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Lettera di un Licantropo -servizio
Ookami-
schi dove aspettiamo il momento della mutazione.
Quanto sto per riportare è il contenuto di un’e-mail inviatami e, per questo motivo non c’è modo di sapere se il testo corrisponda effettivamente a verità. Tuttavia è mia opinione che nessuno abbia interesse a mettere in giro false voci a riguardo, soprattutto visto l'argomento del messaggio. Il testo non è stato modificato e anzi lo riporto ai lettori così com'è, affinché nessuno venga influenzato da scelte personali della sottoscritta.
La mia gente si divide in tre rami, riuniti in un unico branco. I rami sono indicati dalla specie animale a cui facciamo riferimento. C'è il popolo dei Lupi, il popolo degli Orsi e il popolo dei Grandi Felini. Un'unica, grande famiglia. Siamo un popolo orgoglioso ma che ancora crede fortemente nell'onore. Tra di noi, pur vivendo in una scala gerarchica ben definita, vige sempre un grande rispetto. La scalata alla gerarchia avviene per mezzo di scontri rituali, di solito in presenza di tutto il branco, senza che però uno dei due perda mai la vita. Tra di noi non c'è peccato più grande che togliere la vita ad un proprio simile. Cosa di cui purtroppo gli uomini sembrano fare difetto.
di
Tsuya
NOTIZIE DI RILIEVO:
Cronaca Bianca (1-2)
Cronaca Nera (2-5)
Buona lettura. SOMMARIO:
Lettera di un Licantropo
1-
Festa e visioni al Tempio Shintoista
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La fine di un Incubo
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Intervista a una Cittadina
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Haiku della Settimana
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Modulo: Servi- 6 zio Arretrati
“La conferenza stampa tenuta dall’Ordine di Shinto sui licantropi è stata lacunosa e di parte: il mio fratello catturato è stato indicato come una bestia ed una cavia, ma noi ragioniamo, soffriamo, amiamo… se ci pungete sanguineremo. L'Ordine di Shinto ci ha già bollati come pericolosi animali da studiare e, se reputati troppo pericolosi, soppressi. Siamo un popolo antico; nati prima degli uomini, vi abbiamo studiato e ci siamo evoluti con voi. Eppure trattano la licantropia come una malattia. Siamo cacciatori, ma non passeremmo di certo inosservati cacciando dentro la città. Cerchiamo di fare il possibile per limitare i danni: ci allontaniamo molto prima del sorgere della luna piena e ci immergiamo nei bo-
È vero che il dono viene trasmesso attraverso un morso, e di solito avviene nei più giovani durante la caccia, non con il plenilunio. Nulla di ciò a cui diamo la caccia in quel periodo sopravvive. Alcuni dei più giovani se sono in caccia possono incontrare umani che per un motivo o per un altro si mettono in mezzo, o ci finiscono per caso disturbando la caccia. Cosa che di solito porta a rimediarsi un bel morso. Invece ci sono quelle che noi chiamiamo le Linee di Sangue. Sono persone le cui famiglie in passato si sono unite ai lican-
tropi generando figli nel cui DNA rimane assopito il gene licantropico. Deve però intervenire un fattore esterno, di solito il branco di zona, che provvede a risvegliare questa linea. Nel branco si passa da cucciolo ad adolescente, da adolescente a guerriero, da guerriero a Gamma che sono riconosciuti come l'élite; di Gamma solo tre possono essere scelti per il titolo di Delta, che rappresentano le mie guardie del corpo, una per ogni famiglia del Branco, fino ad arrivare al vice, il Betha ed all'Alpha. Per sfidare un Alpha, un licantropo deve aver raggiunto almeno il titolo di Delta. C'è anche un altro gradino della scala gerarchica, diciamo che è il primissimo, ma dura pochi giorni: chi viene morso o chi viene riconosciuto come un appartenente alle linee di sangue viene identificato dal branco come un Marchiato. A parte il nostro fratello catturato dai Mecha, non è mai successo che qualcuno rifiutasse il dono, nonostante i primi tempi sia dura: bisogna abituarsi ai cambiamenti e la mutazione è dolorosa. Lo è ogni volta. Ma alla fine i vantaggi sono superiori agli svantaggi: siamo più forti e veloci di comuni esseri umani, guariamo molto in fretta e godiamo di una connessione intima e profonda con la terra, molto di più di quanto molti possano anche solo sperare. Quello che è successo con l’Or[segue a pag 2]
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“Tra di noi non c'è peccato più grande che togliere la vita ad un proprio simile. Cosa di cui purtroppo gli uomini sembrano fare difetto.”
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Lettera di un Licantropo dine di Shinto è molto triste: il Mecha Omega è pieno di buona volontà, ma manca dell'esperienza necessaria ad indirizzarla. Temo il fervore di coloro che si credono nel giusto e che affidano la loro vita alle macchine dimenticando che è dalla terra che veniamo, che è stato il nostro grembo materno. E mentre le città crescono i boschi rimpiccioliscono ed ogni giorno noi siamo costretti ad ascoltare il grido di dolore della foresta quando gli alberi vengono abbattuti. Noi non siamo nemici degli abitanti di questa città: la gente dovrebbe temere di più una creatura che ha a disposizione una forza illimitata
data dalle macchine ed un armamentario hi-tech impiegato per nuocere ai comuni cittadini ignorando i diritti fondamentali di una persona piuttosto che di alcuni elementi che soffrono di scoppi di furia incontrollata due volte al mese, generalmente lontano dai centri abitati. Non è stata una nostra scelta, siamo nati così a differenza di chi ha scelto volontariamente di farsi iniettare nano macchine. Ma proprio per questa nostra natura, ci siamo dati delle regole che tutto il branco segue strettamente e che ci permettono di vivere in simbiosi, senza danneggiare la città ed i suoi abitanti. In verità una parte di me spera che si possa dare la possi-
bilità alla gente di scegliere questa strada, come i Mecha fanno con le loro nano macchine: non mi dispiacerebbe offrire alla gente questo nostro dono. Dare loro la scelta che a noi non fu mai concessa. Spero che questo messaggio possa raggiungere tutti i cittadini di questa città, per far capire quello che sono veramente i Licantropi: non mostri pericolosi, ma un popolo fiero che condivide la sua strada con gli uomini. -L’alpha”
Festa e visioni al Tempio Shintoista -servizio di Yamato
Yamada Nami, 18 anni (foto
Yoshitaka-
di Yamato Yoshitaka)
A quattro settimane da quel particolare accaduto al Tempio Shintoista la domenica dell’8 luglio, per l’occasione del Tanabata, di cui sono stati “partecipi” gente che forse ben ricorda o ha cancellato dalla memoria perché “troppo strano”. Un fatto davvero strano secondo alcuni testimoni e una in particolare, che il giorno seguente ha rilasciato un ‘intervista per il quale non
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sono utilizzate le pinze per tirare fuori le parole, ma cuscini per rallentarle! Ebbene, la giovane Yamada Nami, cameriera del Mankitsu di Odowara, ha subito accolto la mia ricerca di testimoni e come un fiume in piena un po’ sprizzante di vitalità, ci rivela tutto, ma lasciamo che riveli tutto. “Allora, dicevo, mi trovavo al tempio per la festa di Tanabata. Non voglio sembrare immodesta, ma dovete sapere che avevo indosso uno yukata molto carino: la nonna e Nariko -Nariko è mia cugina –
avevano detto che ero proprio un'amore. E dunque, io... AH! Mi chiamo Nami! Yamada Nami, faccio la cameriera qui ma ormai ho finito il turno. Allora, passeggiavo tranquilla tranquilla con mia cugina ed un nostro amico che secondo me, a Nariko... ghghghgh Io avevo mangiato un sacco di zucchero filato – questo ricordatelo – e avevo appena trovato in mezzo alla folla nientePROPRIOdimeno che un prete che conoscevo, vi immaginate? Un prete in un tempio shintoista, che mix! E poi succede! Pri-
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ma quel “KIHIHIHIIHIHI!!!” che era veramente la risata più accapponapelle che avessi mai sentito! Poi un'ONDA ENERGETICA! Ma invisibile! Una specie di WOOOOSH Una pressione invisibile che mi ha fatto rannicchiare, ed io sono una piuttosto forte! Poi ho aperto gli occhi e tutto intorno era scuro, e c'era la nebbia dappertutto! Io lo ammetto, sono un po' fifona a volte, ma sono più coraggiosa della media delle persone fifone, quindi quando ho visto mi a cugina correre verso il tempio mi-
ca potevo lasciarla sola! E così, dopo aver chiesto al mio amico prete di fare qualche benedizione a casaccio che non si poteva mai sapere, sono corsa anch'io verso l'entrata del tempio. E lì, miei cari ascoltatori, ohhh lì… Sono arrivata lì, e lì … Lì è successa LA TRAGEDIA. Avete presente le statue in bronzo che stanno ai lati del portone del tempio? Voglio dire, se siete mai stati al tempio shintoista? Ebbene... HANNO PRESO VITA! SI SONO MOSSE! SWIIIN! Le statue cominciano a roteare quelle lance assurde che avevano come se stessero giocando a cricket, e le palline eravamo proprio io e Nariko! E loro AAAARW! erano proprio brutte! E noi EEEEWWWW!
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All'inizio giuro che ce la stavamo facendo sotto, ma poi io mi sono detta: ok, sono statue che si muovono, è una cosa strana e alluci“Un prete nante, ma mica in un tem- posso stare qui a pio shintoi- farmi tranciare in due! C'era mia sta, che cugina in pericomix!” lo, che lei mica fa karate come me; io ho fatto una mossa tipo HIAAA! E sono volata oltre la lancia! Ma poi ho alzato il viso per vedere se mia cugina stava bene e... lei era stata tagliata in due, e sembrava morta stecchita. Ma aspettate, non preoccupatevi! Io sono corsa ad abbracciarla urlando come una pazza, e mentre pensavo già a come sarebbe stato tremendo doverla ricucire per il funerale ecco che tutto scompare! Tutto! Il tempio, la nebbia, mia cugina! Sparisce ogni cosa, come un miraggio, e io mi ritrovo di nuovo nella piazza del tempio, e mia cugina stava benissimo ma era molto spaventata, eravamo tutti spaventati, tutta la gente del posto. Il prete era il più shockato di tutti, è scappato via urlando contro dei cereali. Era come se tutti avessimo avuto un incubo terribile, un incubo di quelli che sembrano veri. Fine.” È così dunque? La storia di quello strano episodio? Che siano stati visioni mistiche di qualche Kami, della Dea Amaterasu, una punizione divina per la presenza del prete cristiano in virtù del periodo Edo? Che probabilmente si tratti del rinomato Padre Nero? O in giro, nascosti tra gli incensi e quant'altro, circolavano i fumi
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o i vapori di qualche sostanza allucinogena? A smentire qualche dubbio, ho posto una particolare domanda per avere più informazioni. ”Dunque, ho diciotto anni, sono all'ultimo anno di liceo, i miei colori preferiti sono il giallo e verde, faccio parte del club di karate. Odori particolari? Certo! C'era quello buonissimo dello zucchero filato, poi quello pungente dello yakisobe e quello bruciacchiato delle pannocchie arrostite? Era la festa di Tanabata, ovvio che c'erano tanti odori particolari, ahahah!” Eccessi di zuccheri? Cibi avariati? Staremo qui a dare una sfilza d’ipotesi su tutte le possibili cause e possiamo solo escludere che si tratti di una fantasia di una mente non matura. Quindi ecco una delle versioni di quello strano avvenimento e chissà quanti altri hanno subito la stessa sorte… o meno.
“Avete presente le statue in bronzo che stanno ai lati del portone del tempio? […] Ebbene... HANNO PRESO VITA! SI SONO MOSSE!”
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La Fine di un Incubo -servizio di Yamato Yoshitaka-
“Un serial killer, che aveva ucciso un sacco di povere ragazze! Fiuuu, ti immagini se lo incontravo davvero? Ok che sono forte a karate, ma quello era sicuramente armato, mica si scherza.”
era un KILLER! Un serial killer, che aveva ucciso un sacco di povere ragazze! Fiuuu, ti immagini E rieccoci a raccogliere le voci se lo incontravo davvero? Ok che del popolo che nonostante insono forte a karate, ma quello era formiamo, sono anche i primi sicuramente armato, mica si informatori, giacché sono le scherza. Quindi mi ritrovo quel fonti per noi e quindi per voi. pomeriggio al Manga Kissa Café, È tra queste voci che giunge a lavorare per il Kanagawa Coufficiosa le vicende svelte alla micon e allestire gli stand di cattura del temuto Serial Killer, manga. Noi camerieri eravamo in avvenuto giovedì 19 luglio ducosplay, ed io indossavo la tuta rante l’animato Kanagawa Corossa di Asuka, però non avevo la micon, conosciuto come il “Il parrucca perché mi faceva pruriCollezionista di Ossa” che da to. Mentre ero alle prese con una un decennio a questa parte, ha tizia vestita da Sailor Mars che si lasciato dietro di sé una scia di stava dando fuoco, una mia collegiovani ragazze assassinate e ga è venuta dicendomi che c'era sfigurate. uno strano tipo con la maschera La informatrice in questione, di V per vendetta, l'hai visto il intervistata all’occasione il 22, film?, e questo tipo si era infilato è di nuovo Yamada Nami, la nel bagno delle donne... “Un giovane ragazzina dal bel caratguardone!” ho subito pensato, e terino che ha assistito all’arremi sono fiondata nel bagno a sto di costui… proprio fortunavedere che diavolo stesse combita, non c’è che dire. nando. Ho aperto la porta, e...” Ma bando alle ciance! E immergiamoci sulla faccenda, che per Scambiare un poliziotto per il maniaco? Sembra quasi la situazione la presente ragazza è iniziato tutto con la credenza che si trat- di una Sit Com, specialmente con tasse di un semplice e comune un poliziotto di origine straniera, europea per l’esattezza… Molto maniaco di turno. probabilmente si tratta ancora una “Allora, si diceva che in giro volta di confusioni linguistiche c'era un maniaco che puntava degli immigrati e turisti, che spesalle donne. Io credevo si trat- so finiscono per cadere nei tanti tasse di un semplice pervertito, omofoni della nostra antica line la sera ero pure andata nel gua… C’è da chiedersi che parole parco per fare l'esca e cattuabbia usato… che con le probabili rarlo a colpi di karate, ma in- attenzioni da host avranno fatto un vece ho pescato uno svizzero mix perfetto! scemo che non c'entrava nien- Comunque sia, la nostra impavida te, o meglio un po' c'entrava Otaku dalle vene patriottiche e perché lui è della polizia ma giustiziere, pilota dell’EVA 02, sembra ingessato come un ignara di tutto ciò, si è vista a facmaggiordomo... comunque! Io cia a faccia con il killer! Motivo di avevo capito questo, è invece tanta suspance?
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“[…]Dicevo! Sono entrata in bagno e … E c'era questo tizio che puntava la pistola alla testa di una ragazza, una ragazza che conoscevo! Allora io mi sono paralizzata un po' dalla paura, lo ammetto, ma ho provato comunque a trattenerlo fingendo di averli scambiati per una coppietta che voleva fare... giochini un po' strani, però lo psicopatico non ci è cascato e se ne è andato via dalla porta sul retro portandosi la ragazza. A quel punto è arrivato LUI! Arikado -san un detective bravissimo! Un vero eroe! Lui ha intimato al killer di lasciare andare la ragazza e lo ha inseguito oltre la porta. A quel punto anch'io mi sono svegliata, ispirata dal suo coraggio, e sono andata a dire alle guardie del corpo del detective – lui aveva le guardie del corpo proprio per catturare il killer – che c'era una porta in cucina dove potevano andare per cogliere il killer alle spalle... IO sono andata con loro! Ci siamo acquattati dietro l'angolo, vedevamo la schiena del pazzo e quella povera ragazza bionda, noi vedevamo il killer di spalle e Arikado-san che gli puntava la pistola contro. Allora il killer ha minacciato di uccidere la ragazza, a me si è fermato il cuore dallo spavento ma quella meraviglia ambulante di Arikado-san lo ha fermato con due colpi di pistola! Mica lo ha ucciso, eh, lui ha una mira infallibile, lo ha centrato alla spalla e alla gamba per met-
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terlo fuori gioco! Io ero tutta tremante di paura e sollievo, ma sono corsa verso di loro e li ho aiutati a sollevare la ragazza bionda che era mezzo svenuta. Poi è arrivata la polizia, si è fatta una gran confusione, hanno portato via il pazzo e io... E io me ne sono andata a casa perché ero stanchissima, dopo una giornata da eroe così. Fine!” Ed ecco la dinamica dei fatti avvenuti in quel giorno, in una sintesi che ha riassunto quasi tutti gli accadimenti… Il killer che illude la sorveglianza e un detective per raggiungere la
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sua vittima in maniera che quasi creerebbe un paradosso sul come ci è arrivato. Un’azione in piena fiera, tra la prontezza del Detective di polizia Arikado in difesa della sua compagnia, e il particolare coraggio di questa ragazza che nutre una certa ammirazione sul poliziotto. L’incubo è finito per le giovani donne, non v’è più un killer che si muove come un semplice maniaco, solo uomini semplici che basta minacciarli per farli andare via con la coda tra le gambe.
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Anche stavolta è tutto con queste informazioni sull’occasione… ricordando che anche voi potrete contribuire al divulgamento, che potranno chissà… aiutare la gente? Adesso abbiamo sollevato quelle ragazze impaurite e quelle famiglie che sono state vittime, cui noi esprimiamo il nostro cordoglio.
“Allora il killer ha minacciato di uccidere la ragazza, a me si è fermato il cuore dallo spavento ma quella meraviglia ambulante di Arikado-san lo ha fermato con due colpi di pistola!”
Intervista a una cittadina Nome: Johanna
presso il Kanagawa Hospital
Cognome: Kurt
Hobby: lettura
Soprannome: —
Nel tempo libero: Come detto, mi dedico alla lettura. In alternativa, esco a fare una passeggiata o ripasso/approfondisco le basi del mio mestiere.
Presente: Normale. Ho un buon lavoro ed una casa in cui vivere.
Parlaci di te: Non c’è molto da dire, sono solo un medico.
Un tuo messaggio personale? —
Data e/o luogo di nascita: 14 Gennaio 1987, Londra Luogo di residenza: Kanagawa, Yokosuka Cittadinanza/e: Giapponese
Passato: Infelice. Basti sapere questo.
Futuro: Avere una famiglia, credo.
Lavoro: medico -in prova-,
Se siete interessati a far sapere al mondo cosa pensate, non esitate a scriverlo su questo tagliando e spedircelo... per chi non fosse ancora dotato di cellulare.
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“Caldo afoso stringi la città senza respiro”
A chi ci legge Con affetto e stima La redazione
MANGA KISSA CAFÈ Kanagawa, Odowara Tel.: 045-xxx xxxx Fax: 045-xxx xxxx Posta elettronica: mankitsu@jmail.jp
Vi ricordiamo inoltre, cari lettori, che abbia-
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mo continuamente bisogno di nuovi giornali-
Kanagawa, Odowara, KT Building
sti con la mente sveglia. Non siate timidi e, se
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interessati, inviateci il vostro CV al numero
Tel.: 376-34x xxx
376 34XXXXX
Fax: 045-xxx xxxx Posta elettronica: hagun@kt.jp
Servizio Arretrati: Compila e stacca questo modulo per ricevere le copie delle precedenti uscite Art. n.
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