POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB/CN - ANNO XII - N. 08•2014 - NOVEMBRE 2014 - CONTIENE I.P.
N. 08 • 2014
U N I O N E P R O V I N C I A L E A G R I C O L T O R I
Venerdì 28 novembre inaugurazione nuova sede a Cuneo e convegno a Borgo San Dalmazzo
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Sommario
Se le priorità sono incerte, il caos Tasi no Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo
L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Direzione e amministrazione: Unione Provinciale Agricoltori Via Caccia, 4 12100 - Cuneo Tel. 0171/692143 Fax 0171/698629 cuneo@confagricoltura.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Chiuso in redazione il 06/11/2014 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36
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i questo passo, noi agricoltori e cittadini, come minimo smarriamo la bussola. Stando ai dibattiti che ogni giorno, in questo periodo, riempiono telegiornali, giornali e talk show televisivi, infatti, due delle priorità più urgenti sarebbero: l'abolizione (o superamento) dell'Articolo 18 e l'estensione dei diritti alle coppie dello stesso sesso. Ammesso che entrambe sono tematiche di una certa importanza, siamo sicuri che rappresentino anche quel carattere d'urgenza per definirle priorità? Noi crediamo di no. Anche perchè su altri fronti tutto rimane uguale a prima. Anzi. Un esempio su tutti la burocrazia legata al pagamento della Tasi, la Tassa sui Servizi Indivisibili, la cui prima rata scadeva lo scorso 16 ottobre. Coloro che si sono presentati ai nostri sportelli e ai Caf Confagricoltura per pagare l’imposta hanno versato cifre nell’ordine di pochi euro, per lo più sotto i dieci, a fronte di calcoli complessi imposti dal sistema.
Occorre poi considerare l’elevato costo in termini burocratici e di tempo sottratto alle operazioni in azienda che tale adempimento ha prodotto a carico degli imprenditori: in molti casi tale importo è stato superiore all’entità del tributo stesso. Si resta dunque perplessi di fronte ad un sistema che continua a non tenere in considerazione gli interessi dei cittadini e, quindi anche delle aziende. Il sistema di pagamento della Tasi, previsto in autoliquidazione, non ha per nulla funzionato bene. La giungla di aliquote, detrazioni, esenzioni, nonché differenti rate di versamento di imposta ha causato un generale clima di confusione nei sistemi di pagamento in cui, come sempre, sono stati i contribuenti a farne le spese".
IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO
LATTE
Il 28 novembre doppio evento Confagricoltura 4
Su la produzione, giù i consumi
POLITICA AGRICOLA COMUNE
ZOOTECNIA
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Greening e premi Pac: come calcolarli
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Nonostante tutto, la Piemontese tiene
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Dentro la norma
7
Una 'casa' tutta per la Piemontese
17
Incontri di successo sul territorio
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CASTANICOLTURA / CORILICOLTURA
Le sanzioni
8
Castagne, annata non omogenea
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Buone notizie dalla lotta al Cinipide
18
Nocciole: buone opportunità per chi investe
18
CONTRATTO DI RETE Credito di imposta per l'innovazione
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CEREALICOLTURA
L'INTERVISTA Armando Cordero, enotecnico d'esperienza
11
Per il mais smentite le previsioni
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A TUTTO CAMPO
CONFAGRICOLTURA NEWS
Legge di Stabilità, prime impressioni 12
Vini in vetrina con l'Anga di Cuneo
20
Fotovoltaicio, via alle norme Spalmaincentivi
Confagricoltura Cuneo è su Facebook
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12
Rinnovato il CCNL operai agricoli 13
IL TECNICO IN VIGNETO
TURISMO RURALE
Drosophila su vite, attenzione massima
Agriturismi più forti del maltempo
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LE NOSTRE AZIENDE A Costigliole un Quagliano da 'Douja d'or'
INSERTO TECNICO
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Sicurezza macchine agricole, bando Inail
I
IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
Prezzi delle uve: trovato l'accordo
II
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Nuove regole per il patentino fitofarmaci
III
Eima 2014: vetrina delle attrezzature agricole 26
Cosa sono le malattie professionali
IV
La punta di 'Diamant' delle testate Capello
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L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
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In primo piano
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Un doppio evento Confagricoltura
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VENERDÌ 28 INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE A CUNEO E GRANDE CONVEGNO A NAVÌZE-TE DI BORGO SAN DALMAZZO
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di Paolo Ragazzo
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Venerdì 28 novembre gli associati sono tutti invitati all'inaugurazione della nuova sede di Confagricoltura a Cuneo in via Caccia 4 e al convegno "Agricoltura: protagonista dell'economia e dell'alimentazione di domani" a Borgo San Dalmazzo
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è un luogo, c’è un tempo, c’è un’idea. Così recita lo slogan scelto dalla Confagricoltura di Cuneo per accompagnare il doppio importante appuntamento in programma venerdì 28 novembre, quando al mattino alle 9,30 avrà luogo l’inaugurazione ufficiale della nuove sede provinciale dell'associazione, in via Bruno Caccia 4, 6, 8 a Cuneo, seguita alle 11 dal convegno “Agricoltura: protagonista dell'economia e dell'alimentazione di domani”, presso l’hotel Navìze-te di Borgo San Dalmazzo. Ad aprire la giornata sarà il taglio del nastro, con benedizione e visita, della nuova “casa”
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NOVEMBRE
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4 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
Oreste MASSIMINO Presidente Confagricoltura Cuneo
della Confagricoltura provinciale, nel quartiere San Paolo a Cuneo, operativa dallo scorso marzo. A fare gli onori di casa saranno il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino, e il sindaco di Cuneo, nonché neo presidente della Provincia, Federico Borgna. A seguire ci si sposterà tutti al Navìzete di Borgo San Dalmazzo per il convegno. Qui, dopo un intervento introduttivo di Oreste Massimino, avrà luogo la tavola rotonda alla quale prenderanno parte: Gianluca Bagnara, economista specializzato in agribusiness ed economia del territorio, Beppe Ghisolfi, presidente della Cassa di Risparmio di Fossano e vicepresidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), Giuseppe Malfi, direttore SC Dietologia Aso Santa Croce e Carle di Cuneo, e Alberto Cirio, europarlamentare membro della commissione Agricoltura
UE. A tirare le conclusioni sarà invece Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura. Modererà l’incontro Mario Benedetto, direttore area Comunicazione di Confagricoltura. “In un momento così cruciale per l’agricoltura italiana, con l’avvio della nuova Pac e i tanti fronti aperti a livello nazionale e locale, abbiamo deciso di riunire alcuni ospiti illustri per chiedere il loro contributo sul futuro dell’agricoltura in Italia e, contestualmente, in provincia di Cuneo, uno dei territori più agricoli del nostro Paese - spiega Oreste Massimino -. In particolare, proveremo ad analizzare quale sarà il ruolo, sempre maggiore, del mercato negli equilibri agricoli, chiederemo in che modo gli istituti di credito possono favorire il rilancio del settore, faremo luce sulle interconnessioni tra agricoltura, alimentazione e benessere e capiremo meglio in che modo l’Europa determina e influenza le linee di sviluppo del comparto primario”. Per informazioni e adesioni telefonare allo 0171/692143, mentre per organizzare bus e servizi transfer rivolgersi ai rispettivi uffici di zona.
Alle 9,30 il taglio del nastro della nuova sede a Cuneo
Alle 11 il convegno al Navize-te di Borgo San Dalmazzo
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L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
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Politica Agricola Comune
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Greening e premi Pac: come calcolarli
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I NUOVI VINCOLI SONO GIÀ OPERATIVI STANTE IL PERIODO CONTINGENTE DELLE SEMINE: ECCO TUTTO CIÒ CHE GLI IMPRENDITORI AGRICOLI SONO TENUTI A RISPETTARE L’Italia, così come richiesto da Confagricoltura, ha deciso di applicare il greening in modo proporzionale al valore del premio base. Calcolo ipotetico:
(premio base : 0,58) x 0,3 =
€ greening
Il premio base si calcola partendo dal pagato aziendale 2014 moltiplicato per un coefficiente pari a 0,58. Il risultato va diviso per gli ettari dichiarati nel 2015. Una volta ottenuto il risultato del premio base, la componente di greening si ottiene dividendo il premio base per 0,58. Il risultato ottenuto va moltiplicato per 0,3 (il 30% del premio nazionale va destinato al greening così come imposto dall’Ue a tutti gli Stati membri).
Esempio: un’azienda che possiede titoli base Pac del valore di 200 €/Ha, riceverà dall’applicazione del greening, un premio aggiuntivo di altri 103 €/Ha, portando gli aiuti ad un totale di 303 €/Ha: (200€ : 0,58) x 0,3 = 103€
I TRE IMPEGNI DEL GREENING
A fronte del riconoscimento dell’aiuto, agli agricoltori vengono richiesti tre impegni: 1) la diversificazione dei seminativi; 2) il mantenimento dei prati permanenti; 3) la creazione di aree a interesse ecologico (Efa). Gli obblighi derivanti dal pagamento verde non si applicano alle colture permanenti ed alle colture arboree (che sono greening per definizione), ma solo alle superfici a seminativo, come non si applicano anche alle aziende agricole che operano in regime di agricoltura biologica (sulla superficie bio), perché ritenute già adeguate dal punto di vista ambientale, pur percependo il pagamento del greening.
U LT I M A O R A
Definito il periodo di riferimento per la diversificazione delle colture
Importanti i cambiamenti imposti dalla nuova Pac
È stato fissato, ai fini del calcolo delle quote delle diverse colture per l’adempimento greening della diversificazione delle colture, il periodo di riferimento in cui verificare quale, in caso di doppia coltura, sia da considerarsi la coltura principale. Il periodo di riferimento entro il quale fare la verifica è stato definito dal 1° aprile al 9 giugno dell’anno di presentazione della domanda. La coltura principale - da dichiarare quindi nel piano colturale - è quella che occupa la superficie interessata per il periodo più a lungo. Pertanto, ne consegue che in caso di orzo o frumento seguito da soia o mais la coltura principale è il cereale autunno vernino, come anche nel caso di erbaio di loiessa seminato in ottobre e raccolto ai primi di maggio, seguita da mais o soia, la coltura principale sia la loiessa. In entrambi i casi sono le colture che rimangono più a lungo sulla superficie interessata.
6 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
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on questo numero del giornale iniziamo ad entrare nel merito della riforma della nuova Pac 2014-2020, l'insieme di misure europee fondamentali per il settore primario, che assegna all’Italia 52 miliardi di euro come da periodo di programmazione. Circa 27 miliardi di euro sono a disposizione del nostro Paese per gli aiuti diretti del 1° Pilastro (Pagamenti diretti), completamente finanziati dall’Europa. Per le misure del 2° Pilastro (Sviluppo rurale) sono previsti investimenti per 21 miliardi di euro, stanziati per metà da Fondi europei e per metà da una quota nazionale. A questi va aggiunta una quota relativa ai finanziamenti dell’Ocm di circa 4 miliardi di euro. Stante il periodo contingente alle nuove semine, da effettuarsi secondo quanto contenuto proprio all’interno della nuova riforma Pac, affrontiamo in questa prima puntata il tema del greening, una vera novità della Pac, che rientra nel cosiddetto processo di inverdimento del sostegno all’agricoltura. Una nuova forma di aiuto che porterà importanti cambiamenti nel comportamento di tante aziende agricole, soprattutto in quelle intensive di pianura. Le regole del greening devono essere rispettate da tutti coloro che riceveranno aiuti diretti. Alla luce delle nuove regole, è bene che gli agricoltori pianifichino la semina, ripartendo adeguatamente le colture e verificando di dedicare la superficie ad Efa (Ecological focus area) ove necessario, in modo da poter cogliere i vantaggi offerti dal greening e non rimanere penalizzati da tale provvedimento. A partire dal 2017, infatti, chi non dovesse adeguarsi, oltre a perdere la componente verde, vedrebbe decurtato anche il pagamento di base.
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di Gilberto Manfrin
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DIVERSIFICAZIONE DEI SEMINATIVI
La diversificazione colturale si applica sulla base delle superfici coltivate a seminativo e con determinati vincoli. È bene notare che la Pac prevede la diversificazione, vale a dire la coltivazione nel medesimo anno di colture diverse (da non confondere con la rotazione). La diversificazione interessa solo le superfici a seminativo, con i seguenti obblighi: • fino a 10 ettari, nessun obbligo di diversificazione; • da 10 a 30 ettari, obbligo di almeno 2 colture diverse, con la coltura principale che massimo può coprire il 75% della superficie a seminativo; • oltre 30 ettari, obbligo di almeno 3 colture diverse, con la coltura principale che massimo può coprire il 75% della superficie e le due principali che possono coprire al massimo il 95% della superficie a seminativo. Pertanto, alla terza coltura dovrà essere riservata almeno il 5% della superficie.
Esempio: un’azienda con 50 Ha dovrà assicurare almeno 3 colture, la prima non potrà superare i 37,5 ha, le prime due i 47,5 ha, quindi alla terza si dovranno assegnare almeno 2,5 ha.
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>37,5 Ha = 75%
>47,5 Ha = 95% >50 Ha = 100% Perché è necessario diversificare? “Con la nuova Pac, gli obiettivi principali della Comunità europea - spiega Gualtiero Dalmasso - sono volti a favorire una miglior capacità di stare sul mercato da parte delle aziende e una remunerazione ai beni non pagati dal mercato, ma non solo. Per gli agricoltori sarà fondamentale saper affrontare le sfide economiche, ambientali e territoriali, per un’agricoltura sostenibile. Mettere a campo solo una coltura significa peggiorare la qualità dei terreni, obbligare a interventi di diserbo e concimare di più, perché una stessa coltura assorbe sempre gli stessi alimenti e di conseguenza il terreno si impoverisce. Le motivazioni per diversificare, insomma, sono valide”.
DENTRO LA NORMA
Anche i terreni lasciati a riposo sono considerati una diversità colturale Si considerano colture diverse quelle che appartengono a generi botanici diversi ( Triticum e Hordeum , ossia grano e orzo), se appartengono a specie diverse delle famiglie brassicacee, solanacee e cucurbitacee, i terreni lasciati a riposo, erbe o altre piante erbacee da foraggio e la coltura invernale e primaverile, che si considerano differenti anche se sono dello stesso genere (attendiamo indicazione sulla durata minima di coltivazione). Sono escluse dall’obbligo, pur percependo il relativo aiuto: • le aziende i cui seminativi sono occupati per almeno il 75% da foraggere, i terreni lasciati a riposo o combinazione di
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MANTENIMENTO DEI PASCOLI PERMANENTI
Si tratta di un vincolo facile da rispettare. Riguarda le superfici a prato permanente inserite dagli Stati membri nelle zone identificate quali Aree Natura 2000 (Zona a protezione speciale (ZPS) e Siti d’importanza comunitaria (SIC) o altre aree sensibili designate dagli Stati membri, che non potranno essere arate e/o convertite in seminativi. Sono escluse le zone fuori Aree Natura 2000, per le quali previa autorizzazione potranno essere arate.
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tali tipi di impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari; • le aziende la cui superficie agricola è costituita da più del 75% di prato permanente, o altre piante erbacee da foraggio o per la coltivazione di colture sommerse (riso), o una combinazione di tali impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari. • le aziende i cui seminativi non sono stati dichiarati per più del 50% dall’agricoltore nell’anno precedente nella sua domanda di aiuto, se sono coltivati nella loro totalità con una coltura diversa rispetto a quella dell’anno precedente.
AREE A INTERESSE ECOLOGICO
Si tratta dell’obbligo più diffuso e anche contestato: le aziende agricole con più di 15 ettari a seminativo dovranno infatti destinare almeno il 5% della superficie a seminativo a aree a interesse ecologico (EFA), ovvero a aree con valenza prettamente ambientale. Tra le aree che possono valere come focus ecologico, il nostro Paese ha deciso di inserire di fatto tutte quelle indicate nel regolamento europeo di riferimento (Art. 45 del reg. 639/14), quindi: • Terreni lasciati a riposo • Terrazzamenti • Elementi caratteristici del paesaggio (es. siepi e fasce alberate con larghezza fino a 10 m, alberi isolati con diametro chioma superiore ai 4 m, alberi in filari con chioma diametro maggiore di 4 m, spazio tra le chiome non oltre i 5 m, ecc.)
La nuova Pac avrà effetti anche sui pascoli permanenti
• Fasce tampone lungo i corsi d’acqua, comprese le fasce tampone occupate dai prati permanenti • Fasce lungo zone periferiche di foreste • Superfici con bosco ceduo a rotazione rapida (con ciclo produttivo inferiore a 8 anni) • Superfici oggetto di imboschimento con il PSR (es. misura H e Misura 221) • Superfici con colture azotofissatrici (coefficiente pari a 0,7 per Ha). L’Italia ha stabilito di includere, generalmente quasi tutte le leguminose a scopo agrario, fra cui la soia, l’erba medica, il pisello, il fagiolo e i trifogli. “Certo la possibilità di seminare colture azotofissatrici sarà l’alternativa più gettonata dagli imprenditori agricoli - spiega Gualtiero Dalmasso -. La Comunità europea però, pur lasciando scegliere tra le varie opzioni, ha imposto dei fattori di ponderazione per cui un ettaro coltivato ad azotofissatrici non avrà lo stesso valore di un ettaro lasciato a riposo”.
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INCONTRI DI SUCCESSO
FATTORI DI CONVERSIONE E PONDERAZIONE Per il calcolo delle superfici destinate a EFA verranno usati fattori di conversione e ponderazione ad esempio: 1 mq di riposo = 1mq di EFA 1 mq di azotofissatrici (soia) = 0,7 mq di EFA 1ml di bordo campo con fattore ponderazione 1,5 e fattore di conversione 6 = 9 mq di EFA Sono escluse da questo adempimento, pur percependo il relativo aiuto: • le aziende i cui seminativi sono occupati per almeno il 75% da foraggere; • terreni lasciati a riposo; • colture leguminose; • combinazione di tali tipi di impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari; • le aziende la cui superficie agricola è costituita da più del 75% di prato permanente, o altre piante erbacee da foraggio o per la coltivazione di colture sommerse (riso), o sottoposta ad una combinazione di tali impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari.
La nuova Pac spiegata a oltre 700 imprenditori Un successo gli incontri che la Confagricoltura di Cuneo ha organizzato sul territorio provinciale tra la fine del mese di settembre e ottobre per approfondire i temi della Pac 2014-2020. Circa 700 le presenza registrate a Savigliano, Lagnasco, Cuneo, Villafalletto, Grinzane e Mondovì. “L’esigenza di dare risposte certe ai nostri imprenditori è stata premiata da un’affluenza elevata. Le risposte precise date dai nostri tecnici hanno chiarito temi non sempre di facile comprensione” - ha affermato Roberto Abellonio, direttore della Confagricoltura Cuneo -. “Gli imprenditori hanno manifestato notevole interesse soprattutto relativamente alla parte del greening - aggiunge Gualtiero Dalmasso, responsabile del Caa di Confagricoltura Cuneo -, stante anche il periodo contingente alle nuove semine, da effettuarsi secondo quanto contenuto proprio all’interno della nuova riforma Pac”.
Cuneo
SANZIONI
Dal 2017 previsti tagli anche sui pagamenti base Le sanzioni amministrative sono proporzionali e graduate in funzione della gravità, della portata, della durata e della ripetizione dei casi di inadempimento interessati. domanda
importo sanzioni
greening
2015
0%
NO
2016
0%
NO
2017
-20% del pagamento greening sul PB
NO
2018
-25% del pagamento greening sul PB
NO
Grinzane
Mondovì
A N T I C I P I PA C
Slitta l'acconto sul 2014, dubbi sulle percentuali di pagamento Il ministro delle Politiche agricole Martina ha annunciato che Agea erogherà anticipi Pac per 1,4 miliardi di euro. Per quanto riguarda il Piemonte, che non si avvale dell’organismo pagatore nazionale (avendo istituito Arpea) l’anticipo comunitario Pac 2014 - così come nel resto d’Italia - verrà erogato nella misura del 45% per i titoli e del 50% per l’articolo 68. Il pagamento di Arpea del saldo della domanda unica 2013 dovrebbe essere giunto a fine ottobre, mentre solo in questi giorni la stessa Arpea dovrebbe provvedere alla liquidazione dell’acconto domanda unica 2014. Il condizionale però è d'obbligo:"Per quest’ultima operazione - fa notare Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa di Confagricoltura Cuneo -, Arpea potrà utilizzare 59 milioni e 500mila euro, che tuttavia potrebbero non essere sufficienti”.
8 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
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Contratti di rete
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Credito d'imposta per investire nell'innovazione
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CONTINUA IL VIAGGIO TRA I VANTAGGI E LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DAI CONTRATTI DI RETE NEL MONDO AGRICOLO di Ilaria Blangetti
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ra le tante opportunità offerte dai contratti di rete c'è anche quella di ottenere un credito d'imposta utile per acquistare macchinari che possano innovare il sistema produttivo. Le reti d'impresa vogliono così premiare il ricorso alle tecnologia da parte delle aziende agricole. Il credito d'imposta è stato pensato al fine di incentivare la creazione di nuove reti di impresa oppure lo svolgimento di nuove attività da parte di reti di impresa già esistenti. Alle imprese riunite in rete, che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, oltre alle piccole e medie imprese che producono prodotti agroalimentari, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del 40%
I vantaggi del credito di imposta
delle spese per i nuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera. Il credito d'imposta non può superare i 400 mila euro, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 e nei due successivi. Il credito di imposta sarà poi indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta per il quale è concesso, ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione. Un decreto ministeriale disciplinerà poi come il credito d'imposta debba essere erogato: condizioni, termini e modalità d'applicazione. Per le grandi imprese agricole il credito di imposta si applicherà nell’ambito del regime de minimis: per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli entro i 200 mila euro e per quelle di produzione primaria entro i 15 mila euro.
Nuovi Prodotti
Nuove Tecnologie E INNOVAZIONE COMPETITIVITÀ
Va indicato nella dichiarazione dei redditi
Nuove Pratiche
Nuovi Processi Credito di imposta nella misura del 40%
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È utilizzabile esclusivamente in compensazione
Il contratto di rete
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partire dallo scorso numero de 'L'Agricoltore Cuneese' abbiamo iniziato a descrivere nel dettaglio alcune caratteristiche dei contratti di rete. Dopo aver parlato, nel numero di ottobre, di assunzioni congiunte (1) e della possibilità di formalizzare il contratto on-line (2) ora ci occuperemo del credito d'imposta (3). La Confagricoltura è tra i principali sostenitori delle reti d'impresa come strumento di innovazione per le aziende agricole. Il contratto di rete rappresenta una libera aggregazione tra imprese, anche di diversi settori, che permette di perseguire obiettivi strategici di innovazione e di competitività, senza dover procedere a fusioni o incorporazioni in un unico soggetto. La rete può essere istituita da due o più imprese, anche tra aziende situate in territori diversi, di differente natura giuridica o operanti in settori merceologici diversi. Unico obbligo, tutti i partecipanti devono essere iscritti al Registro delle Imprese.
L'intervista
"Dalla vendemmia vini corretti, giusti" ARMANDO CORDERO, ENOTECNICO DI GRANDE ESPERIENZA E TALENTO, SPIEGA QUANT'È SUCCESSO IN VIGNA QUEST'ANNO E QUALI VINI SI AVRANNO IN CANTINA di Beppe Malò
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hi meglio di Armando Cordero potrebbe descrivere pregi e difetti della vendemmia attualmente in fase di vinificazione. Classe 1929, Armando Cordero è un enotecnico di grandissima esperienza messa al servizio di un talento raro. Ha girato il mondo lavorando per molti anni in Brasile per la Calissano, in Belgio, in tutte le regioni italiane a vocazione enologica curando le vigne e i vini delle più importanti aziende italiane. È stato per molti anni enotecnico della Franco Fiorina e dal 1980 è presidente della Commissione regionale di degustazione per il Barolo e il Barbaresco Docg. La sua, come amano affermare i suoi tanti amici, è una vita da enotecnico giramondo e innamorato del vino. "La premessa circa la valutazione di questa vendemmia - spiega - è che a giugno e luglio quasi nessuno era disposto a scommettere su questa annata. Ha piovuto molto e l'estate quasi non si è vista. Se le cose sono poi andate diversamente, lo dobbiamo prima di tutto alla straordinaria capacità di adattamento e risposta che hanno i nostri vitigni. Poi non dobbiamo dimenticare che, specialmente nella zona del Nebbiolo, ci sono state delle grandinate sporadiche, ma in grado di fare selezione. E che le frequenti piogge hanno complicato parecchio la lotta alle ampelopatie e ai tecnici che dovevano prevedere i trattamenti antiparassitari". Pare dunque di capire che il 2014, prima di tutto, è stata un'annata agraria complessa e insidiosa. "Si potrebbe dire - riprende Cordero - che è stata un'annata e poi una vendemmia "alla moda di una volta". Negli anni '70 e '80 queste condizioni erano frequenti, anzi quasi la norma. Ma erano anni molto diversi: in vigna l'obiettivo era la quantità, dal momento che i viticoltori vendevano le uve ai vinificatori. Oggi, l'obiettivo è
raggiungere la qualità in vigna, che si ottiene con il diradamento dei grappoli e molte altre tecniche colturali. Questa è stata un'annata con basse rese, sia per il clima, sia per i diradamenti". Possiamo quindi dire che il calo della quantità ha bilanciato le condizioni più difficili? "Siamo passati per dieci anni di vendemmie implicitamente di grande qualità. Vendemmie palesemente prive di incognite. Quest'anno chi ha lavorato bene in vigna ha portato in cantina uve con le quali si potrà lavorare bene. Non credo che il 2014 sarà un'annata per grandi millesimi o riserve. Ma sarà una decorosa base di partenza per vini, potremmo anche dire "finalmente", non più estremi. Vini da bere e non da consegnare alla mitologia. Come una volta". Una considerazione questa che potrebbe far sollevare qualche sopraciglio. Che ne dice? "Dico che tornare a bere un Dolcetto con le caratteristiche del Dolcetto è una bella cosa. Questa vendemmia sta producendo vini "giusti", corretti, coerenti e non così "estremi" come nel recente passato. Direi che questa è stata la vendemmia più difficile degli ultimi 12
anni. Ci siamo abituati troppo bene e una stagione - tutto sommato - ampiamente normale, suscita perplessità piuttosto inconsistenti". Promossi e bocciati di questa vendemmia? "Non ci sono bocciati. Specialmente i vini bianchi come Arneis, Favorita, Chardonnay e Moscato daranno ottime soddisfazioni. Il Dolcetto avrà minore gradazione, ma un profilo sensoriale molto interessante. Col 30% di produzione in meno, le uve sono comunque di buona qualità. Discorso analogo si può fare per il Barbera. I Nebbioli hanno avuto una maturazione fenolica molto buona a garanzia di potenziali belle soddisfazioni. Sul versante del Barolo, purtroppo, il differenziale è rappresentato dalla grandine. Dove le vigne non sono state colpite la vendemmia è stata buona. Diciamo che avremo ottimi Nebbioli, Barbareschi di buon livello così come i Baroli prodotti da uve raccolte dove la grandine ha risparmiato i filari". Quante stelle si possono assegnare a questa vendemmia? "Troppo presto per dirlo. Personalmente parlerei di una buona vendemmia in generale e ottima in zone molto limitate".
Armando Cordero, premiato col Diploma di Benemerenza dall'ordine dei Cavalieri di S. Michele del Roero
L’Agricoltore cuneese N. 07 • NOVEMBRE 2014
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A tutto Rubrica campo
Legge di Stabilità: prime impressioni CONFAGRICOLTURA MODERATAMENTE SODDISFATTA MA CRITICA I TAGLI AI FONDI PER L'EXPORT E AI PATRONATI di Enzio Isaia
“E
sprimiamo una generale condivisione della filosofia di fondo che connota la manovra approvata dal Consiglio dei Ministri, che prevede misure di riduzione delle tasse senza chiedere ulteriori sacrifici alle imprese”. Cosi Mario Guidi, presidente di Confagricoltura commenta le misure contenute nella Legge di Stabilità. LE MISURE PREVISTE Relativamente alle misure per il comparto agricolo e agroalimentare, sulla base dei primi testi circolati, c’è particolare apprezzamento per il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il triennio 20152017. Positivo anche il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale destinato a far fronte ai danni alle produzioni causate dai cambiamenti climatici e la decisione di procedere ad un accorpamento degli enti agricoli operanti nella ricerca e nella sperimentazione. LA CONFAGRICOLTURA VIGILA L’auspicio è che le coperture finanziarie previste vengano effettivamente rispettate. Confagricoltura seguirà attivamente l’iter parlamentare della legge, intervenendo dove necessario, come sul mancato stanziamento dei fondi per l’export. MANCANO I FONDI PER L'EXPORT “L’agroalimentare, con un valore delle esportazioni di 33 miliardi di euro nel 2013 (+6% rispetto al 2012) e un incremento dell’1,9% nel primo trimetre del 2014 – dice Confagricoltura – è la voce che cresce di più dell’export del nostro Paese, di cui rappresenta ormai quasi il 10% e molte sono ancora le possibilità di sviluppo. Aumentare l’export agroalimentare è una delle grandi opportunità che ha l’Italia per crescere in una situazione di stagnazione dei consumi interni. Confidiamo che dell’importanza dei fondi per favorire le esportazioni si tenga conto nel corso dell’iter parlamentare del provvedimento, anche perché non prevedere da subito le risorse per la politica di internazionalizzazio-
ne causerebbe una battuta d’arresto”. LA DELUSIONE DELL'ANGA L'Anga è profondamente delusa, invece, per lo stralcio dal Ddl Stabilità dei fondi per i giovani agricoltori. La decisione è stata assunta dalla Commissione Bilancio della Camera. “Con un tratto di penna - dice il presidente dei giovani di Confagricoltura Raffaele Maiorano - si sono cancellate misure importanti che potevano favorire quel ricambio generazionale su cui c’è l’impegno del ministro Martina e fronteggiare la frammentazione del tessuto imprenditoriale agroalimentare. Anche se siamo consapevoli che si è trattato di un errore tecnico, il nostro rammarico è che non siano state fatte a monte le necessarie verifiche. Ci attendiamo ora che i fondi vengano sbloccati rapidamente, superando ostacoli e vincoli, attraverso opportuni provvedimenti”. GASOLIO AGRICOLO La legge di stabilità prevederebbe anche l’incremento delle accise sul gasolio agrico-
Il Parlamento è al lavoro per l'approvazione
lo, dal 22 al 26,5 per cento della tassazione ordinaria, con conseguenze sull’intera filiera agricola. Confagricoltura è impegnata a scongiurare un tale provvedimento che si abbatterebbe sulle aziende del comparto. TIMORI PER I TAGLI AI PATRONATI Da Confagricoltura Cuneo arrivano infine preoccupazioni per una possibile riduzione dei fondi agli operatori dei patronati. La manovra di bilancio, infatti, prevede per il 2015 un taglio del 30% (circa 150 milioni di euro) del Fondo Patronati che vuol significare minori servizi ai cittadini. “Per i patronati si tratterebbe di una stangata che pregiudicherebbe l’attività di assistenza e di tutela che questi istituti offrono in forma gratuita anche in provincia di Cuneo a migliaia di cittadini e cittadine in materia previdenziale e socio-assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni”, dicono dall’associazione agricola cuneese.
F O T O V O LTA I C O
Via alle norme dello 'Spalma Incentivi' Sono state oltre 200 le aziende che hanno sottoscritto l'azione legale di Confagricoltura volta a impugnare le disposizioni introdotte dall’art. 26 del D.L. n. 91/2014 relativo alla riduzione sulle tariffe incentivanti dell’elettricità prodotta degli impianti fotovoltaici. Un'azione che non ha però impedito il via libera ai tre decreti attuativi delle norme 'Spalma Incentivi' contenute nel Decreto. Il primo decreto si occupa della rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia prodotta da fonti diverse dal fotovoltaico. La norma consente ai produttori alle prese con operazioni di rifacimento o ripotenziamento di ottenere un incentivo prolungato di sette anni, ma più basso. Il secondo decreto rivede l’erogazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici. Ai produttori ogni anno è garantito un acconto pari al 90%, calcolato sulla produttività effettiva dell’anno precedente. Il saldo viene invece erogato entro 60 giorni dall’invio delle informazioni sulla produzione effettiva dell’anno in corso, comunque non oltre il 30 giugno dell’anno successivo. Nel terzo decreto viene infine trattata la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza maggiore di 200 Kw. Si tratta dell’”opzione b” dello Spalma Incentivi che era rimasta senza attuazione, lasciando gli operatori in un clima di incertezza. Ricordiamo infatti che il Decreto Competitività ha dato ai proprietari di impianti fotovoltaici di potenza nominale superiore a 200 kW tre alternative: a) erogazione per 24 anni della tariffa, ricalcolata secondo percentuali di riduzione indicate nell’allegato 2 al Decreto Competitività; b) incentivo erogato in 20 anni e rimodulato secondo modalità da individuare entro il 1° ottobre 2014 con DM dello Sviluppo Economico; c) tariffa erogata in 20 anni e ridotta, per il periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla potenza dell’impianto. Il decreto prevede che gli operatori comunichino la propria scelta al GSE entro il 30 novembre e che, in caso contrario, venga applicata automaticamente la terza opzione. Con l’approvazione del decreto, i proprietari degli impianti hanno quindi tutti gli elementi per poter effettuare la scelta.
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Rinnovato il CCNL operai agricoli LA CONFAGRICOLTURA DI CUNEO MOSTRA QUALCHE PERPLESSITÀ SUL SISTEMA CHE REGOLA LA CONTRATTAZIONE
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ercoledì 22 ottobre è stato firmato a Roma presso Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura, l’accordo per il rinnovo del CCNL operai agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2014-2017. A darne l’annuncio Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, sottolineando “il senso di responsabilità che ha qualificato l’intera trattativa, sia da parte dei sindacati dei lavoratori sia da parte delle Organizzazioni datoriali, nonostante le difficoltà che, a livello generale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”. Soddisfazione è stata dunque espressa dal presidente dell’Organizzazione dei datori di lavoro agricolo “per la chiusura di un importante contratto che interessa oltre 200.000 imprese e più di 1 milione di
lavoratori”. L’aumento retributivo previsto è del 3,9 per cento ed è ripartito in due tranche. Si tratta di un aumento che cerca di coniugare l’esigenza di salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori con quella di mantenere un costo del lavoro sostenibile per l’impresa. Particolarmente rilevanti le novità introdotte in materia di orario di lavoro finalizzate ad ampliare sensibilmente la possibilità per imprese e lavoratori di ricorrere all’orario modulare e allo straordinario per la gestione dei picchi di lavoro che caratterizzano il settore agricolo. Sono state inoltre definite linee guida per favorire l’erogazione a livello territoriale di elementi retributivi legati all’aumento della produttività, dell’efficienza, della
qualità del lavoro. Si tratta di un importante strumento per modernizzare l’organizzazione del lavoro e, al contempo, incentivare i prestatori di lavoro. Da Cuneo tuttavia il direttore di Confagricoltura Roberto Abellonio muove qualche perplessità circa questo nuovo accordo: "L'aumento del 3,9% per la provincia di Cuneo è molto difficile da sopportare, specialmente per alcuni settori (frutta e zootecnia ad esempio) caratterizzati da un forte impiego di manodopera e che quest’anno hanno sofferto particolarmente la crisi”.
200.000
1 3,9 le imprese interessate
%
milione
i lavoratori coinvolti
L’aumento retributivo previsto ripartito in due tranche
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Turismo rurale
Agriturismi più forti del maltempo LE PRESENZE ESTIVE NELLE STRUTTURE DELLA GRANDA SONO POSITIVE, IN LINEA CON QUELLE NAZIONALI
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onostante crisi e maltempo tiene il lavoro degli agriturismi della Granda. I dati relativi alle presenze estive 2014 nelle strutture della Provincia sono infatti in linea con quelle nazionali. Rispetto ad altri settori, inoltre, il turismo rurale ha registrato performance migliori. La domanda è stata complessivamente stabile, con una crescita – su tutto il territorio nazionale – di quella estera tra l’8 e il 10% e un lieve calo (tra il 3 e il 5%) di quella interna. I COMMENTI DI AGRITURIST “La stagione degli agriturismi in Provincia ha purtroppo seguito un po’ le orme dell’andamento climatico - commenta Valter Roattino, presidente Agriturist Cuneo -. Le instabili condizioni climatiche aggiunte al difficile momento economico hanno fatto registrare cali nella ricezione, diciamo però che rispetto ad altri settori turistico-ricettivo e ad altri comparti similari, l’agriturismo ha tenuto. Non è andata benissimo, ma non possiamo neanche essere pessimisti. Appare sempre più chiaro, però, come la pura attività enogastronomica non basti più per restare competitivi sul mercato: le strutture che riescono a mettere a disposizione degli ospiti attività collaterali hanno risultati migliori, specie con i turisti stranieri. Per stare sul mercato bisogna imparare a diversificare, ad offrire un ventaglio più ampio di opportunità al
turista attraverso proposte ricreative e tempo libero”. “La maggioranza degli agriturismi italiani - ha spiegato il presidente nazionale di Agriturist Cosimo Melacca - è riuscita a veicolare con successo l’attività agricola, che è comunque la caratteristica prevalente delle strutture, ‘offrendola’ al turista e facendola conoscere ed apprezzare. I dati del settore dimostrano che, nonostante la difficile congiuntura economica, l’agriturismo ha ampie opportunità di crescita. Basti pensare che offre oltre 200 mila posti letto, occupati per più del 50%, con oltre un milione e mezzo di arrivi, per 6.000.000 di notti. I 385.000 posti-tavola nei ristoranti agrituristici (10.700), hanno registrato il pieno, soprattutto nelle due settimane centrali di agosto”. LE CARATTERISTICHE DEI CLIENTI A preferire le vacanze in campagna sono soprattutto le coppie, di tutte le età, e le famiglie con bambini piccoli, attirate dalla competitività dalle aziende agrituristiche, che non hanno aumentato i prezzi, e dalle attività culturali e ricreative offerte. Gli ospiti degli agriturismi non vengono più solo per conoscere le tradizioni agricole, ma per vivere l’esperienza al 100%. L’agriturismo ha il merito di aver contribuito a promuovere l’attenzione sul settore agricolo e sul ‘made in Italy’. Le recenti vacanze estive hanno confermato che hanno soffer-
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2004
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In dieci anni è quasi raddoppiato il numero di agriturismi in Piemonte (Fonte: Centro Studi Confagricoltura su dati Istat)
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to poco la crisi quelle strutture agrituristiche che sono riuscite ad adottare strategie promozionali efficaci, anche avvalendosi di internet, con un alto grado di ritorni per il passaparola e per aver saputo fidelizzare i clienti, grazie all’eccellente qualità dell’accoglienza. Per quanto riguarda le presenze da oltre confine, secondo l’associazione per l’agriturismo fondata nel 1965 da Confagricoltura, gli stranieri, generalmente, hanno prenotato con due/tre mesi d’anticipo, soggiornando, in media, almeno 7 notti. Gli italiani invece, hanno confermato le prenotazioni last minute (2/5 giorni), soggiornando tre giorni.
L'ANALISI
Il numero di agriturismi è in forte crescita L’agriturismo italiano continua a crescere, per numero di aziende e servizi offerti. L’analisi, elaborata dal Centro Studi Confindustria su dati Istat, evidenzia come nel 2013 il numero degli agriturismi in Italia è aumentato del 2,1% rispetto al 2012. Nel solo Piemonte le strutture sono passate dalle 1164 nel 2012 alle 1220 del 2013 registrando un incremento del 4,8%. La ripresa della crescita, su cui ha influito positivamente anche il completamento delle opere finanziate dai Programmi di Sviluppo Regionale, ha consentito nel 2013 l’avvio del 32% di nuove attività. Alloggio e ristorazione rimangono i servizi più diffusi (solo in Piemonte queste aziende hanno registrato un aumento rispettivo del 5,5% e del 4,9%) mentre grande curiosità suscitano intrattenimenti ricreativi e culturali offerti alla clientela a discapito di attività tipiche dell’agriturismo come l’escursionismo, il trekking e le attività didattiche per le scuole. È cambiata anche la distribuzione geografica. Nell’ultimo anno collina e pianura hanno incrementato la loro offerta confermando la tendenza a considerare l’agriturismo non più solo un’attività integrativa per le piccole aziende agricole, ma una vera e propria scelta imprenditoriale. Sensibile anche il dato relativo alle “quote rosa”, la presenza femminile nella conduzione dell’attività agrituristica nel decennio 2004-2013 registra un +2,5%. Valutazioni positive per quanto riguarda la fiducia delle imprese nell’investimento sull’attività con dati che fanno ben sperare.
INSERTO TECNICO
N. 10 • 2014
FEASR
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali
NUOVO BANDO INAIL CON CONTRIBUTI FINO A 50MILA EURO
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Inail ha emesso un nuovo bando per sostenere le micro e piccole imprese agricole, comprese quelle individuali, per l’innovazione tecnologica finalizzata al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. BENEFICIARI Micro e piccole medie imprese, anche ditte individuali, con sede in Italia e iscritte alla Camera di Commercio ed operanti nei settori dell’agricoltura, aventi codice ATECO attività ammissibile da bando. Le imprese devono inoltre essere attive, nel pieno e libero esercizio, essere assoggettate e in regola con il Durc e non aver beneficiato di altri contributi a valere sui bandi Inail 2010, 2011, 2012 o 2013. PROGETTI AMMISSIBILI Acquisto o adeguamento di impianti, macchine o attrezzature per migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alla innovazione tecnologica. SPESE AMMISSIBILI Adeguamento di trattori agricoli o forestale di proprietà per prevenire ribaltamento, installazione di sistemi di ritenzione del conducente, adeguamento ai requisiti di sicurezza. ENTITÀ E FORMA DELL’AGEVOLAZIONE L’entità delle risorse destinate dall’Inail per l’anno 2014 è di complessivi 30 milioni di euro (lo stanziamento ai fini del presente Bando, relativamente al Piemonte, è pari a complessivi 1.857.239 euro). Il contributo, in conto capitale, è erogato fino ad una misura massima corrispondente al 65% dei costi, al netto dell’Iva sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. Il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa non potrà superare l’importo di 50.000 euro. Il contributo minimo ammissibile è pari a 1.000 euro. SCADENZA Dal 3 novembre 2014 e fino alle ore 18 del 3 dicembre 2014 le imprese hanno a disposizione, nella sezione Servizi online, una procedura informatica per inserire la domanda di partecipazione. Per accedere alla procedura bisogna essere registrati sul portale Inail. Per informazioni contattare gli uffici della Confagricoltura Cuneo.
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111.1 sottoazione B Informazione nel settore agricolo
BANDO FRUTTA: AIUTI PER I PRODUTTORI DI PESCHE E SUSINE
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a Regione Piemonte ha deciso di intervenire a sostegno dei produttori di pesche e susine, gravemente danneggiati dalla recente crisi di mercato con un bando per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti di conduzione annuali per le piccole e medie imprese agricole. SCADENZA 13 novembre 2014 BENEFICIARI Possono beneficiare dell’aiuto le piccole e medie imprese (PMI) aventi sede operativa in Regione Piemonte, condotte da imprenditori agricoli in possesso dei requisiti di cui all’articolo 1 commi 1 e 3 del D.Lgs. n. 99/2004, iscritte al Registro delle Imprese, che rispettino le norme in materia di previdenza agricola, che risultino in possesso di Partita Iva per il settore agricolo e che abbiano costituito il fascicolo aziendale dal quale risulti una “superficie utilizzata” destinata alla coltivazione del pesco e/o del susino uguale o superiore ad un ettaro. Gli aiuti possono essere concessi solo alle aziende agricole che non rientrano nella categoria delle imprese in difficoltà. SPESA AMMISSIBILE La spesa ammissibile a prestito è pari a 4 mila euro per ogni ettaro di “superficie utilizzata” destinata alla coltivazione del pesco e/o del susino, così come risultante dal fascicolo aziendale. Essa non potrà comunque superare l’importo di 50 mila euro per singola impresa. PRESENTAZIONE DOMANDE La domanda dovrà essere predisposta e presentata utilizzando gli appositi servizi on-line integrati nel sistema informativo agricolo piemontese (SIAP); la copia cartacea stampata dalla procedura dovrà essere presentata (debitamente sottoscritta e corredata della copia del documento di riconoscimento del sottoscrittore) al Settore Agricoltura della competente Provincia entro sette giorni lavorativi dall’inoltro telematico. Il richiedente dovrà anche inoltrare copia cartacea all’Istituto di credito prescelto ed al confidi, se prevista la garanzia. Per informazioni rivolgersi agli uffici della Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
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FOTOVOLTAICO IN AREA AGRICOLA: SCATTA L'IVA SULLA CESSIONE
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catta l’Iva sulla cessione di fotovoltaico in area agricola. Così ha deciso, come riporta il Sole 24 Ore, una sentenza della Ctr Lombardia. Il fondo in cui insiste un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica per scopi commerciali, ancorché abbia destinazione agricola, non implica l’assoggettamento al regime giuridico e fiscale previsto per i terreni adibiti alla produzione agricola, ma deve prevalere la costruzione realizzata. Viene considerata rilevante la presenza di un impianto che nulla ha a che vedere con la destinazione agricola del suolo. Decisivo appare il richiamo al Dlgs 387/2003 secondo cui gli impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Peraltro nella fattispecie l’impianto fotovoltaico in corso di realizzazione risultava già accatastato nel catasto fabbricati nella categoria ‘fabbricato in corso di costruzione. Appare, quindi, evidente che la cessione dovesse essere soggetta ad Iva e non ad imposta di registro’. La decisione della Commissione regionale è coerente anche con la definizione degli impianti fotovoltaici fornita dalla agenzia delle Entrate con la circolare 36/2013, laddove vengono definiti beni immobili.
PREZZI DELLE UVE: TROVATO L'ACCORDO
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artedì 4 novembre 2014, si è riunita la commissione di cui all’art. 5 dell’accordo collettivo sui contratti agrari della provincia di Cuneo, per determinare i valori delle uve per ogni singola Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone d’affitto annuale secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti. Dopo l’approfondita analisi circa l’andamento dell’annata agraria, della vendemmia e del mercato delle uve, la commissione nominata da Confagricoltura, Coldiretti e Cia che hanno sottoscritto l’accordo collettivo, ha espresso i valori della tabella riportata qui a fianco. "I valori delle uve concordati per la campagna vendemmiale 2014 poco si discostano da quelli dell’anno precedente, con qualche piccolo aggiustamento positivo per quanto riguarda alcune partite di prodotto, in particolare laddove il produttore è intervenuto con attente operazioni agronomiche - ha dichiarato Mario Viazzi, direttore Confagricoltura zona di Alba -. Tuttavia le aziende agricole trarranno benefici economici inferiori rispetto al 2013, in quanto i costi di produzione sono stati superiori per effetto di un’annata particolare che ha richiesto maggiori impegni".
ASSICURAZIONI: PRONTI I CONTRIBUTI SU ART.68 E PER UVA DA VINO
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gea ha autorizzato gli Organismi Pagatori ad erogare ai beneficiari l’ulteriore quota sulla spesa assicurativa, tenuto conto dello stanziamento di 120 milioni di euro previsto con il disegno di legge Stabilità 2015 sul capitolo di spesa intestato al Fondo di solidarietà nazionale – incentivi assicurativi. Pertanto: • il pagamento degli aiuti di cui all’art. 68 per le assicurazioni – campagna 2013 – erogato nella misura del 56%, potrà essere completato con la liquidazione dell’ulteriore quota del 9% al fine di raggiungere la percentuale di pagamento del 65% della spesa ammessa a contributo; • il pagamento del contributo assicurativo per l’uva da vino – campagna 2014 – erogato nella misura del 40,8888%, potrà essere completato con la liquidazione dell’ulteriore quota del 59,1112 sulla spesa assicurativa 2014 al fine di raggiungere la percentuale di pagamento dell’80% della spesa ammessa a contributo. Per maggiori informazioni è possibile contattare gli uffici del Caa di Confagricoltura Cuneo.
CAMPAGNA VENDEMMIALE 2014 VALORI INDICATIVI (in €/Kg) ACCORDO COLLETTIVO ART. 45 LEGGE 203/82 DA
UVA DESTINATA ALLA DOCG 2,90 Nebbiolo per vino “BAROLO” Nebbiolo per vino “BAROLO” con menzione aggiuntiva 3,40 Nebbiolo per vino “BARBARESCO” 1,30 Nebbiolo per vino “BARBARESCO” con menzione aggiuntiva 1,50 Dolcetto per vino “DOGLIANI” e “DOGLIANI superiore” 0,80 Dolcetto per vino “DOLCETTO DI DIANO D’ALBA” 0,70 Nebbiolo per vino “ROERO” 0,90 Arneis per vino “ROERO ARNEIS” 0,75 Pinot e Chardonnay per vino "ALTA LANGA" Moscato per vino “ASTI” e “MOSCATO D’ASTI”
Valore Medio
3,40 3,80 1,50 1,80 1,25 1,00 1,40 1,05
3,15 3,60 1,40 1,65 1,025 0,85 1,15 0,90
ACCORDO INTERPROFESSIONALE
1,11 €/Kg
ACCORDO INTERPROFESSIONALE
UVA DESTINATA ALLA DOC Barbera per vino “BARBERA D’ALBA” 0,70 Barbera per vino “BARBERA D’ALBA superiore o selezionata” 0,90 Dolcetto per vino “DOLCETTO D’ALBA” 0,70 Nebbiolo per vino “NEBBIOLO D’ALBA” 0,90 Nebbiolo per vino “LANGHE NEBBIOLO” 0,80 Arneis per vino “LANGHE ARNEIS” 0,70 Freisa per vino “LANGHE FREISA” 0,80 Favorita per vino “LANGHE FAVORITA” 0,90 Chardonnay per vino “LANGHE CHARDONNAY” 0,80 Pelaverga per vino “VERDUNO PELAVERGA” 0,90 Pelaverga per vino “COLLINE SALUZZESI PELAVERGA” 0,90
II INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
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1,065 €/Kg 0,90 1,30 1,00 1,40 1,30 0,90 1,00 1,10 1,00 1,10 1,10
0,80 1,10 0,85 1,15 1,05 0,80 0,90 1,00 0,90 1,00 1,00
DAL 26 NOVEMBRE NUOVE REGOLE PER IL PATENTINO FITOFARMACI
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DISERBO DEL FRUMENTO TENERO: DEROGA PER L'USO DEI PRODOTTI
al 26 novembre entreranno in vigore le nuove regole per chi possiede o deve acquisire il patentino per fitofarmaci, cioè l’autorizzazione che bisogna avere per l’acquisto e per l’uso dei prodotti fitosanitari agricoli classificati “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”. Le novità stabilite dalla Regione prevedono un corso di preparazione leggermente più lungo (almeno 20 ore) e aggiornamenti per chi già detiene l’autorizzazione che, lo ricordiamo, viene rilasciata dalla Provincia (Settore Agricoltura) dopo la formazione e un esame finale a quiz o esame orale, secondo quanto deciderà la Regione. Coloro che hanno il patentino in scadenza o scaduto da non più di tre anni possono prepararsi autonomamente utilizzando la “Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari” scaricabile dal sito www.provincia.cuneo. it. Il rinnovo avverrà dopo un aggiornamento di 12 ore senza esame finale. Dal 26 novembre chi è in possesso di diploma di istruzione superiore di durata quinquennale o di laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinarie è esentato dall’obbligo della frequenza al corso di formazione ma l’esame diviene obbligatorio per tutti. Successivamente per ottenere il rinnovo sarà sufficiente l’attestazione di frequenza ai corsi specifici o iniziative di aggiornamento previste dalla regione anche attraverso un sistema di crediti formativi. Per ottenere l’autorizzazione (occorre avere almeno 18 anni) è necessario compilare apposita domanda allegando quanto indicato a seconda della tipologia della richiesta (rilascio o rinnovo o duplicato) e indirizzarla al Settore Agricoltura. Per informazioni è possibile contattare gli uffici della Confagricoltura Cuneo.
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a Direzione Agricoltura Settore Fitosanitario della Regione Piemonte ha concesso la Deroga territoriale alle Norme Tecniche di Produzione per l'azione 214.1 del PSR 2007-2013 valida per l'intero territorio regionale per l'utilizzo (anche) di Algor Platin per il diserbo in pre-emergenza del frumento tenero. Data la presenza sul territorio regionale di popolazioni di infestanti resistenti agli erbicidi ACCasi e ALS - e visto che il diserbo in pre-emergenza e post-precoce permette di limitare l'azione competitiva delle infestanti sin dalle prime fasi di sviluppo della coltura la Regione ha autorizzato l'impiego in deroga per l'utilizzo di formulati a base di triallate, diflufenican e clortoluron (e quindi Algor Platin) da soli o in miscela fra loro, per il diserbo del frumento tenero rispettando i dosaggi riportati in etichetta. Per quanto riguarda clortoluron e Algor Platin l'impiego non potrà venir ripetuto sullo stesso appezzamento prima di cinque anni. Per ulteriori informazioni consultare gli uffici della Confagricoltura Cuneo.
ARPEA, ENRICO ZOLA NOMINATO NUOVO COMMISSARIO
Martedì 21 ottobre la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, ha nominato Enrico Zola commissario dell’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura (Arpea) a far data dal 1° novembre 2014. Enrico Zola, 56 anni, enologo, laureato in scienze politiche, dal 1983 lavora all’assessorato all’Agricoltura della Regione, dove si è sempre occupato di viticoltura ed enologia. Zola, dirigente regionale, è presidente del Tavolo Vitivinicolo della Regione Piemonte, responsabile dell’Ufficio di Coordinamento delle Politiche di Qualità e di Tutela dei Prodotti Vitivinicoli e dell’Ufficio Regionale di Coordinamento dei Servizi Antisofisticazioni Vinicole. La Giunta regionale ha concesso alle Province la facoltà di prorogare i tempi di realizzazione degli interventi del Piano di sviluppo rurale riguardante l’insediamento di giovani agricoltori e l’ammodernamento e la diversificazione delle attività delle aziende agricole. Nel congratularsi per la nomina e garantendo fin da subito la propria collaborazione, la Confagricoltura di Cuneo augura buon lavoro al nuovo commissario.
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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
III
COSA SONO LE MALATTIE PROFESSIONALI
P
arlare di infortunio sul lavoro o di malattia professionale non è la stessa cosa. Un conto è l'infortunio, un altro la malattia causata dal tempo trascorso al lavoro. Vediamo di cosa si tratta.
COSA SI INTENDE PER MALATTIA PROFESSIONALE Per malattia professionale si intende una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo). Inoltre, la causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente; il Testo Unico, infatti, parla di malattie contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose. È ammesso, tuttavia, il concorso di cause extraprofessionali, purché queste non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l’infermità. Per le malattie professionali, quindi, non basta l’occasione di lavoro come per gli infortuni, cioè un rapporto anche mediato o indiretto con il rischio lavorativo, ma deve esistere un rapporto causale, o concausale, diretto tra il rischio professionale e la malattia. Il rischio può essere provocato dalla lavorazione che l’assicurato svolge, oppure dall’ambiente in cui la svolge (cosiddetto “rischio ambientale”). MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE E NON TABELLATE Le malattie professionali si distinguono in tabellate e non tabellate.
Le malattie professionali sono tabellate se: • indicate nelle due tabelle (una per l’industria e una per l’agricoltura); • provocate da lavorazioni indicate nelle stesse tabelle; • denunciate entro un determinato periodo dalla cessazione dell’attività rischiosa, fissato nelle tabelle stesse (“periodo massimo di indennizzabilità”). Nell'ambito del cosiddetto “sistema tabellare”, il lavoratore è sollevato dall’onere di dimostrare l’origine professionale della malattia. Infatti, una volta che egli abbia provato l’adibizione a lavorazione tabellata (o comunque l’esposizione ad un rischio ambientale provocato da quella lavorazione) e l’esistenza della malattia anch’essa tabellata e abbia effettuato la denuncia nel termine massimo di indennizzabilità, si presume per legge che quella malattia sia di origine professionale; è questa la cosiddetta “presunzione legale d’origine”, superabile soltanto con la rigorosissima prova – a carico dell’Inail – che la malattia è stata determinata da cause extraprofessionali e non dal lavoro. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 179/88, ha introdotto nella legislazione italiana il cosiddetto “sistema misto” in base al quale il sistema tabellare resta in vigore, con il principio della “presunzione legale d’origine”, ma è affiancato dalla possibilità per l’assicurato di dimostrare che la malattia non tabellata di cui è portatore, pur non ricorrendo le tre condizioni previste nelle tabelle, è comunque di origine professionale. QUALI SONO LE PRESTAZIONI EROGATE Se vi fate male e anche se vi ammalate per causa di lavoro, avete diritto alla tutela dell’Inail e, secondo il caso, a prestazioni sanitarie ed economiche. Per ogni necessità e informazione rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
IV INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2014
Latte
Su la produzione, giù i consumi L'ULTIMO RAPPORTO ISMEA EVIDENZIA OFFERTA ABBONDANTE ANCHE IN ITALIA NEL TERZO TRIMESTRE 2014 MERCATO IN CALO
L
a produzione mondiale di latte continua ad aumentare, sfiorando il 5% nei primi sette mesi del 2014 su base annua (considerando i primi 4 paesi esportatori). Nello stesso periodo le consegne dei 28 paesi UE sono cresciute del 5,4%. Lo evidenzia Ismea nell’ultimo report sul comparto lattiero caseario. Gli scambi internazionali di prodotti lattiero caseari sono rimasti dinamici per tutta la prima metà del 2014, ma nel corso dell'estate si è assistito ad un rallentamento sia a causa dell'embargo russo sia per le minori richieste da parte della Cina. Il mercato lattiero caseario mondiale sta accusando le conseguenze di un'offerta abbondante, con prezzi in forte flessione per tutti i principali prodotti e su tutti i centri di scambio internazionali. Il recupero del dollaro ha,
tuttavia, ridotto il gap di competitività dei prodotti europei, incentivando le esportazioni comunitarie. Disponendo di un notevole surplus produttivo, l'UE ha nettamente aumentato le esportazioni di commodity lattiero casearie nel corso del primo semestre 2014 (latte in polvere scremato +62%, latte intero in polvere +20% e burro +24%). Per quanto riguarda l’Italia nel terzo trimestre è proseguito a ritmo sostenuto il declino del mercato lattiero caseario nazionale, (indice Ismea dei prezzi all'origine: -3,7% su base congiunturale e -0,7% su base tendenziale), principalmente a causa del persistente calo dei prezzi dei formaggi grana. Le consegne ai caseifici (non rettificate) della campagna in corso sono in aumento del 3,4% rispetto periodo aprile-
luglio del 2013. I costi di allevamento dei bovini stanno progressivamente calando (indice Ismea del terzo trimestre -3,9% su base tendenziale), soprattutto grazie alla flessione dei prezzi dei mangimi. Acquisti domestici di prodotti lattiero caseari ancora in flessione, soprattutto di latte fresco (-7,0% in quantità nei primi otto mesi del 2014) e formaggi (-1,9% in quantità). L'export di formaggi e latticini italiani è aumentato del 7,7% in volume e +9,8% in valore nel primo semestre 2014; in calo l'import di latte, sia in cisterna (-3,0%) sia confezionato (-13,3%).
In leggera flessione il costo dei mangimi
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Zootecnia
Nonostante tutto, la Piemontese tiene TANTI I PROBLEMI, MA FANNO BEN SPERARE I SEGNALI DI APPREZZAMENTO DA PARTE DEI CONSUMATORI
Razza Bovina
Piemontese
di Gilberto Manfrin
La Piemontese al macello sfiora il
È
la razza bovina autoctona più diffusa in Italia, con caratteristiche di alto pregio a livello organolettico e una resa al macello che arriva a sfiorare il 70%. Oggi la Piemontese è allevata ed è presente in tutti i continenti e secondo dati Anaborapi (Associazione nazionale bovini di razza Piemontese), sono 270mila i capi iscritti al Libro genealogico (per dimensioni il secondo libro genealogico nazionale dopo la razza Frisona). Abbiamo voluto tracciare un bilancio sulla Piemontese con gli allevatori, proprio mentre a Carrù sta per essere inaugurata, grazie all’Anaborapi, la 'Casa della Piemontese'. “La razza Piemontese non ha subito particolari scostamenti di prezzo
Albino PISTONE Presidente Anaborapi (Associazione nazionale bovini razza Piemontese)
nell’ultimo periodo, grazie soprattutto all’apertura di nuovi spazi di mercato che hanno compensato i leggeri cali registrati nel commercio al dettaglio e nella Grande Distribuzione - commenta il presidente dell’Anaborapi, Albino Pistone -. In sostanza, il comparto ha tenuto bene ed ha allargato gli orizzonti, nonostante il non semplice momento economico. I problemi maggiori sono legati ai costi dell’energia e della burocrazia, sempre in
70% di resa e può contare su
270mila capi
iscritti al Libro genealogico Anaborapi
LUPI IN ALPEGGIO
“Per fortuna ci pensano i francesi a contenerli" “Per fortuna ci pensano i nostri vicini francesi a contenere il lupo in alta quota, sui terreni di confine. Gli allevatori cuneesi li ringraziano per il loro lavoro di contenimento, mentre qui da noi continuiamo a discutere su quali siano le misure da adottare e a farne le spese sono i nostri pastori e i malgari. Sulle Alpi Marittime francesi gli attacchi negli ultimi dieci anni sono più che raddoppiati e sul versante italiano il numero è in costante ed esponenziale crescita”. Così Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, commenta la notizia dell’ultima uccisione di un lupo sul versante francese delle Alpi Marittime. L’episodio è di qualche settimana fa sulle montagne di Roubion, dove un lupo maschio di 31 chili è stato abbattuto dai cacciatori francesi autorizzati dalla prefettura delle Alpi Marittime per limitare i danni alle greggi e mandrie che subiscono attacchi da lupi. Salgono così a nove gli esemplari del predatore abbattuti da inizio settembre. Sull’argomento la Confagricoltura di Cuneo, da sempre attenta alle problematiche legate alla gestione della fauna selvatica, ha più volte rimarcato la necessità di mettere in atto sistemi alternativi rispetto a quelli in vigore, visti gli scarsi risultati ottenuti in questi anni.
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Alberto BRUGIAFREDDO Presidente sezione Bovini da carne Confagricoltura Cuneo
costante aumento, mentre dall’altro lato i prezzi delle materie prime sono in leggero calo. Il nostro settore è come un diesel: ci vogliono circa 3 anni di allevamento per avere un capo da macello, per cui non va gestito in modo umorale. Il fatto di avere sul territorio molte imprese a conduzione familiare ha permesso di sopportare meglio alcuni sacrifici, nella speranza di un futuro migliore. Fanno ben sperare, a questo proposito, i crescenti segnali di apprezzamento da parte dei consumatori”. “Diciamo che il comparto, pur tra mille difficoltà, tiene - conferma Alberto Brugiafreddo, presidente sezione Bovini da carne di Confagricoltura Cuneo -. Le quotazioni sono quelle di vent'anni fa, con poca marginalità, ma complice il momentaneo crollo del prezzo dei cereali riusciamo a trovare ancora collocazione sul mercato. Purtroppo il calo della domanda è persistente: la carne è un bene che costa caro, che si fatica a vendere. Per fortuna sono presenti dei contributi Pac che sopperiscono al calo generale delle vendite ma, soprattutto per chi lavora in alta montagna, il rischio è sempre più quello di lavorare in perdita”. Oggi la Piemontese viene commercializzata anche attraverso GDO, Cooperative gestite dagli allevatori od altri operatori commerciali, macellerie tradizionali con vendita diretta dall'allevatore al macellaio: “Alcuni canali sono certamente più remunerativi di altri afferma Paolo Solavaggione, allevatore con oltre 160 capi in frazione Suniglia di Savigliano -: bisogna entrare in qualche realtà di nicchia per strappare prezzi migliori. Gli sforzi da fare, sono enormi”. Conferme di prezzi troppo bassi giungono anche da Mauro Bongiovanni, allevatore con più di 160 capi a Scarnafigi: “Il prezzo delle bovine è fermo a 20 anni fa, molto basso. Le spese, costo energetico su tutte, sono più del doppio rispetto al mantenimento del capo”. Con un altro serio problema: “Porto le vacche in alpeggio, ad Oncino, dove è in aumento la presenza dei lupi. Le mucche si difendono, ma i vitelli di un mese, in caso di attacco, sono spacciati, e non possiamo permetterci di perdere capi”.
Architettura contemporanea per la Casa della Piemontese
Una "casa" tutta per la Piemontese IL 22 NOVEMBRE A CARRÙ PRESSO LA SEDE ANABORAPI INAUGURAZIONE DEL MUSEO SULLA STORICA RAZZA BOVINA di Monica Arnaudo
T
radizioni agricole e antiche memorie che affondano le radici nel nostro territorio, con un’unica protagonista: la Piemontese. Verrà inaugurata sabato 22 novembre nella sede dell’Anaborapi in via Trinità 32 a Carrù la “Casa della Piemontese”. Nato da una ricerca durata più di tre anni, il museo raccoglie e ordina foto e video d’archivio, interviste, momenti di vita contadina, controlli veterinari, lettere, verbali d’assemblea e attrezzi che raccontano storia e segreti della razza bovina autoctona più diffusa in Italia. Il progetto, fortemente voluto dall’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese, è il primo in Italia dedicato ad un’unica razza, secondo in Europa solo alla Maison du Charolais di Charolles. “La sede dell'Anaborapi – dice il direttore Andrea Quaglino - è visitata annualmente da centinaia di persone, si tratta principalmente di addetti ai lavori: allevatori italiani e stranieri interessati a conoscere la Piemontese, studenti delle scuole agrarie o delle facoltà di Veterinaria ed Agraria, per i quali vengono svolti particolari momenti formativi. La nostra intenzione è di raggiungere un pubblico più ampio, non specializzato, dai bambini delle scuole Elementari ai turisti in visita
alla vicina Langa. La Maison francese dedicata alla Charolaise è diventata una tappa obbligatoria per allevatori, turisti e gourmand, questo è l’obiettivo, entrare a far parte dei pacchetti dei tour operator e costituire un’attrattiva turistica per il nostro territorio”. Di grande suggestione il percorso che guida il visitatore alla scoperta di una razza unica: dalla marcia dei zebù pakistani che nel Paleolitico raggiunsero le valli del cuneese incrociandosi con gli Aurochs, alla mitologia greca che vide Zeus innamorato di Europa trasformarsi in un toro bianco, arrivando a illustrare le moderne tecniche di allevamento e produzione. Il piano terra è dedicato al mondo degli allevatori, una scala disseminata di monitor quasi a simulare un’ideale salita ai pascoli d’alpeggio porta al primo piano tutto dedicato alla carne sana e magra della Piemontese. Qui trovano spazio le degustazioni con assaggi preparati sotto gli occhi del pubblico. “La Casa della Piemontese – conclude Quaglino - sarà l’occasione per presentare in modo affascinante la storia di una razza, le tradizioni e il lavoro degli allevatori, i sistemi di certificazione di questa carne e il suo importante valore nutrizionale”.
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Castanicoltura
Castagne, annata non omogenea I TECNICI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO METTONO IN LUCE UNA SITUAZIONE A MACCHIA DI LEOPARDO SULLE RESE
S
egnali eterogenei dai castagneti della provincia di Cuneo, dove la raccolta è ormai giunta quasi al termine. I tecnici di Confagricoltura Cuneo, precisano infatti che la produzione nella Granda si differenzia molto da zona a zona: in generale si registra un aumento nelle vallate del Monregalese, mentre spostandosi verso Cuneo, prima, e Saluzzo, poi, le rese sono in netto calo. Una situazione a macchia di leopardo, dunque, difficile da ascrivere ad un singolo specifico fattore. MONREGALESE “Nella zona del Monregalese abbiamo quest’anno una produzione più elevata rispetto al passato - spiega Valter Roattino, direttore di Confagricoltura zona di Mondovì - in parte grazie alle condizioni meteo dei mesi primaverili e di inizio estate che hanno visto le abbondanti piogge garantire un adeguato apporto di risorsa idrica. Buona è anche la pezzatura delle castagne, la cui qualità lascia ben sperare”. Positiva anche la tenuta dei prezzi che sono partiti con cifre superiori all’euro al chilo per le cultival nostrane, per assestarsi a fine stagione sugli 85-90 centesimi. CUNEESE Nell’area di Cuneo, invece, i tecnici evidenziano una produzione inferiore alla media e quotazioni in generale basse: “La
situazione non è omogenea – spiegano –, a causa del poco caldo, infatti, i ricci impollinati in primavera non hanno raggiunto la piena maturazione e in alcuni casi il raccolto è stato dimezzato”. Anche i marroni hanno sofferto un trend analogo. SALUZZESE Spostandoci, infine, in Valle Varaita e in Valle Bronda la castanicoltura appare quest’anno ancora più in difficoltà: “Le produzioni sono inferiori a quelle dello scorso anno - dice Davide Risso, tecnico di Confagricoltura zona di Saluzzo –, purtroppo la pioggia continua di questa estate ha influito sulla maturazione dei frutti. Migliore è la situazione per i prodotti ibridi”. IL VERO PROBLEMA Il mal comune di tutti i castagneti della provincia di Cuneo si chiama tuttavia invecchiamento, che riguarda piante e addetti. “Nel primo caso va incentivata la sostituzione delle vecchie piante con nuovi innesti di varietà autoctone conclude Roattino -, mentre nel secondo caso, purtroppo, la difficoltà di ricambio generazionale, non così semplice già in altri settori dell’agricoltura, è ancora più complicata per questa coltura di montagna, con frequenti casi di abbandono dei castagneti nelle aree più marginali”.
SORPRESA
Buone notizie sul fronte della lotta al cinipide Le novità più positive per la castanicoltura della Granda arrivano però sul fronte della lotta al Cinipide galligeno, il temuto insetto venuto dalla Cina che negli ultimi anni ha messo a dura prova i castagneti della Provincia. Le notizie che giungono sono confortanti e segnalano una diminuzione considerevole dei danni alle piante, segno che le azioni di contrasto stanno dando i risultati attesi da tempo. “Attraverso la lotta biologica attuata rilasciando nei boschi il Torymus, uno specifico antagonista naturale al cinipides – spiega Cristiano Gallio, tecnico Confagricoltura zona di Mondovì -, siamo riusciti ad ottenere una buona percentuale di parassitizzazione che in alcuni casi, in particolar modo nelle aree colpite per prime (Boves, Chiusa Pesio, Villanova Mondovì, Roccaforte) ha già raggiunto il 90%. Per essere più chiari significa che in queste aree non sono più visibili le caratteristiche galle sulle foglie. Risultati importantissimi che fanno ben sperare per le aree colpite dalla malattia in un secondo tempo e su cui si sta ancora agendo. Nei prossimi anni si dovrebbe arrivare a una situazione di equilibrio”.
NOCCIOLE, CONFRONTO UE-TURCHIA
Opportunità e buone prospettive per chi investe nel settore Confagricoltura Cuneo ha preso parte a Salerno ad un importante incontro bilaterale sulle nocciole organizzato da Agrinsieme tra i Paesi dell’Unione Europea e la Turchia, primo produttore mondiale di nocciole. Ne è emerso un quadro positivo, con nuove opportunità e buone prospettive per chi investe nel settore corilicolo: “Il settore è in forte espansione e con prezzi in salita - afferma Roberto Abellonio, vice presidente FNP Frutta in Guscio, presente all’incontro -; due fattori importanti, questi, per cogliere l’occasione di riconvertire anche in provincia di Cuneo, soprattutto nelle aree vocate, quei terreni e quelle colture che in questi anni non hanno dato i risultati preventivati”. “La domanda mondiale di nocciole è in netta crescita - ha proseguito Mario Viazzi, direttore della Confagricoltura zona di Alba, anch’egli a Salerno -.
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È importante collaborare per promuovere questo prodotto trovando spazi per progetti comuni sull’innovazione e la promozione”. Molto confortanti sono i dati relativi alla produzione in Italia, primo produttore europeo: nel 2013 sono stati raccolti 131mila tonnellate di nocciole, contro i 109mila nel 2012. In crescita anche la superficie totale dedicata alla coltura del frutto, salita a 71.484 ettari contro i 70.837 del 2012. Il Piemonte, secondo dati Istat risalenti al Censimento 2010, è la seconda regione in Italia, dietro la Campania, per numero di aziende dedite alla corilicoltura (8.362), al terzo posto per superficie dedicata alla coltivazione della nocciola (oltre 15mila ettari). Le stime, per la campagna in corso (2014/2015) prevedono una buona qualità del prodotto, con prezzi e investimenti in deciso aumento.
Cerealicoltura
Per il mais smentite le previsioni IL PROVINCIA DI CUNEO LE RESE SONO IN LEGGERO AUMENTO, MA SONO DIFFUSI I PROBLEMI LEGATI ALL'UMIDITÀ di Monica Arnaudo
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ese nella media, ma qualità al di sotto delle previsioni. La stagione di raccolta del mais, praticamente ultimata in ogni area della Granda, non sembra rispettare le rosee prospettive di inizio stagione. “La raccolta è proceduta bene perché il tempo è stato favorevole - spiega Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura Cuneo -, ma il prodotto si presenta in molti casi umido a causa del tempo anomalo della scorsa estate. Sembrava che la produzione dovesse essere superiore sia in quantità che qualità invece è stata un’annata critica, con quotazioni che rendono impossibile pareggiare le spese”. “A differenza del 2013 quest’anno le semine sono state regolari nei mesi di aprile e maggio - dice Davide Cravero, presidente sezione Cereali e semi oleosi di Confagricoltura
Cuneo -. Siamo partiti bene, avvantaggiati anche da trattamenti effettuati a monte al terreno per scongiurare il pericolo diabrotica. È stata poi un’estate inconsueta, con precipitazioni intense e proprio il clima piovoso ha compromesso alcune varietà più sensibili per cui è stata segnalata una qualità non eccelsa con pannocchie e granelle macchiate. Le più danneggiate sono state alcune classi 700 e tutte le 600, le migliori risultano essere le 500, meno sensibili, più resistenti e di buona qualità. Come produzione siamo nella media degli scorsi anni, non abbiamo raccolto quantità record, ma non abbiamo neanche sfiorato produzioni minime. Previsioni? Aspettavamo tutti il nuovo raccolto, pieni di entusiasmo, si pensava rispetto allo scorso anno di migliorare il livello, però quest’anno la qualità non sarà delle migliori e ci potrebbero essere problemi con le tossine per chi usa il mais in ambito zootecnico”. Umore non alle stelle anche nel Saluzzese e Saviglianese, ‘patrie’ del mais in provincia di Cuneo. “Nonostante la buona quantità dei raccolti, il prodotto si presenta di qualità non eccelsa a causa dell’umidità - afferma Marco Bruna, direttore Confagricoltura Saluzzo -. Abbiamo tuttavia degli appezzamenti dove ha piovuto un po’ di meno rispetto ad altre aree della provincia e qui siamo stati produttivi, con raccolti di buona qualità, ma queste zone si contano sulle dita di una mano. L’aspetto più preoccupante è il prezzo, non soddisfacente, unito al fatto che in zona gli affitti dei terreni sono già molto alti. Tutto questo rende la situazione molto difficile”.
RACCONIGI
BEINETTE
Giuseppe Martini: "Una raccolta anomala"
Gianfranco Daniele: "La produzione segna +10%"
“È stata una raccolta anomala con buone rese in termini di quantità, ma con qualità relativamente bassa e problemi di tossine, in particolar modo il classico Don. Ci sono varietà di mais con molte impurità specialmente quelle a ciclo più lungo, per i prossimi anni sarebbe il caso di pensare a coltivare varietà di cicli più brevi. Le quotazioni, poi, non sono remunerative, con una riduzione rispetto allo scorso anno che possiamo quantificare in un buon 25%”.
“Siamo partiti all’inizio dell’anno con molto entusiasmo, poi sono arrivati i blocchi della Russia, i problemi con i cereali, la pioggia e i ‘castelli in aria’ di improvviso sono crollati. La raccolta ha portato una produzione abbastanza alta, circa il 10% in più dello scorso anno, ma non molto soddisfacente come qualità. A questo si aggiunge un’alta percentuale di tossine e di muffe con possibili problemi per l’alimentazione di suini e bovini”.
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Confagricoltura news
Vini in vetrina con l'Anga di Cuneo IL 14 E IL 15 NOVEMBRE A MANGO E NELLE LANGHE EVENTO DEL GRUPPO GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA
L’
Enoteca regionale del Moscato di Mango nel castello dei Busca sarà la location d’eccellenza del primo evento organizzato da Anga Cuneo nelle Langhe. Diverse le iniziative in programma per il weekend del 14 e 15 novembre. “È un evento molto importante per l’Anga Cuneo – dice il presidente Alberto Giordano -. Abbiamo sentito la necessità di coniugare due esigenze: far conoscere i nostri ottimi prodotti e il nostro gruppo. Un’occasione per dare visibilità all’associazione dopo un’annata relativamente difficile e una buona opportunità per iniziare a tirare le somme della stagione e parlare di obiettivi e prospettive per il futuro”. I vini saranno i protagonisti del primo incontro di venerdì pomeriggio, una straordinaria vetrina per le aziende consociate che avranno la possibilità di presentare e far assaggiare i propri prodotti all’azienda “Barrique Italia” un buyer che commercializza in Cina e Russia. Alle 17,30 ospite d’eccezione sarà l’europarlamentare Alberto Cirio. “Pac e Psr 2014/2020, nuove normative e regole connesse alla semplificazione e ai controlli alle aziende saranno gli argomenti principali del dibattito - dice
Simone Cerruti, vicepresidente Anga Cuneo -. Si parlerà di problematiche legate all’agricoltura e al mondo del vino, ma il convegno offrirà l’occasione per far conoscere all’eurodeputato il nostro gruppo di Giovani Agricoltori”. All’incontro saranno presenti Roberto Abellonio, direttore Confagricoltura Cuneo, Mario Viazzi, direttore Confagricoltura zona di Alba, e i vertici dell’Anga: il presidente nazionale
Raffaele Maiorano e i vice Francesca Picasso e Piergiovanni Ferrarese, Davide Cravero (presidente Anga Piemonte). Parteciperanno inoltre i rappresentanti di Agrinsieme Moscato, del Consorzio per la tutela dell'Asti, dell’enoteca Regionale del Moscato d’Asti, della Bottega del Moscato d’Asti, i sindaci dei Comuni della zona. A seguire il Consorzio offrirà l'Asti Hour, aperitivo con bollicine insieme ad un ricco buffet offerto da Anga Cuneo e dal Consorzio. La giornata terminerà con una cena presso il ristorante Campagna Verde di Castiglione Tinella (costo 30 €, prenotazioni al numero 333-6801248). Sabato 15 novembre, alle 9, visita guidata all’azienda agricola Matteo Soria di Castiglione Tinella. Alle 10,30, invece, si potrà visitare l’azienda agricola Rabajà di Barbaresco guidata da Bruno Rocca.
Confagricoltura Cuneo è su Facebook
Clicca su "mi piace" e condividi con noi le tue opinioni È on line la nuova pagina Facebook di Confagricoltura Cuneo, uno spazio dedicato agli associati e, in generale, agli operatori del mondo agricolo. L’associazione fa il suo ingresso nell’universo dei social network con l’obiettivo di creare una rete virtuale di scambio di informazioni e opinioni tra tutti gli utenti interessati alle tematiche del settore agricolo. Da oggi, basta un clic sul pulsante “Mi piace” per essere aggiornati in tempo reale sulle attività e le iniziative promosse da Confagricoltura Cuneo. La pagina è visionabile al seguente link: https://www.facebook.com/. Tra i primi esperimenti dell’associazione sul social network, il lancio di un sondaggio sulle diverse posizioni rispetto la produzione di latte, tema più che mai attuale in vista della chiusura del regime quote nel marzo 2015.
V I S I TA A L S A F A R I PA R K , D I B AT T I T O E A L L E G R I A
Oltre 60 pensionati cuneesi al raduno regionale di Pombia Oltre 60 partecipanti della provincia di Cuneo hanno preso parte all’incontro annuale del Sindacato Pensionati di Confagricoltura Piemonte che si è tenuto sabato 18 ottobre nel Safari Park di Pombia, in provincia di Novara. “Anche quest’anno il nostro ritrovo regionale non ha tradito le aspettative - hanno sottolineato Remo Tortone e Graziella Bechis, presidente e vice presidente del gruppo Pensionati di Confagricoltura Cuneo -; molto apprezzata soprattutto la meta dell’incontro che ha favorito un’ampia partecipazione di interessati a conoscere da vicino il Safari Park. È stato, altresì, un momento importante che è servito per rinsaldare quei valori di condivisione e amicizia che ci tengono uniti e rappresentano la basa del nostro sindacato”. La giornata è iniziata con la visita del parco, dove i pensionati hanno potuto ammirare il ricco patrimonio faunistico che vive all’interno della struttura, tra
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cui alcuni animali in via di estinzione. I partecipanti sono stati quindi accolti nel teatro tenda “Arena Romana” dal presidente regionale del Sindacato Pierantonio Quaglia, dalla presidente di Confagricoltura Novara e Vco Paola Battioli e dal vicepresidente di Confagricoltura Piemonte Massimo Forno. È seguito l’intervento di Angelo Santori, vicepresidente vicario del Sindacato Nazionale Pensionati di Confagricoltura, che ha tracciato un quadro sintetico della situazione di disagio che la categoria sta attraversando e ha stigmatizzato i forti tagli operati dalla Legge di Stabilità ai fondi a favore dei patronati, sottolineando il ruolo essenziale che queste strutture svolgono al servizio dei pensionati. Ha preso infine la parola Roberto Poggioni, presidente della Federazione Nazionale dell’Impresa Famigliare Coltivatrice di Confagricoltura. La festa è proseguita con il pranzo sociale e la consegna dei consueti omaggi a base di prodotti locali.
Il tecnico in vigneto
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malincuore dovremo sempre di più fare i conti con un nuovo e temibile insetto venuto alla ribalta da qualche anno ma approdato con irruenza da Kamikaze nell’ultima campagna. L’insetto è la Drosophila suzukii, un dittero drosofilide descritto per la prima volta nel 1931 dal giapponese Matsumura. Insetto originario del Sud Est Asiatico, poi diffusosi nel Nord America e successivamente trovato in Spagna. In Italia la prima segnalazione è avvenuta in Trentino nel 2009, in particolare in Val di Cembra, mentre in Piemonte le prime segnalazioni su piccoli frutti sono del 2011. Parassita estremamente polifago, con capacità di crescita esponenziale e capacità di adattamento ad ogni condizione, molto aggressivo e con rischio di diffusione altissimo. CARATTERISTICHE DELL'INSETTO L’adulto misura circa 3 mm di lunghezza, ha grandi occhi rossi e il corpo color bruno-miele con bande scure sulla parte dorsale delle ali. La femmina è di dimensioni leggermente maggiori e non possiede le macchie sulle ali, ma è dotata di un ovodepositore dentato che viene utilizzato per incidere l’epidermide dei frutti e depone le uova sotto l’epidermide nella polpa. Ogni femmina depone mediamente 2-3 uova per frutto, per circa 300-400 uova nell’arco della sua breve vita. L’insetto dalle osservazioni effettuate ha un elevatissimo potenziale produttivo, mediamente può compiere dalle 7 alle 13 generazioni all’anno, legate molto alle temperature. Lo svernamento avviene come mosca adulta in luoghi protetti. QUALI SONO I DANNI Il danno si manifesta alla maturazione dei frutti dove si riscontrano arre depresse e molli, conseguenza dell’attività di alimentazione delle larve, provocando disfacimento dei frutti, marcescenza ed esponendo i
Drosophila su vite: attenzione massima SEMPRE PIÙ DIFFUSO ANCHE IN ITALIA. CONFAGRICOLTURA CUNEO È A DISPOSIZIONE PER L'ASSISTENZA TECNICA vegetali a successive infezioni di funghi e batteri. Le piante ospiti su cui sono stati riscontrati danni sono: mirtillo, lampone, mora, fragola, ciliegio, albicocco, pesco, susino, Kiwi, pesco fico e vite. Nel settore viticolo è scattato l’allarme per la possibile diffusione del piccolo parassita, considerando che i danni si rilevano in prossimità dell’epoca di invaiatura, e l’insetto essendo in grado di forare la buccia degli acini, può causare la marcescenza degli acini colpiti che in condizioni favorevoli può estendersi al resto del grappolo. Segnalazioni di danni in merito arrivano dal Canada, Spagna e Svizzera, ma ne sono stati rilevati anche in Alsazia e Borgogna. In Italia i danni sono stati segnalati soprattutto nelle aree viticole del Trentino e del Veneto, Valtellina e Toscana. Nel 2014 anche nei vigneti del Piemonte l’insetto è stato riscontrato con estrema facilità, favorito nell’attività dal clima particolarmente favorevole con con-
dizioni di temperature e umidità ottimali a partire dalla fase di invaiatura dei grappoli. TENERE ALTA L'ATTENZIONE Considerata la difficoltà di contenimento dell’insetto soprattutto per l’epoca in cui si riscontrano i danni, per la prossima campagna è necessario aumentare al massimo la soglia di attenzione in ogni area viticola della provincia di Cuneo, monitorando la presenza dell’insetto con trappole alimentari per la cattura massale, attivate con aceto di mele. Il servizio tecnico fornirà al momento opportuno tutta l’assistenza necessaria per il monitoraggio. La ricerca si sta muovendo velocemente sull’argomento sia a livello di difesa chimica che di difesa biologica, considerando che sono stati individuati parassiti naturali dell’insetto. Per informazioni contattare il tecnico di Confagricoltura Cuneo Antonio Marino (345-2296270)
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Le nostre aziende
Vigne di Quagliano dei 'Poderi del Palas' dominano la collina a Ceretto di Costigliole Saluzzo
A Costigliole un doppio Quagliano da "Douja d'or" IN LOCALITÀ CERETTO L'AZIENDA 'PODERI DEL PALAS' PRODUCE VINI, FRUTTA E HA UN MUSEO ETNOGRAFICO di Paolo Ragazzo Davanti al torchio del 1776 Diego Chiotti, il figlio Luca e Marco Bruna (Confagricoltura zona di Saluzzo)
L’
edizione 2014 della “Douja d’or” di Asti ha premiato una terra ancora poco considerata dai cultori del vino, il Saluzzese. L’azienda agricola ‘Poderi del Palas’ di Costigliole Saluzzo, infatti, si è aggiudicata due riconoscimenti con due vini diversi di Quagliano DOC, uno tappo raso e uno spumante. Una doppia soddisfazione per Diego Chiotti (39 anni) e la sua famiglia che si aggiunge alle 5 douje vinte dal papà Ambrogio dal 2001 al 2007: “Questo premio mi inorgoglisce ma soprattutto rende onore ad un territorio vinicolo ancora poco valorizzato rispetto ad altre aree del Piemonte – spiega Diego Chiotti -. Eppure anche dal punto turistico il vino potrebbe essere un traino importante”. L’azienda è situata su una collina che domina con la sua posizione la frazione di Ceretto ed è costellata di filari di vite e alberi da frutta. In particolare sono 14 le ‘giornate piemontesi’ ricoperte da vigneti (6 di Quagliano e le rimanenti di
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Barbera, Nebbiolo, Cabernet e Moscato) e oltre 10 da albicocchi (varietà Tonda e Tsunami soprattutto) e mirtilli. Una realtà imprenditoriale che ha puntato, dunque, sulla diversificazione della produzione pur mantenendo sempre elevata la qualità. “Produciamo in tutto circa 4 mila bottiglie di Quagliano, 6 mila litri di Barbera e 13 mila litri di vino da pasto – continua Chiotti –. Si capisce, quindi, che il primo rimane ad oggi una nicchia preziosa che però è in grado di riservare ottime soddisfazioni anche al consumatore: lo spumante è ottimo, infatti, come aperitivo mentre il Quagliano tappo raso è perfetto con ogni tipo di dolce”. Oltre a questi prodotti dalle uve Quagliano si ricavano anche un apprezzato succo d'uva e la grappa (circa 200 bottiglie). Il mercato di sbocco? “Vendo tutto privatamente” confida l’imprenditore. Ma oltre al buon vino si sale ai ‘Poderi del Palas’ anche per un altro motivo che rende questa realtà decisamente unica e particolare nel panorama agricolo cuneese: un vero e proprio museo etnografico che si estende, di stanza in stanza, all’interno dell’edificio centenario in cui trova collocazione l’azienda stessa. È un percorso all’indietro, un tuffo nel passato, tra oggetti tipici della vita in campagna dei nostri avi e abitudini di vita mai dimenticati, forse solo un po’ impolverati. “È frutto della passione di mio papà che io ho ereditato e continuo a coltivare – sottolinea Diego Chiotti –. Periodicamente ricevo visitatori da tutta Italia, ma anche da Francia, Germania e Stati Uniti; qui è possibile trovare
numerosi cimeli e oggetti che raccontano la vita di campagna di decenni, ma anche centinaia di anni fa”. Si trova proprio di tutto in quelle che in origine erano delle stalle per il bestiame, ora riadattate a locali museali: dagli attrezzi dei mestieri (agricoltore, calzolaio, muratore, falegname…) a quelli della vita domestica, con intere collezioni di utensili e oggetti un tempo di utilizzo comune. Ma è nella cantina che trova spazio il pezzo non più antico (in una stanza c’è addirittura un graffito preistorico), ma probabilmente di maggior valore: un grande torchio in legno, perfettamente conservato e datato 1776. Poi ancora vecchi alambicchi, pigiatrici, attrezzi per filtrare i vini dolci, douje, piombini per le damigiane e molto altro. Ma se dal passato ritorniamo al presente, il volto di Diego Chiotti cambia espressione quando gli chiediamo dei principali problemi che si trova ad affrontare ogni giorno in azienda: “Lavoro in agricoltura da sempre - dice -, nel 2009 ho rilevato l’azienda da mio papà e la passione
Sopra a sinistra: l'insegna dell'azienda e le antiche botti del 'Quajan' Sopra a destra: storiche attrezzature di campagna nel museo etnografico del Palas
per questo lavoro mi spinge a guardare al futuro con ottimismo, ma di certo i problemi non mancano e sono legati anzitutto all’eccessiva burocrazia che mi fa trascorrere almeno un giorno a settimana a compilare 4 o 5 tipi di registri diversi. Lo trovo un carico di adempimenti esagerato”. Come dargli torto.
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insieme per crescere Caro socio, anche quest’anno è arrivato il momento di rinnovare la tua adesione a Confagricoltura di Cuneo. È questo il modo migliore per dire che ci sei, per far sì che la tua organizzazione sia in tutte le sedi in cui si decide il futuro dell’agricoltura, da Cuneo all’Unione Europea, passando dalla Regione e da chi governa il nostro Paese. Perché fare la tessera non è versare una quota all’associazione, ma molto di più. Essere soci di Confagricoltura vuol dire avere sempre l’occasione di dire la tua sulle questioni che contano, significa impegnarsi in prima persona per continuare a far crescere il nostro sindacato, avere sempre qualcuno sui cui poter contare quando si tratta di difendere i tuoi interessi mentre tu continui a lavorare.
Tesseramento 2014-2015
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Il mercatino dell'agricoltore
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Eima 2014: vetrina delle attrezzature agricole A BOLOGNA DAL 12 AL 16 NOVEMBRE OLTRE 50MILA MODELLI ESPOSTI E PIÙ DI 40 PAESI PARTECIPANTI
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irca 1800 industrie costruttrici saranno a Bologna dal 12 al 16 novembre per l’edizione 2014 di EIMA International, l’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio. 200 mila gli operatori attesi, provenienti da 140 paesi. Alla manifestazione, giunta alla sua 41ª edizione, partecipano direttamente le industrie costruttrici di ogni continente, portando il meglio della produzione, le anteprime assolute, le tecnologie d’avanguardia. Promossa da FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) ed organizzata in collaborazione con BolognaFiere, la rassegna segue una rigorosa suddivisione merceologica che prevede 14 distinti settori e 4 Saloni specializzati: EIMA Green,
per il giardinaggio e cura del verde, EIMA Componenti, per la componentistica, i ricambi e gli accessori, EIMA M.I.A. per le attività multifunzionali in ambiente rurale ed EIMA Energy per le tecnologie dedicate alle filiere bioenergetiche. Grazie ad un’ampia offerta di differenti modelli e ad un sistema di servizi finalizzati ad assistere gli operatori negli incontri d’affari, EIMA International risponde alle esigenze di un pubblico di professionisti quanto mai esteso (oltre 200 mila i visitatori attesi, dopo l’affluenza record di 198 mila della scorsa edizione) proveniente per oltre il 20% dall’estero (140 Paesi); mentre sono circa 50 le delegazioni estere ufficiali che parteciperanno alla manifestazione, animando le sessioni d’incontro “business-
La punta di "Diamant" delle testate Capello
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iamant, testata per la raccolta del mais top di gamma di Capello, è nata per attrezzare le mietitrebbie più potenti e performanti sul mercato. Il design sinuoso accompagna il flusso del prodotto in qualsiasi condizione di lavoro, rendendolo pulito, facile, veloce e superando qualsiasi aspettativa del contoterzista più esigente. La testata Diamant nasce per offrire una trinciatura degli stocchi senza compromessi rispetto a tutte le altre testate presenti sul mercato, una qualità di trinciato ineguagliabile e un taglio della pianta ancora più radente al suolo. Inoltre, la sua nuova collocazione a sinistra elimina i fastidiosi problemi di ventilazione ed intasamento del radiatore, dovuti al vortice
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Visitatori all'evento promosso da FederUnacoma
to-business”organizzate con le aziende espositrici. Questi alcuni numeri dell’edizione 2014: oltre 300 mila mq di area fieristica impegnata, di cui 140 mila di superficie espositiva netta; oltre 50 mila modelli esposti per ogni tipo di lavorazione e per ogni modello di impresa agricola; più di 40 Paesi di ogni continente partecipano all’esposizione. La rassegna sarà visitabile dagli operatori del settore da mercoledì 12 a domenica 16 novembre con orario 9-18.30, mentre l’accesso al pubblico è limitato alle sole giornate di venerdì-sabato e domenica (costo del biglietto: 14 euro).
L'INDUSTRIA DI CUNEO REALIZZA MACCHINE PER LA RACCOLTA DI CEREALI. ECCO IL SUO 'GIOIELLO' PER UNA TRINCIATURA SENZA COMPROMESSI
di polvere prodotto dai rotori stessi. E’ ovviamente anche disponibile in versione senza triciastocchi che si può acquistare e facilmente montare in un secondo tempo. Per evitare l’usura degli pneumatici anteriori, dovuta all’abrasione con gli stocchi tagliati, può essere fornita di un kit schiacciastocchi che preserva l’usura e garantisce lunga vita allo pneumatico. Diamant inoltre, esalta visibilmente la pulizia e la precisione del raccolto, grazie al movimento simultaneo e sincronizzato dei piatti spannocchiatori la pianta è sempre posizionata al centro dei rulli mungitori, in questo modo viene guidata in modo perfettamente perpendicolare al terreno e si eliminano completamente le perdite di granella tipiche delle altre testate concorrenti con sistemi “a molle” o “tradizionali” dovute alla difformità delle piante e pannocchie nei diversi campi. È sempre l’operatore e non un sistema meccanico, a regolare il processo di raccolta determinando la corretta apertura delle piastre spannocchiatrici direttamente dal posto di guida. Diamant ha tutte le scatole di trasmissione in lega di alluminio, sottoposto ad uno speciale trattamento che ne esalta al massimo la resistenza e la durata. Inoltre Diamant è estremamente compatta su strada in modo da rendere la visuale dal posto guida un vero piacere!
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