UFO, il terzo gruppo ad emergere dalla Superarchitettura, mostre/eventi del 1966-67, è l’unico collettivo fiorentino che mette in rilievo, subito e con una vera intensità progettuale, la posizione privilegiata dell’architetto nel dibattito teorico degli anni Sessanta. Fin dai sette rituali architettonici, detti Urboefimeri (1968), alle successive architetture d’evento, come Il Giro d’Italia (1972) e l’installazione per Eurodomus 4 (1972), UFO si dimostra impegnato nello studio della semiologia, la scienza generale dei segni postulata da Ferdinand de
Saussure nel suo Cours de linguistique générale e ri-immaginata quasi mezzo secolo dopo da Roland Barthes come lo studio dei linguaggi visivi. Un impegno sviluppato insieme a Umberto Eco (allora professore di
decorazione nella facoltà di architettura a Firenze) che permetterà al Superarchitettura italiana lo sfruttamento straordinario e spietato del linguaggio consolidato dell’architettura moderna.