Una notte in radiomobile

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Quattro colonne

SGRT Notizie

Periodico del Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento di Giornalismo Radiotelevisivo

– ANNO XXIV n° 5 15 marzo 2015 –

AUT.DR/CBPA/CENTRO1 – VALIDA DAL 27/04/07

Controlli a tappeto

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P.

70% regime libero

Con i carabinieri per una notte tra inseguimenti, richieste di documenti e interventi nei locali

Minimetrò e ZTL tra elogi e polemiche

Caritas: così aiutiamo i poveri di Perugia pag. 5

pag. 8

Società calcio: fallimenti a catena pag. 12


Attualità

Una notte in radiomobile

Controlli a campione nei locali e sulle auto. Così si mappa il territorio di Alice Bellincioni e Gianluca De Rosa

È

mezzanotte di un venerdì sera quando suoniamo alla porta del comando provinciale dei carabinieri di Perugia. Ci aspettano quattro ore insieme alla radiomobile. Ad aprirci è il piantone, il primo e anche l’unico perugino tra i militari che incontreremo nella notte. Il lavoro però l’ha portato lontano dal capoluogo umbro, dove è tornato solo sette anni fa. Negli anni ’90 si è spostato tra l’Emilia e la Lombardia, per poi trasferirsi a Napoli. «Stavo a Secondigliano, una zona facile, facile» racconta con un tono tra l’ironico e il malinconico. «Per certi aspetti, stavo meglio là», ma non fa in tempo a spiegarsi, perché arrivano le nostre ‘guide’, i due uomini della radiomobile. Sono entrambi campani: Mario, sulla cinquantina, potrebbe essere il padre del suo collega più giovane. Li seguiamo fra i corridoi del comando, per aspettare insieme a loro l’arrivo del tenente con cui ci siamo accordati. Nei loro uffici notiamo tanti oggetti alle pareti: targhe, fotografie, ma anche vecchi manganelli. Trascorsi pochi minuti, arriva il tenente Dilio: è una giovane donna viterbese, che a Perugia guida il NOR, il Nucleo Operativo Radiomobile. Anche se non è di turno, ci annuncia che passerà la notte con noi. Preoccupati di prendere una multa per eccesso di velocità, gli

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domandiamo come ci dobbiamo comportare se la volante accende le sirene e accelera. «Innanzitutto non si chiama ‘volante’ – che è quella della polizia – ma radiomobile», ci risponde divertita la tenente, che ci spiega che non è quella l’auto che dobbiamo seguire, ma un’utilitaria di servizio, blu notte e senza stemma. Su quest’auto, che si frapporrà tra noi e la radiomobile per tutte le ore successive, viaggeranno lei e altri due militari. La nostra sarà una sorta di ‘vi-

«Il controllo del territorio sembra noioso, ma è la base del nostro lavoro» sita guidata’ al mestiere del carabiniere. «Vogliamo mostrarvi tutte le nostre attività», ci dicono le nostre ‘guide’, mentre discutono tra loro su “cosa farci fare”. Con un po’ d’imbarazzo la carovana delle tre macchine si mette in marcia. Seguiamo le due auto trascurando qualche precedenza per non rimanere indietro. Dopo qualche minuto facciamo una prima sosta, davanti a un locale di Strozzacapponi, alla periferia di Perugia. Gli uomini dell’arma entrano e

chiedono a tutti i documenti, che possono essere controllati dall’automobile attraverso un collegamento con la centrale. Un sistema con cui in pochi minuti i carabinieri riescono a verificare che un extracomunitario ospite del locale sia effettivamente in possesso del permesso di soggiorno, che ha dimenticato a casa. “Il controllo degli avventori” – così lo definiscono i carabinieri – termina dopo poco. Chiediamo cosa stessero cercando nel locale e se avessero avuto qualche segnalazione. È l’occasione di spiegarci in cosa consista il lavoro della radiomobile: «Gli viene assegnata una zona di competenza per ogni turno (che è di 6 ore) – ci racconta la tenente Dilio – dentro la quale i nostri uomini provvedono al controllo del territorio». Questo consiste essenzialmente nel fermare persone nei locali, in giro per la città o in automobile e chiedere loro i documenti. Non si tratta di sospettati o indagati, ma di qualsiasi persona che i carabinieri scelgano di controllare. «Siamo venuti in questo locale perché è uno dei posti più frequentati nella zona che dobbiamo controllare questa notte». I settori territoriali nel Comune di Perugia – scopriamo – sono quattro, due assegnati alla polizia e due ai carabinieri a rotazione ogni 24 ore.


Attualità Un lavoro di routine – lontano dall’immaginario dei carabinieri in azione – ma indispensabile per garantire la sicurezza e poter svolgere qualsiasi attività d’indagine. Infatti dei controlli svolti dalla radio resta traccia nella gigantesca banca dati delle forze dell’ordine. «Quel biondo là per esempio ha un precedente per furto», ci dice uno degli uomini in macchina con la tenente. È l’unico in borghese, ma si capisce che è un carabiniere dal distintivo che porta al collo. È del nucleo operativo di Perugia, guidato anch’esso dalla tenente Dilio. «Facciamo un lavoro completamente diverso dalla radio mobile: noi lavoriamo in borghese e se vediamo una persona sospetta, non la fermiamo, la seguiamo», ci racconta il militare. Il nucleo operativo svolge infatti l’attività d’indagine per i reati meno gravi (i più gravi competono al reparto operativo provinciale), lavorando spesso a contatto con polizia giudiziaria e procuratori. Un lavoro che viene dopo l’avvenimento di un fatto. Domandiamo quindi cosa ci faccia con la radiomobile. «L’ho portato io, per farvi vedere tutto il lavoro del mio reparto», interviene la tenente. È a lei che chiediamo di più sul lavoro di ‘mappatura’ del territorio della radiomobile, curiosi di sapere cosa comporti essere controllati dai carabinieri. «Assolutamente niente – ci risponde – ma se per esempio una delle persone che controlliamo oggi, il mese prossimo commette un reato, allora sapremo dov’era e con chi era stasera». Potrebbe non servire a nulla, ma a volte – sostengono le nostre guide – capita che dia una svolta alle indagini. Il controllo del territorio però è solo

metà del lavoro della radiomobile, che interviene anche in caso di emergenze. È quello che pensiamo stia avvenendo appena risaliti in macchina, vicino al cinema UCI. La radio accende le sirene e corre via. Dopo pochi minuti rivediamo i lampeggianti: i carabinieri stanno facendo segno a un’automobile di accostare. A bordo una giovane coppia, che consegna ai militari oltre ai documenti d’identità, patente e libretto. Risulta tutto nella norma e i due ripartono. «Non c’è il rischio che le persone si spaven-

sopra: il cruscotto della radiomobile Sotto: un posto di controllo Nella pagina a fianco: il comando provinciale dei carabinieri di Perugia

tino a essere inseguite dai carabinieri senza apparente motivo?» chiediamo. «Se non hanno nulla da nascondere non vedo perché dovrebbero spaventarsi», ci risponde leggermente seccato il secondo uomo che accompagna la tenente. Il carabiniere, di cui per tutta la nottata non scopriamo il ruolo, è di Roma, stava al comando di Trastevere fino all’anno scorso, poi si è fatto trasfe-

rire a Perugia per raggiungere la moglie che già lavorava qui. «Perugia non è Roma – ci dice – si sta meglio, non solo perché il lavoro è meno impegnativo, ma anche perché è una città più piccola e meglio organizzata». Anche qui però non è tutto rose e fiori per le forze del’ordine. «Continuano a tagliare sulla sicurezza, quando invece si dovrebbe investire», si lamenta la tenente che precisa però che questo è un problema che riguarda l’Italia intera. In quel momento ci raggiunge la seconda radiomobile in servizio, che si apposta dall’altro lato della strada. «Ho organizzato un posto di controllo su entrambe le direzioni», ci spiega la tenente. Si tratta di quello che erroneamente viene definito ‘posto di blocco’: «Dal posto di blocco non passa nessuno, qui fermiamo solo alcune auto, quelle più sospette». Per il sospetto, scopriamo, può bastare un’ammaccatura o la carrozzeria sporca, ma anche un modello eccessivamente appariscente. I carabinieri fermano così una Mercedes sportiva bianca. Durante il controllo si avvicina un’auto che, visti i militari, fa inversione e scappa. Una delle macchine parte all’inseguimento, ma non riescono a raggiungerla, perché è scattato l’allarme in una villa. Risaliamo tutti in auto e andiamo verso Ponte della Pietra. La direzione ce la dà il Gps, che parte in automatico quando la centrale segnala un’emergenza. Percorriamo un imponente viale alberato, fino al cancello della lussuosa villa. «È della proprietaria di un importante centro commerciale perugino», ci racconta Mario, l’uomo della radio esperto in scorte. «Ho lavorato tanti anni nel sud d’Italia, proteggendo politici e magistrati, ma anche persone comuni, che avevano bisogno della scorta per brevi periodi». Intanto gli altri, scavalcando il cancello su autorizzazione della proprietaria, si sono avventurati all’interno della villa, ma l’allarme sembra essere scattato per errore. «La forte pioggia di questi giorni – commentano le nostre guide – può aver danneggiato il sistema elettronico». La tenente – provata dallo straordinario che le abbiamo fatto fare e a solo poche ore dal suo turno della mattina – ci invita a tornare al Comando. Giunti lì ci congeda sorridendo: «Controllo degli avventori, delle auto e pronto intervento: questo è più o meno tutto quello che facciamo».

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