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E Polis Roma 25 Febbraio 2007
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Roma Professioni da riscoprire. Le aule degli istituti alberghieri della Capitale sfornano gli chef del futuro
Dai banchi alla pasticceria la vita è dolce dietro i fornelli Tra i giovani apprendisti c'è anche Andrea, 15 anni, disabile, che ieri ha vinto il premio di integrazione al concorso di creatività e originalità organizzato dalla scuola: «Da grande farò il cuoco» ANSA
Emanuela Bambara roma@epolis.sm
Andrea Muti sorride. A quindici anni, è più orgoglioso della sua divisa di assistente di sala che delle foto con Margherita Buy sul calendario di solidarietà che il settimanale Chi ha realizzato, quest’anno, con l’Associazione italiana persone down. A lui il premio di integrazione al concorso “Dolci geometrie”, di creatività e originalità in pasticceria, organizzato dall’Istituto superiore Vittoria Colonna, in collaborazione con altri istituti della provincia, per gli studenti del corso alberghiero. Ieri, alla premiazione era presente l’assessore alle Politiche della scuola Daniela Monteforte. Andrea frequenta il primo anno. «Da grande farò il cuoco», dichiara entusiasta. A casa apparecchia la tavola come al ristorante. Racconta che è bravissimo a cucinare lasagne e polpette. Poi, abbraccia il compagno Fabrizio Prete, con cui condivide il pre-
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estate, i ragazzi lavorano in strutture di prestigio, come l’Hotel Bristol, il Colonna, il ristorante Il Gusto, Le Griffe. Molte offerte di lavoro. Tante lettere di encomio. La preside Maria Francesca Amici ne è fiera. In tempo di crisi e di precariato, il settore turistico-alberghiero è in piena crescita. «C’È RICHIESTA di personale qualificato, anche disabile», dichiara Mariangela Varone, responsabile del progetto scuolalavoro. «Ho già lavorato da Felice, al Testaccio, insieme a mio padre, anche lui cuoco», dice Alessandro Liscione, del terzo anno. «Il mio mito è Maurizio Santin. Ha aperto un ristorante a Tokyo», aggiunge Tiziano Rossi, 16 anni. Il suo sogno è aprire una pasticceria. «Anch’io vorrei aprire un locale in Giappone. Finita la scuola, andrò a Milano, a fare un corso di formazione», continua Flavio Montani. È proprio sulla formazione che bisogna puntare per trasformare il sogno in un destino da grande chef, avverte
Al “Colonna”, su 750 studenti, 65 sono diversamente abili. «Per loro è il luogo ideale», dice il professor Baggiani
Dopo 3 anni, hanno una qualifica che permette l’accesso al lavoro, al quinto anno, il diploma e l’attestato professionale
mio e il sogno di un futuro da chef. Fabrizio ha inventato un cocktail alla frutta, una sorta di Pinacolada analcolico, con granatina, che serve ai clienti del “Roma Sparita”, a Trastevere.
Davide Malizia, campione del mondo di pasticceria nel 2006, qui per consegnare il primo premio, a Denise Corsetti e Laura Amato. È consulente per fabbriche alimentari su scala mondiale e insegna in 121 scuole italiane. La sua specialità: zucchero artistico e torta “moderna”, come la mousse al cioccolato con interno al rosmarino. «Oggi sono richiesti nuovi saperi, nuovi ingredienti. Soprattutto, quello che va oggi è la cucina salutistica. Con farina di farro e di riso, grassi non idrogenati». E ai ragazzi raccolti intorno a lui per un autografo confessa: «Ci vuole impegno, costanza, ma anche tanto studio e tanta formazione». ■
AL “COLONNA”, su 750 studen-
ti, 65 sono diversamente abili. «Per loro è il luogo ideale», spiega il docente Paolo Baggiani. «Favoriamo uno sviluppo armonico e la normale relazione con gli altri, recuperando le abilità di base e formando una professionalità». Dopo tre anni, hanno una qualifica che permette l’accesso al lavoro, al quinto anno, il diploma di maturità e l’attestato professionale rilasciato dalla Regione. In
3Tra i fornelli per imparare una nuova professione