Prendilo, era tuo

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Prendilo, era tuo

Arte visiva poesia e prosa Work in progress 2017


Collezione liberamente ispirata a Zoo o lettere non d’amore Victor Sklovskij


E' come l'erba, come se non avesse nome, come se non avesse amor proprio, vive senza accorgersi di sĂŠ



Il mare era semplice. Perdonaci per noi e per gli altri che uccideremo e per riscaldarci presso altrui falò. Lettera seconda, sulla crudeltà di quelli che non amano



Era cosĂŹ stanca che salĂŹ le scale senza nemmeno chiudere l'ombrello



Colui che è amato non è mai colpevole



Di tutte le contraddizioni amareggia il fatto che mentre la bocca si rinnova, il cuore si sciupa e ciò che è dimenticato si sciupa con esso non riconosciuto



Ora non c'è nulla, nel mondo impera il metodo. Il metodo se n'è andato di casa e ha cominciato a vivere da solo. Le parole erano messe accanto alle parole, ma l'artista le vide in modo non usuale. Caduto lo scherzo, comparve il metodo. La costruzione del nuovo mondo è ora perfino uno spettacolo per noi, piuttosto che affar nostro



Ma aveva pianto non per sentimentalismo, ma cosĂŹ come piange il vetro in una stanza che vien riscaldata dopo un lungo intervallo



Mi hai dato due incarichi I)non telefonarti II)non vederti Adesso sono un uomo occupato. C'è anche un terzo incarico: non pensare a te, ma tu non me l'hai affidato. Tu stessa talvolta mi chiedi: Mi ami? Allora so che è il momento del controllo dei posti, rispondo con la diligenza del soldato del genio, che conosce male il regolamento della guarnigione: -Posto numero tre, ma non lo so di preciso, il posto di guardia è vicino al telefono



Io ora sono sconcertato perché questo asfalto grattato dai pneumatici delle automobili, le pubblicità luminose e le donne ben vestite, tutto questo mi trasforma. Io qui non sono quello che ero e forse qui sono cattivo. Voi indossate abiti e i vostri giorni passano uno dopo l'altro. Nell'assassinio, anzi, nell'amore siete tradizionali. L'esercito delle scimmie non pernotta là dove ha pranzato. La torre di Babele per noi è più comprensibile del parlamento, abbiamo dove annotare le offese e i fiori e i dolori per noi vanno in coppia, perché fanno rima



Basta solo non amare. Anche l’amore non capisce né l’aramaico né il russo. E’ come chiodi con i quali crocifiggono. A cervo le corna tornano utili per la lotta, l’usignolo non canta invano. I nostri libri non ci serviranno, l’offesa è insanabile. [...]e il precetto di essere leggeri. E se fa molto male? traduci tutto su scala cosmica, prendi il cuore tra i denti, scrivi un libro. Ma dov’è colei che ama? Io la vedo in sogno e la prendo per mano e la chiamo col nome di Lucy.



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