UFO: LEZIONI DI SPERIMENTALISMO TEORICO, Amit Wolf (in UFO STORY, 2012)

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UFO Story dALL’ArchitettUrA rAdicALe AL deSign gLoBALe

Archivio LApo BinAzzi - UFo / Firenze centro per L’Arte contemporAneA LUigi pecci / prAto


museo associato

Centro per l’arte Contemporanea luigi peCCi prAto

Soci fondatori Comune di Prato Unione Industriale Pratese Cassa di Risparmio di Prato

presidente Roberto Cenni

UFO StorY dALL’ArchitettUrA rAdicALe AL deSign gLoBALe Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci Prato, 30 settembre 2012 - 3 febbraio 2013 progetto speciale del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato

testi Stefano Pezzato Emanuele Piccardo Amit Wolf

consiglio direttivo Roberto Badiani Albini & Pitigliani Spa; Arci; Arpel-Manifattura Pellicce Elena Pecci Cangioli Artificiali Spa; Banca Mercantile, Firenze; Bartolomei & Manetti Luca Tassi Spa; Consorzio Pratotrade; E.T.S. Spa; Fibretex Sas di O. de Renzis Sonnino & C.; Galleria d’Arte Moderna Farsetti Snc; Galli collegio Sindaci revisori Spa; Geas Assicurazioni Spa; Gommatex Jersey Spa; Imex Lane Luca Ciardi, Presidente Spa; Lanificio Mario Bellucci Spa; Lanificio Cangioli di Carlo Stefano Barni Cangioli & C. Sas; Lanificio Ciatti e Baroncelli Spa; Lanificio Riccardo Narducci Martin Spa; Lanificio T.O. Nesi & Figli Spa; Lanificio dell’Olivo; Lavatura e Pettinatura Lane Spa; Lineapiù Spa; Mariplast Spa; comitato scientifico Finanziaria Ernesto Breda, Milano; Mnemo Computers, Firenze; Carlo Sisi, Presidente Monte dei Paschi di Siena; E. Pecci & C. Sas; Snia Fibre Spa; Maria Grazia Messina Tessilfibre Spa; Toscana Infissi Giacinto Di Pietrantonio

in collaborazione con Archivio Lapo Binazzi - UFO, Firenze

Fabrizio Baldini; Stefano Balestri; Luigia Benelli; Loriano Bertini; Arnolfo Biagioli; Bruno Bigagli; Marco Bigagli; Gianna Briganti; Caroline Burton; Edo Cafissi; Luigia Canovai Sbraci; Pier Giuseppe Carini; Sergio Chiostri; Luciana Chiostri Corsi; Ornella Dolci Franchi; Elda Franchi Pecci; Mauro Giovannelli; Alessandro Gori; Claudio Gori; Giuliano Gori; Foresto Guarducci; Giannetto Guarducci; Nicoletta Kellner Ongaro Pecci; Romano Lenzi; Antonio Lucchesi; Giuliano Magni; Franco Mantellassi; Massimo Marchi; Anna Marchi Mazzini; Fiorenzo Narducci; Alessandra Pandolfini Marchi; Piera Panzeri; Alberto Pecci; Elena Pecci Cangioli; Enrico Pecci; Giovanna Pecci; Laura Pecci; Adriana Pecci Querci; Margherita Pecci Querci; Piero Picchi; Enrica Pieri Querci; Anna Querci; Maurizio Querci; Sergio Querci; Tebaldo Raffaelli; Anna Rasponi Dalle Teste; Alberto Risaliti; Giuseppe Risaliti; Fosco Rosi; Daniela Salvadori Guidi; Roberto Sarti; Riccardo Tempestini; Luciano Toti

direttore artistico Marco Bazzini

Segreteria organizzativa Donatella Sermattei

direttore amministrativo Elisabetta Dimundo

Ufficio stampa e comunicazione Silvia Bacci, Ivan Aiazzi

Fabiana Bonucci Studio, Firenze Lorenzo Ceccotti, postproduzione immagini

Area artistica Stefano Pezzato, Responsabile d’area e conservatore Raffaele Di Vaia, Coordinamento mostre e collezione Antonio Bindi, Coordinamento allestimenti e manutenzione Donatella Sermattei, Segreteria e amministrazione

media partners Firenze Magazine Rete Toscana Classica

impianti e stampa

Soci onorari Consiag Spa Carlo Alberto Palli Marco Romagnoli Paolo Targetti

testi di repertorio

promosso da Regione Toscana, Comune di Prato

Lapo Binazzi - UFO Gillo Dorfles Tommaso Trini

mostra e volume a cura di Stefano Pezzato

immagini d’archivio

coordinamento mostra e allestimento Antonio Bindi, Raffaele Di Vaia ricerche d’archivio Barbara Saura

UFO: Carlo Bachi, Lapo Binazzi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi, Vittorio Maschietto

crediti fotografici Carlo Bachi, cover Carlo Fei, pp. 6-268-269-290-291-294/295 Antonio Sferlazzo, pp. 251-273/275 Per i crediti non identificati si fa riferimento all’Archivio Lapo Binazzi - UFO, Firenze

progetto grafico e impaginazione

restauratrice Rachel Morellet Ufficio stampa e comunicazione Ivan Aiazzi Silvia Bacci Area amministrativa Marco Bini, Coordinamento manutenzione e allestimenti Carlo Chessari, Amministrazione Pamela Masi, Amministrazione Silvia Oltremari, Amministrazione Lucia Zanardi, Segreteria generale Area culturale, servizi al pubblico e al territorio Piero Cantini, Responsabile d’area Riccardo Farinelli, Coordinamento Area culturale Barbara Conti, Coordinamento Sezione didattica Anna Elisa Benedetti, Bibliotecaria CID Arti visive Erminia Lo Castro, Bibliotecaria CID Arti visive Emanuela Porta Casucci, Bibliotecaria CID Arti visive Luca Ficini, Accoglienza Giovanni Biancalani, Ricezione e custodia Gionata Cati, Ricezione e custodia Roberto Innocenti, Ricezione e custodia Simona Bilenchi, Segreteria e amministrazione

Un ringraziamento particolare a Lapo Binazzi, per la sua partecipazione Patrizia Cammeo e Vittorio Maschietto, per la loro collaborazione Carlo Alberto Palli, per il prestito di opere della sua collezione opere nella collezione del centro per l’arte contemporanea Luigi pecci Comodato di Lapo Binazzi, pp. 6-294/295 Comodato della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, pp.140/141-142/143-154-155-161-162 163-213-214-215-216-217 e ultima di copertina Donazione di Pitti Immagine, pp. 290-291 La realizzazione della casa AnAS gonfiabile (1969-2000) è stata possibile grazie al generoso sostegno di Spalmatura Italiana S.p.A., Prato

Bandecchi & Vivaldi, Pontedera © 2012 Centro per l’arte contemporanea luigi pecci archivio lapo Binazzi - uFo per le immagini gli autori per i testi iSBn 978-88-85191-40-2


UFO LEZIONI DI SPERIMENTALISMO TEORICO Amit Wolf

urboeffimero 6, Firenze, 1968

UFO, il terzo gruppo ad emergere dalla Superarchitettura, mostre/eventi del 1966-67, è l’unico collettivo iorentino che mette in rilievo, subito e con una vera intensità progettuale, la posizione privilegiata dell’architetto nel dibattito teorico degli anni Sessanta. Infatti, in dai sette rituali architettonici, detti Urboefimeri (1968), alle successive architetture d’evento, come Il Giro d’Italia (1972) e l’installazione per Eurodomus 4 (1972), UFO si dimostra impegnato nello studio della semiologia, la scienza generale dei segni postulata da Ferdinand de Saussure nel suo Cours de linguistique générale e ri-immaginata quasi mezzo secolo dopo da Roland Barthes come lo studio dei linguaggi visivi1. Un impegno sviluppato insieme a Umberto Eco (allora professore di decorazione nella facoltà di architettura a Firenze) che permetterà al Radical design italiano lo sfruttamento, straordinario e spietato, del linguaggio consolidato dell’architettura moderna. Dati i successivi trattamenti autocoscienti e conservatori della semiologia da parte dei neorazionalisti rossiani e dei postmoderni di matrice americana, questo non è un risultato da poco. Tuttavia, una lettura storica dell’impegno sperimentalista-teorico di UFO non è facilmente disponibile2. Già a partire dal 1968 infatti, alla Triennale di Milano, gli oggetti informali e antifunzionali del gruppo vengono messi in mostra da Giancarlo De Carlo come portavoce di una “gioventù rivoluzionaria”. Evitando così i presupposti semiologici degli Urboefimeri, De Carlo promuove UFO come una fazione del Movimento studentesco e come commentatori della loro politica. Il lavoro compiuto dal Museo Pecci permette inalmente uno sguardo traversale e profondo sul lavoro degli UFO. Quello che segue è un accenno al lavoro performativo-ritualistico degli UFO, che vede il gruppo adottare la semiologia di Eco per scandalizzare non solo i buoni abitanti di una Firenze passatista e malinconica, ma anche i campi dell’architettura e dell’arte. Il gruppo si forma alla ine del 1967, ma diventa attivo solo l’anno seguente, 20

per l’occupazione del palazzo San Clemente, sede della facoltà di architettura. L’approccio semiologico che attua UFO si sviluppa in seguito negli Urboefimeri. La ricerca ripercorre l’iconicità architettonica come è intesa da Eco, passando dalle icone informali a quelle sempre più igurative. Per gli Urboefimeri nn. 1-2-3 UFO utilizza una semplice forma astratta, un tubo in polietilene bianco, dieci metri di lunghezza e cinquanta centimetri di diametro. Nella prima fase, piuttosto che i pezzi architettonici d’azione collettiva per le quali il gruppo diventerà famoso, l’happening è riservato a pochi operatori-utenti. Così il tubo cilindrico è eretto, inlesso, e deformato in modo da riempire lo spazio dell’atrio della facoltà. Negli Urboefimeri nn. 2-3, gli stessi oggetti vengono introdotti al corpo studentesco convocato nella sala del piano superiore. In questo secondo momento, come oggetto di uso collettivo, il tubo viene utilizzato dal MS (e sostituisce il ruolo dell’assemblea in modo eficace). I proili astratti dei primi Urboefimeri vengono riutilizzati nei successivi happening, producendo però igure riconoscibili. Così il n. 4 ha il proilo circolare ridotto a sette centimetri per assomigliare agli Spaghetti Buitoni; il n. 5 è un goniabile cilindrico, due metri di diametro, a forma di razzo; mentre il n. 6 è modellato sul logo di Esselunga. Il più ambizioso in questo ciclo di lavori è il Superurbefimero n. 7. È progettato per il Premio di pittura Masaccio, nel giugno 1968 a San Giovanni Valdarno, seguendo un copione prescritto in contrasto con i precedenti Urboefimeri. La data dell’happening coincide con la processione religiosa per il patrono della città, e il “Masaccio” sfocia in una rissa pubblica; il gruppo fa appena in tempo a scappare dalla tumultuosa folla. L’happening inizia con UFO che occupa il tetto del Comune ed altri punti strategici nella piazza principale: “Dal suo pied-à-tour il grande alchemico smista le vergini al pied-à-toit e i tecnici pied-à-terre”. Il grande alchimista, le vergini, e i tecnici continuano a eseguire manovre complicate sul tema del pollo ruspante alla valdarnese, un piatto locale, con una pioggia di “elementi prefabbricati per una nuova architettura toscana”, ovvero, polli in carta stagnola e polli di cartapesta, così come i precedenti Urboefimeri, portati via dai furiosi valdarnesi. Con l’uso dei banner pubblicitari per la Pastucol, l’azienda che ha fornito agli UFO il polietilene, i dispositivi semiologici sono espliciti. I banner sono trasformati in un sistema/codice di indumenti in una cerimonia che prevede l’intervento del critico-decodiicatore “Rolando Barthes”. La politicizzazione del Valdarno continua. Successivamente, i democristiani e le fazioni di sinistra si scambiano accuse a vicenda, con gli ultimi che celebrano la riuscita provocazione dei tecnici UFO, con gli altri ad invocare la magistratura per accusarli di blasfemia. La rissa si conclude una settimana dopo, esattamente dove ha avuto inizio, in un dibattito pubblico in Comune. Tra i partecipanti si distingue Claudio Popovich, organizzatore del premio, che difende la sua decisione di invitare gli architetti. A rappresentare UFO in quest’occasione c’è anche Umberto Eco. Tiene una breve lezione di semiologia in cui spiega che il Superurbefimero n. 7 è, infatti, una “elaborazione semiologica sincronica”. Conclude il dibattito dando il benvenuto ai membri del consiglio e invitandoli ad una lezione sulle ricerche degli UFO presso la facoltà di architettura a Firenze. Sarebbe facile sbarazzarsi di questa lezione. Così facendo si rischia però di cancellare dalla storia i rapporti, fondamentali ed espliciti, tra lo studio teorico dei linguaggi visivi e lo sperimentalismo architettonico. Detto diversamente, si rischia di cadere nella convenzionale narrativa che presenta le teorie architettoniche (in Italia ma anche negli USA) come un sapere estraneo, artiicialmente riportato dalla ilosoia e dalla letteratura comparata. Intanto, si sa, l’uso dei modelli semiologici si è proliferato oltre i Radicali. Ma qualcosa si è perso nel processo: le strategie semiologiche sono diventate meno eleganti ed eficienti, mentre l’indeterminatezza, alla base della teoria di Eco, si è trasformata in ostilità politica. Le basi teoriche gettate dagli UFO sono diventate sempre più disciplinate e storicizzate con le interpretazioni post-moderniste di Jencks, Stern e dei coniugi Venturi. UFO ha puntato ad una espansione del campo architettonico tramite nuovi impieghi teorici, ma, inevitabilmente, ha contribuito a renderlo ancor più sobrio e tradizionale.

1. Ferdinand de Saussure, Cours de linguistique générale, paris: payot, 1916; roland Barthes, Éléments de sémiologie, Communication, 4, 1964, pp. 91-165 2. Cfr. Amit Wolf, “Superurbefimero n. 7,” Archphoto2.0 1 (2011): 28-29; “Superurbefimero n. 7: Umberto Eco’s Semiologia and the Architectural Rituals of the U.F.O.,” California Italian Studies volume 2, issue 2. Berkeley, calif.: eScholarship (2011) 21


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l’ingegnosa conquista della montagna della tigre / 1974 / edizione exempla

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l’ingegnosa conquista della montagna della tigre / 1974 / disegno

progetto per l’università di Firenze / 1970 / disegni progetto di villa sotto cratere e progetto di villa romana / p. 146 progetto di villa pueblo messicana e progetto di negozio di abbigliamento / p. 147 progetto di villa e osservatorio con muraglia cinese di gomma (scala europea) / pp. 148-149 progetto di restauro di fienile / p. 150 144

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