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Bere Bene di
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Anno 9 - n째49 - Gen/Feb 2015
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Anno 9 - Numero 49 Gennaio/Febbraio 2015
Punto di svolta Ci sono dei momenti che rappresentano dei veri e propri punti di svolta, passati i quali nulla potrà essere come prima. Ebbene, per quanto riguarda il consorzio U.DI.AL., un punto di svolta è stato vissuto in occasione del 9° convegno tenutosi a Salerno lo scorso 29 gennaio. Nelle pagine che seguono troverete un ampio resoconto dell’evento che ha tracciato un’importante linea di sviluppo, una nuova strada dove i distributori Ho.Re.Ca. potranno trovare, o se volete ritrovare, la loro storica e fondamentale funzione: essere volano del mercato, operatori decisivi per il rilancio dei consumi e fautori del proprio successo. Quando si parla di punto di svolta la faccenda non è riferita solo alla vita delle aziende, ma anche, e soprattut-
Rivista specializzata di: 72021 Francavilla Fontana (Br) C.da Carlo Di Noi Inferiore Via per Ceglie Km 1 Tel. 0831.815906 - Fax 0831.811050 www.udial.it - info@udial.it
to, alla vita delle persone e nel nostro caso a quella degli imprenditori associati al consorzio. Per loro il punto di svolta è, anzitutto, una presa di coscienza, un nuovo modo di vedere e voler fare impresa, un rinnovato e ritrovato entusiasmo nel far parte, essere protagonisti attivi del progetto che il consorzio U.DI.AL. ha lanciato. In altri termini, essere ponte di raccordo fra i produttori e i punti di consumo, non solo per assolvere la funzione logistica e commerciale, ma soprattutto per essere quello speciale cemento che tiene unita la filiera mediante il coinvolgimento dei punti di consumo facendoli diventare, attraverso un associazionismo premiante, parte attiva di un unico progetto dove perseguire insieme un unico e fondamentale scopo, un comune e imprescindibile obiettivo: rilanciare i consumi.
Direttore Responsabile: Giuseppe Rotolo Editore: edizioni
Iscrizione al R.O.C. n°6648 V.le Aldo Moro, 44 - 70043 Monopoli (BA) Tel. 080.9306460 - Fax 080.9373100 input@inputedizioni.it - www.inputsrl.it Testi e collaborazioni: Marianna Iodice, Angela Svezia, Maria Vittoria Petrosillo, Valeria Todisco.
Tutti i diritti di riproduzione di testi e foto, in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo è necessaria un’autorizzazione scritta dell’editore. Ai sensi dell’Art. 10 della L. 675/1996, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare un’informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti identificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interessati i diritti di cui all’Art. 13 della suddetta legge. Reg. Trib. Bari n°49 del 10/12/2007 La rivista Drink Style è di proprietà del consorzio U.DI.AL. - Consorzio fra distributori indipendenti di bevande. La pubblicazione ha il compito di trasferire e implementare, attraverso l’informazione puntale, credibile e professionale, il sapere e la cultura del fuoricasa italiano. La rivista è edita bimestralmente e postalizzata in modo mirato verso i locali altovendenti ho.re.ca. e superhoreca, clienti dei soci del consorzio.
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Punto di svolta
EDITORIALE
a cura di Giuseppe Rotolo
sommario
Anno 9 - Numero 49 - Gennaio/Febbraio 2015
3 Editoriale Punto di svolta
6 Udialito Un convegno per andare “Oltre la Distribuzione”
13 Udialito Il Discorso del Presidente
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Udialito Distribuzione e Innovazione
Udialito
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Il progetto di filiera per il settore Ho.Re.Ca.
Per Saperne di Più
36 Heineken, premiato il Kambusa di Monopoli (Ba). Drink & Mixologist Gin: il seminario formativo di Ascoli.
Agevolazioni alle imprese. Bando Smart&Start - seconda edizione
38 Udialito I nostri referenti
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News dal mondo U.DI.AL.
9° CONVEGNO 29 Gennaio 2015 Grand Hotel Salerno
Un convegno per andare “Oltre la Distribuzione”
Andare oltre, superarsi, superare gli ostacoli.
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Il consorzio U.DI.AL. lancia la sua sfida per il rilancio dei consumi sul mercato della ristorazione extradomestica. La 9ª edizione del convegno U.DI.AL., tenutasi il 29 gennaio 2015 al Grand Hotel di Salerno, ha segnato un’autentica svolta nel settore della distribuzione di prodotti alimentari sul mercato della ristorazione Extradomestica. Il successo della manifestazione è stato confermato dalla rilevante partecipazione, di manager delle aziende di produzione di beni per il mercato della
ristorazione e distributori, ben 415 presenze, e soprattutto dalle tematiche emerse dalle relazioni congressuali. Argomenti che, toccando nel vivo le problematiche del settore e facendo emergere idee e soluzioni, hanno delineato un nuovo modello distributivo nel contesto del mercato dei consumi extradomestici. Lo stesso titolo del convegno “Oltre la distribuzione” ha ben evidenziato lo sforzo innovativo e l’impegno che il consorzio U.DI.AL. ha profuso nella manifestazione. La parola chiave che è emersa sin dalle titolature è stata, appunto, “Oltre”. Un termine che ha voluto evidenziare una nuova direzione, ma anche uno sprone, uno stimolo, per gli operatori del comparto. “Andare oltre”, superarsi, superare gli
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News dal mondo U.DI.AL. ostacoli, superare il pantano della crisi, quindi, compiere il massimo sforzo per cambiare la direzione, per indirizzare il percorso lì dove c’è possibilità di migliorare il proprio lavoro. Nuovi modelli relazioni e commerciali nel quali coinvolgere tutti gli attori della filiera: produttori, distributori e pubblici esercizi per tentare di realizzare qualcosa che sta a cuore a tutti: il rilancio dell’Ho.re.ca.. Questo il messaggio di fondo che è emerso dal convegno e che ha coinvolto tutti i partecipanti. Il convegno è stato aperto dal saluto del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che ha sottolineato come turismo, ospitalità e ristorazione possono essere davvero il trampolino di rilancio del sistema economico, considerando che l’Italia può contare in tal senso su ec-
cellenze assolute. Occorrerebbe tuttavia - secondo De Luca - un deciso intervento di sburocratizzazione e una maggiore fiducia e creatività da parte degli imprenditori. Dopo il saluto del Sindaco i lavori hanno avuto inizio con la relazione del presidente U.DI.AL., Antonio Argentieri. Un intervento appassionato e lucido che ha messo in evidenza le problematiche più urgenti del mercato, spaziando per il più ampio contesto della politica e del sistema Paese, dove Argentieri ha denunciato tutte quelle storture che hanno provocato e stanno acuendo la crisi, mettondo a rischio il
Nella foto: Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno.
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News dal mondo U.DI.AL. futuro economico della stessa nazione. Molto applaudita la relazione programmatica di Luigi Cetrangolo, General manager del consorzio. Dall’alto della sua indiscussa esperienza, 40 anni di lavoro nel settore, Cetrangolo ha incentrato il suo intervento sugli specifici progetti che il consorzio U.DI.AL. intende attuare per supportare le attività dei propri associati. Progetti innovativi messi a punto dopo aver analizzato e valutato con grande attenzione le esigenze dell’industria e quelle dei soci. «Insomma - ha detto Cetrangolo - facendo quello che un consorzio deve saper fare: leggere il cambiamento e studiare soluzioni di crescita e sviluppo finalizzati alla propria base sociale e alle aziende partner». Da segnalare al convegno la
presenza di Dino D’Amato, presidente di GR.I.D.O. la centrale di acquisti di Milano della quale U.DI.AL. è socia. La parte tecnico strategica del convegno è stata garantita dalle relazione degli accademici, prof. Raffaele Cercola, Presidente del Consiglio del Corso di Laurea di Economia e Management - Seconda Università di Napoli, e il dott. Raffaele Biglietto, Consulente di Direzione Aziendale RC&P, Docente Area Marketing & Retail per Corsi e Master Post Laurea. L’intervento di Cercola ha fatto il punto sull’evoluzione del mercato, sul cambiamento dei rapporti industria-distribuzione ed ha evidenziato la necessità di una nuova visione strategica delle imprese che possa superare il mero orientamento alla vendita e puntare sul
Nella foto: il presidente Antonio Argentieri, al centro, saluta il relatore prof. Raffaele Cercola.
Progetti innovativi messi a punto dopo aver analizzato e valutato con grande attenzione le esigenze dell’industria e quelle dei soci.
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Nella foto a sinistra: Raffaele Cercola. Nella foto a destra: Raffaele Biglietto.
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fattore della relazione attraverso il quale creare valore lungo tutta la filiera del mercato dei consumi extradomestici. Raffaele Biglietto ha avuto, invece, il compito di presentare, in anteprima assoluta: il nuovo progetto di filiera che U.DI.AL. lancerà in questo 2015. Un’iniziativa con la quale i distributori U.DI.AL. potranno “affiliare”, in una sorta di moderno network, i locali loro clienti avviando in tal modo una più stretta collaborazione che, attraverso specifiche attività di marketing, punterà ad implementare i consumi generando più valore che potrà ricadere sull’intera filiera. L’innovativo modello proposto da Biglietto è una novità assoluta per il canale della ristorazione in Italia e promette di compiere una vera e propria rivoluzione fra gli operatori commerciali. Due al momento le inse-
gne che contraddistingueranno il network di locali affiliati: Mio Bar, per il canale bar, e Pizzitaly per il mondo delle pizzerie. «Avviare questo processo di aggregazione e collaborazione - ha dichiarato Lu-
igi Cetrangolo nelle conclusioni finali - è l’imprescindibile condizione per porre le basi al rilancio del sistema».
I lavori sono stati chiusi dal presidente Antonio Argentieri con un appello all’unità e alla collaborazione fra i diversi attori della filiera, prerogativa essenziale per andare “Oltre la Distribuzione”. Per tutti gli ospiti è seguito il pranzo di lavoro presso i saloni del Grand Hotel di Salerno, ampia e confortevole struttura che ha perfettamente ospitato i partecipanti al 9° convegno del consorzio U.DI.AL..
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Il discorso del Presidente «Gentili Signori, amici e colleghi, a nome del Vice Presidente, del direttivo, dello staff e di tutti i soci del consorzio U.DI.AL. che ho l’onore di rappresentare, vi dò il più caloroso benvenuto a questo nostro convegno. Un evento che da ben nove edizioni apre ufficialmente l’anno nel mercato nel quale tutti noi lavoriamo. È come sempre un piacere e una grande emozione ritrovarvi così numerosi. La vostra qualificata partecipazione rende merito all’impegno che il consorzio U.DI.AL. profonde per organizzare questo appuntamento che è ormai entrato a tutti gli effetti nella storia, non solo del nostro
consorzio, ma ben oltre. Ringrazio tutti voi per aver accettato il nostro invito. Ringrazio i soci giunti anche da molto lontano, quei distributori amici che ci onorano della loro presenza e, soprattutto, i responsabili dell’industria che con la loro partecipazione e contribuzione a questa giornata attestano il loro interesse a quanto il consorzio U.DI.AL. ha fatto in questi anni e, soprattutto, per quanto conta di fare nei prossimi. Questa è per noi una giornata speciale non solo per i contenuti e le finalità che abbiamo dato a questo evento, ma anche perché, per la prima volta, e di questo siamo molto orgogliosi, collaboriamo con una delle più importanti università italiane, per darvi sempre di più. Mi riferisco alla Seconda Università di Napoli nelle persone del prof. Raffaele Cercola, Presidente del
È la prima volta che un consorzio fra distributori collabora con un Ateneo per confrontare, verificare, analizzare, ricercare e proporre nuovi e più incisivi modelli di lavoro.
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News dal mondo U.DI.AL. Viviamo in un paese che pare stia affrontando una guerra, un paese che negli ultimi anni ha perso oltre il 12% del suo prodotto interno lordo, bruciando oltre 150 mld di ricchezza che erano stati faticosamente e con tantissimo sudore prodotti e accumulati dai nostri padri.
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Consiglio del corso di Laurea di Economia e Management, e del dott. Raffaele Biglietto, docente di Area Marketing e Retail, che ci onorano della loro presenza e della loro competenza. È la prima volta che un consorzio fra distributori collabora con un Ateneo per confrontare, verificare, analizzare, ricercare e proporre nuovi e più incisivi modelli di lavoro. E l’orgoglio, il grande orgoglio deriva dal fatto che questo consorzio si chiama U.DI.AL.. Una realtà fortemente in crescita voluta, progettata e attuata lottando e difendendo in ogni possibile sede gli interessi del Socio e più in generale della categoria, lavorando per farla crescere professionalmente, impegnandosi per garantirne la necessaria sussistenza anche economica e battendosi ogni giorno e in ogni occasione assistendo il socio anche singolarmente nelle sue problematiche. Uno sforzo e un impegno continuo che U.DI.AL. ha compiuto, e sta compiendo, in un periodo estremamente difficile. Fra i compiti che deve assolvere una realtà consortile che ha veramente a cuore le sorti della categoria, non vi sono soltanto quelli economici e commerciali, che pur hanno la loro fondamentale e vitale importanza, altrettanto fondamentali sono le questioni legate alla cultura del lavoro e alla conoscenza del mercato, alla valutazione delle strategie e dei progetti più opportuni. Il compito di un consorzio come il nostro, diciamo pure il dovere, è promuovere e valorizzare il ruolo e il lavoro del distributore, e farlo attraverso i canoni della cultura e della conoscenza. Strada questa che garantisce uno spessore maggiore, e quindi maggiori opportunità per affrontare un futuro che si presenta sempre più complesso e competitivo. E sì, cari signori,
non facciamoci illusioni, il momento è, e resta difficile. Il settore dove operiamo è stagnante, i consumi non tornano ai numeri degli anni passati, e la gestione delle nostre aziende diventa ogni giorno più gravosa e incerta. Le problematiche nelle quali siamo coinvolti sono condizionate purtroppo da una crisi economica senza precedenti, conseguenza delle politiche fallimentari che hanno portato la nostra Italia nelle condizioni che tutti sappiamo e che ogni giorno subiamo e che derivano da colpe politiche istituzionali. Viviamo in un paese che pare stia affrontando una guerra, un paese che negli ultimi anni ha perso oltre il 12% del suo prodotto interno lordo, bruciando oltre 150 miliardi di ricchezza che erano stati faticosamente e con tantissimo sudore prodotti e accumulati dai nostri padri. Viviamo in un paese che per produrre è necessario ottenere il consenso di fannulloni che non produco nulla e vivono sfruttando il lavoro altrui, e che sono protetti dalle leggi. Viviamo in un paese dove molti si arricchiscono con la corruzione e non con l’onesto lavoro, dove, per assurdo, leggi non ci proteggono da loro ma al contrario, essi sono protetti dalle leggi. Ed è per questo che, se non cambia, la nostra società è condannata sempre di più. Il debito pubblico ammonta a una cifra impressionante, nonostante la pressione fiscale sia giunta a livelli spaventosi e inaccettabili. Migliaia di Aziende hanno dovuto chiudere, emigrare e quelle poche multinazionali rimaste spostano gli uffici all’estero. La conseguenza è che i disoccupati aumentano a milioni, aumenta anche l’assistenzialismo, ma solo per i più fortunati anche se è sempre un dato negativo e mortificante dell’ economia. La macchina dello Stato è inceppata
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gne di soldi da risparmiare. Di contro, per mantenere tutto questo e per continuare a condurre loro una vita da paperoni e sollazzo, hanno istituito Equitalia che io, in molti casi e per tutto quello che noto, la definisco ATTILA DELLO STATO. Vanno fatte scelte coraggiose, forti e rivoluzionarie, sopprimendo effettivamente ogni forma di finanziamenti inutili assistenziali e parassitari. Ridisegnare la sanità eliminando le speculazioni che danneggiano chi ha bisogno. Tutto succede in modo drastico e vergognoso. Di ogni spesa deve essere pubblicata l’entità ed il rendiconto compreso i 4 miliardi che ogni anno vengono dati alla Chiesa, che sono sempre tasse nostre, questo considerando gli scandali dello I.O.R. nel vaticano. Ci mancava pure il Vaticano in questo cataclisma! Da ridisegnare tutto il quadro pensionistico e assistenziale per avere il massimo rendimento, la pensione deve essere un punto di arrivo nella vita e non di partenza. Per questo deve essere SOCIALE a cominciare da quella del Capo dello Sato. Come devono essere sociali per tutti le liquidazioni di fine rapporto, che furono istituite per chi perdeva il salario in attesa di un nuovo lavoro. Invece, è diventata una speculazione illimitata buona solo al fine di arraffare soldi, che ci costa miliardi anche per chi non ha bisogno. Così facendo le aziende e lo Stato risparmierebbero montagne di soldi e le stesse aziende sarebbero più competitive con prezzi di cessione dei prodotti e servizi più bassi sul mercato e di ribalzo i salari avrebbero più valore. Così spariscono milioni di parassiti delle pensioni e non solo favorendo gli sfortunati che molte volte, vuoi per l’economia del territorio, vuoi per l’economia di alcune attività, vuoi per lo sfrut-
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nella sua burocrazia che macina sprechi e mazzette, a livello politico siamo messi ancora peggio e siamo nelle mani di un branco di gente, se così si possono ancora chiamare, capace solo di fare promesse riempendo le tribune televisive di slogan vuoti, come vuote sono le loro idee. Ma le loro tasche sono piene, a cominciare da un certo Presidente Capo che invitava il popolo a fare sacrifici e poi si aumentava lo stipendio, un super pensionato e super pagato, costato in nove anni 16 milioni di euro. Questa politica malata, che fa baldoria operando solo nei suoi interessi e non negli interessi del popolo, è per noi una frustrazione morale nel mondo e di questo siamo indignati. Dove andiamo in queste condizioni? Per sollevarsi da questa catastrofe, per uscire da questa guerra, occorre per primo rifondare tutto con l’operato di un buon padre di famiglia, applicando le necessarie soluzioni per il rilancio del nostro paese, facendo tutto il contrario di quello che fanno o dicono di fare i nostri direttori di orchestra con annessi sindacati. Tra le migliaia di cose da fare subito per ripartire da zero e fare giustizia, per ridare fiducia, occorrerebbe una verifica fiscale a tutti i livelli di almeno venti anni a tutta la classe politica, agli alti funzionari, con annessi parenti, e vedreste quanti tesoretti verrebbero magicamente fuori. In alcuni casi si possono eliminare, in altri tagliati almeno del 50% i costi di gestione di enti parassitari e istituzionali vari e vi assicuro che, da una ricerca che sto effettuando, ne conto a migliaia. A cominciare dall’Europa, dal Quirinale e dalle Regioni, non vi dico poi del costo parassitario che sviluppano le municipalizzate, mettendo le mani in tutto questo marciume verrebbe fuori un terremoto e monta-
Tra le migliaia di cose da fare subito per ripartire da zero e fare giustizia, per ridare fiducia, occorrerebbe una verifica fiscale a tutti i livelli di almeno venti anni a tutta la classe politica, agli alti funzionari, con annessi parenti, e vedreste quanti tesoretti verrebbero magicamente fuori.
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tuzioni, l’onestà di chi amministra, la libertà del cittadino e soprattutto dove vige la libertà di fare impresa, sono i popoli più ricchi del pianeta. Non a caso l’America è la forza economica assoluta, riconosciuta nel mondo, non perché hanno più risorse di noi, ma perché il popolo americano hanno la libertà di fare impresa più libera del mondo in tutti i settori, lo testimonia il fatto che l’America ha chiuso l’ultimo trimestre 2014 con un P.I.L. del +5%. Guarda caso è proprio nel mese di dicembre scorso che l’Agenzia Americana di rating Standard&Poor’s ha declassato l’Italia da 3B a -3B. Questo significa che sotto di noi ci sono solo i paesi in fallimento. Difatti, e purtroppo, la causale di questo declassamento dice che l’Italia non ha più le condizioni e la libertà di fare impresa, quando noi eravamo una delle nazioni tra le prime sette al mondo. Pensate che sono stati dissipati solo negli ultimi cinque anni 60 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, di questi 60 miliardi 43 sono stati coperti dai contributi delle aziende ai lavoratori, mentre 17 miliardi sono stati prelevati dalla fiscalità generale. Il fatto allucinante, poi, è che sugli ammortizzatori sociali qualcuno prende una percentuale. A questo bisogna aggiungere altre drammatiche situazioni dei disoccupati del terziario che non percepiscono alcuna assistenza oltre al fine rapporto ammesso che lo prendano, come per tutti gli altri piccoli imprenditori che chiudono l’attività, l’ingiustizia è fatta. Ed il terziario, cari signori, in Italia rappresenta il 94% delle imprese con meno di quindici dipendenti. Purtroppo, con dolore percepisco che alle istituzioni e ai sindacati non interessa l’agonia della nostra Italia, come non interessa se le nostre future generazioni fa-
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tamento del datore di lavoro, sono costretti a lavorare in nero e mal pagati. Si farebbe giustizia anche a quelle categorie che durante la loro vita e con il proprio sudore versano tantissimi soldi per poi percepire una misera e ridicola pensione quando oramai sono in tarda età, ammesso che ci arrivino. Altro danno catastrofico e allucinante lo subiamo a causa delle frontiere aperte. Queste sono un via vai di ogni razza umana, europei e non. Questi entrano ed escono liberamente commettendo migliaia di reati di ogni genere inferendo e umiliandoci in casa nostra. In questo contesto va riconsiderata la nostra partecipazione o per lo meno ridisegnata la stessa Europa che ci costa ogni anno miliardi solo per alimentarla per tenerla in piedi, che ci prende in giro e non ci fa più produrre, e come se non bastasse continuiamo anche con l’Euro sbagliato per completare una triste opera per la nostra economia. La nostra Italia deve essere governata da noi stessi, perché l’Italia è degli Italiani, l’hanno costruita, e dobbiamo difenderla e non scappare o cederla, perché appartiene ad ognuno di noi. Ci possiamo considerare in una ragnatela che imbriglia la nazione, il cittadino e le imprese italiane dove non si è più padroni dei propri sacrifici, dei propri risparmi e delle privazioni proprie e quelle ereditate dai propri avi. Senza questo la democrazia è una finzione. È allucinante che nel 2014 sono aumentati i costi fissi alle famiglie del 12,5% causate da tutti i balzelli fiscali e di tutto ciò che ruota intorno alla vita della stessa famiglia indispensabile per vivere. Il tutto ci scoraggia, vuol dire che non si è più cittadini che vivono in uno Stato di libertà e civiltà. E sappiamo bene che i popoli dove vige l’onestà delle isti-
La nostra Italia deve essere governata da noi stessi, perché l’Italia è degli Italiani, l’hanno costruita, e dobbiamo difenderla e non scappare o cederla, perché appartiene ad ognuno di noi.
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Le imprese non ce la fanno per le troppe tasse a tutti i livelli e devono chiedere prestiti per pagarle. Le tasse altissime non vengono spese con coscienza, applicate con giustizia e prelevate dal reddito reale. Se non avviene questo è la fine, ed è proprio quello che sta succedendo.
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ranno da camerieri agli stranieri. Tra tantissime cose che mi fanno rabbia è quando leggo e sento che le imprese devono ricevere più credito dalle banche e, soprattutto, quando lo Stato invita le banche a concedere credito alle imprese. Ma siamo impazziti? Le imprese non ce la fanno per le troppe tasse a tutti i livelli e devono chiedere prestiti per pagare le tasse? Questo succede perché, cari signori, le tasse altissime non vengono spese con coscienza, applicate con giustizia e prelevate dal reddito reale. Se non avviene questo è la fine, ed è proprio quello che sta succedendo. Signori, considerando questo e altri migliaia di scempi, a volte mi chiedo chi sono i veri pazzi, chi sono i veri delinquenti e chi sono gli onesti in questo nostro paese. Tutte queste montagne di risorse potrebbero essere investite nell’economia reale, quella vera che produce ricchezza per tutti. Abbassando le tasse alle imprese per salvare quello che è rimasto. Detassando la paga sul lavoro che darebbe più potere di acquisto al salario, eliminandole completamente per un periodo di almeno dieci anni per i neo assunti italiani di tutte le età, allineare i costi dell’energie a quelli degli altri paesi europei, insomma, bisogna puntare solo e soltanto sulla produttività che è la sola fonte di ricchezza di tutti i popoli, senza di questa siamo destinati a fallire. Non avete idea di quante imprese crescerebbero e nascerebbero in Italia e quante altre tornerebbero a produrre nel nostro paese. La ripresa passa attraverso la creazione del valore vero, un valore che solo l’impresa privata con il suo impegno e abnegazione e passione può garantire con la sua fertilità. Vogliamo solo essere messi nelle condizioni minime per poterlo fare decorosa-
mente come succede in tutti i paesi civili della terra. In altre parole, abbattere le cause che hanno determinato quella che chiamano crisi. I nostri “intelligentoni” governanti, invece, fanno tutto l’opposto aggravando di più la precaria situazione del nostro paese, in particolare investendo tutto il nostro mondo lavorativo con l’aumento delle accise. E sappiamo bene quanto incide sul nostro settore il consumo di prodotti sottoposti a tale super tassazione che ne determinano un minor consumo degli stessi. Di contro, purtroppo, sia produttori che tutta la distribuzione per fronteggiare ancora di più il minor consumo e, quindi, meno reddito sono costretti a tagliare quanto più i costi di gestione ad iniziare dal personale, e come se non bastasse colpire anche l’occupazione in modo ancora più drastico. Credo sarebbe meglio incentivare le azioni contro l’eccessivo abuso fuori luogo di tali prodotti e non pensare come sfruttare finanziariamente tale consumo. È questo il messaggio che mi permetto di lanciare, questo è il mio indissolubile pensiero. Una volta create le condizioni per tornare a crescere, sono certo, anzi certissimo, che ci faremo trovare pronti a fare la nostra parte a tirare ancora una volta e più forte il carro della ripresa. Con tantissimo impegno e con questo nuovo contesto, U.DI.AL. è di esempio per il ruolo che il mercato gli riconosce, come ha fatto in tutti questi anni farà fino in fondo la sua parte proseguendo nella sua sana politica consortile. Una politica che si basa su investimenti e programmi mirati solo ed esclusivamente allo sviluppo del consorzio, attraverso una scelta oculata di uomini adeguati e motivati che offrono il loro contributo ed esperienza con impegno e passione, ma con la do-
U.DI.AL. è di esempio per il ruolo che il mercato gli riconosce, come ha fatto in tutti questi anni farà fino in fondo la sua parte proseguendo nella sua sana politica consortile, basata su investimenti e programmi mirati solo ed esclusivamente allo sviluppo del consorzio, attraverso una scelta oculata di uomini adeguati e motivati che offrono il loro contributo ed esperienza con impegno e passione, ma con la dovuta serietà e attenzione alla gestione nell’interesse primario dei soci e del consorzio.
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a vendere, nonostante lo facciamo con margini sempre più bassi, dall’altro si fatica il doppio a incassare, a recuperare i nostri crediti. È un problema estremamente serio che incide in maniera decisa sui nostri bilanci dove l’Art. 62, che io chiamo Art. 0 nel senso che non vale niente, vale solo per noi distributori quando dobbiamo pagare i nostri fornitori, mentre viene disatteso dalla maggior parte dei nostri clienti per tanti motivi che sappiamo. Questo lo sa anche l’industria alla quale rendiamo un servizio anche finanziario insostituibile. Tutto ciò ritengo (e vi chiedo che, per il nostro bene, dobbiamo puntare i piedi tutti per invertire questo andazzo) non è per nulla normale, non è giusto: il distributore non può fare da banca, non ne ha né i mezzi né la disponibilità, né può anticipare il Fisco, che poi la fa da padrone con condizioni assurde. E se l’Unione Europea dovesse dare parere positivo alla legge di stabilità 2015 n°190/2014, circa le cessioni di beni nei confronti di certe strutture di vendita, si dovrà far fronte anche all’anticipo due volte dell’Iva sulle vendite a tali strutture. Problematiche, come vedete, molto serie. Come estremamente delicata resta la questione della marginalità che viene compromessa da politiche commerciali di alcune industrie che non riconoscono alla distribuzione Ho.Re.Ca. le stesse condizioni che invece concedono negli altri canali. Non facciamoci abbindolare dal punto o mezzo punto in più, dobbiamo andare ben oltre. Lo dico e lo grido da sempre è come se i nostri soldi non avessero lo stesso valore, come se il fattore del servizio non avesse il valore che merita. Quello che mi duole è che sento sempre condannare questo impari trattamento, però si resta sempre inerti.
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vuta serietà e attenzione alla gestione nell’interesse primario dei soci e del consorzio. Un modo di lavorare che punta a stringere accordi chiari e, soprattutto, a metterli sempre nell’interesse primario della collettività U.DI.AL.. Ebbene, questo nostro modo di fare, questo fare seriamente il proprio dovere ha riscontrato adesioni e apprezzamenti di molti distributori e aziende che in questi anni difficili hanno visto e trovato nella grande famiglia U.DI.AL. un punto di riferimento. Hanno trovato il consorzio dove il socio non è una matricola. Hanno trovato un gruppo coeso e forte di valori sani, basato sulla buona amministrazione e sulla trasparenza; hanno trovato la certezza per difendere la propria attività; hanno ritrovato, soprattutto, la speranza di continuare a fare il proprio lavoro in prospettiva anche per i loro successori. A questi soci, a tutti i nostri soci, rivolgo per questa loro scelta il mio più sentito grazie, anche a nome dei collaboratori territoriali. La loro genuina fiducia ci carica di una grande responsabilità: quella di continuare a svolgere il nostro compito sempre al massimo, quello di adempiere ai nostri doveri sempre al meglio. Tutto ciò, dovete convenire, non è certo facile. Ma in questa sede e in questa occasione mi sento di rinnovare l’impegno di U.DI.AL. a proseguire nella strada intrapresa. Ribadendo che U.DI.AL. è di esempio con il costo più basso annuo di partecipazione. L’anno che si apre ci riserva non poche sfide, i problemi che la nostra categoria deve affrontare di certo non mancano, ma non mancano neanche idee e soluzioni come avrete modo di ascoltare dalle relazioni che seguiranno. Ritorniamo alle problematiche del mercato nel quale operiamo: se da un lato si fa fatica
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News dal mondo U.DI.AL. Del lavoro di tutti noi, che sia produzione che sia distribuzione, se vogliamo andare nella stessa direzione, non ci resta che lavorare impegnandoci a collaborare per raggiungere quegli obbiettivi che permettono a tutti di vivere meglio.
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Dobbiamo essere il consorzio che si deve sentire gratificato solo quando verremo trattati come la G.D.O.. Lo so che il cammino da soli è molto più difficile, ma ad oggi sono ancora deluso perché non vedo chi la pensa come noi. Come fui deluso tredici anni fa quando cercai di far nascere l’interconsorzio. È la mia amarezza è ancora più profonda quando vedo ancora oggi gente e organizzazioni simili ai politicanti che fanno il contrario di quello che dovrebbero fare, generando addirittura business dalle aziende e sulla categoria con manifestazioni tipo campionarie. La nostra categoria non merita questo maltorto e la vuotezza di vetrine insignificanti che non ci rappresentano né difendono la nostra categoria. Questo aspetto che sta a cuore a tutta la categoria è stato analizzato e documentato con grande attenzione dal consorzio U.DI.AL., anche grazie al fatto che, come sapete, nel 2014 siamo entrati per certi versi a far parte della centrale di acquisto della D.O. GR.I.D.O. e non solo. Ci siamo chiesti: perché la G.D.O. ha la possibilità di acquistare gli stessi prodotti a prezzi più convenienti, con la beffa poi che il 40% di questi prodotti viene ribaltato nel nostro canale? Forse perché la G.D.O. offre dei servizi, delle prestazioni, che noi distributori tradizionali non offriamo? Se noi fossimo nelle condizioni di offrire le stesse prestazioni, forse avremmo diritto alle stesse condizioni economiche, forse allora i nostri soldi avrebbero lo stesso valore? Quali sono questi servizi e queste prestazioni, ci siamo chiesti. Sono queste le domande che ci siamo posti e poi, successivamente, con le analisi, gli studi e la progettualità dell’Università di Napoli, ha preso forma un possibile percorso, una possibile strada che U.DI.AL.
ha deciso di mettere in atto. Un percorso che ci potrà condurre OLTRE LA DISTRIBUZIONE e attuare un progetto di filiera utile per tutti gli operatori della distribuzione. Sto parlando di qualcosa di molto innovativo, qualcosa di rivoluzionario. Tutto è stato studiato nei minimi dettagli e siamo pronti per innescare un processo virtuoso che possa rendere merito al lavoro dei distributori il cui compito resta prezioso e insostituibile, e lo abbiamo dimostrato nel contesto del mercato Ho.Re.Ca.; operatori che compiono sforzi tremendi per stare al passo con i tempi e garantire alla produzione una distribuzione efficace e qualitativamente ineccepibile, garantendo soprattutto la parte finanziaria; operatori sempre disposti, e lo saranno ancora nonostante tutte le difficoltà che abbiamo visto, a tirare la carretta e a fare seriamente e fino in fondo la propria parte. Signori dell’industria sapete bene che il distributore è come il sarto, l’unico che può creare l’abito giusto con il servizio e l’assistenza su misura al punto di consumo. Anche questa sarà una grande sfida, vogliamo con questo nuovo progetto innescare una miccia per cominciare davvero una piccola e significativa pacifica rivoluzione. Ci apprestiamo, quindi, a scrivere una nuova pagina con la quale U.DI.AL. vorrà, come sempre ha fatto nella sua storia, sin dalla sua costituzione, essere all’avanguardia cercando di incidere e indirizzare quelle che sono le politiche del mercato nel quale opera. Lo abbiamo fatto, lo facciamo e lo faremo sempre, facendo leva sui nostri valori più autentici, sulle motivazioni più profonde, senza timori, in piena armonia e spirito di solidarietà, nel rispetto e con la fiducia che i soci hanno accordato e accordano a questo consorzio sin dalla
sua costituzione. Quindici anni fa, aprile 2000. Quest’anno festeggiamo questo speciale anniversario, sarà questo un anno speciale che consideriamo avviare nel migliore dei modi a cominciare da oggi a cominciare da questo convegno. Affinché i nostri quindici anni non pesino come tempo, ma devono riempirci di orgoglio per tutto quello che abbiamo fatto in questi anni partendo dal niente, ma con le idee chiare, tutto il resto è merito dei soci. Per concludere, torno a darvi il benvenuto a questo evento e ringraziarvi nuovamente per essere qui, con l’auspicio che da questo discorso e, soprattutto, dagli interventi e dai contributi dei nostri relatori oggi presenti, possano davvero emergere dati, fatti, idee e programmi utili al miglioramento del nostro lavoro. Del lavoro di tutti noi, che sia produzione che sia distribuzione in fondo non fa differenza, e se verifichiamo che vogliamo andare nella stessa direzione e considerando che viviamo in simbiosi dello stesso mestiere, non ci resta, come dico da sempre, che lavorare impegnandoci a collaborare per raggiungere quegli obbiettivi che ci permettono a tutti di vivere meglio. E, considerando le vicissitudini passate con le partecipate, le dirette ed altro, credo che convenga più alle aziende creare le condizioni per il giusto equilibrio sul mercato tra i vari canali, per dare loro la nostra collaborazione al meglio di noi stessi. Ribadendo ancora una volta che U.DI.AL. è nata per essere il consorzio di tutti, sia delle aziende che dei soci e così continuerà a vivere, diffondendo e divulgando la propria identità e per questo vi dico, consideriamoci tutti in un aereo nella tempesta e restiamoci accanto, è nell’interesse di tutti noi. Grazie per la vostra attenzione».
Un convegno che fa scuola Il convegno U.DI.AL. è uno dei più importanti e qualificati nel panorama nazionale della distribuzione di prodotti alimentari asservita al mercato dei consumi extradomestici. Un evento di crescente successo, il primo nel suo genere organizzato in Italia, unico ed inimitabile, nel quale U.DI.AL. investe risorse e professionalità. La manifestazione, oltre a tutte le aziende di distribuzione associate al consorzio, vede la presenza delle principali e più importanti aziende di produzione. Al 9° convegno, svoltosi il 29 gennaio 2015 al Grand Hotel di Salerno, hanno partecipato: Amaro Lucano, Aristea, Bibite Arnone, Birra Peroni, Bonaventura Maschio, Bortoli Nardini Distillerie, Cantine Riunite&Civ, Carlsberg Italia, Caviro, Cedral Tassoni, Ceres, Coca-Cola Hbc Italia, Cogedi International, Conserve Italia, Diageo, F.lli Branca, F.lli Gancia, Ferrari, Ferrarelle, Ferrero, Fonti di Monticchio, Fonti di Vinadio, Gruppo Averna, Gruppo Bacardi Martini, Gruppo Campari, Gruppo Sanpellegrino, Heineken Italia, Ilva Di Saronno, Interbrau, La Guardiense, Marzadro, Molinari, Lete Spa, Montelvini, Nerea, Parmalat, Pernod Ricard, Red Bull, Remy Cointreau, S. Osvaldo, San Benedetto, Siam, Sibeg, Stock, Surgiva, Togni, Tomarchio, Toschi, Zuegg.
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News dal mondo U.DI.AL. ProntoBevi è in crescita, dopo il test in provincia di Bari, nel 2015 è prevista la copertura anche in Campania e Sicilia per aggiungere, poi, altri distributori di altre regioni nel sistema distributivo.
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Distribuzione e innovazione Molto apprezzato e applaudito l’intervento del General Manager Luigi Cetrangolo che ha fatto un lucido esame del comparto e tracciato le progettualità del consorzio contraddistinte da elementi di innovazione. Il direttore ha esordito dicendo che «i lusinghieri numeri che registra U.DI.AL. non sono certo il frutto del caso o della fortuna. Bensì, dovuti al grande lavoro - ha ribadito con orgoglio - e poi alla costanza, alla professionalità e innovazione continua. Un lavoro dove contano le idee, i progetti, le soluzioni, gli
accordi seri per competere sempre e al meglio. Convinti che c’è sempre un nuovo traguardo da raggiungere, nuovi obiettivi da centrare, c’è sempre qualcosa di più e di meglio che si può fare».
Ad ognuno il suo Luigi Cetrangolo ha spiegato come il consorzio U.DI.AL. nella sua eterogeneità (un gruppo che raccoglie 250 soci che per storia, collocazione geografica e dimensioni, hanno caratteristiche diverse) racchiude una grande ricchezza: perché è un gruppo che possiede più vocazioni e ha, quindi, più specializzazioni. «Abbiamo soci - ha precisato Cetrango-
Le opportunità Ad esempio, per coloro che puntano ad ampliare i loro assortimenti nel foodservice sono disponibili i contratti e le attività dell’alleato GR.I.DO. la cui collaborazione e il contestuale coinvolgimento dei soci interessati è stato ulteriormente affinato anche in funzione di un anno di esperienza.
Per i soci che intendono sviluppare il loro business nello storico lavoro del porta a porta, il progetto, già testato nel 2014, è ProntoBevi con il quale il consorzio ha voluto innovare e modernizzare uno storico lavoro, rafforzando di fatto l’esclusivo canale di vendite a domicilio, che è stato ribattezzato Sell Home.
ProntoBevi è in crescita, dopo il test in provincia di Bari, nel 2015 è prevista la copertura anche in Campania e Sicilia per aggiungere, poi, altri distributori di
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altre regioni nel sistema distributivo. Ma la novità assoluta presentata è stato la piattaforma informatica dedicata al Sell Out nell’Ho.re.ca., denominata PSO. Una specifica innovazione, uno strumento che fungerà da supporto anche al futuro progetto di affiliazione. Infatti, PSO è stata progettata anche per gestire tutta la funzionalità e interagire con i locali che entreranno nel network U.DI.AL. con i servizi di prestazioni e controprestazioni.
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lo - che hanno venditori e strumenti per competere nel settore Ho.re.ca., altri che stanno lavorando su politiche di assortimento ampliando al food-service e potenziando le loro aree di vendita a libero servizio. Altri ancora, invece, sono molto ben radicati nelle vendite porta a porta. Per ognuno di loro U.DI.AL. mette a disposizione progetti e soluzioni diverse».
La PSO
Si riporta di seguito il testo integrale con il quale Luigi Cetrangolo ha illustrato il progetto alla platea in occasione del 9° convegno U.DI.AL.: «Il mercato Ho.re.ca. rappresenta sicuramente il core business delle nostre aziende, mercato nel quale siamo pronti a fare la differenza con uno specifico progetto il cui obiettivo principale è migliorare e registrare le prestazioni di sell out. Questo progetto lo abbiamo denominato Piattaforma Sell Out PSO. Come e perché nasce questo progetto? Nasce osservando, valutando, ascoltando le esigenze dell’industria e quelle dei nostri soci. Insomma, facendo quello che un consorzio deve saper fare: leggere il cambiamento e studiare soluzioni di crescita e sviluppo alla propria base sociale e alle aziende partner. Con la PSO abbiamo
Novità assoluta presentata al 9° Convegno U.DI.AL. è stata PSO: la piattaforma informatica dedicata al Sell Out nell’Ho.re.ca.; una specifica innovazione, uno strumento che fungerà da supporto anche al futuro progetto di affiliazione.
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anzitutto voluto costruire un meccanismo che fosse “Attivo” e non “Passivo”. Nel senso che, la nostra piattaforma, non vuole passivamente registrare un dato di Sell Out così come normalmente avviene con i sistemi attualmente sul mercato, ma il nostro sistema vuole innescare, provocare, alimentare le vendite di Sell Out per poi registrarne i dati. Lo vorrà fare creando un ponte, un collegamento diretto con i punti di consumo Ho.re.ca.. Con queste modalità abbiamo un doppio vantaggio».
Siamo giù pronti per partire, ovvero per passare a fatti concreti.
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IL DOPPIO VANTAGGIO «Apriamo un dialogo direttamente con il mercato, lanciando offerte e promozioni, e dall’altro registriamo puntualmente i dati di Sell Out. Vogliamo, quindi, essere protagonisti attivi. E vogliamo esserlo con l’industria. Il primo passo che abbiamo compiuto è stato quello di realizzare una precisa e puntuale mappatura di tutto il mercato Ho.re.ca. dove operano i nostri distributori associati. Stiamo lavorando per mappare oltre 50mila punti di consumo, suddivisi per tipologia di locale. Stiamo pianificando per il 2015 un piano di marketing, dove contiamo di inviare promozioni in maniera molto mirata a seconda dei mercati e a seconda della tipologia dei punti di consumo. A loro saranno indirizzate offerte, promozioni, opportunità di acquisto. Lo faremo sia verso i punti di consumo clienti dei soci U.DI.AL., e non clienti. La condizione per ottenere i benefit da parte dei punti di consumo, è quella che l’acquisto venga fatto attraverso la PSO. Questa modalità consentirà di immagazzinare i dati generati dalle attività promozionali, i quali verranno comple-
tamente e puntualmente registrati dalla PSO, che è predisposta per produrre ogni possibile report e analisi di Sell Out. Quindi, un processo attivo che genera in primis vendite e poi dati, attraverso mirate attività di marketing. Un procedimento semplice, efficace, flessibile la cui funzione abbiamo voluto racchiudere in queste tre parole: mira, colpisce, misura». GLI INCONTRI PERIFERICI «È un progetto che già registra il più ampio interesse dei soci e con il quale potranno sostenere al meglio il loro lavoro commerciale. Ci stiamo organizzando per entrare ancor più, e meglio, nei dettagli operativi che avremo modo e tempo di chiarire nelle opportune sedi, quando metteremo sul tavolo tutti i vantaggi concreti che garantiscono queste innovazioni. Siamo giù pronti per partire, ovvero per passare a fatti concreti. Tant’è vero che abbiamo già programmato a breve tutta una serie di incontri periferici con i soci per trasferire punto punto questo ed altre iniziative, per coinvolgerli e motivarli, per dargli insomma strumenti concreti per lavorare. Il calendario degli incontri periferici è il seguente: • 17/02 a Bari, Soci delle prov. di Bari-Foggia-Matera; • 18/02 a Ostuni, Soci delle prov. di Taranto-Brindisi-Lecce; • 24/02 a Nola, Soci di Campania, Lazio, Molise, Umbria, Abruzzo, Marche; • 26/02 a Rende, Soci della Calabria e prov. di Potenza; • 05/03 in Sicilia, Soci della Sicilia; • 19/03 in Sardegna, con i soci della Sardegna».
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Il progetto di filiera per il settore Ho.Re.Ca.
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Il progetto di filiera per il settore Ho.Re.Ca. presentato durante il recente 9° congresso U.DI.AL. è frutto di un lavoro portato avanti per svariati mesi da un gruppo multidisciplinare composto da professionisti appartenenti al mondo della consulenza di direzione, al mondo accademico e che ha coinvolto manager, aziende di produzione e distribuzione, esperti di comunicazione e punti
La filiera Ho.Re.Ca. può ancora migliorare nella gestione delle politiche promozionali e nella definizione di margini di vendita migliorativi.
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di consumo per individuare un possibile percorso di sviluppo in grado di valorizzare al meglio i rapporti industria-distribuzione anche nel settore Ho.Re.Ca. L’obiettivo ambizioso è quello di creare nuovi rapporti di fiducia e collaborazione che si basino su una logica win-win in cui il valore generato con il category management, il trade marketing e le attività di sell out nelle grandi superfici commerciali dalle industrie di marca, possa iniziare a svilupparsi anche nella filiera Ho.Re.Ca., ponendo anche in questo canale l’accento sulle prestazioni e le controprestazioni. Ci sono i pre-
supposti per innescare un circolo virtuoso che consenta in particolare a chi riesce a fare massa critica sugli acquisti, come il consorzio U.DI.AL., di negoziare meglio premi, incentivi, e sconti e dare in cambio prestazioni reali in grado di generare valore anche al cliente finale dei punti di consumo che potrà trovare, non appena il progetto diventerà operativo, anche nei migliaia di bar, pizzerie, focaccerie, take away e tutti gli esercizi dei consumi extra-domestici sparsi sul territorio nazionale: attività promozionali calendarizzate, offerte a volantino, lancio di nuovi prodotti, etc. Fino ad oggi le industrie di marca si sono concentrate sui metri degli scaffali delle grandi superfici, trascurando invece il valore dei centimetri delle frigovetrine, del retrobanco e degli scaffali dei piccoli esercizi commerciali. La filiera Ho.Re.Ca., pur evidenziando un’efficace gestione degli assortimenti ed un eccellente rapporto di fiducia tra distributori e punti di consumo, può ancora migliorare nella gestione delle politiche promozionali e nella definizione di margini di vendita migliorativi. Infatti, i punti chiave intorno ai quali si sviluppa il modello di nuova proposta di valore per il progetto di filiera si basa su:
a cura di prof. Raffaele Biglietto
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Il network associativo
Due al momento i marchi insegna che contraddistingueranno il circuito di pubblici esercizi e affiliati: Mio Bar per il canale bar e Pizzitaly per il mondo delle pizzerie. U.DI.AL. attraverso il lancio di questi due marchi insegna in-
tende dimostrare che anche nella filiera Ho.Re.Ca., si può cominciare a pensare ad alleanze, a creare sistemi a rete e di partnership, che non sacrificano la storia di un esercizio commerciale ma che valorizzino invece i fattori di sinergia e competitività. Grande considerazione verrà data ai punti di consumo ai quali verranno riservati importanti agevolazioni: gli affiliati riceveranno informazioni e aggiornamenti tecnici e commerciali, godranno altresì della possibilità di beneficiare di un’ampia gamma di importanti servizi e di esclusivi vantaggi, ma soprattutto potranno anch’essi guadagnare di più attraverso una migliore gestione degli assortimenti nelle categorie a valore, la condivisione di azioni promozionali programmate, una maggiore fidelizzazione della clientela. Si tratta di un percorso lungo che inizierà a svilupparsi dal punto di vista operativo dagli inizi di giugno 2015 e prevede un piano di sviluppo triennale che coinvolgerà almeno 15.000 esercizi commerciali, 200 distributori/grossisti partner selezionati e le principali industrie di marca italiane e internazionali operanti nel Food&Beverage.
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for performance); lo sviluppo di un network a marchio in grado di aumentare la riconoscibilità e la visibilità sul territorio dei punti di consumo coinvolti nell’iniziativa; la gestione degli assortimenti condivisa con l’industria per il posizionamento ad esempio delle bevande, dei succhi di frutta, delle acque minerali etc. nelle frigovetrine U.DI.AL.; l’aumento della fedeltà del consumatore finale al punto di consumo e un rafforzamento del legame di fornitura con i distributori, che si dedicheranno con una propria rete di promoter anche all’inserimento dei nuovi lanci e allo sviluppo di iniziative promozionali condivise con l’industria; l’aumento dei margini in funzione di nuove prestazioni da porre in essere.
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• l’adozione di una strategia P4P (pay
Fino ad oggi le industrie di marca si sono concentrate sui metri degli scaffali delle grandi superfici, trascurando invece il valore dei centimetri delle frigovetrine, del retrobanco e degli scaffali dei piccoli esercizi commerciali.
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o soluzioni nel campo dell’economia digitale; • si basano sulla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca). N.B.: Sono escluse le attività di produzione primaria dei prodotti agricoli.
Agevolazione alle imprese. Bando Smart&Start seconda edizione A CHI SI RIVOLGE A Start-Up innovative di piccola dimensione già iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese. Per start-up innovative si intendono le imprese che rispondono a precisi requisiti di legge tra cui: • società di capitali costituite da non più di 48 mesi; • che offrono prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; • con valore della produzione fino a 5 milioni di euro. A team di persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa in Italia, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera. ATTIVITÀ AMMESSE Produzione di beni ed erogazione di servizi, che: • si caratterizzano per il forte contenuto tecnologico e innovativo; • si qualificano come prodotti, servizi
Per sa perne di più
COSA FINANZIA Progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro, per beni di investimento e/o per costi di gestione. Tra le principali voci di spesa ammissibili: • per gli investimenti: impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche; componenti HW e SW; brevetti, licenze, know-how; consulenze specialistiche tecnologiche; • per la gestione: personale dipendente e collaboratori; licenze e diritti per titoli di proprietà industriale; servizi di accelerazione; canoni di leasing; interessi su finanziamenti esterni. Le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro i 2 anni successivi alla stipula del contratto di finanziamento. AGEVOLAZIONI FINANZIARIE Un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare: • fino all’80% delle spese ammissibili (max € 1.200.000), nel caso in cui la start-up abbia una compagine costituita da giovani e/o donne o abbia tra i soci un dottore di ricerca che rientra dall’estero;
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Agevolazioni alle imprese. Bando Smart&Start - seconda edizione
a cura di Studio Giordano
Agevolazioni alle imprese. Bando Smart&Start - seconda edizione
Per sa perne di più
• fino al 70% delle spese ammissibili (max € 1.050.000) negli altri casi; • Una quota a fondo perduto per le start-up localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano che restituiscono solo l’80% del mutuo agevolato ricevuto. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del 16/02/2015. VOUCHER DIGITALIZZAZIONE
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Il Mise e il Mef hanno finalmente firmato il decreto che consente alle micro, piccole e media imprese di accedere a voucher fino a 10mila euro per l’acquisto di software, hardware o specifici servizi delineati dalla norma, che vanno dall’e-commerce alla connettività a banda larga. L’incentivo è riservato alla categoria delle micro, piccole e medie imprese che, in sede di presentazione della domanda, «abbiano dichiarato che l’importo del voucher richiesto non è tale da determinare il superamento del massimale “de minimis” di loro spettanza». Per presentare la domanda le imprese dovranno disporre di un indirizzo di posta elettronica e della firma digitale del legale rappresentante o di un suo delegato. I voucher, del valore massimo di € 10.000, saranno concessi nel limite del 50% del totale delle spese ammissibili, tutte riconducibili alla digitalizzazione dell’impresa, vale a dire per finanziarie l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano: • il miglioramento dell’efficienza aziendale; • la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e
forme di flessibilità, tra cui il telelavoro; • lo sviluppo di soluzioni di e-commerce; • la connettività a banda larga e ultralarga; • il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, nelle aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili; • la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle piccole e medie imprese. Pertanto sono ammissibili le spese sostenute per: acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistici, nonché alcune spese accessorie, purché strettamente correlate agli ambiti di attività, e spese per la partecipazione a corsi di formazione e per l’acquisto di formazione qualificata. L’erogazione del contributo avverrà in un’unica soluzione, ma in ogni fase il Ministero dello Sviluppo Economico potrà effettuare controlli e ispezioni al fine di verificare l’effettiva acquisizione dei beni o dei servizi oggetto del voucher. Si attende adesso la comunicazione dei termini e delle modalità di presentazione delle domande che saranno definiti con un Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico. Le istanze andranno trasmesse esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica attraverso la procedura informatica che sarà disponibile sul sito del ministero.
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La Voce dei Soci
La Voce dei Soci
Opinioni, considerazioni, spunti e idee
Heineken, premiato il Kambusa di Monopoli (Ba) Kambusa Rock Bar Via S. Quasimodo ang. Via Luigi Cadorna, 1 70043 Monopoli BA Il Kambusa Rock Bar è servito da:
Via Gen. G. Pepe, 8 70043 Monopoli (Ba) Tel. 080 802203
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È il Kambusa di Monopoli (Ba) il locale che ha vinto il premio Metro Quadro di Heineken che premia i locali più alto vendenti. Il rock bar di Antonio Madreperla e Luigi Spalluto è il primo bar nel Sud Italia per numero di litri somministrati in rapporto alla grandezza del locale. Antonio Madreperla ci spiega, molto soddisfatto, del riconoscimento ricevuto dai vertici dell’azienda che nel suo locale si consuma Heineken dal 2000 e che annualmente registrano altissime vendite. «Siamo felici di essere stati all’evento annuale di Heineken ed essere saliti sul palco, premiati dai vertici dell’azienda. È una soddisfazione grande, abbiamo
appeso il quadro del premio nel bar, a ricordare il nostro lavoro, ma anche il bel rapporto che abbiamo con questa birra e con i distributori da cui ci approvvigioniamo». I soci del locale ci mostrano anche il loro frigo, in cui conservano in fresco le bottiglie verdi: «Vedi, in una serata di festeggiamenti il nostro frigo da pieno s’è svuotato letteralmente. Il locale era pienissimo di gente». «Per arrivare primi nel Sud abbiamo venduto ben 250 ettolitri di birra Heineken - continua Madreperla - il nostro target è per lo più di giovani, che qui si incontrano per socializzare, e per la musica, visto che Kambusa è un punto di riferimento per i gruppi e le band. Heineken è il miglior accompagnamento per divertirsi, ascoltare dal vivo i gruppi e stare insieme».
La Voce dei Soci Qualità, esclusività e formazione professionale: sono questi i presupposti con i quali la Ascoli di Mola di Bari ha organizzato un originale seminario formativo che ha voluto dedicare alla sua clientela premium. L’evento si è tenuto lo scorso 21 gennaio nell’affascinante scenario della Tenuta Pinto a Mola di Bari. Molto qualificata, oltre che numerosa, la partecipazione che ha visto la presenza dei gestori e proprietari dei migliori locali della provincia. A far gli onori di casa Vincenzo Ascoli che ha ribadito la volontà della sua azienda di puntare su una distribuzione sempre più qualificata e pronta ad offrire assortimenti esclusivi. Il tutto tenendo in grande evidenza il contenuto formativo che è l’elemento indispensabile per far crescere la clientela e garantire, anche al distributore, adeguate e più gratificanti prospettive di lavoro. A questo primo seminario di Drink & Mixolo-
gist Gin sono stati presentati, spiegati e degustati delle autentiche eccellenze come Boe, Hanswell, Jodhpur, The Botanist, Plymouth. Molto apprezzata anche la linea di soft drink con il brand Cortese della “Bevande Futuriste” per la quale era presente Elena Ceschelli. Il corso è stato tenuto dal prof. Vito Caputo mixologist e docente presso l’Istituto Alberghiero di Altamura (Ba), coadiuvato da un esperto di mixology come Antonio Brazzo. Molto interessante, oltre che interattiva, la sessione di lavoro durante la quale sono state affrontate tematiche in merito alla degustazione di gin e di costruzione cocktail con il pieno coinvolgimento dei partecipanti ai quali è stato rilasciato un attestato di partecipazione.
Opinioni, considerazioni, spunti e idee
Drink & Mixologist Gin: il seminario formativo di Ascoli
C.so Italia, 62 70042 Mola di Bari (Ba) Tel: 080 4737167 Fax: 080 4731553
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News dal mondo U.DI.AL.
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I nostri referenti ANTONIO ARGENTIERI
Presidente
LUIGI CETRANGOLO
argentieri.sas@libero.it
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Direttore Generale
cetrangolo@udial.it
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GIUSEPPE ROTOLO
Responsabile Comunicazione, Consulente Eventi e Progetti Speciali PSO e ProntoBevi
marketing@udial.it
0831 815906
MASSIMO D’ANGELA
Responsabile Amministrativo Capo Ufficio e Controllo Gestionale PSO
info@udial.it
0831 815906
LUIGI BUZZERIO
Responsabile Segreteria Commerciale Sviluppo Attività e Comunicazioni Sell-In e Sell-Out Soci, Responsabile Dati e Statistiche Contratti Sell-In Aziende GR.I.D.O.
segreteria@udial.it
0831 815906
COSIMO ALTAVILLA
Responsabile Dati e Statistiche Contratti U.DI.AL. - Gestione Web e Gestionale PSO
udial@libero.it
0831 815906
PAOLO CIOLA
ProntoBevi Rapporto con le Aziende con Sviluppo Attività Promozionali, Contrattualistica GR.I.D.O.. Sviluppo Prodotti a Marchio e Convenzioni U.DI.AL.
ciolapaolo@libero.it
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GIANNI DE VITA
Collaboratore Territoriale - Area Regione Sardegna
gianni.devita@aliceposta.it
333 4824156
FRANCESCO GIAMBRONE
Collaboratore Territoriale - Area Regione Sicilia (prov.: PalermoTrapani-Caltanisetta-AgrigentoEnna)
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348 3011315
SERGIO DE MARCO
Collaboratore Territoriale - Area Regioni Basilicata, Calabria, Sicilia (prov: Catania-MessinaSiracusa-Ragusa)
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337 966822
PAOLO CIOLA
Collaboratore Territoriale - Area Regione Puglia
ciolapaolo@libero.it
340 7214887
MICHELE NADDEO
Collaboratore Territoriale - Area Regione Campania
michele_naddeo@fastwebnet.it
333 4824156
ELENA RUBINO
Collaboratore Territoriale - Area Regione Campania
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339 1867868
CARMINE SOMMESE
Collaboratore Territoriale - Area Regioni Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise
carminese@gmail.com
339 4740801
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