Il Ping pong in Umbria

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Sport

Ping pong mania

Le scuole sono infatti il terreno più fertile in cui scovare i nuovi campioni della piccola racchetta. È nelle elementari che si concentra l’impegno della F.I.Te.T. Umbria, che mette a disposizione degli istituti della regione sia tavoli da gioco che istruttori. «Mandiamo i nostri tecnici federali la mattina nelle scuole per far conoscere questa disciplina ai bambini – spiega il presidente Pezzanera – con la speranza che il pomeriggio vengano nelle nostre palestre». La concorrenza di sport più popolari, come il calcio e la pallavolo, non aiuta certo la diffusione del tennistavolo, che ha però dalla sua vantaggi non indifferenti, anche per le famiglie. Oltre a essere uno tra gli sport sico, è tra i più accessibili economicamente e non teme l’ostacolo del mal tempo. Praticabile a ogni età, il ping pong è particolarmente adatto anche ai disabili. In Italia il tennistavolo paralimpico è ormai una disciplina più che affermata: Pamela Pezzuto ha conquistato l’argento sia a Pechino che a Londra; e a Rio 2016 sono attesi i risultati di Clara Podda e Andrea Borgato, entrambi saliti sul gradino più basso del podio negli ultimi Mondiali in Cina. Sulla scia degli ottimi risultati della nazionale, anche in Umbria la F.I.Te.T. si sta attrezzando per preparare giovani atleti disabili: al Centro Sant’Erminio di Perugia già si allenano alcuni ragazzi con handicap motorio. «La nostra intenzione – spiega Pezzanera – è quella di creare presto una squadra regionale di tennistavolo paralimpico».

Accessibile, divertente e adatto a tutti, una realtà in Umbria da oltre 20 anni

«U

na partita di scacchi correndo i cento metri»: gli

così il ping pong, un sport che – nato poco più di un secolo fa – è oggi tra i più praticati nel mondo. Quattro metri di tavolo, un paio di racchette di legno e una pallina di cellulosa è quanto basta per giocare una partita. Il tennistavolo è talmente semplice e accessibile, da essere considerato da molti più un’attività ricreativa che vero e proprio sport. Eppure è tra le discipline più complete: fa bene al cuore, alla circolazione, alla vista, senza dare problemi ad articolazioni e postura. Aiuta ad è adatto a tutte le età, anzi la tecnica e l’esperienza di un anziano possono facilmente battere l’agilità e la prestanza di un giovane. In uno sport in cui la tattica è il vero ago della bilancia, l’allenamento da spiaggia non può certo bastare. L’hanno capito presto in Umbria, una delle regioni che per prima si è dotata di strutture per il tennistavolo agonistico. Oggi se ne contano 15, tra cui il Palatennistavolo di Terni. Costruito nel 1992, il centro è stato per anni il più grande della penisola, sede di riferimento per tutte le nazionali italiane di ping pong. «La struttura ha sicuramente contribuito a creare nella regione un ambiente per il tennistavolo», spiega Sergio Pezzanera, presidente della F.I.Te.T. (Fede-

razione italiana tennistavolo) Umbria. In questi ultimi vent’anni infatti sono stati diversi gli atleti umbri chiamati in nazionale. Uno dei più promettenti di oggi è un ragazzo di Perugia: Alessandro Baciocchi, settimo nel ranking nazionale a soli diciannove anni. «Ha girato il mondo e si guadagna da vivere giocando a ping pong» racconta senza nascondere la soddisfazione Fausto Pelliccia, direttore tecnico dell’associazione “Perugia Tennistavolo”, dove il giovane pongista è cresciuto. «L’abbiamo preso ai giochi sportivi studenteschi ed è poi cresciuto con i nostri

Alice Bellincioni

Una passione d’oro

P

erugino, 21 anni, Michele Mencaroni è campione italiano C.S.I. (Centro

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31 gennaio 2015 | 15


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