Behind The Brick

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indice Costruttori di ieri, oggi, domani

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Il sistema della libertĂ

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Un'altra versione di noi

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Dentro al sogno di ogni bambino

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INTRODUZIONE Questo libro si propone di mostrare a 360° l’ambiente in cui è nato lo storico mattoncino e di come, nonostante si tratti di un giocattolo estremamente semplice, ancora oggi, sia largamente diffuso tra i bambini e apprezzato anche dagli adulti. Il lettore infatti è guidato, attraverso un’esperienza multisensoriale, lungo un percorso che gli permetterà di costruire, sfogliando le pagine, la sua conoscenza sul brand.


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COSTRUTTORI DI IERI, OGGI E DOMANI 9


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L’azienda è stata fondata in Danimarca nel 1932 da Ole Kirk Kristiansen. Lego è un’azienda a conduzione familiare ed è stata tramandata da padre a figlio, ora l’azienda è guidata dal nipote del fondatore Kjeld Kirk Kristiansen. Da quando è nata fino ad oggi l’azienda è cresciuta e si è sviluppata fino a diventare una grande e moderna azienda. Ad oggi è il terzo produttore di giocattoli al mondo! I mattoncini lego come li conosciamo oggi, sono stati lanciati nel 1958. La loro forma e la possibilità di poterli agganciare e sganciare infinite volte, in moltissimi modi, li hanno resi un ottimo gioco per la crescita e lo sviluppo della fantasia! Queste loro caratteristiche hanno fatto in modo che i bambini se ne innamorassero, ottenendo la piena approvazione dei genitori e degli adulti in generale. Il nome del mattoncini più famoso al mondo è l’abbreviazione di due parole della lingua danese, leg godt. Il significato delle due parole è giocare bene, che giustamente rispecchiano pienamente la filosofia dell’azienda. Ole Kirk Kristiansen apre la sua attività nel 1932 a Billund in Danimarca. Inizialmente Ole Kirk, essendo maestro falegname si occupa della costruzione di sgabelli, assi da stiro, scalette e 11


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ta a circa 40 persone. Il 1946 porta all’azienda due cose interessanti, il primo mattone in legno decorato con figure e lettere e l’acquisto di una macchina ad iniezione per lo stampaggio della plastica. Il LEGO Group è la prima azienda in Danimarca a possederne una. Nel 1948 l’azienda raggiunge il numero di 50 impiegati, e nel 1949 la gamma di prodotti dell’azienda raggiunge i 200 modelli tra giocattoli in legno e giocattoli in plastica. Tra questi 200 modelli, ci sono anche dei mattoncini in plastica ad incastro, venduti in 4 colori e distribuiti solo in Danimarca. Questi mattoncini sono i precursori dei tanto amati mattoncini LEGO che cono-

giocattoli in legno. Porta il figlio Godtfred Kirk Christiansen a lavorare con se, sin dall’età di 12 anni. Nel 1934 Ole Kirk da alla sua azienda il nome LEGO, con il quale marchia anche i suoi prodotti. Nel 1937 Godfred Kirk Christiansen, all’età di 17 anni, inizia a creare i propri modelli e nel 1939 l’azienda conta 10 dipendenti. Nel 1940 la Danimarca è occupata dai tedeschi e Godfred Kirk Christiansen, che aveva programmato di andare a studiare in Germania, rinuncia e diventa manager della LEGO. Nel 1942 la fabbrica prende fuoco ma la produzione di giocattolo viene ripristinata in fretta. L’azienda cresce bene e nel 1943 il personale ammon14


sciamo oggi. Nel 1951 viene girato il primo film sui lego! Il fotografo Christian Lund gira questo film muto ed in bianco e nero, nel frattempo i giocattoli in plastica rappresentano la metà della produzione della LEGO. Nel 1952 iniziano a produrre grandi automobili in plastica e in legno. In quello stesso anno il fondatore dell’azienda riesce a attuare il suo piano di espandere l’edificio e costruisce anche una mensa per i dipendenti. Nel 1953 inizia ad essere prodotta una nuova serie di mattoncini automatici in plastica, viene chiamata LEGO Mursten ed il marchio LEGO viene stampato all’interno di ogni mattoncino. Sempre nel 1953 viene inviata la prima richiesta di registrazione del nome LEGO. Nel 1954 la parola LEGO è ufficialmente registrata in Danimarca! Quello stesso anno Godtfred Kirk Christiansen durante un viaggio in Inghilterra, conosce un agente di acquisto e parlando di giocattoli, Godtfred Kirk si sente dire che i giocattoli sono privi di idea e di sistema. Questo discorso non fa altro che alimentare la sua idea di 15


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LEGO come la conosciamo oggi. Dopo aver lavorato allo sviluppo dei mattoncini LEGO l’azienda lancia definitivamente quella che viene chiamata la rivoluzionaria modalità di gioco LEGO. Il prodotto viene presentato ad una fiera di giocattoli in Germania dallo stesso Godtfred Kirk ma le reazioni non sono del tutto positive. Intanto però inizia la prima vera e propria esportazione di lego verso la Svezia. Nel 1957 viene sviluppato un ulteriore modello di lego, la base definitiva, e l’azienda festeggia i suoi 25 anni. Nel 1958 i mattoncini lego vengono brevettati, il fondatore Ole Kirk Christiansen viene a mancare ed il figlio Godtfred Kirk subentra alla guida dell’azienda. In

quello stesso anno il personale dell’azienda arriva a 140 unità. Nel 1959 vengono costituiti: il reparto ricerca e sviluppo che conta uno staff di 5 persone, il reparto fotografia ed il reparto analisi di mercato. Nel frattempo, l’azienda si espande ed apre filiali in altri stati; LEGO France, British LEGO Ltd., LEGO Belgium e LEGO Sweden. Nel 1960 viene interrotta del tutto la produzione di giocattoli in legno a seguito di un incendio, nonostante la disavventura, l’azienda conta più di 450 assunti nello stabilimento principale. Nel 1961 partono le vendite negli Stati Uniti tramite un partner commerciale e LEGO Italia viene costituita. Nel 1962 partono le vendite in Singapore, Hong 19


Kong, Australia, Marocco e Giappone. Nasce anche Lego Australia. Nel 1963 i mattoncini Lego iniziano ad essere prodotti in ABS, una plastica che favorisce l’aggancio dei mattoncini stessi. Sempre nel 63 viene aperto il dipartimento prodotti ed una nuova sede in Svizzera. Nel 1966 esistono 57 set di mattoncini LEGO e 25 modellini di veicoli. In quell’anno vengono prodotti 706 milioni di pezzi. L’azienda è ormai attiva in 42 paesi. Solo nel 1967 vengono venduti circa 19 milioni di set. Il 7 giugno 1968 apre LEGOLAND a Billund, paese natale di lego. Nel primo giorno di apertura, si registrano 3000 ingressi. Nella sua prima stagione

di apertura conta un totale di 625.000 visitatori. In quell’anno la lego acquista il suo primo computer e viene usato per la gestione degli stipendi, costò circa 85.000 corone danesi (11.400 Euro). Nel 1969 viene lanciata la serie DUPLO, set di mattoncini per bambini sotto i 5 anni, nel frattempo viene sviluppata la ruota in pvc per i modellini. Lo stabilimento di Billund conta ora 843 lavoratori. Tra il 1970 ed il 1973 la LEGO apre un dipartimento di comunicazione e pubbliche relazioni, crea un nuovo logo ed unifica tutte le compagnie sotto questo simbolo che rappresenta ora il LEGO Group. Aprono i battenti LEGO usa e LEGO 20


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Portogallo. Uno psicologo tedesco addirittura pubblica un libro su di una ricerca da lui svolta. La ricerca si basa su 200 bambini e studia la loro evoluzione ed il loro modo di giocare con i LEGO. Nel 73 apre una nuova LEGOLAND in Germania. Nel 1975 il gruppo raggiunge i 2500 impiegati e stabilisce come lingua ufficiale della LEGO l’inglese. Nel 1976 LEGOLAND in Germania viene chiusa. Nel 1977, Kjeld Kirk Kristiansen, terza generazione della famiglia, entra a far parte dell’azienda. Viene aperto un dipartimento in Australia e la sezione DUPLO ora ha uno stabilimento dedicato ed autonomo in Billund. Nel 1978 viene aperta una nuova filiale in Giappone. Nel 1979, Kjeld Kirk Kristiansen viene nominato Presidente e Amministratore Delegato di INTERLEGO A / S. Il logo del coniglio DUPLO viene registrato come marchio. Nel 1980 nasce il dipartimento prodotti educativi. Nel 1984 nascono LEGO Corea e LEGO Brasile e nel 1982 si festeggiano i 50 anni dell’azienda! Nel 1987 si contano 6000 dipendenti in tutto il mondo e gli ormai famosissimi mattoncini vengono distribuiti in 115 mercati. Nel 1988, in agosto parte il primo campionato mondiale ufficiale di costruzioni con i lego! Nel 1989 il 22


dipartimento educazione della lego intensifica le ricerche in favore dello sviluppo di giocattoli sempre più adatti all’apprendimento ed allo sviluppo dei bambini. Nel 1993 viene aperta una fabbrica per il marchio DUPLO di 60.000 metri quadrati. Viene anche lanciata una linea di abbigliamento per bambini. Nel 1995 viene a mancare Godtfred, figlio del fondatore dell’ormai leggendaria LEGO.Nel 1996 viene lanciato il sito internet lego.com e nel 1997 viene aperto un negozio di abbigliamento per bambini a Londra, in Oxford street. Nel 1998 il logo viene ridisegnato in una versione grafica migliore di quello utilizzato per i precedenti 25 anni. Nel 1999 viene aperto il primo e-commerce mondiale della LEGO, ed un negozio unicamente di LEGO viene aperto in Londra. Nel 2000 viene stretto un accordo con la Warner Bros per il lancio dei prodotti legati ad Harry Potter. Nel 2002 vengono inaugurati altri negozi del marchio LEGO in Inghilterra, Russia e Germania. Il 2003 segna la nascita dell’animazione per i personaggi lego che vengono anche migliorati nelle espressioni e nella realistici. Nel 2004 LEGO e Ferrari stringono un accordo e nasce una linea di modelli basati su modelli da corsa della Ferrari. In quello stesso anno, sul sito della LEGO viene implementata la possibilità di creare on line la tua costruzione e comprare direttamente i pezzi necessari a costruirla realmente. Nel 2007 il club LEGO conta circa 2.5 milioni di iscritti! The LEGO Star Wars™ Millennium Falcon è la costruzione più 23


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grande, pesa 6 chili e conta 5.190 pezzi. Nel 2008 però questo record viene battuto con il lancio del Taj Mahal che conta 5.922 pezzi. Nel 2011 nasce LEGOLAND in Florida, il più grande parco LEGO al mondo! Nel 2012 l’area manager dell’azienda viene portata da 6 persone a 22. Nel 2013 viene aperto un ufficio vendite a Pechino per gestire il mercato della Cina, ed un nuovo ufficio a Singapore. L’azienda decide di ampliare gli uffici ed aprirne di nuovi in America, Inghilterra e Asia. In questo stesso anno esce il primo vero film dedicato al mondo dei lego. Nel 2015 vengono ri-lanciati i Bionicle, l’azienda stringe una partnership di 3 anni con l’unicef in protezione dei bambini e per migliorarne le modalità di apprendimento. La lego vende ormai in 140 stati. Nel 2016 viene ufficialmente aperta una nuova fabbrica in Cina a Jiaxing. Gli operai dell’azienda ora contano oltre 18.000 unità, con al suo interno personale di 70 diverse nazionalità. Il resto, possiamo definirlo presente e futuro della LEGO. 25


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IL SISTEMA DELLA LIBERTÀ 27


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L’invenzione dei mattoncini è dovuta a Ole Kirk Kristiansen (7 aprile 1891 - 11 marzo 1958), un falegname di Billund. Col tempo la sua modesta impresa familiare crebbe fino a diventare uno dei maggiori produttori di giocattoli del mondo. Nel 1916, Kristiansen aprì a Billund in Danimarca una piccola falegnameria, dove si occupava della costruzione di abitazio-

ni e arredi interni per le fattorie della regione, con l’aiuto di una piccola squadra di apprendisti. La Grande depressione del 1929 non tardò ad avere conseguenze sul suo tenore di vita. Cercando un sistema per mitigare i costi di produzione, pensò allora di fabbricare i suoi prodotti riducendone le dimensioni, in modo da velocizzare il processo di progettazione. Tali miniature furono l’ispirazione per la produzione di giocattoli che sarebbe cominciata di lì a poco. Kristiansen, infatti, nel 1932 iniziò appunto a fabbricare giocattoli: veicoli da trainare, salvadanai, automobili e camion in miniatura. 29


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Ebbe però un successo modesto, anche perché le famiglie della zona non potevano permettersi l’acquisto di giocattoli per i propri bambini e spesso saldavano i conti dando in cambio cibo. Per restare sul mercato Kristiansen continuò quindi a produrre anche attrezzi ed arredi. A metà degli anni trenta, la moda dello yo-yo gli diede un breve periodo di prosperità, che però terminò in poco tempo. Per non perdere il materiale rimasto in magazzino, dalle parti degli yo-yo invenduti ricavò ruote per camion giocattolo. In questo periodo, il figlio Godtfred iniziò a lavorare attivamente con lui. Nel 1934 Kristiansen coniò per i suoi giocattoli il nome LEGO. In seguito, l’azienda si accorse della similitudine con il verbo latino lĕgo, col significato di “metto insieme”, ma si tratta di una traduzione piuttosto libera di un verbo che normalmente è tradotto con “raccolgo”, “scelgo”, o con una varietà di altri significati. In finlandese, legot (forma plurale di lego) è usato anche come termine gergale per indicare i denti umani, a causa della loro forma rettangolare. Quando l’utilizzo della plastica si diffuse, Kristiansen la introdusse nella propria produzione. Fu introdotto il primo giocattolo modulare: un camion scomponibile, formato da diversi elementi assemblati tra loro a incastro. In seguito, gli elementi di cui erano composti i giocattoli divennero dei veri e propri mattoncini: nel 1947, Ole Kirk e Godtfred crearono infatti i primissimi esemplari di mattoncini assemblabili in plastica, prendendo spunto da quelli prodotti dalla società Kiddicraft 35


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Molte delle scatole di LEGO vennero restituite dai negozianti per scarsa vendita. Con l’avvento del 1954 Godtfred diventò direttore della LEGO. I mattoncini presentavano ancora problemi di duttilità: le loro possibilità di collegamento erano piuttosto limitate e non erano molto versatili. Nel 1958 fu studiato il mattoncino LEGO nella forma di lì in poi utilizzata, e i pezzi furono migliorati con l’inserimento di un cilindretto nella cavità inferiore, che aggiungeva supporto alla base permettendo maggiori opzioni di collegamento e stabilità dei pezzi. Nello stesso anno, Ole Kirk Kristiansen morì e suo figlio Godtfred ereditò la guida della società.

e brevettati da Hilary “Harry” Fisher Page. Nel 1949, LEGO ne iniziò la produzione, chiamandoli Automatic Binding Bricks. I mattoncini, composti di acetato di cellulosa, erano sviluppati seguendo la tradizione dei blocchetti sovrapponibili in legno già commercializzati dall’azienda. I mattoncini potevano essere assemblati e disassemblati fra loro, facendo combaciare le sporgenze rotonde sulla faccia superiore con le cavità rettangolari presenti sul fondo. Nel 1953, ai mattoncini venne dato un nuovo nome: LEGO Mursten L’uso della plastica per produrre giocattoli non fu visto all’epoca con molto favore da rivenditori e consumatori.

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UN'ALTRA VERSIONE DI NOI 41


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Le minifigure (o minifig) Lego, compiono la bellezza di quarant’anni. Comparse per la prima volta (come sono oggi) nel 1978, attraverso il leggendario set Castle. Un traguardo notevole per un giocattolo che, tra alti e bassi, è solidamente ancorato alla crescita ed alla cultura di buona parte del pianeta. L’origine delle minifig va ripescata nel 1974, quando Lego cominciò a capire che i precedenti personaggi adottati per i suoi set (ovvero degli omini statici stampati in plastica creati per dare contesto ai vari set) non erano sufficienti allo sviluppo del brand.Il punto era il famoso “Sistema”,

ovvero la calibrazione delle misure che Lego adotta per rendere tutti i pezzi prodotti (salvo casi eccezionali, tipo i set Bionicle) compatibili a distanza di anni. I personaggi fino ad allora utilizzati non erano compatibili con il sistema, non ne facevano affatto parte. Lego decise quindi di compiere tentativi per adattare le misure dei personaggi a quelle dei set, cominciando a sperimentare nel 1974. Nacquero così le “building figure”, ovvero dei personaggi fuori scala composti da veri e propri blocchetti Lego, ma per quanto potessero anche risultare appetibili per il pubblico, questi erano semplicemente troppo grandi per i set.

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Le minifigure (o minifig) Lego, compiono la bellezza di quarant’anni. Dei Lego in sé, della loro evoluzione e della loro storia vi abbiamo però già parlato. Ora, invece, protagoniste assolute sono proprio le figure, comparse per la prima volta (come sono oggi) nel 1978, attraverso il leggendario set Castle. Un traguardo notevole per un giocattolo che, tra alti e bassi, è solidamente ancorato alla crescita ed alla cultura di buona parte del pianeta. L’origine delle minifig va ripescata nel 1974, quando Lego cominciò a capire che i precedenti personaggi adottati per i suoi set (ovvero degli omini statici stampati in plastica creati per dare contesto ai vari set) non erano sufficienti allo sviluppo del brand.

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Il punto era il famoso “Sistema”, ovvero la calibrazione delle misure che Lego adotta per rendere tutti i pezzi prodotti (salvo casi eccezionali, tipo i set Bionicle) compatibili a distanza di anni. I personaggi fino ad allora utilizzati non erano compatibili con il sistema, non ne facevano affatto parte. Lego decise quindi di compiere tentativi per adattare le misure dei personaggi a quelle dei set, cominciando a sperimentare nel 1974. Nacquero così le “building figure”, ovvero dei personaggi fuori scala composti da veri e propri blocchetti Lego, ma per quanto potessero anche risultare appetibili per il pubblico, questi erano semplicemente troppo grandi per i set.

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Si cominciarono a creare gruppi di studio, per capire come potessero i personaggi impattare sul gradimento dei bambini. Uno dei caratteri più riconoscibili dovuto al feedback dei gruppi, fu la tradizionale colorazione gialla dei personaggi, preferita dai bambini ad un più tradizionale rosa incarnato. Lego, per altro, fu ben felice di adottare un colore che fosse neutro, per dare la possibilità a tutti di identificarsi con i personaggi a prescindere dalla propria etnia. Purtroppo però Lego non riuscì subito a centrare l’obiettivo che si era preposta, ed anzi le prime figure create non parevano neanche

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compatibili con il succitato Sistema. Erano più simili a delle action figure, e benché il risultato sperato fosse proprio quello di avere delle parti mobili, l’impossibilità di far interagire personaggi e set era ovviamente un cruccio non da poco. Purtroppo però Lego non riuscì subito a centrare l’obiettivo che si era preposta, ed anzi le prime figure create non parevano neanche compatibili con il succitato Sistema. Erano più simili a delle action figure, e benché il risultato sperato fosse proprio quello di avere delle parti mobili, l’impossibilità di far interagire personaggi e set era ovviamente un


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cruccio non da poco. Nel ‘75 l’azienda pensò quindi a dei personaggi in scala. Il problema? Questi non avevano parti mobili, e non erano neanche definiti nelle loro componenti fondamentali (piedi, arti, visi espressivi). Toccherà aspettare il 1978 affinché le cose cambino. In quell’anno infatti, e precisamente il 28 Agosto, Lego mise in commercio un set che rivoluzionò il modo di giocare con i suoi mattoncini, uscendo per altro dai limiti che si era autoimposta nella creazione di set squisitamente dedicati agli ambienti cittadini. Il set Lego Castle, oggi considerato tra i più collezionabili in assoluto, fu infatti il primo a virare dall’ambientazione “City”, ma anche il primo ad introdurre la moderna minifig, lì presente ovviamente sotto forma di cavalieri. Da lì in poi il design delle minifig non è mai cambiato, ed anzi Lego non ha fatto altro che aumentare esponenzialmente la pro53


duzione che, specie dal lato accesori, può contare su di un gran numero di varianti. La prima variazione sostanziale si è avuta, ad esempio, nel 1989, con l’introduzione della bellissima linea “Pirate”, altro grande classico del brand.Qui furono introdotte per le minifig le espressioni facciali, che sino ad allora erano state identiche per tutti i personaggi del set. Fino ad allora, infatti, i personaggi avevano un aspetto piuttosto essenziale, e sfoggiavano sorrisi anche in situazioni abbastanza anomale, come rapine, combattimenti o… infortuni. Non solo, le minifig da questo momento in poi cominciarono a perdere il loro aspetto generico, ed a guadagnare il supporto di tanti diversi gadget per dar loro contesto e carattere all’interno dei playset. Se con la linea Space (ovvero una delle 3 originali insieme a Castle e City), le minifig ostentavano contare solo su pochi dettagli, 54


come colorazioni diverse dei vestiti e qualche casco, con la linea Pirate si fecero largo tante novità come uncini al posto delle mani e gambe di legno. Il set Lego Castle, oggi considerato tra i più collezionabili in assoluto, fu infatti il primo a virare dall’ambientazione “City”, ma anche il primo ad introdurre la moderna minifig, lì presente ovviamente sotto forma di cavalieri. Da lì in poi il design delle minifig non è mai cambiato, ed anzi Lego non ha fatto altro che aumentare esponenzialmente la produzione che, specie dal lato accessori, può contare su di un gran numero di varianti. La prima variazione sostanziale si è avuta, ad esempio, nel 1989, con l’introduzione della bellissima linea “Pirate”, altro grande classico del brand. Qui furono introdotte per le minifig le espressioni facciali, che sino ad allora erano state identiche per tutti i personaggi del set. 55


Fino ad allora, infatti, i personaggi avevano un aspetto piuttosto essenziale, e sfoggiavano sorrisi anche in situazioni abbastanza anomale, come rapine, combattimenti o‌ infortuni. Con il tempo, le minifigures hanno cominciato a sviluppare sempre piÚ caratteristiche che le rendessero, in qualche misura, uniche e inclusive. Furono, ad esempio, introdotte colorazioni realistiche per le carnagioni (anno 2003, con la minifig dedicata a Lando Carlissian), che potessero rispondere adeguatamente all’utilizzo delle licenze esterne, o accessori

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che potessero risultare alla portata di tutti i bambini, come ad esempio sedie a rotelle. L’abbattimento delle barriere e degli stereotipi è sempre stato una prerogativa di Lego, che ha da sempre desiderato dare a tutti i bambini la possibilitĂ di sognare allo stesso modo. Ecco perchĂŠ, ad esempio, nei set Lego possono esistere personaggi femminili in ruoli che, in certe culture, sarebbero riservati ai bambini di sesso opposto.

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DENTRO AL SOGNO DI OGNI BAMBINO 59


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I parchi a tema Legoland traducono in realtà quello che nella fantasia di chi ha giocato o ancora gioca con i mattoncini LEGO è spesso solo un sogno: un mondo fatto interamente con costruzioni lego. Attualmente nel mondo esistono 9 parchi tematici Legoland: Billund, California, Deutschland, Dubai, Florida, Japan, Malaysia, Regno Unito e New York

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che verrà costruito nel 2020. I parchi Legoland sono divertenti, colorati e stimolanti e sono il luogo ideale per le famiglie che desiderano trascorrere una fantastica giornata. Ogni Legoland è pieno di giostre interattive, spettacoli dal vivo, laboratori di costruzione e attrazioni incredibili tutte costruite utilizzando l’iconico mattoncino lego. Legoland è stato progettato per le famiglie con bambini tra i 2 e i 12 anni e volendo è possibile prolungare il soggiorno in incredibili hotel e alloggi a tema lego: i classici hotel Legoland in Danimarca, Regno Unito, California, Florida e Malaysia; i

fantastici hotel del castello Legoland in Germania; i villaggi vacanze Legoland in Danimarca e Germania. Il primo dei parchi a tema è il Legoland costruito a Billund che sorge a breve distanza dalla storica sede danese. Venne creato nel 1968 e successivamente più volte ampliato; il parco è suddiviso in vari modi: si va da Duplo Land a Legoredo town; da Miniland a Legocity, oltre che varie “terre” come quella dei pirati, vichinghi o polare. La media annuale di visitatori supera il milione e mezzo di persone, diventando una delle più grandi mete turistiche danesi.

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Nel 2017 è stata inaugurata a Billund, oltre a Legoland, anche Legohouse, spazio di 12.000 mq2 dedicato all’universo creativo dei mattoncini, per offrire un’esperienza definitiva della filosofia lego per mostrare le infinite possibilità di un mattoncino. Per dare vita a questo luogo ci sono voluti ben sette anni; è un luogo dove si vive un’esperienza a 360º in tema lego, dove si celebra la creatività, dove i bambini imparano le conoscenze di base per costruire e farlo in team, affrontan-

do problemi e risolvendoli. È il luogo dove poter esprimere se stessi senza limiti di immaginazione. L’edificio riflette i valori e il gioco lego, i mattoncini sono stati incorporati nell’architettura in modo semplice ma ingegnoso, mostrando la creatività sistematica che sta alla base del gioco. Inoltre l’edificio si trova al centro della città perché è qui dove l’avventura lego ha avuto inizio. In questo luogo è possibile capire attraverso il gioco non solo il brand, ma he cosa rappresentano i prodotti e la storia dell’azienda. 69


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La Legohouse è la manifestazione del concetto che sta alla base del brand: “imparare giocando”. La Legohouse presenta diverse zone, al piano terra sono presenti 4 aree: zona rossa, zona blu, zona verde e zona gialla. Zona rossa: qui si può dar spazio alla propria creatività. All’interno ci sono enormi vasche colme di mattoncini per giocare su tavoli e postazioni a disposizione. Vengono anche tenuti dei laboratori creativi da degli animatori. Zona blu: in questa area si mette in gioco la logica, si imparano a costruire grattacieli, risolvere problemi matematici e interagire con robot o svi-

luppare competenze in driver test. Zona verde: in questa area è possibili socializzare e lavorare in gruppo creando nuove storie con i personaggi lego e viverle con gli altri attraverso dei computer. Zona gialla: è l’area delle emozioni, si impara a costruire e si ha modo di veder vivere ciò che si costruisce, si possono costruire delle emozioni. Sempre al piano terra sono presenti 3 ristoranti dove poter mangiare con i bambini e dove poter fare un’esperienza unica: all’interno del Mini chef la tavola è apparecchiata con forchetta, coltello, tovagliolo e mattoncini. A seconda 71


di come vengono composti i mattoncini, indicano un menù differente. Inserendo la costruzione nell’apposito lettore presente su ogni tavolo, l’ordine viene inviato alle cucine e il pasto viene servito da robot ballerini. All’interno della Legohouse è presente un grande negozio, una sala conferenze, una piazza lego di 2.000 mq2 , una zona dedicata all’esposizione delle creazioni di mattoncini (masterpiece gallery) e una sezione dove conoscere la storia dell’azienda (history museum). Alcune attrazioni sorprendenti: l’albero della creatività, alto 15 m, è la più

grande struttura mai costruita, realizzata con 6.316.611 mattoncini in 24350 ore; la cascata gigante che termina in una immensa vasca di mattoncini. All’interno della Legohouse il principale obiettivo è far sentire unico il visitatore, per questo durante il tour ad ogni persona viene dedicata una costruzione personalizzata composta da sei mattoncini 6x2. Oltre a ricordare che quei pezzi si possono comporre in oltre 915 milioni di modi, un computer trova la costruzione che più rappresenta il visitatore in maniera unica e viene stampata su di una card personalizzata. 72







Un percorso alla scoperta delle diverse facce del famosissimo mattoncino, che richiederĂ anche il contributo attivo da parte del lettore.


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