Almanacco estate 2020 by Tourist Info Innichen San Candido

Nu m e r o 5 0 | E s t a t e 2 0 2 0

Almanacco 3 Cime/3 Zinnen Dolomiti

Gratuito presso le Associazioni Turistiche e gli esercizi membri

life can be so sweet.

FOR FAMILIES

FOR ADULTS

Innichen | San Candido Tel. 0039 0474 913 133 info@posthotel.it www.posthotel.it

Foto: www.lichtundfokus.com

5 SETTEMBRE 2020

12.09. – 13.09.2020 Mercato contadino e artigianale

27.11. – 06.01.2021 Mercatino di Natale all’insegna della tradizione e della naturalezza

www.innichen.it

Highlights a San Candido

www.sancandido.info

©S. Achorner

Cari ospiti della zona delle 3 Cime nelle Dolomiti, benvenuti a questa vostra vacanza da sogno in montagna! Vette maestose e verdi pascoli d’alta montagna, boschi ombrosi e prati variopinti di fiori, sentieri agevoli e ferrate impegnative, panorami spettacolari e angolini tranquilli, fresche sorgenti, fiori e piante profumati, fienili tipici e malghe tradizionali, Dirndl e Lederhose … le vacanze in montagna sono questo, ma sono anche molto di più! Troppo bello per essere vero? Non certo qui da noi! Nella zona delle 3 Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria, le immagini da cartolina sono realtà, vedrete! Immersa nello strepitoso Patrimonio Mondiale UNESCO, con usi e costumi sempre vivi e infrastrutture moderne, tra legame alle tradizioni tirolesi e influssi mediterranei, l’area vacanze offre un’ampia scelta di strutture ricettive, esperienze culinarie e opportunità di ogni genere per il tempo libero e lo sport. Per non parlare della natura incomparabile, con il suo variegato patrimonio di fauna e flora … Non c’è quindi che l’imbarazzo della scelta. E comunque, qualsiasi cosa desideriate per la vostra vacanza perfetta in montagna, qui da noi non mancherete sicuramente di trovarla. Vi auguriamo perciò di godervi il tempo che trascorrerete qui da noi nella zona delle 3 Cime nelle Dolomiti, di imparare a conoscerne gente e territorio, di vivere esperienze interessanti e di fare il pieno di energia e di tranquillità. La pubblicazione pensata per i nostri ospiti, l’Almanacco – 3 Cime Dolomiti, saprà come sempre offrirvi tanti suggerimenti interessanti per il vostro soggiorno. Vi presenteremo alcuni dei nostri luoghi del cuore, vi accompagneremo tra le nostre affascinanti bellezze naturali e cammineremo con voi sulle tracce della nostra storia. In questo momento, la crisi mondiale del coronavirus ha messo noi tutti in una situazione assolutamente inedita. Per questa edizione estiva abbiamo quindi rinunciato spesso a riportare informazioni concrete sulle varie manifestazioni che non fossero state ancora definite con precisione al momento della chiusura redazionale. Quindi, cari ospiti, vi raccomandiamo di informarvi in merito consultando i siti web degli organizzatori e delle vostre destinazioni. Noi delle associazioni turistiche siamo naturalmente sempre a vostra disposizione per eventuali informazioni o consigli utili. Vi auguriamo una vacanza bellissima e indimenticabile! Le associazioni turistiche della zona delle 3 Cime nelle Dolomiti 4

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In questa edizione

Estate 2020

3 Cime e famiglie con bambini: un amore incondizionato

Acque termali contornate dai boschi

Un’odissea angosciante

Bagni di Braies Vecchia

e “Sippenhäftlinge”

Giochi e avventure

e Braies Nuova

�� 62–64

�� 8–12

�� 39–41

Prigionieri speciali

La notte dei falò Mega divertimento nel regno del Gigante Baranci

L’erbario delle Dolomiti

I fuochi del Sacro cuore di Gesù

Arnica e stella alpina

�� 66–68

Il magico mondo avventura

�� 42

Get social!

�� 14–16

Al vertice delle emozioni

Un viaggio dentro il sé più profondo

Arrampicare sulle Dolomiti

Avventura Terra

�� 18–21

�� 44–45

Sosta con vista Il nuovo Rifugio Marchhütte

L’apiario non è un posto da donne –

�� 22–23

ma nelle Tre Cime sì �� 46–47

La natura protagonista nelle leggende dolomitiche

Paradiso d’alta quota

Mostra speciale al Dolomythos

�� 24–27

�� 48–49

Da un paio di biciclette

Non c’è mai tempo per annoiarsi

a una success story

In malga per un giorno! –

Karl Fritz Schmidhofer

nei panni di Herbert Krautgasser

�� 28–29

�� 50–54

Il parco di Villabassa

Dove regna la musica

Novità 2020

Centro Culturale di Dobbiaco

�� 30–33

�� 56–59

Quanti sensi ci sono rimasti lontano dalla natura?

Cultura – Mostre & Collezioni

�� 34–36

�� 60–61

TRE CIME E CON BAMBINI: UN AMORE INCONDIZIONATO

8–12

L’apiario non è un posto da donne – ma nelle Tre Cime sì

46–47

Mountain bike: soddisfazione personale ed esperienza solidale

�� 72–73

Dall’antico al contemporaneo …

Dove regna la musica

Non c'è mai tempo per annoiarsi 50–54

56–59

EDITORIAL I nostri partner:

Pubblicazione: dicembre e giugno (2 volte all’anno: estate & inverno) Editore: Associazioni Turistiche della zona delle 3 Cime nelle Dolomiti Direttore responsabile: Michael Wachtler Grafica e impaginazione: Agenzia Pubblicitaria Rotwild (Bressanone) – www.rotwild.it Stampa: Südtirol Druck Redazione e coordinazione: Judith Steinmair | Traduzioni: Maria Luisa Schäfer e Daniela Spanu Foto di copertina Manuel Kottersteger Tutte le informazioni sono riportate senza garanzia!

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Â©M. Kottersteger

3 CIME E CON BAMBINI: UN AMORE INCONDIZIONATO 8

Il motivo principale: un’incredibile varietà di giochi e avventure. Nella zona delle 3 Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria non manca proprio nulla per trascorrere una vacanza ideale: maestose montagne avvolte da misteriose leggende, escursioni a contatto con la natura adatte ad ogni esigenza, divertimento in piscina, incontri con insoliti personaggi e racconti di ogni tipo.

©M. Kottersteger

Attorno alle Dolomiti si intreccia tutto un mon-

lità altoatesine che rigenerano corpo e mente.

do di fiabe e leggende popolate da protagonisti

Niente paura: per raggiungere il Monte Elmo

unici nel loro genere. Dall’approccio a queste

da Sesto, è a disposizione degli ospiti una bella

storie scaturiscono momenti indimenticabili e

funivia, da usare anche per la discesa. Una

carichi di emozioni. Proprio come a Sesto, l’idil-

buona notizia per i genitori: divertirsi lungo il

liaco paese ad alta vocazione alpinistica dove,

percorso dell’Olperl è gratuito.

tanto tempo fa, pare sia vissuto l’Olperl. Metà uomo metà animale, si nascondeva nei boschi e si divertiva a spaventare i contadini con i suoi occhioni tondi. Creatura allegra, per niente malvagia, si nutriva di bacche e frutti di bosco. Tuttora sul Monte Elmo si percepisce la sua presenza. L’esplorazione del suo habitat alpino, lungo un emozionante e fantasioso percorso ricco di eccitanti incontri, con partenza presso la stazione a monte, è un’esperienza imperdibile. Il giro lungo 1,5 chilometri prevede, tra le altre cose, tratti da percorrere a piedi nudi sulle pietre, una torre di avvistamento da scalare e una trappola per orsi tutta da scoprire. Una volta rientrati alla stazione a monte, il ristorante Monte Elmo accoglie gli affamati avventurieri e gli appassionati di Olperl con gustose specia10

©M. Kottersteger

Il Monte Elmo non è l’unica montagna nella

nonché un laghetto a forma di impronta gigante.

regione delle 3 Cime nelle Dolomiti a costituire

Infine, non può mancare una sosta ristoratrice

una meta irrinunciabile per le famiglie con bam-

al Rifugio Gigante Baranci e, come attrazione fi-

bini. A pochi chilometri di distanza sorge infatti

nale, la discesa a valle sulla pista da bob estivo

il Monte Baranci, la montagna per antonoma-

che promette una bella carica di adrenalina.

sia di San Candido. Il suo eroe leggendario, il Gigante Baranci, è un’altra celebre figura fia-

Non c’è dubbio, le nostre montagne riservano

besca alla quale è stato dedicato un parco

un’infinità di sorprese. Questo vale anche per la

divertimento. Arrivati alla stazione a monte e

Croda Rossa, che ospita l’unico branco di renne

imboccato il sentiero circolare particolarmente

in tutta l’Italia. Nei mesi estivi, ogni lunedì e

indicato per le famiglie, ci si imbatte in un gran

giovedì è possibile assistere al foraggiamento

numero di emozionanti attrazioni per i piccoli, come il percorso degli gnomi, un percorso con

©M. Kottersteger

funi e ponti sospesi per i ragazzi, un villaggio degli gnomi con casette sugli alberi e scalette ©M. Kottersteger

©M. Kottersteger

di questi animali dall’indole molto tranquilla. La

Qui sopra, solo alcuni degli highlight della

stazione a monte è comodamente raggiungibile

vasta gamma di proposte per le famiglie nel-

con la cabinovia che parte da Moso. Nella zona

la zona delle 3 Cime nelle Dolomiti. In realtà,

delle 3 Cime nelle Dolomiti le montagne sono

c’è molto di più! Ad esempio il parco giochi e

davvero una continua scoperta. Un’esperienza

avventura di Villabassa, lo Stoneman kids bike

da non perdere: il giro delle malghe di Sesto.

trail per i piccoli amanti della mountain bike,

È un’escursione facile e divertente, che inizia a

il Mondo Magico della Foresta di Dobbiaco e il

2.092 m di altitudine presso la stazione a monte

parco faunistico di Carbonin Vecchia con cervi,

dello Stiergarten. Lungo il percorso ci si imbatte

mufloni, linci e cinghiali. E, che estate sarebbe

spesso in mucche ed asini, e non mancano

senza un bel bagno nel lago o in piscina? Non

accoglienti rifugi quali le malghe Klammbach e

c’è che l’imbarazzo della scelta, l’offerta sicura-

Nemes. Comodo e largo, il sentiero è a misura

mente basta per più di una vacanza: il laghetto

di passeggino.

balneare di Dobbiaco, la piscina scoperta di Sesto e la piscina coperta Aquafun di San Candido.

Infine, la regione delle 3 Cime nelle Dolomiti si

Utile quindi anche la 3 Zinnen Mountain Card

distingue anche come paradiso per ciclisti. Non

che dà accesso al mondo del Gigante Baranci,

c’è da stupirsi, infatti, della fitta rete di eccel-

a quello dell’Olperl, alla Croda Rossa e al sen-

lenti tracciati per mountain bike. Sono diverse

tiero presso lo Stiergarten. La card garantisce

le escursioni particolarmente adatte alle fami-

l’accesso illimitato agli impianti di risalita e al

glie. Un must è senz’altro la pista ciclabile da

trasporto delle bici sul treno. La Mountain Card

Versciaco a Lienz nel Tirolo orientale (Ostti-

è disponibile anche in versione Family Card e

rol) con i suoi 44,5 km in costante – ma lieve –

Junior Card.

discesa. Dopo una sosta ristoratrice e un po’ di shopping a Lienz, il rientro a Versciaco avverrà in treno.

Georg Weindl (Autore)

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ÂŠM. Kottersteger

Mega divertimento nel regno del Gigante Baranci Le Dolomiti sono montagne da favola, nel vero senso del termine. Una delle leggende più avvincenti è quella del Gigante Baranci, che è tornato alla ribalta in una veste particolarmente simpatica. Il magico mondo avventura del Monte Baranci a San Candido, fa la gioia dei nostri piccoli ospiti, e non solo loro … Con i suoi 1.737 metri di altitudine, il Monte Baranci non è il più elevato della zona delle 3 Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria e neppure il più spettacolare, ma probabilmente comunque uno dei più divertenti. I bambini amano molto il Monte Baranci, la “montagna di San Candido”, perché qui possono venire a trovare il misterioso Gigante Baranci. La curiosa leggenda narra che, da bambino, bevve da una fonte magica che gli conferì poteri soprannaturali e che poi crebbe diventando un gigante dalla forza spropositata. La popolazione della valle era naturalmente molto impressionata da questo personaggio e lo pregò di aiutarla a costruire la Collegiata di San Candido. In cambio, il Gigante Baranci avrebbe ricevuto ogni giorno da mangiare e da bere a sufficienza, ovvero una botte di vino, un vitello arrosto e un grande sacco di patate.

©M. Kottersteger

Oggi sul Monte Baranci non vengono più servite

Dopo tutte queste avventure verranno senz’al-

porzioni del genere. In compenso, i visitatori

tro una grande fame e tanta sete. Bene quin-

possono divertirsi lungo il percorso avventura

di che proprio accanto al villaggio degli gnomi

a lui ispirato. Una comoda seggiovia a quat-

ci sia il Rifugio Gigante Baranci, dove ci si può

tro posti porta gli amici del gigante in cima al

rifocillare con tante specialità altoatesine. A

Monte Baranci, e accanto alla stazione a monte

questo proposito, va detto che ai ragazzi piace

inizia subito il percorso di tarzaning con funi e

particolarmente l’Haunoldburger. E poi, mentre

ponti sospesi, dove i ragazzi possono mettere

i genitori si rilassano sulla terrazza, la prole

alla prova tutta la loro abilità. Consigliamo poi

può continuare a giocare nel regno del gigante.

di seguire il circuito famiglia che tocca le varie

Così, tutti saranno pronti al meglio per il prossi-

tappe a tema. Sempre nei pressi della stazione

mo highlight: come un vero centometrista, sulla

a monte si trova anche un grande castello gon-

prima pista da bob estivo d’Italia si sfreccia giù

fiabile, dietro al quale inizia il villaggio degli

con curve velocissime per gli 1,7 chilometri fino

gnomi. Un tempo gli gnomi erano molto pre-

alla stazione a valle. Chi non è sicuro di voler

ziosi per il gigante, erano i suoi aiutanti e gli

scendere così a razzo, può optare per la pista

rendevano importanti servigi. Il villaggio degli

tubing estiva con i gommoni.

gnomi è un mondo affascinante, con le casette sugli alberi, scale su cui arrampicarsi, e con dei laghetti a forma di impronta del grande piede, nei quali si può addirittura entrare e che rendono l’idea di quanto enorme fosse il gigante.

Georg Weindl (Autore)

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Al vertice delle Le Tre Cime: sono un must per gli

appassionati di arrampicata nelle

Dolomiti e hanno segnato la storia dellâ&#x20AC;&#x2122;alpinismo. E la zona delle

3 Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria

propone sempre una grande varietĂ di tour straordinari e di esperienze

indimenticabili, basta pensare alle palestre di arrampicata indoor, alle ferrate e, naturalmente, alle ascese alle vette.

ÂŠE. Rainer

Lungo la Valle della Rienza, seguendo le

"Cherchio Sylvesto" nella Val di Fana o il sentiero

impronte di Paul Grohmann, si respira un’aria

"Wildbach", da poco ritracciato e perfezionato.

insolitamente pregna di storia. Infatti, è questa

Il Rio San Silvestro riveste grande rilievo per

la patria di Franz Innerkofler, il primo a scalare

Dobbiaco, avendo le sue acque fornito l’ener-

la Cima Grande, e di Franz Innerkofler, leg-

gia necessaria a molte imprese artigianali ed

gendaria guida alpina e primo a raggiungere la

essendo la vicina Sella di Dobbiaco un impor-

Cima Piccola salendo per la parete nord. Non va

tante spartiacque. Il percorso circolare dà modo

dimenticato il grande Emilio Comici con le sue

di approfondire molti degli aspetti storici con-

spettacolari prime ascensioni. Oggi, le Tre Cime

nessi. Nelle immediate vicinanze, il poco cono-

sono tra le mete più ambite e apprezzate dagli

sciuto Gruppo dei Cadini, con i suoi interessanti

alpinisti. Tuttavia, queste celeberrime vette

itinerari e l’ottima qualità della roccia, può of-

rappresentano solo l’emblema di una regione

frire un’alternativa meno impegnativa all’ascesa

ad altissima vocazione alpinistica, che si distin-

alle Tre Cime oppure essere vista come escur-

gue, invece, per la sua tanto vasta quanto varie-

sione ad essa propedeutica.

gata proposta di itinerari, ferrate e palestre di arrampicata.

È molto ampia e variegata la proposta tra spettacolari vie di ascesa alle vette e ferrate: tutt’at-

Non per forza, però, bisogna essere scalatori

torno alle Tre Cime, sul Monte Paterno, sulla

estremi per vivere da vicino il fascino di questi

Croda Rossa e la vicina Punta dei Tre Scarperi

monti, Tre Cime e Dolomiti di Sesto compre-

non c’è che l’imbarazzo della scelta tra tutta

se. Gli alpinisti alle prime armi possono infatti

una serie di suggestive ferrate. Il fiore all’oc-

cimentarsi in escursioni di livello di diffi-

chiello è il progetto Dolomiti senza confini, che

coltà più basso, come il percorso circolare

comprende dodici ferrate dalle Tre Cime fino alla valle Gailtal nel Tirolo orientale (Osttirol), passando per la Valle di Cadore. Per ottenere

©E. Rainer

informazioni sulle ferrate e vie di ascesa più adatte alle proprie esigenze e capacità, basta

©E. Rainer

rivolgersi alle Guide Alpine e alle Scuole di Alpinismo della zona delle 3 Cime nelle Dolomiti. Grazie alla loro professionalità, non solo sapranno fornire i migliori suggerimenti, ma anche accompagnare ed assistere al meglio gli amanti della montagna. La presenza di numerose palestre di roccia outdoor con un’accattivante offerta di itinerari, fa di questa zona un vero paradiso per alpinisti, che si distingue per il perfetto e straordinario connubio tra sfida sportiva e bellezza paesaggistica. Degni di nota sono ad esempio le palestre di roccia Landro e SchewegFranchi, ma anche quella presso il Lago di Landro

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nella valle omonima, che collega Dobbiaco a Cortina d’Ampezzo. La zona delle 3 Cime nelle Dolomiti ha da offrire itinerari di arrampicata per ogni esigenza e livello di

Natürlicher Genuss!

difficoltà – ed in qualsiasi condizione meteorologica. In caso di brutto tempo, infatti, l’allenamento può proseguire all’interno delle eccezionali strutture di arrampicata indoor di Sesto e Dobbiaco. La Dolomit Arena a Sesto vanta 1.800 m 2 di superficie arrampicabile e 400 m 2 di zona boulder, un’altezza fino a 16,5 metri e livelli di difficoltà da 3 a 8b+. Anche la Nordic Arena di Dobbiaco con le pareti di arrampicata che arrivano a 23 metri di altezza con un grado di difficoltà da 4b a 9, dispone di una zona boulder. Infine, il Dolorock Festival che nell’ultimo weekend di maggio riunisce ormai a cadenza annuale appassionati di climbing e professionisti di tutto il mondo, è l’ennesima conferma di quanto il territorio attorno alle Tre Cime sia diventato un hotspot per gli alpinisti. Georg Weindl (Autore)

©H. Wisthaler

Täglich geöffnet! Aperto tutti i giorni!

Sosta con

vista Subito sotto la cima del Cornetto di Confine, in splendida posizione panoramica proprio fronte Dolomiti, nell’estate del 2020 aprirà il nuovo Rifugio Cornetto di Confine – Marchhütte. Per arrivare a questo traguardo, però, la strada è stata lunga e … piena di neve.

Per Albin e Andreas Innerhofer l’estate del 2019

Non si è purtroppo più riusciti a recuperare il

era iniziata spalando neve. Metri di neve si era-

ritardo accumulato, anche se nel frattempo

no accumulati sui 2.545 metri della cima del

si può dire che gli Innerhofer inizino a vedere

Cornetto di Confine. Sepolti dall’abbondante

la luce in fondo al tunnel. “A parte un paio di

coltre nevosa erano anche i tre vecchi edifi-

dettagli, la facciata esterna dell’edificio è fini-

ci della ex caserma, in posizione protetta sul

ta”, dice contento Albin Innerhofer. La faccia-

lato solatìo della cima in corrispondenza della

ta è in acciaio corten, un materiale “vivo” che

cresta di confine a ridosso della Villgratental.

si inserisce perfettamente nel paesaggio cir-

Con grande disappunto dei fratelli, che aveva-

costante. I due fratelli sono orgogliosi anche

no dovuto così interrompere la ristrutturazio-

delle due stube per gli ospiti, che si trovano

ne della costruzione, vuota ormai da anni. I

nell’edificio a ovest insieme alla cucina, a sua

lavori erano poi proseguiti con notevole ritardo

volta già terminata e anche completamente

così che, alla fine, lo scorso anno l’apertura del

allestita. “Abbiamo dovuto mantenere la pian-

nuovo rifugio si era dovuta rimandare.

ta originaria”, spiega Albin indicando lo spazio piuttosto stretto al piano terra, che con il

E dire che all’inizio era andato tutto alla perfe-

pavimento e il soffitto in legno si presenta

zione. Nel rispetto di quanto prescritto, ovvero

peraltro benissimo. Particolarmente ben ri-

di preservare il vecchio edificio e di non colle-

uscito è poi il piano superiore, una struttura

gare tra loro i tre corpi singoli, gli Innerhofer

con montanti in legno poggiata sulle pareti in

avevano quindi steso il progetto di un rifugio

calcestruzzo, che si è quindi potuto progettare

con 40 letti e una sala con 54 posti a sedere.

più liberamente. In questo modo si è venuto a

I lavori avevano preso avvio nell’autunno del

creare uno spazio inondato dalla luce di

2018 ed erano proseguiti speditamente, grazie

un’ampia finestra panoramica, da cui lo sguardo

anche al bel tempo. I lavori per l’isolamento

spazia libero sulle Dolomiti.

dell’edificio centrale continuavano durante i mesi invernali, mentre giù in valle si realizzavano le panche e i tavoli della stube. Solamente che, in primavera, invece del caldo erano arrivati il freddo e, soprattutto, la neve.

©Innerhofer

©Daniela Brugger

©Tre Cime Marketing

Tutti gli impianti sono già pronti per entrare in

©Daniela Brugger

funzione: quello elettrico ad alimentazione fotovoltaica (8,25 kW) per la corrente nel rifugio e la ricarica delle e-bike, l’impianto di riscaldamento a pellet, nonché l’approvvigionamento idrico e l’impianto per lo smaltimento delle acque reflue. Nel frattempo, sono già finite anche quattro camere, per un totale di 20 posti letto. “Complessivamente sono previsti 40 posti letto e alle tre docce mancano ancora le cabine”, dice Andreas Innerhofer, che supervisiona i lavori, parlando delle prossime opere da completare. Nel complesso, i

©Innerhofer

due fratelli sono comunque fiduciosi.

“Per l’inizio di luglio la maggior parte dei lavori che ancora mancano saranno completati e ci saranno anche le autorizzazioni per i due edifici a ovest“. Per allora, i tanti escursionisti e gli e-biker, che finora hanno dovuto limitarsi ad ammirare incuriositi l’avanzamento dei lavori, potranno finalmente godersi il nuovo Rifugio Cornetto di

©Innerhofer

Confine (Marchhütte). Oltre alle varie bevande e a una piccola selezione di piatti della tradizione, ad attendere gli ospiti ci saranno anche delle belle camere confortevoli. Insomma, il posto perfetto per ammirare l’alba senza alcuna fatica, praticamente quasi stando a letto. Stefan Herbke (Autore) 23

MOUNTAIN BIKE: SODDISFAZIONE PERSONALE ED ESPERIENZA SOLIDALE

©Rocky Mountains

L ’ A LTA P U S T E R I A , U N V E R O P A R A D I S O D I M O N TA G N A , T I E N E I N S E R B O P E R C O R S I P E R M O U N TA I N B I K E A D AT T I A O G N I L I V E L L O D I D I F F I C O LTÀ E D I A L L E N A M E N T O – CHE SIA PER HOBBY, PER RAGGIUNGERE AMBIZIOSI OBIETTIVI SPORTIVI O A FIN DI BENE.

» COMUNQUE SIA, È DA TEMPO ORMAI C H E L A R E G I O N E B I K E - F R I E N D LY DELLE 3 CIME NELLE DOLOMITI, CON LE SUE VETTE MAESTOSE DALLA BELLEZZA INEGUAGLIABILE S TA G L I AT E C O N T R O I L F I R M A M E N T O , S P I C C A C O M E P O L O D I AT T R A Z I O N E P E R I M O U N TA I N B I K E R . Certe domande non hanno una risposta univoca. Infatti, basta provare ad informarsi sul miglior percorso da mountain-bike in Alta Pusteria per ricevere i pareri più diversi – tutti ugualmente corretti. C’è chi predilige il pressoché interminabile itinerario sterrato per salire sul Cornetto di Confine, chi invece i sentieri di Prato Piazza con vista mozzafiato sul Monte Cristallo. Chi sa apprezzare i trail, si potrà sfogare a quasi 3.500 m di altitudine lungo il Giro Bike-Tour passando per cinque monti (con l’aiuto degli impianti di

©Rocky Mountains

risalita ad alleggerire la maggior parte delle faticose salite) oppure sul leggendario Stoneman

numero degli atleti a 4.500. Nella gara Südtirol

Trail, che corre panoramico lungo la Cresta Car-

Dolomiti Superbike vengono premiati gli atleti

nica e manda letteralmente in estasi gli appas-

più veloci – i migliori percorrono i 113 chilometri

sionati di questa disciplina. Comunque sia, è da

per 3.357 metri di dislivello in circa quattro ore

tempo ormai che la regione bike-friendly delle

e mezzo –, mentre l’obiettivo della TransTirol

3 Cime nelle Dolomiti, con le sue vette maesto-

BikeRallye è innanzitutto il piacere. Questa

se dalla bellezza ineguagliabile stagliate contro

corsa a tappe della durata di più giorni attra-

il firmamento, spicca come polo di attrazione

versa il meraviglioso mondo delle Dolomiti e

per i mountain biker.

propone oltre al percorso “classic” anche quello “challenge”, parecchio più lungo e ambizioso,

Non c’è da stupirsi, quindi, se molti appassiona-

senza cronometrare il tempo di percorrenza.

ti siano soliti fermarsi in Alta Pusteria nel corso

Guide qualificate di mountain bike accompa-

dei loro tour di più giorni oppure la scelgano

gneranno i partecipanti lungo le tappe quoti-

direttamente come punto di partenza, come ad

diane, pianificate e preparate con la massima

esempio nell’ambito del TransTirol BikeRallye.

cura. Ogni mattina verranno affissi dei piccoli

Nell’estate 2020, la corsa partirà proprio da

cartelli segnaletici, poi rimossi dopo il passag-

Villabassa, da questo gioiellino di paese che di

gio dell’ultimo concorrente. In questo modo i

manifestazioni ciclistiche ne ha viste tante e

ciclisti potranno godere appieno del piacere di

che ha potuto acquisire tutte le necessarie com-

pedalare e condividere un’esperienza unica nel

petenze in merito. Infatti, la Südtirol Dolomiti

suo genere. Il tutto favorito anche da comodità

Superbike, con 623 partecipanti alla prima edi-

come trasporto bagaglio, bike service con offi-

zione del 1995, si è trasformata ormai da tempo

cina mobile e accoglienti rifugi, dove i ciclisti

in un mega evento – tanto da dover limitare il

troveranno di che rifocillarsi. 25

©H. Wisthaler

Altri eventi, invece, oltre ad offrire il piacere della pratica sportiva, perseguono uno scopo benefico. È ormai arrivata alla terza edizione, infatti, la Dolomiti for Duchenne di Villabassa, con circa 300 partecipanti al via. Questo evento di tre giorni in mountain bike, dalle tappe assolutamente ambiziose, si snoda nel bel mezzo del meraviglioso paesaggio dolomitico. Evento organizzato da Roberto Zoffoli in collaborazione con l’Associazione turistica di Villabassa, non è di tipo competitivo, ma inteso esclusivamente a concedere qualche giorno di vacanza

P E R TA N T O , A N C H E A L L A D O M A N D A S U L P E R C H É TA N T I C I C L I S T I V E N G A N O I N A LTA P U S T E R I A , È POSSIBILE FORNIRE PLURIME RISPOSTE, MA SEMPRE CON U N D E N O M I N AT O R E C O M U N E : A FRONTE DI UN’AMPIA GAMMA DI P R O P O S T E , I L P A E S A G G I O AT T O R N O ALLE TRE CIME COSTITUISCE LA CORNICE IDEALE PER RENDERE LE E S C U R S I O N I I N M O U N TA I N B I K E U N ’ E S P E R I E N Z A D AV V E R O U N I C A .

alle famiglie con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne, malattia rara e subdola, e

Stefan Herbke (Autore)

consentire loro la condivisione dell’esperienza. La manifestazione vuole essere anche un piccolo ringraziamento per tutti i volontari e sponsor che ogni anno supportano il progetto Duchenne Parent con grande impegno, anche finanziario.

©H. Wisthaler

» T R A N S T I R O L B I K E R A L LY E

» DOLOMITI FOR DUCHENNE

Nell’estate 2020, l’organizzatore FunActive

In mountain bike tre giorni di pedalate tutti

Tours ha programmato ben 2 partenze da

insieme sulle Dolomiti; per gli accompagnato-

Villabassa per tuffarsi nel mondo delle Dolomiti:

ri e i giovani affetti da distrofia muscolare di Duchenne, ogni giorno verranno organizzati

a fine giugno (28/06–04/07/2020) il percorso

eventi collaterali a Villabassa e dintorni. Cena

passa per Cortina d’Ampezzo e Levico Terme per

conviviale in palestra.

raggiungere il Lago di Caldonazzo; a settembre

Data: 17–21/06/2020.

(13–19/09/2020) la meta è il Lago di Caldaro. Oltre alle escursioni guidate, sono inclusi nel prezzo i pernottamenti, lo starter kit, il trasporto bagaglio, il ritorno a Villabassa e dettagliate informazioni sul tour. Iscrizioni al sito www.transtirol-bikerallye.com ©A.T. Villabassa

A causa dell’attuale situazione di incertezza dovuta alla diffusione del coronavirus, al momento della chiusura redazionale non siamo stati in grado di confermare le date delle varie manifestazioni. Pertanto il programma potrebbe essere soggetto a modifiche e qualche evento rinviato al 2021. Per informazioni più precise consultare i siti web degli organizzatori o l’Associazione Turistica di Villabassa.

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07/04/20 10:38

Da un paio di biciclette a una success story “made nella zona delle 3 Cime nelle Dolomiti” Quattro chiacchiere con Karl Fritz Schmidhofer Karl Fritz Schmidhofer, titolare di Papin Sport, è considerato un pioniere del cicloturismo. Nel 1979, anno in cui ha aperto il suo negozio di sport nel centro di San Candido, neanche questo ingegnoso figlio dell’Alta Pusteria poteva immaginare quanto il “business della bicicletta” – nato inizialmente dal nulla più per necessità che altro – si sarebbe un giorno sviluppato in modo esponenziale. La bicicletta è diventata in assoluto il trend per antonomasia, e Papin Sport è assurto a sua volta a leader del mercato europeo in materia di servizi del settore bike. La ditta ha oggi a disposizione circa 15.000 biciclette e gestisce anche innumerevoli punti noleggio e assistenza lungo varie piste ciclabili, anche oltre i confini della regione. Da una piccola intuizione a un vero e proprio impero della bicicletta … ©Papin Sport

©Papin Sport

Vendere, riparare e noleggiare biciclette: immaginava già allora che avrebbe avuto tutto questo successo? In un certo qual modo credevo naturalmente nel potenziale del business legato alla bicicletta, ma inizialmente quello che mi interessava era soprattutto offrire una continuità lavorativa ai miei dipendenti. A quei tempi avevo infatti già un noleggio sci e mi serviva un’occupazione per i miei collaboratori anche per i mesi estivi. Pensare alla bicicletta è stato quindi quasi automatico. All’inizio abbiamo venduto e riparato biciclette, e abbiamo iniziato anche con il noleggio, con ben sette velocipedi …

All’inizio il noleggio biciclette non rappresentava quindi necessariamente un business?

Parliamo di e-bike: come è cambiato l’andare in bicicletta?

Il noleggio è diventato quello che è oggi a poco

Il trend della e-bike ha grandi potenzialità, è

a poco, passo dopo passo. Abbiamo iniziato con

appena agli inizi e nei prossimi anni è destina-

poco e negli anni siamo cresciuti costantemen-

to sicuramente a crescere. Il grande vantaggio

te, seguendo il trend verso l’alto del cicloturi-

della e-bike consiste soprattutto nel fatto che

smo. Ogni anno, la rete ciclabile aumentava di

anche i non più giovani possano pedalare senza

estensione, e con essa anche il numero delle

timore di affaticarsi eccessivamente. Tutti gli

biciclette. Non abbiamo fatto pubblicità in sen-

studi in materia confermano inoltre che per il

so classico, ma ci siamo semplicemente affidati

corpo l’utilizzo della e-bike è senza dubbio da

al passaparola. E, soprattutto, al fatto di avere

preferirsi rispetto ai percorsi estremi in MTB.

sempre dato grande importanza all’assistenza. Nella nostra azienda di famiglia, un’assistenza al cliente che sia sempre professionale e ben funzionante è ancora oggi assolutamente fondamentale.

Oggi tutti pedalano, ma fino ad alcuni anni fa le piste ciclabili erano ancora una pia illusione.

Oggi, visto che in tema di “servizi legati al bike” ha ormai raggiunto il top, ritiene di essere arrivato o ha ancora dei progetti nel cassetto? La nostra azienda è in una situazione ottimale: disponiamo di circa 15.000 biciclette, suddivise tra Austria, Nord Italia e Alta Baviera, di cui cir-

È vero. Le piste ciclabili non sono state cer-

ca 5.000 sono e-bike. In Alto Adige, quest’anno

to realizzate tutte in una volta, ma sono state

il nostro noleggio biciclette è presente in qua-

costruite pezzetto dopo pezzetto, e non tutti

si tutte le stazioni ferroviarie: da Malles in Val

gli itinerari sono ancora completi. Per quanto

Venosta fino qui da noi, a San Candido, copria-

riguarda il potenziamento dei percorsi ciclabili

mo quindi quasi tutto il territorio. E anche il

della Val Pusteria, posso dire tranquillamente

nostro comparto “hotel-bike” è ancora in fase di

che il nostro successo è stato tra i fattori de-

espansione e ci vede operare a Seefeld, in Alta

terminanti. Attualmente, a stagione sono circa

Baviera e anche in Italia settentrionale.

120.000 i ciclisti che percorrono la tratta tra San Candido e Lienz: cifre assolutamente ine-

Per un’azienda, però, riposare sugli allori sareb-

guagliate in Europa.

be fatale, perché la condannerebbe al fallimento. Quindi, vogliamo sempre “tenere la palla” e siamo costantemente interessati a seguire

Assistiamo ormai a un vero e proprio boom della bicicletta. Secondo Lei, che cosa ha favorito questo trend?

progetti nuovi. Al momento, ad esempio, in

Al crescente successo della bicicletta ha sen-

rio bavarese. Visto poi che l’e-bike è in piena

za dubbio contribuito la maggiore importanza

espansione, anche in questo ambito sono natu-

attribuita al movimento e, in particolare, la

ralmente previsti ulteriori investimenti.

Bassa Austria stiamo pianificando di attivare un progetto simile a quello della Carinzia. E vogliamo espanderci ulteriormente anche in territo-

consapevolezza dei benefici legati all’attività fisica e allo sport per tutte le fasce d’età.

Judith Steinmair (Autrice)

©Motorikdreams

Il parco di Villabassa Le novità del 2020 Il Kurpark di Villabassa è una delle attrazioni per antonomasia della zona delle 3 Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria. Apprezzato da grandi e piccini, giovani e meno giovani, da chi è alla ricerca di relax come da chi ama praticare sport. Non è certo una sorpresa, considerando che questo parco di cinque ettari offre un po’ tutto quello che si può desiderare per organizzare il proprio tempo libero al meglio!

©Motorikdreams

Proprio al centro di Villabassa, l’ampio par-

per gli spettatori offre l’occasione per una so-

co può essere raggiunto con facilità da tutti,

sta e per qualche evento, mentre l’accogliente

anche da chi si sposta con i mezzi pubblici. In

padiglione della lettura invita a indugiare un

quello che è il 1° Parco benessere Kneipp für

po’ e a sfogliare i libri messi a disposizione dei

mich® d’Italia, la filosofia delle cure idrotera-

visitatori. Si può fare picnic ed è consentito

piche Kneipp è importante, e anche l’inalatorio

addirittura cucinare alla griglia, naturalmente

all’aperto rientra nel concetto “salute”. Oltre a

all’interno dell’area barbecue e previa prenota-

questo c’è ancora tanto da scoprire e da spe-

zione presso la locale Associazione turistica.

rimentare. Chi ama passeggiare o fare jogging può scegliere tra vari percorsi, gli sportivi hanno

Il massimo in assoluto, si dirà! Visto in quest’ot-

a disposizione campi da tennis con illuminazio-

tica, i responsabili di Villabassa potrebbero

ne serale e un sentiero didattico illustra tutto

quindi riposarsi tranquillamente sugli allori.

quello che c’è da sapere in materia di flora e di

Ma non è così, e infatti sono costantemente

fauna. Nel grande parco giochi i piccoli possono

impegnati a ottimizzare il loro parco, in modo

scatenarsi quanto vogliono, mentre per i più

da poter offrire ai visitatori proposte sempre

grandicelli dai 12 anni in su c’è l’Adventureland,

nuove. Quindi, a partire da questa primavera

che unisce fun & action. Per il relax sono state

è in programma una grandiosa novità: il primo

create tante oasi tranquille, un idilliaco laghet-

Parco attività motorie dell’Alto Adige.

to con palcoscenico all’aperto e comoda tribuna

©Motorikdreams

Il Parco attività motorie Raiffeisen di Villabassa Il progetto del primo „Motorikpark©“ si deve

Il nuovo Parco Raiffeisen Motorikpark si trova

all’“invenzione”, oltre 15 anni fa, del dottore in

a Villabassa, al di sotto del Parco Raiffeisen-

scienze motorie di Linz Roland Werthner, e da

Kneipp-für-mich®, e comprende 12 diverse po-

allora è stato continuamente perfezionato. Si

stazioni distribuite su di un’area di 7.000 metri

tratta tra l’altro di un progetto che, nel corso

quadrati. Il nuovo impianto è un elemento im-

degli anni, in Europa è stato più volte realizzato

portante, va a integrare l’impianto Kneipp già

e anche premiato. L’allenamento delle funzioni

esistente, il padiglione per la terapia inalatoria,

motorie, infatti, vale a dire la qualità del con-

il sentiero tematico “Luoghi di forza & forest

trollo dei nostri movimenti, dovrebbe prosegui-

bathing” e l’orienteering park, e rientra perfet-

re lungo tutto l’arco della vita, attraverso stimoli

tamente nella politica di Villabassa in fatto di

sempre nuovi e non abituali, continuando ad

benessere e salute.

affrontare “difficoltà” anche complesse, dove la competenza fondamentale è la coordinazione in una combinazione di mobilità, forza, velocità e resistenza. In un parco attività motorie le proposte devono essere creative, variegate e stimolanti e offrire sufficiente libertà di com-

Un valore aggiunto per la località nel suo complesso e un’ulteriore attrattiva per la zona ricreativa del Kurpark di Villabassa.

piere esperienze motorie personali, in modo che i fruitori di ogni età vengano motivati a

Judith Steinmair (Autrice)

muoversi. Questa modalità per rimanere attivi all’aperto è giocosa, divertente e priva di inutili complicazioni, e può così contribuire in maniera sostanziale a migliorare le prestazioni sia fisiche che mentali dell’utente. Inoltre, l’ottimo mix di attrezzi per affinare la coordinazione e di postazioni per allenare forza, mobilità, velocità e resistenza – tutto realizzato prevalentemente in materiali naturali e armonicamente inserito nella natura –, trova il massimo consenso sia da parte dei gestori che degli utilizzatori.

©Motorikdreams & Agropac

©Motorikdreams

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Foto: © Hubert Bernard | Grafik: © janach.com

Un‘ incantevole Piazzetta.

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Quanti sensi ci sono rimasti lontano dalla Natura?

Dopo decenni nelle cittĂ , nel cemento e nella modernitĂ , quanto Ă¨ rimasto dei nostri originari cinque sensi? Ben poco secondo recenti studi.

©M. Merola

Nell’articolo intitolato appunto ‘I cinque sensi’

reattivi ad essi. Colori, profumi, sapori, indi-

la Prof.ssa Paola Virginia Gigliotti, respon-

stintamente: quando non siamo più abituati a

sabile scientifico del progetto ‘Benessere e

riconoscere i componenti puri, naturali, non

Ambiente’, ci parla di ‘bimbi di città’ cresciuti

alterati, non siamo in grado di percepirli e lo

nella modernità dei nuclei urbani, nella efficien-

schema che riproduce il nostro cervello è ridot-

za degli spazi, nella praticità degli spostamenti,

to e impoverito.

nella razionalità dei materiali che tuttavia sono molto lontani dalla natura. Bambini che vedono

Viviamo in una società in cui il movimento

gli animali dell’aia prima in foto e poi, chissà

aerobico, espresso dal semplice camminare,

quando, dal vivo.

avviene sempre meno, sia in ambiente chiuso che all’aria aperta. Tale mancanza di attività

In questo mondo sintetico siamo ormai inca-

ha necessariamente determinato cambiamenti

strati anche noi adulti e una delle sue princi-

fisici e psichici nelle persone fino ad avere un

pali ripercussioni nel quotidiano è proprio un

ruolo importante nell’insorgenza di alcune

graduale e sempre minore allenamento dei no-

malattie cardiovascolari e metaboliche. Cer-

stri sensi, a causa soprattutto della ripetitività

to, negli ultimi decenni si è presa sempre una

dell’ambiente urbano che offriamo a noi stessi.

maggiore coscienza del ruolo fondamentale dell’attività sportiva nella prevenzione di molte

Sembra infatti che abbiamo culturalmente e ta-

malattie e di invecchiamento precoce, ma resta

citamente accettato la rinuncia ad una ricchez-

spesso legata alla moda del momento e quasi

za fondamentale: l’ambiente. Non si tratta solo

esclusivamente praticata al chiuso. Natural-

dell’elementare connubio di aria pura e meno

mente tutto ciò è efficace da un punto di vista

smog, ma anche e soprattutto dello svilimento

strettamente meccanico, ma priva l’attività

delle capacità e percezioni umane a seguito di

della ricchezza gratuita che con essa giunge

tale mondo: meno i nostri sensi vista, udito,

quando è praticata nella natura in cui sarebbe

gusto, olfatto, tatto, sono sottoposti a nuovi

invece completata e potenziata dalle stimola-

stimoli, meno sono esercitati e di conseguenza

zioni sensoriali ambientali.

di fronte un soggetto sportivo, o assolutamente asportivo e capire quali possano essere le azioni e i comportamenti attuabili. Si effettuerà poi una valutazione delle capacità fisiche per esempio con test da sforzo, postura e simmetrie e il risultato sarà una ‘prescrizione di esercizi’ praticabili in sicurezza in quanto svolgerli in maniera sbagliata può essere più dannoso che salutare. Inoltre si stabilirà un percorso di attuabilità per poter proseguire quanto intrapreso anche di ritorno alla quoti©P. Massali

dianità cittadina.

Le conseguenze di questo lento ma inesorabi-

Naturalmente quando si è in vacanza è tut-

le spegnimento sul nostro stato di salute sono

to molto più semplice, con più tempo libero a

l’oggetto di studio del progetto ‘Benessere

disposizione, ma poi si può e si deve sviluppa-

e Ambiente’, elaborato dalla Dott.ssa Paola

re e applicare quanto appreso anche una volta

Virginia Gigliotti e dal Dott. Francesco Coscia,

rientrati in città. L’obiettivo è infatti trovare

in particolare considerando i cinque sensi che

la situazione applicabile al singolo caso nel

negli anni abbiamo mortificato, uno a uno,

quotidiano sulla base delle necessità, patologie

senza quasi rendercene conto e senza pensare

e bisogni; quindi fornire indicazioni da segui-

alle conseguenze che ciò avrebbe portato alla

re nell’immediato, ma anche e soprattutto un

psiche umana.

insieme di comportamenti e abitudini che devono essere portati a casa e mantenuti anche

Elemento chiave del progetto è la presa di con-

una volta che si torna alla vita di tutti i giorni.

sapevolezza dell’importante beneficio che si ricava dal praticare esercizio all’aria aperta e la conseguente esigenza di farlo a qualsiasi età, naturalmente secondo le condizioni di salute individuali.

In fondo, se lo sport è solo per alcuni, l’esercizio fisico è per tutti.

L’analisi avviene attraverso uno studio medico e scientifico, indoor e outdoor, presso l’Azien-

Martina Merola (Autrice)

da Ospedaliera di San Candido in modo da permettere una valutazione rigorosamente scientifica delle capacità fisiche e la conseguente programmazione dell’attività. “In particolare – proprio come spiegano il Dott. Coscia e la Dott. ssa Gigliotti – il percorso è estremamente personalizzato e individuale. Si parte dall’anamnesi del soggetto per poi passare alla valutazione delle necessità e delle aspettative del paziente. Oltre a questo, si svolge una valutazione dello stile di vita, per valutare ad esempio se si ha

©P. Massali

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©A.T. Braies

„

Es lagern in dem Wiesengrün

Des Hirschenbrunnens Badegäste, Beschattet von dem Baldachin

Der langbefransten Föhrenaste,

Umbuscht vom weißen Hagedorn Und oben auf der Balustrade

Voll bunter Nelken, bläst ins Horn

Der Stammgast im Altpragser Bade.“ Ballata di Hermann von Gilm

Acque termali contornate dai boschi I malati riponevano fiducia nelle acque termali della Valle di Braies per

ottenere sollievo dalle loro sofferenze. Chi, invece, era semplicemente alla ricerca di tranquillità, poteva godersi un rigenerante soggiorno all’insegna

del riposo in queste idilliache strutture termali. Tutto sulla scoperta, la crescente popolarità e il declino dei Bagni termali di Braies Vecchia e Braies Nuova. Sin dall’antichità, l’uomo attribuì all’acqua par-

mità delle sorgenti erano inizialmente delle

ticolari proprietà curative ed è stata soprattutto

semplici stazioni termali con attiguo santuario.

la medicina popolare a saper sfruttare queste

Non ci volle poi molto perché nei mesi estivi

caratteristiche benefiche: disturbi digestivi,

arrivassero i primi villeggianti, con la speran-

dolori articolari o problemi cutanei sono solo

za di trovare rimedio ai loro acciacchi o sem-

alcuni dei tanti motivi che spinsero la gente del

plicemente di rilassarsi nelle pittoresche terme

posto a recarsi alle terme. Così, nel corso del

immerse nei boschi e nella natura – i precursori

XVI secolo, nella regione del Tirolo nacquero

dei nostri soggiorni di benessere. Nella sola Val

i primi bagni di origine contadina, i cosiddetti

Pusteria si contarono ben 30 bagni terapeutici,

“Bauernbadln”, mentre nei luoghi più isolati

tra cui anche quelli di Braies Vecchia e Braies

vennero costruiti dei veri stabilimenti termali.

Nuova nell’omonima valle.

Quelle che cominciavano a sorgere in prossi-

>> 39

©A.T. Braies

La leggenda e la crescente popolarità di Braies Vecchia Attorno a molte sorgenti termali si intrecciano

a 1.500 ospiti. Tra questi talvolta anche perso-

le più svariate leggende a conferma dell’efficacia

naggi illustri, come l’arciduca Enrico d’Austria.

miracolosa delle loro acque, come nel caso della

Pertanto, nei mesi estivi venne installato un

sorgente principale dei Bagni di Braies Vecchia.

apposito Ufficio Poste e Telegrafo.

Nonostante dei cacciatori avessero sparato ad un cervo in tre occasioni, l’animale riuscì semmentre faceva il bagno nella sorgente, il cervo fu

La “fredda Gastein”

infine abbattuto. Tuttavia, i cacciatori riconob-

A poca distanza dalla leggendaria “Sorgente del

bero sulla carcassa del cervo le tre ferite d’ar-

Cervo”, a Bagni di Braies Vecchia sgorgavano

ma da fuoco inferte precedentemente e miraco-

dalla roccia anche la “Sorgente per il benessere

losamente rimarginate dall’acqua. Da allora la

degli occhi” e la “Sorgente potabile”, le cui acque

sorgente porta il nome di “Fontana del Cervo”.

raggiungevano una temperatura di appena

pre a sopravvivere. Sorpreso una quarta volta

8–9°C. È per questo motivo che ai Bagni di Fu nel lontano 1490 che uno zelante tagliaboschi

Braies Vecchia venne conferita la denominazione

si rivolse ai Conti di Gorizia chiedendo il per-

“fredda Gastein” o “Gastein tirolese”, con riferi-

messo di erigere un primo stabilimento termale

mento alla valle austriaca di “Gastein” nota per

nei pressi della Fontana del Cervo, dove po-

le sue località termali con acqua molto calda. Le

ter prendere in cura sofferenti e malati. La sua

cure idroterapiche e la balneoterapia venivano

richiesta fu accolta. La stessa Paola Gonzaga,

eseguite per alleviare un ampio spettro di pato-

seconda consorte del Conte Leonardo di Go-

logie, dai dolori reumatici ai disturbi tipicamen-

rizia, rese popolare lo stabilimento allorché,

te femminili. Ed evidentemente le cure andavano

in seguito ad un soggiorno ai Bagni di Braies

a buon fine. Sono infatti numerose le tavole

Vecchia, scomparvero i suoi acuti dolori reuma-

votive appese nella cappella di Bagni di Braies

tici. In segno di riconoscenza la Contessa fece

Vecchia in segno di riconoscenza per l’avvenuta

erigere, poco fuori Villabassa, la chiesetta di

guarigione e, dietro una grata, le stampelle

Santa Maddalena a Moso. Come è prevedibile,

abbandonate dai miracolati.

la notizia della sua guarigione si sparse molto rapidamente, anche ben oltre i confini. La

Tuttavia, verso la fine del XIX secolo, la popo-

meravigliosa posizione dei Bagni di Braies

larità dei Bagni di Braies Vecchia andò via via

Vecchia, con la strepitosa vista sulle montagne,

scemando. Pare che i repentini passaggi di

fece il resto. Fu così che nel centro termale in

proprietà avessero compromesso l’abilità di

mezzo al bosco cominciò ad affluire un gran

soddisfare le esigenze degli ospiti. Inoltre, si as-

numero di malati, tutti spinti dalla speranza di

sisteva ad una generale preferenza per strutture

guarigione. Con il graduale ampliamento dello

più recenti come Bagni di Braies Nuova e l’hotel

stabilimento dei Bagni di Braies Vecchia e la sua

Lago di Braies, rispetto allo stabilimento che or-

trasformazione in hotel, il numero di letti nel

mai aveva ben 4 secoli di storia alle spalle. Fu

XIX secolo, periodo di massimo splendore, arrivò

nel 1950 che i Bagni di Braies Vecchia dovettero

a circa 200. Ogni anno in alta stagione, tra metà

chiudere definitivamente i battenti. Negli anni

maggio e metà ottobre, vi soggiornavano fino

l’edificio è diventato sempre più fatiscente.

©A.T. Braies

I Bagni di Braies Nuova iniziano a prosperare Situati lungo il ramo destro della Valle di Braies,

di paresi, miastenia, predisposizione a distur-

i Bagni di Braies Nuova divennero ben presto il

bi reumatici, gotta e podagra, ogni sorta di

nuovo fiore all’occhiello della zona. In estate vi

eruzione cutanea, irregolarità mestruali nonché

si recavano fino a 400 ospiti, prevalentemente

in seguito a febbri tifoidi, putride ed intermit-

benestanti, per soggiorni di idroterapia e balne-

tenti per una rapida ripresa dei convalescenti”,

oterapia che spesso si protraevano per diverse

afferma il Dr. Johann Jakob Staffler nel 1844.

settimane. Ma pare che non sempre l’obiettivo primario dei soggiorni fossero le benefiche cure

Infine, anche i Bagni di Braies Nuova andarono

idroterapiche. Ad attrarre gli ospiti ai Bagni di

incontro allo stesso destino di tanti altri stabili-

Braies Nuova erano anche la deliziosa cucina

menti termali nell’arco alpino. Dopo un periodo

e i piacevoli momenti conviviali – aspetti che

di fioritura nel XX secolo, la loro popolarità ini-

notoriamente favoriscono il benessere generale

ziò a diminuire. Fu la Prima Guerra Mondiale

dell’individuo. Quindi, in seguito all’afflusso di

a segnare l’inesorabile fine dei Bagni di Braies

un numero sempre maggiore di villeggianti, si

Nuova. Le terme divennero proprietà del nuovo

resero necessari interventi di ampliamento. Ne

regime fascista, per poi entrare in possesso della

risultarono edifici annessi con nuove camere

chiesa cattolica, che, nel dopoguerra, ne fece

(in parte con stufa e terrazzino), cabine per la

uso per pochi anni come sistemazione estiva.

balneoterapia, un campo da tennis e una pista

Attualmente gli edifici versano in stato di ab-

da bowling.

bandono.

Le benefiche sorgenti dei Bagni di Braies Nuova

Doris Brunner (Autrice)

affiorano ai piedi della montagna di fronte allo stabilimento termale. Non si conosce con certezza il momento della prima scoperta dell’efficacia terapeutica delle loro acque, ma certo è che la prima menzione documentata

©A.T. Braies

risale all’anno 1690. A partire dal 1830 le sorgenti “Theresia” e “Jenny” vennero denominate “Erlachbad” e solo più tardi “Möselbad” o meglio “Bagni di Braies Nuova”. E anche l’acqua di questo nuovo stabilimento termale ha dato prova di efficacia nel trattamento di acciacchi più o meno lievi, portando sollievo se non addirittura alla guarigione completa. I contadini si recavano alle sorgenti per contrastare i loro disturbi agli occhi e le cure idroterapiche venivano raccomandate anche per una vasta gamma di altre patologie: „Le proprietà benefiche di quest’acqua, tanto stimolante e rafforzante quanto lenitiva ed emolliente, si palesa in caso 41

Dott. Sandro Barbierato,

©Farmacia Dobbiaco

L’ERBARIO DELLE DOLOMITI

Farmacia Dobbiaco

1. ARNICA

2. La STELLA ALPINA-EDELWEISS

noi una somma di conoscenze, ricordo

Nome botanico: Arnica montana

Nome botanico: Leontopodium

di antichi saperi e di saggezza da se-

Famiglia: Composite

Famiglia: Asteracee o composite

E' un'erba che cresce sui monti ad una

E' una pianta non molto alta, perenne,

quota fra gli 800 e i 2.500 metri, fiori-

cresce in un habitat arido e secco.

La antica tradizione di raccogliere le erbe per trasformarle in medicine è per

guire e studiare e applicare con metodi moderni nelle preparazioni attuali. Nel nostro ambito noi abbiamo la gran-

sce da Giugno ad Agosto e i suoi fiori

de fortuna dell'ambiente alpino e la sua

gialli risaltano sui prati; si può indicare

Le parti di questa pianta sono ricca-

biosfera: ad alta quota siamo lontani

come l'erba del pronto soccorso della

mente lanose per evitare la eccessiva

da fonti di inquinamento, da emissioni

medicina naturale. Ha proprietà antin-

traspirazione, e più il sole è intenso

nocive e la biodiversità delle Dolomiti

fiammatorie e antiedemigene e viene

più si ricoprono di una fitta lanugine, e

offre innumerevoli specie vegetali che

usata in tinture oppure pomate per cu-

producono inoltre una linfa che scher-

crescono e si sviluppano su ampi spazi

rare traumi oppure lesioni (solo su cute

ma i raggi solari ed evita l'inaridimento

assolati, dove la luce non viene atte-

integra), ecchimosi e dolori articolari,

della pianta.

nuata da foschie e polveri.

muscolari e reumatici.

L'aria è pulita, l'acqua è limpida, le

La Farmacia di Dobbiaco sfrutta un

no impiegati da Farmacia Dobbiaco

erbe producono la più alta concentra-

metodo particolare per ottenere la mag-

sia nelle creme solari come schermo

zione di principi attivi puri e con la

gior efficacia terapeutica: dopo la pri-

additivo per i raggi UV che negli altri

maggior efficacia, così come la natura

ma estrazione alcolica e conseguente

cosmetici di nostra produzione per

vuole. Nei prati delle malghe o nei ripi-

separazione delle sostanze non attive,

dare nutrimento e idratazione alla pel-

di pendii non ci sono piante coltivate,

si procede per gradi ad una concentra-

le e poter conservare a lungo l'elastici-

ma solo spontanee e queste sono sem-

zione dei principi costituenti fino ad

tà naturale del nostro mantello lipidico

pre state raccolte e selezionate con

ottenerli purissimi come estratto secco

con una forte azione ristrutturante e

esperienza, in special modo per le loro

in polvere da inglobare nella pomata.

riparatrice.

proprietà medicinali.

In tale maniera la loro efficacia risulta

I componenti di questa linfa vengo-

fino a 300 volte superiore alle formuMolte di queste erbe sono impiegate

lazioni con tinture, per questo viene

dalla Farmacia di Dobbiaco per le loro

chiamata ARNICA FORTE.

caratteristiche terapeutiche e fra le più note riportiamo l'Arnica e la Stella alpina-Edelweiss.

©iStock

Gianangelo Barbierato (Autore) ©iStock

ARNICA

La forza della natura dalle Dolomiti Alta concentrazione â&#x20AC;&#x201C; massima efficacia ARNICA FORTE 100ml - â&#x201A;Ź14,50

©M. Jennen

VIAGGIO DELL´ANIMA Come l’Himalaya, anche le Dolomiti sono uno dei grandi, straordinari luoghi di forza del nostro pianeta. Le Dolomiti sono emerse dal mare in un tempo che si colloca molto prima della comparsa di noi uomini sulla Terra. Chi cerca le Dolomiti – cerca se stesso. Cercare il contatto con le Dolomiti significa es-

vogliono vivere più responsabilmente puntano

sere alla ricerca di sé stessi. Sono questa loro

sulla consapevolezza e sull’autoanalisi. Tutto

forza, questa grandiosità e questa bellezza a

questo, non lo si può definire solamente una

farci comprendere che la natura reca in sé qual-

tendenza, quanto piuttosto e una necessità di

cosa di divino. Ed è proprio questo ritorno al

individuare nuove strade, per riacquistare forza

proprio vero sé e alla natura la grande sfida del-

ed energie.

la nostra società attuale. Percepire gli elementi, sintonizzarsi su di un ritmo diverso, respirare a fondo l’aria limpida: per molti un’ancora sicura che riconnette con la Terra. Si può anche fare un passo un po’ oltre. La soluzione contemporanea per intraprendere il “viaggio per ritrovare sé stessi” è il lavoro energetico. Di spiritualità si parla ormai molto diffusamente. Non per nulla, le aziende più all’avanguardia, le scuole che propongono nuovi progetti e le persone che

©M. Jennen

Da vent’anni, AVVENTURA TERRA di Maja

Ad Avventura Terra di Dobbiaco tutti, grandi e

Jennen è una delle belle realtà nelle 3 Cime/

piccoli, sono i benvenuti nel mondo dei cristal-

3 Zinnen Dolomiti. Qui, si possono percepire

li, dei minerali e dei fossili. Nel suo particolare

la complessità del nostro caro vecchio pianeta

negozio, Maja è lieta di offrire incontri e collo-

Terra e la sua evoluzione nella loro forma più

qui in tema di energia, senza alcun impegno di

pura e più bella. Cristalli, minerali e fossili affa-

acquisto. Anche per informazioni circa le date

scineranno grandi e piccoli. Inoltre, da 2 anni ad

dei seminari ci si può rivolgere direttamente a

Avventura Terra è stato affiancato AVVENTURA

Maja.

ENERGIA, un centro di formazione sull’energia dei cristalli. Maja si occupa da 30 anni di lavoro

©M. Jennen

energetico e di cristalloterapia. Guida spirituale, guaritrice e cristalloterapeuta di grande fama mondiale, Maja aiuta le persone accompagnandole a ritrovare sé stesse. Fare un “viaggio dentro il sé più profondo” è qualcosa di molto speciale. Maja insegna una cosa che abbiamo da lungo tempo dimenticato: percepire ciò di cui più inhttps://www.youtube.com/watch?v=z-Iu6YLU-1o

timamente siamo fatti. L’esperienza di muoversi all’interno dei potenti campi di energia delle Dolomiti, di comprendere la sapienza custodita dalle antiche culture riguardo ai cristalli e di penetrare a fondo nelle strutture della propria personalità non è questione di wellness, ma è lavoro energetico. E il risultato è potersi portare a casa qualcosa di molto, molto speciale: sé stessi. È questo – come dice Maja – il “viaggio del futuro”: una nuova dimensione del turismo e del lavoro energetico. ©M. Jennen

AVVENTURA TERRA Maja Esara Jennen Via San Giovanni 12, 39034 Dobbiaco tel +39 0474 976 257 – cell. +39 347 516 63 80 www.avventuraterra.com Maja Esara Jennen Avventura Terra Orari d’apertura da settembre a giugno: LUN–SAB 10.00–12.30 & 15.00–19.00 luglio & agosto: LUN–DOM 10.00–12.30 & 15.00–19.00

L’apiario non è un posto da donne –

©F. Oberhammer

ma nelle Tre Cime sì “L’apiario non è un posto da donne”, scriveva

Altro fondamentale passaggio evolutivo si deve

l’“Ontario Bee Journal” nel Marzo 2016, rivi-

a Miss Clementine Stirling Graham, apicoltrice

sta specializzata canadese. La frase era stata

scozzese di fine Ottocento, promotrice della

indirizzata negli anni Ottanta a Kelly Rogers,

smielatura dei favi senza il contemporaneo

autrice dell’articolo, che l’ha provocatoriamen-

sterminio dell’alveare. Una scoperta piuttosto

te portata sotto i riflettori per descrivere la

importante!

propria esperienza come apicoltrice e come donna.

Sorge quindi spontaneo chiedersi: l’Apicoltura è un mondo per soli uomini?

Apicoltori famosi ce ne sono stati a bizzeffe, Aristotele, George Washington, Lev Tolstoj,

“Assolutamente no” è la risposta di Peter

padre di “Guerra e Pace”; le apicoltrici invece,

Senfter di San Candido, che è stato per 18 anni

sembrano assenti. Eppure tra loro si distinguo-

Presidente dell’Associazione Apicoltori Alta

no nomi come la poetessa Silvya Plath, Maria

Pusteria e dal 1960 cura i suoi 30 alveari. Egli

von Trapp, quella vera, cui venne ispirato il

conferma che anzi ci sono moltissime donne

celeberrimo film “Tutti insieme appassionata-

apicoltrici nell’Associazione.

mente”, Susanna Tamaro, famosa autrice di “Và dove ti porta il cuore”, Eva Crane, fisica, biolo-

La signora Frida Oberhammer, di Santa Maria, è

ga, scrittrice inglese che rivoluzionò il mondo

ancora più categorica nella sua risposta negati-

dell’apicoltura.

va, in fondo lei ne è la prova vivente. Forse è un mondo prevalentemente maschile, ma in cui lei

Tutte loro sono donne, apicoltori e donne, ma

si è fatta uno spazio ampio e di tutto rispetto.

in qualche modo sembra che ancora siano un fenomeno ‘raro’.

Frida ha iniziato la sua attività di apicoltrice circa vent’anni fa, ma il lavoro con le api era

A metà Settecento, Catherine Elisabeth Vicat,

cominciato ben prima, quando ancora bambina

scienziata e aristocratica svizzera, era una vera

aiutava il nonno prima e la mamma poi, con le

istituzione nel settore e fervida sostenitrice

loro api. Insomma, il miele … lo ha proprio nel

dell’utilizzo di arnie razionali, tuttora in uso,

sangue!

mentre a Marie Aimée Lulline e alla Sig.na Jurine si deve la comprensione di come si produca la pregiatissima cera d’api. 46

Oggi Frida è Presidente della Associazione Apicoltori di Dobbia-

©F. Oberhammer

co e Vice Presidente della Associazione Apicoltori Alta Pusteria e di esperienza ne ha accumulata tanta, così come la passione che non è certo diminuita nel tempo. Insieme al marito Hubert ha circa 27 colonie d’api, ma è interessante notare che quando ce ne parla le definisce ‘famiglie’, divise tra Santa Maria, Carbonin, e in estate anche Malga San Silvestro. Ciascuna di esse ospita circa 20.000 api in inverno, ma può arrivare anche a 60.000 e più in estate. Quando le chiediamo in maniera un po’ provoCi racconta con passione ed entusiasmo dei suoi alveari, di come

catoria se secondo lei sia meglio un apicoltore

la produzione di miele, mediamente 15 kg per famiglia, dipenda

o un’apicoltrice risponde con delicatezza, come

anche e soprattutto dal meteo in alta montagna, dalla tempera-

è stata delicata durante tutta la nostra chiac-

tura, dalla fioritura e dalla natura stessa.

chierata, dicendo che “l’apicoltura è un hobby che fa piacere e dà gioia. Non è una questio-

In passato il miele era semplicemente miele (oggi millefiori),

ne di uomo o donna, ma deve essere svolto con

senza tante distinzioni, poi a partire dagli anni Venti del ‘900

entusiasmo e dedizione a prescindere. Cre-

iniziò a diffondersi il concetto di miele unifloreale e ad oggi

do però che pur non essendoci un ‘migliore o

sono classificati oltre 300 varietà di miele, la cui denominazione

peggiore’, in generale la donna sia più portata

dipende dal fiore del nettare dei diversi fiori bottinati dalle api.

a vivere a contatto e in armonia con la natura. Essendo un hobby deve essere una gioia, una

Nelle Dolomiti il miele è tuttora un gioiello pregiato, tanto da

passione. Nella donna forse la passione è più

essere protetto dal marchio Dop e riconoscibile dall’etichetta

intensa di tanti uomini”.

‘Tre cime di Lavaredo’. Frida spiega che il miele da lei raccolto, è principalmente Tarassaco, Melata o miele di bosco e Fiori di

In fondo, come scrisse il filosofo francese

Malga. Esiste anche il miele di Rododendro, ma molto difficil-

Micheal Onfrai “Ogni ape porta con sé il mecca-

mente può essere puro, molto più frequente è trovarlo come

nismo dell’universo: ognuna riassume il segreto

miele di Fiori di Malga.

del mondo” e non fa differenza che sia una donna o un uomo a custodirlo.

Questa sostanza, il nettare degli déi, è tuttora fondamentale nell’uso dolciario e culinario, ma inaspettatamente e in chiave

Martina Merola (Autrice)

moderna, è anche molto utile per i massaggi che la signora Oberhammer effettua: questa tradizione russa o forse tibetana, trova fondamento nell’importanza purificatrice della sostanza

©O. Seehauser

quando viene assorbita dalla pelle e non solo quando viene ingerita. Anche da questo punto di vista è un prodotto dai mille usi e funzioni oltre che qualità.

©Museo Dolomythos

GRANDE MOSTRA SPECIALE “LE PIÙ BELLE LEGGENDE DELLE DOLOMITI” PRESSO IL DOLOMYTHOS DI SAN CANDIDO, IL PIÙ GRANDE MUSEO SUL PATRIMONIO UNESCO DOLOMITI

La natura protagonista nelle leggende dolomitiche Le genti dolomitiche possiedono uno dei più

femminile con gli elementi naturali solo at-

noti corpus di fiabe, miti e racconti popolari.

traverso la violenza. Quando poi le donne si

Questo ricco patrimonio forma il nucleo della

uniscono agli uomini, alla fine la vicenda sfo-

raccolta di leggende dolomitiche pubblicata

cia quasi sempre in tragedia. E alle donne non

per la prima volta da Felix Wolff nel 1905 con il

rimane altro che rifugiarsi nella natura, il mon-

titolo “I Monti Pallidi”. Il matriarcato è tema ri-

do da cui provengono e dove tornano a essere

corrente in queste narrazioni, in cui sono infatti

felici. Nel momento in cui le figure femminili

soprattutto le donne a prendere le decisioni e a

che popolano le leggende fanno nuovamente

determinare il corso degli eventi. C’è Dolasilla,

ritorno alla natura, essa sa sempre offrire loro

la guerriera forte e infallibile. E ci sono Moltina,

protezione.

Tanna, Samblana, Soreghina, Luianta: protago-

niste sono sempre e comunque le donne, anche

Le leggende dolomitiche che ancora oggi più

se in ruoli di volta in volta diversi. Gli uomini

affascinano sono però soprattutto quelle che

riescono a distruggere questa simbiosi del

parlano di erbe, piante e fiori.

Le nozze di Merisana, la Regina dei larici

Moltina, la Regina delle marmotte

La regina Merisana aveva tutto ciò che si può

Moltina crebbe a Prato Piazza in compagnia delle marmotte e im-

desiderare. Eppure, la tormentava il pensiero

parò persino ad assumerne l’aspetto. Un giorno si innamorò del

delle tante creature in condizioni di infelicità

principe dei Landrins e lo seguì nel suo castello. Quando le venne

o di sofferenza. Un giorno, il “Réy de Ràyes”,

chiesto da dove provenisse, Moltina si trovò in forte imbarazzo

il Re dei raggi, incontrò la graziosa fanciulla e

e, in quello stesso momento, la Croda Rossa si colorò di rosso.

subito se ne innamorò. Ella volle tuttavia porre

Non vista, Moltina si trasformò in marmotta, ma il principe andò

una condizione: “Prima che si celebrino le noz-

a cercarla, la trovò e rimase con lei.

ze, tutti gli esseri viventi devono essere felici. Nessuno dovrà più soffrire, nessun albero potrà essere abbattuto e nessun animale ucciso”. Il Re dei raggi fu profondamente turbato e chiese ai

Il Catinaccio

suoi saggi consiglieri se ciò fosse possibile. Essi

In tempi antichissimi, sulle Dolomiti regnava Laurino, re del

negarono. Merisana dovette quindi rinunciare

popolo dei nani. Egli possedeva inestimabili tesori, il più speciale

a questa sua prima richiesta e chiese allora che

dei quali era una cappa capace di renderlo invisibile. Laurino

tutti gli esseri viventi potessero essere felici

era molto orgoglioso del suo meraviglioso giardino fiorito tra-

almeno il giorno delle sue nozze. Ma anche que-

boccante di rose cinto da un filo di seta dorata (Rosengarten,

sta condizione si rivelò impossibile da realizza-

il nome tedesco del Catinaccio, significa “giardino delle rose”).

re. Merisana ne fu rattristata: “Neppure un solo

Un giorno, il re conobbe la bellissima principessa Similde. Se ne

giorno”, sospirò. “Pensavo che fosse il minimo”.

innamorò e, con l’aiuto della sua cappa magica, la rapì. Ma Simil-

Ella acconsentì infine a che tutti fossero felici

de era sempre molto triste. Un giorno Teodorico, il re dei Goti,

almeno al momento delle sue nozze: uomini e

si spinse nella regione con i suoi cavalieri. Gli uomini rimasero

animali, alberi e fiori. Il Re dei raggi sperò di

meravigliati alla vista del bellissimo giardino delimitato dal filo

riuscire a soddisfare questa condizione e, in

di seta dorata, che tuttavia lacerarono per calpestare e distrug-

effetti, tutti gli esseri ricevettero la notizia di

gere le rose. Indignato, Laurino balzò fuori e iniziò così una lotta

sospendere qualsiasi dolore e qualsiasi afflizio-

impari. In un primo momento, Laurino riuscì a difendersi nascon-

ne a mezzodì del giorno delle nozze. Tutti lo-

dendosi sotto la sua cappa magica, che però gli venne strappata:

darono la fanciulla per la sua bontà d’animo e,

ben presto si ritrovò inerme al suolo, supplicando di risparmiar-

in segno di riconoscenza, recarono i mazzi e le

lo. La principessa Similde venne liberata. Ma la formula magica

corolle di fiori più belli che si potessero immagi-

pronunciata dal re in catene cancellò per sempre il giardino del-

nare. Merisana pensò di creare con questi doni

le rose. Né il giorno luminoso né la notte oscura avrebbero mai

qualcosa di significativo e decise di realizzare un

rivisto lo splendore delle rose. Al posto dei fiori, solamente

albero nuovo. Nacque così il larice. Poiché però

pallide rocce. Ma Laurino aveva dimenticato il crepuscolo, quel

l’albero non sarebbe stato ancora in grado di so-

momento che separa il giorno dalla notte. Accade così che, al

pravvivere, Merisana lo avvolse nel suo velo da

calar del sole, i Monti Pallidi risplendano e si infiammino di

sposa fatto di un tessuto leggero di un colore

meravigliose sfumature rosse.

verde chiaro e luminoso. L’albero iniziò subito a germogliare, e tutti si meravigliarono delle sue

Michael Wachtler (Autore)

particolari caratteristiche. In effetti, il larice è il più singolare degli alberi: dapprincipio appare come un’aghifoglia, ma in autunno gli aghi ingialliscono e cadono, proprio come accade per il fogliame delle latifoglie. Quando però si risveglia a primavera, il larice assume l’aspetto di un velo verde, e agli apici dei rami si riconosce con chiarezza la trama del velo da sposa.

DOLOMYTHOS

ZONA PEDONALE DI SAN CANDIDO Orari d’apertura: Aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.00

INFO@DOLOMYTHOS.COM WWW.DOLOMYTHOS.COM

Non c'è mai tempo per annoiarsi Spaccare la legna, cucinare, fare un po’ di musica. C o n i l p r o g r a m m a “ I n m a l g a p e r u n g i o r n o ! ”, gli ospiti si mettono per un giorno n e i p a n n i d i H e r b e r t K ra u t g a s s e r, da anni gestore di Malga Rossalm, nelle Dolomiti di Braies.

ÂŠM. Kottersteger

“A stomaco vuoto è più facile”, come ben sa

Cosa voglia dire trascorrere un giorno da gesto-

Herbert Krautgasser, gestore di Malga Rossalm!

re di una malga, lo si può scoprire partecipan-

È per questo che inizia la sua giornata già alle

do in autunno al programma “In malga per un

sei del mattino, quindi ancora prima di cola-

giorno!”. Ogni giovedì, si ha occasione di “met-

zione, per dare un’occhiata a mucche, pecore e

tersi nei panni” di Hebs e cimentarsi nel suo

cavalli al pascolo. La malga si trova in una po-

lavoro. Di cose da fare ce ne sono sempre in

sizione da sogno, ai piedi della Piccola Croda

abbondanza, ma “alcuni, dopo l’escursione in

Rossa, e Herbert la gestisce dal 1992. All’inizio

alta quota di circa tre ore da Prato Piazza con

si occupava sia degli animali che degli ospiti,

l’accompagnamento di una guida, all’inizio

ma il grande afflusso di persone ha fatto sì che

saranno stanchi”, presume Herbert. Dopo una

ora si dedichi quasi esclusivamente alla ristora-

breve pausa, però, tutti dovrebbero essere di

zione. Per quanto riguarda le bestie, adesso a

nuovo in forze per affrontare i vari compiti che

pensarci c’è un pastore, a cui comunque è sem-

li attendono. “Alcuni possono munirsi di panetti

pre contento di dare una mano. “Dopo colazione

di sali minerali e di mangime e andare alla ricer-

inizia il mio lavoro vero e proprio in cucina,

ca delle 150 pecore”, racconta Herbert “mentre

dove devo preparare le zuppe e precuocere la

gli altri si occupano della malga”. In sostanza,

pasta”, racconta il nostro Hebs – come lo chia-

vuol dire: preparare la legna da ardere, pela-

mano gli amici –parlando della sua giornata. “E

re patate, tritare erba cipollina, tagliare speck

dalle dieci e mezza sono già pronto ad accoglie-

e formaggio. Praticamente tutto quello che fa

re i primi ospiti”.

con patate arrostite, zuppa di verdura e zuppa d’orzo o canederli. Naturalmente sempre sotto la supervisione di Herbert. Tra le sue specialità c’è poi il tipico piatto dolce, il Kaiserschmarrn. “Per farlo servono solo farina, latte e uova, e” – ecco svelato il segreto – “la pastella va preparata fresca ogni volta”.

Comunque, non ci si annoia mai – come Herbert

ben sa per esperienza. E poi, quando in cucina c’è un po’ più di calma, rimane tempo per intrattenere gli ospiti con un po’ di musica. I partecipanti al programma “In malga per un giorno!” possono accompagnare un suonatore alla fisarmonica con un bizzarro strumento, il cosiddetto ”violino del diavolo” (Teufelsgeige), una sorta di bastone con varie percussioni utilizzato nella musica popolare. A meno che non si sia già cominciato prima, a questo punto arriva anche il momento di assaggiare la grappa. A dire il vero, Herbert ha iniziato già in luglio a mettere le pigne di pino cembro in infusione nella grappa

(“le pigne devono essere belle rosse all’interno, quindi non verdi e neanche secche”) e adesso i partecipanti del gruppo possono imbottigliarla. Per loro, questa giornata di prova termina con l’arrivo del buio. “Naturalmente, se lavassero anche le stoviglie sarebbe perfetto”, dice Herbert Krautgasser con un sorriso compiaciuto, “ma credo che debbano tornare tutti giù a valle”. >> Stefan Herbke (Autore)

Le escursioni d'autunno In autunno, nella zona delle 3 Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria gli amanti delle escursioni possono scegliere tra le varie proposte in programma. Tra queste, troviamo anche “In malga per un giorno!”. Segue una selezione di altre proposte interessanti disponibili tutte le settimane: Ogni martedì:

Tour di arrampicata >Dolomiti senza Confini<

Un’escursione mozzafiato sulle Dolomiti che farà battere forte il cuore di chi ama arrampicare! Ogni mercoledì:

Una storia di frontiere

La zona delle 3 Cime nelle Dolomiti teatro di guerra. Un’escursione a sfondo storico che ricorda gli eventi bellici. Ogni giovedì:

In malga per un giorno!

Gli ospiti si “mettono nei panni” del gestore Hebs. Un’esperienza autentica alla Rossalm, in Val di Braies! Ogni giovedì:

Sulle orme dei contrabbandieri

Sulle leggendarie orme dei contrabbandieri lungo il sentiero che segna il confine tra Italia e Austria. Ogni venerdì:

Alba alle Tre Cime

Il simbolo delle Dolomiti alle prime luci del mattino: uno spettacolo unico con la magia dei colori autunnali! Per ulteriori informazioni si prega di consultare il sito: www.trecime.com/autunno 54

Fam. Ortner Via al Ponte dei Corrieri, 1 I - 39038 San Candido Tel. +39 0474 913 588 www.villastefania.com info@villastefania.com

» Dove regna la musica Beethoven, Mahler e una nuova, grande orchestra: anche in futuro, il Centro Culturale di Dobbiaco sarà il punto d’incontro degli appassionati di musica in Val Pusteria

©M. Verdoes

“ Qui è

meraviglioso.” Durante la sua villeggiatura a Dobbiaco, Mahler

Gli appassionati di musica potranno assistere

ha tratto ispirazione dal paesaggio e dalla gente

alla prima esecuzione della Grandhôtel Orche-

attorno a lui. Nella sua casetta di composizione

stra Dobbiaco di nuova fondazione. L’orchestra

a Carbonin Vecchia ha composto la Nona Sin-

è sotto la direzione di Philipp von Steinaecker

fonia, la Decima Sinfonia, rimasta incompiuta,

ed è sostenuta dalla “Fondazione Centro Cul-

e iI Canto della Terra. Per il compositore di ori-

turale Euregio Gustav Mahler Dobbiaco Dolo-

gine boema, Dobbiaco era un luogo speciale. E

miti”. Nell’ambito di questo progetto, che vede

Dobbiaco, grata di questo apprezzamento, ogni

riuniti musicisti provenienti dalle più diverse

anno dedica al musicista tardoromantico le Set-

orchestre del mondo, la Fondazione sta inoltre

timane Musicali Gustav Mahler. Quest’anno si

raccogliendo una collezione di strumenti unica

sarebbe festeggiato un anniversario speciale:

nel suo genere. Si vuole in tal modo poter ac-

la loro 40ª edizione. L’evento saliente sarebbe

cogliere per la prima volta in una sola sede gli

dovuto essere la masterclass con Thomas Ham-

strumenti musicali storici di quando l’orchestra

pson e la sua serata di Lieder. Ma, in tempi di

dell’Opera di Stato di Vienna era diretta da

pandemia da coronavirus, neppure il mondo

Gustav Mahler.

della musica è rimasto come prima … almeno per il momento. Per quanto riguarda il Centro

In settembre, e in anteprima mondiale dalla

Culturale di Dobbiaco, a farne le spese sarà

prima esecuzione del 1912, la nuova Grandhôtel

anche l’Alto Adige Festival, che quest’anno era

Orchestra avrebbe interpretato la Nona Sinfo-

previsto per agosto e che sarebbe stato tutto

nia di Gustav Mahler su strumenti d’epoca in

nel segno di Ludwig van Beethoven, nato a Bonn

occasione del Mahler Revisited, il primo festi-

250 anni fa. La musica di questo compositore,

val dedicato al suono originale di Mahler. Ma

così ricca di forza e di originalità, è considera-

anche quest’appuntamento è rimandato di un

ta l’apice del Classicismo Viennese, e in que-

anno. E di certo per allora i musicisti sapranno

sta sua valenza si desiderava farla apprezzare

immergersi ancora meglio nel mondo di Gustav

appieno al pubblico del Festival. L’Orchestra

Mahler.

giovanile romena diretta da Cristian Mandeal e il grande organico della fondazione "Stiftung

©M. Verdoes

des Deutschen Volkes", diretta da Martin Wettges, probabilmente si esibiranno a Dobbiaco solo il prossimo anno. Una cosa, però, non cambierà: da anni, il Festival dà particolare rilievo ai giovani, e così sarà anche nel 2021.

In una breve intervista il direttore Philipp von Steinaecker ci racconta che cosa riserva la Grandhôtel Orchestra Dobbiaco. ©A. Taake

Lei è stato coinvolto da subito nel progetto della Grandhôtel Orchestra. Come vengono selezionati i musicisti? La maggior parte dei musicisti sono altoatesini, anche perché in fin dei conti è qui che l’orchestra ha sede. Ci sono musicisti altoatesini così capaci, che hanno successo all’estero e a cui vogliamo assolutamente offrire la possibilità di suonare insieme in Alto Adige. Poi ci sono musicisti che provengono da città mahleriane come Vienna, Budapest, Praga, Amsterdam, Amburgo, Lubiana, New York, e infine studenti fantastici. Siamo costantemente in contatto con un gruppo di musicisti dell’orchestra e con consulenti/ membri del comitato consultivo come il direttore Daniel Harding, per confrontarci sulla composizione dell’organico e sulle varie collocazioni da assegnare. Cerchiamo poi di individuare tra le nostre reti di musicisti di tutto il mondo quelli che più ammiriamo e che pensiamo si

Da giovane Lei ha suonato nell’Orchestra

potrebbero trovare bene insieme. Andiamo cioè

Giovanile Gustav Mahler.

a vedere quali musicisti particolarmente bravi

Nasce da qui la sua passione per

ci siano e poi, per così dire, verifichiamo anche

la composizione e la direzione d’orchestra?

se, in base alle loro caratteristiche personali, potrebbero avere piacere di suonare su stru-

A 17 anni ho potuto suonare la Quinta di

menti del tempo. Perché non è detto che tutti

Mahler sotto la direzione di Claudio Abbado.

siano ugualmente adatti.

In quell’occasione ho avuto la sensazione che fossero i primi concerti veramente importanti cui mi era consentito partecipare. È stata la mia iniziazione come musicista, ma anche come mahleriano. Per questo Mahler ha sempre avuto una particolare importanza per me. E poi, anche a me accade come a tanti altri, che scoprono quello che la sua musica significa nel loro intimo. Questa musica ti entra così nel profondo da farti provare la sensazione che Mahler la abbia scritta proprio per te. Talvolta si sarebbe quasi tentati di custodirla gelosamente solo per sé, ma l’esperienza più ricca e preziosa è comunque sempre viverla insieme, condividerla. 58

L’altra particolarità di questa orchestra

©M. Verdoes

è infatti che si suona su strumenti originali della Vienna del 1900. È davvero straordinario e incredibilmente emozionante! Questa orchestra rende possibile realizzare un qualcosa di unico e, come speriamo, dare un importante contributo alla ricezione mahleriana a livello internazionale. La considerazione che ci ispira è che, quando Mahler se ne stava nella sua casetta di composizione e lavorava alle sue opere, avrà sicuramente avuto

©M. Verdoes

in mente il suono dell’orchestra di Vienna che conosceva e cui era abituato. I Wiener Philarmoniker di allora utilizzavano però strumenti e tecnica diversi dai nostri. Il che significa che la sua percezione del suono doveva essere necessariamente diversa da quella odierna. Quello che vogliamo fare è ricreare proprio il suono dell’epoca di Mahler. Alla fine, suoneremo la sua Nona Sinfonia per la prima volta da allora con gli strumenti per i

©M. Verdoes

quali è stata scritta. A Dobbiaco abbiamo allestito una raccolta degli strumenti che i Wiener Philarmoniker utilizzavano allora. Opportunamente restaurati, i primi esemplari stanno per essere consegnati ai musicisti. E tra questi strumenti ve ne sono di meravigliosi: gli antichi corni viennesi, ad esempio, hanno un suono sensazionale. Abbiamo poi trovato una coppia di timpani utilizzati dall’Opera di Vienna all’epoca di Mahler. Un’arpa bellissima, un vecchio clarinetto basso, flauti in legno di Lou-

Al momento della chiusura redazio-

is Lot e Karl Rittershausen stupendamente

nale non era ancora stato reso noto

conservati, fagotti Heckel del 1902 e del 1903, e

quando il Centro Culturale Euregio

poi tutti gli archi utilizzano naturalmente corde

potrà riprendere l’attività concerti-

in budello … potrei continuare a parlarvi di que-

stica. Per informazioni aggiornate

ste meraviglie all’infinito. Per me tutto questo è

si prega di consultare il sito

un po’ come il Natale: non vedo l’ora che arrivi!

www.kulturzentrum-toblach.eu

Verena Duregger (Autrice)

Cultura

Mostre & collezioni Dall’antico al contemporaneo … Il piacere di accostarsi all’arte nella zona delle 3 Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria: non solo nei giorni di pioggia, ma naturalmente anche in quelli. Per chi si interessa di cultura, per chi di arte se ne intende e, in generale, per chi vuole “farsi un quadro” … Di seguito alcuni suggerimenti:

Museo della Collegiata e Convento dei Francescani di San Candido L’Abbazia di San Candido, la cui fondazione risale all’VIII secolo,

non è solamente la più antica Collegiata del Tirolo, ma anche l’edificio sacro romanico più importante delle Alpi orientali. Il Museo della Collegiata è ospitato all’interno della Casa capitolare del XVI secolo e fa parte del complesso conventuale. Nelle sette sale lungo cui si articola l’esposizione si possono ammirare i manufatti di arte sacra del prezioso tesoro del Duomo, testi risalenti al periodo che va dal XV al XVIII secolo e una vasta raccolta di manoscritti. Oltre al Museo della Collegiata, la Casa capitolare ospita anche l’archivio e la biblioteca della Collegiata di San Candido. In una seconda sede, sita all’interno del Convento dei Francescani in Via Peter Paul Rainer, al piano superiore sono esposti numerosi reperti archeologici di epoca romana e una raccolta di oggetti relativi all’arte locale. Orari d’apertura: 04/07–12/09/2020: Da martedì a sabato ore 14:00–19:00

©R. Engl

©D. Bacher

Casa Wassermann a Villabassa Raccolta di santini ricordo dei defunti Una carrellata attraverso la storia del turismo in Alta Pusteria. Il Museo del Turismo allestito presso Casa Wassermann documenta anche l’importanza delle locande e dei bagni termali, la costruzione della Ferrovia della Val Pusteria e gli esordi dell’alpinismo. Il programma del museo prevede inoltre mostre temporanee a rotazione. Interessante anche la collezione di vecchi santini ricordo dei defunti. In un primo momento questa proposta può apparire un po’ bizzarra , ma in realtà la “Collezione Wassermann” di Villabassa è una vera e propria miniera. E non solo per gli storici, ma più in generale per tutti coloro che, pur non essendo altoatesini, Villabassa deve peraltro questa vasta raccolta a Emma e Theres Wassermann, due anziane signore che nel corso della vita hanno raccolto molte cose preziose e interessanti da un punto di vista storico, tra cui questi “santini” in ricordo dei defunti. La raccolta conta circa 18.000 pezzi ed è la più consistente del nostro territoil programma potrà essere soggetto a modifiche!)

(Attenzione: A seguito delle attuali misure relative al coronavirus,

desiderino approfondire il passato di questo nostro territorio. Il Comune di

rio. Con un lavoro certosino, l’amministrazione comunale di Villabassa ha censito questi santini, li ha digitalizzati e messi quindi a disposizione della comunità. La raccolta può essere visionata ai vari infopoint, dove si può scaricare il santino che interessa ed eventualmente averne anche una copia. Orari d’apertura: 05/06–10/07/2020: Martedì + venerdì dalle 16:00 alle 18:00 14/07–28/08/2020: Martedì–sabato dalle 16:00 alle 18:00 Sabato visite guidate su prenotazione 01/09–30/10/2020: Martedì + venerdì dalle 16:00 alle 18:00 Judith Steinmair (Autrice)

©A. Trenker

Un’odissea angosciante Poco prima della fine della guerra, 139 detenuti di 17 paesi vennero prelevati dalle SS dal campo di concentramento di Dachau e trasferiti a Villabassa. Tra essi, alcuni capi di Stato, personaggi famosi e familiari di combattenti della Resistenza. Le condizioni davvero drammatiche della liberazione dei prigionieri speciali e dei familiari degli internati, i “Sippenhäftlinge”. Nella primavera del 1945, poco prima della fine

stranieri e prigionieri illustri, ad esempio l’ex

della Seconda Guerra Mondiale, nel campo di

Cancelliere austriaco Kurt von Schuschnigg, l’ex

concentramento di Dachau vennero riuniti i

Presidente del Consiglio dei Ministri francese,

prigionieri speciali e i “Sippenhäftlinge” pro-

Léon Blum, l’industriale Fritz Thyssen nonché i

venienti dai diversi campi di concentramento

familiari di Claus Schenk Graf von Stauffenberg

sparsi per la Germania nazista. Tra essi, ufficiali

e Carl Friedrich Goerdeler, arrestati in seguito

della Wehrmacht caduti in disgrazia, combat-

all’attentato a Hitler del 20 luglio 1944.

tenti della Resistenza e loro familiari, militari

A Villabassa come ostaggi delle SS

La liberazione per opera della Wehrmacht

Il 26 aprile 1945, i prigionieri vennero trasferiti

Wichard

da un comando speciale sotto la guida dell’SS-

Wehrmacht, di stanza a Moso di Sesto, venne

Obersturmführer Edgar Stiller e dell’SS-Unter-

a sapere del trasferimento degli ostaggi e del

sturmführer Ernst Bader da Dachau a Innsbruck

fatto che l’incarico sarebbe stato considerato

nel Lager di Reichenau. Questi ostaggi, tut-

concluso “solo con la morte dei prigionieri”. A

ti nomi illustri, pare dovettero servire a Ernst

questo punto, von Alvensleben inviò senza indu-

Kaltenbrunner, capo della Polizia di Sicurezza,

gio un reparto d’assalto composto da 15 sottouf-

nella cosiddetta Alpenfestung come merce di

ficiali a Villabassa. Poco dopo, avendo richiesto

scambio nelle trattative con gli Alleati. Il gior-

dei rinforzi, giunsero 150 granatieri a circondare

no successivo, il convoglio proseguì verso il

la piazza innanzi al municipio. Su decisione del

Brennero e raggiunse Villabassa la mattina del

comandante supremo di tutte le forze SS in Ita-

28 aprile. Contrariamente a quanto previsto,

lia, Karl Wolff, le guardie SS dovettero lasciare

l’hotel Lago di Braies, la vera meta del convo-

Villabassa per Bolzano e la Wehrmacht ottenne

glio, era già stato occupato. La confusione fu

la custodia dei prigionieri. La sera del 30 aprile

grande. L’autobus con gli ostaggi a bordo rimase

raggiunsero infine l’hotel Lago di Braies che nel

fermo per diverse ore poco distante dall’abitato

frattempo era stato sgomberato. Sotto la dire-

di Villabassa e i prigionieri temettero il peggio.

zione della generosa proprietaria dell’albergo

Alla fine vennero accolti in sistemazioni prov-

Emma Heiss-Hellensteiner, venne messo loro a

visorie: presso alcune locande, nella canoni-

disposizione l’indispensabile. Il 4 maggio, due

ca e addirittura nelle sale del municipio, i cui

giorni dopo la capitolazione ufficiale della Weh-

pavimenti vennero ricoperti con la paglia. Gli

rmacht in Italia, arrivò al Lago di Braies la pri-

abitanti di Villabassa diedero prova di grande

ma pattuglia statunitense che disarmò i soldati

coraggio e disponibilità soccorrendo i prigio-

della Wehrmacht e si fece carico dei prigionieri.

nieri con cibi e bevande.

Tutti coloro che non avevano avuto rapporti con

von

Alvensleben,

capitano

della

i nazisti vennero trasferiti sull’isola di Capri. Questa decisione venne percepita da alcuni prigionieri come ulteriore prolungamento dell’internamento. Solo dopo aver subito diversi interrogatori, ottennero poi il permesso di tornare in Germania. Alcuni dei prigionieri speciali invece rimasero ancora prigionieri degli americani. >>

I soldati delle SS che avevano partecipato al trasferimento degli ostaggi non vennero consegnati alla giustizia. Il processo contro l’SSObersturmführer Stiller fu archiviato, mentre l’SS-Untersturmführer Bader riuscì a darsi alla latitanza e anche i loro subalterni rimasero impuniti. Alcuni degli ex-ostaggi delle SS scrissero le loro memorie pubblicandole sotto forma di racconti autobiografici, tra cui anche Isa Vermehren, Kurt von Schuschnigg, Fabian von Schlabrendorff, Sigismund Payne Best, Bertram Arthur “Jimmy” James e Josef Müller.

Doris Brunner (Autrice)

Archivio di storia contemporanea del Lago di Braies In ricordo anche degli avvenimenti trattati, nel 2005 è stato istituito presso l’hotel Lago di Braies l’Archivio di storia contemporanea, per opera del giornalista e storico di Dachau Hans-Günther Richardi insieme a Caroline M. Heiss, proprietaria dell’hotel Lago di Braies. La raccolta custodita in questa sede abbraccia tutte le registrazioni dei prigionieri che si sono conservate, i documenti delle SS come pure testimonianze, libri, racconti e saggi relativi al trasferimento degli ostaggi. E nel suo libro “SS-Geiseln in der Alpenfestung”, Hans-Günter Richardi documenta la deportazione degli ostaggi delle SS. Dal libro è tratto il documentario “Wir, Geiseln der SS”, trasmesso in televisione. www.archivpragserwildsee.com

La notte dei

falò

Anno dopo anno nel mese di giugno, anche sui monti dell’Alto Adige si accendono i fuochi per la ricorrenza della festività del Sacro Cuore di Gesù. Tutto sull’origine dell’usanza e sul significato del voto che le ha dato origine. Correva l’anno 1796. Sotto la guida di Napole-

promessa con una funzione religiosa nel Duo-

one I, la Francia era in guerra contro le gran-

mo di Bolzano. Nel 1809, prima della seconda

di potenze europee, ostili alla Rivoluzione

battaglia del Monte Isel, le truppe tirolesi con-

Francese. Giunge in Tirolo la terribile noti-

dotte da Andreas Hofer rinnovano il voto al

zia sull’avanzamento delle truppe napoleoni-

Sacro Cuore con un “sacro legame”. In seguito

che da Milano verso il Tirolo. La Dieta tirolese

all’inaspettata sconfitta delle truppe sia france-

costituisce un Consiglio di guerra e si riunisce

si che bavaresi, la celebrazione della domenica

a Bolzano per consultarsi sulle azioni da intra-

del Sacro Cuore di Gesù viene elevata a festa

prendere. La situazione appare assai complessa:

solenne. È per merito di Papa Pio IX che nel

che fare in questa situazione di emergenza? L’a-

1856 la festa del Sacro Cuore entra ufficialmente

bate di Stams Sebastian von Stöckl dichiara al

nel calendario liturgico cattolico.

Consiglio di voler intercedere presso Dio e di voler affidare le sorti del Tirolo al “Sacro Cuore

Tuttavia, l’adorazione del Sacro Cuore, dalla

di Gesù”. I rappresentanti della Dieta accetta-

forte valenza simbolica per la misericordia e

no la sua proposta esprimendo un voto valido

l’amore di Dio, affonda le sue radici ancor più

per tutto il Tirolo: celebrare ogni anno in modo

lontano nel tempo: nel 1549, il giorno prima di

solenne la festa del Sacro Cuore di Gesù. Ap-

prendere i voti solenni, San Pietro Canisio, che

pena pochi giorni più tardi, il 3 giugno 1796,

per diverso tempo era stato attivo in Tirolo,

viene dato seguito per la prima volta a questa

ebbe l’apparizione del Sacro Cuore di Gesù. In Francia, Santa Margherita Maria Alacoque riferì oltre cent’anni più tardi di aver avuto la stessa apparizione. Infine, risale al 1705 la fondazione della prima Confraternita del Sacro Cuore di Gesù presso il convento delle Suore Orsoline di Innsbruck. Poco dopo, il culto al Sacro Cuore si

©G. Kamelger

diffuse tra i Gesuiti.

©Shutterstock

Cime illuminate dai fuochi La domenica del Sacratissimo Cuore di Gesù

Dobbiaco, i fuochi appaiono in un suggestivo

cade la terza domenica dopo Pentecoste e

nastro luminoso lungo la cresta della montagna.

in tutto il Tirolo è ancora oggi una festività

Davvero uno spettacolo da non perdere!

religiosa molto sentita. Sono numerose le parrocchie la cui comunità partecipa a solenni fun-

Giovani e meno giovani, soci delle più svariate

zioni religiose e processioni, mentre sui campa-

associazioni come Schützen, Unione giovani

nili e sulle case private viene issata la bandiera

agricoltori o Alpenverein, portano in quota le-

del Tirolo nei colori del bianco e rosso e lo scop-

gna, ramaglie, torce e altri materiali infiamma-

pio di mortaretti con il loro fragore ricorda la

bili. E l’accensione dei fuochi del Sacro Cuore

festività. Verso sera, non appena cala il buio, su

avviene poi in un’atmosfera conviviale e di

molte cime, nelle ampie radure e sulle praterie

festa. In alcune località si intona l’inno ufficia-

delle malghe si accendono i fuochi del Sacro

le del Land Tirolo “Zu Mantua in Banden” (A

Cuore a testimonianza dell’unità del Tirolo, del-

Mantova in catene), come pure la canzone “Auf

la rinnovata promessa del 1769 nonché in ricor-

zum Schwur, Tiroler Land” (Al giuramento per la

do della tormentata storia del Tirolo. Anche in

terra del Tirolo), scritta dal parroco Josef

Alta Pusteria, in occasione di questa ricorren-

Seeber per il centesimo anniversario dei festeg-

za di certo non possono mancare i fuochi ben

giamenti del Sacro Cuore di Gesù.

visibili dal fondovalle, semplicemente come dei giganteschi falò o raffigurando la forma di un cuore o di una croce con l’acronimo del nome di Gesù (“INRI” o “IHS”) oppure con l’aquila tirolese a Villabassa installata dai Schützen. Sulla forcella “Flodige Sattel”, nei pressi di

©G. Kamelger

L’origine dei fuochi

Dobbiaco Vecchia in una luce splendente

In generale, i falò in montagna vantano una

Fra gli abitanti di Dobbiaco Vecchia, il nucleo

lunga tradizione. Si rifanno all’usanza di accen-

storico del paese che circonda la chiesa par-

dere un fuoco, simbolo associato al sole, per

rocchiale, si è diffusa anche un’altra usanza: la

onorare il giorno più lungo dell’anno, che cade

domenica del Sacro Cuore, al calar della sera

più o meno il 20 giugno e coincide con il solsti-

decorano le finestre degli edifici con bellis-

zio d’estate. Ai tempi della cristianizzazione, i

sime vetrofanie raffiguranti scene e soggetti

fuochi del solstizio divennero poi i fuochi di San

religiosi, illuminandole con candele sui da-

Giovanni, da accendere in onore di San Giovanni

vanzali. Un’esperienza davvero suggestiva in

Battista il 24 giugno, giorno della sua festa. Ma

associazione ai fuochi sulle montagne.

in passato, ai fuochi accesi in punti ben visibili spettava anche un’altra funzione, completa-

Doris Brunner (Autrice)

mente diversa da quella appena menzionata. Infatti, nelle zone di montagna costituivano una delle poche possibilità di comunicare con i compatrioti che abitavano lontano. Per diversi secoli, i cosiddetti “Kreidfeuer”, ad esempio, furono l’unico metodo a disposizione per annunciare

©A.T. Dobbiaco

una minaccia di guerra o per chiamare all’attacco. Per questo motivo il segnale doveva essere ben visibile da lontano. Fu proprio con dei segnali di fuoco inviati dalle cime delle montagne che le milizie territoriali dei Freiheitskämpfer (combattenti per la libertà) vennero chiamate alle armi. ©Shutterstock ©A.T. Dobbiaco

©A.T. Dobbiaco

CASTEL WELSPERG

Visite al castello e orari d‘apertura 1 luglio – 6 settembre 2020: orario d‘apertura continuato LUN – VEN: ore 10.00 – 16.00; SAB: chiuso; DOM: ore 15.00 – 18.00 7 – 11 settembre 2020: LUN – VEN ore 13.30 – 15.30 Dal 17 settembre al 29 ottobre 2020: ogni GIO ore 10.00 – 16.00

Mostre Fotografie di tempi passati Heidi e i drammi quotidiani Doris Moser · Pittura mostra curata da Variatio | Baumgartner Martina, Hofer Birgit aperta al pubblico dal 1° luglio al 30 settembre 2020

Foto: Mirco Kopf | Realizzazione: Lucia Nania

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