Riscaldamento urbano n 28 giugno 2007

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editoriale

Giugno 2007

Direttore Responsabile Alfredo Ghiroldi

???

Comitato di Redazione Claudio Artioli Mauro Cozzini Aldo Fiamberti Ettore Filippini Alberto Ghidorzi Stefano Piva

Luigi Franco Bottio Segretario Generale AIRU

Redazione Ilaria Bottio (coordinamento) Nunzia Fontana (segreteria) Sede Legale c/o Comune di Brescia P.zza della Loggia, 1 Direzione, Redazione, Amministrazione Piazza Trento, 13 - 20135 Milano Tel. 02 45412118-19 Fax 02 45412120 e-mail: segreteria.generale@airu.it segreteria.tecnica@airu.it sito web: www.airu.it Stampa Litografia Fabiano Reg. San Giovanni, 40 - 14053 Canelli (AT) Tel. 0141 827801 Fax 0141 8278301 Autorizzazione del tribunale di Milano n. 521 del 23/6/89 © Copyright Foglio di Collegamento AIRU Coordinamento Editoriale Pubblicità Italia Energia Fabiano Group Regione San Giovanni, 40 14053 Canelli - AT Tel. 0141 8278205 Fax 0141 8278300 e-mail: italiaenergia@fabianoeditore.it internet: www.energiaitalia.com Direttore Carlo Ricci Segreteria e Servizi Silvia Demichelis, Antonella Ricci Progetto Grafico Nicoletta Troncon La Direzione non è responsabile dei testi redazionali, delle opinioni espresse dagli Autori, né dei messaggi pubblicitari pubblicati in conformità alle richieste dell’inserzionista e declina, pertanto, ogni responsabilità per eventuali omissioni ed errori contenuti in questa edizione. Tutela della privacy: la rivista viene inviata in abbonamento. È fatto salvo il diritto dell’interessato di chiedere gratuitamente la cancellazione o la rettifica dei dati ai sensi della legge 675/96.

DIFFUSIONE • Aziende fornitrici di tecnologie del teleriscaldamento • Aziende che progettano, realizzano e gestiscono il teleriscaldamento • Professionisti e Società di ingegneria • Multiutility, Enti Locali • Enti, Università, Istituzioni e Organismi nazionali e comunitari COPIA OMAGGIO



Organismi dell’Airu PRESIDENTE Giovanni DEL TIN Politecnico di Torino VICE PRESIDENTI Antonio BONOMO - ASM SpA, Brescia Fausto FERRARESI - Gruppo HERA SpA, Bologna Giuseppe TIRANTI - Federutility, Roma CONSIGLIO Fiorenzo BASSI - AEM Gestioni Srl, Cremona Floriano CESCHI - AGSM Verona SpA Andrea CIVARDI - Siemens SpA, Milano Stefano CONSONNI - Politecnico di Milano Marco CORNALI - FIMET SpA, Brescia Aldo FIAMBERTI - AES Torino SpA Paolo GALLIANO - IRIDE Energia SpA, Torino Alberto GHIDORZI - TEA SpA, Mantova Giancarlo GIACHETTI - ENIA SpA, Parma Stefano PIVA - Università di Ferrara Massimo TIBERGA - AEM SpA, Milano

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LUIGI FRANCO BOTTIO Segretario Generale AIRU

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SEGRETARIO GENERALE Luigi Franco BOTTIO PAST PRESIDENTS Cesare TREBESCHI Evandro SACCHI Luciano SILVERI Paolo degli ESPINOSA

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COMITATI Comitato di studio “Tariffe di vendita dei vettori energetici. Marketing e Sviluppo commerciale” Presidente: Terenzio POETA - ASM SpA Comitato di studio “Sottostazioni d’utenza e misura del calore. Linee guida e qualità” Presidente: Sonia BERTOCCI - AES TORINO SpA Comitato di studio “Produzione del vettore termico nei Sistemi Energetici Integrati” Presidente: Lorenzo ZANIBONI - ASM SpA

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Comitato di studio “Risorse rinnovabili” Presidente: Mauro COZZINI - Socio individuale Comitato di studio “Distribuzione del vettore termico” Presidente: Giorgio ANELLI - LOGSTORE Italia Srl Comitato di studio “Teleraffreddamento” Presidente: Franco RICCI - AEM SpA

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REVISORI DEI CONTI Luigi ANDREOLI - Socio individuale Mauro COZZINI - Socio individuale Matteo LICITRA - Socio individuale Alfredo AMMAN - AMGA SpA, Legnano Carlo BOCCACCI - TECHNOSYSTEM SpA PROBIVIRI Lorenzo CASSITTO - Politecnico di Milano Fabio CIVIERI - Socio individuale Nereo GALLO - Socio individuale Giorgio ANELLI - LOGSTOR Italia SpA Barbara SCHOPF - Brandes SpA

Editoriale

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News



IL RISCALDAMENTO URBANO

GIUGNO 2007

Teleriscaldamento a tutela dell’ambiente EMANUELE MARTINELLI

Intervista a Albert Pürgstaller sindaco di Bressanone

I

problemi ambientali hanno oggi decisamente un carattere di globalità, sono trasversali a più ambiti territoriali, siano essi di carattere urbano, montano, o marino. Se nelle grandi città si tenta di limitare i danni con una serie di provvedimenti che non hanno ancora preso una connotazione “di sistema”, qualche risposta meglio strutturata pare giungere da quegli enti locali in grado di operare in modo più flessibile e integrato. In questo senso, un esempio “illuminato” è quello del comune di Bressanone, in Alto Adige, che, adottando come una sorta di incipit il teleriscaldamento per l’erogazione di calore e la produzione di energia elettrica, si è in realtà occupato dell’intera struttura con cui questi servizi vengono oggi erogati. “In effetti – commenta il sindaco Pürgstaller – abbiamo optato per un sistema di teleriscaldamento per rispondere alle criticità ambientali che anche il nostro territorio stava registrando. All’interno del nostro comune iniziavamo a rilevare livelli preoccupanti di PM10; sono stati dunque adottati dei provvedimenti, tra cui quello di stendere una rete di teleriscaldamento alimentata da tre centrali di cogenerazione a gas naturale. Da un punto di vista politico e sociale, la scelta si è rivelata vincente, con un impatto sulla cittadinanza che ha avuto l’effetto di migliorare i rapporti con l’amministrazione pubblica.” Oggi tre quarti del territorio della città di Bressanone è allacciato alla rete di teleriscaldamento, un progetto iniziato nel 2003 e che verrà completato nel 2009. “L’idea – continua il sindaco – è di aprire quest’esperienza a una serie di comuni limitrofi, primo tra tutti Varna, con cui è già stata costituita una società dedicata, che porterà in tempi brevissimi alla costruzione di una centrale cogenerativa che servirà sia il nostro, che il loro comune.

L’obiettivo primario, quello della tutela dell’ambiente circostante, è già stato raggiunto con piena soddisfazione della popolazione. Da un punto di vista organizzativo abbiamo potuto contare su imprese formate da professionisti di alto profilo, che hanno consentito nel tempo piena fattibilità al progetto, con un impatto sulla mobilità, e in generale sul territorio, limitato a pochi disagi. Il livello dello staff di tecnico di ASM Bressanone spa (100% di proprietà del comune) si è potuto testare anche attraverso il lavoro svolto, in stretta collaborazione con l’amministrazione, in termini di informazione e “acculturamento” alla cittadinanza, che si è dimostrata convinta dell’operazione, dopo qualche resistenza nella fase iniziale. Un progetto di comunicazione che ha coinvolto anche le imprese locali e che, nel passaparola tra la gente, ha trovato la massima espressione di consenso. “Oltre alla leva ambientale, il teleriscaldamento porterà nel tempo vantaggi economici alla popolazione e alle imprese, con risparmi dell’ordine del 15-20%; da un punto di vista finanziario, ricordo che il progetto non ha avuto alcun supporto dagli istituti di credito, per cui si tratta a tutti gli effetti di un’iniziativa totalmente autonoma, autogestita, strutturata secondo una politica del territorio tesa a preservare gli interessi collettivi”. Attenzione all’ambiente significa turismo di qualità: un aspetto rilevante per un comune situato all’interno di uno scenario paesaggistico davvero unico. “Per dare un segnale forte di attenzione all’ambiente e alle persone crediamo non basti più proporre alloggi, o alberghi di qualità; serve una filosofia nuova, capace di sostenere con i fatti il bisogno di pulizia e di sensibilità ambientale che spesso gli operatori del settore manifes tano solo a parole”.

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GIUGNO 2007

IL RISCALDAMENTO URBANO

MICHELE DE CARLI, ANGELO ZARRELLA

Analisi di pompe di calore geotermiche con sonde orizzontali

L’

attenzione per le pompe di calore geotermiche è in continua crescita e la loro applicazione si sta diffondendo soprattutto in ambito residenziale, riscontrando particolare interesse nella realizzazione con sonde geotermiche orizzontali. La letteratura tecnica non riporta molto in merito a questa tipologia; a tal fine è stato sviluppato un codice di calcolo, mediante il quale è possibile ottenere la resa termica specifica di un campo di sonde, note le caratteristiche geometriche, la portata del fluido termovettore e le proprietà termofisiche del terreno. È così possibile individuare un plausibile compromesso tra resa termica e costo di installazione del campo geotermico. È stata quindi affrontata una valutazione comparativa tra una pompa di calore geotermica con scambiatore orizzontale sia per la climatizzazione, che per la produzione di acqua calda sanitaria e una soluzione tradizionale a caldaia e refrigeratore in termini di costi di installazione e di esercizio, di efficienza energetica e di impatto ambientale. È stata riscontrata una convenienza energetica e tariffaria della soluzione geotermica rispetto ad una equivalente soluzione tradizionale, avendo stimato un tempo di ritorno dell’onere di installazione di circa 8,5 anni.

INTRODUZIONE La crescente attenzione all’impatto ambientale degli impianti di climatizzazione impone il ricorso a sistemi di produzione energeticamente efficienti, cui si è aggiunta, recentemente, anche la necessità di diversificare gli impianti di riscaldamento, anche a seguito della recente crisi del gas fra Russia ed Ucraina. Le pompe di calore geotermiche rappresentano in quest’ottica una soluzione efficace per la riduzione di emissioni inquinanti ed in particolare è sempre maggiore la richiesta di installazione di sonde geo-

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termiche orizzontali, vista l’apparente maggiore economicità rispetto a quelle verticali. Inoltre, mentre per queste ultime esistono in letteratura diverse pubblicazioni1, 2, 3 che permettono di trarre, anche in modo veloce ed abbastanza accurato, alcune valutazioni di carattere prestazionale, per le sonde geotermiche orizzontali non esiste un riferimento esauriente. Risulta pertanto interessante analizzare

Dipartimento di Fisica Tecnica dell’Università degli Studi di Padova MAURO MANTOVAN, LEONARDO PRENDIN, ALESSANDRO ZERBETTO HiRef spa ROBERTO ZECCHIN Dipartimento di Fisica Tecnica dell’Università degli Studi di Padova TiFS Ingegneria, Padova

queste tecnologie e valutarne effettive potenzialità e limiti. LE SONDE ORIZZONTALI Il campo di sonde a sviluppo orizzontale può presentarsi in diverse configurazioni, differenti fra loro a seconda della forma disegnata dalla tubazione, del numero di tubi impiegati e della connessione fra i rami come illustrato in figura 1. In questo lavoro

Figura 1. Configurazioni di posa per sonde geotermiche a sviluppo orizzontale7


IL RISCALDAMENTO URBANO

è stata presa in considerazione la tipologia a serpentina in serie (Figura 1e). È evidente che ad un maggiore fabbisogno termico dell’edificio corrisponde una maggiore estensione della superficie del terreno dedicato alla posa del campo di sonde. I parametri principali che influenzano il flusso termico scambiato fra la sonda e il sottosuolo sono sostanzialmente la lunghezza della tubazione, la profondità di installazione ed il passo tra i tubi; pertanto occorre valutare con attenzione la disponibilità di superficie di terreno da parte dell’utenza, qualora si scelga di adottare un impianto a sonde geotermiche a sviluppo orizzontale. Di importanza rilevante è anche la stima del costo dell’opera di sbancamento per la posa della tubazione. Occorre innanzitutto distinguere se il terreno risulta saturo di acqua in superficie, poiché in tal caso si manifestano problemi per la capacità operativa degli escavatori: in presenza di falda acquifera occorre infatti prevedere un impianto di pompaggio (Well-Point) che prosciughi l’area e che consenta agli escavatori di transitare sul fondo del piano di scavo. Su un’area di 50x20 m, ad esempio, l’impianto di Well-Point richiede una maggiore estensione della superficie (60x30 m circa). Sul perimetro esterno vanno poi posizionati dei tubi verticali (aghi), ad una profondità superiore a quella complessiva dello scavo a distanzia di 1 m. Occorrono perciò 180 aghi interrati fino a 6,5 m di profondità. Dopo un periodo di funzionamento delle pompe, il terreno può essere sbancato, con scavi che procedono per livelli progressivi, prevedendo pertanto l’obbligo del noleggio di un autocarro che, posizionato in corrispondenza del perimetro dell’area, contenga, all’interno di un cassone ribaltabile, il materiale asportato. Dopo la posa della sonda geotermica orizzontale, l’autocarro può effettuare il riporto di terreno, con l’ausilio di una pala meccanica. A titolo di esempio, e sulla base dei dati indicati nel prezziario della Regione Veneto in materia di scavi, è stato valutato il preventivo per lo sbancamento, ipotizzato (50x20 m) a 5 m di profondità e riportato in tabella 1, totalizzando un periodo di esecuzione dell’opera stimato in 20 giorni. Nel caso di livello di falda molto prossimo al piano campagna, si dimostra pertanto più vantaggioso lo scavo a filo falda. Per la stessa area è stato analizzato il costo di uno sbancamento limitato a 2,5 m di profondità. In questo caso, il costo presunto (Tabella 2) è di circa 13300 euro. Una possibilità per ridurre i costi è di effettuare l’opera di scavo non per un’intera area, ma per trincee parallele fra loro. In tal modo viene realizzata una serie di fossati profondi 2,5 m e larghi quanto la benna dell’escavatore impiegato (circa 70 cm, sufficienti per la posa del tubo). Il mezzo utiliz-

GIUGNO 2007

Descrizione

Quantità

Costo unitario

Aghi

180 unità

20,00 €/ago

Totale [€] 3600,00

Well-Point

4 giorni

500,00 €/giorno

2000,00

Autocarro

160 ore

37,50 €/h

6000,00

Escavatore

160 ore

40,00 €/h

6400,00

Scavo di sbancamento

5000 m3

4,00 €/m3

20000,00

Totale

Descrizione

38000,00

Unità

Costo unitario

Totale [€]

Autocarro

80 ore

37,50 €/h

3000,00

Escavatore

80 ore

40,00 €/h

3200,00

2500 m3

2,85 €/m3

7125,00

Scavo di sbancamento Totale

13325,00

Descrizione

Unità

Costo unitario

Totale [€]

Escavatore

50 ore

40,00 €/h

2000,00

Scavo di sbancamento

350 m3

2,85 €/m3

997,50

Totale

Regione

2997,50

Scavo di sezione aperta [€/m3] 2,34

54,00

Emilia Romagna

2,30

52,50

4,52 (in sez. obbligata, fino a 3,00 m)

52,00

3,82 (fino a 5,00 m)

55,00

2,36

53,00

Alto Adige (Bolzano) Campania

zato può transitare sugli argini della trincea progressivamente formata, in modo da garantire la posa progressiva della tubazione in polietilene, che viene quindi rinterrata. È comunque da tenere in considerazione la prova in pressione di tenuta della tubazione ed il passo adottato tra i rami della serpentina. Sempre basandosi sul prezzario della Regione Veneto, si riporta in tabella 3 il preventivo per questa seconda ipotesi di intervento, riferita ad uno scavo a trincee per la posa di una sonda orizzontale a 2,5 m dal suolo e con passo tra i tubi di 5 m. Si può notare un notevole risparmio nel costo dell’opera di sbancamento, dato molto utile nell’ottica di un auspicabile incremento della diffusione degli impianti geotermici in ambito italiano. Può risultare opportuno evidenziare, infine, come la soluzione a profondità ridotta limiti però l’utenza nella scelta di piantare alberi a radici profonde, poiché potrebbero essere arrecati danni al circuito idraulico geotermico.

Tabella 2. Preventivo di sbancamento di un’area di 1000 m2 ad una profondità di 2.5 m

Tabella 3. Preventivo di sbancamento di un’area di 1000 m2 per trincee ad una profondità di 2.5 m

Noleggio escavatore comprensivo di operatore [€/h]

Lombardia Toscana (Firenze)

Tabella 1. Preventivo di sbancamento di un’area di 1000 m2 ad una profondità di 5 m con terreno saturo d’acqua

Tabella 4. Prezzi per opera di sbancamento in alcune regioni italiane

A titolo di completezza e per una valutazione comparativa, si riportano in tabella 4 i prezzi per opere di sbancamento realizzate in alcune regioni italiane, nell’ipotesi di un campo di sonde posto alla profondità di 2,5 m dal piano campagna. IL MODELLO MATEMATICO Al fine di valutare la resa termica specifica di una sonda geotermica orizzontale, è stato sviluppato un codice di calcolo, denominato GAIA, basato sul metodo alle differenze finite, utilizzando una discretizzazione basata parzialmente su coordinate cilindriche. Ogni singolo volume risulta contenere un nodo dotato di una propria capacità termica e connesso agli altri mediante resistenze termiche, secondo un’analogia elettrica a resistenze-capacità. Il modello si basa sull’ipotesi che all’interasse tra i tubi non vi siano significativi scambi termici in senso orizzontale (condizione di adiabaticità). Avendo dunque ipotizzato che il flusso termico scambiato all’interfaccia sonda-terre-

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GIUGNO 2007

IL RISCALDAMENTO URBANO

Figura 2. Elementi longitudinali che compongono ciascun ramo del campo di sonde orizzontali

no abbia simmetria circonferenziale nella zona in prossimità del tubo (Figura 3), presi come parametri di discretizzazione cilindrici il raggio r e l’angolo q e considerata una sezione trasversale della sonda si ottiene la schematizzazione di figura 4. Secondo la nomenclatura adottata si ottiene la generica equazione di bilancio dei flussi termici (riferito all’unità di lun-

ghezza del tubo) per il generico nodo con massa (i,j):

λi, j Δr

(T

i , j −1

− Ti , j

ri Δθ 2

)+λ

i, j

(

Δr

(T

i , j +1

− Ti , j

ri Δθ 2

)

)+λ

(

i, j

)

⎛ r − Δr ⎞ Δθ Ti −1, j − Ti , j + ⎝i 2⎠ Δr 2

(

Ti +1, j − Ti , j Ti , j − Ti ,Δjτ −1 Δr + λi , j ⎛ ri + ⎞ Δθ = ρi , j ci , j ri ΔθΔr ⎝ Δr 2 2⎠ Δτ

)

(1)

Vengono inoltre scritte equazioni di bilancio dei flussi termici (con termine noto nullo) per i nodi privi di inerzia termica, al fine di perseguire un maggiore grado di dettaglio di calcolo. Ogni sistema di equazioni, legato all’elemento di tubo considerato, viene connesso al successivo elemento mediante la condizione di continuità (portata di massa) e di congruenza (temperatura) del fluido (Figura 5). Per ciascun elemento longitudinale preso in esame viene pertanto istituito un sistema di equazioni, risolto nelle X incognite temperature dei nodi

[ A]{ X} = {B}

(2)

Infine, in base alla portata di fluido termovettore nelle sonde, si può ricavare il flusso scambiato mediante l’espressione

« p (Tout − Tin ) q = mc

Figura 3. Discretizzazione a volumi di controllo del macro-volume di indagine e nodi

10

(3)

e quindi la resa termica specifica media per unità di lunghezza. Al fine di valutare l’effettiva attendibilità dei risultati derivanti dai calcoli del modello sono state effettuate diverse simulazioni, a parità di condizioni al contorno, anche con il programma dettagliato HEAT24. La durata della simulazione è stata pari a 2 anni (17520 ore), mentre i dati di output considerati per il confronto sono quelli relativi al secondo anno, evitando in tal modo possibili differenze all’inizio della simulazione. Quale condizione al contorno per le condi-


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GIUGNO 2007

zioni climatiche esterne sono stati utilizzati i valori dell’anno tipo di Venezia5, combinati con opportuni coefficienti per tenere conto dell’influenza della radiazione solare diretta sul piano orizzontale. Lo scarto riscontrato è contenuto in un intervallo di in prossimità del tubo, considerato come punto maggiormente indicativo per la validazione del modello.

Figura 4. Schematizzazione di un generico nodo nel programma GAIA

Figura 5. Connessione dei diversi elementi di tubo.

Figura 6. Andamento delle temperature secondo HEAT2 alle ore 11 del 6 gennaio (temperatura media del fluido nel tubo 3.34°C; temperatura sole-aria 6.4°C)

Figura 7. Andamento delle temperature secondo HEAT2 alle ore 19 del 27 luglio (temperatura media del fluido nel tubo 30°C; temperatura sole-aria 29.6°C)

LA SCELTA DEL CAMPO DI SONDE Una volta tarato il modello, è stata valutata l’influenza dei parametri geometrici sulla resa di una sonda geotermica orizzontale, mediante diverse simulazioni al variare del passo P e della profondità di posa H. In tal modo è stato possibile ricavare un confronto fra i vari casi sulla base della resa termica lineare nella stagione invernale ed estiva che risulta ovviamente maggiore per profondità e passo più elevati. Le simulazioni hanno evidenziato che, all’inizio del periodo invernale, si ha in generale un picco della resa termica, grazie al fatto che nei mesi precedenti il sottosuolo viene progressivamente scaldato; analogamente, all’inizio del funzionamento estivo si riscontra un picco della resa termica del terreno. Inoltre, la soluzione a profondità H = 2,5 m risente maggiormente della radiazione solare rispetto a quella con H = 4 m; particolare influenza risulta avere l’irraggiamento a partire dalla fine del mese di gennaio, dimostrato dal fatto che, da tale periodo in poi, la resa tende ad aumentare, a causa dell’incremento della temperatura esterna. Durante il periodo invernale, la configurazione con H = 2,5 m e P = 5 m risulta più efficiente rispetto a quella con H = 4 m e P = 2 m, oltre che decisamente più economica. D’altro canto, durante il periodo estivo, le sonde poste a H = 4 m smaltiscono una potenza termica maggiore, grazie alla minore influenza dell’irraggiamento solare e alla possibilità di sfruttare una massa a temperatura più prossima a quella del terreno indisturbato. Si può notare come, passando dalla soluzione con H = 2,5 m e P = 2 m alla soluzione con H = 4 m e P = 2 m, si ha un aumento del 28% circa nella resa termica specifica media annuale, mentre, passando dalla soluzione con H = 2,5 m e P = 5 m alla soluzione con H = 4 m e P = 5 m, si ha un aumento del 20% circa, dati che in questo studio peraltro non sembrano giustificati dall’extra-costo richiesto dallo sbancamento fino a 4 m di profondità. A parità di area da dedicare alla posa della sonda geotermica orizzontale, il miglior compromesso tra resa e costo di sbancamento sembra essere la configurazione con H = 2,5 m e P = 2 m.

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IL RISCALDAMENTO URBANO

GIUGNO 2007

H [m]

P [m]

Resa specifica media invernale [W/m]

Resa specifica media estiva [W/m]

Resa specifica media annuale [W/m]

2,5

2

6,5

7,6

7,1

2,5

5

8,2

8,6

8,4

4

2

7,8

10,4

9,1

4

5

9,4

11,0

10,2

Tabella 5. Resa termica specifica media stagionale ed annuale per quattro diverse disposizioni di sonda geotermica orizzontale (riferita ad un’area di terreno di 50x20 m)

denziale per quattro persone, di circa 160 m2 di superficie su unico piano e con coefficiente S/V pari a 0,37. Le trasmittanze termiche ipotizzate risultano pari a 0,30 W/(m2K) per le pareti opache esterne, 0,25 W/(m2K) per il tetto e 1,5 W/(m2K) per le superfici finestrate.

APPLICAZIONE AD UN CASO DI STUDIO È stata effettuata una simulazione dinamica mediante il modello DIGITHON8, prendendo il clima della città di Venezia come riferimento. È stato così possibile ricavare il fabbisogno energetico di un’unità resi-

Carico Termico massimo (P)

Fabbisogno di energia (E)

4.000 3.000

E 8kWh) / P (W)

2.000 1.000 0 -1.000 -2.000 -3.000

DIC

NOV

OTT

SET

AGO

LUG

GIU

MA G

APR

R MA

FEB

GEN

-4.000

Figura 8. Carico termico (P) e di fabbisogno energetico (E) dell’edificio secondo un anno tipo (T.R.Y.) calcolati con il codice DigiThon Multizone

Figura 9. Pompa di calore geotermica

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Le potenze di progetto, invernale ed estiva, sono rispettivamente pari a 4,39 e 2,8 kW. I valori contenuti dei carichi termici sono da imputare all’elevato isolamento termico ipotizzato per l’edificio, coerentemente con il principio che l’utilizzo di un impianto tecnologicamente avanzato è tanto più giustificato, quanto più l’involucro dell’edificio prevede l’impiego di soluzioni ad alta efficienza energetica. L’impianto di climatizzazione è del tipo a ventilconvettori con temperatura di mandata e ritorno, rispettivamente pari a 35°C e 30°C in inverno, 7°C e 12°C in estate. È inoltre prevista la ventilazione meccanica con recuperatore di calore di efficienza pari al 50%. Per poter effettuare un confronto con la soluzione geotermica si è considerato un impianto di climatizzazione e di produzione di acqua calda sanitaria di tipo tradizionale, cioè costituito da una caldaia ed un refrigeratore d’acqua con condensazione ad aria, a parità di edificio e di terminali di impianto (ventilconvettori). Si è fatto riferimento ad una caldaia murale a condensazione, accoppiata ad un serbatoio di accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria. Quale alternativa alla soluzione tradizionale è stata considerata una pompa di calore acqua-acqua con dissipazione tramite campo di sonde geotermiche a sviluppo orizzontale. La macchina destinata alla climatizzazione dell’edificio è una pompa di calore acquaacqua a singolo circuito frigorifero, operante a R-407c, con compressore “scroll” e con evaporatore e condensatore a piastre. In particolare, la pompa di calore ha una valvola di laminazione a controllo elettronico, una valvola di inversione di ciclo frigorifero e una valvola di inversione del flusso d’acqua negli scambiatori. Tali soluzioni permettono di garantire un deflusso in controcorrente negli scambiatori in entrambi i regimi di funzionamento, ottenendo COP medi pari a 4,7 in inverno e 5,5 in estate6. In parallelo alla pompa di calore dedicata alla climatizzazione è prevista una seconda pompa di calore geotermica per la produzione di acqua calda sanitaria a 55 °C, con un accumulo di 300 l. La macchina funziona a R-134a e risulta più semplice della precedente, in quanto non presenta alcuna valvola di inversione di ciclo, dovendo lavorare sempre con il condensatore in qualità di terminale per l’utente. Infine, il campo geotermico realizzato mediante una semplice tubazione in polietilene a bassa densità PE 40 per trasporto di fluidi in pressione. Nel caso dell’edificio considerato, si prevede una tubazione di lunghezza complessiva pari a 235 m, mentre per l’impianto di produzione di acqua calda sanitaria sono sufficienti 30 m di tubo; il campo di sonde è installato a 2,5 m di profondità, con 2 m di passo.


IL RISCALDAMENTO URBANO

RISULTATI L’utilizzo di una moderna caldaia a condensazione permette di ipotizzare un rendimento termico medio stagionale pari all’unità per funzionamento a bassa temperatura, mentre per la produzione di acqua calda sanitaria è stato considerato un rendimento dell’80%. Per quanto riguarda i costi di esercizio, l’impianto geotermico porta ad un consumo annuo di 2620 kWhe, mentre quello tradizionale di 1185 kWhe ed un utilizzo di 1280 m3 di gas metano. In termini di spesa economica, la soluzione con pompa di calore geotermica comporta un onere tariffario complessivamente pari a 440 euro, quella tradizionale pari a 960 euro. In ambito di costi di installazione, la soluzione geotermica potrebbe trarre un netto vantaggio qualora fosse applicabile la recente legge 23 del Dicembre 2005, secondo la quale “...Per i nuovi impianti energetici alimentati con fonti rinnovabili (solare termico fotovoltaico, caldaie a biomasse, ecc.) è prevista un’aliquota I.V.A. al 10% per i materiali, progettazione e installazione”. I risultati dell’analisi comparativa sono riportati in dettaglio nelle tabelle 6 e 7. Con una differenza sul costo di installazione di circa 4415 euro a vantaggio della soluzione tradizionale e con un risparmio annuo sui consumi di circa 520 euro a favore della soluzione geotermica, si ha un tempo di ritorno dell’investimento pari a circa 8,5 anni. Occorre poi considerare le emissioni di nel funzionamento di entrambe le tipologie di impianto, tenendo conto della diversa natura dell’energia consumata. Per l’impianto geotermico si è stimata un’emissione annua di 1289 kgCO2, mentre per l’im-

Quantità

pianto tradizionale 3076 kgCO2, comportando quindi una riduzione di un fattore 2,4 nelle emissioni. CONCLUSIONI È stata analizzata la possibilità di utilizzo di pompe di calore con sonde geotermiche orizzontali. A tal fine è stato implementato un modello matematico per determinare la resa termica specifica delle sonde orizzontali accoppiate ad una pompa di calore acqua-acqua. Noti i profili di carico termico dell’edificio è possibile, mediante tale modello, effettuare una stima della lunghezza della sonda necessaria per il fabbisogno dell’utenza e quindi avere a disposizione i dati di progetto per la realizzazione dell’impianto considerato. Di grande importanza è l’analisi delle modalità e dei problemi tecnici di esecuzione dell’opera di sbancamento per la collocazione delle sonde. Una profondità idonea sembra essere pari a circa 2,5 m. La procedura di scavo può essere ottimizzata: ricorrendo allo scavo di trincee, anziché allo scavo dell’intera area, i costi di sbancamento per profondità medie fino a 2,5 m vengono notevolmente ridotti (in rapporto circa uno a quattro). Questa soluzione presenta comunque qualche criticità come, ad esempio, la prova in pressione di tenuta della tubazione ed inoltre la sua esecuzione è legata al passo adottato tra i rami della serpentina. Un ulteriore aspetto particolarmente interessante della posa a 2,5 m di profondità riguarda la possibilità, rispetto ad una soluzione a 4 m di profondità, di beneficiare dell’irraggiamento solare da metà periodo invernale in poi. Questo si rivela particolar-

Importo

I.V.A. [%]

Totale [€] 3466,80

Caldaia

1

2889,00 €

20

Camino

5m

150,00 €/m

20

900,00

Refrigeratore

1

1970,00 €

20

2364,00

Bollitore

1

1015,00 €

20

1218,00

Totale

Pdc clima

7948,80

Quantità

Importo

I.V.A. [%]

Totale [€]

1

3000,00 €

20

3600,00

1

2150,00 €

20

2580,00

Sonde clima

235 m

1,93 €/m

20

544,26

Sonde a.c.s.

30 m

1,26 €/m

20

45,36

Pompa lato sonde clima

1

100,00 €

20

120,00

Pompa lato sonde a.c.s.

1

100,00 €

20

120,00

Sbancamento

1

3841,69 €

20

4610,00

Termoaccumulatore 1

620,00 €

20

744,00

Pdc a.c.s.

Totale

12363,62

GIUGNO 2007

mente interessante nell’applicazione residenziale, che risulta spiccatamente centrata sul funzionamento in regime di riscaldamento e di acqua calda sanitaria, piuttosto che di raffrescamento. L’influenza delle condizioni climatiche estive consente infatti una parziale rigenerazione gratuita del terreno e, pertanto, prestazioni termiche più uniformi nel tempo. È stata infine effettuata un’indagine per valutare la convenienza energetica, economico-tariffaria e ambientale della soluzione geotermica, con ottimi risultati a favore della soluzione rinnovabile rispetto a quella tradizionale (caldaia+refrigeratore). Per gli elevati valori di COP conseguiti dalla macchina (circa 5,5 nella stagione estiva e 4,7 in quella invernale), la pompa di calore risulta energeticamente più conveniente rispetto alla caldaia accoppiata a refrigeratore con condensazione ad aria. Dal punto di vista economico, la soluzione geotermica prevede costi di installazione superiori rispetto a quello tradizionale, ma decisamente contenuti qualora venga adottata la modalità di sbancamento proposta. Grazie al risparmio medio di circa 500 euro l’anno, il tempo di ritorno dell’investimento (payback time semplificato) ammonta a 8,5 anni circa. Bibliografia M. TALLERI, “Applicazioni geotermiche negli impianti di attivazione termica della massa”, Seminari Velta 2001, 2001/2. S. P. KAVANAUGH, K. RAFFERTY, “Ground source heat pumps - Design of geothermal systems for commercial and institutional buildings”, A.S.H.R.A.E. Applications Handbook 1997. M. DE CARLI, R. DEL BIANCO, F. FELLIN, M. MANENTE, M. TONON, R. ZECCHIN, “Sviluppi nelle pompe di calore: il terreno come sorgente termica”, Convegno AiCARR, Padova, Giugno 2003.

Tabella 6. Costi di installazione dell’impianto tradizionale

T. BLOMBERG, “Heat2 – A PC-program for heat transfer in two dimensions. Manual with brief theory and examples”, Lund Group for Computational Building Physics, Ottobre 1999. L. MAZZARELLA, “Dati climatici orari per 67 località italiane”, Atti della “Giornata di studio Giovanni De Giorgio”, Politecnico di Milano, Milano 18 Novembre 1997 – Ed. Esculapio, Bologna, Marzo 1999. F. BISCO, M. DE CARLI, “Ottimizzare le pompe di calore – Analisi teorica e sperimentale per applicazioni geotermiche”, CDA n. 10, Novembre 2005, pagg. 56 - 62. R. LAZZARIN, “Ground as a possible heat pump source”, Geothermische Energie 32/33, Marzo/Giugno 2001. Tratto da HYPERLINK "http://www.geothermie.de" http://www.geothermie.de

Tabella 7. Costi di installazione dell’impianto geotermico

P. BRUNELLO, G. DI GENNARO, M. DE CARLI, R. ZECCHIN, “Mathematical modelling of radiant heating and cooling with massive thermal slab”, Clima 2000, Napoli, Settembre 2001.

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IL RISCALDAMENTO URBANO

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Dal teleriscaldamento un progetto globale per la città

EMANUELE MARTINELLI

Intervista ad Alfred Rottonara, direttore tecnico della centrale di teleriscaldamento di Bressanone

I

ngegner Rottonara, può fornirci in apertura qualche dato sull’impianto? I 70 chilometri di rete posata diventeranno 85 nel 2009, quando l’impianto di teleriscaldamento verrà completato. Grazie alle tre centrali di cogenerazione a gas metano, l’energia elettrica prodotta nel 2006 è stata pari a 55 milioni di kilowattora, mentre quella termica da cogenerazione è stata contabilizzata in 16,5 milioni.

Da un punto di vista tecnico, la posa della rete sembra aver avuto un impatto relativo sulla popolazione. In effetti, il lavoro di comunicazione e di “rapporto” con la cittadinanza ha ben funzionato; in un primo momento, le vie del centro storico non dovevano essere toccate, i problemi logistici erano complessi e la stessa proprietà degli appartamenti non era collocata in modo omogeneo, con una conseguente gestione dei rapporti contrattuali con i residenti di difficile soluzione. Inoltre, non tutte le abitazioni erano dotate di impianti termosanitari, per cui si prospettavano interventi per i proprietari di una certa rilevanza economica. Poi si è presa la decisione di intervenire ugualmente, ottenendo il risultato non solo di modernizzare la nostra rete, ma anche di rendere attuali gli impianti di molti cittadini, tra l’altro con un notevole indotto per una serie di professionisti locali. L’effetto è stato quello di dare valore alle abitazioni. Certamente; pensiamo che molti impianti funzionavano ancora con mini centrali termiche a gasolio, le quali, oltre a costi maggiori per gli abitanti – sia di materia prima, che di manutenzione – contribuivano in modo determinante alla formazione di quella nuvola nera che pareva essersi stanziata sulla nostra bella cittadina. Dobbiamo anche tener conto che i prezzi

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degli allacciamenti sono stati molto contenuti: per il piccolo utente da 15 kw il costo è stato di 580 euro, mentre per le taglie più grandi si è arrivati a 1000 euro, con impianti però utili a servire fino a 3 appartamenti. Siamo entrati nelle case con i nuovi tubi, rotto e aggiustato muri, installato i quadri di consegna calore, con l’utente che doveva solo provvedere a rimuovere la caldaia; i vantaggi si sono visti quasi da subito, sia perché i clienti hanno potuto sostituire impianti molto spesso sovradimensionati, sia perché hanno iniziato a pagare solo il consumo effettivo. Abbiamo in buona parte eliminato i rischi derivati dall’oscillazione del prezzo di gas e gasolio e con un risparmio, come accennato nell’introduzione del sindaco Purgstaller in apertura, dell’ordine del 15-20%.

Bressanone è un centro di dimensioni ridotte, ma con diverse tipologie residenziali. Oggi sono stati allacciati circa 1500 appartamenti posti all’interno di 450 immobili; tra questi, naturalmente, ci sono tutti gli edifici pubblici di Bressanone, comprese scuole e asili i cui impianti, a dir la verità un po’ datati, sono stati ottimizzati e “riattualizzati”. Per quanto concerne gli allacciamenti alle cosiddette seconde case, da un punto di vista contrattuale il richiedente, dopo i primi 18 mesi, deve essere fornito da noi, oppure riconoscere il 30% del consumo stimato. Per dare qualche altro dato, la potenza oggi installata è pari a circa 38.000 kw, quella termica va tutta in rete, mentre il surplus di quella elettrica viene venduta. Da un punto di vista ambientale, è stato calcolato un risparmio di circa 13 tonnellate di CO2. Si stanno rivelando fondamentali a più livelli e per più ambiti le tecnologie dedicate al telecontrollo. Non vi è dubbio che da questo punto di

vista si sono fatti passi da gigante; naturalmente anche noi stiamo al passo su questo fronte, per cui possiamo oggi usufruire di un sistema evoluto di telegestione in grado di darci una serie di dati indispensabili a rendere sempre più produttiva la nostra attività. Possiamo oggi intervenire in remoto su molteplici fasi, dalla temperatura ai consumi, fino all’impostazione del termostato effettuata dal cliente, al quale siamo in grado di dare indicazioni per telefono in relazione a modalità di utilizzo e ottimizzazione dell’impianto. I sistemi di telecontrollo vengono adottati da ASM anche per quanto riguarda le reti idriche e i rifiuti che vengono pesati a uno sportello e certificati attraverso una carta magnetica dedicata. Tengo inoltre a sottolineare che durante i lavori di scavo è stata inserita su tutta la rete, in alternativa ai cavi di rame, la fibra ottica, che ci consentirà in futuro di offrire ai cittadini una serie di nuovi servizi via internet.

Il progetto di teleriscaldamento ha dato modo alla multiutility locale di muoversi quindi su più fronti, con un progetto ad ampio spettro. Non aveva senso compiere una serie di opere senza intervenire trasversalmente su più ambiti; in questo modo abbiamo potuto spalmare i costi e ottimizzare al massimo le risorse a disposizione; per fare un altro esempio, parallelamente all’impianto di teleriscaldamento abbiamo rifatto al 70% l’acquedotto della città, sono stati posati tubi in polietilene, abbiamo risanato i cavi elettrici. Con un solo intervento abbiamo risparmiato anni di lavoro; ma, per far questo, serve sempre un piano globale. La competenza di aziende italiane e austriache che si sono affiancate a noi come veri e propri partner è stato uno dei fattori di successo determinanti.



GIUGNO 2007

IL RISCALDAMENTO URBANO

Teleriscaldamento da biomassa Il sistema Danfoss Nopro prende piede

S

ig. Zeiler, cosa è la Danfoss Nopro? La Danfoss Nopro è stata fondata nel 1992 e punta alla perfetta sintonia di tutti gli elementi che compongono il sistema per raggiungere un confort ottimale, una elevata redditività ed una sicurezza operativa senza eguali. In quanto azienda di successo ci siamo imposti la dotazione e l’ottimizzazione di

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reti per il teleriscaldamento, in particolare con biomassa.

Cosa offre la Danfoss Nopro? I punti di forza della nostra azienda sono lo sviluppo e la produzione di: – stazioni di trasmissione per il teleriscaldamento; – dispositivi di regolazione;

– lettura a distanza dei dati, sistemi di telegestione e telecontrollo; – tecniche per il riscaldamento dell’acqua calda e la distribuzione del riscaldamento come pure sistemi antilegionella.

Cosa rende speciale la Danfoss Nopro, secondo Lei? Per Danfoss Nopro le prestazioni offerte


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D a n f o s s N o p r o GmbH Katsch 203 – A-8842 Katsch/Mur Tel.: +43 3588 8810 Fax: +43 3588 47945 E-mail: nopro@danfoss.com http://www.nopro.danfoss.com

HUGO ZEILER Amministratore della Danfoss Nopro GmbH

HARALD KOLLER Referente per il mercato italiano e il Tirolo meridionale • harald.koller@danfoss.com • +43 664 8575 204

non sono solo una parola, bensì significano l’impegno ad assistere sempre e in tutti i modi i clienti. Fondamentalmente, la realizzazione di una rete di teleriscaldamento comporta per Nopro più della semplice fornitura di singoli prodotti. I gestori futuri, gli installatori e i clienti finali vengono coinvolti nella progettazione fin dall’inizio e sostenuti nel processo decisionale oltre che nella stesura di progetti tecnici perfezionati. I nostri collaboratori esterni invitano i gestori a visitare gli impianti esistenti o eseguono addestramenti su misura per gli installatori. Le prestazioni di assistenza comprendono la supervisione tecnica del sistema, la lettura a distanza dei dati, il controllo, la successiva messa a punto e la manutenzione dell’impianto, oltre alla pronta risoluzione di eventuali guasti.

GIUGNO 2007

Modulo di distribuzione

Sono già stati realizzati dei progetti in Italia? Certo, il mercato italiano è molto importante per noi. Noi curiamo ben oltre 25 progetti nel Tirolo meridionale con il nostro knowhow e i nostri prodotti. Attualmente, in oltre 3000 abitazioni del Tirolo sono presenti le nostre stazioni di trasmissione. La richiesta per soluzioni rivolte alla comunicazione dei dati è in costante crescita. Cosa offre la Danfoss Nopro ai suoi clienti? Il sistema di elaborazione dati intelligente di Danfoss Nopro si occupa del comando e del controllo completi del sistema. Tutti i dati di rilievo possono essere sempre richiamati e controllati indipendentemente dall’ubicazione. Questa è la moderna comunicazione dati! In modo trasparente, il sistema computerizzato consente al gestore e al cliente finale un conteggio semplice e corretto (o la verifica del conteggio), la lettura dei valori del contatore e il semplice “rilevamento” dell’origine di eventuali guasti. Tutti i fiumi finiscono in mare! Un flusso continuo di dati fornisce in continuazione dati al “mare” di dati Nopro che diventa sempre più grande. Questo enorme patrimonio di dati, grazie a una quantità enorme di valori di confronto, serve alla progettazione di nuove installazioni o all’ottimizzazione di impianti esistenti. La dimensione dell’abitazione, la posizione dell’edificio ecc. possono essere confrontati con impianti esistenti e dalla raccolta dati ricavare “l’optimum” in termini di efficienza e redditività per l’impianto nuovo o da ristrutturare. Il sistema computerizzato non solo consente una manutenzione perfetta degli impianti bensì anche una localizzazione rapida e precisa di un eventuale guasto. Se per esempio un componente non funziona, basta un SMS o una chiamata al tecnico competente che, senza una lunga ricerca in termini di tempo, può sostituire rapidamente l’elemento difettoso. In modo

Scheda elettronica regolatore

UNISTAT 2013 stazione di trasmissione per il teleriscaldamento

semplice e immediato tutti i circuiti di riscaldamento possono essere visualizzati e comandati dallo schermo del computer.

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IL RISCALDAMENTO URBANO

GIUGNO 2007

Perdite di rete: perché questo non accada

S

e è vero che il cuore della rete di teleriscaldamento, la centrale di produzione calore ed i tessuti raggiunti sono le utenze, possiamo considerare le tubazioni di mandata e di ritorno delle reti di teleriscaldamento come le arterie e le vene del sistema di distribuzione calore. Ecco perché l’affidabilità delle reti di teleriscaldamento è un tema di vitale importanza che, come l’apparato circolatorio del corpo umano, non va affrontato solo quando ci si trova in regime di emergenza, ma, nei limiti del possibile, deve essere tenuto sempre in considerazione. Molte reti infatti ormai hanno già raggiunto e superato quella che è stata sempre considerata la durata media di una rete di TLR, ovvero trent’anni. Altre invece, molto più recenti, risentono della poca cura con la quale sono state installate o progettate in origine, o della cattiva conduzione con la quale sono state gestite, e stanno già manifestando segni di cedimento. Questo testo intende fornire alcune semplici indicazioni, che per gestori storici potranno sembrare ovvie, ma per i nuovi soggetti implicati nella realizzazione e gestione delle reti di TLR possono costituire un contributo per rendere più affidabile e duratura una rete di teleriscaldamento, nelle varie fasi della vita della stessa. VALVOLE Nella progettazione della rete, spesso le voci che vengono sottratte per contenere i costi di realizzazione sono gli organi di intercettazione; questa abitudine, che sicuramente porta dei vantaggi economici immediati, crea condizioni di notevole disagio quando si verificano rotture sulle reti in esercizio. L’intervento su una rete con un inadeguato numero di valvole implica infatti: – un notevole aumento nei tempi di intervento per le attività di svuotamento delle

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tubazioni di servizio e, conseguentemente, per quelle di riempimento; – la dispersione e i conseguenti costi di reintegro per l’acqua trattata del circuito primario; – idanni indiretti nella perdita di immagine del Gestore per la durata dei disservizi creati. Riteniamo, pertanto, che un numero di valvole che permetta di intercettare la rete perlomeno a zone, vada sempre inserito per limitare al massimo questi disagi. L’INSTALLAZIONE DEL SISTEMA DI LOCALIZZAZIONE AVARIE Ormai tutte le reti di nuova realizzazione prevedono l’installazione di sistemi di localizzazione avarie. Il sistema di localizzazione avarie è uno strumento in grado di monitorare lo stato di umidità all’interno del isolamento poliuretanico della tubazione preisolata. La presenza d’acqua causata da saldature difettose, o da penetrazioni dai giunti sono preventivamente rilevate, prima che queste danneggino considerevolmente le tubazioni preisolate. Va considerato che l’acqua, in presenza di schiuma poliuretanica, che costituisce l’isolamento della tubazione preisolata, aumenta il proprio valore di acidità, accelerando i processi di ossidazione e conseguente corrosione della tubazione di acciaio. Nella scelta del sistema è importante verificare che questo sia di semplice installazione. I costruttori di tubazioni preisolate, orientati prevalentemente sul sistema nordico, predispongono le tubazioni anche con altri sistemi similari. Suggeriamo pertanto di considerare l’installazione del sistema di localizzazione avarie come l’unico vero strumento per garantire l’installazione della rete. Oltre alle prove di tenuta a pressione delle reti ed alle verifiche a pressione dei giunti per il ripristino degli isolamenti, dovrà

NICOLA DI GREGORIO POWER Solutions srl


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essere sempre richiesto il controllo con la rete in esercizio a caldo del sistema di localizzazione avarie. In questo modo si avrà una migliore indicazione della qualità di installazione della rete, andando a verificare anche quelle anomalie che i collaudi normalmente utilizzati non rilevano, quali micro perdite dalle saldature e micro penetrazioni dai giunti. Inoltre, registrando lo stato iniziale della rete, si potrà verificare se piccole e trascurabili anomalie iniziali, nel tempo aumentino la loro consistenza. L’INSTALLAZIONE DELLA RETE Molti testi redatti dalla stessa associazione AIRU indicano, dal punto di vista tecnico, le linee guida per una corretta installazione delle reti di TLR. Riteniamo però doveroso rimarcare, solo in linea di principio, l’importanza dell’installazione per garantire alla rete un elevata affidabilità. Molto spesso, i requisiti legislativi utilizzati nei bandi di gara per la scelta di installatori non sono realmente validi per identificare installatori qualificati. Riteniamo pertanto fondamentale inserire nei bandi di gara relativi alla posa di reti di TLR non solo i requisiti minimi richiesti dalla legge, ma anche la prova (certificati di regolare esecuzione rilasciati dai Committenti Pubblici) dell’effettiva capacità, da parte degli installatori, di saper affrontare con cognizione l’installazione di una rete di TLR. LA MANUTENZIONE PROGRAMMATA Le valvole Quando la rete entra in esercizio, spesso

non viene più considerata se in centrale non ci sono eccessivi reintegri di acqua e il Gestore dorme sonni tranquilli. Molto spesso, questo atteggiamento costituisce un grave errore. Infatti, quando tutto è funzionante, perlomeno apparentemente, è necessario verificare lo stato degli organi di intercettazione, le valvole installate in origine non vengono più utilizzate per anni e quando si presenta la necessita di movimentarle sono spesso bloccate. Suggeriamo pertanto un programmato ciclo di apertura e di chiusura delle valvole, almeno prima dell’inizio della stagione termica, per impedire questo fenomeno. I pozzetti Anche in questo caso, e per alcuni aspetti anche in modo maggiore, i vani di contenimento degli organi di manovra, o dei dispositivi di sfiato e dreno, una volta installati vengono dimenticati. A volte, le amministrazioni comunali ripristinano i manti stradali con imprese poco qualificate che, durante l’esecuzione dei lavori, asfaltano anche i chiusini dei pozzetti ed i pozzetti insieme al loro contenuto non si trovano più, o sono inagibili, perché hanno i chiusini bloccati, o sono stati riempiti di detriti. Prevedere l’apertura dei chiusini dei pozzetti e la pulizia degli stessi almeno una volta all’anno è sicuramente il modo per poter risolvere, almeno parzialmente, questo problema. La gestione del sistema di localizzazione avarie Quelle scatole che spesso rimangono semplicemente accese in fondo alle centrali termiche con lucine rosse inosservate, sono spesso centraline di localizzazione avarie

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I Gestori delle reti devono essere in grado autonomamente di verificare lo stato delle loro reti, grazie al sistema di localizzazione avarie ed in questo modo potranno intervenire laddove questo segnali preventivamente presenza di acqua nei giunti. Il fatto che i reintegri di acqua della rete siano limitati, non deve sollevare il Gestore alla continua verifica dello stato della rete con il sistema di localizzazione avarie. Per le ragioni sopra esposte, a volte piccole penetrazioni di acqua di falda dai giunti di ripristino dell’isolamento (muffole) innescano fenomeni di corrosione che, quando rilevati per la presenza fisica della perdita a causa del cedimento del tubo di servizio, hanno raggiunto dimensioni considerevoli. Invitiamo i Gestori, pertanto, ad istruire presso i fornitori i propri tecnici preposti per il controllo del sistema di localizzazione avarie, che dovrà avere una periodicità perlomeno settimanale e, laddove i valori riscontrati del sistema risultino variati rispetto alle indicazioni originali dello stesso, dovranno organizzare preventivamente intereventi per la ricerca e la rimozione della causa della segnalazione. Quando il sistema di localizzazione non c’è o non funziona Alcune reti di teleriscaldamento sono purtroppo sprovviste di sistema di localizzazione avarie, o il sistema di localizzazione originariamente installato non è funzionante. In questo caso, l’unico sistema che può consentire la localizzazione della perdita prima che si manifesti fisicamente è la ricerca con termocamera. La termografia è un sistema di rilevazione ad infrarossi, che permette l’individuazione degli innalzamenti di temperatura puntali. Questo sistema, eventualmente utilizzato anche in parallelo con un sistema di localizzazione avarie funzionante, può contribuire ad un’esatta individuazione dell’anomalia della rete. Naturalmente dovranno essere presi gli opportuni accorgimenti, come eseguire le ricerche di notte, o all’alba, quando queste sono effettuate nei periodi estivi, a causa della temperatura della pavimentazione stradale che potrebbe inficiare la validità delle indagini. Le operazioni di ricerca dovranno essere eseguite da personale qualificato dai fornitori delle termocamere. LE MANUTENZIONI STRAORDINARIE Nonostante tutti gli sforzi del Gestore, arriva inattesa la perdita di acqua o, nel caso di fluidi surriscaldati, di vapore che, per la

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legge di Murphy, normalmente accade negli orari notturni, o nei giorni festivi e pre-

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IL RISCALDAMENTO URBANO

feribilmente nel bel mezzo di un incrocio stradale. In queste condizioni, la necessità di ripristinare il servizio e la normale viabilità, molto spesso tacita la volontà di eseguire gli interventi di riparazione in maniera adeguata. Ma fermare emorragie usando semplici cerotti spesso provoca ulteriori e maggiori danni. Suggeriamo ai Gestori delle reti, usando le proprie risorse, o utilizzando contratti di manutenzione con installatori qualificati, di organizzare preventivamente un servizio di pronto intervento che disponga delle maestranze e dell’attrezzature minime, insieme ad una piccola scorta di accessori di ricambio, per eseguire questa tipologia di attività. Gli accessori da tenere di scorta saranno una barra di tubo di tutti i diametri di tubazione presenti lungo la rete, almeno quattro muffole in polietilene per tutti i diametri dei rivestimenti della rete e, in caso di reti pretensionate elettricamente o termicamente, almeno un espansore monouso per ogni diametro di rete originariamente pretensionata. Le riparazioni saranno principalmente di due tipologie: – le perdite localizzate, dove è sufficiente ripristinare la muffola o la saldatura,

senza rimuovere un tratto di tubazione. – le riparazioni estese, dove è necessario rimuovere un tratto di tubazione, danneggiato dalla perdita. In questo secondo caso, è opportuno avere un manuale rilasciato dal fornitore delle tubazioni, in cui vengano illustrate le criticità di questo intervento, in particolar modo laddove la rete di TLR è pretensionata. Infatti in questo caso, a seguito del “taglio della dorsale” ed al conseguente movimento derivante dal raffreddamento della tubazione, dovrà essere installato un compensatore monouso che si in grado di “assorbire” le dilatazioni provenienti al riavviamento della rete, evitando che questa si carichi di sollecitazioni assiali che vadano a danneggiare altri punti della rete. Considerando che l’oggetto della riparazione è una tubazione preisolata, con una squadra composta dall’impresa edile, da un qualificato saldatore per le tubazioni di acciaio e da un qualificato saldatore ad estrusione per il polietilene, è possibile ripristinare la rete, nella maggior parte dei casi, in maniera definitiva. Questi sono solo alcuni semplici suggerimenti per mantenere “in salute” le reti di teleriscaldamento che, speriamo, abbiano trovato il vostro interesse.



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Convegno Euroheat & Power del 23 marzo 2007 sul teleraffrescamento: “District Cooling: keys to success”

L’

associazione europea del teleriscaldamento Euroheat & Power (E&P) ha organizzato, ad Amsterdam, il 23 marzo scorso, un workshop relativo ai fattori di successo del teleraffrescamento e alle possibilità di crescita di questo servizio ‘collaterale’ a quello del teleriscaldamento. E&P, come noto, raggruppa 23 associazioni nazionali, analoghe ad AIRU, e il tema del teleraffrescamento è in particolare sviluppato da una ‘Task Force Distric Cooling’ a cui partecipano, in genere, otto rap-

presentanti nazionali. Il convegno di Amsterdam ha ottenuto una buona partecipazione, considerando la specificità del tema, in quanto sono intervenuti 78 rappresentanti da tutta Europa, con le maggiori partecipazioni da parte delle società energetiche svedesi, danesi, norvegesi, tedesche, austriache. Il convegno è stato aperto da Sabine Froning, segretaria di Euroheat & Power, che ha evidenziato come, in ambito delle istituzione della UE, il teleraffrescamento

1100 1000 DC Energy sales GWh per year

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Diffusione del teleraffrescamento in Europa (Distric Cooling DC) – rapporto Euroheatcool (dati 2003)

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FRANCO RICCI AEM Calore & Servizi - Milano

sia sempre associato al teleriscaldamento e alla cogenerazione e, quindi, indicato come grande possibilità di risparmio energetico/ambientale, che può contribuire ai nuovi ambiziosi obiettivi energetici europei che, in sintesi, Sabine Froning ha ricordato essere: – riduzione della CO2 del 20% o addirittura 30% entro il 2020; – riduzione del consumo di energia primaria del 20% entro il 2020 – incremento della cogenerazione del 18% entro il 2010 – incremento delle energie rinnovabili del 20% entro il 2020 – incremento dei biocombustibili del 10% entro il 2020. Come è emerso nello studio europeo ‘Ecoheatcool’ a cui si rimanda (rapporto scaricabile dal sito www.euroheat.org/ecoheatcool), la domanda di raffrescamento in Europa è in notevole crescita e sempre più importante è il picco di richiesta elettrica che ne deriva: il teleraffrescamento può quindi essere una scelta tecnologica che permette maggiore efficienza e rende possibile l’utilizzo di fonti rinnovabili, riducendo il fabbisogno di maggiore potenza elettrica e riducendo le emissioni di CO2. L’intervento dello svedese Par Dalin (ricordiamo che a Stoccolma e a Parigi sono presenti le più grandi reti di teleraffrescamento europee, con pompe di calore utilizzanti acqua di mare, o di fiume) ha ripreso alcuni dati nello studio ‘Ecoheatcool’, quali: il principale punto di forza del teleraffrescamento è l’utilizzo di risorse energetiche locali, in modo da ottenere una maggiore efficienza energetica, ambientale ed eco-


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nomica rispetto alle tecnologie tradizionali; più dell’80% degli edifici del terziario in USA e Giappone sono condizionati, mentre in Europa, attualmente, sia a meno del 40%, con rapida crescita che si prevede porti al 60% entro il 2018; il ‘market share’ del teleraffrescamento in Europa, stimato in circa 3 TWh distribuiti attualmente, è oggi circa del 1-2% del totale del mercato del condizionamento; per il teleraffrescamento si ritiene che ci sia un potenziale di crescita tale da raggiungere il 25% di percentuale di mercato, entro il 2018. HELSINKI I finlandesi Hokkanen e Riipinen di Helsingin Energy hanno descritto come la città di Helsinki, dopo aver collegato al teleriscaldamento il 91% degli edifici (con una rete di 975 km ed una potenza di 2500 MW!), a dispetto di quanto possiamo immaginare noi italiani, dato il clima locale, si stia dotando di una rete di teleraffrescamento per le zone ad alta concentrazione di palazzi uffici/commerciali. Le reti sono alimentate da centrali con diverse tipologie di impianti di produzione del freddo, spesso combinate fra loro (assorbitori alimentati dal teleriscaldamento, free cooling con

acqua di mare, pompe di calore). Attualmente, in Helsinki sono in esercizio reti di teleraffrescamento per circa 22 km, con 49 clienti, per un totale di 39 MW di potenza allacciata. Un notevole piano di espansione al 2015, che prevede di arrivare a circa 200 MW di freddo, è stato definito firmando contratti/lettere di intenti con i futuri clienti, ed è stata quindi avviata la realizzazione di reti ed impianti di notevole potenzialità. In particolare, la centrale denominata Katri Vala sarà dotata di 5 pompe di calore per 60 MW di freddo / 90 MW di caldo. In effetti si evidenzia da diverse relazioni quanto, anche nei Paesi scandinavi, a dispetto di quanto possiamo immaginare noi italiani dato il clima locale, le edificazioni ad uso uffici, o commerciale necessitino di freddo per condizionamento estivo, e spesso anche invernale, con più di 1000 - 1200 ore equivalenti di funzionamento. BARCELLONA Aleksandar Ivancic, della municipalità di Barcellona, ha portato un notevole esempio di collaborazione tra pubblico e privato, collaborazione che ha permesso di avviare importanti progetti di teleraffrescamento nelle aree di sviluppo della

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città. Infatti, per lo sviluppo delle reti e dei relativi impianti di produzione energia per tre grandi aree di nuove edificazioni (l’area del Forum, il quartiere uffici denominato 22@, l’area della Segrera), la città di Barcellona ha costituito società miste, con maggioranza ad investitori privati (80% privato - 20% pubblico), specificatamente per progetti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, rilasciando concessioni per 25-30 anni, a fronte di prezzi massimi del freddo prefissati. Il coordinamento tra la pianificazione urbanistica delle aree e l’investimento pubblico e privato permette la sostenibilità economica di questi grandi progetti di infrastrutture. Il maggiore esempio di teleraffrescamento in Spagna, già in esercizio, è stato avviato nel 2004 nell’area di nuova costruzione denominata ‘Forum’, realizzata ristrutturando un’area dimessa lungo la costa, per un evento espositivo internazionale. Tutti gli edifici dell’area, di superficie pari a ben 488.000 m2, sono teleriscaldati e teleraffreddati. L’impianto eroga attualmente 17 MW di potenza frigorifera, con assorbitori alimentati dal vapore del termovalizzatore di rifiuti, oltre a chillers elettrici. La pianificazione del progetto prevede, a breve, una crescita

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GIUGNO 2007

IL RISCALDAMENTO URBANO

dell’utenza allacciata, tale da distribuire almeno 50 MWf. Potenze frigorifere analoghe si prevedono anche per l’area di nuovi edifici di terziario in costruzione nel quartiere Sagrera (circa 40 MW) e per l’area 22@ (circa 60 MW). STOCCOLMA Anders Hill e Jenny Dahlberg, della Fortum Värme di Stoccolma, hanno giustamente ricordato come, oltre alla qualità del servizio e agli altri vantaggi per il cliente, certamente un fattore di successo del teleraffrescamento è costituito dal prezzo, che il cliente paragona con l’alternativa costituita dall’impianto tradizionale. Per essere vincente, il teleraffrescamento, in genere, si basa su soluzioni tecnologiche di particolare efficienza, quali utilizzo del free coling e pompe di calore con acqua di mare o altro, calore di recupero, ad esempio da inceneritori o da rigassificatori di LNG, assorbitori su reti di teleriscaldamento, accumuli notte/giorno, ecc. Stoccolma, ad esempio, con il free cooling dall’acqua di mare e le pompe di calore di grande potenza ha realizzato una rete di teleraffrescamento che, ad oggi, eroga una potenza di 300 MW e 400 GWh/anno ai circa 540 edifici collegati. Relativamente alla struttura dei prezzi del freddo, attualmente i contratti di Stoccolma hanno una quota fissa annuale, una quota per impegno di potenza e una quota per l’energia assorbita (struttura trinomia). In passato, la Fortum Värme utilizzava anche una quota proporzionale alla differenza di temperatura tra mandata e ritorno, per incentivare una migliore utilizzazione della rete e degli scambiatori. Molto importante, per il fornitore del servizio, è risultato saper calcolare gli effettivi ‘costi evitati’ del cliente per un corretto confronto, in fase di definizione del contratto, tra prezzo del teleraffrescamento e impianto tradizionale. AMSTERDAM Amsterdam è un esempio di sviluppo del teleraffrescamento molto recente. Come

Amsterdam: nuovo quartiere teleraffrescato

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Sabine Froning e i partecipanti al Workshop intorno al plastico delle nuovo quartiere uffici di Amsterdam che sarà dotato di teleraffrescamento (oltre che teleriscaldamento).

ha ricordato Roelof Potters, la società Nuon ha realizzato ed iniziato ad esercire la prima rete nel maggio 2006, alimentando un quartiere di uffici ed espositivo in costruzione, denominato Zuidas, situato tra l’aeroporto e il centro di Amsterdam. Attualmente, la potenza eogata è solo di 9,6 MWf, ma, data l’espansione edilizia prevista, il progetto prevede di raggiungere 76 MW nel 2012. La produzione del freddo è ottenuta per ‘free cooling’ prelevando l’acqua del Lago Nieuwe Meer a -30 metri di profondità, dove la temperatura è di 5-6 °C. Se nel periodo estivo la temperatura del lago si innalza, la produzione del freddo viene integrata con chillers elettrici. PARIGI Martin di Climespace e Corboeuf di IVG Immobiliare hanno particolarmente sottolineato come il teleraffrescamento, come spesso anche il teleriscaldamento, siano la soluzione di eccellenza per i centri sto-

rici e gli edifici di pregio che, specialmente per motivi architettonici, avrebbero gravi, o insormontabili difficoltà a dotarsi di impianti per il freddo di tipo tradizionale. A Parigi, infatti, sono teleraffrescati edifici quali il Louvre, le Gallerie Lafayette, l’Operà, alcuni alberghi storici, sedi di banche, assicurazioni, ecc.: Climespace alimenta più di 400 clienti di questo tipo, che ritengono il teleraffrescamento una soluzione ottimale per l’impatto sia sull’esterno, che sull’interno dell’edificio, per la riduzione dell’investimento e dei costi di esercizio e manutenzione ed anche per la terziarizzazione dei ‘rischi sanitari’. Infatti, oltre alle problematiche relative all’eliminazione dei CFC, a Parigi è molto sentito il problema del rischio di presenza della cosiddetta legionella negli impianti, tanto che, recentemente, è stata vietata l’installazione torri di raffreddamento ad umido, dopo il verificarsi di alcuni decessi. Le diverse centrali di produzione del freddo sono basate su chillers elettrici di grande potenza, con raffreddamento, dove possibile, mediante acqua della Senna e utilizzo di accumuli di acqua fredda, o ghiaccio. La rete ha raggiunto i 57 km di lunghezza e la potenza installata totale è di 177 MW. Impressionante è l’impianto realizzato nel 2002 e situato in Place du Canada, dove una potenza frigorifera di 52 MWf su 8 chillers elettrici raffreddati con acqua della Senna è stata installata al centro della piazza, in una costruzione cilindrica completamente sotterranea con 5 piani di sale macchine, con l’ultimo piano a -30 metri.



news news news news news La gestione dell’acqua: un problema sociale

Isoil Industria, insieme ad altre aziende, ha promosso un convegno tecnico itinerante su un tema di grandissima importanza e attualità: la gestione delle risorse idriche, con particolare riferimento alla soluzione delle problematiche relative al settore delle acque e al loro ciclo integrato. Il Convegno toccherà diverse città tra le quali: Firenze, Terni, Padova, Torino, Roma e Milano ed Isoil presenzia alle conferenze con un proprio prodotto: il Flowiz™ della linea Isomag™. Si tratta di un misuratore magnetico innovativo, che rappresenta senza dubbio la massima evoluzione nel settore, sotto tutti i punti di vista. Innanzi tutto funziona a batteria: le esigenze che scaturiscono dalle applicazioni legate al ciclo integrato dell’acqua, ma anche a molte realtà industriali, hanno infatti spinto Isoil a creare uno strumento che possa essere efficace negli utilizzi più remoti e senza la possibilità di collegamenti via cavo. La rivoluzione Flowitz™ continua con il sistema di comunicazione wireless che si affida, per la prima volta al mondo su un misuratore magnetico, al protocollo GPRS. Ciò si traduce in innumerevoli possibilità di gestione dati ed applicazioni e permette di aprire nuove frontiere alla misura, quasi come internet ha fatto in passato sui nostri PC. Flowitz™ è dotato di batterie a lunga durata e di un Data Logger interno fino ad 1 Gb. È caratterizzato, inoltre, dalla completa e totale compatibilità con tutti i tipi di sensore della gamma Isomag™ (flangiati, wafer e inserzione), al fine di creare un sistema di misura versatile, senza necessità di sensori speciali. I sensori Isomag™sono privi di qualsiasi elettronica, garantendo così l’assoluta affidabilità nell’essere interrati, o sommersi. Flowitz™ è dunque uno strumento ideato sulla base dell’esperienza pluriennale di Isoil nel campo della misura-

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news news news news news zione elettromagnetica; pensato per risolvere le problematiche più critiche; ideale per essere utilizzato anche all’interno di un sistema di gestione delle perdite nella rete acquedottistica. Può essere inoltre dotato di sensore di pressione ed è quindi in grado di fornire e trasmettere contemporaneamentele misure di portata e di pressione Flowitz™ è lo strumento ideale per il gestore della rete:

pratico, per le sue caratteristiche di affidabilità; completo, perché, da solo, è in grado di rilevare, memorizzare ed inviare il pacchetto dati indispensabili per una corretta gestione delle reti.

Per informazioni: www.isoil.com isocontrol@isoil.it

Elettricità: in arrivo una ‘scheda’ per agevolare il confronto delle offerte e un elenco di società qualificate per la vendita Misure a tutela dei consumatori in vista della scadenza del 1 luglio

Una ‘scheda’ per agevolare il confronto delle offerte e un elenco delle società qualificate per la vendita di energia elettrica ai clienti domestici e alle piccole imprese: sono due nuovi strumenti dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas per agevolare una scelta sempre più consapevole e trasparente dei consumatori. I documenti sono pubblicati sul sito www.autorita.energia.it. SCHEDA CONFRONTO PREZZI La scheda, già prevista dal Codice di condotta commerciale per la vendita di energia elettrica approvato dall’Autorità nel maggio 2006, costituisce uno strumento per facilitare il confronto tra le diverse offerte che verranno presentate ai consumatori. Per i clienti domestici, l’offerta dovrà essere descritta in modo chiaro e comprensibile anche per quello che riguarda eventuali sconti, o bonus, o altri vantaggi. Inoltre, la scheda dovrà indicare il possibile risparmio annuo rispetto all’applicazione di tariffe, o di eventuali prezzi di riferimento fissati dall’Autorità e aggiornati trimestralmente. Per i clienti non domestici, la scheda conterrà anche un elenco dettagliato dei corrispettivi a carico del consumatore in seguito alla stipula del contratto, in modo da facilitare l’individuazione di tutti gli oneri che gli verranno addebitati in relazione alla prestazione del servizio. La scheda, in entrambe le versioni, permetterà inoltre di: • ridurre il rischio di comportamenti poco trasparenti nei confronti dei clienti; • evidenziare eventuali altre caratteristiche dell’offerta non strettamente legate al prezzo.

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L’Autorità ha anche stabilito l’obbligo, per i distributori di energia elettrica, di pubblicare sui propri siti internet, con modalità uguali per tutti, il dettaglio dei costi connessi all’uso delle reti, per una sempre migliore trasparenza di mercato ed offerte. Gli strumenti già adottati dall’Autorita’ per facilitare la scelta ai clienti domestici e alle piccole imprese, e quelli ulteriori che potranno rivelarsi utili, tengono conto dei contributi emersi dal ‘Tavolo di confronto’ attivato con le associazioni dei consumatori e dei venditori. ELENCO SOCIETÀ DI VENDITA QUALIFICATE Sempre in vista della completa liberalizzazione del mercato dal 1 luglio p.v., l’Autorità ha pubblicato un Documento per la consultazione con proposte per istituire un elenco di società di vendita di energia elettrica ai clienti domestici e altri clienti in bassa tensione. L’obiettivo è di introdurre uno strumento utile per fornire maggiori informazioni e conoscenze ai clienti finali sulle aziende che operano nel mercato libero come venditori qualificati. L’iscrizione all’elenco sarà volontaria e richiederà il possesso di particolari requisiti di affidabilità, che verranno definiti a conclusione del processo di consultazione pubblica.

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GIUGNO 2007

IL RISCALDAMENTO URBANO

AIRU, che cos’è L’Associazione, senza scopi di lucro, ha le finalità di promuovere e divulgare l’applicazione e l’innovazione dell’impiantistica energetica territoriale, nel settore dei sistemi di riscaldamento urbano e derivati. Le suddette finalità sono parte di un impegno complessivo per fornire il massimo contributo del settore alla qualità ambientale ed energetica del sistema Italia e dei suoi centri urbani. In particolare l’Associazione è impegnata, attraverso accordi nazionali, regionali e locali con le istituzioni e gli operatori interessati, a fornire il massimo contributo agli impegni italiani sottoscritti nei trattati internazionali relativi ai settori di interesse, tra cui il Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra. L’AIRU, nata per la cogenerazione ed il teleriscaldamento (con particolare attenzione a quello alimentato da fonti rinnovabili ed assimilate), estende ora il proprio interesse ad altri settori, quali il teleraffrescamento, ed in generale a tutti i vettori energetici, secondo un disegno interdisciplinare.

AIRU, che cosa fa Stabilisce rapporti di collaborazione fra gli operatori dell’impiantistica energetica territoriale italiani e si tiene in collegamento con le analoghe associazioni estere. Promuove ed organizza studi e ricerche ponendo a confronto le diverse esperienze, in collaborazione con organismi di interessi convergenti. Fa conoscere i risultati scientifici e tecnici conseguiti in Italia e all’estero nel campo dell’impiantistica energetica territoriale per il riscaldamento urbano. Istituisce la formazione di commissioni ad hoc operanti in segmenti operativi di proprio interesse, per l’approfondimento di problemi specifici nonché l’organizzazione e la promozione di iniziative proprie di quel segmento operativo.

AIRU, chi sono i soci I soci di AIRU sono gestori di sistemi di teleriscaldamento, industriali che hanno fatto investimenti specifici nelle tecnologie proprie dei sistemi di Riscaldamento Urbano, associazioni, università, Comuni, persone fisiche. L’AIRU è associata ad Euroheat & Power.

AIRU, chi si può iscrivere Possono essere soci collettivi gli enti, le associazioni, le società, gli istituti universitari, le imprese, ecc. sia italiane che estere, che abbiano interesse a perseguire gli obiettivi statutari dell’Associazione. Possono essere soci individuali coloro che, in Italia o all’estero, si interessino di impiantistica energetica territoriale e abbiano superato i 18 anni di età, di cittadinanza sia italiana che straniera.

Nota per i lettori Al fine di instaurare un rapporto di sempre maggiore e concreta collaborazione, Vi invitiamo cortesemente a compilare, in stampatello, il seguente questionario e di inviarlo via fax (02 45412120) alla Segreteria AIRU: Cognome e Nome ......................................................................... Qualifica ........................................................................................................ Società (Ragione Sociale)...................................................................................................................................................................................... Indirizzo ................................................................................... CAP...................... CITTÀ .................................................................................... Tel. .................................... Fax ............................... E-mail .................................................... Internet ................................................................ Desidero ricevere informazioni per l’abbonamento a “IL RISCALDAMENTO URBANO” Desidero ricevere informazioni per l’eventuale pubblicazione nei prossimi numeri di articoli originali o comunicati stampa Desidero rivecere informazioni per eventuali inserimenti pubblicitari Desidero rivecere informazioni per l’iscrizione come Associato AIRU Suggerimenti: .......................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................. I dati forniti verranno trattati in modo lecito, secondo correttezza e in conformità alla Legge 675/96 sulla tutela della privacy; saranno inoltre registrati, organizzati e conservati in archivi e utilizzati per l’invio di proposte commerciali e promozionali e potranno essere rettificati o cancellati su richiesta degli interessati.

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