Illustrations portfolio

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Illustrations


Thesis illustration

Architecture practice illustration


Collages

Graphic illustration


THESIS ILLUSTRATION La tesi magistrale è stato uno dei primi progetti a cui mi sento profondamente legata. È stata un’opportunità per indagare i luoghi reconditi che abitiamo e che chiamiamo casa, in uno spazio lontano dalla nostra realtà. Un’isola diventa carta bianca per la definizione di un nuovo metodo di abitare; l’abitare così inteso, consiste in una serie di azioni che l’uomo compie all’interno dello spazio recondito, e proprio queste scavalcano le misure, gli accessi, il posizionamento degli arredi, affermandosi come un valido ragionamento sensibile per l’ideazione di uno spazio, definibile umano. Ho illustrato questa indagine progettuale attraverso il disegno di mappe “nautiche” e immagini che rimandassero alle atmosfere tipiche dei quadri di Hopper.


vista del Faro



102

MA

EST

GR EC A

79

LE

TRAMONTANA

107

RA

LE

PONENTE

103

103

LEVANTE

100

IO

61 LIB EC C

SCI

CO

103

99

OSTRO

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100

100 101

Formica grande

77 91

98

106 101

20 75 117

72

10

99 30

Formica media

100

100

124

86

18

120

97 3

Formichino

100 124

50

104

500 m

Yearly wind speed N

N

N

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N

E

W

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W

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JUN

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18

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16 14 S

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E

W

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DEC

W

NOV

E

OCT

W

SEP

4

AUG

6

JUL

8 W

E

2 0

S

S

S

S

S

S


-3,00 m

bedroom

/ˈbed.ruːm/

-2,80 m

patio

/ˈpæt.i.əʊ/

-6,00 m

chapel

/ˈtʃæp.əl/

pool

/puːl/

Non è possibile parlare di spazio e della sua evoluzione senza al tempo stesso fare riferimento a chi vive al suo interno e lo abita. Possiamo considerare la casa come il più privato e recondito spazio dove le azioni umane hanno luogo, e tutti i movimenti e le percezioni che avvengono al suo interno sono determinati da un soggetto: il corpo. È proprio questo che si muove all’interno dell’ambiente e riesce a misurarlo e a determinarne le caratteristiche. In un mondo dove l’architettura sta cambiando sempre più velocemente la percezione umana e la misura che deriva dalla sua esperienza rimane costante; si può quindi affermare che il corpo è in grado attraverso azioni e movimenti, di leggere e così di attivare il Genius Loci di un luogo. Quando un luogo non è vissuto invece, quando non vi è nessuna presenza capace di leggere le sue caratteristiche attraverso il tempo, diventa sospeso, in qualche modo rimane in attesa. È possibile trovare uno di questi luoghi sospesi nel Mar Tirreno, al largo della costa Toscana: il suo nome è Formica Grande ed è la più estesa di un gruppo di tre isole, chiamate le Formiche di Grosseto. L’isola è abbandonata, completamente vuota. Ad un primo sguardo l’unica presenza che si riesce a scorgere è il faro, unico edificio presente sull’isolotto. La sua struttura ospitava la dimora del guardiano, l’ultimo incaricato di sorvegliarla ha lasciato l’isola più di trenta anni fa, dopo l’automatizzazione della struttura. Durante la sua permanenza sull’isola, il Guardiano ha scritto un diario riguardante le sue giornate; le sue parole sono state utili per ripercorrere parte della storia della Formica Grande, che sembra essere dimenticata dalle cartografie e da tutti i libri storici riguardanti l’arcipelago Toscano. Le sue memorie parlano della sua vita al faro scandita dai turni di lavoro notturni e dalle giornate di esplorazione dell’isola e dei suoi spazi, e sono state uno degli strumenti principali di progetto per questa tesi. Nel 2016, trentadue anni dopo l’ultimo soggiorno del guardiano sull’isola, l’Agenzia del Demanio insieme alla Difesa Servizi annunciano un bando di concorso per la ristrutturazione dell’edificio in favore di una struttura ricettiva per turisti. Il progetto fissa come punto di partenza questa opportunità, cercando di non fermarsi alla possibilità di ristrutturare il faro come una struttura turistico-ricettiva, ma portando avanti l’idea di poter modificare la situazione sospesa dell’Isola. Nonostante le apparenze, c’è qualcos’altro sulla Formica Grande: è possibile scorgere delle tracce. Sono sbiadite e consumate dal passare del tempo: Casematte, rimanenze della Guerra Mondiale diffusi sul territorio dell’isola, in qualche modo è come se fossero gli ultimi elementi attivi del territorio, circondati da un’atmosfera completamente sospesa. Da questi due elementi, il Faro e le pre-esistenze belliche, la ricerca e la conseguente proposta progettuale cercano di estrapolare un’identità dell’isola. Le trincee sono sette, ognuna ha la propria forma, una differente profondità all’interno del terreno e una posizione sul territorio. Assecondando queste caratteristiche, ognuno di questi spazi spinge l’uomo a compiere precise azioni al suo interno ed è proprio l’azione a determinare l’essenza di un luogo, perciò ogni azione determina un luogo diverso. Questi spazi vengono ritracciati e disegnati come stanze di una casa, l’intento è di riproporne l’archetipo attraverso azioni e percezioni: senza evocare una tipologia precisa di dimora, ma facendo riferimento a quell’insieme di spazi che l’uomo riconosce e chiama casa. Queste “stanze” sono tenute insieme, come nella tipica forma dell’abitazione che viviamo, da un corridoio: in questo caso un percorso aperto che nasce dagli approdi dell’isola e conduce ad ognuno di questi, consolidandone il legame. All’interno del faro inoltre è stata ricreata la sua dimora.


Someplace Else. Inhabiting a Forgotten Island

Formica Grande masterplan


ARCHITECTURE PRACTICE ILLUSTRATION Illustrare i progetti architettonici su cui lavoro mi permette di comunicare le mie idee attraverso un linguaggio grafico e facilmente comprensibile. Ogni progetto sottintende un codice diverso, per questo ogni illustrazione legata ai progetti architettonici a cui lavoro non segue uno stile ben definito, ma si adatta alle modalità di narrazione e alle necessità.


0m

200 m

400 m

600 m

800 m

1000 m

salita f. de luna

teatro antico . salita ibrahim

vico venezia

spuches

piazza IX aprile

mappa della città di Taormina


sezione prospettica di una porzione di appartamento da dx: soggiorno con camino, stanza della scala con ingresso al bagno e cabina armadio al piano superiore, patio al piano terra e corridoio con oblo e vista su patio al piano superiore.



sezione prospettica di una porzione di appartamento da dx: bagno al piano terra e cabina armadio al piano superiore e patio



forni

frigo + cantinetta

dispensa

lavaggio

cottura

lavabo + lavastoviglie + rifiuti

fuochi + cassetti

lavabo

in ausilio ai fuochi

dining

schema dei flussi all’interno della cucina

configurazione A


vista della cucina


COLLAGE ILLUSTRATION Questa seria di collages nasce da una raccolta di foto scattate in giro per la città di Milano, attraverso gli anni. Gli elementi principali che danno vita al processo di creazione dell’immagine sono le forme e i colori; in secondo luogo le ombre, che mettono in risalto i volumi e permettono molte volte di vedere con chiarezza dettagli e profondità che altrimenti sfuggirebbero ad un primo sguardo.


via Aldrovandi 5 (casa Radice di Stefano - Portaluppi)

viale Tunisia 29


random stairs

viale Tunisia 10


torre Velasca | casa a ballatoio

angolo via Tadino | via San Gregorio


AXONOMETRY ILLUSTRATION Ho iniziato a disegnare le assonometrie degli edifici che vedevo intorno a me per crearne una raccolta che potesse essere consultata in ogni momento. Fondamentale al ridisegno di ogni singolo edificio è l’interpretazione della facciata, con i suoi elementi principali, ma anche della sua copertura (che spesso è un elemento che non viene percepito quando si guarda un edificio dal fronte strada), necessita quindi di un’indagine tridimensionale del soggetto. Una volta interiorizzato, l’illustrazione prende forma attraverso la reinterpretazione di tutti i tratti della costruzione.


da sx in senso orario: Ca’ longa basilica di Sant’Ambrogio Chiesa di San Carpoforo Arengario Chiesa di San Carlo al Lazzeretto Casa del Rabbino


quartiere di Porta Venezia


quartiere Sarpi / Sempione



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