Arcireport n 10 2016

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arcireport

settimanale a cura dell’Arci | anno XIV | n. 10 | 17 marzo 2016 | www.arci.it | report@arci.it

Ponti di memoria, Luoghi di impegno di Francesca Chiavacci Presidente nazionale Arci

Quest’anno la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si svolgerà a Messina. È la XXI edizione ed ha come titolo Ponti di memoria, Luoghi di impegno. Come sempre l’appuntamento è fissato per il 21 marzo, primo giorno di primavera. Ma questa volta si svolgerà in contemporanea in tanti luoghi in tutta Italia. Nello stesso giorno, alla stessa ora, in tanti luoghi del nostro paese ci sarà la lettura dei nomi delle centinaia di persone uccise dalle mafie. Lo faremo anche noi. In molti circoli Arci ci ritroveremo insieme ad Enti locali, scuole, cittadine e cittadini, raccogliendo l’invito di Libera a ricordare nome per nome le vittime innocenti morte per mano della criminalità organizzata. Per l’Arci questo rimane un appuntamento importante. Innanzitutto perché, come facciamo anche rispetto ad altri temi e iniziative, la memoria resta e diventa un valore quando viene vissuta come un fatto collettivo, un patrimonio condiviso. Ci siamo definiti recentemente degli ‘espansori di memoria’.

Nel gennaio scorso, attraverso la nostra campagna di comunicazione per l’anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz, abbiamo voluto ribadire che quel dramma dell’umanità «non è passato, è memoria». E spesso ci diciamo che trasmettere la memoria e il ricordo significa trasmettere «assenza di neutralità», ovvero impegno, partecipazione, scelta. Questa XXI edizione della Giornata promossa da Libera è per noi un momento particolarmente significativo, anche rispetto alla necessità di un rilancio dell’impegno del movimento dell’antimafia sociale nel nostro Paese. Viviamo in un periodo in cui siamo costretti ad assistere a una continua riorganizzazione della malavita organizzata (e i 62 arresti dei giorni scorsi a Palermo stanno a dimostrare che Cosa nostra è ancora un mostro che sa rigenerarsi); le infiltrazioni mafiose sono ancora molto diffuse nella politica, nell’economia di tutto il paese, dal Nord al Sud; la diffusione di pratiche corruttive in tanti settori della società, non solo nella politica, sono un cancro che

mina lo sviluppo dell’Italia. Il nostro ruolo di organizzazione con sane relazioni sociali, quello di un’associazione culturale impegnata a ricostruire etica civica, che lavora quotidianamente nei territori, dove spesso rappresenta un vero e proprio presidio, ci definisce già come un pezzo importante dell’antimafia sociale e nostro compito è rinvigorirne la forza, difenderla dagli attacchi strumentali e dalle storture. È a partire da queste considerazioni, che vedono l’espansione di memoria e il bisogno di antimafia sociale come un progetto da sviluppare nella società odierna, che ci avviamo ad organizzare anche per questa estate, insieme a Spi, Flai, Rsm e Cgil, in collaborazione con Libera, i campi della legalità. I campi, assieme a tutte le altre iniziative che si tengono ogni anno e rispetto alle quali la Giornata del 21 marzo rappresenta una tappa di avvicinamento, continuano ad essere occasioni di partecipazione e di impegno per centinaia di ragazze e ragazzi, il nostro principale contributo alla diffusione di una cultura e di una patrimonio condiviso.


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