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SETTORE CEREALICOLO
GRANO MADE IN ITALY:
il primo bilancio dell’annata fa registrare un -10% a causa del ‘clima pazzo’
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Ultime battute per la trebbiatura del grano anche in provincia di Alessandria dopo il taglio dell’orzo si è passati al frumento Una produzione stimata in calo del 10% a causa del clima pazzo con una fredda primavera dopo un inverno mite. E’ quanto emerge dal monitoraggio Coldiretti Alessandria: dato negativo che si conferma anche per orzo, colza e pisello proteico. Una provincia, quella alessandrina, particolarmente vocata alla produzione di frumento tenero con una superficie di oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione per un totale a livello piemontese di 84mila ettari. “Il frumento tenero è la prima coltura in provincia per superficie - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - e non dimentichiamo che a livello nazionale poi Alessandria e Bologna, con superfici sostanzialmente equivalenti, si spartiscono il primato di prima provincia italiana per superficie coltivata a frumento tenero. Dialoghiamo con produttori, mulini e panificatori locali, perché siamo convinti che lavorando in sinergia con artigiani e agroindustria virtuosa che puntano alla qualità e all’etica di produzione si possa dare una risposta in termini economici al territorio, ma soprattutto ai tanti consumatori che vogliono consumare prodotti di filiera locale”. Un trend spinto dalla crescente richiesta di prodotti 100% Made in Italy come dimostra l’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale l’82% degli italiani con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti italiani per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. “Un segnale di ripartenza nelle campagne dove - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - con l’emergenza Covid non si è mai fermato il ciclo naturale delle lavorazioni per garantire l’approvvigionamento alimentare delle produzioni in uno scenario segnato da speculazioni, accaparramenti e distorsioni del commercio a livello internazionale. Uno dei prodotti simbolo del territorio alessandrino è proprio il frumento tenero oggetto dell’accor-
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do di filiera Gran Piemonte volto a valorizzare l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno prepararti con vera farina Made in Piemonte per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”. Una tendenza confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione. Una svolta patriottica favorita anche dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta sotto il pressing delle battaglie degli agricoltori della Coldiretti. In questo contesto un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni: da La Molisana ad Agnesi, da Ghigi a De Sortis, da Jolly Sgambaro a Granoro, da Armando a Fabianelli, da Alce Nero a Rummo, da Antonio Amato a Voiello, da FAI - Firmato dagli agricoltori italiani fino a Barilla, che proprio quest’anno ha annunciato di rinnovare la sua pasta classica con grani 100% italiani. “Proprio l’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza - proseguono Bianco e Rampazzo - per cui occorre intervenire sulle fragilità presenti in Italia per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero in un momento di grandi tensioni internazionali. Una situazione aggravata dalla concorrenza sleale delle importazioni, soprattutto da quelle aree del pianeta che, come il Canada per il grano, non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese dove è vietato l’uso del diserbante chimico glifosato in preraccolta”. L’Italia che può contare sull’agricoltura più green in Europa deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri come il grano proveniente da Stati Uniti e Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta secondo modalità vietate in Italia dove la maturazione avviene grazie al sole. Con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) nel 2020 le importazioni di grano canadese in Italia sono aumentate del 70% rispetto all’anno precedente per un totale di circa 1,7 miliardi di chili ma il problema riguarda anche fagioli, lenticchie e ceci provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare proprio con l’utilizzo del glifosato. “La ricerca di grano 100% Made in Italy si scontra però con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente”, concludono Bianco e Rampazzo.
Recovery: via libera ai fondi per i contratti di filiera
Via libera definitivo dalla Camera al Fondo complementare al Pnrr da 30 miliardi di euro che destina 1,2 miliardi ai contratti di filiera e di distretto dell’agroalimentare fino al 2026. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che i contratti di filiera e di distretto riguardano i settori agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo. Si tratta di risorse importanti per rafforzare l’anello debole della filiera e cioè le imprese agricole, ma anche per sostenere la competitività del Made in Italy dopo la pandemia Covid. Coldiretti e Filiera Italia hanno già elaborato una serie di iniziative immediatamente cantierabili con piani concreti che puntano su innovazione, integrazione, digitalizzazione e sostenibilità per tutelare il reddito di agricoltori e allevatori e consolidare i rapporti con l’industria che vuole investire sul vero Made in Italy. I progetti pronti interessano in particolare le filiere del settore zootecnico (carni bovine e avicole), dell’olio di oliva, del vino, della birra artigianale con malto 100% italiano, dell’ortofrutta fresca e lavorata (IV e V gamma) e del florovivaismo. Si tratta di un budget importante che potrà attivare investimenti dal Nord al Sud del Paese in settori che hanno subito il pesante impatto della pandemia sulla ristorazione e sugli eventi.
Si è svolta l’assemblea provinciale dell’associazione Agrimercato di Campagna Amica
STEFANIA GRANDINETTI ELETTA ALLA PRESIDENZA: “SEMPRE DI PIÙ DALLA PARTE DEL CONSUMATORE”
Stefania Grandinetti è il nuovo presidente dell’Associazione Agrimercato di Campagna Amica della provincia di Alessandria, l’associazione per la gestione dei mercati dei produttori di Coldiretti che effettuano la vendita diretta dopo aver superato i controlli degli organi preposti. La neo presidente è affiancata da un nuovo Consiglio Direttivo e dalla vice Giuliana Fogagnolo, imprenditrice di Pecetto di Valenza. Stefania Grandinetti, oltre 20 anni di esperienza in Coldiretti Alessandria, è impegnata nella salvaguardia e nella promozione del territorio: imprenditrice agricola di Ponzone, titolare dell’agriturismo di Campagna Amica e fattoria didattica Cascina “Le Piagge”, ricopre la carica di Vice Presidente Nazionale, Presidente Regionale e Provinciale di Terranostra, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti dove, in veste di cuoco contadino, è diventata famosa sui principali media nazionali. “La relazione tra il mondo della campagna e quello della città rappresenta il futuro, ne sono convinta ogni giorno di più, e le difficoltà legate al Covid lo hanno dimostrato facendo emergere prepotentemente il valore strategico del cibo - ha affermato Stefania Grandinetti -. Ringrazio il Consiglio, nella consapevolezza che il gioco di squadra è fondamentale per far crescere un settore che trova nel consumatore il suo più importante alleato. Il mio impegno andrà ancora di più in questa direzione, per rafforzare questa impostazione e creare nuove opportunità d’incontro tra produttori agricoli e cittadini. Un mercato di Campagna Amica consente, infatti, di fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine italiana garantita. Siamo tutti produttori agricoli, iscritti a Coldiretti e aderenti a Campagna Amica.” In questi anni l’Associazione Agrimercato si è sempre posta come interlocutore di quelle Amministrazioni sensibili a queste nuove opportunità di filiera corta, con il compito di definire regole comuni di comportamento degli associati e di verificarne l’impegno a rispettare requisiti di qualità e di trasparenza. “Siamo lieti - ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - che sia stata scelta Stefania Grandinetti per questo importante incarico. Mangiare in agriturismo o fare la spesa direttamente dal produttore è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini e delle fattorie diventando non solo luogo di consumo, ma anche momento di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà.” Le aziende che aderiscono all’associazione sono accreditate alla vendita diretta all’interno dei mercati di Campagna Amica, governati da un regolamento che prevede numerosi controlli sinonimo di serietà e coerenza del progetto. “Agrimercato è tra le più significative espressioni del grande progetto di Coldiretti. Quando abbiamo iniziato l’attività di vendita diretta oltre vent’anni fa eravamo visti come dei “bancarellai”, oggi siamo riusciti a creare una nuova domanda di mercato, il consumatore cerca il punto vendita ed il Mercato di Campagna Amica perché consapevole di trovare prodotti del territorio, stagionali, freschi di giornata garantiti direttamente dal produttore “che ci mette la faccia” - ha proseguito il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. I nostri colori, la qualità delle nostre produzioni locali, la serietà degli imprenditori, il rispetto dell’ambiente e del territorio, così come l’origine certa, rappresentano la carta d’identità di Agrimercato e come tale i pilastri su cui si basa l’attività e gli obiettivi futuri. I mercati di Campagna Amica, quindi, oltre ad essere strumenti per collocare direttamente sul mercato le produzioni alimentari, sono anche un utile e concreto mezzo di comunicazione e informazione verso i consumatori dei valori distintivi ed esclusivi dei prodotti della filiera italiana”. L’assemblea dell’Associazione Agrimercato è stata l’occasione per ricordare la figura di Gianluigi Gaglione, prematuramente scomparso lo scorso anno, pioniere dei mercati di Campagna Amica e della progettualità a chilometro zero, convinto sostenitore della bellezza del territorio e della sua distintività.
La neo presidente Stefania GRANDINETTI (a sinistra) con la vice Giuliana FOGAGNOLO