ANNO XLII - N. 2 - 2010 E-mail: sacrocuore.fasano@email.it
del fanciullo Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale tariffa associazione senza fini di lucro: D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma
Periodico edito dalla Prov. Italiana della Congregazione dei Servi della Carità — Opera Don Guanella – TRIMESTRALE redatto dall’Istituto S. Cuore di Fasano (BR) ANNO XVLII - N. 2 - 2010 SOMMARIO 3 Lettera del direttore Quando due cuori... 4-5 è la preghiera Nel mese del fervore un opuscolo di don Luigi Guanella dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù 6-7 Coroncina al Sacro Cuore Dalle Comunità 8-9-10 Educative… Alla ricerca di una nuova traccia orientativa per il nostro 11 cammino… 12 Don Rocco Gigliola 13 La pagina dell’ex allievo 14 Noi risorgeremo Sede: 72015 Fasano (Brindisi) Direttore responsabile: Curri Giuseppe Autorizzazione Tribunale di Brindisi, n. 82 del 24.4.1968 Con approvazione ecclesiastica Spedizione in A. P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma Aut. Filiale Poste Brindisi Stampa: EVI s.r.l. C.da Piangevino 224/B - Monopoli Tel. 080.6907030 - Fax 0806907026 E-mail: evimonopoli@gmail.com Se cambiate indirizzo, notificateci il nuovo mandandoci anche il vecchio per poterlo togliere, onde evitare duplicati. Scrivendo o inviando offerte, mettere sempre completo e chiaro il vostro indirizzo in modo da facilitare la risposta e la registrazione. Le signore mettano tutti e due i cognomi o sempre lo stesso per evitare duplicati. Grazie.
Casa per ferie “Sacro Cuore” Opera Don Guanella Torre Canne (BR)
“Un ambiente accogliente per tutta la famiglia”
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a Casa per Ferie dell’Opera Don Guanella è situata nel centro di Torre Canne, sul litorale adriatico, nel territorio del Comune di Fasano (BR), a cinquanta metri dalla sabbia dorata del limpido mare Adriatico e a cinquecento metri dalle Terme di Torre Canne. La struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona panoramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locorotondo. La Casa per Ferie “Sacro Cuore” dispone di ambienti confortevoli, ascensore, stanze con TV e aria condizionata. All’esterno si trovano ampi spazi attrezzati e parcheggio. Bed & breakfast, mezza pensione o completa, cucina mediterranea e locale. Animazione e momenti di festa. Ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, religiosi e suore (Per questi ultimi sono predisposti ambienti più riservati).
Direzione Via Matarano, 1 72015 FASANO (BR) Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518 Sito web: www.sacrocuorefasano.net E-mail: sacrocuore.fasano@email.it Sede Estiva Casa per Ferie “Sacro Cuore” Opera Don Guanella Via del Faro, 118 e Via Messina, 76 72010 TORRE CANNE (BR) Tel. 080.4829418 - 338.3382572
LETTERA DEL DIRETTORE
Perché riflettere oggi sul Cuore di Cristo?
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on si tratta di contemplare il costato trafitto di Cristo che nutre la vita spirituale di molti, ma di riflettere quale ricchezza possa essere nella nostra azione quotidiana, il tornare al Cuore di Cristo. Cosa, dunque, ha ancora da dire oggi il Sacro Cuore di Gesù a noi credenti? Per mezzo della porta del Sacro Cuore di Cristo la persona divina del Verbo continua ad assumere la natura umana, la nostra natura umana, per conoscerci intimamente, per farci entrare a far parte dell’amore sostanziale del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Tornare a riflettere sul Cuore di Cristo significa non voler perdere il contatto con la radice vivente e vissuta della conoscenza, il “cuore”, l’identità pulsante, la voce silenziosa, il centro misterioso della persona. La sua profondità è un “appello amoroso” che cela e insieme rivela l’enigma e la bellezza insondabile dell’animo umano. Certamente la devozione al Cuore di Gesù non è la celebrazione del culto di una parte anatomica del suo corpo; si tratta della devozione e del culto dello stesso Cristo Gesù e alla sua Persona, al suo essere il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo che con “cuore” infinitamente grande ha tanto amato i suoi da dare la vita per loro fino a morire in croce. Sulla croce quel cuore fu trafitto dalla lancia di un soldato e subito ne uscì sangue ed acqua, come ricordano i Santi Evangeli. Di fatto l’iconografia di questa devozione non ha mai mostrato soltanto “il Cuore”, ma — come direbbe S. Agostino — il Cristo tutto, con il suo Cuore in mano . Canta la liturgia: “Venite adoriamo il Cuore di Cristo, ferito d’amore per noi”. La devozione al sacro Cuore di Gesù è la quint’essenza del Vangelo e del piano di salvezza di Dio per l’umanità; per cui il culto al Sacro Cuore è adorazione a Cristo come espressione dell’amore di Dio. Parlare del Cuore di Gesù è parlare della sua umanità, di Colui che ci ha “amato con cuore d’uomo”. Parlare del Cuore di Gesù è parlare dell’amore di Dio per gli uomini: “Ti ho amato con amore eterno!”. Ricordava ieri papa Benedetto XVI : “Dall’orizzonte infinito del suo amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un corpo e un cuore; così che noi possiamo contemplare e incontrare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il Nazareno”. E aggiungeva: “Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità, il pulsare di una presenza affidabile, percepibile coi sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo”. Facciamo dunque festa al Cuore di Gesù in questo mese di giugno, consacrandoci a lui per beneficiare dei tesori del suo amore. Il Direttore Don Donato Lioi
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QUANDO DUE CUORI SI PARLANO E SI ASCOLTANO: È LA PREGHIERA Sintesi da un articolo di Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto Lasciati amare dal Cuore di Cristo; come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del sole e sale in alto e ritorna alla terra come pioggia feconda o rugiada consolatrice, così lascia che tutto il tuo essere sia lavorato da Dio, plasmato dall’amore dei Tre, assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo.
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i chiedi: perché pregare? Ti rispondo: per vivere. Sì, per vivere veramente, bisogna pregare! Perché? Perché vivere è amare; una vita senza amore non è vita. È solitudine vuota, è prigione e tristezza. Vive veramente solo chi ama; e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore. Come la pianta che non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore. Ora, l’amore nasce dall’incontro e vive dell’incontro con l’amore di Dio, il più grande e vero di tutti gli amori possibili, anzi l’amore al di
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là di ogni nostra definizione e di ogni nostra possibilità. Pregando, ci si lascia amare da Dio e si nasce all’amore, sempre di nuovo. Perciò, chi prega vive, nel tempo e per l’eternità. E chi non prega? Chi non prega è a rischio di morire dentro, perché gli mancherà prima o poi l’aria per respirare, il calore per vivere, la luce per vedere, il nutrimento per crescere e la gioia per dare un senso alla vita. Mi dici: ma io non so pregare! Mi chiedi: come pregare? Ti rispondo: comincia a dare un po’ del tuo tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che Tu glielo dia fedelmente. Fissa tu stesso un tempo da dare ogni giorno al Signore, e daglielo fedelmente, ogni giorno, quando senti di farlo e quando non lo senti. Cerca un luogo tranquillo, dove se possibile ci sia qualche segno che richiami la presenza di Dio (una croce, un’icona, la Bibbia, il Tabernacolo con la Presenza eucaristica…). Raccogliti in silenzio, invoca lo Spirito Santo, perché sia Lui a gridare in te: “Abbà, Padre!”. Porta a Gesù il tuo cuore, anche se è in tumulto, non aver paura di dirGli tutto, non solo le tue difficoltà e il tuo dolore, il tuo peccato e la tua incredulità, ma anche la tua ribellione e la tua protesta, se le senti dentro. Tutto questo, mettilo nelle mani di Dio: ricorda che Dio è Padre. Ascolta il Suo silenzio: non pretendere di avere subito le risposte. Persevera. Come il profeta Elia, cammina nel deserto verso il monte di Dio: e quando ti sarai avvicinato a Lui, non cercarlo nel vento, nel terremoto o nel fuoco, in segni di forza o di grandezza, ma nella voce del silenzio sottile. Non pretendere di afferrare Dio, ma lascia che Lui passi nella tua vita e nel tuo cuore, ti tocchi l’anima, e si faccia contemplare da te anche solo di spalle. Ascolta la voce del Suo silenzio. Ascolta la Sua Parola di vita: apri la Bibbia, meditala con amore, lascia che la parola di Gesù parli al tuo cuore. Vedrai che di appuntamento in appuntamento la tua fedeltà sarà premiata, e ti accorgerai che pia-
amico del fanciullo no plano il gusto della preghiera crescerà in te, e quello che all’inizio ti sembrava irraggiungibile, diventerà sempre più facile e bello. Capirai allora che ciò che conta non è avere risposte, ma mettersi a disposizione del Cuore di Cristo: e vedrai che quanto porterai nella preghiera sarà poco a poco trasfigurato. Così, quando verrai a pregare col cuore in tumulto, se persevererai, ti accorgerai che dopo aver a lungo pregato non avrai trovato risposte alle tue domande, ma le stesse domande si saranno sciolte come neve al sole e nel tuo cuore entrerà una grande pace: la pace di essere nelle mani di Dio e di lasciarti condurre docilmente da Lui, dove Lui ha preparato per te. Sappi, tuttavia, che non mancheranno in tutto questo le difficoltà: a volte, non riuscirai a far tacere il chiasso che è intorno a te e in te; a volte sentirai la fatica o perfino il disgusto di metterti a pregare; a volte, la tua sensibilità scalpiterà, e qualunque atto ti sembrerà preferibile allo stare in preghiera davanti a Dio, a tempo “perso”. Sentirai, infine, le tentazioni del Maligno, che cercherà in tutti i modi di separarti dal Signore, allontanandoti dalla preghiera. Verrà l’ora della “notte oscura”, in cui tutto ti sembrerà arido e perfino assurdo nelle cose di Dio: non temere. È quella l’ora in cui a lottare con te è Cristo stesso: rimuovi da te ogni peccato, con la confessione umile e sincera delle tue colpe e il perdono
sacramentale; dona a Dio ancor più del tuo tempo; e lascia che la notte dei sensi e dello spirito diventi per te l’ora della partecipazione alla passione del Signore. A quel punto, sarà Gesù stesso a portare la tua croce e a condurti con sé verso la gioia di Pasqua. Non avere paura, dunque, delle prove e delle difficoltà nella preghiera: ricorda solo che Dio è fedele e non ti darà mai una prova senza darti la via d’uscita e non ti esporrà mai a una tentazione senza darti la forza per sopportarla e vincerla. Lasciati amare dal Cuore di Cristo; come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del sole e sale in alto e ritorna alla terra come pioggia feconda o rugiada consolatrice, così lascia che tutto il tuo essere sia lavorato da Dio, plasmato dall’amore dei Tre, assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo. Impara, pregando, a vivere la pazienza di attendere i tempi di Dio, che non sono i nostri tempi, ed a seguire le vie di Dio, che tanto spesso non sono le nostre vie. Un dono particolare che la fedeltà nella preghiera ti darà è l’amore agli altri e il senso della chiesa: più preghi, più sentirai misericordia per tutti, più vorrai aiutare chi soffre, più avrai fame e sete di giustizia per tutti, specie per i più poveri e deboli, più accetterai di farti carico del peccato altrui per completare in te ciò che manca alla passione di Cristo a vantaggio del Suo corpo, la Chiesa. La preghiera è la scuola dell’amore, perché è in essa che puoi riconoscerti infinitamente amato e nascere sempre di nuovo alla generosità che prende l’iniziativa del perdono e del dono senza calcolo, al di là di ogni misura di stanchezza. Pregando, s’impara a pregare, e si gustano i frutti dello Spirito che fanno vera e bella la vita: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22). Pregando, si diventa amore… Pregando, si avverte sempre più l’urgenza di portare il Vangelo a tutti… Pregando, si scoprono gli infiniti doni del Cuore di Dio e di Gesù… Pregando, si vive… Pregando, si ama… Pregando, si loda. E la lode è la gioia e la pace più grande del nostro cuore inquieto, nel tempo e per l’eternità. Se dovessi, allora, augurarti il dono più bello, se volessi chiederlo per te al Cuore di Cristo, non esiterei a domandarGli il dono della preghiera. Glielo chiedo; e tu non esitare a chiederlo per me e per te.
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Nel mese del fervore: un opuscolo di don Luigi Guanella dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù
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ome abbiamo avuto modo di segnalare in altri articoli apparsi negli anni su Amico del fanciullo, la devozione al Sacro Cuore di Gesù è uno dei pilastri della spiritualità del Beato Luigi Guanella. Don Luigi parla del Cuore di Cristo in molti dei suoi scritti ma, al fine di alimentare questa devozione cristiana soprattutto nel mese di giugno, nel 1884 editò l’opuscolo Nel mese del fervore. Una massima scritturale esposta per ogni dì nella vita del Sacro Cuore. Probabilmente questo libretto raccoglie il riflesso della predicazione tenuta, nel mese di giugno 1880, nella chiesa di S. Maria alla Fontana in Milano. Si tratta, in ogni Don Guanella in un dipinto caso, di meditazioni che di Dina Mosca seguono il tracciato evangelico della vita di Cristo e sono formate da un brano di contenuto dottrinale, un esempio agiografico e una preghiera conclusiva. Una prima lettura ci suggerisce tre direttrici intorno alle quali l’autore fa ruotare tutta la sua trattazione: il Cuore di Gesù come cuore di Padre vivente nell’Eucaristia, la contemplazione e la «mistica del servizio», la riparazione e l’identificazione con il cuore di Cristo. Il Cuore di Gesù è cuore di Padre e vive nell’Eucaristia Il volumetto Nel mese del fervore mette ben in luce che sebbene la spiritualità di don Guanella sia incentrata sulla paternità di Dio, essa fa un tutt’uno con la devozione al Sacro Cuore. La presenza di Dio Padre è costante in tutti i capitoli, ed è lo sfondo della devozione al Cuore di Gesù, 6
rivelazione appunto dell’amore del Padre. La vita di Gesù è tutta una rivelazione del Padre: ma la rivelazione che tutte le caratterizza è il Cuore di Gesù. Perciò, dice don Guanella: Il Cuore di Gesù è Cuore di Padre. Il testo ci ricorda che la divina Misericordia risplende, in modo massimo, nel Cuore di Cristo. La riflessione prende le mosse, al primo giorno, dal versetto di San Paolo agli Efesini, che presenta Dio “ricco di misericordia” (cfr. Ef 2,4-5) e si conclude al trentunesimo, presentando il Sacro Cuore di Gesù nel Ss.mo Sacramento dell’Eucaristia, prodigio ultimo della divina Misericordia. Il Cuore di Cristo vivente nell’Eucaristia diventa il centro, il sole che illumina la vita. In lui il cristiano può saziare la sua fame e la sua sete di Dio, giungendo all’unione totale attraverso la Comunione eucaristica. Contemplazione e “mistica del servizio” Don Guanella realizza in sé e nelle sue opere l’umile ricchezza di una spiritualità che eleva a un grado di sublime dedizione e di servizio la pietà popolare, facendola diventare “mistica del servizio”. La carità verso il prossimo e l’umile servizio quotidiano sono, non meno della preghiera, vie autentiche per l’esperienza di Dio e servono ad alimentare nel cuore il fuoco dell’unione contemplativa col Padre. La contemplazione, pertanto, precede, accompagna e segue l’azione; da essa scaturisce l’energia interiore che rende missionari ed apostoli di carità. Amore, riparazione e identificazione con il cuore di Cristo, Vittima di salvezza In tutto il libretto don Guanella addita il cammino a quelle “vittime” che vogliono farsi simili alla grande “Vittima del Calvario”. Per don Luigi il desiderio o, meglio, il bisogno di offrirsi in olocausto scaturisce dall’amorosa contemplazione
amico del fanciullo dell’amore misericordioso di Dio, che totalmente si offre per noi, come vittima di espiazione, nella persona di Cristo salvatore. I passi da compiere in questo cammino che fa della vita un olocausto di amore sono: l’impegno per crescere giorno a giorno un grado nella perfezione; la generosa riparazione e penitenza che mi ricordi a tutte l’ore essere io stato un colpevole fragilissimo. Ma ancora più efficace nel configurarsi a
Cristo la vittima deve vivere in sé un’ardente carità apostolica. Ultimo passo è il martirio che è la vetta suprema di chi vuol donare la vita in olocausto. Ma l’offrirsi sino a “dare la vita”, più che uno sforzo della persona è suprema grazia di Dio, che va implorata come condivisione con il calice di Cristo redentore. Per tal motivo occorre con don Guanella supplicare: O Gesù anch’io voglio essere vittima per piacere. Beato me se fossi fatto degno di essere immolato per la vostra gloria. Ma io son troppo grave peccatore. Perdonatemi o Gesù mio, e datemi l’aiuto vostro, perché io valga almeno ad offrirvi olocausto di opere pie, sacrificio di patimenti santi.
Coroncina al Sacro Cuore per i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali
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l 19 giugno 2009, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, il Santo Padre Benedetto XVI ha inaugurato solennemente l’Anno Sacerdotale in occasione del 150° anniversario della morte del Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney. Sebbene siamo ormai al termine di questo anno indetto per favorire la preghiera, il rinnovamento e la santificazione dei sacerdoti, ci sembra importane proporre una coroncina al Sacro Cuore per i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali. O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. 1. O Cuore Sacratissimo di Gesù, realmente presente sotto le Specie Eucaristiche, Ti adoriamo con viva fede, Ti ringraziamo di averci donato Te stesso nel Santissimo Sacramento dell’altare e di aver istituito il sacerdozio che, con le parole della consacrazione, perpetua la Tua reale presenza sui nostri altari. Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria. Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te. 2. O Cuore SS. di Gesù, che hai amato tanto gli uomini da dare per la loro salvezza tutto il Tuo preziosissimo Sangue e ne hai posto il prezzo di infinito valore nelle mani dei sacerdoti, affinché coi Sacramenti lo applicassero alle nostre anime, guarda pietoso il bisogno che ha il mondo di sacerdoti che continuino la Tua opera redentrice. Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria. Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.
3. O Maestro divino, che hai chiamato a Te i primi Apostoli e i primi discepoli, e per tre anni con tanto amore li hai preparati al ministero sacerdotale, Ti preghiamo di benedire e di aiutare con particolari grazie quei giovani che la Tua Chiesa accoglie nei Seminari, per prepararli, nella pietà e nella scienza, a salire un giorno il Tuo altare. Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria. Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te. 4. O Cuore adorabile di Gesù, che sei passato attraverso la Palestina benedicendo e sanando tutti quelli che ricorrevano a Te per ottenere aiuto, conforto e salute, e che hai voluto che la Tua opera di carità venisse perpetuata nel mondo dai Tuoi ministri, guarda ai bisogni di tante anime che tutto attendono dai sacerdoti. Recitare: Tre Pater, tre Ave e tre Gloria. Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te. 5. O Cuore pietoso di Gesù, eterno Sacerdote e Redentore amorosissimo del genere umano, esaudisci le preghiere che riconoscenti Ti presentiamo per tutto l’ordine sacerdotale, da cui abbiamo ricevuto tanti benefici. Ti supplichiamo per il Sommo Pontefice, per tutto l’Episcopato e tutti i sacerdoti. Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria. Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te. Preghiera conclusiva: O Signore, grande e forte è il Tuo meraviglioso Amore! Divino Gesù, fondi tutti i nostri cuori nel tuo Sacro Cuore affinché noi non intendiamo che un solo ed unico ritmo. Divino Sacro Cuore di Gesù, fondi il nostro cuore nel Tuo affinché non siano che UNO. Amen. 7
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DALLE COMUNITÀ EDUCATIVE Comunità “Il Delfino” Ci sarebbero 1000 cose da dire, 1000 da raccontare… il tempo è passato come se nulla fosse… non credevamo che voltandoci indietro avremmo visto la prospettiva che desideravamo da tempo: CRESCERE COME UNA VERA FAMIGLIA!!! Siamo partiti in 12, ma con il passare del tempo due nostri amici sono andati via ed è arrivato un nuovo ragazzo. Attualmente siamo 11, un gruppo formato da quattro bambini, tre adolescenti, e quattro ragazzi più grandi, il che presuppone un gran lavoro da parte degli educatori che giorno dopo giorno si prendono cura di noi provvedendo a ogni nostro problema con dedizione e amore rifacendosi proprio a quello che pensava Don Guanella (nostro fondatore) quando diceva che: “Educare è opera che viene dal cuore”. La nostra giornata inizia alle sette quando dopo una ricca colazione la scuola ci aspetta, e al ritorno gustiamo a volontà tante golosità. I pomeriggi sono molto impegnativi caratterizzati principalmente dallo svolgimento dei compiti, e come attività alternativa i nostri educatori ci propongono numerose attività da svolgere quali: il laboratorio per la costruzione di alcuni oggetti in legno, decoupage…, attività di cartellonistica che abbelliscono di giorno in giorno la
nostra comunità, ma anche la realizzazione di torte, biscotti, e quant’altro nel laboratorio di cucina, fino alla gestione di una serra costruita all’esterno della nostra comunità al fine di raccogliere il frutto della nostra attività contadina; tutto questo per curare con più attenzione alcuni principi fondamentali quali l’autonomia, la responsabilità e lo sviluppo di un comportamento pro sociale. Oltre a queste attività che si svolgono in comunità, importanti sono anche quelle che grazie all’impegno degli educatori svolgiamo all’esterno quali: le attività motorie in palestra per alcuni, un progetto personalizzato per i più piccoli, e l’uso settimanalmente di un campo di calcetto presso il Timo’s. Un altro momento fondamentale che caratterizza la nostra giornata è quello dedicato alla formazione dove ognuno di noi si confronta con il P.O.F (piano dell’offerta formativa) di comunità con lo scopo di aiutarci ad affrontare le varie problematiche che il contesto sociale ci impone, seguiti da una discussione di gruppo. La giornata si conclude con il momento della cena dove a turnazione siamo impegnati a svolgere le varie mansioni inerenti la cena, senza però aver prima segnato qualche goal alla play station o aver visto un bel film o aver “litigato” con i giochi di società. Le aspettative sono le migliori, in attesa di una ricca e divertente estate tra mare e monti.
Comunità “Jonathan” “... come del resto alla fine di un viaggio, c’è sempre un viaggio da ricominciare...” Il viaggio che anche quest’anno ci ha visti protagonisti, giunge ad una tappa importante: l’anno comunitario volge al termine. Il viaggio ha 8
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visto protagonisti i ragazzi della Comunità Jonathan, quelli che condividono l’esperienza da anni e quelli che sono entrati a far parte del gruppo durante quest’anno, gli educatori, i volontari, e tutti coloro che vi hanno partecipato, e che hanno contribuito a fare di questo viaggio un’esperienza unica. La valigia piena di buoni propositi, di profonda motivazione, con la quale siamo partiti è stata indispensabile in ogni momento della nostra avventura, è stato da questa valigia che abbiamo attinto la forza e la voglia di andare avanti con e per i nostri ragazzi, anche quando il percorso sembrava insormontabile. Ogni singola giornata è stata scandita dall’impegno nella realizzazione delle nostre attività: lo studio, il laboratorio della pasta fresca, il giardinaggio, la formazione, lo sport, e tanti e importanti sono stati i momenti in cui abbiamo condiviso, insieme adulti e ragazzi, stati d’animo, emozioni e sensazioni che hanno fatto del nostro gruppo, un gruppo unito e forte tanto da superare anche le salite più ripide e le discese più tortuose. Giunti a questo punto, non concludiamo la nostra avventura, ma organizziamo la prossima tappa, quella che ci vedrà impegnati durante i mesi estivi. Un grazie in particolare va ai ragazzi che hanno concluso il loro viaggio con noi, ai ragazzi e agli educatori che invece si sono uniti al gruppo.
sto è stato a volte in salita ma anche ricco di emozioni che hanno accompagnato e reso quest’esperienza unica ed indimenticabile. Venti i passeggeri a bordo di una zattera che insieme hanno remato con coraggio e dedizione, passeggeri che sono approdati all’“Isola che c’è”. Un’isola felice, in cui ogni naufrago arricchisce l’altro della sua unicità. Diverse le esperienze che ci hanno visto protagonisti durante quest’anno scolastico e fieri di averle condivise assieme, pomeriggi a studiare, tra sorrisi e voglia di sperimentarsi, di mettersi in gioco, hanno fatto sì che ognuno potesse eseguire al meglio i doveri scolastici e rispettare le regole per il vivere civile. Compleanni festeggiati con la voglia di guardarsi negli occhi, scambiarsi affetto e sincera considerazione. Momenti aggregativi di ascolto e operatività con particolare attenzione alle “trappole” che possono arrestare o influire negativamente sul percorso di crescita dei ragazzi. Un percorso lungo e difficile, costellato da momenti critici che durante quest’anno è stato supportato e guidato da bussole, gli educatori, fieri del compito assegnatogli. Infine, serate spensierate ed indimenticabili, durante le quali abbiamo potuto assaporare la bellezza dello stare insieme davanti a piatti prelibati, abbiamo sorriso col cuore, spendendo del tempo in maniera costruttiva. Insomma, un viaggio certamente da ripetere, una valigia da non poter più aprire, perché contenente tanti gioielli preziosi che, come pirati, siamo riusciti ad afferrare durante la traversata e che ora e per sempre custodiremo gelosamente nel cuore. I ragazzi del C.S.E.D.
CSED “L’isola che c’è” Eccoci qui, quasi alla fine del nostro viaggio e la valigia è colma di emozioni, pensieri, ricordi… che mai riusciremo a svuotare. Abbiamo navigato per quasi un anno e que9
amico del fanciullo Comunità “Agorà” BENVENUTO! BENVENUTA!... è stata la parola con la quale la nostra comunità ha accolto i suoi ospiti quest’anno… la VALIGIA, contenente il corredo da usare in questo “tratto di viaggio di vita insieme” … valigia essenziale, piena, traboccante, è stata aperta, visionata e riorganizzata ogni qualvolta è stato necessario. Alcune volte la valigia è stata aperta da ciascun ospite in autonomia nel momento giusto, altre volte è stato necessario aiutarlo per far sì che imparasse adeguatamente la tecnica dell’“apri e chiudi”. Per raggiungere questo obiettivo è stato ne-
cessario ripetere attività, inventarne altre e sforzarsi insieme per superare le difficoltà. Numerose sono state le attività e iniziative che hanno “colorato” e “insaporito” le nostre giornate di comunità: - la cura dell’orticello VERDE; - l’allevamento di VARIOPINTI animaletti da cortile e da voliera; - la realizzazione di manufatti artigianali con tecnica di DECOUPAGE e PITTURA; - le LUMINOSE ed attese uscite sul territorio per conoscere luoghi, usanze e tradizioni locali (pellegrinaggio a San Biagio a Ostuni, falò di San Giuseppe a Pezze di Greco, passeggiate a Fasano, visita alla Disney di Bari, etc.); 10
il noioso studio per superare le tante difficoltà durante GRIGI pomeriggi e PESANTI serate trascorse in casa; - la preparazione di DOLCI , BISCOTTI , GRIGLIATE e PIZZE a volontà nella tavernetta “il Monello”. Per smaltire tali delizie e sciogliere i muscoli atrofizzati dallo stare seduti tante ore, ci siamo dedicati allo sport e all’attività fisica (corso di nuoto in piscina, partite di calcio, palestra e giochi vari). Anche la mente con tutto quello che significa pensiero, etica, morale, fede, cuore ha avuto bisogno di una adeguata formazione e preparazione, per cui non ci siamo fatti mancare momenti di riflessione e condivisione come la verifica/programmazione settimanale, l’incontro religioso e quello relativo al POF di comunità, che quest’anno ha previsto l’approfondimento della pista “Occhio sul mondo”. Insomma ognuno ha dato del suo ed ha ricevuto benefici, nella misura adeguata alle possibilità ma molto ancora resta da fare… soprattutto perché si chiude un anno scolastico e si va in vacanza per godere un meritato riposo ma sicuramente non si concludono i progetti di crescita personale e di gruppo. Buone vacanze a tutti. -
La Comunità Agorà
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Alla ricerca di una nuova traccia orientativa per il nostro cammino…
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l percorso educativo all’interno di un Progetto Educativo Personalizzato si avvale anche del P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) che definisce le linee programmatiche generali del servizio offerto dalla struttura educativa e sul quale si fonda l’impegno educativo di ciascuna comunità. Mentre ci avviamo alla conclusione del percorso iniziato tre anni fa, sulle piste orientative offerte nel P.O.F. “Dalla Desertificazione all’Oasi, all’Isola che c’è”, che per quest’anno prevedeva l’approfondimento del Percorso religioso e del Mondo, ci stiamo cimentando nella preparazione di nuovo lavoro che ci porterà ad approfondire il mondo della fiaba. Forse, nell’immaginario collettivo, la fiaba può facilmente, ma erroneamente, far pensare a qualcosa di riservato esclusivamente ai bambini. Nel nostro contesto attuale la fiaba sta vivendo il “suo momento magico”, di riscoperta e rivalutazione. Accostarsi alla fiaba significa approfondire il binomio antico-moderno ma anche quello tradizione-attualità. Per questo motivo, la nuova offerta formativa ci vuole aiutare a riflettere su tematiche importanti attraverso l’approfondimento di fiaba moderna. Nel lavoro sarà offerto materiale di approfondimento che a partire dai personaggi porta ad individuare alcuni temi presenti anche nel nostro contesto culturale, a raggiungere delle mete e a prospettare soluzioni a problemi esistenziali. La preparazione del lavoro prevede diverse tappe: lettura e visione della fiaba, analisi dei personaggi, approfondimento dei temi suggeriti, parte sperimentale con scritti, disegni, attività laboratori, realizzazione di piccole scenette ed infine una conclusione aperta che non fermi tutto a quanto detto ma proietti verso un ulteriore e più ampio cammino di crescita. Il titolo della fiaba? Una sorpresa che sveleremo ai lettori dell’“Amico del fanciullo” nel prossimo numero insieme ad alcune anteprime del nuovo P.OF..
Ed intanto d’estate? L’estate con i suoi grandi impegni, Soggiorno marino a Torre Canne (BR) e Soggiorno montano a Chiavenna (SO), vuole essere una sorta di apripista al P.O.F. del prossimo anno. Infatti, l’esperienza di Torre Canne non prevedrà solo l’esperienza del mare, ci saranno laboratori manuali e di giardinaggio, escursioni sul territorio e molto altro, tutto coordinato dal nostro tema “Musica Maestro”. Si tratta di un itinerario educativo che mette in luce come il Maestro è il Signore Gesù, il quale guida lo spartito della vita, che noi interpretiamo come veri figli di Dio. Il maestro ci conduce a suonare la musica della nostra vita: attraverso la preghiera, la quotidianità, lo stare insieme, il gioco. Compagni privilegiati di questo viaggio, saranno alcuni santi che incontreremo nell’attività serale della Veglia.
Nell’esperienza di Chiavenna ci guiderà, invece, l’approfondimento di alcune fiabe classiche. Sarà l’occasione per familiarizzare con questo genere letterario e per scoprire le bellissime occasioni di dialogo e riflessione che ci offre. Le fiabe ci daranno la possibilità di realizzare laboratori creativi, di organizzare scenette a tema. Non mancheranno le attività tipiche della montagna: escursioni, passeggiate, studio del territorio. Ma trovandoci in Val Chiavenna non si potrà prescindere dal visitare i luoghi nei quali visse ed operò don Luigi Guanella. Tutto questo lo realizzeremo con l’aiuto di tante persone (amici, benefattori, volontari) che a diverso titolo e in diversi modi ci accompagnano con la loro presenza ed il loro sostegno. Allora non resta che augurarci: Buona Estate!!! 11
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Don Rocco Gigliola…
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pochi giorni dalla dipartita di don Rocco Gigliola, sacerdote guanelliano della Casa di Fasano, ci piace ricordarlo insieme con i lettori del nostro giornalino “Amico del fanciullo”. Don Rocco era una persona pratica, diretta, non amante dei paroloni o dei discordi solenni e così lo ricordiamo non raccontando la sua storia ma alcune angolature del suo carattere. Era, innanzitutto, molto legato alla sua famiglia e al suo paese natio Ceglie Messapica (BR) e alle tradizioni che quell’angolo di Puglia conserva. Era bello sentirlo raccontare le giornate trascorse in campagna con familiari ed amici o parlare di tordi da prendere e di orti da seminare. Don Rocco era un sacerdote guanelliano attaccato alla Congregazione e a don Guanella. Non perdeva occasione, specialmente negli anni del suo ministero parrocchiale a Ferentino, per coinvolgere nella predicazione e negli eventi parrocchiali confratelli e superiori delle Case di Roma. Presentava don Guanella e il suo carisma a quanti lo accostavano e, inoltre, cercava di testimoniare l’attenzione guanelliana ai poveri e ai piccoli con dignità e con oculatezza. Era amante della precisione e della puntualità e per questo motivo, quando queste venivano disattese, si innervosiva e di tanto in tanto gli scappava un “boia della miseria”. Emergeva, così, il suo carattere burbero all’esterno e buono all’interno. Nessuno si indispettiva se nel rimproverare i suoi chierichetti li chiamava “sacco di frumento”. Era amante del bello, delle cose belle e delle cose fatte bene. Emergeva, specialmente in piccoli lavori di manutenzione e abbellimento il 12
suo senso di profondo rispetto per le cose di Dio e per tutto ciò che poteva portare a Dio. Amore per il bello che esaltava soprattutto nella liturgia che curava minuziosamente con il desiderio di farla gustare pienamente a tutto il popolo di Dio. Don Rocco aveva una estrema facilità ad organizzare, dirigere e coordinare. Si sapeva circondare, soprattutto in parrocchia, di volontari esperti e capaci in tutti i campi (pulizie, manutenzione, cucina, segreterie e contabilità…) che con sagacia faceva entrare in sinergia. Suo intento era quello di intessere rapporti cordiali con i confratelli, con la gente, con il clero e con quanti a diverso titolo entravano in contatto con lui. Se talvolta c’erano degli scontri, quando possibile li cercava di superare con il dialogo. Un’altra caratteristica, spiccatamente guanelliana, era il suo grande senso di accoglienza. Era disponibile ad ascoltare, consigliare ma ancor di più era disponibile con familiari, amici e confratelli per trascorre momenti insie-
me con convivialità e semplicità.Un ultimo lato del carattere di don Rocco era la sua grande riservatezza. Riservatezza che emergeva nella discrezione con cui affrontava situazioni delicate e che è emersa, soprattutto, nei confronti della sua malattia e del suo dolore. Grazie a don Rocco, per la sua presenza e per il suo ministero tra noi in questa Casa di Fasano nella quale è restato per due periodi dal 1986 al 1992 e dal 2008 al 22 aprile 2010 giorno della sua morte. Dio che ce lo ha donato ci dia la gioia di riabbracciarlo in paradiso. I confratelli della comunità
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LA PAGINA DELL'EX ALLIEVO
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rascorrere uno o più anni insieme in un Istituto permette di conoscersi, di creare interessi comuni e stringere legami di ami-
cizia. Poiché l’incontro tra amici è sempre motivo di gioia, di dialogo, di ricordi, di condivisione ecc., don Luigi Guanella, beato prossimo ad essere proclamato santo, volle che gli ex-allievi delle sue opere si incontrassero periodicamente. L’Istituto Sacro Cuore di Fasano vanta la pluridecennale usanza di riunire i suoi ex-allievi due volte all’anno ed ha raggiunto un elevato numero di presenza negli anni ’80/’90. Purtroppo a causa della frenesia dei tempi del computer che ha minato anche le più belle iniziative che invitano l’uomo a fermarsi e a riflettere, anche il gruppo degli ex-allievi si è assottigliato. Convinti della validità dei nostri incontri, i Superiori insistono perché gli ex-allievi ritornino a radunarsi in grande quantità. Per questo da circa due anni un gruppetto di residenti a Fasano e dintorni si incontra mensilmente per arricchire la propria formazione guanelliana, per una preghiera in comune, per scambiarsi il proprio vissuto, per preparare gli incontri
ufficiali, per mantenersi in contatto con le altre realtà guanelliane. Per quest’ultima attività è da evidenziare la partecipazione all’Assemblea Nazionale del Movimento Laicale Guanelliano (MLG) del 23 e 24 gennaio 2010 di don Giuseppe Curri e Francesco Lanzilotti. L’MLG è costituito dall’insieme delle realtà laicali guanelliane: i cooperatori, gli ex-allievi, le associazioni di volontariato, il Movimento Famiglie Guanelliane, il Movimento Giovanile Guanelliano, ecc. ed “è la Casa comune di tutti gli uomini di buona volontà che, attratti dalla spiritualità di don Guanella, hanno a cuore i poveri…”. Agli oltre trecento partecipanti all'’Assemblea è stato consegnato il documento “Fare della carità il cuore del mondo” che contiene indicazioni guida, realizzabili in ogni specifico gruppo. A Fasano il gruppetto “locomotiva”, che cerca altri ex-allievi che possano dedicare tempo agli incontri mensili, sta progettando una serie si iniziative che potranno essere realizzate appena il nostro gruppo raggiungerà un numero congruo e costante di partecipanti Un ex-allievo
I ragazzi di oggi, ex-allievi di domani, in occasione della visita del Superiore Generale don Alfonso Crippa, 14 giugno 2009.
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Noi risorgeremo
Tarì Diomede 21-4-1947 26-5-2009
Cisternino Teresa 8-2-1924 17-2-2010
Iacovazzi Leonardo 18-2-1954 23-2-2010
Giuseppe Loprete 30-12-1927 10-3-2010
OPERA DEL SUFFRAGIO PERPETUO Che cos’è? È la benefica e Pia Associazione sorta presso l’Istituto Sacro Cuore e si propone di elevare preghiere al Signore in suffragio dei defunti, e per ottenere favori e grazie a vantaggio dei vivi iscritti. Iscriviamo i nostri defunti comunicando la data di morte. Iscriviamo noi stessi. Iscriviamo le persone care verso le quali abbiamo dovere di riconoscenza. I nomi vengono notati su apposito registro. Per le persone iscritte è sufficiente fare un’offerta minima di € 30,00 e la Direzione rilascia una pagellina ricordo. Vantaggi Gli iscritti partecipano ai seguenti vantaggi: - quotidianamente a tutto il bene che si compie nell’Istituto Sacro Cuore: Sante Messe, Comunioni, Rosari, Visite al Santissimo Sacramento; - in particolare il 1° venerdì di ogni mese per essi si applica la S. Messa che si celebra appositamente all’Altare del Sacro Cuore nella Chiesa dell’Istituto; - nel mese di novembre, speciali funzioni di suffragio vengono fatte in commemorazione di tutti gli iscritti.
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Casa per ferie “Sacro Cuore” OPERA DON GUANELLA - FASANO (BR)
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i dispone di ambienti accoglienti per autogestione, mezza pensione, pensione completa, bed & breakfast. La Casa per Ferie “Sacro Cuore” ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, campi-scuola. Chiesa grande utilizzabile per le celebrazioni e piccola cappella a disposizione degli ospiti. Sala convegni con 90 posti e salette per riunioni di gruppo. Ampi spazi esterni per le attività ludiche e ricreative, con possibilità di illuminazione serale. La Casa è situata a circa 8 Km dal mare, con il quale è ben collegata da una strada a scorrimento veloce. Inoltre, la struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona panoramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locorotondo.
“Un ambiente accogliente per ogni tua necessità”
Sede e Direzione Via Matarano, 1 72015 FASANO (BR) Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518 Sito web: www.sacrocuorefasano.net E-mail: sacrocuore.fasano@email.it Avviso ai lettori: Cara lettrice, caro lettore, il Suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico del nostro periodico. Nel rispetto di quanto stabilito dal D.Lgs. n. 196/2003 per la tutela dei dati personali, chiamata “privacy”, che riguarda la segretezza delle proprie convinzioni, comunichiamo che tale archivio è gestito dalla Congregazione dei Servi della Carità - Opera Don Guanella, ente proprietario del suddetto periodico. I suoi dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Direttore di “Amico del Fanciullo”.
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IL SACRO CUORE UNA CASA AMICA PER RAGAZZI
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l Viaggiatore che si dirige verso le nostre verdi colline e alza appena lo sguardo, scorge colorata, nel cupo colore di muschio e di ulivo, una improvvisa e felice costruzione, un castello feudale, pare, o qualcosa di simile. È l’istituto Sacro Cuore della Congregazione dei Servi della Carità “Opera Don Guanella”. Come tutti sanno, l’istituto fu creato da un umile sacerdote di Fasano, Don Sante Perna, il quale dedicò alla realizzazione di questo suo progetto tutte le sue energie e il suo coraggio. E con l’aiuto di tanti Amici, infatti, nel 1932 cominciava la storia dell’Istituto Sacro Cuore di Fasano. In seguito, nel 1937, Don Sante, preoccupato per l’avvenire della Casa, l’affidò all’Opera Don Guanella, che tuttora la gestisce. L’Istituto è Ente Giuridico (R.D. 2 luglio 1931 e 2 gennaio 1932): può quindi ricevere donazioni e lasciti testamentari. - Per donazioni di denaro o di beni mobili e immobili, rivolgersi direttamente alla Direzione dell’Istituto Sacro Cuore - via Matarano, 1- Tel. 080.4413037 - 72015 Fasano (BR). - Per testamenti: se trattasi di legati si può usare la seguente formula: “Lascio all’Istituto S. Cuore Opera Don Guanella in Fasano (BR), a titolo di Legato, la somma di € o l’immobile sito oppure gli immobili siti in ". Se si vuole nominare l’Istituto Sacro Cuore erede universale, scrivere: “Annullando ogni mia precedente disposizione, nomino mio erede universale l’Istituto Sacro Cuore - Opera Don Guanella di Fasano (BR)”. N.B.: Si consiglia di depositare il testamento presso un notaio di fiducia.
www.sacrocuorefasano.net E-mail: sacrocuore.fasano@email.it piaopera.fasano@email.it servizisociali@email.it
72015 FASANO (BR) - Via Matarano, 1 C.C. Post. n. 12662722 Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518 Direttore Responsabile: Giuseppe Curri Aut. del Trib. di Brindisi n. 82 del 24.4.1968 Taxe perçue - Con approvazione ecclesiastica Stampa: EVI s.r.l. - Monopoli