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MINISTERO SOVRANITÀ ALIMENTARE, PER RAFFORZARE LA FILIERA AGROALIMENTARE

Accolta la richiesta Coldiretti per rafforzare la filiera agroalimentare e il Made in Italy

CONTRO LA CRISI NASCE IL MINISTERO DELLA SOVRANITA’ ALIMENTARE

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Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha cambiato nome e, come da richiesta di Coldiretti, diventa Ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, guidato da Francesco Lollobrigida. Il Presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini ha rivolto i migliori auguri di buon lavoro al neo Ministro Lollobrigida e all’intero Esecutivo guidato da Giorgia Meloni, che ha dimostrato grande sensibilità nei confronti dell’agricoltura con la sua prima uscita pubblica dopo le votazioni in Coldiretti, al Villaggio di Milano. Prandini ha anche ringraziato per l’impegno e la collaborazione il Ministro uscente Stefano Patuanelli e il Presidente del Consiglio uscente Mario Draghi. “Nella sovranità alimentare c’è una progettualità d’insieme, a breve ma anche a lungo periodo, per rafforzare la filiera agroalimentare. Apprezziamo la scelta di accogliere la

nostra proposta di cambiare nome al Dicastero - ha sottolineato Prandini - che significa nei fatti un impegno per investire nella crescita del settore, estendere le competenze all’intera filiera agroalimentare, ridurre la dipendenza dall’estero, valorizzare la biodiversità del nostro territorio e garantire agli italiani la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità”. La pandemia prima e la crisi energetica ora hanno dimostrato la centralità del cibo e l’importanza di garantire l’autonomia alimentare del Paese in uno scenario globale segnato da distorsioni commerciali, accaparramenti e speculazioni che mettono a rischio gli approvvigionamenti. Ottimizzare l’impiego dei fondi del PNRR e ammodernare la rete logistica, difendere i 35 miliardi di fondi europei per l’agricoltura oggi a rischio, combattere l’arrivo del cibo sintetico sulle nostre tavole, il sistema di etichettatura Nutriscore e gli accordi internazionali sbagliati che penalizzano le produzioni agricole Made in Italy, fermare l’invasione di cinghiali e realizzare un Piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità, sono gli impegni che ci aspettiamo dal nuovo Governo. In prima battuta è essenziale intervenire sui rincari dell’energia che mettono a rischio una filiera centrale per le forniture alimentari delle famiglie che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del PIL nazionale, e vede impegnati in tutta Italia ben 4 milioni di lavoratori in 740.000 aziende agricole, 70.000 industrie alimentari, oltre 330.000 realtà della ristorazione e 230.000 punti vendita al dettaglio.

Il grazie al Ministro uscente Patuanelli e il benvenuto a Francesco Lollobrigida

CHI È FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Nato cinquanta anni fa a Tivoli (Roma), pronipote della celebre attrice Gina, Lollobrigida inizia a fare politica nel Fronte della Gioventù (Msi) per poi continuare in Azione Studentesca (An), diventando via via tra il 1996 e il 2013 Consigliere comunale a Subiaco (Roma), Consigliere provinciale di Roma, Assessore ad Ardea (Roma) e Consigliere regionale del Lazio. Nel 2013 diviene Responsabile nazionale “Organizzazione” di Fratelli d’Italia e alle politiche del marzo 2018 viene eletto alla Camera, dove tre mesi dopo assume l’incarico di capogruppo di Fratelli d’Italia.

Coldiretti e Anbi hanno pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili

PNRR: SERVE UN MILIARDO PER GLI INVASI CONTRO LA SICCITÀ

“Di fronte al cambiamento climatico che ha sconvolto l’ambiente e decimato i raccolti con un impatto devastante sull’intera filiera agroalimentare e sulla spesa dei cittadini è necessario realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%, con un primo stanziamento di almeno 1 miliardo di euro, anche attraverso risorse Repower EU e Fondo sviluppo e coesione in corso di programmazione”. Coldiretti ha pronti insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica. Un intervento necessario anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Si chiede anche per questo di potenziare gli interventi previsti nel Pnrr per le filiere agroalimentari, in particolare sullo strumento dei contratti di filiera anche di fronte al forte aumento dei costi provocato dalla guerra e dalla crisi energetica. In questo contesto il settore agricolo può contribuire positivamente con la partecipazione alle misure parco agrisolare, agrifotovoltaico e biogas e biometano per la quale si attende il decreto attuativo e l’apertura dell’accesso agli incentivi e si chiede vengano valorizzati gli impianti agricoli per favorire una piena economia circolare. È importante a questo proposito procedere con i nuovi bandi sulle misure del Parco agrisolare dopo l’aggiornamento dei regimi di aiuto e delle relative soglie di intervento autorizzate. Di interesse agricolo anche le misura sulle infrastrutture irrigue, sull’innovazione e meccanizzazione agricola e sulla logistica dove è urgente intervenire per ridurre il gap competitivo delle nostre imprese sui mercati esteri.

UNA NUOVA OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER LE AZIENDE AGRICOLE FILIERA DEL CECE DA GRANELLA

Alla luce delle nuove riforme proposte dalla Comunità Europea in relazione alle future programmazioni della Pac e dei Piani di Sviluppo Rurale, Coldiretti Alessandria propone l’introduzione di una coltura alternativa di notevole beneficio dal punto di vista agronomico che rappresenta una nuova e valida opzione per le realtà produttive del territorio alessandrino: il cece da granella. E' la terza leguminosa più importante al mondo dopo fagiolo e pisello, ottimo alimento di alta qualità, perché ricco di proteine. Inoltre, si tratta di un’ottima pianta azotofissatrice che bene si adatta ai cambiamenti climatici in atto in grado di crescere anche in terreni di scarsa fertilità, con costi di produzione molto contenuti. Il contratto prevede l’adesione al CAP Nord Ovest, l’acquisto di tutti i mezzi tecnici presso le Agenzie del CAP Nord Ovest onde garantire la tracciabilità della filiera ed avere un “volano” sui prezzi dei mezzi tecnici.

CONDIZIONI CONTRATTUALI

Caratteristiche del prodotto: UR 13% - impurità max 2% - semi rotti max 5% - semi macchiati max 3% (UR > 14%, impurità > 2%, semi rotti e/o macchiati superiori alle rispettive percentuali tollerate comporteranno il rifiuto della merce) Semente: Il prodotto dovrà derivare esclusivamente da seme certificato, varietà LAMBADA o TWIST, acquistato presso le rappresentanze di CAP Nord Ovest Consegna: Il prodotto sarà consegnato franco centro di raccolta indicato in calce. Determinazione del prezzo: 0,870 €/kg + iva al rispetto delle condizioni riportate al punto precedente Pagamento: 30 gg data fattura fine mese

Centri di raccolta: ASTI – CASALNOCETO – OVIGLIO – PREDOSA – SERRALUNGA - VIGNALE M.TO

Firmato un accordo con Coldiretti per una semplificazione degli oneri burocratici

CON “CASCINA PULITA” I RIFIUTI AGRICOLI SI SMALTISCONO MEGLIO

Attiva anche sul territorio della provincia di Alessandria la convenzione quadro firmata fra Coldiretti e Cascina Pulita (società di riferimento in Italia per la gestione dei rifiuti agricoli) per promuovere un approccio più sostenibile delle produzioni, grazie a un circuito organizzato di raccolta dei rifiuti agricoli. La convenzione mira a far compiere un ulteriore balzo in avanti nel sistema di gestione e raccolta dei rifiuti, regolato oggi su base regionale e provinciale, e fornire un quadro unitario di riferimento, assicurando maggiori semplificazioni degli adempimenti burocratici a carico dei produttori agricoli nell’ambito di un miglior coordinamento dei compiti e delle responsabilità tra aziende agricole e gestori del ritiro dei rifiuti. Attraverso un servizio di raccolta semplice, efficiente e continuativo Coldiretti intende favorire il corretto stoccaggio, la differenziazione, il recupero e l’ottimale smaltimento dei rifiuti agricoli, contribuire alla semplificazione degli oneri burocratici a carico delle imprese e contenere i costi per le imprese agricole. Obiettivo: una gestione corretta e trasparente dei rifiuti per agevolare la transizione verso un modello di economia circolare in grado di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse con una semplificazione burocratica e un miglioramento dei servizi. Le aziende interessate possono accedere ai servizi offerti da “Cascina Pulita” tramite il conferimento dei propri rifiuti per un quantitativo di MAX 30 KG utilizzando le Piattaforme Mobili Multiraccolta istallate nelle sedi delle Agenzie del Consorzio Agrario situate a PREDOSA, OVIGLIO e CASALNOCETO. E’ possibile smaltire: ex contenitori di agrofarmaci; filtri olio gasolio; olio esausto motore; accumulatori esausti; plastiche; batterie; filtri; rifiuti veterinari. L’agricoltura italiana così diventa

Attive le piattaforme mobili nelle sedi del Consorzio Agrario di Predosa, Oviglio e Casalnoceto

così sempre più green e migliora la sua posizione, già ottima: in Italia, infatti, gli scarti agricoli rappresentano appena il 7% delle emissioni nazionali, con un valore in calo rispetto alla crescita registrata invece da Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Per informazioni gli uffici Coldiretti Alessandria sono a disposizione. E’ possibile anche contattare il numero verde 800 910 394.

Sistri addio, arriva Rentri, per imprese agricole nessun onere aggiuntivo

È stato notificato alla Commissione europea lo Schema di regolamento recante disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. In particolare, lo schema di regolamento prevede che siano tenuti ad iscriversi al Rentri oltre ai produttori di rifiuti pericolosi, i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi prodotti nell’ambito di attività industriali, artigianali e di recupero e trattamento dei rifiuti. Tra gli esonerati, rientrano i produttori di rifiuti non pericolosi realizzati nell’ambito delle attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura, ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, e della pesca. Il sistema di tracciabilità dei rifiuti disposto con il regolamento ha per oggetto gli adempimenti ambientali previsti con il registro di carico e scarico, con il formulario di identificazione dei rifiuti e con la comunicazione al catasto, i cui dati sono integrati nel registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Per i produttori di rifiuti non iscritti al Rentri, il formulario può continuare ad essere previsto in modalità cartacea. Nulla cambia per il settore agricolo. Appaiono a ragione dispensati da forme di gestione digitale e da ulteriori adempimenti amministrativi gli imprenditori agricoli che continuano ad assicurare un circuito alternativo e tracciabile dei propri rifiuti attraverso il sostegno della propria associazione di categoria e la partecipazione attiva ai circuiti organizzati di raccolta predisposti mediante specifici accordi.

Dalla provincia di Alessandria una numerosa delegazione

FRUTTA: BASTA SOTTOSTARE ALLO STRAPOTERE DELLA GDO, URGENTI MISURE DI SOSTEGNO

Vendere 4 kg di mele per pagarsi un caffè, sottostare allo strapotere della GDO che impone i prezzi sotto costo, subire l’aumento dei costi energetici e l’eccessivo costo della manodopera insieme alla troppa burocrazia, fra fronte alla siccità ed ai cambiamenti climatici ed essere remunerati un anno dopo il raccolto.

Queste le principali criticità denunciate durante il blitz “SOS Frutta” degli agricoltori in piazza Castello di fronte alla Prefettura, a Torino, assieme al Presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo e al Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, anche una numerosa delegazione di Coldiretti Alessandria con il Presidente provinciale, Mauro Bianco e il Direttore Roberto Bianco.

Presenti il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio, il vicepresidente regionale, Fabio Carosso, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa.

Diversi gli slogan sui cartelli degli imprenditori agricoli scesi in piazza: da “Siamo alla frutta” a “Il lavoro va pagato”, da “Non possiamo produrre in perdita” a “Basta strapotere GDO”, da “Stop pratiche commerciali sleali” a “Difendiamo la nostra frutta”.

Ai consumatori sono state distribuite le mele insieme al dossier - verità sul comparto frutticolo piemontese affinchè sia nota, non solo agli addetti ai lavori, la reale difficoltà a cui devono far fronte gli imprenditori.

Mentre i prezzi al dettaglio della frutta sono saliti di oltre il +6,5% ad ottobre, secondo l’Istat, è crisi profonda nei campi dove i costi di produzione sono aumentati di oltre 20 centesimi al chilo. Una situazione che esaspera gli agricoltori che piuttosto che svendere la frutta sottocosto preferiscono regalarla alle famiglie in grave difficoltà economica.

Per effetto delle difficoltà econo-

4 Kg. di mele per un caffè: inaccettabile! Il governatore Cirio firma l’intesa SOS frutta

settOre OrtOfrutticOlO miche e del caro prezzi nel carrello della spesa gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta che crollano nel 2022 del 9% in quantità rispetto allo scorso anno, ai minimi da inizio secolo, secondo l’analisi di Coldiretti, dalla quale si evidenzia peraltro che più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo, secondo il Crea. Infatti oltre ai danni provocati dai cambiamenti climatici che hanno tagliato i raccolti, i bilanci delle aziende sono messi a rischio da rincari di ogni tipo con spese più che raddoppiate fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%) fino al cartone ondulato per le cassette (+60%), stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%).

“Una situazione insostenibile per cui va immediatamente applicato il decreto legislativo contro le pratiche commerciali sleali e va ripristinato lo strumento dei voucher per la manodopera - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Come bisogna ridurre drasticamente il costo del lavoro per allinearci, oltretutto, ai nostri competitor nell’ambito dell’Unione Europea e non solo. Ormai da troppi anni la frutticoltura piemontese sta attraversando momenti di estrema difficoltà a causa di una scarsa remunerazione del prodotto e di una non equilibrata ripartizione del valore nei vari passaggi della filiera”.

“Dopo aver lavorato per un anno, avere investito su concimi, difesa, occupazione, imballaggi, energia e carburanti, tutti alle stelle, gli agricoltori si ritrovano a non avere un prezzo che copra quanto speso e garantisca un minimo di reddito

Alla luce di questo scenario abbiamo chiesto al governatore, Alberto Cirio, che durante il blitz degli agricoltori in piazza ha sottoscritto la nostra proposta di intesa, un aiuto concreto rispetto ad attivare una collaborazione con ISMEA per certificare in modo ufficiale e oggettivo i costi di produzione della frutta piemontese, compresi i costi di condizionamento; a richiedere al Governo un impegno affinché nei primi provvedimenti utili sia inserita una misura per la decontribuzione del costo del lavoro per le imprese frutticole; a farsi promotori a livello nazionale di una nuova disposizione normativa che, al pari di quanto già avviene su molte altre filiere agroalimentari, preveda l’obbligo di origine in etichetta dell’ortofrutta nei prodotti trasformati come conserve, marmellate, succhi di frutta; ad inserire nei futuri bandi dei fondi europei e regionali a sostegno dell’agroindustria, il rispetto del Decreto Legislativo 198/2021 come condizione di ammissibilità alla presentazione della domanda”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Al termine della mattinata oltre 2.500 Kg di mele sono state devolute al Sermig ed al Banco Alimentare di Torino.

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