JABADABADOO - Aprile 2011

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Mensile gratuito di attualitĂ , informazione e curiositĂ - Anno VII - Aprile 2011 n.2 - N 55


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Know how, know live. È necessario iniziare con un plauso alla seconda edizione del Vittorio Veneto Film Festival. Non solo per aver portato a Vittorio Veneto ospiti illustri, o perché la città tutta brulicava di giovani provenienti da ogni dove. Ma soprattutto è stato bello vedere il cinema giudicato dagli occhi dei ragazzi, scevri da ogni giudizio preconfezionato offerto bell’e pronto dai vari media. Questo perché i film in gara erano sconosciuti ai più, proveniendo da paesi che con difficoltà trovano spazio nei multisala, nelle riviste o nei trailer accattivanti mandati in onda in televisione. Dunque l’opportunità offerta è stata imperdibile: far conoscere il modo in cui altre culture parlano, attraverso una delle arti più immediate e fruibili, di giovani ai giovani. E riconoscendo l’importanza di questo rapporto speciale, è indispensabile che anche il nostro patrimonio artistico, che contempli sculture, quadri o architetture, venga opportunamente considerato: per questo motivo il Museo del Cenedese, fresco di nuova gestione, ha in programma laboratori didattici specifici per le scuole del territorio. Perché guardare un’opera dal vivo, con il tempo incrostato tra le pennellate o tra le linee lasciate dallo scalpello dell’artista, dona emozioni ben diverse che studiarla sui libri. E questo vale anche per i più grandi. Silvia Albrizio

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Vittorio Film Festival DI SILVIA ALBRIZIO

Il Vittorio Veneto Film Festival è un Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi, organizzato dall’Associazione 400Colpi con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana e fortemente voluto dal Ministero della Gioventù, dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e dal MIBAC dalla Regione del Veneto, la Provincia di Treviso, il Comune di Vittorio Veneto e l’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale. Il festival si è svolto a Vittorio Veneto dal 2 al 5 marzo 2011 presso il Cinema Multisala Verdi e il Teatro Da Ponte. In gara 13 lungometraggi internazionali, suddivisi per tre fasce d’età, di autori contemporanei inediti, scelti tra i paesi europei ed extra-europei. Le tre fasce d’età, prendendo spunto per il nome dalle tre cime prealpine che circondano Vittorie Veneto, sono state così suddivise:

FASCIA S. AUGUSTA - 3 film per bambini fra gli otto e gli undici anni FASCIA PIZZOC - 6 film per ragazzi fra i dodici e i quindici anni FASCIA VISENTIN - 3 film per ragazzi fra i quindici e i diciannove anni I film sono stati proiettati, per la maggior parte, in prima nazionale e in lingua originale con doppiaggio - traduzione oversound in sala. Tutti i film sono stati discussi e dibattuti con esperti-animatori e con gli autori presenti in sala. Ogni film è stato poi accompagnato dal confronto tra sceneggiatura e realizzazione con gli autori e i registi per approfondire il rapporto tra tema, letteratura e visione. Il festival vanta la direzione artistica del regista Fulvio Wetzl e la presidenza onoraria di Armando Traverso, presentatore e autore di numerosi programmi RAI. Fiore all’occhiello del VVFF il CINEGIORNALE quotidiano che ha raccontato il “dietro le quinte” della manifestazione sotto la guida del noto regista di RaiUno Giuseppe Di Tommaso. Alla luce di ciò molti esperti e volti noti della cinematografia italiana ed internazionale hanno partecipato alla II edizione, come Susanna Nicchiarelli, Stefano Chiodaroli, Luca Archibugi, Simona Izzo, Ricky Tognazzi, Francesco Linguiti, Claudio Napoli, Giorgio Pasotti, Chiara Colizzi e Chiara Rapaccini. 4


Tutti i vincitori! I giovanissimi giurati della fascia Santa Augusta hanno scelto l’impronunciabile (per noi italiani) “Risto räppääjä ja polkupyörävaras” di Mari Rantasila come vincitore della loro sezione all’interno del Vittorio Veneto Film Festival. Per la fascia Pizzoc a vincere è stato invece “Je vous aime tres beaucoup” di Philippe Locquet, mentre per i ragazzi più grandi, della fascia Visentin, a meritare è stato “Kein leichtes spiel” di Wolfgang Groos. Interessanti anche i film scelti dalla Giura di Qualità, quest’anno presieduta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo: “Schemer” del regista olandese Hanro Smitsman, per “il rigore analitico e la sintesi formale ed espressiva attraverso i quali il film compie, con lucida distanza, il racconto di un agghiacciante romanzo di formazione di un gruppo”. “El último verano de la boyita”, della regista argentina Julia Solomonoff, “per la delicatezza e l’elegante semplicità attraverso le quali il film è riuscito ad affrontare, nella sua complessità e densità, il tema della scoperta e della consapevolezza del proprio sé, della sessualità e dell’alterità”. Tuttavia anche una menzione speciale è stata opportunamente pensata per “Keine Angst”, della tedesca Aelrun Goetteex, “per aver saputo raccontare, con sensibilità e lucidità, i sentieri e la forza esistenziali che un adolescente deve affrontare nella assenza totale di universo adulto moralmente credibile”. 5 Tutte le foto © 2011 - Aurelio Tushio Toscano


Š 2011 - Aurelio Tushio Toscano

Due chiacchiere con... il direttore generale Elisa Marchesini e il responsabile guest office Gennaro Viglione. 6


Elisa, qual è stata la sensazione più bella che hai vissuto durante il Festival? La sensazione più bella, più entusiasmante, è vedere mille ragazzi che girano tra le vie della nostra piccola cittadina tra il Multisala Verdi e il Teatro Da Ponte e che parlano di cinema, si fermano con i gli ospiti e discutono sul fare cinema e sul pensare al cinema. Cosa ti ha colpito di più dei giovani giurati? È difficile, in questi anni, trovare momenti altamente formativi, persone che facciano sentire i giovani importanti, che facciano capire loro che saranno il nostro futuro. Il Vittorio Veneto Film Festival dà la possibilità di dar loro voce, di discutere alla pari con gli adulti, con un linguaggio, quello cinematografico, che è accessibile a tutti. L’ospite più buffo? Mi ha fatto ridere Stefano Chiodaroli, ma è logico: è un comico; anche il regista Peter Schildt, è un uomo curioso, probabilmente perché davvero vicino ai giovani. Inoltre, mi si permetta di dirlo, Giuseppe Di Tommaso, che in continuazione si inventava scherzi per tutti i collaboratori del festival. Prospettive future? Lavorare per organizzare un festival è laborioso, ancor più se è una manifestazione che coinvolge i bambini e i ragazzi. Ogni persona deve assumersi un ruolo molto complesso nel far si che tutto sia davvero pianificato in modo perfetto. Ci sono attenzioni su di noi, ci sono alte aspettative ora e quindi il futuro del Festival dipenderà da quanto sapremo lavorare in sinergia con tutti quegli enti pubblici e privati che lo hanno fino ad ora promosso. Un sogno per il Film Festival. Come ho sempre detto, il mio sogno è quello che il Festival divenga il più importante punto di riferimento per il Cinema per Ragazzi a livello mondiale. Il mio personale ringraziamento va a chi fino ad ora ha creduto nel progetto è si è reso partecipe di questa grande avventura: direttore artistico, Fulvio Wetzl, presidente onorario, Armando Traverso, responsabile organizzazione scuole, Carla De Luca, responsabile ricerca filmica e rapporti estero, Annalisa Lovat, responsabile doppiaggio, Mario Ballotta, responsabile ufficio, Francesca Posocco, ufficio stampa, Zina Aceto, amministrazione, Nicola Salvador, media educator, Daniele Ma-

nente, progetto grafico, Mauro De Toffol, Beatrice Cordella, Luca Zampolli di unoallaterza, i doppiatori: Francesca De Martin, Luca Zanchetta, Marta Canzian, Paolo Zardetto, Sandra De Pollo, i conduttori sala: Chiara Cavallaro, Francesca Cavallaro, Nicla Simonetto, Chiara Bullo Valentina Abussi, i traduttori: Chiara Osellame, Giovanni Doni, Riccardo Babetto, il responsabile tecnico-operativo: Beatrice Missiaia, coordinatore logistica e autisti, Luca Bet, Stefano Principe, Davide Duso. C’è chi poi ha dato dato davvero una “forte mano”: Andrea Maroelli, Giorgio Collodet, la Tenda TV con Alessio De Nardi e Francesca Astori, Moreno (il tecnico comunale responsabile del Teatro Da Ponte), Giusy Calandra, Monica Pavan, Tina Bortolot e Barbara Carrer. Una riconoscenza particolare a chi davvero ha fatto grande la II edizione di questo festival, che per me è divenuto, al di là del festival, il mio miglior amico, il responsabile guest office (ma che ha fatto davvero il factotum) Gennaro Viglione. Ciao Gennaro, qual è il ruolo del responsabile guest office? Quello di contattare tutti gli ospiti e concordare con loro la partecipazione al Festival. Quali sono le difficoltà principali nell’organizzare un festival di questo tipo? Coordinare tutto e fare in modo che i 1000 giurati e il pubblico non notino alcuna imperfezione organizzativa. Qual è, secondo te, il momento più delicato? Sicuramente l’arrivo degli ospiti: in quel momento termina il rapporto telefonico e deve iniziare quello empatico. Dicci l’attimo in cui stavi per entrare nel panico. Il giorno prima dell’inizio del VVFilmF: mi ero reso conto che il momento era arrivato! Giorgio Pasotti è bello come in foto? Molto... ma non spetta a me dirlo! So per certo che la sua presenza è stata molto apprezzata. Ricky Tognazzi? Un uomo davvero affascinante. Simona Izzo da vicino? Simona già avevo avuto modo di conoscerla nei mesi scorsi. Ricordo che sono rimasto senza parole. L’ospite più simpatico? Sono stati due: Stefano Chiodaroli e Francesco Linguiti. Quello “così così”? Non saprei. Con molti di loro ho anche un rapporto di amicizia. Cosa desideri per il prossimo Vittorio Veneto Film Festival? Lo stesso successo di critica e di pubblico di questa seconda edizione. 7


© 2011 - Aurelio Tushio Toscano

Da Roma per fare i giurati. Tra gli ospiti delle scuole, oltre agli istituti superiori limitrofi, ci sono anche i ragazzi del Liceo Newton di Roma. Sono arrivati da lontano per immergersi nell’atmosfera del Vittorio Veneto Film Festival. Perché? “Mi piace molto il mondo del cinema, e vorrei recitare”, dice Francesco, 14 anni. Il sogno di diventare attori è diffuso, tra i ragazzi e le ragazze che sono qui. Solo una vorrebbe fare la fotografa, ma non disdegna nemmeno la carriera cinematografica. Hanno 14, massimo 15 anni, e le idee chiarissime sul proprio futuro. È la prima volta che partecipano a un festival del genere, e pare che le loro aspettative siano state soddisfatte. Il più simpatico tra i VIP? Di sicuro Giorgio Pasotti, dicono le ragazze (e non solo certo per la simpatia, specificano alcune), mentre tra i ragazzi ha riscosso successo l’attore-comico Stefano Chiodaroli.

Gli insegnanti: il VVFF ha il merito di far pensare col cinema. Non sono i protagonisti in primo piano del festival, ma sono coloro che permettono ai ragazzi di parteciparvi, è d’obbligo dunque chiedere anche a loro un parere sulla manifestazione. Di chi parliamo? Dei professori che hanno fatto da accompagnatori agli oltre 800 giovani giurati. Gli aggettivi si sprecano: “un’ottima opportunità”, “un’esperienza incredibile, esaltante”. La voce degli accompagnatori ribadisce dunque il valore della rassegna dal punto di vista formativo: il VV Film Festival consente di approfondire un linguaggio, quello cinematografico, a cui raramente sono introdotti i ragazzi e di approcciarsi a degli strumenti di comunicazione diversi da quelli di norma offerti dalla televisione, a cui sono sicuramente più avvezzi. Anche la scelta dei film è stata ben accolta dai professori: pellicole ricercate, in cui non ci si imbatte per caso entrando in uno dei tanti multisala, col merito di “far pensare col cinema, che non è solo intrattenimento e divertimento”. Infine, non si trattengono dall’esprimere la soddisfazione personale per aver avuto essi stessi la fortuna di partecipare, a testimonianza della grande forza del cinema, capace di raggiungere tutti. tanto i ragazzi quanto gli adulti, e di lasciarli dopo tre giorni con qualche cosa in più. 8


© 2011 - Andrea Maroelli

L’autista: nessun ospite stravagante, tutti molto gentili. “Sono stati tutti molto gentili e cortesi”: questo è il responso di uno degli autisti ufficiali del festival, che in pochi attimi di viaggio è riuscito a capire gli ospiti che stava trasportando, con qualche parola, un sorriso, uno sguardo. Nessuno è stato particolarmente stravagante, nessuno lo ha colpito in modo particolare, se non la gentilezza di tutti coloro che sono saliti sulla sua auto. Anche se riesce a stilare una lista dei più simpatici: Armando Traverso, Francesco Liguiti e, infine, Fabrizio Barraco .

Per gli ospiti solo simpatia, sorriso e gentilezza. Qualche domanda alle ragazze che fanno accoglienza, mentre aspettiamo gli ospiti tanto attesi. Ciao Katiuscia, dicci tre caratteristiche di chi deve fare accoglienza. “Simpatia, sorriso, gentilezza”. Bisogna essere belle per fare l’hostess? “No assolutamente.” Come te la cavi con l’inglese? “Benissimo.” E con il russo? “Non capisco niente.” Qual è un aspetto positivo del tuo lavoro? “Si sta sempre a contatto con le persone.” E uno negativo? “A fine serata i piedi sono distrutti e le gambe ti fanno male.” L’anno prossimo sarai presente al VVFF? “Certo che sarò presente, abbiamo già iniziato ad organizzarlo.”

Primo piano

sui protagonisti e sugli altri personaggi

del Festival DI CLAUDIA BACCICHET E LUCKY DALENA

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MAGGIO

Sab 7 REBELLIONS (Reggae) Sab 14 Garage studio presenta: MARY GOES TO VIETNAM (garage) Sab 21 Atracoustic presenta: THE CHARLESTONES (Indie-pop) Sab 28 ROOTS FAMILY (reggae)

Giov 2 HATE BOSS (elettropop) Sab 4 THE JACKIE-O'S FARM (indie-pop) Sab 11 MOMBU (psyco-sound) Dom 12 SPAZIO CRICIUMA BANDS Sab 18 c/o Victoria Campus: V-GAMES Sab 25 Atracoustic presenta: STAYER (Indie/post-punk)

GIUGNO

Presso gli impianti sportivi di atletica a Vittorio Veneto, Piazzale Consolini Aperto tutti i giorni dalle 17.00 alle 24.00 Venerdi e Sabato dalle 17.00 alle 2.00 Venerdi, Sabato e Domenica “Happy Spritz”, dalle 19.00 alle 20.00 I concerti avranno inizio alle ore 22.00


Susanna Nicchiarelli la giovane regista emergente di “Cosmonauta” DI LUCKY DALENA

Semplicità: è questo a cui si pensa quando si vede Susanna Nicchiarelli. Arrivata al Teatro, indossava un vestitino blu, dei leggings e un paio di stivali, niente tacco e niente trucco. Mi sono avvicinata per farle qualche domanda: è stato come parlare a una compagna di scuola, non a una delle promesse del cinema italiano. 36 anni, laureata in filosofia, la Nicchiarelli ha visto il successo con il suo primo lungometraggio, Cosmonauta, che racconta il comunismo italiano al suo apice negli anni Sessanta, visto con gli occhi sognanti della giovane Luciana. Hai poco più di trent’anni, eppure Cosmonauta è un film ambientato qualche anno prima. Come mai la scelta di raccontare un’epoca che non hai vissuto? La mia generazione è quella che ha visto la caduta del Muro di Berlino (nel 1989 Susanna aveva 14 anni, ndr), ed ero divertita all’idea di raccontare il comunismo quando era al suo massimo: in Italia negli anni ‘60 si sentiva l’eco della corsa allo spazio, dove i successi dell’Unione Sovietica le facevano superare gli Stati Uniti. È possibile raccontare in maniera distaccata il conflitto sociale in atto a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta? Per capire la realtà dell’epoca ho fatto molte interviste e ricerche, ma mi sono resa conto che l’Italia attuale è la fonte migliore. L’emancipazione femminile è un obiettivo ancora da raggiungere, per esempio. Inoltre, il conflitto tra socialisti e comunisti del film è assimilabile all’eterna divisione della sinistra, in atto anche nei giorni nostri. È difficile per le donne entrare nel mondo del cinema come regista? Entrare nel mondo del cinema non è più difficile per le donne che per gli uomini, semplicemente sono poche le donne che ci provano, le altre sono convinte di trovare barriere e pregiudizi insormontabili. È un problema del nostro Paese: le donne faticano ad arrivare a posizioni di comando. Molto spesso sono delle figure fondamentali nello svolgimento dei progetti ma non riescono ad imporsi abbastanza perché questo ruolo venga loro riconosciuto. Ora che hai sperimentato, dopo molti corti, il lungometraggio, pensi di continuare per questa strada? Certo, anzi, non vedo l’ora. Con il primo film impari moltissimo e non vedi l’ora di ricominciare per mettere in pratica la tua esperienza. A breve partirà il mio secondo lungometraggio: una storia di fantasia il cui protagonista è un telefono che chiama nel passato, quindi ci sarà una duplice ambientazione, nel 2011 e negli anni Ottanta, dove viene ripresa l’atmosfera dei film americani di quell’epoca o di film cult come Grease. Ultima cosa: impressioni sul Vittorio Film Festival. Sono qui da ieri, mi piace moltissimo. Credo che questo festival sia molto importante per avvicinare i giovani al mondo del cinema e mi è piaciuta in particolare l’atmosfera che si è creata con loro durante le proiezioni dei film. 11


L’Unità

cantata dai c

La sera del 16 e il pomeriggio del 17 marzo si sono svolti i festeggiamenti per il 150° Anniversario per l’Unità d’Italia con due concerti presso il Museo del Cenedese e il Museo della Battaglia. L’evento, organizzato dal Comune di Vittorio Veneto in collaborazione con l’Associazione MAI e l’Associazione Sintesi e Cultura, ha visto protagonisti quattro cori cittadini recentemente riconosciuti dal Ministero per i Beni e le Attività Cultrali come “Gruppi Musicali di interesse Comunale”: Corale Femminile Vittoriese, Coro Alpino Col di Lana, Coro Vittorio Veneto e Coro A.N.A. Vittorio Veneto. Abbiamo raccolto qualche impressione tra i protagonisti. Michele (Coro Col di Lana) “Festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia senza essere retorici è stato molto difficile. Speriamo che il lavoro di selezione e ricerca storica dei brani eseguiti nel meraviglioso contesto del Museo del Cenedese sia servito a riportare l’attenzione sul vero senso dell’evento: ricordare chi ha saputo creare un senso di forte unità pur nel rispetto delle identità locali. È nostro compito, ora, cercare di riportare a nuova vita l’ideale di Patria comune e il senso autentico di appartenenza alla Nazione come strumento di aiuto reciproco fra popoli e culture diverse che animano il nostro Paese”.

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à d’Italia

cori cittadini

Elena (Corale Femminile Vittoriese) “Ritrovarsi a festeggiare un avvenimento della nostra storia così importante assieme a degli amici è stato semplicemente magico, anche grazie all’atmosfera della location. È stato come far rivivere la storia. Cori e pubblico erano tutti racchiusi in uno stesso abbraccio. L’Italia unita. L’entusiasmo delle coriste si respirava e mi ha dato gran soddisfazione quando mi hanno confermato che “è stata proprio una bella serata”. In fine, l’aver cantato l’Inno Nazionale tutti insieme (cori e pubblico) con il tricolore che sventola è stato davvero emozionante”. Marco (Coro Col di Lana) “È stato coinvolgente. Cantare della Storia d’Italia, di sentimenti patriottici, risorgimentali, ricchi di continui riferimenti alla libertà, alla coesione, all’ideale di Nazione Unica e Unita è stato emozionante. Soprattutto anche a causa del momento storico politico attuale in cui si è addirittura snobbato un anniversario che ci doveva unire maggiormente. Infine cantare l’Inno d’Italia a conclusione, con relativo bis dovuto, insieme al pubblico, tutti in piedi è stato da pelle d’oca! Per chi porta il Cappello d’Alpino in testa, in primis, il passato deve essere sempre ben presente. Bella la scelta dei luoghi (Musei del Cenedese e Battaglia) che a ha permesso di unire idealmente nella festa le due antiche sedi dei comuni di Ceneda e Serravalle”. 13


Convegno di Presentazione

dell’Anno Europeo del Volontariato

Il convegno dal titolo “Sussidiarietà e Volontariato in Italia e in Europa: Valori, Esperienze e Strumenti a confronto”, con lo slogan “Volontari! Facciamo la differenza!” si è svolto nei giorni 31 Marzo e 1° Aprile nella cornice dell’Isola di San Servolo a Venezia. Nella giornata del 31 Marzo, chiusa al pubblico, si sono svolte delle discussioni all’interno di 5 gruppi di lavoro, sui temi del convegno. I risultati delle discussioni sono stati poi presentati alla conferenza pubblica del 1° Aprile. Al convegno sono stati presentati i progetti dell’UE per l’Anno Europeo del Volontariato, ci sono state delle relazioni sulla condizione del Volontariato in altri paesi europei come la Germania, la Gran Bretagna, il Portogallo e la Slovenia, che hanno sottolineato l’importanza del Volontariato come sostegno al Welfare State. Tra gli interventi significativi quello di Paolo Di Caro, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale Giovani, che ha sottolineato un grave deficit nel numero di giovani europei interessati a fare del Volontariato. Lo stesso Di Caro ha poi presentato brevemente un progetto che vuole, attraverso un Bus che girerà per i piccoli-medi centri urbani d’Italia, presentare le opportunità offerte ai giovani dal Servizio Civile Nazionale e Internazionale. In tale occasione il Forum Giovani dell’ULSS7 ha partecipato all’evento avendo in quel caso la possibilità di incontrare la Regione e presentare informalmente gli sviluppi dei suoi progetti. 14


Che importanza rivestono oggi i giovani nel volontariato? Dovrebbero essere più coinvolti perché l’importanza dei giovani è quella di dare continuità temporale al lavoro delle associazioni. Potrebbe inoltre offrire idee nuove e nuovi impulsi. È difficile per la maggior parte dei giovani cercare di entrare in un’associazione. Il primo passo lo dovrebbero fare le stesse associazioni. L’intento del forum è anche quello di trovare gli strumenti giusti per coinvolgere i giovani.

zione. Quello che però mi ha più colpito è stato l’appello da parte dei volontari al ministro Sacconi su quanto avviene a Lampedusa. È stato chiesto di affrontare il tema con un’attenzione sociale maggiore e non parlando solo di respingere i rifugiati. Quale credi possa essere la strada più praticabile per coinvolgere i giovani in attività di carattere sociale? È necessario creare una cultura sociale giovanile rendendo attraente il collaborare nel sociale. Il forum si sta muovendo contattando i giovani già impegnati nel sociale cercando di rafforzare questa base per poi coinvolgere altri gruppi. In tal senso il forum si è mosso verso i gruppi giovanili formali e informali per presentarsi e conoscere tutte le realtà del territorio con l’intento di creare una rete cooperativa. Ci sono due principali iniziative collegate. Incontrando i gruppi cerchiamo di sondare le disponibilità degli stessi per la creazione di un evento che possa coinvolgere i giovani del territorio. Un altro progetto è legato all’hospice che verrà costruito presto a Vittorio Veneto. L’intento è far conoscere la struttura ai giovani cercando di spingere i gruppi a raccogliere fotografie sul tema della vita e spingendoli a donare un libro che sappia comunicare qualcosa alle persone all’interno della struttura. Come possono fare eventuali gruppi che non avete mappato ad entrare in contatto con il Forum? È attiva una casella email forum7@live.it e inoltre la nostra pagina facebook dove potete seguire tutti i gli aggiornamenti delle nostre attività. Le nostre riunioni sono aperte al pubblico e siamo disposti ad incontrare qualsiasi tipo di gruppo: formale, informale, politico, apolitico, religioso o a confessionale. Tutti sono i benvenuti.

Quanti altri giovani erano presenti all’incontro? I giovani non erano molto rappresentati benché all’interno del convegno vi fosse un gruppo di lavoro che si è occupato di parlare dei giovani nel mondo del volontariato. Il gruppo di lavoro ha affrontato il tema del nostro coinvolgimento attivo ma se non questo gruppo specifico gli altri gruppi di lavoro non hanno mai affrontato l’argomento “giovani e volontariato”. La tematica dovrebbe essere stato un tema trasversale ai vari gruppi di lavoro. Quali tra i temi trattati quelli di maggiore interesse? È stato approfondito il rapporto tra economia e volontariato, un tema interessante che spesso non viene affrontato con la dovuta atten-

Giovani e Volontariato Due parole con il presidente del Forum Giovani dell’ULSS7 Giovanni Dantomio DI ANDREA CONDOTTA

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L’Hospice Antica Fonte DI CHIARA SACCHET PARLARE, O SCRIVERE, DI MALATTIA CREA SEMPRE UN CERTO DISAGIO, EVOCA NELLA MENTE DI CIASCUNO VISSUTI DOLOROSI, LEGATI ALL’INELUTTABILITÀ DEL NOSTRO PICCOLO DESTINO O DI CHI CI È CARO. ACCADE IN PARTICOLARE PER QUELLE PATOLOGIE CHE RISULTANO IRREVERSIBILI, PER LA CUI CURA NON RIMANGONO CHE MISURE PALLIATIVE.TALI MISURE NON POSSONO INVERTIRE IL CORSO DELLA MALATTIA STESSA, MA POSSONO MODIFICARE SIGNIFICATIVAMENTE LA QUALITÀ DELLA VITA DEL MALATO.

Per affrontare concretamente il problema della cura delle malattie oncologiche, e per offrire un luogo che abbia tutti i vantaggi di una struttura ospedaliera, ma che conservi l’abitabilità, nel senso più personale del termine, di una casa, l’ULSS7 ha progettato a Vittorio Veneto la costruzione di un hospice. Hospice è una struttura residenziale che offre cure di tipo ospedaliero a pazienti oncologici, con la garanzia però di essere uno spazio libero, aperto anche a familiari e amici, con spazi ampi e personali, con la possibilità di ricreare intorno a sé il proprio “nucleo di vita”, alleggerendo la famiglia dalle difficoltà che garantire cure costanti comporta. L’Hospice sarà realizzato

a Vittorio Veneto, accanto all’ospedale, su un’area di circa 7.000 mq donata dall’Amministrazione Comunale: il fabbricato, immerso in un grande parco, si estenderà su una superficie di 1891 mq e si articolerà su un unico piano. Casa Antica Fonte ospiterà, sulla base degli standard regionali relativi al numero dei pazienti oncologici, dieci ampie stanze che accoglieranno i malati assieme ad un eventuale familiare o amico. Ogni stanza si affaccerà sul giardino e sarà dotata di tutti i comfort necessari a rendere la permanenza più serena possibile. All’interno dell’Hospice troveranno posto, oltre alle stanze di degenza, anche aree dedicate alle attività della vita quoti16

diana, locali per l’incontro con le associazioni di volontariato, un ampio spazio per riunioni e convegni e un piccolo luogo di culto. Su richiesta dell’ULSS, il Forum Giovani ULSS7 sta parlando a tutte le realtà giovanili del territorio del progetto, affinché possano contribuire attivamente alla realizzazione di uno spazio condiviso all’interno dello stesso. Sembra non esserci nulla di più opposto della sana spensieratezza dell’adolescenza alla malattia e al dolore, della libertà dell’avere tutta la vita davanti alla scarsa mobilità cui la condizione di degenza, in ospedale o a casa, condiziona. Eppure, un simile luogo vorrebbe essere la dimostrazione del contrario.



Giornata Internazionale della Famiglia 2011 Sabato 7 maggio Dalle ore 10: convegno apertura lavori Giornata Internazionale della Famiglia. Treviso

Sabato 14 maggio Dalle ore 20.00: rappresentazione teatrale “Il filo di Arianna” Sala parrocchiale di Spresiano

Domenica 8 maggio Dalle ore 9.00 alle ore 18.00: Mercatino dei ragazzi Via XX Settembre a Conegliano Veneto

Domenica 15 maggio Dalle ore 9.30 alle ore 18.00: “Camminata per le famiglie” con partenza e arrivo da Casa Fenderl a Vittorio Veneto

Giovedì 12 maggio Dalle ore 20.00: convegno “Rapporto Famiglia, Scuola e Ragazzi” “Don Ernesto Bordignon” Castelfranco Veneto

Giovedì 19 maggio Dalle ore 20.00: convegno “Reti di Famiglie” Salgareda Domenica 22 maggio Dalle ore 14.00 alle ore 18.00: “Camminata per le famiglie”, due percorsi con partenza e arrivo dall’Oasi di Cervara (Quinto di Treviso)

Venerdì 13 maggio Dalle ore 20.30: convegno “La fatica di essere famiglia oggi” Sala parrocchiale di Spresiano

Domenica 29 maggio Dalle ore 11.00: Santa Messa e festa interculturale Parrocchia a Treviso

Per ulteriori dettagli: Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Treviso – 0422 320191 18


Camminata per le famiglie Vittorio Veneto, 15 maggio 2011 PROGRAMMA

CAMMINATA

PRANZO

09,30 incontro presso Area Fenderl di Vittorio Veneto 10,00 Partenza della camminata per i due percorsi 13,00 Pranzo. Nel pranzo sarà incluso due bicchieri di vino biologico per trasmettere un messaggio di moderazione. Intrattenimenti, Giochi di gruppo. 15,00 per chi desidera proiezione del Progetto in Perù a cura dell’Associazione Mato Grosso. 18,00 Fine giornata

Ci saranno due percorsi per la camminata: un PERCORSO IMPEGNATIVO e un PERCORSO FACILE (entrambi di circa un’ora e mezza). Il percorso impegnativo permetterà di arrivare con gli stessi tempi in luoghi non per tutti accessibili (Monte Altare) e sarà seguito da un gruppo SCOUT di Vittorio. Mentre per il percorso facile ci sarà l’accompagnamento verso la scoperta della natura del bosco con le PICCOLE GUIDE del LABSCUOLAVOL.

Pranzo curato dalle Famiglie Rurali, Ass. Latino Americano e Slow Food (Risotto, porchetta, formaggio e verdure). Durante il pranzo ci saranno degli interventi brevi delle associazioni che aiuteranno le famiglie ad approcciarsi al mondo del volontariato. Tutti i proventi saranno destinati a sostenere l’associazione Mato Grosso nella Missione in Perù.

Il progetto rientra in una serie di eventi organizzati dal Laboratorio Politiche Familiari del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato della provincia di Treviso in occasione della giornata Internazionale della Famiglia. 19


CORO GIOVANI V.V.

photo: Aurelio Tushio Toscano ©

... canta con noi!

chi siamo

Un coro polifonico composto da ragazzi e ragazze di varie età (dai 15 ai 40 anni) provenienti dall’area Vittorio Veneto-Conegliano.

obiettivi

Vuole essere innanzitutto un momento di aggregazione tra più persone che amano cantare. L’obiettivo principale, però, è creare un coro in grado di esibirsi in svariati contesti e dare un valore aggiunto alla nostra città.

repertorio

Spazia dal classico al moderno includendo anche brani riarrangiati di musica leggera.

direttore: Mariagrazia Marcon. luogo e orario delle prove:

sede dell’Associazione Culturale MAI via Battisti n. 8, Vittorio Veneto ogni sabato dalle ore 14.00 alle 15.30.

per chi vuole partecipare:

info@maivittorioveneto.it - 347 3867988 - 347 2281692


Sei una band o un cantante emergente?

Contatta MRG! “MRG” è un format radiofonico gratuito che nasce nell’estate 2008 da un’idea di Enrico Della Coletta-Rapido Production con l’intenzione di dare voce alla musica emergente. In un panorama musicale dove la musica pare ormai tutta omologata, questo progetto scopre le migliori produzioni da tutta Italia. “Noi crediamo in loro – dice l’ideatore e conduttore Enrico – e abbiamo deciso di proporre un appuntamento radiofonico che li renda protagonisti e che li possa far conoscere a più persone possibili. Ogni settimana, in soli venti minuti, si dà spazio a tre artisti e tre relativi brani. Ognuno può dar voce alla propria musica originale inviando un cd audio o mp3, allegando una breve biografia, al nostro indirizzo di posta.” Il format radiofonico è trasmesso da Top Radio (ogni mercoledì dalle 21.25), Erreci Radio e un circuito di Web Radio presente in tutta Italia. Dopo oltre due anni di trasmissioni, MRG è riuscito a stipulare numerosi accordi e collaborazioni con enti di promozione e case discografiche. Per questo, oltre a promuovere gli artisti dell’area trevigiana, MRG è diventato anche un punto di riferimento per molte band e artisti del territorio italiano ed anche estero. Tutti i dettagli e informazioni sul mondo di Rapido Production sono reperibili nel sito ufficiale www.rapidoproduction.it

MRG Official mail: mrg@rapidoproduction.it

Official site: www.rapidoproduction.it Official My Space: www.myspace.com/rapido2007

Official You Tube: www.youtube.com/mrgrapidoproduction Official Facebook group: “MRG: Musica Emergente d’Italia protagonista in radio!”

MRG Rapido Production c/o Enrico Della Coletta Via Soldera, 8 - 31029 Vittorio Veneto TV)

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Sconosciuti e imperfetti L’ultimo lavoro di Gerardo Pozzi A CURA DI ALBERTO CANTONE QUANTO SIA VIVA LA CANZONE D’AUTORE, A DISPETTO DI CHI VORREBBE COSTRINGERLA ENTRO IL MAUSOLEO DEL “GIÀ SCRITTO” E DEL “GIÀ DETTO” DAI POCHI GRANDI E PERDUTI IMMORTALI, E DI QUANTO ANCORA UNA VOLTA UN TERRITORIO DI FRONTIERA COME LA PROVINCIA DI TREVISO ABBIA DA DARE, LO DIMOSTRA “SCONOSCIUTI E IMPERFETTI”, CD DI ESORDIO DEL VITTORIESE GERARDO POZZI.

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Già poeta e musicista, batterista di valore (tra le altre spicca la sua collaborazione con Giorgio Conte), Gerardo Pozzi pubblica un album davvero straordinario dove la sagacia dei testi e invenzioni musicali assolutamente originali, dirette da Gerardo e da un inesauribile Sandro Gentile nella veste di polistrumentista – percussionista – fonico e co-arrangiatore, ci regalano dodici canzoni non facili da ascoltare, poiché nulla concedono al “gusto comune”, alla facile presa del “brano radiofonico”, ma che altrettanto difficile è smettere di ascoltare, una volta che essi sono entrati nella mente e nel cuore, attraversando territori purtroppo raramente esplorati – di questi tempi di intelligenza e di profondità. Gerardo è poeta e ritrattista di figure umane e di storie difficili da dimenticare: i tratti che le caratterizzano sono l’empatia dell’autore, la profondità dello sguardo, la “pietas” verso gli eroi sconosciuti e imperfetti messi al margine dalla vita ma che della vita rappresentano le pieghe più degne di essere raccontate nei loro chiaroscuri e nelle loro contraddizioni. Indignazione, domande sul senso dell’esistenza e una sensibilità lacerante, spesso in bilico sul crinale della disperazione e dell’autodenigrazione sono gli altri meravigliosi e poetici ingredienti. Graffiarsi il viso e la pelle con le proprie mani e le proprie unghie per graffiare quello che dentro di noi vive del mondo, di questo mondo con le sue ingiustizie e le sue assurdità. 22


Come ti sei scoperto cantautore? Da bambino, davanti a una pianola Bontempi scordata, di quelle a ventola. Passavo ore ed ore tenendo premuti i tasti arancioni degli accordi maggiori e quelli neri degli accordi minori. Così imparavo che quelli neri erano “tristi” e quelli arancioni “felici”. Poi l’istinto è stato subito quello di muovere le dita sui tasti bianchi e neri ascoltando quel che ne sarebbe uscito. Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali? Dai 45 giri della Biscotti Colussi e Burro Prealpi con le canzoni dello Zecchino d’oro, passando per gli Inti Illimani, i Procolarum, Battisti, i Kraftwerk e tutto ciò che passava sul giradischi. Gli autori che però più mi hanno influenzato in giovinezza sono stati: Luigi Tenco, Paolo e Giorgio Conte, De André, Rino Gaetano e l’impatto scon-

certante e meraviglioso con la poesia e la musica di Piero Ciampi. Qual è il concerto più bello che ricordi? Quello dei Sigur Ros, a Ferrara, diversi anni fa. Cosa ti manca della tua città natale (Bergamo)? Devo avere una sorta di qualche strana patologia che non mi fa sentire attaccato ai paesi, alle città da cui provengo e a quelle in cui sosto. Non sono mai l’ambiente o i ricordi a mancarmi, sono le persone che ho incontrato e con le quali ho scambiato parti di me stesso con parti di loro. Cosa non ti manca quando ti allontani dalla tua città di residenza (Vittorio Veneto)? Quel tipo di mentalità che porta ad aver paura/diffidenza verso tutto ciò che è “foresto” e di conseguenza reputarlo scadente a pri-

Tra la piccola e dolceamara favola macabra de “La piccola ribelle” e la poesia pura di “Quando amo”, il grido e l’indignazione di “Il Blues del nonno”, l’emergere in forma semiseria di un bilancio di vita in chiaroscuro in “Facevo le gare podistiche” e la geniale invenzione della “Testimonianza di un morto ammazzato per affogamento”, irresistibile pezzo di bravura con cui si chiude il disco, Gerardo ci restituisce insomma la fantasia, l’allegria, la rabbia, il lato sorprendente della vita, il volto comico delle tragedie umane e l’intelligenza dello sguardo e soprattutto una canzone d’autore del tutto nuova, originale, non deriva-

ori. Il tutto condito da una buona dose di senso di superiorità, che è alimentata dall’ignoranza verso tutto quello che esula dal proprio sacro e inviolabile metro cubico. Un saluto ai poeti. Un saluto agli attori. Un saluto ai cantanti. Un saluto a chi non sa fare niente. I poeti (che non sono quelli che scrivono le poesie, ma ben altre persone) sono angeli zoppi, profeti scalzi. Sacrificano loro stessi per portare bellezza e speranza dove c’è morte. Li saluto ogni sera e ogni mattino. Lo stesso faccio con gli attori, che emozionano interpretando noi stessi. Coi cantanti che, facendo vibrare le loro voci, ci fanno raggiungere stati emotivi sepolti da millenni. E con chi non sa fare niente, che sono poi i più fortunati, perchè hanno la possibilità di imparare a fare tutto!

tiva, personale e tagliente. Un disco difficile da togliere dal lettore, una volta inserito, così come dalla vetrina dei dischi più belli degli ultimi anni. Un’opera prima non solo promettente ma che ci regala già integra l’evidenza di un grande autore. In una parola: imperdibile. A dispetto dell’industria discografica che ancora una volta evita di accorgersene e perde l’ennesima grande occasione per tornare a dare un segno di vita e di dignità. Pazienza: Gerardo scrive e continua a scrivere le sue canzoni e il suo disco è una bella realtà, pronto per essere ascoltato con l’emozione che ci regala il talento, ogni volta che lo vediamo apparire. 23 Tutte le foto © 2011 - Franco Bonato


JABADABAD’ARTE: STEFANO CATTAI

Stefano Cattai é nato a Vittorio Veneto nel 1978. Grazie al nonno pittore vive il primo avvicinamento all’universo artistico. Se nella prima infanzia l’arte costituisce per lui un modo gratificante per esprimere se stesso e le proprie emozioni, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Venezia questa passione si professionalizza. Compie un percorso di ricerca che guarda alla civiltà occidentale-commerciale, vista e sezionata in ogni suo aspetto anche sociologico e pedagogico. Mosso da una curiosità intellettuale e di Amore per la scoperta, parte poi per gli Stati Uniti dove attraverserà città come New York e Philadelphia, poi attraversa parte della Germania dell’est sino ad arrivare a Berlino. Trova in queste esperienze nuovi spunti e nuove vie per la sua crescita professionale e artistica. Tuttora continua la sua ricerca e collaborazione con artisti contemporanei, arricchendo il suo bagaglio artistico. www.arte-e-design-stefano-cattai.blogspot.com Di cosa di occupi nella vita? Faccio il progettista Cad nell’ambito dell’architettura. Di sola Arte non riesco a vivere ma solo con l’Arte riesco a vivere veramente. Di che colore è il mondo maschile? E quello femminile? Il mondo maschile è di colore Blu profondo e quello femminile per me è indiscutibilmente Rosso! Come vedi la relazione uomo-donna oggi? Sono complementari se si trova la persona che stimola e fa crescere. Bisogna essere curiosi e scoprire l’altro sesso in maniera da valorizzarne l’individuo prima della coppia. Cosa pensi dell’emancipazione femminile? La donna si è veramente emancipata? La donna ha ottenuto l’emancipazione, ma non

credo abbia sempre la possibilità di beneficiarne se lavora o vive in un contesto dall’ideologia maschilista. Vedi politica e il mondo del lavoro. Che funzione ha l’artista nel nostro tempo? L’Artista deve portare emozioni, essere una finestra emozionale per divertire la mente dello spettatore. C’è ancora spazio per i giovani? Lo spazio più importante da coltivare è quello mentale, il resto si apre con la voglia di essere presenti in quest’epoca troppo ricca di cose superflue. L’individuo ha difficoltà a trovare la sicurezza di buttarsi e prendersi lo spazio che merita. I giovani hanno ancora idee da proporre? Oggi come mai le nuove generazioni hanno un’infinità di stimoli per proporre idee in tutti i campi, non solo nell’Arte. Non tutti sanno esprimerle, non tutti possono farlo, dipende dal luogo nel mondo in cui vivi. Ma nei luoghi più difficili spesso nascono le idee più forti. Un saluto ai nostri giovani lettori. Un saluto a tutti raga, sperando possiate trovare nella vita quello in cui credete!

Iscritto al numero 14 del Registro Stampa del Tribunale di Treviso il 14.05.2005 Periodico Patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Vittorio Veneto Direttore responsabile: Fulvio Fioretti Editore: Karpesika Redazione: via della Chiesa, 6 - 31029 Vittorio Veneto TV Redazione operativa: via Battisti, 8 - 31029 Vittorio Veneto TV Collaboratori: Silvia Albrizio, Claudia Baccichet, Paolo Casagrande, Andrea Condotta, Federico Campo dall’Orto, Eugenia Dal Bo, Nicolò Dal Bo, Anna Lucky Dalena, Francesca Della Giustina, Piero Della Giustina, Alberto Ferri, Giosì Garro, Manuel Gentile, Margherita Leo, Andrea Maroelli, Chiara Perin, Staff Criciuma. Progetto grafico: LAB’OUR. info@jabadabadoo.it - www.jabadabadoo.it


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