017 e seguenti, invece, non saranno erogati se l’ammontare dei pagamenti diretti sarà inferiore a 300 euro. Ma c’è un però, come spiega Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa Confagricoltura Cuneo: “A molte aziende che quest’anno non saranno pagate, stiamo comunque proponendo la possibilità di avanzare domanda per avere i contributi. Questo perché la previsione della convergenza parziale, cosìccome adottata dall’Italia, prevede che i titoli bassi andranno a salire fino al 2019. Fare comunque la domanda quest’anno potrebbe dare l’accesso, magari tra uno o due anni, ai premi Pac”.


A

3

PU N dei suddetti capi e dell’adesione ai piani regionali di selezione per la resistenza alla scrapie (una malattia di pecore e ovini trasmissibile) che prevedano l’esclusione dalla riproduzione degli arieti omozigoti sensibili. L’allevatore mantiene nel gregge arieti resistenti ARR/ARQ o ARR/ARR con densità minima di un ariete ogni cento femmine. Entità dell’aiuto: 12 euro/capo stimato. Premio agnello capi ovi-caprini Igp (Misura 3.2) Il premio è concesso agli allevatori che certificano capi ovi-caprini idonei alla macellazione come Igp. Entità dell’aiuto: 10 euro/capo stimato. Premio specifico alla soia (Misura 1.1) Il premio è concesso alle aziende agricole che producono soia. Colture ammissibili: soia pagata per l’intera superficie per i primi 5 Ha mentre per la superficie eccedente verrà pagato solo il 10% del seminato (per es. 10 Ha soia premio su 5,5). Entità dell’aiuto: 97 euro/ha stimato.

TA

regolamentazione nazionale e comunitaria. Entità dell’aiuto: 200 euro/capo stimato Bovini di età compresa tra 12-24 mesi (Misura 2.2) Il premio è concesso ai bovini di età compresa tra i 12 e i 24 mesi al momento della macellazione, allevati presso le aziende dei richiedenti per un periodo non inferiore a 6 mesi prima della macellazione. Entità dell’aiuto: 45-49 euro/capo stimati Importi aggiuntivi: 1) Importo unitario aggiuntivo (forse + 30%) per i capi allevati per almeno 12 mesi nelle aziende dei richiedenti o aderenti a Sistema di qualità nazionale o regionale o a sistemi di etichettatura facoltativi riconosciuti. 2) Importo aggiuntivo per capi “valorizzati” certificati come IGP (forse +50%). Premio ovini (Misura 3.1) Il premio è assegnato al singolo capo (agnella da riproduzione dell’anno in corso), previa dimostrazione da parte dell’allevatore della corretta identificazione anagrafica

TA

vacche da latte, bufale, vacche nutrici, bovini macellati 12-24 mesi e ovicaprini. Nel dettaglio: Bovini da latte (Misura 1.1) e bovini da latte in zone di montagna (Misura 1.2) È concesso un premio alle vacche da latte che hanno partorito nell’anno. Gli allevatori dovranno provvedere alla registrazione del vitello nato entro i termini previsti dalla regolamentazione comunitaria e nazionale. In Piemonte è considerata vacca da latte l’animale che produce in zona montana una media/annua di 4068 chili di latte e in pianura 5933 chili. Misura 1.1: importo unitario di base stimato in 56 euro/capo Misura 1.2: importo unitario di base stimato in 40 euro/capo Vacche nutrici (Misura 2.1) Il premio è concesso alle vacche nutrici, iscritte ai Libri genealogici ed al Registro anagrafico, che hanno partorito e i cui vitelli sono registrati entro i termini previsti dalla

Per ricevere i premi occorre firmare i fascicoli aziendali DOCUMENTI NECESSARI 1 Valido documento d’identità 2 Tesserino del Codice Fiscale 3

Le coordinate bancarie, IBAN e nominativo del titolare del conto sul quale vorrà venga effettuato il pagamento (solo se variato rispetto alla scorsa campagna)

4

Visure Catastali e Mappe per eventuali terreni fino ad ora non inseriti in domanda e relativi Titoli di Conduzione (Contratti d’Affitto e/o Acquisto Registrati)

5 Per i terreni già in domanda: se i contratti di affitto sono scaduti nel frattempo, occorre il rinnovo, registrato 6 Per terreni che avessero subito frazionamenti: il modello F51-TP relativo al frazionamento Per i terreni in comproprietà e/o comodato: è necessario disporre degli estremi anagrafici del com7 proprietario e/o comodante, oltre ai relativi documenti di identità e la firma del proprietario che autorizza la conduzione del terreno 8 Per i contratti con enti pubblici: serve il contratto registrato 9 Eventuali contratti di cessione e acquisizione importi Pac 2014 10 Per gli allevamenti: è indispensabile comunicare le eventuali variazioni di consistenza e/o di strutture inerenti Se si vogliono chiedere i premi supplementari accoppiati si ricorda che dal 2015 gli stessi riguardano: • le vacche iscritte ai libri genealogici da carne che hanno partorito nell’anno • le vacche da latte che hanno partorito nell’anno correttamente iscritte in BDN che raggiungono una produzione indicata di latte 11 • i bovini macellati fra 12 e 24 mesi detenuti almeno 6 mesi • gli ovicaprini per diverse categorie di premio l’aiuto per la copertura del premio assicurativo inerente colture e allevamenti • la soia

LA NUOVA FIRMA ELETTRONICA RENDERÀ PIÙ SNELLO IL SISTEMA DI CARICAMENTO E ARCHIVIAZIONE DEI DATI

N

ovità in materia di fascicolo aziendale, la fotografia di ogni azienda che contiene i dati relativi ad ogni terreno posseduto, in affitto o comodato, gli allevamenti suddivisi per categorie, le macchine agricole in capo all’azienda, i soggetti collegati all’attività, ecc. “Ci sono stati dei cambiamenti imposti dall’amministrazione che come sempre giungono in momenti già complessi e difficili - afferma il responsabile Caa della Confagricoltura Cuneo, Gualtiero Dalmasso -. In particolare, è entrata in vigore la firma grafometrica di validazione dei fascicoli, un tipo di sottoscrizione elettronica che avviene

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

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firmando su una particolare tavoletta elettronica (tablet), a mezzo di una specifica penna”. In sostanza le aziende sono tenute a venire a firmare i fascicoli aziendali di competenza, non più su carta come avvenuto fino ad ora, ma su supporto digitale. “Prevediamo dei risparmi su carta, archiviazione e altro - spiega Dalmasso -. Può essere un’opportunità, ma certamente non in un anno in cui per via dell’entrata in vigore della nuova Pac, sono previsti enormi cambiamenti”. Dalmasso rivolge però un appello a tutti gli imprenditori agricoli: “È necessario che i responsabili vengano a firmare i fascicoli aziendali e le domande perché d’ora in avanti nessun pagamento sarà erogato se manca la firma. A seguito di controlli sempre più pressanti sulle domande da parte degli Enti preposti, l’eventuale riscontro di assenza delle firme in originale sulle istanze comporta l’esclusione del premio, così come ribadiamo la necessità che, in occasione dell’incontro, vengano forniti tutti i documenti inerenti la conduzione, necessari e richiesti, o in alternativa venga fornita l’indicazione di escludere dalle domande i terreni per i quali non si dispone e non si potrà disporre del corretto titolo di conduzione, in quanto i nostri uffici non potranno più derogare in assenza della corretta documentazione probante”. In occasione degli incontri i responsabili del Caa sono a disposizione per approfondire tutti gli aspetti oggetto di novità ed affrontare il discorso della nuova programmazione Pac 2014/2020.

AFFITTI

Appello ai Comuni montani Per il 2015 il Caa della Confagricoltura Cuneo richiede ai comuni montani concedenti pascoli per il periodo estivo di redigere contratti d’affitto scritti e registrati a prescindere da eventuali delibere di giunta di assegnazione, ai fini di una corretta identificazione dei titoli di conduzione per le domande di contributo della Pac. Questo perché a seguito di controlli avvenuti in passato, assegnazioni prive di contratti d’affitto scritto e registrato erano state rigettate.

Lo Stato penalizza le agroenergie IL NUOVO SISTEMA DI INVERSIONE CONTABILE (REVERSE CHARGE) TOGLIERÀ LIQUIDITÀ AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI di Gilberto Manfrin

C

on il 2015 è entrato in vigore, anche per le agroenergie, il meccanismo Iva dell’inversione contabile (o “reverse charge”). Una (brutta) novità che riguarda i produttori di energia elettrica, sia da fonte fotovoltaica che da biomasse, che effettuano cessioni al Gse, con emissione di fattura dal 2015. Cosa prevede il meccanismo Il meccanismo dell’inversione contabile trasferisce gli obblighi di assolvimento dell’imposta Iva dal produttore cedente l’energia all’acquirente (il Gse), in deroga al principio generale secondo il quale il venditore della merce emette fatture con l’Iva che poi versa allo Stato. Il Gse, che riceve la fattura dall’imprenditore produttore di energia senza applicazione dell’Iva e con l’indicazione che si tratta di un’operazione soggetta a inversione contabile, integra il documento stesso, con l’aliquota e l’Iva, e lo annota sia nel registro delle vendite che in quello degli acquisti (l’operazione risulta così neutra ai fini della liquidazione Iva). In pratica, il Gse paga solo l’imponibile all’agricoltore che genera energia. Oltre il danno anche la beffa “Con il nuovo anno i produttori di energia emetteranno fattura nei confronti del GSE senza calcolare l’iva (parliamo del 10%) - spiega Enrico Allasia, presidente della sezione regionale Risorse boschive e pioppicoltura e vice presidente di Confagricoltura Cuneo -. Siccome questi impianti sono sempre a credito d’iva accadrà che impianti da 1MW (che fatturano circa 2 milioni di euro l’anno) a biomasse e biogas rimarranno a credito per circa 200mila euro l’anno. Questi soldi verranno rimborsati dopo parecchio tempo, almeno 18 mesi, a fronte di una fidejussione verso l’Agenzia delle Entrate pari a quanto spetta di rimborso. Oltre il danno, anche la beffa. Questa nuova disposizione avrà come conseguenza che i produttori di energia rinnovabile non incasseranno più l’Iva sulle fatture emesse, mentre continueranno a

10 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

pagarla ai loro fornitori. Ci sarà pertanto da parte degli imprenditori, una anticipazione di Iva che non potranno incassare al momento della vendita del loro prodotto. Insomma, mancherà liquidità: “L’applicazione di questa disposizione - continua Allasia - comporterà un danno al settore agricolo sia sotto l’aspetto finanziario a seguito dell’anticipazione dell’Iva ai fornitori, sia sotto l’aspetto economico a seguito dell’impossibilità di recuperare l’Iva a credito per i soggetti in regime speciale, mancando l’iva sulle fatture emesse a cui applicare la percentuale di compensazione. Un intervento che crea gravi problemi di liquidità in un periodo già molto difficile per il settore, senza dimenticare che non avremo certezza di tempi per ricevere il rimborso”.

UN ESEMPIO 1) Cessione con Iva esposta (senza inversione contabile): fattura emessa 1.000 € + Iva al 10% = 1.100 € incasso per 1.100 €; versamento allo Stato di 100 €; L’imprenditore può portare a credito 100 € di Iva sugli acquisti 2) Cessione con reverse charge: fattura emessa 1.000 €; l’acquirente registra negli acquisti la fattura integrata con 100 € di Iva e nelle vendite l’autofattura con gli stessi importi. Non versa nulla allo Stato di Iva.

Nel caso 1, se il venditore non assolve al proprio debito verso l’Erario, quest’ultimo ne ha un danno, perché l’acquirente ha comunque potuto detrarre l’Iva.


Energie rinnovabili

Enrico ALLASIA Presidente sezione Risorse boschive e Pioppicoltura Confagricoltura Piemonte

"Un'operazione di tale portata andava forse concertata prima con il settore creditizio. Le banche non accettano rimodulazioni sulla durata dei crediti concessi (mutui) e ciò non permette agli agricoltori di poter aderire allo Spalmaincentivi"

C

on il nuovo anno diventano operative una serie di novità nell’erogazione e nell’entità degli incentivi di cui godono gli impianti che producono energia elettrica da fonti rinnovabili, definite negli ultimi mesi con diversi decreti ministeriali. Per gli impianti solari fotovoltaici a dimensione domestica (di circa 3kW di potenza) la novità più grossa è la nuova metodologia di pagamento degli incentivi, mentre non dovrebbe scattare alcun ridimensionamento delle agevolazioni. Nonostante una normativa del 2013 lo prevedesse (Dl 145/2013), infatti, il Dm attuativo ha scelto di non colpire questi impianti ma quelli che producono energia elettrica da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico (eolica, biomasse, idrica). Per questi ultimi scatta una rimodulazione degli incentivi, con opzione da parte del proprietario che va esercitata entro il 17 febbraio. Vediamo come.

Spalmaincentivi: serve più chiarezza ENTRO IL 17 FEBBRAIO I TITOLARI DI IMPIANTI DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI NON FOTOVOLTAICHE DOVRANO COMUNICARE COME SPALMARE GLI INCENTIVI STATALI LE OPZIONI I beneficiari degli impianti diversi da quelli solari possono esercitare due differenti opzioni: A) Mantenere l’attuale tariffa (0,28 €/ kWh) per il restante periodo incentivato ma rinunciare per i 10 anni successivi alla fine del periodo a beneficiare di qualsiasi altro incentivo a carico dell’energia elettrica per lo stesso sito di produzione (con il rischio di dover smantellare l’impianto al 15° anno…) B) Accettare una decurtazione immediata di tariffa beneficiando di un prolungamento di 7 anni del periodo di incentivazione (da 15 anni a 22 anni) e non rinunciando ad eventuali futuri incentivi al termine del nuovo periodo di incentivazione. SCADENZA L’eventuale opzione va esercitata attraverso il sito del Gse entro il 17 febbraio inviando una mail all’indirizzo spalmaincentiviTOCV@cc.gse.it, con allegati un modulo di richiesta di rimodulazione e un documento d'identità. Nel caso non venga effettuata alcuna scelta entro la scadenza prevista scatterà automaticamente l’opzione A.

IL COMMENTO “Un'operazione di tale portata andava forse concertata prima con il settore creditizio - afferma Enrico Allasia -. Spalmare l’incentivo per un tempo maggiore poteva essere anche logico per i produttori di energia. Da un lato si allungava la vita utile dell’impianto e dall’altra si consolidava sempre di più una filiera. Ma la mancata concertazione tra le parti sta invece creando un freno a tutto ciò. Le banche non accettano rimodulazioni sulla durata dei crediti concessi (mutui) e ciò non permette agli agricoltori di poter aderire allo Spalmaincentivi. Il mondo agricolo delle rinnovabili, pur comprendendo il periodo di crisi generale e accettando anche eventuali sacrifici, non condivide questo clima di incertezza sia normativo che fiscale che si è venuto a creare verso un settore che negli ultimi anni ha fatto da traino a tutto il comparto, con ingenti investimenti. Quello che chiediamo è di stabilizzare in modo definitivo il settore, senza inserire continuamente vincoli, a volte addirittura retroattivi, che non permettono agli agricoltori di poter programmare il loro futuro e quello dello loro aziende”.

Di seguito riportiamo uno specchietto riepilogativo della tariffa incentivante rimodulata in base all’entrata in esercizio. Si noti che il Prezzo di Cessione (Pc) relativo all’anno 2014 non è ancora stato pubblicato, perciò si è deciso di assumere nella tabella il Pc relativo all’anno 2013 (65,54 €/MWh).

Data Avviamento

Anni residui

Nuovo incentivo (€)

01/09/2009

9,5

0,202

01/03/2010

10

0,205

01/09/2010

10,5

0,208

01/03/2011

11

0,211

01/09/2011

11,5

0,213

01/03/2012

12

0,215

01/09/2012

12,5

0,218

31/12/2012

12,75

0,219 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

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Ecco come sarà l'area di Confagricoltura all'Expo 2015

Expo: "Aiutateci a raccontare la terra" CONFAGRICOLTURA CUNEO INVITA GLI ASSOCIATI A PARTECIPARE ALL'EVENTO DAL TEMA "NUTRIRE IL PIANETA"

di Erica Giraudo

“E

xpo … Anch’io. Il racconto della terra è un capolavoro tutto da scoprire”: con questo slogan Confagricoltura sarà protagonista dell’esposizione universale, che si ripete solo ogni 5 anni a rotazione nei Paesi partecipanti, “Expo 2015”. L’evento è in programma a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre. Confagricoltura è sponsor ufficiale di Palazzo Italia che ospita la partecipazione del nostro Paese e sarà un elemento di straordinaria attrattiva per tutti i visitatori. Ma Confragricoltura sarà presente all’interno di Expo 2015 con molte e differenti forme a partire dalla partecipazione agli eventi dell’Auditorium di Palazzo Italia passando per la possibilità di usufruire di uno spazio, con allestimento di un corner nell’area espositiva, per 15 giorni

durante i sei mesi dell’Expo. Inoltre ci saranno uffici di rappresentanza e si potrà prendere parte al “cubo multimediale”, pubblicizzando il proprio brand nell’area di accesso a Palazzo Italia nello spazio multimediale dedicato a Confagricoltura. Ma le iniziative non si fermano qui: fuori dall’Expo la casa di Confagricoltura sarà la Vigna di Leonardo, nel centro di Milano. L’associazione offre la possibilità

145 I NUMERI DELL'EXPO

Paesi presenti

20

MILIONI

1.000.000 la superficie in mq dell'esposizione

Un altro rendering della presenza di Confagricoltura all'esposizione di Milano

12 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

i visitatori attesi


25 MILIARDI

giro d’affari stimato

di organizzare eventi in questa splendida location a Palazzo degli Atellani. La vigna è un vigneto che Ludovico il Moro donò a Leonardo da Vinci, mentre stava ancora lavorando all’Ultima Cena. In occasione di Expo 2015, la vigna di Leonardo rinasce nel suo sito originario. L’associazione degli agricoltori cuneesi sta lavorando per cogliere quella che è un’opportunità più unica che rara anche per il territorio della provincia Granda. L’invito, rivolto dai vertici di Confagricoltura Cuneo alle aziende agricole associate, è quello di provare a mettersi in gioco. “L’Expo sarà una vetrina mondiale delle numerose eccellenze del nostro territorio e delle nostre

Expo 2015 aziende associate – spiega il presidente Oreste Massimino –. Crediamo che sia importante provare a sfruttarla, sapendo di avere alle spalle un appoggio sicuro come quello offerto dalla nostra associazione“. Il format degli incontri che si svolgeranno durante l’”Expo”, già definiti da Confagricoltura, prevede testimonianze dirette di persone che hanno lavorato nel settore agricolo, e in altri settori, con esperienze di successo, dimostrazioni di cucina e incontri be to be. Tra le altre attività, ci saranno anche la promozione di pacchetti turistici ed enogastronomici, la valorizzazione delle aziende agricole guidate dalle donne (in collaborazione con il Rotary) e il concorso fotografico “Exponiamo”. Non mancheranno momenti conviviali per instaurare, in un clima più informale, nuovi rapporti di collaborazione. L’associazione degli agricoltori ha predisposto un piano di comunicazione, articolato e omogeneo, per comunicare, a 360 gradi, le attività messe in campo durante l’”Expo”.“Creeremo servizi utili e innovativi – spiegano da Confagricoltura – per sviluppare l’attività d’internazionalizzazione delle imprese associate”.

INVITO

Per le aziende interessate Confagricoltura Cuneo invita le aziende interessate a fornire la loro manifestazione d’interesse ad essere presenti in qualche modo ad Expo 2015. Durante l'evento, oltre alla presenza negli spazi istituzionali, Confagricoltura organizzerà eventi fuori Expo a supporto delle imprese partecipanti per accrescere le loro relazioni commerciali. Per dare maggiore visibilità alle aziende associate e farle sentire parte attiva del progetto "Expo....anch'io", con attività che punteranno alla valorizzazione dello "stile di vita" italiano nel mondo. La manifestazione d’interesse non è impegnativa, si tratta di dare la propria disponibilità a essere contatti in sede confederale per coordinare programmi di promozione ed eventi territoriali. Chi fosse interessato può avere informazioni al sito www.confagricoltura.it, nella sezione dedicata all’Expo, o rivolgendosi a Confagricoltura Cuneo (agli uffici di zona o al numero 0171/692143 chiedendo di Giada Armando).

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

13


L'intervista

“Ttip: difendiamo il made in Italy” L'EUROPARLAMENTARE ALBERTO CIRIO SOTTOLINEA OPPORTUNITÀ E PERICOLI DELL'ACCORDO CON GLI USA di Ilaria Blangetti

A

lberto Cirio, europarlamentare, è membro della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale. A lui abbiamo posto alcune domande sulle questioni che stanno particolarmente a cuore al mondo agricolo cuneese, per avere un punto di vista privilegiato da chi è "dentro" i meccansimi dell'Unione Europea. Ad agosto la Giunta della Regione Piemonte ha approvato il Psr 20142020 inviandolo poi alla Commissione europea per l’approvazione. Un provvedimento urgente perché, finché non ci sarà il via libera della Commissione, non si possono aprire

Alberto Cirio, albese, è europarlamentare e memrbo della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale

i bandi. Qual è la situazione? Quali tempi si devono aspettare gli agricoltori? "Come membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, fin dal mio insediamento nel luglio scorso, sto monitorando settimanalmente e seguendo passo passo l’iter di approvazione del Psr, che essendo giunto a Bruxelles solo ad agosto (andava presentato entro il 22 luglio per poter essere adottato entro sei mesi dalla data di presentazione) mi auguro possa essere raggiunto entro fine febbraio e che non ci siano modifiche sostanziali che producano un ulteriore ritardo". Europa e Stati Uniti stanno negoziando il Ttip, un accordo commerciale che mira a creare la più grande area di libero scambio del mondo. Un’opportunità da cogliere per l’agroalimentare italiano ma anche un delicato processo per armonizzare regole e standard normativi. Su quali punti sta lavorando l’Unione Europea? "Uno dei punti principali su cui stiamo concentrando l’attenzione sono le Indicazioni Geografiche, completamente assenti nella cultura americana; è un elemento su cui dobbiamo insistere tantissimo per difendere il nostro made in italy. Negli Usa vorrebbero che abbandonassimo le indicazioni di origine, quando invece queste rappresentano un valore aggiunto per le nostre imprese di eccellenza e, quindi, un fattore imprescindibile. C’è in corso una forte mediazione su questo tema, ma noi non arretreremo di un millimetro perché il Ttip può essere una grande occasione per le nostre produzioni, ma anche una grande minac-

14 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

cia. Quindi è da trattare con la dovuta serietà e altissima attenzione per le reali conseguenze sul nostro mercato". Molti operatori del mondo agricolo sono critici sulle politiche di aiuto dell’Unione Europea in situazioni di crisi. Dopo aver visto quanto successo la scorsa estate con la frutta, in ultimo fanno discutere le misure di intervento nel settore lattiero caseario per le difficoltà del mercato determinate dall’embargo russo, rivolte ai Paesi Baltici e alla Finlandia, escludendo quindi molti altri Paesi, tra cui l’Italia. Cosa si può fare per garantire più equità agli imprenditori agricoli dei vari Paesi? "Purtroppo questa è la dimostrazione del fatto che, se gli Stati membri non fanno valere il proprio peso, a Bruxelles si fanno gli interessi degli altri. E il governo Renzi, che non dimentichiamo ha appena concluso il suo semestre di Presidenza, ha sprecato questa occasione. L’Europa può essere un'opportunità, ma è un purosangue da domare. Va cavalcata, perché altrimenti la meglio l’avranno i nostri concorrenti bulgari e romeni. A noi qui spetta il compito di sentinelle, di vigilare e richiamare l’attenzione dello Stato, ma poi è proprio il governo che deve dare battaglia e il nostro non ha saputo farsi valere". Il meccanismo dell'inversione contabile (reverse charge) inserito nella Legge di Stabilità e ora al vaglio dell’Europa, rischia di mettere in seria difficoltà anche le imprese agroalimentari. Come si porrà l’Unione Europea nei confronti di questo provvedimento? "A dicembre ho già posto all’attenzione della Commissione europea questo provvedimento, che rischia di portare sul lastrico molte imprese italiane. Una scelta gravissima del governo Renzi per far cassa a scapito dei nostri imprenditori, mettendoli in minoranza e in difficoltà nei confronti dei loro stessi competitors europei. La battaglia a Roma per fermare questa norma scellerata è stata ormai persa e, ora, non ci resta che denunciare all’Europa i rischi che corrono le nostre aziende, augurandoci che l’Ue voglia bloccare la sua entrata in vigore. Io farò di tutto perché ciò accada, ma è assurdo pensare che sia l’Europa a dover difendere gli imprenditori italiani dagli attacchi del proprio stesso governo".


INSERTO TECNICO

N. 02 • 2015

NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

FEASR

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

DAL 1° GENNAIO È IN VIGORE IL NUOVO ISEE

VINO: È POSSIBILE SCRIVERE "PIEMONTE" IN ETICHETTA

D

al 1° gennaio 2015 è entato in vigore il nuovo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) necessario per accedere a prestazioni sociali e servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate. Non sono cambiate né la definizione né il metodo di calcolo, anche la nozione di ISEE non è stata modificata: rappresenta la somma dei redditi con una quota (i 20%) dei patrimoni mobiliari e immobiliari di tutti i componenti il nucleo familiare. La novità più rilevante è il fatto che non esisterà più un solo ISEE valido per tutte le prestazioni, ma è prevista una pluralità di indicatori specifici per le diverse applicazioni. “Il problema è che non è ancora in atto una vera e propria convenzione tra i Caf e l’Inps – dice Tommaso Bossi del Caf di Confagricoltura Cuneo, - quindi quando l’utente viene in un Caf per richiedere la Dichiarazione sostitutiva unica ci vanno almeno 10-15 giorni per rilasciargliela. Inoltre, avendo complicato la situazione inserendo più indicatori specifici, sono cambiati in toto tutti i calcoli e quindi anche i vari enti satelliti dovranno ricalcolare i loro dati, ad esempio per poter compilare una dichiarazione da presentare per fare richiesta di una casa popolare anche l’Ente che se ne occupa dovrà produrre dei nuovi dati. Per i contribuenti tutto questo ovviamente richiederà la presentazione di più documenti”. Per la compilazione dei moduli e per informazione rivolgersi ai Caf di Confagricoltura Cuneo.

DICHIARAZIONE REDDITUALE (RED): LA SCADENZA È IL 15 FEBBRAIO

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo

A ottobre l’INPS ha inviato solleciti ai pensionati che non avevano presentato la dichiarazione reddituale (RED) relativa all’anno 2011. (La prima richiesta era già stata inviata nel 2012). La scadenza per poter inoltrare tale dichiarazione è il 15 febbraio 2015. Sono tenuti alla dichiarazione tutti i pensionati, anche se privi di reddito. Coloro che non la effettueranno perderanno le eventuali prestazioni pensionistiche collegate al reddito. Per i pensionati residenti all’estero, titolari di pensione in Italia, la scadenza per inoltrare la dichiarazione è il 28 febbraio 2015. Rivolgersi al Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo.

S

ulle etichette dei vini, così come in tutte le altre forme di comunicazione aziendale, è ora possibile inserire un’indicazione della provincia o della regione anche nel caso in cui si tratti di zone registrate come Docg, Doc o Igp diverse da quella del vino prodotto. Accogliendo le richieste dei vignaioli indipendenti della Fivi, il Ministero delle Politiche Agricole ha emanato una circolare che precisa l’applicazione in Italia delle disposizioni contenute nel Regolamento europeo 1308/2013 e fornisce alcuni chiarimenti per assicurare “i corretti usi commerciali, etichettatura e presentazione dell’indicazione del nome geografico più ampio (regione o provincia) in cui ricade la zona di produzione di un determinato vino Dop o Igp”. I produttori potranno scrivere che una tipologia di vino è del Piemonte, perché qui si trova la cantina (ad esempio Barbera d’Alba Doc del Piemonte) senza incorre in multe e sanzioni perché in collisione con la doc Piemonte. "La citazione però – precisa la circolare del Ministero - deve avere le caratteristiche di un’informazione descrittiva e non un’imitazione o un’evocazione ideata con lo scopo di sfruttare la notorietà di una denominazione e anche l’etichetta stessa è subordinata a precise indicazioni circa dimensione e componenti grafiche".

RIVALUTAZIONE DEI TERRENI C'È TEMPO FINO AL 30 GIUGNO

La Legge di Stabilità 2015 prevede la riapertura dei termini per rideterminare il valore di acquisto dei terreni edificabili e con destinazione agricola e delle partecipazioni non negoziate nei mercati regolamentati. I contribuenti che intendano usufruire di questa possibilità dovranno corrispondere un'imposta sostitutiva, la cui aliquota sarà però in questo caso pari all'8% per i terreni e 8% o 4% per le partecipazioni, a seconda che siano o meno da considerarsi “qualificate”, applicata sul valore dei beni da rivalutare stabilito attraverso una perizia giurata. I beni rivalutabili sono quelli posseduti alla data del 01/01/2015. L’imposta sostitutiva può essere rateizzata in tre tranche annuali di pari importo, a decorrere dal 30/06/2015, con il pagamento, sulle rate successive alla prima, degli interessi nella misura del 3% annuo. Informazioni dettagliate agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

I


ECCO LE NORME REGIONALI PER I TAGLI BOSCHIVI

P

er effettuare tagli boschivi nel territorio regionale è necessario rispettare le norme definite dal Regolamento forestale. Diverse le procedure da seguire in base alle diverse caratteristiche del bosco. Per tagli inferiori ai 5 ettari, con soglia elevata a 10 ettari qualora l’esecutore degli interventi sia una ditta iscritta all’albo delle imprese forestali con addetti che abbiano conseguito il titolo di operatore professionale, è sufficiente predisporre una comunicazione semplice che può essere compilata direttamente online oppure in formato cartaceo utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito della Regione Piemonte. Per tutti gli interventi eseguiti su un’area compresa tra 5 e 10 ettari è richiesta la predisposizione di una comunicazione corredata da relazione redatta da un tecnico forestale abilitato. Le ditte già accreditate non sono soggette a limiti sulle superfici. E’ necessario invece presentare una richiesta di autorizzazione accompagnata da un progetto redatto da un tecnico forestale per interventi che interessino aree superiori ai 10 ettari o boschi di proprietà dei comuni ed altri enti. In alcuni casi tuttavia non sono necessarie comunicazioni o autorizzazioni (tagli su aree inferiori 0,5 ettari). Inoltre bisogna tenere presente che il taglio dei boschi governati a fustaia può essere effettuato durante tutto l’anno mentre per i boschi cedui è necessario rispettare il calendario dei periodi di taglio. Per informazioni è necessario rivolgersi agli sportelli forestali diffusi sul territorio regionale e consultare il regolamento pubblicato sul sito della Regione Piemonte.

CERTIFICAZIONE BIOLOGICA AL LABORATORIO ENOCONTROL DI ALBA

Il laboratorio di analisi Enocontrol Scarl di Alba apre al biologico con un nuovo servizio di assistenza per certificazione biologica. Enocontrol, avvalendosi della professionalità ed esperienza di personale qualificato, offre il proprio supporto alle aziende vitivinicole e agroalimentari che intendano certificare come biologici i propri prodotti, secondo la normativa vigente. In servizio è già attivo, per maggiori informazioni e fissare un incontro gratuito: eno@enocontrol.com - Tel.0173.361501.

REVISIONE MACCHINE AGRICOLE A PARTIRE DAL 31 DICEMBRE 2015 Con il comma 5 dell’art. 8 del decreto legge 31 dicembre 2014, n. 192, "Proroga di termini previsti da disposizioni legislative" sono prorogati i termini relativi all’attuazione della revisione delle macchine agricole prevista dall’art. 111 del codice della strada. Pertanto il decreto con cui si dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione dovrà essere emanato entro e non oltre il 30 giugno 2015. La revisione quindi partirà dal 31 dicembre 2015 con precedenza per quelle immatricolate antecedentemente al 1° gennaio 2009. Confagricoltura è comunque attiva per riuscire a modificare la norma.

II

OCM VINO: PRESENTARE LA DOMANDA ENTRO IL 6 MARZO

È

aperto il bando OCM VINO- MISURA INVESTIMENTI 20142015, in sintesi con scadenza il 6 marzo 2015 BENEFICIARI IAP, titolari di azienda agricola singoli o associati ENTITA’ DEL CONTRIBUTO Il sostegno per gli investimenti materiali realizzati da piccole o medie imprese è erogato nel limite massimo del 40% della spesa effettivamente sostenuta con limite minimo di 20.000 € ed un massimo di 150.000 € INVESTIMENTI AMMISSIBILI 1. acquisto di arredi per punti vendita aziendali sale di degustazione (punti vendita extra-aziendali ); 2. acquisto di recipienti e contenitori in legno per l’invecchiamento dei vini; 3. acquisto di attrezzature per la produzione, trasformazione, commercializzazione e conservazione del prodotto; 4. acquisto di strumentazioni di controllo e di apparecchiature informatiche (pc ,stampanti e fax) e dei relativi programmi DOCUMENTAZIONE PER ATTREZZI E/O MACCHINARI - 3 preventivi in originale dettagliati di fornitori diversi per ogni investimento. Per ulteriori informazioni si invitano le aziende interessate a contattare gli uffici della Confagricoltura di Cuneo.

DIRITTI REIMPIANTO VIGNETI, C’È TEMPO PER UTILIZZARLI

I

l Ministero delle Politiche agricole ha diffuso una nota sulla durata dei diritti di reimpianto detenuti dai produttori e non utilizzati alla data del 31 dicembre 2015. La nota va nella direzione richiesta da Confagricoltura di allungare la possibilità di utilizzo dei diritti di reimpianto. Di seguito pubblichiamo la nota informale del MIPAAF. Nel regolamento CE 1234/07, vigente fino al 31 dicembre 2015, non viene stabilito alcun termine per l’utilizzo dei diritti rilasciati successivamente alla entrata in vigore dello stesso, contrariamente ai precedenti regolamenti che prevedevano la scadenza di cinque anni prorogabile dagli Stati membri ad otto. Nel silenzio del legislatore ed a seguito di segnalazione da parte di alcune Regioni, il Ministero ha presentato un’apposita richiesta alla Commissione europea la cui risposta è in fase di trasmissione. In attesa che la stessa venga ufficialmente trasmessa dagli organi comunitari il Mipaaf ne ha anticipato il contenuto. Sostanzialmente la Commissione europea ritiene che ove sia stato stabilito un termine ai diritti di reimpianto, le autorizzazioni derivanti dalla trasformazione degli stessi avranno la medesima validità del diritto che le ha generate. Ad esempio, se un diritto è maturato il 5 gennaio 2013 con una validità di otto anni, l’autorizzazione relativa, concessa dopo il 1 gennaio 2016 a seguito di richiesta di conversione del diritto è valida fino al 5 gennaio 2021. Ove al diritto di reimpianto, in virtù del regolamento 1234/07, non sia stata data una scadenza precisa, la Commissione ritiene che tali diritti non abbiano una data di fine validità. Pertanto, le relative domande di conversione possono essere presentate dal 31 dicembre 2015 (o 31 dicembre 2020 se è stata adottata la proroga dallo Stato membro) e la relativa autorizzazione derivante dalla conversione avrà durata fino al 31 dicembre 2023.

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NUOVE MODALITÀ PER L'UTILIZZO DEI FITOFARMACI

C

ISCRIZIONE VIGNETI A SCHEDARIO BAROLO BARBARESCO E ARNEIS

on l’entrata in vigore del Piano Nazionale per l’Uso Sostenibile dei Fitofarmaci (PAN) sono cambiate le modalità per l’ottenimento dei certificati di abilitazioni professionale per l’utilizzo dei fitofarmaci. Situazione fino al 26 novembre 2014. Fino a questa data la normativa prevedeva: - titolari di diploma o laurea ad indirizzo agrario: era sufficiente presentare richiesta alla Provincia competente, la quale rilasciava il patentino. Il patentino aveva durata di 5 anni e poteva essere rinnovato su richiesta dell’interessato; - non titolari di diploma o laurea ad indirizzo agrario: chi apparteneva a questa categoria e voleva ottenere il patentino doveva partecipare ad un corso di 15 ore e superare un esame. Il patentino aveva una durata di 5 anni e poteva essere rinnovato, su richiesta dell’interessato, nei tre anni successivi alla scadenza, superando l’esame di abilitazione. Dopo il 26 novembre 2014. Dopo questa data abbiamo la seguente situazione: - corso di rilascio: per poter avere l’abilitazione per l’utilizzo dei fitofarmaci l’interessato deve partecipare ad un corso con una durata di 20 ore, oltre a superare l’esame finale. Chi è in possesso del diploma o laurea ad indirizzo agrario, può non partecipare al corso, ma è obbligatorio superare l’esame di abilitazione. - Rinnovo: l’abilitazione all’utilizzo dei fitofarmaci dura 5 anni. Successivamente su richiesta dell’interessato l’ente predisposto, può rilasciare il nuovo patentino senza superare l’esame di abilitazione (al contrario di quanto succedeva in precedenza). Per i rinnovi il possessore dell’abilitazione, indipendentemente dall’essere titolare di diploma o laurea ad indirizzo agrario, deve ottenere nei 5 anni precedenti alla scadenza 12 crediti formativi, partecipando a corsi di aggiornamento e/o seminari e/o incontri inerenti le materie legate all’utilizzo degli agrofarmaci. Fino al 26 novembre 2015 chi ha il patentino può acquistare qualsiasi prodotto, mentre chi è senza patentino può acquistare solamente i prodotti classificati come Xi e Nc. Dal 26 novembre 2015 tutti i prodotti fitosanitari ad uso professionale devono essere acquistati e utilizzati esclusivamente dai possessori dell’abilitazione. Periodo transitorio dal 26 novembre 2014 fino al 31 dicembre 2015: tutti gli utilizzatori con i patentini in scadenza tra il 26 novembre 2014 e il 31 dicembre 2015 possono partecipare ad iniziative formative per ottenere i crediti previsti e richiede il rinnovo fino al 31 gennaio 2016. Le autorizzazioni scadute entro tale periodo sono valide per tutto il periodo indicato. Chi non ha i crediti e non è titolare di diploma e/o laurea ad indirizzo agrario deve rifare il corso da 20 ore; chi è titolare di diploma e/o laurea ad indirizzo agrario e non ha i 12 crediti deve rifare l’esame di abilitazione. A pagina 20 è riportata notizia dei corsi organizzati da Confagricoltura Cuneo per il rilascio e il rinnovo dell'autorizzazione all'utilizzo dei fitofarmaci. Per ogni informazione rivolgersi agli uffici di Confagricoltura presenti sul territorio provinciale.

A seguito della pubblicazione della Determina Regionale che regolamenta le iscrizioni dei vigneti allo schedario viticolo ai fini dell’idoneità alla rivendicazione dei vini a Denominazione di Origine per le tipologie Barolo, Barbaresco e Langhe doc Arneis, si riassumono brevemente le principali novità del bando 2015: - Le domande dovranno essere presentate TELEMATICAMENTE tramite l’assistenza del CAA Confagricoltura: - Le superfici ammissibili per la campagna 2014-2015 saranno le seguenti: BAROLO: 15 Ha con superficie massima annua iscrivibile per azienda 0,4 Ha; BARBARESCO: 5 Ha; con superficie massima annua iscrivibile per azienda 0,4 Ha; LANGHE doc ARNEIS: 10 Ha; con superficie massima annua iscrivibile per azienda 0,5 Ha; - Il termine di presentazione delle domande è il 28 febbraio 2015. I punteggi e le tipologie di intervento rimangono invariate.

MOSTRA DI QUARESIMA A CUNEO, ISCRIZIONI ENTRO IL 10 MARZO

Cli allevatori interessati a partecipare alla Mostra Regionale Zootecnica di Quaresima, in progamma al Miac di Cuneo lunedì 23 marzo, a partire dalle 9, dovranno iscrivere i capi entro martedì 10 marzo 2015. Giovedì 12 marzo, invece, alle 17,30, presso il salone d’onore del Comune di Cuneo avrà luogo la conferenza stampa dell’evento. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura di Cuneo.

1,90

DURATA DEL PRESTITO DA 1 A 12 MESI. SPESE ISTRUTTORIA ZERO, TAN e TAEG 1,90%. Promozione valida dal 1° febbraio al 30 aprile 2015 Per nuovi finanziamenti fino a 50.000 euro alle Aziende Agricole della Provincia di Cuneo richiesti presso le 50 agenzie UniCredit sul territorio.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali del prodotto illustrato, per il TAEG e per quanto non espressamente indicato, è necessario fare riferimento ai Fogli Informativi, che sono a disposizione in tutte le Agenzie e sul sito www.unicredit.it della Banca. La Banca si riserva in ogni caso la valutazione del merito creditizio e degli altri requisiti necessari alla concessione del finanziamento. Con riferimento all’offerta promozionale valida dal 1° febbraio al 30 aprile 2015 e per importi fino a 50.000 euro richiesti da Aziende Agricole della Provincia di Cuneo, il TAN è pari al 1,90% fisso per tutta la durata del rapporto, TAEG 1,90%.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

III


DISOCCUPAZIONE AGRICOLA ENTRO IL 31 MARZO

A

ndranno presentate entro il 31 marzo 2015, rivolgendosi al patronato Enapa presso tutti gli uffici di Confagricoltura, le domande per la disoccupazione agricola. Per aver diritto alla disoccupazione agricola 2015 (anno 2014) occorrono entrambi i seguenti requisiti: 1. Aver lavorato per un totale di almeno 102 giornate nel biennio 2013/2014. Le giornate possono essere lavorate anche in altri settori, purchè la prevalenza nel biennio sia in agricoltura. 2. Far valere un’anzianità assicurativa di almeno 2 anni oppure due anni di iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli (2013 e 2014). In alternativa essere iscritti negli elenchi dei lavoratori agricoli nell’anno 2014 ed avere almeno un contributo settimanale coperto da assicurazione contro la disoccupazione per lavoro extra-agricolo negli anni precedenti. DOCUMENTI NECESSARI - Coordinate bancarie o postali - Iban per l’ accredito bancario o postale (OBBLIGATORIO); codice fiscale; documento di identità; passaporto per il lavoratori extracomunitari. Contestualmente alla disoccupazione può essere richiesto l’assegno per il nucleo familiare. MISURA DELL’INDENNITÀ L’indennità di disoccupazione agricola è pari al 40% della retribuzione media giornaliera e si calcola per un numero di giornate pari a quelle lavorate per un massimo di 180. Dopo aver calcolato l’indennità l’Inps trattiene il 9% quale contributo di solidarietà, per un massimo di 150 giorni indennizzati (il contributo non si calcola, quindi, per le giornate ulteriori a 150). Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici Enapa di Cuneo.

PENSIONE DI VECCHIAIA DAL 2016 NECESSARI 66 ANNI E 7 MESI

D

al primo gennaio 2016 ai lavoratori dipendenti maschi, sia del privato sia del pubblico e ai lavoratori autonomi, per andare in pensione di vecchiaia non basteranno più 66 anni e tre mesi d’età, come fino alla fine del 2015, ma ci vorranno 66 anni e sette mesi (oltre a un minimo di 20 venti anni di contributi). Stessa cosa per le lavoratrici dipendenti del pubblico impiego, mentre per quelle del settore privato l’aumento, sempre nel 2016, sarà più forte perché segue uno specifico percorso di armonizzazione previsto dalla legge, che prevede un aumento da 63 anni e 9 mesi, valido fino al termine del 2015, a 65 anni e 7 mesi. Discorso analogo per le lavoratrici autonome che passeranno dagli attuali 64 anni e 9 mesi a 66 anni e un mese dal primo gennaio 2016. Aumenta di 4 mesi anche il massimo di età fino al quale il lavoratore dipendente può chiedere di restare in servizio: dal 2016 sarà di 70 anni e sette mesi. E quattro mesi in più anche per accedere alla pensione di vecchiaia prevista per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 (sistema contributivo). Si passa da 63,3 mesi a 63,7. In tutti i casi sono sempre richiesti almeno 20 anni di contributi. Per lasciare il lavoro in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia gli uomini devono avere attualmente almeno 42 anni e sei mesi di contributi mentre alle donne bastano 41 anni e sei mesi. Sarà così ancora per un anno, fino alla fine del 2015. Poi dal 2016 il requisito salirà a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e a 41 anni e dieci mesi per le donne. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici Enapa di Cuneo.

insieme per crescere Caro socio, anche quest’anno è arrivato il momento di rinnovare la tua adesione a Confagricoltura di Cuneo. È questo il modo migliore per dire che ci sei, per far sì che la tua organizzazione sia in tutte le sedi in cui si decide il futuro dell’agricoltura, da Cuneo all’Unione Europea, passando dalla Regione e da chi governa il nostro Paese. Perché fare la tessera non è versare una quota all’associazione, ma molto di più. Essere soci di Confagricoltura vuol dire avere sempre l’occasione di dire la tua sulle questioni che contano, significa impegnarsi in prima persona per continuare a far crescere il nostro sindacato, avere sempre qualcuno sui cui poter contare quando si tratta di difendere i tuoi interessi mentre tu continui a lavorare.

Tesseramento 2014-2015

RINNOVA LA TUA ADESIONE

IV

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N. aziende

N. capi

181.771

Produzione commercializzata (ton)

2.641.755 10000

2,5

10.906

150 2

100

1.771.889

10.679

11.247

5000

1.599.442 6000

1

4000

0,5

2000

0

0

4000

67.615 36.909

50

0

1988/89

2000/01

2011/12

6.027 4.128

3000 2000

1988/89

2000/01

2011/12

A fronte di un calo deciso del numero di aziende e capi allevati la produzione annua per capo in oltre 25 anni è quasi raddoppiata

Prezzo, basta speculazioni AGRINSIEME DENUNCIA UNA SITUAZIONE DRAMMATICA. MOBILITAZIONI IN ARRIVO

A

7.032

7000 6000

8000

1,5

Produzione annua per capo (kg)

ziende che non coprono più i costi di produzione, un prezzo alla stalla in caduta libera, mentre, di contro, la Gdo non scalfisce i propri margini di guadagno. È sempre più allarme rosso per il comparto del latte. Una crisi senza fine, che rischia se possibile di acutizzarsi con la fine del regime delle quote, con conseguenti turbolenze sul mercato. Dei problemi della filiera se n’è parlato lo scorso 5 febbraio a Torino, nella sede di Confcooperative Piemonte, dove Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ha illustrato i dettagli economici relativi alla filiera zootecnica, annunciando anche iniziative di mobilitazione. Numeri e dati che raccontano di problemi senza fine. Il più evidente: un litro di latte fresco costa circa 1,65 euro nella Gdo, ma all’allevatore viene pagato intorno ai 35 centesimi, come 15 anni fa. “L'agricoltura ha sempre fornito un contributo formidabile al contenimento dell'inflazione, - precisa Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Piemonte - riducendo costantemente i costi di produzione e di fatto eliminando ogni margine di redditività. L'industria di trasformazione ha cercato, con successo, di contenere i costi produttivi razionalizzando gli impianti e aggregando le unità produttive, mantenendo e consolidando i suoi margini di redditività. La distribuzione, in particolare quella organizzata, ha aumentato invece in modo considerevole i suoi profitti, - conclude Coscia - recuperando la maggior parte del valore aggiunto”. Esaminando l’andamento storico relativo ai prezzi alla stalla e al consumo in Piemonte, emerge che nel 1976 il latte era pagato 165 lire al litro, mentre il prodotto fresco pastorizzato al consumo costava 260 lire: il prezzo della materia prima incideva dunque per il 63,46%. Nel 1997, il latte alla stalla era pagato circa 700 lire al litro, mentre il prezzo del prodotto fresco pastorizzato al consumo era passato a 2.000 lire al litro: il prezzo della materia prima incideva per il 35%. Oggi la materia prima incide per circa il 21%. “È in corso una vera speculazione - dice Giampiero Degiovanni, presidente sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo -. La realtà è che 35 centesimi è una cifra pagata a chi conferisce ai caseifici 60 quintali al giorno. Sono forse 50, in tutta la provincia di Cuneo, le aziende che riescono ad arrivare a tali quantitativi. Chi munge 15 quintali al giorno prende

1000 1988/89

2000/01

2011/12

0

1988/89

2000/01

Fonte: elaborazione CSConfagricoltura su dati Unalat, Aima-Agea ed ISTAT

Latte

2011/12

solo 32,5-33 centesimi. Di questo passo le aziende continueranno a chiudere. Il paradosso è che tutte le volte che il prezzo scende, i costi restano alti. Anzi, è una forbice che si allarga sempre di più. Senza considerare le ore di lavoro che svolgiamo in azienda”. “Un’ulteriore riduzione del prezzo del latte alla stalla determinerà la chiusura di numerosi allevamenti e la conseguente maggiore dipendenza degli approvvigionamenti dall'estero - aggiunge Tommaso Visca, presidente dell’Associazione Produttori Latte Piemonte -. Ma l’abbandono della produzione lattiera ben difficilmente potrà essere rimpiazzato in poco tempo, e tutto ciò avverrà a danno dei consumatori”. In Lombardia sono già previste manifestazioni di protesta il prossimo 18 febbraio, mentre a livello politico, accogliendo la richiesta di Agrinsieme di valutare la creazione di un’interprofessione per il comparto, il ministro Maurizio Martina ha convocato per mercoledì prossimo, 11 febbraio, una riunione con i rappresentanti del mondo agricolo e industriale della filiera lattiero casearia italiana e delle regioni interessate.

PIANO DI RILANCIO

Confagricoltura Cuneo: "Distribuire bene le risorse" “Accogliamo con soddisfazione il piano del Ministero per il rilancio del comparto nazionale del latte, ma occorre prestare attenzione a come verrà speso il budget a disposizione, evitando interventi a pioggia, considerata l’entità del finanziamento. Per il 2015, infatti, sono a disposizione risorse limitate, pari a 8 milioni, pronte ad aumentare invece nel 2016 e nel 2017. Occorre quindi concentrarsi sui criteri di accesso a questi fondi, tenendo bene a mente gli obiettivi della qualità e del miglioramento genetico e puntando sull’aggregazione dell’offerta e la promozione dei formaggi e del latte fresco”. Con queste parole il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, commenta lo stanziamento a favore del settore inserito dal Governo nella legge di Stabilità. Per il triennio 2015-2017, infatti, sono stati stanziati 108 milioni di euro in vista della fine del regime delle quote latte. Gli obiettivi della dotazione (8 milioni di euro per il 2015 e 50 milioni sia nel 2016 che nel 2017) riguardano: l’incremento della longevità degli animali; il miglioramento del benessere animale; lo studio della resistenza genetica alle malattie; il rafforzamento della sicurezza alimentare; la riduzione dei trattamenti antibiotici. Agli allevamenti e alle imprese che aderiscono al Piano sarà concesso un contributo per gli investimenti secondo le regole del de minimis, quindi fino a un massimo di 15mila euro per le aziende agricole e di 200mila euro per le aziende che, oltre alla produzione primaria, trasformano e commercializzano. In un momento come questo, in cui gli allevatori lavorano senza l’adeguata redditività, qualche segnale positivo, fortunatamente, sta arrivando dal mercato americano dove i prezzi, nell’ultima parte del 2014, si sono rafforzati. Le stesse previsioni sono attese anche per il 2015: i prezzi hanno registrato un aumento nelle ultime sessioni e dovrebbero consolidarsi ancora nei prossimi mesi.

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Zootecnia

Nitrati, confermato l'impatto limitato degli allevamenti LO RILEVA LO STUDIO ISPRA SULLA CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE. CONFAGRICOLTURA: "ORA PIÙ FLESSIBILITÀ"

“F

inalmente è stato presentato lo studio di Ispra previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 5 maggio 2011, sulla contaminazione dei nitrati delle acque e sulle diverse sorgenti di contaminazione. Dai dati forniti si ricava che l’apporto della zootecnica è sicuramente più limitato rispetto a quanto finora considerato e non è mai significativamente prevalente rispetto alle altre fonti interessate”. Lo ha posto in evidenza il vicepresidente di Confagricoltura Ezio Veggia che ha partecipato al seminario illustrativo. Nel sottolineare l’importanza del lavoro svolto fino ad ora dai ministri dell’Agricoltura Martina e dell’Ambiente Galletti e dalle Regioni, at-

traverso iniziative concertate e coordinate, il vicepresidente di Confagricoltura ha auspicato che si possano definire “le ulteriori azioni necessarie per dare risposte puntuali al settore zootecnico”. Difatti, è sempre più necessario intervenire, ed occorre farlo tempestivamente, se non si vuole continuare ad assistere ad un forte ridimensionamento del settore. Ad avviso di Confagricoltura l’evoluzione della normativa comunitaria sulla tutela delle acque e sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico, a fronte di una legislazione sui nitrati oramai datata, impone un approccio integrato degli interventi che, nel rispetto della tutela dell’ambiente, non ostacoli lo sviluppo della

zootecnica italiana e non limiti la sua competitività nel contesto internazionale, con le conseguenti pesanti ripercussioni negative riguardo alla produzione agricola, all’occupazione ed alla tutela del territorio. “In tale contesto - ha posto in evidenza Veggia - occorre procedere alla pubblicazione del decreto effluenti che definisce una semplificazione degli adempimenti ed una maggiore flessibilità nei periodi di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici e che fornisce un quadro normativo certo sull’utilizzazione agronomica del digestato”. Il digestato insieme agli effluenti zootecnici - ha poi ricordato Confagricoltura - contribuisce al ripristino della sostanza organica dei suoli e dà la possibilità di diminuire l’utilizzo dei fertilizzanti chimici, fornendo risposte ad alcune criticità evidenziate dallo studio Ispra. Il vicepresidente di Confagricoltura ha infine sollecitato che, “in relazione alla vicina scadenza fissata per le Regioni per la definizione dei nuovi programmi di azione, si proceda, nelle aree in cui i dati dell’Ispra hanno evidenziato un limitato peso della zootecnica alla contaminazione dai nitrati, alla riperimetrazione delle zone vulnerabili”.

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16 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015


Perplessità sulla proposta che modifica la soccida CONFAGRICOLTURA PIEMONTE È CONTRARIA AL TESTO PRESENTATO ALLA CAMERA DAL DEPUTATO MASSIMO FIORIO

CONTESTO

di Monica Arnaudo

Oreste MASSIMINO Presidente Confagricoltura Cuneo

"Con la pretesa di riequilibrare rapporti che tradizionalmente sono regolati dalle parti secondo reciproche logiche e convenienze, la proposta stravolge un istituto giuridico fondamentale che ha consentito al settore zootecnico di sopravvivere a situazioni di crisi"

I

n questi giorni si sta discutendo in Commissione Agricoltura alla Camera la proposta di legge presentata dal deputato Massimo Fiorio, che prevede una serie di disposizioni per lo sviluppo di nuove forme contrattuali nella filiera agroindustriale e, in particolare, alcune modifiche della soccida. MOLTO PERPLESSA CONFAGRICOLTURA PIEMONTE "Prevedendo l’inserimento di alcuni passaggi normativi che modificherebbero i rapporti tra soccidario e soccidante – commenta Confagricoltura Piemonte - la proposta presentata dal deputato Fiorio, di fatto, darebbe origine ad una nuova forma contrattuale, che esula dalla soccida. Le norme previste, infatti, andrebbero a stravolgere la natura originaria della soccida, modificando le regole che la contraddistinguono e facendo venir meno un contratto agrario centenario, valido per la quasi totalità degli allevamenti avicoli e buona parte di

Presidente sezione nazionale Avicola di Confagricoltura -. Continueremo a confrontarci con la Regione Piemonte affinché i soccidari possano accedere ai futuri bandi del Piano di Sviluppo Rurale, cosa che nelle scorse programmazioni non era possibile, escludendo buona parte del settore zootecnico dalla possibilità di usufruire di finanziamenti per investimenti”.

quelli suinicoli da ingrasso”. Presente già nel diritto romano, la soccida è una forma contrattuale che prevede una collaborazione economica tra colui che dispone del bestiame (soccidante) e chi deve allevarlo (soccidario). Secondo l’art. 2171 del Codice Civile il soccidante e il soccidario si associano per l’allevamento del bestiame, ripartendo poi tra le parti, secondo le proporzioni stabilite dal contratto, gli accrescimenti. I PASSAGGI PIÙ DISCUSSI Tra i punti più discussi della nuova proposta c’è l’introduzione di un guadagno minimo per il soccidario pari al 30% delle spese sostenute, normativa che ridurrebbe il soccidario a mero prestatore d’opera con l’eventuale rischio di perdita della qualifica di Imprenditori Agricoli Professionali o Coltivatori Diretti. La proposta prevede che ai ricavi conseguiti dai soccidari si applichi un coefficiente di redditività del 20%, aspetto questo su cui Confagricoltura Piemonte è critica, in quanto la tassazione è già regolata dal reddito agrario. Viene valutata positivamente la proposta inserita nella modifica della legge riguardante la possibilità che, su richiesta, il soccidario possa farsi rappresentare da terzi.

Un contratto del diritto romano Nella storia dell’agricoltura italiana i contratti associativi che prevedevano una collaborazione economica tra il proprietario del bestiame e il prestatore di lavoro manuale hanno avuto un ruolo di grande importanza sfociando nella creazione di forme di conduzione come la mezzadria e la colonia, tipologie contrattuali già presenti nel diritto romano. Negli ultimi quarant'anni le imprese di tipo associativo hanno perso di importanza o si sono modificate a causa di interventi normativi che hanno posto divieti alla stipula di nuovi contratti di mezzadria e successivamente hanno previsto la conversione in affitto di tali contratti. L’unica forma associativa sopravvissuta e che, invece di estinguersi, ha trovato nuova diffusione, in particolar modo nel settore zootecnico è stata la soccida. Una parte fornisce i soggetti da allevare (pulcini, tacchinetti, suinetti svezzati, vitelli da ristallo), i mangimi, i medicinali, l'assistenza tecnica e sanitaria, mentre l'agricoltore fornisce i locali e la manodopera.

IL COMMENTO DI ORESTE MASSIMINO “Con la pretesa di riequilibrare rapporti che tradizionalmente sono regolati dalle parti secondo reciproche logiche e convenienze, la proposta stravolge un istituto giuridico fondamentale che ha consentito al settore zootecnico, in particolare avicolo e suinicolo, di sopravvivere a situazioni di crisi – conclude Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo e L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

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Confagricoltura news P E N S I O N AT I

Remo Tortone confermato nel Consiglio nazionale Remo Tortone, presidente provinciale e vice regionale del Sindacato Pensionati di Confagricoltura è stato riconfermato consigliere nazionale dei pensionati nel corso del rinnovo cariche che si è svolto a Roma lo scorso 15 gennaio. L’allevatore di Villafalletto potrà così continuare il lavoro intrapreso durante il precedente mandato per tutelare gli interessi degli agricoltori in pensione della provincia di Cuneo. Confermato presidente del Sindacato nazionale, che vanta oltre 150.000 associati, Bruno Allegretti. Per il Piemonte è stato rieletto nel Consiglio anche il novarese Pierantonio Quaglia. “Porto avanti con impegno e determinazione questo incarico – dichiara Remo Tortone – e mi auguro di poter rappresentare al meglio le istanze delle migliaia di pensionati cuneesi che si riconoscono nella linea sindacale portata avanti da Confagricoltura su tutto il territorio nazionale. È molto utile il confronto con i rappresentanti di altre zone d’Italia e mi permette di affermare che, anche se in provincia di Cuneo i problemi che interessano gli agricoltori in pensione sono numerosi, la specifica connotazione delle nostre aziende e la loro diversificazione ha permesso fino ad ora di reggere meglio di altre le particolari difficoltà di questi ultimi anni - ha continuato Tortone –. All’interno del sindacato che ho l’onore di rappresentare, stiamo cercando nuove strade di crescita e sviluppo puntando alla partecipazione attiva delle politiche sociali e previdenziali, non rinunciando mai ad essere propositivi e aperti al dialogo”. Il sindacato pensionati rappresenta in provincia di Cuneo oltre 3000 associati, un quarto degli iscritti piemontesi, mentre a livello nazionale gli aderenti sono 160 mila. Il sindacato difende gli interessi materiali e morali degli associati pensionati coltivatori diretti e imprenditori agricoli attraverso iniziative di studio, documentazione, contrattazione e organizzativa allo scopo di ottenere il pieno riconoscimento dei diritti dei pensionati. Fin dal 1978 organizza un soggiorno annuale dei pensionati in varie località turistiche d’Italia. “Nel congratularmi con Remo Tortone per questa preziosa riconferma – ha sottolineato il presidente Oreste Massimino – ci tengo ad evidenziare che la Confagricoltura di Cuneo offre assistenza in materia di previdenza a tutti gli utenti, non solo agli agricoltori, attraverso i numerosi sportelli Enapa dislocati capillarmente sul territorio”.

18 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

Una delle vetrate dell'ufficio in via Dante Alighieri, 51

Un nuovo ufficio a Cortemilia DAL 13 FEBBRAIO È OPERATIVO IL RECAPITO IN VIA DANTE ALIGHIERI, 51 di Enzio Isaia

L

a Confagricoltura di Cuneo rafforza la sua presenza nell'area albese. A partire da venerdì 13 febbraio è pienamente operativo il nuovo ufficio recapito di Confagricoltura Cuneo a Cortemilia in via Dante Alighieri, 51. L’associazione agricola ha aperto così il suo 19° sportello sul territorio provinciale oltre alle 5 sedi di zona, avvicinandosi sempre più alle esigenze degli imprenditori di un’area particolarmente vocata all’agricoltura. Nei locali si può altresì accedere ai servizi di Egea, in fatto di forniture di luce e gas per utenze domestiche, commerciali e industriali, ma si potrà anche usufruire dei servizi di Alse (Alta Langa Servizi), in materia di ciclo idrico integrato e igiene urbana. L’ufficio Confagricoltura è aperto al pubblico tutti i venerdì dalle 9 alle 12. Mario Viazzi, direttore della zona di Alba di Confagricoltura ha così commentato la decisione di investire in questo nuovo recapito: “L’apertura di questo ufficio è per l’associazione molto importante considerato che numerose aziende associate risiedono in questa zona di Langa di forte interesse agricolo. Negli ultimi anni, inoltre, soprattutto il settore corilicolo ha conosciuto anche qui uno sviluppo consistente ed è dunque doveroso essere presenti con uno sportello in grado di fornire tutta l’assistenza del caso agli imprenditori del comparto, ma non solo”. Rivolgendosi al recapito, è possibile usufruire dei medesimi servizi che si trovano negli uffici di zona e nella sede provinciale della Confagricoltura. É attivo, dunque, anche a Cortemilia il patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previdenziale. Grazie alla presenza del Caaf si può avere assistenza per quanto riguarda i rapporti di lavoro e per consulenze di natura fiscale e tributaria: presso lo sportello è possibile ogni venerdì mattino effettuare la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red. Infine, ci si può rivolgere all’ufficio recapito di Confagricoltura per consulenze in ambito economico-sindacale e per assistenza di natura tecnica.


I delegati della proprietà fondiaria A FINE ANNO IN CONFAGRICOLTURA SONO STATI DESIGNATI I RAPPRESENTANTI PER LA PROVINCIA DI CUNEO di Paolo Ragazzo

A

fine 2014, presso la sede della Confagricoltura di Cuneo sono stati designati i delegati della Proprietà Fondiaria della provincia di Cuneo. Si tratta, in sostanza, dei rappresentanti della proprietà autorizzati a sottoscrivere i contratti d’affitto in deroga secondo quanto stabilito dalla legge 203 del 1982 con l’articolo 45. All’incontro hanno preso parte il presidente della Proprietà Fondiaria, Pietro Cordero di Montezemolo, e la vice presidente Isabella Moschetti. Proprio quest’ultima al riguardo precisa: “La legge sui patti agrari stabilisce con precisione una serie di condizioni affinché il contratto di affitto sia valido, ribadendo il ruolo imprescindibile dei sindacati sia dei proprietari che degli affittuari. In caso di contenziosi, infatti, la mancata ottemperanza di quanto definito potrebbe invalidare i contratti”. Anche il presidente Cordero di Montezemolo tiene a sottolineare l’importanza della corretta stipula dei contratti: “L’osservanza di quanto previsto dalla legge, nel rispetto di ambo le parti coinvolte (proprietari e affittuari), in un momento come questo potrebbe migliorare le sorti dell’agricoltura, aumentando i terreni da coltivare e quindi creando nuove possibilità di lavoro”. COSA PREVEDE L’ARTICOLO 45 Ricordiamo qui quanto cita l’articolo in questione: “Sono validi tra le parti, anche in deroga alle norme vigenti in materia di contratti agrari, gli accordi, anche non aventi natura transattiva, stipulati tra le parti stesse in materia di contratti agrari con l’assistenza delle rispettive organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, tramite le loro organizzazioni provinciali, e le transazioni stipulate davanti al giudice competente”. I NOMI DEI DELEGATI I delegati della Proprietà Fondiaria di Cuneo, organizzazione da sempre aderente alla Confagricoltura, sono i seguenti: Mauro Dabbene, Enrico Sandra, Ezio Barbero, Aldo Pistone, Pier Mauro Giraudo, Giuseppe Prato, Isabella Moschetti, Adriano Rosso, Marco Bruna, Valter Roattino, Mario Viazzi e Roberto Abellonio.

NOMINA

Erio Paoletto, eletto nel Consiglio del Miac Erio Paoletto, vicepresidente di Confagricoltura Cuneo è stato eletto nel consiglio del Miac. Il nuovo Consiglio di amministrazione è formato da Stefano Dho (presidente), Secondo Arneodo, Vittorio Sabbatini e Primo Santini. Rinnovato anche il collegio sindacale: Claudia Calandra presidente, Marco Moratto e Aurelia Isoardi sindaci effettivi. “Il nuovo Consiglio lavorerà con entusiasmo per sfruttare quanto più possibile le strutture esistenti del Miac nell’ottica di promuovere le produzioni agricole locali, valorizzandole per mantenere in loco il valore aggiunto della loro commercializzazione”, ha dichiarato Erio Paoletto. La società di Ronchi, alle porte di Cuneo, attiva dal 1997, gestisce il più importante mercato bovino da macello italiano, che vede la presenza di 20.000 capi annui, oltre ad un macello che lavora circa 22.000 capi annui. Nelle strutture trovano posto un bar ristorante, un impianto di lavaggio autocarri adibiti a trasporto animali e la borsa merci della Camera di Commercio di Cuneo. Oltre ad essere sede del mercato del bestiame vivo da macello, la struttura ospita ogni ultima domenica del mese il mercatino piccoli animali, il mercato uve da vino e numerose manifestazioni tra cui la Grande Fiera d’Estate che si tiene ogni anno nel mese di agosto e Sapori della carne, nel mese di novembre, unitamente alla Mostra Nazionale bovini di razza Piemontese.

ANGA CUNEO E C O N F A G R I C O LT U R A

Il 24 e 25 viaggio a Bruxelles È un febbraio ricco di eventi quello che sta vedendo impegnati i giovani dell’Anga di Cuneo in numerose iniziative in Piemonte, ma non solo. Dopo la partecipazione, mercoledì 4 febbraio, all'evento “Bere il territorio” organizzato da Go Wine in centro a Torino, dove le giovani aziende cuneesi hanno allestito un banco di degustazione, una delegazione del Gruppo Giovani e di Confagricoltura Cuneo il 24 e 25 febbraio volerà alla volta di Bruxelles per una visita al Parlamento Europeo e per un incontro con la Commissione Agricoltura organizzato dall’europarlamentare Alberto Cirio. “Sarà per noi un momento altamente formativo – spiega Alberto Giordano presidente provinciale dell’Anga –, ma oltre a conoscere da vicino le istituzioni europee, il viaggio sarà occasione per presentare all’onorevole Cirio un documento contenente alcuni punti particolarmente importanti per lo sviluppo delle giovani aziende agricole italiane e cuneesi e che a nostro parere andrebbero in qualche modo rivisti”. Il 27, 28 febbraio e il 1° marzo, infine, l’Anga Cuneo sarà alla “Fiera in Campo” a Vercelli per un momento di esposizione e promozione dei prodotti agricoli cuneesi. Nell’ambito dell’evento si procederà al rinnovo dei vertici regionali dell’Associazione nazionale Giovani Agricoltori, attualmente condotta dal sommarivese Davide Cravero.

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Formazione aziendale

Corsi per gli associati A BREVE PARTIRÀ LA FORMAZIONE PER "OPERATORE DI FATTORIE DIDATTICHE" di Ilaria Blangetti

Confagricoltura Cuneo promuove una serie di corsi per sostenere la formazione degli addetti, adempiere agli obblighi di legge e promuovere le nuove aziende agricole. Di seguito alcuni dei corsi che partiranno con il mese di febbraio. Per informazioni, date e programmi contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo (0171/692143). CORSI PER LAVORATORI ADDETTI ALLA CONDUZIONE DI TRATTORI E CARRELLI ELEVATORI. Sono in via di attivazione i corsi per trattoristi/carrellisti previsti dall’accordo Stato-Regioni del 2012. I corsi, in partenza a metà febbraio, si terranno ad Alba, Cuneo e Saluzzo. Confagricoltura ricorda che la formazione è obbligatoria per tutti coloro che utilizzano le attrezzature contemplate dall’Accordo, in particolare trattrici agricole gommate, cingolate, carrelli elevatori (muletti). Sono invece esentati dalla frequenza del corso di formazione completo tutti coloro che riescono a dimostrare almeno 2 anni di esperienza pregressa maturati alla data di pubblicazione dell’Accordo: 12 marzo 2012.

CORSO PER OPERATORE DI FATTORIE DIDATTICHE Il corso, in partenza l’ultima settimana di febbraio, permetterà di ottenere l’abilitazione per l’iscrizione nell’elenco regionale delle fattorie didattiche. Diventare una fattoria didattica è un’opportunità per molte aziende agricole che così potranno farsi conoscere accogliendo scolaresche, gruppi, famiglie e tutti coloro che intendono entrare in contatto con il mondo rurale. Il corso rappresenta quindi una bella occasione per le aziende agricole cuneesi che potranno sfruttare il volano dell’Expo e ampliare il loro raggio d’azione. Il corso sarà itinerante, si terrà quindi nelle varie sedi provinciali di Confagricoltura, in modo da agevolare tutti i partecipanti. Al termine del corso si riceverà l’abilitazione necessaria per richiedere l’accreditamento e l’iscrizione nell’Elenco regionale delle fattorie didattiche della Regione Piemonte (l’associazione seguirà i corsisti anche nell’iter dell’accreditamento). CORSO PER IL RILASCIO E IL RINNOVO DEI PATENTINI PER L’UTILIZZO DEI FITOFARMACI Ripartono dopo metà mese i corsi per ottenere il patentino per l’utilizzo di fitofarmaci. Sono previsti tre corsi per il rilascio da 20 ore ciascuno e cinque per il rinnovo da 12 ore ciascuno. I patentini in scadenza nel 2015 sono validi per tutto l’anno. Si ricorda che dal 26 novembre 2015 per l’acquisto di tutti i fitofarmaci ad uso professionale il patentino sarà obbligatorio. CORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE PER LE AZIENDE DEL VINO Si sta svolgendo il corso di formazione rivolto a migliorare le capacità organizzative, di comunicazione e di marketing specifiche dei produttori vitivinicoli. Il terzo appuntamento dal tema “presentazione efficace dei prodotti” è in programma il 18 febbraio mentre l’ultimo dal titolo “ottimizzazione del tempo” sarà il 4 marzo. Tutti i corsi si terranno in Ampelion ad Alba, dalle 8,30 alle 17. Per informazioni contattare gli uffici di Confagricoltura zona di Alba (0173/281929).

G I O R N AT E D I A G G I O R N A M E N T O P E R A G R I C O LT O R I

Molto partecipati i corsi di Montaldo Roero e S. Stefano Belbo Un pubblico attento e numeroso ha preso parte ai corsi di aggiornamento su nocciolo e vite organizzati in Langhe e Roero dalla Confagricoltura di Cuneo nell’ambito del progetto di formazione per il settore agricolo attivato sulla Mis. 111.1A del Psr 2007/2013. Giovedì 22 gennaio, in collaborazione con il Comune di Montaldo Roero, si è svolto l’incontro “Il nocciolo pianta eliofila: influenza della tecnica di potatura sulla diminuzione della cascola e aumento della resa alla sgusciatura”. Mentre lunedì 26 gennaio presso l’agriturismo “La Giliana” di Santo Stefano Belbo ha avuto luogo il secondo corso dal titolo “La vite: gestione e difesa alla luce delle nuove normative 2015”. Il primo incontro aveva come relatori i tecnici di Confagricoltura Cuneo e i responsabili tecnici del CreSo Ricerca sezio-

ne Corilicola. L’appuntamento, che ha coinvolto oltre 60 partecipanti provenienti anche da fuori provincia, si è svolto dapprima in aula, dove è stato tracciato il percorso corretto per arrivare ad avere impianti adeguati e favorire così un buon sviluppo della pianta, grazie anche alla giusta penetrazione della luce. Nel pomeriggio, invece, si è passati in campo, dove in un primo appezzamento gli imprenditori agricoli hanno potuto verificare di persona le problematiche di potatura su piante mal gestite, per fittezza di impianto e per mancata manutenzione ordinaria, mentre in un secondo terreno, più giovane, sono state condivise le regole basilari per una corretta gestione della pianta. Durante il corso di Santo Stefano Belbo, invece, sono state affrontate in primis le problematiche relative alla nuova regolamenta-

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zione degli agrofarmaci (passaggio da Dpd a Clp) che dal 2015 rivoluzioneranno le abitudini degli agricoltori che dovranno convivere con nuove simbologie e nuove etichette. “Comprendiamo che all’inizio potrebbe non essere un passaggio così semplice da gestire per gli imprenditori – ha sottolineato Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo –, ma siamo in prima linea per fornire tutto il supporto operativo necessario”. A seguire sono stati trattati i temi della gestione e difesa delle tignole della vite con il metodo della confusione sessuale, in linea con le tendenze attuali della difesa sostenibile. In ultimo, si è parlato di Flavescenza dorata (gestione corretta degli incolti, monitoraggio dell’insetto e difesa sostenibile alla luce delle recenti acquisizioni del Settore Fitosanitario).


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Le nostre aziende

Preziosi ingredienti rendono unici e apprezzati i formaggi che nascono ogni giorno nel caseificio La Bottera di Morozzo

Formaggi 'su L’ misura' per i clienti di mezzo mondo di Paolo Ragazzo

A MOROZZO IL CASEIFICIO LA BOTTERA È SPECIALIZZATO IN PRODOTTI AROMATIZZATI E NE ESPORTA OLTRE IL 50%

Un ciclo che si ripete: il formaggio prende forma, viene fatto riposare nelle apposite celle a seconda della tipologia, poi passa al confezionamento a mano e finisce sul banco frigo del punto vendita aziendale

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esportazione dei prodotti agricoli sta diventando sempre più strategica per un territorio come la provincia di Cuneo che ha fatto dell’agroalimentare uno dei capisaldi principali della propria economia. Per spingersi oltre i confini nazionali occorre, però, non solo essere bravi e competenti, ma anche determinati nel lanciare il ‘cuore oltre l’ostacolo’ in nome di una vision aziendale ben precisa. Com’è avvenuto nel caso dell’azienda casearia La Bottera di Morozzo, specializzata nella produzione di formaggi aromatizzati. A condurla la famiglia Sarale, che nel 1967 lasciò la frazione Confreria di Cuneo per trasferirsi in località Riforano e continuare la propria attività zootecnica. La svolta però arriva nel 1992 con la creazione di un piccolo laboratorio di lavorazione del latte. È proprio attorno a quel caseificio che negli anni è cresciuta tutta l’azienda: dall’allevamento di vacche da latte (Frisone e Jersey), a quello di suini biologici, ad un altro di oltre 270 tra capre e pecore a Trinità, oltre a un agriturismo e a un locale ristorante a Piozzo. Protagonisti di questa poderosa crescita quattro fratelli: Mario, vero ‘deus ex machina’ di ogni attività aziendale, Francesco, allevatore delle vacche da latte, Remo, responsabile dell’allevamento suinicolo, e Anna, addetta al confezionamento dei prodotti e alle mansioni contabili e amministrative. Oltre a loro lavorano a La Bottera una decina di dipendenti. Ad accompagnarci in visita all’azienda è Mario Sarale che ci spiega le origini di tutto: “All’età di 22 anni, dopo due anni trascorsi a fare il tecnologo in un caseificio della zona, decisi di tornare a fare i formaggi in azienda. Grazie alla possibilità dataci da nostro padre, io e i miei fratelli


decidemmo di realizzare un piccolo laboratorio. Da subito, però, l’idea fu quella di specializzarci sui formaggi aromatizzati. Oggi ne produciamo 43 tipi diversi: con i petali di fiori, con scaglie di cioccolato, al tartufo, alle erbe di montagna, ai semi di finocchio e papavero, con pezzetti di pere e mele essiccate, ai funghi porcino trifolati, con nocciole, mandorle e cannella, ma anche al Barolo o alla birra e molti altri”. Praticamente si segue l’esigenza del cliente per arrivare a fornirgli un prodotto ‘su misura’. Ogni anno ne nascono di varietà diverse a seconda anche delle festività e delle ricorrenze: “In occasione di San Valentino, ad esempio, abbiamo realizzato dei formaggi a cuore con petali di rosa per i magazzini Harrods di Londra o La Fayette di Parigi – continua Mario – e ora ci prepariamo alla Pasqua”. Le richieste di mercato più curiose arrivano proprio dall’estero, dove La Bottera esporta oltre il 50% dei propri prodotti, soprattutto in Svizzera e Germania, ma anche nei Paesi dell’Est-Europa, Repubblica Ceca e Polonia su tutti. Fondamentale nell’aprire all’azienda le porte dei mercati stranieri è stata la partecipazione ad un grande evento internazionale: “Nel 1992 partecipammo al salone Cibus di Parma – racconta ancora Mario –, con il nostro piccolo banchetto eravamo in mezzo a colossi del ‘food’, ma questo ci permise di entrare a contatto con numerosi buyer stranieri. Non a caso il nostro primo cliente non fu un italiano, ma di Boston”. In questo percorso quasi al contrario, le difficoltà operative furono comunque molte: dall’avere etichette in lingue diverse ad essere in grado di ottenere certificazioni internazionali, come quella rilasciata dall’americana Food and Drug Administration. “L’abbiamo attenuta al primo tentativo e ‘senza osservazioni’ – sottolinea orgoglioso l’imprenditore -, per noi è uno dei più importanti biglietti da visita”. Per riuscire a soddisfare tutte le richieste che giungono dai mercati, il caseificio lavora circa 15 quintali di latte al giorno, tra bovino, ovino e caprino. Il latte viene pastorizzato a 78/82 gradi e poi raffreddato a 37/38 gradi. Dopo circa un’ora si ottiene la cagliata, che lavorata darà origine al formaggio. Importante poi è la presenza in laboratorio di due celle (una fredda e una calda) per far lavorare il latte con i fermenti lattici. Alcuni prodotti vengono fatti riposare in celle apposite, mentre altri

Foto sopra: Mario Sarale con Valter Roattino (Confagricoltura di Mondovì) nella cantina di stagionatura Foto sotto: gli allevamenti di vacche da latte e suini biologici in località Riforano

vengono posti in una cantina di stagionatura. Anche il confezionamento è seguito in modo scrupoloso, rigorosamente a mano e in cassette di legno assemblate direttamente in azienda. Da lunedì al giovedì si gestiscono gli ordinativi e le spedizioni, mentre dal venerdì alla domenica si lavora per rifornire l’agriturismo e il ristorante di Piozzo. Un flusso ininterrotto di operazioni, quindi, che negli anni ha saputo considerare anche i possibili problemi come opportunità. “Dovendo smaltire grandi quantità di siero – racconta Mario – abbiamo pensato di mettere su un allevamento di maiali e risolvere la situazioneo. Così, negli anni, abbiamo ottenuto anche la certificazione bio per i nostri suini che utilizziamo per produrre insaccati da vendere nel punto vendita aziendale o da servire nei nostri locali”. Le particolarità di questa azienda, infine, la rendono attraente anche dal punto di vista turistico, tanto che sono diverse le

comitive di visitatori che periodicamente giungono a Riforano per conoscere meglio questo spaccato di vita agricola cuneese. E in questa prospettiva lo sguardo non può non andare all’Expo 2015: “Saremo all’Esposizione di Milano dal 3 al 6 maggio – conclude Mario –; lì incontreremo tanti nostri clienti, nella speranza di portarli poi a conoscere dal vivo dove nascono le nostre eccellenze”.

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Tecnico in frutteto

ALTRE

3%

AMBROSIA

6%

GALA

37%

GOLDEN

15%

RED DELICIOUS

32%

BRAEBURN

FUJI

1%

6% Ripartizione delle principali varietà in Piemonte

Stato di salute del melo in Piemonte ANALISI E CONSIDERAZIONI SULLO SVILUPPO DI UNA COLTIVAZIONE SEMPRE PIÙ TRAINANTE PER IL COMPARTO FRUTTICOLO DELLA PROVINCIA DI CUNEO

I

l Creso di Manta a fine 2014 ha presentato un focus generale sullo stato di salute del melo in Piemonte, nonché l’analisi delle varietà e dei portinnesti in lista di sperimentazione. In questi ultimi anni, a causa della fase di stagnazione che interessa gli altri comparti frutticoli principali, in particolare l’actinidia (causa batteriosi) e le pesche (criticità del settore commerciale, sharka), la superficie coltivata a melo nel cuneese e in Piemonte, generalmente è in crescita. Il gruppo varietale ad essere maggiormente ricercato negli ultimi tempi è il gruppo Gala, che gode di una lista varietale molto interessante per le caratteristiche qualitative dei frutti, le quali vanno a collocarsi in epoca estiva più o meno precoce. Parimenti, risulta ormai interessante l’estensione della superficie coltivata raggiunta dalla varietà Ambrosia, tutt’ora crescente; si stabilizza l’andamento delle Red

delicious e Fuji, mentre risulta essere in flessione quello delle Golden e Braeburn. Come detto precedentemente, le varietà di Gala hanno raggiunto ormai ottimi standard qualitativi, in termini di colore, brix e degli altri parametri fisico chimici. Tra le criticità si conferma una certa percentuale di regressione della colorazione, distinta in regressione totale che è fisiologica e nella cosiddetta colorazione tardiva 1

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1 . Nell’ambito dei cloni a colore uniforme, Galaval (che rappresenta negli ultimi anni il riferimento), Devil gala, Schnico Red e Gala star raggiungono quasi la totalità di estensione del sovraccolore (96%), rappresentando sotto questo aspetto il top. I cloni striati, tra cui si annoverano Brookfield e Annaglo, sono da preferirsi nelle zone più alte della pianura cuneese e della fascia pedemontana per la manifestazione più accentuata delle striature. Nel gruppo red, caratterizzato dal raggiungimento dell’estensione totale del sovraccolore, il riferimento per la tipologia “spur” resta Superchief, per le “standard” Jeromine. Interessante la nuova Red velox dall’aspetto attraente e che manifesta un buon vigore vegetativo. Per il gruppo Fuji, si rimarca la difficoltà gestionale delle piante, dotate general-


2

3

Gala Fuji Red Delicious Braeburn Golden

(standard)

Cloni di M9

mente di vigoria molto elevata che in molti casi, senza i dovuti accorgimenti agronomici nella fase di allevamento, durante la potatura e il diradamento, determina una forte alternanza produttiva. Tra le striate si ricorda Fubrax kiku, Aztec zhen tra le uniformi e Fujiko intermedia. Tra le altre varietà, come accennato in precedenza Ambrosia, di cui vengono confermate le ottime caratteristiche organolettiche, ha conosciuto una notevole espansione su tutto l’areale. Si segnala una certa sensibilità alla ticchiolatura in annate particolarmente critiche come questa. Crimson snow si colloca tra le extra tardive, presenta grossa pezzatura dei frutti, elevato vigore che determina nei primi anni

notevoli cacciate che possono portare alla formazione del cosiddetto legno cieco 2 . Infine, tra le ticchioresistenti: • Dalinette matura in epoca fuji, sapore molto buono e ottima conservabilità. • Crimson crisp varietà autodiradante che matura prima di golden. • Inored story 3 molto interessante ed attraente dal colore rosso intenso, peduncolo lungo matura 15 giorni dopo golden. • Fujion epoca fuji, ottima durezza, dolce, cercine peduncolare evidente che può essere un problema a livello commerciale. Altre varietà: • Sweetango, matura due settimane prima di gala, ottima dopo conservazione. • Royal you, simil fuji ma con produttività costante. • Rokit, cosiddetta “mela da tubo” per le piccole dimensioni, adatta agli “snack”, ottimo sapore. Nell’ambito dei portinnesti del melo, l’impiego dell’adeguato portinnesto è in funzione della scelta varietale e delle caratteristiche del terreno (reimpianto, terreno vergine, coltivato precedentemente). In base ad esse sono da valutare il sistema di allevamento e le distanze di impianto. • M9 Emla e Pajam 2 > pari vigoria • M9 T337 e Pajam 1 > pari vigoria (inferiore di circa 20% rispetto ai due precedenti). Su terreni stanchi o in caso di reimpianto preferire sempre M9 Emla o Pajam 2. In caso di terreno vergine o melo dopo kiwi impiegare M9 T337 o Pajam 1. Per melo gruppo Red delicious (standard) è da preferire M9 Emla o Pajam 2. Per melo gruppo Red delicious (spur) in situazioni di fertilità, utilizzare portinnesto Supporter Pi 80 o M26 Nak T; su terreni sciolti e non soggetti a Phytophtora MM 106 (rispettivamente 30-40% in più di vigoria). In sperimentazione: MM 116, 25% in più di vigoria rispetto a MM 106, meno sensibile a Phytophtora e adatto a reimpianti. In collaborazione con

Per informazioni contattare il tecnici di Confagricoltura Cuneo Simone Monge (346-0809796) e Nicolas Anghilante (342-1422203)

SCENARIO

Il melo coltivato in 5480 ettari In Piemonte si coltivano 5.480 ettari di melo, con una produzione di 180.000 tonnellate. La coltivazione è concentrata sulla fascia di altipiano sospesa a balconata ai piedi delle Alpi Marittime e Cozie, un ambiente pedemontano a 400-600 metri. L’altitudine struttura la polpa, rendendola più soda e compatta. L’intensa radiazione luminosa e le escursioni termiche giorno/notte colorano intensamente l’epicarpo. Si è così sviluppata una tradizione di varietà buccia rossa, dalle autoctone Runsé, Dominici e Gambe fine, alle più recenti Gala, Fuji, Braeburn e Delicious rosse, che costituiscono il paniere varietale della IGP Mela Rossa Cuneo. I flovonoidi, i pigmenti che colorano di rosso le mele di montagna, contrastano i radicali liberi che danneggiano i tessuti del nostro organismo.

KIWI

Batteriosi, nuove disposizioni E’ stata approvato il Piano di applicazione in Piemonte del decreto ministeriale “Misure per impedire l’introduzione e la diffusione di Pseudomonas syringae pv. Actinidiae”. In Piemonte la situazione fitosanitaria di estrema gravità causata da questo batterio ha giustificato, dal 2011, l’adozione di provvedimenti di emergenza che hanno portato ad eliminare un elevato numero di impianti colpiti, ma la situazione di grave rischio permane. Il nuovo piano di emergenza è stato aggiornato con modifiche al decreto originario. La principale novità riguarda la cancellazione dell’obbligo di presentare la dichiarazione di estirpo di impianti di actinidia per motivi fitosanitari e per i soggetti non impegnati professionalmente in agricoltura (hobbisti), della dichiarazione di impianto di actinidia. La compilazione delle dichiarazioni dei nuovi impianti da parte degli operatori professionali dovrà essere effettuata telematicamente accedendo al portale Sistemapiemonte. Per informazioni rivolgersi ai tecnici di Confagricoltura Cuneo.

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Il mercatino dell'agricoltore

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26 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2015

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