Passaggio a Nord-Ovest - Alberto Borgese

Page 1



Passaggio a nord-ovest Da Piazzale Sanzio agli Orti di Susanna, una nuova via di attraversamento della cittĂ .

Tesista Alberto Borgese Relatore prof. arch. Luigi Pellegrino



In ambito urbano [i residui] corrispondono a terreni in attesa di una destinazione o in attesa dell’esecuzione di progetti sospesi per ragioni finanziarie o di decisione politica. Gli sfasamenti temporali [...] permettono alle aree urbane abbandonate di coprirsi di un manto forestale [...]. Gilles ClÊment, Manifesto del Terzo paesaggio



Indice Introduzione

Capitolo 1_Cenni storici, la città dopo il terremoto 1.1 La ricostruzione della città. 1.2 Le fasi di crescita della città.

pag. 11

pag. 14

Capitolo 2_La Progettazione della Città di Catania 2.1 I Piani a confronto. 2.2 Presentazione del P.R.G. e degli strumenti adottati.

pag.23

Capitolo 3_La Ferrovia Circumetnea

pag.36

3.1 Breve Storia della FCE.

3.3 Le Proposte del P.R.G. per Borgo.

3.2 La stazione di Borgo, stato di fatto.


Capitolo 4_Il Progetto 4.1 I Parchi. 4.2 La Strada. 4.3 Gli Edifici. 4.4 Borgo.

pag. 50

Indice dei nomi

pag. 70

Indice delle Illustrazioni

pag. 72

Bibliografia

pag. 74

Sitografia




Introduzione

La tesi “Passaggio a Nord-Ovest”

catanesi si proponeva di entrare in

nasce dalla fortunata coincidenza

merito alle discussioni riguardanti

che si è venuta a creare nel febbra-

lo stesso per formulare delle pro-

io 2013.

poste concrete di progettazione più

In questo periodo l’ufficio per la re-

approfondita.

dazione del Piano Regolatore Generale di Catania aveva concluso i

In questo contesto di dibattito co-

lavori in merito all’ultimo P.R.G. e

struttivo e creativo si inserisce la

una decina di liberi professionisti

tesi che si pone come obiettivo la

11


chiarificazione di questioni centra-

La tesi, inoltre, formula una propo-

li per la città di Catania, che sono

sta forte che mira alla risoluzione

state trascurate per lungo tempo.

del problema della viabilità carra-

La macro-area di intervento è quel-

bile della parte Nord del centro di

la che si trova interclusa tra la Cir-

Catania.

convallazione, a Nord, e la Via M.

Dopo aver studiato le previsioni

Rapisardi, a sud. L’ufficio del Piano

dei piani sviluppati nel tempo per

ha individuato in questa porzione

la città, si è giunti alla conclusione

di città cinque Aree Risorsa: Piaz-

che questa necessita di una arteria

zale Sanzio, Stazione al Borgo, Via

importante che consenta l’attraver-

Milo, Orti di Cibali e Nuovo Garibal-

samento in direzione Est-Ovest. Il

di, per le quali ha formulato delle

progetto che si sta per presentare

ipotesi di progetto di massima.

risolve questa necessità riabilitan-

La tesi ha tenuto molto in consi-

do parte del tracciato della ferrovia

derazione queste prescrizioni, so-

Circumetnea, così da conferire un

prattutto per quanto riguarda le vo-

ruolo di vera centralità alla città

lumetrie calcolate dai pianificatori,

compresa tra il primordiale centro

cercando di risolvere le problemati-

storico e le zone di espansione al

che anche alla scala architettonica.

di là della circonvallazione.

12


Tuttavia il progetto a scala urba-

tutti questi fattori, e tenendo sem-

na deve tradurre le logiche usate

pre in considerazione le previsioni

in grande scala anche in soluzioni

del P.R.G., si sono collocati quì un

architettoniche definite. Per que-

parcheggio multipiano, due edifici

sto motivo si è deciso di dedicare

destinati ad accogliere degli uffici

maggior attenzione a quello che si

e quattro stecche di residenze a

ritiene essere lo snodo principale

schiera. In questo modo Borgo di-

di questa grande arteria: l’ attuale

venta un punto di scambio per chi

Stazione di Catania Borgo. Questo

arriva in città, acquistando una im-

sito riveste un’importanza strategi-

portanza centrale conferitagli non

ca perchè si trova in una posizione

solo dalla posizione, ma anche dal

baricentrica tra le porzioni di città a

nuovo programma svolto degli edi-

cavallo della Via Etnea. È favori-

fici.

to anche dalla vicinanza al V.le Vincenzo Giuffrida, principale sbocco del traffico veicolare proveniente dai paesi nord-etnei, nonché è già dotato di stazione della Metropolitana attiva. Considerando

13



Capitolo 1 Cenni storici, la città dopo il terremoto

1.1 La ricostruzione della città. Il tragico terremoto del 1693, seguto all’estesa eruzione del 1669 che cinse le mura di Catania, produsse in città 16.000 vittime su una popo-

altre città o paesi della costa orientale che avevano subito la stessa sorte) dotandola di un impianto stradale radicalmente nuovo.

lazione di circa 20.000 persone. Oltre alle vittime civili il patrimonio edilizio subì innumerevoli

danni.

Si stabilì di ricostruire la città sullo stesso sito (contrariamente ad

Demone prima e del Val di Noto poi. Il duca di Camastra, a sua volta, si avvale delle competenze di Carlo

15


Tav.1 1620 Pianta del Cluverio, rappresentazione della città prima dell’eruzione .

16


Tav.2 1669 Dipinto dell’eruzione di Giacinto Platania.

17


de Grunemburg ingegnere militare

la viabilità del centro storico della

proveniente dai Paesi Bassi, già

città aveva orientamento prevalen-

progettista delle fortificazioni di Ca-

temente Est-Ovest, mentre la Via

tania.

Etnea, con una ampiezza di 16 me-

I lavori procedettero sotto la super-

tri, rappresentava il principale asse

visione del Duca di Camastra, Giu-

Nord-Sud.

seppe Lanza, incaricato dal Viceré Uzeda per la ricostruzione del Val

La odierna Via Garibaldi fungeva

Demone prima e del Val di Noto

da collegamento tra la Piazza del

poi.

Duomo, o del Municipio, e la sfar-

Il duca di Camastra, a sua volta, si

zosa porta di accesso alla città per

avvale delle competenze di Carlo

chi proveniva da Palermo (oggi P.z-

de Grunemburg ingegnere militare

za Palestro).

proveniente dai Paesi Bassi, già

L’altro grande asse progettato dal

progettista delle fortificazioni di Ca-

Grunemburg è l’attuale Via Vittorio

tania.

Emanuele, subito a nord della Via

Come è facilmente visibile dalla

Garibaldi. Su questa via che colle-

carta settecentesca dell’ Ing. Vacca

ga Piazza Duomo al mare si affac-

(Tav. 3), nel periodo post-terremoto

ciano molti palazzi nobiliari.

18


Nonostante questi importanti interventi di risanamento il Gentile Cusa scriveva nella seconda metà del XIX sec.: “(...) lungo le grandi arterie sono i fabbricati maggiori e più nobili, che danno a Catania l’aspetto di grande città, ma oltre queste linee, che costituiscono sempre un nobile sipario, s’addensa una fungaia di abitazioni di povera gente, abitazioni spesso terrane, talora cresciute una sopra l’altra in disordine, coi muri a secco dove l’igiene è un mito, dove il popolo si macera “ da “La città e i piani urbanistici. Catania”, di Giuseppe Dato

19


Tav. 3 1700 Pianta della città di Catania dell’Ing.Vacca. Sono ben evidenti i nuovi tracciati rettilinei del Grunemburg.

20


1.2 Le fasi di crescita della città.

“La Via Etnea rappresen-

La città di Catania ha avuto una

Catanesi di poter vedere

crescita piuttosto anomala nei secoli. Inizialmente, come si può vedere dalla Tav.4, la città consisteva nell’odierno centro. Gli assi principali erano quelli che consentivano la mobilità dal mare verso l’interno delle mura e quindi avevano orientamento Est-Ovest. Già nel 1832, nella rappresentazione dell’Ittar, possiamo riscontrare come la nascita della via Etnea stravolga completamente l’assetto della città, come un braccio teso, verso il Nord. Citando il Professore G. Pagnano:

ta il desiderio innato dei l’Etna

all’orizzonte

di

una mirabile prospettiva.” Da quel momento in poi le arterie principali sono sorte come rami lungo un tronco d’albero, così la via Umberto, l’asse che innervava il quartiere di S. Berillo, oggi C.so Sicilia, il C.so Italia, fino al V.le Rapisarda e, molto dopo, La Circonvallazione. Tuttavia, la città ha dovuto sempre portare il peso di questa frontiera, la Via Etnea, che ha sempre limitato la in direzione Est-Ovest. Il risultato è una città tutta tesa verso i paesi etnei, che oggi ha acqui

21


sito una dimensione metropolitana, senza aver avuto la capacitĂ di pianificare un centro ordinatoe ben organizzato.

Tav. 4 Fasi di crescita della cittĂ di Catania

22


23


Tav. 5 1887 Piano Regolatore di Risanamento e di Ampliamento della cittĂ di Catania 24 B. Gentile Cusa


Capitolo 2 La Progettazione della Città di Catania.

2.1 I piani a confronto. E’ stato osservato come, diversi piani nella storia della città avessero visto la necessità di ripensare la viabilità, per farla sviluppare non solo verso nord. Purtroppo nella maggior parte dei casi queste occasioni sono state mancate. Anzi, come fa notare spesso l’Arch.

G. Dato nel suo libro “La città e i Piani urbanistici”, nonostante la città abbia avuto numerose proposte progettuali, queste per lo più sono state disattese a causa della cattiva gestione politica ed economica, di dinamiche clientelari tese a favorire determinate persone o categorie lavorative, o ancora per

25


la fortissima speculazione edilizia

come un problema per la circola-

che sempre ha preso il posto del-

zione su gomma. La non corretta

la pianificazione e del buonsenso.

pianificazione ha fatto prolungare

Probabilmente per questo motivo

la città verso Nord, facendola con-

molti dei nodi non risolti in passa-

giungere

to continuano ancora oggi a creare

con l’area metropolitana e creando

problemi. così un continuum non del

tutto progettato. Questo comporta

Sintetizzando le proposte dei Piani

gravi problemi di gestione e fruizio-

più moderni (Gentile Cusa, Piano

ne

Comunale del 1905, Piccinato) e

delle infrastrutture, in quanto, que-

sovrapponendole ci si accorge di

ste, non sono attrezzate per essere

come molte misure, specialmen-

utilizzate dall’intera popolazione

te in merito alla viabilità, fossero

dei Paesi Etnei che quotidiana-

previste da tutti i redattori. Tuttavia

mente si muove verso la città dalle

spesso questi interventi non sono

realtà satellite per raggiungere il

stati portati a compimento.

posto di lavoro.

La mancata realizzazione di queste opere non deve essere vista solo

26


Tav. 6 1905 Piano Regolatore e di Ampliamento

27


Tav. 6 1964 Piano Piccinato (stralcio)

28


29


Tav. 7 Sovrapposizione dei Piani Storici per l’attuale area di progetto

30


N

31


2.2 Presentazione del nuovo P.R.G. e degli strumenti in esso adottati. Il Nuovo Piano Regolatore Generale di Catania è stato presentato dopo un ciclo di lavori molto lungo. L’ultimo Piano che la città abbia avuto è il cosiddetto “Piano Piccinato” del 1964 (peraltro non ancora completamente realizzato). Il che la dice lunga sulle condizioni in cui si trova oggi la città e quali possano essere le cause di molti disagi e disservizi. I redattori del Piano si sono posti diversi obiettivi ed hanno elaborato, conseguentemente degli strumenti e delle prescrizioni affinchè questi potessero essere reggiunti.

32

2.2.1 Obiettivi L’obiettivo principale del Piano è quello di poter garantire delle condizioni di benessere mentale e fisico ai cittadini, grazie ad un sistema di verde fruibile e di servizi più efficienti, grazie alla ridefinizione della mobilità urbana e privilegiando i trasporti pubblici.

2.2.2 Le scelte del Piano Gli obiettivi saranno realizzati attraverso degli strumenti, che saranno diversi in base alle Zone di città


che vanno ad interessare. Per questo è stata fatta una distinzione tra le varie parti della città. -La città da tutelare (rappresentata dal patrimonio storico/artistico/na turale); -La città consolidata (è tutto il tessuto saturo e consolidato della città); -La città da non costruire (sono tutte le aree incolte o a destina zione agricola residue); -La città da rigenerare per rimedia re a processi rimasti incompiuti o a situazioni di rischio; - La città da trasformare per man

-La città da non costruire Scelta fondativa del Piano è quella di dotare la città di un sistema di spazi verdi fortemente interconnessi (infrastruttura verde). Questa strategia di verde migliora le condizioni di vita e permette di introdurre una mobilità lenta (ciclo-pedonale) che affianca quella più veloce (traffico veicolare e pubblico). Con questo strumento si salvaguardano le aree agricole residue e si recuperano

dei cunei verdi che fun-

gono da cerniere tra le suddette aree agricole. (Le aree di maggiore

tenere le condizioni e migliorare la estensione ed interesse si trovano qualità della vita.

nella porzione nord della città, vedi Tav. 12, pag. 50-51).

33


-La città da rigenerare

to solo per parti.

Consiste nella trasformazione di

trezzata per sopportare il carico di

porzioni di tessuto degradato urbano o poco funzionale preservando i suoli non ancora edificati. Si interviene sugli edifici esistenti costruiti tra gli anni ‘40 ed ‘80. Strumenti di intervento sono le demolizioni e ricostruzioni che migliorano le condizioni di salubrità e consentono modesti incrementi di insediamento.

-La città da Trasformare riguarda prevaletemente il sistema della mobilità. Tema prioritario e storicamente trascurato o realizza-

34

La città non è adeguatamente atauto che la interessano (si stimano all’incirca 7 auto ogni 10 abitanti). Le sezioni stradali furono ridotte alla fine dell’800 (piano Gentile Cusa) rispetto a quelle realizzate nella ricostruzione seguita al terremoto di fine ‘700, e poi ridotte ulteriormente all’epoca della forte speculazione edilizia. Il P.R.G. interviene poco sulla rete stradale per favorire il trasporto

- Meccanismi di attuazione Il Piano opera attraverso: -Interventi diretti (sulle zone B)


-Interventi indiretti, questi richiedo-

Rigenerazione.

no strumenti attuativi o accordi con

pubblico.

i proprietari (meccanismi di compensazione o perequazione).

-Aree Risorsa

Sulle nostre aree di progetto ope-

(Via Milo, Orti di Cibali (Susanna),

rano gli strumenti indiretti, questi

Garibaldi Nuovo).

possono interessare:

Sono parti di territorio, interne o ai

- Aree Risorsa;

margini dell’edificato, totalmente o

- Comparti di Rigenerazione; - Aree

parzialmente libere che presenta-

di Perequazione diffusa;

no una valenza nel recupero della

-Aree a standard con Previsione

qualità urbana, per le loro caratteri-

conformativa.

stiche intrinseche. Si è previsto un insediamento di residenze e altre

Nello specifico le aree di Piazza-

funzionalità. Viene applicata la pe-

le Sanzio, Stazione al Borgo,Via

requazione come strumento di in-

Milo, gli Orti di Cibali (Susanna) e

tervento, attribuendo a tutti i suoli

la zona “Garibaldi Nuovo” si divido-

il diritto ad una prefissata edificabi-

no tra Aree Risorsa e Comparti di

lità.

35


-Comparti di rigenereazione (Borgo)

Sono le parti della cittĂ attualmente interessate da edificazione ma che richiedono consistenti trasformazioni, interventi di ristrutturazione urbanistica. Sono previsti incentivi per la demolizione fino al 100% delle volumetrie esistenti, al fine di poter realizzare le previsioni.

36


37


Tav. 8 Volumetrie previste dal nuovo Piano Regolatore

38


N

39


40


Capitolo 3 La Ferrovia Circumetnea.

3.1 Breve storia della FCE. Grazie alla legge del 29 Luglio 1879 molte province italiane iniziano a dotarsi di linee ferroviarie secondarie. In tutto il Paese si cerca di usufruire il più possibile dei vantaggi offerti dalle linee ferrate, per cercare di intraprendere al meglio il cammino verso una completa

industrializzazione ed una circolazione più rapida di materie prime e prodotti su larga e piccola scala. Il mondo dell’imprenditoria ed i ceti medio-alti, a Catania, si lanciano pure in quest’avventura, cercando di realizzare un collegamento tra i vari paesi collocati alle pendici

41


dell’Etna. La linea avrebbe toccato

do il quale, egli si sarebbe occupa-

tra gli altri i paesi di Paternò, Adra-

to di tutto l’iter dei lavori in cambio

no, Bronte, Randazzo, Giarre e

di avere l’esclusiva sulla linea e la

Riposto. In questo modo tutti i pro-

garanzia che nessun’altra linea sa-

dotti, specialmente quelli agricoli,

rebbe sorta sullo stesso percorso.

potevano giungere rapidamente al

Con il Decreto Ministeriale del 25

Porto di Catania. Il 31 Dicembre

Luglio 1891 si attesta che la sta-

1883 Viene costituito il Consorzio

zione principale sarà collocata a

che lega la Provicia di Catania, la

Catania, nei pressi del Borgo. Già

Camera di commercio ed i 16 co-

nel 1895 la linea ferroviaria inizia

muni pedemontani.

ad essere attiva e troverà completa

Il più forte sostenitore del proget-

conclusone entro l’anno 1898, con

to fu l’ingegnere inglese Robert

un percorso praticamente coinci-

Trewhella che redasse il progetto e

dente con quello odierno.

diresse i lavori per la realizzazione

Fino al 1948 la Circumetnea sarà

della linea Ferroviaria a scartamen-

gestita dalla Società siciliana di la-

to ridotto. Nel Settembre 1885, in-

vori pubblici. In seguito cambierà

fatti, l’ingegnere inglese raggiunge

gestione a causa di forti problemi

con il Consorzio un accordo,secon-

finanziari.

42


La più grossa limitazione per la

tenziare il servizio con delle autoli-

Ferrovia è quella dello scartamnto

nee. Per questo motivo, la stazione

ridotto, questo non consentirà mai

il porto e l’aeroporto rappresentano

l’interoperabilità tra le vetture ordi-

i poli più forti per quanto riguarda

narie e quelle in servizio.

la mobilità. Un altro grosso deficit è

3.2 La Stazione di Borgo, stato di fatto. L’area della stazione di Borgo, non riveste più quel ruolo di centralità che aveva in passato. Tutti i traffici commerciali si sono spostati sulle linee ferrate ordinarie o al trasporto su gomma, mezzi più rapidi che consentono di sostenere meglio le tempistiche dell’economia moderna. Anche il carico dei pendolari si è spostato in questo senso, tanto che la Società FCE ha dovuto po-

43


rappresentato dall’incapacità della

Il più grande degli edifici ricopre

linea metropolitana di coprire l’in-

ancora la funzione di ricovero per

tera superficie della città. Questa è

motrici e vagoni, e di officina. La

quindi ridotta ad un servizio di se-

parte antistante è quindi rappre-

condo piano per brevi tratte.

sentata da un fascio di binari che

Ad oggi, dunque, non si è ancora

consentono la movimentazione dei

deciso di rivedere la condizione de-

tronconi di treni.

gli edifici della Stazione, che man-

L’edificio che contiene uffici, sala

tengono l’aspetto delle stazioni o

d’attesa, biglietteria e bar, seppur

delle case cantoniere di fine otto-

in ottime condizioni non è ritenuto

cento, decisamente non all’altezza

di alcun pregio particolare.

di una città metropolitana come

Sul lotto si trovano anche due piaz-

Catania.

zali, attualmente usati dalla muni-

L’area compresa tra P.zza A. Lin-

cipalità come depositi per autovet-

coln e Via Caronda appare come

ture.

un residuato ferroviario di altri tem-

L’insieme è completamente slegato

pi, con tecnologie più che desuete.

e non intende avere alcun rapporto

44


con gli edifici del contesto, prevalentemente palazzine di 6-9 elevazioni risalenti agli anni ‘60-’80. Attualmente l’area di Borgo rappresenta solo un fastidioso ostacolo che impedisce di attraversare la città. La stazione della metropolitana ha un accesso solo, che affaccia sulla Via Etnea. E’ attualmente relegata ad una posizione piuttosto marginale e non molto ha alcun rapporto con gli altri edifici.

45


Via Etnea

Tav. 9 Ortofoto dell’Area della stazione di Borgo.

46

Stazione di Borgo


Piazza A.Lincoln

47


48


49


50


51


3.3 Le Proposte del Piano Regolatore Generale per Borgo. Per l’area di rigenerazione della stazione al Borgo

i redattori del

Piano prevedono un programma che tiene conto della centralità del sito, cercando di rispondere a numerose esigenze che si presentano su svariati fronti. Le scelte di progetto prendono il via da due riflessioni di base. Da un lato si cerca di conservare la memoria storica del sito. Questa è stata sempre la stazione di testa della Ferrovia a scarto ridotto. Per questo è ritenuto importante il mantenimento dell’area di attesa della banchina. (E’ indicata come elemento di interesse comune).

52

Dall’altro si tiene conto del pericolo che correrebbe la linea se fosse abbandonata. Per questo si prevede di trasformare il sedime in una strada carrabile di modeste dimensioni affiancata da una pista ciclo- pedonale. Questo rientra negli obiettivi del piano, sfavorire la mobilità su gomma per favorire quella lenta. La scheda prevede che questa nuova strada possa essere fiancheggiata da spazi a verde. Per incentivare ulteriormente l’uti lizzo di mezzi di locomozione più sostenibile è previsto un parcheg-


gio multipiano che potrebbe funzio-

altri edifici che vanno ad insediarsi

nare come punto di scambio per la-

sull’area siano a prevalente desti-

sciare le vetture private e usufruire

nazione residenziale, commerciale

dei servizi di trasporto pubblico.

o di terziario.

Questa è una scelta dettata non

Dislocare centri direzionali al di

solo dalla prossimità della stazio-

fuori del centro storico consolidato

ne della metro (per la quale viene

consente di allegerire il carico di

pensata anche un’altra discesa,

traffico in entrata, e, conseguente-

alle spalle della banchina dei treni)

mente, una riorganizzazione della

ma anche dalla vicinanza al V.le

mobilità veicolare.

V. Giuffrida, principale sbocco del traffico veicolare proveniente dai paesi etnei. Il Comparto di Rigenerazione di Borgo si trova in una zona già satura di edifici a destinazione prevalentemente abitativa. L’ufficio per la redazione del Piano, per questo, prevede che gli

53


P

P

M

Rt 3.1

PM

scala 1:2000

VIABILITÀ CARRABILE

PM

PARCHEGGI MULTIPIANO INTERESSE COMUNE VERDE

M

ACCESSI METROPOLITANA FCE

PRESCRIZIONI

INVARIANTI

AREA RIGENERAZIONE

P

AREE VERDI | PIAZZE | PARCHEGGI PERCORSI CICLABILI AMBITI DI LOCALIZZAZIONE DELLE VOLUMETRIE DIREZIONALI E COMMERCIALI

15

Tav. 10 Scheda Norma per il Comparto di Rigenerazione “Borgo” prodotta dall’ufficio del Piano

54


COMPARTO DI RIGENERAZIONE Rt 3.1 Stazione Borgo PARAMETRI PEREQUATIVI Superficie Territoriale Superficie Demaniale esistente Superficie Demaniale non Trasformata Superficie Territoriale Netta Plafond perequativo Superficie Utile Lorda Quota Residenziale Superficie Utile lorda Residenziale Superficie Utile lorda altre Destinazioni Popolazione Insediabile da plafond

ST SD SDT STN PLA SULp QR SURp SUDp PI

mq mq mq mq mq % mq mq ab

33.241,9 3.973,3 ‐ 33.241,9 0,05 1.662,1 35 581,7 1.080,4 15

SRxIDR SADc x IDAD STE+ISR+ISAD SULe xQR SULe x(1‐QR) SURe/40 mq

VR SR SADc STE IDR IDAD ISR ISAD SULe SURe SUDe PIA

mc mq mq mq % % mq mq mq mq mq ab

‐ ‐ 5.685,9 5.685,9 80 80 ‐ 4.548,7 10.234,6 3.582,1 6.652,5 90

PI+PIA PIT x 12 mq

SVI PIT SST

mq ab mq

3.391,2 104 1.249,2

SULT SURT SUDT NE T

mq mq mq

11.896,7 4.163,9 7.732,9 5

ST‐SDT STNxPLA SULp xQR SULp x(1‐QR) SURp/40 mq

INCENTIVI VOLUMETRICI SULL'ESISTENTE Volumetria Residenziale esistente Superficie Residenziale esistente Superficie coperta Altre Destinazioni esistente Superficie Totale Esistente Incentivo Demolizione Residenziale Incentivo Demolizione Altre Destinazioni Incremento Superficie Residenziale Incremento Superficie Altre Destinazioni Superficie totale incrementata esistente Superficie totale Residenziale esistente Superficie totale altre Destinazioni esistente Popolazione Insediabile Aggiuntiva

VR/3,50 m SR+SADc

CESSIONE AREE Superficie da cedere per Viabilità Popolazione Insediabile Totale Superficie da cedere per Standard residenziale

SUPERFICI UTILI E PARAMETRI EDILIZI Superficie Utile Lorda Totale Superficie Utile lorda Residenziale Totale Superficie Utile lorda altre Destinazioni Totale Numero massimo Elevazioni per edificio Tipo edilizio compatibile

SULp+SULe SURp+SURe SUDp+SUDe

LINEA

Tav. 11 Scheda Parametrica per il Compartodi Rigenerazione “Borgo” prodotta dall’ufficio del Piano

55


Gli edifici

La strada

I Parchi

56


Capitolo 4 Il Progetto.

Il progetto che è stato pensato fon-

tipologie proposte nella fase pro-

da le sue basi sugli obiettivi che

gettuale tengono conto dello studio

propone il Piano, li fa propri e, dove

fin quĂŹ riportato.

necessario tenta di proporre del-

Il progetto lavora con tre elemen-

le scelte alternative che rispettino

ti principali, il verde, la strada e gli

sempre gli stessi principi.

edifici che si vengono a rapportare

Le schede parametriche proposte

con i primi due. La logica che ha

dai redattori sono state tenute in

mosso le scelte progettuali è stata

grande considerazione, e anche le

univoca, per tutte le aree, sebbene,

57


si riporti ad esempio specifico solo

si ad inserire edifici che rientrano

il Comparto di Rigenenerazione di

perfettamente nelle prescrizioni del

Borgo che si ritiene rivesta una im-

piano. Le cinque macro-aree verdi

portanza cruciale nel funzionamen-

sono messe in comunicazione da

to dell’intero sistema.

una grande arteria che le innerva,

4.1 I Parchi Quello del verde è uno dei fondamenti del Piano. Per troppo tempo a Catania la questione del verde pubblico è stata affrontata con superficialità, con l’unico obiettivo di raggiungere gli standard urbanistici in modo da non incorrere in fastidiose sanzioni. Il progetto affronta questo tema cercando di lasciare sostanzialmente invariate le aree verdi, limitando-

58

costituendo così una vera green-way.


59


Tav. 13 Studio dei tessuti urbani e del loro rapporto con i principali vuoti.

60


La città produce tanti più residui quanto più il suo tessuto è rado. I residui sono scarsi e piccoli nel cuore delle città, vasti e numerosi in periferia. Gilles Clément, Manifesto del Terzo paesaggio

61


Tav. 14 Schematizzazione delle principali infrastrutture

62


63


Tav. 15 Masterplan

64


65


Tav. 16 Studio per la collocazione delle alberature lungo il viale.

66


4.2 La Strada La strada è il vero cuore del progetto. E’ stata concepita per poter essere una arteria veloce, di scorrimento, che trae spunto da quella che aveva disegnato l’arch. Piccinato nel piano del ‘64 trasformandola in un viale urbano. Questa grande via di scorrimento consentirebbe di attraversare tutta la sezione Nord della città, by-passando la Via Etnea. Questo passaggio si troverebbe a metà tra la circonvalazione ed il V.le M. Rapisarda, e potrebbe essere di fondamentale importanza per snellire il traffico in entrata. Su questo argomento il progetto procede contro le prescrizioni del Piano. La mobilità pubblica o lenta va incentivata, ma certamente non si può perdere l’occasione per risolvere una grossa parte dei problemi

legati al traffico veicolare. La strada progettata parte dal Piazzale Sanzio (capolinea delle linee degli autobus) e prosegue verso la p.zza A. Lincoln. Da quì fino agli Orti di Cibali prosegue lungo il tracciato della linea ferrata. Giunta all’altezza della Caserma Sommaruga taglia verso Sud per andare ad intercettare la Via Monserrato, che sarà allargata in modo da poter accogliere le quattro carreggiate. Tutto il tragitto è percorso all’ombra di una alberatura di Platani, piantumati, per lo più verso sud, in modo da poter ombreggiare il lato Nord della strada. Questi alberi hanno la caratteristica di essere a foglia caduca, quindi consentirebbero un ottimo soleggiamento nel periodo invernale e una estesa ombreggiatura in estate.

67


68


69


70


4.3 Gli Edifici In linea con le proposte del Piano, le funzioni svolte dagli edifici di progetto sono tre: -Uffici o edifici per il terziario; -Residenze; -Parcheggi. I volumi si attestano tutti perpendicolarmente alla strada, hanno fronti ciechi su questa ed aperti sui lati. Normalmente sono regolati da un modulo di ca.12 x 60 m.

4.4 Borgo Il programma inserito nel progetto per borgo ha tenuto conto delle indicazioni contenute nella scheda norma e in quella parametrica per quanto riguarda le funzioni da inserire e le volumetrie, ma sono stati ridefiniti la disposizione degli elementi ed il loro disegno.

71


72


73


74


75


76


77




Bibliografia

(In ordine alfabetico per autore) AA.VV., Landscape Product/Production, Catalogue of the IV Euro pean Landscape Biennal 2006 AA.VV., Mini Plazas, Barcellona 2008 Cortesi I., IL PROGETTO DEL VUOTO, Firenze 2004 Clément G., Manifeste du Tiers paysage, 2004, trad. it. Quodlibet, Macerata, 2005 Dato G., La città e i piani urbanistici. Catania, Catania 1980 Dato G., La città di Catania, Roma 1983 Moccia C., KSOUR, Firenze 2012 Navarra M., In walk about city 2.0, Siracusa 2012 Navarra M., Display, Siracusa 2012 Quinzi C., Terna D., Ritorno all’abitare: una cooperativa in città, Siracusa 2012

80


81


WEB-grafia

(In ordine alfabetico) www.ateliermap.com it.bing.com/maps chrisdent.co.uk/portfolio www.esteticadellacittĂ .it/cityimage/schizzi www.formagramma.com www.google.com www.herzogdemeuron.com www.ignant.de jlcg.pt www.luiscallejas.com mistermourao.com

82


www.proap.pt

www.sanaa.co.jp

www.sou-fujimoto.net

www.storiainrete.com

83


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.