28 minute read

IL MILLEPROROGHE È LEGGE, ECCO LE NOVITÀ FISCALI DI MAGGIOR INTERESSE

Next Article
MERCATINO

MERCATINO

SOSPENSIONI, PROROGHE E BONUS PREVISTI DALLA MISURA DEL GOVERNO IL MILLEPROROGHE È LEGGE: ECCO LE NOVITÀ FISCALI

Il 24 febbraio scorso il Senato ha approvato in via definitiva la Legge di conversione del cosiddetto Decreto “Milleproroghe” (DL 228/2021). Di seguito le novità fiscali di maggiore interesse.

Advertisement

Versamenti sospesi Per i soggetti che svolgono attività di allevamento avicunicolo o suinicolo, nelle aree soggette a restrizioni sanitarie per le attuali emergenze dell’influenza aviaria e della Peste Suina Africana (PSA), sono prorogati al 31 luglio 2022 i termini dei versamenti relativi alla ritenuta alla fonte sui redditi da lavoro dipendente, alle addizionali regionali e comunali, nonché all’IVA, scadenti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2022. I versamenti sospesi sono effettuati in unica soluzione entro il 16 settembre 2022 o in quattro rate mensili di pari importo da corrispondere entro il 16 di ciascuno dei mesi da settembre 2022 a dicembre 2022.

Limite contanti Viene ripristinato il limite per la circolazione del contante di 2.000 euro fino al 31 dicembre 2022, per ridursi nuovamente a 1.000 euro a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Credito d’imposta Per gli investimenti in beni strumentali nuovi (4.0 e non), con ordine accettato dal venditore e pagamento di almeno il 20% dell’acconto avvenuto entro il 31 dicembre 2021, vi è la possibilità di completare l’investimento entro il 31 dicembre 2022 (e non solo fino al 30 giugno 2022), beneficiando dunque della più favorevole disciplina prevista per l’anno 2021.

Bonus edilizi Per le spese sostenute dal 12 novembre 2021 fino al 31 dicembre 2021, in relazione ad interventi edilizi agevolabili (con la fruizione di Bonus edilizi diversi dal Superbonus, ad eccezione del Bonus facciate), in edilizia libera o di importo complessivo non superiore a 10.000 euro, non ricorre l’obbligo di produrre il visto di conformità e l’attestazione della congruità delle spese.

PREVISTE MODIFICHE PER SCONTI IN FATTURA E CESSIONE DEI CREDITI EDILIZI

CESSIONE DEL CREDITO: NOVITÀ DAL DECRETO FRODI

Èin vigore dallo scorso 26 febbraio il cosiddetto Decreto “Frodi”, il Decreto-Legge contenente misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia. Il provvedimento ha apportato alcune modifiche, fra le altre, ai meccanismi di sconto in fattura e cessione dei crediti edilizi (Superbonus e altri). Ecco in estrema sintesi le novità di più immediato interesse, in attesa della legge di conversione con informazioni più dettagliate. Vengono consentite altre due cessioni dei crediti oltre alla prima, che possono però avvenire soltanto in favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario o imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia (soggetti vigilati). Pertanto, solo la prima cessione sarà consentita nei confronti di qualunque acquirente. I crediti derivanti dall’esercizio dell’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta non possono formare oggetto di successive cessioni parziali e a ciascuno sarà attribuito un codice univoco per consentirne la tracciabilità (questa novità troverà applicazione per le opzioni della prima cessione comunicate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022). Per taluni lavori edili di importo superiore a 70.000 euro, i Bonus edilizi potranno essere riconosciuti solo se nell’atto di affidamento dei lavori è indicato che i lavori sono eseguiti da datori di lavoro che applicano i contratti collettivi del settore edile. Il contratto di lavoro applicato, indicato nell’atto di affidamento dei lavori, deve essere riportato anche nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori. In sede di rilascio del visto di conformità vi è l’obbligo di verificare l’esistenza di tale annotazione sia nell’atto di affidamento che nelle fatture.

ENERGIA: BENE AGRISOLARE SU TETTI DI 20MILA AZIENDE E STALLE

“L’annuncio dei bandi per accedere a 1,5 miliardi di finanziamenti per l’istallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine, senza il consumo di suolo, è una prima importante risposta alla nostra mobilitazione a sostegno delle campagne, nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori”. E’ quanto afferma Coldiretti nell’apprezzare l’annuncio del Ministro delle Politiche Stefano Patuanelli della notifica alla Ue del decreto dei bandi per il progetto nell’ambito del PNRR. Una opportunità che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile. Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti.

DEPOPOLAMENTO CINGHIALI, ATTUAZIONE ATTIVITÀ SORVEGLIANZA ATTIVA E PASSIVA E MONITORAGGIO

PESTE SUINA AFRICANA: DOPO ORDINANZA APPLICARE SUBITO MISURE STRAORDINARIE

Al via le misure urgenti finalizzate al depopolamento dei cinghiali, all’attuazione di attività di sorveglianza attiva e passiva e di monitoraggio. “Nello specifico, si amplia la platea dei soggetti che possono partecipare alle azioni di depopolamento, infatti, oltre ai soggetti preposti, l’ordinanza prevede che i proprietari o conduttori dei fondi interessati e i soggetti appositamente incaricati all’abbattimento, conduttori e tutor, possano svolgere direttamente le operazioni di contenimento e, inoltre, in deroga alla normativa, la caccia di selezione al cinghiale può essere effettuata anche nelle ore notturne”. E’ quanto sostiene il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco in seguito all’ordinanza firmata dal governatore, Alberto Cirio, che prevede azioni specifiche, straordinarie ed omogenee da applicare, al più presto, in tutta la Regione per far fronte all’emergenza Peste Suina Africana. Con la necessità di arrivare ad abbattere 50 mila cinghiali, dopo lo scoppio della Peste Suina Africana accaduto ormai più di due mesi fa, è fondamentale, come da tempo abbiamo sollecitato alla Regione, prevedere un piano straordinario per il contenimento. “Tra le azioni adottabili, è prevista anche la possibilità, sull’intero territorio regionale, di utilizzare le gabbie per la cattura degli animali – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Rispetto, poi, alle azioni di monitoraggio, i soggetti competenti sono tenuti, entro 48 ore, a tracciare gli abbattimenti e la Regione pubblicherà i dati di monitoraggio con cadenza mensile”. Prosegue, quindi, il pressing di Coldiretti, già di lungo periodo, con gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e all’Agricoltura, Marco Protopapa, che ha portato all’emanazione di questa ordinanza, ma occorre che le nuove misure trovino subito attuazione sui territori affinché le imprese possano avere risposte concrete per affrontare questo momento di difficoltà legato alla Peste Suina, ma ulteriormente aggravato dagli sconvolgimenti di mercato, dalle speculazioni e dalla guerra. Dopo la nomina, i “compiti” del Commissario Straordinario Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2022 è stato formalmente nominato Commissario straordinario alla Peste Suina Africana il Dott. Angelo Ferrari, Direttore dell’IZS del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il Commissario rimarrà in carica 12 mesi, salvo proroghe. I compiti del Commissario, stabiliti dal Decreto legge n.9 del 17 febbraio 2022 (attualmente in fase di conversione in legge) saranno: · coordinare i Servizi veterinari delle ASL competenti per territorio, le strutture sanitarie pubbliche, le strutture amministrative e tecniche regionali nonché gli enti territorialmente competenti, al fine di assicurare il corretto e tempestivo svolgimento delle attività relative alle misure urgenti di prevenzione e contenimento della diffusione della

PSA, contenute nei Piani varati dalle Regioni; · verificare la regolarità dell’abbattimento e distruzione degli animali infetti e dello smaltimento delle carcasse di suini nonché le procedure di disinfezione svolte sotto il controllo della ASL competente; · adottare i Piani di Intervento qualora le Regioni non rispettino i termini per l’adozione (entro il 20 marzo pv); · avvalersi del supporto dell’Unità

Continua il pressing di Coldiretti per dare risposte concrete alle imprese, già in gravi difficoltà

PEstE suina aFFricana centrale di crisi e degli enti del

Servizio sanitario nazionale e degli uffici competenti in materia di malattie animali delle diverse amministrazioni (Ministeri, Regioni, Province, Comuni, Carabinieri, ISPRA); · adottare con atto motivato provvedimenti contingibili e urgenti, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli e far fronte a situazioni eccezionali. Azioni concrete: risorse finanziarie e umane A distanza di tre mesi dall’inizio dei monitoraggi nelle zone definite infette, si sta registrando una forte contrazione della presenza dei volontari, che sono in numero esiguo e quindi non sufficiente per dare le risposte richieste. La Regione Piemonte recentemente con una propria ordinanza, ha cercato di interpretare correttamente tutti i segnali di urgenza e preoccupazione espressi dal territorio e quindi di attivare tutti gli strumenti utili per contenere l’espansione della peste suina. Considerata però l’estensione del territorio da monitorare e le esigue forze “istituzionali” a disposizione non è possibile garantire un’efficace ricerca attiva delle carcasse o effettuare il controllo, contenimento e selezione dei cinghiali al fine della loro eradicazione.

ASSICURARE RISORSE E MODIFICARE LA LEGGE 157 DEL 1992

L’esplosione dei costi delle materie prime per l’alimentazione e dell’energia e gli effetti dell’emergenza sanitaria per la comparsa in Piemonte e Liguria, nel gennaio 2022, del virus della peste suina africana (Psa) nella popolazione dei cinghiali, hanno determinato uno scenario particolarmente allarmante, che mette a rischio la prosecuzione dell’attività nei prossimi mesi di numerosi allevamenti causa di ingenti perdite economiche e gravi ripercussioni anche sul commercio internazionale. A bloccare precauzionalmente gli acquisti dall’Italia sono stati Cina, Giappone, Taiwan, Kuwait, Cuba e, in parte, il Brasile e Serbia con i quali sarà possibile continuare ad esportare carne e prodotti sottoposti a trattamenti termici o equivalenti. Per i Paesi Terzi che hanno riconosciuto la regionalizzazione come Usa, Canada o che, comunque, non hanno formalizzato alcuna sospensione, come la Corea del Sud, è possibile sottoscrivere certificazioni di Attestazione Sanitaria Integrativa (Asi) per gli allevamenti e Certificazioni export/pre-export di carni e prodotti indipendentemente dalla data di macellazione se, all’interno dello stabilimento, non siano presenti prodotti o materie prime provenienti da zone soggette a restrizione. Si auspica siano assicurate le risorse finanziarie necessarie, anche per coinvolgere tutte le figure professionali che possano congiuntamente aiutare nell’azione di contenimento dei cinghiali e che siano adottate tutte le procedure di urgenza. Si auspica che finalmente si possa affrontare con efficacia questo problema che non riguarda solamente la diffusione di patologie come la Psa nei suidi ma che interessa pesantemente l’intero settore agricolo ed anche le aree urbane. Per quanto riguarda la biosicurezza degli allevamenti va sottolineato che la misura più significativa per prevenire il contatto tra i cinghiali, potenziali vettori della malattia e i suini domestici, è sicuramente la recinzione degli allevamenti che richiede ingenti risorse pubbliche. In questa drammatica fase congiunturale, riteniamo inoltre indispensabile modificare la legge 157 del 1992 per il contenimento dei cinghiali e della fauna selvatica poiché è mancata l’azione di prevenzione e contenimento dei suini selvatici, come Coldiretti ha ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla moltiplicazione dei cinghiali che invadono città e campagne da nord a sud dell’Italia con più di 2,3 milioni di esemplari.

PREOCCUPAZIONE IN PROVINCIA PER LA SITUAZIONE METEO, DALLA SICCITÀ AGLI SBALZI TERMICI

SICCITÀ: CORSI D’ACQUA PROSCIUGATI, È CALAMITÀ PIÙ RILEVANTE PER L’AGRICOLTURA MADE IN ITALY

Non piove. Da oltre cento giorni nel distretto padano nessuna precipitazione. Una situazione che conferma come la siccità sia diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. A peggiorare le cose è un inverno pazzo con una temperatura superiore di 0,55 gradi rispetto alla media lungo la Penisola ma con picchi più alti di tre gradi nel nord ovest, precipitazioni scarse che hanno prosciugato fiumi e laghi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’allarme lanciato dall’Osservatorio sulle crisi idriche convocato dall’Autorità distrettuale del Fiume Po-Ministero transizione ecologica, con gli affluenti ai minimi storici dal 1972, mentre Dora Baltea, Adda, Ticino registrano un -75% nelle portate. La siccità nel bacino del Po minaccia oltre 1/3 della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. “Nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Ma, a preoccupare, è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche.” Al nord il fiume Po in secca al Ponte della Becca è sceso a -3,23 metri, più basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua. Ma a preoccupare è anche l’innalzamento dei livelli del mare in Italia con l’acqua salata che sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola. La risalita del cuneo salino, ossia l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che è più che preoccupante per l’economia agricola di buona parte d’Italia compresa proprio la valle del Po. “Per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Se da un lato, infatti, il bel tempo di queste settimane ha permesso agli agricoltori di procedere nelle lavorazioni in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità. Per questo cresce la preoccupazione e in molti casi l’unica soluzione è intervenire con le irrigazioni di soccorso e quindi con un ulteriore aumento dei costi”.

La qualità delle coltivazioni seminate in autunno rischiano ora di essere compromesse

COSA FARE? REALIZZARE PICCOLI INVASI

In Piemonte l’8 dicembre 2021 sono caduti circa 20-30 millimetri di pioggia e poi fino a marzo 2022 non ci sono più state precipitazioni. L’inverno è stato il terzo più secco degli ultimi 65 anni, secondo i dati di Arpa, con il riempimento del Lago Maggiore in deficit del 31% di acqua. Una conferma dei cambiamenti climatici in atto che hanno mutato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità d’irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto, insieme ad Anbi, un progetto concreto immediatamente cantierabile nel PNRR. Un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

ECCO I TERMINI DI VALIDITÀ PER GLI ATTESTATI DEL CONTROLLO FUNZIONALE

MACCHINE IRRORATRICI: SCADENZE PROROGATE

Proroga dei termini della validità degli attestati e dei certificati, compresi quelli del controllo funzionale delle macchine irroratrici. Il controllo funzionale è la “verifica” puntuale ed obbligatoria per tutte le aziende e per tutte le tipologie di macchine in utilizzo per l’irrorazione di prodotti fitosanitari biologici o convenzionali e di qualsiasi classe. Con la proclamata fine dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, per quanto riguarda gli attestati di controllo funzionale delle macchine irroratrici, al momento attuale valgono le tempistiche riportate nel prospetto a fianco. Gli attestati scaduti dal 1° gennaio 2020 al 29 giugno 2021 dovranno essere rinnovati improrogabilmente entro il 29 giugno 2022, mentre gli attestati di funzionalità con scadenza naturale dal 30 giugno 2021 al 31 marzo 2022 hanno validità di 12 mesi dalla scadenza. Queste scadenze posticipate dallo stato di emergenza non potranno essere ulteriormente prorogate, pertanto invitiamo tutte le aziende a verificare le proprie macchine e i propri attestati di funzionalità per tempo per evitare di incorrere in sanzioni o decrementi sui pagamenti. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per chiarimenti.

Scadenza naturale proroga di validità

Dal 1° gennaio 2020 al 29 giugno 2021 Attestati non ancora rinnovati che, a seguito delle precedenti proroghe nazionali, sono giunti a scadenza nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 29 giugno 2021 29 giugno 2022 90esimo giorno successivo all’attuale data di fine dell’emergenza sanitaria fissata al prossimo 31 marzo 2022 Dal 30 giugno 2021 al 31 marzo 2022 12 mesi dalla scadenza naturale

a

SABATO 14 MAGGIO 2022 ORE 10,00

Dal polline alla formazione del frutto

 La brezza di gennaio  Il polline e l’effetto massa  Forte resistenza al freddo  Delicato equilibrio

scheda nocciolo n°68

Nel nocciolo (Corylus sp.) i fiori sono unisessuali. I fiori maschili sono raggruppati in infiorescenze dette amenti. Anche i fiori femminili sono riuniti in infiorescenze individuate con il nome di glomeruli. Questi glomeruli, sebbene generalmente più globosi, hanno un aspetto molto simile a quello delle gemme vegetative. Sono facilmente riconoscibili al momento della fioritura, quando alla loro estremità emerge un ciuffetto di stigmi rossi. Comprendere il complicato fenomeno della fioritura, dell’impollinazione, e della fecondazione nel nocciolo è estremamente importante in quanto permette di rendersi meglio conto delle esigenze di questo delicatissimo albero da frutto e di favorire al meglio le possibilità produttive della coltura e della varietà piemontese.

Impollinazione e fecondazione

L'impollinazione è il processo di trasporto o mobilitazione del polline dalle antere dei fiori maschili agli stimmi dei fiori femminili, al momento della piena fioritura. Il polline del nocciolo europeo si caratterizza per essere di piccole dimensioni e molto leggero, il che facilita il suo trasporto su lunghe distanze attraverso il vento (impollinazione anemofila). Il periodo di impollinazione è piuttosto lungo e generalmente va da inizio gennaio a metà marzo. La maggior parte delle varietà sono dicogame (fioritura maschile e femminile in periodi diversi all’interno della medesima varietà) e protandre (la maturazione delle antere o del polline anticipano la maturazione dell'ovulo). L'impollinazione di questa specie avviene in inverno, in un periodo in cui le condizioni ambientali non sono delle più favorevoli allo sviluppo biologico di questo processo. Tuttavia, il nocciola è molto ben adattata a portare a termine il processo.

Questa coltura è altamente resistente al freddo, in particolare i fiori femminili che possono resistere fino a -10ºC senza essere colpiti, mentre i fiori maschili possono tollerare fino a -16ºC durante lo sviluppo e fino a -7ºC durante la piena fioritura. I fiori femminili hanno un'ampia superficie stigmatica (elevata capacità di trattenere un gran numero di granuli pollinici). Il tempo di ricettività di un singolo fiore è di circa un mese mentre più ampia e scalare è quello di ogni pianta. Determinate condizioni ambientali come i venti frequenti nella stagione della fioritura, l’assenza di nebbia e pioggia, il tempo asciutto, le giornate calme e le temperature miti favoriscono l'impollinazione. In termini generali, la maggior parte delle cultivar ha un'alta percentuale di polline vitale (50-80%).

I granuli pollinici trasportati dal vento sugli stimmi germinano, emettendo un tubo pollinico, che si sviluppa all'interno dei tessuti dello stilo. La germinazione dei granuli di polline avviene in un paio di giorni, raggiungendo la base del pistillo, dove si sviluppa l'ovario. Sulla germinazione del polline hanno un'influenza positiva gli ioni Ca++ e la quantità di polline catturato dagli stigmi: è un fenomeno è noto come "effetto massa" e fa sì che la germinazione e la crescita dei tubuli pollinici aumentino con l’aumentare del polline giunto sugli stigmi. Il tubo pollinico formatosi in inverno rimane in uno stato dormiente e viene protetto all’interno del fiore femminile in attesa che si formino gli ovuli per essere fecondati. Pertanto il processo di fecondazione avviene in due fasi: in un primo momento i granuli di polline trattenuti dagli stigmi germinano e arrivano con i loro tubi pollinici alla base degli stili, successivamente, una volta completata la formazione dell'ovocellula e del sacco embrionale, si ha la fecondazione. Tra l'impollinazione e la fecondazione passano dai 4 ai 5 mesi.

Un processo che dura mesi

Le piante ben nutrite allegano meglio

La fecondazione avviene da meta giugno all’inizio di luglio periodo in cui le condizioni climatiche sono più favorevoli. Il nucleo germinativo del polline si "fonde" con l'ovulo per dare origine all'embrione, mentre il nucleo vegetativo si unisce al nucleo secondario per sviluppare l'endosperma. Una volta che gli ovuli sono stati fecondati, inizia il loro sviluppo che durante le prime 3-4 settimane è molto lento. La fecondazione può essere impedita o ostacolata da vari fattori. La mancanza di alcuni elementi nutritivi, ad esempio boro o calcio, può influenzare negativamente la germinabilità del granello pollinico. Una insufficiente disponibilità di azoto o stati di competizione nutrizionale possono causare l'aborto degli ovari.

La formazione della nocciola è solo una piccola parte di una lunga storia

Dopo la fecondazione, i frutti mostrano una rapida crescita, raggiungendo le dimensioni finali entro un mese. La crescita finale e la lignificazione dell'endocarpo (guscio) si verificano tra la fine di luglio e l'inizio di agosto. Nel frattempo l'embrione evolve rapidamente, raggiungendo il suo volume finale in circa 2-3 settimane, tra metà giugno e inizio luglio, a seconda della varietà. Inizialmente i tessuti sono ricchi di acqua e l'aumento della sostanza secca è graduale e costante fino alla raccolta. I frutti maturi cadono dall'involucro e sono costituiti per il 50-60% da guscio e per il 40-50% da semi, a seconda della varietà e della gestione culturale.

Piano sviluPPo ruralE

APERTO IL BANDO PER L’INDENNITÀ COMPENSATIVA SCADENZA 16 MAGGIO 2022

LLa Giunta regionale ha approvato l’apertura del bando per la campagna 2022 della misura 13 del PSR 2014-2022 (“indennità compensativa” agli agricoltori operanti nelle zone classificate montane del Piemonte). Il bando ha una dotazione finanziaria di 17.500.000 euro. Le cosiddette “indennità compensative” sono destinate agli agricoltori operanti nelle zone montane e vengono erogate annualmente per ettaro di superficie agricola, per risarcire, in tutto o in parte, i costi aggiuntivi e il mancato guadagno dovuti ai vincoli cui è soggetta la produzione agricola nelle Terre Alte. Il bando è rivolto agli agricoltori che si impegnano a proseguire l’attività agricola nelle zone classificate montane del Piemonte e che sono in possesso del requisito di “agricoltore in attività”, in base alla normativa comunitaria e nazionale. Il contributo consiste in un premio per ettaro di superficie agricola aziendale ed è modulato sulla base di diversi parametri: tipologia colturale (pascoli, seminativi, coltivazioni legnose,…), classe di svantaggio dei terreni (fondovalle, alta quota…) e stanzialità delle aziende in zona montana. Qualora l’ammontare dei premi complessivamente richiesti risultasse superiore alla dotazione finanziaria assegnata per la campagna 2022, la Giunta regionale potrà disporre un’integrazione della dotazione finanziaria del bando utilizzando le risorse finanziarie rese disponibili con l’ultima modifica finanziaria del PSR e/o una riduzione percentuale proporzionale dei premi, in base all’eccedenza delle richieste rispetto all’importo assegnato.

Aperto bando formazione in ambito forestale. Scade 30 settembre 2022

Il 27 gennaio 2022 è stato aperto il nuovo bando dell’Operazione 1.1.1 – Azione 2 del PSR 2014-2022, che intende promuovere l’attivazione di iniziative di formazione professionale individuale in ambito forestale destinate a imprenditori, addetti e tecnici del settore forestale (pubblici e privati) ed ai gestori del territorio agroforestale, operanti sul territorio regionale. Il bando ha una dotazione di 1.250.000 €, destinata a finanziare l’80% delle spese, e resterà aperto fino al 30 settembre 2023. Rispetto ai precedenti, con questo bando cambia l’approccio alla formazione professionale in ambito forestale ed ambientale, passando da un’offerta formativa uguale per tutti ad una formazione su misura, progettata sulla base specifiche esigenze dei destinatari.

Bando Inail-Isi 2021: scadenze aggiornate

In relazione al bando INAIL -ISI 2021 è stato pubblicato il calendario aggiornato con indicazione delle date utili per la gestione delle domande di sostegno. Le date delle varie fasi di gestione delle domande saranno le seguenti: · dal 02 maggio al 16 giugno 2022(ore 18.00) inserimento/compilazione della domanda; · dal 23 giugno 2022le imprese che avranno raggiun-

Piano sviluPPo ruralE to/superato la soglia minima di ammissibilità e salvato definitivamente la domanda, potranno acquisire il codice identificativo necessario per l’inoltro on-line; · in data 12 settembre 2022è prevista la pubblicazione delle regole tecniche per l’inoltro della domanda on-line, unitamente alla data di apertura dello sportello informatico per effettuare la trasmissione delle domande (click day); · entro 14 giorni dall’apertura dello sportello informatico è prevista la pubblicazione elenchi cronologici provvisori; L’obiettivo dell’intervento è quello di incentivare le PMI a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ed incentivare le micro e piccole imprese del settore agricolo all’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature caratterizzati da soluzioni innovative aventi specifiche finalità (riduzioni emissioni inquinanti, riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico). I soggetti destinatari sono le imprese ubicate su tutto il territorio nazionale, iscritte alla CCIAA. Gli ambiti di intervento sono articolati in 5 Assi di finanziamento, differenziali in base ai destinatari: · Asse 1Progetti di investimento e progetti per l’a-

dozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; · Asse 2Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi; · Asse 3Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto; · Asse 4Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività; · Asse 5Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli (suddiviso in due sotto-assi: 5.1 – generalità delle imprese agricole e 5.2 – giovani agricoltori, ovvero di età non superiore ai quarant’anni). Le imprese agricole hanno la possibilità di accedere, oltre che all’Asse 5, anche all’Asse 3, il sostegno ottenibile consiste in un contributo in conto capitale, del 40% per i soggetti destinatari dell’Asse 5.1 (generalità delle imprese agricole) e del 50% per i soggetti destinatari dell’Asse 5.2 (giovani agricoltori). Il finanziamento INAIL massimo erogabile è pari a € 60.000,00; quello minimo è pari a € 1.000,00. Il bando prevede, anche il riconoscimento di agevolazioni fiscali, (cumulo) per la quota parte di costo a carico dell’impresa.

Etichettatura ambientale: proroga al 31 dicembre 2022

Il D. Lgs. n.116 del 3 settembre 2020, l’ultimo in ordine di tempo nell’apportare modifiche al preesistente DL 152/2006 (Norme in materia ambientale), ha attuato le direttive UE che fanno parte del cosiddetto “Pacchetto economia circolare”, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti e aumentare il riciclaggio, sia dei rifiuti sia degli imballaggi. In sostanza ha introdotto l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi immessi sul territorio nazionale, al fine di assicurare l’utilità delle informazioni riportate sull’imballaggio, attraverso la puntuale indicazione delle norme tecniche UNI da applicare ed evitando condotte discrezionali da parte degli operatori che potrebbero ingenerare confusione nei consumatori. L’applicazione della norma è stata più volte rinviata e, con il Decreto Milleproroghe 2021 (Decreto-Legge 3 dicembre 2020, n. 183) era stato previsto che sarebbe entrata in vigore a partire dal 1°gennaio 2022. Visto, però, il perdurare delle difficoltà nell’adeguamento alla normativa, con il Decreto Milleproproghe 2022 (Decreto-Legge 30 dicembre 2021, n. 228) è stata prevista un’ ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2022, con possibilità di continuare a commercializzare fino ad esaurimento delle scorte i prodotti privi dei requisiti di etichettatura e già immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2023. Inoltre l’articolo 11 prevede anche che, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Milleproroghe 2022 - quindi entro il 29 maggio - il Ministro della Transizione ecologica adotti, con Decreto di natura non regolamentare, le linee guida tecniche in materia di etichettatura. Occorre, pertanto, attendere l’adozione di tale provvedimento, che dovrà precisare correttamente obblighi e responsabilità dei soggetti della filiera, al fine di garantire la corretta gestione degli imballaggi da parte dei consumatori. Si tratta di un’importante risultato ottenuto da Coldiretti, frutto di un costante dialogo e confronto sia a livello parlamentare che ministeriale. Infine, l’auspicio è che, all’interno delle future linee guida, siano recepite le ulteriori istanze di Coldiretti, secondo cui gli imballaggi devono essere già forniti agli utilizzatori con le necessarie informazioni ambientali impresse sull’imballaggio e sulle parti separabili, ovvero con supporti adesivi, cartellini o fascette, a meno che non sussistano accordi contrattuali e commerciali che definiscano responsabilità ed oneri delle parti per quanto riguarda la predisposizione della grafica, dei contenuti e della forma nonché del layout di stampa da riprodurre sul packaging.

ANCHE NEL 2022 VERRANNO FINANZIATI GLI INTERVENTI AGRO-AMBIENTALI ED AGRICOLTURA BIOLOGICA PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE: LE NOVITÀ PER IL 2022

Nel corso di un tavolo verde tenutosi il 3 marzo, alla presenza dell’Assessore regionale all’Agricoltura e del Responsabile della Direzione Agricoltura, sono stati analizzati gli aspetti connessi con la programmazione ad attuazione degli interventi collegati all’annualità 2022, conclusiva del periodo transitorio di applicazione del PSR 2014-2020. È stato confermato che anche nel 2022 verranno finanziati gli interventi agro-ambientali ed agricoltura biologica (misura 10 e misura 11) finanziando il prolungamento annuale delle operazioni: · 1 Produzione integrata · 3 Tecniche di agricoltura conservativa – Azione 1 – Introduzione di tecniche di minima lavorazione · 4 Sistemi colturali eco-compatibili – Azione 1 – Conversione di seminativi in foraggere permanenti · 6 Difesa del bestiame dalla predazione da canidi sui pascoli collinari e montani · 7 Gestione degli elementi naturaliformi dell’agroecosistema · 1 Conversione agli impegni dell’agricoltura biologica Inoltre è prevista l’attivazione di nuovi bandi per le seguenti operazioni: · 2 Interventi a favore della biodiversità nelle risaie · 3 Tecniche di agricoltura conservativa – Azione 3 – Apporto di matrici organiche in sostituzione della concimazione minerale · 7 Gestione degli elementi naturaliformi dell’agroecosistema · 8 Allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono · 9 Gestione eco-sostenibile dei pascoli · 1 Conversione agli impegni dell’agricoltura biologica Nel corso del tavolo sono inoltre stati forniti aggiornamenti circa l’andamento delle domande relative al progetto integrato/pacchetto giovani (operazioni 6.1.1+ 4.1.2) chiuse il 28 febbraio, nel complesso le domande presentate sono state 575, per un valore, in termini di interventi previsti, superiore agli 80 milioni di Euro. Ad una prima, preventiva, analisi delle istanze, la Regione prevede di avere copertura finanziaria indicativa per l’80% delle istanze. È stata fornita anche una situazione delle domande dell’Operazione 4.1.1 (miglioramento aziendale), scaduto il primo febbraio scorso rispetto al quale sono state presentate 1.016 domande di sostegno di sostegno.

Nel corso del tavolo sono inoltre stati forniti aggiornamenti circa l’andamento delle domande relative al progetto integrato/pacchetto giovani

Pac: stop ai terreni a riposo su 200mila ettari, fondo crisi insufficiente

Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue possono essere recuperati in Italia alla coltivazione 200mila ettari di terreno per una produzione aggiuntiva di circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione necessari per ridurre la dipendenza dall’estero. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente le dichiarazioni del Commissario europeo Janusz Wojciechowski sulla deroga agli obblighi Pac sui terreni “a riposo” come richiesto dalla Coldiretti. Appare invece insufficiente l’annunciato impiego della riserva di crisi da 500 milioni della Pac, più il cofinanziamento di misure di emergenza extra da 1 miliardo poiché si tratta in realtà di appena 50 milioni di euro destinati all’Italia che sono assolutamente inadeguati a dare risposte concrete alle difficoltà che stanno subendo aziende agricole e della pesca e gli allevamenti costretti ad affrontare aumenti insostenibili di energia, mangimi e concimi. Per affrontare la crisi globale del settore ha fatto fino ad ora più l’Italia che l’Unione Europea. A livello comunitario servono più coraggio e risorse per raggiungere l’obiettivo fissato dai capi di Stato a Versailles di “migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi, in particolare aumentando la produzione di proteine vegetali dell’UE con l’invito alla “Commissione a presentare quanto prima opzioni per affrontare l’aumento dei prezzi alimentari e la questione della

Politica agricola coMunE sicurezza alimentare globale. Un impegno che ridurrebbe sensibilmente anche in Italia la dipendenza dall’estero da dove arriva circa la metà del mais necessario all’alimentazione del bestiame il 35% del grano duro per la produzione di pasta e il 64% del grano tenero per la panificazione, che rende l’intero sistema e gli stessi consumatori in balia degli eventi internazionali. L’Italia oggi è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti per anni agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque perché secondo la Coldiretti la politica ha lasciato campo libero a quelle industrie che per miopia hanno preferito continuare ad acquistare per anni in modo speculativo sul mercato mondiale, approfittando dei bassi prezzi degli ultimi decenni, anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale.

Pac 2023-27 e gestione del rischio: il Fondo di mutualità nazionale

Gli strumenti di gestione del rischio avranno un grande ruolo nella Pac 2023-2027, con finalità più ampie e maggiori dotazioni finanziarie. L’Italia ha deciso di integrare gli strumenti di gestione del rischio già presenti (assicurazioni agevolate, fondi mutualità danni, fondi mutualità reddito) istituendo il Fondo di Mutualità Nazionale (MeteoCat) finanziato con il 3% dalla quota nazionale destinata ai pagamenti diretti e cofinanziata da risorse provenienti dallo sviluppo rurale. Il fondo mutualistico nazionale prevede l’attivazione per tutte le aziende agricole beneficiarie di pagamenti diretti di una copertura mutualistica di base contro gli eventi catastrofali meteoclimatici, con l’obiettivo di attivare una prima rete di sicurezza e resilienza a favore di tutta la platea degli agricoltori italiani. Tra gli eventi meteorici avversi che saranno oggetto di copertura mutualistica del Fondo rientrano le gelate, le brinate, la siccità e le alluvioni, e per la misurazione dei danni da essi causati si fa riferimento agli indicatori previsti per le polizze assicurative tradizionali.

This article is from: