Arcireport n 28 2015

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arcireport

settimanale a cura dell’Arci | anno XIII | n. 28 | 30 luglio 2015 | www.arci.it | report @arci.it

È tempo di vacanze ma l’Arci non si ferma di Francesca Chiavacci Presidente nazionale Arci

Ci avviamo alla ‘pausa’ estiva di Arcireport in un quadro politico e sociale pieno di avvenimenti e urgenze nazionali e internazionali: i conflitti che continuano a devastare il mondo e a colpire, come tutte le guerre, prima di tutto cittadini inermi producendo miseria ed esodi; un’Europa che si ostina ad affrontare con l’economia e la finanza, anziché con la politica e la democrazia, la crisi che attraversa il suo progetto unitario; un Paese, il nostro, che appare sempre più sotto il tiro di spinte demagogiche, populiste, che alimentano razzismo, odio e paura, e in cui il cambiamento di cui c’è bisogno si vede molto poco. Sappiamo che lo spazio politico e culturale per l’intervento della nostra associazione nei prossimi mesi è immenso: la battaglia contro il razzismo, l’affermazione di un sistema formativo che possa ridare accesso a tutti e a tutte, la creazione di sane relazioni sociali, l’offerta di risposte al contrasto della povertà in aumento (soprattutto nel Mezzogiorno), la ricostruzione del senso alla partecipazione e, prima ancora, dell’etica pubblica e del significato vero di cosa

sia la gestione della cosa pubblica, la questione dei diritti civili, a cominciare dalla disciplina delle unioni di fatto e della legalizzazione della cannabis. Allo stesso tempo, e a poco più di un anno da un Congresso faticoso, abbiamo davanti la sfida del rafforzamento della nostra associazione, sul piano organizzativo e, soprattutto, sui fronti dell’autorevolezza politica e della visibilità. Abbiamo già programmato l’Assemblea dei Comitati territoriali per i prossimi 10 e 11 ottobre. Pensiamo a un grande momento per confrontarci su quali risposte una associazione come l’Arci debba offrire ai nuovi bisogni che la società ci presenta, per approfondire lo scambio e la conoscenza su come i nostri comitati agiscono e praticano associazionismo nei territori, per tornare a parlare e interloquire con ciò che si muove all’esterno della nostra associazione. Accanto a ciò, alla ripresa dell’attività, pensiamo che sia opportuno e necessario il nostro contributo nella discussione importante e tormentata della sinistra del nostro Paese, che ha

bisogno di ricostruire profili, punti di riferimento, pratiche, momenti di condivisione. A questo proposito, abbiamo cominciato ad elaborare un documento, sulla base di alcuni indirizzi approvati dal Consiglio Nazionale, che vogliamo presentare a tutti i soggetti in campo per la ricostruzione di un pensiero progressista capace di parlare alla società, partendo da contenuti e priorità, anziché da schieramenti. Insomma, parliamo di pausa, ma in vacanza ci andiamo poco. Anche ad agosto continueremo a svolgere quotidianamente la nostra azione. L’odissea dei profughi, che l’apparato mediatico si ostina a chiamare emergenza, non si ferma e noi saremo in campo per garantire l’accoglienza di migliaia di uomini e donne che scappano da guerre e fame. Ma soprattutto, anche ad agosto, non smetteremo di proporre l’offerta di cultura e divertimento per tanti giovani e di assicurare nei nostri circoli ospitalità a tante solitudini, che d’estate si sentono di più. Non ci fermiamo e ci prepariamo al lavoro che da settembre ci aspetta.


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