La Valutazione Ambientale

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LA VALUTAZIONE AMBIENTALE

LE PROCEDURE ATTIVE: LO STATO DELL’ARTE Le procedure di Valutazione Ambientale sono strumenti che favoriscono l’integrazione di molteplici legittimi interessi e l’applicazione di democrazia diretta attraverso la partecipazione dei cittadini che ne costituiscono uno dei fondamenti. In Regione Piemonte tali procedure sono regolate dalla L. R. n. 40 del 14 dicembre 1998 recante “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione”. In particolare, le procedure di Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi, già previste dall’art. 20 della suddetta legge, sono state ulteriormente definite dalla DGR n. 12-8931 del 9 giugno 2008 recante “Primi indirizzi operativi per l’applicazione delle procedure in materia di Valutazione ambientale strategica di piani e programmi”. In occasione dell’annuale Relazione sullo Stato dell’Ambiente si è ritenuto opportuno fare un quadro analitico (numerico e procedimentale) degli adempimenti svolti per la piena applicazione della normativa relativa alla compatibilità ambientale e alle procedure integrate ad essa afferenti. In particolare per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), le esperienze regionali maturate in tale ambito sono tali da permettere di fare un primo bilancio in proposito e iniziare a definire le possibili linee di sviluppo e di aggiornamento in campo normativo. Per quanto riguarda la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) viene presentato un quadro delle procedure svolte, che vedono un rinnovato impegno della partecipazione regionale alle procedure statali per la realizzazione di infrastrutture lineari, e delle attività relative alla partecipazione agli Osservatori ambientali regionali per la realizzazione delle opere approvate. Viene, infine, presentata l’attività messa in campo per l’integrazione della componente ambientale negli strumenti di programmazione europea e nazionale e garantita dall’istituzione, all’interno dei diversi Programmi Operativi, della figura dell’Autorità Ambientale Regionale.

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procedure attive : lo stato dell ’ arte


LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS: UN PRIMO BILANCIO A tre anni dall’adozione della DGR n. 12-8931 del 9 giugno 2008, atto di indirizzo e coordinamento con il quale la Regione Piemonte ha garantito la congruenza della normativa regionale in materia di compatibilità ambientale con le disposizioni della direttiva VAS e del decreto nazionale di recepimento, implementando l’applicazione delle nuove procedure VAS sul territorio, è possibile, ma anche necessario, tentare una prima “valutazione della valutazione” che, al di là delle cifre relative ai procedimenti avviati in questo lasso di tempo, metta in luce i risultati conseguiti e le principali problematiche emerse nei due principali ambiti di applicazione già individuati dalla deliberazione, quello della pianificazione e programmazione territoriale e di settore e quello della pianificazione urbanistica.

Programmazione e pianificazione territoriale e di settore La programmazione e la pianificazione territoriale e settoriale costituiscono un campo di applicazione delle procedure di VAS molto eterogeneo, sia in relazione ai contenuti dei piani e programmi, sia in relazione alle caratteristiche dei processi decisionali definiti dalle norme di riferimento. Proprio tenendo conto di tale eterogeneità, l’atto di indirizzo e coordinamento regionale non ha definito specifiche modalità di integrazione delle nuove procedure di VAS con quelle già previste per la formazione e approvazione dei diversi strumenti di governo del territorio, di pianificazione settoriale e di programmazione, ma ha fornito indicazioni operative che risultassero, da un lato opportunamente generali da poter trovare attuazione in tutti i casi, dall’altro sufficientemente precise da garantire la corretta applicazione dei principi e degli obblighi fondamentali della VAS nei percorsi decisionali delle pubbliche amministrazioni. L’applicazione della VAS secondo indirizzi non ancora “stabilizzati” in legge ha consentito di testare e verificare le indicazioni operative fornite, con le conseguenti possibili soluzioni procedurali ed organizzative dei processi integrati di pianificazione/programmazione e valutazione, e di fornire alle strutture regionali competenti materiale di lavoro e riflessione, ai fini della formulazione di un testo di norma regionale organica sulla compatibilità ambientale, adeguato alla complessità della materia. Dall’entrata in vigore del D. Lgs n. 152 del 3 aprile 2006 sono stati sottoposti a VAS molti piani e programmi di livello regionale, provinciale o sovra-comunale, sia di tipo territoriale sia settoriale o a contenuto programmatico. Per tutti i piani sottoposti a VAS il procedimento di valutazione è giunto a conclusione con l’emissione del previsto parere motivato e in molti casi il percorso è proseguito con la revisione del piano o la predisposizione degli strumenti individuati nel corso della valutazione per garantire l’integrazione ambientale anche in fase attuativa. Laddove non si è giunti alla conclusione della fase valutativa ovvero al perfezionamento del piano/programma, il percorso si è interrotto o rallentato per ragioni estranee alla VAS ed alla sua applicabilità. Senza dubbio la notevole differenziazione delle procedure di pianificazione/programmazione con cui ci si è confrontati non ha costituito un problema ai fini dell’individuazione di opportune forme di integrazione della VAS nel percorso decisionale. È stato, infatti, possibile vas : un primo bilancio

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LA VALUTAZIONE AMBIENTALE

inserire, organizzare e svolgere le fasi della VAS sia in iter molto precisi e formalizzati, sia in iter meno definiti. Anche nei casi in cui i processi di pianificazione/programmazione, di regola piuttosto lunghi, erano già iniziati al momento dell’entrata in vigore della norma nazionale e dell’atto di indirizzo e coordinamento regionale, sono state individuate opportune modalità operative per “ricondurli” ad un percorso corretto di valutazione, puntando a risultati più sostanziali che formali. In termini di applicabilità della nuova norma e di possibilità concreta di integrazione procedurale l’esperienza fin qui condotta ha dato, quindi, esiti globalmente positivi. Più problematica risulta, invece, la verifica dell’esperienza in termini di efficacia sostanziale della valutazione ambientale e di conseguimento di un evidente valore aggiunto nei processi di pianificazione/programmazione; al riguardo valgono per la VAS le stesse considerazioni che possono farsi a proposito del tema più generale della valutazione delle politiche pubbliche. In entrambi i casi la centralità della valutazione, quale metodo fondamentale per raggiungere una maggiore efficacia delle politiche e indurre la dovuta attenzione all’individuazione di scelte sostenibili e alla selezione degli interventi più adeguati, pone il problema della capacità delle pubbliche amministrazioni di mettere in campo competenze nuove e metodologie corrette dal punto di vista tecnico e metodologico, a volte di fatto configgenti con le prassi politico-amministrative correnti. Si tratta, dunque, di tradurre una prescrizione normativa in opportunità e di creare le condizioni istituzionali e tecniche per favorire l’evoluzione di un vero e proprio processo “culturale”, al momento solo avviato. L’obbligo imposto dalla entrata in vigore della normativa VAS ha, infatti, messo in moto un processo di cambiamento nella prassi amministrativa che, per la sua “delicatezza”, dovrà essere necessariamente seguito ed aiutato per non trasformarsi in un inutile e formale appesantimento burocratico.

Pianificazione urbanistica comunale L’ “incastro” della VAS in procedure differenziate, complesse ed altamente formalizzate quali quelle urbanistiche, non poteva non creare qualche problema di “adattamento” reciproco. A tali problemi si potrà ovviare nell’ambito dell’organico adeguamento dell’ordinamento regionale, peraltro sin dall’inizio previsto, alle disposizioni della normativa nazionale di recepimento della direttiva VAS, che tenga conto dei nodi evidenziatisi in questo primo periodo di applicazione e li risolva. Tale adeguamento potrà però andare in parallelo con la revisione in corso della normativa urbanistica regionale, cioè la “storica” L. R. n. 56 del 1977. Le due normative dovranno trovare una maggiore concordanza e complementarietà, consentendo procedimenti più snelli e lineari. FIGURA 1

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Un’egualmente importante, e più sostanziale, riflessione che è necessario effettuare relativamente all’applicazione della VAS ai Piani di livello comunale, è quella che riguarda la definizione del livello di “strategicità” dei Piani medesimi e, quindi, dell’effettiva necessità di accompagnarli con la procedura di Valutazione Ambientale. Quello degli strumenti urbanistici comunali è infatti un novero quanto mai variegato, che va dai Piani Regolatori e dalle Varianti generali, che per definizione interessano l’intero territorio comunale e possono avere riflessi anche su ambiti più vasti, sino a strumenti estremamente puntuali, che interessano ambiti circoscritti e più o meno ristretti. Anche all’interno di ciascuna tipologia di variante, poi, possono essere collocati insiemi di previsioni di peso e significato ambientale molto diversi, a seconda delle dimensioni demografiche e territoriali del Comune interessato nonché delle sue caratteristiche e criticità ambientali. È quindi indispensabile, anche per ragioni di economia delle forze, determinare una soglia al di sotto della quale la valutazione ambientale non riveste quel significato “strategico” che è all’origine della sua introduzione nel corpus normativo comunitario e che viene disconosciuto quando essa venga applicata a strumenti di minuscola portata ambientale. Analogamente, occorre dare piena e chiara applicazione al principio di “non duplicazione” delle valutazioni, ribadito dalla più recente modifica del D. Lgs. 152/2006 (D. Lgs. 128/2010, art. 6, comma 12). Molto complesso, ed un po’ difficoltoso, si è poi rivelato il processo “culturale” di accettazione della VAS da parte degli operatori (tecnici, funzionari, professionisti, amministratori) impegnati nella pianificazione urbanistica, adusi, ed in qualche misura inevitabilmente “affezionati”, alla loro disciplina ed alle consolidate prassi con cui essa si è sin qui attuata. Sotto questo aspetto, si deve constatare che non è ancora stato colto e sviluppato appieno il significato della VAS ed il valore aggiunto che essa può conferire, quando eseguita sugli strumenti urbanistici, nel garantire e nell’acquisire un elevato livello di qualità ambientale e, quindi, di qualità della vita dei cittadini. Per conseguire questo risultato occorre uno sforzo comune, necessariamente di tipo interdisciplinare, capace di sistematizzare la disciplina dei procedimenti urbanistici nel più vasto quadro delle compatibilità ambientali caratteristiche di ciascun distretto territoriale, e di reperire e determinare, anche ai diversi livelli normativi, le corrispondenze fra gli obiettivi della pianificazione urbanistica comunale e le soglie di sostenibilità proprie dei distretti territoriali medesimi. FIGURA 2 I Piani comunali sottoposti a procedura di VAS per Provincia (gennaio 2010 marzo 2011)

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LA VALUTAZIONE AMBIENTALE

LA VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE - VIA Il 2010 ha visto la presentazione di ben 5 progetti relativi ad infrastrutture lineari di grande rilievo per il territorio piemontese. Naturalmente, per progettazioni la cui realizzazione risulta strategica ben oltre i confini regionali la competenza in materia di VIA è statale; tuttavia, va sottolineato che nell’ambito del procedimento nazionale, l’esito dell’endoprocedimento regionale ha sempre un ruolo importante nella definizione del giudizio di compatibilità ambientale sulle opere proposte espresso dal Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare. Nel corso del 2010 è stata svolta e conclusa l’istruttoria regionale relativa al progetto del “Cunicolo geognostico della Maddalena” di Chiomonte, opera propedeutica alla realizzazione del tunnel di base della nuova linea ferroviaria Torino - Lione. Ancora in corso risultano gli iter procedurali di VIA per i progetti preliminari sia della “Nuova linea ferroviaria Torino - Lione, tratta confine di Stato-Piana delle Chiuse”, sia della Pedemontana (collegamento autostradale A4/Santhià-Biella-A26) sia per i progetti definitivi relativi al Lotto 2.6 (Roddi Diga Enel) dell’Autostrada Asti-Cuneo e all’adeguamento dei primi 3 km dell’Autostrada A21 Torino-Piacenza. Per tutti questi progetti, a seguito degli approfondimenti svolti, si sono rese necessarie significative integrazioni progettuali, attualmente al vaglio dei tecnici e dei soggetti pubblici interessati. FIGURA 3

FIGURA 4 Progetti sottoposti alle varie fasi di VIA presentati all’Ufficio di deposito regionale anni 2007 - 2010

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la valutazione d ’ impatto ambientale

Per quanto riguarda le procedure di competenza regionale, nell’anno 2010 si è avuta una certa flessione nel numero dei progetti presentati (30% circa in meno rispetto al 2009 sia per fase di Valutazione che per fase di Verifica), registrando una netta preponderanza dei progetti connessi ad attività estrattiva (attività di cava in area protetta e miniere) per quanto attiene alla fase di Valutazione, mentre tra i progetti sottoposti a fase di Verifica di assoggettabilità la maggioranza è costituita da due tipologie: progetti relativi ad opere di regolazione dei corsi dei fiumi e torrenti e progetti di centri commerciali. Di scarsissimo peso, come sempre, la fase di Specificazione (1 solo progetto), fase facoltativa di cui i proponenti non hanno ancora saputo cogliere l’utilità. Come ogni anno, nello svolgimento delle fasi di Valutazione è emersa l’esigenza di richiedere una documentazione integrativa per poter concludere compiutamente la procedura, con conseguente superamento dei termini e durata complessiva delle istruttorie ben oltre i 150 giorni previsti dalla legge.


Nel 2010 sono stati presentati all’Ufficio di Deposito Regionale: •

21 progetti per la fase di Verifica ex art. 10 L. R. 40/98 (VER);

1 progetto per la fase di Specificazione ex art. 11 L. R. 40/98 (SPE);

8 progetti per la fase di Valutazione ex art. 12 L. R. 40/98 (VAL);

5 progetti sottoposti a valutazione di competenza statale per i quali la Regione esprime il proprio parere al Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare (PAR);

2 progetti sottoposti a verifica di assoggetabilità alla VIA di competenza statale (procedura introdotta dal D. Lgs. 4/2008, per cui la Regione Piemonte ha scelto di esprimere sempre le proprie osservazioni e con atto formale (VRN)

Legenda: PAR: Valutazione Nazionale VRN: Verifica Nazionale VER: Verifica Regionale SPE: Specificazione Regionale

Osservatori Ambientali regionali A seguito della firma dell’Accordo Procedimentale sottoscritto a Roma in data 16 gennaio 2009 tra la Regione Piemonte, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, l’ANAS SpA e la società Asti-Cuneo, dopo una lunga fase preparatoria, con DPGR n. 3 del 03 febbraio 2010, si sono avviati i lavori dell’Osservatorio Ambientale Regionale per il completamento del collegamento austostradale A33 Asti–Cuneo. Con il contributo del supporto tecnico scientifico di Arpa Piemonte, l’Osservatorio ha concentrato l’attività iniziale nell’individuare, nell’ambito della necessaria verifica di ottemperanza per la fase realizzativa dei lotti mancanti, le prescrizioni di carattere ambientale più significative con particolare riferimento all’attuazione della fase iniziale del piano di monitoraggio. In merito all’Osservatorio Ambientale Regionale per la realizzazione del progetto di “Adeguamento e ammodernamento dell’Autostrada A4 Torino - Milano”, l’attività è ormai andata ben oltre le tempistiche per la conclusione dei lavori. Nel corso del 2010, in accordo con la Regione Lombardia si è prevista l’ipotesi di allargare l’attività dell’Osservatorio anche per l’ultimo tratto dell’ammodernamento, dopo la conclusione favorevole dell’iter di VIA per la tratta lombarda. Sono stati fatti in merito i necessari approfondimenti senza però arrivare ancora ad una formalizzazione. FIGURA 5

la valutazione d ’ impatto ambientale

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LA VALUTAZIONE AMBIENTALE

L’ AUTORITÀ AMBIENTALE REGIONALE Il Quadro Strategico Nazionale (QSN), riferimento unitario per la programmazione 20072013, come previsto dagli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione, ha stabilito che i singoli Programmi Operativi (PO) finanziati dal Fondo Europeo Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) debbano prevedere l’attivazione di specifiche funzioni finalizzate all’integrazione degli aspetti ambientali nella loro predisposizione e gestione per garantirne la sostenibilità. Nel periodo 2007-2013, l’entrata in vigore della Direttiva europea 2001/42/CE, nota come Direttiva sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ha rafforzato gli strumenti a disposizione per l’orientamento alla sostenibilità dei programmi, essendosi reso necessario garantire, sin dalle prime fasi di costruzione degli orientamenti e lungo tutto il ciclo di vita di questi, un percorso di programmazione adeguatamente integrato da obiettivi di tutela e miglioramento ambientale e supportato da analisi e valutazioni ambientali. Nelle attività previste dalla VAS, intraprese in fase ex ante e che accompagnano l’intero ciclo di vita dei programmi, è stata proficuamente coinvolta l’Autorità Ambientale, già istituita nel periodo 2000-2006, che ha acquisito conoscenze, competenze e capacità operative in materia di valutazione ed integrazione ambientale delle politiche di sviluppo. L’Autorità Ambientale regionale ha accompagnato sin dall’inizio il processo di programmazione e valutazione, collaborando in modo efficace con le strutture di programmazione e con i valutatori indipendenti ai fini della predisposizione del rapporto ambientale, documento fonFIGURA 3 damentale della valutazione ambientale, in particolare mettendo a disposizione dati ed informazioni contenute nei sistemi informativi ambientali regionali. Fra le attività principali, in questa fase intermedia del processo di programmazione, è risultata particolarmente rilevante la definizione del Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA). Il PMA descrive le misure previste per il controllo degli impatti ambientali significativi, derivanti dall’attuazione del programma e verifica il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati nel rapporto ambientale. L’Autorità Ambientale ha definito le modalità e le condizioni dell’integrazione del monitoraggio ambientale, previsto dalla VAS e da elaborare ai sensi dell’art. 18 del D. Lgs 152/2006, nel più ampio piano di monitoraggio del programma, individuando le attività necessarie, definendo i compiti e le interazioni tra i soggetti coinvolti e stabilendo le relazioni tra il monitoraggio ambientale e la valutazione del programma. Per la buona riuscita di un Piano di Monitoraggio Ambientale è necessario avere banche dati accessibili, omogenee per contenuti e costanti nel tempo che permettano di raccogliere, omologare, validare e divulgare i dati, condizione necessaria per poter analizzare le tendenze di sviluppo del territorio e quindi procedere ad uno studio dinamico dell’evoluzione territoriale. Sarebbe quindi importante che, nell’ambito del Sistema Informativo generale del programma, venissero implementate anche le informazioni di carattere ambientale relative ai progetti grazie alle quali monitorare gli effetti del programma e le sue ricadute sull’ambiente. Annualmente l’Autorità Ambientale, dall’elaborazione delle informazioni e dai dati raccolti dal monitoraggio, prepara il Rapporto Tecnico (RT) che analizza i risultati del programma rispetto agli obiettivi ambientali prefissati ed agli effetti previsti in sede di valutazione ambientale ex-ante. Il RT è predisposto in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa in materia di VAS e rappresenta lo strumento di riferimento per mettere in atto il meccanismo di retroazione sugli strumenti di programmazione previsto dalla VAS. 8 | l’autorità

ambientale regionale


RIFERIMENTI Sul sito web, http://via.regione.piemonte.it/ è possibile trovare tutte le informazioni relative alle attività in materia di valutazione ambientale. In particolare alle pagine: http://via.regione.piemonte.it/via/index.htm e http://via.regione.piemonte.it/vas/index.htm è possibile consultare gli elaborati progettuali delle procedure in corso.

FIGURA 5

riferimenti

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