POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVIII - N. 09•2020 - DICEMBRE 2020 - CONTIENE I.P.
09/2020
Feste senza fasti ASSICURAZIONI Ancora troppe criticità con i rimborsi alle aziende
LATTE Gli allevatori chiedono attenzione, nasce Frisitali
FONDI EUROPEI Pac prorogata al 2022 e le priorità per il nuovo Psr
RINNOVO CARICHE Allasia confermato presidente di Confagricoltura Piemonte
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I NUMERI DI QUESTO NUMERO
2021, pensiamo positivo: speranza nel vaccino e un ritrovato dialogo con gli USA Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
L’esito elettorale negli Stati Uniti, con la vittoria di Biden, apre un nuovo corso per le relazioni commerciali tra UE e USA, con inevitabili ripercussioni sull’agricoltura europea e italiana. Gli Stati Uniti, infatti, sono il primo mercato di sbocco, fuori dalla UE, per il Made in Italy agroalimentare. Nel 2019 le esportazioni di prodotti agroalimentari sono state pari a 4,7 miliardi di euro, ma sono state penalizzate dai dazi aggiuntivi imposti da Trump. In prospettiva occorre, dunque, riaprire il dialogo con la nuova amministrazione e, in generale, rilanciare il sistema multilaterale di gestione degli scambi commerciali a livello mondiale. Il sistema agroalimentare italiano ha bisogno di mercati aperti e di regole condivise, per far ripartire la crescita delle esportazioni che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni. Lo staff del neo presidente ha già lasciato intendere che la politica agricola a stelle e strisce punterà a stabilizzare l’agricoltura nazionale e ad aprire nuovi merIL C ALE cati. La fine della NDA RIO DI C guerra dei dazi saAM PAG NA rebbe un bel segnale, unito alla speranza riposta nel vaccino contro il Covid-19, per Ce cominciare il 2021 con Co nn t o a maggiore positività. f ag n n #no ric o i d isia lt u i m
2021
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ra oco È in distribuzione presso nfa gric gli uffici di Confagricoltura Cuneo oltu ra il Calendario di Campagna 2021.
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MELE
ASSICURAZIONI
% di superficie cuneese a mele sul totale in Piemonte
% di rimborso che arriverà alle aziende entro il 2020
IN GRANDA
RIMBORSO 2020
SUINI
ASTI E MOSCATO
85%
30%
850
78,6mln
IN GRANDA
FASCETTE
allevamenti suinicoli in provincia di Cuneo
I contrassegni distribuiti nel 2020, +8% rispetto al 2019
Psr e credito di imposta Il cumulo è ridotto PAG. 18
CONFAGRICOLTURA IN ONDA SU RADIO 24 Confagricoltura su Radio 24, emittente del Gruppo Sole 24 Ore, con “pillole” dedicate ai temi dell’agricoltura, che sa coniugare tradizione e innovazione, con un occhio attento alla sostenibilità. Inquadra il QR Code e riascolta le clip.
La Confagricoltura di Cuneo augura ai suoi associati e ai loro cari i più sinceri auguri di buone Feste.
o.it
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
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IN PRIMO PIANO
Frutta, evoluzione e prospettive per il futuro IN PROVINCIA DI CUNEO SI ASSISTE ALLA CRESCITA DEL MELO SERVONO STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE DELLE PRODUZIONI di Davide Rossi
Il podio dei produttori di mele in Europa
S
olo qualche settimana fa la tradizionale conferenza stampa di Confagricoltura Piemonte nella quale vengono presentati i dati dell’annata agraria appena conclusasi ha fatto registrare una situazione piuttosto delicata per il comparto frutticolo della nostra regione. Il dato più significativo che emerge è quello di pesche e nettarine, ai minimi storici in termini di superficie coltivata e conseguenti produzioni, fino al 40% in meno rispetto al 2019. Non bastano i buoni dati di albicocche e susine a
POLONIA ITALIA
FRANCIA
risollevare la situazione: occorre ripensare alla frutticoltura in Piemonte, e in provincia di Cuneo in particolare, per capire se la progressiva transizione verso la coltivazione di mele, che ha reso il Piemonte la seconda regione in termini di produzione
dietro all’inavvicinabile Trentino Alto Adige e l’Italia secondo stato dopo la Polonia, sia un trend che si manterrà anche nei prossimi anni. Dal punto di vista della superficie quella del melo sembra un’avanzata inarrestabile: in provincia di
Il podio delle regioni produttrici di mele in Italia
TRENTINO ALTO ADIGE
PIEMONTE
VENETO
85% % di superficie cuneese a mele sul totale in Piemonte
4
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
71% % di superficie cuneese a kiwi sul totale in Piemonte
Cuneo si è infatti passati dai 2.420 ettari del 2010 ai 5.632 ettari del 2020. Una crescita del +133%, le cui ragioni sono da trovare nella concomitante discesa delle superfici votate a pesche e percocche, -38% dai 4.459 ettari del 2010 ai 2.766 ettari del 2020, e a kiwi, che dai 4.136 ettari del 2010 è passata ai 2.623 ettari del 2020, con una contrazione del 37%. Se per le pesche la ragione del calo è da cercare nel progressivo abbassarsi del prezzo della merce, per i kiwi c’è un legame con le ben note difficoltà fitosanitarie, che rendono molto rischioso il mantenimento degli impianti. Già lo scorso mese, però, Confagricoltura Cuneo aveva prudentemente fatto osservare che la crescita di impianti di melo potrebbe esporre troppo gli agricoltori nei confronti di un
mercato che, giocandosi ormai a livello comunitario e mondiale, non è al riparo da repentini cambiamenti che possono generare cali di prezzo oggi inaspettati. La situazione osservata nel Cuneese ha un riscontro anche a livello nazionale, dove fanno notizia le battute di arresto nella produzione di pesche, nettarine e albicocche: un arretramento di produzione che varia dal -30% al -40%.
Tavolo nazionale e catasto frutticolo Per una corretta pianificazione del futuro del comparto, sono fondamentali strumenti definiti a livello centrale. I vertici della sezione Ortofrutticola nazionale di Confagricoltura fanno notare il dato positivo della prima convocazione da parte del Ministero delle politiche agricole,
80% % di superficie cuneese a pesche sul totale in Piemonte
2015
6.633
MELE
4000
2000
6000
2020
Cuneo
6000
2.983
3.697 2.420
2010
5.633
3.138
2015
2020
5.374 4000
4.136
4.248 2.970
3.714 2.624
2000
6000
2010
2015
2020
5.482 4.459
4000
4.659 3.810
3.464 2.766
2000
800
600
2010 682
2015 684
2020 607
455
449
400
409
200
2010
2015
1200 900
1.164
1.036 879
2020 1.212
1.014
1.066
600 300
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
Fonte: Sistema Piemonte
1500
88% % cuneese a susine sul totale in Piemonte
2010 Piemonte
KIWI
me stagioni, con cali della temperatura improvvisi e tempeste imprevedibili, sono ormai tristemente noti. In questo senso è importante che vengano aggiornati gli strumenti previsti dal Decreto Legislativo n. 102/2004 in termini di indennizzi per le calamità naturali, non più adeguati alla situazione attuale e, in generale, il meccanismo di funzionamento del Fondo di Solidarietà nazionale per tutte le tipologie di avversità. Il riscaldamento globale, e politiche di importazione di prodotti che andrebbero riviste, sono inoltre le potenziali cause scatenanti di fitopatie: un problema spesso poco controllabile anche a causa di sistemi di risposta fragili in termini di rapidità e adeguatezza. Occorre tenere alta la guardia anche sotto questo aspetto, consentendo l’uso di principi attivi sicuri ed efficaci.
8000
PESCHE E PERCOCCHE
% cuneese ad albicocche sul totale in Piemonte
Evoluzione degli ettari coltivati a frutto a Cuneo e nel Piemonte nel 2010, 2015 e 2020
ALBICOCCHE
67%
“A livello locale la crescita della superficie coltivata a mele ha un significato preciso: si producono sempre più varietà Club, che hanno logiche di mercato diverse rispetto alle produzioni classiche e sono oggetto di accordi commerciali specifici con la grande distribuzione - spiega Claudio Sacchetto, presidente della sezione Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo, che poi conclude -; per la programmazione del comparto servirebbero da un lato accordi tra i Paesi produttori dell’Unione Europea e dall’altro una maggiore valorizzazione dei dati disponibili nei fascicoli aziendali, dai quali si può già oggi ottenere un quadro chiaro delle produzioni nazionali. Occorre una regia territoriale per valutare i dati già esistenti e poter così programmare il futuro del comparto”.
SUSINE
alimentari e forestali del Tavolo Ortofrutticolo Nazionale, a ottobre: esso potrà diventare un importante strumento di confronto sulle problematiche del settore, nel quale tentare di mitigare l’asimmetria nei rapporti di filiera, oggi totalmente sbilanciati in favore della distribuzione e a discapito dei produttori. Non c’è dubbio che per la programmazione del settore sarebbe di importanza strategica l’entrata in vigore del catasto frutticolo: uno strumento indispensabile per armonizzare i dati a livello nazionale e renderli una base condivisa sulla quale impostare le scelte strategiche del comparto. Confagricoltura auspica che riprendano gli incontri per la sua definizione, ormai fermi da più di un anno. In attesa che ciò diventi realtà, si registra comunque una sempre maggiore propensione del settore verso le coltivazioni di qualità, che rendono i frutti italiani tra i più apprezzati anche in termini di export: mele, uva, kiwi e pere sono i prodotti frutticoli italiani più esportati. Da Roma sottolineano un’ulteriore particolarità di questi anni: gli andamenti climatici anomali delle ulti-
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A TUTTO CAMPO
Informazioni corrette con etichette a batteria IL SISTEMA ITALIANO È LEGGE E PIACE A CONFAGRICOLTURA PERCHÈ SI BASA SUL FABBISOGNO QUOTIDIANO DI SOSTANZE NUTRITIVE
N
utrInform sì, etichettatura a Semaforo e Nutriscore no. Confagricoltura si schiera a favore del sistema italiano NutrInform Battery, ossia l’applicazione corretta del Regolamento UE 1169/11 per quanto riguarda le informazioni nutrizionali volontarie da fornire ai consumatori, in risposta al sistema di etichettatura a Semaforo, utilizzato del Regno Unito, e al Nutriscore adottato da Francia, Belgio, Spagna e Germania; sistemi questi ultimi che prevedono una semplificazione estrema dell’etichettatura che potrebbe danneggiare alcuni prodotti identificandoli, erroneamente, come nocivi a prescindere dalle reali quantità consumate. Il NutrInform Battery, pubblicato
in Gazzetta Ufficiale n. 304 del 7-12-2020, fornisce correttamente informazioni qualitative generali, tenendo conto dell’alimento nel suo insieme, nel rispetto dei principi della dieta mediterranea, basata sulla nota “piramide alimentare”, che indica le quantità consigliate di ogni cibo.
Cosa dice l’Europa Il Reg. (CE) n. 1169/2011 stabilisce, infatti, che alcuni particolari della dichiarazione nutrizionale obbligatoria sugli alimenti preimballati possano essere ripetuti sulla parte anteriore della confezione, obiettivo rilanciato nella strategia Farm to Fork. Le istituzioni comunitarie ora dovranno scegliere quale sistema di etichettatura FoP (Front Come appare graficamente il NutrInform
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L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
SEMAFORO E NUTRISCORE
Perchè non convincono le altre etichettature
Etichettatura a Semaforo e Nutriscore sono sistemi che danno indicazioni salutistiche, “patenti” di bontà o meno per una dieta equilibrata. Classificano i cibi come più o meno “sani” in base all’apporto di sale, zucchero, grassi e acidi saturi rispetto ai consumi giornalieri massimi raccomandati, utilizzando nel sistema semaforo tre differenti colori (rosso, arancione, verde) e nel Nutriscore cinque diversi colori (rosso, arancione, giallo, verde chiaro, verde) che indicano il grado di “salubrità” dell’alimento secondo una scala di valori prestabilita. Il rosso, per esempio, viene utilizzato quando le percentuali dei diversi nutrienti superano i consumi raccomandati (riferiti ad una persona adulta). Il problema di fondo è che la percentuale dei diversi nutrienti non è riferita alla porzione, ma a 100 grammi o 100 ml di prodotto, quindi classifica il prodotto non salubre a prescindere dalle quantità effettivamente consumate. Con tali sistemi si corre il rischio di semplificare molto l’indirizzo del consumatore nella sua scelta, portandolo progressivamente ad essere un semplice acquirente su base cromatica. Una semplificazione estrema dell’etichettatura che potrebbe danneggiare alcuni prodotti identificandoli, erroneamente, come nocivi a prescindere dalle reali quantità consumate. In particolare, risulterebbero nocivi alcuni prodotti del “Made in Italy”.
of Package) andrà implementato a livello europeo. Di questo si è parlato nell’incontro indetto da EFF, think tank di alto profilo fondato da europarlamentari di cinque diversi Stati membri (Italia, Francia, Spagna, Polonia e Bulgaria), a cui Confagricoltura ha aderito sin dalla sua costituzione. Il forum è stata un’importante occasione di confronto tra tutti i rappresentanti della filiera: scienziati, associazioni di consumatori, protagonisti della filiera agroalimentare e rappresentanti di diversi Governi nazionali. Dal dibattito è emerso come i sistemi di etichettatura siano di grande importanza per il settore agroalimentare, poiché influenzano le scelte dei consumatori; per
questo i messaggi che veicolano devono essere non solo di facile comprensione ma anche affidabili e scientificamente fondati. “Appoggiamo e sosteniamo l’etichetta a batteria proposta dall’Italia (‘Nutrinform Battery’), l’unica pienamente conforme alle disposizioni comunitarie – ha detto il presidente Massimiliano Giansanti -. Il Nutrinform è stato sviluppato da qualificati istituti di ricerca nazionali (CREA e ISS) con la collaborazione dell’intera filiera agroalimentare, compresi i rappresentanti dei consumatori. Le posizioni di Confagricoltura e Copa sono convergenti sul No al Nutriscore e sul sostenere i principi ispiratori della proposta italiana di
etichettatura”. Giansanti ha criticato l’utilizzo esclusivo nel Nutriscore dello standard di 100gr per valutare i valori nutrizionali di un prodotto. Dal momento che normalmente i prodotti vengono consumati in quantità maggiori o minori si finisce per fuorviare i consumatori. “È più realistico basare la valutazione di un cibo sulle porzioni che le persone consumano e la cui dimensione varia da una categoria di prodotto all’altra”.
Come funziona il NutrInform italiano Il NutrInform prende in considera-
zione il fabbisogno quotidiano di sostanze nutritive, in modo da favorire una scelta consapevole da parte dei consumatori per un’alimentazione sana, variata e bilanciata e quindi non ha l’obiettivo di dare indicazioni riguardo alla “salubrità nutrizionale” del prodotto ma di indicare la quantità del nutriente in relazione al fabbisogno giornaliero (GDA). L’etichetta a batteria fornisce tutti i valori relativi ad una singola porzione consumata. All’interno del simbolo ‘batteria’ è presente la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale appor-
tati dalla singola porzione rispetto alla dose giornaliera consigliata. Graficamente la parte carica della batteria rappresenta la percentuale di energia o nutrienti contenuti in una singola porzione, permettendo così di quantificarla visivamente. In tal modo il consumatore, senza fare complicati calcoli, potrà valutare quante porzioni può consumare in quel giorno.
Cosa fare per aderire Ogni azienda che voglia utilizzare il sistema deve comunicare la propria adesione al Ministero della Salute - Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e
la nutrizione specificando: 1) il tipo di attività svolta; 2) la marca e la categoria di prodotti sui quali si utilizzerà il marchio; 3) l’impegno a rispettare il decreto di istituzione del marchio ed il presente regolamento d’uso; 4) l’impegno ad estendere progressivamente il marchio a tutti i prodotti appartenenti alla medesima categoria merceologica. L’adesione avviene per via telematica attraverso un’apposita sezione del sito web del Ministero. L’utilizzo del marchio è gratuito.
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L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
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A TUTTO CAMPO
Pac, stesse norme fino alla fine del 2022 CONFAGRICOLTURA PIEMONTE INDICA LE PRIORITÀ DEL NUOVO PIANO DI SVILUPPO RURALE di Fabio Rubero
C
on 40 voti a favore e 3 contrari, il 1° dicembre scorso, la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha dato il via libera al regolamento transitorio della Pac che estende le attuali norme fino al 31 dicembre 2022, includendo anche il pacchetto agricolo del Next Generation Eu. La nuova Pac prevede la conferma dei pagamenti diretti agli agricoltori, dei fondi per lo sviluppo rurale, il prolungamento da tre a cinque anni dei nuovi progetti pluriennali del Psr incentrati su agricoltura biologica e misure a favore del clima e dell’ambiente, e del benessere degli animali. Sono previste novità per l’abbassamento delle soglie di perdita di produzione e reddito necessarie per attivare sia il cosiddetto strumento di stabilizzazione del reddito settoriale, sia i fondi mutualistici tra agricoltori in caso di eventi climatici avversi, focolai di malattie degli animali o delle piante o infestazioni da parassiti. Inoltre, con l’approvazione definitiva del regolamento, verrà prorogata di ulteriori sei mesi la misura straordinaria di sostegno al reddito delle aziende
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colpite dalla pandemia, dando la possibilità agli Stati membri di continuare a erogare i 7mila euro previsti per ogni agricoltore. In base alle nuove disposizioni verrà attivata immediatamente l’erogazione degli 8,07 miliardi di aiuti a livello Ue stanziati con il Next Generation Ue (strumento che l’Unione Europea ha varato con l’obiettivo di stimolare la ripresa e in virtù del quale l’Italia vedrà attribuirsi uno stanziamento pari a circa un miliardo di euro) per i prossimi due anni: almeno il 37% di questi fondi dovrà essere investito per favorire l’aumento delle superfici coltivate a biologico, per azioni legate al miglioramento dell’ambiente e del clima, e al benessere degli animali. Almeno il 55% delle risorse dovrà essere finalizzato al sostegno dei giovani agricoltori, e a investimenti che contribuiscano ad accrescere la resilienza, la sostenibilità e la digitalizzazione delle aziende agricole e di trasformazione.
Si progetta il nuovo Psr Contestualmente, anche il percorso di progettazione del nuovo Psr del Piemonte ha iniziato a muo-
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
SNELLIMENTO DELLA BUROCRAZIA, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ DEVONO ESSERE LE STRADE MAESTRE PER PROSSIMO PSR vere i suoi primi passi, in considerazione delle stime attuali di quelli che dovrebbero essere i fondi a disposizione della nostra regione. A riguardo lo scorso 25 novembre si è svolta in videoconferenza la seduta plenaria del Comitato di Sorveglianza regionale del Programma di Sviluppo Rurale alla quale hanno preso parte rappresentanti della Regione Piemonte, della Commissione Europea (Direzione Generale Agricoltura), del Ministero per le politiche agricole, del Ministero delle finanze e dei componenti locali del Comitato. Era naturalmente presente anche Confagricoltura Piemonte che stima attualmente in circa 150 milioni all’anno la spesa pubblica destinata alle aziende piemontesi per il biennio 2021-2022. Cifra alla quale si potrebbero aggiungere altri 25 milioni annui (per due anni) di fondi del sopracitato pacchetto “Next Generation Ue”. In totale dunque le risorse a disposizione del PSR per i prossimi due anni dovrebbero attestarsi intorno ai 170-180 milioni l’anno, che dovranno essere utilizzati per finanziare nuovi bandi in materia
di agricoltura e foreste. “Ciò che chiediamo e che continua a rappresentare la nostra priorità – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e neo riconfermato presidente di Confagricoltura Piemonte – è lo snellimento della burocrazia al fine di velocizzare le procedure. Si deve fare tesoro degli errori del passato affinchè non si ripetano più i ritardi a cui abbiamo assistito in questi anni, che hanno avuto effetti deleteri per le aziende. Chiediamo inoltre che gli investimenti vengano soprattutto fatti in nome di due fattori per noi imprescindibili: innovazione e sostenbilità. Da un lato, secondo noi, si deve lavorare per una sempre maggiore diffusione della banda larga, della digitalizzazione e dell’utilizzo della tecnologia in agricoltura, dall’altro tenere sempre costanemente d’occhio e operare per la valorizzazione del nostro ambiente in modo che le aziende siano sempre più competitive ed il territorio sempre più tutelato nell’interesse di tutti i cittadini”.
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Assicurazioni, ancora criticità con i rimborsi ALLE AZIENDE AGRICOLE ARRIVERÀ SOLO IL 30% SPETTANTE CONFAGRICOLTURA CUNEO HA INTERPELLATO I PARLAMENTARI di Fabio Rubero
L’
ormai annosa questione riguardante i rimborsi assicurativi alle imprese agricole previsti dalla misura 17.1 del Programma di sviluppo rurale nazionale 201542020 vive l’ennesimo capitolo di una storia che sta assumendo contorni surreali. Se, dopo anni di ritardi, nel 2018 e nel 2019, tutto sommato, si era finalmente potuto assistere ad un sostanziale riallineamento delle tempistiche con le aziende che hanno effettivamente ottenuto i rimborsi nell’anno di competenza, fosche nubi si addensano all’orizzonte per quanto concerne i
ASSICURAZIONI
30%
% di rimborso delle assicurazioni che arriverà entro il 2020
RIMBORSO 2020 10
pagamenti relativi all’anno 2020. A far capire che, con ogni probabilità, quest’anno i rimborsi non sarebbero arrivati nella loro totalità nelle casse dell’azienda entro il 31 dicembre è stato il Decreto del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dello scorso 19 ottobre dal quale si è appreso che nel 2020 nelle casse entrerà solamente il 30% (e non il 70%) di quanto spettante. Il problema è tanto di semplice comprensione quanto di difficile risoluzione e risiede nei fondi a disposizione. La dotazione residua delle risorse previste dal PSRN per la misura per l’anno 2020, l’ultima annualità del periodo di programmazione, è infatti stabilita a livello nazionale in 160 milioni di euro a cui si aggiungono ulteriori 26 milioni di euro derivanti da altre economie. Troppo pochi, evidentemente, per coprire l’intero fabbisogno finanziario che il Ministero ha verificato
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
attraverso i monitoraggi avviati da Agea che si stima ammontare a circa 370 milioni di euro. Ministero e Agea hanno tuttavia prontamente assicurato che provvederanno comunque e regolarmente con l’erogazione dei pagamenti utilizzando le risorse stanziate e già disponibili per la campagna 2021.
L’iniziativa di Confagricoltura Confagricoltura Cuneo ha prontamente provveduto a coinvolgere nella questione anche il mondo politico, scrivendo a tutti i parlamentari cuneesi affinché intervengano per risolvere al più presto questa difficile e delicata situazione. Per prime sono arrivate le risposte del deputato Monica Ciaburro e del senatore Giorgio Maria Bergesio. La parlamentare di Fratelli d’Italia, coinvolgendo anche la collega di partito Maria Cristina Caretta, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati,
Frutteti dopo una grandinata estiva
ha interrogato il Ministro Bellanova chiedendole quali iniziative intende intraprendere a riguardo al fine di garantire l’erogazione della restante parte del rimborso nel più breve tempo possibile ed in ogni caso prima della nuova campagna assicurativa per il 2021. Anche il senatore Bergesio, membro della Commissione Agricoltura del Senato, insieme ad altri parlamentari della Lega tra cui l’ex ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio, ha interrogato il ministro Bellanova definendo vergognosa questa situazione e invocando aiuti immediati “perchè le aziende hanno bisogno di immediata liquidità per superare le criticità e per programmare in serenità gli investimenti necessari per tornare a crescere ed essere competitive sul mercato”. Un problema, che in provincia di Cuneo, ha un impatto pesantissimo, come gli impietosi
numeri dimostrano. “I dati di Condifesa Cuneo parlano chiaro – spiega Gualtiero Dalmasso, responsabile provinciale dei Caa di Confagricoltura Cuneo. – Nel 2020 nella nostra provincia hanno stipulato una polizza per danni da avversità atmosferiche 2.325 aziende, per un valore assicurato totale di 269milioni di euro, a fronte di un pagamento di premi per conto dei soci di 29,5milioni di euro. Di questi nel mese di dicembre arrivano nelle casse delle aziende cuneesi contributi per circa soli 6 milioni e mezzo di euro, invece degli oltre 15 milioni previsti. Più di 9 milioni di euro che le aziende non avranno a disposizione, in un anno, come tutti sappiamo, contraddistinto già da problematiche che non hanno precedenti”. “La situazione che stiamo vivendo è molto grave e rischia di portare a pesanti conseguenze sia nell’immediato che in un prossimo futuro – com-
che essere virtuoso. Da parte nostra continueremo a vigilare e ad attivare le misure necessarie affinchè i rimborsi spettanti entrino nelle casse delle aziende agricole nella loro interezza nel più breve tempo possibile”.
ALLASIA: “A RISCHIO LA TENUTA DELL’INTERO SISTEMA”
CONSUMO DEL SUOLO IN PIEMONTE
Nel 2019 persa la superficie agraria di 311 campi da calcio
Procede senza sosta il consumo di suolo agricolo. “Edificazioni civili, opere pubbliche e nuovi insediamenti produttivi – chiarisce Confagricoltura Piemonte - in trent’anni hanno eliminato il 20% della superficie agricola utilizzata per l’espansione delle città e delle infrastrutture, per il degrado delle aree periurbane e per l’abbandono dei territori collinari e montani”. L’anno scorso, in base alle rilevazioni dell’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – si sono “persi” 21.400 chilometri quadrati sul territorio totale italiano. Questo significa che nel nostro Paese ogni giorno il suolo artificiale impermeabilizzato aumenta di 2 metri quadrati al secondo. Nella nostra regione abbiamo consumato il 6,72% del totale nazionale, per una nuova superficie impermeabilizzata di 222 ettari. È una superficie imponente. Per rendere l’idea consideriamo che un campo da calcio, solo per quanto riguarda il terreno di gioco, ha una superficie di 7.140 metri quadrati: questo significa che nel 2019 in Piemonte abbiamo consumato una superficie pari a 311 nuovi campi da calcio.
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menta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte. - Perché se oggi si mandano in crisi economica tante aziende e i consorzi Condifesa che, in molti casi, hanno anticipato i pagamenti per le aziende stesse, il rischio enorme per domani è che le stesse aziende perdano fiducia nel sistema e decidano di non assicurarsi più, facendo crollare tutto un impianto che, se soltanto fosse strutturato in maniera diversa, non potrebbe
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Una vista del fiume Po e sullo sfondo il Monviso
Aree contigue ai parchi, tanti dubbi e l’appello ai Comuni CONFAGRICOLTURA CUNEO HA SCRITTO AI SINDACI DELLA GRANDA: LE RICADUTE DELLA NORMATIVA PENALIZZANO LE AZIENDE AGRICOLE
“L
’annessione del Comune ad area contigua di un’area protetta comporta ai soggetti operanti su quel territorio l’assoggettamento alle normative contenute nella legge regionale 19/2009 (“Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità”), con una gestione più vincolante della caccia e della pesca, delle attività estrattive e venatorie, e maggiori limitazioni rispetto alla tutela dell’ambiente e della biodiversità”. È un passaggio della lettera trasmessa da Confagricoltura Cuneo ai sindaci dei Comuni della Granda a cui la Regione Piemonte ha richiesto la conferma o volontà di diventare area contigua di un’area protetta, come prevedono le modifiche cartografiche previste della legge regionale 11/2019, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2021. I confini delle
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aree contigue, cioè adiacenti alle aree parco e introdotte dall’art.32 della legge 394/1991 (legge quadro aree protette) sono “determinati dalle Regioni sul cui territorio si trova l’area naturale protetta, d’intesa con l’organismo di gestione dell’area protetta”.
I vincoli delle “aree contigue” Sulla questione, tuttavia, la Confagricoltura provinciale, sollecitata da numerosi associati, fa presente che gli imprenditori agricoli attivi in un Comune ricadente in area contigua “si trovano a dover sottostare a una normativa molto simile (e per alcuni aspetti del tutto identica) a quella delle aree parco e ad esercitare l’attività agricola in maniera fortemente condizionata, ad esempio affrontando maggiori vincoli urbanistici, numerose prescrizioni nella gestione dei tagli boschivi, un differente
e più complesso iter di liquidazione dei danni da selvaggina, ecc”. Inoltre, con l’inclusione in area contigua anche l’attività venatoria e di controllo della fauna selvatica in esubero subirebbe drastiche restrizioni, poiché resterebbe riservata ai soli cacciatori residenti nel Comune. “In questo modo, però, si andrebbe a limitare fortemente l’unico strumento che al momento risulta essere incisivo per ristabilire un equilibrio ambientale e che permette il contenimento della proliferazione incontrollata delle popolazioni di animali selvatici, che negli ultimi anni hanno provocato danni crescenti ai raccolti e, in alcune aree, devastazioni diffuse tali da costituire un pericolo anche per la salute umana - dichiara Adriano Rosso, responsabile di Confagricoltura, zona di Cuneo -. A ciò, purtroppo, si devono aggiungere problemi per l’incolumità degli automobilisti, con una forte rilevanza nella nostra Regione degli incidenti causati dagli animali selvatici”. Ma non solo. “L’annessione del Comune nell’area contigua comporterebbe alle imprese agricole anche modifiche dal punto di vista della liquidazione dei danni alle colture provocate dai selvatici, che verrebbe demandata all’assessorato regionale all’Ambiente, Parchi e Aree protette e non - come avviene attualmente - all’assessorato all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca, con un sostanziale allungamento delle tempistiche per l’ottenimento dei risarcimenti”, aggiunge il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio. L’invito di Confagricoltura alle amministrazioni comunali interessate, dunque, è di valutare
RECUPERARE IL PERIODO IN CUI IL CONTROLLO DELLA FAUNA SELVATICA IN PIEMONTE SI È INTERROTTO
A TUTTO CAMPO
attentamente le conseguenze che la scelta avrà sul comparto agricolo e di segnalare alla Regione pareri e perplessità in merito all’applicabilità delle modifiche cartografiche previste dalla legge regionale 11/2019.
Attività venatoria, un nota della Regione precisa che è consentita La presenza sempre più frequente di ungulati nelle aree urbane e la loro diffusione incontrollata, causa di gravi incidenti stradali e danni ingenti alle aziende agricole, pone la necessità di risolvere urgentemente la questione della fauna selvatica, con un programma condiviso ed efficace. Lo afferma Confagricoltura, a fronte dell’aumento dei casi di cronaca, con morti sulle strade e attacchi agli allevamenti. Lo confermano anche i numeri: soltanto i cin-
ghiali, ad esempio, nel nostro Paese sono passati da 900mila capi nel 2010 a quasi 2 milioni di oggi (+111%), con un trend in aumento. Guardando alla nostra regione in particolare, in Piemonte l’attività venatoria era stata temporaneamente sospesa. Con una nota del 9 dicembre la Regione Piemonte, ad integrazione dei chiarimenti sulle attività consentite pubblicate dal Ministero dell’Interno e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha precisato che è consentito lo svolgimento dell’attività venatoria al di fuori del Comune di residenza/abitazione ed all’interno dell’Ambito Territoriale di Caccia o Comprensorio Alpino di residenza venatoria (Atc o Ca in cui si è ritirato il tesserino venatorio) e dell’Azienda faunistica Venatoria o Agrituristico venatoria di appartenenza. Le attività sono permesse per le specie:
cinghiale, capriolo, cervo, cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza, volpe e minilepre. Ora (18 dicembre, ndr) il Piemonte è classificato “zona gialla”, ma nelle precedenti settimane si è perso tempo prezioso sul fronte controllo fauna. “I danni da selvatici sono in costante aumento e la popolazione di ungulati, cinghiali in particolare, è da tempo fuori controllo – ribadisce Confagricoltura Cuneo –, per cui è indispensabile recuperare il periodo in cui le attività di selezione e controllo e recuperare il periodo sono state interrotte, altrimenti in primavera i danni alle colture saranno incalcolabili”. Confagricoltura ricorda, infine, che è necessario un approccio realistico al problema, senza preclusioni ideologiche, nell’esclusivo interesse di tutelare le coltivazioni agricole, la fauna selvatica e la popolazione.
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A TUTTO CAMPO
Cisterne gasolio, restano in vigore le attuali regole DEPOSITI E DISTRIBUTORI FINO A 10 METRI CUBI ESCLUSI DA OBBLIGO DI COMUNICAZIONE E REGISTRO CARICO E SCARICO
I
l 3 dicembre scorso la Direzione Generale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha emanato la circolare 47/2020 che esclude, come richiesto da Confagricoltura, i depositi e distributori di gasolio agricolo dall’obbli-
go di comunicazione e dal registro di carico e scarico. L’obbligo era previsto dal 1° gennaio 2021 e avrebbe rappresentato un onere burocratico aggiuntivo in quanto i prodotti contenuti nel deposito/distributore sono già soggetti agli
adempimenti di cui al DM 454/2001 per l’assegnazione dell’agevolazione sul carburante. La circolare in questione precisa che “restano esclusi dalla descritta disciplina i depositi per uso privato, agricolo e indu-
striale aventi capacità pari o inferiore a 10 metri cubi nonché gli apparecchi di distribuzione automatica di carburanti per i medesimi usi collegati a serbatoi la cui capacità globale è pari o inferiore a 5 metri cubi, i cui esercenti non sono pertanto sottoposti a comunicazione di attività né a tenuta del registro di carico e scarico”. Questo importante chiarimento fa seguito ad una serie di iniziative prese sia a livello centrale che
a livello territoriale dalla Confagricoltura per sensibilizzare le Amministrazioni competenti ad escludere dall’obbligo i prodotti energetici denaturati come nel caso del gasolio agricolo; indirizzo peraltro già anticipato da alcuni uffici territoriali delle Dogane.
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ZOOTECNIA
Latte, i prezzi volatili non aiutano gli allevatori PREOCCUPANO IL SURPLUS DI PRODUZIONE E L’ATTIVITÀ DELLA GDO. CONFAGRICOLTURA RICHIAMA ALL’UNITÀ DELLA FILIERA
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a fine del 2020 non porta buone nuove per il mercato del latte. I problemi, che trovano origine nella crescita della produzione ottenuta dagli allevamenti, sono stati riscontrati dai principali stati membri dell’Ue. Un recente rapporto Ismea conferma: nel periodo gennaio-luglio sul fronte consegne (con il termine “consegne” si intende il latte prodotto dagli allevamenti che viene conferito ai caseifici per la trasformazione) il Belgio ha segnato +4,3%, l’Italia +4%, l’Irlanda +3,8%, la Polonia +2,7%, i Paesi Bassi e la Spagna +2,2%. La stessa tendenza è stata riscontrata Oltreoceano con +1,8% di latte nei primi sette mesi del 2020 negli Stati Uniti. Nel complesso, l’Ue27 (GB esclusa) ha incrementato le consegne del 2%.
Scenario internazionale E i prezzi? A livello mondiale, il prezzo più alto lo si riscontra negli Usa, anche se dovrebbe calare a fine dicembre, per assestarsi su livelli ulteriormente più bassi nel 2021. Nel Paese a “stelle e strisce” è stato avviato un programma ribattezzato “Farmers to Families Food Box” avviato dal Dipartimento dell’agricoltura (USDA) che prevede l’acquisto da parte del Governo di scatole di prodotti a base di latte (formaggi e latticini) da destinare alle famiglie bisognose. Un progetto che ha coinvolto le aziende lattiero-casearie che hanno potuto così piazzare i loro prodotti. Un bell’esempio di vicinanza del Governo agli attori della filiera. Attualmente negli Usa il corrispondente valore in euro del prezzo del latte, considerata una qualità media del prodotto, è di 37,82 centesimi al litro. Più basso in la
Nuova Zelanda, dove l’asticella si ferma a 29,14 centesimi, mentre nell’Ue28 si attesta a 34,71 centesimi, valore inferiore di circa due centesimi rispetto al prezzo medio del latte crudo spot nazionale (36,55 centesimi l’ultimo dato rilevato dalla CCIAA di Milano a fine novembre).
Il mercato italiano Anche l’Italia sta facendo i conti con un’eccessiva disponibilità di latte e un parallelo ribasso dei prezzi di vendita. Nonostante una lieve ripresa nei mesi di agosto e settembre, dovuta alla riapertura estiva del canale Ho.Re.Ca., la situazione permane critica, a maggior ragione con il nuovo lockdown. In Lombardia (dati Clal di fine ottobre), tradizionalmente la regione con maggior produzione, il prezzo medio del latte crudo alla stalla si attestava a 36,50 centesimi/litro, ben 4,5 centesimi in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre in Piemonte (al netto dell’Iva, esclusi i premi qualità), la quotazione va dai 32 ai 35 centesimi/litro. A un prezzo alla stalla che continua a non essere soddisfacente si aggiunge l’effetto delle politiche commerciali adottate dalla Gdo, che per mantenere i volumi di vendita riduce a sua volta il prezzo sugli scaffali. “Il mercato del latte continua a non essere in equilibrio - sottolinea Giampiero Degiovanni, presidente della Sezione Latte di Confagricoltura Cuneo -. L’offerta è superiore di circa il 5% rispetto alla domanda, ma gli allevatori non riducono o addirittura aumentano le mandrie per cercare di compensare con i ricavi i maggiori costi di produzione”. Aggiunge Guido Oitana, allevatore di Scalenghe (Torino) recentemente
confermato alla guida della Sezione Latte di Confagricoltura Piemonte: “La distribuzione organizzata, per cercare di mantenere i volumi di vendita, in contrazione a causa del blocco del canale legato ad alberghi, ristoranti e caffetterie, tende a ridurre i prezzi dei prodotti lattiero caseari, con ulteriori squilibri dal punto di vista delle quotazioni all’origine. Per questo la situazione è particolarmente delicata. È necessario riprendere al più presto il confronto con la filiera: le istituzioni devono fare la loro parte, individuando iniziative politiche utili per aiutare gli allevatori a fronteggiare la crisi. Ci potrà salvare l’auto approvvigionamento, sperando che il mercato del Grana tenga e che si possa continuare a esportare all’estero”.
Confronto con la filiera Come reagire, dunque, a questa situazione? Confagricoltura Piemonte prova a indicare la via: “Per provare a risolvere questi problemi, oltre a riprendere il confronto anche con gli altri attori della filiera produttiva, occorre chiedere alla politica di attivare un piano di stoccaggi e produzione di polveri aprendo a un piano straordinario di aiuti alimentari. Va esaminata la possibilità di autoregolamentazione della produzione, valutando la possibilità di riconvertire le produzioni anche con abbattimenti incentivati delle mandrie. Restiamo aperti al confronto, ma è chiaro che non si possono accettare posizioni di chi non vuole condividere gli effetti della crisi: solo con una filiera unita e solidale potremo resistere alla crisi e ripartire più forti di prima”.
“OCCORRE CHIEDERE ALLA POLITICA UN PIANO DI STOCCAGGI E PRODUZIONE DI POLVERI VALUTANDO UN’AUTO REGOLAMENTAZIONE DELLA PRODUZIONE” L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
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ZOOTECNIA
Gli allevatori chiedono più attenzione: è nata Frisitali CON L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI FRISONA ITALIANA INDIPENDENTE IL COMPARTO ZOOTECNICO FISSA NUOVI OBIETTIVI
L’
esigenza di far contare sempre di più gli allevatori, veri protagonisti del sistema produttivo; la necessità di costruire un’associazione di rappresentanza funzionale e concreta; la volontà di affermare l’indipendenza da ogni condizionamento: sono queste le ragioni che hanno portato un gruppo di allevatori a promuovere una vera e propria “rivoluzione” nel comparto zootecnico, per un sistema-allevatori moderno, efficiente e proiettato nel futuro, pensato per tutti e per raccogliere le istanze degli operatori. La nuova associazione si chiama Fris.Ital.I (Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana Indipendente); è stata costituita da cinque soci fondatori, importanti allevatori di tutta Italia: la presidente Elisabetta Quaini (Cremona), Matteo Pennacchi (Perugia), Alberto Cortesi (Mantova), Fabio Curto (Treviso) e Marcello Di Ciommo (Potenza). L’as-
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La campagna associativa promossa da Frisitali
sociazione nazionale di razza tiene molto alla qualifica di “indipendente” e ribadisce di essere aperta a tutti.
Un gestione moderna e più innovativa Tra le novità di Fris.Ital.I c’è anche un diverso meccanismo di rappresentanza: il “peso” dei soci non risponde al criterio “una testa un voto”, ma al
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numero di capi di bestiame che sono posseduti da ciascuno e quindi da quanto l’allevatore contribuisce economicamente alla vita dell’associazione stessa. Fris.Ital.I si propone di adeguarsi al mondo che cambia, a differenza dell’associazione della quale moltissimi allevatori fanno parte attualmente, dando la possibilità a tutti
di scegliere a chi affidarsi per i propri servizi. L’associazione vuole gestire l’attività in maniera molto più moderna e innovativa con l’obiettivo dichiarato di gestire il processo di miglioramento genetico come ente selezionatore. Insieme a Fris.Ital.I è nata Synergy, organizzazione che raggruppa le associazioni di razza indipendenti, con lo scopo di fornire, grazie a professionisti estremamente qualificati, quei servizi moderni, economicamente vantaggiosi e tecnologicamente avanzati che da tempo gli allevatori richiedono. Oltre all’Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana Indipendente – Fris.Ital.I - per la razza Frisona, gli allevatori hanno dato vita all’Associazione Nazionale Allevatori Jersey – ANAJER per la razza Jersey e all’Associazione Nazionale Allevatori Coordinamento Italiano razze Bovine da Carne” – C.R.I.Bo.C. per le razze Chianina, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Romagnola, Limousine e Charolaise. Adesso occorre far sì che queste associazioni possano crescere e consolidarsi con nuove adesioni
FRIS.ITAL.I È STATA COSTITUITA DA 5 SOCI FONDATORI, IMPORTANTI ALLEVATORI DI TUTTA ITALIA da parte di altre aziende. Inoltre, è importante ricordare che ANAFIJ, ANABIC e ANACLI non possono escludere gli animali dal libro genealogico ed è diritto degli allevatori avere servizi per la tenuta del libro genealogico pagandoli come non soci, essendo lo stesso un servizio pubblico affidato agli Enti Selezionatori dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Confagricoltura invita tutti gli agricoltori titolari di imprese di allevamento a rivolgersi nei suoi uffici per le informazioni di adesione e per visionare gli statuti delle nuove realtà associative: “Liberi, indipendenti e associati riusciremo a contare di più”.
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ANNULLAMENTO FATTURE PSR PRIVE DI CUP (CODICE UNICO DI PROGETTO), PRECISAZIONE ARPEA In una nota ARPEA (Agenzia Regionale Piemontese per l’Erogazione in Agricoltura), a seguito della ricezione di alcune richieste di chiarimenti, precisa che: A) Tutte le fatture emesse a partire dal 1° gennaio 2021 (saranno solo fatture elettroniche), se prive di CUP (Codice Unico di Progetto) o di indicazione equipollente non saranno più considerate ammissibili, fatte salve le fatture: • sostenute prima della presentazione della domanda di sostegno relative alle spese generali, come onorari di architetti, ingegneri e consulenti, compensi per consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica, inclusi studi di fattibilità (di cui all’art. 45 paragrafo 2 lettera c) del reg. (UE) 1305/2013, per gli investimenti relativi alle misure che
rientrano nel campo di applicazione dell’art. 42 TFUE), qualora previste dal bando; • relative a spese connesse a misure di emergenza dovute a calamità naturali, eventi catastrofici, avversità atmosferiche o cambiamenti bruschi e significativi delle condizioni socio-economiche sostenute dopo il verificarsi dell’evento (art. 60 Reg (UE) 1305/2013); • relative al pagamento delle utenze (telefono, luce, etc…). B) Per le fatture emesse entro il 31/12/2020 (possono anche essere fatture cartacee) e per i documenti contabili equivalenti (quindi tutto ciò che non è fattura, ad es, cedolini, scontrini, etc…) a prescindere dalla loro data di emissione valgono le regole vecchie e cioè: se prive di CUP (Codice Unico di Progetto) o di indicazione
equipollente non saranno più considerate ammissibili, fatte salve le fatture: • emesse prima dell’Ammissione a finanziamento; • emesse da fornitori impossibilitati ad apporvi la dicitura richiesta (ad esempio, per acquisti on line da portali di vendita, da Enti certificatori, redatte con applicativi che non permettono l’inserimento di diciture particolari, ecc.); • o bollette riconducibili a servizi periodici (es.: energia, telefono, affitto, manutenzioni periodiche …), nonché, se rendicontabili, fatture anche in quota parte relative a minuterie, materiali di consumo, ecc., se e come stabilito nel bando. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
MIS 4.1.3 - BANDO PER VASCONI DI STOCCAGGIO E MACCHINE INTERRATRICI DI LIQUAMI Fino al 15 febbraio 2021 è possibile presentare domanda sul nuovo bando dell’Operazione 4.1.3 del Psr “Investimenti per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra di origine agricola”. La dotazione finanziaria è di 4,3 milioni di euro, di cui 3 sono stati resi disponibili dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Piemonte nell’ambito dell’Accordo di Bacino padano per la qualità dell’Aria 2017. Tra gli interventi finanziabili si segnalano: • la realizzazione di coperture alle strutture di stoccaggio; • l’acquisto di macchine ed attrezzature per la distribuzione a bassa emissività (interratori, rasoterra, sottocotico); • la realizzazione di vasche di stoccaggio aggiuntive rispetto alle capacità minime prescritte dalla normativa. Dal momento che l’utilizzo dei fondi nazionali comporta maggiori vincoli nella rendicontazione delle spese rispetto al 2019, sono state introdotte le seguenti modifiche: 1. non sono finanziabili separatori solido/liquido, spandiletame e macchine per la movimentazione dei reflui; 2. occorre stimare la percentuale di refluo aziendale, oggetto della copertura/distribuzione/stoccaggio, finanziato (0-100% del volume aziendale); 3. i soggetti collettivi partecipano con tutti i propri associati. Con questo bando sono cofinanziabili anche gli interventi necessari al rispetto di norme obbligatorie per le aziende agricole che devono effettuare adeguamenti strutturali a seguito dell’ampliamento 2019/2020 delle ZVN. Maggiori informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO
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PSR E CREDITO D’IMPOSTA L’UNIONE EUROPEA PRECISA CHE IL CUMULO È RIDOTTO L’Ufficio direttivo della Commissione Europea ha risposto al quesito in merito alla concessione del sostegno delle misure e sottomisure ad investimento del Programma di Sviluppo Rurale in combinazione con il credito d’imposta.
zioni nazionali che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.
L’Ue precisa
La Commissione UE, intervenendo sull’argomento con una nota del 17 novembre Cosa dice la legge scorso, ha precisato che, poiché tali agevolazioni Nello specifico, la Legge itanazionali rappresentano una liana n.160 del 27.12.2019 misura di carattere generale prevede che il credito d’imposta per investimenti in beni che non si configura come aiuto di Stato, il cumulo del strumentali nuovi, materiali sostegno del PSR può essere e immateriali, funzionali alla concesso, per le spese amtrasformazione tecnologica e missibili, in combinazione digitale dei processi produtcon il credito d’imposta, tivi, e il credito d’imposta per purché rimanga entro i limiti stimolare la spesa privata in di aliquota fissati dall’allericerca, sviluppo e innovaziogato II del regolamento (UE) ne tecnologica per sostenere la competitività delle imprese n.1305/2013. tmc di bozza1:Layout 1 24-11-2008 16:59 Tale allegato, relativamente e favorirne i processi agli investimenti in immotransizione digitale, siano bilizzazioni materiali, fissa cumulabili con altre agevola-
la percentuale massima al 40%, maggiorabile del 20% per i giovani agricoltori e del 50% per le regioni meno sviluppate. Considerando che molte regioni italiane, sia del Nord che del Mezzogiorno, erogano contributi PSR nella misura del 35% della spesa del bene strumentale, per gli investimenti effettuati nel 2020, il credito di imposta potrà essere erogato soltanto per il restante 5%.
Confagricoltura chiede chiarimenti Confagricoltura sottolinea come questa interpretazione rappresenti un grande ostacolo al credito di imposta 4.0, che aveva stimolato i produttori agricoli a compiere nuovi investimenti Pagina 1ed informatici, in tecnologici quanto, essendo il contributo PSR un’erogazione liquida ed
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INSERTO TECNICO
VENDITA CON ASPORTO, PER L’AGENZIA ENTRATE NON È SOMMINISTRAZIONE “Nei casi di asporto dei prodotti, qualora il consumo non avvenga presso i locali dell’istante, le cessioni degli alimenti e delle bevande devono essere valutate separatamente dal punto di vista dell’applicazione dell’IVA e assoggettate ciascuna all’aliquota propria (ridotta o ordinaria), dovendosi altresì escludere che una delle cessioni di beni inserite nella confezione configuri un’operazione principale, agli effetti dell’IVA, rispetto alle altre cessioni”. È questo il parere dell’Agenzia delle Entrate, che, rispondendo all’Interpello n.581 del 14 dicembre 2020, ha stabilito che “ai fini dell’IVA, in linea generale, un’operazione economica, che comprenda più elementi, deve essere considerata come costituita da diverse prestazioni e/o cessioni distinte e indipendenti che devono essere valutate separatamente”.
immediata, esso verrà ovviamente preferito agli investimenti stessi. Inoltre, sulla base di quanto finora previsto dalla normativa nazionale, molte imprese agricole nel 2020 hanno già provveduto ad effettuare investimenti in macchinari agricoli, contando di poter ottenere sia il credito d’imposta che il contributo PSR e si trovano ora penalizzate da questa precisazione
della Commissione UE. Confagricoltura è dunque al lavoro per chiarire le azioni da intraprendere, soprattutto a tutela di tutti coloro che hanno già effettuato investimenti per l’anno in corso, di fronte a questi cambiamenti della Pubblica Amministrazione, che ancora una volta non sembra muoversi in linea con le reali esigenze delle aziende agricole.
CIRCOLAZIONE DEI TRENI AGRICOLI (TRATTRICE PIÙ RIMORCHIO) CON MASSA SUPERIORE A 44 TONNELLATE Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) ha emanato due circolari (Circolare MIT prot. n. 22192 del 13 agosto 2020 e prot. n. 31802 del 9 novembre 2020) contenenti alcune indicazioni e prescrizioni sulla circolazione stradale relativamente alle masse dei veicoli isolati e dei treni agricoli, cioè il complesso trattrice e rimorchio, conse-
guenti all’applicazione del Regolamento (UE) 167/2013 (Mother regolation - provvedimento che raccoglie tutte le norme europee relative all’omologazione di trattori, rimorchi e attrezzature trainate).
Le principali novità Le principali novità che interessano gli utilizzatori di macchine agricole omologa-
te in base alla Mother regolation sono le seguenti: • dopo il 31.12.2020 i proprietari/utilizzatori di macchine agricole munite di documenti di circolazione non riportanti le limitazioni previste, dovranno provvedere a munirsi dell’autorizzazione dell’Ente
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proprietario della strada qualora intendano circolare con masse dei treni agricoli superiori a 30t se a 3 assi, 40t se a 4 assi. 44t se a 5 o più assi; oltre all’autorizzazione come veicolo eccezionale sarà necessario il pagamento di un indennizzo per la maggior usura della strada. Su quest’ultimo aspetto, la circolare del MIT rimanda alle tabelle degli indennizzi per l’usura del comparto indu-
striale (l’indennizzo da corrispondere è dell’ordine di 2.500 euro/anno).
Confagricoltura per minori indennizzi Confagricoltura, insieme a UNCAI, FEDERUNACOMA e CAI con una specifica lettera, ha sollecitato il MIT a prevedere indennizzi meno onerosi per la maggiore usura per i treni agricoli con masse superiori a 55 t, trattandosi di trasporti caratterizzati da un numero limitato di viaggi durante l’anno rispetto al settore industriale.
INSERTO TECNICO
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VINO/ DOCUMENTO DI ACCOMPAGNAMENTO ELETTRONICO DA GENNAIO Ricordiamo alle aziende che per effetto del Decreto dipartimentale Prot. n. 9281513 del 30 ottobre 2020 del MIPAAF è stata data applicazione all’articolo 18 del decreto ministeriale 2 luglio 2013, prevedendo che dal 1° gennaio 2021 sia utilizzato il documento di accompagnamento vitivinicolo elettronico (MVV-E) per i trasporti verso altri Stati membri, come previsto dal Reg. (UE) n. 2018/273 – art. 10. Per i trasporti nazionali e per i prodotti vitivinicoli esportati direttamente da dogana italiana, possono continuare a essere utilizzati gli MVV cartacei emessi nei casi e nei modi disciplinati dai Capi I e II del DM 2 luglio 2013 e dai decreti PEC. Inoltre, sono previste specifiche condizioni per la circola-
zione nazionale dei prodotti confezionati (possibilità di continuare ad utilizzare fatture accompagnatorie e ddt), in considerazione che dal 1° gennaio 2021 è abrogato il decreto direttoriale del 14 aprile 1999 che consentiva l’utilizzo di tali documenti fiscali. Per i trasporti dei prodotti vitivinicoli confezionati che si svolgono interamente sul territorio nazionale è consentito, infatti, utilizzare un “documento” emesso ai fini fiscali a condizione che riporti alcuni elementi riferiti all’art. 4 comma 1. Il decreto dipartimentale è in linea con le istanze presentate da Confagricoltura che in una nota a ICQRF, siglata anche dalle altre organizzazioni di filiera, ha richiesto una specifica deroga per i vini confezionati.
DA GENNAIO LOTTERIA SCONTRINI E IL CASHBACK SUGLI ACQUISTI CON PAGAMENTI ELETTRONICI Italia Cashless è il piano messo a punto dal Governo per incentivare l’uso di carte di credito, debito e app di pagamento negli acquisti effettuati presso i negozi fisici (sono esclusi gli acquisti effettuati on line). Fanno parte del piano la lotteria scontrini e il cashback.
Lotteria scontrini dal 1° gennaio L’iniziativa del Governo istituita con il Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio) partirà ufficialmente il 1° gennaio. La data è stata spostata a causa dei ritardi generati dall’emergenza Covid. Per consentire ai clienti di aderire fornendo il codice lotteria al momento dell’acquisto, gli esercenti devono aggiornare i registratori di cassa. Sono previsti premi anche per gli esercenti.
Come funziona A partire dal 1° gennaio 2021 gli acquisti - in contanti o con pagamenti elettronici - produrranno gratuitamente “biglietti virtuali” che consentiranno di partecipare alle estrazioni “ordinarie” ed alle estrazioni “zerocontanti” riservate a coloro che pagano con strumenti di pagamento elettronico. Estrazioni settimanali, mensili e annuali.
Chi può partecipare Possono partecipare tutte le persone fisiche maggiorenni, residenti in Italia, che si siano procurati il codice lotteria e acquistino beni o servizi presso esercizi commerciali al minuto. Non tutti gli acquisti permettono di partecipare alla lotteria. Sono esclusi, ad esempio,
gli acquisti di importo inferiore a un euro e gli acquisti effettuati online. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.cashlessitalia.it
Cashback 2021 Dopo l’esperianza dell’Extra Cashback di Natale dal prossimo anno i periodi considerati saranno semestrali (da gennaio a giugno e da giugno a dicembre) e i rimborsi arriveranno entro l’agosto e il febbraio successivi. Per ogni semestre del 2021 sarà necessario effettuare almeno 50 operazioni di almeno 15 euro. Il contributo massimo previsto per singola transazione è di 15 euro e sarà pari a un massimo di 150 euro ogni 6 mesi. Ai 100mila maggiori utilizzatori andrà il “superpremio” da 1.500 euro.
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INSERTO TECNICO
ZOOTECNIA
Razza Piemontese, proteste e proposte CENTINAIA DI ALLEVATORI HANNO MANIFESTATO DAVANTI ALLE SEDI DI COALVI E ANABORAPI A CARRÙ
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rezzi dei capi al macello in pesante ribasso ormai da mesi e alcune dinamiche che gli allevatori considerano non sempre trasparenti da parte delle associazioni di loro rappresentanza. Sono questi i fronti che agitano gli animi degli imprenditori agricoli della provincia di Cuneo impegnati 365 giorni l’anno nell’allevamento di bovini di Razza Piemontese. Malumori che sono sfociati in una doppia manifestazione di protesta davanti alle sedi del consorzio Coalvi, mercoledì 9 dicembre, e dell’Anaborapi, giovedì 17 dicembre, entrambe a Carrù. A cambiare sono stati i volti degli allevatori presenti, oltre un centinaio a ciascuna manifestazione, ma non il desiderio comune di essere maggiormente protagonisti dello sviluppo del comparto. Al Coalvi, il Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, gli allevatori contestano soprattutto un’inadeguata promozione del prodotto a livello nazionale e una insufficiente attività di ricerca e conseguente apertura di nuovi sbocchi di mercato. Indicazioni puntuali raccolte in una lettera consegnata ai vertici del Consorzio. Interpellato, il direttore di Coalvi, Giorgio Marega, precisa così: “Il dissenso credo
sia figlio anzitutto del drammatico andamento dei prezzi in questi mesi. Lo capisco e condivido il malumore degli allevatori. Abbiamo in programma di convocare al più presto un CdA per analizzare, nel merito, le proteste e le proposte contenute nella lettera e dare una risposta alle problematiche evidenziate. Ciò detto, mi preme sottolineare però che, stando ai dati raccolti fino a novembre, la filiera Coalvi è l’unica che ha mantenuto quote di mercato, soprattutto grazie al lavoro svolto dalle macellerie a marchio del Consorzio in questi mesi difficili”. Il direttore, poi, si è detto disponibile ad approfondire questi temi sui prossimi numeri de L’Agricoltore. All’Anaborapi, invece, gli allevatori di razza bovina Piemontese intervenuti alla protesta hanno chiesto soprattutto maggiore trasparenza nelle informazioni date ai soci e lanciato un appello a ritrovare una nuova autonomia e indipendenza. Gli allevatori hanno discusso a lungo sul piazzale esterno della sede di Anaborapi con Andrea Quaglino e Renato Giordano, direttore e presidente dell’associazione, che hanno proposto di proseguire il confronto intorno a un tavolo con una delegazione degli allevatori. Tra le richieste dei manifestanti anche la fuoriuscita
Un momento della protesta di fronte all’Anaborapi il 17 dicembre a Carrù
di Anaborapi dalla Federazione (FederANA), la verifica della legalità di alcuni atti compiuti dal collegio sindacale uscente e una miglior gestione dei rapporti con il Ministero alle Politiche Agricole e Forestali. Su questi fatti e sul delicato momento vissuto dall’intero comparto in provincia di Cuneo, come in tutto il Piemonte, Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo dichiara: “Sia nell’una che nell’altra manifestazione erano presenti oltre un centinaio di allevatori, segno di un disagio diffuso e crescente tra chi si impegna costantemente, con il proprio lavoro,
a mantenere alto il prestigio della razza Piemontese. Le loro legittime istanze, in un momento di mercato complicato per tutto il comparto allevatoriale italiano, sono orientate verso la richiesta di una maggior incisività delle azioni da intraprendere da parte degli organismi a cui sono iscritti e di una corretta trasparenza del loro funzionamento. In sostanza, chiedono di non essere considerati soci solo quando c’è da pagare la quota di iscrizione, ma di essere coinvolti nelle scelte da intraprendere, affinchè l’eccellenza delle nostre produzioni venga riconosciuta e difesa meglio di come si sta facendo ora”.
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L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
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ZOOTECNIA
Suini: in un webinar il punto sul momento RADUNATI DA CONFAGRICOLTURA CUNEO ON LINE ALLEVATORI, OPERATORI E PARLAMENTARI di Davide Rossi
C
onfagricoltura si è rivolta alla politica per salvaguardare il comparto suinicolo, nuovamente in forte stress dopo le gravi difficoltà di marzo e aprile che hanno portato a un calo dei prezzi del 25% rispetto ad un anno fa. Non è una richiesta di aiuti economici o di ristori, ma di un sostegno pratico per far sedere tutti gli attori della filiera intorno a un tavolo e analizzare le possibili soluzioni al problema. Già fortemente colpito dalla con-
CARNI SUINE TRASFORMATE
trazione dei consumi derivante dall’emergenza Coronavirus, in queste ultime settimane il comparto suinicolo nazionale è penalizzato dalla diffusione della peste suina africana in Germania, che porta ad un surplus di carne esportata anche nel nostro Paese, e dall’ulteriore slittamento dell’entrata in vigore dell’etichettatura, che avrebbe dovuto tutelare le produzioni italiane di qualità. Gli allevatori suinicoli cuneesi e piemontesi chiedono dunque a gran voce, con proposte concrete, di non essere trascurati. Queste richieste sono emerse nel
Suinetti in un allevamento cuneese
rapporti più equilibrati”. I senatori Giorgio Maria Bergesio (Lega) e Mino Taricco (PD), entrambi in Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare, erano presenti all’incontro e successivamente si sono fatti parte attiva ricevendo in commissione le rappresentanze del settore, ma per il momento manca ancora una risposta concreta da parte del Governo. Per questa ragione,
Se l’etichettatura rischia di essere un danno per il sistema
Mentre il comparto suinicolo vive una reale “seconda ondata” di calo dei prezzi della carne e Confagricoltura sta cercando di avanzare proposte concrete e costruttive per dialogare con la filiera produttiva, affinché le sofferenze degli allevatori vengano riconosciute e si tenti di mitigarle, si registra con rammarico e stupore l’ulteriore slittamento dell’entrata in vigore delle “Disposizioni per l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”. Il provvedimento, previsto con decreto firmato il 6 agosto 2020 dai ministri Bellanova, Patuanelli e Speranza, avrebbe dovuto essere adottato a fine novembre in forma di sperimentazione fino al 31 dicembre 2021: un giorno lavorativo prima della sua entrata in vigore, però, una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico ha rimandato di due mesi l’adozione di questo strumento, riconoscendo “difficoltà nell’ottemperare alle nuove disposizioni” in termini di produzione e fornitura di imballaggi riportanti l’origine della carne,
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corso del webinar “Crisi del settore suinicolo: non è solo colpa del Covid” che Confagricoltura Cuneo ha organizzato nel pomeriggio di martedì 24 novembre e al quale ha preso parte, tra gli altri, il presidente nazionale della Federazione suinicola di Confagricoltura, Claudio Canali, che ha approfondito le tematiche dell’attuale crisi: “Nel mese di novembre la situazione del nostro settore si è fatta decisamente più complicata, con un calo prezzi nuovamente significativo: per questo il nostro presidente nazionale Giansanti ha incontrato la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, alla quale abbiamo chiesto aiuto per favorire un incontro tra tutti gli attori della filiera, dai produttori alla Grande Distribuzione Organizzata, nel quale affrontare il tema del continuo calo del prezzo, che penalizza quasi esclusivamente i produttori, e cercare di ottenere
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
per via di ritardi causati dalle “necessarie misure anti COVID-19 messe in atto dalle unità produttive”. Le imprese alimentari potranno quindi utilizzare fino al 31 gennaio 2021 imballaggi e etichette in loro possesso e non conformi alle indicazioni sull’origine della carne suina contenute nel decreto. L’ulteriore slittamento del provvedimento, sul quale c’era grande aspettativa anche perché avrebbe potuto innescare un circolo virtuoso per i produttori italiani, lascia l’amaro in bocca e di fatto lo rende molto meno efficace, limitandone considerevolmente la durata temporale. Confagricoltura ha subito proposto una mediazione, chiedendo che l’entrata in vigore sia portata almeno al 31 dicembre 2020: per il momento, non è stato dato alcun riscontro a questa istanza.
da portare all’attenzione della ministra per mitigare il crollo dei prezzi”.
Servono elementi di tutela del reddito
precisa ancora Canali, “nella riunione della Federazione Nazionale di Prodotto di giovedì 3 dicembre abbiamo delineato le richieste
GIANSANTI: “NO A DENOMINAZIONI CHE SI RIFANNO STRUMENTALMENTE A PRODOTTI DELLA NOSTRA ZOOTECNIA”
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l settore zootecnico è vivo e vitale, non ha problemi strutturali ma di mercato collegati alla volatilità dei prezzi, al ristagno dei consumi, alla situazione contingente legata alla pandemia ed alla diminuzione degli ordini del canale Ho.Re.Ca. a livello internazionale. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso degli “Stati
Ottenere una mitigazione del crollo dei prezzi di vendita non è l’unica azione in fase di studio e certamente non potrà avere un orizzonte di medio e lungo periodo. Per questo, secondo il direttore nazionale dell’Area Economica di Confagricoltura Vincenzo Lenucci va ripensata la filiera in modo profondo: “Il comparto suinicolo, sconvolto dalla pandemia, era già perturbato generali della Zootecnia”, che si sono tenuti nell’ambito dell’edizione digitale delle Fiere Zootecniche di Cremona. Ad avviso del presidente di Confagricoltura va superato il discorso della volatilità dei prezzi sui mercati internazionali. Servono regole nuove sul mercato globale che tengano anche conto delle sperequazioni produttive. “Noi allevatori siamo per il benessere animale e per la sostenibilità che sono – ha spiegato Giansanti - la qualità della vita dei nostri capi, il cibo sano e sicuro che gli assicuriamo. Non si possono accettare fake news che vengono usate strumentalmente per favorire il cibo vegetale e sintetico (vedi approfondimento sul tema pubblicato sullo scorso numero de “L’Agricoltore cuneese”, ndr).
in precedenza e la moratoria sui prezzi di mercato in Italia potrebbe essere una boccata di ossigeno; la sfida del domani però è tornare a parlare seriamente di regole e piani di controllo, per renderli più flessibili”. Su questo punto gli fa eco il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, che ricorda come “nel quadro del Green New Deal europeo dovranno essere inseriti anche elementi di tutela del reddito di agricoltori e allevatori, aspetti fondamentali ma sempre troppo poco considerati”. Il presidente della sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo, Ro-
berto Barge, infine, sottolinea come “la crisi è notevole e la stiamo analizzando con serietà, anche in relazione alla grande rilevanza economica che il comparto ha in Piemonte, e in provincia di Cuneo in particolare”.
SUINICOLTORI
850 allevamenti suinicoli in provincia di Cuneo
IN GRANDA
Basta fake news sugli allevamenti CONFAGRICOLTURA IMPEGNATA A CONTRASTARE LA DISINFORMAZIONE SUL SETTORE E CIBO SINTETICO Servono allora – ha osservato campagne di informazione e di educazione alimentare per contrastare l’affermazione del cibo sintetico e vegetale che utilizza denominazioni che si rifanno strumentalmente alla grande tradizione della zootecnia nazionale, con bistecche, cotolette, polpette e latte che tali non sono. Le nostre sono battaglie culturali, di identità, che si poggiano su quelli che sono i valori identitari del food, in quanto cibo di derivazione agricola, democratico, cioè accessibile
a tutti”. Sul prezzo del latte, che soffre di grande volatilità proprio per la situazione contingente: “È inaccettabile che si colgano le difficoltà in epoca di pandemia per azzoppare il comparto lattiero che sta producendo per il Paese”. “La filiera agroalimentare e zootecnica hanno bisogno di un progetto di resilienza, ovvero di cogliere le difficoltà del momento per risorgere più forti di prima – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Dobbiamo lavorare tutti assieme per questo”.
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VITIVINICOLTURA
2019 Italia Totale
2020 61.879.202
55.276.203
Cauto ottimismo sulle vendite di Asti e Moscato d’Asti L’EXPORT TRAINA LA DENOMINAZIONE, MA IL MERCATO INTERNO VA A RILENTO. CONFAGRICOLTURA: “BENE LE MODIFICHE AL DISCIPLINARE” Vendite: in calo il mercato domestico
8,9% 4.902.364
5,2% 3.237.148
L’export si conferma determinante per le vendite di Asti e Moscato (+6,6 milioni di bottiglie sul 2019). Risultano invece in calo (-1,66 milioni) nel 2020 le vendite in Italia [Fonte: dati Consorzio]
di Gilberto Manfrin
S
ono numeri positivi, su scala globale, quelli che contraddistinguono il mercato dell’Asti e Moscato d’Asti. Partendo dai contrassegni, i dati diffusi dal Consorzio durante un recente incontro con Confagricoltura (aggiornati al 20 novembre 2020), descrivono una situazione con un +8% di fascette distribuite. Dai 72,7 milioni di contrassegni del 2019 si è passati, infatti, ai 78,6 milioni di quest’anno. Una crescita che riguarda sia l’Asti che il Moscato: per l’Asti sono 45,8 milioni le fascette consegnate (contro le 43,8 milioni dello stesso periodo 2019) pari ad un aumento percentuale, anno su anno, del 4,34%; percentuale che sale ad un più considerevole 14% per il Moscato, con contrassegni distribuiti pari a 32,8 milioni (contro i 28,8 milioni del 2019).
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Export: Stati Uniti locomotiva
E le vendite? Il dato, su scala internazionale, fa ben sperare. A ottobre 2020 le vendite complessive della denominazione (Asti + Moscato) risultano pari a 61,8 milioni di bottiglie, contro le 55,2 milioni del 2019, le 56,7 milioni del 2018 e le 55,6 milioni del 2017. A trainare nell’anno è il Moscato che ha superato 25,8 milioni di colli venduti contro i 20,5 milioni dello scorso anno. Positive, ma con un’impennata meno marcata, le vendite di Asti: 36 milioni contro le 34,6 milioni di bottiglie vendute al 2019. A livello nazionale, il quadro è invece peggiorativo. L’accoppiata Asti-Moscato ha registrato infatti un calo di vendita: rispetto a ottobre 2019 la denominazione è passata dalle 4,9 milioni di bottiglie vendute alle 3,2 milioni sul 2020.
VINITALY 2021
Si terrà dal 20 al 23 giugno 2021 a Veronafiere
Canale fondamentale che ha avuto negli anni una crescita sempre più importante per la denominazione, l’export rappresenta ormai l’85% delle vendite delle varie tipologie di Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg. Gli indicatori a disposizione del Consorzio, sempre aggiornati al mese di ottobre 2020, mostrano come siano ancora gli Stati Uniti (dove finisce il 66% delle bottiglie totali) a trainare la denominazione; nel Paese a “stelle e strisce” si è registrata un’impennata delle vendite nel 2020 pari a 23,7 milioni di bottiglie contro i 17,1 milioni del 2019. A farla da padrone è soprattutto il Moscato d’Asti, che ha visto salire le vendite dalle 11,8 milioni di bottiglie del 2019 alle 16,6 milioni di quest’anno. “Sono nu-
“Una scelta lungimirante, che consentirà una gestione oculata e in sicurezza dell’evento fieristico”. Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Veneto, commenta così la nuova programmazione per il 2021 di Veronafiere, che ha deciso di far slittare il Vinitaly ad inizio estate. La 54/a edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati di Veronafiere si terrà infatti dal 20 al 23 giugno 2021, in contemporanea con Enolitech e Sol&Agrifood. La decisione è il risultato di una verifica sulla curva pandemica ed è stata presa dopo uno sondaggio di mercato.
FASCETTE
78,6 mln
I contrassegni di Asti e Moscato d’Asti distribuiti quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019 fanno segnare un +8%
DISTRIBUITE meri e percentuali che ci rendono cautamente ottimisti - sottolinea Confagricoltura Cuneo -. L’export è certamente un bacino fondamentale per l’intera denominazione, considerando che il mercato domestico sta particolarmente soffrendo la crisi conseguente il lockdown. Accogliamo favorevolmente l’entrata in vigore delle modifiche al disciplinare, sottolineando la possibilità di inserire, per l’Asti Spumante Docg, nuove tipologie legate al residuo zuccherino, potendo quindi ampliare la gamma, oltre alle definizioni Demi Sec, Secco\Dry ed Extra Dry, anche con Brut, extra Brut, Brut Nature o Pas Dosé, che permetteranno alle aziende di variare la produzione per intercettare nuove esigenze di mercato”.
PIANO AZIONE NAZIONALE
Rinnovo CdA Mentre il giornale è in stampa, si sta procedendo con le operazioni di voto per il rinnovo del Consiglio di amministrazione del Consorzio per il triennio 2020-2022. Per la parte agricola i candidati sono: Flavio Scagliola, Gianfranco Torelli, Paolo Dogliotti, Sandro Monte, Vittorio Marrone, Massimo Spagarino (viticoltori non associati); Stefano Ricagno, Bruno Fortunato, Evasio Polidoro Marabese, Loris Filante (viticoltori associati).
Sviluppi futuri In attesa del risultato, si conoscono già quelli che sono alcuni degli obiettivi futuri del Consorzio, mirati ad offrire alle aziende associate nuove opportunità di crescita. Tra questi l’espansione del biologico (la denominazione ha già al suo interno 240 ettari certificati “a biologico”, ndr), un ambito di mercato in cui c’è molta possibilità di sviluppo. Senza dimenticare la promozione: alla campagna pubblicitaria avviata con le paline sulle rotonde dei comuni che interessano la denominazione e alla promozione della stessa all’interno della trasmissione “4 ristoranti” del brand ambassador Alessandro Borghese, si pensa anche ad alcune sponsorizzazioni di grandi eventi sportivi.
PROGETTO INNOVATIVO
La robotica in vigneto Confagricoltura Piemonte segue con interesse e collabora con l’Università di Torino alla realizzazione del Progetto Horizon BACCHUS - Mobile Robotic Platforms for Active Inspection and Harvesting in Vineyard Areas (Piattaforma robotizzata per l’ispezione attiva e la raccolta del prodotto nelle aree viticole). Il progetto, presentato durante un webinar a inizio novembre scorso, si pone l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei robot per contenere la diffusione delle malattie con minori trattamenti, controllare lo sviluppo dei funghi con raggi UV sulla fila (in collaborazione con l’azienda norvegese Sagarobotics), controllare meccanicamente le infestanti sulla fila, diradare i grappoli ammuffiti, selezionare e diradare i grappoli in vendemmia prelevando solo il prodotto con un certo grado di maturazione e sanità.Il sistema sarà dimostrato e valutato nell’ambiente di vigneto ispezionando diversi tipi di vite e vendemmiando grappoli d’uva di diverse varietà. Confagricoltura sta lavorando con l’Università di Torino per presentare e valutare l’applicazione in Piemonte, già nel 2021.
“I cannoni irroratori non vanno messi al bando”
L’Associazione dei Comuni del Moscato, sodalizio che raggruppa i 51 Comuni facenti parte dell’areale di produzione dell’Asti e del Moscato d’Asti DOCG, ha indirizzato una lettera al Mipaaf e all’assessorato regionale all’Agricoltura per chiedere che i cannoni irroratori, strumenti insostituibili nei versanti di collina coltivati a vigneto e noccioleto, non vengano messi al bando come indicato in una bozza del Piano di Azione Nazionale (PAN) prossimo all’entrata in vigore. In particolare, le obiezioni sono relative all’azione “A.3.9 Uso del Cannone”; la bozza del PAN riporta che “dopo un anno dall’entrata in vigore del Piano, l’uso del cannone è consentito
esclusivamente per trattamenti fitosanitari su colture arboree ad alto fusto e colture in serra o tunnel”. Un utilizzo che limiterà molto l’uso dei cannoni. Confagricoltura, che già in precedenza aveva mostrato le sue perplessità sul tema, sostiene questa iniziativa. I cannoni devono poter essere utilizzati nei vigneti, anche perché l’impossibilità del ricorso ai trattamenti con tali dispositivi nei luoghi dove non sono attuabili alternative tecniche e dove le marginalità sono ridotte, potrebbe portare l’abbandono delle colture con problemi di tipo idrogeologico, di sanità delle uve, economico-turistici e anche di sicurezza degli operatori sui luoghi di lavoro.
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RINNOVO CARICHE
Allasia confermato presidente regionale IMPRENDITORE AGRICOLO DI CAVALLERMAGGIORE È ALLA GUIDA DI CONFAGRICOLTURA CUNEO
L’
assemblea di Confagricoltura Piemonte che si è riunita l’11 dicembre 2020 on-line (è la prima volta nella storia che l’assise degli imprenditori agricoli subalpini si tiene in remoto) ha confermato l’imprenditore agricolo Enrico Allasia, 50 anni e presidente di Confagricoltura Cuneo, alla presidenza dell’organizzazione per il prossimo triennio. Allasia sarà affiancato dal vicepresidente Paolo Dentis di None (Torino), confermato nell’incarico. ROBERTO
ABELLONIO Direttore di Confagricoltura Cuneo
SIAMO ORGOGLIOSI DELLA PRESENZA DI SEI RAPPRESENTANTI CONFAGRICOLTURA CUNEO AI VERTICI REGIONALI. SARÀ IMPORTANTE PER PORTARE AVANTI LE ISTANZE DEL SETTORE 26
Nel suo intervento, di fronte a una cinquantina di delegati, Allasia ha sintetizzato le direttrici sulle quali si muoverà Confagricoltura Piemonte nel prossimo triennio. “Dobbiamo essere maggiormente presenti nella società - ha detto Enrico Allasia - per far comprendere ai cittadini il ruolo economico e soprattutto sociale che svolge il settore primario, in termini di sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, tutela dell’ambiente e protezione del paesaggio”. Allasia ha confermato l’impegno dell’organizzazione nel mantenere un rapporto collaborativo e dialettico con il mondo politico e istituzionale. Tra le problematiche ancora irrisolte il problema dei danni da selvatici alle coltivazioni agricole e, sempre più di frequente, anche alle popolazioni e al territorio;
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ALLASIA: “TRA I PROBLEMI IRRISOLTI I DANNI DA SELVATICI, LA SCARSA CAPACITÀ DI SPESA DEI FONDI EUROPEI DA PARTE DELLA REGIONE” la scarsa capacità di spesa della Regione per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi europei, la lentezza dei procedimenti tecnici amministrativi, l’eccesso di burocrazia. Enrico Allasia è anche presidente della sezione Risorse boschive e pioppicoltura di Confagricoltura Piemonte. Perito agrario, sposato, due figlie, è contitolare di “Allasia Plant” di Cavallermaggiore, azienda vivaistico-forestale
ALBERTO
GIORDANO Presidente sez. Ortofrutticola Confagricoltura Piemonte
ORESTE
MASSIMINO Presidente sez. Allevamenti avicoli Confagricoltura Piemonte
GIANLUCA
DEMARIA Presidente sez. Vitivinicola Confagricoltura Piemonte
ALBERTO
BRUGIAFREDDO Vice presidente sez. Allevamenti bovini Confagricoltura Piemonte
ANDREA
INGARAMO Vice presidente sez. Seminativi Confagricoltura Piemonte
con impianti produttivi dislocati su più unità operative a livello nazionale, specializzata nei servizi alla filiera delle coltivazioni energetiche, in particolare biomasse ligno-cellulosiche. Allasia è anche consigliere nazionale dell’Associazione pioppicoltori, membro della Commissione nazionale del pioppo e rappresentante di Confagricoltura nel Tavolo nazionale di filiera
del tartufo. L’assemblea di Confagricoltura Piemonte ha anche preso atto del rinnovo dei vertici delle sezioni economiche regionali, che hanno il compito di supportare il consiglio direttivo nell’elaborazione delle politiche dei vari comparti produttivi (vedi tutti i nomi in tabella). Confagricoltura Cuneo conferma il processo di consolidamento a livello regionale con la nomina di quattro presidenti e due vicepresidenti. “A nome dei dirigenti, degli associati, mio e di tutto il per-
EMERGENZA COVID-19
sonale della Confagricoltura di Cuneo esprimo con orgoglio al presidente Enrico Allasia le più vive congratulazioni - ha commentato il direttore provinciale Roberto Abellonio -. La sua presenza e di altri cinque rappresentanti di Confagricoltura Cuneo ai vertici delle sezioni regionali della Federazione sarà senza dubbio importante per portare avanti e sostenere le istanze delle aziende operanti non solo nella nostra provincia, ma in tutto il Piemonte. A tutti loro i migliori auguri di buon lavoro”.
CONFAGRICOLTURA PIEMONTE - SEZIONI ECONOMICHE REGIONALI SEZIONE
PRESIDENTE
VICE PRESIDENTE
Seminativi
STEFANO PARETI
ANDREA INGARAMO
Lattiero casearia
GUIDO OITANA
CLAUDIO MONFERRINO
Allevamenti bovini
ANGELO FAVA
ALBERTO BRUGIAFREDDO
Allevamenti suini
DAVIDE RAZZANO
PIER GIUSEPPE RONCO
Allevamenti avicoli
ORESTE MASSIMINO
GABRIELLA FANTOLINO
Vitivinicoltura
GIANLUCA DEMARIA
FLAVIO SCAGLIOLA
Frutticoltura
ALBERTO GIORDANO
FRANCO CHIALVA
Florovivaismo
MARCO CASTTELLI
DAVIDE COMBA
Risorse boschive
ENRICO ALLASIA
ANTONELLA CAPPA
Produzioni biologiche
TOMMASO VISCA
BARBARA PERRERO
Bioeconomia
RICCARDO FERRERO
EZIO VEGGIA
Risicoltura
CLAUDIO MELANO
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Buon Natale e Felice Anno Nuovo! L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
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OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE
Cascine Piemontesi cresce e progetta nuove iniziative SONO UN CENTINAIO LE AZIENDE ISCRITTE AL CONSORZIO NATO PER VALORIZZARE I PRODOTTI E IL TERRITORIO di Francesca Braghero
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onostante le limitazioni e le difficoltà legate alla pandemia da Covid-19, continua a crescere e a sviluppare nuove idee, nuove partnership e nuovi progetti il Consorzio Cascine Piemontesi, nato sotto la regia di Confagricoltura Cuneo con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo e costituito ufficialmente il 2 dicembre 2019.
Tutti i vantaggi per le aziende Il Consorzio è nato con l’obiettivo di valorizzare e commercializzare i prodotti agroalimentari piemontesi e promuovere il territorio presentando le eccellenze che lo contraddistinguono sotto una veste comune. Ad oggi, sono già oltre un centinaio le aziende agricole e agroalimentari, gli agriturismi e le altre attività turistico-ricettive che hanno deciso di iscriversi
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al Consorzio, per poter beneficiare di una serie di vantaggi, riassumibili in alcune iniziative messe in atto durante i mesi scorsi: • entrare a far parte di una rete di eccellenze agroalimentari locali; • disporre di un sito vetrina con pagine dedicate alla propria azienda; • avere un accesso agevolato a canali di vendita online dei propri prodotti e servizi; • partecipare in forma coordinata a fiere e manifestazioni di settore; • avere un’immagine coordinata con l’accesso a materiale promozionale brandizzato; • poter accedere a bandi e
L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
progetti dedicati. Uno dei più importanti traguardi raggiunti quest’anno dal Consorzio è l’accordo con il portale Foodelizia (www.foodelizia.it), dedicato alla promozione e vendita di eccellenze agroalimentari, tramite il quale le aziende iscritte a Cascine Piemontesi possono usufruire di ulteriori strumenti di marketing per acquisire nuove tipologie di clienti. Il Consorzio ha aderito anche all’Operazione 3.2.1 del Psr “Informazione e promozione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità”, a sostegno delle attività di valorizzazione dei prodotti di qualità svolte nel mercato interno da associazioni di produttori, per la realizzazione di azioni di comunicazione mirate.
Obiettivi e sviluppi futuri L’obiettivo primario per il nuovo anno è quello di aumentare la visibilità del Consorzio, per espanderne
il pubblico ed accelerarne la crescita. A tale scopo è stata coinvolta l’agenzia di marketing e comunicazione Why Net di Alba, che si occuperà della promozione del sito internet (www. cascinepiemontesi.it), dove verranno inseriti i link con reindirizzamento ai siti di vendita online delle singole aziende aderenti, e di una strategia digital che andrà dall’apertura di nuovi canali di comunicazione alla realizzazione di articoli di blog relativi ai prodotti venduti e al territorio di produzione. E’ già stato concordato con l’agenzia un piano di azione che partirà dalle reali esigenze delle aziende associate, sondate prima tramite un questionario e poi attraverso una serie di incontri volti a comprendere lo status attuale e lo status desiderato da ogni azienda in materia di comunicazione. Le domande verteranno su tre questioni principali: i canali di vendita prescelti, gli strumenti di promozione da utilizzare e la creazione del kit di cui verrà dotato ogni consorziato. Per il 2021 sono previste,
PER IL 2021 ALLO STUDIO EVENTI DI PROMOZIONE DEL CONSORZIO inoltre, due nuove collaborazioni con le piattaforme Shopiemonte ed Easybox, mirate ad arricchire il ventaglio di opportunità offerte alle aziende aderenti per accrescere la propria visibilità. Covid permettendo, Confagricoltura Cuneo sta lavorando anche ad una serie di appuntamenti ed eventi finalizzati alla promozione del Consorzio a cui partecipare nel nuovo anno. Le aziende che volessero beneficiare di tutti questi vantaggi possono scaricare direttamente sul sito di Cascine Piemontesi il modulo di adesione da restituire compilato e firmato presso gli uffici di zona di Confagricoltura o via mail all’indirizzo info@cascinepiemontesi.it.
IL SITO DI CASCINE PIEMONTESI Inquadrando il QR Code accedi al sito del consorzio “Cascine Piemontesi” dove puoi trovare il modulo di adesione
Orari uffici
ATTENZIONE: gli uffici di Confagricoltura Cuneo, compresi i CAF e i patronati, sono aperti al pubblico negli orari indicati in tabella, ma SOLTANTO PREVIO APPUNTAMENTO e principalmente per l’espletamento di pratiche urgenti, indifferibili e inderogabili. Per tutte le attività saranno individuate misure volte a garantire la protezione dall’esposizione al contagio da Coronavirus, secondo le indicazioni del “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro”.
www.confagricolturacuneo.it
Si ricorda che per accedere agli uffici è necessario indossare la mascherina.
ZONA DI CUNEO
CUNEO
Via Caccia: 4-6-8 - Tel. 0171.692143 - cuneo@confagricoltura.it
Dronero Via IV Novembre: 20 - (c/o Geom. Garbarino) - Tel. 0171.918182 Caraglio Piazza Martiri della Libertà: 29 Villafalletto Via Vittorio Veneto: 8 Demonte Piazza R. Spada - (ex Scuola Media) Tarantasca Via Vittorio Veneto: 21 - (c/o sala Municipio) Busca Via Cavour :19 - (davanti al Municipio)
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Piazza Prunotto: 5 - Tel. 0173.281929 - alba@confagricuneo.it
Cherasco Via Garibaldi: 25 (c/o Pratiche Auto) - Tel. 0172.489764 Canale Piazza Trento e Trieste: 74 - Tel. 0173.970180 S. Stefano B.
Via Roma: 38/F - Tel. 0141.840782
Cortemilia Piazza Savona, 14
Morozzo Via Marconi: 66 Dogliani Via XXXI Luglio: 22 (ang. p.za Carlo Alberto) Ceva Via Consolata: 13
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Aperto il 2° e il 4° venerdì del mese (8:30-11:45)
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Via Torino: 40 - Tel. 0175.217120 - saluzzo@confagricuneo.it
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Moretta Via San Giovanni: 8 - (c/o Centro Anziani)
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ZONA DI SAVIGLIANO Via Togliatti: 16 - Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 - savigliano@confagricuneo.it
Racconigi P.zza C. Alberto: 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172.85253
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UFFICIO DI FOSSANO e BRA
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Barge Piazza Stazione 12 – Tel 0175.349172
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Piazza Dompè, 3 - Tel. 0172.244484 - bra@confagricuneo.it Via Vittorio Emanuele II, 124 - Tel. 0172.244484 - bra@confagricuneo.it
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Aperto il 1° e 3° mercoledì del mese (9.00/17.00)
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Carrù Viale Vittorio Veneto: 8
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Viale Vittorio Veneto: 17/F - Tel. 0174.42071 - mondovi@confagricuneo.it
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Nuovo numero unico di FAX: 0171 183.21.54 I NOSTRI
UFFICI
Sede provinciale: Via Bruno Caccia: 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8:30/12,30 (dal lunedì al sabato) - 14/17 (lun, mar e mer)
PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE è presente in tutti gli uffici di zona 2020
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CONFAGRICOLTURA NEWS
Una piattaforma on line per i corsi alle aziende agricole PREDISPOSTA DA CONFAGRICOLTURA CUNEO IN COLLABORAZIONE CON AGRIPIEMONTEFORM AL SERVIZIO DELLE AZIENDE PRIMARIE di Francesca Braghero
STEFANO
RAMERO Ufficio Sicurezza, Qualità e Certificazioni alimentari Confagricoltura Cuneo
I
n questo particolare momento di emergenza sanitaria, Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con Agripiemonteform – Ente per la formazione professionale di emanazione di Confagricoltura Piemonte, ha attivato una piattaforma on line per l’erogazione di alcuni corsi di formazione del settore agricolo. Il primo appuntamento di formazione è previsto per la fine del mese di dicembre con un corso di aggiornamento professionale per l’utilizzo delle trattrici agricole obbligatorio entro 5 anni dalla data di rilascio dell’attestato di abilitazione. “Fino allo scorso marzo, tutti i corsi organizzati da Confagricoltura Cuneo e rivolti ai propri associati, si erano sempre tenuti in presenza. Tuttavia, a seguito delle limitazioni imposte con il primo lockdown nazionale, Confagricoltura Cuneo si è messa al lavoro per offrire ai propri associati una modalità alternativa che consentisse loro di continuare a seguire i corsi di formazione professionale obbligatori, direttamente da casa propria e nel pieno rispetto delle normative in vigore” – fa sapere Stefano Ramero, Ufficio Sicurezza, Qualità e Certificazioni alimentari di Confagricoltura Cuneo.
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L’Agricoltore cuneese N.09 • DICEMBRE 2020
I corsi organizzati I corsi erogati online – che vanno dal rilascio dell’abilitazione per l’acquisto ed utilizzo di prodotti fitosanitari, agli aggiornamenti per l’utilizzo delle macchine agricole (trattrici agricole, PLE) – prevedono il rilascio, al loro termine, di un attestato valido ai fini di legge. “Ciò che ci preme sottolineare – continua Stefano Ramero – è che i nostri corsi si svolgono con la modalità della videoconferenza che per-
CONTROLLI FUNZIONALI
mette quindi di avere il confronto diretto tra il docente ed i partecipanti come se si fosse fisicamente in aula. Ricordiamo, infine, che per tutti i corsi che prevedono anche delle prove pratiche (è il caso, ad esempio, del rilascio dell’attestato di abilitazione per macchine agricole) solamente la parte teorica potrà essere seguita on line, mentre la parte pratica si svolgerà necessariamente in presenza in un momento successivo”. Invitiamo tutti coloro che siano interessati a partecipare ai vari corsi che verranno erogati per via telematica, di mettersi in contatto con gli uffici di Confagricoltura Cuneo. In particolare, per gli associati delle sedi di Cuneo, Mondovì, Saluzzo, Savigliano, il referente è Stefano Ramero - ramero@confagricuneo. it - 0171/692143 – 366/5989772, mentre gli associati delle sedi di Alba, Bra possono rivolgersi a Giulia Porello - porello@confagricuneo. it – 0173/281929.
Tecnici di Confagricoltura attivi nella taratura degli atomizzatori
È tempo di controllo funzionale per le attrezzature professionali utilizzate per la distribuzione dei prodotti fitosanitari del settore agricolo. Il controllo effettuato dai tecnici di Confagircoltura Cuneo, obbligatorio ai sensi dell’articolo 12 del d.lgs. n.150/2012, ha lo scopo di verificare che le attrezzature soddisfino una serie di requisiti, al fine di garantire un elevato livello di sicurezza e di tutela della salute umana e dell’ambiente. In particolare, tutte le attrezzature da sottoporre a controllo funzionale, elencate dettagliatamente nel decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali n.4847 del 03/03/2015, se in uso a contoterzisti, sono sottoposte a verifica ogni due anni, a partire dalla data di acquisto. “La distribuzione dei prodotti fitosanitari per la difesa delle colture è un tema di grande rilevanza, con implicazioni dal punto di vista agricolo, ambientale e sanitario, in relazione alla protezione dell’operatore e della salute del consumatore” – afferma Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo. La regolazione della macchina irroratrice può essere eseguita presso il nostro Centro Prova autorizzati tramite idonea strumentazione. A seguito dei test con esito positivo, si riceve un attestato riportante il nome del Centro e del tecnico che ha effettuato la taratura, la data, gli elementi identificativi della macchina e i parametri operativi oggetto della regolazione, oltre alle modalità operative più idonee per la corretta esecuzione dei trattamenti sulle principali tipologie di colture. Continua Marino: “L’uso dei prodotti fitosanitari potrà essere tanto più sostenibile quanto più ci si potrà avvalere di tecniche di precisione che riguardano, in primo luogo, le modalità di distribuzione della miscela fitoiatrica”.
Infortunio: denuncia entro le 48 ore, il Patronato c’è È TRA I SERVIZI OFFERTI DA CONFAGRICOLTURA. TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE E LE CONDIZIONI PER L’ASSISTENZA
T
ra gli ambiti di assistenza gratuita offerta dal Patronato Enapa di Confagricoltura, vi è anche il servizio di segnalazione all’Inail di infortunio sul lavoro.
Che cos’è L’ infortunio sul lavoro è l’evento traumatico che si verifica: 1) in occasione di lavoro: quando esiste un collegamento tra l’incidente e l’at-
CONVENZIONI PER I SOCI
tività lavorativa svolta; 2) per causa violenta: ogni fatto esterno che agisce rapidamente e imprevedibilmente sull’organismo umano provocando una lesione. Ad esempio: cadute, lesioni prodotte da macchine, corrente elettrica, fulmine, colpo di calore o di freddo, improvvisa e forte emozione con turbamento psichico, contatto con agenti patogeni (epatiti, Aids), assorbimento di
sostanze tossiche. È necessario che esista un collegamento (nesso causale) tra infortunio e attività lavorativa, sia che l’infortunio si verifichi sul luogo del lavoro e/o all’interno del turno di lavoro, sia al di fuori di queste condizioni. Rientrano tra gli infortuni sul lavoro anche gli eventi che si verificano durante il percorso tra l’abitazione e il luogo di lavoro.
Sconti su attrezzatura sportiva e occhiali da vista e da sole
Si arricchisce l’elenco delle convenzioni 2021 dedicate ai soci e ai dipendenti di Confagricoltura Cuneo che anche nel nuovo anno potranno usufruire di tariffe speciali, sconti e agevolazioni in diverse tipologie di negozi. Nel settore dell’abbigliamento, è attiva la convenzione con Il Podio Sport, valida nei punti vendita di Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Mondovì, Saluzzo e Pinerolo, che prevede uno sconto del 10% su tutti gli articoli di abbigliamento, attrezzatura, accessori e calzature (esclusi gli articoli in offerta o già scontati), e quella con Bottero Ski, valida nei negozi di Limone Piemonte, Vernante e Borgo San Dalmazzo, che offre ai soci il 10% di sconto su tutti gli articoli non in saldo e in promozione (esclusa attrezzatura sci, snowboard e bici) e sui noleggi (escluso mondo bike). Infine, offerte e sconti anche presso il punto vendita FV Spaccio degli occhiali di Fossano: 10 % su montature e occhiali da sole, 40% su lenti da vista, occhiali da vista completi a €49, controllo gratuito della vista e fino al 50% in meno sulle campagne promozionali del negozio FV Gold Boutique dell’occhiale. Maggiori informazioni al numero 0171/692143 o sul sito www.confagricolturacuneo.it.
Cosa fare in caso di infortunio Per evitare di incorrere in sanzioni, in caso di infortunio sul lavoro è necessario che il datore di lavoro o il lavoratore autonomo contattino tempestivamente gli uffici del Patronato Enapa di Confagricoltura. In tale circostanza, infatti, vige l’obbligo di denuncia all’INAIL entro 48 ore dalla ricezione dei riferimenti del certificato medico e dei dati relativi all’ infortunio, anche in caso di assenza dal lavoro di un solo giorno. Questo termine viene ridotto a 24 ore, in caso di morte del lavoratore. I termini riguardano la totalità dei lavoratori, quindi sia il titolare che i coadiuvanti che i dipendenti. Quindi, se un lavoratore dipendente subisce un infortunio sul lavoro, anche di lieve entità, deve avvertire immediatamente il datore di lavoro, il quale dovrà inoltrare all’Inail la denuncia di infortunio. In caso di scadenza dei termini in un giorno festivo (domenica o festività) i termini slittano al primo giorno feriale successivo (NB: il sabato NON è considerato giorno festivo bensì feriale).
Il mancato rispetto dei termini previsti per l’invio della denuncia di infortunio comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.096 a 4.932 euro.
L’infezione da Covid-19 Il decreto Cura Italia ha stabilito che il contagio da Covid19 è un infortunio sul lavoro se avvenuto “in occasione dell’espletamento delle proprie mansioni nell’ambiente lavorativo”. In questo caso il lavoratore ha diritto alla copertura assicurativa Inail. Ma per accertare il diritto all’indennizzo l’Inail ha stabilito due criteri: A) quello della “presunzione” utilizzato prevalentemente per il riconoscimento degli infortuni del personale medico e della sanità che “presume” che l’infezione è stata contratta nell’ambiente di lavoro; B) quello “dell’onere della prova” utilizzato per le altre categorie di lavoratori dipendenti ed autonomi, tra i quali rientrano i coltivatori diretti, che devono dimostrare e documentare che il contagio è avvenuto mentre svolgevano l’attività lavorativa. Per informazioni e assistenza, rivolgersi alla sede del Patronato Enapa più vicina.
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LE NOSTRE XXXXXXXX AZIENDE
A sin: un vigneto a Castiglione Tinella. A dx: gli 8 componenti di “Aroma di un territorio” con Angelo Gaja e il marchio
EsCAMOtage per valorizzare il Moscato Secco e i Sorì L’ASSOCIAZIONE “AROMA DI UN TERRITORIO” CRESCE E RACCOGLIE CONSENSI TRA AZIENDE E OPERATORI di Paolo Ragazzo
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n progetto coraggioso nel panorama vitivinicolo piemontese che, a distanza di poco più di un anno dalla sua nascita, sta registrando continui e crescenti interessi. È l’associazione “Aroma di un territorio” partita nel 2019 per volontà di sei giovani aziende vitivinicole di Langa con un obiettivo ben preciso: valorizzare l’uva Moscato, vinificandola nella sua versione secca. “Nelle nostre zone il Moscato secco si fa da sempre, ma un tempo era il classico ‘vinello’ da pasto da bere
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in famiglia - dichiara Simone Cerruti, presidente dell’associazione -; ora, invece, abbiamo deciso di porre le basi per un reale percorso di valorizzazione così da distinguerlo e differenziarlo nel panorama vinicolo”. Simone Cerruti, Emanuele Contino, Gabriele Saffirio, Guido Vada, Francesco Bocchino e Fabio Grimaldi, sono loro i pionieri della prima ora di questa organizzazione a cui si sono aggiunti quasi subito Luca Amerio, Stefano e Daniele Cerutti. In tutto otto aziende, di cui la metà associate a Confagricoltura Cuneo, che da
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sempre segue con partecipazione questa iniziativa. La sede associativa è nell’ex palazzo municipale di Camo, frazione di Santo Stefano Belbo e cuore pulsante della produzione. Qui sono stati definiti i criteri per entrare a far parte del sodalizio, raccolti in un preciso regolamento molto stringente: “Un paio di anni fa, quando abbiamo iniziato a parlare di questo progetto, avevamo raccolto una ventina di manifestazioni di interesse da parte di aziende, ma il numero si è ridotto drasticamente proprio per via dei vincoli di produzione piuttosto rigorosi che abbiamo deciso di adottare, a partire dal divieto totale di diserbanti (primi in Italia) - aggiunge Cerruti -. Realizziamo così due versioni di Moscato secco, una affinata esclusivamente in acciaio e un’altra in legno”. Non banale è anche il nome individuato per il prodotto: Escamotage. Un gioco di parole per aggirare l’ostacolo
della mancata denominazione (per ora) e riportare al luogo attorno a cui gravita l’associazione. I numeri sono ridotti, con circa 15mila bottiglie prodotte all’anno. “C’è chi ne fa 700 e chi 8mila, ma abbiamo fissato il limite massimo di 10mila per ciascuna azienda, così da mantenere sempre elevata la qualità”, dice Cerruti. Un’iniziativa piccola nelle proporzioni, dunque, ma decisamente interessante che ha saputo raccogliere consensi e plausi prestigiosi, confluiti anche nel libro “Moscato: pane, burro e acciughe” (per ora solo digitale) che racconta proprio la storia di questo progetto. “Abbiamo ricevuto i complimenti e i consigli di ‘istituzioni’ come Angelo Gaja, Walter Massa, Elio Altare e Carlo Petrini e ciò, oltre riempirci di orgoglio, ci sprona a proseguire sulla nostra strada e a selezionare attentamente i nuovi interessati a far parte del progetto, che vengono valutati da una Commissione di degustazione di cui fanno parte i membri del Consiglio direttivo dell’associazione, più due esperti esterni, a garanzia di massima imparzialità”, continua ancora il presidente. E nonostante i pesanti limiti imposti quest’anno dalla pandemia, l’associazione è già proiettata in future iniziative per continuare a far conoscere il Moscato secco abbinato a tutto pasto: dagli
aperitivi agli antipasti, dai primi piatti ai secondi a base di pesce o carni bianche. Il tutto per portare in tavola la storia, fatta di fatica e ostinazione, della viticoltura eroica dei Sorì dove la coltivazione dei vigneti avviene in appezzamenti con oltre 40 gradi di pendenza. “Il
Covid ha interrotto bruscamente le nostre campagne promozionali, fatte perlopiù di eventi itineranti e degustazioni, ma torneremo a ritrovarci presto e far conoscere le virtù di questo vino già capace di conquistare i ristoranti stellati del territorio” conclude Cerruti. Perché
se Escamotage è il marchio, le idee per un suo reale e costante sviluppo sono ben chiare e tracciate.
AZIENDA AGRICOLA TERESA SORIA
AZIENDA AGRICOLA CERRUTI SIMONE
TENUTA IL NESPOLO
TOJO
Castiglione Tinella. Dodici ettari di vigne dove la Langa si affaccia sul Monferrato. Cuore pulsante della zona classica del Moscato d’Asti e dell’Asti spumante DOCG. Emanuele Contino con i genitori Piero e Teresa, conduce un’azienda in cui il Moscato e la sostenibilità sono protagonisti. Vigneti esposti a sud e con pendenze superiori al 40%, sono i “sorì del Moscato” da cui nascono il Moscato d’Asti Vigna Moncucco, il Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva Vigna Marini e l’Escamotage Insolito. La produzione si attesta sulle 5.000 bottiglie.
Castiglione Tinella. Nata a fine ‘800, è condotta oggi da Simone Cerruti che rappresenta la quarta generazione di una famiglia di viticoltori e ha ripreso la vinificazione con la vendemmia 2014. L’azienda è di piccole dimensioni: 3,5 ettari, in parte con una pendenza del 40%, dove i lavori vengono fatti interamente a mano e senza uso di diserbanti. Produce Moscato d’Asti docg, Escamotage, il Nizza docg, la Barbera d’Asti e la grappa di Moscato Riserva. La produzione vinicola totale è di 4.500 bottiglie.
Moasca. Ad oggi conta 12 ettari vitati, in cui a farla da padrone è la Barbera, ma trovano spazio anche altre varietà tipiche piemontesi e non come Dolcetto, Favorita, Chardonnay e Moscato. L’azienda è gestita in agricoltura convenzionale da Domenico e Luca Amerio, che si suddividono il lavoro in vigna e in cantina; per trasformare e imbottigliare il frutto del terroir di Moasca. La produzione è in continua evoluzione, con l’inserimento di nuovi vini, ad oggi la produzione si basa su: Barbera d’Asti Docg, Piemonte DOC Chardonnay e Escamotage Vino Bianco.
Santo Stefano Belbo. Nasce all’inizio del Novecento fondata da Vittorio Bocchino e portata avanti dal figlio Remo, prima, e dal nipote Vittorio, poi. Ora alla guida c’è il giovane Francesco, rappresentante della quarta generazione di famiglia, che per 4 anni ha sperimentato il lavoro in cantina e vigneto e nel 2016 riuscito a presentare i suoi vini. Oltre all’Escamotage, l’azienda produce Barbera d’Asti, Moscato d’Asti, Langhe Favorita e un Passito di Moscato. Organizza passeggiate nei vigneti, visite in cantina e degustazioni.
Le aziende Ecco una breve presentazione delle quattro aziende di Confagricoltura Cuneo che fanno parte dell’associazione.
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È la tipica bella donna. Affascinante e femminile, con capelli scuri e bellissimi occhi celesti, 42enne, è una persona semplice, dai modi gentili, ama la montagna, vive sola, non ha figli, coltiva erbe aromatiche e vorrebbe incontrare un uomo, anche più maturo, ma serio ed affidabile.
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Classica bella donna italiana, 48enne, bellissimi occhi neri, sorriso caldo e coinvolgente, allevatrice, le piace cucinare e lavora a maglia. Vive sola e desidera incontrare un uomo con cui trascorrere la vita serenamente. Bella signora piemontese, generosa, sempre pronta ad aiutare il prossimo, tenera, carina, bionda, occhi azzurri, 53enne. È vedova e purtroppo non ha avuto figli. Incontrerebbe signore semplice, onesto, l’età non ha importanza, ma che sia italiano, per farsi buona compagnia.
È veramente una bella ragazza, 36enne, lunghi capelli biondi, occhi azzurri, apicoltrice. Relazionerebbe con un uomo dai sani principi morali, non importa l’età, ma che sia italiano e con serie intenzioni.
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29enne, molto bella, capelli castani, grandi occhi verdi, un bel sorriso, è una ragazza seria, di religione cattolica, coltivatrice diretta che cerca un compagno, italiano, agricoltore o allevatore, seriamente motivato al matrimonio.
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L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946
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Chiuso in redazione il 18/12/2020
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