The Smoke Catcher

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T S C H M A E O T K C E H E R



Università degli studi di firenze dipartimento di architettura - dida cdl in disegno industriale anno accademico 2017-2018

the smoke catcher

sala fumatori per uffici in parete di vetro

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PROFESSORESSA FRANCESCA TOSI

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PROFESSOR PAOLO DI NARDO

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ARCHITETTO PAOLO PAMPANOni

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ALIREZA SADEH

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Alla mia famiglia.


INDICE


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INTRO

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LA STORIA DEL DESIGN DI UFFICIO

037

LA TAVOLA PERIODICA DI OFFICE DESIGN

051

LE PROBLEMATICHE DELLE ZONE FUMATORI

059

SOLUZIONI GIÀ IN COMMERCIO

073

LA NORMATIVA

081

L’AZIENDA CITTERIO

095

IL BRIEF

107

IL PROGETTO

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BIBLIOGRAFIA

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WEBGRAFIA

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REFERENZE IMMAGINI



INTRO


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“Il fumo è un’unità di misura alternativa del tempo” 1

Michele Renzullo

Agli albori della civiltà, Il fumo non era oggetto di consumo di massa, ma veniva considerato qualcosa di sacro, in quanto esclusiva dei sacerdoti. Ad esempio, presso popoli come Maya e Atzechi, già verso il mille a.C., i sacerdoti soffiavano il fumo verso il Sole ed in direzione dei punti cardinali per comunicare con le divinità. La nuvoletta di fumo, lieve ed immateriale, quasi fosse una entità spirituale, era dunque un importante strumento religioso. Dall’America il tabacco fece il suo ingresso in Europa alla fine del XV secolo, importato dai compagni di Cristoforo Colombo, in particolare da Rodrigo de Jerez. Nel 1560 un ambasciatore portoghese in Francia, Jean Nicot, promosse il tabacco come pianta medicinale; da lui deriva infatti il nome del principio attivo del fumo, la nicotina. In seguito il tabacco divenne materia prima del fumo in particolare fra marinai e soldati europei. Ciò non significa che in Europa o Asia non si

fosse mai fumato prima della scoperta del tabacco in America. Gli Ariani dell’attuale Iran e l’antica popolazione degli Sciti - conosciuti dallo storico e viaggiatore greco Erodoto - utilizzavano ad esempio semi di canapa (Cannabis sativa), in altre parole marijuana, per inalarne il fumo passivo. Racconta difatti Erodoto: «Si infilano sotto una tenda fatta di coperte e gettano i semi su pietre roventi; i semi bruciano producendo un fumo che nessun bagno a vapore greco potrebbe superare. Gli sciti urlano di gioia...». Il motivo lo possiamo facilmente immaginare.

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Nel XVII secolo gli inglesi iniziarono a trarre vantaggi economici dal fumo e fiuto del fumo del tabacco, che divenne d’uso non solo fra i soldati, ma anche fra gli intellettuali in forma di sigari o di tabacco da pipa, o, appunto, venendo fiutato attraverso il naso. Ne facevano uso scrittori, poeti e pittori, che in questo modo volevano anche contestare i costumi rigidi dell’epoca. Il fumo contagiò anche le donne, tanto che alcune dame fondarono in quel periodo l’Ordine della tabacchiera. Il pittore fiammingo del primo ‘600 Adriaen Brouwer diffuse l’immagine del fumatore di pipa e Sebastian Bach scrisse fece una composizione in onore del fumatore. Nell’ambiente della borghesia gli uomini erano soliti a fine pranzo ritirarsi a fumare in una sala apposita, indossando una giacca fornita dall’ospite. Quando rientravano in sala da pranzo i fumatori lasciavano questa giacca, chiamata smoking ed indossavano nuovamente la loro, così mantenuta intatta e senza odori. Si trattava però ancora di pipe, sigari e tabacco da fiuto. La vera “peste del fumo”, ovvero le sigarette, ebbe inizio solo nel 1832, quando i soldati musulmani turchi, che stringevano d’assedio la città di San Giovanni d’Acri provarono a infilare tabacco nei cilindri di carta in cui veniva conservata la polvere da sparo e li accesero per fumare. Inventarono insomma 012

la sigaretta, il virus più aggressivo ed efficiente della pandemia del fumo. Nel 1880 apparve infine una macchina capace di garantire prezzi bassi per la produzione di grandi quantità di sigarette e la pubblicità fece poi la sua parte, consigliando, per esempio, l’uso della sigaretta per mantenere la linea. Nei film girati fra la Prima e la Seconda guerra mondiale, i divi fumavano quasi tutti, dando così una immagine positiva del fumo. Donne e uomini fumavano sigarette con eleganza e disinvoltura. Alla fine della Seconda guerra mondiale le stecche di sigarette, che i soldati americani ricevevano gratis, sostituivano spesso il denaro nelle transazioni al mercato nero. Tra gli anni ‘40 e gli anni ’50, nell’ambito del neorealismo, gli attori comparivano frequentemente con la sigaretta, ma non solo al cinema, anche in teatro e sul piccolo schermo. Le sigarette avevano definitivamente trasformato l’usanza sacra ed estemporanea del fumo in un vizio quotidiano per le masse: anzi, in una droga di Stato.


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Ancora oggi il fumo è un vizio che appartiene alla vita quotidiana di gran parte della popolazione:, solo in Italia parliamo di circa 11.7 milioni di persone. Negli ultimi anni l’uomo ha finalmente preso coscienza del fatto che il fumo nuoce gravemente alla salute ed ha introdotto divieti di fumo negli ambienti di lavoro e pubblici. Nonostante questo, il vizio del fumo è talmente intrinseco alla natura umana che, diventando poi una dipendenza, è sempre più difficile da estirpare. Anche tantissimi impiegati hanno questa abitudine e di conseguenza, consciamente o inconsciamente, sottraggono tempo prezioso e retribuito all’azienda per cui lavorano, andando alla ricerca di spazi, necessariamente esterni all’azienda, per fumare. Tuttavia, attraverso una scelta intelligente di business, si può minimizzare questo tempo sottratto al lavoro tra una pausa sigaretta ed una pausa caffè, creando spazi interni, che evitino lunghi spostamenti del personale. Le aziende devono riappropriarsi di questo tempo non combattendo in modo diretto contro questa abitudine radicata, bensì abbracciandola in modo da aumentare la performance dell’impiegato, che è la più grande risorsa dell’azienda. Come? Realizzando uno spazio funzionale da tutti i punti di vista dedicato a sala fumatori, che abbia come obiettivo

non solo proteggere i non fumatori dai danni del fumo passivo, ma anche evitare ai fumatori la ricerca affannosa di uno spazio esterno.

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LA STORIA DEL DESIGN DI UFFICIO


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La storia del design di ufficio

Dove oggi abbiamo computer portatili, tablet e telefoni cellulari che ci permettono di lavorare in modo efficace con una connessione WiFi, Prima gli uffici erano disegnati per venire incontro a file di impiegati, stipati in piccoli spazi per massimizzare i risultati del lavoro. Il disegno degli spazi di ufficio è diventato adesso un processo a 360 gradi con un focus sempre maggiore sul creare luoghi d’ufficio che ruotano attorno all’individuo, e che promuovano non solo la produttività e l’efficienza ma anche la creatività e la salute dell’impiegato. Ma da dove inizia la storia del design d’ufficio? 019


Il Primo Ufficio

Ci sono testimonianze che suggeriscono che i primi uffici sono nati nell’antica Roma come spazi dove era condotto il lavoro ufficiale, e che spazi simili comunque esistessero in qualche forma in quel periodo. Nonostante questo, fino al diciottesimo secolo non sono stati creati dei veri e propri edifici adibiti a questo scopo. Con l’espansione dell’impero Britannico e l’incremento del commercio con altre parti dell’impero e del mondo, il primo edificio di uffici è stato costruito nel 1726 a Londra ed è noto come The Old Admiralty Office. Era utilizzato per gestire l’enorme quantità di documenti generati dalla Marina Reale e includeva anche spazi per conferenze e la stanza del consiglio dell’Ammiragliato, che viene ancora utilizzato oggi giorno. Dopo solo qualche anno è stata innaugurata la East India House, su Leadenhall Street a Londra, che aveva la funzione di ufficio generale della Compania delle Indie e di suoi impiegati. 020

Il design di questi “nuovi uffici” si è guadagnato una mensione in un resoconto ufficiale del governo inglese che dice: Per il lavoro intellettuale sono necessarie stanze separate così che la persona che lavora con la sua propria testa non sia interrotta; ma per il lavoro più meccanico è raccomandato condividere lo spazio sotto la necessaria sovraintendenza.


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Il Taylorismo e l’avvento degli uffici Open Plan

I primi uffici moderni sono notevoli per il loro approccio scentifico e l’importanza dell’efficienza e l’utilizzo di un layout rigido e strutturato a compartimenti, che risulta in infinite file di scrivanie con manager relegati in uffici da cui potessero controllare gli impiegati. Questi primi uffici aperti, che crebbero inpopolarità nel ventesimo secolo, seguivano i principi del Taylorismo, una metodologia creata dall’ingegnere meccanico Frank Taylor il cui scopo era quello di massimizzare le efficienze industriale. Il metodo di Taylor è stato molto criticato, dal momento che non teneva in considerazione elementi umani e sociali e si concentrava esclusivamente sull’assicurarsi che i datori di lavoro ottenessero la massima produttività da loro staff. Allo stesso tempo alti grattacieli disegnati per essere gli uffici di numerose compagnie ed il loro staff, iniziano ad apparire in città negli Stati Uniti ed in

alcune parti del Regno Unito. Questo nuovo fenomeno di architettura diventa possbilie grazie all’invenzione dell’illuminazione elettrica, sistemi di aria condizionata ed il telegrafo: questo significa che gli uffici non dovevano più essere situati accanto alle fabbriche. Nonostante tutto questo, è con la nascita dell’ascensore ed il cemento armato che hanno dato vita ad un modo di lavorare completamente nuovo, e di conseguenza trasformato il design d’ufficio in una disciplina di lavoro.

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L’evoluzione del lavoro Open Plan

Con lo sviluppo dei grattacieli ed altri grandi edifici commerciali, lo spazio di lavoro si è modificato fino a diventare uno spazio aperto con un mix di uffici privati e stazioni di lavoro open plan. Questa evoluzione è rappresentata dall’apertura dell’ufficio open plan nella compagnia The Johnson Wax, Disegnata da Frank Lloyd Wright nel 1939. Questo ufficio è stato disegnato prevalentemente per aumentare la produttività, e proprio per questo motivo vedeva più di 200 impiegati su un unico piano. Questo ufficio includeva anche però elementi completamente nuovi come luci brillanti, spazi confortevoli e soffitti di sughero fondamentali per assorbire i rumori dello spazio d’ufficio. Non appena il design d’ufficio ha iniziato ad emmergere come una reale preoccupazione tangibile con tante compagnie più grandi che ora aspiravano a spazi d’ufficio che riflettessero la loro immagine corporate, la grande depressione e la seconda 024

guerra mondiale misero un freno a questo espansione. Da qui nasce il Burolandschaft.


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Burolandschaft

Nei primi anni 60 gli spazi d’ufficio hanno iniziato davvero a cambiare con la scelta di un layout più socialmente democratico che di conseguenza incoraggiava molto di più l’interazione umana. Questo stile di design d’ufficio viene conosciuto con il nome di Burolandschaft, un concetto orginariamente tedesco che si puo tradurre in peasaggio d’ufficio. Il Burolandschaft inizialmente popolare nell’europa del nord ha iniziato a espandersi nel mondo. Questo stile di design d’ufficio portava avanti un approccio meno rigido al layout degli spazi ed invece poneva l’accento su un altro aspetto: Venire incontro alle necessità dell’impiegato. Per questo gli spazi d’uffici diventano più open space con scrivanie e team ragruppati insieme in una modalità meno scentifica rispetto al Taylorismo, con piante piuttosto che pareti divisorie per ripartire lo spazio. Di conseguenza gli spazi di lavoro diventano molto più luoghi di

socializzazione e collaborazione tra i team, ora gli uni accando agli altri. Basato su questo modello progressistà, lo staff di vari livelli manageriali inizia ad essere seduto e lavorare insieme, è per questo il Burolandschaft viene spesso individuato come l’inizio dei principi del moderno design d’ufficio.

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Action Office

Con l’evoluzione di Burolandschaft è arrivato un nuovo approccio al desgin d’ufficio chiamato Action Office. Questo modello era diverso dal Burolandschaft nel senso specifico che includeva una varietà di spazi di lavoro alternativi per lo staff, aumentava la libertà di movimento ed allo stesso tempo offriva maggiore praivacy durante le ore di lavoro. Nonostante un’enfasi maggiore sulle stanze per meeting, lo spazio individuale era diventato con questo modello più grande e più separato. Proprio per questo lo spazio a disposizione per il lavoro era tanto, ma l’interazione tra lo staff diminuiva. La crescita dello staff femminile in quello che era un ambiente prevalentemente maschile negli anni 60 ha anche apportato piccoli cambiamenti in come lo spazio di lavoro era disegnato. L’ufficio adesso necessitava di maggiore praivacy, e molte lavoratrici donne richiedevano un “divisorio di modestia” che non era altro 028

che un asse di legno posta tra le scrivanie in modo da coprire principalmente le gambe delle donne dagli uomini della scirvania davanti. Col passare del tempo il concept dell’action office si è evoluto al punto che i dipendenti avevano la loro piccola zona separata che potevano personlizzare. Da qui nasce l’ispirazione del desgin d’ufficio degli anni 80, il famoso “Cubilcolo”.


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La fattoria dei Cubicoli

La disponibilità di pareti modulari ineconomiche ma efficaci insieme a un focus maggiore sul profitto a discapito delle condizioni di lavoro, vengono individuate come le cause maggiori dietro al cambiamento del desgin d’ufficio negli anni 80. La storia del design d’ufficio a questo punto cambia derasticamente la direzione ed entra nella fase che viene ampiamente riconosciuta come uno dei periodi più cupi di questa disciplina. A questo punto i danni erano stati fatti; da qui iniziano quasi due decenni in qui lo staff è intrappolato all’interno di muri di compensato. è stato necessario l’avvento della tecnologia negli spazi di ufficio per forzare le compagnie a guardare il desgin d’ufficio in un modo più olistico e con l’uomo al centro.

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Il design d’ufficio e la Tecnologia

Con l’evoluzione continua del design d’ufficio oggi siamo arivati ad un punto dove lo spazio di lavoro oggi prende ispirazione dalla casa attraverso l’utilizzo di colori caldi, luci intime e comodi divani. Continua anche a focalizzarsi sul comfort ed il benessere dello staff. Le aziende sono a conoscenza del fatto che l’ufficio è uno spazio fondamentale ed è anche un mezzo che può essere utilizzato per atrarre i migliori talenti. Nonostante i trend per quanto riguarda il design di uffici vengano e vadano, ultimamente c’è stato un aumento di aziende che hanno voluto avere spazi verdi all’interno dei propri uffici. La stori del design d’ufficio è ancora in costante evoluzione: c’è un aumento di spazi di lavoro in condivisione come WeWork e Regus. I mobili d’ufficio anche si sono dovuti adattare al cambiamento del design d’ufficio. Molti dei fornitori hanno creato e marketizzato i loro prodotti 032

come ergonomici, che è una delle preocupazioni delle aziende. Senza una palla di cristallo è difficile prevedere la direzione che prendera il design d’ufficio, non ci resta che aspettare.


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La storia del design d’ufficio di oggi

Con lo sviluppo della tecnologia i lavoratori sono diventati più mobili e hanno trovato modi flessibili di lavorare come A.B.W. (Agile and Activity Based Working). Infatti, con una maggiore mobilità dello staff diventava apparente che questi potessero lavorare anche da remoto e non erano più legati alla scrivania fisica. Era normale vedere le persone lavorare nei bar e da casa, e per questo le aziende hanno iniziato ad adottare nuove modalità di lavoro. Conla mobilità che diventa la normalità, il design d’ufficio inizia ad apprendere un’altra direzione: allo staff non era allocato uno spazio, ma lo staff invece sceglieva uno spazio da dove lavorare. L’aumento delle aziende di tecnologia ha anche portato alla creazione di nuove norme di design d’ufficio, con aziende che volevano uffici più divertenti, colorati e particolari e che includessero una varietà di spazi dove lo staff potesse scegliere di lavorare. 035



LA TAVOLA PERIODICA DI OFFICE DESIGN



La tavola periodica di OFFICE DESIGN

La tavola periodica di office design è in fase di sviluppo già da qualche tempo, e sicuramente ha contribuito ad un sano dibattito tra i vari studi di design nel mondo riguardo quali elementi dovrebbero essere inclusi, e quali no. Di seguito una lista il più accurata possibile.


DESIGN

Brief – definire il brief prima di iniziare a lavorare su qualsiasi concept di office design è fondamentale dal momento che i designer devono avere una chiara idea dei requisiti dello spazio. Pianificazione dello spazio – una volta che il brief è stato propriamente definito i designer devono conoscere lo spazio, fare ricerca, schizzi e di conseguenza modelli 2D per illustrare le loro idee di come lo spazio verrà utilizzato. Grafica – L’utilizzo di strumenti di grafica è importante per comunicare il branding ed i valori del brand mediante elementi visivi posizionati attentamente all’interno dello spazio di lavoro. Rendering – CGI, Computer Generated Images: i renderings sono utilizzati per condividere come sarà lo spazio con il cliente attraverso l’utilizzo di immagini realistiche. Textures – Gli spazi di ufficio moderni sono un mix di textures e rifiniture, che includono moquette, parquet, resina, cotto, cemento, istallazioni di piante e verde soltanto per nominarne alcune. Colore – la gamma colori utilizzata può avere un grande impatto sul risultato finale se pensiamo agli effetti della psicologia del colori negli spazi di ufficio. Illuminazione – L’illuminazione è uno degli aspetti più importanti, che viene spesso però dimenticato. Capire come illuminare uno spazio di ufficio, considerando le aree diverse è fondamentale. È utile anche pensare ad incorporare soluzioni ecosostenibili che sono sempre più richieste dai clienti. 040


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ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO

Cat A – Un design Cat A in genere si focalizza sugli elementi meccanici ed elettrici dello spazio, compresi i sistemi di riscaldamento, aria condizionata, ventilazione, prese di corrente. Uno spazio Cat A offre una tela bianca con cui lavorare in un secondo stadio: le aziende possono poi decidere come organizzarlo e suddividerlo a seconda delle proprie necessità. Cat B – Uno spazio Cat B eleva e trasforma unCat A in uno spazio di ufficio completamente funzionale pronto per l’utilizzo. Soffitti – I soffitti non sono spesso presi abbastanza in considerazione e l’idea delle aziende è semplicemente di coprire tutti i cavi con piastrelle o carton gesso. Negli ultimi anni però è avvenuto un cambio di direzione ed è adesso normale lasciare tutto a vista per un look più urbano ed industriale. Divisori – Le pareti divisorie permettono al cliente di suddividere lo spazio in diverse aree a seconda delle necessità individuali: è possibile ottenere attraverso le pareti divisorie meeting rooms, uffici privati, aree relax e molto altro. Pavimenti Rialzati – I pavimenti rialzati sono in genere utilizzati all’interno di spazi open plan per nascondere cavi sotto il pavimento. Aria Condizionata – L’aria condizionata è fondamentale allo spazio di lavoro per assicurare che la qualità dell’aria sia ottimale e che la temperatura sia corretta durante le stagioni fredde e calde è imperativo.

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LO SPAZIO

Pausa Caffè – Lo spazio per la pausa caffè è immaginato per essere uno spazio all’interno dell’ufficio dove lo staff si può rilassare. È comunque utilizzato adesso anche come una zona lavoro più informale. Open Plan – File di scrivanie e sedie. Sale Riunione – Non c’è bisogno di molta introduzione, ma le sale riunione hanno un ruolo fondamentale all’interno dell’ufficio. Reception – reception, in genere all’entrata dell’ufficio Collaborazione – è vitale considerare spazi di collaborazione, brainstorming quando si va a disegnare uno spazio di ufficio. Piccole zone meeting, aree con poltrone e divano, tavoli alti e meeting room sono alcune zone che possono essere utilizzate per questo scopo. Concentrazione – Quando ‘collaborazione’ è diventata la parola chiave nell’approccio al design di ufficio, ‘concentrazione’ come concetto è stata presa sempre meno in considerazione’ questo però sta cambiando sempre di più. Il design deve fornire spazi dove lo staff si può concentrare, lontano dalle proprie scrivanie. Proprio come sono necessari spazi di relax e collaborazioni, allo stesso modo è importante implementare piccole zone di ‘concentrazione’ dove lo staff possa andare per cercare pace e tranquillità. Divertimento – Un punto controverso ma il design dovrebbe essere un processo divertente ed è giusto incoraggiare i clienti ad incorporare elementi di divertimento all’interno del design di spazi di ufficio. Questo può avvenire attraverso l’utilizzo di una piscina, una zona per giocare a fremette, biliardino o una zona videogame. 044


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BENESSERE

Ergonomia – L’aspetto ergonomico dello spazio di ufficio è abbastanza scontato a questo punto ma è importante considerarlo durante la fase di design. È importante assicurarsi che tutti gli spazi all’interno dell’ufficio siano il più ergonomici possibile. Luce Naturale – il focus sull’aspetto più di benessere ha portato a tenere in considerazione la luce naturale come elemento fondamentale nel design di ufficio. Studi dimostrano che massimizzando l’accesso alla luce naturale possono avere un grande impatto sulla salute e l’umore degli impiegati. Scelta – Lo spazio di ufficio si è evoluto da un layout quasi rudimentale ad uno spazio creativo dove lo staff può scegliere tra diverse opzioni di lavoro. Dare la possibilità allo staff di scegliere dove e come lavorare a seconda del task è un metodo innovativo, ma è già dimostrato quando migliori siano i risultati alla fine. Acoustica – A nessuno piace un ufficio rumoroso. L’acustica è molto importante da tenere in considerazione ed un elemento chiave di un ufficio di successo. È impossibile evitare completamente il rumore ma fornire spazi in cui ci si possa rifugiare per avere un momento di tranquillità è la soluzione al problema.

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MOBILI, RIFINITURE.

Scrivanie – Alcuni designer sostengono che l’epoca delle scrivanie è finita, ma nonostante questo non siamo ancora arrivati al momento in cui ce ne possiamo liberare completamente. Per questo momento, una scrivania comoda e funzionale è da tenere in considerazione come elemento chiave di design. Posti a Sedere – Varie formi di posti a sedere vengono utilizzati all’interno dello spazio di lavoro, dalle semplici sedie a comodi divani e poltrone.

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LE PROBLEMATICHE DELLE ZONE FUMATORI


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Le problematiche delle zone fumatori

Nel disegnare una sala fumatori da ufficio, è necessario tenere in considerazione anche i pain points del progetto , in modo da poter preventivare le problematiche ed intervenire. Tra queste le maggiori problematiche individuate sono: 1. Il cattivo odore che rimane all’interno della sala fumatori e si espande anche ad altri ambienti, causato da un sistema di ventilazione scarso ed inadeguato. 2. Posaceneri da esterno con mozziconi di sigaretta a vista, che contribuiscono al cattivo odore insieme al sistema di ventilazione inadeguato, e sono soprattutto poco piacevoli da vedere, specialmente in un ambiente curato come un ufficio. 3. Il senso di isolamento e di colpa che affligge i fumatori, che si sentono ghettizzati a causa delle sale fumatori poco invitanti: pareti opache, ambienti ristretti e sgabelli scomodi contribuiscono a creare un’esperienza infelice. 053


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SOLUZIONI GIÀ IN COMMERCIO


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Analisi sulle soluzioni già in commercio

In tutto il mondo esistono diverse tipologie di sale da fumo, da quelle più semplici come nei ristoranti, alberghi o sale da gioco, che sono caratterizzate da un semplice impianto di estrazione d’aria. Al contrario quelli più moderni realizzati in pareti divisorie che si trovano frequentemente all’interno dei centri commerciali o aeroporti. le zone per fumatori non sono sempre all chiuso, In alcuni paesi come Giappone e Canada dove c’è il divieto di fumo anche all’aperto, esistono dei posti per i fumatori all’esterno. Noi studiando le soluzioni già esistenti, capiremo meglio come avere un approccio accurato per creare una sala fumatori, per luoghi di lavoro, dove anche i non fumatori senza subire effetti negativi potranno entrare, per seguire il lavoro. 017


Sale generiche per aeroporti

Negli aeroporti, l’utilizzo di sigarette è consentito solo nelle apposite aree fumatori, ma non tutti gli aeroporti ne sono dotati. In Italia, ad esempio, Fiumicino dispone di tre sale fumatori, mentre negli scali milanesi di Linate e Malpensa è presente appena una sala per ogni terminal. All’estero, la situazione varia molto da scalo a scalo: Francoforte, Monaco e Zurigo presentano aree fumatori ben organizzate e segnalate. Gli aeroporti di Madrid, Londra Heathrow e Parigi Orly non hanno alcuna zona dove fumare all’interno, ma solamente all’esterno. Negli Stati Uniti, 28 dei 35 scali più importanti sono 100% smoking-free. A Cuba, nell’aeroporto dell’Havana, si può fumare facilmente, esattamente come nella maggior parte degli scali del Centro

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e del Sud America. In Asia, Africa e Medio Oriente i principali aeroporti sono dotati tutti quanti di aree fumatori. In verità, molte delle sale per fumatori esistenti non presentano sistemi di estrazione e filtraggio dei fumi che possano essere considerati sufficienti. Ciò può essere facilmente spiegato in quanto tali spazi “di prima generazione” rispondevano solo ad esigenze di tipo legislativo.


PUNTI DI FORZA

• Basso costo

PUNTI DI DEBOLEZZA

• • • • • •

Semplicità Cattivo odore Scarsa ventilazione Rimbombo della voce Posacenere da esterno Bocca visibile degli estrattori

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Branded Smoking Rooms

Oggi, l’attività di marketing ha un ruolo molto importante nella nostra vita, perciò le aziende sono disposte ad investire e ricercare effetti d’impatto per spingere i consumatori ad utilizzare i loro prodotti. Fra le sale fumatori ideate per gli aeroporti, possiamo osservare quelle Winston, noto brand di sigarette e tabacco. La strategia di marketing è realizzare sale fumatori rappresentative del brand, utilizzando gli arredi, le linee e i colori corporate, ovvero rosso e blu. Dal punto di vista tecnico, tali ambienti costituiscono un passo in avanti rispetto alle consuete sale fumatori, perché pensate non solo per rispondere alle esigenze legislative, ma perché costituiscono esse stesse uno strumento di marketing.

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Le sale fumo Winston possono essere suddivise in due tipologie; la prima, è una zona per fumatori realizzata in pareti di vetro, che come base è uguale alle zone fumatori di altri brand; alla seconda categoria appartengono le lounges, allestite con arredi completamente su misura. Poichè queste sale vengono progettate e realizzate una per una da aziende e architetti diversi, le pareti e materiali utilizzati non sono sempre simili o uguali, con conseguenti maggiori costi di produzione e manutenzione.


PUNTI DI FORZA

• • • •

Marketing Innovazione Sistema di Arredo Design

PUNTI DI DEBOLEZZA

• Costo elevato • Non adatto ovunque • Elevata manutenzione

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Branded Smoking Rooms

Fra le Sale fumatori negli aeroporti, ideate per i marchi di tabacco e sigarette, possiamo prendere in considerazione anche le sale fumatori Camel. Queste sale di solito vengono realizzate con pareti divisorie in vetro o solidi e al livello di progettazione hanno una base semplice; a volte condividono la struttura di base con altri concorrenti. Osservando la base di queste sale, notiamo come una centrata idea di design abbia risolto problemi di natura pratica. Come vediamo dalle fotografie, le pareti sono montate con un rialzo e quindi ad una certa distanza dal suolo, ciò che consente una pulizia più profonda ed una maggiore entrata d’aria. Altro aspetto importante del marketing è l’impatto psicologico delle immagini e frasi riportate sulle pareti o

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installazioni (ad esempio smoking kills su un pacchetto di sigarette in scala gigante). Spesso tali sale presentano anche parametri che le rendono diverse una dall’altra, per esempio gli arredi, la grandezza, la grafica etc.


PUNTI DI FORZA

• Marketing • Versatilità • Sitema di ventilazione

PUNTI DI DEBOLEZZA

• Adatto solo per luoghi pubblici

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Smoking Lounges of Clestra Houserman

Fra le soluzioni giĂ in uso, per quanto riguarda la progettazione delle sale fumatori con pareti divisorie, possiamo osservare le Smoking Lounges di Clestra Hauserman. Di esse è da notare la soluzione tecnica per affrontare il tema del ristagno del fumo, che provoca il tipico cattivo odore nelle sale fumatori. In tale area, l’azienda può essere considerata uno dei pioneri nel campo. Clestra, nelle sue sale fumatori, oltre il modello standard che viene realizzato su cinque misure, da 3.5mq con capienza di 3/4 persone, fino a 29mq capace di ospitare fino a 45 persone, propone anche delle sale fatte su misura e, su il cliente lo richiede anche in svariati colori, offrendo accessori personalizzati quali pareti

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solide e in vetro, pavimento, punti luce, adesivi decorativi, lavagne, un potente magnete che permettere di installare uno schermo LED, impianto sonoro, prese elettriche particolari, arredi, sensore di presenza e, infine, posacenere con estrattore del fumo.


PUNTI DI FORZA

• Sistema di ventilazione innovativa • Posacenere integrato • Personalizzazione • Versatilità

PUNTI DI DEBOLEZZA

• • • •

Rigidità nelle forme e materiali Bocca visibile degli estrattori Rimbombo della voce Fori Visibili

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Sala Fumatori di Hiroyuki Ogawa

Questa sala è situata all’interno del Grand Tree Musashikosugi, centro commerciale a Tokyo, ed è stata progettata appositamente con specifica attenzione alle problematiche del ristagno del fumo da una firma prestigiosa come quella di Hiroyuki Ogawa, cui si è rivolto il centro commerciale sottoponendo anche lo specifico problema. Tecnicamente, in questo progetto, il problema della ventilazione è stato risolto con un legno curvo, che facilita l’andamento del fumo verso gli estrattori ed un ventilatore fra il posacenere e l’entrata dello scarico. Si crea in tal modo un canale d’aria, che elimina il fumo passivo più velocemente. È evidente che simili progetti non sono necessariamente replicabili

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altrove, perché spesso ogni realizzazione necessita di una soluzione apposita.


PUNTI DI FORZA

• Sistema di ventilazione innovativa • Posacenere integrato • Uso dei materiali riciclabili • Facilità nella pulizia

PUNTI DI DEBOLEZZA

• Non adatto a tutti i posti • Costo elevato • Manutenzione

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LA

NORMATIVA


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La normativa sulle sale fumatori

Introduzione La legge n°3 del 16 gennaio 2003, meglio conosciuta come “legge Sirchia”, tra le altre cose, stabilisce e regolamenta i requisiti tecnici minimi dei locali riservati ai fumatori e dei relativi impianti di ventilazione e ricambio d’aria. Gli impianti destinati a questo compito devono quindi essere in grado di: a) migliorare il comfort ambientale; b) evitare che il fumo possa migrare nei locali limitrofi; c) limitare la concentrazione ambientale delle sostanze inquinanti. E’ proprio quest’ultimo il parametro che maggiormente deve essere tenuto sotto controllo pergarantire la salute degli occupanti. 075


Disposizioni normative

I punti fondamentali di tale legge possono essere così riassunti: 1. I locali riservati ai fumatori devono essere contrassegnati come tali e realizzati in modo da risultare adeguatamente separati da altri ambienti limitrofi, dove e’ vietato fumare. A tal fine i locali per fumatori devono rispettare i seguenti requisiti strutturali: a) essere delimitati da pareti a tutta altezza su quattro lati; b) essere dotati di ingresso con porta a chiusura automatica, abitualmente in posizione di chiusura; c) essere forniti di adeguata segnaletica; d) non rappresentare un locale obbligato di passaggio per i non fumatori. 2. I locali per fumatori, inoltre, devono essere dotati di idonei mezzi meccanici di ventilazione forzata, in modo da garantire una portata d’aria filtrata di ricambio supplementare esterna o immessa per trasferimento da altri ambienti limitrofi dove e’ vietato fumare. La portata d’aria supplementare da aggiungere alla portata di ventilazione richiesta dalla stessa area in assenza di fumatori è pari a 30 litri/secondo per ogni persona che può essere ospitata nei locali; in conformità della normativa vigente, sulla base di un indice di affollamento pari allo 0,7 persone/mq. All’ingresso dei locali e’ indicato il numero massimo di persone ammissibili, in base alla portata dell’impianto. 3. Gli stessi locali devono, poi, essere mantenuti in depressione non inferiore a 5 Pa (Pascal) rispetto alle zone circostanti. 4. La superficie destinata ai fumatori negli esercizi di ristorazione, ai sensi dell’art. 51 della legge 16 gennaio 2003, 076

n.3, deve comunque essere inferiore alla meta’ della superficie complessiva di somministrazione dell’esercizio. 5. L’aria proveniente dai locali per fumatori non è riciclabile, ma deve essere espulsa all’esterno attraverso idonei impianti e funzionali aperture, secondo quanto previsto dalla vigente normativa in tema di emissioni in atmosfera esterna, nonchè dai regolamenti comunali di igiene ed edilizi. 6. Nei locali in cui e’ vietato fumare sono collocati appositi cartelli, adeguatamente visibili, che evidenziano tale divieto. Ai fini della omogeneita’ sul territorio nazionale, tecnicamente opportuna, tali cartelli devono recare la scritta «VIETATO FUMARE», integrata dalle indicazioni della relativa prescrizione di legge, delle sanzioni applicabili ai contravventori e dei soggetti cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto e cui compete accertare le infrazioni. 7. Nelle strutture con piu’ locali, oltre al modello di cartello riportato al punto 6, da situare nei luoghi di accesso o comunque di particolare evidenza, sono adottabili cartelli con la sola scritta «VIETATO FUMARE». Altri cartelli ad accensione automatica in caso di guasto dell’impianto devono recare scritto: «VIETATO FUMARE PER GUASTO ALL’IMPIANTO DI VENTILAZIONE», determinando la contestuale esclusione della scritta indicativa dell’area riservata. Queste norme, seppur semplici, non sono di facile applicazione, tant’è che ancora ben pochi locali risultano attrezzati per ospitare i fumatori.


Esempio di calcolo

A titolo d’esempio, ecco cosa comporta l’applicazione delle norme ad un normale locale che si voglia attrezzare. Innanzitutto di seguito i punti essenziali della norma ai fini della scelta delle macchine necessarie alla realizzazione dell’impianto è la seguente: 1. 30 l/s di aria supplementare per ogni persona (se il numero di occupanti della zona fumatori è noto altrimenti si ipotizzano 0,7 persone/m2); 2. zona fumatori isolata e in depressione di 5 Pa rispetto alle aree circostanti; 3. zona fumatori di superficie inferiore alla metà della estensione totale dell’esercizio; 4. aria di espulsione non riciclabile; 5. macchinari conformi alle norme di sicurezza e risparmio energetico. Il locale scelto come esempio nella figura sotto è un tipico bar che richiede, come da norma prEN 13779, 39,6 m3/h di aria di ricambio per persona a garanzia di un corretto mantenimento delle condizioni igieniche. A questi vanno aggiunti, per quanto suddetto, 30 l/s di aria suppletiva, pari a 108 m3/h, per ogni occupante; il totale dell’aria di rinnovo corrispondente a circa 148 m3/h per persona. Supponendo quindi una sala fumatori di 7x6 m e 3,2 m di altezza con un afflusso di 18 persone (dedotte dal numero dei posti a sedere) per il rispetto della norma, all’ambiente da trattare necessitano 2664 m3/h d’aria.

Esempio di pianta sala fumatori.

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L. 3/2003 Art. 51.

(Tutela della salute dei non fumatori)

1. È vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di: a) quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico; b) quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati. 2. Gli esercizi e i luoghi di lavoro di cui al comma 1, lettera b), devono essere dotati di impianti per la ventilazione ed il ricambio di aria regolarmente funzionanti. Al fine di garantire i livelli essenziali del diritto alla salute, le caratteristiche tecniche degli impianti per la ventilazione ed il ricambio di aria sono definite, entro centottanta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale, con regolamento, da emanare ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, su proposta del Ministro della salute. Con lo stesso regolamento sono definiti i locali riservati ai fumatori nonchè i modelli dei cartelli connessi all’attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo. 3. Negli esercizi di ristorazione, ai sensi del comma 1, lettera b), devono essere adibiti ai non fumatori uno o più locali di superficie prevalente rispetto alla superficie complessiva di somministrazione dell’esercizio. 4. Con regolamento da emanare ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, su proposta del Ministro della salute, possono essere individuati eventuali ulteriori luoghi chiusi nei quali sia consentito fumare, nel rispetto delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3. Tale regolamento deve prevedere che in tutte le strutture in cui le persone sono costrette a soggiornare non volontariamente devono essere previsti locali adibiti ai fumatori. 5. Alle infrazioni al divieto previsto dal presente articolo si applicano le sanzioni di cui all’articolo 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584, come sostituito dall’articolo 52, comma 20, della legge 28 dicembre 2001, n. 448. 6. Al fine di consentire una adeguata attività di informazione, da attivare d’intesa con le organizzazioni di categoria più rappresentative, le disposizioni di cui ai commi 1, 2, primo periodo, 3 e 5 entrano in vigore decorso un anno dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 2. 7. Entro centoventi giorni dalla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale, con accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, su proposta del Ministro della salute di concerto con i Ministri della giustizia e dell’interno, sono ridefinite le procedure per l’accertamento delle infrazioni, la relativa modulistica per il rilievo delle sanzioni nonchè l’individuazione dei soggetti legittimati ad elevare i relativi processi verbali, di quelli competenti a ricevere il rapporto sulle infrazioni accertate ai sensi dell’articolo 17 della legge 24 novembre 1981, n. 689, e di quelli deputati a irrogare le relative sanzioni. 8. Le disposizioni di cui al presente articolo non comportano maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. 9. Rimangono in vigore, in quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 3, 5, 6, 8, 9, 10 e 11 della legge 11 novembre 1975, n. 584. 10. Restano ferme le disposizioni che disciplinano il divieto di fumo nei locali delle pubbliche amministrazioni.

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L’AZIENDA CITTERIO


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L’azienda Citterio

L’azienda Citterio è ideale per sviluppare questo progetto: un’innovativa sala fumatori integrata negli spazi di uffico. È un’azienda dinamica, protesa verso il futuro, attenta a raccogliere le sfide del mercato, e, grazie ad un costante sviluppo, leader nel settore dell’arredamento d’ufficio. Citterio offre una vasta gamma di prodotti: pareti divisorie cieche e vetrate, armadiature, sistemi operativi e direzionali, complementi; ognuno di questi prodotti è utilizzato dai progettisti per soddisfare le esigenze del Cliente, le cui idee sono sviluppate ed integrate in un progetto unico e personalizzato. Ricerca, innovazione, flessibilità produttiva, alto livello tecnologico, cura del dettaglio, servizi qualificati in grado di valorizzare gli investimenti dell’utenza, affidabilità e continuità, maestria nella lavorazione del legno: tutte caratteristiche insite nell’azienda e nel suo DNA. I prodotti e i servizi di Citterio si distinguono per funzionalità, design, materiali ecocompatibili ed ecosostenibili, alta qualità: elementi essenziali per i nuovi ambienti di lavoro, dove l’attenzione sempre maggiore al benessere ed al comfort delle persone non può prescindere dai requisiti funzionali ed estetici. 083


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IL

BRIEF


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Il Brief

The Smoke Catcher non è soltanto una sala fumatori da ufficio, è uno spazio di appoggio per i dipendenti dove possano rifugiarsi a fare una call o mandare una mail urgente senza interrompere la produttività. La sala è stata suddivisa in due zone, la prima, Solo per godersi una pausa sigaretta senza lasciare l’ufficio alla ricerca disperata di una zona all’aperto dove si possa fumare. La seconda, più ampia, Riunione dove poter sia lavorare che fumare. Uno schermo interattivo connesso a internet per incoraggiare la collaborazione tra colleghi sulla parete esterna della sala può essere utilizzato come strumento di appoggio per, per esempio, far vedere immagini o video ai clienti o semplicemente materiale di lavoro. Il concept è nato in seguito alla collaborazione e consulenza dell’Architetto Paolo Pampanoni che lavora da tempo con Citterio. Gli schizzi che seguono sono stati realizzati da lui durante il nostro meeting nel suo studio di Assisi. 097


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8 punti costitutivi del progetto

1 – Monitoraggio tempi : è più facile per un datore di lavoro tenere sotto controllo le pause di un dipendente se non lascia lo spazio d’ufficio durante queste. 2 – Produttività : avere a dispozione una zona dove poter continuare a lavorare ed allo stesso tempo fare qualche minuto di pausa aumenta la prodittività e non interrompe il flusso di lavoro.

8 – Limitare effetto gabbia : per eliminare un possibile senso di claustrofobia, le pareti non sono state opacizzate, è stato integrato un sistema di aerazione efficace e anche dei pannelli acustici dalle forme geometriche organiche.

3 – Concetto Smoking : parte dell’ispirazione per questa sala nasce dai primi smoking ideati perchè si potesse togliere la giacca dopo aver fumato e di conseguenza non puzzare più di tanto di fumo. 4 – Recupero mozziconi : una delle principiali criticità riscontrate nelle sale fumatori presenti sul mercato è la presenza di mozziconi a vista ed il puzzo che fanno in un luogo chiuso e poco areato. 5 – Smettere di fumare : materiale educativo sotto forma di video e text di impatto viene trasmesso nello schermo interno alla sala. 6 – Dispositivi : schermi smart interattivi per promuovere la socializzazione e comunicazione tra i dipendenti. 7 – Sedute per permanenza breve : sedute d’apoggio per facilitare attività lavorative quali brain-storming, conference calls o lavorare al computer. La sala non ha funzione di scrivania e non deve essere utilizzata come estensione di questa, è invece un luogo per attività di breve durata. 099


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IL PROGETTO


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Il Progetto The Smoke Catcher

The smoke catcher Perché questo nome? Nella città di Yazd, Iran, nell’antichità gli architetti hanno ideato una soluzione “naturale” per il problema della climatizzazione degli ambienti, dato il caldo torrido proprio come quello che dominava, e ancora oggi domina, vaste aree dell’Impero Persiano. In epoche in cui non esisteva l’energia elettrica e quindi non erano ancora stati inventati gli scambiatori di calore funzionanti ad elettricità, le Torri del Vento erano fondamentali. Funzionano asportando aria calda dall’interno dell’edificio durante il giorno, e immettendo aria fresca dall’esterno durante la notte. L’uso di vasche d’acqua sotterranee contribuisce ad umidificare e raffreddare ulteriormente l’aria. Per funzionare sfruttano l’energia del vento o del sole. Generalmente il flusso d’aria si muove a causa della differenza di pressione tra la zona della torre dove soffia il vento e la zona sottovento. In assenza di vento, la corrente è determinata dall’aria calda che si trova a ridosso della parete sud della torre, e che scaldata dal sole tende a salire. 109


IL SISTEMA DI AREAZIONE Le Torri del Vento ed il sistema di ventilazione di queste, è stato il punto di partenza per il design e lo sviluppo di un sistema di circolazione dell’aria efficace per la sala fumatori da ufficio The Smoke Catcher. Una delle principali problematiche riscontrate durante la fase di ricerca iniziale è infatti proprio la scarsa circolazione dell’aria che causa cattivo odore. Questo sistema di ventilazione infatti parte da quello ideato tanto tempo fa dagli antichi Persiani, ma allo stesso tempo lo rivoluziona per adattarlo a questo specifico spazio: dei fori sono stati integrati all’interno del profilo della struttura di base dai quali entra aria pulita. Un sistema di estrazione è stato invece posizionato nella parte superiore della struttura: l’innovazione di questo sistema di estrazione sta nel posizionamento all’interno della struttura. La probplematica principale riscontrata durante le fase di ricerca è stato il fatto che tutti questi sistemi di areazione sono a vista. La soluzione ideata per questo progetto è di nascondere le bochette dell’aria mediante un box calato dal soffitto, nel quale viene studiato un piccolo spazio libero per l’aspirazione dell’aria. Le bocchette d’aria sono integrate nel box dell’illuminazione utilizzando lo stesso legno della struttura in sé come elemento di design.

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RENDERINGS: IL SISTEMA DI AREAZIONE

Close up dei fori integrati all’interno del profilo della struttura di base dai quali entra aria pulita. 112


Close up del box luce e della bocchetta del sistema di estrazione integrato. 113


IL POSACENERE Il silenziatore è sostanzialmente un tubo di metallo, generalmente acciaio o alluminio, applicato alla canna e suddiviso in un numero variabile di camere di espansione separate da deflettori forati, sorta di rondelle metalliche con un foro di norma di 1 mm più largo del calibro, attraverso le quali passa il proiettile. Su questa base esistono diverse varianti, alcuni per esempio sono dotati di membrane di gomma o plastica che si richiudono al passaggio del proiettile, idonei per i piccoli calibri come il .22 oppure con deflettori mobili collegati da una molla in modo che possano assorbire l’espansione dei gas dello sparo per poi ritornare allo stato iniziale. Questo concetto, che sembra essere molto distante e svincolato dal concept della sala fumatori, è stato utilizzato per il design e la progettazione del posacenere. L’utilizzo di due camere, la prima a vista in vetro opaco, e la seconda nascosta in acciaio fanno in modo che venga ridotto il volume delle sigarette nel posacenere della prima camera, e di conseguenza il puzzo delle queste.

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RENDERINGS: IL POSACENERE

Rendering del posacenere per la sala fumatori da ufficio. 116


Sezione esplosa del posacenere che illustra l’ispirazione derivata dal silenziatore di un’arma da fuoco con le due camere. 117


IL SISTEMA ACUSTICO L’ispirazione per il sistema acustico della sala The Smoke Catcher base dal Citterio Sound System; un sistema articolato di box, schermi e pannellature da rivestimento che migliorano l’assorbimento acustico rendendo ogni spazio di lavoro confortevole e performante. C-SS è la famiglia di cabine in alluminio, vetro e pannelli in bre legnose, che spazia dai phonebooth alle sale riunioni di media dimensione. Ogni box è dotato di rivestimenti brevettati altamente fonoassorbenti, piramidali o piani. W-SS è il programma di cabine realizzate completamente in legno massello e pannelli acustici. È la risposta tecnica e progettuale di Citterio alla rinnovata attenzione per i materiali naturali e riciclabili. I pannelli fono assorbenti, piani e piramidali, sono studiati anche per l’installazione diffusa, a sof tto o parete, e possono essere impiegati per la correzione acustica di uf ci, sale riunioni e auditorium. Island è un sistema di schermature autoportanti, in varie altezze, che permettono la suddivisione e la correzione acustica tra postazioni di lavoro. Sound System si inserisce e si integra nell’architettura, perseguendo l’obiettivo del benessere acustico e della qualità ambientale. Da qui però il sistema acustico TSC si è evoluto, i pannelli acustici sono smontabili e lavabili, realizzati in feltro riciclato ed ecosostenibile stampato che si può sostituire quando prezzi troppo puzzo. Per coprire il box illuminazione è stato utilizzato il Barrisol, un materiale adesivo innovativo traforato che fa anche da barriera fonoassorbente.

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RENDERINGS: PANNELLI ACUSTICI

Rendering del panello acustico in feltro riciclato ed ecosostenibile ispirati dagli alveari. 120


Close up del design del pannello acustico. 121


IL TAVOLO DA LAVORO L’ispirazione per il tavolo da lavoro nasce, come l’ispirazione per il design dei panelli acustici in feltro, dall’alveare e le sue celle. Il tavolo, interattivo, è dotato di prese ed attacchi per computer e cellulari, e le singole unità esagonali si possono alzare o abbassare a scelta a seconda dell’utilizzo. La superficie è realizzata in dekton mentre la base acciaio inox. Dekton impiega l’esclusiva tecnologia Sinterized Particle, un processo ad alta tecnologia che rappresenta una versione accelerata del cambiamento metamorfico che la pietra naturale subisce quando viene sottoposta ad alte temperature e pressioni per migliaia di anni. La microscopia elettronica ci consente di apprezzare appieno la porosità zero del materiale, conseguenza del processo di sinterizzazione e ultra compattazione esclusivo di dekton. Questa mancanza di porosità e la mancanza dei microdifetti che causano tensioni o punti deboli segnano la differenza per quanto riguarda dekton.

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RENDERINGS: TAVOLO DA LAVORO

Rendering del tavolo da lavoro e le tre unitĂ esagonali modificabili ed interattive. 124


Close up dei bottoni per alzare ed abbasare il tavolo a seconda della necessitĂ . 125


THE SMOKE CATCHER The Smoke Catcher condivide il DNA con uno dei progetti leader recenti di Citterio: uno dei prerequisiti della sala fumatori da ufficio TSC è l’attenzione all’ambiente e l’ecosostenibilità, entrambe qualità che condivide con il progetto Wood_Wall. Wood_Wall è una parete divisoria per ufficio che fa del legno il materiale primario e caratterizzante. Wood_Wall è la sintesi di un nuovo approccio attraverso cui Citterio inizia un modo diverso di allestire gli ambienti di lavoro, è l’espressione di un percorso di riscoperta dei materiali e della loro essenza. L’attenzione alla materia rappresenta la necessità di autenticità oltre ogni simulazione di finiture e colori oggi possibile. TSC condivide alcuni tratti con Wood_ Wall, ma ne è allo stesso tempo anche la sua evoluzione. Non è semplicemente una sala fumatori da interno, è un luogo per socializzare, per condividere idee e momenti, per fare un breve meeting o ospitare clienti. Questa sua identità multifunzionale si riflette negli accessori e gli interni di cui è dotata: uno schermo interattivo, un tavolo di lavoro dotato di prese ed attacchi per cellulare e computer che si alza e si abbassa a seconda della necessità di chi lo sta utilizzando, per condividere un brief e guardare del materiale allo schermo sulla parete fuori della sala. Tra gli arredi di design utilizzati per la sala, Formid Seat (Formid) intorno al tavolo, Sitz (Wilkahn) come sgabello all’interno della zona Solo e Spun Chairs (Herman Miller) nella zona lounge/schermo interattivo. La sala è suddivisa in due sezioni: Solo e Riunione. La sezione Solo è prettamente utilizzata per le pause sigaretta più brevi; quella Riunione è molto più di una zona fumo, come spiegato, è un’estensione della propria scrivania. 126


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RENDERINGS: THE SMOKE CATCHER

Di fianco la struttura della sala senza arredamenti complementari. La struttura è in legno massello, il pavimento è in epoxi per ragioni di pulizia e sicurezza. La sala Solo è dotata di ripiano di appoggio con prese a scorrimento per dispositivi elettronici realizzato su misura.

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Selezione dal catalogo Wood-Wall di Citterio, per maggiori dettagli sui profili utilizzati come base. 130


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SCHEDE TECNICHE: THE SMOKE CATCHER

Di seguito le schede tecniche e modelli 2D della sala ed i suoi complementi d’arredo. Questo rappresentato è soltanto uno dei layout possibili. The Smoke Catcher è un format adattabile è customizzabile a seconda della necessità e le richieste del cliente.

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VISTA FRONTALE

VISTA DEL SOFFITTO 152


VISTA LATERALE

VISTA PROSPETTICA 153


VISTA PROSPETTICA

VISTA PROSPETTICA 154


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SCHEDE TECNICHE: TAVOLO DA LAVORO

VISTA FRONTALE

VISTA DEL SOFFITTO 156


VISTA DALL’ALTO

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SCHEDE TECNICHE: PANNELLO ACUSTICO

VISTA FRONTALE

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VISTA PROSPETTICA

VISTA DALL’ALTO 159


SCHEDE TECNICHE: LA PRESA A SCORRIMENTO

VISTA PROSPETTICA

VISTA FRONTALE 160


VISTA PROSPETTICA

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COMPLEMENTI D’ARREDO

Di fianco tre modelli 3D di oggetti di design utilizzati all’interno della sala The Smoke Catcher. La scelta di questi tre oggetti è nata da una necessità di garantire uno spazio non troppo formale ed impostato, ma invece che permetta una posizione più rilassata e meno statica che equivale ad una mente in movimento e produttivo a 360 gradi.

• Spun Chair - Herman Miller 162


• Sitz - Wilkahn

• The Formid Seat - Formid 163


BIBLIOGRAFIA:

AA.vv., Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse, Milano, Rizzoli, 1971 Musciarelli L., Dizionario delle Armi, Milano, Oscar Mondadori, 1978 Piardi S., Tieghi S., Natile V., Office design. Smart organization & layout: dall’analisi al progetto, Milano, Franco Angeli, 2012 Salvi R., Manuale di architettura d’interni. Vol. 2: L’ufficio, Milano, Franco Angeli, 2011 Sander L. Gilman, Storia del Fumo, Odoya, 2009 Tomris, T., Interior design. Dall’ideazione al progetto, Londra, Hoepli, 2007 Wlkinson, P., Great Designs – The world’s best designs explored and explained, London, Dorling Kinderley Limited, 2013 164


WEBGRAFIA:

http://www.aironeline.com/normativa-sale-fumatori/ http://www.citteriospa.com https://en.clestra.com/products/technical-systems/smoking-lounges http://www.cosdepcalorclima.eu/cosdep/ https://www.dekton.it/cose-dekton/ https://www.dezeen.com/2015/03/11/smoking-room-hiroyuki-ogawa-clean-airgrand-tree-musashikosugi-shopping-centre-tokyo-japan/ https://www.focus.it/cultura/storia/il-fumo-storia-di-un-vizio-mortale-7319 https://issuu.com/carlasalehian/docs/itworkplacefutures https://k2space.co.uk/knowledge/history-of-office-design/ https://k2space.co.uk/knowledge/meeting-expectations/ https://k2space.co.uk/knowledge/periodic-table-office-design/ http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_446_allegato.pdf https://www.segu-engineering.it/1/upload/segu_uni10339.pdf https://www.skyscanner.it/notizie/vietato-fumare-skyscanner-rivela-le-miglioridestinazioni-fumatori-e-non-fumatori https://it.wikipedia.org/wiki/Silenziatore_(armi) https://it.wikipedia.org/wiki/Yazd 165


REFERENZE IMMAGINI:

p.8 - Grattacielo, libreria immagini p.12,13 - Uomo che accende sigaretta, libreria immagini p.15 - dall’alto: Ingoto, incisione di uomo con pipa; Mattheus van Helmont, Taverna interno con un fumatore p.16 - Donna in ufficio, libreria immagini p.20,21 - Grattacielo, libreria immagini p.23 - Admiralty Office, Londra p.24 - Ufficio Open Plan, Taylorismo p.27 - The Johnson Wax, Frank Lloyd Wright p.28 - Burolandscaft, pianta p.31 - Action Office p.32 - Cubicoli p.35 - dall’alto: Facebook HQ; ufficio moderno, libreria immagini p.36 - dall’alto: Lounge; dettaglio ufficio p.40 - Tabella perioda del Design p.42,43 - Teamwork, libreria immagini p.44,45 - Citterio Spa, Vision p.46,47 - Elephant Contemporary Core p.48,49 - Ufficio moderno, libreria immagini p.50,51 - Sgabello Sitz p.54,55 - Mozzicone, libreria immagini p.56 - dall’alto: Fumatori nella zona fumo; mozziconi p.57 - Alireza Sadeh, sala fumatori aeroporto Parigi

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p.58 - Alireza Sadeh, sala fumatori aeroporto Parigi p.59 - dall’alto: Sala fumatori aeroporto USA; Isabella Burgio, sala fumatori aeroporto Parigi p.62,63 - Fumo, libreria immagini p.64 - Smoking room, Russia p.65 - dall’alto: Sala fumatori aeroporto Bologna; mozziconi; sala fumatori, ignoto p.66,67 - Smoking Lounge, Winston p.68,69 - Smoking Lounge, Camel p.70,71 - Smoking Lounge, Clestra p.72,73 - Smoking Lounge, Hiroyuki Ogawa p.76,77 - Giustizia, libreria immagini p.79 - Smoking Room, pianta p.81 - Infognammo impianti areazione p.84,85 - Logo Citterio Spa p.86,87 - Citterio Spa, CSS p.88,89 - Citterio Spa, Ray p.90,91 - Citterio Spa, Sealed p.92,93 - Citterio Spa, Vision p.94,95 - Citterio Spa, Base p.98,99 - Meeting, libreria immagini p.100 - Architetto Paolo Pampanini, schizzo p.102,107 - Architetto Paolo Pampanini, schizzi p.108,109 - Legno, texture p.110,111 - Torre del vento, Yard, Iran p.112,113 - Infogramma Torre del vento, Yard, Iran

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p.120,121 - Alveare, libreria immagini p.124,125 - Marmo, texture p.128,129 - Ispirazione Wood_Wall, Citterio Spa

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Grazie alla Professoressa Francesca Tosi ed all’Architetto Paolo Pampanoni per il loro continuo supporto e guida.

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