Agricotore cuneese Giugno 2012

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Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/CN - Anno X - n. 05•2012 - GIUGNO 2012 - Contiene i.P.

N. 05 • 2012

Foto: Roberto Signorini

I pioppicoltori chiedono aiuti

Più tutele contro i lupi

Nuova sede Confagricoltura a Fossano


2 L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012


Sommario

Serve una migliore organizzazione Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori C.so IV Novembre, 8 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 28/05/2012 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

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he siamo in crisi non è una novità. Lo dicono i più eminenti studi scientifici e lo certificano indicatori di tutti i tipi. Anche l’agricoltura è ampiamente coinvolta in questo valzer dal ritmo non propriamente baldanzoso. Spesso sentiamo consigliare la ricetta fatta di ingredienti quali: “territorio”, “promozione”, “prodotti tipici”, “ecosostenibile” e “filiera corta”; ma il risultato è perlopiù gradito solo all'opinione comune che vuole l'agricoltura al servizio dei desideri del cittadino amante dei paesaggi bucolici. Di veri benefici al settore ben pochi. Il motivo è semplice: l’agricoltura ha bisogno di altro. Necessita di maggiore redditività, di nuove produzioni, di incremento della produzione, di riduzione dei costi, di tecnologia e meccanizzazione nel rispetto dell'ambiente. La sensazione è, tuttavia, quella che a parlare di questi aspetti si venga guardati con sospetto, continuando a preferire la forma ai contenuti, il folklore all’efficienza aziendale.

Per uscire dalle croniche difficoltà in cui versa il comparto primario la ricetta è tutta un’altra: strutturarsi sempre meglio per competere non solo tra le mura amiche, ma soprattutto sui mercati internazionali.

Il direttore Roberto Abellonio

SOMMARIO Serve una migliore organizzazione

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VITIVINICOLTURA

talk show

Asti, stop alle iscrizioni

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Asti e Moscato, due "frizzanti" vini di successo 4

Confasgrimoscato: riunione programmatica

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a tutto campo

Marzagalli presidente del Consorzio dell'Asti

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Nuovi diritti di impianto per i vivaisti

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Prezzi: allo studio un nuovo sistema

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Il "patentino" non convince

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Valutazione dei rischi, prorogata al 31 dicembre 7 Gasolio: in un anno aumenti dell'11,35%

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L'intervista "Domanda Unica: anticipo a luglio"

Continua l'ascesa dei cereali, soffrono le carni 18 AGRICOLTURA e dintorni

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PIOPPICOLTURA Il modello è la Lombardia

I PREZZI del mese

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Nei boschi si nasconde lo sviluppo

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La Mela Rossa Cuneo è Igp

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Cordoglio per la morte di Alberto Rivarossa

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confagricoltura news

FRUTTICOLTURA 10

Anga Cuneo-Imperia ora è ufficiale

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Frutticoltori cuneesi in Emilia Romagna

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La Confagricoltura apre a Fossano

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Kiwi: sconsigliati nuovi impianti

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Corsi a Cuneo e Saluzzo

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L'agricoltura valorizza l'acqua

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Lezioni di potatura a Cravanzana

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Dal Senato stop all'intesa Ue-Marocco

ZOOTECNIA Polli in difficoltà, bene le uova

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Nuovo laboratorio per la Piemontese

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Bilancio positivo e nuovo Cda

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Ora più tutele contro i lupi

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il tecnico in frutteto

Prezzo del latte in netto calo

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Agrofarmaci: revoche e nuove registrazioni

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"Si rispettino le leggi"

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il mercatino dell'agricoltore

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Le nostre aziende Dal produttore al consumatore, ecco il segreto del successo

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Talk show

La barricaia della Cantine Fratelli Martini gremita di vitivinicoltori e addetti del settore

Asti e Moscato due "frizzanti" vini di successo se n'è parlato A Cossano belbo durante il convegno organizzato da confagricoltura. tavola rotonda moderata da Bruno vespa di Paolo Ragazzo

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ecuperare valore commerciale per continuare in un’ascesa che sta regalando buone soddisfazioni agli imprenditori agricoli, ma che non può mettere al riparo da eventuali e pericolosi “cali di attenzione”. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato durante il convegno “Le dolci bollicine di successo” organizzato venerdì 25 maggio a Cossano Belbo da Confagricoltura Cuneo, Asti e Alessandria, con la preziosa collaborazione delle federazioni regionale e nazionale e il coinvolgimento del Consorzio dell’Asti Docg. Suggestiva la location scelta per l’evento, la barricaia delle Cantine Fratelli Martini, di assoluto livello i relatori che si sono confrontati nel talk show condotto da Bruno Vespa. Presente e futuro del Moscato e dell’Asti spumante Docg sono stati al centro del dibattito a cui

hanno preso parte: Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura, Gianni Marzagalli, presidente del Consorzio dell’Asti Docg, Claudio Sacchetto, assessore regionale all’Agricoltura, Jean-Marc Bartoli, di-

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rettore acquisti del Gruppo Bacardi-Martini & Rossi e Gianni Martini, presidente della Fratelli Martini. Reduci da un’annata, la scorsa, in cui si è superato il traguardo storico dei 100 milioni di bottiglie di Moscato e Asti vendute, Vespa ha incalzato i suoi ospiti ad illustrare le ragioni di un “caso” positivo che rappresenta una rarità nell’attuale panorama agricolo regionale e nazionale. “Il segreto è la commissione paritetica che da oltre 30 anni riunisce attorno allo stesso tavolo la parte agricola e la parte industriale” ha attaccato l’assessore Claudio Sacchetto. Considerazione questa che ha messo tutti d’accordo e ha alimentato una domanda: “Perché non esportare questo modello altrove?”. Il settore vive infatti di un equilibrio che non esiste in altri comparti. “Qui è stata realizzata una filiera che garantisce adeguatezza di reddito ai vitivinicoltori - ha

Confagricoltura protagonista con: Mario Guidi, Gianpaolo Coscia, Roberto Arione e Massimo Forno (Foto Roberto Signorini)


dichiarato Mario Guidi -, condizione necessaria per far sì che crescano gli investimenti in agricoltura a vantaggio dell’intera economia”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gianni Martini: “Credo moltissimo nella sinergia con i produttori del territorio - ha detto - solo così possiamo garantire quelle caratteristiche di prezzo e qualità che il mercato richiede”. Unità di intenti fondamentale anche per il presidente del consorzio Gianni Marzagalli: “Rispetto a Sardegna e Toscana, dove ho lavorato in precedenza, in Piemonte ho trovato un’organizzazione molto più efficiente - ha sottolineato -, ma per continuare su questa strada gli agricoltori devono trovare le formule per rinnovare i vigneti, mentre le case spumantiere sono chiamate ad investire con più efficacia in comunicazione e promozione del prodotto”. Proprio

IN CIFRE L’Asti e il Moscato d’Asti docg rappresentano un comparto significativo nel panorama della vitivinicoltura della Regione Piemonte:

4.000 aziende agricole su 20.000, coltivano il Moscato bianco

9.600 Ha di vigneti di Moscato rappresentano il 20% del totale della superficie vitata regionale

as t i e M O S C A T O ne l mon d o La distribuzione geografica delle vendite evidenzia una sostanziale differenza tra le denominazioni:

FONTE: CONSORZIO DELL’ASTI DOCG

l’immagine dell’Asti Docg è stata al centro di un vivace dibattito stimolato da Bruno Vespa in persona: “La qualità bisogna saperla vendere meglio - ha detto il conduttore alla platea - dovete impegnarvi per aumentare il livello di prezzo di Moscato ed Asti spumante”. Sull’argomento i relatori si sono espressi, facendo emergere tuttavia la non semplice soluzione. “In Russia e Germania la filiera è riuscita a valorizzare l’offerta e i prezzi non sono scesi - ha spiegato Jean-Marc Bartoli - in Italia è molto più difficile: i 2/3 del prodotto vengono venduti a Natale e, purtroppo, il 70% sotto promozione”. Estendere il consumo di Asti fuori dalle feste “comandate” pare non essere sfida facile: “Serve uno sforzo prolungato nel tempo”, ha continuato il rappresentante della Bacardi-Martini & Rossi. “In questo ci deve aiutare anche la ristorazione - ha

aggiunto Marzagalli - che troppo spesso non propone Moscato o Asti spumante per il fine pasto”. Durante il talk show c’è stato spazio anche per qualche considerazione sul futuro europeo del settore vino, grazie all’intervento in collegamento da Bruxelles di Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo: “Le opportunità sono buone, ma il mercato interno fatica a causa di un calo strutturale dei consumi e della crisi. Ecco perché bisogna accompagnare la qualità dei prodotti con un’organizzazione commerciale adeguata per conquistare i mercati stranieri”. Concetto ribadito anche dal presidente Guidi: “Le aziende agricole che si difendono meglio sono quelle che hanno una percentuale di export superiore al 40%. Bisogna aggregarsi e proporsi fuori dai confini italiani”.

800.000 Hl su 2.700.000 Hl di vino pari al 30%

Nel 2011 si è superato il traguardo storico con il superamento, per la prima volta, dei 100 milioni di bottiglie prodotte: 81.2000.000 di ASTI ( +12%) 25.600.000 di MOSCATO D’ASTI (+29%) totale cumulato: 106.800.000 contro i 92.50.000 del 2010 (+15,5%). FONTE: CONSORZIO DELL’ASTI DOCG

Gli intervenuti si intrattengono in attesa che inizino i lavori del convegno (Foto: Roberto Signorini)

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A tutto campo

Il "patentino" non convince Dal 2013 prevista un'abilitazione specifica per guidare i trattori. Per confagricoltura Cuneo è inutile e penalizzante per le aziende del settore

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partire dall’anno prossimo per guidare i più comuni mezzi agricoli non basterà più la patente, ma sarà obbligatoria una specifica abilitazione alla guida. “Una disposizione inutile e penalizzante per la maggior parte delle imprese agricole - sostiene Roberto Arione, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Infatti, gli autonomi, oltre all’esperienza pluriennale, hanno maturato professionalità e senso di responsabilità, che meritano una particolare considerazione”. Sottoporsi a corsi formativi, d’aggiornamento e a esercitazioni pratiche è un inutile aggravio per chi è quotidianamente in esercizio con i più comuni mezzi agricoli. “I datori di lavoro agricolo formano già adeguatamente i propri dipendenti prima

di affidar loro macchine sempre più complesse - continuano dall’organizzazione provinciale -. L’esperienza di chi da anni è impegnato nel settore e la formazione data dalle case costruttrici di macchine agricole valgono più di molti attestati e possono davvero servire ad evitare infortuni ed incidenti anche gravi”. L’associazione è sensibile, infatti, al tema della sicurezza sul lavoro e della prevenzione in agricoltura e ritiene necessario contrastare ogni forma di illegalità e di pericolosità al fine di ridurre il tasso d’infortuni del settore. Ma c’è ancora possibilità di individuare una soluzione normativa più adeguata che semplifichi la materia, prevedendo per i lavoratori autonomi agricoli con esperienza l’esen-

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Perplessità per il nuovo onere burocratico

zione dai corsi d’aggiornamento e per i dipendenti, stagionali e a tempo determinato, una qualifica abilitativa antecedente all’esercizio della mansione.


Valutazione dei rischi, prorogata l'autocertificazione Confagricoltura cuneo è soddisfatta per lo slittamento al 31 dicembre delle nuove procedure ma chiede una conferma definitiva per le pmi

È

stata prorogata la possibilità per le imprese agricole di autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi fino alla scadenza del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto ministeriale di adozione delle procedure standardizzate e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2012. Questa proroga è stata concessa in seguito alla richiesta con cui Confagricoltura sottolineava l’impossibilità di rispettare la prevista scadenza del 30 giugno per il passaggio alle procedure standardizzate, la cui definizione era ancora in discussione in sede di Commissione consultiva ed essendo ristretti i tempi tecnici per il loro recepimento. In una lettera inviata al ministro del Lavoro Elsa Fornero, infatti, l’organizzazione agricola aveva precisato: “L’attuazione dell’art. 29 del d. lgs 81/08 che a partire dal prossimo 30 giugno rende obbligatoria la redazione del documento di valutazione dei rischi anche per le imprese che occupano fino a dieci lavoratori sulla base di specifiche procedure standardizzate, implica un nuovo complesso impegno tecnico e amministrativo per centinaia di migliaia di aziende che fino ad ora hanno potuto autocertificare l’effettuazione della valutazione senza ricorrere alla redazione di uno specifico documento”.

“Questa proroga al 31 dicembre garantisce un lasso di tempo maggiore per familiarizzare con i nuovi schemi procedurali previsti dal Testo Unico sulla Sicurezza - sottolinea il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -, ma il nostro obiettivo è far sì che l’autocertificazione della valutazione dei rischi venga confermata definitivamente anche in futuro, andando così a vantaggio delle imprese di medie e piccole dimensioni”. In relazione alle procedure standardizzate per la valutazione dei rischi, tuttavia, l’associazione sottolinea come la Commissione consultiva sulla sicurezza, nell’approvare il relativo schema finale, lo abbia appesantito rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, trasformandolo in uno strumento poco fluido e flessibile. Sul provvedimento è intervenuto anche l'assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto: "Il rilancio economico del comparto rurale deve passare anche e soprattutto attraverso una normativa che non costringa l’agricoltore a trascorrere la maggioranza del tempo fuori dalla propria azienda per poter ottemperare gli obblighi burocratici".

C aro g aso l io

In un anno aumenti dell'11,35% “In un anno il prezzo del gasolio agricolo è cresciuto dell’11,35%. Addirittura dal gennaio 2010 ad oggi è aumentato del 41,54%. I provvedimenti diretti a sterilizzare l’Iva sui carburanti ci auguriamo possano raffreddare anche questo listino che ha ricadute sensibili sui costi delle attività produttive in agricoltura”. Così Confagricoltura commenta le dichiarazioni del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, sui provvedimenti per il caro-carburanti. Confagricoltura fa presente che, oltre alle macchine agricole ed ai veicoli, in una azienda agricola sono molteplici gli impianti e le attrezzature azionate con sistemi a gasolio. “Tutte le iniziative dirette a frenare l’escalation dei costi dei carburanti - conclude l’organizzazione - sono indispensabili, se si vuole far ripartire l’economia ed in particolare l’agricoltura”.

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L'intervista

"Domanda Unica: anticipo a luglio" il direttore dell'arpea giancarlo sironi prevede di raggiungere l'importante obiettivo di Paolo Ragazzo

S

u proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, la giunta regionale ha nominato Giancarlo Sironi direttore dell’Arpea (Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura). A lui L’Agricoltore cuneese ha chiesto qualche considerazione in merito ai meccanismi di gestione dei contributi pubblici riservati al settore. Dottor Sironi, la sua conferma alla direzione di Arpea rappresenta un segno di continuità nei confronti del mondo agricolo piemontese, alle prese purtroppo con ancora troppi nodi da sciogliere. Ci sono aspetti rimasti in sospeso a cui sta lavorando o novità che potrebbero aiutare gli agricoltori? "Il tema più attuale sul quale stiamo puntando la nostra attenzione è quello di portare a compimento nel più breve tempo possibile l’applicazione del Refresh per il triennio 2007-2009 (che ha purtroppo comportato problemi nell’erogazione dei pagamenti), in modo da gestire i controlli futuri con una base territoriale finalmente più aggiornata. Inoltre, per il 2012, si prevede a beneficio delle aziende agricole la liquidazione a luglio dell’anticipo Domanda Unica (con i fondi regionali in regime di de minimis) ed un’impennata delle erogazioni anche per quanto riguarda il PSR, al fine di rispettare le

Giancarlo Sironi, direttore di Arpea

scadenze entro le quali il Piemonte dovrà dimostrare di aver gestito le risorse economiche messe a disposizione dall’Unione Europea (cosiddetto obiettivo N+2). Infine, ricordo che l’attività di Arpea è orientata a gestire la "qualità nei servizi resi all’utenza" per garantire la trasparenza delle informazioni e agevolare l’azione amministrativa nella gestione dei procedimenti: a tal scopo l’Agenzia, a partire da quest’anno, evolverà gli strumenti di comunicazione già esistenti portando il servizio di Contact Center Arpea su numero verde 888.333.444 (Numero Unico della Regione Piemonte), istituendo un canale informativo di primo livello in collaborazione con la Direzione Agricoltura, ed integrando il servizio telefonico con l’attività dei tre sportelli Urp". Ad oggi, in tema di erogazioni in agricoltura, quali sono i punti di forza del sistema piemontese e dove ritiene che si possa ancora migliorare? "Il SIAP (Sistema Informativo Agricolo Piemontese) è per l’Italia un esempio di sistema informativo ad alto livello di integrazione che vede nella banca dati dell’Anagrafe Agricola il vero cuore pulsante con il quale dialogano i sistemi gestionali dei procedimenti amministrativi ed il sistema contabile dei pagamenti di Arpea, tra i migliori ad oggi sviluppati a livello nazionale. Ed è soprattutto grazie a questa base tecnologica che la Pa piemontese può coordinare tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono a gestire la complessa macchina dei finanziamenti in agricoltura. In Piemonte vengono gestiti oltre 50.000 fascicoli aziendali e la sola Arpea effettua annualmente circa 120.000 pagamenti. Ma molto ancora c’è da fare: è grazie al dialogo con Regione Piemonte e sistema nazionale e alla stretta collaborazione con i Centri di Assistenza Agricola, che Arpea intende porre sempre più attenzione alle esigenze di beneficiari e aziende agricole in un’ottica di miglioramento del

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sistema. Tra le azioni più significative del prossimo futuro posso citare il nostro pressante impegno volto alla semplificazione e allo snellimento degli iter burocratici". Sotto la sua guida ci sono state indubbie accelerazioni nei pagamenti, a tutto vantaggio delle imprese agricole. Sulla misura 121 del Psr, che permette l’ammodernamento delle aziende agricole, si riscontrano tuttavia ancora diverse difficoltà. Esiste qualche possibilità per mettere mano a questa situazione? "Occorre ricordare che le misure PSR Investimento comportano un’istruttoria complessa sia sulle domande d’aiuto che su quelle di pagamento e che quest’attività viene svolta dagli Enti delegati (Province e Comunità Montane), che se ne occupano con modalità e tempi a volte difficili da coordinare. Non da ultimo, bisogna specificare che in questi casi il beneficiario che ha aderito al bando viene liquidato del contributo spettante quando presenta domanda di pagamento corredata della documentazione comprovante parte o totale dei lavori realizzati, e purtroppo dobbiamo constatare che, in questo periodo di particolare crisi economica, molti di coloro che hanno aderito ai bandi poi si sono trovati nella difficoltà di portare a termine i progetti finanziati in tempi brevi. Ciò nonostante, posso affermare che negli ultimi 6 mesi i pagamenti su questa misura hanno registrato un netto miglioramento (anche grazie all’intervento dell’assessorato all’Agricoltura per il pagamento delle fideiussioni): infatti, dei 134 milioni di euro di spesa pubblica destinati alla misura 121, finora se ne sono pagati più del 50% e liquidati, da gennaio 2012, 17,3 milioni di euro. E la tendenza è in crescita. Vorrei ringraziare, infine, per le attestazioni di soddisfazione e fiducia che mi sono state dimostrate per il lavoro di commissariamento svolto in questi due anni, apprezzamenti che ritengo doveroso estendere all’intera struttura di Arpea, che con competenza ed entusiasmo ha reso possibile il raggiungimento dei risultati e che contribuisce quotidianamente affinché l’intero sistema – tra cui Regione Piemonte, Organismi Delegati e Centri di Assistenza Agricola, cooperi sinergicamente a sostegno dell’agricoltura piemontese". La Confagricoltura di Cuneo augura a Giancarlo Sironi buon lavoro.


Pioppicoltura

Il pioppo è la pianta a rapido accrescimento più versatile

Il rilancio passa per il Psr Enrico Allasia: "è giunto il momento di sostenere la coltura del pioppo. mancano grossi contratti di filiera" di Gilberto Manfrin

L

a pioppicoltura in Piemonte, negli ultimi anni, ha subito una drastica contrazione della superficie investita e dei volumi di legno prodotti, due problemi dovuti principalmente all’andamento dei prezzi delle piante. Si stima che in 40 anni le aziende a pioppo (175 mila ettari) in Italia si siano ridotte da 40mila a 7mila (48mila ettari) con un calo stimato di circa 3-4mila ettari all’anno. A penalizzare il settore sono i prezzi delle piante che indicano un andamento decrescente con minimi aumenti negli ultimi anni; il mercato piemontese dimostra un trend con prezzi medi di 68 €/t nel 1993, arrivando a minimi di prezzo di 60 €/t negli anni 2004-2007, con lieve rialzo nel 2008 ad un prezzo medio di 70-75 €/t. Un ulteriore aspetto critico è il mancato riconoscimento dei benefici ambientali e sociali del pioppo, unito ad un calo della superficie coltivata rispetto alle forti necessità dell’industria, un fatto che ha incentivato l’import con conseguente calo dei prezzi. In più, come se non bastasse, si sta assistendo ad una diminuzione della qualità media della materia prima con conseguente scelta di indirizzare le produzioni verso colture più redditizie, come cereali e produzioni per energie rinnovabili. “Per far sì che la pioppicoltura possa continuare - attacca Enrico Allasia, presidente provinciale e regionale della sezione Risorse Boschive di Confagricoltura - serve sostegno a livello nazionale e da parte della Comunità Europea. I concetti di qualità e di ecocompatibilità devono essere evidenti e riconosciuti seguendo le direttive comunitarie che sono le basi del Psr con l'accesso alle misure agroambientali”. Negli ultimi 10 anni in Piemonte c’è stata una grave flessione

degli ettari piantati: “Siamo passati da 28mila a 20mila ettari prosegue Allasia - per questo la sezione ha chiesto l’intervento della Regione, affinché possa prendere dei provvedimenti. Per far fronte ad una diminuzione degli ettari, la Lombardia ha adottato modelli di impianto per l’arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo (Tipologia di intervento B) che rientrano nei finanziamenti della Misura 221 nell’ambito del Psr 2007-2013 “nel caso di utilizzo di cloni di pioppo ibrido” (dati CRA). Questi modelli di impianto a ciclo medio-lungo sono caratterizzati per essere costituiti da piante principali, piante accessorie paracadute e accessorie e per un maggior stanziamento di contributi pari a circa 400 euro/ha all’anno per un ciclo di 15 anni da sommarsi alle spese di impianto”. “Abbiamo avviato dei colloqui con l'assessore regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto, e con i responsabili regionali del servizio, che si sono dimostrati disponibili a prendere in considerazione le nostre osservazioni e richieste - dice ancora Allasia - . Purtroppo in Piemonte non ci sono grossi contratti di filiera e questo negli anni ci ha penalizzato, complice il fatto che non c’è mai stata da parte del mondo industriale la ferma volontà di arrivare a questo. Tutto ciò se da un lato ha permesso all’industria di andare sul mercato anche estero a reperire il materiale, dall’altra non ha favorito una vera programmazione per il futuro della pioppicoltura. Altri settori che invece possono contare su contratti hanno maggiori garanzie di prezzo. è arrivato il momento di un rilancio della coltura del pioppo per non vedere cancellato un settore che come voci di import di spesa è il secondo dopo la carne. Senza dimenticare che il pioppo oltre ad essere una fonte di reddito per l’agricoltore, ricopre anche un ruolo ambientale non indifferente per la società. Si parla sempre di ecosistema, di verde, di ecologia, di protocollo di Kyoto conclude Allasia - ma poi non si riconosce mai il ruolo che il pioppo svolge come ‘polmone verde’ per la nostra società. Su questi aspetti forse le politiche agricole dovrebbero avere più riguardo e riconoscere al pioppo quella funzione sociale che ricopre. Per questo abbiamo chiesto alla Regione di valutare questi aspetti correndo ai ripari e adottando strumenti già utilizzati da altre Regioni. Oggi la domanda supera l'offerta; nel futuro, vi sarà sempre più necessità di legno ed il pioppo è la pianta a rapido accrescimento più interessante e versatile che ci sia”. L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012

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Frutticoltura

Dal Senato stop all'intesa Ue-Marocco confagricoltura ha espresso le sue perplessità circa l'accordo bilaterale che penalizzerebbe le aziende frutticole

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l Senato ha detto ‘no’ all’accordo bilaterale Ue-Marocco. Sono state presentate ed accolte, infatti, tutte le mozioni presentate che vedono quasi tutto l’arco parlamentare contrario all’intesa in questione, che va sottoposta a revisione. “Il governo si è impegnato ad assumere iniziative volte a far sì che l’accordo non produca ulteriori effetti negativi per salvaguardare i diritti degli agricoltori, combattere le frodi e garantire la sicurezza alimentare, proteggere l'ambiente, sostenere la politica agricola mediterranea e promuovere il made in Italy”. Lo rimarca Confagricoltura, che giudica importante l’iniziativa delle forze parlamentari e del governo. “Concordiamo in pieno – ribadisce Confagricoltura - con quanto hanno detto i senatori Di Nardo, Fleres, Russo, Gustavino, Vallardi, Andria e Scarpa Bonazza Buora nelle dichiarazioni di voto finali”. I rappresentanti politici hanno sottolineato infatti che: “Nella consapevolezza della finalità politica dell'accordo con il Marocco, che ha l’obiettivo di sostenere la transizione democratica, vanno garantite trasparenza, reciprocità e convergenza degli standard che devono orientare gli scambi commerciali e occorre tenere conto del fatto che in Marocco vengono impiegati fertilizzanti chimici vietati dalla normativa italiana perché dannosi per la salute”. Nel febbraio scorso, alla notizia dell’approvazione europea dell’accordo di libero scambio tra l’Ue ed il Marocco, il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio aveva espresso tutte le sue perplessità: “È evidente che l’accordo così com’è previsto risulta ben più favorevole al Marocco che ai Paesi europei, in particolare per quanto riguarda il settore dell’ortofrutta – ha sottolineato Roberto Abellonio - e che, all’interno dell’Europa, è più vantaggioso per le produzioni dei Paesi con-

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tinentali che per quelle dei Paesi mediterranei. Se questa intesa non verrà rivista ci ritroveremo sul mercato prodotti che non rispettano i nostri rigorosi sistemi di controllo e non sono chiamati a sottostare alla nostre regole, dando origine così a forme di concorrenza che penalizzeranno anche le aziende cuneesi”. “In una materia delicata come quella degli scambi commerciali nell’area del Mediterraneo, con impatti notevoli sulle produzioni ortofrutticole ed olivicole – prosegue il direttore di Confagricoltura Cuneo - non si può procedere a forza di blitz e usando l’agricoltura come merce di scambio per risolvere i problemi politici e di rapporti internazionali. Prima di decidere ulteriori concessioni, l’Europa deve prevedere uno studio di impatto sulle conseguenze di ogni singola intesa. Confagricoltura non ha pregiudizi precostituiti nei confronti di negoziati partecipati dall’Unione Europea, ma è indispensabile che qualsiasi apertura delle frontiere si basi su regole condivise, che siano finalizzate al raggiungimento di risultati bilanciati”.

V ia g g io s t u d io

Frutticoltori cuneesi in Emilia Romagna Confagricoltura Cuneo parteciperà, il 7 ed 8 giugno, ad un viaggio studio in Emilia Romagna dal titolo “Nuove tendenze ed evoluzione della moderna frutticoltura”. Il viaggio ha lo scopo di approfondire gli aspetti tecnico/commerciali di alcune colture frutticole, nello specifico ciliegie, susine, albicocche e mele. Si visiteranno campi sperimentali, aziende e centri di condizionamento sul territorio emiliano romagnolo. L’idea di un viaggio nasce da un progetto di Confagricoltura Cuneo in cui si vuole dare al frutticoltore tutti gli elementi per una corretta pianificazione degli investimenti. “Stiamo vivendo anni molto difficili per il comparto frutta - commenta Confagricoltura Cuneo -: calo prezzi, crisi dei consumi, calamità atmosferiche e fitopatologiche mettono a dura prova le nostre produzioni. La prospettiva è di una forte evoluzione dell’assetto colturale cuneese. Ecco quindi l’esigenza di una frutticoltura sempre più specializzata e preparata ad affrontare gli scenari futuri”.


Ancora apprensione per la Psa del kiwi

Kiwi: sconsigliati nuovi impianti sul comparto aleggia il timore di una recrudescenza della batteriosi. Confagricoltura, regione e creso al lavoro mentre è in arrivo il nuovo Bando di Ilaria Blangetti

S

i è svolto presso il Creso di Manta un incontro tecnico di aggiornamento sulla Psa, la batteriosi che sta devastando gli impianti di actinidia. “Sono stati chiariti alcuni aspetti normativi legati alla prossima uscita del bando per gli aiuti all’estirpo del kiwi. Chiuse le segnalazioni di estirpo al Settore Fitosanitario Regionale

- commenta Maurizio Ribotta, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo -, a giorni sarà nota la data di scadenza per la presentazione delle domande”. Le risorse stanziate dalla Regione sono pari a 1 milione di euro. Nei primi mesi del 2012 sono stati numerosi gli ettari di kiwi espiantati e, purtroppo, la cifra è de-

stinata a salire. “Chi riceverà il contributo regionale si impegnerà a non piantare kiwi sul suolo in oggetto fino a fine aprile 2015 - aggiunge Ribotta -. Sono comunque caldamente sconsigliati i nuovi impianti di kiwi sul territorio del Cuneese”. Intanto continua l’attività di sperimentazione atta ad arginare il problema della Psa. “In campo, purtroppo, si vedono già tante manifestazioni di sintomi riconducibili alla Psa commenta Ribotta -. Le sperimentazioni del Creso e del Settore Fitosanitario Regionale proseguono con un duplice obiettivo: da un lato quello di testare prodotti che possano combattere la batteriosi e, dall’altro, si lavora direttamente sulla genetica per ottenere varietà che possano avere una maggiore tolleranza al patogeno. Al momento, però, non vi sono prospettive di varietà resistenti a Psa”. Purtroppo, come hanno confermato da Agrinnova e Creso, tutte le linee di difesa provate (agrofarmaci, concimi e induttori di resistenza sulla Psa) non hanno dato i risultati sperati. Si ipotizza che la diffusione del batterio in Piemonte, come dichiarato dai tecnici Creso, sia stata scatenata da abbassamenti termici invernali e grandinate estive degli ultimi tre anni.

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Luci e ombre negli allevamenti avicoli cuneesi

Polli in difficoltà, bene le uova i primi mesi del 2012 evidenziano un trend altalenante per l'avicoltura cuneese. pesano gli aumenti dei costi di produzione

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primi mesi del 2012 hanno riservato un trend di mercato altalenante per l’avicoltura della Granda. “Da un lato il calo di produzione di uova, dovuto in parte all’adeguamento degli allevamenti di galline ovaiole imposto dalle normative europee, ha permesso alle aziende di aumentare le quotazioni di mercato, dall’altro si registra un momento perticolarmente difficile per le carni bianche, pollo su tutte” commenta Oreste Massimino, vicepresidente di Confagricoltura Cuneo e presidente regionale della sezione avicola dell’organizzazione agricola. Di queste dinamiche si era avuto un “assaggio” già nel corso del 2011. Per quanto riguarda la produzione nazionale di uova si

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era assistito ad un calo, seppur non molto marcato, che aveva fatto attestare la produzione totale a 12 miliardi e 776 milioni, per un consumo medio annuo per abitante pari a 206 uova, contro le 210 del 2010. Il prezzo, tuttavia, già a fine 2011 mostrava segni di ripresa (+0,4%) e da gennaio ad oggi ha registrato incrementi notevoli. Stessa cosa purtroppo non si può dire per le carni, dove l’aumento dei costi di produzione, dovuto essenzialmente al rialzo di soia e cereali, accompagnato ad un’offerta molto elevata non sta agevolando per nulla il comparto. Ed anche in questo caso le prime avvisaglie si erano avute già nel corso del 2011 che, seppur contraddistinto da una produzione sostanzialmente stabile, aveva fatto segnare costi in aumento in media del 3% (+3,6% per i polli, +2,29% per i tacchini e +2,83% per le faraone). Stando alle previsioni diffuse dall’Unione Nazionale dell’Avicoltura la nuova crescita delle materie prime cerealicole continuerà almeno fino all’estate, mentre sul fronte della redditività si nutrono preoccupazioni circa la difficoltà a trasferire sui prezzi di vendita l’aumento dei costi di produzione.


Zootecnia

Nuovo laboratorio per la Piemontese inaugurata al miac di cuneo la Nuova struttura: 1600 m2 dotati di tecnologie all'avanguardia a servizio degli allevatori della granda di Gilberto Manfrin

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ome già anticipato da ‘L’Agricoltore Cuneese’ del mese di marzo, il settore provinciale della carne si è arricchito di un nuovo e importante tassello. È stato infatti inaugurato al Miac di Cuneo il laboratorio di sezionamento e porzionature dell’Apa, dedicato alla razza bovina Piemontese. All’inaugurazione sono intervenuti i vertici dell’Apa, rappresentanti della politica provinciale e regionale, tra cui l’ex assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco e l’attuale assessore Claudio Sacchetto, oltre ad un parterre affollato di autorità ed esponenti del mondo agricolo e delle categorie economiche. Al taglio del nastro era presente per Confagricoltura il vice-presidente Oreste Massimino, accompagnato dal consigliere Remo Tortone: “Questo laboratorio - afferma Massimino - dà risposta

alla domanda di sviluppo commerciale del settore zootecnico che vede protagonisti gli allevatori provinciali e rappresenta un segnale di fiducia per il futuro del territorio. La struttura è destinata in prospettiva ad ampliare il mercato della carne Piemontese. È un’opera importante perché ricordiamoci che più si arriva al consumatore finale meglio è. Una realizzazione qualificante per la zootecnia provinciale e piemontese in generale, in cui vi è garanzia assoluta del prodotto”. “Questa struttura è stata creata perché le esigenze di mercato sono cambiate - sottolinea il presidente dell’Apa, Roberto Chialva -. Oltre ai tradizionali fornitori si affacciano nuovi mercati che hanno altre esigenze con un sacco di prodotti lavorati. Un domani, con l'apertura dello spaccio, sarà possibile servire direttamente i

com p ra l carne

Bilancio positivo e nuovo Cda Bilancio a cifre positive e un rinnovato Cda con l’ingresso di giovani allevatori. Nei giorni scorsi a Cussanio di Fossano si è svolta l’assemblea annuale della cooperativa Compral, che annovera 210 soci specializzati nell’allevamento dei bovini di razza Piemontese. “L’andamento generale della Compral nel 2011 è stato molto simile a quello del 2010 – attacca Bartolomeo Bovetti, direttore di Compral Carne -. Ricorderemo il 2011 per la realizzazione del centro di sezionamento del Miac che sarà operativo con i primi di giugno. Siamo stati impegnati a lungo nella sua progettazione e realizzazione. Per noi è stato un po’ un punto di arrivo: dopo 30 anni di attività la cooperativa si è data infatti una sua struttura. Ci mancava un fattore in più di crescita e ora che possiamo contare su quest’opera abbiamo la possibilità di allargare l’orizzonte diversificando la produzione per portare una maggior redditività ai nostri soci”. Con un obiettivo: “Puntiamo sempre alla qualità - aggiunge Bovetti -. Con essa si riesce sempre a soddisfare il cliente. Sarà più difficile fare qualità in quantità, ma è dove vogliamo arrivare”. Nel 2011 i capi gestiti dalla Compral sono stati 12.800, di cui 8mila rappresentati dalla razza piemontesi, per un fatturato complessivo di 21 milioni 799 mila euro. Una crescita sottolineata dai risultati del primo trimestre 2012, che registrano un incremento dei vitelloni piemontesi avviati alla macellazione dalla Compral dell’8,7%. “Abbiamo consolidato i volumi di vendita - conclude Bovetti - ed ora ci aspettiamo che con la piena operatività del laboratorio gli stessi volumi possano ulteriormente incrementare”. Dopo il dibattito fra i soci e gli interventi degli esponenti del mondo associativo agricolo, l’assemblea ha votato il nuovo Consiglio di amministrazione. Sono stati eletti Renato Giordano, Davide Fiandino, Sergio Milanesio, Giuseppe Bertola, Livio Diale, Giorgio Giugia, Giovanni Maria Bertolotto e Pierluigi Ravera. Alla presidenza è stato riconfermato Roberto Chialva.

Numeroso il pubblico accorso per l'inaugurazione

consumatori. Un nuovo passo avanti per Compral, che intanto conferma il suo ruolo di principale interlocutore sul mercato della carne di razza Piemontese, grazie a un rapporto storico con la grande distribuzione di alta gamma”. La struttura, costata 3 milioni e 200 mila euro, consiste in un’opera di 1600 metri quadri, realizzata con tecnologie di avanguardia. Sul tetto, un maxi impianto di pannelli fotovoltaici garantisce l’autonomia energetica. Nel laboratorio verranno lavorate da personale specializzato le mezzene fornite dai soci Compral e destinate alle macellerie, ai banchi del fresco della grande distribuzione, alle comunità e ai catering. Due le linee produttive: la prima è dedicata al disosso e alla produzione dei tagli; la seconda alla porzionatura e al confezionamento in atmosfera modificata. Più avanti il laboratorio si arricchirà di una terza linea chiamata Gastronomia, per l’elaborazione di specialità tipiche. A completamento dell’opera, il complesso ospiterà un innovativo spaccio di vendita, con macelleria griffata razza Piemontese.

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Una mandria in alpeggio in alta Valle Grana

Ora più tutele contro i lupi la regione ha integrato le coperture assicurative a favore degli allevatori soddisfatta confagricoltura cuneo che richiede però abbattimenti mirati di Ilaria Blangetti

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uove ed importanti novità per la difesa del bestiame da canidi in alpeggio. L’assessorato regionale all’Agricoltura, nell’ambito dell’azione di tutela e supporto economico degli allevatori in alpeggio, ha integrato lo strumento assicurativo, agendo in due direzioni: recupero carcasse degli animali e indennizzi dei capi persi. Per quanto concerne il primo punto si tratta di un’integrazione che il contratto assicurativo, fino alla passata stagione, non prevedeva. Ossia, in caso di sinistro, la copertura assicurativa comprenderà la rimozione delle carcasse animali, anche e soprattutto nei casi in cui sia necessario, per le peculiarità dell’area geografica, l’intervento di mezzi aerei o strumentazioni speciali. Migliorie sono state apportate anche nell’ambito della tutela degli allevatori dalle predazioni del lupo, fenomeno in netta crescita: lo strumento

assicurativo prevede indennizzi per i capi deceduti in seguito ad attacco e le misure di indennizzo previste non riguardano esclusivamente gli animali morti per conseguenza diretta della predazione, ma anche i capi andati dispersi a seguito dell’azione del lupo. “Negli ultimi anni il settore agricolo ha dovuto confrontarsi con troppi problemi legati a fattori esterni al mercato, tra cui anche i danni in alpeggio provocati dai lupi - commenta Valter Roattino, direttore Confagricoltura zona di Mondovì -. Siamo soddisfatti che la questione sia stata presa in seria considerazione dalla Regione Piemonte che ha provveduto a migliorare gli aiuti attraverso un sostegno ai costi necessari per mettere in atto strategie e interventi di difesa, come recinzioni, cani da guardia e personale per la continua custodia del bestiame”. Nel dettaglio: la corresponsione degli aiuti

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a favore degli allevatori di ovini, caprini, bovini o equini previsti dal Piano regionale di intervento a sostegno dei costi per la difesa del bestiame dalle predazioni da canidi sui pascoli collinari e montani piemontesi è assicurata dalla Regione Piemonte, con risorse messe a disposizione dall’Assessorato all’Agricoltura. L’assicurazione è rivolta agli allevatori che esercitano il pascolo di ovini, caprini, bovini o equini sul territorio montano e collinare della regione Piemonte con bestiame in proprietà o in affido. Sono indennizzati, a seguito di attacco di canide o lupo, gli animali che hanno perso la vita, gli animali feriti, gli animali che sono stati dispersi in seguito al panico creato dall’attacco. Il valore di ogni animale sarà oggetto di valutazione tenendo come riferimento il bollettino Ismea. Inoltre l’assicurazione si occupa anche di pagare gli interventi per recuperare le carcasse di animali morti in quei casi in cui siano localizzate in dirupi o in situazioni in cui sia necessario l’intervento di mezzi speciali. Prima di avviare l’indennizzo, in qualsiasi momento, è possibile un controllo sui pascoli del personale regionale per verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate dall’allevatore in merito alla presenza delle misure di difesa dichiarate. “Prendiamo atto del positivo segnale della Regione ma ritengo mortificante per il settore primario continuare a vivere, o meglio sopravvivere, mediante sussidi che sicuramente non risolvono i problemi - aggiunge Roattino -. Sono convinto che il problema legato al lupo occorra affrontarlo attraverso il contenimento della specie con abbattimenti mirati. Sostenere i malgari vuol dire tutelare la loro attività: il risarcimento dei danni non basta, gli allevatori devono essere messi nelle condizioni giuste per poter continuare ad andare in alpeggio”.


Latte

"L'indicizzato va mantenuto"

Quotazioni in ribasso per il latte cuneese

Tensioni sul prezzo 2012 del latte alla stalla Confagricoltura è disponibile a correttivi ma non all'abbandono del sistema precedente

q u o t e l at t e

"Si rispettino le leggi"

di Gilberto Manfrin

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orna a montare la polemica sul prezzo del latte. Gli industriali del settore caseario che avevano sottoscritto l'intesa sull'indicizzazione del prezzo, hanno deciso di pagare il latte 2,5 centesimi/litro in meno alla parte agricola, non rispettando l’accordo stipulato due anni fa. Si è così arrivati a prezzi vicini ai 35 centesimi: “Questa cifra non è affatto sufficiente a remunerare il lavoro degli allevatori - afferma Pierangelo Cumino, presidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Piemonte -. Stiamo assistendo a tentativi di riduzione unilaterale del prezzo che respingiamo con fermezza e che creano precedenti pericolosi per tutto il sistema". “Non capiamo come mai si fatichi così tanto a riconoscere il buon funzionamento del sistema dell'indicizzazione - aggiunge Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo -; sebbene non costituisca più il prezzo per la campagna in corso, rappresenta comunque, per i valori che analizza, un punto di riferimento importante, sia per quanto riguarda il costo di produzione, sia per quanto riguarda i prezzi dei prodotti finiti. Siamo favorevoli ad una correzione dei parametri, ma non

ad un abbandono del sistema: è il riferimento sul quale si possono impostare i ragionamenti per la trattativa". Interpellato sulla questione, l'assessore regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto, si dichiara allineato sulla stessa linea dei produttori: "Stiamo lavorando ad un'intesa, disponibili a rivedere il sistema precedente, ma con l'indicizzato si sono dati al comparto lattiero caseario regionale importanti garanzie ed equilibri". Anche il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi si è espresso in relazione agli atteggiamenti intransigenti ed alle offerte al ribasso da parte degli acquirenti industriali: “Il prezzo del latte deve essere frutto di un confronto e non di forzature unilaterali dell’industria – ha affermato Guidi -. Consideriamo quindi l’attuale cifra liquidata dalle imprese di trasformazione come un acconto. La questione del latte è di interesse nazionale poiché riguarda gran parte delle produzioni e dell’export del made in Italy alimentare - ha proseguito il presidente nazionale dell'organizzazione agricola -. Ci aspettiamo quindi un adeguato livello di riscontro alla qualità che gli allevamenti garantiscono al nostro sistema agroalimentare”.

Si riaccende in Italia il dibattito sulle quote latte. Confagricoltura ribadisce la necessità di rispettare le regole riferendosi a una delibera di febbraio della Corte dei Conti inviata a Camera e Senato, in cui “si evidenzia che il sistema messo in piedi non funziona”. Secondo Confagricoltura, le criticità del settore lattiero-caseario si risolvono a partire dal rispetto delle regole vigenti perché, “il mercato si è sfasciato a causa dei produttori che, pur producendo più latte di quanto fosse loro consentito, non hanno pagato le multe. Un mancato pagamento delle sanzioni che si aggira intorno a 1,3 miliardi di euro”. La necessità di osservare le disposizioni di legge è stata espressa anche nella relazione della Corte dei Conti, che secondo Confagricoltura “sarebbe un atto d'accusa preciso nei confronti della mala gestione dell'amministrazione politica, che faceva di tutto per aggirare la legge e per non far pagare i soliti noti”. Nella delibera di febbraio, la Corte riteneva “insostenibile, sia per i principi comunitari ostativi agli aiuti di Stato, sia per le considerazioni di politica economica interna generali e relative alla congiuntura attuale, mantenere a carico dello Stato, e quindi della collettività, gli oneri derivanti dal comportamento anti legislativo di alcuni ben individuati operatori del settore lattiero-caseario”.

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Vitivinicoltura

Asti, stop alle iscrizioni la giunta regionale ha deliberato il blocco per tutelare la docg e riequilibrare così il mercato

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stato deliberato della giunta regionale il blocco delle iscrizioni allo schedario viticolo Docg Asti, misura aggiuntiva alla già vigente sospensione del reimpianto vigneti. Il provvedimento è parte integrante di un percorso intrapreso dall'assessorato all'Agricoltura, volto alla tutela delle produzioni vitivinicole di pregio presenti sul territorio. La giunta regionale, lo scorso 7 novembre, aveva stabilito la possibilità di attuare interventi nell'ambito delle produzioni vitivinicole a denominazione d'origine, finalizzati al riequilibrio del mercato. Con la recente delibera si è dato seguito alle richieste e ai pareri favorevoli del Consorzio di tutela dell'Asti, del Comitato vitivinicolo, della Commissione paritetica e del Consorzio tutela vini d'Asti e del Monferrato. Il coinvolgimento di tutti gli attori appartenenti alla filiera ha permesso di giungere ad un provvedimento condiviso, mirato ad una concreta protezione della produzione Docg Asti. Il blocco delle iscrizioni è già stato applicato, in passato, per l’Alta Langa, mentre ora si sta lavorando per adottare tale misura anche sul Gavi.

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confa g rimosca t o

Riunione programmatica Il cda di Confagrimoscato si è riunito per fare il punto sulla situazione statutaria dell’associazione, in previsione dell’entrata di nuovi soci. Oggi Confragrimoscato ha raggiunto importanti dimensioni, rappresentando oltre mille ettari di coltivazione con circa 300 associati. Durante il cda, inoltre, sono state poste le basi per la prossima assemblea generale. Confagrimoscato riunisce i produttori di moscato aderenti a Confagricoltura Cuneo, Asti e Alessandria ed è presieduta da Roberto Arione.

consor z io as t i d oc g

Marzagalli nuovo presidente Gianni Marzagalli, 72 anni, manager del gruppo Campari, è il neo presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg. È stato eletto da 27 rappresentanti delle Case spumantiere, cantine cooperative, aziende vitivinicole e vignaioli produttori di uve moscato. Marzagalli subentra a Paolo Ricagno, acquese, presidente della cantina sociale Vecchia Alice e Sessame. Con Marzagalli sono stati eletti anche due vicepresidenti: Gianluigi Biestro, direttore della Vignaioli Piemontesi e Massimo Marasso, manager del gruppo vinicolo Fratelli Martini di Cossano Belbo.


INSERTO TECNICO

L’Agricoltore cuneese N. 05 • 2012 FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

Prevenzione incendi

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uovi adempimenti anche per le aziende agricole in materia di prevenzione incendi, soprattutto in relazione alle attività sottoposte al controllo dei vigili del fuoco. Le attività controllate sono ora divise in 3 categorie e gli adempimenti saranno graduati in base all’entità del rischio delle attività. Vediamole: CATEGORIA A. Attività a basso rischio incendio data la presenza dei quantitativi di sostanze infiammabili, incendiabili o esplodenti a basso quantitativo. (Esempio: deposito di gas infiammabili in serbatoi fissi fino a 300 kg). Per la prevenzione incendi di queste attività si applica una regola tecnica che viene certificata prima dell’esercizio dell’attività con una segnalazione certificata di inizio attività (Scia). La Scia va presentata al comando provinciale dei vigili del fuoco o allo Sportello unico per le attività produttive (Suap) o con protocollo presso gli uffici. I controlli di conformità sono effettuati con visite tecniche a campione. CATEGORIA B. Attività a rischio medio caratterizzate da un maggior livello di complessità perché prevedono quantitativi di materiali stoccati e manipolati superiori. (Esempi: depositi di carta e cartoni, archivi di materiale cartaceo, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami). Il professionista abilitato alla prevenzione incendi presenta un progetto sulla cui conformità il comando dei vigili del fuoco è chiamato a pronunciarsi entro 60 giorni. Una volta realizzato il progetto, quando si richiede il certificato di prevenzione incendi, la conformità dell’attività viene certificata dal professionista tramite Scia. I controlli sono effettuati con delle visite a campione da parte dei funzionari dei vigili del fuoco. CATEGORIA C. Attività a rischio elevato sia per complessità che per quantità di materiale stoccato e manipolato. (Esempio: impianto per l’essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg). Il professionista abilitato alla prevenzione incendi deve preliminarmente presentare un progetto sulla cui conformità il comando dei vigili del fuoco è chiamato a pronunciarsi con una valutazione entro 60 giorni. La conformità dell’attività al progetto approvato viene

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo

certificata dal professionista tramite Scia e viene contestualmente richiesto il sopralluogo di verifica. I controlli di conformità sono effettuati attraverso visite tecniche da parte dei funzionari dei vigili del fuoco. A seguito della visita viene rilasciato il certificato di prevenzione incendi. Per i progetti riguardanti le attività di categoria B e C può essere richiesto al comando dei vigili del fuoco il rilascio del nulla osta di fattibilità a seguito dell’esame preliminare del progetto e visite tecniche nel corso della realizzazione dell’opera stessa. DURATA CERTIFICATI PREVENZIONE INCENDI. Il decreto stabilisce che i certificati di prevenzione incendi, ottenuti tramite Scia, per le attività di categoria A e B, ed espressi con specifico provvedimento, per le attività di categoria C, hanno durata quinquennale e la richiesta di rinnovo va presentata dal titolare dell’attività, prima della scadenza dei 5 anni, tramite l’attestazione di rinnovo periodico e contestuale dichiarazione di assenza di variazioni delle condizioni di sicurezza antincendio. Per le attività di categoria A è quindi necessario che i titolari tengano monitorata la scadenza (data di ricevuta della Scia) entro la quale richiedere il rinnovo del certificato, poiché non saranno più in possesso di un documento riportante la data di scadenza. I certificati di prevenzione incendi già rilasciati alla data di entrata in vigore del Dpr si conformeranno alla nuova disciplina alla scadenza degli stessi. Se i titolari delle attività oggetto di prevenzione incendi sono in possesso di un certificato senza scadenza o per il quale il nuovo decreto prevede una scadenza decennale, sono tenuti a richiedere il rinnovo secondo il seguente calendario: entro 6 anni dalla data di entrata in vigore del Dpr 151/2011 per i certificati rilasciati prima del 1° gennaio 1998; entro 8 anni dalla data di entrata in vigore del Dpr n.151/2011 per i certificati rilasciati tra il 1° gennaio 1998 e il 31 dicembre 1999. Entro 10 anni dalla data di entrata in vigore del Dpr 151/2011 per i certificati rilasciati dal 1° gennaio al 7 ottobre 2011. NOVITà SETTORE AGRICOLO. Per il settore agricolo si segnalano alcune importanti novità: non è stata più prevista l’esenzione dal controllo prevenzione incendi per i depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili di capacità superiore a 25 m cubi. I contenitori di carburante, esentati dalla richiesta di certificato di prevenzione incendi se di capacità inferiore a 9mila litri, rientrano ora nella categoria A. Per i depositi di paglia e fieno, la nuova normativa eleva da 5mila a 50mila kg il limite a cui scattano i controlli di prevenzione incendi. Informazioni negli uffici di Confagricoltura.

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responsabilità negli appalti Vino: Novità normative

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ono stati modificati i regolamenti (CE) 555/2008 e 436/2009 in merito ai controlli dei vini e ai documenti e registri di cantina. Le modifiche si sono rese necessarie dopo l'entrata in vigore della normativa delle accise con l'introduzione dei documenti elettronici e si resta in attesa che il regolamento venga recepito con norme nazionali con la conseguente abrogazione del vecchio Decreto 768/94. Dal 16 aprile 2012 non è obbligatoria la registrazione dell'aggiunta di solforosa nei registri di cantina e sui documenti di accompagnamento, infatti essendoci un limite legale massimo di quantità di solfiti che si può riscontrare in un vino a seconda della sua tipologia, è sufficiente che sull'etichettatura sia presente la dicitura contiene solfiti. La Commissione europea ha inoltre diffuso un documento di modifica del regolamento (Ce) n. 607/2009 relativo all'indicazione degli allergeni (derivati del latte, uova) nella etichettatura dei vini. La direzione generali AGRI ha presentato una bozza di modifica che prevede l'indicazione degli allergeni solo se rilevabili nel prodotto finale. Dal 1° gennaio 2013, poi, ci sarà l'introduzione dei nuovi documenti di accompagmanto IT per il trasporto vino in recipienti di oltre 60 l., in formato elettronico con nuove modalità di compilazione. Gli attuali potranno essere utilizzati fino al 1° agosto 2013. I nuovi documenti IT avranno funzione di certificazione e/o attestazione di Dop e Igp.

Vendita diretta

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on l’approvazione del “Decreto semplificazioni”, saranno operativi una serie di provvedimenti volti a ridurre lungaggini burocratiche e doppioni di adempimenti per le imprese agricole. In particolare, in merito alla vendita diretta al pubblico, la legge conferma che la vendita diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante è soggetta a comunicazione al Comune del luogo dove ha sede l’azienda di produzione. La novità sta nel fatto che prima della semplificazione, il produttore agricolo doveva aspettare trenta giorni dalla data di invio della comunicazione prima di poter cominciare ad effettuare la vendita diretta; ora, grazie al decreto, potrà iniziare la vendita il giorno stesso in cui presenta la comunicazione. In base alla legge 81/2006 nessuna comunicazione dev’essere presentata per la vendita diretta all’aperto se effettuata all’interno della propria azienda agricola, oppure per la vendita diretta da effettuare all’aperto su altre zone private di cui il produttore agricolo abbia disponibilità (ad esempio una postazione sul ciglio di una strada avuta in comodato gratuito o in affitto).

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a responsabilità solidale nei contratti di appalto tra appaltatore e subappaltatore si estende anche al committente riguardo ai versamenti all’Erario delle ritenute Irpef sul lavoro dipendente e dell’Iva dovuta sulle prestazioni dell’appalto. In confronto alla precedente norma viene estesa la solidarietà a carico del committente (o datore di lavoro) rispetto al versamento dell’Iva da parte del prestatore. La solidarietà permane anche per l’appaltatore che è committente per i contratti di subappalto. La responsabilità di quest’ultimo opera per tutta la durata del contratto e ha effetto fino al secondo anno successivo dalla cessazione dell’appalto. La nuova norma è fortemente penalizzante per il committente il quale, di fatto, assume la responsabilità in ordine al versamento delle ritenute fiscali e dell’Iva sia da parte dell’appaltatore che dei subappaltatori. Però se il committente ha messo in atto tutte le cautele possibili per evitare l’inadempimento è liberato dalla responsabilità. Il vero problema per il committente rimane la dimostrabilità del fatto che il mancato versamento dell’Iva e delle ritenute si è verificato pur avendo adottato gli opportuni accorgimenti. In pratica il committente dovrebbe richiedere ai propri appaltatori un documento equipollente al Documento unico di regolarità contributiva previsto per gli obblighi previdenziali. Diversamente il committente può essere chiamato al versamento dell’Erario dell’Iva, peraltro già pagata al fornitore e delle forniture Irpef sul reddito da lavoro dei dipendenti altrui. La modifica introdotta sostituisce il committente a un obbligo dell’appaltatore o subappaltatore che potrebbe aver omesso il versamento. La nuova disposizione ricalca le regole previste per il versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti. La suddetta certificazione è stata più volte oggetto di chiarimenti e avviene mediante la presentazione da parte del subappaltatore all’appaltante del modello Durc.

monitoraggio cimice nocciolo

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In questi giorni, in collaborazione con i tecnici di Creso, Confagricoltura e organizzazioni di produttori, è iniziata l’attività di monitoraggio della cimice tramite lo scuotimento della pianta di nocciolo. Questi campionamenti sono finalizzati all’individuazione del momento più adatto per intervenire. Occorre prestare attenzione al momento di intervento in relazione alla zona di produzione, alla scelta del prodotto da utilizzare, al dosaggio e alla corretta distribuzione. Invitiamo tutti i produttori a contattare il proprio tecnico di riferimento per concordare un’efficace linea di intervento.

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contributi mis 121 "health check"

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a Regione provvederà a breve a riaprire i termini per la presentazione delle domande della misura 121 “Nuove sfide health check”. Si dà facoltà a chi ha già presentato domanda, ma con documentazione incompleta, di integrare la documentazione stessa, senza la quale non si potrà procedere al finanziamento della domanda. Le aziende che presentarono domanda sul bando 2008 della Misura 121, se detta domanda è ancora attiva su tale bando 2008 ma in una posizione in graduatoria che non ne consente il finanziamento per carenza di risorse anche se tecnicamente ammissibile, possono presentare una nuova domanda sul bando 2011 includendo (insieme ad investimenti ancora da realizzare) anche investimenti già richiesti nella domanda presentata sul bando 2008 e realizzati dopo la presentazione di tale domanda di sostegno sul bando 2008, a condizione che gli investimenti corrispondano alle tipologie e rispondano sotto ogni punto di vista alle condizioni previste dal bando 2011.

sistri: slitta il pagamento

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quote latte: ottava rata

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ono 367 le aziende piemontesi, ubicate anche in provincia di Cuneo, che non risultano in regola con il versamento dell’ottava rata delle quote latte relativa al prelievo dovuto per i periodi dal 1995/96 – 2001/02. Lo segnala la Agea. I produttori inadempienti saranno formalmente sollecitati a regolarizzare la loro posizione; in caso di mancato versamento, oltre alla decadenza dal beneficio della rateizzazione, saranno attivate da parte dell’amministrazione le procedure di recupero dell’intero prelievo dovuto, unitamente agli interessi. In provincia di Cuneo sono 96 le aziende che non hanno ancora provveduto al versamento della rata, per un importo mancante di oltre 338mila euro. Altre 80 aziende risultano invece non in regola, per un totale di oltre 280mila euro. Gli elenchi, che saranno trasmessi per posta elettronica, comprendono i produttori che a sistema sono ancora titolari del beneficio della rateizzazione e per i quali non si sono riscontrati i versamenti dovuti.

pensioni oltre i 1000 euro

nnesimo rinvio in tema di Sistri. Mentre il Ministero dell'Ambiente sta procedendo ad una revisione del sistema in modo da semplificare e rendere più efficienti le procedure, è stato concordato uno spostamento al 30 novembre 2012 del termine per il pagamento dei contributi d’iscrizione per l'anno in corso, che scadeva il 30 aprile 2012. Il ministro Corrado Clini ha proposto infatti a tutti i presidenti delle associazioni delle categorie interessate di valutare insieme le modalità per rendere finalmente operativo il sistema, senza aggiungere oneri amministrativi alle già complesse procedure cui le imprese sono sottoposte per rispettare gli adempimenti ambientali ed in particolare quelli in materia di rifiuti. In linea con questi criteri, si ritiene possa essere deliberata un'ennesima proroga anche in merito all'applicabilità del sistema.

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a Manovra Monti con il Decreto Salva Italia ha fissato a 1.000 euro il limite massimo di utilizzo della moneta contante per il pagamento di pensioni e stipendi. Il termine del divieto al pagamento in contante di pensioni e stipendi oltre i 1.000 euro è stato fissato al 1° luglio 2012. Ne discende che i pensionati interessati, sempre che non abbiano già provveduto, dovranno munirsi di apposito conto corrente bancario o postale. Una particolare deroga è prevista per i soggetti impossibilitati per gravi motivi di salute o per provvedimenti giudiziari a recarsi personalmente presso le banche o le Poste: in questi casi è consentito ai soggetti che risultino delegati alla riscossione l’apertura di un conto corrente base o di un libretto di risparmio postale, intestato al beneficiario dei pagamenti.

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SCADENZIARIO FISCALE PAGHE giugno/luglio 2012 MARTEDì 5 GIUGNO Termine ultimo per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di all’Ufficio Paghe. Termine ultimo per la consegna delle fatture per aziende in contabilità mensile.

LUNEDì 18 GIUGNO CONTRIBUENTI IVA MENSILI Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente. SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni , versamento ritenute alla fonte su reddito da lavoro dipendente e versamento contributi INPS Dm10. VERSAMENTO 1° RATA ACCONTO IMU Terreni e fabbricati con la sola esclusione dei fabbricati rurali non ancora accatastati.

LUNEDì 25 GIUGNO Termine ultimo per la firma e ritiro del modello 730 compilato. AZIENDE CHE OPERANO CON PAESI COMUNITARI Trasmissione modelli INTRASTAT mensili.

LUNEDì 2 LUGLIO Presentazione elenchi paesi black list. Consegna fatture presso i nostri uffici. Termine ultimo per la consegna delle fatture e corrispettivi - per i soggetti che ne sono obbligati - per la registrazione in contabilità del 1° trimestre 2012.

GIOVEDì 5 LUGLIO Termine ultimo per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di maggio all’Ufficio Paghe. Termine ultimo per la consegna delle fatture per aziende in contabilità mensile.

invalidità civile controlli

L’

INPS rende noto che proseguiranno per il 2012 le visite programmate (250.000) di verifica straordinaria dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di benefici di invalidità civile, sordità, cecità ed handicap. Il piano di verifica straordinaria riguarderà: • i titolari di indennità di accompagnamento e di comunicazione, di età compresa tra i 18 ed i 67 anni compiuti, la cui prestazione è stata riconosciuta in data antecedente al 1° aprile 2007; • i titolari di assegno mensile, di età compresa tra il 45° e il 60° anno compiuto, la cui prestazione è stata riconosciuta in data antecedente al 1/4/2007; • i titolari di prestazione economica con revisione che scade nel 2012. Le persone interessate alla verifica riceveranno dall’INPS una raccomandata con invito a visita, nel quale viene riportato: • il luogo, la data e l’ora di effettuazione della visita medica; • le avvertenze in ordine alla documentazione da portare in sede di visita e le azioni da fare per la richiesta di accertamento medico domiciliare o, in caso di ricovero, presso la struttura di degenza.

IV

"Bustone" inps

L’

INPS rende noto che sta procedendo ad inviare il plico (bustone) contenente, a seconda dei casi, i seguenti documenti: Modello Obis M: contiene tutte le notizie sulle prestazioni INPS erogate a favore del pensionato per il 2012, con l’indicazione della eventuale perequazione attribuita in via previsionale, la tassazione mensile applicata, i familiari per i quali viene attribuita la detrazione e gli eventuali benefici accessori. Modello RED: la richiesta dei redditi si determina con due differenti modelli a seconda che il soggetto sia in Italia (Mod. RED ITA) o all’estero (Mod. RED EST). Ai destinatari di Mod. RED viene precisato che se la dichiarazione reddituale viene integralmente resa dal pensionato e da tutti i suoi familiari con modelli 730 2012 o UNICO 2012, è possibile non compilare il Modello RED. In tal caso, infatti, le informazioni vengono trasmesse direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Codice a barre per la variazione delle detrazioni per carichi familiari: com’è noto è stata abolita per i lavoratori dipendenti e pensionati l’obbligo di comunicazione annuale dei dati relativi a detrazioni per familiari a carico. Pertanto, per l’anno 2012 sono state attribuite le stesse detrazioni per familiari a carico in essere nel mese di dicembre 2011. Il modello con il codice a barre vale per i pensionati residenti in Italia per comunicare eventuali variazioni. La comunicazione si effettua attraverso i CAF. Modelli per accertamento dei requisiti per le prestazioni assistenziali. La particolare modulistica per la DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’ viene inviata: • agli invalidi civili titolari di assegno mensile che sono tenuti a presentare ogni anno, la dichiarazione di responsabilità relativa alla permanenza del requisito di mancata prestazione di attività lavorativa (Mod. ICLAV); • agli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento, che sono tenuti, a presentare entro il 31 marzo di ogni anno la dichiarazione di responsabilità relativa alla sussistenza o meno di uno stato di ricovero a titolo gratuito in istituto (Mod. ICRIC); • agli invalidi civili titolari di indennità di frequenza per la dichiarazione di responsabilità relativa alla eventuale sussistenza di uno stato di ricovero incompatibile con la prestazione; • ai titolari di pensione sociale ed assegno sociale per la dichiarazione di responsabilità relativa alla permanenza del requisito della residenza stabile e continuativa in Italia e per i soli titolari di assegno sociale anche la dichiarazione di responsabilità sulla sussistenza dello stato di ricovero o meno, in istituto (Mod. ACC.ASPS). Anche quest’anno i modelli potranno essere restituiti tramite i CAF. Comunicazione PIN: L’INPS comunica a tutti i pensionati che dal 1° gennaio 2014 tutte le Amministrazioni Pubbliche saranno obbligate per legge ad utilizzare esclusivamente i servizi telematici o la posta certificata per trasmettere atti, comunicazioni o per offrire i propri servizi istituzionali. A tal fine l’Istituto rende noto ai pensionati sprovvisti di PIN i primi otto caratteri utili per acquisire gli altri caratteri mancanti necessari per ricevere direttamente online le informazioni pensionistiche relative alla propria posizione.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012


Nuovi diritti di impianto per i vivaisti piemontesi La regione ha accolto le istanze presentate dalla confagricoltura di cuneo e metterà a bando 6,13 ettari per la coltivazione di nuove barbatelle di Gilberto Manfrin

D

opo il confronto dello scorso mese di gennaio in Regione davanti al direttore generale del settore Agricoltura, Gaudenzio De Paoli, in cui i vivaisti di Confagricoltura avevano presentato le loro istanze per risollevare il comparto in un momento in cui l’aumento dei costi, le carenze di materiale e le possibili speculazioni sul mercato rischiavano di minarne ulteriormente la tenuta, la Regione ha preso atto delle richieste del comparto. Ricevute le istanze dei vivaisti piemontesi, l’assessorato all’Agricoltura ha deciso per la concessione dei diritti d’impianto presenti nella Riserva Regionale e ammontanti a 6,13 ettari. Questi saranno assegnati mediante bando per la coltivazione di superfici vitate destinate alla produzione di materiale vivaistico utilizzabile in impianti viticoli finalizzati alla produzione di vini di qualità. Con questa delibera sarà permesso di fatto ai vivaisti o ai viticoltori in accordo con aziende vivaistiche piemontesi, di migliorare e ringiovanire la filiera vivaistica regionale: un bando sarà emanato entro la fine della corrente

campagna vitivinicola (in scadenza il 31 luglio 2012), sulla base delle istruttorie e dei punteggi assegnati alle diverse domande i diritti di impianto saranno concessi ad una quotazione simbolica pari a 1.000 euro per ogni ettaro (la superficie massima assegnabile a ciascun beneficiario è di 0,3 ettari). La produzione di materiale vivaistico rappresenta una fase importante del processo produttivo viticolo poiché in grado di condizionare fortemente l’esito finale: tale provvedimento non solo risponde alle istanze provenienti direttamente dal settore, ma rafforza una tappa fondamentale, seppur iniziale, della prestigiosa filiera del vino piemontese. “C’è piena soddisfazione per l’importante provvedimento deliberato dalla Giunta regionale che di fatto ha accolto le nostre istanze - afferma Mario Viazzi, direttore Confagricoltura zona di Alba -; il settore vivaistico, infatti, rappresenta un importante tassello del comparto vitivinicolo e per questo va tutelato. Fondamentale è stato il confronto diretto con l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, e tutto il personale

Soddisfazione tra i vivaisti cuneesi

dell’assessorato con cui si sono esaminate nel dettaglio le esigenze dei produttori cuneesi di barbatelle. La nostra associazione è disponibile a fornire l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle pratiche per l’ottenimento delle superfici”.

Pre z z i u va

Allo studio un nuovo sistema di rilevazione A maggio si è svolto un incontro presso la Camera di Commercio, al quale hanno partecipato tutti i rappresentanti della filiera vitivinicola, con lo scopo di determinare un indice di base per i prezzi delle uve. Durante la riunione è stato presentato un nuovo sistema di rilevazione dei prezzi elaborato dal tavolo tecnico della consulta vitivinicola Camerale di cui fa parte il tecnico di Confagricoltura di Alba, Alessandro Bottallo. Il rinnovato sistema di calcolo per l’indice di base delle uve ha ottenuto un primo parere favorevole da parte di tutti i componenti. A metà giugno un nuovo incontro deciderà se definire l’adozione di questo sistema, portandolo prima in Commissione Camerale e poi direttamente in Regione. Per la prima volta nel mese di luglio, così, si potranno pubblicare gli indici di base delle uve prima dell’inizio della vendemmia.

L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012

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I prezzi agricoli

Continua l'ascesa dei cereali, soffrono quasi tutte le carni il trimestre da marzo a maggio ha confermato il trend di inizio anno con quotazioni in rialzo per i cereali, soia in primis, che mettono in forte difficoltà gli allevatori alle prese con prezzi non remunerativi di Ilaria Blangetti

i l b orsino d i carni e cerea l i

Andamento delle quotazioni a marzo, aprile e maggio 2012 Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi)

Mar. 2012

Apr. 2012

Mag. 2012

SUINI Da allevamento

Euro/kg

Kg 15

4,140

4,140

4,140

Kg 50

2,030

2,130

2,170

Kg 100

1,540

1,540

1,540

Da macello

Segni positivi solo per i cerealicoltori

L

a primavera porta segnali positivi per i cereali. Dopo il calo di inizio anno il frumento nazionale ha registrato, nell’ultimo trimestre, un aumento delle quotazioni pari al 6,8%, con valori superiori a quelli di febbraio. In ascesa, seppur più contenuta, anche il granoturco nazionale che recupera tra marzo ed aprile 5 euro a tonnellata e un ulteriore euro nel mese di maggio. In leggero calo, invece, il fieno maggengo, che tra aprile e maggio ha perso il 3,8% passando da 130 a 125 euro/t. Stabili, come avviene ormai da mesi, le quotazioni dei bovini. Non registrano nessuna variazione, infatti, i prezzi dei capi da macello: il vitello della coscia è fermo a 5,61 euro/kg e il vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) rimane ancorato a 3,20 euro/kg. Valori bloccati anche per i bovini da allevamento: il vitello della coscia, fino a 40 giorni, si attesta a 700 euro a capo. L’ultimo trimestre registra, per il compar-

Euro/kg

Kg 115

1,277

1,267

1,190

Kg 156

1,377

1,367

1,290

BOVINI Da macello

Euro/kg

Vitello della coscia

5,61

5,61

5,61

Vitellone della coscia (da 500 a 600 kg)

3,20

3,20

3,20

Da allevamento Vitello della coscia (fino a 40 gg)

Euro/capo 700

700

700

Euro/kg Agnello da latte

3,20

3,30

3,15

Capretto

5,00

6,00

4,65

Galline

1,90

1,90

Polli

0,99

1,15

Conigli da macello

1,76

1,76

CEREALI Frumento naz. (p.sp 73/75)

Euro/t 219

224

234

-

-

-

Granoturco naz.

203

208

209

Fieno maggengo

130

130

125

Semi di soia nazionali

440

395

430

Orzo naz. (p. sp. 61/64)

18 L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012


to dei suini, valori altalenanti, più incoraggianti per i capi da allevamento, decisamente negativi per quelli da macello. I capi da allevamento da 15 kg restano stabili a 4,140 euro/kg, in aumento quelli da 50 kg (da 2,030 a 2,170 euro/Kg) con il + 6,8%. Invariato da inizio anno, invece, il prezzo dei suini da 100 kg, fermi a 1,540 euro/kg. In discesa i capi da macello: i maiali da 115 kg passano da 1,277 a 1,190 euro/kg e quelli da 156 kg da 1,377 a 1,290 euro/kg. Situazione non del tutto positiva per le carni bianche. Recuperano leggermente i polli che, nei primi mesi dell’anno, avevano visto scendere le loro quotazioni addirittura sotto l’euro. Ma il momento negativo non è superato. Stabili le galline (1,90 euro al chilogrammo), mentre i conigli da macello non riescono a rialzarsi dal poco incoraggiante valore di 1,76 euro/ kg (ad aprile avevano addirittura perso il 3,9%). Una situazione difficile per il comparto cunicolo messo a dura prova da quotazioni sempre più basse ed una remunerazione per gli allevatori del settore quasi inesistente. Ovvio calo delle quotazioni nel mese di maggio per agnello e capretto che, ad aprile, in coincidenza con la Pasqua, avevano registrato rispettivamente 6 e 3,30 euro al kg. Intanto continua ad aumentare il prezzo dei semi di soia nazionale che hanno raggiunto, nel mese di maggio, la quotazione di 430 euro a tonnellata.

Andamento dei prezzi dei SUINI da allevamento e da macello (€ al kg) negli ultimi 3 mesi

Andamento dei prezzi dei CEREALI (€ a ton) negli ultimi 3 mesi

L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012

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Agricoltura e dintorni

Nei boschi si nasconde lo sviluppo Secondo studi dell'uncem piemonte le potenzialità della filiera legno sono in grado di rilanciare l'economia

I

dati della provincia di Cuneo parlano chiaro: 4.200 ettari di superficie boschiva, 279mila tonnellate l'anno prelevabili con efficaci piani di gestione, 350 addetti impiegabili, 6milioni di euro di gettito da trasferire ai proprietari dei lotti boschivi e 17milioni per gli interventi in foresta delle imprese, oltre 12 megawatt di potenza elettrica producibile con piccoli gassificatori di biomassa legnosa. Sulla base di questi numeri, le recenti evoluzioni tecnologiche nei processi di valorizzazione energetica delle biomasse, con gli impianti di piccola taglia, permettono di prevedere un rapido ed efficace sviluppo di filiere locali, con la nascita di consorzi di proprietari, di imprese e di piattaforme logistiche di gestione del legno. I boschi, insomma, sono sempre più i naturali "pozzi di petrolio" dai quali passa il nuovo sviluppo socio-economico della montagna piemontese, che prevedono la creazione di oltre tremila posti di lavoro grazie a una corretta e sostenibile gestione forestale. È quanto emerso al convegno "La filiera legno-energia. Lo sviluppo che muove la montagna" promosso le scorse settimane dall'Uncem Piemonte. Secondo gli studi condotti, la filiera del legno si appresta così a divenire il motore del nuovo sviluppo dei territori montani del Piemonte. Un modello virtuoso, ben integrato con il territorio, già sperimentato in altre regioni dell’arco alpino. “L'obiettivo - ha sottolineato l’Uncem - è portare gli impianti alle biomasse. In ambiente montano, con l'energia termica ed elettrica prodotta con il cippato di legno, si crea un posto di lavoro nella filiera forestale ogni quaranta chilowatt di potenza installata. Lo sviluppo della filiera legno è un punto fermo per il futuro dell'economia del Piemonte”.

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riconoscimen t o

La Mela Rossa Cuneo è Igp Grande soddisfazione per la pubblicazione, lo scorso 16 maggio, del disciplinare di produzione della Mela Rossa Cuneo IGP, il marchio di qualità che viene attribuito ai prodotti agricoli per i quali una determinata caratteristica, dipende dall'origine geografica, e la cui produzione avviene in un'area territoriale delimitata. Il testo dovrà rimanere pubblicato per 6 mesi per possibili osservazioni da parte dei 27 stati europei, dopodiché la mela rossa sarà iscritta nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp, insieme al Fagiolo Cuneo Igp, alla Nocciola Piemonte Igp e alla Castagna Cuneo Igp. La Mela Rossa Cuneo, è composta da 4 gruppi varietali ovvero, in ordine di maturazione: Gala, Red Delicious, Braeburn e Fuji. La sua coltivazione è estesa su più di 3.000 ettari che garantiscono annualmente la produzione di oltre 100.000 tonnellate.

lutto

Cordoglio per la morte di Alberto Rivarossa La direzione e tutto il personale della Confagricoltura di Cuneo si unisce al cordoglio per l'improvvisa scomparsa di Alberto Rivarossa, figlio 19enne di Bruno Rivarossa, direttore provinciale e regionale di Coldiretti. Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze anche da parte del direttore e della redazione de "L'Agricoltore cuneese".


Confagricoltura news

Stretta di mano tra Sismondini (Anga Imperia) e Ingaramo (Anga Cuneo)

Cuneo-Imperia ora è ufficiale siglato il gemellaggio tra i due gruppi anga. Ingaramo: "le nostre agricolture hanno punti in comune"

“L

’agricoltura cuneese e quella imperiese pur con le loro differenze hanno molti punti in comune; in questa fase ci accomuna soprattutto la difficoltà a richiamare una maggior attenzione da parte delle istituzioni. Sull’Imu, per esempio, agiamo con uguale decisione per evitare un impatto particolarmente oneroso e devastante sulle giovani imprese, che hanno investito e sono più fragili dal punto di vista economico”. Con queste parole Andrea Ingaramo commenta l’ufficializzazione del gemellaggio tra l’Anga di Cuneo e quella di Imperia. L’atto è stato sottoscritto ad Imperia nel corso della rassegna Floranga 2012 alla presenza del presidente nazionale dell’Anga, Nicola Motolese, dei presidenti provinciali, Andrea Ingaramo (Cuneo), e Emanuele Sismondini (Imperia) e dei numeri uno regionali, Alessandro Boido per il Piemonte e Marco Damele per la Liguria. La partnership tra le due rappresentanze di giovani agricoltori Confagricoltura è iniziata circa un anno fa ed ora è stata messa nero su bianco con il giuramento solenne da parte dei presidenti provinciali e regionali per suggellare definitivamente una costante tradizione di scambi culturali ed imprenditoriali fra il ponente ligure e il basso Piemonte. Ma cosa chiedono i giovani imprenditori agricoli di Confagricoltura alla politica nazionale? “Il ricambio generazionale è importante e per questo bisogna rendere più facile l’insediamento nel settore. Abbiamo sollecitato la cessione agli ‘under 40’ dei terreni demaniali, ma chiediamo

che vengano utilizzati criteri semplici e trasparenti per l’assegnazione, così come è fondamentale permettere ai giovani un facile accesso al credito, utilizzando l’idea imprenditoriale innovativa come garanzia”, commentano dall’Anga di Cuneo. Principi e richieste espresse da Nicola Motolese durante un suo incontro con il presidente della Camera, Gianfranco Fini: “È necessario e urgente ragionare ad ampio raggio e comprendere l’importante ruolo economico del nostro settore: siamo alla vigilia dell’approvazione della politica che segnerà, a livello comunitario e nazionale, i prossimi anni”.

an g a a l p i mari t t ime

A Sommariva Bosco la prima assemblea Si è svolta a Sommariva Bosco la prima assemblea straordinaria dell’Anga delle Alpi Marittime che ha visto la partecipazione dei rappresentanti cuneesi del gruppo giovani di Confagricoltura, Andrea Ingaramo, Davide Cravero, Alberto Giordano e Vincenzo Pecchenino, oltre al delegato Nord-Ovest nel Consiglio nazionale, Davide Razzano, e ai presidenti regionali dell’Anga di Piemonte e Liguria, Alessandro Boido e Marco Damele. All’incontro hanno partecipato anche i presidenti dei gruppi Anga di Asti, Alessandria, Imperia e Savona, con al seguito una nutrita rappresentanza di soci. Moderati dal direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, i partecipanti hanno discusso di temi che stanno particolarmente a cuore ai giovani imprenditori agricoli: la necessità di valorizzare il prodotto finito per combattere la volatilità del mercato, la diversificazione del rischio nel settore lattiero-caseario e un approfondimento sul momento attraversato dal comparto frutticolo sono stati solo alcuni dei punti trattati durante l’assemblea. “Momenti di aggregazione e di confronto come questi servono ad incrementare il nostro bagaglio personale e ad accrescere la conoscenza del mondo agricolo, allargando la visione a tutti i comparti del settore - dichiara il vice presidente Anga di Cuneo, Davide Cravero -. Se la prima lettera dell’acronimo Anga è la ‘A’ di associazione, mai come in questo momento dobbiamo essere uniti per superare il difficile periodo che sta attraversando il settore agricolo”. All’assemblea hanno partecipato anche numerosi rappresentanti delle istituzioni locali tra cui: il vice sindaco di Sommariva Bosco, Hendrik Strumia, il sindaco di Caramagna Piemonte, Mario Antonio Riu, da qualche mese nominato socio onorario dell’Anga, e il rappresentante del consorzio “4 Cantoni” di Sommariva Bosco, Riccardo Cavazzana.

L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012

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La sede è all'angolo con piazza Dompè

La Confagricoltura apre a Fossano da mercoledì 6 giugno, alle 11, sarà operativo il nuovo ufficio in via marconi 112: avrà una struttura dinamica per servizi in azienda

L

a Confagricoltura di Cuneo cresce sul territorio ed estende i suoi servizi anche agli associati del Fossanese. Da mercoledì 6 giugno, alle 11, dopo un breve momento ufficiale di inaugurazione, sarà operativo un nuovo ufficio in via Marconi 112 a Fossano, a pochi passi dalla vicina piazza Dompè, dove settimanalmente si svolge il mercato, appuntamento fisso per i numerosi imprenditori agricoli della zona e non solo. Innovativo è il modo “snello” e dinamico in cui sarà strutturata l’attività operativa di questa nuova struttura: gli operatori dell’associazione agricola non solo saranno disponibili a ricevere gli associati in ufficio, ma, nell’ottica di fornire un servizio sempre più tagliato su misura, il personale di Confagricoltura sarà pronto a fornire assistenza direttamente in azienda. Innovativo è il modo “snello” e dinamico in cui sarà impostatata l’attività

operativa di questa nuova struttura: gli operatori dell’associazione agricola non solo saranno disponibili a ricevere gli associati in ufficio, ma, nell’ottica di fornire un servizio sempre più tagliato su misura, il personale di Confagricoltura sarà pronto a fornire assistenza direttamente in azienda. “Pur essendo dotata di tutte le funzioni necessarie per fornire in ufficio consulenza in ambito agricolo - dichiara Floriano Luciano, responsabile dell'ufficio di Fossano -, questa nuova sede sarà provvista di personale pronto ad intervenire sul territorio presso quelle realtà che di volta in volta avranno bisogno di una consulenza o di un supporto concreto e tangibile”. “Sollecitati dal territorio abbiamo deciso di investire in questa zona della provincia di Cuneo dove ancora eravamo poco presenti - continua il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio - e lo abbiamo fatto in ma-

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niera differente, affiancando la tradizionale assistenza allo sportello con un servizio a chiamata, così da instaurare con i nostri associati un rapporto più stretto e familiare. Invito tutti a partecipare all'inaugurazione”. Rivolgendosi all’ufficio sarà possibile usufruire del servizio del patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previdenziale; grazie alla presenza del Caaf si potrà avere assistenza per quanto riguarda i rapporti di lavoro e per consulenze di natura fiscale e tributaria: sarà possibile effettuare la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red. Infine, ci si potrà rivolgere all’ufficio Confagricoltura di Fossano per consulenze in ambito economico-sindacale o di natura tecnica. La nuova sede sarà aperta il lunedì, dalle 8,30 alle 12, e il mercoledì, dalle 10 alle 12, e sarà contattabile allo 0172/637242 o scrivendo a fossano@confagricolturacuneo.it.

corsi

A Cuneo e Saluzzo Lunedì 21 maggio a Saluzzo e mercoledì 23 maggio a Cuneo, nell’ambito del progetto di informazione per il settore agricolo attivato sulla mis. 111 del PSR 2007-2013 si sono svolti due corsi di Pronto Soccorso organizzati da Confagricoltura e rivolti agli imprenditori agricoli della zona. Sempre nelle due cittadine si sono svolti i corsi sulla sicurezza sul lavoro, per ottenere la qualifica di Rspp (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).


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Confagricoltura news

L'agricoltura valorizza l'acqua l'associazione acque irrigue cuneesi, ospite della confagricoltura, ha ribadito la necessità di coordinamento nella gestione della risorsa di Paolo Ragazzo

In conclusione, il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, ringraziando l’associazione Acque Irrigue Cuneesi per l’importante compito a cui è chiamata, ha voluto sottolineare l’importanza della risorsa idrica in agricoltura precisando un aspetto importante: “Molti, quando si parla del bene acqua, mettono sul banco degli imputati l’agricoltura, ma il settore non spreca l’acqua bensì la valorizza impiegandola per produrre

L

’associazione Acque Irrigue Cuneesi è stata nella sede di Confagricoltura Cuneo per presentare ai rappresentanti dell’organizzazione agricola provinciale gli obiettivi e le priorità del nuovo organismo che coordina i consorzi e le aggregazioni di irrigazione di secondo grado. “I nostri obiettivi prioritari - ha spiegato Giorgio Bergesio, presidente della neonata associazione - sono di uniformare le modalità gestionali dei diversi consorzi e di recuperare risorse a tutto vantaggio degli agricoltori, che non sempre in questi ultimi anni sono stati trattati con l’adeguato riguardo. Intendiamo favorire, così, il lavoro in rete dei Consorzi irrigui presenti sul territorio e promuovere una gestione razionale dell’acqua in provincia di Cuneo”. La parola è poi passata a Isabella Moschetti, vicepresidente dell’associazione Acque Irrigue Cuneesi, che ha sottolineato come “i Consorzi irrigui abbiano non solo il compito di irrigazione, ma anche quello di bonifica, per cui è necessario un maggiore coordinamento e un coinvolgimento degli stessi in tutte quelle decisioni che riguardano il sistema irriguo del territorio”. Si è sottolineata poi l’importanza della condivisione dei

Sul tavolo problematiche comuni che richiedono sforzi congiunti

progetti da parte di tutti gli attori chiamati a prendere decisioni, perché solo in questo modo è possibile mettere in campo idee e progettualità che vanno a servizio di tutta la comunità. Paradossale è, tuttavia, la fatica che si incontra nel fare comprendere l’importanza di utilizzare l’acqua anche per produrre energia: “Da una lato si spinge verso un maggiore ricorso a fonti di energia rinnovabile, ma dall’altro ci sono difficoltà nell’ottenere concessioni per realizzare centraline idroelettriche”, è stato il commento della Moschetti a tal proposito.

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beni primari per la nostra alimentazione. Ci deve comunque essere un’attenta politica che dia modo, attraverso la ricerca e l’innovazione, di ottimizzare quest’uso. I piani di sviluppo rurale post 2013 delle Regioni andranno riscritti in questo senso ed è fondamentale una particolare attenzione al ruolo dei consorzi irrigui e di bonifica, che sono strumenti di competitività per le imprese agricole. La bonifica è gestione del territorio in una sussidiarietà spesso richiamata da molti, ma che solo i consorzi riescono a realizzare completamente ed efficacemente”.


I partecipanti hanno assistito ad interessanti dimostrazioni dal vivo

Lezioni di potatura a Cravanzana numerose le aziende corilicole presenti all'incontro organizzato da confagricoltura: "serve un'attenta gestione Agronomica"

U

n buon numero di aziende corilicole ha preso parte a Cravanzana all’incontro tecnico dal titolo “La potatura del nocciolo: principi e tecniche innovative”, con prove in campo di potatura meccanica, organizzato da Confagricoltura Cuneo nell’ambito del progetto di informazione per il settore agricolo attivato sulla misura 111 del PSR 20072013. L’incontro si è svolto tra i noccioleti dell’azienda agricola di Barbara Torrero di Cravanzana, in località Braia. Ad aprire

i lavori è stato Antonio Marino, tecnico dell’associazione agricola, che ha illustrato quali sono i corretti criteri di gestione e potatura del nocciolo, sottolineando, in particolare, come la potatura del nocciolo abbia un periodo di esecuzione molto lungo, che termina proprio il mese di aprile. “I corilicoltori sono talvolta restii ad applicare la potatura, se non nelle annnate in cui la neve rompe parecchi rami e si è costretti ad intervenire per necessità - ha aggiunto Antonio Ma-

rino -, ma un’attenta programmazione dei tagli, fin dalla fase giovanile delle piante, permette al noccioleto di crescere meglio, garantendo risultati migliori in termini di qualità e di resa”. A seguire il dottor Claudio Sonnati del Creso ha effettuato un dettagliato intervento pratico delle tecniche di potatura del nocciolo, partendo dalla fisiologia della pianta fino a spiegare quali sono i rami fruttiferi da preservare e da incentivare. È stato poi il turno di Gianluca Griseri dell’Ascopiemonte che ha invece sottolineato gli aspetti legati alla qualità delle nocciole in funzione della potatura delle piante e della corretta gestione agronomica. Luca Maggiorotto, tecnico di Confagricoltura Cuneo, ha inoltre accennato alle norme che regolano il quaderno di campagna e l’uso sostenibile dei fitofarmaci. A rendere ancora più efficace per i presenti la giornata di lavori è stata la dimostrazione in campo di come avviene la potatura meccanica del nocciolo, eseguita da Giulio Traversa dell’Asprocor. Le conclusioni sono state affidate al direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio: “Il settore corilicolo è ancora un comparto in espansione che si sta mantenendo su livelli produttivi e remunerativi buoni - ha dichiarato -, ma necessita, per svilupparsi in maniera corretta, di una puntuale gestione agronomica delle piante, proprio come tutte le altre tipologie di frutteti”.

L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012

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Le nostre aziende

Giuseppe Fia, Laura Vallauri e Mario Fia sotto una "cascata" di profumati insaccati

Dal produttore al consumatore, ecco il segreto del successo a belvedere langhe l'azienda di mario fia Alleva, macella e commercializza, tutto in "casa". nel 1997 ha anche aperto un agriturismo di Gilberto Manfrin

Q

uarant’anni in azienda, ripercorrendo i passi del nonno e del papà, che ancora oggi, come ogni mattina, all’età di 82 anni è lì al suo posto, a dare una mano. “E che mano - esordisce Mario Fia, 53 anni, titolare dell’omonima azienda agricola di Belvedere Langhe, un posto che porta alla pace dei sensi in piena Langa Monregalese -. Era il 1968, anno di nascita dell’azienda - ricorda Mario - quando i miei nonni e mio papà iniziarono a lavorare spostandosi di cascina in cascina facendo le macellazioni”. Pochi anni dopo, avviene il trasferimento a Belvedere, dove un amico del papà faceva lo stesso lavoro. È l’inizio di una storia di successo. “Una volta trasferitisi a Belve-

dere - prosegue Mario - mio padre trovò un collega che faceva il suo stesso lavoro. Si sono messi insieme e hanno continuato a fare questo lavoro cascina per cascina. Poi nel 1992 ha aperto la cooperativa Bovinlanga a Dogliani; era un periodo in cui non si riusciva più a vendere la carne bovina. Il prodotto al consumo non era diminuito mentre i prezzi alla produzione erano calati in modo impressionante. Ne andava di mezzo la sopravvivenza dell’azienda stessa. Con l’apertura della cooperativa ci siamo specializzati e abbiamo iniziato a produrre e vendere esclusivamente salami, incominciando ad attrezzare un paio di locali dedicati alla macellazione e spostando l’attività in casa. Il primo ma-

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Un po' di numeri

1968

L’anno di nascita dell’azienda Fia. Quattro anni dopo Mario Fia entra in azienda.

500

I capi suini macellati in un anno dall’azienda

300

I metri quadri in cui opera l’azienda agricola Fia

70

Le giornate di terreno in possesso dell’azienda

50

I chili di salame fresco prodotti con un solo capo macellato

cello era di 60 metri quadrati: a distanza di due decenni - spiega con fierezza Mario - possiamo dire di essere cresciuti molto. In tempo di crisi abbiamo saputo reggere il mercato. La gente ha sempre ripagato la nostra correttezza e oggi siamo premiati per essere stati capaci di aver mantenuto la tradizione del prodotto”. Oggi l’impresa di allevamento della famiglia Fia è un vero gioiello nel panorama agricolo cuneese: 90% di attività dedicata ai suini, il restante 10% all’attività cerealicola. L’attività di allevamento riempie le giornate di Mario, della moglie Laura, di papà Beppe e dei due dipendenti; un reparto di macellazione all’avanguardia

La famiglia Fia all'interno del punto vendita, sotto Mario con Valter Roattino (Confagricoltura Mondovì)

capace di macellare fino a 12 capi a settimana (500 all’anno), uno dedicato alla trasformazione e alla preparazione delle carni. “Qui da noi i suini nascono, li alleviamo, li macelliamo e li vendiamo. Trattiamo suini pesanti con capi macellati da 170-200 chili ciascuno. Il tutto in 300 metri quadri e con un processo di trasformazione lungo non più di 150 metri, perché le carni non vanno stressate e perché crediamo che la qualità sia alla base del nostro lavoro - dice ancora Mario - . Con queste accortezze la carne risulta più ‘finita’, dà un buona resa e una miglior qualità di prodotto”. Salami, salsicce, lardo, pancetta: il risultato è una Tutti al lavoro nel reparto di preparazioni carni

delizia per i palati, ma anche per gli occhi: “Per i nostri clienti offriamo anche un punto vendita aperto tutti i giorni tranne la domenica pomeriggio”. Un’attività che porta a giornate di lavoro molto lunghe: “Come si dice? Si sa quando si comincia ma mai quando si finisce” - aggiunge la moglie Laura -, che asseconda Mario in tante altre faccende. Si perché oltre al macello, l’azienda agricola Fia conta anche su un’attività cerealicola: 70 giornate di terreno con 20 giornate a seminativo, 4 di vite a Dolcetto Docg e sette giornate di noccioleti. Nella restante parte di terreno si coltiva erba medica. E per non farsi mancare nulla, nel 1997 la famiglia ha deciso di aprire anche un agriturismo, 3 camere e 30 coperti per accogliere i tanti turisti che passano in Langa per rilassarsi e per gustare i prodotti dell’azienda Fia. Ca ‘d Matia: questo il nome.

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Il tecnico in frutteto

Fondamentale un utilizzo consapevole dei prodotti fitosanitari

Agrofarmaci: revoche e nuove registrazioni viste le evoluzioni normative degli ultimi anni non è sempre agevole essere aggiornati su quali prodotti si trovano in commercio e si possono utilizzare. di seguito la situazione attuale per evitare di incorrere in sanzioni di Maurizio Ribotta

L

a dir. 91/414/CEE ha portato negli ultimi anni un profonda e radicale evoluzione con revoche prima di principi attivi e in seguito di formulati commerciali e molte nuove registrazioni. Purtroppo non é sempre agevole per agricoltori, tecnici e operatori in genere del settore avere un’esatta cognizione rispetto alla permanenza o meno di un certo prodotto fitosanitario sul mercato. Le autorità nazionali vista la complessità della legislazione vigente non riescono a

fornire informazioni aggiornate in tempo reale agli operatori del settore anche perché spesso i decreti ministeriali di revoca degli agrofarmaci escono con ritardo, soprattutto quando si tratta di sostanze attive iscritte agli allegati II o III della dir. 91/414/CEE. Per cui si corre il rischio di trovare prodotti revocati oltre il termine del periodo di smaltimento stabilito per decreto. Ciò espone l’utilizzatore di tali prodotti al rischio di sanzioni. È importante, quindi, garantire un’informazione tempestiva e

puntuale sulla materia. Per questa ragione andremo ad indicare di seguito i prodotti di maggior uso che hanno subito revoche o nuove registrazioni ed etichettature. Inoltre ricordiamo il più importante servizio in materia che è stato istituito da Agrofarma, che ha realizzato un portale http://www. revoche-agrofarma.it/ che fornisce gratuitamente agli operatori del settore agricolo che si registrano sul sito, le informazioni sui tempi di revoca e di smaltimento delle scorte degli agrofarmaci.

Agrofarmaci in stato di revoca PRINCIPIO ATTIVO

PRODOTTO COMMERCIALE

SCADENZA COMMERCIO

SCADENZA UTILIZZO

fenazaquin

Magister, …

30 luglio 2012

30 novembre 2012

butertanolo

Proclaim, …

31 dicembre 2012

31 dicembre 2012

pimetrozine

Plenum, …

31 dicembre 2012

31 dicembre 2012

mancozeb

Dithane, …

31 dicembre 2012

31 dicembre 2012

dithianon

Generici (escluso Delan)

30 luglio 2012

30 novembre 2012

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Queste sono attualmente le revoche più importanti in corso d’opera per gli agrofarmaci di più largo utilizzo. In autunno sarà affettuato un nuovo aggiornamento. Tra le novità di questa primavera si segnala la riregistrazione del glufosinate ammonio (BASTA 200) su fruttiferi che entrerà in commercio a partire da giugno. Al momento il prodotto non è

ammesso nelle linee tecniche di difesa integrata. Inoltre è stata approvata l’ estensione di etichetta dell’Affirm su susino. Anche in questo caso al momento, il prodotto non si può utilizzare per tale impiego nei programmi di difesa integrata. Negli ultimi mesi numerose sono state le novità fitoiatriche autorizzate dal Ministero della salute. Infatti la necessità di concludere la valutazione dei dossier

depositati presso il Ministero prima dell’entrata in vigore del regolamento Ce 1107/09 ha accelerato notevolmente i lavori a livello nazionale e trova ora conferma nei numerosissimi provvedimenti approvati nelle ultime settimane. Di seguito i prodotti di recente introduzione selezionati in base a nuove sostanze attive e sostanze attive già note purché presentino aspetti innovativi:

FORMULATO COMMERCIALE

PRINCIPIO ATTIVO

CAMPO D'IMPIEGO

Acanto, DuPont

a base di Pyraclostrobin

fungicida per la difesa del frumento.

Caranto, Basf

a base di Mentconazolo

fungicida per la difesa del frumento.

Tiptor Ultra, Syngenta

a base di Difenoconazolo e Tebuconazolo

fungicida per la difesa del frumento.

Retengo Plus, Basf

a base di Piraclostrobin ed Epossiconazolo

fungicida per la difesa del mais.

Enervin Duo, Basf

a base di Ametoctradina e Dimetomorf

fungicida per la difesa delle orticole.

Enervin Top, Basf

a base di Ametoctradina e Metiram

antiperonosprico per la vite.

Forum Top, Basf

a base di Dimetomorf e Metiram

antiperonosprico per la difesa di vite, patata, pomodoro.

Sanblight, Scam

a base di Amisulbron e Mancozeb

antiperonosporico per vite e patata.

Amilo-X, Intrachem, Bacillus amiloliquefacens

azione sia fungina sia antibatterica.

Flint Max, Bayer

a base di Trifloxistrbin e Tebuconazolo

fungicida per pomacee e drupacee

Geoxe, Syngenta

a base di Fludioxinil

antibotritico per vite, melo e pero.

Takumi, Certis

a base di ciflufenamid

antioidico per cucurbitacee e solanacee.

Movento, Bayer

a base di Spirotetramat

aficida per fruttiferi e vite.

Voliam Targo, Syngenta

a base di Clortaniliprole ed Abamectina

insetticida per fruttiferi e orticole.

Luzindo, Syngenta

a base di thiametoxan e clortaniliprole

insetticida per vite, pesco, nettarino, albicocco.

Adress, Syngenta

a base di Lufenuron

esca insetticida contro la mosca mediterranea.

Santana, Sumitomo

a base di Clotianidin

per il controllo della diabrotica e degli elateridi del mais.

Alla luce di quanto detto è quindi opportuno prestare attenzione ai prodotti che sono presenti nei magazzini per sapere se sono fra quelli revocati perché saranno impiegabili solo entro una certa scadenza. Altrettanta attenzione è necessaria al momento dell’acquisto dei prodotti per sapere se, in caso di non utilizzo o di rimanenze, saranno impiegabili anche nella prossima annata o al contrario lo saranno solo per quella in corso. Fonti: Floriano Mazzini, Informatore Agrario, 8/2012 - Creso, Frutticoltura sostenibile in Piemonte, 2012 Per ulteriori informazioni: Ufficio Tecnico Frutticolo, salu.frutta@confagricolturacuneo.it. , L’Agricoltore cuneese N. 05 • giugno 2012

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Il mercatino dell’agricoltore

Richiesta di pubblicazione annuncio gratuito

Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.

Data ...........................................................................Firma .......................................................................................................................................................... La pubblicazione degli annunci è gratuita e riservata ai soci dell’Unione Provinciale Agricoltori. Per informazioni telefonare allo 0171/692143.

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VARI Verso fine luglio disponibili cuccioli di border collie Cell. 328/0704547 Regalo due cuccioli di pastore maremmano bianco Tel. 0172/742054 (ore serali) F.lli Piemontesi eseguono lavori di intonaco (trabucant), prezzi modici Cell. 334/2323917 oppure 340/7751772

MATRIMONIALI Vedova 56enne, abitante provincia di Cuneo. Desidero frequentare un uomo semplice, senza tante pretese, che mi voglia veramente bene. No avventure, sì a relazione seria e duratura Cell. 331/3814725 Per convivenza e futuro matrimonio, conoscerei uomo di circa 45-55 anni. Ho da poco passato la quarantina, sono una signora ordinata, onesta e sincera, vedova da 4 anni Cell. 345/5741369 Mi sono lasciata con il mio ragazzo da un anno e adesso ho paura a fidarmi. Vorrei ancora credere nell’amore. Lavoro in azienda agricola, 31 anni, non bellissima ma carina. Cerco uomo max 45enne. No avventure Cell.329/7461203 Vedova 63enne, buona forma fisica, ottima presenza, automunita, attiva, buone condizioni economiche, conoscerei uomo di età adeguata per seria relazione. No maleducati Cell. 329/0333853 Sono una ragazza del cuneese, ancora da sposare, alta 1,68, capelli e occhi castani, buona presenza, timida, non interessata alle avventure. Cerco ragazzo piemontese di circa 40 anni, celibe o vedovo. No separati Cell. 346/6146242

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