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POLITICA AGRICOLA COMUNE RAGGIUNTO L’ACCORDO SULLA RIFORMA

PAC: RAGGIUNTO L’ACCORDO SULLA RIFORMA, ECCO LE NOVITÀ

Con l’accordo sulla Politica Agricola Comune (Pac) è possibile la programmazione degli investimenti nelle aziende agricole italiane. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare il compromesso sul negoziato della riforma della Pac raggiunto dal trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione) e approvato anche dal Consiglio dei Ministri agricoli, con risorse che per l’intero periodo 2021-2027 ammontano a circa 50 miliardi di euro, di cui 34 miliardi dal 2023 al 2027. Tra i punti più rilevanti il compromesso sugli eco-regimi (la percentuale sarà del 25%, al 20% nei primi due anni) che dovranno essere tradotti in misure semplici ed efficaci in termini di innovazione per consentire agli agricoltori di continuare nel percorso di sostenibilità già iniziato. Importanti anche i passi avanti sul tema della condizionalità sociale (obbligatoria a partire dal 2025, facoltativa fin da subito, dal 2023) e dei diritti dei lavoratori sostenuto dalla Coldiretti che chiede di garantire adeguatamente i redditi degli agricoltori, premiare comportamenti virtuosi in coerenza anche con il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, di affrontare i danni provocati dai cambiamenti climatici, favorire il ritorno alla terra in atto nelle giovani generazioni e premiare gli agricoltori che impiegano più manodopera nel rispetto dei diritti dei lavoratori e dei requisiti sociali in tutta Europa. L’intesa prevede una convergenza interna dei titoli aziendali minima dell’85% entro il 2026, mentre l’aiuto accoppiato sarà del 13% massimo, più 2% per la proteiche (senza per queste ultime la necessità di dimostrare la difficoltà del settore). Previsto anche un aiuto minimo obbligatorio del 3% nel primo pilastro per i giovani e una redistribuzione minima obbligatoria dei pagamenti diretti del 10% per i piccoli agricoltori. Ancora, il capping sarà volontario, con deduzione dei costi della manodopera, anche familiare. Almeno il 35% del secondo pilastro dovrà essere dedicato a impegni agroambientali ed è stata prevista una riserva di crisi annuale di 450 milioni di euro (resta però da chiarire se finanziata con bilancio Pac o con fondi derivanti dai margini di bilancio generale dell’Ue). Contemplata pure la possibilità di prelevare fino al 3% dell’enveloppe del primo pilastro da dedicare a misure di gestione del rischio nel secondo pilastro. Le organizzazioni interprofessionali per i prodotti Dop e Igp potranno formulare raccomandazioni sui prezzi, pur senza determinare la fissazione dei prezzi finali. Sull’olio d’oliva il sostegno Ue dovrà essere limitato al 30% della produzione commercializzata nel 2023 e 2024, per scendere al 15% nel 2025 e 10% nel 2026 (il limite attuale è al 5%). Infine, è stata firmata una dichiarazione che pone, in maniera pur blanda, il tema della reciprocità del rispetto degli standard Ue (ambientali e residui pesticidi) per i prodotti importati dai paesi terzi. L’accordo ha incassato anche il via libera del Consiglio dei Ministri dell’agricoltura e ora è atteso al vaglio del Parlamento Europeo (prima in Comagri e poi dalla Plenaria) e infine dal Consiglio dell’Unione europea. Gli Stati membri avranno quindi tempo fino al 31 dicembre 2021 per presentare i loro progetti di piani strategici nazionali all’approvazione della Commissione, che dovrà valutarli e approvarli entro sei mesi, per entrare in vigore all’inizio del 2023. Ma la riforma della Politica agricola comune potrà portare risultati tangibili solo si terrà nel debito conto l’impatto delle misure previste nella nuova Politica agricola rispetto alle azioni previste dalle Strategie europee della Farm to Fork e della Biodiversità: un’eventuale proposta di allineare la Pac con il Green Deal dovrà evitare di rendere i prossimi anni incerti sul piano normativo e di dare valore giuridico ad obiettivi che ad oggi non sono cogenti. In questo senso Coldiretti continua a sostenere l’assoluta necessità che la Commissione fornisca uno studio di impatto cumulativo prima di avanzare proposte legislative ulteriori e che si compiano scelte coraggiose in termini di trasparenza per il consumatore, estendendo a tutti i prodotti l’obbligo dell’indicazione del paese d’origine e respingendo sistemi di etichettatura nutrizionali fuorvianti come il Nutriscore. Tra le molte questioni ancora aperte sul resto del pacchetto di riforma della Pac, si auspica un atteggiamento coraggioso su alcuni elementi chiave, in primis il dibattito relativo alle restrizioni alle importazioni: sarebbe importante che nella riforma della Pac fosse riconosciuto il principio della reciprocità degli standard, vietando l’ingresso nell’Unione di prodotti che non rispettino gli standard intesi come criteri di produzione Ue come pure i limiti di tolleranza per i pesticidi presenti sui prodotti importati.

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SCATTANO I PAGAMENTI ALLE AZIENDE AGRICOLE DEGLI ANTICIPI PAC PER IL 2021

STOP UE ALLE GABBIE, MA CON SOSTEGNI DELLA PAC E MENO VINCOLI NORMATIVI

Scattano i pagamenti alle aziende agricole degli anticipi Pac per il 2021. Il Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha firmato il decreto che dà il via libera all’erogazione dei fondi che ammonta al 70% dell’importo richiesto, se superiore alla cifra di 900 euro. I pagamenti saranno effettuati da Agea e dagli organismi pagatori regionali entro il 31 luglio 2021. L’erogazione anticipata non comporta oneri per gli agricoltori, in quanto i relativi interessi calcolati a tassi di mercato, sono compensati da una sovvenzione di pari importo che costituisce aiuto di Stato autorizzato dalla Commissione europea. Sono esclusi dall’anticipazione gli importi relativi al regime del pagamento per i giovani agricoltori di cui al capo titolo III, capo 5, del Reg. (UE) n. 1307/2013 e alle misure del sostegno accoppiato di cui al titolo IV del Reg. (UE) n. 1307/2013, sono altresì escluse dalla base di calcolo le superfici dichiarate a pascolo in domanda unica. Le domande per ricevere l’anticipo andavano inoltrate entro il termine di presentazione delle domande uniche per i pagamenti diretti della Pac, che dal 15 giugno era stata spostata in extremis al 25 giugno. La domanda per i pagamenti diretti può essere presentata fino al 20 luglio 2021 con una penalizzazione dell’1% dell’importo per ogni giorno lavorativo di ritardo.

Rafforzare gli impegni per il benessere animale e arrivare all’eliminazione delle gabbie entro il 2027. Nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione che chiede alla Commissione europea di avviare un processo di transizione negli allevamenti europei, con l’obiettivo di eliminare gradualmente l’uso delle gabbie, valutando la possibilità di completare tale transizione entro il 2027. Per l’Europarlamento, il processo dovrà essere sostenuto economicamente nell’ambito della nuova Pac, con particolare riferimento allo Sviluppo rurale, ma anche del “Green Deal Europeo” e della Strategia “Farm to Fork”, al fine di supportare efficacemente gli sforzi degli allevatori europei in quest’azione che punta a perseguire una maggiore intensità di benessere animale. Non c’è comunque una demonizzazione delle gabbie, poiché nella stessa risoluzione il Parlamento europeo invita a riconoscere che “in taluni casi, una qualche forma di gabbia per la stabulazione comporta maggiori benefici piuttosto che effetti negativi in termini di benessere dell’animale interessato; che in ogni caso le gabbie devono essere proporzionate alle dimensioni dell’animale allevato e all’obiettivo da perseguire”.

COMITATO DI COORDINAMENTO PER LA DIFESA FITOSANITARIA INTEGRATA DELLE COLTURE DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA MONITORAGGI FLAVESCENZA DORATA DELLA VITE AL VIA GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Sono ormai 23 gli anni di presenza massiccia della Flavescenza dorata nella provincia di Alessandria. La Flavescenza è una fitoplasmosi che viene trasmessa da viti infette a viti sane da un vettore, l’insetto cicadellide Scaphoideus titanus, originario del continente Nord Americano che negli anni ’50 si è diffuso in Francia e quindi in Italia, ove è comparso per la prima volta in Veneto. Dalla fine degli anni ’90 è presente anche in Piemonte: dai territori vitati del Tortonese in Provincia di Alessandria si è poi insediata in tutta la Regione. La trasmissione della malattia avviene mediante la suzione della linfa da parte dell’insetto sulle piante infette; il micoplasma si insedia nelle ghiandole salivarie dell’insetto; nel momento in cui l’insetto, che conserva nel proprio organismo il fitoplasma, si sposta per cibarsi di linfa su piante sane, inietta con la saliva anche l’agente della Flavescenza dorata, infettando una nuova pianta. A causa di questa malattia, la stragrande maggioranza delle le piante colpite disseca e muore. La valutazione dei danni non si deve limitare alla mancata produzione delle uve di alta qualità come quelle che vengono prodotte nei diversi areali vitati alessandrini, ma anche al patrimonio viticolo che qui da noi è simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica. Ma no solo: la ricerca della sostenibilità economica e ambientale che tutti i produttori alessandrini stanno ricercando, viene ad essere seriamente compromessa. Questo è dovuto al fatto che la difesa della vite dalla Flavescenza dorata è di tipo indiretto: infatti, questa fitoplasmosi non è curabile. L’unico modo di difendere la vite è il controllo dell’insetto vettore con interventi mirati. Per questo motivo in Italia dal 2000 è in vigore un decreto di Lotta obbligatoria che annualmente viene aggiornato dal Settore Fitosanitario Regionale che ha recentemente confermato le modalità in vigore da alcuni anni, fissando in almeno due gli interventi a difesa della vite, uno contro le forme giovanili ed uno contro le forme adulte dell’insetto. Per ottemperare agli obblighi del decreto di lotta è di basilare importanza il monitoraggio delle popolazioni dell’insetto nei vigneti. Il Comitato di coordinamento per la difesa fitosanitaria integrata delle colture della Provincia di Alessandria, grazie all’indispensabile contributo finanziario della Camera di Commercio di Alessandria da alcuni anni sta monitorando la diffusione sul nostro territorio dello Scaphoideus titanus. L’insetto ha incominciato a fuoriuscire dalle uova svernanti verso la terza decade del mese di maggio. Compie 5 mute prima di diventare insetto adulto. La difesa parte proprio da questi giovani: il raggiungimento della 3° età è un livello di sviluppo che comprende il maggior numero di stadi giovanili di maggiore sensibilità, per cui il primo intervento di deve effettuare a partire da questa fase, nel rispetto della fine dell’epoca di fioritura della vite e degli insetti come le api e gli altri pronubi. I viticoltori stanno effettuando il primo intervento sulle forme giovanili. Nei prossimi giorni anche i tecnici di Coldiretti Alessandria posizioneranno nei vigneti campione trappole attrattive per la cattura degli adulti. Questi monitoraggi consentiranno la determinazione dell’epoca ideale per il secondo intervento di lotta obbligatoria, che normalmente si effettua tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Inoltre, protraendosi fino al mese di ottobre, consentiranno alla verifica della dinamica di sviluppo delle popolazioni anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto. I monitoraggi serviranno anche a verificare la necessità di un eventuale terzo intervento a difesa della vite, che, non si è reso necessario, ma i dati raccolti negli ultimi anni vedono un aumento della popolazione di Scaphoideus titanus anche oltre la vendemmia. Si tratta di situazioni che possono esporre la vite a infezioni tardive che potrebbero comportare un aumento delle infezioni in momenti in cui le operazioni colturali in vigneto si sono concluse. Con i nostri monitoraggi, grazie al lavoro dei tecnici e ai contributi della CCIAA di Alessandria e Asti la situazione viene costantemente tenuta sotto controllo.

AUTORIZZATO FEROMONE PER LA LOTTA CONTRO LA TIGNOLETTA RIGATA SULLA VITE

Il Ministero della Salute ha autorizzato il prodotto fitosanitario denominato Cryptotec, contenente le sostanze attive (Z)-11-hexadecenal e (Z)-13- octadecenal per l’impiego sulla coltura della vite per il controllo della tignola rigata, con la composizione e alle condizioni indicate nell’etichetta del formulato. I trattamenti sono consentiti dal 30 giugno al 27 ottobre 2021. Si tratta di un prodotto a base di feromoni di Lepidotteri a Catena Lineare (Sclp) per la lotta su vite contro Cryptoblabes gnidiella (Tignoletta rigata). Agisce attraverso il metodo della confusione sessuale che consiste nell’interferire con il meccanismo di comunicazione olfattiva tra il maschio e la femmina, provocando in questo modo una diminuzione degli accoppiamenti e della popolazione di Tignoletta nel campo. Cryptotec è costituito da un dispositivo ermetico di protezione in plastica contenente all’interno il diffusore con il feromone. L’applicazione dei diffusori viene eseguita manualmente, fissandoli ai fili di sostegno del vigneto. I diffusori devono essere distribuiti uniformemente a scacchiera su tutta la superficie da trattare. In generale, si raccomanda di rinforzare la densità dei diffusori ai bordi dei campi. Il prodotto è utilizzabile sia in agricoltura convenzionale che in agricoltura biologica.

Difesa fitosanitaria della vite: ok ad acequincocyl e acibenzolar-S-methyl

Il Ministero della Salute ha concesso l’autorizzazione in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria per l’impiego su vite del prodotto fitosanitario Kanemite reg. n. 14100, contenente la sostanza attiva Acequinocyl. Su vite occorre rispettare una fascia di sicurezza non trattata di 10 metri, oppure una fascia di sicurezza non trattata di 5 metri in associazione all’uso di ugelli antideriva (riduzione del 50%), oppure una combinazione di misure di mitigazione che garantiscano una riduzione della deriva del 75%. E’ un acaricida che agisce principalmente per contatto, con un particolare meccanismo di azione, nei confronti di tutte le forme mobili di acari fitofagi delle colture orticole e di Pomacee e Drupacee (Panonychus ulmi, Tetranychus urticae), con un rapido effetto abbattente e una marcata persistenza di azione. Kanemite® è inoltre selettivo sulle principali specie di acari fitoseidi in particolare è utile per la lotta agli acari fitofagi (Panonychus ulmi e Tetranychus urticae) che infestano la vite. Il periodo autorizzato dei trattamenti è: 19 maggio - 15 settembre 2021 Inoltre, il Ministero ha emanato una seconda autorizzazione in deroga del prodotto fitosanitario Bion 50 Wg reg. n. 11062, contenente la sostanza attiva Acibenzolar-S-metile. Si tratta di un attivatore delle autodifese della pianta. Acibenzolar-S-methyl non presenta un’attività diretta sul patogeno, ma attiva i meccanismi naturali di difesa delle piante aumentandone la resistenza nei confronti di numerose malattie. Su vite incrementa la resistenza della pianta alla flavescenza dorata, su tabacco a Peronospora tabacina, su nocciolo, pomodoro, pero, melo e actinidia incrementa la resistenza della pianta nei confronti delle batteriosi. Il prodotto è dotato di attività sistemica, viene assorbito velocemente dalla vegetazione e traslocato in senso acropeto e basipeto all’interno della pianta. Per il suo particolare meccanismo d’azione, acibenzolar-S-methyl deve essere distribuito prima dell’instaurarsi dell’infezione (applicazione preventiva). Le applicazioni sono fogliari. Occorre eseguire al massimo 6 interventi a partire dallo stadio di infiorescenze visibili e durante lo sviluppo vegetativo ad intervalli di 7- 10 giorni. I trattamenti sono autorizzati nel periodo 19 maggio -l 15 settembre 2021 Coldiretti esprime soddisfazione per i provvedimenti ottenuti che agiscono contro due delle principali emergenze fitosanitarie che colpiscono la vite causando rilevanti danni economici.

Ocm vino: entro il 15 novembre le domande

Entro il 15 novembre 2021 vanno presentate le domande per accedere all’aiuto comunitario per il sostegno previsto per la misura Investimenti nell’ambito dei programmi nazionali di sostegno al settore vitivinicolo (Ocm unica Regolamento Ue 1308/2013 Pns vitivinicolo-Misura Investimenti). Le istruzioni dell’Agea pubblicate il 12 luglio si riferiscono alla campagna 2021/2022. Uffici Coldiretti a disposizione per informazioni e assistenza per la compilazione delle domanda di aiuto.

Progetto di filiera Coldiretti-Novi Elah Dufour - Comune di Lu e Cuccaro Monferrato

NOCCIOLE: CONSEGNATI GLI ATTESTATI “PREMIO QUALITÀ NOVI” RACCOLTO 2020

Una pergamena che attesta di aver coltivato e raccolto un prodotto che ha fatto la differenza e che tra i tanti conferiti è stato migliore per resa e qualità.

L’idea di assegnare un “Premio Qualità” è nata in casa dell’industria dolciaria Novi-Elah- Dufour quando, oltre dieci anni fa, è stato siglato il progetto di filiera con Coldiretti.

Per il secondo anno, a causa del Coronavirus è “saltato” il tradizionale appuntamento con la Sagra della Nocciola in programma a Lu ogni secondo sabato di maggio, durante il quale venivano consegnati gli attestati legati al Premio Qualità Novi. I diplomi però, anche per il raccolto 2020, sono arrivati con grande soddisfazione puntuali nelle mani dei vincitori.

“La qualità della Tonda Gentile è assoluta, le sue caratteristiche ne fanno un prodotto di pregio apprezzato e ricercato, il nostro impegno deve essere quello di offrire l’eccellenza assoluta, dobbiamo continuare a lavorare e fare squadra in questa direzione per portare la terra monferrina ad essere conosciuta sempre di più, esattamente ciò che sta accadendo grazie all’accordo che abbiamo con Novi - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Sicuramente la provincia di Alessandria non è la prima in fatto di quantità ma in fatto di qualità fa scuola e viene presa come esempio nel mondo quando si parla di settore corilicolo e di esempi di filiera virtuosi.”.

“La pandemia ha reso tutto più complicato, ma sono sicuro che solo continuando a creare una solida alleanza tra agricoltori e aziende che trasformano si potranno affrontare e superare le difficoltà”, ha sottolineato il Cavalier Flavio Repetto, patron dell’industria dolciaria Novi-Elah-Dufour che rappresenta un esempio virtuoso di chi crede nella sostenibilità e nella di-

fesa del prodotto a filiera corta, che non ha avuto dubbi sul voler dare un riconoscimento alla passione nei confronti della Tonda Gentile Trilobata, “eccellenza delle nostre colline, prodotto invidiato al mondo e vanto del Made in Italy”.

L’impegno di Coldiretti nel sostenere la corilicoltura viene evidenziato anche dal Direttore provinciale Roberto Rampazzo, “sulla vitalità imprenditoriale della terra monferrina, ricca di iniziative, che vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici corilicole. Un territorio che manda segnali di estrema vitalità, di voglia di crescere, di saper guardare al futuro con fiducia e determinazione, che non si è mai fermato, nemmeno nella fase più acuta dell’emergenza coronavirus e che punta a fare la differenza grazie proprio a progetti di filiera e accordi con l’agroindustria virtuosa, che sappiano valorizzare la biodiversità e la sostenibilità. Complimenti, dunque, ai vincitori e appuntamento al 2022, con una rinnovata edizione del “Premio Qualità Novi” e questa volta si spera di poter tornare a consegnare gli attestati “in presenza”.

Tonda Gentile Trilobata, eccellenza delle nostre colline, vanto del Made in Italy e del territorio

“Premio Qualità Novi”:

1) Fulvio MOTTA di Gabiano (partita di 12.470 kg. e resa alla sgusciatura di 49,11) 2) Fattoria “Il giardino dei ciliegi” di Anna Maria BROVERO di Gabiano (partita di 8.020 kg. e resa alla sgusciatura di 49,06) 3) “Nocciola bella” di Marta Giulia

VITALI di Frassinello Monferrato (partita di 3.025 kg. e resa alla sgusciatura di 48,88)

DECRETO LEGGE 99 COSIDDETTO DECRETO OMNIBUS

Ancora crediti d’imposta per sistemi di pagamento tracciabili

Con il recente Decreto Legge n. 99 del 30/06/2021 c.d. “Decreto Omnibus” il Legislatore ha previsto alcune novità:

Sospensione programma “Cashback di Stato”: con una norma del 2020, il Ministero dell’economia e delle Finanze aveva definito le modalità attuative applicabili al cosiddetto “Cashback di Stato”, prevedendo in particolare, a decorrere dall’1.1.2021, un rimborso percentuale (pari al 10%) calcolato sulle operazioni effettuate con strumenti di pagamento elettronici, ogni 6 mesi, nonché un rimborso “speciale” a favore dei primi 100.000 soggetti che avrebbero totalizzato, in un semestre, il maggior numero di transazioni con i medesimi strumenti di pagamento. Ora una nuova norma del Decreto in esame ha disposto la sospensione del “Cashback” per il secondo semestre 2021 (quindi per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2021).

Credito d’imposta commissioni pos: viene incrementato, dal 30% al 100%, il credito d’imposta relativo alle commissioni maturate nel periodo 1.7.2021 - 30.6.2022 sui pagamenti elettronici effettuati tramite gli strumenti di pagamento elettronici (POS/ ”evoluti”) spettante alle imprese che effettuano cessioni di beni e/o prestazioni di servizi nei confronti di consumatori finali. Una disposizione di legge aveva previsto la possibilità di richiedere un credito d’imposta pari al 30% sulle commissioni pagate dagli esercenti che accettano transazioni effettuate con strumenti di pagamento elettronici tracciabili come carte di credito, debito e prepagate in relazione agli incassi ricevuti da consumatori finali: la modifica operata dal nuovo decreto prevede l’incremento della percentuale dal 30 al 100%.

Credito d’imposta acquisto, noleggio e utilizzo pos e sistemi evoluti di pagamento elettronico: è stato previsto il riconoscimento di un credito d’imposta a favore degli esercenti attività d’impresa e lavoro autonomo che nel periodo 1.7.2021 - 30.6.2022 acquistano, noleggiano, utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico (POS) collegati agli strumenti che consentono la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi (i cosiddetti RT registratori telematici). Il credito d’imposta: 1. è parametrato al costo di acquisto o noleggio degli strumenti stessi nonché delle spese di convenzionamento e per il collegamento tecnico tra i predetti strumenti; 2. è riconosciuto, nel limite massimo di spesa per soggetto di _ 160, in misura differenziata a seconda dei ricavi / compensi 2020: Ricavi/compensi 2020

Credito d’imposta Non superiori a euro 200.000 70% Superiori a euro 200.000 fino a 1.000.000 40% Superiori a euro 1.000.000 fino a 5.000.000 10%

In aggiunta, agli esercenti attività d’impresa e lavoro autonomo che nel 2022 acquistano, noleggiano e utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi spetta un credito d’imposta, nel limite massimo di spesa per soggetto di _ 320, nelle seguenti misure “maggiorate”:

Ricavi/compensi 2020

Credito d’imposta Non superiori a euro 200.000 100% Superiori a euro 200.000 fino a 1.000.000 70% Superiori a euro 1.000.000 fino a 5.000.000 40%

Proroga in materia di riscossione: è disposta una nuova proroga, dal 30.6 al 31.8.2021, della sospensione dei versamenti delle somme derivanti da cartelle di pagamento e/o avvisi di accertamento esecutivi, con la conseguenza che gli stessi dovranno essere effettuati entro il 30.9.2021 (anziché entro il 31.7).

Si avvicina la scadenza della campagna fiscale 2021

Il 30 settembre 2021 è la data di scadenza per consegnare il modello 730, ossia la dichiarazione dei redditi che deve essere presentata dai lavoratori dipendenti, pensionati e da tutti quei contribuenti che, seppur privi di sostituto d’imposta, posseggano redditi da lavoro dipendente o assimilato. Con la dichiarazione di quest’anno (730/2021 o modello Redditi 2021) i contribuenti si confronteranno per la prima volta con l’obbligo di pagamento tracciato per fruire delle detrazioni, in vigore dal 1° gennaio 2020. Il contribuente, secondo l’Amministrazione finanziaria, dovrà dimostrare l’utilizzo del mezzo di pagamento «tracciabile» mediante prova cartacea della transazione/ pagamento con ricevuta bancomat, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA. Oltre al documento comprovante il pagamento tracciato dovrà essere consegnato al Caf anche il documento comprovante la spesa, ovvero la fattura o lo scontrino “parlante”. Gli uffici Caf Coldiretti Alessandria sono a disposizione.

DECRETO SOSTEGNI BIS

Contributo a fondo perduto alternativo

Adifferenza dei precedenti contributi a fondo perduto previsti per l’emergenza Covid-19, quello “alternativo” del Decreto Sostegni bis è calcolato sull’anno pandemico dal 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021 contro 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020 e spetta solo in presenza del calo di fatturato medio mensile di almeno il 30 per cento. Nessun contributo minimo viene garantito: né per chi, con questo calcolo, riceverebbe importi particolarmente esigui, né per chi, avendo aperto la partita Iva dopo il 1° gennaio 2019, potrebbe non rientrare in questo meccanismo a causa delle difficoltà incontrate nella fase di start up aziendale. I precedenti decreti (Rilancio e Sostegni) riconoscevano infatti, con l’importo fisso di 1.000 euro per le ditte individuali e di 2.000 euro per gli altri soggetti, un contributo minimo anche per le neo-attività. E chi ha potuto beneficiare di quel primo decreto Sostegni ha visto negli scorsi giorni replicare il contributo direttamente in conto corrente grazie all’accredito automatico previsto dal Decreto Sostegni bis. Ma vediamo più in dettaglio come funziona il nuovo contributo a fondo perduto per coloro che non hanno beneficiato del contributo previsto dal primo Decreto Sostegni, considerato anche che, con il provvedimento del 2 luglio 2021 l’Agenzia delle Entrate ha reso operativa la procedura prevedendo la trasmissione dell’istanza a partire dal 5 luglio 2021 e fino al 2 settembre 2021. Fermo restando che il contributo può essere richiesto dai titolari di partita Iva che svolgono attività di impresa, arte o professione o che producono reddito agrario, la disposizione prevede il rispetto di tre condizioni oggettive, ovvero: • una partita Iva attiva alla data del 25 maggio 2021; • ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nel secondo periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 25 maggio 2021 (cifra che verrà presumibilmente elevata a 15 milioni); • il fatturato medio mensile del periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021 inferiore almeno del 30% rispetto al fatturato medio mensile prodotto nel periodo 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020. Una volta verificati questi requisiti, gli operatori economici che non hanno già beneficiato del contributo automatico del Decreto Sostegni potranno richiedere la liquidazione di un contributo cosiddetto “alternativo” determinato moltiplicando la differenza tra il fatturato medio mensile del periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021 e quello del periodo 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020 per il seguente coefficiente dimensionale “maggiorato”, che varia a seconda del volume dei compensi conseguiti nel periodo d’imposta 2019, ovvero: a) 90% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a centomila euro; b) 70% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e fino a quattrocentomila euro; c) 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a 1 milione di euro; d) 40% per i soggetti con ricavi o

compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro; e) 30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

In calce all’istanza, infine, i contribuenti dovranno indicare se intendono ricevere il contributo mediante accredito sul proprio conto corrente oppure sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione. Anche coloro che, a seguito della presentazione dell’istanza prevista dal decreto Sostegni 1, abbiano già beneficiato del contributo automatico, potranno ottenere un eventuale maggior valore di contributo risultante dall’applicazione dei nuovi parametri al calo del fatturato previsto per il periodo 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021 e quello del periodo 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020. Se, invece, dal calcolo effettuato risultasse un minor importo, rispetto a quanto già ricevuto, l’Agenzia delle entrate non darebbe seguito all’istanza. In questo particolare caso (soggetti che hanno già beneficiato del contributo di cui all’art. 1 D.L. n. 41/2021), sulla differenza di fatturato o corrispettivi medi mensili del periodo sopra indicato, si applicano le seguenti percentuali: a) 60% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a centomila euro; b) 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e fino a quattrocentomila euro; c) 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a 1 milione di euro; d) 30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro; e) 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

Formazione in ambito agricolo. Proroga per i corsi PSR

SI RIPRENDE IN AUTUNNO, DI NUOVO IN AULA

Con il Decreto Dirigenziale 503 del 10 giugno scorso la Regione Piemonte ha ufficializzato la proroga al termine ultimo per la conclusione del progetto di formazione relativo al bando 2018 dell’Operazione 1.1.1 (PSR - Formazione in ambito agricolo) fissandolo al 31 marzo 2022. Da settembre, quindi, potrà ripartire l’attività formativa dei corsi rientranti nella programmazione PSR, corsi che sono totalmente gratuiti e verranno attivati unicamente al raggiungimento del numero minimo di allievi previsto dal bando regionale. Si ricorda che a questa particolare tipologia di corsi potranno partecipare titolari o soci di aziende agricole, coadiuvanti regolarmente iscritti ai ruoli Inps e/o dipendenti a busta paga nel periodo di svolgimento del corso: condizione indispensabile è che l’azienda sia classificata con Codice Ateco 01 principale. Al momento dell’iscrizione sarà necessario allegare alla domanda copia di documento di identità e copia del tesserino sanitario; per i dipendenti sarà inoltre indispensabile copia della busta paga. Se permarranno (o miglioreranno) le attuali condizioni sanitarie, le lezioni potranno essere svolte completamente in presenza, anche se, per alcuni di essi, ricoprendo tematiche che possono essere di interesse per allievi provenienti da tutte le parti della provincia, risultando meno agevole convogliarli in sedi specifiche, potrà essere presa in considerazione la possibilità di procedere con la formula della Formazione a Distanza, realizzando il corso on line. Per partecipare a questa particolare serie di corsi occorre ovviamente disporre di pc, tablet o telefono smartphone su cui ricevere link di partecipazione, dotati di videocamera/webcam e microfono.

I corsi che verranno realizzati sono i seguenti: • “Ospitalità agrituristica: servizi al turista e house-keeping” 8 ore; • “Agriturismo per tutti: strumenti di accessibilità e sostenibilità” 14 ore; • “Vendita diretta: etichettatura, comunicazione e marketing della qualità di prodotti agricoli di nicchia” 12 ore; • “L’azienda biologica: cereali” 20 ore; • “Colture orticole: sistemi di coltivazione per una migliore gestione del suolo” 12 ore; • “La fertirrigazione e i trattamenti fitosanitari nell’ottica del risparmio idrico” 8 ore; • “Nuovi sistemi di irrigazione per la riduzione del consumo idrico: cerealicoltura” 8 ore; • “Razionalizzazione delle risorse e delle infrastrutture idriche” 4 ore; • “Nuove tecniche di diserbo” 8 ore.

Si ricorda che essendo limitati i posti previsti dal bando regionale si terrà conto della data presente sulla domanda di iscrizione. Per avere ulteriori informazioni o per iscriversi a queste iniziative formative è possibile contattare la Segreteria Provinciale Inipa Nord-Ovest, sede operativa di Alessandria, telefonando allo 0131.235891, interno 622, inviando una mail a alessandria@inipanordovest. it, oppure rivolgendosi alla propria sede di Zona della Coldiretti.

Nuove modalità di accertamento della validità e titolarità dei certificati di abilitazione

TESSERINO “FITO”: SCOMPARE IL CARTACEO

Le norme attualmente in vigore stabiliscono che coloro che acquistano e utilizzano prodotti fitosanitari a uso professionale, coloro che prestano consulenza in materia di uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e sui metodi alternativi e coloro che esercitano attività di vendita di prodotti fitosanitari devono essere in possesso di specifici certificati di abilitazione. Tali certificati sono documenti personali e devono essere esibiti sia per svolgere le attività professionali cui sono collegati, sia in caso di controlli da parte degli organi competenti. Per agevolare l’accertamento del possesso dei certificati di abilitazione rilasciati dalla Regione Piemonte è stato attivato un servizio on line di consultazione per verificarne la validità e titolarità. Grazie a tale servizio, inserendo il codice fiscale del titolare, che dovrà essere presentato unitamente al documento di identità per l’opportuna verifica dell’identità dello stesso, è possibile visualizzare a video il nome e cognome del possessore, la tipologia e il numero del certificato, le date di rilascio e di scadenza. Nel caso in cui la persona che ha fornito il codice fiscale non fosse in possesso di un certificato di abilitazione in corso di validità (perché scaduto o sospeso o revocato), a video non comparirà alcun risultato. A breve la procedura on line sarà l’unica modalità per verificare la titolarità e la validità di un certificato di abilitazione poiché non saranno più rilasciati certificati di abilitazione in formato cartaceo. Il servizio di consultazione on line è raggiungibile al seguente indirizzo: http://www.sistemapiemonte.it/ pateweb/public/ricercapatentini/ index.shtml

PIANO CONTROLLI 2021 E GESTIONE NON CONFORMITÀ

Il Piano dei Controlli, obbligatorio per le produzioni a DOC e DOCG, prevede che gli Organismi di Controllo (di seguito ODC) effettuino su un campione sorteggiato le verifiche in vigneto affinché la resa massima ammissibile (quota a DO più superi ammessi), prevista dai disciplinari di produzione, sia rispettata. Vale ovviamente anche il caso inverso e cioè rilevazioni e notifiche di rese inferiori. I controlli in campo sono inoltre estesi anche al rispetto del disciplinare più in generale, per esempio a riguardo il numero di ceppi per ettaro minimo e alle eventuali fallanze, oltre che alle caratteristiche qualitative dell’uva (anche se queste ultime restano meno facilmente riscontrabili). COSA, COME E QUANDO SI CONTROLLA: • PERIODO DEI CONTROLLI RESA - è a discrezione dell’ODC, ma in linea di massima sono previsti i sopralluoghi nel periodo vicino alla raccolta in modo da avere un quadro praticamente definito sulle quantità di grappoli presenti; • QUALI DOC/G SI CONTROLLANO - tutte, ma la singola azienda ufficialmente viene controllata per la denominazione per la quale è stata sorteggiata.

In fase di controllo tuttavia eventuali situazioni difformi eclatanti potrebbero ingenerare rilievi di non conformità più estese; • RESA MAGGIORE E GRANDINE/GELATE - ci potremmo interrogare (considerando tra l’altro i rischi di grandinate) se fosse possibile mantenere una resa maggiore in attesa di successivi diradamenti, a stagione avanzata. La risposta è positiva (sempre applicando il buonsenso) perché in caso di contestazione per una resa stimata oltre il disciplinare, prima della raccolta il conduttore potrà mettere in atto interventi di eliminazione dell’eccesso (vedi punto successivo). Occorre inoltre precisare che in caso di presenza di verbale di perizia post grandinata o gelata, vale la resa ivi indicata e non quella massima del disciplinare o l’eventuale determinazione dell’ODC, sempre con un minimo di tolleranza fisiologica; • FORMALITÀ E PROCEDURA CONTROLLO RESE - in caso di superamento della resa da disciplinare l’ODC emette una non conformità lieve, che sarà anche segnalata per conoscenza all’ICQ, riportante la quantità di uva stimata durante il controllo. L’interessato potrà procedere con il diradamento per ricondurre la resa ai valori stabiliti dal disciplinare di produzione. Presenterà, prima della vendemmia (si suggerisce di farlo con un margine di buon anticipo) apposita comunicazione all’ODC di avvenuto diradamento e quindi di avvenuta risoluzione della suddetta non conformità. Dovrà aspettare un secondo sopralluogo definitivo e poi effettuerà la raccolta, ottenendo la DO attesa. Nel caso invece non provvedesse a ridurre l’eccedenza e a correggere la NC, tutta la produzione perderà la DO. (NDR durante i controlli l’ODC considera la resa con il 20% in più (superi) oltre aggiungere un buon margine di tolleranza dovuto al metodo di stima…); • FALLANZE - se le fallanze restano nel limite massimo del 10% rispetto quanto stabilito dal disciplinare (ceppi/ha) non scatta alcuna osservazione o NC.

Superando il limite soglia del 10%, verrà applicata una riduzione sulla resa massima rivendicabile di pari entità. Per esempio una fallanza dell’11% su un vigneto la cui resa a DO è 100 comporta la riduzione a 89 q/ha. Attenzione- se la fallanza è maggiore del 50% l’intero vigneto viene considerato improduttivo (si rischia anche contestazioni per l’autorizzazione in caso di estirpazione - reimpianto). Considerando quanto suddetto appare del tutto evidente l’importanza di provvedere a notificare gli avvenuti rimpiazzi di volta in volta effettuati.

CONVERSIONE DIRITTI REIMPIANTO: NUOVE SCADENZE

La Regione Piemonte ha emanato una comunicazione di avvenuto recepimento del Decreto che stabilisce nuove scadenze per la conversione dei diritti di reimpianto. Un’operazione richiesta e sostenuta da Coldiretti, andata a buon fine, tra numerose altre invece ancora in lista d’attesa. Nel documento sopracitato la Regione conferma che in riferimento all’emanazione del Decreto relativo alla proroga di termini e deroghe a seguito delle misure urgenti adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica, è stata riattivata la pratica “Conversione diritti di reimpianto” per i diritti ancora da passare ad autorizzazioni. Il termine ultimo è stato spostato al 31.12.2022 e la scadenza per utilizzare l›autorizzazione passa dal 2023 al 31.12.2025. Le autorizzazioni ottenute da precedente conversione aventi quale originaria scadenza il 31.12.2023, parimenti saranno prorogate d’ufficio alla stessa data 31.12.2025.

AUTORIZZAZIONI: OTTENUTA LA PROROGA

Il pressing di Coldiretti ha piegato le convinzioni della Commissione UE, rigidamente refrattaria sin dall’inizio a concedere differimenti circa la durata delle autorizzazioni in scadenza quest’anno. Secondo la Commissione la pandemia essendo già presente la scorsa campagna non poteva più essere considerata evento eccezionale o imprevedibile tale per cui le scadenze non potevano essere variate. Nelle more di un prossimo Decreto che stabilirà le regole, tutte le autorizzazioni all’impianto e reimpianto in scadenza nel 2021 saranno prorogate a fine dicembre 2022. Con specifico riferimento alle autorizzazioni assegnate da bando “Nuovi impianti”, nei prossimi giorni dovrebbero essere predisposti i testi legislativi Comunitari e Nazionali (Decreto) che consentiranno ai viticoltori interessati di comunicare alle autorità competenti dei rispettivi Stati membri entro febbraio 2022 se desiderano utilizzare l’autorizzazione o rinunciare alla proroga senza penali. La Commissione non ha omesso infine, di sottolineare che la proroga delle autorizzazioni nel 2020 e nel 2021 sono state misure eccezionali nel pieno della pandemia di covid-19, ma che non si ripeteranno più in futuro.

RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI, NUOVA SCADENZA Il termine è stato prorogato al 31 LUGLIO 2021. Due settimane in più rispetto la scadenza. Informazioni negli uffici Coldiretti

VITE NON INNESTATA PER GLI IMPIANTI, ORA È REGOLARE

La normativa comunitaria e nazionale sul tema impianto vite non innestata lasciava qualche dubbio e pertanto l’impianto con il solo portainnesto non innestato (selvatico) non trovava conferma quale operazione di “messa a dimora” con la conseguente impossibilità di ascrivere allo schedario il vigneto in realizzazione, quale nuovo impianto o reimpianto. Questo avrebbe comportato la perdita dell’autorizzazione al nuovo impianto e pure l’applicazione delle sanzioni stabilite, poiché senza l’impiego tradizionale delle barbatelle innestate non si poteva chiudere formalmente l’iter procedurale attraverso la consueta notifica di avvenuta realizzazione del vigneto. Coldiretti, considerata la complicata situazione a cui sarebbero stati sottoposti i produttori, ha sostenuto presso il Ministero la necessità di considerare a tutti gli effetti realizzato il vigneto anche con la messa a dimora di materiale vegetativo non innestato, fermo restando le verifiche sull’andata a buon fine delle operazioni successive d’innesto con la varietà da vino e l’anno di entrata effettiva in produzione. Seppur non diffusamente l’operazione suddetta è tecnicamente valida, quando non addirittura consigliabile e storicamente utilizzata. Coldiretti ha ottenuto dal Ministero l’assenso alla suddetta richiesta che è stato seguito dalla immediata diffusione di una nota esplicativa, inviata alle Regioni, per confermare che la messa a dimora delle piantine selvatiche è da considerarsi ai fini della conferma di impianto, alla stregua della pratica più diffusa di impiego di barbatelle innestate. Attendiamo ora solo più l’adattamento delle procedure e del sistema informatico, ma il problema è risolto.

DOCG ASTI - PROPOSTA MODIFICA DISCIPLINARE

La Gazzetta Ufficiale Della Repubblica Italiana Serie generale - n. 159 del 5 luglio pubblica la proposta di modifica dell’Asti DOCG. Le variazioni riguardano la resa in vinificazione con meglio specificata la tolleranza del 5% oltre quella ammessa e l’uso del marchio collettivo sulle etichette. Questa modifica è richiesta al fine di accrescere la riconoscibilità della rinomanza della Denominazione Asti. Il Consorzio ha ritenuto opportuno inserire il marchio della Denominazione nella fascetta. Il marchio collettivo viene inoltre reso disponibile per ulteriori impieghi conformi alle norme generali in materia, a tutti i possibili utilizzatori. Le eventuali osservazioni o controdeduzioni nei 30 giorni successivi alla pubblicazione e in regola con le disposizioni vigenti potranno essere inviate dagli interessati al Ministero delle politiche agricole. Vigneti: prorogate idoneità assegnate nel 2019 L’estensione della durata di un anno che Coldiretti ottenne per le idoneità (assegnate per le DOC/G sottoposte a vincolo di espansione), che sarebbero scadute l’anno scorso (istanze 2018) viene replicata anche per quelle in scadenza in questa campagna, grazie alla richiesta avanzata dai Consorzi di Tutela alla Regione. Il differimento al 31 luglio 2022 (un anno) vale per tutte le idoneità rilasciate nella campagna 2019. Nessun problema per i vigneti già realizzati che cambiano solo la denominazione, mentre per i vigneti ancora da impiantare è necessario che l’autorizzazione di base sia capiente per superficie e per durata temporale. A tal proposito ricordiamo che per ora la Commissione UE ha negato la proroga per le autorizzazioni al nuovo impianto concesse nel 2018 e che scadranno dunque questa estate.

NUOVA SABATINI: RIFINANZIATA CON 425 MILIONI DI EURO

Con il recente Decreto-Legge n. 99/2021 (articolo 5, comma 2), sono state stanziate nuove risorse per un importo pari a complessivi _ 425 milioni per finanziare gli interventi della Nuova Sabatini, i cui interventi erano stati sospesi ad inizio giugno per esaurimento dei fondi. È stato quindi riaperto lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi. La Nuova Sabatini è uno strumento agevolativo attraverso il quale le imprese (PMI), comprese quelle operanti nel settore agricolo (regolarmente iscritte al registro imprese), hanno la possibilità di ottenere il riconoscimento in un contributo collegato alla stipula di un finanziamento/leasing finanziario con un intermediario finanziario. Il contributo è calcolato, convenzionalmente, su un finanziamento della durata di 5 anni (a rate semestrali) e di importo uguale all’investimento, adottando un tasso di interesse pari a 2,75 punti percentuali (per gli investimenti ordinari - tasso di interesse incrementato al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali - investimenti in tecnologie cosiddetti “Industria 4.0”). Gli investimenti ammissibili comprendono l’acquisito, anche in leasing finanziario, di beni strumentali ammortizzabili (macchinari, attrezzature, impianti) destinati ad essere impiegati, in via esclusiva, nell’ambito del ciclo produttivo del beneficiario. Sono escluse le spese relative all’acquisto di terreni e fabbricati, così come quelle riconducibili a beni usati o rigenerati. Tale agevolazione, sulla base dei chiarimenti forniti dal MISE, è da intendersi cumulabile con il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali.

QUALITÀ DELL’ARIA E POZZI IRRIGUI

In relazione alle disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualità dell’aria e di ricondizionamento pozzi irrigui, Coldiretti ha scritto al Presidente della Regione Alberto Cirio e a tutti gli Assessori competenti, chiedendo di riaprire un confronto per concertare gli interventi più appropriati in termini di miglioramento della qualità dell’aria. Con la deliberazione del 26 febbraio 2021 che pone severe limitazioni a molteplici pratiche agricole, Riteniamo che non si siano tenuti adeguatamente in considerazione fondamentali aspetti connessi al settore agricolo. Un’applicazione equilibrata delle politiche di tutela dell’aria potrebbe rappresentare un’opportunità di sviluppo attraverso la quale trasformare il problema della qualità dell’aria in un’occasione di conversione produttiva, ovvero di effettiva applicazione del principio dell’economia circolare. Il pressing di Coldiretti per l’apertura di un confronto (stante anche la recente istituzione del Tavolo di coordinamento per l’implementazione delle strategie per la sostenibilità ambientale in agricoltura), è finalizzato a consentire di giungere, prima della prossima scadenza del 15 settembre (data in cui è prevista la ri-attivazione del meccanismo del semaforo), ad una ridefinizione degli interventi previsti adottando un approccio regolatorio comune, ovvero maggiormente in linea con le altre aree facenti parte del Bacino Padano. Contestualmente alle richieste relative al Piano di qualità dell’aria, abbiamo chiesto alla Regione di affrontare la questione inerente il ricondizionamento dei pozzi irrigui, attività che, allo stato attuale, dovrebbe essere completata, da parte dei singoli soggetti interessati, entro la conclusione dell’annualità in corso; in questo ambito, considerati i molteplici e complessi aspetti che tali interventi comportano, c’è il concreto rischio che la scadenza non possa essere rispettata. In tal senso, quindi, stante anche il procedimento in atto a livello di Consiglio regionale per quanto concerne l’approvazione del Piano di Tutela delle Acque, riteniamo imprescindibile la necessità di prevedere un’ampia proroga al termine del 31 dicembre 2021, introducendo, eventualmente, anche specifiche condizioni di priorità e, parallelamente, definendo un adeguato piano di sostegno, volto a promuovere tali tipologie d’interventi, così da creare le condizioni per produrre benefici anche in termini ambientali e di efficienza nella gestione della risorsa acqua.

Miglioramento delle aziende agricole, 4,2 ml in più sul bando 2020

La Giunta regionale ha disposto un’integrazione finanziaria di 4,2 milioni di euro sul bando 2020 relativo alla misura 4.1.1 del PSR 2014-2020 per il miglioramento delle aziende agricole piemontesi, che permette lo scorrimento della graduatoria dei beneficiari del bando e quindi il finanziamento di altre 97 domande ammesse a contributo. La dotazione complessiva del bando 2020 del PSR misura 4.1.1 ammonta così a 9,4 milioni di euro per la copertura finanziaria di 344 domande in totale, andando a beneficiare le singole aziende agricole per investimenti in strutture e attrezzature per lo stoccaggio, per la trasformazione, lavorazione, commercializzazione e vendita diretta prodotti; acquisto di mezzi per la consegna a domicilio. https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2020-op-411-miglioramento-rendimento-sostenibilita-aziende-agricole-bando-2020

In espansione in diverse parti della provincia, chiesto l’intervento della Regione POPILLIA JAPONICA: ORTI E VIGNETI A RISCHIO, CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER IL COLEOTTERO

Oltre alla cimice asiatica è allarme per anche la famigerata Popillia japonica che si sta diffondendo sul territorio provinciale in maniera sempre più massiccia e incontrollata. Arrivata in Italia da qualche anno sta provocando gravi problemi all’agricoltura del territorio alessandrino. Si tratta di un insetto esotico, e proprio come la cimice asiatica e la Drosophila suzuki, la questo coleottero giapponese è capace di compiere danni immensi a molte specie vegetali coltivate. La Popillia è, infatti, considerata tra gli organismi più nocivi da quarantena per questo è fondamentale tenerla sotto controllo. “I tecnici Coldiretti nei giorni scorsi hanno raccolto numerose segnalazioni arrivate da diverse zone della provincia, in particolare imprenditori del casalese e della bassa Valle Scrivia. Questo coleottero è molto vorace e, nelle nostre zone, non ha predatori naturali, così si riproduce a dismisura, infestando giardini e orti e distruggendo piante da frutto e ornamentali - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. È in grado di colpire tutte le specie vegetali, dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo. I rischi maggiori li corrono il mais, il pesco, il melo, la vite e la soia. Chi l’ha incontrato, se lo ricorda bene: è sufficiente una manciata di giorni per radere al suolo migliaia di metri quadri di colture per poi sparire nel nulla”. Allo stadio larvale questa specie infesta i tappeti erbosi nutrendosi delle radici di piante erbacee, mentre gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, ornamentali e forestali e colture di pieno campo determinando defogliazioni, distruzione degli organi fiorali e danni ai frutti. Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 differenti specie vegetali. “La Popillia japonica è solo l›ultimo degli insetti alieni che minacciano la biodiversità del territorio. Purtroppo, - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - negli ultimi dici anni abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di specie straniere che si diffondono nei nostri territori perchè non hanno antagonisti naturali che invece trovano nei loro paesi d’origine. Di fronte a questo fenomeno sono strategiche la prevenzione, le segnalazioni degli agricoltori e l’intervento tempestivo dei servizi fitosanitari. Insieme al cambiamento climatico, sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea, con frontiere colabrodo che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Risultato di una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici in Europa senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati”. Le azioni di contenimento delle popolazioni degli adulti dell’insetto sono volte a impedire l’accoppiamento, riproduzione e diffusione. Tre le tipologie di trappole, posizionate prevalentemente vicino ai prati: “a boccioni” con cattura massale degli adulti che vengono svuotate periodicamente; a “cassetta” per la disseminazione di un fungo che agisce sull’insetto causandone la morte e “a ombrello” a rete insetticida. “La situazione è stata prontamente comunicata ai responsabili del Settore Fitosanitario regionale per capire cosa è possibile fare in concreto per fronteggiare un problema che ha già causato danni economici molto rilevanti sul nostro territorio”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.

Impennata di segnalazioni ai tecnici Coldiretti: cambiamenti climatici e frontiere colabrodo le cause

Cimice asiatica: approvato il piano nazionale 2021 di controllo biologico

E’ stato approvato dalla Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico del Ministero della Transizione ecologica il nuovo Programma 2021 di “Controllo Biologico della Cimice asiatica mediante la liberazione del suo antagonista, la piccola vespa samurai, nome scientifico Trissolcus japonicus”, preparato e redatto dal Crea Difesa e Certificazione, in qualità di Istituto Nazionale di Riferimento per la Protezione delle Piante. Anche quest’anno sarà possibile intervenire, con il contributo essenziale del Crea, per contenere questo pericoloso insetto alieno, che tanti danni ha arrecato soprattutto alla frutticoltura di gran parte del Centro Nord, mettendo in ginocchio interi comprensori produttivi. Basti pensare che, nel 2019, intere aree frutticole produttive in gran parte d’Italia hanno perso ben oltre il 70% del raccolto. L’impegnativo e importante Piano Nazionale, coordinato scientificamente e operativamente dal Crea Difesa e Certificazione, per difendere l’Agricoltura Italiana da questa temibile avversità, ha come obiettivo primario la ricostituzione di un equilibrio naturale rotto dall’arrivo della Cimice. Il Programma mira infatti a ricondurre le popolazioni della Cimice a livelli di non dannosità.

SOSTEGNI BIS, ARRIVANO LE NUOVE INDENNITÀ PER OPERAI AGRICOLI

Finalmente in vigore una delle misure previste e attese dal Decreto Sostegni Bis l’indennità Covid di 800 euro a favore di operai agricoli e di 950 euro per i pescatori autonomi. L’Inps ha aperto le procedure e quanto ai termini informa che per le domande c’è tempo fino al 30 settembre 2021. Ecco quello che c’è da sapere. La nuova indennità una tantum, pari a 800 euro, è destinata agli operai agricoli a tempo determinato che nel 2020 abbiano svolto almeno 50 giornate effettive di lavoro agricolo. La nuova misura è incompatibile con il reddito di cittadinanza e di emergenza. E’, invece, cumulabile con borse lavoro, stage e tirocini professionali, nonché con i premi o sussidi per fini di studio e con le prestazioni di lavoro occasionale. L’indennità una tantum, pari a 950 euro, è riservata esclusivamente ai pescatori, compresi i soci di cooperative, che esercitano professionalmente la pesca in acque marittime, interne e lagunari, purché operino in qualità di lavoratori autonomi. Per coloro che siano titolari del reddito di cittadinanza, non verrà erogata l’indennità, ma verrà riconosciuto un incremento della misura di cui sono titolari fino all’ammontare di 950 euro. Entrambi i bonus sono cumulabili con l’assegno ordinario di invalidità, con l’indennità di disoccupazione agricola, con la NASpI e con l’indennità DIS-COLL. Non possono presentare domanda i titolari di pensione. Quanto alle altre indennità Covid-19 previste per stagionali, somministrati e subordinati a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali; stagionali e somministrati appartenenti a settori diversi; intermittenti; autonomi occasionali; incaricati di vendita a domicilio; lavoratori dello spettacolo, l’Inps precisa che i lavoratori già beneficiari dell’indennità stanno ricevendo il pagamento senza dover presentare una nuova domanda. I lavoratori che, viceversa, non hanno beneficiato dell’indennità, possono presentare la domanda per il riconoscimento della nuova prestazione entro il 30 settembre 2021.

BONUS FAMIGLIE, DAL 1° LUGLIO ASSEGNO TEMPORANEO PER I FIGLI

Novità in vista per le famiglie che non hanno diritto agli assegni per il nucleo familiare: fino al 31 dicembre potranno beneficiare di un assegno temporaneo per ciascun figlio minore, ma solo entro precisi limiti di reddito. Il beneficio spetta anche ai lavoratori autonomi e disoccupati ed è cumulabile con gli assegni familiari ai coltivatori diretti. Le stime dell’Istat mostrano che il 5,5% delle famiglie italiane potrà beneficiarne e che in media spetteranno 962,00 euro. I requisiti di accesso alla prestazione sono la cittadinanza italiana o comunitaria, ovvero, il soggiorno per lavoro o di lungo periodo, nonché la residenza in Italia. Gli importi dell’assegno sono calcolati in base al numero di figli minori presenti in famiglia e alla situazione economica familiare certificata dall’Isee. Con Isee fino a 7 mila euro, l’assegno è di167,5 euro a figlio, per le famiglie con almeno 3 figli minori l’importo sale a 217,8 euro per ciascun figlio. Maggiorazione di50 euro per ciascun figlio minore disabile. All’aumentare dell’Isee l’importo dell’assegno diminuisce, oltre 50 mila euro il beneficio non spetta. Per ottenere l’assegno occorre presentare domanda on line all’Inps, anche attraverso i Patronati, dal 1° luglio fino al 31 dicembre 2021, ma solo chi farà richiesta entro fine settembre avrà diritto anche agli arretrati dal mese di luglio 2021. L’Inps fa sapere che la misura è esentasse ed è compatibile con il reddito di cittadinanza e con le principali misure di sostegno economico alla genitorialità quali assegno di natalità; premio alla nascita; detrazioni fiscali; ecc. Per i lavoratori dipendenti che beneficiano dell’Anf, dal 1° luglio e per lo stesso periodo è comunque prevista una maggiorazione sulla misura erogata, in attesa che venga attuata la riforma che introdurrà l’assegno unico.

RENDITE INAIL, CON LUGLIO SCATTANO GLI AUMENTI

Buone notizie per i titolari delle rendite Inail per danno biologico. Il Ministero del lavoro ha disposto la rivalutazione annuale degli indennizzi nella misura dello 0,5%. L’Inail fa sapere che gli aumenti saranno in pagamento a luglio. I titolari di rendita dal luglio 2021 beneficeranno dei nuovi importi per i ratei di rendita maturati con decorrenza 1° luglio 2020. Per il 2020, tale rivalutazione si aggiunge all’incremento riconosciuto per effetto delle rivalutazioni precedenti.

Ancora più rigorosi i criteri nei procedimenti di revisione e accertamento

INVALIDITÀ CIVILE: NUOVE ISTRUZIONI DALL’INPS

L’INPS, con il Messaggio n.1835/2021 detta nuove indicazioni operative che di fatto rendono ancora più rigorosi e penalizzanti i criteri seguiti nel procedimento di revisione ed accertamento della permanenza dei requisiti sanitari. Dallo scorso 6 maggio 2021, la sospensione della prestazione avverrà dalla data della convocazione a visita, nel caso in cui il soggetto convocato non si presenti a visita nel giorno indicato nell’invito di convocazione. Pertanto, a prescindere dall’esito della comunicazione postale, l’assenza a visita di revisione determinerà in ogni caso la sospensione cautelativa della prestazione economica, senza necessità di altro intervento da parte degli operatori delle Strutture territoriali INPS. Più precisamente, trascorsi 2 giorni dall’assenza a visita scatterà la “sospensione” della pensione, l’effetto del mancato incasso della prestazione si produrrà il primo mese successivo a quello della sospensione; l’interessato riceverà la comunicazione dell’avvenuta sospensione della prestazione con l’invito a presentare, entro 90 giorni, alla Struttura INPS territorialmente competente idonea giustificazione dell’assenza. Nel caso in cui l’interessato presenti una giustificazione sanitaria o amministrativa ritenuta fondata, sarà riavviato il processo di revisione dell’accertamento sanitario con la comunicazione della nuova data di visita medica. Nel caso in cui l’interessato risulti assente anche a questa seconda convocazione, si provvederà alla “revoca” del beneficio economico dalla data di sospensione. Diversamente, ossia in mancanza di provata motivazione dell’assenza a visita nel termine di 90 giorni ovvero nel caso in cui questa motivazione non sia giudicata idonea, si procederà automaticamente alla revoca definitiva della prestazione di invalidità civile a decorrere dalla data della sospensione. Il provvedimento di revoca sarà formalizzato con una seconda comunicazione al cittadino. Gli uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per ogni informazione.

REDDITO DI EMERGENZA INPS: SCADENZE E MODALITÀ PER OTTENERLO

Si chiama reddito di emergenza il beneficio straordinario introdotto a favore dei nuclei a basso reddito a fronte dell’emergenza Covid. Dal primo luglio è possibile presentare la domanda per le 4 mensilità”, da giugno a settembre 2021. Non si tratta di una proroga: è necessario presentare nuova domanda on line all’Inps dal 1° al 31 luglio, attraverso i consueti canali e i Patronati I requisiti sono la residenza in Italia del richiedente, Isee inferiore a 15 mila euro, valore del reddito familiare, riferito al mese di aprile 2021, inferiore alla soglia corrispondente all’ammontare del beneficio, valore del patrimonio mobiliare familiare (riferito al 2020) inferiore a 10 mila euro. Al momento della presentazione della domanda è obbligatoria la Dichiarazione Sostitutiva Unica in corso di validità (Dsu) ai fini Isee.

COLTIVA LA TUA SALUTE

TEMA DEL MESE: PREVENIRE L’OSTEOPOROSI

La Densitometria Ossea consente la determinazione della densità ossea nei distretti a maggior rischio di frattura (colonna vertebrale e femore) e supporta il Medico nella diagnosi dell’osteoporosi, nella valutazione del rischio di frattura e nel monitoraggio della risposta alla terapia. Questo esame è utilizzato soprattutto nella valutazione dell’osteoporosi, che è una patologia carenziale dell’osso di natura primitiva (postmenopausale o senile) o secondaria (malattie endocrino-metaboliche, disturbi nutrizionali, etc.) che si manifesta in un incrementato del rischio di fratture (le più comuni delle quali sono quelle vertebrali e femorali).

La misura della densità ossea può essere eseguita in diversi distretti corporei. Viene generalmente effettuata sul rachide lombare sino all’età di 65 anni, sul femore e/o sul radio oltre tale età. In alcune situazioni cliniche è utile eseguire la misura su diversi segmenti. Per valutare questo rischio e la risposta alle terapie eventualmente instaurate è opportuno monitorare nel tempo la densità dell’osso.

DESTINATARI DEL SERVIZIO La Densitometria Ossea è rivolta ai soggetti più a rischio di sviluppare un’osteoporosi: • donne con alterazioni ormonali in grado di provocare un’accelerata perdita di calcio (menopausa, irregolarità mestruali, amenorree, anoressia, alterazioni tiroidee e paratiroidee, etc.) • uomini con alterazioni dell’assorbimento e del metabolismo del calcio e della vitamina D. Questo esame consente di valutare la composizione corporea (massa magra, massa grassa e massa ossea) in determinate condizioni cliniche e di impostare e monitorare i trattamenti dietetici più idonei.

La perdita di massa ossea non riguarda esclusivamente la popolazione femminile, ma coinvolge anche la popolazione maschile.

Le patologie comuni a entrambi i sessi che possono depauperare l’osso sono: l’intolleranza al glutine o celiachia, l’uso cronico del cortisone per malattie sistemiche come l’artrite reumatoide, l’uso cronico di ormoni tiroidei, l’ipertiroidismo e l’iperparatiroidismo, l’assorbimento ridotto in Pazienti che si sono sottoposti ad intervento per ulcera con rimozione di parte dello stomaco, le sindromi da malassorbimento come le pancreatiti croniche, il deficit cronico di vitamina D e, solo negli uomini, il deficit di produzione di ormoni maschili.

L’esame non è soltanto indicato dal punto di vista diagnostico per la definizione dell’osteoporosi conclamata, ma ha anche una funzione preventiva, in quanto l’osteopenia che precede la malattia è un indice predittivo utile all’instaurazione di terapie e alla variazione dell’alimentazione e dello stile di vita.

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