Riscaldamento urbano n 27 marzo 2007

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Marzo 2007

Direttore Responsabile Alfredo Ghiroldi Comitato di Redazione Claudio Artioli Mauro Cozzini Aldo Fiamberti Ettore Filippini Alberto Ghidorzi Stefano Piva Redazione Ilaria Bottio (coordinamento) Nunzia Fontana (segreteria) Sede Legale c/o Comune di Brescia P.zza della Loggia, 1 Direzione, Redazione, Amministrazione Piazza Trento, 13 - 20135 Milano Tel. 02 45412118-19 Fax 02 45412120 e-mail: segreteria.generale@airu.it segreteria.tecnica@airu.it sito web: www.airu.it Stampa Litografia Fabiano Reg. San Giovanni, 40 - 14053 Canelli (AT) Tel. 0141 827801 Fax 0141 8278301 Autorizzazione del tribunale di Milano n. 521 del 23/6/89 © Copyright Foglio di Collegamento AIRU Coordinamento Editoriale Pubblicità Italia Energia Fabiano Group Regione San Giovanni, 40 14053 Canelli - AT Tel. 0141 8278205 Fax 0141 8278300 e-mail: italiaenergia@fabianoeditore.it internet: www.energiaitalia.com Direttore Carlo Ricci

editoriale Il presente fascicolo è sostanzialmente imperniato sulla presentazione di alcuni “casi di specie” di piccole, o medio-piccole dimensioni. Abbiamo infatti ritenuto opportuno, così facendo, ribadire attraverso esperienze concrete che il riscaldamento urbano non rappresenta una “filosofia energeticoambientale” adatta solo per i grandi centri caratterizzati da alta concentrazione edilizia e da strutture industriali e gestionali consolidate, ma – anzi – che ha un futuro sicuramente stimolante e di significativa rilevanza anche laddove si è finora concentrata la politica energetica sulla distribuzione capillare del metano bruciato direttamente in caldaie condominiali, o unifamiliari. Si è riservato il primo posto alla città di Crema, perché rappresenta una realtà di particolare interesse, certamente mutuabile in molte altre aree urbane. Dopo la consueta intervista con il vice sindaco, che presenta gli indirizzi perseguiti da quella Amministrazione, abbiamo inserito una scheda tecnico-imprenditoriale su progetti, consistenza, linee di sviluppo di un sistema di notevole impegno e di ampia prospettiva. Segue un rapporto su EGEA di Alba, già ben nota ai nostri lettori, per segnalare l’incessante ricerca di nuove soluzioni su territori finora pressoché defilati. Dedichiamo quindi adeguato spazio alla “new entry” APEC di Vicenza che, a nostro avviso, dimostra che – al solito – la fantasia e la caparbietà operativa di molti imprenditori può raggiungere risultati cospicui, purchè siano messi in grado di impostare la loro attività in un contesto normativo con un minimo di chiarezza, univocità, affidabilità, continuità (cosa che, ben si sa, non è caratteristica tipica dell’Italia di oggi).

Il comitato di redazione ha messo a punto il piano editoriale 2007 con l’aggiunta – sull’annuale cadenza trimestrale – di due “numeri speciali” di tipo monografico. Il primo di questi, dedicato all’utilizzo del calore di scarico da termovalorizzatori RSU in sistemi di riscaldamento urbano, uscirà prima dell’estate.

Segreteria e Servizi Silvia Demichelis, Antonella Ricci

Luigi Franco Bottio Segretario Generale AIRU

Progetto Grafico Nicoletta Troncon La Direzione non è responsabile dei testi redazionali, delle opinioni espresse dagli Autori, né dei messaggi pubblicitari pubblicati in conformità alle richieste dell’inserzionista e declina, pertanto, ogni responsabilità per eventuali omissioni ed errori contenuti in questa edizione. Tutela della privacy: la rivista viene inviata in abbonamento. È fatto salvo il diritto dell’interessato di chiedere gratuitamente la cancellazione o la rettifica dei dati ai sensi della legge 675/96.

DIFFUSIONE • Aziende fornitrici di tecnologie del teleriscaldamento • Aziende che progettano, realizzano e gestiscono il teleriscaldamento • Professionisti e Società di ingegneria • Multiutility, Enti Locali • Enti, Università, Istituzioni e Organismi nazionali e comunitari COPIA OMAGGIO



Organismi dell’Airu PRESIDENTE Giovanni DEL TIN Politecnico di Torino VICE PRESIDENTI Antonio BONOMO - ASM SpA, Brescia Fausto FERRARESI - Gruppo HERA SpA, Bologna Giuseppe TIRANTI - Federutility, Roma CONSIGLIO Fiorenzo BASSI - AEM Gestioni Srl, Cremona Floriano CESCHI - AGSM Verona SpA Andrea CIVARDI - Siemens SpA, Milano Stefano CONSONNI - Politecnico di Milano Marco CORNALI - FIMET SpA, Brescia Aldo FIAMBERTI - AES Torino SpA Paolo GALLIANO - IRIDE Energia SpA, Torino Alberto GHIDORZI - TEA SpA, Mantova Giancarlo GIACHETTI - ENIA SpA, Parma Stefano PIVA - Università di Ferrara Massimo TIBERGA - AEM SpA, Milano

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Editoriale LUIGI FRANCO BOTTIO Segretario Generale – AIRU

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Perché il teleriscaldamento a Crema GIANNI RISARI Vicesindaco di Crema

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L’EGEA di Alba: caso di successo di un sistema energetico integrato di un piccolo centro, su iniziativa del tutto privata

REVISORI DEI CONTI Luigi ANDREOLI - Socio individuale Mauro COZZINI - Socio individuale Matteo LICITRA - Socio individuale Alfredo AMMAN - AMGA SpA, Legnano Carlo BOCCACCI - TECHNOSYSTEM SpA PROBIVIRI Lorenzo CASSITTO - Politecnico di Milano Fabio CIVIERI - Socio individuale Nereo GALLO - Socio individuale Giorgio ANELLI - LOGSTOR Italia SpA Barbara SCHOPF - Brandes SpA

PIER PAOLO CARINI Amministratore Delegato EGEA spa

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L’energia intelligente. La gestione integrata dell’energia a partire dai rifiuti FRANCESCO CARCIOFFO Direttore Generale ACEA Pinerolese Industriale spa

SEGRETARIO GENERALE Luigi Franco BOTTIO PAST PRESIDENTS Cesare TREBESCHI Evandro SACCHI Luciano SILVERI Paolo degli ESPINOSA

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COMITATI Comitato di studio “Tariffe di vendita dei vettori energetici. Marketing e Sviluppo commerciale” Presidente: Terenzio POETA - ASM SpA Comitato di studio “Sottostazioni d’utenza e misura del calore. Linee guida e qualità” Presidente: Sonia BERTOCCI - AES TORINO SpA

TRANQUILLO MAGNELLI StudioEnergia, Milano

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Comitato di studio “Distribuzione del vettore termico” Presidente: Giorgio ANELLI - LOGSTORE Italia Srl Comitato di studio “Teleraffreddamento” Presidente: Franco RICCI - AET SpA

Nuovo impianto di trigenerazione: il progetto APEC a Vicenza CARLO BENVENUTI APEC Vicenza

Comitato di studio “Produzione del vettore termico nei Sistemi Energetici Integrati” Presidente: Lorenzo ZANIBONI - ASM SpA Comitato di studio “Risorse rinnovabili” Presidente: Mauro COZZINI - Socio individuale

Il sistema di teleriscaldamento di Crema. Sintesi dei dati tecnici, ambientali ed economici

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News



IL RISCALDAMENTO URBANO

GIANNI RISARI Vicesindaco di Crema

MARZO 2007

Perché il teleriscaldamento a Crema

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a quasi cinquant’anni, la città di Crema è dotata di una capillare rete di distribuzione del gas metano, gestito attraverso una propria società di servizi che ha saputo, nel tempo, dotarsi di una struttura industriale e finanziaria di ottimo livello. L’Amministrazione comunale, peraltro, ha costantemente seguito con attenzione lo sviluppo delle tecnologie connesse ai sistemi energetici integrati facilitata – in questo – dalla vicinanza con il capoluogo Cremona, molto avanzato in questa politica. Quest’azione è, del resto, in sintonia con le raccomandazioni U.E. e la normativa nazionale, che sempre più si indirizzano verso impianti che permettano di perseguire i seguenti obiettivi: uso razionale delle fonti primarie (cogenerazione); risparmio energetico individuale e collettivo; miglioramento dell’atmosfera; “salto di qualità” per il cittadino, che deve poter usufruire di moderni sistemi, programmati e coordinati dall’Ente pubblico locale, di riscaldamento senza l’installazione di centrali termiche di condominio e/o di appartamento con tutti i problemi, anche di sicurezza, che queste presentano. Crema, inoltre, vanta un complesso ospedaliero nato oltre quarant’anni fa, in una zona allora periferica, su un progetto molto avanzato per quei tempi e sviluppatosi progressivamente fino ai giorni nostri. Perché, quindi, non imperniare su questa realtà una rete di teleriscaldamento che possa anche distribuire energia termica agli importanti quartieri nel frattempo sorti nella zona? L’incarico è stato conferito alla nostra SCS, che ha ritenuto opportuno associare un operatori privato specializzato, “Cofathec Servizi SpA”, con il quale ha

dato vita ad una specifica società di scopo, la “Società Cremasca Calore”. Credo di poter sottolineare quale scelta importante questa collaborazione pubblico-privato, ricca di interessanti prospettive in varie direzioni. Non tocca certamente al Vicesindaco fornire gli elementi tecnici-economici-finanziari-gestionali che caratterizzano l’iniziativa. Ricordo solo alcuni parametri di fondo, lasciando quindi ai responsabili l’approfondimento dei singoli temi in modo più adeguato e competente. Il progetto prevede una centrale di cogenerazione, alimentata da due motori a gas alternativi, che produce energia termica ed elettrica utilizzando due motori e tre caldaie. La potenza termica della centrale è di 26,2 MWt, quella elettrica è di 7,2 MWe. A regime, la centrale è in grado di produrre 33,5 GWh/elettrici all’anno e 47 GWh/termici all’anno. La produzione termica complessiva è destinata per circa un quinto (9.928 MWh/anno) all’Ospedale, mentre i restanti 37.153 MWh/anno sono destinati alle utenze civili. L’obiettivo è quello di raggiungere circa 4.000 famiglie, per un totale di 10.000 abitanti, oltre agli edifici pubblici e alle scuole. La rete di distribuzione, che si estende per 14,6 km, è formata da una coppia di tubature in acciaio rivestito in poliuretano e ricoperte da una guaina di protezione in polietilene. Il percorso della rete è stato progettato per ottimizzare il collegamento con le utenze principali. Nel progetto, l’impatto acustico generato dall’impianto non supera il livello del rumore di fondo presente nella zona dove sorgerà la centrale. Saranno garantite comunque tutte le prescrizioni del piano di zonizzazione acustica del comune di Crema.

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IL RISCALDAMENTO URBANO

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L’EGEA di Alba: caso di successo di un sistema energetico integrato di un piccolo centro su iniziativa del tutto privata

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L’ESPERIENZA DI EGEA NEL TELERISCALDAMENTO Nel corso degli anni, EGEA ha gradualmente ampliato il proprio interesse nell’ambito delle attività di produzione e distribuzione energetica, incentrando la propria attività sulla generazione e su importanti iniziative di teleriscaldamento, sempre nell’ottica di garantire una seria politica di rispetto ambientale e di efficienza energetica. In quest’ottica, infatti, proprio il teleriscaldamento abbinato alla cogenerazione si è dimostrato uno strumento ideale in rapporto alla sempre più diffusa sensibilità ambientale. Nel caso di Alba, il servizio di teleriscaldamento è stato fino ad oggi alimentato da una centrale di cogenerazione che, realizzata nel 1987, si è gradualmente ampliata per rispondere alla sempre maggior richiesta della città. Nato con una centrale di produzione semplice a servizio dell’ospedale cittadino, oggi la centrale di cogenerazione serve

una volumetria complessiva di oltre 4.000.000 di mc, giungendo ormai a saturare completamente la richiesta delle zone a prevalente edilizia condominiale. Una diffusione così capillare ed efficiente del servizio ha rappresentato per la città un fondamentale strumento di salvaguardia del contesto ambientale, contribuendo in tempi brevi alla sostanziale scomparsa in ambito urbano di fonti energetiche a forte impatto ambientale, quali gasolio e olio combustibile. La figura 1 illustra quanto consistente sia stata la percentuale di emissioni evitate di anidride carbonica (gas a effetto serra), grazie al teleriscaldamento. Allo stesso modo, è possibile stimare il determinante contributo dato alla riduzione di altri agenti inquinanti come SOx e NOx (figura 2). LA REALTÀ ALBAPOWER Le concomitanti esigenze energetiche rappresentate dalla centrale del teleriscalda-

Percentuale

Figura 1. Alba, emissioni di anidride carbonica evitate 35 30 25 20 15 10 5 0 1990

1995

2000 Anno

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2005

PIER PAOLO CARINI Amministratore Delegato EGEA SpA

mento di EGEA e dalla richiesta termica dello stabilimento della Ferrero, industria dolciaria di primaria importanza a livello mondiale, hanno rappresentato il punto di partenza per un’operazione di sinergia industriale che può già oggi essere ritenuta un importante modello. Nell’aprile del 2005 è stata infatti costituita AlbaPower spa, società paritetica tra le due aziende per la realizzazione di una nuova centrale di cogenerazione ad Alba. L’impianto di AlbaPower ha visto l’inizio della propria costruzione il 15 luglio 2006, ed a tempi di record entrerà a regime di funzionamento commerciale nel mese di aprile di quest’anno, andando a sostituire le centrali delle due aziende, e caratterizzandone un nuovo profilo energetico basato sull’autoproduzione e sull’efficienza spinta. La nuova centrale di cogenerazione, basata su un ciclo combinato a gas metano per una potenzialità elettrica complessiva di circa 50 MW, è stata progettata per garantire a regime una produzione di c.ca 400.000.000 di kWh elettrici e 360.000.000 di kWh termici. L’intervento si configura, anche in questo caso, come un esempio di iniziativa ad alto valore ambientale. Sfruttando, infatti, le complementari esigenze energetiche di EGEA e Ferrero, è stato possibile dimensionare un impianto che darà luogo ogni anno ad una riduzione di circa 100.000 tonnellate di anidride carbonica immesse in atmosfera, pari ad un risparmio di circa il 30% rispetto alle tradizionali generazioni separate di energia termica e elettrica. La figura 3 illustra il quadro complessivo.


IL RISCALDAMENTO URBANO

GENERAZIONE DIFFUSA E FONTI RINNOVABILI Gli stessi criteri di efficienza energetica e rispetto ambientale sono alla base di diverse iniziative di cogenerazione diffusa realizzati da EGEA in ambito locale. Negli ultimi anni sono stati realizzati im-

pianti di cogenerazione a gas naturale della potenza compresa tra 0,75 e1,2 MWe nella città di Alba e presso numerosi clienti industriali della provincia di Cuneo. Sono stati installati presso l’impianto di potabilizzazione dell’acquedotto albese due motori da 0,77 MW cadauno, presso

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un Centro di Riabilitazione medico un motore della potenzialità di 1 MW, presso la direzione di un grande gruppo commerciale un altro motore da 1 MW, solo per citare gli esempi più significativi. In tutti i casi in cui si è presentata la possibilità, alla cogenerazione è stato abbinato un impianto di produzione di acqua per raffrescamento tramite assorbitori a bromuro di litio. In questo modo, dimensionando opportunamente il generatore, è stata realizzata una vera e propria trigenerazione a dissipazione termica pressoché nulla. Negli ultimi anni, inoltre, l’azienda ha guardato con sempre maggior interesse alla generazione ottenibile da fonti di alimentazione rinnovabili. In quest’ottica, a servizio di una nascente piccola rete di teleriscaldamento cittadino, attualmente separato dalla rete principale, verrà posto in esercizio un gruppo di cogenerazione da 400 kW alimentato a olio vegetale. Anche in questo caso, in un quadro di attenzione nei confronti dell’ambiente e del territorio, è in progetto una realizzazione caratterizzata dalla miglior tecnologia disponibile nei confronti dei parametri emissivi ed è allo studio la creazione di una filiera di produzione regionale in accordo con i produttori locali.

Profilo EGEA La crescita ed il successo di EGEA si sono determinati in tempi relativamente recenti, attraverso l’implementazione nell’area piemontese di un modello multiutility fortemente centrato, in modo particolare, sul servizio di teleriscaldamento. EGEA è stata, di fatto, fondata nel 1983 dal piacentino, allora “neo-pensionato”, ing. Emanuele Carini, che era stato fino a quel momento direttore di aziende municipalizzate in Emilia, ed in particolare a Ferrara. EGEA era in quel momento azienda solo gas del solo comune di Alba, con una vendita di quattro milioni di mc all’anno; lo sviluppo multiutility, con la diversificazione ai settori dell’acqua e dei rifiuti, aveva portato l’azienda, già nel 1994 (anno in cui subentrò come amministratore delegato il figlio di Emanuele Carini, ing. PierPaolo), ad essere azienda gas-acqua per 41 comuni della zona di Alba, Langhe e Roero. Già alla fine degli anni ’80, inoltre, EGEA aveva iniziato a sviluppare il servizio di teleriscaldamento ad Alba (che conta circa 32.000 abitanti residenti), anche grazie ai consigli, all’amicizia e alla collaborazione storicamente offerti dall’ASM di Brescia e dall’ing. Renzo Capra, in particolare. Oggi EGEA - Ente Gestione Energia e Ambiente spa è una società multiutility mista pubblico-privata; i soci pubblici sono attualmente 124 comuni delle provincie di Cuneo, Asti e Torino, centrati sulla sede dell’azienda ad Alba; i soci privati sono invece costituiti dalle principali realtà industriali e bancarie della zona. L’azienda è strutturata sulle due divisioni Energia e Ambiente, che sono rispettivamente suddivise sui seguenti settori: distribuzione gas metano, produzione di energia e teleriscaldamento, vendita di energia elettrica e gas (la divisione Energia); ciclo idrico integrato e rifiuti (la divisione Ambiente). L’azienda conosce un forte trend di crescita, che ha portato il fatturato dai 42 milioni di euro del 2003 ai 178 milioni di euro di chiusura del bilancio 2006 e ad un previsionale di 270 milioni di euro per il 2007. EGEA è operativa con servizi a rete in un’area popolata da circa 500.000 persone nel Piemonte meridionale. EGEA è stata, all’inizio del 2004, tra le prime aziende in Italia a dotarsi del regime dualistico, con un Consiglio di Sorveglianza la cui presidenza è riservata ai soci pubblici (ed in cui siede l’ing. Renzo Capra) ed un Consiglio di Gestione il cui presidente è lo stesso ing. PierPaolo Carini.

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IL RISCALDAMENTO URBANO

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Percentuale

Figura 2. Alba, altre emissioni evitate 35 30 25

SOx NOx

20 15 10 5 0 1990

1995

2000

2005

Anno

Figura 3. Alba, confronto emissivo

Quantità

100 80 60 40 20 0 en. elettrica e termica separate

cogenerazione equivalente

situazione

ALTRE ESPERIENZE DI TELERISCALDAMENTO Parallelamente all’esperienza di Alba, EGEA ha partecipato, dal 2001, al progetto pilota per la realizzazione e la gestione di una rete di teleriscaldamento a cippato di legna, tramite la società Calore Verde srl. La centrale riscalda parte degli edifici del centro di Ormea (comune in alta valle Tanaro); nella realizzazione di tale progetto, EGEA ha potuto contare sull’esperienza acquisita nella gestione del servizio di teleriscaldamento per la città di Alba e sulla competenza della propria struttura tecnica. La costruzione e la gestione di un’intera rete di produzione e distribuzione di calore alimentata a cippato di legna rientra, anche in questo caso, in un preciso programma elaborato dall’azienda per la ricerca e lo sviluppo dell’utilizzo di fonti energetiche alternative. L’energia prodotta dal cippato consente, infatti, di valorizzare come risorsa un sottoprodotto delle attività di taglio forestale e di pulizia e manutenzione delle aree boschive e, nello stesso tempo, di abbinare al meglio alti rendimenti energetici e contenute emissioni di sostanze inquinanti. Con i piccoli teleriscaldamenti di Cortemilia (alimentazione a gusci di nocciola),

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Piobesi d’Alba (500 kW) e Canale d’Alba (5 MW a regime), l’azienda ha consolidato una rete di insediamenti diffusi nelle più significative realtà locali. INTERVENTI IN CORSO Alba risulta essere di gran lunga la cittadina con meno di 50.000 abitanti più teleri-

scaldata in Italia; tale caratteristica, unita alle ulteriori iniziative nel settore realizzate dall’azienda, hanno dato ad EGEA una significativa visibilità ed attrattiva presso le realtà di dimensione simile, nel sud Piemonte in particolare. Considerando anche l’estremo interesse aziendale per lo sviluppo ulteriore delle iniziative di teleriscaldamento, risulta quindi comprensibile che davvero numerose siano le iniziative in fase di avviamento. In associazione con ASM Brescia, EGEA si è aggiudicata il project financing per l’estensione del teleriscaldamento di Acqui Terme (24.000 abitanti residenti), con un progetto sintesi di tecnologia, rispetto per l’ambiente e qualità, con una moderna centrale di cogenerazione prevista in una zona periferica, presso quello che è attualmente un deposito per autobus. Il progetto prevede a regime una centrale termica della potenza di c.ca 40 MW termici e 5 MW elettrici, al servizio di una volumetria di c.ca 2.500.000 di mc. Sono già avviati, invece, gli interventi per la realizzazione del servizio di teleriscaldamento nella città di Fossano (cittadina di 26.000 abitanti). Anche in questo caso, l’iniziativa prevede l’azione sinergica di EGEA con le più significative realtà industriali del territorio, per garantire la migliore efficienza energetica e un vantaggioso scenario ambientale in termini emissivi. La presenza del teleriscaldamento, che servirà una volumetria di c.ca 2.700.000 mc a regime, consentirà, grazie alla sola sostituzione degli impianti diffusi tradizionali, una riduzione degli ossidi di azoto di circa 4,7 ton/anno, pari a circa il 30% delle attuali emissioni. Lo spiccato taglio cogenerativo della centrale, che a regime prevede una potenzialità termica di c.ca 45 MW ed elettrica di c.ca 20 MW, consentirà poi, a livello di area vasta, un’ulteriore riduzione delle emissioni di ossidi di azoto, pari a circa 22 ton/anno, corrispondenti a circa il 50% del totale delle emissioni attuali. Facendo capo ad un nucleo di insediamento nell’area artigianale, EGEA sta inoltre realizzando una significativa iniziativa di teleriscaldamento nel comune di Carmagnola (26.000 abitanti residenti), connessa ad un progetto di riqualificazione urbana. Numerose, infine, sono le iniziative in corso di valutazione con comuni della taglia di quelli finora già considerati (fino a 40.000 abitanti residenti). L’interesse mostrato sia dalle pubbliche amministrazioni, sia dai cittadini ha infatti determinato un’alta richiesta della tecnologia del teleriscaldamento, che permette ottime opportunità ad aziende, come EGEA, ormai storicamente credi bili e presenti nel settore.



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IL RISCALDAMENTO URBANO

L’energia intelligente. La gestione integrata dell’energia a partire dai rifiuti

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l Gruppo Acea si presenta come una moderna multiutility che opera nell’ambito dei servizi a rete (acqua e gas) e della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. L’azienda pinerolese svolge le proprie attività a favore di un bacino di utenza che attualmente conta più di 146.000 abitanti e 47 comuni, situati a sud ovest della provincia di Torino. La mission aziendale orienta tutte le attività del Gruppo al rispetto dell’ambiente ed alla salvaguardia delle risorse naturali mediante il recupero e la riutilizzazione di materia ed energia. Già da un paio di anni, infatti, come a sottolineare l’attenzione dei vari settori aziendali ad uno sviluppo più sostenibile, la società si è dotata di una “Politica Ambientale”, che fornisce una matrice procedurale ed operativa “environment oriented” a tutte le strutture dell’organizzazione.

Figura 1. Il Polo Ecologico Integrato – veduta aerea

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ACEA pone tra gli obiettivi primari della propria strategia la realizzazione e la conduzione di impianti a basso impatto ambientale, in grado di fornire una risposta ponderata e durevole al problema dell’uso razionale delle risorse naturali. In questo contesto è stata fatta la scelta di progettare un vero e proprio “Polo Ecologico Integrato”, ovvero un moderno esempio di gestione integrata dei rifiuti, in un ciclo che nasce e termina in piena autonomia all’interno di un unico sito. La realtà tecnologica del Polo Acea si compone, infatti, di cinque impianti (Impianto di Valorizzazione dei Rifiuti, Impianto di Compostaggio, Impianto di Cogenerazione, Depuratore e Discarica certificata ISO 14001) fisicamente e logisticamente interconnessi tra loro che, grazie al trattamento integrato dei rifiuti, si pone non solo

FRANCESCO CARCIOFFO Direttore Generale ACEA Pinerolese Industriale SpA

come soluzione ottimale al problema dello smaltimento, ma come proposta innovativa nel campo della produzione di energia da fonti alternative. Ai suddetti impianti va aggiunto inoltre un ultimo elemento, “ultimo” solo in termini temporali, che si presenta come anello finale della catena di gestione integrata dell’energia sul territorio. Parliamo del progetto – al momento in fase di studio di fattibilità – di realizzazione di una rete di teleriscaldamento con associato impianto di produzione termica, alimentato dal calore di cogenerazione del biogas prodotto dal trattamento dei rifiuti. DA RIFIUTO A RISORSA. IL PROCESSO DI PRE-TRATTAMENTO AI FINI DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA Elemento di spicco per complessità e tecnologia, nonché per l’unicità nel suo genere in tutto il sud Europa, è l’Impianto di Valorizzazione dei Rifiuti. Esso nasce per trattare distinti flussi di materiali in ingresso: rifiuti “secchi” (rifiuti speciali assimilabili) e rifiuti “umidi”, entrambi provenienti da raccolte dedicate. Inaugurato nel 2002 a servizio del bacino pinerolese, grazie all’esperienza progressivamente maturata in questi cinque anni di gestione, ha subito alcuni interventi di messa a punto rispondendo ad esigenze e problematiche legate anche alla gestione territoriale generale dei rifiuti in ambito provinciale. Ad oggi (marzo 2007), l’impianto tratta i rifiuti solidi che provengono dalla raccolta differenziata dell’umido di gran parte della provincia di Torino. La linea di trattamento del rifiuto umido L’intera attività della linea di lavorazione della frazione organica è orientata al


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chi il CdR come prodotto vincolano l’offerta all’effettiva domanda: ad oggi, presso il Polo Ecologico Acea la produzione è destinata ad un ristretto “portafoglio clienti” e non al recupero energetico in sito.

Figura 2. La centrale di cogenerazione Acea

processo di digestione anaerobica. Tutte le fasi preliminari, di carattere meccanico e biologico, sono volte, infatti, alla preparazione della massa al trattamento anaerobico. Il rifiuto in entrata – derivante da raccolta selezionata alla fonte – viene sottoposto a controlli di tipo amministrativo e qualitativo e, se conforme, viene conferito, tramite una tramoggia di carico, all’apposita linea. Il processo prevede una prima fase di trattamento di natura meccanica, che consente la lacerazione dei sacchetti. La massa viene poi privata delle frazioni estranee, tramite vagliatura, che permette la separazione dei sacchetti e deferrizzazione del materiale in alimentazione al processo di biodigestione. Il processo di trattamento anaerobico prende avvio dai due serbatoi di miscelazione (con capacità pari a 180 m3 utili ciascuno), dove avviene la diluizione del materiale in acqua ed il preriscaldamento dello stesso (a 65° circa). A questo punto, la massa è pronta per la digestione. Da giugno 2006, entrambi i digestori sono entrati a regime, con una capacità utile totale pari a circa 6.000 m3. All’interno dei bio-reattori avviene la metanizzazione ad una temperatura di circa 55°C. Il processo prevede la costante movimentazione della biomassa. Al termine della fase di bio-digestione, il digestato è sottoposto a disidratazione e l’acqua di scarto viene depurata e reimmessa in circolo. Il rifiuto organico digerito anaerobicamente è conferito all’adiacente impianto di compostaggio (certificato ISO 14001 e ISO 9001), ai fini della produzione di ammendante compostato misto di qualità (marchio di qualità del

Consorzio Italiano Compostatori, conseguito nel 2005). Anche a questo punto della linea viene posta massima attenzione agli impatti ambientali: infatti i residui di lavorazione vengono recuperati, razionalizzando i consumi e limitando al minimo le dispersioni. Il biogas prodotto, invece, viene immagazzinato nell’attiguo gasometro ed avviato alla cogenerazione. La linea di trattamento del rifiuto secco L’iter di trattamento della cosiddetta frazione “secca residua” si basa sostanzialmente su processi di carattere meccanico. Il materiale in entrata viene preventivamente triturato, per omogeneizzare il flusso. Il rifiuto viene sottoposto a ripetute fasi di pulizia – tramite un vaglio rotante, separazione aeraulica e deferrizzazione – finalizzate ad estrarre le frazioni estranee e non idonee alla produzione di combustibile, quali materiali inerti, ferro e metalli che vengono avviati allo smaltimento presso appositi impianti. Il materiale così raffinato viene, infine, pressato ed immagazzinato come CDR (Combustibile Da Rifiuto). Le attuali condizioni di mercato e l’incertezza nel panorama normativo che qualifi-

L’ENERGIA DAI RIFIUTI. LA COGENERAZIONE Il biogas prodotto dalla digestione anaerobica viene raccolto sulla sommità dei reattori e viene convogliato, attraverso un sistema di tubazioni, in un gasometro (circa 3000 m3 di capacità), ove sono conferiti anche il biogas proveniente dalla discarica, per mezzo di una condotta lunga circa 3 km, ed il biogas proveniente dall’attiguo depuratore delle acque reflue urbane. Da qui, mediante una stazione di compressione e previo trattamento, il gas viene avviato ai motori per la cogenerazione. L’impianto è costituito da due gruppi di produzione combinata di energia elettrica e termica, da 1MWe ciascuno. Dal sistema di raffreddamento dei motori (circuito di raffreddamento ad acqua e ad olio diatermico presente sui fumi) prende origine la produzione di acqua calda e di vapore surriscaldato, attualmente impiegati nel processo e nel riscaldamento dei locali. L’energia derivata dal biogas consente di rendere autonomo, elettricamente e termicamente, l’intero Polo Ecologico. In realtà, la disponibilità energetica dell’impianto a regime supera abbondantemente la richiesta interna ed il recupero termico, nel 2006, è stato solo il 19% di quello possibile. Da questa considerazione nasce l’interesse e la volontà dell’azienda pinerolese di progettare soluzioni alternative, potendo così sfruttare appieno le risorse energetiche locali. PROSPETTIVE DI UTILIZZO RAZIONALE DELL’ENERGIA. PROGETTO DI TELERISCALDAMENTO URBANO La presenza del Polo Ecologico Pinerolese, con la sua attuale disponibilità di energia termica, ma soprattutto con la disponibilità potenziale futura, condiziona la scelta di fondo circa la localizzazione delle cen-

Dati anno 2006

Tabella 1.

Totale biogas da discarica

4.689.551

Nm^3 al 42% di CH4

Totale biogas da biodigestione

1.533.306

Nm^3 al 60% di CH4

Energia elettrica prodotta

9,6

GWhe anno

Energia termica utilizzata

4,9

GWht anno

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IL RISCALDAMENTO URBANO

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Tempi di realizzazione

Possibilità di integrazione

Biogas (cogenerazione)

2007-2013

gas naturale c.d.r. - biomassa

Gas naturale

2007-2013

c.d.r. - biomassa

Gas naturale

2009-2013

Gas naturale

2013-2015

Potenza

Alimentazione

Centrale Principale (1°- 4° lotto) da realizzare presso il Polo ecologico

50,4 MW

Centrale “Centro” (3° e 4° lotto) da realizzare presso Area RU 6.3

20,5 MW

Centrale “Tabona” (5° lotto)

10,2 MW

C.T. Centro Studi (Implementazione impianto esistente)

4,3 MW

Gas naturale

2009-2013

C.T. ITIS (Implementazione impianto esistente)

1,6 MW

Gas naturale

2007-2009

1 MW

Gas naturale

2011-2013

C.T. Via Piave (Implementazione impianto esistente) C.T. Via Monte Grappa (Implementazione impianto esistente)

0,9 MW

Gas naturale

2009-2011

C.T. Serena (Implementazione impianto esistente)

1,8 MW

Gas naturale

2009-2011

Totale

90,7 MV

Tabella 2.

trali termiche ai fini dell’implementazione di una rete di teleriscaldamento urbano. Al momento attuale (marzo 2007), Acea ha ricevuto incarico formale da parte del comune di Pinerolo – sul cui territorio dovrà nascere la rete – di progettare, realizzare e gestire la Rete di Teleriscaldamento Urbano che, a pieno regime, sarà in grado di servire un bacino d’utenza pari a 30.000 abitanti (entro il 2014). Il sistema sarà caratterizzato da un funzionamento continuo durante l’arco dell’anno. L’alimentazione – almeno in fase di avvio – sarà costituita dal biogas prodotto presso il Polo Ecologico Acea, nella parte eccedente i consumi interni. In quest’ambito, l’energia termica utilmente impiegata per le necessità del TLR potrà essere nei primi lotti circa il 40-50% di quella messa a disposizione e diventare circa il 90% a pieno regime dell’impianto. Il sistema prevede la ripartizione della generazione termica in tre centrali maggiori, da realizzare, ed in cinque già presenti sul territorio, trasformate ed ottimizzate da Acea, che ne è l’attuale gestore su concessione del comune. Questa soluzione consente di aumentare l’affidabilità della generazione termica, di ridurre il diametro delle condotte adduttrici e di rendere

14

minore l’impatto visivo dei nuovi impianti. La tabella 2 mostra la pianificazione progressiva della realizzazione della rete, con i conseguenti fabbisogni e le caratteristiche delle centrali termiche. Secondo i dati progettuali inseriti nello studio preliminare di fattibilità, la rete completa richiederà una quantità di energia termica pari a 120 milioni di KWht all’anno. Il biogas prodotto presso gli impianti Acea potrà coprire, a regime, solo una parte del fabbisogno, quantificato approssimativamente in 6 milioni di KWht all’anno. Sono, pertanto, in fase di studio alcune alternative per la produzione dell’energia termica mancante. La prima proposta, sicuramente più semplice e di più veloce attuazione, prevede l’impiego di gas naturale della locale rete di distribuzione in centrali termiche di integrazione. Una seconda ipotesi è quella che stimola maggiormente l’attenzione: utilizzare il CdR prodotto presso l’attiguo Polo Ecologico, realizzando un apposito impianto presso l’area attualmente occupata. Questa seconda possibilità, benché più onerosa in termini di investimento iniziale e di tempistiche d’attuazione, risulta più “interessante”, consentendo, ad un tempo, di

sfruttare localmente il contenuto energetico della frazione secca dei rifiuti e di ridurre le quantità di rifiuto da depositare in discarica. Una terza proposta è di realizzare, presso la centrale Principale, un impianto a biomassa costituita da cippato di legno e da scarti di produzioni agricole della zona. Entrambe queste ultime soluzioni consentirebbero di sfruttare localmente risorse disponibili “locali” e di utilizzare fonti rinnovabili, con grande valenza ambientale, consentendo la riduzione del consumo di combustibili di origine fossile e la diversificazione delle fonti energetiche, secondo gli indirizzi nazionali e sovranazionali volti alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera ed alla diversificazione dei combustibili, per una pianificazione strategica delle fonti energetiche. Dal momento che il fabbisogno d’energia termica per il riscaldamento ha un’alta variabilità stagionale ed anche giornaliera (nel periodo invernale), ai fini della produzione del calore con combustibili alternativi – quali il CdR – è in fase di studio una soluzione impiantistica che possa consentire elasticità di funzionamento (modularità), per seguire l’andamento del fabbi sogno.


QUINTOX Ottimizza i consumi energetici, aumenta la sicurezza, protegge l’ambiente Isoil, da sempre all’avanguardia, in conformità alle vigenti norme della legge 10/91-DPR 551 che prescrivono il controllo di combustione di impianti civili ed industriali, propone il nuovo analizzatore modulare QUINTOX. L’apparecchio, a norme BSI, TUV, prodotto in procedure ISO 9001, è lo strumento idoneo a migliorare il rendimento dell’impianto, contribuendo alla sicurezza e diminuendo le emissioni nocive in ambiente. Il QUINTOX può rilevare e calcolare i parametri di: temperatura ■ 02 ■

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MARZO 2007

IL RISCALDAMENTO URBANO

Il sistema di teleriscaldamento di Crema. Sintesi dei dati tecnico, ambientali ed economici INTRODUZIONE Il presente articolo illustra, in forma estremamente sintetica, il progetto di teleriscaldamento della città di Crema (CR), il cui territorio urbanizzato è evidenziato nella planimetria di figura 1. L’iniziativa è intrapresa dalla SCCA (Società Cremasca Calore), società creata espressamente a tale scopo e che vede la partecipazione di SCS spa (Società

Cremasca Servizi) e di un operatore privato del settore energetico (Cofathec Servizi spa). Per evidenti limiti editoriali, in questo numero della rivista ci si limita ad illustrare gli aspetti relativi all’entità dell’utenza teleriscaldabile individuata nel centro urbano in questione e la soluzione impiantistica della centrale individuata come ottimale per soddisfarne i fabbisogni energetici.

Figura 1. Teleriscaldamento di CREMA: area urbanizzata considerata

16

TRANQUILLO MAGNELLI StudioEnergia - Milano

Nel prossimo numero si illustreranno gli aspetti economici ed ambientali del progetto. L’UTENZA TELERISCALDABILE LOCALIZZATA IN CREMA Il censimento dell’utenza potenzialmente teleriscaldabile è stato inizialmente effettuato sulla base dell’anagrafica della


IL RISCALDAMENTO URBANO

MARZO 2007

anche edifici aventi dimensioni inferiori a tale dimensione. ZONIZZAZIONE DEL TERRITORIO URBANIZZATO Ai fini di una immediata percezione della distribuzione dell’utenza teleriscaldabile, la città di Crema è stata suddivisa in “Aree Urbane Omogenee” (A.U.), riportate in figura 2. Le zone omogenee sono stato poi aggregate in Macro Aree (M.A.U.), utili anch’esse ai fini dell’individuazione del territorio che meglio si presta allo sviluppo del teleriscaldamento.

Figura 2. Città di Crema - Zonizzazione

residenziali ancora alimentati a gasolio. Ai fini dell’individuazione dell’utenza potenzialmente teleriscaldabile, è stata assunta una soglia dimensionale di consumo pari a 10.000 Sm3/anno (cui corrisponde un edifico residenziale avente una volumetria riscaldata di circa 2.500 m3, occupato da 8÷10 famiglie). Si tratta di una soglia dimensionale cautelativa: la tecnologia oggi disponibile consente di allacciare, a costi accettabili,

Teleriscaldamento di Crema: Gas T3 >= 10.000 Sm3/a Consumi di gas - Sm3/a

popolazione e dell’anagrafica delle utenze allacciate alla rete gas cittadina. La georeferenziazione della popolazione e delle utenze gas (posizionamento sulla cartografia) ha consentito di definire con precisione la distribuzione territoriale dei fabbisogni energetici per riscaldamento. Per ogni edificio della città di Crema sono stati ricostruiti i seguenti dati: a) la popolazione residente (ove trattasi di edifico a totale o parziale destinazione residenziale), dato che consente di determinare con buona approssimazione la volumetria riscaldata sulla base degli standard abitativi (noti) della città; b) la tipologia della fornitura di gas (solo cottura cibi; riscaldamento autonomo; riscaldamento centralizzato) ed i relativi consumi annui. L’incrocio/confronto fra i dati relativi alla popolazione e quelli relativi agli usi del gas hanno consentito di individuare gli edifici

RISULTATI DELL’INDAGINE D’UTENZA I risultati dell’indagine d’utenza sono sintetizzati, a livello di Macro Area, nella tabella 1. Risulta il seguente quadro: nella città di Crema risiede una popolazione di 33.381 abitanti, di cui 30.626 (92%) nelle Aree Urbane sottoposte a censimento dell’utenza teleriscaldabile. Tale popolazione è ubicata per il 75% nelle Macro Aree Libero Comune, Sabbioni-Ombriano, Zona Ovest e Zona Centro. Nella città di Crema sono distribuiti complessivamente:

1800000 1600000 1400000 1200000 1000000 800000 600000 400000 200000 0

Tabella 1. Teleriscaldamento di Crema. Popolazione e consumi di gas nell’area urbana sottoposta a censimento. Utenze centralizzate a gas con consumi superiori a 10.000 Sm3/a

Macro area urbana

Numero residenti N.

Zona Zona Libero Sabbioni- Zona Zona Zona Comune Ombriano Ovest Est Est/Serio Industriale Centro

Gas usi riscaldamento Residenziale Non residenziale T3 T3 Sm3 N. Sm3 N.

Totale gas centralizzato Sm3 N.

A Libero Comune

7.037

586.712

10

1.011.058

31

1.597.770

41

B Sabbioni-Ombriano

7.204

33.003

2

507.761

18

540.764

20

C Zona Ovest

5.292

328.933

16

847.778

14

1.176.711

30

D Zona Est

929

49.459

2

184.557

4

234.016

6

E Zona Est/Serio

4.348

42.470

2

224.093

9

266.563

11

F Zona industriale

2.398

13.129

1

346.217

13

359.346

14

3.418

386.866

12

819.351

21

1.206.217

33

30.626

1.440.572

45

3.940.815

110

5.381.387

155

G Centro storico TOTALE

27%

73%

100%

17


IL RISCALDAMENTO URBANO

MARZO 2007

In sintesi, quasi l’85% dell’utenza a gas

Figura 3. Area di sviluppo del teleriscaldamento di Crema

Macro area urbana

Utenza potenziale teleriscaldabile Volumetria edifici Fabbisogno annuo Potenza SCT MWht MWht m3

Libero comune

665.061

21.506

20

Crema Ovest

303.850

10.248

9

378.267

12.093

11

1.347.178

43.847

40

Crema Centro TOTALE

Tipologia utenza

Utenza potenziale teleriscaldabile Volumetria edifici Fabbisogno annuo Potenza SCT m3 MWht MWht

Residenziale

611.054

19.126

18

Pubblico

333.348

10.378

10

402.776

14.343

12

1.347.178

43.847

40

Altro TOTALE

Tabella 2. Teleriscaldamento di Crema. Utenza potenziale a saturazione. Aggregazione per aree urbane e tipologia d’utenza

Tipologia utenza

Fattore di acquisizione

Utenza effettivamente teleriscaldabile Volumetria edifici Fabbisogno annuo Potenza SCT m3 MWht MWt

Pubblico

100%

333.348

10.378

10

Residenziale+altro

80%

811.064

26.775

24

1.144.412

37.153

34

TOTALE Numero famiglie teleriscaldabili: ~2500

Tabella 3. Teleriscaldamento di Crema. Utenza stimata come effettivamente teleriscaldabile

9,5 MSm3 di gas per riscaldamento centralizzato; 16,7 MSm3 per riscaldamento autonomo. Considerando i soli impianti centralizzati e caratterizzati da consumi non inferiori ai 10.000 Sm3/anno, nelle Aree Urbane evidenziate nella figura precedente risultano i seguenti consumi di gas: Utenza residenziale: 1,441 MSm3/a Utenza non residenziale:3,941 MSm3/a Quanto alla distribuzione territoriale del

18

l’utenza con impianti centralizzati risulta che ben il 74% è ubicata nelle Macro Aree Libero Comune, Zona Ovest e Zona Centro. Si rimarca poi che i 2/3 delle utenze gas centralizzate della Zona Sabbioni-Ombriano è in realtà localizzata lungo la Via Milano in prossimità del “Rondò”, per cui queste ultime possono essere considerate, in sostanza, anch’esse localizzate lungo la direttrice Libero Comune.

dotata di impianti centralizzati è ubicata nelle tre Macro Aree contigue (Libero Comune, Zona Ovest e Zona Centro) e prossime all’Ospedale. Circostanza, questa evidenziata, ovviamente molto favorevole ad una iniziativa di teleriscaldamento sul territorio in esame. Dai dati sopra illustrati emerge chiaramente che la zona urbana di Crema più adatta allo sviluppo di un sistema di teleriscaldamento è quella comprendente le Macro Aree evidenziate nella sottostante figura 3. I risultati preliminari sopra illustrati hanno poi indirizzato l’indagine d’utenza approfondita con il metodo porta-a-porta, limitata all’area urbana evidenziata in figura 3, i cui risultati sono sintetizzati nelle tabelle sottostanti. In tabella 2 è riportata l’utenza potenzialmente teleriscaldabile a saturazione e nella successiva tabella 3 quella stimata come “Effettivamente teleriscaldabile”, cioè l’utenza posta a base delle successive valutazioni tecniche-economiche (tracciato e dimensionamento rete di teleriscaldamento; tipologia e taglia della centrale di produzione dell’energia; stima dei costi di realizzazione del progetto). FABBISOGNI ENERGETICI DELL’OSPEDALE CIVILE L’Ospedale Civile di Crema costituisce l’utenza termica di gran lunga più consistente ubicata nell’area urbana presa in esame. La sua presenza nel piano di teleriscaldamento cittadino costituisce elemento determinante ai fini del risultato economico ed ambientale dell’iniziativa. I fabbisogni energetici dell’Ospedale Civile sono stati individuati con precisione attraverso: l’analisi delle fatture di fornitura del gas; le registrazioni dei consumi giornalieri di gas per un intero anno solare (2004); la registrazione dei prelievi orari di energia elettrica (anno 2004). I risultati delle elaborazioni sono riportati nella sottostante tabella 4 (stima dei fabbisogni energetici mensili, limitatamente a quelli per riscaldamento ed ACS, i soli che possono essere soddisfatti da una rete di teleriscaldamento) ed in figura 4 (diagramma di durata del carico termico). Si rileva che l’Ospedale presenta un fabbisogno annuo pari a circa il 25% di quello dell’utenza teleriscaldabile (circa 10 GWht/a contro i circa 37 GWht/a), con un carico termico massimo di soli 4 MWt. L’UTENZA TELERISCALDABILE TOTALE L’utenza termica complessiva allacciabile alla rete di teleriscaldamento di Crema (utenza cittadina + Ospedale) è sintetizza-



IL RISCALDAMENTO URBANO

Produzione termica Riscaldamento ACS Totali MWht MWht MWht

Produzione mensile di energia termica 2.000

172.199

46.714

216.913

1.404

381

1.785

1.800

FEB

130.511

42.193

172.704

1.064

344

1.408

1.600

MAR

98.246

46.714

144.960

801

381

1.182

1.400

APR

38.028

45.207

83.235

310

369

679

1.200

MAG

49.098

49.098

0

400

400

GIU

41.168

41.168

0

336

336

LUG

42.197

42.197

0

344

344

600 400

0

333

333

41.252

0

336

336

OTT

28.196

46.714

74.911

230

381

611

NOV

89.418

45.207

134.625

729

369

1.098

DIC

126.964

46.714

173.678

1.035

381

1.416

TOTALI

683.564 56%

– 44%

1.217.539 100%

5.574

4.354

9.928

PCI metano

8.250

Rendimento medio generatori termici

85,0%

200 0

Tabella 4. Ospedale di Crema. Produzione di energia termica distinta per usi finali - Anno 2004

Ospedale di Crema – Diagramma di durata del carico termico

Carico termico - MWt

5

4

3

2

1

0 7.00 0 7.50 0 8.00 0 8.50 0

6.50

0 2.50 0 3.00 0 3.50 0 4.00 0 4.50 0 5.00 0 5.50 0 6.00 0

2.00

Ore

500 1.00 0 1.50 0

0

Figura 4. Riporta il diagramma di durata del carico termico per riscaldamento ed ACS. Si rileva che il carico termico massimo dell’Ospedale è di circa 4 MWt

1.000 900

Ospedale di Crema – Carico elettrico medio orario Mer-1-dic-04

Carico elettrico - MWe

800 700 600 500 400 300 200 100 –

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 ore Figura 5. Riporta il carico elettrico medio orario in un giorno tipico invernale (mercoledì 1° dicembre 2004). Si rileva che tale carico oscilla fra i 400 kW nelle ore notturne ed i 750 kW nelle ore diurne

20

DIC

40.799

41.252

NOV

40.799

800

SET OTT

SET

1.000

GEN

AGO

MWht

GEN

LUG AGO

Consumatori di metano Riscaldamento ACS Totali Sm3 Sm3 Sm3

MA G GIU

Mese

FEB MA R APR

MARZO 2007



IL RISCALDAMENTO URBANO

MARZO 2007

Tipologia utenza Utenza Crema

ta nella tabella 5 (circa 44 GWht/anno a saturazione) e in figura 6 (carico massimo in centrale attorno ai 28 MWt, sempre a saturazione).

Utenza effettivamente teleriscaldabile Volumetria edifici Fabbisogno annuo Potenza SCT m3 MWht MWt 1.144.412

37.153

34

Ospedale

125.000

9.928

4

TOTALE

1.269.412

47.081

38

30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 –

Figura 6. Crema: Ospedale + utenza teleriscaldabile. Diagramma di durata del carico termico

0 8.50

0 7.50 0 8.00 0

7.00

0 5.50 0 6.00 0 6.50 0

5.00

Ore

carico termico TLR+H carico termico solo TLR carico termico solo H

500 1.00 0 1.50 0 2.00 0 2.50 0 3.00 0 3.50 0 4.00 0 4.50 0

0

Carico termico - MWht/h

Tabella 5. Teleriscaldamento di Crema. Utenza stimata come effettivamente teleriscaldabile

LA CENTRALE DI PRODUZIONE DELL’ENERGIA L’analisi di ottimizzazione economica del progetto ha fatto propendere, a saturazione, per una centrale di cogenerazione basata su 2 moduli MAG (Motori Alternativi a Gas) da circa 3,6 MWt e 4,1 MWe cadauno. In figura 7 è riportato lo schema ed il dimensionamento termodinamico del modulo cogenerativo. A saturazione, quindi, la centrale di cogenerazione erogherà complessivamente 8,2 MWt e 7,6 MWe. La potenza termica cogenerata coprirà circa il 27% del picco richiesto dalla rete, valore più che sufficiente per accedere ai benefici fiscali sul gas previsti dalla normativa in vigore, pur tenendo conto della potenza termica di riserva che necessariamente dovrà essere installata sulla rete (anche in considerazione del fatto che la rete alimenta una utenza molto particolare quale è l’Ospedale). Il sistema prevede

Figura 7. Teleriscaldamento città di Crema. Impianto di cogenerazione con motore alternativo a gas. Bilancio energetico reale con produzione di acqua calda - al 100% del carico

22


IL RISCALDAMENTO URBANO

MARZO 2007

Figura 8. Teleriscaldamento città di Crema. Impianto di cogenerazione con motore alternativo a gas. Schema generale di centrale

inoltre 3 generatori di calore con funzione di integrazione e riserva da 6 MWt cadau-

no, oltre ad un sistema di accumulo da 1.000 m3 (schema di principio di figura 8).

La seconda parte dell’articolo sarà pubblicata sul prossimo numero.

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IL RISCALDAMENTO URBANO

MARZO 2007

Nuovo impianto di trigenerazione: il progetto APEC a Vicenza L’impianto utilizzerà tecnologie all’avanguardia per il riscaldamento e il raffrescamento, con minime emissioni in atmosfera CARLO BENVENUTI e notevoli risparmi per gli utenti APEC Vicenza

P

otrebbe essere un impianto di trigenerazione all’avanguardia il fiore all’occhiello del nuovo complesso commerciale e di piccolo artigianato che sorgerà tra via Brigata Granatieri di Sardegna e viale del Sole: il progetto è stato presentato ufficialmente da APEC, società che a Vicenza gestisce già con successo un’analoga struttura a Parco Città, in occasione di una recente assemblea del consorzio di imprese che sta realizzando l’operazione immobiliare. APEC ha infatti completato i primi studi preliminari per la realizzazione, in loco, di un impianto in grado di utilizzare il gas metano per produrre energia elettrica tramite motori endotermici e, allo stesso tempo, sfruttare il calore generato da questo processo per il teleriscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria e il teleraffrescamento per la climatizzazione nei mesi estivi. Il nuovo complesso sarà composto da sei edifici, per un totale di circa 150 mila metri cubi, gran parte dei quali potranno essere riscaldati e raffrescati tramite l’impianto di APEC. In questo modo, la centrale di trigenerazione, che avrà una potenza di circa 2 megawatt, renderà inutili le singole caldaie delle oltre 20 imprese che troveranno sede nel complesso, con notevoli benefici sia per l’ambiente, che per gli utenti. Dal progetto emerge infatti un risparmio annuo di energia di circa 700 tep, corrispondenti ad oltre 2.000 tonnellate di anidride carbonica non immesse in atmosfera. Sul fronte dei costi, invece, il risparmio previsto per gli utenti rispetto alle soluzioni tradizionali di riscaldamento è pari a circa il 20%, mentre ancora maggiore è il risparmio consentito dal teleraffrescamento rispetto ai condizionatori individuali. Stime decisamente positive, che trovano

24

conferma nella solida esperienza già maturata da APEC nella tecnologia della trigenerazione, che è stata da tempo indicata dal mondo scientifico e dall’Unione Europea (ma anche dalla Regione Veneto) come il metodo più efficiente per la trasfor-

mazione dell’energia in elettrica e termica. La costruzione del nuovo complesso edilizio inizierà entro il 2007, per concludersi prevedibilmente nel 2009, data entro la quale potrà essere ultimato anche l’impianto di trigenerazione di APEC.

APEC è una società privata che fa parte del gruppo BLUENERGY di Milano, attivo in ambito nazionale nella produzione di energia attraverso fonti rinnovabili e nello sviluppo di tecnologie innovative per il risparmio energetico. APEC opera come ESCo (Energy Service Company), società di servizi energetici accreditata dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, ed è attiva in tutto il Veneto. Promuove iniziative di risparmio ed efficienza energetica e di generazione distribuita verso alcune maggiori utenze industriali e civili, con interventi mirati presso la sede del cliente che, con la gestione delegata delle soluzioni energetiche, trasferisce alla ESCo i relativi rischi tecnici, economici e finanziari. APEC si propone, attraverso il vincente sistema del finanziamento degli interventi realizzati presso gli utilizzatori finali d’energia, un ambizioso piano di sviluppo, finalizzato a creare un nuovo punto di riferimento a livello provinciale e regionale nel settore delle soluzioni energetiche efficienti e a ridotto impatto ambientale. In questa prospettiva, APEC avvierà a breve una propria iniziativa commerciale nel settore della piccola cogenerazione distribuita, per l’installazione di centrali di cogenerazione presso aziende e condomini, e un progetto nel settore della trasformazione di energia da biogas prodotto nel mondo dell’agricoltura e dell’allevamento di animali. Queste ed altre opportunità saranno pre-

sentate agli operatori vicentini in occasione di un prossimo convegno dedicato appunto al ruolo delle ESCo ed alle nuove tecnologie per il risparmio energetico di imprese e complessi residenziali. Con il finanziamento a cura della ESCo, il cliente, senza investimenti e senza dover alienare risorse dal proprio core business, acquisisce una maggiore efficienza del proprio sistema energetico, che si esprime in un diretto risparmio economico. APEC è inoltre soggetto gestore di un proprio impianto di trigenerazione e teleriscaldamento, che alimenta un intero quartiere della città di Vicenza. A VICENZA – PARCO CITTÀ – L’UNICO IMPIANTO DI TRIGENERAZIONE DEL VENETO L’impianto fornisce a tutto il quartiere riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento in modo economico, rispettoso dell’ambiente e assolutamente sicuro Una soluzione tecnologica innovativa Una delle soluzioni tecnologiche più innovative opera, fin dal 1999, proprio nel cuore di Vicenza, per la precisione a Parco Città: si tratta dell’impianto di trigenerazione gestito da APEC ed utilizzato per fornire all’intero quartiere energia di riscaldamento, di raffrescamento e di acqua calda sanitaria.


IL RISCALDAMENTO URBANO

Un impianto unico in ambito regionale Proprio la possibilità di fornire anche il freddo per il condizionamento costituisce la particolarità che rende del tutto unico questo impianto in ambito regionale, dal momento che, in altre installazioni, ci si limita alla cosiddetta “cogenerazione” (la generazione combinata di calore ed energia elettrica). Energia pulita L’impianto di Parco Città utilizza gas metano, dunque una fonte di energia tra le più pulite, per produrre energia elettrica tramite motori endotermici; il calore generato da questo processo, anziché essere disperso, viene utilizzato per il teleriscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria. Il teleraffrescamento Il teleraffrescamento, invece, è ottenuto sfruttando uno dei principi più importanti della fisica, in base al quale l’espansione di un gas provoca un abbassamento della temperatura: in concreto, l’acqua a 90° viene messa a contatto con una particolare soluzione che, evaporando, si espande, raffreddando così anche l’acqua che circola in un altro circuito limitrofo. I gigawattora In questo modo, l’impianto gestito da APEC a Parco Città produce ogni anno 8,5 gigawattora elettrici e 10 gigawattora termici, più che sufficienti per soddisfare completamente le esigenze delle circa 230 utenze presenti nel

quartiere. L’impianto si basa su 4 motori cogenerativi a combustione interna Caterpillar, alimentati a metano: 2 motori da 1000 kWe e 2 da 755 kWe, per un totale di potenza elettrica di 3,51 Mwe. La potenza termica dell’intero impianto è data da 4 MWt sviluppati dai 4 motori, più quella delle due caldaie di riserva ed integrazione. Dal punto di vista frigorifero, l’impianto è dotato di un Gruppo di assorbimento York, della potenza di 2 MWfr che verrà a breve affiancato da un secondo assorbitore che raddoppierà la capacità frigorifera dell’impianto. Il rendimento dei motori endotermici raggiunge l’85%, frutto della contemporanea produzione elettrica e termica. Il calore è ricavato dai recuperi energetici sui fumi di scarico e sul sistema di raffreddamento dei generatori, con un livello complessivo del 90% sul totale dell’energia termica prodotta. Sono alimentate dall’impianto due reti di trasporto calore, per alimentare circa 230 utenze abitative e commerciali: la prima trasporta acqua, quale vettore termico, a 75/82°C in inverno, per il riscaldamento, ed a 7/9°C in estate, per il raffrescamento; la seconda alimenta direttamente le utenze abitative di acqua calda ad uso igienico sanitario, erogata a 55°C. I numeri importanti per il risparmio energetico Per l’impianto vicentino di trigenerazione ci sono anche altri numeri importanti, quelli relativi all’utilizzo più efficiente dell’energia,

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alla riduzione delle emissioni inquinanti ed al risparmio economico garantito agli utenti. L’utilizzo più efficiente dell’energia Grazie alla maggiore efficienza di questa tecnologia rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento tramite caldaie individuali, ogni anno l’impianto di APEC consente un risparmio di ben 900 TEP (tonnellate equivalenti petrolio), corrispondenti a 2.700 tonnellate di anidride carbonica non immesse in atmosfera, portando così il suo piccolo contributo al raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto. Questo, grazie sia alla maggiore efficienza del processo di produzione di calore ed energia, sia alla maggiore efficacia del controllo delle emissioni possibile con un unico impianto, piuttosto che con oltre duecento camini individuali. Il risparmio economico In termini di tariffe, gli utenti il risparmio di riscaldamento in bolletta è pari ad oltre il 20% rispetto a un impianto tradizionale e al 12-15% rispetto ad altre reti di teleriscaldamento presenti in città, mentre ancor maggiori sono i margini di minor costo del raffrescamento rispetto ai sistemi individuali. Sicurezza e comfort Ulteriori benefici si evidenziano in termini di sicurezza e comfort, per l’assenza di qualsiasi rischio di intossicazione e anche delle incombenze legate alla manutenzione periodica che si avrebbero con le caldaiette.

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news news news news news Il primo misuratore magnetico al mondo DN 1400 alimentato a batteria A Jendouba, regione situata nella parte nordoccidentale della Tunisia, sono stati installati i primi (ed attualmente unici al mondo) due misuratori magnetici in linea, di diametro nominale 1400 mm ed alimentati a batteria. I principali protagonisti di questo successo sono stati il CRDA (Commissariats Règionaux au Dèveloppement Agricole) di Jendouba, la Socoopec, azienda tunisina leader nel mercato dell’agricoltura e partner di Isoil, ed Isoil stessa. Isoil Industria da ormai qualche anno ha lanciato sul mercato il FLOWIZTM, il rivoluzionario misuratore di portata elettromagnetico a batteria. Unico al mondo, in grado di misurare la portata in tubazioni di diametro così grande utilizzando batterie al litio standard da 3.6 Volt; unico al mondo ad utilizzare il protocollo GPRS ed in grado di dimostrarlo con installazioni funzionanti in tutto il mondo. Il FLOWIZTM viene utilizzato in questa applicazione nell’ambito dell’irrigazione. Essendo installato al punto d’ingresso di una tubazione di 1400 mm di diametro, ha il compito di controllare l’acqua introdotta in una rete di 8 km che si estende per una area di 4500 ettari. Il luogo in cui lo strumento è stato installato non permette l’alimentazione da rete. Per questa ragione è stata presa in considerazione l’opzione dell’uso delle batterie, nel nostro caso un solo pacco da sei batterie a litio, completamente contenuto all’interno della custodia del convertitore. Un’altra caratteristica che ha contribuito alla scelta dello strumento, è senza dubbio la possibilità di avere, nella stessa elettronica, la doppia alimentazione, sia a batteria, che da rete. Indipendentemente dal fatto che l’installa-

Friuli Venezia Giulia: biomasse e teleriscaldamento

Il governo regionale del Friuli Venezia Giulia ha stanziato 1 milione e 125 mila euro per due progetti di teleriscaldamento a biomasse, nell’ambito di quanto previsto nel Docup Obiettivo 2 2000-2006 a proposito della valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili. Lo ha stabilito, il 29 marzo scorso, la Giunta regionale, in riferimento alle politiche mirate a sostenere la realizzazione di impianti che utilizzino biomasse di origine forestale per la produzione di calore e per la sua distribuzione. I contribuiti andranno al comune di Forni di Sopra e a quello di Sauris per il completamento, nel primo caso, di un impianto di teleriscaldamento (276 mila e 500 euro) e

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zione in questione venga o meno provvista, in futuro, di alimentazione da rete, rimane comunque la garanzia di sicurezza delle batterie interne funzionanti come backup. Nel caso infatti di caduta accidentale di corrente, lo strumento può continuare nelle sue funzioni di misura e raccolta dati all’interno del data logger integrato. La doppia possibilità, data dal modulo GSM/GPRS, di ricevere a richiesta informazioni di processo istantanee tramite SMS, oppure di ricevere dettagliate e-mail giornalmente e direttamente sul PC, sono sinonimo di libertà di gestione dei dati da parte dell’utilizzatore. Il FLOWIZTM può essere programmato in maniera molto semplice. I sensori della gamma ISOMAG’ presentano un’affidabilità elevata, grazie soprattutto al fatto di essere privi di ogni componente elettronico a bordo. Una gamma di sensori che spazia dal dn 3mm fino al dn 2000 mm; la possibilità di accoppiare il FLOWIZTM con sensori ad inserzione; costruzioni rigorosamente IP68 e data logger interni: queste le caratteristiche con cui Isoil intende continuare a promuovere il suo ultimo prodotto. Per informazioni: www.isoil.com - vendite@isoil.it

nel secondo della rete di teleriscaldamento e produzione di energia da biomassa nella località di Velt (849 mila e 250 euro). Sempre in tema di energie rinnovabili, la Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna della Regione ha organizzato una serie di incontri tecnici sul tema “Lo sviluppo della filiera Foresta Legno Energia”. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali), realtà promossa dalla Confederazione Italiana Agricoltori e impegnata da anni insieme all’Amministrazione regionale nella promozione dell’uso delle biomasse legnose. Gli incontri intendono promuovere la valorizzazione delle risorse locali nell’ambito di una gestione forestale sostenibile. L’iniziativa consentirà di conoscere gli aspetti tecnici della valorizzazione energetica del legno, l’organizzazione della filiera, le politiche di sviluppo regionali, nazionali ed europee, le valutazioni economiche legate alla tutela dell’ambiente.

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news news news news news Fonti rinnovabili: proposte per aggiornare la valutazione dei costi di generazione Pubblicato un Documento per la consultazione L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha pubblicato un “Documento per la consultazione” inerente i costi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, utile per i futuri aggiornamenti dei prezzi, quali quelli minimi garantiti alla produzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza fino a 1 MW. Il documento è disponibile sul sito www.autorita.energia.it Le proposte evidenziate nel “Documento per la consultazione” vogliono essere uno stimolo alla trasmissione all’Autorità, da parte dei soggetti interessati, di qualunque informazione ritenuta opportuna per la valutazione dei costi di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Gli operatori interessati, anche in forma associata, possono pertanto presentare una stima dei costi unitari di produzione da fonti rinnovabili, in €/MWh, specificando: la fonte; il tasso di attualizzazione; il numero di ore di funzionamento annuo; il costo di investimento; i costi di

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operation and maintenance; gli altri costi di gestione eventualmente presenti; il numero di anni di vita utile dell’impianto ritenuti opportuni ai fini del calcolo dei costi unitari. I soggetti interessati potranno altresì evidenziare ogni altro elemento ritenuto opportuno ai fini della definizione dei costi unitari di produzione, che dovrebbero essere riferiti separatamente alle seguenti fonti: idrica, geotermica, eolica, biogas, biomasse, rifiuti, solare (tecnologia fotovoltaica).

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micromegas nuovo soggetto in arrivo

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IL RISCALDAMENTO URBANO

AIRU, che cos’è L’Associazione, senza scopi di lucro, ha le finalità di promuovere e divulgare l’applicazione e l’innovazione dell’impiantistica energetica territoriale, nel settore dei sistemi di riscaldamento urbano e derivati. Le suddette finalità sono parte di un impegno complessivo per fornire il massimo contributo del settore alla qualità ambientale ed energetica del sistema Italia e dei suoi centri urbani. In particolare l’Associazione è impegnata, attraverso accordi nazionali, regionali e locali con le istituzioni e gli operatori interessati, a fornire il massimo contributo agli impegni italiani sottoscritti nei trattati internazionali relativi ai settori di interesse, tra cui il Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra. L’AIRU, nata per la cogenerazione ed il teleriscaldamento (con particolare attenzione a quello alimentato da fonti rinnovabili ed assimilate), estende ora il proprio interesse ad altri settori, quali il teleraffrescamento, ed in generale a tutti i vettori energetici, secondo un disegno interdisciplinare.

AIRU, che cosa fa Stabilisce rapporti di collaborazione fra gli operatori dell’impiantistica energetica territoriale italiani e si tiene in collegamento con le analoghe associazioni estere. Promuove ed organizza studi e ricerche ponendo a confronto le diverse esperienze, in collaborazione con organismi di interessi convergenti. Fa conoscere i risultati scientifici e tecnici conseguiti in Italia e all’estero nel campo dell’impiantistica energetica territoriale per il riscaldamento urbano. Istituisce la formazione di commissioni ad hoc operanti in segmenti operativi di proprio interesse, per l’approfondimento di problemi specifici nonché l’organizzazione e la promozione di iniziative proprie di quel segmento operativo.

AIRU, chi sono i soci I soci di AIRU sono gestori di sistemi di teleriscaldamento, industriali che hanno fatto investimenti specifici nelle tecnologie proprie dei sistemi di Riscaldamento Urbano, associazioni, università, Comuni, persone fisiche. L’AIRU è associata ad Euroheat & Power.

AIRU, chi si può iscrivere Possono essere soci collettivi gli enti, le associazioni, le società, gli istituti universitari, le imprese, ecc. sia italiane che estere, che abbiano interesse a perseguire gli obiettivi statutari dell’Associazione. Possono essere soci individuali coloro che, in Italia o all’estero, si interessino di impiantistica energetica territoriale e abbiano superato i 18 anni di età, di cittadinanza sia italiana che straniera.

Nota per i lettori Al fine di instaurare un rapporto di sempre maggiore e concreta collaborazione, Vi invitiamo cortesemente a compilare, in stampatello, il seguente questionario e di inviarlo via fax (02 45412120) alla Segreteria AIRU: Cognome e Nome ......................................................................... Qualifica ........................................................................................................ Società (Ragione Sociale)...................................................................................................................................................................................... Indirizzo ................................................................................... CAP...................... CITTÀ .................................................................................... Tel. .................................... Fax ............................... E-mail .................................................... Internet ................................................................ Desidero ricevere informazioni per l’abbonamento a “IL RISCALDAMENTO URBANO” Desidero ricevere informazioni per l’eventuale pubblicazione nei prossimi numeri di articoli originali o comunicati stampa Desidero rivecere informazioni per eventuali inserimenti pubblicitari Desidero rivecere informazioni per l’iscrizione come Associato AIRU Suggerimenti: .......................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................. I dati forniti verranno trattati in modo lecito, secondo correttezza e in conformità alla Legge 675/96 sulla tutela della privacy; saranno inoltre registrati, organizzati e conservati in archivi e utilizzati per l’invio di proposte commerciali e promozionali e potranno essere rettificati o cancellati su richiesta degli interessati.

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