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AGRISOLARE SUI TETTI DI CASCINE E STALLE, PUBBLICATO IL BANDO IN GAZZETTA
PER INSTALLARE PANNELLI FOTOVOLTAICI SENZA CONSUMO DI TERRENO FERTILE
ENERGIA: CON PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA AL VIA AGRISOLARE SUI TETTI DI CASCINE E STALLE
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La pubblicazione in Gazzetta del Decreto Agrisolare apre alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine senza consumo di suolo, contribuendo alla transizione green e alla sovranità energetica del Paese con cittadini e imprese in difficoltà per i rincari di elettricità scatenati dalla guerra in Ucraina. E’ quanto esprime Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli sul provvedimento che destina 1,5 miliardi ai bandi per aumentare la sostenibilità, la resilienza e l’efficienza energetica del settore. “Un’opportunità che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile. Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Una risposta anche alla petizione lanciata, già nella scorsa estate, da Coldiretti Giovani Impresa a tutela del suolo agricolo per chiedere alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra. “L’agricoltura italiana è green, variegata, punta sempre più a progetti di filiera volti a valorizzare i prodotti locali, al biologico, alla difesa e alla tutela della biodiver-
sità e sostenibilità e su questa scia è necessario continuare a lavorare offrendo sempre più possibilità ai giovani di incrementare l’economia dei territori – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, dobbiamo difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare in grado di creare le condizioni di autosufficienza”. Per info e bando: https://www.politicheagricole.it/ flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/ IT/IDPagina/18319
BIOGAS: ENTRO IL 7 SETTEMBRE DOMANDE AL GSE PER GLI INCENTIVI
PROCEDURE PRODUTTORI MATERIALI FORESTALI
Via al quarto bando indetto dal Gse che prevede incentivi per impianti di produzione del biogas agricolo. Si rivolge a impianti con potenza non superiore a 300kW. Le domande vanno presentate entro il 7 settembre. Grazie all’impegno di Coldiretti il “Milleproroghe” ha rinnovato per il 2022 gli incentivi, secondo le modalità e le tariffe del D.M. 23/06/2016, per nuovi impianti a biogas con potenza elettrica non superiore a 300 kW, facenti parte del ciclo produttivo di una impresa agricola e/o di allevamento con determinate caratteristiche. Il contingente di spesa annua è pari a 25 milioni di euro per gli impianti che risultano in graduatoria a Registro. Complessivamente il contingente di potenza disponibile è pari a 48,680 MW. Per info e bando: www.gse.it/servizi-per-te/news/ online-il-bando-2022-per-l-iscrizione-al-registro-impianti-biogas
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n.27 del 7 luglio scorso è stata pubblicata la DD 30 giugno 2022, n. 319 Regolamento regionale ‘’Disciplina della produzione e commercializzazione di materiali forestali di moltiplicazione in attuazione dell’articolo 23 della legge regionale 10 febbraio 2009 n. 4’’ - art. 8. D. Lgs. 386/2003 - art. 4. Licenze per la produzione e la commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione. Il Decreto stabilisce che il commercio e la distribuzione a qualsiasi titolo di materiale siano subordinati al conseguimento di apposita licenza, rilasciata dall’organismo ufficiale e che gli organismi ufficiali debbano istituire registri ufficiali dei fornitori di materiale forestale di moltiplicazione e ne diano comunicazione al Ministero. Per l’ottenimento della licenza sono essenziali i seguenti requisiti: iscrizione dell’azienda all’Anagrafe agricola del Piemonte; iscrizione al Registro Ufficiale degli Operatori Professionali (RUOP), rilasciata dal Settore fitosanitario.
DANNI IRREVERSIBILI SULLE PRODUZIONI ORTOFRUTTICOLE, DALLE ANGURIE ALLE MELANZANE
CALDO: NEI CAMPI FRUTTA E VERDURA USTIONATA CON PERDITE CHE ARRIVANO AL 70% DEI RACCOLTI
IIl caldo torrido sta “bruciando” la frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano perdite che in alcune zone arrivano al 70% del raccolto, dai meloni alle angurie, dalle albicocche e susine ai pomodori alle melanzane che non riescono neppure a crescere.
E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Alessandria in relazione alle alte temperature con conseguenze sulle persone ma anche sulle coltivazioni in sofferenza per la grave siccità.
“La morsa del caldo sta facendo danni a macchia di leopardo in tutta la provincia alessandrina. Le scottature da caldo – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile o si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione”.
Una situazione che aggrava l’impatto devastante della siccità e del caldo sulle produzioni alessandrine con danni che superano ormai i 250 milioni di euro a livello provinciale e i 900 a livello regionale. Si registrano cali del 50% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle e di oltre 40% della produzione di frumento tenero.
Ai danni procurati dal meteo si devono poi aggiungere quelli da cornacchie, gazze e topi che stanno rovinando colture da campo oltre alle attrezzature. Un’altra calamità naturale che si aggiunge a quella della fauna selvatica. altri colture da campo e le attrezzature come le manichette per l’irrigazione, piuttosto che i teli per la pacciamatura – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Problemi che vanno ad aggiungersi quelli legati alla sfera igienico igienico-sanitaria, relativamente alla potenziale trasmissione di patologie agli allevamenti zootecnici. È ormai un problema cronico che colpisce molte aziende. Agricoltori e allevatori subiscono ogni anno danni che neppure i risarcimenti, quando ci sono e arrivano, possono coprire le perdite e comunque non rimediano all’impossibilità di poter programmare le produzioni”.
In questa situazione drammatica più di 1 impresa agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.
“I cambiamenti del meteo obbligano gli imprenditori a modificare le tipologie di quanto coltivato, per questo le angurie anche in provincia di Alessandria stanno diventando sempre più diffuse. Ciò ha portato però a dover fare i conti con un aumento di cornacchie e gazze, una presenza che negli anni è tornata in maniera prepotente mettendo in difficoltà i tanti frutticoltori già alle prese con annate critiche per via delle condizioni climatiche e, ovviamente, anche a causa dell’aumento materie prime. Un problema avvertito su tutto il territorio provinciale, senza distinzione, dalla collina alla pianura”, ha continuato il Presidente Mauro Bianco. 2022 che si classifica nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.
“Sui campi pesano anche rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, a cui si aggiungono rincari di oltre il 30% per il vetro, del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica”, ha concluso il Direttore Roberto Bianco.
IL PIANO INVASI DI COLDIRETTI E ANBI PER CONSERVARE L’ACQUA IN BACINI DI ACCUMULO
Una visione lungimirante. E’ il tratto della Coldiretti confermato ancora una volta dal progetto per la realizzazione di bacini di accumulo realizzato con l’Anbi nel “lontano” 2017. Ora con una siccità che sta devastando il nostro Paese l’iniziativa sembra essere finalmente arrivata in porto. Il “piano laghetti” che prevede 10mila strutture per conservare l’acqua piovana è stato al centro dell’assemblea nazionale dell’Anbi. “Tutti parlano oggi di accumulo – ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – ma quando abbiamo lanciato questo progetto di largo respiro che avrebbe aiutato oggi a superare la situazione di criticità legata ai cambiamenti climatici, pochi ci credevano”. E’ arrivato il momento, ha sottolineato Prandini, di superare la logica delle emergenze e di avviare una seria programmazione. Bisogna investire nelle infrastrutture idriche non le grandi dighe perché i tempi si allungherebbero troppo. La soluzione sono i laghetti, l’abbiamo proposta in tempi non sospetti e allora “oggi non resta che attuarla”. Il Paese non si può permettere ulteriori ritardi. La competitività alimentare è una priorità, ma senza disponibilità di acqua si riduce la capacità produttiva e si mette a rischio l’autosufficienza con un impatto sui consumatori e i cittadini. Usi civili e agricoltura devono essere in primo piano. Prandini ha fatto particolare riferimento alla zootecnia: senza irrigazioni in campo non c’è disponibilità di fieno e insilato e dunque gli allevatori sono costretti ad abbattere i capi. Con il risultato di ulteriori aumenti dei costi. Il presidente ha anche ricordato che la Coldiretti ha chiesto l’istituzione di una cabina di regia e la nomina di commissarie sub commissari per le tematiche agricole con il coinvolgimento di tecnici. Non bisogna consentire che prevalgano gli egoismi degli amministratori locali e la priorità va data all’uso dei cittadini e dell’agricoltura. Una funzione multifunzionale dei laghetti, realizzati senza uso di cemento, non solo vasche di stoccaggio per l’acqua ma anche sedi per pannelli fotovoltaici galleggianti per produrre agro energie senza consumo di suolo. Inoltre dai laghetti può arrivare anche energia idroelettrica. Bisogna dunque investire nelle strutture idriche per le quali l’Italia sconta una arretratezza storica, oggi infatti si colloca al terzultimo posto nell’Unione europea. E’ stata l’occasione per sfatare un altro luogo comune e cioè che l’agricoltura è una forte consumatrice d’acqua: è vero, ma la stessa acqua viene restituita e va a rimpinguare le falde. L’ampliamento delle zone irrigue rappresenta un argine all’abbandono delle zone interne: sono stati persi 800mila ettari anche per la carenza di risorse idriche e per la presenza della fauna selvatica che ha provocato ingenti danni ai canali. Con i fondi del Pnrr si può procedere subito con le nuove opere ma poi servono altri stanziamenti per le iniziative di più lungo termine. E’ anche indispensabile che si proceda a una sburocratizzazione per rendere subito disponibili gli stanziamenti perché oggi sono coinvolti troppi enti per rilasciare le autorizzazioni.