Book: "Vedere Doppio"

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b o o k



Alice Ciliberto

Corso di Scenografia Prof. Rapp Design del Prodotto e dell’Evento Scuola Politecnica Università degli studi di Genova


“GIOCARE CON GLI SPAZI” “ La casa nella strada

La strada nella casa

“ Scala 1/1

Scala 1/10 Scala 10/1

“ Fotocronaca

“VIAGGIO NEL TEMPO” “ Capsula del tempo “ Souvenir

“CIAK SI GIRA” “ Locandina “ Foto di scena “ Teaser “ Estratto


“GIOCARE CON GLI SPAZI”


LA CASA NELLA STRADA Ricordo che al mio paese, come in tanti altri paesi del meridione, molte pratiche quotidiane domestiche individuali e collettive venivano realizzate sulla strada. La strada era uno spazio concepito come dilatazione naturale dello spazio privato, come uno spazio favorevole all’incontro e al dialogo tra i cittadini. Ormai tutti sappiamo che oggi all’interno della struttura urbana non si manifestano più particolari azioni collettive tendenti a liberare gli individui da una condizione di passività creativa per una partecipazione alla trasformazione degli spazi all’ interno dei quali ci si trova a vivere ed operare. Le poche occassioni che la nostra società permissiva ci concede sono manifestazioni collettive programmate (parate, cortei, maratone collettive, fiere di quartiere, festival di partiti) all’interno dei quali l’individuo rimane quasi sempre spettatore passivo o al massimo libera alcune sue tensioni represse senza stabilire un giusto equilibrio tra cose, persone e ambiente. La casa nella strada o la strada nella casa: ecco una pratica progettuale da sviluppare! Rompere la barriera tra privato e pubblico, creare delle conflittualità benefiche tra questi due mondi ormai troppo rigidamente separati, sono state alcune promesse che mi hanno portato a sviluppare opere ed interventi per e sulla strada”. (U.L.P., 1978) Cfr. Abitare la città, Ugo la Pietra, Umberto Allemandi & C, Torino, 2011, p. 174


LA CASA NELLA STRADA


LA STRADA NELLA CASA


LA STRADA NELLA CASA


SCALA 1/1 Una scala di rappresentazione è un procedimento molto utile per rappresentare oggetti molto grandi o molto piccoli. Una scala è il rapporto fra le dimensioni di un oggetto con le quali viene rappresentato e le dimensioni dello stesso così com’è nella realtà. È importante tenere presente che la rappresentazione in scala ha le stesse unità di misura con cui vengono misurate le dimensioni reali. Infatti l’importanza della scala sta nel fatto che le proporzioni dell’ oggetto reale vengono rispettate facendo sì che abbia le stesse caratteristiche, ma è o più piccoli o più grande. Il bene materiale scelto è stata una mutanta intima.


SCALA 1/10

Utilizzare una scala di riduzione 1 a 10, vuol dire che si divide la dimensione reale dell’oggetto per il fattore 10 e si ottiene la misura in scala ridotta. Con questo tipo di scala la mutanda diventa talmente piccola da diventare una mutanda per Barbie.


SCALA 10/1

Utilizziare una scala di ingrandimento 10 a 1, vuol dire che si moltiplica la dimensione reale dell’oggetto per il fattore di ingrandimento, così troviamo la grandezza con cui è stato realizzato. Con questo tipo di scala la mutanda diventa talmente grande da poter contenere al suo interno più persone.


Ogni fine settimana la stessa storia, Alice non sa mai cosa indossare, ma questa sera, non è una sera come le altre, finalmente ha ricevuto l’invito a cena da Alessandro. Apre il suo armadio e lo inizia a fissare, poi il lampo di genio, nel soppalco da qualche parte doveva esserci una valigia, che aveva riempito con i vestiti della bis nonna. Sale in soppalco, cerca la valigia, la apre vede un qualcosa di nero, sembra proprio quello che stava cercando un vestito lungo e nero. Ritorna in camera per indossarlo, ops, forse no, non era quello che cercava, è una mutanda gigante. Subito il panico prende il sopravvento, inizia a pensare che quello erano un segno, che il destino le stava mandando per non andare all’appuntamento.

FOTOCRONACA


FOTOCRONACA

Poi si tranquillizza, respira e lascia spazio alla sua creatività, nessuno le impediva di trasformarle in un vestito, solo dopo però un bel lavaggio in lavatrice. Finito il lavaggio Alice, non vede l’ora di poter creare il suo bell’ abito, ma la sua scarsa esperienza nei lavori di casa si nota subito, la mutanda da gigante in cui avrebbe potuto stare 10 volte, e diventata piccola, ma piccola che giusto nel mignolo di una mano si infilava. Alice è disperata, si ritrova punto da capo senza idea su cosa indossare, e con pochissimo tempo per prepararsi.


“VIAGGIO NEL TEMPO”


CAPSULA DEL TEMPO “Una capsula del tempo è un contenitore appositamente preparato per conservare oggetti o informazioni destinate ad essere ritrovate in un’epoca futura. Si tratta di un metodo per comunicare in modo unidirezionale con il futuro e non va confusa con una macchina del tempo. Molte capsule del tempo sono preparate da singole persone, altre vengono deposte in cerimonie di inagurazione di edifici o eventi importanti. Il contenuto può comprendere oggetti rappresentativi dell’epoca, giornali, registrazioni, fotografie, monete. (...) Le capsule del tempo sono contenitori studiati per durare nel tempo salvaguardando il contenuto. Possono essere piccoli barattoli, oppure intere stanze sigillate. L’atmosfera interna può essere alterata per riprodurre il contenuto di ossigeno e limitare l’ossidazione. Il posizionamento deve essere fatto in modo da consentire il ritrovamento in un’epoca prestabilita e all’esterno possono essere apposte indicazioni sulla data di apertura, tenere conto dei possibili cambiamenti nella lingua usata”. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Capsula_del_tempo

La sfida di questo progetto è stata quella di riprodurre una capsula realizzata nell’anno 1986. Varie fasi di sviluppo hanno caretterizzato la realizzazione. Fondamentale è stata la scelta della capsula e la ricerca dei vari oggetti da inserire, in base alla ricerca ottenuta è stato utile immaginarsi una storia, per poter fare una scrematura dei ritrovamenti e creare un filo logico e di collegamento tra gli oggetti inseriti all’interno della capsula del tempo. Conclusa la fase di ricerca, e realizzata la propria capsula del tempo, bisognava simulare il ritrovamento casuale della capsula, che doveva avvenire outdoor.


CAPSULA DEL TEMPO

Aprendo la capsula sono vari gli oggetti all’interno, come una cassetta musicale dell’artista Lucio Battisti, un’altra cassetta musicale masterizzata, cuffie e walkman a cassette (per permettere l’ascolto delle cassette ritrovate). Vari biglietti d’auguri scritti a mano, di alcune ricorrenze della persona che ha creato la capsula del tempo, e delle diapositive di vari viaggi.


CAPSULA DEL TEMPO

Per finire una lettera scritta a mano su dei foglietti di carta, che leggendola fa capire chi ha costruito questa capsula del tempo, e il stretto legame che hanno questi oggetti raccolti. La lettera è scritta da una ragazza innamorata Anna che ha appena ricevuto la proposta di matrionio e raccoglie questi oggetti significativi della sua storia d’amore con Pinuccio, sperando un domani di diventare mamma, e che i suoi figli possano ritrovare la capsula e rivivere le emozioni della loro storia d’amore.


SOUVENIR

“Souvenir è una parola francese il cui significato letterale è “ricordo”, ma il termine viene usato spesso anche per indicare un “oggetto-ricordo” che solitamente si acquista o si regala quando, visitando luoghi di particolare interesse turistico, si vuole conservare la memoria e ricordare l’evento a sé o agli altri. (...). L’uso di acquistare dei “souvenir” è sempre esistito, ma fu nel XVIII secolo, epoca in cui i viaggi per il mondo allora conosciuto ebbe un notevole incremento, che si cominciò a sfruttare commercialmente la propensione dei viaggiatori ad acquistare piccoli oggetti, che vennero confezionati all’uopo, da portare via per ricordare un particolare luogo che avevano visitato (...)”. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Souvenir


SOUVENIR

Se nel progetto precedente bisognava fare un salto nel passato di 30 anni. In questo progetto bisogna sempre fare un salto nel tempo, ma sta volta di 30 anni in avanti, quindi nel futuro. La richiesta era la realizzazione di un souvenir della città di Genova. Fondamentale è stato capire i punti di forza della città e quello che, chi si reca a visitarla si vorebbe portare a casa come ricordo del posto. Sicuramente se si pensa all’Italia in generale si pensa alla buona cucina del paese, e in particolare se si pensa a Genova si pensa al pesto. Da questi ragiomenti l’idea di creare un souvenir che parli proprio del pesto, creando delle provette con all’interno i vari ingredienti che servono per farlo. Questo per permettere al turista, anche quando torna a casa di potersi portare i profumi e i colori di questo prodotto, che sicuramente avrà sentito e assaggiato durante la sua permanenza. L’idea di puntare sull’alimentazione è stata pensata, visto l’enorme interesse di quest’ultimo periodo all’alimentazione e al cibo, che si prospetta nel futuro, credendo che sarà un argomento ancora molto discusso e attuale tra 30 anni.


“CIAK SI GIRA”


LOCANDINA

Regia:

Sceneggiatura: Personaggi:

Genere:

Lingua: Paese di produzione: Anno:

Alice Ciliberto, Simone Lerma (co-regia) Alice Ciliberto Nicolò (Riley) Giorgia (Rabbia) Alice (Paura) Nicole (Disgusto) Sonia (Mamma) Erik (Papà ) animazione, commedia, avventura,drammatico italiano

Italia 2016


FOTO DI SCENA Le foto di scena sono fotografie scattate direttamente sul set del film. Le foto possono essere scattate durante le riprese del film o videoclip, mentre gli attori recitano, oppure facendo posare gli attori esclusivamente per gli scatti.


TRAILER

Il teaser, ha durata di 30”, in cui sono stati montati i vari video del dietro le quinte della realizzazione dell’ estratto. Nel teaser si può notare la preparazione del set e degli attori, e varie scene comiche.


ESTRATTO

Inside Out è un film d’animazione del 2015 realizzato dai Pixar Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures. Il film è diretto da Pete Docter insieme al co-regista Ronnie del Carmen. Nell’88ª edizione dei premi Oscar, il film ha vinto la statuetta nella categoria miglior film d’animazione. Nell’estratto di 120”, è stato fatto un montaggio seguendo il film originale. I 120” scelti raccontano della famiglia di Rayan (il protagonista), che si è appena trasferita nella casa nuova. Il ragazzo è in piena fase adolescenziale e risente di questo trasferimento, quindi si isola e reagisce discutendo con i propri genitori. Contemporaneamente si svolgono anche le scene all’interno della mente di Rayan, in cui i vari personaggi animati che rappresentano le emozioni del ragazzo, nell’estratto sono diventati personaggi umani. Nonostante, l’argomento delicato, l’adolescenza, tutto viene raccontato in modo scherzoso e comico per coinvolgere ed accattivare il pubblico.


ESTRATTO



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