amoenalife For you, like no other.
amoena.it
Autunno 2015
Andate avanti— Trovate il vostro “Dopo” Pazienza e determinazione hanno aiutato Anne-Mary Molinie nei momenti difficili
Rimbalzare è tornato di moda!
Il rebounding è una terapia cardiovascolare a basso impatto
La vostra immagine fashion: scegliete saggiamente! Potete essere provocanti, divertenti e alla moda senza sacrificare la salute
Le stagioni della vita
Strategie di sopravvivenza a 40, 50 e 60 anni
In più
SALUTE, RITRATTI E MOLTO ALTRO ANCORA
amoenalife Autunno 2015
in questo numero... Speciale 17 REPORT
Affrontare il linfedema Cosa bisogna sapere oggi e le nuove possibili strategie
16 Il vostro stile
La vostra immagine fashion — scegliete saggiamente! Potete essere provocanti, divertenti e alla moda senza sacrificare la salute
Una vera amica Proprio come una vera amica, Amoena è con te in ogni passo della tua vita Per scoprire il punto vendita a te più vicino, chiama i nostri uffici allo 02/2160671, oppure visita il sito amoena.it e vai su store locator.
16 corpo e mente
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Le stagioni della vita — Strategie di sopravvivenza a 40, 50 e 60 anni.
Rimbalzare [è] tornato di moda! Il rebounding è una terapia cardiovascolare a basso impatto
MODA
15 Pazienza e determinazione hanno aiutato Anne-Mary Molinie nei momenti difficili.
Le nostre modelle Amoena – donne vere proprio come voi – scoprono una nuova sicurezza nel vestire
4 La moda leggera 12 Guardiamo sempre in alto! 18 holiday getaway
In copertina
La modella in copertina, Carole, ha 37 anni ed è stata operata al seno.
amoena.it Amoena is a registered trademark of Amoena Medizin-Orthopädie-Technik GmbH. “For you, like no other.” is a trademark of Amoena Medizin-Orthopädie-Technik GmbH pending registration. ©2015 All rights reserved Amoena USA Corporation, Kennesaw, GA 30144-4582 USA
Fotografo: Dorothea Craven.
[ moda ]
La moda leggera I designer di moda hanno deciso la ‘linea leggera’, per questa stagione: ci sono soffici ed eleganti pizzi a tentare i nostri occhi. E il risultato è morbido e seducente sotto i vestiti. La lingerie Amoena e la moda dedicata al riposo notturno hanno fatto proprie queste tendenze e appaiono romantiche, lussuose, eleganti.
Dianna Il nostro completo che festeggia i 40 anni di Amoena
4 Autunno 2015
A fianco: Il reggiseno Dianna, taglie dalla 70 alla 95, in coppe dalla AA alla D, con lo slip coordinato, in taglie europee dalla 36 alla 46. In questa pagina: reggiseno Mona in colore blu notte, taglie dalla 70 alla 95, in coppe dalla AA alla E, con lo slip coordinato, in taglie europee dalla 36 alla 46; reggiseno Holly in colore Nero/Nudo, taglie dalla 70 alla 95, in coppe dalla AA alla D, con lo slip coordinato, in taglie europee dalla 36 alla 48. Elian, che li indossa, è stata operata al seno.
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[ moda ]
In senso orario dall’alto: reggiseno Adele in colore blu notte, taglie dalla 70 alla 90, in coppe dalla A all D (disponibile anche in colore Nero/avorio), con lo slip coordinato, in taglie europee dalla 36 alla 44; Pigiama in pizzo in colore nero, taglie S-XL; reggiseno Karla bianco, taglie dalla 70 alla 95, coppe A-D, e slip coordinato, taglie europee 36-46.
6 Autunno 2015
In senso orario dall’alto: reggiseno Marie nero, taglie dalla 75 alla 110, coppe A-F (disponibile anche in colore avorio) con lo slip coordinato, in taglie europee dalla 38 alla 50; reggiseno Lilly in colore marrone, taglie 70-95, coppe A-D, e slip coordinato, taglie europee 36-48; reggiseno con ferretto Louise colore Grigio-Malva, taglie 70-95, coppe A-D disponibile anche in colore bordeaux), e slip coordinato, taglie europee 36-48. Per vedere l’intera collezione Autunno 2015, visitare amoena.it/amoenalife. amoena.it 7
[ copertina ]
Strategie di sopravvivenza a 40, 50 e 60 anni
Le stagioni della vita 8 Autunno 2015
Beth Leibson vive e scrive a New York City. E’ l’autrice di I’m Too Young to Have Breast Cancer (2004) e The Cancer Survivor Handbook (2014).
Di Beth Leibson
Con l’avanzare dell’età pensare ai propri familiari e amici, alle proprie finanze e ai cambiamenti nella propria sessualità è normale e necessario. Con una diagnosi di tumore al seno questi pensieri possono diventare delle preoccupazioni e vorticare rapidamente nel nostro cervello. Per quanto le preoccupazioni di base non siano così diverse indipendentemente dal fatto che il tumore sia diagnosticato a 40, a 50 o a 60 anni, alcuni dettagli cambiano. Vogliamo condividere con voi alcune storie e strategie per ogni stagione della vita. 40 anni
Con una diagnosi a 39 anni nel 1981, Martha Grissom ha pensato come prima cosa alla possibilità di morire. “Mi era stato diagnosticato il cancro a tre linfonodi,” ricorda Martha. “Allora un tumore ai linfonodi era quasi una condanna a morte,” osserva. “Mi preparavo all’eventualità di dover morire.” Oggi, più di 30 anni dopo, Martha sta bene e ha imparato a controllare meglio le sue paure. “Vivo ogni giorno come un dono – anche se ho sempre un po’ di paura quando devo fare i controlli.” Tutti hanno paura della morte, osserva Hester Hill Schnipper, LICSW, BCD, OSW-C, responsabile dell’assistenza ai malati di tumore presso il Beth Israel Deaconess Medical Center. “Per la maggior parte delle persone, una diagnosi di tumore rappresenta la fine di quel pensiero ingenuo di poter vivere per sempre,” conviene Marjorie Schwartz, consulente presso SHARE. Spesso le paure non compaiono fino alla fine delle cure, perché fintanto che siamo concentrate sulla lotta alla malattia le mettiamo da parte. L’età non conta, aggiunge Schnipper. “Ho conosciuto donne di 70 anni spaventate all’idea di dover morire.” La differenza consiste piuttosto nel fatto che una donna anziana solitamente ha una prospettiva più ampia sulla questione. È utile pensare esattamente al perché si ha paura – e parlarne. Abbiamo paura del dolore, dell’essere un peso per la nostra famiglia, di ciò
che accadrà dopo la nostra morte o di qualcos’altro? Una volta individuata la natura delle nostre preoccupazioni, è più facile affrontarle, consiglia Schnipper. Un’altra sfida che i sopravvissuti al tumore si ritrovano spesso ad affrontare è il rapporto con amici e familiari. Come nel caso di Martha. “La maggior parte dei miei amici sono di lunga data,” osserva. Ma quando a Martha venne diagnosticata la malattia essi avevano paura di parlarne con lei. “Non erano sicuri di come avrei reagito,” ricorda Martha. Quindi non ne parlavano affatto. “Una diagnosi di tumore mette in evidenza le relazioni buone e quelle cattive,” osserva Schwartz. La comunicazione può essere d’aiuto. Martha prese l’iniziativa e cominciò a parlare della questione con i suoi amici. “Una volta accortisi che ne parlavo tranquillamente, hanno cominciato a farlo anche loro,” osserva. E una volta che tutti hanno cominciato a parlarne senza problemi, gli amici di Martha le sono stati molto d’aiuto offrendole sostegno – e cibo – durante l’intero trattamento e dopo. L’imbarazzo tra amici e familiari è frequente, forse più tra le donne più giovani, osserva Schnipper. “Di solito, se a una donna viene diagnosticato il tumore a cinquanta o sessanta anni, le sue amiche hanno probabilmente già dovuto affrontare alcuni importanti problemi nella vita,” osserva Schnipper. Possono anche non aver avuto il cancro, ma si sono confrontate con altre sfide, e questo >> amoena.it 9
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può favorire la comprensione. Può anche capitare di non avere nessuna amica. A Melody Biehl venne diagnosticato il tumore al seno a 41 anni. Si era appena trasferita a Spokane (Washington) e non aveva alcun sostegno in zona al di fuori dei suoi familiari più prossimi. Inizialmente, Melody si è dovuta appoggiare esclusivamente al marito, alle figlie e al nipotino, per poi quindi entrare a far parte di un gruppo di sostegno. “Ci siamo divertite molto insieme.” All’interno del gruppo, Melody ha trovato alcune ottime amiche. Una volta terminate le cure, Melody ha fondato un’associazione no-profit che fornisce alloggio e sostegno alle pazienti affette da tumore che si recano a Spokane per sottoporsi a trattamento. Melody ha chiamato la struttura la Casa di Faye in onore di una delle sue amiche del gruppo di sostegno.
60 anni: consigli per quest’età l P arlate
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di qualsiasi paura e degli amici e dei familiari che non vi sostengono, suggerisce Schnipper. Il vantaggio dei gruppi di sostegno è che tutte le partecipanti sanno perfettamente cosa state affrontando. I 40 anni sono un periodo di cambiamenti ormonali e maggiori dolori articolari, pertanto cercate di evitare attività fisiche ad alto impatto quali lo step e la corsa su lunghe distanze, consiglia Daniel Destin, ACSM, fisiologo e responsabile del Shipley Center presso il Newton-Wellesley Hospital. Dedicatevi a un allenamento cardio moderato due to tre volte alla settimana (per es., bicicletta, camminata veloce, jogging leggero) e a esercizi core-strengthening (per es., Pilates o sollevamento pesi) tre o quattro volte alla settimana. I cambiamenti ormonali incidono anche sul metabolismo; le donne di 40 anni (e oltre) hanno maggiore difficoltà a perdere peso. Pertanto è utile monitore il proprio peso con regolarità, suggerisce Molly Morgan, RD, titolare di Creative Nutrition Solutions e autrice di diversi libri sulla nutrizione. Morgan suggerisce inoltre di assumere più alimenti di origine vegetale. oraggio: iniziando a quest’età potete sviluppare e coltivare nuove e vecchie C amicizie oltre che abitudini salutari!
10 Autunno 2015
60 anni
Marion Ray Behr, a cui venne diagnosticato un tumore all’età di 67 anni, fece la mammografia soltanto
“Una donna che ha appena iniziato a lavorare può avere maggiori difficoltà in tal senso.” Un’altra preoccupazione comune – indipendentemente dall’età – riguarda il proprio corpo. A causa delle cure, Rikie, con diagnosi a 60 anni, acquistò peso e perse un seno. “Voglio sentirmi me stessa — Con un solo seno mi sento incompleta,” osserva. “Una donna con un corpo e un’immagine corporea che cambiano si ritrova con un fardello extra,” osserva Schwartz. Per quanto questo sia un problema soprattutto per le donne più giovani, non si può dire che quelle più mature non abbiano le loro preoccupazioni in tal senso. “Ho conosciuto donne di 60 o 70 anni che avvertivano come problema principale i cambiamenti del loro corpo e della loro vista sessuale,” osserva Schnipper.
Rikie è stata colpita duramente anche in termini finanziari e oggi, dopo due anni, sta ancora avendo problemi con la sua società di assicurazioni. “Molte donne dopo il tumore al seno si ritrovano ad affrontare disoccupazione e fallimento,” osserva Schwartz. Le difficoltà economiche ti colpiscono quando sei più vulnerabile, soprattutto se sei più anziana, quando sei già provata dalla diagnosi e dalle cure. In generale, informazioni e supporto sono essenziali per la sopravvivenza al tumore al seno, indipendentemente dall’età. “Se si hanno informazioni e se ne parla, è possibile prendere le decisioni più adatte a noi,” osserva Schwartz. Un’altra strategia che tendiamo ad apprendere soltanto con il procedere degli anni: gratitudine per tutte le cose buone. n
Amicizie che durano... o amici per ogni età?
50 anni
Quando ad Eileen Mather venne diagnosticato il tumore al seno all’età di 51 anni, si concentrò subito su suo marito. “Lui è più sensibile di me,” ci dice. Eileen era preoccupata anche per i suoi due nipoti che stava crescendo. “Non volevo dirglielo perché pensavo che ne sarebbero stati turbati,” spiega. “Le donne colpite da tumore si preoccupano del loro partner e dei loro figli,” osserva Schnipper. Eileen era preoccupata della loro salute emotiva, ma altre donne si concentrano invece sulla logistica: Chi si occuperà di preparare da mangiare, dei vestiti e dell’istruzione dei bambini? “Le donne con figli più piccoli si preoccupano di cosa accadrà ai loro bambini.” osserva Schnipper. Anche se le donne più mature non si occupano così tanto di portare i figli a scuola, esse ritengono comunque che l’essere genitori sia una responsabilità che dura tutta la vita e vogliono essere sicure che qualcuno possa guidare i loro figli fino all’età adulta. Questo è spesso un momento in cui rivolgersi al proprio sistema di sostegno di familiari e amici. Libby Dechert, cui venne diagnosticato il tumore al seno a 56 anni, non fu sorpresa o spaventata dalla malattia. Piuttosto, si rivolse alle sue figlie, entrambe medici, che la incoraggiarono a farsi curare a Houston. Libby, pertanto, lasciò la sua città per un anno e il marito vendette la sua azienda per starle vicino.
Mentre Libby era via, le sue amiche si divisero in due gruppi: quelle che restarono in contatto e quelle che proseguirono semplicemente la loro vita. “Quando tornai a casa, queste ultime volevano riprendere i rapporti da dove si erano interrotti — ma eravamo andate avanti in direzioni diverse.” La risposta di Libby è stata di allontanarsi dalle amiche che non avevano capito ciò che stava passando – o non erano a proprio agio con la cosa — e di coltivare un altro gruppo di amicizie. Oggi Libby ha una vasta cerchia di amiche che si preoccupano per lei e non tutte loro sono amiche conosciute prima della diagnosi.
Dopo esserci laureate, Suzanne ed io ci siamo trasferite a New York per iniziare le nostre vite e le nostre carriere. Il venerdì sera era dedicato ad andare insieme a cena e al cinema. Appassionata di cinema, Suzanne si occupava di scegliere i migliori film da vedere mentre io mi occupavo di trovare un ristorante economico nelle vicinanze. Nel corso degli anni ci siamo perse di vista, ma la ricordo con grande affetto. Ho conosciuto Deni in un gruppo di sostegno. Una volta “laureate” entrambe dal gruppo, che era rivolto a pazienti e sopravvissuti al tumore di recente, abbiamo stretto amicizia grazie al bisogno costante di entrambe di qualcuno che “ci comprendesse realmente”. La accompagnavo ai controlli quando era nervosa; lei veniva a visitarmi in ospedale ogni giorno quando il tumore riapparve una seconda volta. Ci
PRESENTATECI LE VOSTRE SUPPORTER 50 anni: consigli per quest’età l N ei
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50 anni, osserva Destin, la densità ossea comincia a diminuire, comincia a comparire l’artrite e accelera la perdita muscolare. Evitate attività ad alto impatto a favore di camminate, nuoto, yoga o Pilates. Fate circa 30 minuti di cardio e 30 minuti di strength training per tre o quattro giorni alla settimana, suggerisce Destin. umentare l’assunzione di fibre, osserva Morgan, può essere molto utile a questa A età. Col trascorrere degli anni, il nostro corpo richiede più tempo per assorbire i nutrienti e le fibre possono rallentare la velocità alla quale il cibo passa attraverso il corpo. Inoltre, le fibre aiutano a tenere sotto controllo i livelli di glicemia e colesterolo — fatto molto importante perché col passare degli anni cresce il rischio di diabete. Ricordate che se si aumenta l’assunzione di fibre è necessario anche bere più acqua. estate forti. A partire dall’età di 51 anni, le donne dovrebbero aumentare R l’assunzione di calcio passando da 1000 mg/giorno a 1200 mg/giorno, osserva Morgan, per prevenire o minimizzare la perdita ossea. icurezza e chiarezza: una volta che l’attività fisica diventa un’abitudine, vi S sentirete meglio mentalmente e fisicamente e ciò potrà aiutarvi a coltivare i rapporti ai quali tenete di più!
siamo sempre l’una per l’altra quando si tratta di tumore – ma anche per molte altre questioni. Debby mi ha puntata in terza media e ha mirato al mio guscio finché non ho tirato fuori la testa e ho cominciato a parlare. Siamo diventate amiche del cuore e ora, decenni dopo, parliamo ancora ogni settimana o ogni due settimane, anche se non viviamo nello stesso stato da moltissimo tempo. Ci siamo sempre l’una per l’altra quando una di noi ha bisogno di un orecchio comprensivo che la ascolti. Come dice quell’espressione — o è un cliché? Le persone entrano nella nostra vita per un motivo, per una stagione o per sempre. Indipendentemente dalla loro durata, le amicizie sono preziose e rendono la vita degna di essere vissuta.
Presentateci le persone che vi hanno aiutato a tenere duro su amoena.it/amoenalife. Ci piacerebbe continuare questo argomento nel prossimo numero ed essere un compagno anche per le vostre amiche! perché le sue due figlie continuavano a insistere. Fu una buona cosa – Marion aveva infatti un tumore piccolo ma aggressivo. La maggiore preoccupazione di Marion a seguito della diagnosi era per il suo lavoro. Marion è un’artista visuale e le mancò stare nel suo studio. Tornare al lavoro per lei non era una questione economica, ma una questione di tornare a vivere. Molte donne si preoccupano per la loro carriera, ma l’esatta natura delle loro preoccupazioni spesso varia con l’età. “Una donna di sessant’anni [solitamente] ha una carriera consolidata e una maggiore flessibilità nella vita lavorativa rispetto a una donna più giovane,” osserva Schnipper.
60 anni: consigli per quest’età l C ancer
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and Careers (cancerandcareers.org) offre pubblicazioni online e cartacee gratuite e consulenza professionale, e molti avvocati offrono servizi gratuiti. Triage Cancer (triagecancer.org) offre formazione e risorse. I sessant’anni aggiungono problemi articolari e di equilibrio all’elenco dei problemi fisici. Il nuoto è un’ottima soluzione, osserva Destin, così come yoga e Pilates. Il jogging tende ad essere traumatico per le ginocchia. Camminate da 20 a 40 minuti per cinque giorni alla settimana e fate strength training due o tre volta alla settimana. ei sessant’anni i segnali della sete tendono a diminuire, spiega Morgan. N Bevete otto bicchieri d’acqua (o altro liquido) ogni giorno. Inoltre, il fabbisogno di vitamina D del nostro corpo aumenta da 600 UI a 800 UI al giorno, osserva Morgan. “Le donne dovrebbero parlare con il loro medico dell’opportunità di assumere integratori di vitamina D.” ’educazione è potere: per quanto riguarda la sessualità e l’immagine corporea, L può essere utile parlare con medici e assistenti sociali. Contattate la Association of Oncology Social Work per maggiori informazioni (www.aosw.org). amoena.it 11
[ moda ]
Guardiamo sempre in alto! In questi giorni, è quasi uno sforzo osservare il sole che fa il proprio arco in cielo dall’inizio alla fine delle nostre giornate. Tutto è twittato, instagrammato e a portata delle nostre mani sempre attive su una tastiera. Passiamo molto del nostro tempo a guardare in giù, nei nostri piccoli grandi mondi digitali. Guardiamo in alto, invece! Apriamo una finestra, facciamo una passeggiata, chiediamo ad un’amica di uscire. Viviamo i giorni, amiamo le notti. E indossiamo le collezioni Amoena 24/7 (24 ore al giorno, 7 giorni a settimana), con reggiseni interni integrati.
Qui sopra: Pigiama Rose colore Blu notte/Bianco, taglie S-XL. Reggiseno Sportivo Power di medio supporto in colore Fucsia/Grigio, taglie 75-95, coppe AA-E, con pantaloni Capri coordinati, taglie XS-XL.
12 Autunno 2015
Maglietta casual a righe, in grigio, taglie XS-XL. La nostra modella, Isabel, è stata operata al seno. Per vedere l’intera collezione Autunno 2015, visitare amoena.it/amoenalife.
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[ moda ]
[ vita vera ]
Momenti leggeri Sentiti sempre in forma e alla moda, dalla mattina alla notte, grazie alle collezioni
Andate avanti Trovate il vostro “Dopo” Pazienza e determinazione hanno aiutato Anne-Mary Molinie nei momenti difficili
Amoena Active, Leisure e Home. Tutte dotate di reggiseni interni integrati.
Maglia Melange Collar Melange grigio chiaro, taglie S-XL, con pantaloni lunghi coordinati, taglie XS-L; Maglia Relax Waterfall in Melange grigio scuro, taglie S-L, con pantaloni coordinati Relax Casual Pants, taglie S-L.
14 Autunno 2015
Non lo si può negare: a volte gli alti e i bassi della vita rimangono semplicemente “bassi” per un po’. Il tumore al seno può essere sicuramente uno di questi momenti. Ma con pazienza e una buona dose di senno di poi, si tratta di un momento temporaneo che può essere superato, come ci spiega orgogliosamente AnneMary Molinie, 59 anni. “Ho scoperto il mio primo tumore subito dopo la mammografia annuale del 2005, che non aveva comunque rilevato nulla,” ricorda. “Facendo la doccia ho sentito un nodulo delle dimensioni di una nocciola all’ascella destra. Mi sono fatta visitare subito e la seconda mammografia e l’ecografia hanno rilevato un tumore di 8 mm.” Venne subito programmata una nodulectomia entro 2 settimane, mentre la radioterapia cominciò subito: “35 sedute — Andavo ogni giorno tranne la domenica, con la promessa implicita che sarei guarita. Devo sottolineare che sono vegetariana, faccio 10 km di corsa ogni mattina, pratico Qi Gong e meditazione e penso in modo positivo. Comprensibilmente, considerai il tumore una vera e propria ingiustizia.” Per Anne-Mary fu difficile trovare il sostegno di cui aveva bisogno. Gli amici e il primo marito la delusero un po’. “Lasciai la mia città e mio marito, che era molto più impaurito di me dal tumore,” ricorda. “Devo dire che non
mi sentivo malata fisicamente e che ero in ottima forma. Probabilmente stavo persino negando la realtà.” Ma quando guardava gli occhi dei suoi amici e la loro mancanza di sostegno, si sentiva malata. “Erano terrorizzati!” ricorda. Fortunatamente, le cose migliorarono negli anni seguenti. Incontrò un uomo meraviglioso che le diede tutto il sostegno necessario quando il cancro si ripresentò nel 2011. Questa volta, era determinata a tenere la situazione sotto controllo. “La mammografia rivelò quattro nuovi tumori allo stesso seno.” Il chirurgo voleva rimuovere entrambi i seni per sicurezza. AnneMary insistette per una ‘seconda opinione’. “Il nuovo dottore mi disse che lui avrebbe rimosso il seno già 6 anni prima, dal momento che il tumore è una malattia cronica.” Certamente non era la risposta che Anne-Mary si aspettava. Durante l’intervento i medici stabilirono comunque che non si sarebbe potuto salvare il seno ed effettuarono una mastectomia. “In quel momento della mia vita pensavo che sarei potuta morire. Lavoravo 15 ore al giorno e quasi ogni fine settimana,” osserva Anne-Mary, allora preoccupata anche per la figlia, che aveva già perso il padre per un attacco cardiaco. “Sapevo di dover “rifarmi” una vita.”
Pazienza e soddisfazione
“In questa malattia, il termine “paziente” ha davvero senso. Noi pazienti dobbiamo infatti aspettare costantemente e i medici non dicono realmente tutto. Siamo noi a dovergli strappare tutte le informazioni. ‘Come avverrà la mastectomia? Cosa succederà dopo? Quanti noduli saranno rimossi? Come si vive senza un seno?’ Tutti i dottori diventano come smemorati! Eppure, io voglio delle risposte!” È probabile che Anne-Mary dia voce a pensieri condivisi da tutti i pazienti affetti da tumore. Desiderosa di vivere senza lo stress dovuto al suo lavoro, Anne-Mary lo ha abbandonato, e avrebbe voluto farlo prima. Attualmente lavora come consulente per il benessere e ama il suo lavoro con Amoena. “La gioia di aver incontrato Amoena mi ha dato molto coraggio dopo la mastectomia,” osserva. Anne-Mary spera e crede che le fotografie con lei — fa da modella per le protesi mammarie Natura Cosmetic — possano trasmettere il messaggio che esiste davvero un “dopo” il tumore. “Oggi sono piena di energia. Mi prendo il tempo per riflettere, faccio le cose senza stress, perché ritengo che lo stress sia una porta attraverso la quale il tumore può riuscire ad infiltrarsi rapidamente. È da tempo che con mio marito desideravo aprire un ostello dove poter accogliere le persone con empatia e attenzione. Questo progetto è stato portato a termine con l’apertura il 2 aprile.” Anne-Mary è andata avanti e la sua vita sta tornando in ”alto”. n amoena.it 15
[ corpo e mente ]
Rimbalzare [è ] tornato di moda! Il rebounding è una terapia cardiovascolare a basso impatto Con sempre più donne che vivono più a lungo dopo un tumore al seno, la ricerca si concentra sempre più spesso su come vivere dopo la cura della malattia, e gestire gli ‘effetti collaterali’ — uno dei più significativi dei quali è il rischio persistente di linfedema. L’attività fisica può aiutare a prevenire e trattare il linfedema e recentemente il rebounding — un esercizio basato sull’utilizzo di un mini-trampolino — sta tornando in auge. Vi ricorderete certamente del mini-trampolino: quel classico attrezzo per perder peso degli anni ‘80 (insieme agli scaldamuscoli e alle fasce per i capelli!). Negli ultimi anni ha vissuto un vero e proprio ritorno, in parte favorito dalla maggiore conoscenza da parte dei medici del sistema linfatico. Alcuni esperti affermano che il rebounding è l’unico esercizio in grado di far muovere verticalmente il fluido linfatico grazie alla forza gravitazionale e al movimento ritmico. 16 Autunno 2015
Saltateci sopra: l’esercizio è nuovamente IN!
I centri fitness e le palestre di tutto il mondo hanno aggiunto lezioni di rebounding ai loro corsi e grazie alla disponibilità di tappeti elastici casalinghi di qualità più elevata, anche i consumatori stanno sempre di più utilizzando questo attrezzo. “Credo che il rebounding stia tornando di moda perché affronta tanti problemi di fitness e salute in un unico esercizio divertente e semplice, cose che le persone cominciano ad apprezzare molto,” ci spiega John Hines di Bellicon USA, uno dei principali produttori di tappeti elastici di alta gamma. “Sotto molti aspetti, oggi gli americani sono meno sani rispetto al periodo precedente il boom del fitness degli anni ’70 e ‘80. In 40 anni, il nostro stile di vita è cambiato molto. Le persone sono meno attive rispetto al passato, il che ci rende vulnerabili a tutta una serie di problemi di salute.” La maggior parte dei consumatori per far diventare l’attività fisica un’abitudine vuole un esercizio che sia anche divertente. Il divertimento varia da persona a persona, ma c’è un motivo per cui i corsi di rebounding si riempiono – molte persone sono d’accordo sul fatto che rimbalzare su un trampolino è divertente!
Il sistema linfatico: comprendiamo il flusso
Il sistema linfatico è una parte del sistema circolatorio che trasporta i fluidi dai tessuti ai linfonodi attraverso una rete formata dai suoi stessi vasi. Il fluido linfatico è molto simile al plasma ma contiene globuli bianchi che contrastano le malattie (linfociti), prodotti di scarto e detriti cellulari, oltre che proteine e batteri. La differenza principale tra il sistema cardiovascolare e il sistema linfatico consiste nel fatto che quest’ultimo non utilizza il cuore per pompare il suo fluido. Il movimento è tipicamente lento e manca di pressione. La circolazione
linfatica può essere stimolata mediante drenaggio manuale (massaggio), contrazione muscolare ed esercizio aerobico. Camminare, ballare, nuotare e Pilates sono tutte opzioni salutari, ma secondo la letteratura popolare sul wellness (si noti che ad oggi non sono stati condotti studi scientifici definitivi al riguardo), il rimbalzo ritmico del rebounding consente alle valvole linfatiche di aprirsi e chiudersi simultaneamente, e ciò può aumentare significativamente il flusso linfatico. “Le persone con problemi di salute devono consultare il loro medico prima di iniziare un qualsiasi nuovo tipo di attività fisica,” consiglia Hines. Alle persone affette da linfedema si consiglia inoltre di indossare indumenti compressivi durante gli esercizi. Tuttavia, i sostenitori del rebounding e della risultante stimolazione linfatica sostengono che i suoi benefici sono numerosi: •E limina le tossine quali cellule morte e cancerose, altri scarti, virus infettivi e metalli • Rafforza il sistema immunitario rimuovendo gli antigeni • Protegge le articolazioni da traumi da impatto e affaticamento (è considerato il secondo migliore esercizio a basso impatto dopo il nuoto) • Migliora l’equilibrio e la coordinazione • Fa lavorare il cuore in modo più efficiente; si dice che 20 minuti su un tappeto elastico corrispondano a 1 ora di corsa • Tira fuori il nostro ‘lato infantile’ – saltare è un esercizio molto divertente! Mantenersi in forma senza logorare le articolazioni — e sentirsi nuovamente bambini? Sembra qualcosa che tutti dovremmo provare! n amoena.it 17
[ moda ]
[ il vostro stile ]
Non è mai troppo presto per andare in vacanza Ecco un’anteprima della collezione Moda Mare 2016 E se andassimo in crociera? Amoena celebra il suo quarantesimo anniversario dalla fondazione con prodotti di colore rubino. Nei negozi da novembre!
La vostra immagine fashion scegliete saggiamente!
Potete essere provocanti, divertenti e alla moda senza sacrificare la salute
Le scelte personali in materia di moda sono un marchio di individualità che definisce la vostra immagine – soprattutto verso le persone che non conoscono ancora la vostra brillante personalità. Pensate alle altre donne che conoscete: quell’amica che indossa sempre quei coloratissimi orecchini… la sofisticata sempre perfetta e precisa in un classico nero… la sportiva che può uscire con una coda di cavallo ingarbugliata pur essendo sempre bellissima. Giusto o sbagliato che sia, lo stile ha un ruolo nel definire chi siamo! Ma anche le decisioni in fatto di moda dovrebbero essere ponderate con attenzione, perché alcuni degli stili più di tendenza potrebbero causare problemi, se si esagera. Considerate i seguenti pro e contro.
1 Le mie Manolo e Louboutin
Un bel paio di tacchi “alza” il quoziente fashion di ogni donna, ma la schiena, le ginocchia e i piedi probabilmente ne risentiranno. I podologhi scuotono la testa con costernazione quando noi donne continuiamo a preferire i tacchi a spillo a scarpe più comode. Fortunatamente, i guru della moda hanno dichiarato i sandali alla schiava e gli stivali bassi la tendenza più in voga per il 2015! Se proprio dovete, indossate i tacchi alti soltanto per poco tempo e portate con voi un paio di comode scarpe da ginnastica da indossare durante gli spostamenti ‘da’ e ‘verso’ le occasioni eleganti e gli incontri più importanti
2 Andiamo dal confezionista Una delle tendenze nelle passerelle per il 2015 è stata la presenza di cappelli grandi, flosci e talvolta decisamente stravaganti. Per quanto la maggior parte di noi non completi quotidianamente il proprio look con copricapi alla Dott. Seuss, indossare un cappello floscio non è una cattiva idea quando siamo all’aperto sotto il sole. Per i picnic o in spiaggia, un cappello leggero e a tesa larga può tenervi fresche e proteggere la vostra pelle delicata.
4 Contact Multi: più scelte per voi Il nuovo adesivo Contact
Per maggiori informazioni su Contact Multi, visitate amoena.it/amoenalife
Dall’alto: costume intero Cuba in Nero/Argento, taglie europee 36-46, coppe B -C; Haiti intero in colore Rosso rubino, taglie europee 36-46, coppe A-C; Haiti bikini colore Blu notte, taglie europee 36-46, coppe A-D; Linda, operata al seno, indossa: reggiseno Lara Satin in colore Rosso rubino, taglie 70-95, coppe AA-D. 18 Autunno 2015
3 Borsette delle dimensioni di una tasca
Gli stili delle borse vanno e vengono regolarmente, ma quando sulle passerelle compaiono maxi borse – come quest’anno – fate attenzione. Siamo tutte tentate ogni giorno di infilare in borsa qualsiasi cosa — ma col tempo, quest’abitudine danneggia la nostra postura. Dopo un intervento al seno, è ancora più importante evitare di portare una borsa pesante sul lato interessato – perché questo potrebbe aggravare o causare un linfedema.
Multi di Amoena è un accessorio che ogni donna che indossa una protesi mammaria e vuole mantenere il suo stile dovrebbe avere: un cuscinetto in silicone con lo stesso adesivo sicuro usato nelle protesi mammarie autoadesive Amoena Contact. Il cuscinetto può essere applicato su qualsiasi protesi mammaria triangolare Amoena, consentendovi di attaccare la protesi alla parete mammaria tutte le volte che volete. Oltre a dare una sensazione di minor peso (le protesi adesive riducono la tensione sulle spalline del reggiseno), questa soluzione vi offrirà una maggiore flessibilità nell’abbigliamento. Una scollatura più bassa? Un top monospalla? Perché no! Amoena consiglia di indossare Contact Multi con il reggiseno per un maggiore sostegno. Per essere libere di decidere come vestirsi. n amoena.it 19
[ report ]
Affrontare il
linfedema Cosa bisogna sapere oggi e le nuove possibili strategie
Soffrite di linfedema o temete che possa colpirvi? Il linfedema può svilupparsi immediatamente dopo un intervento per tumore al seno, ma a volte i sintomi compaiono soltanto dopo mesi o persino dopo anni. Scopriamo in che modo chirurghi, specialisti e associazioni aiutano le donne a gestire questa condizione. Se siete state sottoposte ad un intervento al seno o a radioterapia, potreste aver sviluppato il linfedema. In caso affermativo, non siete le sole: il linfedema colpisce una donna su cinque sottoposta a trattamenti per il tumore al seno. Eppure, nonostante questi dati statisticamente rilevanti, sembra che gli operatori sanitari non forniscano informazioni sistematiche su questa condizione. Ciò potrebbe dipendere dal fatto che il team medico 20 Autunno 2015
di una donna affetta da tumore al seno è spesso molto più concentrato sulla cura della malattia. Inoltre, alcuni specialisti considerano il linfedema soltanto come un potenziale effetto collaterale del tumore, ma relativamente lieve. Qualunque ne sia il motivo, molte donne, inconsapevoli dei rischi e delle cause, sono comprensibilmente spaventate e confuse quando ne sperimentano per la prima volta i sintomi.
Restate nel flusso Il sistema linfatico è una delle difese naturali del nostro organismo contro le infezioni. Il fluido linfatico rimuove batteri e tossine dai nostri tessuti, passando attraverso una fitta rete di vasi per arrivare ai linfonodi, dove avviene un processo di purificazione. Se il sistema è danneggiato, i canali linfatici possono restare bloccati, con conseguente accumulo di fluidi a livello degli arti e rigonfiamenti. Questa spiacevole condizione è nota come linfedema secondario (per distinguerlo dal linfedema primario, causato invece da un disturbo genetico). Il linfedema secondario è spesso un sintomo del trattamento del tumore al seno, dovuto all’intervento o alla radioterapia. I primi segnali comprendono un senso di pesantezza, solitamente al braccio, tensione della pelle e rigonfiamento dell’area colpita. Purtroppo, se state per essere sottoposte a trattamento del tumore >>
al seno non c’è niente che possiate fare per proteggervi dal linfedema. Tuttavia, il terapista del sistema linfatico Michael Villemin è categorico sulla necessità di informare ogni donna in merito a tale possibile effetto collaterale della chirurgia. “I risultati sono molto migliori se il trattamento di questa condizione inizia nelle fasi iniziali,” osserva. “Tuttavia, spesso la paziente si rivolge al team medico riportando un certo fastidio e le viene detto che non è possibile far niente per aiutarla. È solo a quel punto che la paziente può rivolgersi altrove per ottenere informazioni e aiuto.” Insieme ai circa 200 altri terapisti del sistema linfatico registrati nel Regno Unito, Michael utilizza un tipo speciale di massaggio chiamato Drenaggio Linfatico Manuale o DLM. Questo trattamento, a volte combinato
sono infermieri preparati per praticare il DLM, questi non possono dedicare ai pazienti il tempo sufficiente per farlo, il che significa non ottenere risultati ottimali. Io dedico a ciascun paziente il tempo necessario ad assicurare che i risultati siano sostenibili.”
Una bomba a orologeria? Se siete state sottoposte a trattamento del tumore al seno e non avete i sintomi del linfedema, potreste chiedervi se sia ancora possibile sviluppare tale condizione. Per quanto più del 65% delle donne non ne sarà colpita, c’è ancora una possibilità che il vostro sistema linfatico possa ‘soccombere’ — persino anni dopo il trattamento. “Siamo fatti tutti in modo diverso,” osserva Michael. “Alcune donne
Un ulteriore intervento chirurgico può aiutare? Specialisti all’avanguardia di tutto il mondo stanno lavorando per offrire ai pazienti affetti da linfedema delle soluzioni chirurgiche, tra le quali il trasferimento di linfonodi, una tecnica con la quale dei linfonodi sani vengono trasferiti da un “sito donatore” del corpo al sito danneggiato per cercare di ripristinare un flusso linfatico sano. Un’altra procedura riguarda la “microchirurgia” e prevede che vasi sanguigni di larghezza inferiore a un capello vengano uniti insieme sotto un microscopio operatorio per aiutare a migliorare il flusso dei fluidi linfatici, alleviando quindi i sintomi del linfedema. Queste procedure non sono ancora molto diffuse (attualmente non sono disponibili nel sistema sanitario nazionale del Regno Unito) e non offrono una cura definitiva, ma nuovi sviluppi sono costantemente in atto e c’è una crescente comunità di pazienti, specialisti e chirurghi che si battono per sensibilizzare l’opinione pubblica sul linfedema e per migliori opzioni di trattamento. con bendaggi multistrato, insieme a semplici esercizi quotidiani, può ridurre significativamente i sintomi del linfedema e rendere questa condizione più gestibile. Sviluppato negli anni ’30, il DLM presenta diversi tipi di tecniche, tra le quali Vodder, Leduc, Földi e Casley-Smith. È comunque importante rivolgersi a un terapista preparato e qualificato. Nonostante l’esistenza di questo metodo, nel Regno Unito - dove Michael svolge la sua professione – manca ancora una certa uniformità nell’assistenza a chi soffre di linfedema. “Alcuni ospedali [del servizio sanitario nazionale] hanno un sistema ben organizzato, mentre in altri non c’è assolutamente nulla. Spesso, dove ci
sviluppano vene varicose durante la gravidanza a causa dei problemi di circolazione, mentre altre non ne sono affatto colpite. Analogamente, alcune donne scoprono che il loro sistema linfatico reagisce bene all’intervento al seno, mentre ad altre tale intervento può causare danni maggiori. E purtroppo, gli effetti di tali danni non sono sempre immediatamente visibili.” Nel caso della radioterapia, le strutture tissutali possono essere danneggiate in tempi lunghi, dal momento che gli effetti delle radiazioni si propagano attraverso l’area trattata. “Le radiazioni si spostano verso l’esterno con una sorta di effetto a catena e i danni ai tessuti a volte si producono dopo anni.”
Auto aiuto Se soffrite di linfedema, sia che siate seguite presso l’ospedale locale, sia che vi affidiate a uno specialista in DLM, ci sono delle misure di auto aiuto che possono migliorare la vostra situazione. Cercate su internet — molte organizzazioni che si occupano di tumore, per esempio Macmillan e Breast Cancer Care nel Regno Unito e Living Beyond Breast Cancer negli Stati Uniti - mettono a disposizione degli opuscoli da scaricare ricchi di informazioni al riguardo. Non mancano inoltre organizzazioni apposite come il Lymphedema Support Network, il National Lymphedema Network e la comunità HealthUnlocked – che rappresentano fonti eccellenti di informazioni da parte di persone affette da questa condizione ed esperti professionisti. Potreste anche provare il Drenaggio Linfatico Semplificato o DLS, una forma di DLM che può essere insegnata per aiutare le pazienti a tenere il linfedema sotto controllo una volta ridotto il gonfiore mediante DLM e bendaggio multistrato. È utile anche indossare eventuali indumenti compressivi e assicurarsi di proteggere l’arto interessato. In ogni caso, sia che siate affette da linfedema o meno, Michael consiglia una dieta bilanciata e di bere molta acqua per rimuovere ed eliminare le tossine. Anche un’attività fisica regolare aiuta a stimolare il flusso linfatico. “Saltare su un mini tappeto elastico un paio di volte a settimana è molto utile,” osserva. “Quando si salta su un tappeto elastico si flettono i muscoli, si aumenta il battito cardiaco e la superficie è più morbida rispetto al saltare su e giù sul pavimento.”(Maggiori informazioni a pagina 21.) Ovviamente, se è presente un qualche rigonfiamento o fastidio, rivolgetevi al vostro medico prima di fare qualsiasi esercizio. Ma anche se non state decisamente saltando di gioia, è probabilmente utile sapere che aiuto e consigli sono sempre a vostra disposizione e che la sensibilità al linfedema sta aumentando. n Riferimenti: Professional Association of Manual Lymphatic Drainage practitioners: mld.org.uk; Michael Villemin, praticante DLM: santeaunaturel.co.uk; Lymphedema Support Network: lymphedema.org; Oxford Lymphedema Practice: olp.surgery; HealthUnlocked: healthunlocked.com
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