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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
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IN PRINCIPIO “ESTREMO” c'è il <PURO POSSIBILE> Quello che è <POSSIBILE>, quando è <PURO> rappresenta l'ESSENZA di quanto noi chiamiamo semplicemente <DIO>. Per poterlo rappresentare, partendo da un <PURO PRINCIPIO> noi abbiamo le possibilità dateci dal <PURO CALCOLO> che si fonda sulla matematica del ciclo esattamente dato dalla decina di unità decime. Non per una nostra scelta, opinabile, ma semplicemente per la <PURA VERITA'> dei fatti. Ogni possibile NUMERO, infatti, rappresenta un modo <RELATIVO> che lo <INDICA> proprio nel numero delle volte in cui esso esiste interamente con il suo Ciclo numerico ciclo numerico che sia considerabile come una unità, deve essere il frutto di una estremizzazione, in cui esso si mostra attraverso i suoi due opposti estremi di un calcolo, che – come un estremo – rappresenta una intima divisione, e – come l'altro estremo – rappresenta il prodotto patito nella sua intimità. N : N ed N × N sono le due opposte estremizzazioni di questo calcolo unitario relativo al ciclo di N. Trattandosi di valori indici di un calcolo tutto esistente in potenza di una base comune, il prodotto tra le potenze aventi per indici una N : N e l'altra N×N, rappresenta dunque l'unità espressa in potenza di una base comune. A questo punto, siamo in grado di riconoscere che tutti i numeri hanno un loro ciclo relativo. 1 : 1 +1×1 = 2 è il ciclo del numero 1.
2 : 2 +2×2 = 5 è il ciclo del numero 2. 3 : 3 +3×3 = 10 è il ciclo del numero 3. 4 : 4 +4×4 = 17 è il ciclo del numero 4. 5 : 5 +5×5 = 26 è il ciclo del numero 5 (dita della MANO del DIO=26). 6 : 6 +6×6 = 37 è il ciclo del numero 6. (con 66=Romano e 37=MANO) 7 : 7 +7×7 = 50 è il ciclo del numero 7. (opera 7 e L=50 numero romano) 8 : 8 +8×8 = 65 è il ciclo del numero 8. (2^3 e 65/1 in 66=Romano) 9 : 9 +9×9 = 82 è il ciclo del numero 9. (18 in 100=piano assoluto) 10 : 10 +10×10 = 101 è il ciclo del n. 10. (tipo Luigi Amodeo) 11 : 11 +11×11 = 122 è il ciclo del n. 11. (è 66+66 piano di Romano=66) 12 : 12 +12×12 = 145 è il ciclo del n. 12. (è il piano 70+70 flusso 10/2) 13 : 13 +13×13 = 170 è il ciclo del n. 13. (è 66+78+26, tipo Romano Antonio Anna) 14 : 14 +14×14 = 197 è il ciclo del n. 14. (piano 98+98 flusso +1, oppure 100+100 con flusso negativo di -3) 15 : 15 +15×15 = 226 è il ciclo del n. 15. (piano 100+100 di DIO=26) 16 : 16 +16×16 = 257 è il ciclo del n. 16. (=Padre Figlio Spirito Santo=251 che lavora in 6 giorni) 17 : 17 +17×17 = 290 è il ciclo del n. 17. (tipo RO=29 come DIO=10) 18 : 18 +18×18 = 325 è il ciclo del n. 18. (4 dimensioni di 3^4) oppure piano 100+100 flusso 125) 19 : 19 +19×19 = 362 è il ciclo del n. 19. (piano 180+180 flusso 2) 20 : 20 +20×20 = 401 è il ciclo del n. 20. (piano 200+200 flusso 1) 21 : 21 +21×21 = 442 è il ciclo del n. 21. (piano 222+222 flusso -2) 22 : 22 +22×22 = 485 è il ciclo del n. 22. (piano 250+25o flusso -15) 23 : 23 +23×23 = 530 è il ciclo del n. 23. (flusso 1.000/2 di 10+10+10)
3 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57
: : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : :
24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57
+24×24 +25×25 +26×26 +27×27 +28×28 +29×29 +30×30 +31×31 +32×32 +33×33 +34×34 +35×35 +36×36 +37×37 +38×38 +39×39 +40×40 +41×41 +42×42 +43×43 +44×44 +45×45 +46×46 +47×47 +48×48 +49×49 +50×50 +51×51 +52×52 +53×53 +54×54 +55×55 +56×56 +57×57
= = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = =
576 è il ciclo del n. 24. 626 è il ciclo del n. 25. 677 è il ciclo del n. 26. 730 è il ciclo del n. 27. 785 è il ciclo del n. 28. 842 è il ciclo del n. 29. 901 è il ciclo del n. 30. 962 è il ciclo del n. 31. 1.025 è il ciclo del n. 32. 1.090 è il ciclo del n. 33. 1.157 è il ciclo del n. 34. 1.226 è il ciclo del n. 35. 1.230 è il ciclo del n. 36. 1.370 è il ciclo del n. 37. 1.445 è il ciclo del n. 38. 1.522 è il ciclo del n. 39. 1.601 è il ciclo del n. 40. 1.682 è il ciclo del n. 41. 1.765 è il ciclo del n. 42. 1.850 è il ciclo del n. 43. 1.937 è il ciclo del n. 44. 2.026 è il ciclo del n. 45. 2.117 è il ciclo del n. 46. 2.210 è il ciclo del n. 47. 2.305 è il ciclo del n. 48. 2.402 è il ciclo del n. 49. 2.501 è il ciclo del n. 50. 2.602 è il ciclo del n. 51. 2.705 è il ciclo del n. 52. 2.810 è il ciclo del n. 53. 2.917 è il ciclo del n. 54. 3.026 è il ciclo del n. 55. 3.137 è il ciclo del n. 56. 3.250 è il ciclo del n. 57.
50 in più di incremento 51 53 55 57 59 61
91 93 in più
101
109 111, 19 anni oltre 3.118 113, 66+66 anni oltre 3.118
Osservando gli incrementi, ogni volta che un numero cresce di 1, il suo ciclo si incrementa delle due cifre dell'incremento proprio a ciascuno. Vediamo chiaramente che il ciclo 10, posseduto dalla dimensione 3 dello spazio, è quello che la regola combinando tra di loro i due cicli interni, dell'1 e del 2, che compongono le tre dimensioni dello spazio, per pura soma delle due dimensioni di una area con la dimensione 1 appartenente ad un puro flusso lineare. Osserviamo anche la presenza di valori assai caratteristici, quando la numerazione è regolata dal 10 che sta caratterizzando del resto questi numeri stessi, come se il suo ciclo fosse un fondamentale ciclo divino, avente la caratteristica di essere leggibile come 10, se letto da sinistra verso destra, e di 01=1 se letto da destra verso sinistra. La somma di queste due inverse letture porta ad 11, che è un numero che resta sempre lo stesso, sia letto da destra, sia da sinistra. Quando consideriamo che queste 11 dimensioni siano l'indice della base 10, e poniamo la lettura effettuata 2in potenza” di 10^11, se desideriamo conoscere il suo FATTORIALE, esso è il prodotto che moltiplica tra di loro tutte le potenze regolate dal ciclo 10, con tutti i diversi indici, da 1 fino a 11. Allora il prodotto delle 11 potenze, che determina un valore “combinatorio” di tutte e 11 le dimensioni espresse dagli indici, porta negli esponenti alla somma di 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66. Dunque, posta la potenza di 10^1 che si combina con 10^10 nel risultato di 10^11, il FATTORIALE assume la potenza di 10^66 il cui Logaritmo decimale la “abbassa” al solo indice 66, come se togliesse di mezzo quel DIO=Dimensione 10, su cui tutti i numeri si basano, essendo creati dalle volte in cui il 10 esiste. Infatti 10^66 implica la presenza di 66 cicli 10, che si combinino tutti tra di loro. Quando dividiamo questa potenza di 10^66 per (10^10 ×10^30) che mostra in potenza il Dio a dimensione 10 (di tempo unitario) e alla dimensione 30 del suo ingrandimento spaziale, e abbiamo per risultato il 10^26, abbiamo la Dimensione 26 che è quella della potenza 10^26 che se si moltiplica per 10^40 porta al FATTORIALE SUPREMO, di un valore unitario in 10^1 che si sia combinato con il 10^10 che presenta il ciclo 10 non solo nella base, ma anche
4 nell'indice. 10^10 significa che esistono dieci 10 e che interagiscono tra di loro in modo combinatorio. Allorché si combinano con la forma 10^1 che unifica la potenza nel valore esatto della sua base, allora abbiamo la base di un 10 che poi si moltiplica con atri dieci, e che riguarda la presenza di 11. Pertanto abbiamo che dagli stessi numeri, per come essi operano all'interno dei loro cicli numerici, il quanto indicato dall'esponente 26 e quello indicato dall'indice 66 esprimono nel 26 la quantità numerica di un valore Uno e Trino nel ciclo 10, che quando è assente, si riduce all'Essenza del valore 26=DIO, anche in una rappresentazione numerica i cui numeri, da 1 fino a 21, oltre quelli espressi in numeri, sono anche quelli espressi in lettere alfabetiche, come la sequenza di: 1 =A 2 =B 3 =C 4 =D 5 =E 6 =F 7 =G 8 =H 9 =I 10 =L 11 =M 12 =N 13 =O 14 =P 15 =Q 16 =R 17 =S 18 =T 19 =U 20 =V 21 =Z DIO in questa corrispondenza è 4+9+13=26, ed è davvero un creatore in
quei 7 giorni decritti dalla Fede Ebraica, utilizzati per creare la Terra e poi i Cieli. Un ciclo intero reale del corpo della terra, regolato dal ciclo delle settimane, in un anno ne computa esattamente le 52 corrispondenti a 26+26, che, se diventano un 7 di presenza ed un 7 di spostamento lineare, il che implica 14 giorni, con 14 volte 26 compiono quegli esatti 364 giorni ai quali poi occorre sommare esattamente i giorni dati dal rapporto di 10/8, uguale a 1, 25 giorni, in cui il ciclo 10, dato da 2^1 tempi e 2^3 spazi condiziona la loro somma data da 2^1 + 2^3 al maggiore tra i due. Ossia al valore spaziale, per determinare quanta parte del ciclo 10 spetti ad ogni unità del valore spaziale 8. Questo 8, di fatto, è un volume complesso, ossia costruito su uno 0 che si dissocia simultaneamente in +1 e -1, restando sempre zero nel suo totale. Allora solo il verso in positivo, a cominciare da -1 e fino al suo opposto +1 determina il lato a lunghezza 2, di un cubo che a questo punto risulta contenere 8 cubi che abbiano il lato 1 e non 2. Poiché gli 8 cubi, esistenti composti da -1 e +1 ne hanno solo uno che abbia tutti e tre i lati in positivo, ecco che dividere il ciclo 10 che esprime una simultanea presenza, per il solo degli 8 che sia tutto in positivo, nella sua presenza, valorizza, partendo dai 10 giorni di un ciclo fatto di singoli giorni, solo il contenuto di 10/8 = 1,25. Esso si aggiungerà esattamente a 14 quantità 26, oppure a 26+26 quantità di 7 giorni creati dall'entità FATTRICE, che noi abbiamo individuato esattamente nel FATTORIALE di 10^11, il cui indice è 66. Quando dividiamo questo 10^66 per 10^40 (le dimensioni di una quaresima, il cui numero rappresenta esattamente il ciclo 10 nella dimensione 1 del tempo e 3 dello spazio, noi di fatto abbiamo tolto al FATTORIALE SUPREMO tutto il suo SPAZIO-TEMPO e l'abbiamo ridotto alla <pura essenza> delle 26 quantità di un indice che solo quando si somma all'indice 40 del moto spazio-temporale solo allora si espande fino all'intera opera espressa dal 66. Se noi cerchiamo di riferirci al testo sacro della Bibbia e – nella creazione di Dio – che anche in ebraico si chiama YHWH e vale 26, dobbiamo arrivare a libro 1, 25 (che esprime i 10/8) per arrivare alla PRESENZA ELEMENTARE di quanto tocca al solo cubo a lato +1x, +1y, +1z, quando ne esiste uno a valori tutti negativi e poi altri 6 a valori variamente combinati tra i valori negativi e positivi. Nel passaggio, dall'estremizzazione tutta in positivo e quella unica
5 estremizzata tutta in negativo, esistono se condizioni tutte spaziali, di puro passaggio. Ora, se sommiamo i due indici dati da 26 e 66, abbiamo con 92 tutto il moto del complesso cubo 2^3=8, per come esiste con 8 e puramente si muove per 92, che rappresenta allora il <puro movimento> che si ha quando il valore 26, che possiamo definire di <massa> puramente quantitativa, si muove interamente per tutto quel 66 che indica la totale energia. L'indica anche nella costante dell'Energia calcolata da max Planck. Quella di Planck, ottenuta sperimentalmente, non presenta oggi il valore <puro> di 66, in quanto ogni misurazione che sia <unitaria> utilizza un modello dell'unità, che entra sempre realmente in mezzo. Se faticate a capirlo, è come quando al mercato si comprassero 66 chili di qualcosa e il venditore, per misurarli, pone un chilo campione su un piatto della bilancia, tanto da poter eseguire un bilanciamento tra il valore 1 del campione e quello che debba essere di 66/1 unità, che – anche nelle quantificazioni della matematica – richiedono una dimensione 1 che sia posta al di sotto delle 66 del numeratore per poter esprimere con esso sollo il <numero delle volte>. Anche nella misurazione reale eseguita da Max Planck risulta “pesato” solo il numero delle volte che una unità data da 10^-35 Joule (combinati con la durata di 1 minuto secondo) ne implicano come “tempo” dell'unità la quantità che è aggiunta, come valore decimale, ai totali 66,260957(29) 10^-35 J×s, evidenza 66 dimensioni intere, grazie allo 0,260957(29) 10^-35 J×s che... ha messo sul piatto per eseguire la misurazione unitaria. Come avete modo di scorgere, sono esattamente 260 millesimi “di massa millesima”, che sono quantificati proprio nel numero 26 che contraddistingue solo la massa “numerica” che poi si muove per le 40 dimensioni intere e spazio-temporali nel ciclo 10 della presenza. La definizione aggiuntiva di quel 957 potete scorgerla nel ciclo 31, che abbiamo visto portare a 1+31^2=962, che è ridotto di 5 dimensioni in quanto solo tolte di mezzo quelle data dai 10/2 del ciclo negativo in -5 e solo positivo in +5. Perfino l'incerto 29, collocato tra parentesi proprio a qualificarne l'incertezza, ricercato tra i cicli unitari numerici, è quello dato da 1+5^2=26, quando avanza nelle 4 dimensioni della realtà unitaria, decima di quella quantificata 40.
Ebbene, laddove abbiamo un DIO che davvero si presenta con una massa numerica uguale a 26, nella sua unità, allora elle sue 4 dimensioni della realtà deve esistere nelle 4 volte 26, che sono 104, e mostrano proprio il piano assoluto 100, composto dai sui due dimezzamenti lineari come dai suoi due lati, che avanza con 1 presenza tempo mentre sono 3 le sue presenza in espansione. Questo 26 è affratellato coi 100/2 = 25, che danno il tempo ¼ della pura presenza, sulla 4 totali dimensioni. 26 è la massa-tempo data da 100/4 che avanza unitariamente di 1 come una massa unitaria in avanzamento. Se sommiamo alle 4 dimensioni del DIO=26 il quanto assoluto 66 che rappresenta l'energia totale del moto dato dal FATTORIALE di 10^11, abbiamo un indice 170 che è quello dato da 1+13^2 = 1+169. Gli abbiamo dunque aggiunto, per passare da 92 a 170, esattamente il 78 uguale alla trinità 26+26+26. Se vogliamo conoscere come il ciclo 17 della realtà si muova interamente nello spazio Trino delle decina, possiamo moltiplicare: 10^17 × 10^30 che porta a un 10^47 in cui possiamo anche dire che sia l'opera intera dei 7 giorni che si sono lanciati interamente nelle 40 dimensioni dell'Unità e Trinità della base 10. Questa dimensione 47 è una fondamentale. Fino al punto che, quando la esprimiamo in 10^47^66, abbiamo 10^(47×66) = 10^3.102. Se moltiplichiamo 10^3.102 × 10^8 × 10^8 in sostanza espandiamo tutto l'indice dato da 3.102 di tutti gli 8 cubetti (in vai e vieni) e passiamo dalla forma unitaria a quella di tutto il movimento nel suo valore complesso. Con Log 10^3.118 = 3.118, anni dopo Cristo, otteniamo la data dell'anno in cui ci sarà un vero e proprio <finimondo>, perché la Terra, che ha ruotato sempre solo il piano orbitale attorno ad un asse restato sempre nello stesso orientamento, sarà costretta a ribaltare il suo corpo, per il completamento di quelle inversione della polarità magnetica che si vede anche ora esistere in un modo solo incipiente. Una parte delle aree ai poli hanno infatti già cominciato ad invertire la loro polarità. Quando il fenomeno sarà giunto al suo limite, il Sole, che in passato e per tre tempi aveva invertito esso pure la sua polarità,
6 non la invertirà e la terra sarà costretta a ribaltare di 180° il suo asse. In tal modo saranno rispettate tutte le rotazioni e non solo quella del piano della rotazione terrestre, che accada eternamente. Sono questi cicli numerici a farla da padroni. 10^10 anni, divisi per i quindici dello spazio di 10 anni e del tempo di 10/2, o se preferite per un cubo reale che abbia i tre lati solo del +3 che esiste in positivo come +5+5+5=16, anni, portano a 666.666.666 anni di massimo ciclo. Saranno proprio 3.118 anni ad estrapolarsi unitariamente da quel quantitativo unitario totale, tanto da determinare una velocità data da: 666.666.666 – 3.118 666.663.548 213.811,272610... ------------------------ = ---------------- = -----------------3.118 3.118 1 213 migliaia si pongono nel ciclo del 15, dato da 225+1 unità come le 226 che si sono ridotte di 13 dimensioni, togliendosi il negativo -13 che esiste nel 26 che vada da -13 fino al positivo di +13. Possiamo immaginare questo numero intero come un volume. 50.000+50.000 come lunghezza 10^5 di un flusso elettrico dato dalla radice quadrata di 10^10, uguale a 10^5 = 100.000, che avanza per 113 quantità della massa 1.000, nel valore 700 di tutta l'opera di 111 unità. Ma possiamo anche scorgere dopo il 100.000 +100.000 elettrico +magnetico, un assolutamente importante 138, seguito poi da 11, in forma proprio de quella sorta di gemellaggio 10+01 raccontata in Bibbia proprio in quello che è il suo libro 1,38, moltiplicato per 10^4 (tutta la realtà) ed esteso a 130 quantità 100. Ma se vediamo il numero nel verso opposto, esso è quel 118 (nell'ordine inverso di 811), che vale nel 3.000 e vale proprio come il 3.118 sottratto al 666.666.666 i tre ordini della “bestia” così descritta, con 666, in Apocalisse. Se osserviamo i valori incrementali nei cicli, quando arriviamo all'anno 3..118 siamo nell'interspazio del ciclo tra il ciclo 3.026 dato da 55×55 unità sommate all'unità, e il ciclo 3.137 dato da 56×56=3.136 unità, sommate all'unità. L'incremento – ossia l'accelerazione – raggiunta con il ciclo unitario
del 56, è data dal 3.137 -3.026, ed è uguale al 113, che abbiamo visto come il moto dell'assoluto 100, nelle 213.811 generazioni, in precedenza, quando abbiamo contato quanti cicli di 3.118 anni, fossero presenti nel 666.666.666 decurtato dei 3.118 anni posti a denominatore, per esprimere questa particolare velocità, di 213.811 unità durevoli ciascuna per 3.118 anni. L'incremento 113 è proprio quanto si mostra come l'accelerazione reale, quando un ciclo come quello del numero 55 evolve per il valore della sua unità relativa. Ebbene, sarà proprio questo contenuto 113 a porsi come uno dei FATTORI GENERALI, il 5°, quando – essendo l'ultimo dei 5 – è il primo ad esistere come la causa 5, unitaria, esistente nel ciclo 10, come di quanto proceda dal negativo di -5 fino al positivo di +5. Possiamo controllare che anche i due valori, 66 e 47, da cui scaturisce la pienezza dell'indice dei 3.118 anni, data – lo ripeto – da: Log [10^66 × 10^47 × 10^(4×4)] = 3.102 +16 = 3.118, indicato in anni. Che sia “proprio” a partire dal tempo che noi contiamo avvalendoci del tempo dell'anno zero posto in quello dell'avvento di Gesù Cristo (per come valutato – e secondo alcuni “male” - dalla stessa Chiesa) sarà tutto da vedere. E allora si capirà se – dandoci il modo di collocare esattamente quel <finimondo> la Divina Provvidenza non ci abbia un aiuto essenziale e indispensabile. Assieme poi a quell'altro di uno Spirito nuovo che – come sta accadendo in me – fosse in grado di approntare questi computi totalmente nuovi e inusitati – perfino giudicati “assurdi” e “immotivati” dall'attuale scienza dell'uomo. Sta di fatto che – ove si arrivi alla dimensione 56=UOMO, che indica un 10 compreso in tutta l'unitaria energia a dimensione 66, tanto che un UOMO sia tutto il moto dell'unità del suo 10=IO, nel suo totale, e che l'accelerazione momentanea, per passare da ZERO=55 a questo UOMO=56 sia poi quella valutata 113, ecco che già abbiamo due definizioni che portano entrambe a questo 113: 66 +47 (quello dal cui prodotto poi si ha il ciclo totale quando lo si carichi di un valore 16, di carica intera del piano a lato 4 che è caricato a 16, nella sua area, e allora abbiamo il 66×47 nella linea del flusso sommato all'area data da 4×4 o – se vogliamo conservare la dimensione lineare anche nella sezione, da
7 un 2^3 che si attui in positivo sommato all'inverso 2^3 percorso nel verso negativo, come da -8 fino a +8. 113 è la valutazione della fase ultima, riguardante il 5° FATTORE. E poi dovrebbe esistere, vista in essere già i FATTORI: 1° = 66, nel fattoriale di 10^11. 2° = 78, nella trinità del 26 unitario in DIO=26, numero di quantità di settimane interne nel mezzo anno solo avanzante in apertura. 3° = 26, questa massa. 4° = ???? 5° =113, 6° = 47 330. Che valore deve avere il 4° FATTORE, quello proprio delle dimensioni della realtà Unitaria? Essa è quella del ciclo del 10^2, nel solo avanzamento unitario. Dunque 100/2 come il movimento di 1, dunque 51. CENTO=3+5+12+18+13=51. 330 +51 porta il totale allo stesso 381 che in Bibbia è l'Arca di Noè, tutta espressa in lunghezza: 300 è la lunghezza 30 è l'altezza 50 è la larghezza 1 è l'altezza del tetto, e il tutto in misure di cubiti 381. Questa lunghezza, che è il rifugio in cui è posta la salvezza per tutta la vita, di ogni animale a coppie, a due a due, è esattamente quanto è il FATTORE SUPREMO, che si dettagli in: 66 tutta l'energia 78 tutta la durata in sette giorni relativa a un anno come spazio sommato a mezzo anno come tempo, o – se preferite – a un cubo che abbia per il suo lato un mezzo anno, ossia solo il suo ciclo in apertura di un andamento in positivo, che porti un punto a quello diametralmente opposto dell'orbita, prima che con la residua metà del ciclo annuale esso sia ricondotto a
coincidere con lo zero di partenza. Uno zero dato da -5 +5. 26 che è tutta la massa-tempo unitaria nel moto. 51 che quantifica l'unità della fase inversa, che riporta al principio. 113 che quantifica l'accelerazione dovuta al ciclo del 55 che accelera di 1 dimensione e diventa il ciclo del 56. 47 che muove l'opera 7 in tutte le 40 dimensioni del ciclo Uno e Trino del 10. Questi è il RIFUGIO per la vita che è salvata dalla sua fine da ciò che la sacra Bibbia chiama ARCA e che – in presenza di una verità alfanumerica riferita alla lingua italiana che ha le 21 lettere di un perfetto piano a lati 10+10 che avanza di 1, è la lingua divina esistente a monte della torre di BABELE=BAB (babbo) ELE (Dio) = 25, il giusto tempo ¼ di 100. ARCA vale 1+16+3+1=21. AR=17 è il ciclo di 4×4 in unità di moto di 1, laddove è 170 la prima terna del valore FATTORIALE di 10^11 che - combinato al Fattoriale di 10^12 – porta al 10^144 che, combinato con 10^26 porta al totale indice 170. CA=3+1 è la trinità ed Unità di Dio, esistenti come una CASA, che sia “ca” a SA, provincia di Salerno. A.R. devono essere il valore stremo, i primi, di un 2° (che sia anche un 3°) e per ultimo, come un 231 che quando l'ultimo è veramente primo è 123. R A A devono essere questi tre estremi dell'A.R. Che sia un DUO nel suo principio della A, ma in cui il 1° sia messo per ultimo in ARCA. R=16 A=1 da cui 17 A=1 da cui 18. nel valore medio di 6+6+6 P=14 come il Piano della realtà di lato 7, e lungo 7+7. T=18 in uno solo 50, da cui un valore medio di 10 ciascuno. In questi estremi c'è un 18 Trino ed Uno nel piano a due lati 7+7, con le 5 dita di una Divina Mano che vale un 10 medio in ciascuno.
8 Il secondo valore, trattandosi di un valore Dualistico, nella sua valorizzazioni per estremi, deve duplicarsi per un altro 50 aggiunto a 1, tanto che il valore medio sia di un 50 avanzante in 51, nella seconda lettera. R+O=13 A+N=12 che porta il 13 a 25 A+N=12 P+A= 1 T+O=13 che porta a 25 il terzo 51 Da cui il valore alfanumerico delle due prime cifre è il 101 palindromo. Il sesto valore deve aggiungere un terzo 12, sulle due cifre di: AM=1+11. In tal modo 101+12=113 è il terzo e necessario 13 relativo a un flusso a lati 50+50 che sia del ciclo O=13. Necessitano però anche tre 66, uno dato dal primo FATTORE 66 Gli altri due dalle ultime due lettere. O=13 O=13 A= 1 O=13 O=13 O=13 66 E le 6 penultime: 12=NO 9=I O 12=NA 10=LO 18=TO 5=EO 66. Abbiamo allora definito tre 113 più tre 66, per 339+198=537 che però comprendono le sovrapposizioni di 113 +66 = 179 nel primo fattore. Sommando solo l'acronimo 113 al 132 dato dai due 66, abbiamo 245 numeri
per lettere già assegnate in questi due inversi acronimi dualistici. RO MA NO =29+25=54 e manca un 12 al 66 (il MA=11+1) AN TON IO = 13+22=35 e manca di 43 al 78 AN -NA =13+13 e non manca di nulla al 26 PA O LO =15+23=38 e manca di 13 al 51 (la 2a O) TO RQUA TO = 62 e manca di 51 al 113 (la R+Q+U+A) AM OD EO = 30 e manca di 17 al 47 (la 2a O+D) 113 136 132 ove 113+ 136+ 132= 381 che ove letto 183 da destra è ANNA, dolce metà di 1 ANNO Bis. Si desumono allora degli apporti tali che OGI NOME SIA DIO=26, attraverso due cicli 13 uguali ad O. Tutti e cinque nel contengono due e due sole, mentre il nome che non ne contiene nemmeno una vale 13+13=26 in ANNA, un ciclo 1+12 ribaltato poi in 12+1. 674586 è il numero formato dalla sequenza delle cifre possedute da ciascuno dei sei. 685476 meno 674586 010890 è tutto il moto 110 in 11000, ovvero 11 cicli 10^1 in 11 cicli 10^3. 685+ 476 1161 è la realtà unitaria 1111 avanzante per 100/2 68+ 54+ 76 208 è 2 volte il 26×4 (DIO uno e trino) in cui 2+8=10, somma di tutte le cifre del nome. 381 : 36 cifre sono 10 ciascuna +7+7+7, diviso 6 nomi sono 45 +1/6 cad.
9 381 divise per le 42 cifre comprensive dei 6 sabati di pausa dopo ciascuna sono 9 per ciascuna delle 42 cifre più 3/42 che sono 1/14. Ma la cosa più straordinaria in questo nome sta nel fatto che la somma di tutte le vocali risulta essere 170, ossia quanto la fondamentale terna data da 66+78+26. La somma delle consonanti è il 211 che quantifica il piano a lunghezza 50+50, uguale a 100, per un flusso unitario e tridimensionale di 111. Creando una dotazione che raggruppa tutte le 36 lettere, abbiamo: AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U Si tratta di un perfetto DISPOSITIVO DIMENSIONALE nella creazione reale e ideale del mondo. SETTE UNITA' come INIZIO ripetitivo. SETTE UNITA' come UNICUM: D E I L P Q U. Tra queste, DEI le prime tre indica DEI, e la quarta, L, indica la 10ma, nella consonante usata per il nome EL, ELI' ELE. ALLAH, ELHOIM. DEI +L sono il Dio TRINO in 3 DEI e UNO nel ciclo 10, che poi è la 11ma lettera. Pertanto L mentre vale 10 è 11ma in posizione. Dopo 11 lettere seguono MM, che sono due 11. Dopo le prime 13 comprensive delle due M, dalla 14 alla 19 abbiamo le 5 quantità 12 che realizzano su 5 dimensioni il ciclo 60 del tempo. Laddove 18 indica tutto il flusso di 10 di 2^3 (il volume in tutto il suo complesso positivo-negativo) la lettera 19 computa tutto il moto di un 1 che sta in un 10 avanzante di 10. Pertanto la lettera 19 è una O che si ripete per 10 volte. Le prime 11, con le due MM indicanti il 22 dei due versi 11+11 di una velocità unitaria di presenza 10/1 composta di 11 dimensioni, ha quantificato lo spazio complesso, su una sola linea. Poi con le cinque N sono completate le 60 dimensioni del tempo, nelle 4 del ciclo di 10/2.
La cifra numero 19, che indica tutto il moto 1 in linea, presente in un 10 spostato di 10, comprende esattamente tutta l'unità 10 composta di dieci valori 10+3, che computano la base 10 di calcolo sommata alle 3 dimensioni del suo indice di volume, tanto che ciascuna delle dieci O quantifica il 130 dato da questi dieci cicli di spazio a 3 D. mosso dell'intera presenza 10. Con queste 10 vocali O aggiunte alle prime 18, completiamo con 28 definizioni in linea il 7+(7+7+7) che avevamo iniziato con le prime 7 A iniziali. Siamo al completamento della definizione lineare 28, data da due 14 presenti come un piano a lati complessi 14+14. La lettera che segue, come flusso in linea, è il 14=P. Ma, visto che le 28 erano tutte in linea, come il 7 dell'opera intera una e Trina, questo 14=P assume la valenza del piano a dimensioni unitarie poste 7+7. E' una sola lettere in quanto il 7+7 è un unico piano. Il valore numerico fino a questo punto è 7 per le 7 volte 1 date dalle sette A. 4=D 5=E 9=I 10=L 22 = le due M=11 60 le 5 N=12 130 le dieci O=13 247 fino a questo punto esiste un piano 100+100 +47, il flusso creatore in 40+7. Il Natale di Roma del 753 è dato dal Principio di 1000 -247=753. 14=P 261 indica il piano a lunghezze 80+80 e flusso 1. In ciò 260 è assimilabile al Dio che combina il suo quanto numerico 10 con la massa delle 26 volte che crea in settimane. 260, diviso nel valore medio distribuito alle 30 lettere ne dà esattamente per 2^3 (ossia per tutto il complesso volume) più 66/10 di eterno flusso di energia. La 31 e la 32 (ciclo 30+1 e 2^5) presentano RR come il 32 di un 2^5. Il totale sale da 276 a 308 che è un piano 50+50 per un flusso di un Duo divino dato da 26 che esiste in tutti e 8 i cubetti unitari del cubo a lato 2.
10 Questo totale 50+50+208, ripartito come valore medio per tutte e 32 le cifre esistenti finora, ne da per 9 a ciascuna (tutto il moto di 1 nel 10) nel tempo di 5^4 = 625 espresso nel valore millesimo della massa. Dunque 9 +0,625. La 33, 34 e 35 presenta TTT, una sorta di apparente calvario di tre croci, che valgono un 18 in ciascuna, per un totale di 54 unità, che contraddistinguono esattamente tutto il volume ideale esistente in un cubo il cui lato sia posto 3, ossia come quando un lato della terna cartesiana, che è 1/3 del suo riferimento unitario, si moltiplica per la velocità 3/1 della dimensione spaziale divisa per la dimensione unitaria, raggiungendo i 3/3 che costituiscono l'unità grazie al concorso di tre enti terzi. Mentre questo cubo di espansione trina, del volume a lati 1+1+1, presenta una superficie 3×3=9 su ogni faccia, e le 6 totali portano la superficie totale a valere 54, anche il volume positivo, dato da 3^3=27, sommato al volume simultaneamente prodotto in linea negativa, porta il 27+27 a valere lo stesso 54. Pertanto queste tre definizioni uguali date da T+T+T quantificano la massa di una particella, quando vale un 54 in espansione, e vale anche 10^5 in lunghezza elettrica uguale alla magnetica. Allora 54/100.000 = 0,00054 è in unità atomica il valore della massa della particella di luce. 54 costituisce l'energia 66 che si dispone in un piano a lunghezze 22+22 e per un flusso che è solo 22. Ebbene 54 è questa sezione data dai due terzi del piano 44 quando il flusso è l'intera unità data da 10. Sommato questo 54 al 100 di flusso sommato al piano a lati 104+104 (costruito sul DIO=26 Uno e Trino in ciascuna delle due componenti del piano) diventa la massa che porta tutto il contenuto a valere 100 +262, numero palindromo di un DIO che vale il ciclo 10 e vale anche il suo prodotto per il 26 della massa numerica. 362 rappresenta i nomi di PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO che avanzano di 111 dimensioni, ossia interamente in quelle presenti nella velocità di 10/1. 40 = PADRE 54 = FIGLIO 96 = SPIRITO 61 = SANTO 251 sommato ad 111 diventa il suddetto 362.
La divina dotazione aggiunge come ultima definizione, la numero 36, il valore 19 delle vocale U, e porta il 362 +19 a 381. Ora, da quando abbiamo cominciato a inserire le dimensioni di un Piano, abbiamo aggiunto alle prime 7+(7+7+7) dimensioni: P Q R TTT U. Si tratta del trascendente Calvario dato da un PQR (PopulusQue Romanus) cui manca il Senatus, poiché la decisione del Popolo Romano di Uccidere il Cristo Gesù fu assunta dal Procuratore Ponzio Pilato e non dal Senato. PP, l'acronimo di Ponzio Pilato impersona le due RR poste prima del Calvario delle TTT, delle tre croci. Romano, nella sua R, è profondamente coinvolto con Gesù. Il MASSIMO abitante dell'Impero Romano, il Romano “per eccellenza” non è stato nessun altro rispetto a questo “povero cristo” che è parso UCCISO e messo in croce dal PP (il “procuratore”) che “procura” RR, il dualismo in una GERUSALEMME in cui GERU' associa GESU' alla R del Romano di SALE-R.no. Il nome di origine, di SALEM, è un SALE+11 che, nel FATTORIALE di 10^11 che porta a 10^66 porta esattamente all'indice 66=ROMANO. La Finale R.NO che si aggiunge a definire il SALE di Cristo, lo definisce nel SALE di R.NO, che è un ROMANO senza O e senza MA, ossia senza alternative e senza dubbi. ROMANO e GESU' sono nomi veri e propri definiti in Bibbia, 1, 25. In essa esiste una FATTRICE che contiene nel suo grembo due grandi FATTORI: 66 come 10/1 ovunque e il 48 di un 2^3 ovunque. Leggiamo la risposta data dal Signore a questa FATTRICE di nome REBECCA=35=MAMMA, che è un 7 in tutto il +5 che c'è da -5 a +5 e =+10. Genesi 25,23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
11 Il popolo maggiore che si impone al minore, dato che uno dei due nati sarà rinominato ISRAELE ed è il popolo su cui comanderà è quello ROMANO, sono dunque il popolo (=77) ROMANO=66=28+38 nel contenuto numerico e – sempre in esso – il popolo ISRAELITA=86=38+48, in cui 38 è il medio proporzionale in 28+38+48, in cui Romano è nella sua reale Genesi 38 (come lo è lo stesso Gesù, in Genesi 38) e il 48 è GESU' . E questo accade nel mentre ROMANO=66 è (in puro contenuto numerico del nome) il doppio della totale vita reale di Gesù, che fu di 33 anni. Ciò accade mentre in questa serie a incremento unitario 10: 18
28
38
48
18
48
18
48
58
68
78
88
98
108
118... accade che
(28+38) (48+28+38) (28+38+48+28+38) alias:
66
114
180
Che è la sezione aurea divina che comincia con il capitolo 18 del libro 1 di Bibbia, poi sposta avanti il 28+38=66=Romano (che è posto prima) me che è posto dopo il 48=Gesù. Accade tutto nel primo libro chiamato Genesi... ma poi si trasferisce ed espande nei capitoli del Pentateuco, quando i suoi 5 libri sono considerati come quella cosa sola che è una MANO con le sue 5 dita. Infatti il capitolo 66 (che va oltre i primi 50 di Genesi) corrisponde al capitolo 16=R, la prima lettera del nome Romano, che risulta dato dalla somma del capitolo 28 e del 38. E quello successivo somma direttamente i nomi di GESU' e ROMANO per ottenere i 114 capitoli di <CO' R.ANO> (chi “con Romano”? Il nome Gesù). E – per finire nel dato finale numero 5, il ROMANO più il <CO' R.ANO) e il primo capitolo della serie divina, il 18, si realizza nel valore 10 con cui Dio crea un mondo “in potenza di 10”, ma poi non si lascia più scorgere, nella sua potenza, perché si mostra in quel modo uguale e contrario ad una potenza del 10 che ottenuto mediante i Logaritmi decimali delle potenze in base 10. Quando – in Genesi 25 – sono dati i nomi veri e propri, dichiarati a quei due FATTORI TOTALI, del 66 e del 48, accade che il maggiore resta sempre il Romano di un <TU SEI ROMANO A.-U.> alias <ES A.-U> ( un “tu SEI” nella lingua di un Romano A. da cima a fondo. Sum, es, est. Io sono, tu sei, egli è.
GIACOBBE però si antepone ad ESAÙ, in modo Uno e Trino. Allo stesso modo con cui il 48=Gesù, che è il numero in posizione 4, si antepone alla somma 28+38 del 2° sommato al 3° che crea il dualismo sostanzialmente nel valore medio di 33+33, che crea il valore numerico 66 del nome ROMANO nel valore somma di due vite di Gesù, rappresentando le due dimensioni unite in un solo 66 di Padre e Spirito santo. I loro nomi PADRE=40, e 157 per SPIRITO SANTO darebbero 197, il che rivela una opera 7 dovuta a un 190, che se esiste in AZIONE e REAZIONE (o come i due lati opposti di un piano) che poi formi il flusso di 1, sono 190+190 nel piano, ed 1 nel flusso. Insomma 381. Riferito al valore limite 180, della serie divina, il 197 rappresenta in potenza della base 10 di Dio: 10^180 × 10^17 (indice – questo 17 – che è quello del Dio RA=16+1, ossia il ciclo unitari relativo all'unità e Trinità di Dio, data da 4 : 4 + 4×4 =17) Giacobbe si afferma per il primato della sola G ed ESaU' per il trinitario di ESU' (che rivela un SEI romano, Ultimo), una volta che ha perso la A=1 posta in terza posizione nel suo nome.
G+ESU' = GESU'=7+5+17+19=48 Pertanto dai due risulta in modo CHIARISSIMO che si tratta del nome di GESU', espresso in lingua italiana e in nessun'altra! Sarà infine andata in ITALIA; vi sarà “ITA” (romanamente, il che sta per ANDATA) “LIA” la stessa sposa imposta a Giacobbe dal Padre,. Proprio in ITALIA, il solo paese che la Provvidenza Divina ha disegnato nel mitico Stivale delle sette leghe e nel MITO di ROMA che vale assolutamente per lo stravolgimento che questo ha rispetto ad AMOR, la sua lettura fatta dalla parte destra della Barca, quella che – come fece Gesù – dava luoghi a veri e propri miracoli, simili a quello di convertire in AMOD o S. una SODOMA e in A.R.-ROM-o G. una stravolta GOMORRA. Laddove i nomi sono veri e propri ORDINI espressi a lettere, tutto questo non è “casuale”, ma causale, una vera e propria causa, un FATTORE. E – a dimostrazione di cosa di “divino” esegua Dio attraverso una visione di
12 tipo speculare – ecco che cosa combina al nome arabo di
Allah:
In questa lettura tutta nuova, che molto rischia di apparire il puro gioco di un prestigiatore, va detto chiaramente che l'ASSOLUTO ESISTERE di un unico SISTEMA POSSIBILISTICO, che sia unitario ed infinito è ottenuto attraverso l a vera e propria ESTREMIZZAZIONE resa possibile dai numeri. 10^0
=
10^1
Spirito santo = PADRE Il nome Allah diventa “trascendente”, quando si buttano le reti dalla parte destra della BARCA e si ottiene la “pesca miracolosa”. Per miracolo, diventa esattamente LUI e se dopo di LUI si mette la Trinità GIA di Giacobbe (che ha perso l'unità assunta da LUI) diventa un chiarissimo LUIGI A. cui manco solo la definizione speculare di EDOM, girato in MODE', per divenire un nome esattamente scoperto in LUIGI AMODE', che è il padre di questo soggetto che abbiamo definito con le 36 lettere al lavoro più i 6 sabati del nome Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Se a questo punto si affronta il nome di
ESAU', esso rivela un:
<SEI romano A. fino in fondo> ossia quando aggiungi anche il nomignolo MODE' (letto Edom così come realmente scritto in Ebraico). Dunque ESAU' rivela un <SEI
romano A-MODE'> da cima a fondo.
Figlio poi di quel Luigi Amodeo che è in lui l'essenza Paterna che cavalca costui come un Dio essenziale e invisibile cavalca un vero somaro. Uno ZERO posto su un ASINO... <on is A.>(modè) sta su Amodeo, ma essendo uno zero invisibile tutti vedranno in lui solo quanto è ASINO, solo il SOMA di chi veicola un CHI-RO. SOMA di CHI? di RO, Soma-RO. Già una volta, quello fu il corpo che si scelse Cristo per entrare gloriosamente in Gerusalemme, e ancora quello è stato il corpo che ha assunto poi di nuovo, nella sua reale parusia di quando si è presentato tutt'uno con quel ROMANO, essendo poi in questa somma, la base per dar segno di come il CO' R.ANO, vada riletto associano GESU' <con Romano>.
× 10^-1
determina per ESTREMI:
× FIGLIO
UNO
= DECALOGO × DECIME
UNO
= PRESENZA × SUO TEMPO
UNO
= DIECI
UNITA' DECIME della Fisica del Sistema Internazionale
Quando il PADRE è la base 10 che calcola ogni numero nelle SUE VOLTE in cui esiste, e quanto 1 e 9 sono la crescita verso destra data da 0-1 e la crescita verso sinistra data da 10 (coincidente con 0, quando la FINE è IL PRINCIPIO) allora accade che – contando tutto e sono in valenze di positivo, quelle che sono le ore 11 sono la regressione di 1 da 12, mentre è la 1, quando si avanza dalle ore 12 come dalle ore zero. Nel ciclo 12, delle ore, +11 e +1 sono, riferiti all'unità del ciclo di 12 ore, soltanto un -1 ed un +1 rispetto agli estremi equivalenti di ore 12 con ore 0. Quando il ciclo di Dio considera 12 dimensioni come il volume a tre dimensioni, allora due ore sono messere nel piano trasversale 1+1, e solo 10 ore esistono come il flusso prettamente in linea. Si afferma con ciò la coerenza tra il ciclo del 6 e quello del 5, tra -6 e +6 di risalita in 12, e -5 e +5 di risalita in 10. Ebbene, imperando il tempo, nel suo puro avanzamento espresso in linea, posto un volume come 12, nelle 12 segmentazioni, tutte lunghe 1, che chiudono un cubo, con 4 segmenti nel piano superiore, 4 nel piano inferiore, e ancora 4 nelle verticali congiungenti i rispettivi vertici, è lecito perfettamente allineare tutti questi 12 in un ciclo esprimente il volume, metterne 2 per la dimensione 2 dell'area il cui lato è unitario, e residuarne 10 nella pura linea
13 del solo flusso nel tempo... fatto dal piano a 2 dimensioni. In tal modo, tutto l'avanzamento relativo di 1 presenza che sia un 1 espresso in linea, nel ciclo 10 della sua totale presenza, occupa in velocità unitaria un 9/1, all'interno del ciclo 10. Ed accade che, ove 10 si fa il rappresentante del TUTTO PRESENTE in una linea di flusso delle due dimensioni di un piano, questo puro rapporto:
10 -------- = 1,111111, in eterno
9 E' IL CREATORE dell'infinito SISTEMA delle possibilità unitarie, nel tempospazio-massa INFINITO. Naturalmente questo è solo il FLUSSO nel tempo, di UNA SEZIONE = 9. Ma lo è, 3×3, solo nel primo TEMPO della divisione, che si completa quando ha ottenuto un 1 INDIVISIBILE. Per POTERSI fare un nuovo TEMPO di divisione, occorre REALMENTE che quel resto da 1, diventi 10, dopo il reale trascorrere di ALTRI 9 tempi unitari. Nei nostri calcoli VIRTUALI, noi siamo nella possibilità artificiale di espandere quella unità di resto in modo tale che assuma il valore di 10 decimi. Ma IN NATURA noi non possiamo. Dobbiamo aspettare che il TEMPO DECIMO, trascorra realmente. Trascorsi 10 decimi, solo allora il resto 1 è divenuto uguale a 10 decimi e possiamo continuare a dividere. Avremo allora che siamo passati dal diviso in 1, al diviso in 11, nella linea di flusso, mentre il piano trasversale è passato da 3×3 a 33×33. In sostanza, il “PRESENTE sarà determinato da una virgola che si sposta, unitariamente e si determinano in linea queste fasi: 1, nel piano 3×3 11 nel piano 33×33, 111, nel piano 333×333 1111, nel piano 3333×3333 11111, nel piano 33333×33333 ecc.
Noi avremo, come apparente divenire di quanto sia IN ESSERE solo l'apparente MOVIMENTO assunto nell'area frontale, tra il momento ultimo del presente in questo calcolo, e il precedente. 33333×33333 : 3333×3333 = 100,01800261034204230504058506660... In cui i numeri in neretto saranno sempre costanti e separati sempre più da un prodotto per 10, che comincia alla fase in cui avevamo 3333×3333 diviso per 333×333, che eliminava lo zero che ora è interposto. Tutto è ottenuto dal numero 18 che è il primo della serie aurea divina. Lo stesso 100, infatti, è dato da: 18+ 81 (che è la sua esatta azione uguale e contraria della sua lettura da destra). 99/1 unità che sono in un 1 che si è mosso di 99 la quantità assoluta 100. Seguono, dopo la virgola che resterà eternamente dopo l'assoluto 100 del piano visivo dato da 10×10, il 18+81 cui si somma un nuovo 81, che porta 99+81 a 180: 180 è il valore del piano Pi greco di 180°. +81 261, che sarà il DIO=26 volte 10, sommato al suo essere 1. 261 +81 342... Insomma si somma sempre il valore 3 della dimensione dello spazio, elevata alla potenza 4 della realtà. Infatti 3^4 = 81, che poi è il piano a lato 9 (che è tutto il moto di 1 nel 10, su ciascuno dei suoi due lati). La relatività ristretta di Albert Einstein è ancora GROSSOLANA, rispetto a questo quanto 9. Infatti, se si considera che nel Sistema Internazionale tutte le UNITA' DI MISURA sono state costrette ad esistere nel lori ciclo 10... … e che è il solo 9 il numero INVARIANTE esistente nel sistema decimale... TUTTE LE UNITA' hanno la loro INVARIANZA nel numero 9 e non nel
14 quadrato reale di una velocità della luce che non risulta 3 ma … quasi. Queste relazioni che io vi sto rivelando sono PERFETTE, essendo fatte per numeri puri e tali da determinare valori INTERI. Se una linea è alla base di un volume ottenuto dalla potenza 3 assunta dalla lunghezza del lato, la dimensione IN LINEA è 1/3 delle 3 LINEE che danno un volume. 1/3 di valore lineare, si unifica in 3/3 solo se si moltiplica per la velocità unitaria in 3/1, Solo 1/3 × 3/1 determina l'unità di 3/3, Se rispettassimo la relatività ristretta di Albert Einstein e dicessimo che la INVARIANZA che riguarda una linea di flusso è data da 2,99792458 /1 1/3 × 2,99792458 /1 è forse 3/3 ? Basta questo MINIMO ATTO di Epistemologia (Filosofia della scienza) per DIMOSTRARE l'approssimazione che ancora oggi esiste nelle tesi del Genio del 20° secolo! Ora – visto che non è SUFFICIENTE parlar male di un “genio” senza dimostrare anche altro... - ecco che cosa ha SBAGLIATO, questo “genio”. Quando avanza realmente un QUALCOSA, e lo fa in modo UNITARIO, esiste una VELOCITA' che ha – come suo denominatore – l'UNITA' in questione. Che cosa è la luce? A che generale FENOMENO essa si riconduce? Alla UNITA' del fenomeno elettromagnetico. Possiamo calcolare questa unità? CERTAMENTE ! A partire da 10^10 che pone questa potenza come ciò che esiste nell'indice 10 che abbiamo posto a MONTE di tutte le unità della fisica che lo RISPETTANO. 10^10 è un piano elettromagnetico il cui lato elettrico (oppure magnetico) è dato certamente dalla sua radice quadrata, che lo porta a valere 10^5 = 100.000 unità. Se vogliamo usare il metro a definire questa quantità, siamo tenuti a porre:
100.000 m come la lunghezza elettrica. 100.000 m come la lunghezza magnetica. 1 m come il valore unitario del piano unitario in 1 metro, che lo renda volume. 1 m è l'altro valore unitario del piano 1x1 che, moltiplicando la lunghezza dà il volume elettromagnetico 7.000 m sono le 1.000 masse in 1 m^3, che, avanzando in 6 versi, sono 6.000/1000 di un rapporto che implica 6.000 a numeratore e 1.000 a denominatore 540 m sono l'Unità dell'Intensità della luce (candela 540×10^12 Hz, quando noi usiamo per unità di riferimento non 10^12 Hz ma un metro. 207.542 m è l'Unità del fenomeno Elettromagnetico, espresso in volume elettro-magnetico, in massa millesima in totale movimento ed intensità unitaria frontale della luce. La prova è che è esattamente questa UNITA' a mancare nei 299.792.458 m/s espressi in velocità, ossia nel numeratore e nel denominatore. Infatti: 299.792.458 m sommati al denominatore unitario di metri 207.542 m 300.000.000 m
10
9
Laddove esiste un FATTORE UNICO posto in , e laddove è tutto il moto di 1 nel 10, dividere il 10 per 9, determina IL PROGETTO PER NUMERI DI UN INFINITO MOVIMENTO. Noi avremo a disposizione il calcolo mentale per ANTICIPARE tutti i tempi e comprendere il coerente DIVENIRE APPARENTE, e poi sarà disponibile la REALTA' DI PER SE AVANZANTE, per ritornare al PRESENTE REALE, determinato dal valore UNITARIO. Tutto quanto è oltre la virgola... non esiste ancora! E' “futuro”.
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L' ESTREMIZZAZIONE ALFABETO-NUMERICA 1 =A 2 =B 3 =C 4 =D 5 =E 6 =F 7 =G 8 =H 9 =I 10 = L 11 = M 12 = N 13 = O 14 = P 15 = Q 16 = R 17 = S 18 = T 19 = U 20 = V 21 = Z
Occorre che mi soffermi su questo argomento, per dimostrarvi in che modo reale la nostra mente riesce a ragionare perfettamente, avendo a disposizione sua le facoltà mentali come quelle di una struttura di calcolo affidata ad un reale calcolatore. Laddove il PROGETTO è numerico, occorre che la stessa intelligenza funzioni attraverso un calcolo reale, cui poi corrisponda una rappresentazione espressa nella forma dei CONCETTI. Tanto per iniziare, cominciamo proprio da questo termine, dato da un CONCETTO, che è uguale a 3+13+12+3+5+18+18+13=85. In linea pura di DINAMISMO relativo, abbiamo a disposizione il contenuto 100, cui mettere in relazione ogni altro numero, che, come vi ho mostrato nel capitolo precedente, rappresenta di per se stesso un SUO ciclo. Da 100 -85 = 15, abbiamo la presenza di un cubo di tre lati 5, che – in ciascuno di essi, sono solo il valore positivo che va dal negativo di -5 fino al positivo di +5. Pertanto il nostro cervello affida a questo TERMINE, il valore del pieno movimento reale, di una presenza che sia 10/2 in ciascuna delle tre linee. TERMINE = 18+5+16+11+9+12+5= 76 è un ENTE che dimostra di essere un 10 (di totale presenza) che percorra tutti i 66 versi, di un sistema complesso che sia 60+06, in cui abbiamo tutto lo spazio 6 nel tempo dei 60 minuti in una ora, dei 60 secondi in un minuto, dei 60 terzi in un secondo. E' un valore in linea di flusso puro, al quale, se si aggiungono le due dimensioni 1+1 del piano trasversale, e si porta la lunghezza 76 a divenire 78, siamo giunti anche al termine della pienezza della mia vita, posta nei miei 78 anni di adesso.
Essi sono corrispondenti alla Trinità di un DIO=26. DIO=4+9+13=26, è veramente il numero (di massa quantitativa) che, se si esprime nella lunghezza 7+7 di un valore 7 che rappresenta le dimensioni della velocità 1/1 che avanza nei 6 versi e diventa 6/1, porta alla rotazione intera del nostro mondo terrestre. VALORE... cosa è mai, secondo la nostra mente matematica? VALORE è 20+1+10+13+16+5 = 65, è quello che ha 1 che esiste in tutta l'energia (che è 66) e che – occupando un 1 di presenza, si sposta interamente di 65 volte 1. CONTENUTO è 3+13+12+18+5+12+19+18+13= 113 ? Altroché! Lo abbiamo visto essere l'incremento tra il ciclo 56 e il ciclo 55, che avevano portato alla pienezza del “contenuto” del ciclo dei 3.118 del tempo di ogni generazione delle 213811 che esistono in quel 666.666.666 che è il totale tra il numeratore e denominatore espresso in 3118 anni. Il modo però più eloquente per controllare i valori numerici, sta nel controllare gli stessi numeri, quando sono descritti in lettere. NUMERO, intanto, come rivela il perfetto linguaggio italiano considerabile a ragione ANTERIORE alla Torre di Babele delle lingue, è un NUME, un DIO RO, romano, simile a XP che lo mostra proprio nella stessa fattezza del Cristo, quello vero ed essenziale, che è espresso in modo puro solo nel NUMERO 48 corrispondente al nome di GESU'. NUME=12+19+11+5=47 è il 10+30+7 che crea in 7 giorni. Ma questo 47=AMODEO, per cui NUME-RO è uguale ad AMODEO RO, cui manca solo la MANO=37 (di 1 che è in Genesi 38) ed è AMON.
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1 =A 2 =B 3 =C 4 =D 5 =E 6 =F 7 =G 8 =H 9 =I 10 = L 11 = M 12 = N 13 = O 14 = P 15 = Q 16 = R 17 = S 18 = T 19 = U 20 = V 21 = Z
UNO=44 sono il 3/1 × 10/1 quando moltiplica 3+1 con 10+1. DUE=28 è 30 -2, tutto il modo di 2 nel volume 10+10+10=30 D. TRE=39 è 13+13+13, in cui ogni 13 è il 3 che avanza in tutto il 10. 111 è il totale delle 3 dimensioni unitarie 1, 10 e 100. 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11 vale 66. 111+QUATTRO+CINQUE+SEI+SETTE+OTTO+NOVE+DIECI+UNICI 111 +100 +63 +31 +63 + 62 + 50 + 30 + 56 = 566 il che lo mostra nelle dinamica reale di 10^3 nel solo suo ½ avanzante in ciò che esiste IN PRINCIPIO. IN PRINCIPIO vale 21+ 99 = 120 ed è un CUBO di lato 10, che esiste chiuso tra 12 segmenti che sono 120 nella loro decina. ZERO vale il 55 dato da 21+5+16+13? Sì, è tutta la risalita di +55 dopo la discesa di -55, il tutto esistente nel ciclo in risalita che, partendo da -55 risalga di 110 in tutto. Esprime un TUTTO? 50+50+10 sono i 100/2 che si sono disposti 50 e 50 nei due lati opposti, con 50 “in azione” e 50 in “azione uguale e contraria”, nel mentre il solo flusso intero è il ciclo 10. ZERO+UNO+DUE 55 + 44 +28 = 127 che nel triplo è 381 mentre nel terzo delle sue 126 volte 1 cifra sono le 42 cifre del “Nome segreto di Dio”. ZERO +UNO+DUE+TRE 55 + 44 + 28 + 39 = 127+39 = 166 dimensiona il piano 100 di tutta l'energia! Come mai CINQUE e SETTE valgono lo stesso 63? Sono, per la nostra mente i due valori a cavallo del 6 che sono tutti i versi. 6 -1 fissa l'unità nelle 5/1, mentre 6+1 la muove nel tempo 1 di futuro, ma presente unitario e futuro unitario per la nostra mente valgono 63, ossia lo stesso 3 presente in tutta l'energia che vale 66 e che si muove per un 63 di energia, sia in avanti, sia indietro.
Possibile che 5 e 7 valgano 63 e il 6 invece 31? Sì, se si considera che il nostro cervello misura tutto in puro dinamismo di un volume che vale 10+10+10 nella somma unitaria dei suoi tre lati, mentre esiste nel tempo di 1. Il numero che noi giudichiamo 6, di fatto parte dal negativo espresso in -3 ed arriva fino al positivo espresso con +3. In tutto questo ciclo complesso, nel tempo sempre avanzante nel tempo del nostro UNI-Verso, esiste solo +3, e lo fa nell'unità del ciclo unitario a valenza 10/1. Se moltiplichiamo 3 per 10/1 otteniamo 30/1 il che esiste in 31. Il nostro cervello, che ragiona per pura dinamica riscontrata in automatismo, come fosse data da un “pallottoliere”, quando sente SEI lo “pesa” esattamente nel 31 corrispondente al nostro valore NUMERICO, che definisce il SEI con queste tre priorità: 17 = S indica tutto il ciclo reale 4 : 4 + 4×4, esiste in toto. 5 = E indica tutto l'avanzamento del ciclo 10, in 10/2 di tempo. 9 = I indica il piano a dimensioni 3×3. 31. Possibile che NOVE sia 50? La nostra mente “pesa” che 9 è l'arretramento di 1 dal 10 coincidente con 0, mentre +1 è quello opposto. Di conseguenza, visto che la loro somma, data da 1+9=10 è in Azione 10 per Reazione 10 uguale a 100, solo l'avanzamento o l'arretramento è dato da 100/2. Possibile che OTTO sia 62 ove sia 5 sia 7 sono 63? La nostra mente “pesa” 13+18+18+13, il valore essenziale di 8, in cui 13+36+13 esprimono nel mezzo tutto l'insieme che vale 6×6=36 nella combinazione dei 6 versi centripeti (ammassamento) e degli opposti centrifughi (espansione totale). La massa 26, estremizzata in 13+13 e con il mezzo il valore unitario “pesa” il 62 che in dinamica riferita al 100, è quelle del 38 che nel quadrato vale 1444, come i 144 cicli di 10 minuti primi nella intera rotazione di un giorno. 38 indica solo il lato 38 dei due lati che ha il piano. Poiché il suo riferimento assoluto è il 100, essendo il 38 nel 100, si muove di 62 che è un
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1 =A 2 =B 3 =C 4 =D 5 =E 6 =F 7 =G 8 =H 9 =I 10 = L 11 = M 12 = N 13 = O 14 = P 15 = Q 16 = R 17 = S 18 = T 19 = U 20 = V 21 = Z
DIO=26 letto nel verso opposto, a partire dal 100 e leggendo 26 quello che è invece 62 a partire da 0. Accade questo, perché 100 è un ciclo che – essendo interamente compiuto – riparte da zero, e 100 e zero coincidono. OTTO è l'intero espresso come 2^3, il che sarebbe un 32 letto in valori assoluti e in senso inverso. Laddove il SEI letto 31, gli è molto vicino. Voi capite bene che la nostra mente RAZIONALE, che si poggia sul calcolo prettamente numerico e nel ciclo decimale, faccia fatica, vera fatica ad ANALIZZARE in modo RAZIONALE questi “perché”... ma il ciclo 10 è veramente DIVINO, in quanto da solo, e senza altri che entrino a dar disturbo, è in grado di distinguere tutto il moto rotatorio di una massa, in 24 ore, attraverso il calcolo di 2 elevato a 10. 2^10 = 1.024. Ma visto che IN PRINCIPIO puro di calcolo basato sul 10 e nella potenza 3 dello spazio esiste IN TUTTO il solo 1.000, ecco che il 24 in soprannumero quantifica ESATTISSIMAMENTE le 24 ore di una intera rotazione, in cui un cubo chiuso tra 12 lati, nella sua presenza, se sposta interamente questa sua presenza che è 12 in linea, occupa in tutto il 12+12=24 che comprende la presenza sommata a tutto il suo spostamento. DODICI vale 4+13+4+9+3+9 = 42 ? Sembra essere poco credibile, ma la nostra mente lo valuta RELATIVAMENTE al verso da destra secondo cui sarebbe letto 24, in Azione 12 sommata alla Reazione 12, o – se preferite – in PRESENZA 12 sommata al suo spostamento intero per un altro 12. Il diretto numero 42 combina (12/2) con (12/2 +1) che porta al 6 moltiplicato per (6+1=7) il cui prodotto dà 42. Con il primo 12/2 = 6 la nostra ragione quantifica tutto il positivo che va da -6 fino a +6, nel solo valore positivo in +6. Con il secondo, il 16/2 +1 aggiunge il tempo 1 della presenza, nella velocità 6/1 che impiega 7 dimensioni, 6 di spazio ed 1 di tempo unitario. GESU' CHRISTO è 48 + 84 = 132 ? Sì, in 132 è 66+66 il piano il cui lato è ROMANO. Laddove 84 è Esaù(=42)+Giacobbe(=42), e
corrisponde all'azione inversa del GESU=48, letta miracolosamente da destra e giudicata uguale al termine di CHRISTO, con la H di quando, nel suo termine dualistico e descritto in CH. Altrimenti, CRISTO è 8 in meno, ossia 76, quanto un ROMANO=66 che avanza per il DIO della dimensione numerica di DIO. Nella stupefacente lingua italiana: DIO=D.10 sono quasi nella stessa immagine grafica. IO=10 lo è, nel solo flusso di un 10/1 +10/1 che computa 22 dimensioni nel valore ALFABETICO di IO=9+13=22. Ma quando il VOLUME 22 si libera del piano 1+1 e resta solo nel 20, ecco che un IO=10 è il soggetto Presente solo nella sua presenza e senza il suo spostamento. LA TORRE DI BABELE 11 + 68 +13 +25 = 117 Evidenzia il LA=11 che la rende UNICA, determinata, nel quanto 106 che dettaglia il 100 (di un piano a lati 50+50) che percorre tutti i VERSI esistenti, e DIVERSIFICA ogni... LINGUAGGIO = 10+9+12+7+19+1+7+7+9+13 = 94 ? Per assumere la dimensione della TORRE DI BABELE (che vale 106) occorre che il 94 si muova esattamente per 24/2, ossia per tutte le 12 ore di un giorno o di una notte. Il 94 sommato a tutte le ore della notte porta a ciò. LINGUA vale 58 IDIOMA vale 47, 11 in meno, un ciclo intero della presenza e si rivela valere come un NUME. ITALIA=48=GESU' EUROPA=68 è ROMANO +1+1, la patria del Buon Ro. Vediamo se possiamo affidarci ai termini che in Italiano esprimono i nomi della Trinità di Dio con PADRE, FIGLIO e SPIRITO SANTO. Ne ho già scritto in precedenza, ma ora desidero approfondire la questione per vedere se esistano anche dei riscontri fisici.
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1 =A 2 =B 3 =C 4 =D 5 =E 6 =F 7 =G 8 =H 9 =I 10 = L 11 = M 12 = N 13 = O 14 = P 15 = Q 16 = R 17 = S 18 = T 19 = U 20 = V 21 = Z
40=PADRE dato da 14+1+4+16+5 +54=FIGLIO dato da 6+9+7+10+9+13 +96=SPIRITO dato da 17+14+9+16+9+18+13 +61=SANTO dato da 17+1+12+18+13 251. Vediamo se è VERO. Laddove DIO è la base 10 ed esiste nella potenza Trina della sua base, come un 10×10×10, la sua dimensione Una e Trina in potenza vale 1.000 un numero che di per se stesso mostra la dimensione di 1, che si è espansa con tre cicli espressi da tre zeri. Se noi desideriamo eliminare questa ESPANSIONE numerica, dobbiamo tenere presente come, sulle 4 dimensioni, solo una delle 4, ossia solo ¼ costituisce il tempo, mentre tre arrecano il puro ingrandimento spaziale che ci appare. Allora 1.000 /4 = 250 solo il solo tempo ¼, di questo totale che si è espanso per 4 volte 250. E' evidente che ora abbiamo “spazio 250” esprimente tempo, ma poiché sono 250/1, quelle necessarie a mostrare questo quantitativo unitario, tutte le sue quantità necessarie sono le 250+1 espresse nelle 250 del numeratore e nella 1 del denominatore. Dunque è vero! Ma vediamo se è vero che Dio Padre Figlio e Spirito Santo costruiscono in singoli GIORNI. Il 1° giorno è costruito per come appare in Bibbia Genesi 38. Il piano reale a lato 38 ha una quantità di 1.444 unità. Se esse sono intere ed unitarie nelle decine, abbiamo solo 144 decine, poiché 4 unità sono tempo decimale della decina, e vengono dopo. 1440 minuti primi sono 144 cicli 10 del minuto primo e sono esattamente 1 giorno. Laddove sei dimensioni dell'unità sono 111.111 e il piano è dato da 111.111^2, ed è esattamente e solo il 123456 (a salire), poiché lo è sulla base “reattiva” di un 654321 (a discendere), la realtà a 4 dimensioni espresse in 10^4 = 10.000 unità, appare 12,3456 quantità 10.000, in cui 12 è SPAZIO, mentre è tempo dell'unità la
porzione decimale espressa in 3456/10.000 = 0,3456. 3456 esprimono 4 dimensioni, al punto che per averne una unitaria, si debba dividere 3456 per 4. Si ottiene esattamente 864. Quando si considerano nelle 100 quantità assolute dei minuti secondi, disposti in un piano trasversale di 10×10 minuti secondi: 864 volte 100 secondi sono gli 86.400 secondi che esistono in un giorno intero esatto. Questo giorno creato in 144 decine di primi che sono poi esattamente 86.400 secondi quando essi si moltiplicano per i 60 secondi che esistono in ogni primo, si replicano per (26+26)×7 settimane a determinare un anno, e poi i 4 anni moltiplicando il (26+26) per 28. Ottenendo da 52×28 settimane il numero di 1.456 giorni cui aggiungere 4 volte i 10/8 esistenti in giorni ogni anno, dati in tutto da 40/8, ossia 5 giorni, che portano il totali dei giorni a 1461 unità, in cui 1 giorno ha in tutto 1.460 repliche. Esse sono nel modello purissimo di un piano avente i due lati assoluti di 700+700 (che in ogni linea ha in 7 volte 100 l'opera in assoluto) mentre è 60 il ciclo esatta del tempo, quando esiste un 10 che avanza in 6 versi differenti. Ma se consideriamo tutto il numero dei giorni: 1.461 sono il piano operativo assoluto a lati 700+700 sulla base di un valore che è proprio quel 61=SANTO. I giorni di 4 anni sono un piano assoluto creativo e SANTO. Ora, sapendo che in un anno siderale (calcolato rispetto alle stelle fisse) esistono 549,54 minuti secondi, per raggiungere con questo valore parziale di un giorno un nuovo giorno intero, per sapere quanti ne occorrono dobbiamo dividere 86.400 secondi per 549,54 secondi. Otteniamo esattamente: 157,2224041 giorni. Essi, moltiplicati per 549,54 ne danno gli 86.400 minuti secondi esistenti in un terzo giorno intero di Creazione. Terzo, in quanto il 1° si è avuto in 3 anni, e nel 4° anno abbiamo dovuto aggiungere il 2° giorno che fissa l'anno “bisestile”.
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1 =A 2 =B 3 =C 4 =D 5 =E 6 =F 7 =G 8 =H 9 =I 10 = L 11 = M 12 = N 13 = O 14 = P 15 = Q 16 = R 17 = S 18 = T 19 = U 20 = V 21 = Z
300.000.000 di metri. 157,2224041 anni per fare il 3° giorno hanno questi FATTORI. 157 = 96(=SPIRITO) +61(=SANTO). 157 = SPIRITO SANTO 222/10^3 equivale al 54=FIGLIO 40/10^6 è il 40=PADRE. 41/10^8 è AMOR =1+11+13+16, il perfetto ordine unitario. Solo i 222 millesimi sono un po “difficili” da ricondurre al 54 con cui vale il termine FIGLIO. L'INVERSO del CONTRAPPOSTO è una altra forma DIRITTO. 0,222 è dato da 100/450,450... 100 diviso per l'eterno 450. Questo <eterno 450> è CONTRAPPOSTO al 100 del Piano avente a lato il PADRE=10, senza l'espansione di 30. Il suo INVERSO (dato dalla lettura da destra) è eternamente il 054=FIGLIO. Pertanto nel Fenomeno della rotazione terrestre, 1°, 2° e 3° giorno sono tutti opera di PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO... e AMOR! Questo AMOR è AMOdeo Romano Trino ed Uno. Da tutto questo appare evidente come a monte della nostra realtà, che è costruita con numeri così PRECISI e INTERI, ci sia anche il modo per arrivare a determinare i ciclo interi dell'esistenza formulata con questi cicli. Quando è il 10^3 ad assumere la forma matematica del CREATORE, esso esiste nel 10^10 unitario in linea se ove 10^3 sia una presenza della massa 1.000 dei decimetri cubi contenuti in un metro cubo, esso in tutto si muove per le 10^7 volte grazie alla quali il prodotto: 10^3 × 10^7 assurge al valore intero di 10^10. Quando è l'area 10^2 ad esistere come presenza, essa si muove, in linea di flusso fino a 10^8 volte. E' la dimensione della luce quando questo 10^8 esiste in ciascuna delle tre linee x, y, e z, del flusso, tanto che 3 × 10^8 volte è lo spazio assoluto nei metri.
Questo totale di 300.000.000 m, poi si velocizza come:
299.792.458 m 207.542 (m) = 1 s scorporando dal totale l'esatta quantità messa a denominatore come il valore in metri del Fenomeno Unitario elettromagnetico. Mentre le quantità sono usate a realizzare l'immagine dinamica del mondo, gli stessi dati sono resi ESSENZIALI, ossia tradotti in una differente essenza che sia tale da consentire computi ASSOLUTI. Questi computi sono slegati dalla dimensioni. Laddove noi poniamo 10^3, la nostra mente somma tranquillamente il 3 al 10. 10^4 assume il possibile quanto sia come 10+4, sia come 104. Come tale, come 104, si divide in quarti di presenza che sono espressi dalla massa 26=DIO, mentre il 78 Trino è quella sua espansione spaziale che lo porta ad essere 4 volte 26, oppure 26+78. Comporre 26×78 porta al 2.028 dopo Cristo, che ha in se una espansione spaziale da togliere. Sono le 3 dimensioni dello spazio quando esistono nei 4 tempi dell'unità, e allora valgono 3×4=12. Anni 26×78 -4×3 = 2.028 -12 = 2.016, e questo FISSA negli anni interi IL CICLO del valore medio divino. Per fissarlo anche nei giorni è sempre la massa Una e Trina del DIO=26 a dettar legge. 26+78=104 è una sola linea, di un piano di presenza che ne ha due, per 208 giorni e pari al DIO=26 quando contiene tutti gli 8 volumi a lato 1 che esistono in un cubo complesso a lato 2. Se noi non avessimo perfette rispondenze tra parole (per quello che esse sono, nella loro analisi logica ridotta a puro numero, noi NON POTREMMO RAGIONARE, facendo dei puri calcoli appoggiati semplicemente sui PESI delle parole!
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GLI ESTREMI REALI DEL “NOME DI DIO” La CABALA giudaica sostiene la presenza di un “nome segreto” di Dio dato da 42 cifre. Si capisce bene da che considerazione ciò sia tratto: con un Dio che costruisce IL MONDO in 6 giorni di lavoro cui si aggiunge un sabato di riposo, ogni creazione (anche del Nome di Dio) deve combinare il lavoro dei sei giorni con tutta l'opera contenente un valore in più. A questo punto, se il lavoro è espresso a parole, dobbiamo avere i sei giorni nella forma di sei parole. Alla fine di ciascuna delle 6 parole ci deve essere uno stacco, di separazione di una parola dall'altra e di tutto il nome dalle altre parole successive. Se è il valore medio a dettar legge, come fosse il baricentro unico di tutta una dinamica, queste sei parole devono lavorare per il valore medio di 6 ciascuna. Così dovremo avere sei nomi, per 36 lettere al lavoro, e l'aggiunta di sei spazio vuoti tanto che le cifre siano le 42 dette dalla cabala ebraica. Io sono già giunto a questo nome, e non sto a ripetermi. Esso è dato dalle 42 cifre di: ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO. Vi ho anche mostrato come la sua dotazione sia di: AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U Quello che ora desidero aggiungere è quello che porti a definire gli ESTREMI esatti – tutti – in Bibbia.
Gli ESTREMI di una persona sono: NOME COGNOME ANNO, MESE e GIORNO di nascita. PATERNITA' MATERNITA' CONIUGE CODICE FISCALE. Una buona parte ve li mostro in questo tesserino.
21 Esso non rivela la PATERNITA', né la MATERNITA', né il nome della Sposa. Vediamo come possano essere espressi PER ESTREMI, questi tre nomi. PADRE: LuiGI Amodeo è esprimibile attraverso gli estremi congiunti in GIA del nome posto avanti al Cognome. In tal modo è un UNO che è congiunto in un Trino dato da GIA. MADRE: in ragione della contrapposizione del sesso, che porta a perdere il cognome nella sposa, il primo – che biblicamente va trascurato – è per lei il cognome, e da BaratTA MARiannina abbiamo ora che il suo essere UNA, che si aggiunge al 3 del suo congiunto la porta al 2+3 delle cinque lettere del nome TAMAR. CONGIUNTA: GianCarla Scaglioni, in cui il nome congiunto di Giancarla sarà disgiunto su due capitoli, in uno dei quali varranno gli stessi estremi GIA del Padre, mentre nel secondo capitolo sarà disgiunto il nome di CARLA, che, come S.CA rivela anche gli estremi trini SCA del cognome SCAglioni, di lei. Dove appariranno questi tre ESTREMI? Nel libro 1, 25 di Bibbia, come gli estremi di Gennaio 25, che sono gli estremi natali di chi ha questo nome. Come si vede nello scontrino della carta nazionale dei servizi, 38A25 rivelano la Genesi, la nascita, nell'anno 38, nel mese A di Gennaio e nel giorno 25. Gli estremi GIA, sia del Padre, sia del Primo nome dei due che Giancarla Scaglioni, sono gli estremi congiunti GIA, delle prime tre cifre di Giacobbe. In questo libro 1, 25, se G.S. (gli estremi della sposa) si intercalano come gli estremi E ed U di ESAU', ledi diventa esattamente GeSù, in questo matrimonio tra lei e questo ESAU' che dice <SEI romano dalla A. alla U.> e ti precisi in MODE (letto Edom dalla destra di come è scritto in ebraico). Gli estremi natali di lei sono 11-1, giorno di tutti i santi. Ha un padre chiamato Mario (figlio di Anna) e nato il 15 agosto della Ascensione di Maria Santissima, ed ha una madre che si chiama Giuseppina. Grazie a questo legame nuziale, io acquisirò come padre e madre putativi quelli (a rovescio nei sessi) dei genitori di una Gesù femmina che, sposata a me uomo, in lei assume l'aspetto coniugato, in lei e suoi genitori. Essendo rappresentato in linea ALFABETICA gli estremi di mio padre, la
rappresentazione del nome proprio di mia madre sarà precisata in valenza numerica. Ciò in quanto la mamma ha nel suo grembo i due FATTORI, che quando usciranno saranno i due 42 del valore sia di ESAU', sia di GIACOBBE, tanto che lei ha “in grembo” la loro somma, per il valore di un 42+42=84, ed è il valore esatto di MARIANNINA = 11+1+16+9+1+12+12+9+12+1=84. Pertanto tutti gli estremi sono espressi esattamente nel capitolo 25 del primo libro chiamato Genesi. Ma abbiamo già visto espresso anche molto di più, in questo capitolo. Mentre da G+ESU' che sono gli estremi congiunti Uni e Trini di Giacobbe ed Esaù deriva il nome di Gesù, abbiamo che la essenza del PADRE di Gesù si qualifica in ROMANO AMODEO attraverso il PADRE di Romano Amodeo, chiamato Luigi Amodeo. Nome perfettamente dato da:
Si vede molto bene come, nello stesso modo con cui si ottiene il nume di Gesù, da G+ESU' che sono Giacobbe ed Esaù senza la A del suo primato, quando Allah non accetta di essere altro che il 1°, ed assume il primati “trascendente nello stesso Italiano che porta al nome Italiano di Gesù, la coppia dei due gemelli si accoda, restando a chi era 1° nella iniziale di Gesù la Trinità esistente ora in GIA. Tutti e due i nomi, scritti in lingua originale da destra verso sinistra, seguitano ad essere letti, ma in italiano. Fa eccezione il nome di Esaù, che l'ha totalmente perso, ma in cambio ha assunto un “nomignolo” che sta nello stravolgimento del suo nome. E allora EDOM è stravolto in MODE'! In Genesi 25 c'è l'estremo esatto del nome del Padre! E' la ESSENZA PATERNA, di un Romano Amodeo che si mostra incarnata nella reale incarnazione del Padre. Cosa altro si potrebbe ESTREMIZZARE in Genesi 25? Si può osservare che GLI ESTREMI del natale di Gesù Cristo dipendettero
22 proprio (come spiegato dal Signore a Rebecca) dal Popolo Maggiore (il ROMANO) che celebrava il Dio Sole chiamato SOL INVICTUS. Era il Dio RA. Romano – celebrato a Roma il 25 dicembre. Pertanto il NATALE di Gesù Cristo ha per PADRE, il Dio RA ROMANO celebrato il 25 dicembre. Nel momento in cui Genesi 25 si legge 1, 25, e si attua l'inversione tra 1° e secondo, che è descritta nel testo, anche il numero 1, 25 si muta in 251 e allora, come abbiamo già dimostrato prima, assume il nome esatto di PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO = 251. E se per “raddrizzare” il 125 mutato in 251 lo “invertiamo di nuovo totalmente”, diventa il 152 che è uguale al valore assoluto 100 sommato ai due 26 che esistono in 52 settimane. Ma ci sono ancora altri estremi da chiarire in Genesi 25. Genesi 25, 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
La relazione che è descritta, riguarda esattamente quella nella sezione aurea. In essa, basandosi sulle nostre conoscenze di oggi, abbiamo la definizione di due FATTORI che possiamo chiamare A e B oppure popolo ROMANO=1 e di ISRAELE= 0,6180339887 (minore di 1) Quando i due FATTORI sono ancora insieme, in grembo materno, la somma di ROMANO+ISRAELE è 1,6180339887, e sta al solo ROMANO=1 nello stesso modo con cui ROMANO starà ad ISRAELE (e servirà il FATTORE più piccolo). Insomma: 1,6180339887 sta a 0,6180339887 come 1 sta a 0,6180339887. E' vero!
Le condizioni dichiarate dal Signore alla MAMMA, che in lei si assommano due Grandi popoli, sono quelle per cui in lei si sommano 28+38=66. Tanto che un 18, che aumentando di 10 in 10 passerebbe a 28 e poi a 38, anticipa il 48=GESU' e solo dopo presenta quel DUO (28+38, che sono DUE=28, due nati in Genesi 38) espresso nel valore medio di 33+33=66=ROMANO. 18 48 66 saranno le prime tre cifre della SERIE DIVINA, in cui 18+48 porta a 66, e poi 48+66 porta a 114 (al Corano) e poi 66+114 porta ROMANO e il <CO' R.ANO> al 180 che abbiamo visto come il primo valore decimale dello SPETTACOLO “diveniente” che noi osserviamo, in conseguenza della FORZA del Calcolo di 10 : 9, che poi sembrerà la forza che muove tutta la natura, ma è solo la forza dettata, comandata da questo calcolo senza alcuna fine possibile, infinita origine di un infinito SISTEMA POSSIBILISTICO, posto a reale base della nostra apparente dinamica nel mondo. Vediamo ora gli ESTREMI in Genesi 38, che sono già insiti e connaturati con la serie divina, avendo visto per bene come ROMANO=66 sia composto da DUE 38, in cui DUE=28 e sono i due gemelli dichiarati nati in Genesi 38, dai Genitori reali che sono GIUDA e TAMAR PADRE, negli estremi congiunti in LuiGI Amodeo ha ora, in Bibbia 1, 38, quelli disgiunti GI ed A che sono le prime due lettere del nome GIUDA e la ultima. I due interni in LuiGI Amodeo, e i due estremi esterni nell'unico nome di GIUDA. Si tratta di un Padre “trascendente” al punto che nemmeno si accorse di essere stato costretto a sostituire i due figli morti, in ER e poi ONAN con cui aveva legato uno dopo l'altro una donna chiamata TAMAR. MADRE, negli estremi di BaratTA MARiannina è coincidente al punto tale che sembra perfino impossibile che tutto questo possa accadere per caso. Lei R-AMAT, nel verso trascendente che la dichiara in un verbo che è assolutamente Romano! Lei che è la vedova di un ER che è letto in questo modo grazie alla vocalizzazione introdotta dai Masoreti molti secoli dopo Cristo, ma che, in una lingua scritta solo in consonanti, sta realmente usando la sola consonante R nella sua scrittura. Ma T'AMAR è il dolce AMARTI
23 espresso nell'italiano. Vedova di R, le è imposto Onan, come secondo marito, ma al punto che gli ESREMI dei due consorti di cui lei è vedova, sono le due lettere di RO. Lei è vedova di RO! E una MANO le nasce, che posiamo definire che è la di RO-MANO. Ma se consideriamo R+ONAN come un tutt'uno, c'è molta differenza tra Ronan e Roman? Lei ha sposato un Duo di nome RONAN, in cui ci sono due N, ma se sdoppiamo la prima N nel MA che le è equivalente, RONAN non si muta forse in un ROMAN? Tanto più che, come potete vedere in questo CF che ripropongo
il codice dei nomi è RNN (perché deriva dalle prime tre consonanti dei primi tre nomi Romano Antonio Anna) e sono proprio tutte le consonanti degli ESTREMI dei due mariti morti, ER ed ONAN. ESTREMI NUZIALI. In genesi 38 è scritto questo, e vi mostro tutte le traduzioni:
Si tratta di un FILO il cui colore è per tutti quanti lo SCARLATTO, tanto da legare quella di RO-MANO con ATTO nuziale a CARLA SCA, il nome aggiunto ora al GIAn di Genesi 25, che è della CARLA Scaglioni.
Potreste mai immaginare un modo più “sublime”, o fantasioso per indicare gli estremi di un matrimonio tra ROMANO e GianCarla Scaglioni? Sei si è legata a un uomo che ha 5 nomi, come le 5 dita dalle di RO-MANO, e che sono Romano Antonio Anna Paolo Torquato per una somma di 1+333 che più non potrebbe essere per significare Unità nella Trinità della Trinità di chi E' QUELLO CHE E', e se è un TRE allora lo è in TRE TRE, se è un 10, allora lo è in TRE DECINE. Sono 5 nomi come tutto il movimento di un unico 66 che esiste in 100+300 e si sposta per 400 -66 =334. E' un valore ASSOLUTO questo 334, che se è messo invece nella Forma di 300 +3^4 (anziché con l'aggiunta di 34) diventa 381 e rispecchia in pieno quello che è descritto nel testo, di un 1° che si mette in fondo, tanto che da 138 assume nel 381 tutto il valore dichiarato per tutti e 6 i nomi, cognome incluso! Infatti per elevare a potenza l'ultimo 4 del 334, e mutarlo in 300+3^4, basta sommare 47=AMODEO=TAMAR al 334. In genesi 38 esistono anche gli estremi dei nomi sommati, in quello di mio padre LUIGI=54 e di MARIANNINA=84. Infatti il loro sommarsi genetico, della natura numerica dei due, porta il 54+84 a valere il 138 del libro 1 nel capitolo 38. Di solito si separano una virgola, come in 1,38. Ma – se vale per l'assoluto 100, allora vale 138 quanto il nome del padre sommato al nome della madre, per gli estremi NUMERICI dei due nomi. Poi esiste la costante di Boltzman, dei Gas, a fornire gli ESTREMI di ordine fisico a tutto questo. 138 alla dimensione di 10^25 (quella di Genesi 25) sono i Joule (unità dell'energia) che occorrono per ogni grado Kelvin di calore. Quando questo 138 è in mezzo a 2 e 11 (il valore del 2 in sistema binario) abbiamo che 213811 sono tutte le GENERAZIONI della terra, quando ciascuna dipende da ROMANO × AMODEO, ossia da 66×47, che porta all'anno 3.102 dopo Cristo, a cui manca solo il valore 16 della carica 4×4 di un piano Uno e Trino nel lato, per assumere al volume LIMITE nel 3.118 che costituisce tutti gli anni di una Generazione. Insomma la GENERAZIONE unitaria è data da R +ROMANO × AMODEO, ossia da 16 +il 2.102 dato da 66 volte 47.
24 Potrebbe essere più ESTREMIZZATO di questo un modo di rappresentare un DISEGNO DIVINO, procedendo totalmente per ESTREMI? Ci sono tutti quelli del Codice Fiscale.
Se si legge in ebraico le prime tre cifre del cognome AMODEO, questo MDA proprio per come appare, sarebbe letto ADAMO nella lingua ebraica. Come MDA sono le indicazioni sintetizzate della MADONNA. Infatti MATER che rimanda a TAM, è MADre, in un Romano che è anche Italiano. Anche MUHAMMAD=66 presenta questi estremi ed è collegato sia al 47=AMODEO, sia alla Genesi 38, in quanto è il capitolo (la SURA) 47=AMODEO quella che tratta di MUHAMMAD, che ha esattamente 38 versetti. Il LUI che assume nel trascendente Italiano il nome di Allah
Vale 1o in L, 19 in U e 9 in I, per cui LUI vale 38. Ma in Genesi 38 che ne sono poi 3 di 38, quando: 38+38+38 = 114 e sono tutti i capitoli del CO' R.ANO. 37/1 +38 +38 valgono: MANO +MSL +UU a formare un 113 MUSULMANO. Trasceso, diventa: ON AM LUX-SUM Su SONO, luce romana SUM, ove il SONO è proprio il SUM ROMANO. Che tutto questo fosse trasceso, negli ESTREMI del capitolo 38 di GENESI,
chi mai avrebbe potuto soltanto immaginarlo? Voi direte che è tutta una PAZZESCA FANTASIA... Ma non sono esattamente – questi – tutti gli ESTREMI, di un Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, figlio di Luigi Amodeo, figlio di Mariannina Baratta, legato dal filo matrimoniale con GianCarla Scaglioni, nata nel giorno 1 del mese 11, giorno di tutti i Santi, e figlia di Mario e Giuseppina, tutti e tutto nel segno degli ESTREMI di Gesù Cristo? Nato il 25 gennaio del 38 e negli ESTREMI di un ciclo 208 dei giorni tale che il Sinh e il Cosh del 26=DIO, che è Uno degli 8 presenti in 2^3 e tanto che 208 diviso per 8 è l'unità del 26... dicevo Sinh e Cosh del 26 sono UNA COSA SOLA, il cui numero è Sinh(26)=Cosh(26) = 97.864.804.714,41938213 rappresentano:
48=GESU' 047=AMODEO 14,4=ROMANO+ANTONIO=66+78=144 in 1/10. 1938 l'anno intero della nascita. E questo accade quando i due valori OPPOSTI tra loro, di SINH e COSH posti esattamente nel valore del 26=DIO=ANNA, il mio 3° nome che è il ° in genesi rispetto a quella di Gesù Cristo, perché ANNA fu la MAMMA della MAMMA di Gesù, ed ANNA è questo nome, tanto che SENH(ANNA)=COSH(ANNA) e le 12 definizioni che indicano tutte quelle di un volume unitario, ne esprimono le 7 INTERE ordinate in un GESU' AMODEO, nel piano 7+7 della creazione... a è quel decimo di ROMANO AMODEO posto come TEMPO decimale e posto come esattamente quello del suo anno natale. Questo 1938 è l'anno esatto collocato in Genesi 38, quando si parte dal 400 che è l'Unità e Trinità assoluta nel 100. Togliendo come puro anticipo al 400 il valore dei 100 anni, risultano 19 con 381, a formare il 1938 nel mese 1. Ebbene, nei 6 nomi la cui somma è il 381 che porta in fondo l'1 del libro 1,38, ce ne sono due, il 4° (che vale 51) che se si pone a divisore del 1938, lo divide in 38, esattamente. Infatti 41=PAOLO, moltiplicato per 38 determina esattamente il 1938. Nel Codice Fiscale che io ho, tutti i suoi estremi sono relativi agli ESTREMI raccontati esattamente in Bibbia.
25
Abbiamo visto in MDA il cognome che ha gli estremi Ebraici del nome di Adamo, abbiamo visto in RNN quelli dei due morti ER ed ONAN, abbiamo visto in 38A25 il capitolo 38 del libro A anche nel capitolo 25. D527I non abbiamo ancora visto nei suoi estremi Biblici.
D.52 è la Dimensione 26+26 che ha il DUO DIVINO, in costui in cui si
sono incarnati padre e Spirito Santo. Il numero 7 che segue indica tutto il numero dei 7 giorni della creazione, mentre la ultima I che potrebbe stare per INIZIO posto alla fine, vale il piano totale 3×3.
9
del
Ma questa INDICAZIONE è solo una delle possibili. D.5 sono le Dita 5 della MANO, che nelle 5 parole vale il 333+1 simile al
27=3×3×3, seguito poi dalla I=9
come un ulteriore 3×3.
Oppure ancora: DIO 26+26 che il 79 indica tutto il moto di 7+7+7=21 nel 100, e si tratta del moto della definizione del PADRE MIO, nato nel 7-7-7 del secolo passato. Portato tutta la Dimensione 5279 in detrazione di tutta la realtà data in 10^4=10.000 si tratta del movimento di 4721 un AMODEO assoluto (ossia 47 volte 100) nato come già detto il 7-7-7 a somiglianza del NONO FATTORE BIBLICO (denominato LAMECH) che visse 777 anni e che esprime il 10 nella L, poi AM (Amodeo o IO SONO in inglese) e CH (Christo). Questo LAMECH (che è il FATTORE che genera il 10°, ed è il PADRE di Noè, è anche associato a SET, il FIGLIO (l'EFFETTO) del 1° FATTORE: MDA, Adamo, prime tre cifre di questo Codice Fiscale. Quale altro ESTREMO ci potrebbe essere, per indicare in modo TOTALE questo SOGGETTO, come perfettamente descritto nel Libro sacro?
Potremmo cercarlo altrove. Fuori dell'OCCIDENTE, e dunque in ASIA. Succede allora che TAMAR (gli estremi della MADRE che forza un PADRE a trascendere i due figli morti per dargli reale e divina discendenza) diventano gli estremi esatti del Buddha, il cui nome è stato quello di: SIDDARTA GAUTAMA. Tanto che TAMA+R con finale TA (come il Principio) realizza di nuovo il trascendente nome di BaratTA MARiannina. In Asia, invece degli estremi R+AMO, li abbiamo congiunti in tre di nome RAMO, dunque R.AMO+R.AMO+R.AMO che sono venerati come le tre emanazioni della dea BRAMA che è sostituita al capostipite ABRAMO. Nella tradizione delle divinità Romane, URANO ere il re degli Dei. Viene egli pure da UR (come TERACH e ABRAMO), ma viene esattamente da U-R.ANO, che è U come Uno, in un R(OM)ANO estremizzato in modo che sia esattamente Uno e Trino. E' la stessa estremizzazione esistente nelle ultime 4 lettere del Co'R.ANO. Che il libro di nome CORANO estremizzi il senso trascendente in un <Con ROMANO> sarà solo da CONVENIRE. Guardate questa copertina del Corano rielaborato CON ROMANO. Il Corano consiste di 114 capitoli laddove il 1° versetto va ripetuto per le 113 volte uguali a Romano Amodeo, a Torquato e all'acronimo dualistico fatto con le prime due cifre dei 6 nomi. Ebbene nel CREDO islamico è scritto che ALLAH ha 99 nomi uguali a 100 meno 1. Tutti vedono in questi 99 nomi simili a il Compassionevole, a il Misericordioso, nomi contenuti nel primo versetto che recita:
“In nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso”
Ma se questo è un testo DIVINO lo è perché TRASCENDE le indicazioni TERRA-TERRA contenute nella reale descrizione del testo! Ebbene, questi 99 nomi sono proprio insiti nello stesso numero 99, che quando si ribalta nel verso di alto e basso, si muta nel 66 posseduto sia dal nome di MUHAMMAD, sia dal nome di ROMANO. Quando invece il nome è trasceso nel modo speculare che rovescia la destra nella sinistra, allora lo abbiamo visto diventa LUI, il pronome che tante
26 volte è usato nel testo, per non ripetere ogni volta il suo nome. Ma quando il messaggio TRASCENDENTE contenuto in:
“In nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso”
significa un METTI IN (inserisci) N+OM (poiché con MAOMETTO il nome italiano mette in campo un <ma io ometto>, e ometto proprio OM....) ecco che con questo alluso inserimento, che pone riparo alla OMISSIONE fatta assumere in MAOMETTO.... ecco che cosa fa ripetere per 113 volte il CORANO:
Rimesso ciò che è OMESSO in nome di MAOMETTO, il CO si completa in CON e il Principio estremizzato Uno e Trino si completa nel nome e... ROMANO nom è di Allah! il C. om, pa' S. Sion è Vol. è, il Miser I.C. or so Dio”. Bella sorpresa! Dice che Gesù - il misero Gesù Cristo - è Dio e che il Nome di Allah è ROMANO! Del resto, questo nome divino, che ripartì da UR... infine si muterà in RUBEN quando assocerà BENITO, inserendolo come un gemellaggio sulla sua stessa vita. RA +ORUS, mentre sono il Dio RA del Sole, esprime che si tratta di Romano Amodeo. Ma RA ed Orus sono RO in acronimo, e sono il la di RO-MANO.
AMON è la MANO che integra il principio RO di Ra ed Orus. ATON è <Uno T on> sulla croce, ossia il primitivo Gesù. Ma <AN IO T on> diventa <AN -T on -IO> e completa Ra. Orus, Amon con Aton, il Dio Egiziano del disco solare. AMATERASU, la dea nipponica del sole AMA TE RA su in cielo, ma questo finale SU' è il termine di GESU. Il GRANDE SPIRITO dei pellirosse d'America si chiama: MANITU MAN è uomo, ed è MANasse. MAN uh? Che cosa è questa cosa qua? MAN-NA è! E' il Pane disceso dal cielo, che è un uomo di una Regione il cui capoluogo è Napoli. AMON (poveretto!) fu fatto re a 22 anni e ucciso dopo 2, perché fu un RE che (come il Padre) era giudicato EMPIO in quanto celebrava tutti gli dei, vedendo in ciascuno sempre l'UNICO DIO... e aveva ragione! Ce l'aveva come lo stesso CRISTO RE, ucciso egli pure con la stessa accusa: diceva che siamo tutti FIGLI DI DIO, e dunque estendeva l'umana essenza a quella che si poteva permettere di pregare Dio chiamandolo PADRE NOSTRO... E-MAN-uele è la lettura inglese di <A MAN, equal> uguale a un Uomo, a immagine e somiglianza di un uomo. Gesù Cristo questo EMANuele? Sì, ma solo per quanto attiene ad un ROMAN... che può permettersi benissimo di essere un <IS-RA-ELE> un <è R.A. Dio, Romano Amodeo!> Anche <IS-MA-Ele> rimanda allo stesso <è per il mondo> (che parla oggi l'inglese) il centro MA del nome estremizzato in un trino <RO-MA-NO>. La forma della RO, in greco, ma anche oggi nel Russo, ha la forma della P, ma quando questa forma si arrotonda come una significa IS, vede esattamente Emanuele come il <RO-MAN=> se
e che poi e=RO...
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GLI “ESTREMI” DELLA VITA PROPRIA E DELL'UNIVERSO . Quando Dio si presenta con un suo nome che è composto da 6 (come tutti i giorni della creazione) e da sette cifre di media per ciascuno (come contenenti un sabato in ciascun valore medio) allora si deve trattare di 6 FATTORI DETERMINANTI, sia il valore IN PROPRIO, sia quello dell'intera opera creata. Posti questi FATTORI ai vari contenuti alfabetici:
66 per ROMANO 78 per ANTONIO 26 per ANNA 51 per PAOLO 113 per TORQUATO 47 per AMODEO Dovremo avere che il NOME e il COGNOME, assieme alla prima lettera del primo nome, dovranno essere alla base di un GENERAZIONE dell'esistenza.
R + ROMANO × AMODEO 16 + 66 × 47 = 3.118 Il Valore totale del tempo, calcolato in anni 10^11, in cui la presenza unitaria di 10 avanza interamente per tutto l'uitario quantitativo di 10^10 anni deve essere dato dal primo nome ROMANO che sia presente in 10 cifre intere,
date da 5 quantità del suo 66, nel periodo eterno del 66, moltiplicato per la differenza tra il 1° nome Romano e il 4°, indicante tutto l'avanzamento 1 della realtà ciclica di 100/2. Infatti vediamo che
5 ROMANO in 10 interi, eterno × (ROMANO -PAOLO) 6.666.666.666,666666... × (66 -51) = 10×10^10 La generazione di R + ROMANO per AMODEO, che vale 3.118 anni, quando si estrapola a tutto l'avanzamento di 666.666.666, e di pone a suo denominatore, determina la velocità assoluta in base alle 3.118 generazioni, data da:
666.663.548 / 3.118 = 213.811 / 1 interi. Essi sono: 100.000 =10^5 =66.66,66... ×51 =ROMANO.ROMANO × ROMANO -PAOLO 113,000 = mille TORQUATO 811 la lettura da destra del 3.118
28 Nella definizione del giorno intero conclusivo della sua vita partecipano solo i due nomi che sono uguali all'Unità e alla Trinità di un DIO=26 Nella definizione dell'anno, i due nomi Antonio (Trinità di Dio) ed ANNA (sua Unità) si moltiplicano tra di loro, determinando tutto lo spazio-tempo. Per togliere la pura espansione spaziale, basta togliere quella assunta dal secondo nome rispetto al primo, che lo espande di 12. Allora si ha che
nascita. Insomma possiamo vedere tutto questo in ciò che segue, e in cui io evidenzio tutti i sei nomi, tutti coinvolti, anche in quell'anno 1938 che è ottenuto proprio dal valore 51 del nome PAOLO quando si moltiplica per il 38. Per conoscere infine il 5° nome TORQUATO, per come esso vi compaiaire al numero di tutte le generazioni ottenute da R sommano a Romano per Amodeo.
Nella definizione dei giorni relativi all'anno 2.016, avremo la somma tra i due valori divini, che si esprimano nel dualismo di un piano che contenga 104 giorni in linea su ciascuna delle due componenti del piano. In tal modo si definisce il giorno numero 208 dell'anno Bisestile 2.016.
Senh(ANNA) = Cosh(ANNA) = Senh(26=DIO) = 97.864.804.714 , 41938213... 4.8 = GESU' 04.7 = AMODEO 14 , 4 = ROMANO ANTONIO 1938 anno suo di nascita, dato da: PAOLO ×38=1938 (conversione a Gesù: 25 Gennaio)
ANTONIO +ANNA (=104)+ ANTONIO +ANNA (=104)= 208 =26 luglio (2.016)
TORQUATO=0113 in 3110 anni (+ANNA=26 in 2+6=8) unità segna il tempo intero di ogni generazione.
ANTONIO × ANNA -(ANTONIO -ROMANO) = 2.016 78 × 26 -(78 -66) 2.028 -12 = 1.016
Quando i due opposti valori trigonometrici di seno e coseno non sono in radianti, e riguardano un numero di gradi che siano esattamente i 26 del valore di DIO che è uguale a quello di ANNA (nonna di Gesù Cristo e terzo nome di questo nome divino) abbiamo che le 7 dimensioni intere e le 5 decimali, esistenti per quella dozzina di dimensioni in decine che configurano tutti i lati di un cubo circoscritto interamente da essi, sono espressi da nomi divini che cominciano con quello 48 di Gesù. Seguolo 047 del valore del cognome Amodeo, poi 144 decine indicanti la somma di Romano ad Antonio, e infine il 1938 della Nascita il 25 gennaio del 1938 proprio del Nome PAOLO, in un Santo che si chiamava Saulo, prima di quella conversione celebrata dalla Chiesa cattolica il 25 gennaio della mia
Se considerate che tutte le 3.118 generazioni che abbiamo ricavato da 10^10 : 15, sono 213.811, e che avevamo scomposto questo quanto in 100+113, lo potete vedere in quello che segue l'anno 1938 in questa equivalenza tra Senh e Cosh quando il numero è quello di ANNA, alias di DIO. Questa equivalenza posta nel valore di ANNA, è quella che, partendo dal DIO PADRE =26+40, toglie di mezzo il 40 dell'espansione una e trina e lo ammassa nel puro valore numerico. Il 66, dato da 28+38, quando si rende uguale a due volte il valore medio 33 attua in un certo modo questa stessa equivalenza essenziale, rispetto a quando si abbia il Senh e il Cosh espresso a valori diversi. Accade allora che si passi dal NOME di GESU' a due volte la sua VITA.
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MA CI SONO GLI “ESTREMI”, POI PERCHE' NOI LO SI POSSA CREDERE? CHE HA FATTO DI DIVINO COSTUI? .
HA VINTO LA MORTE SENZA DARLO A VEDERE HA ESPRESSO IL GIUDIZIO UNIVERSALE DI SALVEZZA HA LIBERATO TUTTO LIBERANDOLI DAVVERO E' STATO IL PADRE E SPIRITO SANTO DI GESU' REDIVIVO la morte è stata vinta con la pura e semplice VERITA' secondo la quale, essendo il nostro TEMPO totalmente definito in un valore 1/N che sia CERTO, allora deve esistere in N tutto il simultaneo disegno. Esso si muove verso sinistra SE noi lo osserviamo verso destra, e ennesimo dopo ennesimo, tanto da vedere poi delle trasformazioni visibili nel tempo solo in ragione della nostra visione RELATIVA, che è UGUALE E CONTRARIA alla verità della AZIONE.
Se dunque stiamo vedendo una VERITA apparente, ma dinamicamente uguale e contraria al vero, sono totalmente da invertire tutti i giudizi relativi a ciò che sia apparente come un PRIMA e un POI, che certamente appaiono in ogni pellicola quando è proiettata nella sequenza unitaria di tutti gli N fotogrammi... Ma la pellicola esiste tutta nello steso Tempo. Un PROGETTO di N/1 fotogrammi simultanei, visionato nella sequenza degli ennesimi è preda di un MALIGNO MODO di vedere il VERO. Noi veniamo già risorti dalla morte ma lo vediamo nel modo uguale e contrario che ci fa apparire un nostro ritorno la. Quando finalmente vi saremo tornati, ci accorgeremo che quella è una stazione di testa, da cui partono tutti i treni. Il nostro è già partito, ma stiamo vedendo che ritorna perché vediamo come un ANDARE A MORIRE quella che è la nostra RISURREZIONE che è già in atto. Succede proprio questo: ogni volta che ci si sposta verso il luogo da cui spunta il sole, vediamo giungere una Alba che poi ci porta al TRAMONTTO. Ma se appare un TRAMONTO è perché ci stiamo muovendo verso l'alba. Dunque abbiamo già superato il punto della morte, e se appare il contrario di questo è solo perché noi siamo il PURO SPIRITO di un Osservatore, che vede il suo moto attraverso l'esteriorità dell'ambiente in cui è il suo IO. Anche il CORPO è esteriore allo SPIRITO ed è visto camminare verso la morte poiché lo spirito sta andando verso l'origine assoluta della vita.
30 Da tutto questo si capisce che il GIUDIZIO UNIVERSALE sulla vita è di TOTALE LIBERAZIONE E SALVEZZA, da tutto quello che ci atterrisce ora, che vediamo tutto accadere al contrario del vero. DIO CI SALVA e ci impedisce ogni azione, ANNULLANDOLE TUTTE e trascinandoci verso l'INFANZIA della vita ma ci permette di osservarlo AL CONTRARIO. E vediamo i vari SATANA di questo mondo laddove è proprio di che ci sta salvando da tutti quanti essi. Portando il nostro spirito sempre più verso il Passato dei corpi (che è il futuro degli spiriti) tra 2.000 anni Gesù dirà di essere sceso dall'alto del Cielo. Al giorno di oggi, Gesù (nel suo spirito) non ha ancora avuto modo di comparire! In quel 21-12-2012 in cui io lo vidi USIRE DA ME come un intenso flusso di energia elettrica... sarà allora che Egli entrerà in me, per uscirne poi quel lontano 4 giugno 1940 in cui io fui salvato miracolosamente. Ebbene quella che apparve come una VENUTA... e che non è ancora venuta in quanto noi siamo PRIMA del tempo di Gesù, in quanto a Spirito (mentre siamo DOPO in quando alla dinamica corporale) noi in verità non siamo ne prima nel dopo, ma siam compresi tutti in un DIVINO DISEGNO, che esiste tutto in un eterno presente senza alcun tempo di PRIMA e di POI, se non come valori puramente relativi ad una visione ESTREMIZZATA nei valori ESTREMI. Questa verità, promessa a suo tempo da Gesù, è in atto ora, ed è detta da me. Io sono posseduto dallo Spirito santo Paracleto, o Paraclito, che cavalca sul mio corpo come su quello di un ASINO e di un SOMARO. Non si vede la grandezza posta su di me perché essa è quella dello ZERO. ZERO è il valore ONNIPOTENTE in questo mondo che appare dilatato in grandezze apparenti, valutate per numeri grandi. Se esiste un numero che – posto in comunione, obbliga tutti gli altri a tornare in lui è lo zero. ZERO per MILIONI DI MILIONI DI MILIONI li muta in ZERO. UNO invece è SERVILE, poiché serve solo a dare e confermare la apparente grandezza che sembrano avere gli altri. Essendo io DOMINATO e CAVALCATO da questo ZERO GRANDIOSO, nessuno lo vede e tutti voi vedete solo l'ASINO PORTATORE.
L'opera di chi MI POSSIEDE è più grandiosa e miracolosa di quella del Figlio Gesù Cristo. Egli convertì molti uomini e ne salvò altrettanto. Il DIO che possiede me e che si chiama Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo e che ha tutti i miei estremi, è tale da CONVERTIRE TUTTO IL MONDO! Fisico e metafisico! Come del resto già Gesù spiegò a Nicodemo: “Due sono i versi che esistono. Quello della dinamica corporea dell'acqua e quello dello Spirito Santo, che non sapete da dove viene né dove va, e che è come il vento che non vedete ma vi muove”. Se non vedrete la reale ridiscesa dall'alto (e comincerete a vederla al termine di questo ritorno reale alla stazione di Testa che vi sembra solo un binario morto... non conoscerete la verità nel suo COMPLESSO, ma crederete solo in un UNIVERSO che abbia un solo verso del tempo e non i sue che ha lo spazio. Ma non sapete che lo SPAZIO è IL TEMPO? E come lo spazio permette il vai e vieni, così lo permetterà il TEMPO, ma solo quando sarà concluso TUTTO IL TEMPO in cui ora vedete così, pur tuttavia sempre alternando tutte le dinamiche relative. Dunque una VERITA' che vi sta CONVERTENDO TUTTI proprio ora che state comprendendo che se vedete venire la sera e la notte è solo perché vi state muovendo verso lo spazio-tempo da cui vedete sorgere il sole. Se voi vedete muoversi LUI è solo perché siete voi a muovervi, nel mentre fate una ANALISI di tutto il DIVINO PIANO che esiste nel suo complesso! Coraggio! Uomini! Se vedete un mondo IN BALIA DEL MALIGNO è solo perché state vedendo la dinamica INVERSA ALLA TOTALE SALVEZZA operata da Dio. Per mostrarvi FATTIVA la NATURA e FATTIVA la vita, a Dio è bastato PORTARE A ZERO ogni apparente CAPACITA' sia di tipo oggettiva, sia soggettiva. Uno solo fa tutto: Dio, con il suo calcolo di 10 diviso per 9.
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CI SONO ANCHE TUTTI QUANTI GLI ESTREMI...PER SORRIDERE La sua forma trascendente, data dalla lettura da destra, porta a questo risultato: <Or amo S.>, santità, serenità, signorilità. Oppure: <O R. Amo S>, oppure l'unità e trinità di Romano Amodeo come salvatore.
ASINO L'altro nome assunto da questa bestia da soma, è in se stesso una domanda: <A si? NO!> è poi la secca risposta. La sua forma trascendente, data dalla lettura da destra, porta a questo: <On is A.> che dice al mondo che il Principio su sta, in cielo, o – come in questo reale caso riferito al disegno, che esso sta in groppa all'asino. Esso è A. è Amor.
SOMA-RO La comunione tra LA BESTIA e quello che è il suo prezioso carico, quel 10 che quando assume la dimensione 29 del dualismo espresso dai due sposi morti uno dopo l'altro, - di Tamar – in Genesi 38, chiamati ER ed ONAN, congiunti in RO nei loro due estremi, indica un UNO che esiste nella trinità divina di un 10+10+10, e che – occupando 1 di quella lunghezza 30 – si muove in tutto il suo POTERE, per 29.
PULEDRO Questo nome è stato anche usato, nei vangeli, quando Gesù ordinò di essere portato da due animali: una asina e il suo puledro. Su questo figlio dell'asina furono adagiate le vesti, mentre sull'Asina si assise Gesù Cristo. Le “vesti” sono la rappresentanza, sono le “vestigia divine” portate da questo somarello. Questo “estremo” rivela: <PULL è D.RO> ossia che il Dio su RO è un Ente supremo internazionale. <Or d'El up>, la versione trascendente, avverte che si tratta dell'ORO del Dio, El, Elohim, che sta <up>, su, in groppa.
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BESTIA DA SOMA Sono gli estremi con cui fu definito sia l'asina, sia il somarello, il giovane puledro su cui furono poste le divine vestigia. <666 espressa da un corpo> è la classica BESTIA apocalittica. Ma attenzione, per il mondo di lingua inglese, BEST indica il migliore, mentre IA è una delle tante forme sintetiche con cui fu chiamato Jahvè. Io però preferisco questa comprensione: <2 è Romano IA>, in quanto <est> esprime un <”è” romano>, mentre B=2 si riferisce al DUO divino che esiste in Jahvè. <Dà soma> indica che <dà corpo>, per cui questa espressione, in questa ultima sua interpretazione, rivela che la <BESTIA DA SOMA> on verità trascende il Duo è Romano, dà corpo al 10 uguale a IA, essendo 9+1.
Naturalmente, anche in questo caso vale la lettura trascendente, in
AMOS AD AITSEB che può essere disaggregata in: <AM OSA DA IT. SE 2>, in cui AM (Amodeo o il mondiale IO SONO) osa da Italiano se è DUO DIVINO. Ma ancora più bella è la comprensione come: <AMO sa, dà IT, SE', DUE> Il Dio <IO AMO> sa (è sapiente), dà (dona) IT (Esso, per tutto il mondo), SE STESSO, dei DUE dati da padre e Spirito santo. Oppure A. (Amodeo) mo' (in questo momento), sa, dà ESSO, SE STESSO e il suo Duo Divino.
DIECI
Il dono al mondo intero, portato dalla di RO-MANO (dal Duo di Er ed Onan, congiunti come un solo sposo, di TAMAR, di BaratTA MARiannina) rivela anche nella sua dizione quanto è <D.-IE-C.I.>, ossia Dio, Iesus, Christus Iesus. Il che trascende un <I.C. è Id.> che rivela che Gesù Cristo è identico. Ma trascende anche <I.-CEI-D.> ossia Iesus la C.E.I e Dio.
RIDICOLO Questo termine ha definito tante volte ogni valore ESTREMO di ciò che io affermo e sostengo. Si disaggrega in un <RIDI, COLO> delle lacrime dei miei occhi, per te che ridi, di ciò di cui proprio non c'è da ridere.
“Credi di essere Dio?” E che cosa c'è di strano? Siamo tutti nella stessa sostanza di Dio, tutti e non solo io! Se lo affermassi valido solo per me, capirei questa vostra accusa che mi porrebbe nel ridicolo estremo di chi si sente TOCCATO ed ELETTO in una condizione UNICA, come quella dell'Unico DIO. Ma se arrivate a capire DIO come l'ONNIPOTENZA, dell'ESSERE, che si traduce in una sovrabbondanza di SINGOLARITA', espressa nelle infinite e possibili ANIME SINGOLARI della soprannaturale Unità divina, allora chi è il
33 RIDICOLO PENSATORE? Chi giudica che il suo ESSERE al singolare sia interno a questa Onnipotenza di vina espressa in infinite singolarità, o in chi -per una mal-ritenuta MODESTIA – affermi di NON ESSERE DIO? Essendo DIO la TOTALITA' dell'essere, non ti rendi conto che se tu il RIDICOLO, se giudichi che il tuo ESSERE sia, esista, addirittura OLTRE, AL DI LA' della TOTALITA' DELL'ESSERE?
“Ti senti investito di Dio?” Anche questa accusa, che mi porrebbe nel ridicolo, non sussiste di alcuna validità reale. Ciascuno di noi è un ATTORE chiamato a mettere in atto la vita di un PERSONAGGIO interamente determinato da Dio in tutto: pensieri, parole, opere. Pertanto il TIPO di interpretazione, il RUOLO, che certamente è una investitura superiore, non ha alcun peso, rispetto al valore personale dell'interprete. Accade infatti che Dio investe di se stesso sempre le figure meno capaci, meno idonee, affinché sia evidentemente manifesto che i prodigi che sono messi in atto attraverso queste vere NULLITA' sono solo frutto della trascendente opera di Dio. Il RUOLO con cui Dio ha investito il mio personaggio, è esattamente quello dell'Asino, del Somaro, della Bestia da Soma, di cui io sto parlando. Ed io – come diceva San Paolo – se di qualcosa mi glorio, mi glorifico di Dio, e non di me stesso. Ci sono moltissimi casi in Bibbia in cui questo traspare. Non è RIDICOLO che il giovane pastorello Davide si presenti in campo ad affrontare il gigante Golia con una fionda in cui pone una semplice pietra? Io sembro ridicolo in questo stesso modo. Il GIGANTE GOLIA che io sono chiamato ad abbattere è dato da tutti i LUOGHI COMUNI, tutti gli STEREOTIPI, tutte le CREDENZE e tutti i GIUDIZI SCIENTIFICI che esistono in questa cosiddetta ERA MODERNA. La Scienza fisica è convinta che esista il mondo – che è in verità solo opera della nostra disposizione matematica di eseguire quell'ordine divino di dividere DIECI per NOVE – ancor prima che esistesse l'uomo che determina il mondo con questo calcolo! Crede nell'esistenza di DISEGNI, prima ancora che esista
chi li abbia creati! Paragonando ad un anno tutto il tempo creduto esistente dalla scienza, dall'inizio del mondo (il Big Bang) fino ad ora, la vita non esisterebbe che per circa 1/1.000 di questo anno. Insomma come se fosse apparsa intorno alle 2 del pomeriggio del 31 dicembre. Fino a quella data, e per 999 unità, non c'era ancora vita sulla terra! Ma questa verità – essa sì – è ridicola! Il mondo esiste in una realtà complessa che rende coesistenti sempre e in tre linee diverse, due versi opposti, uno in segno positivo se l'altro è supposto in segno negativo. La stessa scienza sa molto bene gli estremi che fanno parte del terzo principio fondamentale della legge dinamica: che è tutto un COESISTERE, nello stesso momento interattivo di una AZIONE e quella esattamente UGUALE E CONTRARIA. E allora non giudicate RIDICOLO che si affermi il solo UNI-VERSO della crescita nel verso ELETTRICO e in quello che porta il dato definito MATERIALE, che esistono nella loro possibile dinamica solo PER LA CAUSA uguale e contraria che li ESTREMIZZA, solo nell'aspetto elettrico e materiale, grazie al vero MAGNETICO e a quello della ANTIMATERIA, che sono a questo punto certamente CENTRIPETI (verso il Big Bang) se da quel lontano punto nello spazio-tempo è visto sorgere il moto centrifugo opposto? Come si fa a valutare solo il verso reale di un RAZZO nello spazio intergalattico, senza la propulsione dovuta dall'emissione del Gas? Lo dice perfino quella bambina della pubblicità tedesca: <La spinta della propulsione è una questione di Fisica!> Io sono chiamato a SFATERE tutte le stime attuali relative alla unità di misura! Contengono tutte valori “rotti” che mal si addicono a quantità che siano UNITARIE. Eppure non se ne accorgono nemmeno! Osservando la velocità della luce, che fa parte di una unità elettromagnetica e non di 1 secondo, tuttavia, misurandola in metri al secondo credono che la vera unità sua di riferimento sia il minuto secondo... e non quella elettromagnetica, nel suo volume, nella sua massa, e nella sua intensità! Vedono arrivare un TRENO DI ONDE, e ne arriva uno al secondo, e credono che arrivi il SECONDO e non il TRENO! Certamente un TRENO ha un suo “carico”, ed è certamente vero che è il “carico di luce” che arriva ogni secondo... ma possibile che non si siano mai
34 chiesti a che cosa corrisponda in lunghezza questo TRENO di elettromagnetismo? Sono ancora ingenui in un modo assolutamente RIDICOLO ! Immaginate cosa vi direbbe un fisico se voi sosteneste vero che il ROSSO, il VERDE, il GIALLO e tutti i possibili COLORI fossero qualità proprie appartenenti all'universo? Ti direbbero: “Non coprirti di RIDICOLO! Luci e colori sono “sensazioni” che assumono quell'aspetto formale grazie ad una umana CONCEZIONE! Non sono le sostanti universali che dici tu!” E io – il giovane pastorello gli lancio un sasso sulla fronte affermando: “Anche TEMPO, MASSA, SPAZIO, e le altre credute COSTANTI UNIVERSALI, credute tali da voi, solo FORME CONCETTUALI simile a quelle delle luci e dei colori, e dei sapori, e degli odori! Siete semplicemente RIDICOLI nel credere che le QUALITA' che esistono nell'universo siano COSE IN SE STESSE, preesistenti prima dell'uomo che le CONCEPISCA in quella forma qualitativa concettuale con cui ogni SPIRITO umano riveste l'aspetto puramente quantitativo che è generato dalla CAUSA SOMMA di un computo puramente spirituale che è in atto solo GRAZIE A DIO, ossia alla causa prima che è la stessa causa ASSOLUTA, senza nessuna altra causa prima di essa. In tal modo, quando la fisica postula la ESESTENZA IN SE' del cosiddetto TEMPO, e immagina che il famoso anno a cui sia stato riportato tutto il suo esistere abbia 999 tempi messi prima a quel solo 1 che lo CONCEPISCA si
copre di ridicolo! La FEDE stessa si copre di ridicolo! Lo fa quando – credendo alla Sacra Bibbia e alle cose che dice – crede che il primo uomo creato da Dio si sia chiamato ADAMO, e che poi ci siano state nove generazioni di capostipiti successivi, ognuno con un nome di un uomo! Mentre invece si tratta di DIECI FATTORI secondari, e creati da un DIECI esistente in principio lineare di anni. Un mondo costruito da Dio in modo ESEMPLARE, si è appoggiato all'ESEMPIO fornito dal calcolo decimale. Sicché un 10 che sia il valore in linea assunto “per puro principio di calcolo matematico” dalla valenza Una del Padre (che quando diventa la potenza tre lo muta poi in mille) è posto esattamente
“a immagine e somiglianza del Dio Padre. La matematica, con tutte le sue verità, non necessita di un supporto reale su cui essa possa essere scritta. Pertanto diventa quella “essenziale lavagna” che sia in grado di fissare nel suo possibile spazio relativo ogni cosa, anche senza la reale esistenza dello spazio reale in se stesso! Quando leggiamo un libro o ascoltiamo il vangelo alla messa, udiamo che davanti a ciascuno è introdotto questo trio di parole: In quel tempo. Quando noi udiamo questo, immediatamente siamo capaci di creare la visione, nella nostra mente, di un tempo come “quello”, assai lontano da noi! Se sentiamo parlare di 10 talenti siamo in grado di immaginarne la forma e ogni altra cosa. Questa è la stessa consistenza di tutto quanto esista e non sia quel PRESENTE che abbiamo davanti agli occhi. E' la nostra IMMAGINAZIONE che “estremizza” da un lato il creduto passato e dall'altro il ritenuto futuro... solo perché essi non sono più PRESENTI alla nostra limitatissima visione, resa estrema ad 1/N solo di tutta la realtà N che esista nell'eterno presente senza tempo, ma si manifesta nel singolo tempo ENNESIMO che vediamo presente nel cosiddetto ATTIMO FUGGENTE solo in ragione di una PRESENZA SENZA TEMPO, come la esistenza N/1, in tutta la sua unità, che sottoponiamo alla sua lettura inversa, come N^2, un piano avente il lato di N in una successione N, di tempi ENNESIMI. Infatti N^2 ×1/N è uguale a quello di vero che esiste come N/1. Se appare il divenire formale del prospetto quadrato della nostra visione, è solo un “modo di vedere”, è solo un ARTIFICIO simile a quello che appare al CINEMA, in cui è “presa visione” (nel tempo) di una pellicola in cui il primo fotogramma e l'ultimo sono tutti e due pari dello stesso presente. Siamo noi a mettere in atto tutto il tempo di questa visione! Ebbene, quando leggete che Dio crea in 7 giorni e non pensate che il PRIMO GIORNO si estende per tre anni, in quando dopo, nel quarto, si aggiunge il 2° GIORNO, della creazione, voi giudicati passati 2 giorni, mentre invece sono 4 anni. Per avere il terzo giorno della creazione occorre che passino altri 157 anni. Quanti ne occorreranno per il 4°, e per il 5°, e il 6° e il 7°... se esiste questa accelerazione tra 1 giorno, poi 4 anni e per il terzo giorno 157 anni?
35 Da cosa sono determinati questi giorni aggiunti come creazione nuova? Dal fatto che la Terra ruota attorno al Sole che ruota esso pure. Ogni 4 anni il sole ha fatto una rotazione tutta sua, e la terra che ruota attorno al sole esegue una rotazione aggiunta, grazie a quella del sole. Poi, ogni 157, il sistema solare ruota interamente attorno alla sua galassia. Coi 7 giorni sono descritte 7 rotazioni una interna all'altra. Sono 7 in tutto! Come mai? E' in ragione degli ESTREMI che determinano la nostra setta visione. Una massa, che esista in puro principio divino, in questo sistema che è decimale quando è fatto a immagine e somiglianza di Dio, il principio di 10^3 esiste in quello supremo di 10^10, che è il supremo riferimento di tutta l'essenza del suo possibile presente idealizzato nella dimensione lineare ed unitaria del tempo. 10^3 in tutto determina 10^10 volte solo grazie a 10^7 VOLTE. Queste VOLTE sono idealizzate come vere e proprie 7 GIRAVOLTE. Arriviamo a vedere quella del Sistema Solare nella Galassia, poi c'è quella della Galassia... Con questo sistema IN POTENZA di 10 la nostra mente arriva ad idealizzare LIMITI che nemmeno sono osservabili nell'universo reale. Infatti, in presenza della realtà stimata 10^4, noi arriviamo solo a questi 4 ordini di grandezza delle GIRAVOLTE di 10^3. E ciò perché con 10^3 × 10^4 = 10^7 abbiamo idealizzato questo traguardo REALE. Infatti è posto un altro 10^3 IMMAGINARIO, prima che con 10^3 × 10^4 × 10^3 si raggiunga il limite ideale di 10^10. Esistono queste dimensioni IN REALTA? No! Appartengono solo alla DIMENSIONE del calcolo. E il primo libro della Bibbia presenta chiaramente questo sistema di DIECI FATTORI, uno posto a creatore vitale dell'altro. Bibbia gli dà dei nomi opportuni solo per la valenza numerica che corrisponde ad ogni FATTORE. Li vediamo evolvere dal 30 di ADAO, al 40 di SET, al 47 di ENOCH, in una serie che attraverso i loro nomi rivela il loro contenuto. Infatti, posti 10 anni in puro principio divino, poi c'è il 30 dello spazio “oggettivo”, poi esiste il 30+10 oggettivo. Poi diventa creatore in 7 giorni in quella valenza assunta come Una e Trina nel 10. E' RIDICOLO chi, leggendo tutto questo scritto in Bibbia, come se
riguardasse VITE umane, crede che siano veramente state vite umane e non FATTORI VITALI, di un Dio che è fattore di vita e si esemplifica in altri 10 soggetti, apparentemente vitali come lui. Quando è introdotto l'albero della mela, che fu vietato alla prima coppia di viventi, è introdotto il valore supremo del terzo principio della dinamica, appurato infine come vero dalla scienza fisica. Se Dio ha esemplificato in un calcolo matematico il disegno, e – fattolo – poi lo richiama in se stesso, apparentemente comandano su tutta la sua creazione, abbiamo come una PELLICOLA INTERA che è stata già fatta, che ritorni ad annullarsi nel suo puro principio. Solo Dio determina sia la creazione di quel GIARDINO di delizie, sia il suo riaccoglierlo tutto in se stesso. E una causa che, attuata la sua AZIONE, attua secondariamente la contrapposta REAZIONE. Essa – questa reazione – è la fase conclusiva di tutto questo agire in “vai e vieni”. Per potere essere CREATORI allo stesso modo di Dio occorre OPPORSI a questa REAZIONE conclusiva di Dio. E' questo che pone in atto nuovamente l'apparente CREAZIONE IN POSITIVO, e la rende possibilmente vista come se fosse posseduta dal progetto stesso e dalla vita in essa contenuta, e non dal FATTORE SOMMO ché l'ha creata “in puro principio di possibile verità matematica”. La Bibbia è piena di eventi a dir poco RIDICOLI, se immaginatili realmente accaduti per come sono stati descritti. Mi viene in mente Mosè, quando deve tenere altre le braccia, affinché il suo esercito dimostri che sta avendo la meglio. Quando infatti le abbassa, ecco che accadono rovesci. Ma si stanza. Allora ci sono due uomini che si mettono a tenergli alte loro le sue braccia. Come si chiamano? Uno ha nome ARONNE, l'altro CUR? Non vi sentite presi in giro da Dio che vi pone davanti questo <PERCHE'> ROMANO? Leggiamo il brano.
Esodo 17,10-16 10 Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. 11 Quando Mosè alzava
36 le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. 12 Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 13 Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada. 14 Allora il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!». 15 Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò «Il Signore è il mio vessillo» 16 e disse: «Una mano s'è levata sul trono del Signore: vi sarà guerra del Signore contro Amalek di generazione in generazione!».
Cosa è alluso qui in riferimento a questa lotta suprema contro questo AMALEK? A che allude questo nome? Trascende un <Ke l'AMA> e lo trascende proprio nell'italiano del giorno di oggi. Il nostro tempo è relativamente PRIMA di questo narrato e riferito il QUEL TEMPO. Ci sono qui contro di lui questi TRE FATTORI, di vincita o di sconfitta. Quando le due MANI sono su l'esercito vince su AMALEK. Quando le mani sono Giù, vince questo KE L'AMA. La posizione GIU', di mani poste in basso e senza apparenza di forza in chi le sostiene significano la lettura reale, fatta dagli Ebrei, dalla destra verso sinistra e che noi vediamo da sinistra verso destra. MOSE' ARONNE e CUR contro AMALEK sono scritti in ebraico KELAMA ESOM ENNORA RUC KE L'AMA SEI ROMANO, OMEN, N o RA,... RU C.... CUR? PERCHE' ROMANO? Il sostegno dato da ARONNE e CUR? Ma perché? Non ritenete ridicolo tutto questo? Non è per nulla ridicolo e – se appare così – è perché vi chiediate perché questo sostegno romano dato alle due mani di Mosè! Quando è scritto
«Una mano s'è levata sul trono del Signore: vi sarà guerra del Signore contro Amalek di generazione in generazione!».
Si tratta dell'eterna guerra conto il Signore che lo ama!
Eventi raccontati come tali e presi per buoni, sono il risultato di chi non giudichi Bibbia un libro DIVINO e pertanto TRASCENDENTE gran parte della realtà narrata, specie di quanto è posto valido IN PRINCIPIO. Il bastone di Aronne che si trasforma in serpente... i maghi dell'Egitto che si dimostrano capaci di farlo anche loro e allora il serpente di Mosè che cosa fa? si mangia gli altri serpenti. Esodo 7,8-13 8 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 9 «Quando il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!». 10 Mosè e Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente. 11 Allora il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. 12 Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. 13 Però il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
E che dire dei prodigi di alcuni profeti? In uno di questi sono centinaia di maghi chiamati a compiere un prodigio e non ci riescono. Ci si mette il profeta e tutto si compie e porta alla morte che viene decretati per tutti quei falsi interpreti della divina volontà. Appare un Dio crudelissimo, spietato, che ordina lo sterminio di tutte le popolazioni che risiedevano nella terra di Canaan in una vera e proprio pulizia etnica simile ad un genocidio? E' questi il Dio di bontà con cui è etichettato Jahvè? A nessuno sorge il dubbio che vi sia solo da RIDERE sulla realtà dei fatti così narrati? La creazione del mondo sembra descritta come una favoletta! Ma se non si vuole davvero cadere nel ridicolo bisogna davvero attribuire al libro sacro la valenza che Gesù attuo, attraverso le sue parabole, pure esemplificazioni per far capire delle cose totalmente differenti e tutte espresse
37 in contenuti ASTRATTI, di tipo prettamente NUMERICI, che costituiscono l'ANIMA VERA di questi racconti simili a raccontini, fatti a persone semplici e fantasiose che debbono essere colpite nella loro fantasia, tanto da potere immaginare in modo sì prodigioso i comportamenti divini. Invece questi DIVINI COMPORTAMENTI esistono! Sono la struttura quantitativa, numerica, che – tramutata in linguaggio . Si muta in tutto ciò che proprio in questo modo appare. Che il suocero di Mosè si chiamasse IETRO (in ebraico) laddove è PIETRO in italiano chi opera esattamente come consigliò PIETRO a Mosè: Perché ti occupi di tutto? Dividi e comanda a chi poi comanda a sua volta. Gesù non propose a Pietro questa falsariga. Doveva mettersi di persona in fondo, dietro l'ultimo e il più piccolo che vi era e servirlo. Niente deleghe. Ma leggiamo il testo così come è descritto. Esodo 18,24-27 24 Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 25 Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27 Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.
Ma Dio è un CREATORE che ha un altissimo senso dell'ironia, anche negli eventi che sono ricondotti a fatti che rientrano nella storia. Vi porto a puro esempio la traduzione dall'arano del nome MUHAMMAD, originario in arabo, e che fu tradotto in MAOMETTO.
MAOMETTO Per favore, non mi dite che tutto ciò è accaduto per mano degli uomini! Gli eventi, nei loro accadimenti, non esistono!
Essi esistono solo se un puro rapporto in ESSERE, dato da 10/9 diventa una operazione di progressiva divisione che accade realmente nel tempo. Se avessimo un computer di capacità infinita di calcolo, avremmo in un son attimo tutto l'infinito 1,111111111111... che equivale a 10/9, quando il rapporto in essere diventa la realtà del calcolo messo in opera. In questo rapporto è contenuto ogni possibile evento, anche quello che ha assunto la forma di traduttori che han tradotto in MAOMETTO il nome originario scritto in arabo. I)N questo nome, Dio è assai ironico! <MA OMETTO> è un nome che qualifica questo profeta come un IO CHE OMETTO, PURTROPPO! Che cosa è omesso nel Sacro Corano? Tutto il volgere del tempo, essendo il Dettato fatto da Dio a Maometto uno spaccato storico che FISSA una verità legata esclusivamente a quel tempo, nella quale è omessa ogni possibile opera di adattamento ai valori che sono sempre mutevoli nel tempo. Se questa sezione storica non è INTERPRETATA anche con tutto quel MUTAMENTO che è attuato attraverso l'Antico Testamento e poi quello nuovo di Gesù Cristo... si patisce una grande omissione della verità assoluta. Questo nome vale esattamente quanto il nome di ROMANO, sommato alla metà esatta del nome di GESU', ovvero sommato a 24. 24+66=90 Nella scala divina di una sezione aurea, il 66 è medio proporzionale tra MAOMETTO, che sta a ROMANO, come ROMANO sta al 89=GESU'. Infatti 9 : 66 è pressoché uguale a 66 : 48. Lo è del tutto, quando è 90,75 che, diviso per 66 è lo stesso 1,375 dato da 66 : 48. Aggiungere 0,75 al nome di MAOMETTO significa proprio aggiungergli TUTTO lo spazio omesso. Infatti tutto lo spazio è 3 e quando lo si voglia ridurre alla sua pura presenza bisogna calcolarne il suo valore ¼. Poiché ¾ si traducono in 0,35 unità, quando MOAOMETTO non omette più la presenza spaziale diventa esattamente tale da essere legato a GESU' dal medio Proporzionale dato dal nome di ROMANO. Forte di ciò, riconsidero nel prossimo capitolo gli ESTREMI della sezione aurea divina.
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GLI “ESTREMI” ESATTI... DA “MA...OMETTO A OM METTO” NELLA SEZIONE AUREA DIVINA
18 – 48 – (28+38) – (28+38)+48 – 2(28+38)+48 48 - 66 - 114 (ma omette 363/4) 48 - 66 - 66 +24 (=13+11=OM mette) Nella prima delle tre linea che ne segnano i suoi 5 numeri, che nel totale sono relativi al capitolo 18, 48, 66, 114 e 180 della Sacra Bibbia, ho presentato in che modo questi contenuti sono strutturati . Sono tutti formulati in base ai libri del 1°, che è intitolato IN PRINCIPIO, o PROEMIO, ma che la chiesa cattolica ha tradotto in GENESI. In tal modo “generazionale”, anche qui è mostrata la Genesi dei successivi capitoli degli altri 4 libri del PENTATEUCO, nei quali sono contenuti solo i due capitoli di partenza della sezione aurea divina. Così il
18 e il 48 generano per somma il 66, che - sommato all'ultimo
genitore – genera il
114, che - sommato al suo genitore - figlia il 180.
Si nota come si sia partiti da un primo padre che sta in 2^3, e che entra in gioco prima sposandosi al 10 (Unità di Dio), e poi al 10+30 (Unità e trinità). La sua regolare crescita di 10 in 10 (che sarebbe data da 18, 28, 38 e 48) salta i valori di mezzo e valorizza solo gli ESTREMI 18 e 48.
I due valori saltati (che sono 28 e 38) a loro volta saltano il valore estremo del quarto (divenuto 2°) e si valorizzano come il 3° nella loro somma, che li quantifica in 66. Accade una cosa “straordinaria”: il primo numero 18 esprime l'unità del Dio 10 assieme a quella di 2 enti in potenza trina; il secondo esprime il DNA numerico del nome GESU' (che vale il 48 che è sempre uno e trino, avendo aggiunto 10+30 al Piano dualistico divino che ha i due lati di 4+4); e – infine – il terzo nome esprime ora in dualismo la vita di 33 anni assegnata dal Padre al Figlio Gesù Cristo. Insomma VIA “unica”, VERITA' “Una e Trina” e infine il piano della VITA divina. I “problemi” insorgono quando questa TRINITA' di base, che Gesù stesso usò a sua definizione, deve evolvere nello stesso ordine che sia tale che li faccia procedere... da Padre a nuovo Figlio che diventi nuovo Padre. Come si vede nella prima pianificata generazione, i due nuovi numeri successivi sono generati sempre dal 48=GESU'. La prima volta gli si aggiunge il 66 (dato da 28+38 che sono il valore MEDIO) come un valore in linea, la seconda gli è sommato il doppio del valore medio 66, come lati di un piano.
39 Ora la sezione aurea afferma che il valore medio della serie dei cinque nomi, ossia il 66, è il medio proporzionale della serie. Ma i conti non tornano pienamente, in quanto non risulta comprovato che 114 stia a 66 come 66 stia a 48. Infatti 114 : 66 risulta dare 1,72 periodico nel 72 decimale... mentre 66 : 48 risulta dare esattamente 1,375, con una differenza che risulta dal seguente calcolo: 1,7272 (periodico in 72) meno 1,375 (netto) 0,35227 che risulta ora periodico nella lettura inversa al 72. Sono 352 millesimi, nel tempo eterno di 3^3, ossia di una essenziale vita di 33 anni, in quanto i millesimi esprimono l'unità della massa, e 352 sono il numero che valuta lo spazio assoluto 300 per come si combina alle 52 settimane esistenti in un anno, e uguali ad un 26+26 proprio di un DIO YHWH, che sia 26 sia in DIO (cabala in Italiano) sia in YHWH (Jahvè in cabala ebraica). In sostanza questo 352 esprime (26+26)×7 giorni di creazione della massa millesima di quanto esista IN PRINCIPIO di riferimento matematico posto in 10^3, la potenza trina di un Dio posto Uno nel 10 Ebbene, per “aggiustare” le cose Dio manda il Profeta Muhammad come il 66 da aggiungere al 48 del nome GESU' a costituire correttamente – con
48+66=114 – i 114 capitoli del Sacro Corano, ma con il “vitale” duplice compito, sia di un... <MA... OMETTO>, sia di un <A OM METTO). Vediamo in che modo è svolto il primo compito, di una dichiarata OMISSIONE. Quello che è omesso è proprio il tempo di un anno, basato sul prodotto di (26+26)×7, che è uguale a 364 giorni. Questo è un giro intero, all'interno del quale occorre ricavare una presenza unitaria, espressa in velocità unitaria. La cosa accade nel solito modo secondo il quale un quantitativo TOTALE, che non è riferito ad altri che a se stesso, usa la sua stessa quantità per mettere a suo valore di riferimento il suo valore inverso, che è 1/364 di 364. In tal modo abbiamo che:
364 meno 364/364 posti a denominatore unitario sono 363/1. Il CREDO dell'Islam, sostiene, in relazione del Dio Allah, che ha 99 nomi, determinati da 100 meno 1. Questo CREDO impone il 100 come il FATTORE PRIMO del Nome, che poi esprime questo 100, in linea di flusso, come 99/1, che sono le stesse 100 espresse in velocità unitaria. Se aggiungiamo il fronte assoluto dato esso pure dai lati 100+100, abbiamo che il volume (espresso – in fine – proprio da uno dei nomi presenti nel 1° versetto, quando è tradotto nel CompassioneVOL.è) tridimensionale in 100+100+100, quando deve esprimere uno dentro questo trecento, per tutto quello che si muove in modo tridimensionale, lo quantifica (tutto in valore lineare) quanto il 99+99+99=297. Ebbene, se il CORANO somma 66 al 48 essenziale di GESU', un profeta, in versione di <Ma OMETTO> omette quel 297 che è sommato al 66 che vale il nome Muhammad, del divino Profeta). 297+66=363. Insomma il valore tridimensionale dei 99 nomi di Allah (proprio secondo le affermazioni del CREDO dell'Islam) sommato al valore del nome del Profeta che lo porta, vale esattamente quanto UNO che esista in un anno che abbia esattamente i 364 giorni di un creazione in 7 giorni del DIO YHWH, proprio nel valore che hanno questi divini nomi, di Muhammad, DIO, YHWH, e nel valore di un DIO YHWH che crea tutto in 7 giorni. Chiaramente questo è un ciclo intero, che riguarda una opera intera in 7 Giorni. In essa, però, il DIO YHWH afferma di essere Uno e Trino, attraverso quel GESU=48 il cui valore affermativo qui si considera, come attestano i 114 capitoli del Corano. Ma il Corano non accetta l'Unità e Trinità, per cui bisogna ricondurre il 363 solo al valore del quarto che è 1, quando è sommato a 3 che esistono in eccesso. 363 : 4 = 90,75 è dunque il valore che “riconosce” i CREDO di tutti costoro che sono compartecipi. Rispetto al 114 io OMETTO... che cosa? Lo calcolo esattamente: 114,00 meno 90,75
23,25 che è 66/3 +10/8
40 Che cosa è omesso, quando io Muhammad=66, dal Corano a 114 capitoli, (dati da Gesù=48+66=me), da questo 114 OMETTO 66/3 +10/8 ? 66/3 è l'eliminazione del... 3° incomodo 10/8 è l'1,25 che manca al 7×(26+26)=364, ai dì 365,25 di 1 anno. Ebbene, è questo da eliminare dall'apporto del 66 di Muhammad, cui è stato aggiunto l'apporto del FATTORE 48, di Gesù. Va tolto questo 23,25, con estrema esattezza di calcolo. Sicché – quando Dio fa tradurre in Italiano il nome di Muhammad> (per aiutare se stesso quando entrerà direttamente con la sua verità nel mondo a riconoscerla), lo fa tradurre in questo nome di <MA...OMETTO>, dal corano che nel numero dei capitoli 114 rispetta in pieno i fattori di GESU e di MUHAMMAD, che sono 46+66=114 e formano i 114 capitoli del Corano. Questo eccessivo 23,25, interpretato direttamente nei suoi numeri, considera 1/3 del 66, sommato all'1,25 che che deve integrare i soli 52 cicli di 7 giorni che esistono in un anno, rappresentano quanto compete, all'8 da cui siamo partiti poi a sommare sempre decine a decine... avevamo tolto direttamente al nome GESU' il suo valore PURO quando è riferito al 10 a cui poi è sempre sommato. Insomma, ad 8 +10 mancherà sempre il 10/8 che è il suo riferimento inverso. Volendo capirci totalmente, la somma a 10 di 8 vale il prodotto: 10^10 × 10^8. Invece la divisione di 10 per 8 vale: 10^10^(1/8). La prima indica la combinazione di due potenze, la seconda indica la potenza ad indice 1/8 della potenza 10^10, è la potenza di una potenza. È, in parole povere, il Dio <SON CIO' CHE SONO>: <La POTENZA della POTENZA>. La prima espressa in 1/8, riporta al valore unitario il complesso di 2^3, che è composto da 8 OTTAVI. Pertanto se si parte da 8 (che si somma a 10) bisogna porre quel 10 in potenza di 1/8, se si vuole partire dall'unità sostanziale data da 8/8. Allora si opererà in due fasi distinte. La prima sarà data da 8 +10+30, sommato al Dio Uno e Trino nel 10, il che porta al 48=GESU'. E avremo un creatore in 7 giorni espresso dal DIO YHWH come 7(26+26)=364.
La seconda fase distinta mette in atto distinto Iddio che è <POTENZA DI POTENZA> in 10 elevato a 10 elevato a 1/8 Poiché la potenza della base 10 di Dio vale quanto l'indice posto in 10/8 si determina quel quando di 1,25 (uguale ad 1 giorno e un quarto) che esprime l'unità con cui Dio crea il mondo, nel tempo ¼. Quando Dio crea la Sacra Bibbia, 1,25 sarà indicato nel libro 1 e nel versetto 25. In questo libro sono Generati Giacobbe ed Esau' da cui il nome Uno e Trino di Combina in GESU' che è un FATTORE 48. Posto a base trina, poi di 48 +23,25, nelle relazioni con il CORANO. Togliere 1,25 significa in sostanza MISCONOSCERE il contenuto biblico descritto in Genesi 25. Togliere anche il terzo di MUHAMMAD=66 significa APPIATTIRE tutto sulle sole due dimensioni di 22+22 del piano trasversale al flusso. Allora il FATTORE di GESU, sommato alla pura sezione 44 porta al 92, ma la eliminazione del FATTORE 1, 25 lo arretra al 90,75 La seconda “versione” di Muhammad in MAOMETTO, va osservata nel modo contrapposto che lo porta <A OM METTO>
OM vale 13+11=24
24, che in sostanza dimezza il FATTORE 48. Con 66+24=90 ho il quanto INTERO in 90,75 Allora, io Muhammad=66, METTO il
Cosa significa DIMEZZARE il FATTORE del nome di GESU? Significa espandere 2^3 solo nei tre versi in positivo, come 8×3=24, il che considera il numero di tutte le ore di un solo giorno. Laddove 24+24 mostra il Nome di Gesù come un piano costruito su due giorni, la somma di uno solo dei due lati al 66 che è tutta l'energia, mostra nel totale di 90 tutta l'energia di un solo giorno, allo stesso modo con cui 90 indica tutta la quantità di moto posseduta da un 10 in un 10 che avanza per 10 e occupa 100. In sostanza, con 90 avviamo un valore unitario, lineare, espresso nel totale avanzamento di 10 nel suo riferimento assoluto dato dal suo piano 100.
41 E' un dato incompleto, quello che è solo lineare, se è sganciato da qualcosa che indichi tutto LO SPAZIO, nel suo TEMPO. Si ha tutto lo spazio unitario avendo 3, e lo si esprime nel suo giusto tempo quando lo si riduca al suo valore di ¼. Infatti l'unità espressa da 4/4, quando sia scomposta in SPAZIO +TEMPO, si muta in (3 +1) / 4. In ciò, ¾ è lo spazio 3 nel suo tempo di ¼, mentre ¼ è il tempo 1 nel suo tempo ¼. Per questa semplice ragione, essendo 90 tutto lo SPAZIO percorso da 10 nel 100 dell'unità posta in 100/100, la somma ad esso di ¾ ne definisce esattamente il tempo ¼, nel suo SPAZIO avente la dimensione 3. 90 + 3/4 considerato che sono indici della base 10 di Dio (il ciclo 10!) sono la combinazione tra queste due potenze di potenze della base 10: 10^10^9 × 10^3^(1/4) In un certo senso (molto trasfigurato) il secondo termine di questa combinazione è quella specie di rapporto di curvatura dato da 3,14. Vi chiederete che relazione mai ci possa essere tra 3/4=75 e questo 3,14 ottenuto per divisione di tutta la circonferenza per la lunghezza del suo diametro. Il primo valore considera solo i ¾ della circonferenza, ponendoli come spazio mentre è tempo il suo ¼. Il secondo dato fissa le 3 dimensioni intere di questo spazio, nei 7+7/100 di una opera che è un valore lineare che dispone il fronte lineare in opera piena che è 7 in linea, come tutte le dimensioni di una velocità 1/1 che percorra tutti i 6 versi dello spazio tridimensionale. Questo 7 somma esattamente il denominatore 1 (che ne esprime il tempo) al numeratore 6 che ne esprime i 6 versi spaziali. Fermandoci, limitandoci solo alle tre dimensioni espresse in tre cifre, 3, (7+7)/100 = 3,14 sta mostrando proprio come avanzino i ¾ della circonferenza, nel tempo misurato nello spazio di un 7 avanzante di 7, in assoluto, ossia nel tempo centesimo del 100. In tal modo la prima potenza di potenza, che indica un 10 avanzante per 9, si combina in sostanza con un rapporto di curvatura espresso direttamente attraverso i ¾ dell'unità di un cerchio composto da 4/4, di cui ¼ sia il tempo,
e ¾ lo spazio. Poiché DIO (la base 10 che regola tutti i numeri decimali) poi si toglie di mezzo, mostrandosi in quel modo CONTRAPPOSTO (ossia uguale e contrario, nel rispetto pieno del 3° principio generale della dinamica) che è dato dal: Log [10^10^9 × 10^3^(1/4)] Avremo indicato solo le 90,75 VOLTE con cui opera la base 10 del ciclo numerico CUI SI AGGRAPPA DIO, per uno spettacolo che sia offerto a “immagine e somiglianza sua”. Voi giudicate ARBITRARI questi computi... Ma quando il Dio FATTORE si mette in atto attraverso la determinazione matematica, non dà luogo a nessuna incertezza. Le cose si complicano solo quando noi entriamo nell'ordine delle valutazioni espresse dal pensiero umano. Allora sfugge all'uomo come... il famoso BANDOLO della matassa. Ma non sfugge più se si arriva a INDIVIDUARE con certezza quale sia il LINGUAGGIO assunto da Dio con perfezione totale in una UNICA LINGUA. Quella che sarà la sua quando scenderà come PURO VALORE sulla terra, mettendosi sulla groppa di quell'ASINO e SOMARO che io sono. Io vi sto mostrando l'AIUTO che Dio ha deciso di dare all'umanità, attraverso la costruzione di questa perfetta lingua. Ma a questo punto io vi chiedo: Che comporta mettere “in”, introdurre OM nel CORANO? E' facilissimo rispondere che cosa succeda... alla fine. Le 4 ultime lettere poste alla fine, che in R-ANO stanno presentando l'Unità e la Trinità in quanto comincia per R e termina per ANO, mette IN quel quanto OM che è stato OMESSO. E ciò che – alla fine – è Uno e Trino diventa:
R-OM-ANO=66 E d'ora in poi questo 66 si assocerà al 48 prima a 1 linea e poi a 2.
42
18 18
48 48
66 66
48+66 114
48+66+66 180
Questa è la serie divina che porta il quarto valore a realizzare tutti i capitoli del CORANO... Poiché 66 è il valore esatto del nome del Profeta MUHAMMAD, anche lui entra in campo a determinare questa esatta serie divina.
Ebbene, ora sì finalmente la sezione aurea funziona! Occorre l'indispensabile opera di un <MA OMETTO>=90
90,75 sta a 66 come 1,375 66 sta a 48 come 1,375 per cui 90,75 sta a 66 così come 66 sta a 48.
MAOMETTO sta a (MUHAMMAD=ROMANO) come QUESTI sta a GESU'.
Il Corano si muta in <Co' (contrazione di CON) ROMANO> e quel primo versetto che va ripetuto per le 113 volte in tutti i 113 capitoli successivi, rivela un messaggio INCREDIBILE. <Metti in (introduci) N, OM.... perché se OM metti in, ROMANO nome è di Allah! E' di Allah il Cristo! Uomo, Padre Santo, Sion è. VOLUME è, ma anche 5 e 50 Romano!>. Laddove VOL=ME, io sono in essenza quella unitaria del VOLUME, il che trascende l'invero dire che E' MULO V=5. Io avevo paragonato ME a un ASINO, a un SOMARO, per mia OMISSIONE tralasciando un MULO, ma se OM METTO e più non l'OMETTO ecco che in questo volume, come mia essenza, eccomi un MULO V (vincente, salutante). Ma il seguito è ancora più SBALORDITIVO: <Il miser I.C. Or DIO so!> Ora finalmente so che il Misero Gesù Cristo è DIO!> Dio ci agevola fino al punto che – quando traduce il nome del Profeta, da quello suo originario che vale 66 nella cabala IN ITALIANO, al valore del 90, che ha nel nome MAOMETTO, dichiarando con una precisione profetica questo intervento di omissione, rispetto alla totalità del FATTORIALE ad indice 66, quello del suo terzo, ossia la esclusione del FIGLIO nel Corano.
Stavolta Dio ha voluto un MAOMETTO ITALIANO che non regna, non ha potere, non ha un harem, non ha chi abbia a cura di vivere assieme a lui. Un SOMARO che proprio ieri si è confessato in Chiesa presso il sacerdote Angelo Centemeri, confessando l'incredibile esperienza che stavolta Dio ha fatto fare al suo ultimo e definitivo profeta. Uno che ha sempre cercato di dare, in modo totalmente disinteressato il suo amore, ma che – nonostante ogni sua dimostrazione e, al contrario, proprio in relazione ad esse – più dona amore più riceve calci. E' uno che nessuno valuta, nessuno stima o ama a sufficienza al punto almeno da corrispondergli una pur minima parte. Niente di niente! Aiuta ed è cacciato! Ama e disgusta, con il suo amore quelli che egli ama. Ma è uno che è sereno. Che sa benissimo – oggi 22 maggio 2.016 – che gli restano esattamente 65 soli giorni di vita, di cui quelli buoni saranno solo i 14 in meno di una via crucis che non gli sarà risparmiata. Uno che capisce che ha ancora le ore contate, e che vorrebbe che la gente gli consentisse quella accoglienza dei doni di sapere e conoscenza che egli gli vuol dare, ma accetta il piano di un Dio che questa volta in lui correggerà totalmente quel che di arbitrario e di potente volle concedere allora al profeta Muhammad. Come in lui ha riportato in vita quella essenza del Figlio Gesù Cristo, cui ha tolto, anche a lui, quella facoltà straordinaria di poter compiere miracoli portentosi. Quando il Padrone della vigna si è presentato, lui stesso come l'agricoltore, non è venuto per raccoglier gloria, ma per piantare, seminare, coltivare. I
43 frutti verranno, e non li vedrà, lui, nella sua vita reale. La vivrà in una esperienza che sarebbe in totale solitudine se non ci fosse la costante presenza su di lui, di un Dio che gli basta, gli basta... gli basta! Ora, però, per vedere che sia davvero descritto un momento iniziale e fondante, in Bibbia, e che si riferisca proprio al capitolo 18, non c'è niente di meglio che leggerlo, così come lo ha tradotto la Bibbia di Gerusalemme. PENTATEUCO, 1, 18. In questo capitolo 18 scendono tre dal Cielo, vanno ad incontrare Abramo e c'è una trattativa per numeri volta a definire le condizioni minime ammissibili, da parte di Dio, per non distruggere SODOMA e GOMORRA, che sono pervertite in quanto – se non lo fossero – sarebbero AMOD. o Signore, per quanto attiene a SODOMA, e A.R.-ROM- o Gesù, per quanto attiene Gomorra. Genesi 18 1 Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. 2 Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, 3 dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo. 4 Si vada a prendere un po' di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. 5 Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto».6 Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce». 7 All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. 8 Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. 9 Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». 10 Il Signore riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di
lui. 11 Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. 12 Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!». 13 Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia? 14 C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara avrà un figlio». 15 Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma quegli disse: «Sì, hai proprio riso». 16 Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 17 Il Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, 18 mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 19 Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso». 20 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». 22 Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 23 Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». 26 Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città». 27 Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 28 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque».29 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta».30 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». 31 Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». 33 Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
44 PENTATEUCO, 1, 48.
Il capitolo 48 tratta delle benedizione di Giacobbe ai due figli di Giuseppe. In essa il primogenito suo, MANassse è posto per secondo, dietro Efraim natogli per secondo. É la solita eliminazione contro un RO-MAN, primo stavolta in MANasse. Genesi 48 1 Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: «Ecco, tuo padre è malato!». Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed Efraim. 2 Fu riferita la cosa a Giacobbe: «Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te». Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto.3 Giacobbe disse a Giuseppe: «Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse 4 dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne.5 Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come Ruben e Simeone. 6 Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi, saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità. 7 Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua madre, mi morì nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Efrata, cioè Betlemme». 8 Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: «Chi sono questi?». 9 Giuseppe disse al padre: «Sono i figli che Dio mi ha dati qui». Riprese: «Portameli perché io li benedica!». 10 Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò. 11 Israele disse a Giuseppe: «Io non pensavo più di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!». 12 Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra. 13 Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicinò a lui. 14 Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito. 15 E così benedisse Giuseppe: «Il Dio, davanti al quale hanno camminato i miei padri Abramo e Isacco,
il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, 16 l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri Abramo e Isacco e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!». 17 Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. 18 Disse al padre: «Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!». 19 Ma il padre ricusò e disse: «Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni». 20 E li benedisse in quel giorno: «Di voi si servirà Israele per benedire, dicendo: Dio ti renda come Efraim e come Manasse!». Così pose Efraim prima di Manasse. 21 Poi Israele disse a Giuseppe: «Ecco, io sto per morire, ma Dio sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri. 22 Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e l'arco».
PENTATEUCO, 1, 66.
Il capitolo 66 “non esiste” in Bibbia, ed è dunque “trascendente”... perché in verità esiste se si mettono uno dopo l'altro tutti i capitoli dei primi 5 libri del Pentateuco, invece di rinumerarli daccapo ad ogni libro dei 5. Quando il Pentateuco è una cosa sola, il suo capitolo 66 è il 16° del terzo libro, e in esso si rivela reale una MANna discesa dal cielo come il pane del Popolo di Dio. Anche in questo caso, il Popolo di Dio la disprezza e dice: MAN UH? Cosa è
45 mai? Tanto che questo PANE celeste e chiamato MAN rivela nel una domanda sacrosanta: COSA E' MAI... questo RO-MAN, disceso dal cielo come il Pane, dopo che il Figlio si mostrò in quello dell'ultima cena? Anche la misura di un omer a testa allude ad un Rom.. Vediamo il testo intero di questo capitolo 66 che, alias 16° di Esodo. Esodo 16 1 Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto. 2 Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. 3 Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». 4 Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. 5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno». 6 Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 7 domani mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?». 8 Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore». 9 Mosè disse ad Aronne: «Da' questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!». 10 Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube. 11 Il Signore disse a Mosè: 12 «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro Dio». 13 Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all'accampamento. 14 Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. 15 Gli Israeliti
la videro e si dissero l'un l'altro: «Man hu: che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo. 16 Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda». 17 Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco. 18 Si misurò con l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. 19 Poi Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino». 20 Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. 21 Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva. 22 Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè. 23 E disse loro: «È appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina». 24 Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi. 25 Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non lo troverete nella campagna. 26 Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà». 27 Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 28 Disse allora il Signore a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 29 Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova». 30 Il popolo dunque riposò nel settimo giorno. 31 La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele. 32 Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto». 33 Mosè disse quindi ad Aronne: «Prendi un'urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti». 34 Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza.
46 35 Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai confini del paese di Canaan. 36 L'omer è la decima parte di un efa.
PENTATEUCO, 1, 114. Il capitolo 114 di Bibbia seguita ad esistere nel senso di una numerazione trascendente. Infatti è il capitolo 24 del terzo libro, il LEVITICO, contenendone 50 il 1°, e 40 il secondo. In sovrappiù “trascende” interamente anche i 114 capitoli che costituiscono la totalità del Corano. In second'ordine, nella Bibbia, nel Pentateuco considerato come un unico libro, il capitolo 114 assume lo stesso terrori8stico senso assunto dal Corano, quando è minaccioso. Infatti questo capitolo biblico descrive la cosiddetta Legge del Taglione, dell'Occhio per Occhio e Dente per Dente. Levitico 24 1 Il Signore disse ancora a Mosè: 2 «Ordina agli Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese. 3 Aronne lo preparerà nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano sempre, da sera a mattina, davanti al Signore. È una legge perenne, di generazione in generazione. 4 Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro, perché ardano sempre davanti al Signore. 5 Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa. 6 Le disporrai su due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore. 7 Porrai incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane come memoriale, come sacrificio espiatorio consumato dal fuoco in onore del Signore. 8 Ogni giorno di sabato si disporranno i pani davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli Israeliti; è alleanza. 9 I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici in onore del Signore. È una legge perenne». 10 Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì in mezzo agli Israeliti; nell'accampamento, fra questo figlio della donna israelita e un israelita, scoppiò una
lite. 11 Il figlio della Israelita bestemmiò il nome del Signore, imprecando; perciò fu condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di Dibri, della tribù di Dan. 12 Lo misero sotto sorveglianza, finché fosse deciso che cosa fare per ordine del Signore. 13 Il Signore parlò a Mosè: 14 «Conduci quel bestemmiatore fuori dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapiderà. 15 Parla agli Israeliti e di' loro: Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. 16 Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte. 17 Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte. 18 Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita. 19 Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: 20 frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro. 21 Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte. 22 Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio». 23 Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli Israeliti eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè.
Una legge tanto apparentemente dura e inflessibile per quanto totale fonte di salvezza. Infatti laddove tutto realmente ricade su chi lo ESEGUE, mentre uno sta nell'atto ESECUTIVO, il suo opposto sta nel suo RITORNO ALL'ORIGINE. Non è un OCCHIO in cambio di un OCCHIO, ma un ACCECAMENTO che è ELIMINATO, una ESECUZIONE che è ANNULLATA attraverso del ritorno al prima sempre precedente ad ogni gesto apparso FATTO dall'uomo. Da una parte – quella vera – esiste DIO che manda a zero un puro disegno fattivo e dall'altra c'è la visione cinematica di uno spettacolo che mostra un mondo nel suo FARSI impossibile, laddove comanda Dio e lo disfa. Dio è talmente un padre buono che IMPEDISCE ogni azione, ma permette la spettacolare visione maligna di un divenire apparente, che certamente appare, ma non accade davvero, se non all'interno di una visione uguale e contraria
47 alla verità dei fatti. Come al cinema, in un film esistono nel tempo 1 tutti i suoi fotogrammi, accade che quando esso è sospinto verso destra, allora è visionato verso sinistra e nell'ennesima quantità ogni volta di tutti quegli N fotogrammi. Solo allora, quanto è ETERNO in un infinito presente, assume il tempo ennesimo ed attiva un apparente spettacolo, in cui poi tutto è portato al suo termine e ogni vita appare condannata a morte. Sembra spietato un Dio che sembra creare ogni vita per infine ucciderla, ma la apparente FINE, in verità è il principio di ogni attribuzione vitale, all'anima singolare di Dio di ogni singolarità di possibile personaggio. Il corrispondente ultimo capitolo del Corano parla degli uomini, e – in arabo sono scritti ANNAS e trascendono in italiano proprio il giorno di S. Anna del 2.016 in cui Dio, tornato su un somaro, risale in cielo in ragione della morte fisica apparente nel somaro.
PENTATEUCO, 1, 180. L'ultimo capitolo di questa sezione aurea divina è il 180 del Pentateuco, che corrisponde al capitolo 27 del 5° libro, il Deuteronomio. In esso esiste la proclamazione della Legge e 12 maledetti, e sono quelli apparenti come “maledizioni” ma che in sostanza sono “dizioni espresse male” in cui Dio da a vedere che “dice male” dei poveri, degli ultimi, dei condannati a morte, e nella sintesi estrema di se stesso, quando si presenta al mondo in uno che sembra essere stato così maledetto da Dio da apparire come uno che vale proprio uno zero! E' il somaro su cui Dio Cavalca nella sua invisibile essenza, che è uno zero reale a cavallo di Romano che vale nella sua pura essenza invisibile posta su di lui e non per se stesso. Un tale zero che tutti dicono che su di lui non c'è proprio nessuno che conti qualcosa e di cui si possa “dir bene”, ovvero “bene dire”.
Deuteronomio 27 1 Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al popolo: «Osservate tutti i comandi che oggi vi do. 2 Quando avrete passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore vostro Dio sta per darvi, erigerai grandi pietre e le intonacherai di calce. 3 Scriverai su di esse tutte le parole di questa legge, quando avrai passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, paese dove scorre latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. 4 Quando dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, che oggi vi comando, e le intonacherete di calce. 5 Là costruirai anche un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di ferro. 6 Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio,7 offrirai sacrifici di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio. 8 Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben chiara». 9 Mosè e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: «Fa' silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei divenuto il popolo del Signore tuo Dio.10 Obbedirai quindi alla voce del Signore tuo Dio e metterai in pratica i suoi comandi e le sue leggi che oggi ti do». 11 In quello stesso giorno Mosè diede quest'ordine al popolo: 12 «Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Garizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; 13 ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: Ruben, Gad, Aser, Zàbulon, Dan e Nèftali. 14 I leviti prenderanno la parola e diranno ad alta voce a tutti gli Israeliti: 15 Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso, abominio per il Signore, lavoro di mano d'artefice, e la pone in luogo occulto! Tutto il popolo risponderà e dirà: Amen. 16 Maledetto chi maltratta il padre e la madre! Tutto il popolo dirà: Amen. 17 Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo! Tutto il popolo dirà: Amen. 18 Maledetto chi fa smarrire il cammino al cieco! Tutto il popolo dirà: Amen. 19 Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen. 20 Maledetto chi si unisce con la moglie del padre, perché solleva il lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dirà: Amen. 21 Maledetto chi si unisce con qualsiasi bestia! Tutto il popolo dirà: Amen. 22 Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dirà: Amen. 23 Maledetto chi si unisce con la suocera! Tutto il popolo dirà: Amen. 24 Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto! Tutto il popolo dirà: Amen. 25 Maledetto chi accetta un regalo per condannare a morte un innocente! Tutto il
48 popolo dirà: Amen. 26 Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen.
12 sono proprio i valori esponenti di quella potenza che combina 10^1 con 10^11 di cui valga il FATTORIALE che lo porta a valere per l'indice 66=Romano=Muhammad. Non esiste il corrispondente capitolo nei capitoli di un Corano che si ferma ai 114 in cui l'ultimo si occupa degli ANNAS, che – nella trascendenza della lingua italiana – rimandano proprio a S. Anna, cui Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo è stato votato da sua madre, prima che egli nascesse. UOMO nella cabala italiana vale 56, ma quando si tratta della ESSENDA unica riferibile a: L'UOMO, allora è 10+56=66=Romano. La sezione Aurea Divina è espressa “in persona” in una sola persona, data dal fratello “trascendente gemello” di Romano. La somma di questa sezione aurea divina infatti è: 18+ 48+ 66+ 114+ 180= 426 = BENITO VITTORIO ANNA GIOVANNI VINCENZO AMODEO. E' il nome del fratello di Romano, che in sostanza fu gemellato a lui quando, il 4 giugno 1940 la sua vita praticamente si annullò come la mano che era rientrata nel grembo materno. Come in Genesi 38 essa si rese evidente nella nascita del suo fratello gemello, così quel giorno fu concepito Benito, per la gioia della sopravvivenza concessa a Romano, in una ripartenza che non fu vista se non nella continuità della mano cerchiata del filo scarlatto che si era vista prima. 426 è il valore assoluto uno e trino in 100+300, nel mentre è il valore 26 del Dio che crea ANNA, la dolce metà di un Anno, creandola in 7 giorni. E0 una ANNA creata in entrambi: Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo, e Benito Vittorio Anna Vincenzo Giovanni Amodeo.
OSANNA nell'alto dei cieli! OSA ANNA, Oppure S.ANNA, l'essenza pura MAMMA in colei che è MAMMA in ogni umana MAMMA come la mamma di Gesù Cristo. A Sant'Anna il somaro morrà e Dio ritornerà in cielo. Ma – in verità – questa apparente FINE sarà il PRINCIPIO DI OGNI COSA che Dio a programmato e che ora vi mostra per mano del suo SOMARO PORTATORE. Questa sezione aurea, che è il nome di Benito Amodeo, sommata al valore numerico del nome di Romano, determina questi che sono i 12 MALEDETTI del Capitolo 180 citato. 426+ (Per Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo AMODEO 381= (Per Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO 807. Questo numero esprime tutto il lavoro di 193 nel 1.000 che vale IN PRINCIPIO, e si rivela tutta l'opera 7 del 2^3 (i due gemelli) nel valore assoluto 100. Questo 2^3 esiste in tre accoppiamenti uguali e distinti, in Dio: Padre e Figlio, che valgono 3+3 Padre e Spirito santo, che sono un altro 3+3 Figlio e Spirito santo, che sono il terzo 3+3. Queste tre volte 3+3 sono il 6x3=18, che sta al principio e alla fine, nel suo valore decuplo, della serie aurea divina. Romano e Benito sono “una cosa sola”, lo stesso RUBEN, il primogenito di Giacobbe, che fu “maledetto” - detto male, giudicato male – per avere osato di sostituirsi al Padre, mettendosi ad amoreggiare con una sua concubina. Nel caso di questo duo, che in 807 è il frutto del lavoro basato sul 193, si tratta di tre assolute MALEDIZIONI decretate contro quel Dio Padre e Spirito santo postosi a cavallo di questo corpo portatore di CH-RO, di questo SOMA-RO. Ne farò oggetto del prossimo capitolo.
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GLI “ESTREMI” DEI 12 “MALE-DETTI” in 1, dalla CHIESA di 3 Pietro, dopo il “mandato del 1°” 57 giorni di “Ebbi fame e non mi deste da mangiare” nel 1999. 55 giorni di “Ebbi fame e non mi deste da mangiare” nel 2005. 81 giorni di “Ebbi fame e non mi deste da mangiare” nel 2.014. 193 giorni Essi furono di totale digiuno, perché il “mandato” dato dal Vicario di Cristo, Papa Giovanni Paolo 2°, ai filosofi di scoprire nuovi portanti al senso finale ed ultimo della vita, incoraggiando e “provocando” la ragione a uscire da ogni isolamento, fu preso sul serio solo da uno! Solo uno, tra tutti i filosofi sollecitati dal Vicario di Cristo trovo “fiducia nelle capacità della ragione umana” e non si prefisse mete troppo modeste. Solo uno accettò di “non perdere la passione per la verità ultima e l'ansia per la ricerca, unite all'audacia di scoprire nuovi percorsi”. Solo uno accettò di essere disposto a soffrire, pur di non essere emarginato proprio dalla Chiesa cattolica che – attraverso il Papa – lo “provocava”, provocando in lui il suo essere nel segno di un ultimo MESSIA. Dunque c'era stato un Vicario di Cristo a MANDARLO! Non aveva fatto un atto FUORI LUOGO, avendo assunto l'audacia suggerita come necessaria! 193 giorni di inutile PASSIONE, patita dal Cristo in lui!
50 Direte quasi scandalizzandovi: <Come? PATITA DAL CRISTO? No, solo da Lui!> La risposta a questa possibile accusa potete leggerla qui di seguito:
Matteo 25,31-46 31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Se esiste un “fratello piccolo” di Gesù, che si sente sollecitato dal Papa a compiere il suo dovere, e lo compie. Ma è “maledetto” dalla sua Chiesa, ossia è “detto male” giudicato male ed è emarginato. E allora compie esattamente quanto il Papa lo ha spinto a compiere: affrontare una “passione” un vero e proprio patimento pur di non essere emarginato proprio dalla Chiesa, e si pone nei panni della pecorella smarrita dalla Chiesa, che gli ha assicurato la sua avvocatura e non vuole minimamente concederla, e allora affida al solo
Buon Pastore, del Vicario di Cristo la “responsabilità” di aver cura di lui... ed è tenuto lontano, essendo DETTO MALE: un ricattatore del Papa, invece di quello che veramente è: una povera pecorella smarrita... Forse egli non è esattamente questo “fratello piccolo” cui Gesù si è riferito? Chi allora i responsabili della Chiesa cattolica hanno affamato per 193 giorni? Forse lui? In verità vi dico: mi avete affamato per mangiare
193 giorni! Non avete dato da
a me. (ed è parola di Gesù Cristo!
Direte forse:
<Ma quale nuovo percorso?> La risposta a questa seconda possibile accusa, che la smonta totalmente, è questa: <Tutta la verità appurata dalla Scienza si è innestata su quella dell'Ebraismo e per come lo ha riformulato Gesù Cristo>! ARITMETICA. Noi usiamo il calcolo decimale che è stato varato proprio dai tre ordini decimali della Cabala con cui è scritta la Bibbia. ALGEBRA. Come Gesù rivelò a Nicodemo esistono due versi nella verità totale: non solo il verso del tempo che noi vediamo in azione verso l'alto, simile all'acqua quando evapora, ma anche il verso di una “rinascita” dall'alto, che riconduca quell'acqua nel mare in cui essa è un tutt'uno sulla terra. GEOMETRIA. La rivelazione di un Dio come una essenza Una e Trina, stanno alla base dei tre assi infiniti su cui Cartesio basò la sua rappresentazione uguale e distinta dello spazio. LO SPAZIO, è dunque nelle tre dimensioni del PRINCIPIO posto in 10^3. LA MASSA, sta nei mille millesimi che esistono IN PRINCIPIO, come tutti i dm^3 interni a 10^3 decimetri. IL TEMPO, sta sta nel valore inverso dello spazio, pertanto, poste le 3 dimensioni di Dio, il tempo 1/3 è la presenza sua. E quando Dio è assoluto in 100, accade che la vita del Figlio stia in 1/3 delle 99/1 unità unitariamente determinate nel 100. 1° PRINCIPIO della Dinamica: In principio esiste il 10^3 nel tempo di 1,
51 ed è un modello invariante nella sua presenza e nella sua velocità costante in 1000/1 unità, di quelle che poi generano il 913=BRASYT, attraverso 88 dimensioni. 2° PRINICIO della Dinamica. Quando il 10^3 si sposta di 10^1 è perché entra in azione una Forza, in quella che poi sarà espressa con F=ma da Newton, molti secoli dopo. L'AZIONE di 10^1 (il Padre) su 10^3 (quanto esiste IN PRINCIPIO) attua la dimensione 4, in 10^4 che configura la massa elementare nelle 4 dimensioni di un Dio Uno e Trino. 3° PRINCIPIO della Dinamica. Rivelato a Nicodemo, secondo cui alla azione materiale espressa dalla dinamica dell'acqua corrisponde quella della dinamica opposta. Essa non si vede, come non si vede l'opera del vento, ma è tale da spingere gli oggetti come la coesistente causa del moto apparente nei soli oggetti. RELATIVITA' GENERALE: Essa esiste interna al ciclo 10, come la relazione nei due diversi modi di 9/1 e di 1/9, in cui 9^+1 è il valore esatto del moto di 1 nel 10, mentre 9^-1 . che in positivo si trasforma in 1/9, visto nel negativo è il moto antiorario che arretra il ciclo 10 (coincidente con lo 0) fino al valore che – osservato in una definizione in crescita positiva – corrisponde alla crescita 9, nel mentre è la decrescita di 1 a partire da 10. Dunque discesa di 1 dall'alto (come detto a Nicodemo) e risalita di 9 verso l'alto, sono lo stesso punto. La massa, quando avanza in tutto il suo essere 1, si muove quanto 1x9 e raggiunge il punto 9. A questa verità la scienza ancora non è arrivata, considerando la relatività ristretta non esattamente 9, ma il quadrato di una c^2 che non è 3, ma 2,99792458. RELATIVITA' RISTRETTA: Gesù la rivelò sempre in relazione a quanto disse a Nicodemo. Tutto l'avanzamento è il 9 INVARIANTE nel ciclo decimale, che regola tutti i rapporti numerici nel Nonio e nel regolo calcolatore. CLICO 10 ASSUNTO IN FISICA. Quando tutte le unità della fisica furono regolate dalla legge secondo cui dovessero essere sempre 1/10 del loro rispettivo ciclo 10, la fisica si piegò alla Unità e Trinità di Dio detta da Gesù e matematicamente espressa in: 10^0 = (10^-1) (10^+1) Spirito santo = Figlio x Padre. 1 = 1/10 di 10 infatti formulò le quantità di tutte le unità della fisica
regolate dal metro, dal chilo e dal secondo, e poi da tutte le altre derivate da esse. Ebbene, quando è vero che ogni unità è tenuta al rispetto del ciclo 10, nel quale è invariante solo il numero 9, la relatività ristretta dell'invarianza di quanto regola l'espansione con l'ammassamento non può essere altro che 9. Invece la scienza, che si avvale di una velocità della luce misurata realmente in velocità, non ha ancora capito che ricorre ad una quantità totale che è 9, ma che dispone una sua parte a denominatore, tanto da mostrarsi in velocità relativa. A conti fatti da me, 299.792.458 (m/s) di velocità della luce, sono – nel suo valore al quadrato, di c^2 - un 9 che si mostra in velocità mettendo a suo denominatore tutto quello che gli manca. 89.875.517.873.681.764 ----------------------------124.482.126.318.236
=c^2 =3^2 -c^2
La radice quadrata di questo denominatore mancante porta a 11157155 unità è decimali che, alla dimensione elettromagnetica di 10^5 (che è il lato di 10^10) è uguale a 111 unità alla D. elettromagnetica e configurano il modello unitario che è realmente messo a denominatore della C^2 della relatività ristretta di Einstein. LA VERITA' CHE LIBERA TUTTI DAVVERO e che Gesù annunciò sarebbe a tempo debito stata annunciata dal Paracleto, ossia dallo Spirito santo della verità, è questa: <Noi vediamo in AZIONE sempre non la dinamica VERA, ma solo quella APPARENTE e dinamicamente uguale e contraria a quella vera. Noi vediamo una TOTALE SALVEZZA che consiste in Dio che riporta a zero tutto il suo trascendente disegno, nella dinamica uguale e contraria di un MALIGNO che parte da quello zero e domina questa APPARENZA e mostra che ogni cosa nuova è condannata alla sua fine. Invece tutto nasce da questa fine come nascendo da una stazione di Testa, che però a noi sembra il terminale di tanti binari morti. Se vediamo (nella dinamica FALSA) che stiamo andando a morire, la dinamica vera è che SIAMO DI GIA' RISORTI... ma vediamo questa SALVEZZA solo nel CASTIGO SUPREMO dell'andare verso la morte>
52 Dunque io avevo questa verità da potere annunciare e dimostrare come vera a tutti gli uomini. Era quella già rivelata da Gesù a Nicodemo: “Fino a quando non vedrai la resurrezione dall'alto portata dallo Spirito Santo, ma solo la dinamica attuale dell'acqua, non entrerai nella comprensione della totale verità, ma vedrai il suo esatto volgere opposto. Confonderai quanto è veramente primo con quanto tu vedi passare per primo davanti a te, ma che è l'ultimo. Quando in una stazione di testa esiste un solo vagone posto IN PRINCIPIO, esso è e può essere solo quello che si muove da se solo, ossia il LOCOMOTORE. Tu nella stazione non potrai mai vedere altro che ciò che CAUSA il moto di tutto quanto è posto DOPO della causa. Tutti i vagoni del treno sono posti DOPO la causa del loro movimento. Se il treno avanza verso destra, e le carrozze sono numerate in ordine al loro tempo, e la numero 1 è il locomotore, questo è il treno che parte andando verso sinistra: 987654321 <-------- e la 1 spinge tutte quelle poste DOPO quanto è posto IN PRINCIPIO come la CAUSA che induce al moto tutto quello posto DOPO. Ma se tu vedi arrivare il treno dalla tua sinistra, così: TU 987654321 <---------- tu vedi PRIMA la 9 della 1, ma – nella SUA verità e non in quella che vedi TU – è la carrozza numero 1 che è PRIMA della 9. Di conseguenza, se sei un BAMBINO che nasce e vedi che arriverà LA MORTE, quella apparente MORTE è quanto spinge tutto il tremo della tua vita. Dio ci SPAVENTA a morte tutti, in questo modo, e la percezione MALIGNA di questo progetto che comincia con la fine, e poi le antepone una apparente causa dopo l'altra, noi vedremo l'ultima causa come il principio. Insomma la vita è comandata dal verso RETROATTIVO, dello Spirito santo che fa RINASCERE dall'alto dopo che avremo visto la vita arrivare nel punto più alto del nostro binario morto della nostra vita. IDDIO, salvatore TOTALE, ci mostra la SALVEZZA indotta da lui come un MONDO che determina cause e come la vita che determina cause, nel mentre la sola CAUSA di tutto quanto ci appare è Dio. Ora si può con ogni ragione credere nel Dio della generale salvezza!
La Chiesa cattolica ha DETTO MALE, ha proprio MALEDETTO questo Spirito santo Paraclito che è venuto ad annunciare la suprema liberazione promessa, da ogni male, essendo venuto a cavallo di un SOMARO, e totalmente invisibile agli occhi di tutti coloro che giacciono tuttora nel PECCATO ORIGINALE, che è – quello autenticamente vero! - di credere nella dinamica APPARENTE anziché in quella VERA ma invisibile. Cosa disse Satana ad Adamo? VUOI ESSERE COME DIO? ALLORA DISOBBEDISCI! E – conseguentemente – crea tu il mondo, valutando che sia PRIMA quello che è veramente DOPO e viceversa! Basta invertire da dinamica! Se giudichi che l'INFANZIA sia prima della MORTE, tu la vedi andare a morire. Ma se essa è veramente – come MORTE . Prima della infanzia, tu cominci dalla MORTE, e – perfettamente risorto da morte – tornerai all'infanzia. Dio si comporta come un film di N fotogrammi, che esiste tutto nello stesso momento in tutti quanti i fotogrammi. Ma se questo N si vede in modo inverso, si vede nel tempo 1/N e con il fronte quadrato di NxN. Infatti NxN x !/N = N. Vediamo allora il quadrato di NxN (un fotogramma quadrato) in rapida sequenza di N ennesimi uno dopo l'altro. Ci apparirà esistere una trasformazione, un divenire in quella pellicola ed assisteremo ad uno SPETTACOLO, che apparentemente procede dal Principio verso la fine, perché il FILM procede nel verso esattamente uguale e contrario rispetto a quello che vediamo. Dunque il PARACLETO che doveva venire, è venuto! Non solo ha dimostrato la verità delle cose, ma ha anche fornito un PARABOLA, esemplificando come siano tra di loro da una parte la ETERINITA' e dall'altra la sua RAPPRESENTAZIONE nel tempo di un suo visibile ed apparente divenire, in cui tutto sembra fatto DALLE COSE STESSE, nel mentre il tutto è solo opera di Dio. Dio è un infinito sistema possibilistico, che accetta di essere visto “nel suo apparente contrario”.
53 Pertanto, oltre queste cose che sono state comunicate dalla Bibbia, esistono anche cose oggi che stanno accadendo e che rispettano le profezie fatte allora. Se noi capiamo che il passato è prima di adesso... significa che non abbiamo ancora capito nulla. Il BIG BANG, che appare come IL PRINCIPIO, è invece la vera FINE. Il nostro tempo è PRIMA di quello che ci appare essere l'estremo passato da cui deriva ogni cosa. Di fatto, posto avanzante non il verso della luce ma del magnetismo, e non il verso della materia ma dell'antimateria, queste due CAUSA (antimateriali e magnetiche) sono dirette verso quel punto lontano di quel giudicato BIG BANG che esiste in avanti, nel futuro dell'antimateria e del magnetismo. Per questo, e proprio in forza della gravitazione universale verso un suo punto ideale posto al centro... per questo vediamo il verso della luce e della materia avere origine da quel centro. Questo che state vedendo tutti è il tempo del padre di Gesù Cristo. Gesù non è ancora incarnato. Lo sarà tra oltre 2.000 anni, retrocedendo nel verso che ha lo Spirito santo. Gesù poi dirà di se stesso di essere DISCESO dall'alto di questo tempo, in cui è incarnato il padre posto prima di lui. Poiché questo mondo è dinamicamente a rovescio, questo è il perché Dio mostra sempre che il secondo sia anteposto al primo. Questo raddrizza quanto è vero. Se il vero primogenito, tra i figli di Giuseppe, è Manasse, e dopo di lui nasce Efraim, per rispettare il senso di quanto è vero, è anteposto Efraim a Manasse, in modo che il vero primo sia posto per ultimo. Così accade tra Ismaele e Isacco. Abramo gli antepone Isacco, e noi vederemo fluire per prime il Giudaismo e il Cristianesimo. Ci appare per ultimo l'Islam che è la discendenza da Ismaele. Ebbene, l'Islam, visto per ultimo, è in realtà l'eredità del Primo, Ismaele, e così Isacco gli è anteposto. Esaù nasce prima di Giacobbe, ed è vero così, ma Giacobbe è anteposto ad Esaù, tanto che il vero primo appaia davvero per ultimo tra i due. Ed ESAU', che per il senso del suo nome rivela un TU SEI ROMANO dalla A fino alla U, apparirà in me, nel mio tempo, che è in verità PRIMA di quel tempo che sembra posto invece prima di questo e non lo è.
Esemplare è quanto accade tra i due gemelli in Genesi 38. Il primo è Zerach, e la sua mano è resa evidente dal filo scarlatto che è legato dalla nutrice attorno ad essa. Ma poi essa annulla la sua nascita e Zerach (che rappresenta il padre, giudicato ZER) si ripresenta solo apparentemente dopo, in me giudicato ZERO. Se ORA è prima di allora, tutti gli apparenti rapporti tra causa ed effetto, vanno rovesciati, nella verità degli eventi. Non è straordinario che tutti gli estremi di Genesi 25 e Genesi 38 siano quelli che identificano me, in tutti gli estremi. Non lo è perché questi MIEI ESTREMI, di me, mio padre, mia madre, la mia sposa, il mio codice fiscale, ogni cosa SONO LA CAUSA e la ragione di quelli che poi saranno rivelati nel passato come atti profetici e libri sacri e rivelatori. In presenza di reali TRADUZIONI, del testo sacro, in cui a noi SEMBRA che la versione italiana della Bibbia sia una traduzione da quella antica, la verità “trascendente” la realtà apparente è che la versione italiana esiste PRIMA di quella Ebraica, tanto che è la EBRAICA tradotta da quella Italiana di adesso. Allo stesso modo esiste per il Corano. La versione posta IN PRINCIPIO è quella fatta CON ROMANO. In Italiano. Da questa, fatta in italiano, deriva quella che sembrerà scritta in arabo e da Muhammad. La vita crea ANTEFATTI agli ANTEFATTI, fino alla fine, in una retrospettiva del vero che è quella che Gesù rivelò a Nicodemo come la Resurrezione dall'alto operata dallo Spirito santo. Dunque Dio si è sottoposto alla MALEDIZIONE della Chiesa cattolica, costringendola alla stessa COSA DETTA MALE da Caifa, quando per causa sua Gesù fu messo a morte. Così SEMBRA. Ma in verità è la MORTE a causare la Retrospettiva della vita di Gesù, fino alla sua estrema nascita. A noi, che sembra miracoloso l'intervento secondo cui un ovulo femminile possa mutarsi in una vita nuova, senza che si attivi uno spermatozoo maschile, va detto che il tutto è ancora più MIRACOLOSO, se la vita in un corpo è realizzata da Dio intervenendo con il suo divino soffio su quanto viene
54 dalla polvere apparente del sepolcro. Può nascere la vita umana da un MORTO? Solo per i meriti di un DISEGNO DIVINO, in cui tutte le azioni apparenti, fatte dalla natura e dall'uomo siano SOVVERTITE. Allora accade che, tornato Gesù nel Grembo di Maria, da lui non si genera nessuno Spermatozoo, e resta solo l'ovulo di Maria. Lo Spermatozoo, è lui a rendere feconda una donna? No! E' il puro DISEGNO DI DIO, che esiste tutto in un INFINITO presente, che ammette anche la presenza del TEMPO, se una unità si lascia scorgere in potenza di meno uno, ossia nel suo tempo che attua una visione retroattiva nel tempo di quella presenza. Infatti, laddove tutto sia PRESENTE, non può porsi in VERO ESSERE nessun possibile suo futuro, ma solo una apparente visione che sia retroattiva. E' esattamente come in ogni possibile AZIONE che richieda un QUALCOSA che esista prima. Se prima di costruire ti servono SOLDI e tu parti da zero, li puoi avere solo ANTEPONENDO un PRESTITO di danaro. Solo se tu hai in mano più mille euro, grazie a un prestito di mille euro, tu puoi credere di aver qualcosa DA GESTIRE... ma stai solo gestendo la restituzione di un debito, nel mentre tu credi di FARE. Quando sarai arrivato al termine di questo tuo totale FARE, sarai arrivato a ZERO, al tuo punto iniziale e crederai che solo allora tu hai fatto TUTTO. 18 +48 +66 +114 +180 sono 5, ma valgono per i 6 nomi di BEN. Io, R, che assieme a lui sono RUBEN, aggiungo altri 6 valori a questi 5, e – con 5 +6 =11, formiamo dli 11 DETTI MALE, Maledetti da Dio. In 466+381 = 807 siamo tutta l'opera di Dio. Un 193 che esiste nel principio di 1.000 e è IN ATTO per lo spazio 807 che manca. Io, R, sommato a BEN siamo i 12 figli di Israele, dal primo fino all'ultimo, e tutti rappresentati per i valori estremi di quanto è UNO e TRINO. Tra R e BEN si interpone un 19^U, che è l'unità del moto intero di 1 che sta in un 10 presente in 10 e che si sposta di un altro 10. Allora 1 in 20 si sposta di 19. Quando il 20 -1 si combina con il 20+1, si ottiene tutta l'unità dello spazio, in quanto 19x21=339 esprime la trinità di tre 113, che sono i tre che ci sono
nel nome ROMANO AMODEO = 113 TORQUATO = 113 e RO=29 per Romano +AN =13 per Antonio +AN=13 per Anna +PA=15 per Paolo +TO=31 per Torquato e infine +AM=12 per Amodeo 113, acronimo dualistico. Il 19 da solo è il 400 -381 (tutto il mio nome) Ma, sommato al suo valor trino che vale 57, porta al 76 che è il 10 avanzante per tutto il 66. Nel valore medio del di uno e trino in 19 e 57, c'è il 38, il cui quadrato sta alla base di un giorno di 144 decine di minuti primi. Pertanto, la vocale U posta tra R e BEN, estende il 35=MAMMA di un 19 e lo porta in RUBEN a valere il 54=FIGLIO. E' lo stesso 54=ZERACH. Tenuto conto che tutto ciò viene da UR, in Caldea, da dove partì TERACH... per definirsi infine in ZERACH, vediamo che RUBEN finalizza un BEN venuto via da UR e “divinamente trasceso” in RU. Ma esiste anche una altra ragione. RA è Romano Amodeo RE è la trascendenza sua nel primogenito ER, sposo di Tamar. RI associa alla R il nome Romano di Iesus, e lo pone RI come rex iudeorum. RO è il 29, dualistico in Romano che è XP quando vale nel 10 Romano RU estende la ER dello sposo morto di Tamar, dalla A alla U, come è scritto in ESAU, in cui TU SEI ROMANO A. (di Amodeo) è esteso fino alla U. 193 giorni di digiuno sono stati comminati a Dio, in apparenza dalla DIZIONE fatta MALE, dalla MELE-DIZIONE della Chiesa Cattolica. Ma sapete che tutto quel che accade mostra tutto IL ROVESCIO della verità! Questi 193 giorni comminati al Messia di Papa Giovanni Paolo II, il solo che ha accettato di esserlo fino in fondo e di accettare con buona pace questa
55 MELE-DIZIONE, sono stati dunque segno di quella vera BENEDIZIONE che Dio ha voluto mostrare in modo inverso, fatta contro lui dalla sua Chiesa. Anche Giuda, che si mosse contro Gesù, assieme a tutto il Sinedrio, sono stati il segno della suprema benedizione trascendente di Dio sulle vicende umane.. Quando, attraverso una virtuale premessa di 2.016 anni rispetto a questo presente di ora è creato il giorno Natale di Gesù, esso nasce da un Dio RA ROMANO, che è nato il 25 del mese primo ma sarà visto nel 25 del mese ultimo, nella virtuale premessa al Dio Padre, oggi a cavallo di me, come di RA, Romano Amodeo, ed Aton in Antonio... Questo tempo è relativamente prima di quello se abbiamo visto quello prima di questo. Perché mai il PRIMO è l'ULTIMO, e viceversa? Perché, sostenendolo come due verità opposte tra di loro che interagiscono, si annullano reciprocamente le due dinamiche e si dispongono tra di loro in un assoluto piano di COMUNE PRESENZA.
La MALE-DIZIONE del 1999, per 57 giorni di passione Potete trovare nel sito www.ordinespiritosanto.com tutta la questione per come essa fu fissata in quegli anni. Questo sito non è stato volutamente più modificato dalla sua ultima edizione di oltre 10 anni or sono. Dopo che il Pontefice aveva spronato con forza i filosofi ad assumere ogni coraggio per non essere emarginati, ed aver promesso un autentica avvocatura a chi ci avesse provato, sarà proprio la Chiesa Cattolica di quel Papa a negare ogni ascolto e a non concedere nessuna avvocatura, e perfino al costo che il povero ed unico filosofo che aveva accettato l'invito del Papa morisse letteralmente di fame, per un digiuno assunto, comunicato alla Chiesa da una petizione di 460 persone, sostenuta da quattro sacerdoti che avevano risolto tutta la questione ad una pura “umanità”, del Papa, sollecitata a
impedire che questo “povero cristo” - illuso e deluso – si ammalasse e morisse. È assolutamente scandaloso che a tutti costoro non sia stata data nemmeno una risposta “sui generis”. Niente! Appellatisi all'Umanità del Papa, affinché costui non si ammalasse o morisse la tacita risposta fu “che si ammalasse e morisse pure... perché era solo egli che lo voleva! Di certo la Chiesa no! A tutti i livelli (tranne quello del Papa e del vaticano) gli era stato ben “ordinato” di mangiare! Il “male detto” povero cristo era un puro ricattatore che voleva solo mettere in cattiva luce, agli occhi della opinione pubblica, tutta la Chiesa. Questa aveva tutto il diritto di procedere come meglio credeva. Di “mandare” allo sbaraglio il povero cristo di un filosofo troppo ingenuo e fino al punto da aver preso “pero oro colato” le direttive dell'Enciclica di cui si parla. I soliti “sepolcri imbiancati” contro cui si era scagliato a suo tempo Gesù Cristo, che impongono pesanti balzelli agli altri e non intendono mai di essere sottoposti nemmeno alle leggi che essi impongono agli altri. Furono 57 soltanto i giorni di digiuno poiché Romano Amodeo aveva assunto la responsabilità di aver cura personale di sua madre, ormai totalmente dipendente da lui, a causa dello stato finale del Morbo di Alzheimer che le aveva indotto una completa incapacità di provvedere ai minimi requisiti di sopravvivenza. Doveva essere perfino imboccata, per mangiare. Romano chiese aiuto al fratello, affinché fosse egli ad accoglierla a casa sua e a proseguire quell'osservanza filiale dovuta ad una madre. Benito convocò la sua famiglia, di 5 persone, e democraticamente convennero di non essere in grado di fare per lei quello che faceva Romano a tempo pieno, avendo tutti già una vita personale completamente impegnata. Potevano farla accogliere in un ospizio, questo sì, e lo comunicarono a Romano, il quale, ben sapendo che sua madre in certi momenti poteva essere aiutata solo dal fatto che lei si accorgeva di ricevere le cure di un figlio, convenne che doveva recedere da questa sua lotta in difesa del rispetto dell'Enciclica Papale, perché aveva già assunto il precedente impegno verso sua madre. Sicché al filosofo che aveva accettato il ruolo scomodo di un simile “messia”, maledetto dalla stessa Chiesa che lo aveva provocato, non restò che ricominciare a mangiare. Non lo salvò la Chiesa, ma ancora una volta quella
56 stessa presenza, per quanto totalmente inerme, di colei che già un tempo gli aveva dato la vita, e che poi l'aveva disperatamente difesa, nel 1940, quando aveva pregato appassionatamente Maria Santissima “di salvare Romano, innocente come Gesù”. Da parte della Chiesa giunse in tal modo una vera e propria condanna a morte, per quella “male dizione” a suo riguardo, del suo appassionato comportamento, per vincere l'isolamento, “detto” non come il Papa lo aveva detto – dato con passione – ma nel senso di una pura intenzione “ricattatoria” nei confronti di persone simili alle Rane, che fanno grande fracasso, ma poi in acque paludose saltano tutti gli impegni presi che ad esse personalmente non aggradano. Quando Romano Amodeo assunse il proposito di digiunare fino ad una possibile morte, dando in tal modo il suo sangue per il bene della sua Chiesa, cominciarono le 10 moderne piaghe di Egitto, in cui l'acqua di un nuovo battesimo nella Verità dello Spirito santo, fu mutata nel sangue. Quando nemmeno risposero alla Petizione scritta al Papa dai 646 già detti, cominciò la seconda piaga di questa moderna terra di Egitto, quella appunto delle Rane di una Chiesa che giace nella palude e pullula di vocianti invocazioni a cristo, ma di persone che irresponsabilmente saltano tutti gli impegni da loro presi. Infatti al punto 56, dell'Enciclica, che ho mostrato nel suo testo, era stata “imposta” alla Chiesa una vera e propria AVVOCATURA alla RAGIONE... quella che ora non erano minimamente disposti a concedere di fatto.
La MALE-DIZIONE del 2.005, per 55 giorni di passione Potete trovare, sempre nel sito www.ordinespiritosanto.com anche il racconto degli eventi che hanno riguardato questa seconda opera di CATTIVO GIUDIZIO dato al comportamento dell'unico filosofo che aveva accettato il ruolo di MESSIA, mandato dal Papa Giovanni Paolo II alla ricerca di un nuovo percorso che conducesse a Gesù Cristo ed alla sua verità tutti coloro che non vi erano condotti dalla Fede in lui. Accadde che nel 2.000, il 7 aprile, venne meno Mariannina Baratta, morta nel sonno alle prime luci di quel mattino. Romano si era alzato, e – come al solito – era andato al Centro Sociale di Cassina Ferrara a lavarsi e fare quei suoi bisogni che non poteva fare a casa sua, priva come essa era del gabinetto. Questo non era un vero problema per sua madre, che ormai da anni evacuava nei pannoloni, che poi il figlio provvedeva a smaltire. L'aveva spostata, quando si era alzato, dalla sua parte del letto, perché lei stava tra lui e la parete, impossibilitata ad alzarsi senza che lo svegliasse. Romano aveva dovuto assumere quel provvedimento per impedirle di alzarsi nella notte, senza che egli se ne accorgesse. A Milano, una notte era stato svegliato alle due di notte dalla portinaia, che al citofono gli diceva di accorrere, perché sua madre aveva disceso tutte le scale dal settimo piano, ed ora, in abito da notte, cercava di uscire in strada. Per fortuna invece di aprire la porta aveva schiacciato il pulsante di chiamata per la portineria... Mariannina era ancora viva, quando Romano uscì, per lavarsi e far colazione. Lo era anche quando ritornò. Mentre lei dormiva, lui si accinse a completare il suo sito. Appena l'ebbe fatto, telefonò al suo “Pietro ora”, il suo amico Mocciaro, che gli teneva il sito, e gli disse: “L'ho terminato!”. Fu poco dopo che si voltò a controllare sua madre, e si accorse che era passata dolcemente dal sonno alla vita eterna. In un bisogno estremo di comunione, richiamò subito il suo amico e gli disse: “è morta mamma!”. Egli ne fu impressionato, come se la morte di sua
57 madre fosse sopraggiunta esattamente alla fine della sua opera con il sito che egli poi metteva in rete, come quel buon Pietro-Ora, di un <Moccia-RO> (da cui Roccia=Pietro, mo, ora> che proprio come quel pescatore di Gesù curava la Rete, per conto di Romano. Quella prima versione del sito fu poi sottoposta ad una integrazione dopo gli eventi del 2.007, in cui all'ospedale di Atri aveva avuto – da parte dei dottori – una morte progressiva, comminatagli quando fu costretto ad assumere un farmaco a lento rilascio, che ogni giorno e per 33 giorni consecutivi uccise una parte del suo corpo, procurandogli quel morbo di Parkinson da cui era stato colpito il Papa. Romano aveva profetizzato che sarebbe morto per 33 giorni, a cominciare dal 5 giugno in cui era morto suo Padre (nel 1.983), e che sarebbe “risorto” il 7-7-7 nel segno stesso della nascita di suo padre esattamente il secolo prima. Aveva dato un appuntamento ai suoi uccisori, che osassero colpirlo mentre era ricoverato in quell'ospedale! E – proprio in relazione ai 14 giorni di paralisi avuti da suo padre prima di morire – si era recato presso quell'ospedale per farvisi “bloccare” lì dentro, con la motivazione del suo credere che il 4 giugno vi sarebbe morto. I dottori lo ricoverarono, perché la “fobia” della morte è una sindrome vera e propria, da curare. Gli assicurarono che avrebbero vegliato su di lui, affinché non gli capitasse il 4 giugno quello che lui temeva. Quando giunse quel giorno, lo convocarono e gli dissero che avevano vegliato su di lui e dunque non era morto. Il giorno dopo sarebbe dunque uscito, ma non senza che accettasse di ricevere una iniezione di un Aldol a lento rilascio, convinti come erano che se gli prescrivevano farmaci contro quella sua fobia che doveva essere tenuta sotto controllo, egli non li avrebbe assunti. Tra gli effetti collaterali, probabili solo nel 2% dei casi, secondo il “bugiardino” di quel farmaco, c'era il Morbo di Parkinson, che è un male che è dovuto alla progressiva moria di cellule celebrali che interrompono i collegamenti che esistono nel cervello e poi procurano l'apparire di quel caratteristico tremolio in una mano. Sicché furono proprio i dottori, che gli imposero quella puntura a lento rilascio, a procurargli quella morte di 33 giorni che egli aveva profetizzato, prima della resurrezione – con suo padre – nel centenario della nascita di suo padre. Infatti tra il 5 giugno, morte di Luigi Amodeo, e il 7 luglio della sua
nascita, intercorrono esattamente i 33 giorni corrispondenti ai 33 di vita di Gesù Cristo. Questi eventi – che modificarono sostanzialmente le cose – indussero Romano a rielaborare il sito anzidetto, il che avvenne nell'estate del 2.008. Morta dunque mia madre, nel 2000, anno santo particolare del Giubileo del 2.000, dopo che anche mio padre era morto in quell'anno santo particolare dello Spirito santo promosso in modo straordinario nel 1983, io mi sentii libero nel riprendere tutti i miei sforzi per difendere l'iniziativa che il Pontefice Giovanni Paolo II aveva dovuto promuovere. Io sono particolarmente legato a Papa Giovanni Paolo II, come lo sono a mia moglie, Giancarla Scaglioni, nata nello stesso primo novembre in cui Wojitila fu maritato a Gesù Cristo come un suo sacerdote esattamente 3 anni dopo la nascita di mia moglie. E sono legato all'Enciclica sua del 14 novembre allo stesso modo in cui, in quel giorno di oltre 90 anni prima nacque Rosina Baratta, sorella di mia madre, che mi avrebbe lanciato come ROSA-RIO il giorno che atterrarono a RIO de Janeiro 2 mezzi celesti, il 25 gennaio del 38, solo due su tre, perché uno era sceso prima dal cielo e proprio a Natal, cittadina del Brasile. Dalla morte di mia madre iniziai in tutti i modi a cercare di promuovere senza quelle forme che la chiesa aveva definito come RICATTI. Mi ero perfino recato fino in Brasile, presso Don Pierluigi Bernareggi, missionario amico mio e docente di Filosofia a Belo Horizonte, nel tentativo di trovare filosofi pronti a ricevere da un Filosofo le novità che il Papa Aveva sollecitato. Furono tre inutili viaggi. Il mio amico – pur non trovando alcun difetto sotto il profilo teologico alle mie argomentazioni – non ritenne di farsi parte in causa con la Chiesa, al fine di favorire quel colloquio diretto con il Papa di cui aveva bisogno la Cristianità tutta, se voleva portare alle verità dette da Gesù gli uomini che non avevano fede in lui. Io – in verità – mai chiesi a Padre Piggi di promuovere presso la Santa sede quell'incontro che io ritenevo indispensabile. Non volevo mettere a dura prova il mio amico, chiedendogli espressamente di attivarsi. Ma glielo feci capire in tutti i modi, in modo tale che poi si sentisse in piena libertà di spirito di mettersi personalmente in gioco come vero “missionario” di Gesù, oppure no. In tal modo anche da Padre Piggi ci fu un sostanziale “male detto” nelle
58 nostre relazioni. Io “dissi male” il bisogno che la Chiesa aveva bisogno “proprio di lui, che ero andato a cercarmi andando fino... all'altro mondo, e – per tutta risposta – ci fu anche da parte sua un che di “detto male” (anche se non detto espressamente per una altrettanta misericordia mostrata da lui a me, che probabilmente non riteneva all'altezza del compito di cui io mi sentivo investito dallo Spirito santo, come un “nuovo MESSIA”, delle “ragioni” dello spirito santo della verità. Fui “maledetto” dal mio amico, nel Gennaio-febbraio del 2.005. Il giorno in cui gli dissi che “quel giorno terminavano le ragioni per cui io ero andato da lui in Brasile” se ne andò in cielo quel Don Giussani che era stato la ragione del mio viaggio in Brasile. Egli era stato sacerdote in quel liceo del Berchet di Milano in cui Bernareggi ed io fummo due dei suoi allievi. Bernareggi – affascinato dalle verità del Don Giussani – si era fatto missionario e assieme proprio al Gius erano andati in Brasile a trovare per lui un incarico da missionario. Giusto profeta, al cessare delle ragioni dichiarate da me, cessò anche di esistere la vita reale di Don Giussani. Due mesi dopo anche il Papa salì in cielo, in quel 2 aprile in cui era venuto al mondo un altro sacerdote che mi aveva “male detto” il decano Angelo Centemeri a cui avevo rivelato che in me era avvenuta l'attesa parusia di Gesù, e – per tutta risposta – egli mi aveva “giudicato male”, detto male, mal e de t to. Venuto al mondo questo decano che aveva maledetto la parusia di Gesù in me, il 2 aprile, ebbene il 2 aprile di quel 2.005 in cui era fresca fresca la maledizione ricevuta dal mio amico missionario, fu la volta del Papa a salire in cielo esattamente 38 giorni dopo, come quelli di una genesi 38 celeste in una staffetta tra l'uno e l'altro, così determinanti entrambi per la mia vita di cristiano. Sperai allora che fosse possibile di nuovo intraprendere, con il nuovo pontefice Benedetto XVI, che passava come grande teologo, quella opera di
cui io mi sentivo divinamente investito. Avendo reso il milanese per me come “terra bruciata”, in tutti quei miei tentativi fatti senza alcuna violenza da parte mia, come dimostra l'atteggiamento “non violento” avuto in Brasile, quando non avevo deliberatamente sottoposto Padre Piggi a nessuna richiesta precisa dalla quale egli potesse sentirsi violentato, decisi che era il momento di rimettermi nuovamente nei panni di quella pecorella che la chiesa aveva smarrito, quando la aveva promossa alla ricerca di un nuovo percorso verso Cristo, e poi l'aveva affamata fino ad una morte che non fu data solo grazie alla provvidenziale presenza in vita di mia madre. Stavolta doveva essere coinvolta la stampa. Se al Papa nuovo fosse giunta, portata da un giornale, la notizia che vi era un “anonimo” che si professava “pecorella smarrita” e che invocava l'intervento del Buon Pastore, in difesa di una necessità urgente che era stata affermata da Papa Giovanni Paolo II, se fosse stato proprio il Giornale a consegnare in Vaticano la lettera di costui a Sua Santità il Papa, forse si sarebbe risposto ad un organo di stampa, se non altro per non apparire del tutto come “chi se ne frega”. Il giornale garantiva che costui stava seriamente digiunando e che vi erano in campo questioni di vitale importanza per il Cristianesimo. Furono in sostanza inviate tre lettere, a breve tempo una dall'altra, che in sostanza chiedevano al Papa di accogliere in Vaticano questa pecorella smarrita che sosteneva che chi era stato smarrito era Gesù, con la sua verità diretta, e non quella creduta vera in base alla via delle Fede. Gesù via, vita e verità aveva questi tre valori come autonomi, al punto che la verità non dovesse dipendere dalle altre due, ossia dalla via della Fede.
55 giorni senza alcuna risposta! Allora questo “povero cristo” decise che era giunta l'ora proprio di mettersi pubblicamente in croce, e si incatenò al cancello della Chiesa del Sacro Cuore a Pescara. Era il 2.005 nel suo giorno 5, di dicembre, per lui digiuno da 55. Ebbene, fu “maledetto” dai bravi sacerdoti di quella Chiesa votata al Sacro BUON Cuore di Gesù! Dissero male di lui alla polizia, e questa venne a occuparsi della questione, questa e non quei bravi e maledicenti sacerdoti che lo avevano dipinto come un “fastidioso inconveniente”. Fu sciolto e portato con violenza ed inammissibile prepotenza in un
59 ospedale di Atri, in una altra provincia. Qui non potevano trattenerlo, non essendoci state le disposizioni che la legge esige per i ricoveri coatti. Egli spiegò alla dottoressa che lo accolse che aveva dovuto fare tutto quello in difesa di una Enciclica fatta dal Papa. Era una questione che si era aperta sei anni prima e che s'era interrotta solo a ragione della presenza di una madre che necessitava di lui. Ella era morta. Dopo aveva cercato di far ragionare le Chiesa in tutti i modi, andando perfino in America! Morto il Papa e venutone un altro, aveva cercato di fare come nell'ultimo capitolo dei Vangeli, quello di Giovanni, n. 21, in cui Gesù chiede a Pietro per tre volte se egli lo ama. Avutale tre risposte affermative, lo incaricò per tre volte di aver cura delle sue pecore. Pertanto, attraverso il giornale IL CENTRO di Pescara aveva fatto giungere al Papa tre richieste analoghe a Pietro, nelle quali egli gli richiedeva se lo amava allorché veniva in una di quelle pecorelle qualunque di cui egli doveva aver cura. Ma stavolta – e per tutte e tre le volte – Pietro non aveva nemmeno degnato di rispondergli. Pietro aveva detto male di lui, nuovamente, giudicandolo di nuovo come quel prepotente che esige una risposta e si mette a digiunare per ricattarlo, nel nome di Gesù. Dunque se Pietro affamava colui di cui invece doveva aver cura, era come qualsiasi datore di lavoro che affama un suo dipendente. E se il dipendente si incatena al cancello della fabbrica, ci sono i sindacati a difenderlo. Chi difende una povera pecorella smarrita dalle maledizioni di un Pietro che non vuole adempiere al suo compito di mettersi in fondo all'ultimo per servirlo? La dottoressa capì che era una questione prettamente di ordine religioso, e fece notare a Romano che non era tenuto ad accettare il ricovero. Infatti non esistevano le necessarie premesse per legge. Tuttavia – visto che erano venuti anche i giornali, che avevano fotografato lui in croce e che ne avrebbero parlato, e visto che IL CENTRO era affratellato con il MESSAGGERO ROMANO, il Papa avrebbe letto quella notizia sul giornale, per cui sarebbe finalmente riuscito a SUPERARE lo sbarramento fatto al Papa da tutti coloro che... tengono da lui lontani i... BAMBINI o le questioni che giudicano di poco conto, ossia delle quali solitamente male dicono. Pertanto – a giudizio di lei – oramai egli era riuscito nel suo compito! Era dunque inutile proseguire nel digiuno e – visto che aveva digiunato per ben 55 giorni e aveva l'occasione gratuita di un controllo generale sulla sua salute,
perché non accettava di restare in ospedale? “Lei ha ragione – le risposi – ma resto solo se non sono sottoposto ad alcuna terapia. Io sono come un operaio che è tenuto a digiuno dal suo datore di lavoro, e nessuno gli dà una terapia come ad uno che manchi di equilibrio e necessiti aiuti dalla chimica”. Avute tutte le assicurazioni che io chiedevo, restai un mese buono in quell'ospedale, e fui solamente sottoposto ad accertamenti clinici, per vedere il mio stato di salute ed essere rimesso un po' “in carne”. Per questa ragione, quando in futuro cercherò di essere ricoverato “a dovere” non avrò alcun timore a scegliere proprio quell'ospedale... ma invece, nel futuro, non riceverò più lo stesso trattamento di favore, al punto da dover patire proprio dai loro farmaci, i 33 giorni di morte che avevo previsto. Dunque, nel dicembre 5 del 5, furono vani 55 giorni di fame, che fu indotta al povero cristo che – proprio nel nome suo – cerca di aumentare le possibilità del Cristianesimo. E – da parte di papa Benedetto XVI – ci fu il maltrattamento, la maledizione di un triplice rifiuto di rispondere a quella stessa domanda che un tempo gli fece Gesù: “Pietro, tu mi ami più di costoro?” Ora esiste la profezia dei Papi fatta da San Malachia, secondo la quale erano riconoscibili tutti i Papi, e Giovanni Paolo II era il numero 111, mentre Benedetto XVI era il numero 112. Dopo di questo ultimo la profezia prevedeva solo un PIETRO ROMANO, e io “vedevo me” in costui, in ragione del fatto che, quando come dice Gesù il 1° va messo per ultimo, e, come dice la Cabala Ebraica esistono solo le consonanti, il mio nome, Romano Antonio Anna Paolo Torquato, posto per ultimo il primo ed eliminati i tre comincianti per A, erano in ordine Paolo Torquato Romano, il cui acronimo era PTR, le consonanti di Pietro, che – con la IE di Iesus alla destra della P del Padre e il Chi-RO per finale diveniva esattamente il nome in italiano di PIETRO. Però si è trattato di un Pietro male detto perché quanto poteva fare di me uno in particolare era il punto 56 dell'enciclica, e in entrambi i casi io ero stato maledetto come quel Messia che io giudicavo di essere, essendo stato mandato proprio da un Vicario di Cristo.
60 Articolo 56 maledetto secondo il papato di Wojitila, n. 111 e articolo 56 maledetto secondo il Papa 112 . 112 maledizioni culminate con il Papa numero 112, per due gravissimi tradimenti rispetto agli obblighi assunti dalla FEDE in difesa e promozione della RAGIONE.
La MALE-DIZIONE del 2.014, per 2^3=81 giorni di passione Potete facilmente costatare che questa terza è in un certo senso “sregolata” rispetto alle precedenti due. Infatti tra la seconda e la terza va di mezzo il ritorno in cielo di Gesù, venuto in parusia il 1940, e tornato in cielo a 4 giorni dai 2.000 anni da quando, nell'anno 12, cominciò ad occuparsi delle cose del Padre suo. “Perché mi cercavate? Non sapevate che dovevo occuparmi delle cose del Padre mio?” Così Gesù risponde a sua madre che gli chiede “perché mai gli avesse fatto così! Ella e suo padre, preoccupati, lo cercavano!”. Loro dovevano saperlo, perché Gesù, compiuti i 12 anni il 25 dicembre dell'anno 12, disse ai suoi genitori che da quel giorno doveva cominciare a farlo. Ma evidentemente se ne erano dimenticati. Quando esiste IN PRINCIPIO Dio che opera con un 10^3 posto come puro principio matematico di riferimento, Dio è tenuto al rispetto del potere dato ai numeri posti a immagine e somiglianza del suo stesso potere. Pertanto Gesù stesso esiste nel principio di 1.000 anni di presenza e si sposta in tutto, unitariamente, solo spostandosi di altri 1.000 anni. Pertanto, tra il 25 dicembre del 12 dopo Cristo e il 25 dicembre del 2.012 esiste interamente la sua divina opera, che vede per soggetto il Dio 1 e 3 presente in atto in quei 2.000 anni. Visto che è questo 4 il vero promotore unitario dell'Unità e Trinità di Dio, tutta l'opera del Figlio doveva conservare gli ultimi 3-4 giorni in nome e per conto dell'Unità e Trinità divina che è in opera. Pertanto, tolti 3-4 giorni al 25 estremo del 2.012 terminava l'opera di Gesù e risaliva in cielo. Sarebbero stati il 21 in quell'America in cui i MAIA avevano individuato in modo celeste quel limite, e sarebbe stato il 22 in Europa, essendo le ore 2 a Gerusalemme. Solo io ho avuto modo di verificare davvero in me questo evento. Andato a Gerusalemme pensando che vi sarei morto, assistetti alle ore 2 del mattino del 22 ad una straordinaria morte e resurrezione accaduta in me.
61 Avvertii prima l'improvvisa comparsa di un fronte quadrato azzurro che in un secondo di ridusse ad un punto e sparì e – poi – immediatamente un secondo dopo una intensa vibrazione elettrica come una scossa che ebbe la stessa dinamica, si concentrò in un punto e poi sparì. Si accese allora la visione di me, che vedevo me stesso immobile nel letto, incapace di muovermi per quanto mi sforzassi. Durarono alcuni minuti invano i miei sforzi, finché riuscii a percorrere una via di resurrezione. Mi apparvero allora prima mio cugino Gennaro, per via di quella Geenna di RO che è descritta nel suo nome, e poi mia mamma. Che entrò nella stanza e mi ripresi, da questa visione, come risvegliandomi da un sogno, che in verità sogno non era stato ma una reale visione trascendente la realtà e riferita alla reale uscita di scena da me di quel flusso di energia che allo stesso modo vi era entrato il 4 giugno 1040, quando ne fui miracolato9 e guarito da una broncopolmonite che nel 40 era un male incurabile, senza ancora gli antibiotici. Di conseguenza, dopo di quel giorno che – nelle aspettative riferite al calendario Maia – doveva segnare l'inizio di una fase nuova del tempo, iniziò quella fase che il Profeta Daniele descrisse nei 1290 giorni dopo come un tempo, in 1355 unità come 1336 tempi e in quel 1.313° giorno dopo come quella metà di un tempo dall'abominio della desolazione, che provò in me Gesù, desolatissimo per non essere stato riconosciuto da nessuno dei Cristiani, ai quali sempre si era annunciato attraverso di me ma di cui tutti avevano detto male, come si ha in ogni male detto. Nel tempo nuovo, in cui la Chiesa ha espresso in me il Pietro Romano 113, per i miei tre 113 relativi al mio nome, e in Papa Francesco quel Papa Nero uscito dai Gesuiti, che han l'abito nero in chi li guida, sarebbe stata l'ora di un rigetto nei confronti dei soli Padre e Spirito santo, restati su di me dopo il termine dell'avvenuta Parusia di Gesù. Sarebbe stato un sacrificio TOTALE, della Trinità di Dio, posta a base dell'Unità e divina Trinità. Insomma 3^4 = 81 giorni di maledizione da parte di Papa Francesco. 81 giorni di male dizione – di sostanziali cattive critiche – fatte da papa Francesco, in apparenza male dicente di Dio. Sì, perché laddove Dio è venuto in me e mi comanda totalmente come un gran Signore comanda il suo Somaro, e lo dice con chiarezza a Pietro e lui per
tutta risposta ne dice male, molto male, al punto da negare ogni udienza ed ogni possibile credito, allora accade – da parte di Dio – il massimo reale “abbassamento” del Papa, nei confronti di Dio, in cui i veri beati – come rivelato da Gesù Cristo – sono proprio coloro che ora sono “abbassati” da Dio. Questo ultimo Pietro, come del resto gli ultimi tre, sono oggi posti molto in alto, nella stima che di loro hanno tutti gli uomini, e Gesù lo aveva ben detto: “Diffidate di voi quando tutti DIRAN BENE (bene diranno) di voi!” Significa che – proprio allora – avrete a tal punto sposato la logica umana che non vi è più alcuna differenza tra un uomo “per bene”, di cui è “detto bene” tutto e la logica trascendente di Dio secondo la quale è chi è male detto – e solo lui! - è chi ha sposato la logica trascendente di Dio. In questo mondo in cui ogni valore è rovesciato, chi sembra aver fortuna ha invece sfortuna. Un bimbo, sfortunato, cui è donata poca vita sembra punito da Dio e la logica umana porta a chiedere perché Dio sia così crudele verso quel bambino! Invece nella logica divina a lui Dio ha concesso una vita piena solo di fanciullezza, che è lo stato più bello e trascendente della vita. Gesù, che chiedeva di non tener lontani da lui i bambini, lo sapeva. Quei piccoli in apparenza, erano i più grandi. Coloro che mettono in mezzo a loro un piccolo e lo trattano con il massimo del rispetto per non corrompere lo stato puro della loro innocenza, compiono il massimo. Guai a che deturpa questa innocenza. Meglio sarebbe per lui non esser nato. Invece i cosiddetti “grandi” sono pieni di difetti. Si sono già “rotti e corrotti” alla vita, essendone stati duramente provati. Per non dire dei vecchi, ridotti a poco se han perso tutta la speranza che esisteva in loro quando erano giovani. Dio – che intende avvalorare il vero e non la realtà fasulla, indusse Caifa e il Sinedrio a male dire di Gesù, a maledirlo. E lo ha ripetuto tre volte adesso, che questo tempo esiste prima di quello, in cui esiste in tutte le sue distinte fasi divine l'Unità nella Trinità di Dio, grandiosa e postasi addirittura come uno ZERO che comandasse su un Asino, o su un Somaro. L'ASINO rivela persino nel suo nome, in lingua italiana – formalmente – ma sostanzialmente in una trascendente lingua del mondo che <On is A> che esiste ed è basato su un principio posto in A., A-mode-o, il principio a modo
62 della fine. Inteso al di là di ogni trascendenza e tutto in italiano, un ASINO rivela un <a si? No!>. Noè salva il mondo. SOMARO, mentre indica il corpo dato a CHI-RO, al Cristo XP, trascende un <Or AMO S>, e allude ad AMOS, un profeta nominato 10 volte in Bibbia. Che a sua volta si riferisce ad un AMO Signore, Santo, Salvatore. Ma ROMASO, anagramma di SOMARO è un quasi intero ROMANO, in cui S è N. Pertanto questo Spirito santo del Padre, che ora appare essere proprio uno ZERO posto a cavallo di me come un ASINO o un SOMARO, è proprio DETTO MALE, è proprio maledetto, e se lo è da Pietro, questi – che sembra essere egli stesso uno realmente maledetto da Dio – è in realtà il più Benedetto. Non a caso il Pietro 112, che sembra il più maledetto da Dio degli ultimi tre Papi, e fino al punto che si è dimesso da Pietro per ragioni di vecchiaia e non di amore... tanto che lo stesso papato è giunto al colmo della sua vecchiaia e della sua apparente morte, è in verità giunto al colmo della vita “divina e trascendente” la realtà, tanto che chi sembra proprio di essere alla fine, è solo egli che è giunto al suo vero PRINCIPIO. Insomma Dio valorizza davvero la croce, in questo mondo reale, e fino al punto che – disceso in tutta la sua trinità a cavallo di un somaro – stavolta si fa crocifiggere per tre volte e non solo in quell'unica patita da Gesù Cristo dal solo Caifa e dal suo solo Sinedrio. Stavolta 3 Pietro e tre Vaticani sono stati disegnati quaggiù a maledire Dio fino al punto da imporgli tre croci da tre differenti Stati della Chiesa cattolica. E tutto questo nella piena coerenza del totale 57+55+81=193, un supremo sacrificio disegnato esistente “in principio” (nel 1.000) tanto che vi si muove per 807 e sono 12 maledetti: 2 in Amodeo, il cognome comune ai due, sommati a 10 nomi, cinque per ciascuno. E questo in coerenza al trascendente capitolo 180 di Bibbia, che è il 27 del Deuteronomio, in cui è proclamata LA LEGGE. Il Bibbia 5, 27 In cui il Dio 1+3 vale 127. E il suo valor trino è il 381 che è anche quello dell'Arca di Noè (lunga 300, larga 50, alta 30 e +1 per il tetto). Nel relativo dei 126 terzi, nelle 42 cifre del “Nome segreto di Dio”, di cui uno è il GESU' derivato da due gemelli nel 42 dei nomi Giacobbe ed ESaU'.
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Saronno, 22 maggio 2.016 a 65 giorni dalla mia prevista morte Tutto il moto di 1 che esiste oggi in tutta la sua energia, Oggi che la Chiesa Cattolica celebra la TrinitĂ di Dio.