III Premio Nazionale di Fotografia e Pittura ‘Paola Occhi’ 2014 Cecità
Centro Polifunzionale, Migliarino (FE) 16 maggio - 31 ottobre 2014
Mostra a cura di Alessandro Passerini Catalogo a cura di Alessandro Passerini Testi Elisa Mucchi, Alessandro Passerini Progetto grafico e impaginazione ArtPasse Collaboratori Elisa Mucchi, Giancarlo Mucchi e Paola Occhi, Alberto Alberti, Vanna Lambertini, Monica Contin, Romano Sgarzi e Monica Balestra, Pasquale Grilli, Michela Malisardi, Giulia Pesarin, Andrea Amaducci, Monica Seksich, Massimo Volponi, Paolo Volta e Lucia Boni, Silvia Guandalini, Antonio Poletti, Rossella Zadro, Stefania Divertito, Ezio Bonanni, Mr Wany, Luca Zarattini, Alessandro Falco, Terry May, Giacomo Stefani, Davide Barbierato, Luigi Mosca, Luca Forlani, Martin Bertagnolli, Rosita Gentili, Marco Circhirillo, Antonio Simoni, Denise Galuzzi, Valeria Cardinale, Alessandra Pomante, Marisa Recchiuti e Carlo Passerini, Maria Rita Passerini e Lisa Ferrante, Giacomo Boldrini, Danya Cavallari, Marika Gambetti, Monia Cattabriga, Elisabetta Bianca.
L’Organizzazione del Premio ringrazia tutte le persone qui riportate e quanti altri hanno collaborato alla riuscita dell’evento. Il Premio Occhi è un evento di sensibilizzazione sul problema amianto promosso dal Comune di Migliarino. In copertina:
Maurizio Rapiti,‘Cecità’, 2014; vincitore III Edizione, sez. Pittura Marco Circhirillo,‘Cecità’, 2014; vincitore III Edizione, sez Fotografia
Comune di Migliarino
Paola Paola Occhi era mia madre, che ho perso quasi due anni fa a causa di un tumore provocato dall’amianto. Lei era una insegnante di scuola elementare a Migliarino, ha sempre insegnato con profondità il rispetto per l’ambiente e nonostante non fosse la sua materia l’importanza dell’arte e di vivere con sensibilità artistica, oltre che aver ‘politicamente’ lottato sempre per la scuola, era la sua vita. Ciò che ho scritto le è stato riconosciuto da molti. Così è nata l’idea del Premio Nazionale e stiamo portando avanti vari progetti, per incanalare e provare a dare un senso a quello che è successo e fare in modo che la sua persona ed i principi che portava avanti non vengano dimenticati, soprattutto in un momento come questo. Elisa Mucchi
Paola Occhi Paola è un insegnante, una persona attiva e presente a livello sociale, ha sempre lottato contro lo spreco, insegnato e praticato il totale rispetto dell’ambiente, ricercato la creazione di uno spazio sano di Vita per se e per gli altri. Per tutti Paola è una donna fuori dal comune, una persona che con il suo lavoro quotidiano, con le sue scelte di vita è l’esempio di una vita vissuta con consapevolezza, come un dono da rispettare. Un esempio di come si possa portare intelligenza, passione e vitalità in ogni cosa che facciamo. Un esempio forte di come i valori della famiglia, del lavoro e della fatica quotidiana possano essere vissuti con gioia e determinazione, aldilà di ogni credo religioso in un’ epoca in cui, invece, il valore del facile guadagno e della carriera sono dilaganti. Un esempio di come guardare i problemi della vita a testa alta, di come affrontare le paure con la ragione, di come rivolgersi ai più deboli con sensibilità e rispetto. Un esempio di come la conoscenza sia la forza della nostra libertà. Un esempio di come si possa amare e rispettare la Vita. Comune di Migliarino
Cecità La cecità consiste in una percezione ottico-visiva ridottissima o nulla (rispettivamente cecità parziale o totale). Può essere congenita, può derivare da gravi affezioni dell’apparato visivo oppure da un trauma. E’ Mancanza della vista definitiva o temporanea, assoluta o relativa a seconda che manchi, rispettivamente, ogni traccia di percezione visiva in entrambi gli occhi, oppure soltanto uno degli elementi che compongono l’atto visivo (senso luminoso, senso cromatico, percezione spaziale, stereoscopia, ecc.). A livello verbale è impossibilità, al di fuori di ogni compromissione del potere visivo, di comprendere il significato delle parole e delle cifre scritte; è sinonimo di alessìa. In senso figurato, l’essere privo della capacità di riconoscere il vero o il bene, di intendere e giudicare la realtà dei fatti in sé e nelle loro possibili conseguenze. I suoi contrari sono discernimento, giudizio, ragionevolezza, razionalità, senno. Volontariamente o meno l’ignorare eventi o situazioni che richiedono una nostra precisa responsabilità ci rende ciechi, spesso indifferenti. In fotografia il massimo esempio di ampliamento visivo, e annullamento del sé, è senza dubbio il reportage. Basti pensare a fotografi provenienti dal mondo dell’arte quali Capa, Rodger, Seymour e Cartier Bresson, fondatori nel 1947 della Magnum Photos, che divenne in breve tempo la più prestigiosa agenzia di fotogiornalismo. 3 di loro, a distanza di pochissimi anni anni dalla fondazione, troveranno la morte nei rispettivi luoghi di insediamento. In un periodo in cui la fotografia era l’unico modo di mostrare al mondo intero l’attualità e la realtà di ciò che stava accadendo, essi annullavano il proprio ego in favore di una responsabilità ben più alta del semplice scattare una foto. L’arte compositiva di ogni loro singola immagine era atta ad amplificare ciò che essi stessi vedevano, vivevano e provavano. L’osservare quegli scatti trasporta ancora ora immediatamente in quei luoghi, con le stesse, medesime sensazioni. Ed era, ed è, tutto reale. Uno su tutti divenne famoso in tutto il mondo per una foto scattata a Cordova durante la guerra civile spagnola: Robert Capa. In uno scatto ritrae un soldato dell’esercito repubblicano colpito a morte da un proiettile sparato dai franchisti. Questa foto è tra le più famose fotografie di guerra mai scattate, un’icona del fotogiornalismo. Capa fu anche uno dei pochi fotografi ad immortalare su pellicola i primi momenti dello sbarco in Normandia del 1944. Anche lui sbarcò insieme ai soldati, con lo stesso loro addestramento, con la stessa, identica paura. Al posto del fucile una macchina fotografica. Presente in numerosi conflitti del periodo con la sua fidata Leica III, Capa era un soldato, un fuciliere e a quel mondo apparteneva. L’individuo non era importante: le persone dovevano sapere cos’era la guerra, nella sua totalità e concretezza.
Morirà nel 1954 durante la Prima Guerra d’Indocina, al seguito di una squadra di truppe francesi. Esisteva una rivista nata nel 1936 imperniata principalmente sul foto giornalismo: Life. Costola del già famoso Time, tra le sue pagine trovarono spazio anche gli scatti di Capa e di altri come lui, ed era il mezzo più efficace per mostrare al mondo il proprio stesso volto, senza finzioni. Nel 2007 la rivista chiuse, soprattutto a causa di un dilagare nuovo e diverso di informazioni digitali, mezzo più veloce e immediato, alla portata di tutti, ma cacofonico e dispersivo. Nel secolo scorso l’arte è stata uno degli elementi più significativi nel sottolineare i cambiamenti del mondo, basti pensare ad un movimento di rottura come l’impressionismo, che improvvisamente dipinge un mondo quotidiano, e non più solo ritratti di potenti o scene bibliche o mitiche. Il simbolismo, con donne estremamente forti come protagoniste, non più relegate al ruolo di ‘angelo del focolare’ e in quegli anni finalmente in emancipazione da tali stereotipi. L’espressionismo, in cui l’emozione stessa suscitata dal colore è la protagonista. Il futurismo con la sua velocità e tecnologia; la pop art col suo inutile consumismo; la transavanguardia con la sua cacofonia e via via fino ai giorni nostri, in una continua visione emotiva del mondo attorno a se, a sottolinearne cambiamenti e percezioni, regalando riflessioni e diversi punti di vista altrimenti invisibili, ma senza volontà alcuna di morale o giudizio, il cui compito non spetta certo all’arte. Il III° Premio Nazionale di Fotografia e Pittura ‘Paola Occhi’ concentra la sua attenzione sul tema Cecità, e ha chiesto agli artisti partecipanti selezionati questo concetto tramite fotografia e pittura.
Alessandro Passerini
Posto Nuovo Incurante
Elisabetta Baldaro disegno a matita su foto analogica, 41x28 cm
Ophelia
Rossella Baldecchi acquaforte, 50x35 cm
Cecità
Alessandro Brunelli assemblaggio e acrilico su tela, 60x60 cm
Autoritratto
Francesco Campese olio su tela, 43x93 cm
Cecità
Floriana Mitchell tecnica mista su foto, 70x30 cm
Senza Titolo
Juan Eugenio Ochoa olio su tela, 100x100 cm
Caecitas
Leonardo Prencipe acquerello su tela, 70x100 cm
Cecità
Maurizio Rapiti olio su tela, 60x80 cm
guardando senza vedere
Michela Sbuelz acrilico su laminato, 67x67 cm
Cecità
Stella Zografou olio su tela, 100x70 cm
Blind Optimism
Valeria Cardinale stampa su microtriplo, 40x70 cm
Cecità
Marco Circhirillo stampa lambda, 100x70 cm
Tricolore #3
Alessandro Falco stampa su microtriplo, 70x50 cm
fuori concorso
Cecità
Luigi Grassi stampa su carta fotografica, 50x50 cm
Meditation
Yulia Knish fotografia digitale su forex, 22x30 cm
Studio sul Movimento #3
Valentina Murabito fotografia analogica, stampa su carta baritata, 50x60 cm
Plowed Fields
Alessandro Passerini stampa su microtriplo, 50x50 cm
fuori concorso
Guardati
Mara Patricelli stampa su carta fotografica, 50x50 cm
From the Series ChickenKitchen
Giulia Pesarin stampa su microtriplo, 70x50 cm
fuori concorso
Non Mi Vedo
Laura Ragazzi stampa su microtriplo, 50x70 cm
fuori concorso
Crowd Control
Valerio Spisani stampa su carta fotografica, 50x35 cm
Etymos della Cecità
SR Studio ( Fabrizio Strada e Mirko Rinaldi) stampa lambda, 70x50 cm
il Pianto è una Salvezza
Giacomo Stefani stampa diretta su forex, 90x60 cm
Granchio 147
Maria Barbara Tartari stampa su microtriplo, 70x50 cm
Editato nel novembre 2015 www.streetlib.com Grafica www.passeart.it
https://premiopaolaocchi.wordpress.com