Arci report n 15 2011

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d e l l ’ A r c i

anno IX - n. 15 19 aprile 2011

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Mala tempora currunt + Brutti tempi questi, duri da sopportare. Quando vediamo un attivista per i diritti umani ammazzato da sedicenti difensori di quello stesso popolo a cui aveva dedicato la vita; quando l’umanità sprofonda nella barbarie, sopraffatta dalle ingiustizie e dalle ipocrisie; quando fra il fanatismo ideologico e il cinismo degli interessi sembra non esserci più lo spazio della ragione. Tempi bui, se centinaia di disperati in fuga dalla fame e dalla miseria muoiono in fondo al mare senza che nessuno si preoccupi di loro, morti senza nome, numeri da aggiungere alla contabilità dell’orrore; e chi invece raggiunge le nostre coste non ci trova un briciolo di solidarietà, ma solo ostilità e rancore. Tempi bui se tutto questo non basta a risvegliare la nostra indignazione e farci ritrovare un barlume di umanità. Stiamo diventando un paese senza memoria e senz’anima, anestetizzato dal dolore, indifferente alle sofferenze altrui nell’illusione che tanto toccherà sempre a qualcun altro. Sono proprio tempi bui se un paese di lunga storia e consolidata democrazia come il nostro non riesce a liberarsi di un folle dittatore in preda al suo delirio, che ogni giorno produce macerie morali e materiali. Quell’uomo fa male all’Italia, con le sue leggi che fanno scempio dei capisaldi della Costituzione, con le sue parole che offendono la dignità dei cittadini migliori. Non ci sono aggettivi per commentare le dichiarazioni con cui si accanisce contro la scuola pubblica, irride lo stato sociale, vomita addosso ai magistrati infamanti accuse di sovversione, in spregio alla memoria di chi diede la vita nella lotta al terrorismo. Quando un capo di governo demolisce lo stato di diritto e offende le istituzioni che dovrebbe rappresentare siamo già in un regime autoritario. Cos’altro deve succedere perché si trovi la forza di reagire? Certo, è difficile, perché con le sue televisioni hanno anestetizzato tante coscienze, perché coi soldi si sta comprando il consenso di un Parlamento popolato di personaggi indegni. Ma tutto ciò non può essere un alibi. Ciascuno deve avere il coraggio di fare la sua parte. Come hanno fatto i giudici del processo Tyssenkrupp, con quella sentenza che equipara all’omicidio volontario la responsabilità delle imprese nelle morti sul lavoro. Una sentenza storica, un passo avanti per la sicurezza e i diritti dei lavoratori. Finalmente un po’ di giustizia dovuta a quelle vittime. Proprio quella giustizia che col processo breve non ci sarebbe stata.

Vittorio non è mai stato così vivo come ora isogna morire per diventare un eroe, per avere la prima pagina dei giornali, per avere le tv fuori di casa, bisogna morire per restare umani? Mi torna alla mente il Vittorio del Natale 2005, imprigionato nel carcere dell'aeroporto Ben Gurion, le cicatrici delle manette, i contatti negati con il consolato, il processo farsa. E la Pasqua dello stesso anno quando, alla frontiera giordana, la polizia lo bloccò per impedirgli di entrare in Israele, lo caricò su un bus e in sette lo picchiarono. Vittorio era un indesiderato in Israele. Troppo ‘sovversivo’, per aver manifestato l'anno prima con le donne e gli uomini nel villaggio di Budrus contro il muro della vergogna, insegnando e cantando insieme ‘Bella ciao’, il nostro più bel canto partigiano. Non vidi allora televisioni, nemmeno quando, nell'autunno 2008, un commando assalì il peschereccio al largo di Rafah, in acque palestinesi e Vittorio fu rinchiuso a Ramle e poi rispedito a casa in tuta e ciabatte. Certo, ora non posso che ringra-

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ziare la stampa e la tv che mi hanno dato l'occasione per parlare di Vittorio e delle sue scelte ideali. Questo figlio perduto, ma vivo come forse non lo è stato mai, che come il seme che nella terra marcisce e muore, darà frutti rigogliosi. Lo sento già dalle parole degli amici, soprattutto dei giovani, alcuni vicini, altri lontanissimi che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito, tanto più ora, come si può dare un senso a ‘Utopia’, come la sete di giustizia e di pace, la fratellanza e la solidarietà abbiano ancora cittadinanza e che, come diceva Vittorio, «la Palestina può anche essere fuori dell'uscio di casa». Eravamo lontani con Vittorio, ma più che mai vicini. Come ora, con la sua presenza viva che ingigantisce di ora in ora, come un vento che da Gaza, dal suo amato Mediterraneo, soffiando impetuoso ci consegni le sue speranze e il suo amore per i senza voce, per i deboli, per gli oppressi, passandoci il testimone. Restiamo umani. Egidia Beretta Arrigoni

Ultim’ora

Il governo decide l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel paese. Una prima importante vittoria del Movimento antinucleare


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internazionali

Un uomo libero, dai ruoli, dalle organizzazioni e dai confini geografici e sociali Moira D’Amelio, collaboratrice Arcs, ricorda l’amico Vittorio Arrigoni ittorio Arrigoni, Vik, aveva 36 anni, un corpo grande e muscoloso, tatuaggi sulle braccia e un piercing sul sopracciglio, proprio sopra due occhi luminosi e malinconici, aveva un cuore grande e malato che aveva scelto di sfidare con la sua vita in prima linea. Vik l'ho conosciuto nel 2002, partecipavamo insieme ad un campo di lavoro a Gerusalemme Est. Era la prima volta per entrambi in Palestina. È da allora che quella terra ha deciso di tenerselo stretto a sè, lui era stato profondamente colpito da quello che abbiamo visto, come tutti noi ma con la certezza che da allora in poi avrebbe fatto qualcosa di quotidiano e concreto per supportare la gente di Palestina. Durante i giorni del campo mi chiedevo come facesse a farsi capire e farsi voler bene tanto velocemente da tutti coloro che lo incontravano, perché a vederlo così, di primo impatto, Vik non era rassicurante, vestiti scuri, vecchi e pesanti anfibi, un corpo da guerriero. Mi chiedevo come fosse possibile che dalle prime ore conquistasse l'amicizia e la simpatia di quei giovani e meno giovani uomini di Palestina che nei suoi confronti non dimostravano nessun pregiudizio, nessun timore per il suo aspetto ‘diverso’. Ma lui sapeva comunicare bene, anche se allora masticava solo qualche parola di arabo, sapeva farsi capire e tra-

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smettere la sua essenza al di là della sua apparenza. In questi giorni risalgono i ricordi di quel tempo insieme, alcuni divertenti su cui ancora si apre il sorriso, altri delimitati da emozioni più dolorose, la paura, l'impotenza, la rabbia. Finito il campo andammo entrambi a Nablus, io come volontaria per l'Università An Najah, Vik come attivista dell'ISM. C'era il coprifuoco a Nablus, io vivevo in un appartamento con tre studenti palestinesi, Vik nell'appartamento dell'ISM. Facevamo attività diverse, lui interposizione non violenta, io, al riparo, scrivevo articoli e resoconti sulla situazione da diffondere in Italia. Passai tre giorni chiusa nell'appartamento con i tre studenti terrorizzati, se suonavano alla porta dovevo andare io ad aprire, potevano essere i soldati israeliani, e se apriva un'internazionale probabilmente non avrebbero sparato. Non dimenticherò mai la gioia di vederlo davanti all'uscio, era Vik, che veniva a vedere come stavo, che si preoccupava per me, che aveva camminato sotto il coprifuoco per raggiungere un'amica di cui non aveva notizie da giorni e consolarmi e stringermi tra le braccia ridendo della mia paura, ma accogliendola con dolcezza e portandomi fuori con lui, dimostrandomi che insieme ce la potevamo fare, che insieme si aveva più coraggio. Da allora il nostro legame si fece sempre più

forte, io avevo scelto di lavorare nella Cooperazione Internazionale, lui di continuare il suo impegno di attivista. Era libero Vik, dalle organizzazioni, dai ruoli e dai confini geografici e sociali. Aveva bisogno di testimoniare e fare appoggiandosi alle organizzazioni che più gli somigliavano ma rifiutandosi di omologarsi, di mettersi un'etichetta. Fino al 2007 avemmo un bellissimo scambio epistolare e ci vedemmo, a Roma e a Gerusalemme di nuovo. Poi, i messaggi si diradarono, io continuai a seguirlo sul suo blog ma lui mi ammonì «Mi fa piacere passi per la guerrillaradio, ma ricordati ti prego di non cercarmi giammai l'addentro, è solo una parte di me quella che scrive, il vero me stesso, quello tutto di un pezzo è il tuo amico Vik». Vik era molto di più, era così tanto che anche io, sbagliando, ho tentato di relegarlo in quel ruolo di attivista negli ultimi quattro anni. Era difficile stargli dietro, per gestirlo ho dovuto collocarlo da qualche parte. Ma finalmente ora tornano tutti i miei ricordi di Vik l'amico, il compagno, l'uomo. «Se gli anni trascorrono stritolando tutto, se ci si dimentica cosa significa provare comprensione, amore, empatia, ridesta clamore ed entusiasmo sapere che ci sono complicità e mutue alleanze che non si sciolgono, neppure nella lontananza del tempo dello spazio. Sempre sugli stessi passi, tuo cavaliere, Vik».

In memoria di Vittorio: le ong italiane in Medioriente per il sostegno alla popolazione di Gaza e contro l'embargo israeliano al comunicato stampa del 15 aprile della Piattaforma delle Ong italiane presenti in Medioriente, a seguito dell'assassinio di Vittorio Arrigoni: «Vittorio ha scelto di stare a Gaza in questi ultimi tre difficili anni per testimoniare al mondo le sofferenze della gente palestinese, che vive rinchiusa nella Striscia una vera prigione a cielo aperto, sottoposta ai bombardamenti israeliani, ad un blocco ingiusto e immotivato che impedisce l'ingresso dei generi di prima necessità, a misure restrittive che la privano dei mezzi di sussistenza, dell'acqua potabile, della possibilità di lavorare la terra e di pescare in mare: un'ingiustificata punizione collettiva in aperto contrasto con il diritto internazionale. A Gaza la repressione interna contro ogni forma di espressione democratica e indipendente ha creato l'humus che alimenta la violenza che ha portato all'atto barbaro del-

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l'uccisione di Vittorio. Le Ong italiane della Piattaforma presenti in Medioriente esprimono la ferma volontà di vegliare a che questo atto non sia il pretesto per interrompere il flusso di solidarietà, cooperazione e aiuti di cui la popolazione di Gaza ha vitale bisogno e chiedono che la comunità internazionale si adoperi affinché questa ennesima tragedia non favorisca un pericoloso isolamento e un nuovo periodo di privazioni estreme, ulteriore incentivo per la nascita di forze estremiste come quella che ha perpetrato l'assassinio di Vittorio. Insieme alla condanna assoluta dell'assassinio, la Piattaforma fa appello alle autorità responsabili nella Striscia di Gaza ed al Governo italiano perché sia fatta quanto prima luce sull'accaduto. A Gerusalemme, in West Bank e a Gaza le Ong italiane della Piattaforma continueranno il loro impegno di solidarietà e cooperazione, adottando le

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misure necessarie a garantire la sicurezza dei volontari e cooperanti, in stretta relazione con le altre Ong e organismi internazionali, collaborando con tutti coloro che in quei luoghi chiedono oggi di non essere confusi con gli esecutori di questo atto efferato. Le Ong italiane sosterranno con sempre maggiore forza il lavoro e l'impegno delle organizzazioni della società civile palestinese perché questo popolo ritrovi una direzione unitaria. Non si stancheranno di interloquire con il governo e le istituzioni italiane e con la comunità internazionale perché siano fatte le debite pressioni sul governo israeliano per la cessazione degli atti di guerra e repressione che colpiscono la popolazione civile palestinese, pretendendo che venga messa fine al blocco ingiusto e immotivato imposto alla gente della Striscia di Gaza.» Info: stilli@arci.it


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migranti

A Lampedusa controlli e intimidazioni contro chi dissente e si impegna per far applicare la legge ne è ormai l'intimidazione aperta, i controlli persecutori, l'utilizzo in misura sproporzionata delle forze dell'ordine. Ma il diritto a informare ed essere informati, alla critica, al dissenso è componente fondamentale di ogni democrazia. Siamo solidali con quanti sono stati oggetto di controlli e persecuzioni e ribadiamo il nostro sostegno alle realtà sociali presenti a Lampedusa che lavorano per far rispettare le leggi e tutelare persone deboli e senza strumenti adeguati di difesa. Chiediamo a tutte le forze politiche e alla società civile di denunciare quanto sta accadendo sull’isola. Difendere la Costituzione e le leggi anche in quel luogo di frontiera è oggi una battaglia per la democrazia.

uanto successo negli ultimi quattro giorni a Lampedusa, con il fermo e le perquisizioni di sedi, abitazioni e mezzi di alcuni attivisti antirazzisti, presenti sull'isola con un presidio democratico per difendere, attraverso informazioni e azioni solidali, i diritti dei migranti che sbarcano, non fa altro che accentuare il clima di involuzione culturale e civile che attraversa l'Italia. Il primo episodio risale a venerdì, quando diverse vetture delle forze dell'ordine si sono fermate di fronte alla sede dell'associazione Askavusa, mostrando grande interesse anche per il furgone del Forum antirazzista che sostava lì davanti. Tutti i presenti sono stati identificati e la sede dell'associazione perquisita, senza spiegarne i motivi. Poche ore più tardi i carabinieri perquisivano il furgone di un operatore di Kayak per il diritto alla vita, altro movimento che lavora sull'isola, sottoponevano il ragazzo a un lungo interrogatorio e poi lo conducevano in caserma in stato di fermo temporaneo ‘per ricerca di armi ed esplosivi’. Nella serata successiva, altro grave atto intimidatorio contro un esponente di Askavusa, dell'Arci e del Forum antirazzi-

sta, che qualche ora prima avevano chiesto di poter parlare con un gruppo di tunisini alloggiati alla stazione marittima: identificazione, perquisizione delle abitazioni e del furgone, ritiro dei documenti riconsegnati solo a tarda notte. Particolarmente persecutorio e arrogante l'atteggiamento verso il giovane dell'Arci, di origine tunisina. L'episodio si è concluso con la minaccia di arresto nel caso avessero tentato di nuovo di comunicare coi migranti. Si tratta di un comportamento inaccettabile e illegittimo, che ha evidentemente come bersaglio le associazioni che vogliono informare i migranti di ciò che li attende e dei loro diritti. Noi crediamo che vadano assicurate legalità e giustizia, sempre e a tutti. Le espulsioni e i respingimenti di massa sono in contrasto con quanto disposto dalle legge italiana e dalle direttive europee. Così come la detenzione amministrativa, senza alcuna tutela legale, che viene attuata a Lampedusa. L'articolo 13 della Costituzione vale sull'intero territorio e tutela tutti, non solo i potenti, e non solo i cittadini italiani. Ma questo, secondo il governo, ai migranti nessuno lo deve dire. E la reazio-

Pasqua a Roma contro i rom

Ventimiglia: il gioco delle parti italo-francese sulla pelle dei migranti

Il comune di Roma ha deciso di festeggiare la Pasqua avviando lo sgombero di circa 200 rom di origine rumena alloggiati in baracche presso via Severini. Quasi tutti (tra loro 100 bambini) hanno già subito altri sgomberi. La mancanza di risposte adeguate all'emergenza abitativa da parte dell'Amministrazione comunale sta creando grossi problemi di convivenza tra residenti e rom, additati come causa del degrado sociale. Intanto nessuno di questi 200 ha accettato di smembrare le famiglie rifiutando la proposta del Comune di fornire assistenza solo alle donne con figli. Nella capitale del cattolicesimo, con un assessorato alla famiglia «per tutelarne l'unità e i diritti», le famiglie rom si vorrebbero per strada e divise. Le associazioni romane antirazziste chiedono l'immediata sospensione degli sgomberi e che nessuno possa essere cacciato senza soluzioni alternative. Il piano rom del comune di Roma è fallito, producendo grandi disagi. Va messa in campo una proposta che pianifichi una sistemazione alloggiativa dignitosa per i rom. L'auspicio è che non sia necessario un altro drammatico incendio perché si avvii finalmente un confronto serio sulla questione.

Continua all'insegna della mancanza di trasparenza la gestione della situazione migranti e profughi al confine italo-francese. Domenica il governo italiano aveva infatti costretto i viaggiatori del ‘Treno della dignità’ a scendere a Ventimiglia, bloccandoli poi, insieme agli altri manifestanti, nella piazza della stazione, mentre il ministro francese beffardamente dichiarava che il blocco dei treni verso laFrancia era «una misura temporanea per ragioni di ordine pubblico motivata dal fatto che era in corso una manifestazione a Ventimiglia». I governi francese e italiano - denunciavano domenica il presidente di Arci Liguria, Walter Massa, e il Responsabile nazionale immigrazione, Filippo Miraglia stanno facendo un cinico gioco delle parti sulla pelle di migranti e profughi tunisini. Una volta di più il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone diventa carta straccia - come già accaduto in passato - quando fa comodo ai governi italiano e francese e l'immotivata interruzione di un pubblico servizio ha impedito a cittadini italiani e non, muniti dei documenti necessari, di esercitare il loro diritto di muoversi

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La Liberazione nel mondo arabo: quale futuro per il Mediterraneo? è il tema dell’incontro promosso da Arci Genova e dal circolo Merlino che si terrà il 22 aprile alle 17. Interviene, tra gli altri, Giuliana Sgrena

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liberamente. Il tutto condito da una immotivata e pericolosa tensione che si è venuta a creare nella cittadina ligure di confine». Lunedì, apparentemente la situazione era normalizzata. Ma solo in apparenza, come ci spiega il compagno Giuseppe Famà, del direttivo Arci di Imperia e referente per il territorio di Ventimiglia, che ha seguito l'evolversi della situazione tra domenica e lunedì: «Nel commissariato di frontiera già lunedì non si fissavano più appuntamenti per fotosegnalazione e successivo rilascio dei permessi: ufficialmente perché il termine di 8 giorni previsto dal decreto era scaduto, mentre - secondo i conteggi dei nostri esperti - il termine correttamente calcolato scadeva solo martedì 19 aprile. Salvo poi smentirsi clamorosamente invitando i richiedenti a rivolgersi alla questura di Savona, assicurando ‘permessi a tutti’ in virtù di un accordo ‘informale’ tra le due questure, con l'avallo altrettanto informale del ministro Maroni». Insomma, Sarkozy e Maroni dimostrano di avere un unico interesse in questa vicenda, le prossime elezioni. Info: comunicazione@arciliguria.it


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cultura

Abbracciamo la cultura e Movem09 chiedono un confronto al Ministro dei Beni Culturali bbracciamo la cultura e Movem09, insieme al Comitato dicembre010 e al Comitato per la libertà e il diritto all'informazione, alla cultura e allo spettacolo (coalizioni che raccolgono più di 100 associazioni del mondo della cultura, dello spettacolo, dell'informazione e della ricerca), ritengono che il Ministro dei Beni Culturali debba rendersi disponibile ad un confronto di merito. Per le associazioni agli annunci devono seguire impegni concreti e condivisi. Una prima occasione è la conferenza stampa, promossa dalle associazioni e a cui il Ministro è stato invitato, in programma il 20 aprile alle 10,30 presso la sala di S. Marta, in Piazza del Collegio Romano 5, a Roma. L'incontro avrà come

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GIORNATA DEL LIBRO Il 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro, proclamata dall'Unesco nell'anniversario della morte di tre grandi autori della letteratura Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega

oggetto le proposte sui vari settori della cultura, dallo spettacolo dal vivo alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, le dichiarazioni programmatiche del Ministro al Senato e i recenti provvedimenti del Governo. Nelle dichiarazioni programmatiche illustrate al Senato dal neo Ministro ai Beni Culturali Giancarlo Galan, non sono mancati annunci tanto impegnativi da metterne in seria discussione la credibilità. Il ministro ha evocato un Piano Roosevelt per la cultura, ha messo sul tavolo ben 31 miliardi di euro, con riferimento alle risorse europee per il Sud; fa affidamento sul 3% delle risorse per le opere infrastrutturali; sostiene che gli incassi dei musei debbano affluire direttamente al Ministro; ha sostenuto, infine, che consistenti risorse private sono pronte ad affluire a prescindere dai margini di profitto (!). Le associazioni delle reti che rappresentiamo ritengono che quello della gestione sia un enorme problema che richiede un serio approfondimento a partire dalla trasparenza dei soggetti coinvolti e delle procedure di spesa. Sostenere però che il settore non abbia bisogno di risorse, quando poi si va ad

Una commissione parlamentare per imporre una verità storica compiacente Abbiamo appreso con sgomento che alcuni parlamentari del Pdl - prima firmataria l'ex soubrette Gabriella Carlucci - hanno depositato una proposta di legge che chiede l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'imparzialità dei libri di testo scolastici. Secondo i proponenti, sotto accusa vanno messi in particolare i libri di storia, che ne darebbero una visione distorta, asservita al centrosinistra, col chiaro intento di plagiare le giovani generazioni. Nelle pagine, dicono, «si osanna l'attuale schieramento di sinistra gettando fango sui loro avversari». Molti i volumi sotto accusa: tra questi, La storia di Della Peruta Chittolini - Capra edito da Le Monnier (marchio del gruppo Mondadori education). In particolare, tra i passi 'incriminati', uno che fa riferimento a Palmiro Togliatti, «uomo politico intelligente, duttile e capace di ampie visioni generali»; oppure Enrico Berlinguer, «uomo di profonda onestà morale e intellettuale, misurato e alieno dalla retorica». Verrebbe da ridere, se non fosse che la proposta viene da quel centro destra che si è dimostrato davvero capace di tutto in questi due anni di governo pur di smantellare i

capisaldi della nostra Costituzione. È la Costituzione infatti che stabilisce il principio della libertà di insegnamento, che ovviamente comprende anche l'autonomia nella scelta dei libri di testo, già in parte compromessa da una circolare del ministero dell'Istruzione che impone ai dirigenti scolastici di 'orientarne' la scelta. Ed è sempre la Costituzione che garantisce la libertà di pensiero, il cui esercizio, in particolare da parte delle giovani generazioni, è evidentemente intollerabile per chi è fautore del pensiero unico, quello di Berlusconi. In realtà, anche quest'ultimo episodio va letto come l'ennesima picconata a quel che resiste della scuola pubblica, dopo il trattamento shock inflitto dalla controriforma Gelmini. L'obiettivo è il controllo dell'intero sistema della conoscenza, per spegnere qualsiasi capacità di lettura critica della realtà, esattamente come in quei regimi totalitari che si dichiara di deprecare. Per fortuna il Paese ha dimostrato di non essere ancora del tutto anestetizzato e anche questa volta saprà reagire all'ennesimo tentativo di imporre scelte che fuoriescono dal quadro democratico e costituzionale.

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aumentare l'accisa sulla benzina mettendo strumentalmente in contrapposizione consumatori e cultura, lascia quanto meno stupiti. I dati sono noti. In dieci anni il bilancio del Mibac è passato dai 2.386 milioni della finanziaria 2001 agli attuali 1.429 milioni di euro. I soli investimenti per la tutela dei beni artistici e archeologici sono stati decurtati tra 2008 e 2010 di circa 75 milioni di euro. Un ministero per la cultura che non investe e che, invece, tenta semplicemente di sopravvivere è quello che ci ha regalato questo governo, che solo grazie alla mobilitazione pressoché totale di tutto il mondo dell'arte e della cultura ha reintegrato il Fus ai livelli, ancora insufficienti, dell'anno precedente. Investire così poco significa accettare il degrado, la lenta e inesorabile distruzione del nostro patrimonio. Occorre invertire radicalmente la rotta, a cominciare da un preliminare ripensamento delle priorità di investimento del governo. È sulla base di questi dati che può ripartire un confronto serio e costruttivo evitando di evocare piani Roosevelt tanto avveniristici quanto irreali. Abbracciamo la cultura e Movem09

Le proposte di Arci Babylon Tornano le iniziative di Arci Babylon, contenitore di azioni e percorsi di promozione della lettura gestito dal gruppo di lavoro Arci sui diritti culturali. Il 20 e 21 maggio si svolgerà a Roma un appuntamento di approfondimento aperto alla partecipazione di operatori e dirigenti Arci sui temi della lettura. In particolare, il 20 maggio si affronterà il tema Perchè leggere? Un approccio antropologico alla questione; il 21 maggio sarà presentato il progetto francesco Lire et faire lire e a seguire si analizzerà l’esperienza della rivista multiculturale on line El Ghibli. Un’ulteriore tappa di questo percorso sarà l’organizzazione di un laboratorio di sperimentazione durante il XVII Meeting antirazzista, dal 27 al 29 giugno, che prevede un primo modulo di formazione in ambito linguistico a cui seguiranno attività di sperimentazione sul tema della città intesa come crogiuolo di suoni, parole ed immagini in costante evoluzione. Dal 23 aprile sarà attivo il nuovo sito delle attività dell’Arci di promozione della lettura all’indirizzo www.arcibook.it, da cui è possibile scaricare materiale promozionale come i segnalibri, gli adesivi Arci Book Crossing, cartoline, locandine, banner.


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donne

Le quote rosa nel terzo settore. Scarsa la presenza delle donne ai vertici delle associazioni Pubblichiamo un articolo di Giusy Colmo, responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione Auser nazionale e pari opportunità in Italia sono ancora una meta lontana, anche nel mondo del volontariato e dell'associazionismo, dove le donne faticano a raggiungere i ruoli dirigenziali. Fanno volontariato, certo, svolgono mansioni di segreteria ed amministrazione, ma sono poche nei posti chiave. Lo segnala l'indagine promossa dall'Auser nazionale sulle quote rosa nel terzo settore, associazione che ha gettato lo sguardo anche dentro se stessa. «Le organizzazioni di volontariato, viste come laboratori di democrazia e di promozione delle diversità - si legge nell'indagine - possono apprendere qualcosa proprio dal mondo del volontariato femminile, cercando di acquisirne una maggior consapevolezza che può indirizzare verso miglioramenti e innovazioni». Ma vediamo come stanno le cose oggi. Su 15 fra le più conosciute associazioni italiane, il ruolo di presidente è ricoperto da una donna solo in 4 realtà. Tra questi, spicca il caso del Fai, Fondo per l'Ambiente

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Italiano, dove il numero delle donne con incarichi di responsabilità è assolutamente predominante. Una maggior presenza femminile la ritroviamo ai gradini più bassi della scala gerarchica, come responsabili del personale o dello staff tecnico, negli uffici amministrativi e di segreteria. Uno studio della Fondazione Roma Terzo Settore del 2008 rilevava come la componente maschile dei Presidenti fosse prevalente ovunque in Italia e in tutte le classi di età, mentre le Presidenti donne rappresentavano il 35,4% del totale, pur costituendo il 51,2% dell'universo degli effettivi volontari. Poche anche le donne al governo dei Centri servizi per il volontariato, in controtendenza con quanto accade per la gestione delle attività degli stessi, dove la forza lavoro è in prevalenza femminile (63%). Ma perchè le donne faticano a raggiungere i ruoli di dirigenza? L'indagine dell'Auser ha guardato al proprio interno interrogando un campione di socie e volontarie dell'associazione ed ha individuato fra i principali

Fino al 30 aprile è possibile compilare il questionario sull’approccio di genere Il gruppo di lavoro sull'approccio di genere continua il suo percorso di analisi e riflessione sull'Arci con una ricerca-questionario prevista dal piano di lavoro per il 2011 e approvata dal Consiglio Nazionale. In coerenza con il terzo asse di lavoro e attraverso lo strumento del questionario, il GdL concentra la propria attenzione su quello che siamo, su come vogliamo lavorare per ripensare ad una associazione che ci rappresenti nella sua complessità. Per continuare a stimolare la riflessione e l'azione per costruire un'associazione accogliente, includente, non verticistica, è stato elaborato un breve e semplice strumento di indagine finalizzato a 'fotografare' la rappresentanza di genere all'interno del tessuto Arci, evidenziando aspetti relativi alla presenza femminile nei comitati. Le ragioni che hanno portato alla formulazione e somministrazione di un questionario nascono dalla semplice considerazione che non è possibile avviare nessun tipo di ragionamento serio in mancanza di dati preliminari, quantitativi in questo caso. Proprio per la complessità del sistema Arci, perché variamente strutturato nei

diversi territori, è fondamentale partire dai numeri e dalle percentuali per analizzare e avviare una riflessione sull'associazione, sulla capacità di raccogliere e valorizzare la partecipazione di tutti e tutte, sulla dose di agio e disagio che il nostro modo di 'essere Arci' produce nei soci e nelle socie, nonché in coloro che a noi si avvicinano, nelle modalità di organizzazione, nei tempi e nei modi, nella gestione del potere e della responsabilità. L'insieme dei dati registrati permetterà, quindi, una prima lettura propedeutica a un'analisi 'qualitativa' del mondo Arci in relazione all'approccio di genere. Contemporaneamente l'output dei dati faciliterà una visone più organica dell'associazione, delle sue risorse, delle sue caratteristiche, dei suoi contenuti, delle sue pratiche tecniche e politiche. Il questionario che prevede due sezioni di cui una più generale, orientata a fotografare la struttura operativa, l'altra di rappresentanza dei comitati regionali e territoriali, dovrà essere compilato e restituito entro il 30 aprile all’indirizzo presidenza@arci.it. Info: burali@arci.it

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punti critici i vincoli derivanti dai carichi familiari; gli orari delle attività che confliggono con le esigenze familiari ed il lavoro di cura; la carenza di programmazione dell'attività e la scarsa collegialità delle decisioni. Che fare allora? «Nel nostro Statuto è presente una norma antidiscriminatoria - sottolinea il presidente nazionale di Auser Michele Mangano - ma è largamente inapplicata. Le regole non bastano, soprattutto se calate dall'alto, occorre adottare un passo nuovo e lanciare un percorso di rinnovamento culturale profondo». Dall'indagine emergono alcuni suggerimenti, come la proposta di avviare un progetto complessivo finalizzato alla crescita delle presenze, del ruolo e dell'assunzione di responsabilità delle donne nelle associazioni, da articolare attraverso una serie di azioni e di iniziative come ad esempio una campagna di sensibilizzazione al volontariato che tenga conto nelle comunicazione della differenza di genere, più formazione più partecipazione e programmazione condivisa delle attività, dei calendari e degli orari.

Donne e lavoro, la classifica Ocse Tanto lavoro a casa gratis, poco lavoro fuori retribuito. Le italiane fanno i salti mortali per tenere insieme ufficio e famiglie, per coprire con la loro doppia attività l´assenza di servizi dedicati ai bambini e agli anziani e la persistenza di una differenza di ruoli dura a morire. Il risultato è che ogni giorno sono occupate per oltre cinque ore in attività non retribuite. Tre ore e quaranta minuti in più di lavoro gratis rispetto agli uomini. Un rapporto ha messo in cifre la vita quotidiana di donne e uomini facendo i conti in tasca al lavoro delle famiglie e compilando la graduatoria delle disparità fra ruoli e paesi. Una classifica dove l´Italia spicca, visto che quanto a gap uomini e donne nell´Ocse peggio di noi fanno solo l´India, il Messico, la Turchia e il Portogallo. Da noi il 71,5 % del lavoro domestico è svolto ancora dalle donne. Dietro le tabelle dell´Ocse c'è una diversa concezione della vita e dei dei ruoli. Da noi le madri non stanno quasi mai a casa per scelta, ma perché gli asili nido non ci sono o costano troppo. E non viene mai riconosciuto che il lavoro non retribuito vale comunque in media un terzo del Pil.


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Festa della Liberazione a Casa Cervi: all’insegna dell’antifascismo e dell’impegno per la legalità

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Luigi Ciotti (Presidente di Libera), esponenti delle associazioni aderenti al patto e l'autore e giornalista televisivo Loris Mazzetti, che sarà anche il conduttore degli eventi successivi. A partire dalle 14 inizierà infatti il pomeriggio di Casa Cervi, vero cuore della Festa. Dopo il concerto dei Fiati Sprecati e del gruppo francese Le Balluche de la Saugrenue, che coinvolgerà il pubblico in danze conviviali, sarà la volta di Loris Mazzetti per un evento di parole e valori liberamente ispirato al successo di Vieni Via con Me. Sul palco si avvicenderanno voci, esperienze, personalità per brevi elenchi, racconti, dichiarazioni, letture che daranno il senso della partecipazione alla Festa del 25 aprile. Dalla memoria della Lotta Partigiana alle lotte contro la mafia di oggi, un susseguirsi di voci e istanze a rappresentare l’impegno comune. Alle 17 ci sarà l’intervento di Don Ciotti, quest'anno ospite d'onore a Casa Cervi. Tra le presenze previste, ritmate dalla narrazione di Loris Mazzetti, la staffetta partigiana Teresa Vergalli, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, il Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio,

la presidente della Provincia Sonia Masini, il parlamentare Pd membro della Commissione antimafia Maino Marchi, intervallati da uno ‘stacco’ del comico Antonio Cornacchione. La chiusura della giornata è come al solito affidata alla musica, al concerto di Cisco & le Mondine di Novi. Per l’intera giornata il Museo Cervi (uno dei luoghi della memoria più frequentati d'Italia) sarà aperto a tutti, e ospiterà esposizioni, materiali e filmati di Libera. Il parco di Casa Cervi sarà allestito a festa, con ristorazione popolare, spazi espositivi, presidi delle associazioni e banchetti per una manifestazione che promette di bissare il successo degli anni scorsi. Quest'anno con qualche contenuto in più.

LUCCA Un presidio, una pedalata lunga 40 km lungo i luoghi della Resistenza lucchese e un concerto live con band locali è il programma per il 25 aprile di Arci Lucca e altre associazioni

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utto pronto anche quest'anno per la grande festa a Casa Cervi in occasione del 25 aprile. Un appuntamento ormai di carattere nazionale, che l'anno scorso ha visto la partecipazione di quasi 15.000 persone. Il programma del 2011, che vede come sempre la collaborazione dell’Arci, si è arricchito della partecipazione attiva di Libera. Tutta la manifestazione infatti sarà dedicata all'ideale passaggio di testimone tra la cultura antifascista e la lotta per la legalità, la ‘nuova Resistenza’ che il Paese deve affrontare. A concretizzare questa volontà è il patto di gemellaggio Radici nel Futuro, siglato da Libera e Istituto Cervi e che nel 25 aprile avrà la sua ufficializzazione, con l'adesione anche di altri enti, associazioni, cittadini che credono nella continuità storica e civile tra antifascismo e legalità. La mattina, dopo l’inaugurazione della mostra Facce di Roberto Frattini e l’arrivo delle biciclettate resistenti organizzate dai comuni limitrofi, si terrà una Tavola rotonda dal titolo La nascita di Radici nel futuro, a cui parteciperanno tra gli altri Rossella Cantoni (Presidente Istituto Cervi), Don

Dal 22 al 25 aprile a Grosseto il Festival Resistente perché è necessario Scegliere per (R)esistere nche quest'anno torna a Grosseto il Festival Resistente, promosso dal circolo Arci Associazione Festival Resistente, nato per celebrare e festeggiare l'anniversario della Liberazione. Il programma, denso di appuntamenti, tutti rigorosamente a ingresso libero, coinvolge la città di Grosseto dal 22 al 25 aprile nei suggestivi spazi del Cassero senese. Musica, teatro, mostre, proiezioni ed incontri per creare un'alchimia di eventi attraverso i quali ricordare la lotta di liberazione e la straordinaria attualità di quella esperienza. Scegliere per (R)esistere è il titolo di questa XIII edizione: infatti, come si legge nel manifesto promosso dagli organizzatori, «da una scelta nacque la Resistenza antifascista all'indomani dell'8 settembre, ed oggi, dentro una società che pretende di aver già scelto per ciascuno di noi, dobbiamo forse rieducarci a scegliere, a decidere da quale parte stare e quali valori difendere, ad assumerci le responsabilità e i rischi che la difesa delle proprie scelte comporta, perché scegliere è un diritto, ma è anche un dovere di riconoscenza nei confronti di quanti, con la lotta e spesso al prezzo della vita, hanno regalato a tutti noi il dono

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di poter scegliere». Il Festival nasce all'inizio degli anni Novanta dall'impulso di un gruppo di giovani di Grosseto, con l'obiettivo di preservare ed attualizzare la memoria della Resistenza. Nel 1997 viene organizzata a Bagno di Gavorrano la prima edizione del Festival Resistente, che poi approderà a Maiano Lavacchio, teatro dell'eccidio dei giovani Martiri d'Istia e simbolo della barbarie nazifascista, per giungere infine a Grosseto. Nel tempo l'Associazione è cresciuta, divenendo sul territorio un punto di riferimento per quanti si riconoscono negli ideali della Resistenza antifascista e riuscendo a proporre, sempre su base rigorosamente volontaristica, molteplici iniziative volte a rappresentare e realizzare quello spirito condiviso che trova ancora la sua migliore espressione nella Carta costituzionale. Ospite d'onore della prima giornata di questa edizione 2011, il 22 aprile, sarà Simone Cristicchi, che dialogherà con il pubblico intorno al 25 aprile, di ieri e di oggi, ricordando la drammatica storia della Campagna di Russia tra poesia, teatro e fumetto e recitando nello spettacolo Li romani in Russia - racconto di una guerra a millanta mila miglia. Il 23 aprile, in collabora-

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zione con l'Anpi, lo spettacolo Oltre il ponte, che narra la Resistenza in Maremma nei volti, nelle voci e nelle musiche del Teatro Studio. In serata, concerto delle band finaliste del concorso musicale Amo assumermi la responsabilità di ciò che canto e a seguire gli attesissimi Mariposa, anomalia della scena musicale italiana con la loro 'musica componibile' fatta di elettronica, free jazz, teatro surreale e psichedelica. Il 24 aprile, dopo l'animazione e i giochi per i più piccoli a cura dell'associazione Teatro Disinvenzione, reading musicale con Emanuele Bocci e Andrea Marcucci dal titolo Bianciardi, rivoluzioni resistenti. Gran finale il 25 aprile con I Briganti di Maremma, coro di musica popolare, Dialoghi Resistenti, incontro tra partigiani e giovani, il concerto dei Sonatori della Boscaglia. Tra le mostre in programma, dal 22 al 29 aprile c'è L'arte di scegliere, con le opere realizzate dagli artisti che hanno partecipato al bando di concorso di arti visive, dedicato anche questo al tema della 'scelta': ciò che dà senso all'esistenza dei singoli e che l'artista, tramite la sua opera, mostra di interpretare. Info: www.festivalresistente.it


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Dal 25 aprile al 4 maggio a Viterbo c’è Resist, con incontri, filmati, mostre e spettacoli ato nel 2005, in occasione del 60° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, Resist è un festival organizzato dall'Arci di Viterbo incentrato sui temi ed i valori della Resistenza. Il filo conduttore dell'edizione 2011 (25 aprile - 4 maggio) è quello di una panoramica attraverso i 150 anni di storia italiana percorsi da violenza politica, rivoluzioni mancate e aspirazioni di cambiamento tramutate in governi che hanno disilluso le volontà di cambiamento. Ancora oggi in Italia ci si scontra sulla memoria storica degli anni settanta e perfino sulla Liberazione dal nazifascismo. Alcune tappe della storia d'Italia verranno ripercorse attraverso incontri, filmati, mostre e spettacoli: dal Risorgimento

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ROMA Eletto il 17 aprile il nuovo presidente dell’Anpi. Si tratta di Carlo Smuraglia, 88 anni, avvocato, ex parlamentare (è stato deputato e senatore del Pci e del Pds). L’Arci esprime i migliori auguri di buon lavoro

alla Liberazione, agli anni Sessanta, da Genova 2001 ad oggi, attraverso alcuni momenti controversi e problematici della Storia d'Italia. Uno dei momenti salienti sarà la pubblicazione del libro Ri-costituente edito da Ghaleb che propone una ri-lettura della costituzione attraverso le illustrazioni di Daniele Capo, basate su figure semplici e colorate, ispirate in parte agli 'Isotype' di Otto Neurath. Due serate saranno dedicate alle proiezioni cinematografiche, in collaborazione con Aucs: la prima il 28 aprile con La rabbia di Pier Paolo Pasolini recuperato da Giuseppe Bertolucci nel 2008 e proteso alla narrazione degli avvenimenti protagonisti degli anni Sessanta, un'opera tanto lungimirante e feroce che il produttore di quegli anni decise di ridurre lo spazio critico di Pasolini affidandone la controparte al qualunquismo bonario e innocuo di Giovannino Guareschi, fatto che portò al disconoscimento della regia da parte di Pasolini; la giornata del 5 maggio sarà dedicata al film vincitore del David di Donatello 2011 È stato morto un ragazzo di Filippo Vendemmiati che narra la storia di Federico Aldrovandi, il giovane diciottenne ucciso a Ferrara da una pattuglia

della polizia il 25 settembre 2005. Due saranno i contributi musicali che accompagneranno l'iniziativa: il reading Kane (K)night e Crave by Sarah Kane, a cura di Arcilesbica Viterbo, mentre l'altra serata rifletterà sui temi dell'acqua pubblica con Gli organetti del Soratte. Lo spettacolo teatrale Sangue dal naso del Teatro delle Condizioni Avverse vede Andrea Maurizi vestire i panni di numerosi protagonisti del luglio 2001 ponendo quesiti sulle verità di quei giorni. L'incontro pubblico a cura di Arci Solidarietà Viterbo Migranti o briganti prende avvio da una riflessione sulle rivolte africane e sugli arrivi dei migranti in Italia e si realizza con il sostegno della mostra Nostra Patria è il Mondo Intero. Migranti e Briganti nelle matite di Altan, ElleKappa, Staino, Vauro e Lopez a cura di Sergio Staino. La mostra d'arte Italian History X, a cura di Marco Trulli, sviluppa diversi livelli di analisi della storia d'Italia, una storia conflittuale, di saccheggi e dittature ma anche di resistenza, di utopie irrealizzate e di volti, tanti volti, corpi cancellati, rimossi, misconosciuti, volti che denunciano la parte irrisolta del nostro presente. Info: culturavt@arci.it

Le illustrazioni degli articoli più significativi in Appello dell’Anpi Ricostituente. La Costituzione italiana illustrata per il 25 aprile Si intitola Ricostituente. La Costituzione italiana illustrata il volume nato da un progetto dell’Arci di Viterbo. Edito dall'editore Ghaleb, il volume contiene, oltre alle illustrazioni degli articoli più significativi realizzate da Daniele Capo, il testo integrale della Costituzione Italiana accompagnato da un saggio introduttivo di Domenico Gallo. Il progetto vuole valorizzare la potenzialità dell'uso delle immagini nella divulgazione dei valori costituzionali e offre uno stimolo prezioso per avvicinare alla Costituzione tanti cittadini e cittadine che poco la conoscono, soprattutto fra i giovani. La pubblicazione è sostenuta anche da Aiap (Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva). Le illustrazioni, basate su figure semplici e colorate, si ispirano in parte agli 'Isotype' di Otto Neurath e a un'estetica 'meccanica' e 'elementare' che ricorda il periodo storico in cui la Costituzione fu scritta. «Il nostro paese attraversa una fase difficile, oppresso dalla crisi economica e dal disagio sociale, dall'impoverimento culturale, dalla corruzione e dall'illegalità - si legge nella prefazione del presidente Paolo Beni Siamo una società che sembra smarrire la

capacità di animare lo spazio pubblico, fa fatica a riconoscersi in un progetto comune, a riporre fiducia nel futuro. Tutto questo apre pericolosi varchi al populismo, a un disegno politico che mira a trasformare in senso autoritario la democrazia italiana, demolendo quell'idea di cittadinanza enunciata dalla carta Costituzionale. Ed è proprio da quei principi che dobbiamo ripartire se vogliamo creare le condizioni di una società più libera e più giusta. Dalla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, che la Costituzione intende favorire e sviluppare ma che troppo spesso è rimasta sulla carta. Perché il bene della democrazia non è dato una volta per tutte, va rinnovato e alimentato, non solo nelle istituzioni ma anche nella pratica quotidiana di ciascuno di noi». Una parte di questo lavoro è stata già utilizzata dall’Arci per produrre i flyer distribuiti in occasione della giornata di mobilitazione in difesa della Costituzione dello scorso 12 marzo. Il costo per i comitati interessati ad acquistare il libro è di 7 euro a copia. Chi volesse prenotarne delle copie è pregato di comunicare il quantitativo quanto prima a Valentina Roversi. Info: roversi@arci.it

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«Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri caduti per la salvezza d'Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro.Toccherà a voi rifare questa povera Italia. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà Libertà». Giordano Cavestro,18 anni, medaglia d'oro al valor militare, scrisse questa lettera subito prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944. Il 25 aprile ha il suo nome e quello di tutte le ragazze e i ragazzi che immolarono la vita alla causa della liberazione. Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, ne faremo ragione di impegno per il futuro di una democrazia che va vivificata giorno per giorno. Il 25 aprile diremo il nome Giordano Cavestro a quei senatori della destra che hanno presentato una ignobile proposta di legge per abrogare la disposizione della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista. Diremo che è un oltraggio ai caduti per la libertà. AlI'Italia intera. Diremo che dalla Liberazione non si torna indietro. Da tutte le piazze mostreremo ancora una volta il volto dell'Italia più bella e civile: quella che non dimentica.


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Il governo rinuncia al nucleare Una importante vittoria dei movimenti, della società civile, della ragione Proseguiamo con più impegno la campagna per vincere il referendum per l’acqua pubblica governo ha deciso di abrogare tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti nucleari in Italia. L’emendamento, inserito nel decreto legge omnibus all’esame del Senato, comporterà - quando il decreto verrà convertito in legge - la decadenza del referendum già fissato per giugno. È una vittoria del movimento che in questi anni si è battuto contro il ritorno del nucleare, raccogliendo e facendosi portavoce di un sentire diffuso, maggioritario nel Paese. Di questo ha dovuto tener conto il governo, la cui decisione non è sicuramente dettata da un’improvvisa conversione alle ragioni ambientaliste quanto al timore di registrare una sonora sconfitta all’appuntamento referendario. In campo restano i due quesiti per la ripubblicizzazione dell’acqua: la battaglia per la difesa dei beni comuni e per un diverso modello di sviluppo trova in questa prima importante vittoria un motivo in più per proseguire con ancora più determinazione la campagna per vincere il referendum per l’acqua pubblica. La formulazione dell’emendamento presentato non deve però indurci a abbassare la guardia. Vigileremo perché l’iter legislativo della rinuncia al nucleare prosegua fino a compiere tutti i passaggi necessari. L’abrogazione delle norme, inoltre, viene collegata alla «necessità di acquisire ulteriori evidenze scientifiche». Non si può quindi escludere che tra un po’ di tempo questo o un altro governo torni alla carica. Per evitare questo rischio bisogna ora insistere perché si lavori a un piano energetico nazionale basato sul risparmio e le fonti rinnovabili, come da tempo il movimento antinucleare va chiedendo.

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Scorie radioattive: una catena umana per chiedere traparenza

Tanti materiali informativi per dire no alla privatizzazione dell’acqua

Duemila persone domenica scorsa hanno circondato la ex centrale nucleare di Latina: il popolo che vuole fermare il nucleare nel Lazio e in Italia si è ritrovato per una grande catena umana intorno alla centrale in dismissione di Borgo Sabotino, per tornare ad affermare l'insostenibilità del nucleare e rilanciare le energie pulite. L'iniziativa, indetta dalle organizzazioni del comitato pontino per i Sì e dal comitato laziale Vota sì per fermare il nucleare ha visto una bella e colorata partecipazione di tante persone provenienti da tutto il Lazio. La grande partecipazione alla catena umana dimostra che i cittadini hanno capito bene quanto è pericolosa l'energia atomica. Dopo questa prima iniziativa, nelle prossime settimane si moltiplicheranno i tavoli informativi e le occasioni di discussione, fino alla manifestazione del 22 maggio a Montalto di Castro. Il dramma che si sta vivendo in Giappone riapre il serio problema dei materiali radioattivi ancora presenti nelle ex centrali del nostro paese. Proprio a Borgo Sabotino sono terminate le opere murarie del deposito temporaneo di rifiuti radioattivi che accoglierà i manufatti dei rifiuti condizionati presenti nell'impianto e quelli derivanti dalle future attività di decommissioning della centrale. È anche in costruzione l'edificio dove saranno trattati e cementati i fanghi e gli splitters prodotti durante l'esercizio della centrale. Per questo il comitato ha chiesto di chiarire immediatamente la situazione dei depositi temporanei di rifiuti radioattivi delle centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano nel Lazio: la Regione deve riconvocare il tavolo cosiddetto 'della trasparenza' con la Sogin che è sparita da tempo. Legambiente ha ricordato che sono ben 1.425 le tonnellate di combustibile scaricato dal reattore della centrale di Borgo Sabotino a Latina, ai quali si aggiungono altri 950 metri cubi di rifiuti radioattivi che sarebbero stoccati ancora sul posto. Il successo della due giorni per fermare il nucleare a Latina, organizzata con un vasto comitato di associazioni, è la migliore risposta a chi vuole rilanciare l'atomo. Nelle prossime settimane ci impegneremo per chiedere risposte sul presente e sul futuro del sito nucleare di Borgo Sabotino. Info: l.parlati@legambientelazio.it

Libri, dvd e materiali informativi continuano ad essere pubblicati in sostegno della campagna referendaria. Geopolitica dell'acqua di Margherita Ciervo nasce con l’obiettivo di rispondere ad alcune domande: l'acqua è un bene comune o un bene economico? Perché, pur essendo la risorsa più abbondante, è sempre più scarsa? Qual è la relazione fra scarsità e sistema produttivo e stili di vita? Esiste una connessione fra la mancanza di accesso all'acqua potabile e le multinazionali? Quali sono le ragioni e gli effetti della privatizzazione? Quali le responsabilità dei governi? Il libro propone spunti di riflessione, esplorando anche i luoghi della resistenza alla mercificazione dell'acqua, le reti e i percorsi di ripubblicizzazione dei servizi idrici. La nuova edizione approfondisce il caso italiano - al quale è dedicato un intero capitolo - le importanti evoluzioni sociopolitiche verificatesi dall'ottobre 2009 e le modalità con cui si sono realizzate. Per ordinare copie del libro scrivere a clienti@carocci.it. È diventato un pacchetto con libro e dvd lo spettacolo teatrale H2Oro. Perchè l'acqua deve restare pubblica, che dal debutto nel 2006 a Cologno Monzese ha superato le 300 repliche attraversando quasi tutta l’Italia, suscitando spesso nel pubblico animati dibattiti, contribuendo alla presa di coscienza dell’acqua come bene comune essenziale, stimolando l’interesse e l’assunzione di responsabilità rispetto alla sua gestione nei territori delle nostre province. A partire da mercoledì 20 aprile, saranno disponibili le copie presso la segreteria del comitato referendario 2 Sì per l'acqua bene comune. Ancora, è disponibile dal 15 aprile L’acqua (non) è una merce. Perché è giusto e possibile arginare la privatizzazione di Luca Martinelli, in vendita col 50% di sconto per tutti i comitati referendari. L’acqua è ormai una merce? si chiede l’autore. Con la benedizione di politici e media, l’acqua si appresta a diventare - da bene comune e diritto di tutti - un affare per pochi. Questo libro ricostruisce la storia della privatizzazione dell’acqua in Italia dal 1994 a oggi, dimostrando come e perché la gestione pubblica degli acquedotti può essere la più efficiente. La prefazione è di Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia. Info: www.acquabenecomune.org

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A Collegno con (r)esistenze - esistenze resistenti si festeggia la Liberazione, in attesa del Congresso abato 16 aprile presso il salone del Museo della Resistenza di Collegno (TO) si è svolto il primo dei numerosi appuntamenti che l'Arci Valle Susa dedicherà nell'arco del 2011 al tema della Resistenza e delle (r)esistenze. Non è un caso la 'r' minuscola e fra parentesi: perchè la volontà è quella di 'tessere' un filo ideale che unisce chi ha lottato e dato la vita per la libertà e la democrazia nel nostro paese e quelle 'esistenze resistenti', ovvero esperienze, testimonianze, individui o gruppi di individui che, ieri come oggi, qui come altrove, lottano per mantenere quei diritti, la dignità del nostro paese, la credibilità della nostra Costituzione... (r)esistenze - esistenze resistenti è anche

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GIOVINAZZO Il 23 aprile presso l’Arci 37 c’è GemellAfrica, serata di beneficenza per il Ciad, che finanzierà il progetto che vede coinvolte 26 scuole in attività di educazione ambientale

il titolo del congresso tematico che Arci Valle Susa terrà il 30 aprile prossimo (simbolicamente in occasione del sessantaseiesimo anniversario dell'eccidio dei 66 martiri di Collegno e Grugliasco), culmine delle iniziative sul tema. Le iniziative proseguiranno in diversi comuni del comprensorio che fa riferimento all'Arci Valle Susa nei mesi da aprile a luglio (chiudendo il 2 luglio al Colle del Lys con il tradizionale concerto legato al progetto Resistenza Elettrica, giunto ormai alla sua ottava edizione) con dibattiti, spettacoli, incontri e proiezioni per poi riprendere a settembre e concentrarsi, fino alla fine dell'anno, nuovamente al museo della Resistenza di Collegno. Gli appuntamenti concretizzano il lavoro che da anni vede impegnata l'Arci Valle Susa nello sforzo di dare alle 'tematiche resistenziali' un taglio ed una modalità che consenta di avvicinarsi ed interessare maggiormente le giovani generazioni, sempre meno coinvolte, ed al contempo raccogliere dai partigiani un'eredità preziosa ed irrinunciabile. Il primo appuntamento ha visto protagonisti Luca Morino (musicista, fondatore dei

Mau Mau, da sempre 'cantastorie' delle periferie, degli 'ultimi', come i migranti, o gli operai senza più fabbriche...) e Guido Carbi (partigiano della Diciassettesima Brigata Garibaldi, di stanza al Colle del Lys quel tragico 2 luglio del 1944): l'insolito duo si è unito per una serata di memorie, canzoni, racconti. È stato un successo di pubblico, con la sala gremita e un lavoro artistico intergenerazionale: accanto alla musica di Morino e ai ricordi di Carbi, infatti, sono comparse le voci degli allievi della Scuola elementare Boselli di Collegno che hanno eseguito alcuni canti partigiani. Un momento particolarmente intenso della serata è stato quando i bambini hanno improvvisato con i loro metallofoni, insieme a Luca, sul brano Lasciatemi stare. Una serata sul filo della memoria che ha tenuto insieme quattro generazioni con la voglia di ascoltare, ascoltarsi, cantare e resistere. L'evento è stato patrocinato dalla Città di Collegno e realizzato insieme alla locale Anpi e al comitato Resistenza del Colle del Lys in occasione del sessantaseiesimo anniversario della Liberazione. Info: siviero@arci.it

Notizie Brevi Nero di Puglia ACQUAVIVA DELLE FONTI - Sono aperte le iscrizioni al concorso letterario Nero di Puglia - Il noir in tutte le sue gradazioni ideato e organizzato dall’Arci Urlo con il patrocinio del Comune. Il concorso è aperto a tutti gli aspiranti scrittori e agli esordienti appassionati di noir che vogliono narrare la Puglia attraverso un racconto inedito (sia sulla carta sia sul web) di massimo 20mila caratteri. I racconti possono essere ambientati in qualsiasi periodo storico, purchè situati in Puglia. Tutte le informazioni sono sul sito. Info: nerodipuglia.wordpress.com

Liberazione in piazza Dante TRENTO - Una giornata ricca di eventi, che si alterneranno nel Parco di Piazza Dante, promossi dall’Arci del Trentino per il 25 Aprile. Alle 15 apriranno la giornata i Camp Lion, gruppo musicale di Trento, seguiranno i Dmitrij's tool e i Regina Mab, che daranno vita ad un evento molto particolare, una commistione tra musica e teatro, dedicata ad una storia partigiana. Alle 18, in collaborazione con l'Anpi

e con Spazio Off, ci saranno le letture partigiane. Successivamente, in collaborazione con l'associazione Limen, il palco sarà animato dal cantante Giacomo Sferlazzo di Lampedusa. Infine, il concerto serale sarà a cura dei Pan del Diavolo e dei Manodopera. Info: trento@arci.it

Il Mediterraneo dei gelsomini SALERNO - Il 21 aprile alle 20 presso la sede Arci in via Porta Catena 62 si terrà una serata di raccolta fondi per l’accoglienza di profughi libici in Tunisia. Oltre alla cena, sono previsti la proiezione di un video e un incontro dibattito con Nasser Hidouri, imam di San Marcellino e Valentino Parlato, giornalista del manifesto. Info: salerno@arci.it

Return to L’Aquila L’AQUILA - La vita quotidiana di 12 aquilani della tendopoli di Centi Colella, raccolti in un piccolo diario che racconta la storia di un'intera popolazione ‘in tenda’. Si tratta del documentario Return to L'Aquila - Broken Promises di Giotto Barbieri. Per ogni copia venduta del dvd saranno desti-

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nati 3 euro a supporto delle attività del Bibliobus, che continua ad offrire un servizio itinerante nei nuovi insediamenti cittadini, raggiungendo le persone che non hanno occasione di frequentare le biblioteche e offrendo loro un luogo di socializzazione e crescita collettiva. Info: www.fromzero.tv

Ha inizio il Girone Jazz FIRENZE - Dal 22 aprile al 26 maggio si terrà la settima edizione del Girone Jazz, rassegna di ‘non solo jazz’, organizzata dai Nuovi Eventi Musicali, per la prima volta in percorso itinerante tra lo storico circolo Arci del Girone di Fiesole, il Teatro della Pergola e la Caffetteria della Biblioteca delle Oblate di Firenze. L'intento della rassegna è valorizzare la creatività e gli artisti toscani, in un cartellone che vede 6 eventi in cui la musica jazz è la vera protagonista, declinata in sfumature molteplici. L'apertura è prevista per il 22 aprile presso il Teatro della Pergola con i Jubilee Shouters, una delle più interessanti formazioni vocali nel panorama italiano, che vanta premi e riconoscimenti nazionali ed internazio-

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nali. Info: www.nuovieventimusicali.it

Il concorso fotografico CANICATTI’ - Organizzato dall'Arci Samarcanda il concorso fotografico mirato alla promozione della fotografia come mezzo di comunicazione ed espressione. Il concorso vuole stimolare un progetto fotografico ambizioso: mettere in relazione tre fotografie realizzando una storia fatta di immagini. L'obiettivo si può posare su tutte le sfumature della quotidianità: dalla denuncia sociale ai momenti di vita quotidiana, all'espressione della propria interiorità. La scadenza per la consegna delle foto è il 30 aprile. Tutte le informazioni e il regolamento sono sul sito del circolo. Info: www.arcisamarcanda.it

Ragioni seminali AVIGLIANO - Il 21 aprile alle 19.30, presso il Chiostro del Palazzo di Città l’Arci di Avigliano presenta il romanzo Ragioni seminali di Andrea Samela. Accompagna il gruppo musicale Quarantine the Past. Info: www.arciavigliano.it


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L’Arci Roma promuove la campagna della Filcams Cgil ‘La festa non si vende’

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conseguente nuova legislazione regionale sono gli strumenti necessari per concorrere, come categoria, alla definizione di un modello economico e di sviluppo sostenibile e integrato con altre attività produttive». L'obiettivo è quello di programmare e definire un calendario di aperture domenicali con la collaborazione di istituzioni e associazioni di consumatori. La campagna, che ha preso il via proprio da Roma il 16 febbraio 2011, toccherà varie regioni ed avrà il suo culmine con l'organizzazione di un evento a livello nazionale, a Firenze, il 1° maggio. Un breve spot realizzato dalla Filcams Cgil nazionale ha lanciato l'iniziativa prima delle feste natalizie, mentre nelle città o nei territori, scelti dalle varie Regioni come simbolo della campagna, saranno organizzati dei presidi informativi, iniziative d'impatto e distribuiti volantini per sensibilizzare clienti e consumatori. A Roma, dal 9 aprile, in occasione della prima tappa della campagna La Festa non si vende, è stata lanciata la Ricaricult, Io di domenica mi ricarico di cultura, una card di adesione all'iniziativa che sarà distribuita gratuitamente e che darà la possibilità di avere sconti e age-

volazioni per eventi culturali legati alla rete dell'Arci Roma. Nelle prossime settimane la Filcams Cgil Roma Lazio organizzerà alcune giornate promozionali, durante le quali distribuirà gratuitamente circa 2000 Ricaricult ai consumatori che aderiranno alla campagna. I possessori di Ricaricult potranno accedere a prezzo scontato in alcuni teatri e musei del circuito convenzionato con l'Arci Roma (l'elenco delle strutture convenzionate è visionabile sul sito della Filcams nazionale www.filcalms.cgil.it). I possessori di Ricaricult che si presenteranno presso le quattro sedi dell'Arci Roma potranno ritirare, sempre gratuitamente, la tessera Arci che dà la possibilità di accedere a tutti i circoli di Roma. Info: roma@arci.it

NUOVO SITO ON LINE È on line il sito di Arci Basilicata, con news dai circoli e dal comitato regionale, il collegamento al canale youtube, la sezione per scaricare Arcireport e Arcivox su cui lasciare i propri commenti: www.arcibasilicata.it

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Arci di Roma promuove la campagna della Filcams Cgil denominata La Festa non si vende. Dai primi di febbraio è partita una campagna nazionale per combattere la totale liberalizzazione delle aperture domenicali e festive nel settore commerciale, che peggiora le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti del settore distributivo, la maggioranza donne, che non possono più conciliare il loro lavoro con la propria vita. «Lo sviluppo della rete distributiva e la disciplina degli orari commerciali nella Regione Lazio - afferma Vittorio Pezzotti, segretario generale Filcams Cgil Roma e Lazio - hanno provocato effetti distorcenti, contraddittori, per nulla in sintonia con le linee guida fissate dalla legge nazionale. I Comuni a loro volta, a partire da quello di Roma, hanno prevalentemente agito per ricercare immediato consenso elettorale, rinunciando alla funzione di governo programmatico del territorio e alla coniugazione degli interessi compositi in esso presenti». «Un'aggiornata legislazione nazionale che definisca parametri più vincolanti con la funzione legislativa conferita alle Regioni e una

L’Arci festeggia con Il 27 aprile sulla scalinata del Campidoglio Pasquette partigiane per ribadire che il welfare non è un lusso Pasquette partigiane organizzate dai circoli in tutta Italia, per commemorare la Resistenza e per festeggiare insieme con una tradizionale scampagnata. Presso il Parco del Gran Bosco di Salbertrand (Torino), l’Arci Artemuda organizza per la giornata del 25 aprile un picnic con la musica dei Parenaperde e lo spettacolo teatrale Vita per vita. Unità mica tanto. A Carmagnola il circolo Arci Margot promuove il flash mob Suoniamogliela al sindaco! in segno di protesta verso l’interpellanza decisa dal sindaco che si rifiuta di far eseguire Bella Ciao, come avveniva tradizionalmente ogni anno in occasione della Giornata della Liberazione. Nei tre giorni successivi, approfondimento, teatro e musica con I valori della Resistenza, ieri e oggi. Al Cinema Vekkio di Corneliano d’Alba torna il Festival della Liberazione in cui si esibiranno diversi dj, tra cui i DotOn e Blù sKAYA. A partire dalle 12.30 nel parchetto in via Volta a Grizzo di Montereale Valcellina il circolo Tina Merlin promuove Un fiore per il partigiano, pranzo con musica dal vivo, racconti e testimonianze della Resistenza con deposizione di un fiore.

La piattaforma Roma social pride, di cui fa parte Arci Solidarietà onlus, organizza il 27 aprile alle 10.30 presso la scalinata del Campidoglio Il welfare non è un lusso! mobilitazione nazionale per chiedere la qualità dei servizi, la dignità degli operatori e delle operatrici sociali e i diritti di cittadinanza. «Proprio nel momento in cui i cittadini dovrebbero poter contare sulle istituzioni, per superare le gravi difficoltà provocate dalla crisi economica - denunciano gli organizzatori - lo Stato batte in ritirata, lascia completamente sole le persone e le famiglie, con l’incredibile riduzione delle risorse dei

fondi nazionali per le politiche sociali: le risorse passerebbero dai 2 miliardi e 527 milioni del 2008 ai poco più di 545 milioni previsti nel 2011». Una riduzione quasi dell’80%, che influisce proprio sulle scelte dei più deboli: per questo «è necessario tornare a investire sulle politiche sociali e di cittadinanza per raggiungere obiettivi di coesione sociale, di sicurezza, salute, di promozione della legalità e della qualità della vita dei cittadini. Le politiche sociali non possono essere marginali. è necessario un modello di welfare che garantisca bisogni delle persone come diritti costituzionali».

Musica e gusto con InCANTI diVINI 2011 È partita il 16 aprile e proseguirà fino al 28 maggio InCANTI diVINI 2011, seconda edizione della rassegna enomusicale d’autore promossa dal circolo Arci Omar Moheissi di Lecce e dal Comune di Guagnano. Nel suggestivo scenario del Museo del Negroamaro a Guagnano saranno promossi sei appuntamenti, in cui i ‘viaggiatori’ saranno accompagnati lungo il percorso

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da cantautori del calibro di Roberto Angelini, Valentina Lupi, Giuseppe Righini, Jang Senato, Denise e Virginiana Miller affiancati dagli apprezzati vini delle cantine delle terre del negroamaro. Prossimo appuntamento il 30 aprile con Valentina Lupi, che presenterà Atto terzo; in abbinamento con le note dell’artista i vini delle cantine Emera e Cooperativa Salice. Info: omarmoheissi.noblogs.org


arci

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società

Arciragazzi in campo da trent’anni con proposte, sperimentazioni e lotte accanto ai più giovani l 4 Aprile 1981 nasceva a Napoli, anche grazie alla tenacia di Carlo Pagliarini, l'Arciragazzi, associazione di bambini, ragazzi e adulti, laica ed educativa. Arciragazzi sintetizzava le migliori idee di partecipazione, cittadinanza attiva e protagonismo giovanile emerse negli anni '70 e il difficile cammino dell'associazionismo laico italiano dal dopoguerra in poi. Arciragazzi nasce come una scommessa, ed è tuttora un laboratorio associativo che ha trovato nella Convenzione Onu dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, nello sviluppo delle politiche giovanili e nella promozione della partecipazione alla vita della comunità, i suoi approdi più significativi. In questo viaggio lungo trent'anni abbiamo visto la realizzazione di tanti progetti, come L'associazione dei ragazzi e delle ragazze, Albero a elica, Salam i ragazzi dell'olivo, Progetto bambino urbano, Pedagogia del desiderio, La Città in tasca, La progettazione partecipata con i ragazzi e le ragazze, Diritti al rovescio, Riprendiamoci la città, Il gioco per giocare, Il diritto di avere diritti, I consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze. E tanti altri continueremo a portarne avanti.

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In questi trent'anni molti amici Italiani e stranieri ci hanno accompagnato in questo percorso, spesso elaborando o lottando con noi nel proporre alternative che migliorassero la vita dei ragazzi e delle ragazze. In questi anni possiamo dire di aver contribuito al miglioramento delle condizioni dell'infanzia nel nostro paese, non solo attraverso la diffusione di una 'cultura dell'infanzia e dell'adolescenza', ma anche promuovendo e sostenendo molte proposte di legge. Prima fra tutte la legge 176 del 1991 con la quale la Convenzione Onu dei diritti dei bambini viene ratificata dal nostro paese, dichiarando così i ragazzi e le ragazze 'soggetti di diritto'. Non meno importanti sono state la legge finanziaria 216 /91 che prevedeva investimenti sui ragazzi a rischio e, la 285 che ha attivato un cambio di tendenza nel nostro paese, investendo in attività sperimentali di 'partecipazione' da parte dei ragazzi e delle ragazze. Infine arriva la legge 451 del 1997 che definisce tutta l'organizzazione istituzionale e che si occupa d'infanzia. Partendo dalla Commissione Bicamerale fino all'Osservatorio nazionale e al Centro documentazione, e definendo anche la

Cittadinicomenoi

migliorare la situazione vigente.

ROMA - Da oltre 40 anni in Italia lavorano come bandati, colf o babysitter e sono la quarta comunità di immigrati presenti nel nostro Paese. Si tratta della comunità filippina, a cui il Cisp-Sviluppo dei popoli, il Filippino Women's Council e Atikha hanno dedicato il progetto Massimizzare i benefici e minimizzare i costi sociali della migrazione nelle Filippine, finanziato dalla Joint migration and development initiative, di cui sono stati presentati i risultati in un convegno presso la Provincia di Roma. Il progetto è il frutto di quasi 18 mesi di attività in cui Italia Fwc e Cisp hanno sperimentato pratiche di orientamento e sensibilizzazione e svolto seminari di alfabetizzazione.

Alloggi a madri straniere BOLOGNA - Dieci alloggi per 11 madri straniere con bambini, ma prive di un compagno o di una famiglia e titolari di protezione internazionale. Sono messi a disposizione dal progetto Petra, Percorsi in transizione verso l’autonomia, dell’associazione Xenia. Tante le associazioni coinvolte nel progetto che punta al potenziamento degli alloggi di transizione, preposti per le categorie deboli a rischio di esclusione sociale. Gli alloggi sono stati messi a disposizione dal Comune di Bologna e il progetto ha ottenuto un finanziamento iniziale del Fondo europeo per i rifugiati.

Abrogare leggi sui migranti MILANO - Abrogazione delle leggi contro i migranti, dalla Bossi-Fini al pacchetto sicurezza, e chiusura del Centro di prima accoglienza di viale Elmas a Cagliari, dove sono ospitati 700 profughi. Sono le richieste dell'Osservatorio per la tutela delle libertà e contro le repressioni, che invoca una politica di gestione dei flussi migratori meno militare e più rispettosa dei diritti umani e condanna i governi europei come responsabili della morte dei profughi naufragati nei giorni scorsi.

Direttore responsabile Emanuele Patti Direttore editoriale Paolo Beni Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Progetto grafico Sectio - Roma Cristina Addonizio

e-mail:immigrazione@arci.it

Comunità filippina in Italia

MILANO - Pubblicati i dati dell'indagine La doppia malattia, condotta dai medici del Naga: l'erogazione del codice Stp (Straniero temporaneamente presente) avviene in maniera arbitraria, con modalità disomogenee tra le varie strutture ospedaliere; uno dei principali ostacoli all'erogazione del Stp è la mancanza di un iter chiaro e uniforme in tutta la Regione. L’associazione ha anche presentato tre proposte che se applicate potrebbero

Hanno collaborato a questo numero Egidia Beretta Arrigoni, Anna Bucca, Giusy Colmo, Moira D’Amelio, Lino D’Andrea, Maura Burali D’Arezzo, Silvia De Silvestri, Claudio Graziano, Tiziana La Torre, Filippo Miraglia, Lorenzo Parlati, Isabella Pomi, Alfredo Simone, Lorenzo Siviero, Silvia Stilli In redazione Andreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Cittadini come noi

Indagine Naga

necessità e i tempi di un Piano Nazionale sull'infanzia e sull'adolescenza. In tutti questi anni abbiamo partecipato e attivato reti, che non hanno avuto solo la funzione di stimolare la politica a legiferare, ma hanno anche attivato momenti di verifica e di monitoraggio sulla applicazione della Convenzione Onu dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Sono stati trent'anni di sperimentazioni, proposte, idee, lotte, accanto ai ragazzi e alla ragazze, centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che abbiamo visto crescere in associazione e con l'associazione. Per questo, a tutti coloro che con noi ogni giorno portano avanti il loro lavoro dal nord al sud dell'Italia nei circoli territoriali Arciragazzi e non solo, dedichiamo questi 30 anni meravigliosi. Info: lino.dandrea@tin.it

Editore Associazione Arci Redazione Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

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Pubblichiamo il primo dei cinque manifesti realizzati per la campagna istituzionale dell’Arci


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