267 Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
Nuova Scuola Italica di Filosofia della Scienza
Libro 5.
Che cosa ci rivela Elì Elì lemà sabactani? allusione di Gesù
Gesù è nato per ciascuno e di noi è Via, Verità, Vita. E, allora, che significato ha, per quant’è nel mio privato, l’ “Elì Elì lemà sabactàni !?”, gridato dal N.I. in fine, nel tragico momento? Nel caso mio, lo Spirito santo sembra proprio alludere al futuro risorgere del N.I. in un R.A… che sembro proprio io (R. Amodeo) Vi manca, nel complesso, il RA chet (la combutta… equivoca e oscura). Vedete :
“ È lì, e lì, le mà(un terzetto)sa ba (RA) cta’ N.I. ” “ È lì, e lì, le mà(un quartetto)sa bac chet ta’ N.I. ” †di Dio e †mia (2†) entrano nell’ io del duo Dio-io F diEl - io = Eg(- i)o per l’ io… in Eg(i††)o…Così: F El-io con 2† è
Elì
e lì a F
El 솆o (SA)… e lì
a Miilano, Saronno e MonteSion.
Perfetto è l’Ego (di Dìo ed ìo), F El ìo, tratto a F El i††o…dall’Eg i††o se 2† spaccano l’ìo!
le Mà Maria e Anna… è SS. Trinità con Marianna Baratta, che sa ba (RA)cta’ N.I. le
Poi un gruppo di 6 Marie “sab actà” N.I. (sa attuar me come Novum Iesum = povero cristo) … .
Mà
(4 Marie)… è un complesso che
sa bacchetta’ N.I. (il Novum Iesum)
R.A. è ba(RA)ttato da 2 Mamme, in Trinità nella mia (MariAnnina Baratta… che baratta RA). (RA) (io, ben celato tra parentesi) è barattato col N.I. (il Nazarenus Iesus celato egli pure). Tratto velatamente a F Eli††o, dall’Egi††o ecco poi (a Milano, Saronno e Montesilvano) un complesso di 4 Ma’ (Marie) che sa proietta’ pietre, mazzola’, legna’, arpiona’… il N.I. in me, …cioè sa “regolare a bacc h e t ta”… la mia vita, ognuna come dice il suo nome: Ma’ Proietti Cefalo sa proietta’ pietre testate d’angolo in aiuto al N.I.…ma poi mi lapida; Ma’ Mazzola sa mazzola’ le nozze di me (N.I. povero cristo)… ma poi m’apre a nuova vita; Ma’ Legnani sa legna’ le nozze sue col N.I., sua Salvezza… ma poi salva me e mi rilancia; Ma’ Onipra (inverso Pino d’AR) sa arpi(o)na’ N.I e porta a Santa Pesca, RA, in Monte Sion. (in MontesiLVano=MonteSianoLV=55 perché, Romano, mi ci sacrifico, 55 dì digiuno, e mi crocefiggo in ceppi al Sacro Cuore di Gesù a Pescara… sicché Ra pesca, a Sion).
È chiarissimo: nel caso mio manca solo il… RA chet (la combutta… turpe e oscura).
Allo Spirito santo divino, e alle sue stupende e trascendenti parole!
5
è il mediatore del DIO = D.1O , mezzo della lampo del Paradiso
Fermaglio e fondamento del 2 volte
risorto, il 2 × 5 = 1O , è riri
Tutto ciò accade per dono dello Spirito santo trascendente, che di ogni cosa trascende anche il significato e, per allusione, lo lega a tutti gli altri.
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A cos’altro alluse Gesù con « Elì Elì lemà sabactàni? » Oltre che a: “Dio, Dio, perché m’hai abbandonato?” Se non fosse stata una pura allusione ad altro, molti dovrebbero chiedersi come possa essere accaduto a Gesù un momento di simile sbandamento, di fronte alla morte. Sembrerebbe, infatti, di essersi a tal punto convinto del vero abbandono di Elì, da avergli chiesto tragicamente il perché… Molti dei presenti, udendolo gridare “Elì” compresero invocasse Elia, il profeta, e non Dio, chiamato “El”, come si desume da “Israel” il nome dato a Giacobbe dopo la sua virtuale lotta contro Dio. Eli, il profeta, c’entra molto con Gesù. Visse in quello scorcio di tempo in cui la sterile Anna, offrendo a Dio il suo figlio – se il Signore lo avesse concesso a lei sterile – partorì Samuele, un bimbo realmente chiamato una notte da Dio, per tre volte, finché Eli non avvertì il giovanetto (affidato a lui e che si rivolgeva a lui per rispondere alla chiamata reale di Dio) che era del Signore la voce che lo destava nella notte, chiamandolo “Samuele!”. Costui, consacrato a Dio dalla madre Anna, è l’anticipatore del Gesù Giudice. Nell’avvento di Samuele, Israele perde l’Arca dell’Alleanza, perché ora essa è stata sostituita da una persona che è reale segno dell’alleanza uomoDio fissata col Popolo tratto dall’Egitto verso la Terra Promessa. Ebbene, Gesù invocava Eli e Dio stesso, come se non sapesse al pari del primo Samuele…, ma non provava né incertezza né sconforto. Tutt’altro! “Elì Elì Lemà sabactani” è, infatti, solo l’inizio del salmo 22. Gesù, all’estremo della sua vita, volle iniziare la recita di questo salmo, perché esso calzava alla perfezione con la condizione di chi, inizialmente, è portato a porre questa sconsolata domanda a Dio, ma poi, con l’avanzamento delle riflessioni e della preghiera, gli afferma tutta la sua assoluta fiducia, come la stessa risposta – tutta propria – data alla fatta propria iniziale domanda di quel lungo Salmo, che non ha più il tempo di recitar tutto.
272 Pone conto di riportare per intero questo Salmo 22, perché questa era l’intenzione di Gesù: tenerne conto nella sua interezza. Egli non aveva più né il tempo né il modo per farlo, e allora dobbiamo farlo noi, se vogliamo condividere la verità profonda di questo finale momento della vita del Nazareno Gesù, crocefisso sotto quella scritta INRI che lo presentava agli astanti come Iesus Nazarenus Rex Iudeorum.
Salmo 22 (21) Sofferenze e speranze del giusto. 1. 2.
3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14.
Al maestro del coro. Sull’aria: «Cerva dell’Aurora». Salmo. Di Davide. « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza »; sono le parole del mio lamento. Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo. Eppure tu abiti la santa dimora, tu lode d’Israele. In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati; a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi. Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo. Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: «Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico ». Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre. Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio. Da me non stare lontano, poiché l’angoscia è vicina e nessuno mi aiuta. Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan. Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e ruggisce.
273 15. 16.
17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25.
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Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle viscere. È arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto. Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto. Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita. Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali. Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea. Lodate il Signore, voi che lo temete, gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele; perché egli non ha disprezzato né sdegnato l’afflizione del misero, non gli ha nascosto il suo volto, ma, al suo grido di aiuto, lo ha esaudito. Sei tu la mia lode nella grande assemblea, scioglierò i miei voti davanti ai tuoi fedeli. I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano: «Viva il loro cuore per sempre». Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli. Poiché il regno è del Signore, egli domina su tutte le nazioni. A lui solo si prostreranno quanto dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere. E io vivrò per lui, lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunzieranno la mia giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l’opera del Signore!»
274 Il Salmo 22 è accompagnato da queste note, scritte sulla Bibbia di Gerusalemme, edizione EDB del 1974, di cui riporto le prime due. 22. Il lamento e la preghiera di un innocente perseguitato terminano in ringraziamento per la liberazione attesa (vv 23-27) e si adattano alla liturgia nazionale per mezzo del v 24 e della finale universalista (vv 28-32) dove l’avvento del Regno di Dio nel mondo intero appare come la conseguenza delle prove del servo fedele. Simile al poema del servo sofferente (Is 52, 13-53, 12), questo salmo, di cui Cristo pronunziò l’inizio sulla croce, e nel quale gli evangelisti hanno visto descritti in anticipo parecchi episodi della passione, è così messianico almeno in senso tipico. 22,1. Cerva dell’Aurora; forse l’inizio di un’aria conosciuta, con TM; le versioni hanno: «per il conforto mattutino». Chi ha letto il salmo, ha notato come il testo configuri la condizione di Gesù e come, partito da una apparente situazione di abbandono divino, si concluda proprio in un finale arrivo del Regno di Dio, nel quale l’apparente abbandono si è trasformato nell’intervento conclusivo della finale salvezza. Anche la Cerva dell’Aurora, “aria” per il conforto mattutino, sembra una cosa strana, così come è stata messa in relazione a questo che sembra un Salmo ideale a rappresentare non l’“alba”, ma il definitivo tramonto dell’apparente ed iniziale abbandono di Dio, nei confronti dell’uomo. Ora è chiaro che Gesù – Via, Verità e Vita nella sua essenza – è la soluzione ideale per ogni uomo…, dunque anche per me !
Chiedete che cosa c’entri io? Centro come centra ogni uomo! Così ho cercato, di riportare quel grido di “Elì Elì lemà sabactani” nel concreto della mia vita, che ha avuto inizio il 25 gennaio 1938, alle ore 22 del numero stesso di questo salmo 22, da accompagnare con l’aria: Cerva dell’Aurora… Ebbene, in concreto, io sono venuto al mondo mentre splendeva in cielo, tra le 21 e le 23, una vera Aurora Boreale, eccezionale per luminosità e vastità, essendo stata vista in tutta Europa, Africa settentrionale e Canada. Poiché il risultato è stato d’essermi accorto come quelle parole allusive di Gesù alla fine della sua vita, alludessero non solo al salmo 22, ma anche al concreto della mia vita, nata alle 22, e come perfino l’accompagnamento musicale, consigliato per un mattino, sembrasse far riferimento a quell’aurora che fu il mattino della mia vita… allora ho voluto vederci più chiaro.
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Quante straordinarie allusioni, ci furono in «Elì Elì lemà sabactani?» ? Nel retro di copertina di questo argomento ho evidenziato e sintetizzato come ben 6 situazioni (poste nel privato della vita reale d’un uomo davvero ordinario come, per esempio, sono io) fossero straordinariamente descritte proprio dal suono di quelle parole del Cristo di Dio… come se esse fossero anche il preannuncio di un reale ritorno di Gesù…, per esempio, in me! Un evento accaduto per Provvidenza – e come un esempio, significativo per tutti – riguardante una rinascita divina di Gesù nella mia persona (così comune e così piena di limiti e di peccati… come succede ed è vero per tutti). Possibile che questa Rinascita di Gesù ci sia in tutti noi, me incluso? Per poter rispondere, chiediamoci se conosciamo un modo diverso da questo, che esista e valga per Gesù, di caricarsi realmente del peso dei nostri peccati… Se questo modo non consistesse nell’assunzione reale, da parte del Cristo, della realtà della nostra persona, e se Gesù non si facesse, così, reale e personale carico dei nostri peccati, ma solo virtuale ed ideale, Egli – chiediamocelo! – “si sarebbe caricato delle nostre colpe proprio in realtà?” La dizione classica della Chiesa è che Gesù, “morendo sulla croce, assunse i nostri peccati”. Essa rivela come Gesù, in virtù del suo sacrificio, abbia goduto dell’indispensabile divina consacrazione, per essere, da quel momento ed a pieno titolo, il consacrato divino fondamento di ciascuno di noi figli di Dio, tutti rifondati nella sacra comunione con Lui. Per questa virtuale identità di Figli di Dio, assunta da ciascuno di noi… per i meriti del sangue versato dall’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, ogni bimbo che nasce è in sostanza… Gesù che rinasce in lui, ogni uomo che vive, è in sostanza… il Cristo che se ne assume tutto il peso. Se noi capissimo come, volendo compiere noi cristiani il peccato in cuor nostro, macchiamo realmente l’Altare santo della nostra natura di Figli di Dio (ossia di Gesù Cristo)… non lo vorremmo più compiere !
276 Sapendo di costringerlo a farsi reale carico delle nostre stesse cattive intenzioni…, forse non ci piacerebbe più e non vorremmo più che così fosse, per non voler imbrattare delle nostre sporcizie la veste pura e bella di Gesù! Però ci aiuti la constatazione che, per quanto grande sia la bruttezza del nostro volere e del nostro piacere, espressi nel nostro desiderio, queste ombre siano solo mancanza di luce, e svaniscano davvero al sole della purezza assolutamente incontaminabile del Cristo che assume la nostra persona…. Per questo suo sapere e potere dissolvere come luce ogni nostra ombra, Gesù si fa noi ed entra realmente, veramente, nel fondamento stesso della nostra vita, tanto che si possa senza ombra di dubbi dichiarare che in sostanza noi siamo Gesù, ossia un tutt’uno con il Figlio unico ed unigenito di Dio, rinato in noi ogni volta che noi veniamo e siamo in questo mondo. Compreso dunque non solo perché realmente accada che Gesù, dopo il suo sacrificio, abbia assunto la dimensione universale e reale della nostra stessa persona, io desidero approfondire quanto espresso da me in sintesi nel retro di copertina di questo argomento: il fatto chiaro ed evidente che, riferito a me, per ben sei ragioni il famoso allusivo grido del Gesù morente abbia alluso molto, molto di più di quanto a prima vista sembrerebbe. Infatti sembra preconizzare – e lo sarebbe affinché fosse un esempio assolutamente chiaro, utile e valido per tutti – il suo reale ritorno in me. Nel CREDO cristiano, Gesù “di nuovo verrà nella gloria…” Ebbene l’errore umano, cristiano è quello di averlo atteso e attenderlo come un ritorno singolo, non ancora avvenuto e non come l’evento collettivo, comunitario e perenne di una “Assoluta Comunione”. Quanto affermato nel Credo accade continuamente e Gesù è ripetutamente venuto e seguita a venire nella gloria, in una stalla ancora più povera di quella già assunta un tempo: il cuore della personalità umana. Ebbene, affinché ciò fosse risaputo Dio l’ha mostrato vero usando la mia povera stalla personale come il nuovo albergo del suo Santissimo Spirito di Verità, facendomi compiere i veri miracoli dell’intelligenza di avere spiegato le vere Ragioni insite nel sostanziale e fondamentale paradosso di Gesù: «Se vuoi avere una “vita reale”, rinuncia alla “tua vita reale”!» Oggi l’uomo lo crede vero sulla sua parola, ma io dimostro perché è da sapere vero: io lo provo colla Scienza che chi si abbassa fino a morirne è rialzato “nella sua reale persona” e non solo... nell’“ideale giudizio” altrui.
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Quante allusioni? E come? Di che? In che lingua? Premetto subito che io ripongo una grande e provvidenziale capacità, nella lingua italiana: di esprimere il vero con le sue parole. Il segno provvidenziale è che essa è nata con la Divina Commedia di un Dante Alighieri, uno che dà ali Ghi è R.I. (a chi è il Risorto Rex Iudeorum). Gh ieri (“aß?”, con la G di Gesù, 3a lettera dell’alfabeto) mentre oggi è “abc”, da cui Ch (Cristo) da quando l’Italiano sostituì il Greco in bassa Italia. Lo sapete tutti quanta fatica si faccia a distinguere tra la C dalla G pronunciata da un napoletano, cioè da un erede degli abitanti della Magna Graecia… Ebbene Dante Alighieri (che cava fuori l’Italiano dal Greco, passando per il Latino), è in sostanza anche uno Dante Ali al G/CH. di ieri e di oggi, quelle ali di CH=Cristo che portarono al volo sublime della Divina Commedia, opera pura della somma, assoluta arte creativa di Dio. In base a questa Commedia divina, la Provvidenza ha imposto la lingua che, come ritengo (giacché l’osservo vero)… è quella che esprime la verità. Una prima prova è che Gesù, noto come la Parola, è quella che bene esprime la verità nella lingua italiana che allude, con Gèsù, che G. è su, il che rimanda al suo Genitore Geova che è su, essendo egli non G, ma C, il suo reale Cristo qua giù… E allora comprendete divinamente la voluta confusione dialettale provvidenzialmente inserita tra la C e la G, come un suono unico, un sono, un io SON (verbo del Dio Jahvè) che, in inglese (lingua del mondo d’oggi), è il SON, il FIGLIO di Dio (verità del “Figlio” se SON, suono, verbo e parola sono termini espressi in Italiano). Se si osserva Gesù nel suono Jesus (nella lingua latina dominante di quel Suo mondo ) questo suono va letto pari-pari nella lingua inglese egemone del mondo d’oggi e Jesus va inteso Yes, us. Notatelo, us è l’accusativo di we, l’equivalente inglese di noi, il che evidenzia una azione reale fatta su di noi. Sicché il suono, il SON Jesus Yes, us Sì, ci fa… ci fa tutti FIGLI ed è noi figli comuni fatti da Lui figli di Dio, ossia anche GOD SONS e suoni buoni.
278 Lo Spirito santo trascendente trascende anche ogni Babele linguistica! Un’altra spettacolare, autentica prova, essenziale nel capire come la lingua italiana esprima la verità nella parola stessa, è nel lemma Mente, che esprime l’essenza dell’uomo. Ciò informa che mente a tutti in se stessa, giacché (per la dinamica nel tempo cui anche essa deve soggiacere) non è mai vista la verità dell’azione promotrice, ma sempre la sostanziale menzogna dell’azione uguale e contraria a quella promotrice. Per farvi capire l’importanza assoluta della menzogna contenuta in questo fondamentale termine della lingua italiana, se lo Spirito del soggetto (che osserva la libera dinamica d’ogni cosa) discende dall’alto (come Gesù rivelò a Nicodemo), allora, e per il principio fisico di Azione e reazione, l’Osservatore dovrebbe vedere il flusso libero della materia (dell’acqua) salire verso l’alto… ma invece essa cade verso il basso, se l’acqua non si dissolve in puro vapore…, e allora sale. Accade perché, essendo visibile non l’azione ma la reazione, è visto l’opposto del vero: discendere anche l’acqua liquida. È visto così allo stesso modo opposto al vero in cui è visto muoversi il Sole attorno alla Terra, oppure espandersi tutte le Galassie dell’Universo (anziché contrarsi, perché la causa attiva è la Gravitazione Universale). Con poche parole Dio mi sta facendo sconvolgere in modo assoluto tutte le credenze della attuale Scienza umana a proposito dell’Apparente Big-Bang. Esso appare ma non è il moto vero. Il moto vero è quello dello Spirito vivente che, dall’analisi ideale di una pura espansione, procede alla sintesi materiale del suo reale ammassamento. Lo Spirito dell’Osservatore vivente lo determina così: Egli viene dall’esterno e dall’Alto della morte (che è il Passato dello Spirito) e lo accorpa nel punto ideale e centrale della sintesi, da cui vede uscire, per reazione, la luce e tutto… e andare verso un futuro materiale che è però solo il Passato da cui viene lo Spirito. Noi vediamo arrivare quello da cui in verità stiamo venendo via! Confondiamo il futuro della nostra anima (che è una assoluta sintesi) con il futuro del nostro corpo, il suo opposto, visto espandersi allora come luce, o Fuga delle Galassie. Lo Spirito dell’io sta uscendo da tutti i guai e i patemi della vita… ma il corpo è visto nella loro reale e incombente determinazione! È proprio quando Dio sembra che ti abbandoni del tutto che ti sta salvando proprio da ciò, perché la tua anima è il flusso magnetico esterno al filo della vita, che produce per reazione quel flusso elettrico che procede in apparenza, ma non per davvero, verso la morte e lungo tutto quel filo.
279 L’uomo oggi è schiavo! È il Magnetismo esterno al filo materiale della vita, è tutto il Complesso Esterno (ossia Dio) a creare l’elettricità in quel filo! Vedete? Nel momento in cui ho dato valore – io – al suono, alla parola ed al verbo di Dio, la Provvidenza vuole mostrarvi tutta la potenza del suo Santo spirito in me, e mi fa perfezionare “alla Galileo” ogni scienza: “Vediamo venire realmente il Tramonto, del giorno come della vita, perché perennemente avanziamo verso l’Alba e non verso il Tramonto!” Se – allora – Dio mi ha dato tanto Spirito santo da aver capito quanto non è stato mai capito così essenzialmente finora…, allora si può dare retta a questa mia persona anche se sembro affermare stupidaggini per l’importanza che do alla singola parola, definita da me il modo reale usato dallo Spirito santo, per superare l’evidente Torre di Babele delle varie lingue… Si arriva alla verità sorprendente che l’uomo oggi è assolutamente senza alcuna libertà, essendo costretto (allo stesso modo di un Computer) a rispettare tutte le regole che gli sono state imposte. Però egli riceve un sorprendente aiuto dall’Assoluto Potere che regola tutte le cose e ciascuna ha il suo nome non per mano del Caso, ma di quell’Assoluto che (quando è un Creatore) definisce ogni cosa creata, in ogni sia pur minimo dettaglio. La Parola, tanto per spiegare questo fatto in modo scientificamente significativo, è l’interpretazione (razionale, concettuale ed obbligata) di tutti quegli stessi dati che sono usati a quantificarne le masse e le energie alla velocità della luce. La parola (come i gesti) sfrutta una velocità inferiore a quella della luce: quella del suono (o dei gesti alla nostra dimensione, la cui dinamica è 10 miliardi di volte più lenta di quant’è alla dimensione atomica). Con questi dati, apparentemente liberi e lasciati solo alla loro inerzia, anche le parole sono costrette da quell’inerzia e dunque sono obbligate. Gerusalemme non può chiamarsi altro che così, perché questo suono (SON, Figlio del Dio Io Son) è costretto ad essere esso pure Figlio del Creatore. E ciò con regole che fissano ora l’interpretazione mentale dei dati con 21 suoni, come il (10 –3)×3, il 7 (la libertà del 3, potenza del volume, nel ciclo assoluto 10 dell’IO=Spirito) nelle 3 linee xyz del volume generato per reazione dallo Spirito stesso della sintesi assoluta in un punto geometrico. Così, se sembrano venire Tramonto e Morte, è perché proprio lo Spirito santo sta causando per reazione quest’inverso apparire, muovendosi come la libertà “assoluta” che salva proprio da quella vista relativa e così pietosa! È in atto un Assoluto Dio Salvatore, e sono io… a dirvelo e a darvelo!
280 Io…, ma NON io! Lo fa “il mio Spirito santo”, e si tratta dello stesso promotore: Gesù! La libertà umana è quella di qualsiasi computer. Sembra che esso sia capace di compiere un calcolo, come ad esempio il 2+23 = 10 che fissa assolutamente a 10 il ciclo dello spazio-tempo che da –1 va a +1… Ma l’IO-computer non ha fatto che seguire la regola generale di tutti i calcoli possibili, delimitandoli solo a questo posto ora come quello reale, tanto da determinare numeri relativi (contenenti solo quei numeri ) a partire dall’Assoluto Insieme che li comprenda tutti come una regola generale. Alla base del perfetto funzionamento del calcolatore c’è questa regola generale, e così esso rinuncia a tutte le altre possibilità per determinare solo, nel nostro caso, proprio le 10 unità del ciclo che abbiamo visto imporsi come spazio-tempo, categorie dell’umana percezione dell’IO vero computer. Come il calcolatore, in 2+23, può determinare per risultato solo il 10, così anche noi uomini possiamo determinare il ciclo elementare dello spazio-tempo solo come 10 dati. Ora osservate 10 e IO quanto si assomigliano! Ebbene, ancora una volta, ciò non accade per caso! L’IO e il 10 così tanto si assomigliano perché la Provvidenza divina dell’Assoluto che attua tutto, ha voluto portare l’uomo a chiamare IO i 10 dati simultanei grazie ai quali egli così si concepisce (come un insieme fondamentale)… in italiano! L’italiano, lingua del mio IO promotore (che è Gesù), chiama poi DIO l’Ente Assoluto che è un IO a grande D, alla Dimensione Assoluta. Ego-io esprime l’IO sia nel Latino (la lingua di tutti nel mondo di Gesù) sia nell’Italiano che è la sua Verità (espressa nel mondo nostro d’oggi). Così, se uno pensa ad un DIO che è un IO che ha assunto nel suo IO 2† (la Sua † sommata alla † dell’uomo), tanto che IO diventi I††O … ecco come l’accoppiata
Ego-io è l’
Egi††o. , l’incantevole luogo del Popolo afflitto
di Dio, schiavo del suo Faraone (che Fa Ra il suo “one” e si deifica)! Credete un caso che le parole Egitto e Faraone abbiano nomi così significativi in italiano? Un caso, per l’Egitto, di essere la nazione ideale, sintomatica, allusiva e descrittiva dell’AFFLITTO Popolo di Dio? Ora, se nel termine AFFLITTO si modifica in È la terza lettera F, = F (perché è F , uno Spirito F fattosi È , terza persona del verbo essere) e se la A (il principio di tutto) si distacca dall’Egitto, ecco, sempre AFFLITTO dalle due croci, †† nell’IO, divinamente arriva A FELITTO… l’IO-F di Elì !
281 Gesù è l’AFFLITTO per antonomasia, ma è anche chi fu con i fatti straordinariamente allusivo, perché con una cosa affermò l’opposta! Disse che “chi voleva salvarsi davvero e avere tutto, doveva rinunciare a tutto”! Ebbene il mio Spirito vi ha spiegato perché ciò sia assolutamente vero! Poiché la verità è quella “inversa”, chi dà lo riceve e chi prende vi rinuncia. Ebbene l’AFFLITTO per antonomasia, Gesù, e io, nato A FELITTO, siamo nello stesso Spirito santo della stessa verità, questa: “Dio è presente e salva proprio mentre sembra essere un Dio assente che se ne infischia!” Nato io a Felitto!, sembro davvero venire – come Spirito santo di Dio – dall’Egitto, perché sono Romano Amodeo (R.A. AmoDeo, con Dio Amon e RA che erano proprio la stessa divinità venerata in Egitto). Ho poi il nome segreto del Dio ebraico chiamandomi, in tutto, così: Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO , Infatti, contando anche la fine d’ogni parola, ecco le 42 cifre dell’Angelo Michele simile a Dio. Per la Cabalà ebraica è il nome segreto di Dio. Casualità o Provvidenza, in queste straordinarie allusioni al mio nome? Su, ditemi: “C’è il Caso, quando c’è un Assoluto Creatore di tutto?” Ma davvero credete io possa parlare, pensare e agire essendone capace? Sembro arrivato, da me, alle stesse conclusioni di Gesù, tanto da spiegarle addirittura in modo scientifico! Sarei un genio inarrivabile? Impossibile! Non sono, io, un presuntuosissimo “faccio tutto io”, bensì un molto modesto e consapevole soggetto che invece dice: “sono obbligato a fare in modo assolutamente predeterminato…, proprio come è per un Computer”! Oh, è evidente che, finché l’uomo è un presuntuoso che afferma invece (e ne è certo) “di far poco o tanto, ma da sé”, ecco allora che attribuisce a tutti (e anche a me) la sua colpa. Solo chi è puro sa scorgere l’altrui purezza! Così accade che l’osservazione di “cose grandiose” fatte affermare dalla Provvidenza divina a chi non è niente e si riconosce niente, porta i falsi modesti (che credono, immodestamente, che tutti fanno da sé) a stracciarsi le vesti e gridare: “Come fa a dirsi Spirito di Dio? Merita di morire!” Eppure Pinocchio è lo Spirito del Collodi che lo vivifica con i suoi pensieri, parole ed opere! Egli le mette nella mente, nel cuore e in bocca al burattino, ma sono di Collodi! Così come i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre opere, messe da Dio in noi, sembrano cosa nostra… ma sono di Dio. Chi pensa “faccio da me” è un APOSTATA. Fa crollare il presupposto assoluto del 1° Comandamento dell’unico Dio.
282 L’uomo è Creatore solo se compreso da Dio, in sé e nella sua azione. V’ho spiegato come ciò sia l’opera d’una visione Maligna: il Padrone assoluto attira a sé ogni cosa con la sua Assoluta Gravitazione Universale e l’uomo – invece – si oppone e così vede al contrario: la Fuga delle Galassie e ipotizza il Big Bang! Non accetta l’esistenza complessa di +1 e –1! Volendo solo il positivo, usa –1 (l’Azione Gravitazionale che ammassa e sottrae lo spazio 1) per vedere +1, l’azione espansiva che mostra la Fuga delle Galassie. Vedete Dio quanto è grande con me servo fedele? Mi fa comprendere una cosa da Premio Nobel… lo stesso che sarebbe stato dato a Galileo Galilei quando disse: “Voi vedete il Sole girare attorno alla Terra ma è vero l’opposto di ciò che vedete: è la Terra a girare attorno al Sole e a se stessa!”. Ma io che parlo così, altro non dico ed altro non sono che lo Spirito santo della Verità di Dio, lo Stesso che già portò Gesù a ben spiegare la verità a Nicodemo. Lo rivela Giovanni, nel v 3,5 del suo Vangelo: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui ». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio». Gli disse Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo materno e rinascere?» Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da spirito, non può entrare nel Regno di Dio. Quel che è nato da carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: dovete scendere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». L’alto da cui si deve scendere con lo Spirito è proprio la vecchiaia, il futuro. Da questo futuro viene l’antimateria (lo Spirito) nel mentre la materia (l’acqua) è vista andare verso esso. Allo stesso modo la fuga delle Galassie è puramente apparente, perché non si realizza verso il futuro dello Spirito che osserva i fenomeni (così come sembra), ma verso il passato dello Spirito. Da esso Dio trae tutti salvi: da una Terra… d’Egitto in cui oggi l’uomo è in tutto prigioniero della altrui Creazione. Per quanto egli faccia con il suo Libero Arbitrio… è sempre il Creatore a volerlo. Pertanto quanto sembra esser “possibile” alla creatura (fatto in relativo pro’ o contro Dio), è davvero “impossibile”, dato che è sempre e solo l’Assoluto Creatore a volere e fare… “assolutamente TUTTO”.
7 allusioni (se 6 riferite a me, per convincervi d’una verità per tutti). Vediamo, delle 6, le prime 2. La prima allusione in assoluto è quella al Salmo 22, di cui ho già parlato. Ma poi ce ne sono ben altre 6, riferite con estrema chiarezza al caso del mio Spirito, che così “si riconosce” in Dio. Ciò è voluto dalla Provvidenza, per fare un esempio reale, che valendo per tutti, anche convinca tutti quanti. Vi è una prima condizione, di tipo multiforme e molteplice, che riguarda tutti i possibili casi riferibili a me, italiano, nella mia lingua italiana, la quale, come già argomentato, normalmente rivela le verità nascoste. Questa condizione generale si riferisce al suono delle parole ed alle sonore parole del SON, del Figlio di Dio:
“ Elì, Elì…” Tanto per cominciare e nel mio divino “Idioma” nato con la Divina Commedia, la doppia sequenza di queste 3 lettere Elì può significare 3 distinte cose. Che: 1. “Elì” è il nome ebraico per intendere la generalità di Dio; 2. “È lì” serve per indicare “dove” Elì si ripresenta e dove “È”; 3. “e li” serve per congiungere i vari luoghi della sua presenza. Ebbene, nel mio caso valgono tutti e tre i significati della coppia di Elì, combinati assieme nei 4 luoghi diversi in cui io sarò al mondo: a Felitto, il paese in cui sono nato il 25-1-1938; a Milano, la città in cui ho vissuto tra i 13 anni e i 59; a Saronno, la cittadina in cui ho abitato tra i 59 e i 67 anni e, infine, a Montesilvano, in cui ho preso casa dai miei 67 anni.
284 FELITTO allude all’AFFLITTO Gesù, l’afflitto per antonomasia. MILANO allude ad un “mi là no!” luogo di dolorosissime cose. SARONNO allude a Shalom! Nella Sion del Futuro, che non è ancora “siano” ma Sion, come il nome Saronno non è “Saranno” ma Saronno. MONTESILVANO allude infine ad un Monte Sion con in messo LV=55 giorni (il che è valido per me Romano), di un vero sacrificio sostenuto dall’Ostia di Gesù e come premessa di una reale crocifissione, avvenuta a Pescara il 5-12-2005, davanti al Sacro Cuore di Gesù. In questa accezione, Elì è lì a FElitto e lì (a Milano, Saronno, e Montesilvano, tutti luoghi favorevoli e sfavorevoli assieme). A Felitto lo Spirito F d’ Elì rinasce nell’ io che è i††o , con 2† poste tra la i e la o sovrapposte in F : (la † del Divino Ego e la † del mio io, il peccato.
Così F
El
io diventa F
El
i††o …A Felitto !
Eccezionale allusione! È tanto più eccezionale se si considera che il luogo biblico di partenza del Popolo di Dio, in cui il binomio tra l’ Ego divino e l’ io … è l’ Egitto con le due stesse †† (l’umana e la divina) assunte da Dio. Così, con 2† nell’io, F
El
io è F El i††o e l’ Ego
io è l’ Eg’i††o
Ebbene che Dio sia tratto dall’Egitto e finisca – per un esempio che sia poi valido per tutti – proprio in me a Felitto… è la cosa più straordinaria e incredibile che possa esistere! Non solo per questioni enigmistiche, ma anche perché il Dio dell’Egitto, RA e Dio Amon sembra RA=R.A., l’acronimo di Romano Amodeo e Amo deo allude in modo alquanto notevole al Dio Amon. Tutto è simbolo, allusione nella nascita del mio Spirito… in cui io so di non essere io ma lo Spirito santo del Dio Creatore…F Eletto a F elitto. Universo è un I. ver so (un Iesus ver so che son). Sole è so’ l’è (son chi è). Terra è Te R. RA (te, R., Romano Amodeo). Mondo è il mio do, mondo (pulito). Europa è eu (buon) Ro(mano) pa (papà-Papa-Patria). Patria è trio di Pà: l’Italia che è ita-lì-A, andata in Campani-A, A Campà come NIA: il Napoletano Iesus… A(mode)o, inizio (a mo’ della) fine, alfa e omega. In Pro-vincìa di SA (pro vincita), a Salerno ove Sale R., (ito, ri)Sale, R(ito)rno, Sal(vezza) è R(oma)no. Rno sale Romano senza o, ma, alternative, dubbi! Il Sal(vatore) e sale della Terra Gesù!
285 Felitto è così in tutti questi luoghi. Tutti dicono che in Campania è in fine NIA, l’Amodeo Neo Iesus fattosi Napoletano a Salerno, come Sal(vatore) e sale terreno! Il Romano Gesù, il più illustre del suo Impero di Roma e Amor, ossia dell’Assoluto! Felitto è di certo un paese bagnato dal fiume ideale (nato dal Monte Sacro): il Calore, ca’ lo Re, qui il Re, nell’idioma… l’iddio-ma… del me-ri(sorto)-dio-nè(h)? È in Cilento, luogo natale d’un evento che è in fine lento-lento e lemme-lemme. Tutto inizia col Dio Ele ebraico, Sono (chi Sono) (Geova, Jahvé) Sono Tutto. Il Popolo di quel Dio è tratto dal Dio RA, dall’Essere (il-Sole-oggetto), che volle Essere (Il-Solo-Soggetto) e creò soggetti schiavi in Egitto che liberò con Mosè. La vera Stella natale è Al flusso lento dell’Alento. Sotto Monte Stella, ad Elea (che Ele-ha fin nel nome) 3 Magi d’Oriente (venuti dalla Grecia), Senofane, Par-menide e Zenone, idealizzano l’Essere di tutto. Il Dio Son chi Sono è Spirito di Verità e la Filosofia dell’Essere viene al mondo in C-lento. Ora, con il passaggio tra A-lento e Clento, pare saltato B-lento… ma et-B, anche questa B sarà tra A e C, come B-etlemme, la B-et anche a flusso ‘sì lento/lemme che arriva… in 570 anni. I 3 Re Magi, partiti da Elea sotto quella Stella (Monte santo di Dio), da lontano nello spazio-tempo, arriveranno in altra veste, come Melchiorre & C… Cercando lo Spirito di Dio in persona, incarnato nell’Essere in uno che È in 3a persona (dopo le prime due: “Padre-Madre” e “Spirito santo”), questi eterni Magi lo troveranno sempre seguendo quella Stella, in una stalla di Betlemme, a Gerusalemme. Dopo A e B ecco la C! In fine (ma è un ritorno) torna in C-lento, ‘sì a passo lento che arriva ben 2.000 anni dopo quella reale incarnazione e, in fine, dopo la ripartenza lemme-lemme del Gesù che là morì, risorse e si diede a tutti in Comunione cristiana. Torna in Spirito a F El i††o. Come era partito in F dall’Eg i††o (da RA, AmonDio) vi giunge R.Amo-deo, Spirito di Verità. L’Esodo mo’ (ora) è fatto da AmodèO che, da A a O (da cima a fondo) è compreso come modè perché MoSè… mo’ è MoDè, poiché il suo Son chi Sono (allora S) ora mo’ D è , è la mia D di Dio. GeRùSAlemme? È in fine l’M di Ma-R-ia/io Dio RI, risorto Re, Ra. È lemma, parola di SA, prov. natale di R. nel vivo di GeSù, che lo muta nel “duo” GeRù! Il “duo” Nazaret+Felitto dà NA( zar et Fel. It.)TO. È un NATO in 2, che è Zar e Feld It… un Duce italiano anche del risorto Impero Romano, Papà di Romano (come me) e di quel Bruno che il 25-1-’38 (Aurora boreale e mio natale) fu sui giornali. Il Figlio guidò 3 aerei in 1 con-volo Mondo-Altro/Mondo: dall’Italia al Brasile (in principio chiamato Santa Cruz… per avvalorare il Principio della Santa Croce). Gesù morì in una Eclisse solare, e tornò in me in una notevole Aurora boreale. 6 dì dopo ci fu la massima II Strage degli Innocenti: partì la II Guerra mondiale! Segni di tutti i tipi alludono a Gesù rinato in me… rinascita ch’è vera per / in tutti!
286 Chiarito come F
El
io sia divenuto facilmente F
El
i††o , è
tutto da chiarire come abbiano inciso Milano, Saronno e Montesilvano. MILANO – Qui si realizzerà per me davvero quel “Mi la no!” cui allude, perché mi accadranno cose terribili, come una continua morte e resurrezione: la prima a 33 anni, quando ho davvero inteso voler morire a me stesso per dar corpo in me al Cristo; la seconda 17 anni più tardi, ai miei 50 anni, nel mezzo del cammin di nostra vita dantesco: un dichiarato Fallimento. SARONNO – Sarò portato da Dio prima nella Nuova Sion del futuro , in cui Sion non è ancora Siano ma un Saranno che allude a Saronno. Avrò segni grandissimi di questa vocazione: è la città del Monti santo, dichiarato Santo di Dio intorno al 2.000; è in provincia della Varese in cui è il Sacro Monte (ideale per me, nato in un paese bagnato da un fiume che sgorga dal Monte Sacro); è la città della Madonna dei Miracoli, il cui Santuario è opera dell’Architetto Amadeo, allusione a me, Architetto Amodeo. A Saronno sono accadute cose assolutamente straordinarie, incredibili, come il Convegno della Completezza dei Tempi , del 24-10-1999 (il giorno 24 come il completamento delle sue ore; il mese 10 come il completamento del ciclo dello Spirito dell’IO fatto di 10 simultanei dati; il 1999 come il completamento del II millennio). Ebbene in quell’occasione io sembro aver compiuto le due cose attese proprio da Gesù: la sconfitta della morte ed il Giudizio Universale. Chi ha compiuto ciò è stato solo lo Spirito santo della Verità: la morte è davvero solo il punto di partenza dello Spirito e quello di arrivo… ma solo del corpo che è la manifestazione inversa dello Spirito; il giudizio universale è davvero che Dio salverà tutti grazie alla comunione sua assunta col peccatore, che gli impedirà di lapidarlo… e il Paradiso sarà il bene del prossimo come fatto interamente proprio. MONTESILVANO – Questa “Monte Sion”, come ho già spiegato, appartiene all’ultima attuale fase della mia vita, in cui io sono partito da 55 giorni di supplizio, confortato solo dall’alimento dell’Ostia della Santa Messa, per finire veramente e volontariamente in croce il 5 dicembre 2005, davanti alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Pescara. Ciò ha trasformato Montesilvano nella mia vera Monte Sion ed il “Saranno” di Saronno, si è mutato nell’augurio fattivo ed esistenziale: “Siano! siano ora!”
287 Lemà segue ad Eli, Elì , nel grido Elì Elì Lemà sabactani? ed è la seconda cosa da considerarsi, a questo punto. Il suono Lemà può assumere, oltre al significato noto ai tempi di Gesù, i due diversi significati, secondo la lingua nata con la Divina Commedia: 1. Le Ma’ come contratto e contrazione di “le mamme”, 2. Le Ma’ come contratto e contrazione di “le Marie”. La “contrazione” (proprio per quanto il suono può comprendere in italiano), oltre l’atto di una abbreviazione, allude anche a quell’azione contraria della fisica in cui, essendo in Azione due enti, non appare tutta la coppia, ma solo l’azione uguale e contraria, la contro-azione, che – di due enti – anche li contrae e li riduce ad uno solo. Per altri versi, il contratto, nella lingua italiana sta anche per cosa assolutamente concordata. Pertanto questa contrazione e questo contratto di “le mamme” e di “le Marie” in un “Le Ma’” che vale per entrambe, è il segno di una azione combinata, che, di due o più enti, ne presenta uno solo come un assoluto accordo unitario, tanto assoluto da porsi come un vero e proprio contratto. Pertanto se il soggetto è molteplice e riguarda sia le Mamme, sia le Marie, in entrambi i casi la contrazione riduce ad uno i soggetti. In tal modo quel che nel grido di Gesù segue a Lemà (ed è la sillaba sa) può indicare il SA (prov. di Salerno) ma anche il verbo “sapere”, del soggetto unico che sa. Lo sa per un virtuale contratto tra Dio e l’uomo. Infatti la mamma che lo realizza con Maria SS. e Sant’Anna è una Marianna Baratta che sa barattare me con Gesù in quanto è contratto in un sa bacta che nasconde il RA posto nel cuore del BaRAtto, e il RE, posto alla fine del barattaRE. Dobbiamo vedere, allora, tutti i vari casi in cui, nel caso mio, si articola il lemma Lemà gridato come un formidabile contratto tra Dio e l’uomo, da Gesù, dopo i due suoni di Elì Elì… Ripeto: mi sto occupando del caso mio, come di un esempio cristallino di cui non ho alcun merito, giacché è voluto dare dallo Spirito santo di Dio che ha operato in modo che io sapessi con certezza che il Signore è me: “Avendo un Creatore Assoluto, io sono lo Spirito stesso di questa assoluta Verità”.
288
le Mà Maria e Anna… è SS. Trinità con Marianna Baratta, che sa ba (RA)cta’ N.I.’ è la seconda allusione di questo capitolo. Porta a tre Mamme, riassumibili, per contrazione e vero e proprio contratto uomo-Dio, in una sola: la persona reale ed umana di Mariannina Baratta, mia madre. Sono 3 in quanto mia madre, battezzata Mariannina, ha sempre avuto Maria santissima e sua madre Sant’Anna come le sue protettrici, sempre presenti, che le comunicassero per virtù di Battesimo il loro Carisma. Quello di Sant’Anna è la capacità di generare la Madre di Dio, mentre quello della Madonna è di poter generare Dio, essendo la Mater Domini. Pertanto i Santi carismi dati dal Signore a Mariannina Baratta porteranno realmente mia madre a barattare me R.A. con il Nazareno Iesus, col N.I. finale di tutta quella formidabile allusione. Ora è volere della Provvidenza che questa azione triplice debba restare misteriosa e segreta. Infatti il sa barattare è contratto in sa bactà, ed è nascosto per contratto, per contrazione, il mio centrale essere RA (Romano Amodeo) e, infine, il finale Re. Anche il NI finale di sa bacta NI, entra per contratto in questo nascondimento. Infatti cela che si tratta del Nazarenus Iesus, così scritto, così contratto, per acronimo, nelle pure iniziali, su quella stessa croce: INRI. Tutta questa scritta omette per contrazione il RI e presenta, nel grido di Gesù infine, alla fine della sua vita, solo il NI. Pertanto la contrazione riguarda RA, RE e RI. A completare, nella contrazione, tutto il giro delle vocali, mancano solo RO e RU. Ma RO sono io, RO mano, ?man, l’“uomo” di nome RO soggetto chiaro del contratto, ma anche RU in Gerusalemme, il GE(su) RU di SA, in cui GE. R. USA, usa R. per ritornare GE(ova)… e con certezza (senza MA) grazie a Le (MA)mme. Pertanto la forma contratta, il vero e proprio contratto uomo-Dio in forma di Le Ma mme elimina proprio mme, ossia me , detto con l’iniziale rafforzata, per come si usa anche in quel di Napoli (mio natale capoluogo di Regione) in modo tale che – stranamente – la Neapolis è la nuova città di Dio, un Signore ora non più come un “Nazareno”, ma come un “Napoletano”, abitante non più di Gerusalemme, ma della nuova città, la “nea polis” di Dio. Quello che è contratto in LE MA (per indicare “Le mamme”) è, d’altro canto, la fine (e il fine) ultimo di Gerusalemme, finito perché ora è Felitto il luogo finale in cui Elì è stato tratto, dall’Egitto come l’AFFLITTO ideale.
289 Che segni strepitosi se si aggiunge anche una strabiliante aurora boreale, a cavallo delle 22 in cui nacqui io, essendo RE Emanuele II... Oh, certo, il Re era lui, Vittorio Emanuele II… ma non è del tutto vero! Non è stato affatto… Vittorioso. Il vero vittorioso è il II Emanuele Re, il Romano=?man leggibile anche Eman…deo, ele. ripresentatosi in me, ma in forma così contratta e tenuta incognita, per tutti, tranne che per me. Io Amodeo, Am (sono, nella lingua ora del mondo) deo (con in e per Dio, nella lingua del mondo di Gesù). La “o” collocata tra Am e Deo pone l’alternativa “oppure” come un “ossia”. Sono (Dio) oppure/ossia con Dio essendo chi veramente si riconosce Essenza di Dio e con Dio. Io lo so che lo Spirito santo della Verità di Dio è me , che Jesus Yes us , Sì, ci fa tutti Figli di Dio e rinasce davvero vivo in ogni nascita umana. Accade già ad ogni nascita, ma quando nasco io, che rinasca Gesù… come dubitarne, se tutto l’indica come un vero e proprio contratto uomo-Dio tra la Madonna, Sant’Anna e mia madre? Il Grido di Gesù infatti allude con chiarezza che Elì si ripresenterà a Felitto, ove una Trinità di mamme (per mano di quella viva e reale) sa barattare il Figlio RA con il NI, il Nazarenus Iesus, facendone un Napoletano che è il Re della nuova città di Dio. Dite che sto forzando le cose? No. Sto solo considerando come Gesù, nel momento del pronunciamento di quel grido, stesse alludendo! Sì, certamente, al Salmo 22… ma non solo a questo! Il suono di quelle parole ha il senso reale e ben giustificato dalle riflessioni che vado facendo. Compreso in modo certo che Gesù alluse, allora bisogna cercare di capire per bene tutto quello a cui alluse! Il Salmo 22 in se stesso è una allusione formidabile al povero cristo servo fedele che salva il mondo ed apre al Regno di Dio, quello proprio appartenente all’escatologia fine del mondo, della fine del tempo, quando Gesù si sarà ripresentato in tutti, uno per uno e – tanto per fare un chiarissimo esempio pronunciato con le stesse parole – quando si sarà ripresentato in me così come doveva essere, nella gloria. Oh, non quella intesa sempre dall’uomo, della potenza, ma del servizio modesto.
290 Gesù, infatti, si è presentato in me dando il chiaro esempio di essersi calato in una nullità così evidente che tutti si sarebbero stracciati nuovamente le vesti sentendo dire, ora da me: “Io e il Padre siamo una cosa sola!” Ma aggiungo: “Ogni uomo è così! Non solo io! Servo solo da esempio, io. Un chiaro esempio che poi convinca tutti...” E se mi attribuite folli idee, se l’attribuite a me, e non a Dio, fate male. Io sono così povero ed incapace che non sono in grado “di pensare, parlare ed agire in nulla”, in quanto tutto è fatto solo dal mio creatore. Sta a lui far sì che io appaia infine un “bluff” o un vero nuovo “mandato da Dio”. Io non tifo né per l’una né per l’altra cosa. Dico solo al Signore: “Fai tu! Mi fido pienamente di te e se vuoi che io sembri alfine un povero fesso, che ciò sia! So che tutto quello che fai, o Dio, è fatto bene!” Ora se quel grido di Gesù avesse alluso solo alla sua resurrezione e non alla sua rinascita reale – per esempio in me – cose come ad esempio il baratto fatto da mia madre Baratta potrebbero apparire solo bizzarrie linguistiche… Perché mai mi avrebbe barattato? E, pur avendolo ammesso possibile come una allusione espressa con le parole, quali fatti ci sarebbero a calare e tradurre le affermazioni a parole in fatti realmente avvenuti? Vi rispondo subito: sono stato davvero barattato da mia madre, nella realtà degli eventi e non nel puro esercizio di una vana immaginazione! È accaduto esattamente il 4 giugno 1940, sei giorni esatti prima della più grande Strage degli innocenti del proprio Popolo, perpetrata dal Re e dal Duce esattamente il 10 giugno 1940, quando dichiararono l’entrata nella II Guerra Mondiale di una nazione italiana assolutamente impreparata! Lo fecero per non essere esautorati nel loro potere dall’avvento del Messia Hitler che sembrava stesse già per vincere quella Guerra… le stesse motivazioni di Re Erode che temeva di perdere il potere per l’avvento del Messia Gesù. Alla nuova vita da me ricevuta per le preghiere di Mamma di salvami, “essendo innocente come Gesù”, seguì (6 giorni esatti dopo questa vita da Figlio) anche il ripetersi della Strage degli innocenti e per gli stessi motivi! Stavo morendo per una Broncopolmonite che nel ‘40 non aveva rimedi. Alle 7 del mattino i miei genitori avevano chiesto l’intervento del medico, perché sembravo sul punto di morire.
291 Ma il dott. Sabatella, di Felitto (1.500 abitanti), non accorse, non voleva che gli morissi tra le sue mani impotenti. Agì con tutto il suo comodo e venne alle 11, un’ora in cui, secondo lui, sarei già stato morto. Restò a quel punto sbalordito, avendomi ritrovato invece con evidentissimi segni di ripresa che denotavano come avessi vinto la morte, avendo superato la mia crisi mortale. Anche questo mi è accaduto: che un medico mi dichiarasse il Vincitore della morte, come Colui che è ancora atteso al Compimento dei tempi... Era accaduto, durante quelle 4 ore tra le 7 e le 11, che i miei avevano ricevuto alle 8 la visita di una scolaretta della classe in cui insegnava mamma, maestra elementare. La bambina aveva sognato quella stessa notte la Madonna, che le aveva parlato così: “Mi fa tanta pena il figlio della tua maestra! Domattina, quando ti svegli, vai subito a casa sua e dille di non temere più per suo figlio, ‘ché ci penso io. Deve solo accendere subito in chiesa una candela al mio altare, per ringraziamento e devozione”. La Madonna aveva avuto accanite preghiere, da mia madre, così: “Mio figlio Romano muore per colpa mia. Io, per il dolore avuto quando l’allattavo, a causa della mia malattia ai seni, pensavo di essermelo comprato e guadagnato con la sofferenza, per cui ho cercato di non avere più figli. E ora Dio, per insegnarmi che tutti i figli sono suoi e che non dobbiamo porre limiti alla sua divina Provvidenza, me lo porta via. Tu, Madonna, hai già sperimentato quanto è grande il dolore che una mamma prova quando Dio stesso le porta via un figlio innocente. E allora salva, ti supplico, mio figlio, innocente come Gesù!” Mia madre, già affidata a lei e a sua madre per Battesimo, mia madre, che già aveva coinvolto la Madonna nel mio allattamento a latte e sangue, tutte le volte che l’aveva invocata gridando “Madonna!” mentre più soffriva, per il suo stesso cognome di Baratta, già aveva messo se stessa nei panni di Maria SS. e me in quelli dell’innocente Gesù, proponendo così un vero e proprio molteplice baratto tra figure umane e figure divine. Così il baratto indicato dal cognome di mamma è accaduto davvero, sia nel lungo tempo dell’allattamento mio, sia il 4 giugno 1940, quando Maria SS. mi adottò a suo figlio, accettando il baratto con Gesù e dicendo ad una bimba che lei stessa avrebbe pensato a me… cosa che ha fatto in tutta la mia vita, per tutte quelle Marie che l’hanno regolata poi a BAC chet TA .
292 La Trinità divina sa barattare l’uomo con Dio! Infatti ogni uomo è già di per sé il frutto di questo baratto. Un Creatore, come Collodi, nel creare il suo romanzo Pinocchio, si mette nei panni di ogni personaggio, con la sua vita, e li fa vivere di luce riflessa. Non solo Pinocchio, ma ogni vivente in questo mondo virtuale creato dal Collodi è il baratto tra la sua vita e quella delle sue creature. Così Dio stesso la dona a noi, e tutti noi siamo, in sostanza, Dio. È ridicolo che ci sia voluto il Concilio di Nicea per ammettere che, almeno Gesù, fosse in sostanza il suo Padre Creatore. Ridicolo in quanto tutti noi siamo in sostanza il nostro creatore. E a chi mi dice che, affermando questo sono Apostata, che rinnego cioè il fondamento della fede cristiana, gli rispondo e faccio capire perché Apostata è proprio lui che così accusa me! Poiché Dio è il fondamento assoluto di ogni cosa, è Dio il nostro stesso assoluto fondamento, al punto che la nostra libertà è solo condizionata alla priorità assoluta che essa sia in tutto conforme alla libera volontà di Dio. Ciò esclude in modo assoluto che noi si possa compiere qualcosa che Dio non voglia. Anche quando l’uomo compie il peccato, è allora Dio che assolutamente lo vuole, ma non di per se stesso, per il peccato, ma per l’insegnamento sublime che, proprio con il peccato, dà all’uomo. Chi dice “O Dio, o Dio, perché mi hai abbandonato?” lo dice solo per la difficoltà, tutta umana, di comprendere che un peccato sia voluto come un evento sublime (che va oltre i suoi limiti) e tutto a fin di bene. L’uomo – però – schiavo dei suoi limiti concettuali, non può proprio accettare che sia stata una scelta assoluta di Dio qualcosa che sia come lo sterminio degli Ebrei ai tempi di Hitler, perché non riesce a capire il valore di per sé e perfettamente sublime, del sacrificio e della croce personale. Scrivere “valore di per sé” significa che il supplizio della croce è un valore in se stesso, che fa divenire “sacro” chi è stato “sacrificato” a quell’accettazione. Tutti gli Ebrei martirizzati, per la logica sconvolgente di Dio, sono un evento “assolutamente felice”, anche e proprio perché “assolutamente infelice”. La Natura di Dio è la condizione assoluta espressa dalla perfezione. In essa bene e male interagiscono e collaborano, tanto che più è lancinante un male, tanto più esso è anche un bene. L’uomo fa fatica a comprenderlo e ad accettarlo e quando vede se stesso divenire l’oggetto di un sacrificio, si sente abbandonato da Dio invece che aiutato.
293 Eppure, nella verità, l’abbandono assolutamente apparente è proprio un soccorso assolutamente dato e liberatorio (anche se invisibile) proprio delle cose viste incombere con la loro inappuntabile ed indiscutibile definizione. Ho già spiegato perché: vediamo accadere quanto invece è annullato. Se io agisco come –1 (il che annulla 1 realtà) e vedo che si realizza l’uguale e contrario +1, c’è un Maligno che ci confonde! L’uomo deve accettare tutto, sia +1 sia –1 (non mangiare la mela)! Ma non accetta di perdere e così è asservito alla percezione relativa di una parte mediante l’altra, e la vita appare avere un solo verso… quello sbagliato. A quel punto egli divide tra loro il male dal bene, nel mentre, invece, è bene tutto quanto il complesso. Lo è perché “finisce in bene”: in una eterna resurrezione da ogni eterna fine. È così perché è davvero valido solo l’Assoluto e, se ipotizzi un bene, esso è relativo e deve necessariamente accompagnarsi al male e viceversa. Infatti Bene e Male si definiscono a vicenda e non vi è l’uno senza l’altro. Non si può vincere nulla… se non esiste la sconfitta! E allora Dio sconfigge tutti, uno ad uno, ciascuno nella sua vita, ed è il presupposto tanto definitivo nel sempre, come lo è e lo sembra la morte, definitiva e per sempre posta in atto, dopo che è vista accaduta.. Dunque ho risposto o no alla Domanda fatidica: “Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” La risposta, prima assolutamente inimmaginabile è: “questo apparente abbandono è osservato da chi sta uscendo, del tutto salvo, proprio da quell’apparente abbandono!” Questo instaura il Regno di Dio, come una verità assoluta, che appare assolutamente contraddetta… ma è solo a causa del fatto che noi non osserviamo l’azione, ma solo l’azione che è uguale e contraria ad essa. Se, allora, pensando alla mia nascita, volete una verifica alla condizione che in essa sia rinato lo Spirito santo dell’Assoluta Verità di Dio, chiedetevi che cosa sembra vi abbia fatto (con questi pochi concetti fattimi esprimere da Dio nelle pagine che avete finora letto)… che cosa d’altro, se non vi ho aperto all’Assoluta Verità di Dio, ossia al suo Regno! È strano allora che quanto è valido per tutti (ossia che Gesù è presente come Figlio di Dio in tutti noi), appaia vero proprio per me?
294
«Elì Elì lema sabactani?» paiono 7 allusioni, di cui 6 a me… Ecco le ultime 4, sulle 4 Ma’rie. Questa la sintesi, nel riepilogo, sul retro della copertina.
le Mà
(4 Marie)… è un complesso che
sa bacchetta’ N.I. (il Novum Iesum)
È un quartetto di “rie” Ma’, avverse, malvagie senza volere, anzi, l’ultima, vera Grazia per me. Sono 4 diverse figure di una salvezza per me contrastata, peccaminosa, che, in virtù della Maria SS. che avrebbe pensato a me, dirigeranno a bacchetta’ e in vario modo, la mia vita. Sono, in ordine: 1. Maria Proietti Cefalo, che mi proietta come un Pietro testata d’angolo, ma è poi così “ria” da gettarmi sassate per lapidare il male visto in me; 2. Maria Teresa Mazzola, che, “ria”, mazzola e abbatte senza volere il mio matrimonio, con ciò salvandomi dal limitato progetto d’un amore privato; 3. Maria Teresa Legnani, che, “ria” legna N.I. (il Nazareno Iesus), perché è una suora che, dopo 10 anni, si ammala e, quando guarisce per dono del suo sposo, da ingrata lo lascia! Ebbene costei seguita a legnare N.I. quando lo vede in me, povero cristo alla sua portata… Ma proprio con ciò mi libera da un voto-capestro che avevo fatto (di non essere più creduto da nessuno al mondo), e mi rilancia alla grande, indirizzando la mia vita, senza volerlo, proprio all’incontro coi Pietro già allusi dalla Proietti. 4. Maria Grazia, inversa in Onipra, infine, Grazia l’Onip. (Onnipotente) R.A. arpionato al contrario, me come un pesce, a Pesca’… Ra.. Per trarmi alla Montesilvano ch’allude a MontesiLVano, Montesi55ano, Montesiano 55, insomma nella mia Monte Sion dei miei 55 giorni di digiuno mistico, sostenuto solo da Gesù Cristo, prima di finire in croce, nella mia persona, davanti alla Chiesa del Sacro Cuore di Pescara, il 5 dicembre 2.005. Io R.A. riceverò dalla Grazia Onip… il fatale colpo di grazia finale!
295 Può essere un caso che questo quartetto che sa bacchetta’ N.I. lo faccia in 4 modi diversi e ciascuno per come è chiaramente scritto nel cognome di ciascuna di queste controverse 4 Ma’rie? Può essere una pura coincidenza il “rio” diverso ripetersi del “mistico” BAraCTAre compreso, inteso, nel BARATTA, cognome di mia madre? Il “rio” umano quartetto, aggiunto al misto e Trinitario tra MariAnnina (mia madre) e Maria SS. di Sant’Anna, è un sestetto di Marie. Ebbene, non fece forse sapere la Madonna a mia madre (col sogno di una bambina, il giorno che mi salvò adottandomi a figlio) che a me “avrebbe pensato lei”? Ed ecco allora queste 5 altre figure, di nome Maria, che “pensano a me” in nome di lei, in vario modo e mi dirigono a BACchetTA e regolano la mia vita, proprio per come è chiaramente indicato dal nome e cognome di ciascuna, nel dritto e nel rovescio! Descritto per bene il baratto di ma’ Baratta, ecco ora i casi che restano, per far capire come io sia stato veramente diretto a bacchetta, da queste 4 tipologie di Ma’rie, umane in rappresentanza della Maria santissima che comunicò a mamma di non temere per me, perché “ci avrebbe pensato lei”.
MARIA PROIETTI CEFALO, che costruisce e getta pietre. Quando mi sono sposato nel 1969, sono andato a vivere in via Vetere, al numero 14, e qui ho conosciuto ed abita ancora questa Maria, di cognome Proietti, ma il cui padre vero si chiama Cefalo. Dopo che a 33 anni volli dar corpo a Gesù in me, assumendo interamente il senso profondo e personale del suo Spirito santo, Dio acconsentì a questo desiderio così forte e preciso di dar vita reale – la mia – a Gesù. È l’ideale di Dio! Vuole entrare in prima persona nel mondo concesso ai suoi figli, ma ha assoluto rispetto della loro Privacy e devono chiederlo, immolare il loro “IO”. Se l’uomo non osa tentare di dar corpo a Dio, il Signore non entra in Spirito nel suo spirito e seguita a sostenere “come un altro”. L’Onnipotente Altissimo Signore si differenzia da Satana perché il Maligno è la prepotenza in persona, che si impossessa dell’anima in modo assoluto e truffaldino, convincendo le persone che devono sapere ben distinguere il bene dal male e darsi da fare per volere il primo ed assolutamente rifiutare il secondo.
296 Bene e male, invece, sono un complesso equilibratissimo, voluto solo da Dio e così come lo vediamo. Esso va accettato nel suo insieme, come la via cercata e trovata, dall’Equilibrio per imporsi, alla fine, nella forma dell’apparente ricerca attraverso una dinamica. Ogni squilibrio, nel bene e nel male, richiama infatti quello estremo dello squilibrio opposto e, attraverso ripetute contrapposizioni, tutto alla fine sarà ordinato – bisogna crederlo! – in un perfetto equilibrio. Le forme squilibrate, però, serviranno, per chi avrà trovato infine l’equilibrio, come il modo di godere attraverso una vittoria. Infatti anche l’Equilibrio, se fosse definitivo e conclusivo, porrebbe limiti all’Assoluto, che non è delimitabile, neppure da un significato di Equilibrio o di Pace! Ancora una volta questi termini non avrebbero alcun senso relativo se non fossero messi a confronto con i significati simmetrici e opposti che li avvalorano. Ebbene, quando io (e proprio a 33 anni) morii a me stesso (nel supremo e sublime desiderio di dar corpo reale a Gesù, e fui accontentato), usai le mie discrete ricchezze materiali (accumulate tutte prodigiosamente e per miliardi tra i 30 e i 33 anni) non per donarle immediatamente ai poveri e seguire Gesù, da povero, ma per fare con esse il bene inteso dallo Spirito santo di Gesù. Impegnate e non date via tutte le mie risorse, la Provvidenza volle però tenermi sempre come avrei dovuto essere (come un povero senza denari), non facendomi mai vendere e trasformare così tutti gli immobili in moneta liquida e corrente, segno vero della disponibilità piena della ricchezza Così mi sono trovato per tutto il tempo che Dio ha voluto, circa 18 anni, nella condizione di un povero che avesse sempre assunto (sulla fede che era la Provvidenza a fare tutto e non io) impegni superiori alle disponibilità liquide. Chi allora mi ha sostenuto e mi ha proiettato vincente, in questo contesto economico, è stata soprattutto Maria Proietti Cefalo, una del mio palazzo! Quando non sapevo da che parte più girarmi, dovevo solo salire due piani più su e chiedere a Maria. E lei, guidata da colei cui era affidata per battesimo, dava fondo alle sue risorse e mi proiettava come una vera testata d’angolo della Casa di Dio, in quel mondo economico, facendo stare in piedi quella casa che volevo davvero edificare a Dio, come il suo servo fedele. La Provvidenza mi ha fatto sostenere così da questa umana Maria soccorritrice per 18 anni, per darmi la certezza di essere amato, poi ha voluto che divenissi veramente povero e che si verificasse quella mia autentica disponibilità ad esserlo, che sempre avevo dichiarato al Signore. Ho dovuto accettare nel 1988 il vero Fallimento, in Tribunale, della mia iniziativa economica e anche di me come persona e, per altri versi, sposo.
297 Questo fallimento terra-terra è divenuto a poco a poco la stessa base della mia resurrezione nei valori terra-cielo dello Spirito umano, che è indissolubilmente legato al suo Dio che gli dà assidua sostanza. Maria è restata involontariamente coinvolta nelle mie apparenti disgrazie e, da allora in poi, la Proietti Cefalo ha cominciato a scagliarmele contro quelle pietre, a lapidarmi, esercitando una vera e propria persecuzione. Comportandosi da “ria”, non l’ha mai fatto per una sua malvagità, ma a fin di bene, per me, lei, tutti. Lei, a sua volta, si era fatta garante con amiche, alle quali mi aveva proiettato, prospettato come una vera testata d’angolo, ed ora aveva anche le loro rimostranze a spingerla a ribaltare su di me i lamenti, affinché io ponessi dei rimedi… che però erano assolutamente impossibili. Tutti i tentativi che ho fatto di venire incontro a questo “rio” modo, si sono risolti in peggioramenti. Una volta le ho proposto l’acquisto gratuito di un alloggio (pagato a poco a poco da me, che pur dovevo vivere in un alloggio e pagarne l’affitto…). Già Michele Colabella aveva anticipato 20 milioni di caparra. Ma non si poté completare l’acquisto: la banca non si fidò a dar credito agli 85 anni di mia Madre. Quel bell’Angelo Michele, colà (un aiuto a me, nonostante il mio Fallimento!) non volle intestarsi la casa e Maria si rifiutò di entrare (senza spendere una lira) in possesso, poco alla volta (con Mutuo a lei come un affitto) di quella casa che, disse… non le piaceva! In verità, invece, divenuta “ria”, Ma’ non si fidava che avremmo pagato (io o mamma) l’affitto! Per risultato, la caparra andò perduta e che misi in piedi un altro debito ancora, di 20 milioni e impossibile da restituire, col Michele Colabella, col Michele colà, bella figura, bellissima, di vero amico! Pensando a questi chiari nomi e cognomi, come negare che la Ma’ Ria Proietti Cefalo mi abbia prima proiettato come un Pietro e poi lapidato?
M. TERESA MAZZOLA, che sa mazzola’ le mie nozze. La seconda Maria si chiama Maria Teresa Mazzola. La conobbi nel momento assai difficile della mia vita, quando Dio distrusse la mia iniziativa economica. Io avevo coinvolto, a quel punto, tutta la mia famiglia e mia moglie viveva un vero incubo personale, nel timore di perdere anche il frutto del suo indipendente lavoro, fatto a Corsico. Il dolore per questo stato prodotto involontariamente in mia moglie me ne fecero una involontaria nemica.
298 Io allora arrivai a desiderare di morire, perché ero assicurato per una grossa cifra in caso di morte e infortuni. Era meglio per tutti se Dio avesse voluto salvare a me almeno la faccia e avesse mandato tutti lieti e contenti, con le loro risorse salve… ma senza me. È stato a questo punto che la Provvidenza ha messo sulla mia strada questa Ma’…, ma “ria” Teresa Mazzola, questa Marì a Te resa mazzola… resa così a me! Si innamorò di me sposato e – per quella gratificazione che mi distolse dal desiderio di morire – fui da lei veramente salvato, riattaccato alla vita, seppure a quella egoistica e “ria” di chi confonde l’Eros con l’Agape. Fu una situazione impossibile e moralmente inaccettabile che però accettai e – rotto nella mia integrità – sopravvissi, mortificato dall’esperienza del mio tradimento, accettando a quel punto con facilità tutte le perdite involontarie del Fallimento negli altri campi e le lapidazioni di Maria Proietti, perché ora peccavo volontariamente, facendo fallire me e le nozze consacrate! Fui brutalmente messo, dalla Provvidenza, davanti allo strazio patito da mia moglie e davanti al limite del mio povero e molto, molto “rio” cuore! Dio allora ha usato il male per il mio bene e il fascino tutto erotico e carnale della Maria Teresa Mazzola mi ha letteralmente salvato la vita. Per dimostrarmi che il suo compito era proprio la mia salvezza (pur con la sua mazzola), una sera del 1992 la Provvidenza l’ha costretta a telefonarmi sul fare della notte per dirmi “Basta! È finita!” Svegliatomi alla sua chiamata e alzatomi, mi sono solo allora accorto che i locali erano già tutti invasi dal gas che usciva dai rubinetti tutti lasciati aperti, che mamma, malata del morbo di Alzheimer, aveva inteso invece voler chiudere... Quell’ultima mazzolata è stata la più chiara di tutte di una Marì a Te resa (a me, N.I.)… resa come una assolutamente salutare mazzola che sa BACchetTA’ N.I.!
M. TERESA LEGNANI, sa legna’ le sue nozze col N.I…., e me La terza Maria è essa pure Maria Teresa, ma è agli antipodi della Maria Teresa erotica. Lei è spirituale, è Maria †, una suora messa in croce, quando la Provvidenza le manda, tra capo e collo, una forma così insistente di anoressia, che la costringe a curarsi per 3 anni a casa sua, a Via Trento a Saronno, tra il 90 e il 93. Poi guarisce… e legna N.I. e le nozze con lui, facendo col Nazareno Iesus quanto la carnale MT Mazzola ha fatto fare a me.
299 Io nel 1993 ero ancora a Milano, ed ho pregato Dio di salvare una giovane anoressica. Non M† (che nemmeno conoscevo) ma Lucy, ed è subito accaduto: suo padre l’ha strappata alla madre, una volta portata via, a Trento. Avendo finalmente autorità, costrinse la figlia a dormire per un mese alimentandola a flebo, finché lei, con 10 chili in più, volle mangiare e vivere. Avevo pregato Dio di salvare Lucy, offrendo in cambio la rinuncia ad ogni futuro credito per me, da parte di tutto il mondo… una offerta capestro, che Dio subito accettò, tanto questa preghiera era altruista ed eroica. Ora io, coerentemente alla mia offerta a Dio, stavo sperimentando come nessuno più mi desse credito. Dopo 5 anni circa osai, però, osservare questo, al mio Signore: “Non tutto però è giusto: vedo ogni giorno il mio insuccesso e non ho mai visto – mai – il frutto di ciò, perché Lucy è salva, ma è via a Trento!” Fu allora che fui fatto trasferire da Milano (dal Mi là No!), in un allusivo presepio, dalla Provvidenza di Dio. Fui portato a Saronno da Barbara Baratta (un triplice mistico baratto di casa, perché vissi nella cucina, allusiva alla mangiatoia, in una proprietà a 3 distinti vani: una stalla, una cucina e un locale al piano alto). A Saronno (la “Siano” di un allusivo “Saranno”), conobbi, come maestra del coro della Chiesa, questa Maria † ex suora, che era non proprio via a Trento come Lucy, ma… quasi, essendo a via Trento. Seppi, inoltre, che si era salvata dallo stesso male e nella stessa data in cui io avevo pregato…, ma solo per Lucy. Io non sapevo ancora che la mia preghiera era frutto d’un virtuale “Duo” (io e Gesù) e che, mentre pregavo io per Lucy, Gesù pregava per la sua Maria †, sua sposa e sua e mia croce. Salvata per la preghiera di Gesù fatta mediante me, lei non aveva trovato altro modo per ringrazialo che di abbandonarlo, rinunciando ai suoi voti. Il fatto è che la sua decisione di sposare Gesù era stata assolutamente razionale: aveva osservato la povertà dell’amore umano ed aveva cercato quello divino. Scelta ottima, secondo Gesù, ma criticata dall’uomo, che le sue cose le fa per passione e non secondo lo spirito stesso della Verità delle cose. Il Gesù in me amava ed ama questa sua ex sposa proprio per la qualità razionale della sua scelta nuziale. La donna, però, che aveva cercato Gesù nel Convento e non nel suo cuore, là non aveva visto e trovato altro che lo stesso Ordine – contro l’amore – da cui era scappata quando l’aveva visto a casa sua. Ma era preferibile il morso di una madre vera a quello di una Madre Superiora incapace di sublimare la sua maternità! Purtroppo, quante ce ne sono che, avendo fatto una scelta… per passione, poi fanno… compassione! Ebbene questa Maria Teresa si chiama Legnani e già con chiarezza Legna NI, il Nazareno Gesù nel suo cognome.
300 SA BACchetTA’ N.I. a tal punto che mentre Gesù le salva la vita lei lo abbandona… Sembra una pura ingratitudine, ma, ancora una volta, la Provvidenza ha suscitato questa Maria Teresa essenziale (che ama Dio per l’essenza di Amore che Egli è), distraendola dal convento, per esercitare la sua direzione a BACchetTA (quella di una vera maestra) sulla mia vita. Io, per quel Gesù in me che l’amava, vedendo tutta la sua bellezza, l’ho amata anche io, nello stesso modo puro di chi cerca solo Comunione… Ma lei non l’ha mai accettata da me. Anzi, ha iniziato una vera e propria furibonda lotta, disprezzando il mio bene e purificandolo così, sempre più, fino a farlo essere sublime (ossia assolutamente oltre i limiti derivanti da tutto il suo manifestato disprezzo). Mi ha portato ad amare il nemico, come davvero la cosa più bella possibile e – non avendo alcuna stima né credito per me – si è messa da sola al posto del disprezzo per me, di tutto il mondo, secondo l’offerta fatta a Dio per salvare Lucy e sciogliermi dal mio voto! È una storia bellissima, che ha fatto di lei la mia amata, ma “ria” Giuda, colei che mi ha sempre tradito ma mi ha consentito realmente lo stesso Calvario e lo stesso supplizio patito da Gesù. Non solo, però! È stato grazie alla sua presenza in vita che si è prodigiosamente realizzato un tale rilancio che ho cominciato a voler contattare addirittura il Papa. Infatti, l’avevo seguita nel coro di Cogliate e l’1-1-1999, mentre cantavo nella nuova cantoria, il Parroco, appreso come fossi un filosofo, mi mise letteralmente nelle mani l’Enciclica Fides et Ratio scritta da Giovanni Paolo II, cui risposi. Io, da filosofo, avevo aperto a Saronno una scuola di Filosofia che aveva ripreso l’idea dell’Essere proclamata ad Elea come il fondamento di tutto e, ragionando su tale Essere, arrivavo a dimostrar vere, scientificamente vere e provate, le affermazioni di Gesù. Ma non avevo alcun aiuto: gli scienziati diffidavano di una scienza asservita alla fede e questa – paga del suo – non sapeva che farsene, della ragione... Il Papa era intervenuto, con l’enciclica, a provocare i filosofi come me e a fargli assumere un coraggio da leone, “affinché non avessero troppo modestia nel loro filosofare”. Io ho pertanto trovato il massimo Sponsor possibile (addirittura il Vicario di Cristo) solo per aver seguito Maria Teresa Legnani a Cogliate! Vi ho colto così al volo la mia occasione e il 24-10-1999, nel convegno benedetto dal Papa che io chiamo del Completamento del Tempo per i numeri che ha, io ho dato… i numeri di Gesù: vincendo la morte ed emettendo il Giudizio Universale atteso al compimento dei tempi. M† mi ha fatto fare il Gesù!
301
M. GRAZIA ONIPRA, l’inverso colpo di grazia per l’Onip. R.A. La quarta Maria è Maria Grazia di nome e Onipra nell’inverso cognome. Come la Legnani è stata per me un valore essenziale come il legno, così la Onipra è, nella sua inversione, di A.R. il pino (la croce reale), lettura inversa del finale RA. Come Amor, che asseconda la forza, è il contrario di Roma che mette in croce l’amore, nella prepotenza della forza, così AR è il contrario di RA. In A.R. l’amore per Dio, di Amodeo, è prima del Romano ch’esprime la forza. Così è la Grazia data a me dall’inverso pino: è il colpo di grazia… e sarà la croce fatale, di legno, di pino. Maria Grazia è in graziosa simmetria (di vita-morte) con la prima Maria (l’accoppiata tra mia madre Maria Anna e Maria SS figlia di Sant’Anna, che mi han dato vita). Mentre le 2 intermedie M† alludono alla †, croce della salvezza, Maria Grazia esprime di per sé il colpo di Grazia di Maria, che salva dalla Terra d’Egitto. Grazie a lei Onipra, dal suo inverso sono stato arpionato e trascinato a Montesilvano, che è la mia Monte Sion dei 55 dì in digiuno, sostenuto dall’Ostia di Gesù, fino a quando, il 5 dicembre del 2005, mi sono volontariamente incatenato in croce, davanti alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Pescara… E qui Romano Amodeo Pesca RA come un pesce (simbolo di Gesù) sfruttando l’arpione inverso dell’Onipra: pesca la sua reale crocifissione dopo quelle virtuali… volute da tutti. Sono stato infatti mortificato da tutti, a Saronno! Non solo dalla M† Legnani, ma anche dalla Chiesa cattolica, che – con il Papa che spingeva tutti i filosofi a intervenire promettendo una vera avvocatura a cristiani e non cristiani – non ha accettato il mio cristiano contributo! Ma chi ero io? Che razza di filosofo ero io laureato architetto? io che a 60 anni ero un povero fallito, che vivevo facendo il badante di mia madre? A Saronno hanno disprezzato la mia povertà, assunta tutta per aver voluto seguire il Signore nell’assoluta povertà di me stesso. La povertà vera, quella che non ti lascia alcun merito, alcun titolo, nel mentre appari a tutti proprio come uno dei beati delle Beatitudini… Come poteva venire da uno così da poco un qualche cosa che potesse aiutare addirittura l’uomo nella sua interezza e la Fede in Gesù Cristo? Eppure io gli davo la prova scientifica che si può credere nella resurrezione perché è scientificamente provato che siamo già risorti. Se vediamo il nostro andare verso la morte questa è la prova bella e buona che la nostra invisibile essenza, quella del nostro Spirito, sta venendo giù lì dall’alto!
302 Io gli spiegavo come alla base del flusso elettrico nel nostro corpo (e diretto verso la morte) vi fosse il flusso magnetico (esterno al corpo e pari al magnetismo Assoluto di un Potere Onnipotente che ci travalica e che poi sa generare, per azione e reazione, la dinamica apparente dell’acqua). Io gli spiegavo la verità scientifica che proprio Gesù spiegò a Nicodemo, ma inutilmente: egli non poteva capire. Ora si può capire e se l’uomo infine si convince che la sua vita è eterna… allora si decide ad investire questa prima e formativa nel disegno ideale di tutte le successive, valide, nella loro essenza, come il famoso prossimo nostro come noi stessi. Aprivo lo Scrigno per cui la Provvidenza aveva fatto fallire la mia via economica… Ma fui disprezzato e crocefisso. Il giorno del mio Convegno una ventina di preti seguì la croce lignea del Cristo e il Gesù di legno, disprezzando il Verbo nuovo, di quello Vivo e Vero, che gli spiegava, con lo stesso Spirito santo divino, la verità assoluta del Verbo eterno di Gesù. Ebbene, a questa crocifissione virtuale decretata dagli altri, io nella mia Monte Sion e grazie all’uncino, all’arpione dell’Onipra, avrei fatto centro, avrei pescato la dimensione di RA a PescaRA, finendo in croce per scelta, con la Grazia all’Onip. R.A. Avevo confidato nel Papa. Gli dovevo la risposta alla richiesta di Woitila nell’ultima pagina dell’Enciclica Fides et Ratio: “che la Sede della Sapienza Potesse…!” Così gli ho scritto, mediante Il Centro di Pescara, per far centro: Ebbene, Santità, la Madonna può, e può mediante me, salvato come suo figlio, innocente come Gesù. Mi riceva in udienza privata. Sono un Missionario, il Missionario dello Spirito santo della Verità di Dio. Sono la pecorella smarrita… ma è Gesù questa pecorella, smarrita dalla chiesa cattolica quando essa criticò me che spiegavo niente altro che la Verità di Gesù. Che il Papa riceva in me il povero cristo, altrimenti morirei, smarrito in un deserto di aiuti. È compito del Buon Pastore, proprio suo, abbandonare le altre 99 pecorelle negli ovili curati dagli altri pastori, per venire a cercare la pecorella unica e sola, che tutti trascurano perché sembra insignificante! Ecco allora i miracoli della Provvidenza di Dio! La mia voce non riuscirà a raggiungere il Papa, per il rifiuto del suo Apparato di consegnargli le lettere! Qualsiasi Cesare va ricevuto… non il povero cristo! Ebbene Dio indurrà allora il Papa a scrivere l’Enciclica sull’Amore di Dio e a dire che uno Stato (come il Vaticano) che non poggia sulla Giustizia è una banda di Ladri. È stata una risposta data allusivamente a me: l’enciclica è stata firmata il Natale, e consegnata a tutti, con grande risalto ufficiale, nel mio Natale, in quel 25 gennaio in cui lo Spirito santo del povero cristo è nato anche in me, per dare esempio giusto a tutti. Il Papa è stato provvidenzialmente indotto ad accomunare i due distinti 25 natali… dello stesso Spirito del Cristo.
303 Ma c’è stato anche un altro provvidenziale indizio, chiaro a me. In Turchia il Cristianesimo è allo sbando, essendo passato dal 20% di tempo addietro, allo 0 e rotti per cento di adesso. Ebbene, mentre io ho la Missione nei confronti del Papa (di annunciare Maria SS.), un Missionario in Turchia, di cognome Santoro, è stato ucciso dalla mano di una fede infantile, ma armata. È morto in chiesa e mentre pregava. Ebbene Santoro è il segno vivo, allusivo del SANTO ROmano? Ma no! Nessuno vedrà la mano santa di RO, RE, RA, RI e RU in me! Deve restare un segreto , per tutti, ma non per me! Dio lo svela a me in ogni modo e io credo che abbia sacrificato Santoro per santificare il gesto da Dio compiuto in me, Santo Ro, solo da Dio! Alle mie intenzioni, inutili, di un Papa che mi ricevesse, la preghiera di Santoro sarà esaudita e il Papa andrà in quella Comunità di 4 poveri cristi. Io non posso avere successo! La mia funzione è quella di consentire al Gesù realmente tornato in me, di essere di nuovo mortificato e per le stesse motivazioni di prima: “Sei così modesto, tu, figlio di falegname! Perché dici di essere Figlio di Dio? Come ti permetti? Meriti di morire!” Ebbene questo è quanto accadrà anche a me e intuisco quando: il 4 giugno del prossimo 2.007, esattamente 2.028 giorni prima che il 22 dicembre 2.012 tutta l’umanità impatterà nell’annunciata Apocalisse (come ho intuito nel marzo 2.006). Già vi ho detto perché. Il personaggio di Amodeo è A-Mode-O, ossia MOSE’ dalla a alla o, dall’alfa all’omega, da cima a fondo. È MODE’ e non MOSE’ perché il Dio che ho nel cuore oggi si chiama Dio in Italiano e non “Sono”, nome suo ai tempi di Mosè. Il lemma Modè significa, allude che mo’ (adesso) Dio è. Io pure sto facendo il traghettatore da questo all’Altro mondo, come fu scritto sui giornali quando nacqui ed un unico convoglio a 3, guidato dal Duce dell’Italia, trasvolò senza scalo da qui fino in quel Brasile che, quando sorse, in principio, si chiamò Santa Cruz, per affermare il suo santo principio: la †. Ora Mosè arrivò solo a vedere la Terra Promessa, dall’alto di un Monte. La vide da lontano, come io sto vedendo da lontano, qui a Montesilvano, l’Apocalisse che ci sarà tra sette anni, gli ultimi delle Vacche grasse. Lo scrivo perché Maria Grazia Onipra sarà (con la sua Grazia che inizia con la G, come il Giosuè che portò il Popolo di Dio nella Terra Promessa, dopo 40 anni di manna nel deserto)… chi mi porterà in cielo, graziando l’Onip. R.A. Gesù è stata la manna nel deserto. A partire da quella Pasqua descritta da Luca, quando aveva compiuto i 12 anni e si allontanò tre giorni dalla sua famiglia,
304 per stare nella casa di Dio, scattò una coppia epocale di 1.000 anni ciascuno e nel 2.012 ci sarà quello spaventoso Tsunami fatto vedere il dì dopo Natale, nel 2004, allorché, dissacrando la nascita di uno nato per morire, l’uomo tornò ad essere l’adoratore del Sole e dei Paradisi naturali. In questi casi Dio torna a essere Dio degli Eserciti ed abbatte cavallo e cavaliere di chi si oppone all’Esodo. E afferma a tutto il mondo, nella sua lingua, l’inglese:
†sun am I, sono il sole… della croce, io! Perché adorate il Sole e Babbo Natale? Siamo tutti nati per morire! Ebbene Maria Grazia Onipra (l’inverso di A.R. il pino) sarà la mano di Maria, di Santa Signora del Rosario e – morto io come il Mosè defunto prima di arrivare a quel luogo, concluderà quanto Dio ha voluto che Gesù iniziasse a compiere, usando le mie mani e il mio cuore come una cosa sola con i suoi. Sono io il Rosario, la salvezza portata dall’assidua preghiera a Maria! Su che base tanta presunzione? Ma sulla solita base: che io non sono io. A parte i contenuti spirituali, importantissimi (e che son quelli) come sono Santoro, così anche sono il Ro(mano)-sar(onnese salernitano)-io, Rosario ! Perché sono il Santoro e il Rosario? Perché io – per esempio di Gesù – sono l’anima essenziale di tutti, tutti quanto voi, che sarete salvati da Gesù attraverso di me. Conoscere la data dell’Apocalisse permetterà a chi mi crederà e crederà che Gesù sia stato ed abbia parlato veramente attraverso di me, di salvare l’uomo dalla sua estinzione sulla Terra. Gesù Cristo non avrà salvato solo l’anima, ma anche la specie umana sulla Terra. E – dopo quel giorno – sopravvivranno nel mondo solo coloro che, avendo avuto il Timor di Dio (che Egli comanda mediante di me), crederanno in me e in chi mi ha mandato. In me (come la vera ricomparsa del Cristo – per esempio anche in me –) e in chi mi ha mandato come la Provvidenza tutta nuova che ora fa annunciare a Gesù il giorno finale e che allora lo spinse a precisare, ma per pura allusione (7) il luogo, e la vita che avrebbe avuto al suo ritorno: tutta sotto la protezione della sua madre Celeste. Concludendo, con Elì Elì Lemà sabactani Gesù affermò come realmente Dio Padre avrebbe attuato la sua personale vittoria (con Vittorio Emanuele II, quello veramente vittorioso ) e l’introduzione nel regno di Dio, già
305 compresa nel salmo 22, come la trasvolata a 3 in uno, del Figlio del Duce Onnipotente, che parte dal Mondo e va senza scalo all’Altro, sbarcando in una nazione che quando nacque fu chiamata Santa Cruz, la santa Croce. Il 22-12-2.012 il genere umano, nella sua interezza, patirà questa croce che, molto simile allo Tsunami.
Ma non temete, quella che credete sia una fine, è solo il Principio! “Dovete rinascere dall’Alto” – è parola detta “in verità” da Gesù! E da tutta la natura che almeno ogni 70 milioni di anni mostra la “danza del sole” fatta vedere a Fatima come una anteprima…, la stessa dello Tsunami seguito al Natale di Gesù del 2.004.
Rinascere tutti bellissimi, come mia nipote, Paola Amodeo
Ed eccola poi sposa, con Marco e Andrea, i suoi fratelli e miei eredi.
Scritto qui, a MontesiLVano, la mia Monte Sion LV, di me 55 Romano. Oggi, 15 febbraio 2.006.
Segue il Libro 6. Due Torri Gemelle, la Fides et Ratio… … demolite da chi? Qui documento i miei vani sforzi d’entrare in contatto con il Papa, per rispondergli, visto che l’ha chiesto. Tentativi contrastati da chi, con la pretesa della Fede, invece avversa proprio il Santo Padre, ne vanifica gli intenti ed abbatte così le due Torri Gemelle di Dio Padre: il Figlio e lo Spirito santo. Il rimprovero fatto a me è che mi esalto troppo nella Croce… per rispondere all’Enciclica proclamata nel dì della santa Esaltazione della Croce?
Ricevuta di ritorno della Petizione di 4 Sacerdoti e 460 persone al Papa, il 18 ottobre 1999, affinchÊ non mi facessero morire di fame‌ petizione restata senza alcuna risposta, nemmeno formale: potevo morire benissimo! Fatti miei!.