QE-MAG@ZINE N° 11 -2020 by AMP Monaco

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QE-MAGAZINE WEB #11 Anno 5 - 26 marzo 2020

Foto: credits Conseil National de Monaco



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QE-MAGAZINE 26 marzo 2020 L' editoriale by Maria BOLOGNA

Il Consiglio Nazionale di Monaco, dopo aver ottenuto l'accordo dal Sovrano di Monaco che si è espresso in una lettera datata 23 marzo, ritiene che la creazione del nuovo Comitato di Sorveglianza congiunto con il Governo monegasco sia ora necessario per gestire l’emergenza del Covid 19. E, per non perdere tempo, ha anticipato i punti che intende a frontare in una lettera indirizzata al Consigliere di Governo - Ministro per gli A fari Sociali e la Salute di Monaco, Didier Gamerdinger, firmata dal Presidente Stéphane Valeri, dal suo Vicepresidente Brigitte Boccone-Pagès e dal Dr. Christophe Robino, Presidente della Commissione per gli interessi sociali e gli a fari diversi (Cisad). Sottoscritto dall'unaminità dei componenti dell'Emiciclo monegasco, il testo non lascia alcun dubbio sul fatto che la preparazione della futura riunione sia primordiale così come la sua anticipazione (ossia organizzarla già il sabato 28 marzo e non lunedì 30 marzo come programmata). La concertazione di azioni comuni sembra andare di pari passo con le perplessità che animano ancora i consiglieri presieduti da Valeri. Ed il confronto tra le parti - Governo e Consiglio Nazionale -serve: che sia per spiegare del perché persiste la penuria di maschere o della mancanza di tamponi chi ne faccia motivata domanda, sul tavolo immagino ci siano già pronte le indicazioni chiare per una strategia e ficace e condivisa a beneficio di tutti i residenti del Principato di Monaco. La constatazione fragrante, per Valeri ed i suoi consiglieri, è che per Monaco questa occasione poteva rivelare al mondo come il Paese sia un polo di eccellenza sanitaria, capace di anticipare sui tempi bisogni e necessità. Ma così non è stato, almeno non fino ad ora. La corsa contro il tempo per anticipare il picco di pazienti che potranno rivelarsi positivi al Covid19 nei prossimi giorni, qualora si saturassero gli ospedali francesi, si deve tradurre nella messa a disposizioni di letti extra, magari allestiti al di fuori dalle strutture ospedalieri monegasche ma sempre sul territorio del Principato di Monaco. Chessò, al centro Leo Ferré o al Grimaldi Forum, per esempio. Del resto è cosa nota che nel Principato siano carenti di posti letti, per cui immaginare preventivamente delle situazioni alternative è auspicabile: "Non è più possibile pensare per settimane o addirittura in giorni. Ogni ora conta per fermare la pandemia e trovare soluzioni coraggiose ed e ficaci, con la massima autonomia possibile" ha a fermato Valeri. In questo senso, il Governo di Monaco è invitato non solo a prendere le migliori decisioni per proteggere la salute della popolazione ma di condividerle. "Si tratta anche di anticipare le conseguenze umane, economiche e sociali di questa situazione senza precedenti" ha scritto Valeri. Tuttavia il Sovrano di Monaco pare sia soddisfatto di quanto è stato fatto fino ad ora: nel corso dell'intervista telefonica trasmessa nel corso dell'emissione Monaco face au Covid19, puntata #8 andata in onda il 25 marzo. Per questa ragione, tra appelli del Centro Ospedaliero Principessa Grace di Monaco a donare il sangue ed il bilancio dei positivi che sale a 21 ed un solo guarito, sono certa che la prima riunione del neo Comitato di Sorveglianza Covid19 si annunci particolarmente animato. Come andrà a finire? Lo vedremo nei prossimo giorni…. Fishow è la prima puntata di una serie di candid-camera realizzate a Monaco con lo scopo di educare, sorridendo, al rispetto dell'ambiente marino e dei suoi abitanti. Per accedere al video cliccare qui.

“Made in Italy” (www.madeinitalyradio.it) non è una stazione radiofonica e nemmeno una web radio: Diciamo che è un programma radiofonico in cui vengono presentati, con la formula del talk-show o infotainment, argomenti e tematiche raccontati da selezionati protagonisti delle eccellenze italiane del made in Italy. Ed è accessibile gratuitamente ma solo via web e sui profili social...

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Sommario PAG. 4 Disoccupazione totale

temporanea rafforzata. Tu e le indicazioni per i lavoratori di Monaco // Con il Comune di Monaco non ci annoia mai, nemmeno adesso!

PAG. 10 PERSONAGGI STRAORDINARI

Cinzia Prazzoli

PAG. 8: Le parole che curano: A scuola più che A scuola più che mai // Essere Genitori mai

PAG. 18 Emergenza Covid19: la Regione

Veneto chiama e Geox risponde, anche subito! SALUTE & BENESSERE

PAG.20 Covid19: ne parliamo con il do . Alice

NUMERO SPECIALE EMERGENZA COVID 19 PRINCIPATO DI MONACO QE-MAGAZINE, propone anche post giornalieri accessibili cliccando su www.qe-magazine.com, ma nasce come unico e primo settimanale digitale sfogliabile in italiano del Principato di Monaco a cui, solo agli abbonati e gli inserzionisti, è offerta la versione integrale in PDF. Attualmente distribuito presso l'Ambasciata d'Italia a Monaco e al CREM, QE-MAGAZINE si è dotato anche di un canale video - YOUTUBE MonteCarloBlog, mentre i contenuti audio sono diffusi sulla pagina SoundCloud di AMP Monaco. Oltre ai profili aggiornati presenti sui diversi social media (Facebook, Instagram e Twitter) , tutti i numeri di QEMAGAZINE.COM sono sfogliabili sulla piattaforma gratuita issuu.com/ampmonaco. Per maggiori informazioni scrivere a: ampmonaco@ampmonaco.com. ..................................................................................................................................................................................................... 3


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Disoccupazione totale temporanea rafforzata. Tu e le indicazioni per i lavoratori di Monaco

Nessuno sarà lasciato indietro! Lo ha affermato a più riprese il Presidente del Consiglio Nazionale di Monaco, Stéphane Valeri, con i suoi interventi nell'Emiciclo e le interviste che ha rilasciato. Ma lo hanno ribadito anche tutti i Consiglieri-Ministri del Governo monegasco. Da quando anche il Principato è entrato nella stretta morsa della pandemia, come sappiamo bene, molti eventi di rilevanza nazionale (Ballo della Rosa, il Rolex Monte Carlo Masters, il Gran Premio storico e quello di F1 di Monte Carlo, tanto per citarne qualcuno) sono stati annullati. Le conseguenze, lo sapete bene, si riverseranno a cascata sulle normali attività delle tante aziende commerciali, negozi e ristoranti che non possono più lavorare per via delle nuove disposizioni ministeriali che hanno comportato anche la chiusura di alcuni negozi. Per questa ragione, in collaborazione con gli uffici della Monaco Welcome, diretti da Laurence Garino, sono state pianificate tutta una serie di azioni rivolte alle aziende di Monaco che desiderano richiedere aiuti finanziari sia per il sussidio di

©Manuel Vitali - Direction de la Communication

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disoccupazione totale temporanea rinforzata (CTTR) le cui procedure sono anche accessibili online. Tramite questo nuovo tele-servizio, operativo al 100%, le società di Monaco che impiegano personale possono sia richiedere l'autorizzazione del CCTR che presentare online le loro dichiarazioni mensili compilate di pagamento dell'indennità parziale di attività. Il CTTR è una misura eccezionale che consente ai dipendenti di ridurre o sospendere temporaneamente la loro attività. Questa misura d'emergenza terminerà una volta superata la situazione sanitaria. Per ulteriori informazioni, consultare il foglio di procedura indicato nel link che segue o cliccando qui: https://service-public-entreprises.gouv.mc/Emploi-etsocial/Reglementation-du-travail/COVID19/Declarer-lamise-en-Chomage-Total-Temporaire-Renforce? bclid=IwAR02KP8-YnKZ-cu-MovNWVj2pru-BuvKqNACZXoutj_JIEQBuHNkAf0iXQ

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Con il Comune di Monaco non ci annoia mai, nemmeno adesso!

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Il Comune di Monaco, bisogna dire con prontezza e competenza, si è investita al 100% ©Manuel Vitali - Direction de la Communication durante questo triste periodo segnato dalla volontà di contenere il più possibile la propagazione del Covid19. E' emergenza ovunque - non è una epidemia bensì una pandemia dallo scorso 11 marzo secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità d'accordo, ma assicurare il proprio sostegno alla popolazione monegasca, soprattutto ai più deboli, conferma che la politica sociale è uno dei temi forti (anche) della municipalità del Principato di Monaco. Dalla consegna dei pasti ai confinati in quarantena - anche se il servizio ha raddoppiato la lista dei richiedenti, con conseguenti ritardi per farne parte all'assistenza alle persone disabili, la rivoluzione digitale tanto voluta dal Governo di Monaco ha facilitato, da qualche giorni, un'ulteriore offerta 'ludica' messa a disposizione dal 23 marzo sul sito www.mairie.mc. Infatti sulla home page del Comune di Monaco compare una nuova finestrina "SPECIAL CONFINEMENT". Cliccandoci su compaiono tutta una serie di attività, sia culturali, fisiche o ricreative, pensate per accontentare un po' tutti. Suddivise in 5 sottogruppi, per altrettante attività previste, sono listati i link per accedere a laboratori creativi; lezioni di botanica; contenuti culturali; tutorial per fare fitness in casa; e scoperte virtuali. In particolare i laboratori creativi allestiti dalla Mediateca di Monaco sono indirizzati principalmente ai più giovani ed ai bambini che in questo momento non possono andare a scuola. A loro, ma anche ai più grandi, sono dedicata anche le sessioni quotidiane in cui sono presentate le pianta provenienti dal Giardino Esotico di Monaco; le visite virtuali a decine di musei e siti turistici in tutto il mondo. Per i più sportivi, invece, da non mancare assolutamente i video registrati dai coach dell'Hercule Fitness Club. Così non ci sono più scuse per i pigri. Ma sempre che la linea internet regga. Perché, come altrove, stiamo tutti scoprendo i limiti del web...

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Le parole che curano

A scuola più che mai

a cura di Salvatore Dimaggio

Ora siamo tutti costretti a casa, luogo nel quale i cattivi virus difficilmente entrano, ma anche luogo dal quale i brutti pensieri difficilmente escono. Cosa significa vivere un’emergenza? Significa abbrutirsi? No, assolutamente.

Ora siamo tutti costretti a casa, luogo nel quale i cattivi virus difficilmente entrano, ma anche luogo dal quale i brutti pensieri difficilmente escono. Cosa significa vivere un’emergenza? Significa abbrutirsi? No, assolutamente. Anzi, è proprio nei momenti peggiori, che possono prendere forma gli sforzi più edificanti ed ammirevoli per coltivare quella strana pianta chiamata cultura. Questo impegno che tutti noi sentiamo a non mettere in pausa la scuola e la cultura durante questo periodo, non è nuovo. Ha predecessori illustri. Uno di questi istituti didattici eslegi è l’ “Academiuta di lenga furlana”. Questa accademia voluta da Pier Paolo Pasolini e dalla sua mamma maestra, all’epoca sfollati, è il luogo di formazione di tanti poeti friulani, fondata nel febbraio ‘45. Il nume tutelare di questa accademia è il docente, glottologo (anzi, è lui ad aver inventato questa parola) ed intellettuale Graziadio Isaia Ascoli. Quest'ultimo non apprezzava particolarmente la via manzoniana dell'italiano: vale a dire adottare il fiorentino come lingua di tutti. Il suo progetto era più rispettoso delle varie identità regionali. La via maestra era quella di non preferire un dialetto sugli altri, ma di far crescere Immagine: copyright Michela Terzi culturalmente e nell'abitudine allo scambio, le varie realtà locali italiane, tanto che spontaneamente esse avrebbero dato vita ad una lingua comune. Il rispetto © Michela Terzi per la lingua friulana dell’Academiuta nasce in egual misura dall'onda lunga del progetto di Ascoli e dall'amore tutto pasoliniano per la nobiltà del dialetto. Uno dei lasciti più duraturi di questa breve ed intensa esperienza è la consapevolezza che durante la guerra e durante una situazione di provvisorietà ed emergenza, l'istruzione non è un lusso, anzi rappresenta un bisogno primario. Costituisce quel l'ultimissimo appiglio prima della resa incondizionata alla barbarie. Venendo ai giorni nostri, la difficoltà che stanno attraversando i nostri ragazzi, ci può forse far sentire un po’ più affratellati a quelle famiglie siriane che lottano in ogni modo per dare un’istruzione ai loro figli. Parliamo di quegli studenti siriani che, in tanti casi, hanno perso due anni di scuola. Emblematico il nome scelto per il progetto dell'Unicef che si occupa di affrontare questa emergenza nell’emergenza: "No Lost Generation". Ci sono molti modi di reagire ad un dramma collettivo. Quelli che intessono insieme, cultura, inclusione e civiltà, sono quelli che con più robustezza dimostrano la caratura di una comunità.

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Il cielo notturno mugghiava. Furtivi mungevamo il cosmo e siamo sopravvissuti. (Tomas Tranströmer)

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Essere Genitori

a cura di Michela Terzi

"Aiutare in casa favorisce l'acquisizione delle competenze per la vita pratica; rende piÚ solido il carattere dei bambini; per i piÚ piccoli è una maniera utile e semplice per relazionarsi con gli oggetti"

Immagine: copyright Michela Terzi

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PERSONAGGI STRAORDINARI Cinzia Prazzoli

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di Silvia Giordanino

Cari lettori, sulle pagine del nostro QE troverete l'intervista di Cinzia Prazzoli che ci parla da Piacenza che, come è accaduto per altri comuni in Italia in questo periodo di emergenza COVID 19, è stata dichiarata zona "rossa". A tutti loro, ovviamente, va tutta la nostra solidarietà.

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Cinzia Prazzoli, ci presenti Overland for Smile, per noi di QE-Magazine, composta da supereroi. Prima di tutto diamoci del tu! Chi ci aiuta a diffondere il nostro messaggio aiuta Overland for Smile e fa parte della nostra squadra e quindi figuriamoci un "lei"! Noi parliamo in terza persona perché siamo un team, una squadra e agiamo, pensiamo e ci coordiniamo; così siamo vincenti sul campo! Overland for Smile è un progetto umanitario itinerante, totalmente no profit, volto a fornire un aiuto concreto in ambito odontoiatrico ai bambini orfani, abbandonati e disagiati dei paesi dell'Est Europa.

Come, quando e con quali motivazioni nasce? Dal sogno del Dott. Lionello Grossi di unire la passione per i viaggi-avventura alla volontà di fornire un aiuto concreto in ambito odontostomatologico ai bambini degli orfanotrofi dei paesi dell’Est europeo e dall’incontro con Beppe Tenti, nel 2005 nasce Overland for Smile, realizzato in collaborazione con casa Iveco (un mezzo allestito a moderna clinica odontoiatrica) e grazie all’intervento di numerosi sponsor e con l'aiuto di molti volontari. Le principali finalità del progetto sono: la CURA, senza fini di lucro, delle patologie odontostomatologiche più comuni al fine di restituire ai piccoli pazienti uno stato di salute orale attraverso l’azzeramento delle problematiche urgenti e il miglioramento sensibile della funzione e dell’estetica; La PREVENZIONE, attraverso lezioni collettive di igiene orale al fine di trasmettere l’importanza di avere denti sani e fornire le nozioni basilari per il raggiungimento di un buon livello di salute del cavo orale; Lo SCAMBIO CULTURALE tra gli operatori volontari provenienti dalle diverse regioni italiane. ll professor Enrico Gherlone, .................................................................................................................................................................................................... 26 marzo 2020

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primario dell’Unità di Odontoiatria all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Magnifico Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in qualità di direttore scientifico di Overland for Smile ha redatto e fornito il protocollo clinico, quale indispensabile linea guida ufficiale per l’espletamento delle prestazioni odontostomatologiche in un contesto sanitario differente. Dal 2006 al 2019 abbiamo visitato quasi 30.000 bambini (l’equivalente di uno stadio da calcio di Mosca, per intenderci); curati più di 11.000 bambini (di cui 1/10 portatori di handicap) per un totale di oltre 42.000 prestazioni eseguite (numero equivalente ai fan che hanno assistito al concerto degli U2 a Torino nel 2010). Da chi è composta la vostra realtà e come opera sul territorio rumeno, ci sono state e ci sono difficoltà a tale proposito? Al progetto Overland for Smile, giunto al suo quindicesimo anno di missione, partecipano: medici-dentisti; odontoiatri; igienisti; assistenti alla poltrona e semplici volontari (in tutto circa 200 persone), che alternandosi in turni settimanali da giugno a settembre, liberamente e gratuitamente decidono di dedicare parte del proprio tempo alla cura dei bambini meno fortunati. Una parte è quella che riguarda l’itinerario da seguire e che viene gestito direttamente sul territorio dalla Dott.ssa Antonela Ionita, nostra direttrice in loco, fatta di mille contatti, riunioni, documenti, telefonate, sopralluoghi. Con l’apertura delle iscrizioni alla missione (intorno al mese di marzo) inizia la parte riguardante la composizione delle squadre, la raccolta dei documenti, la pianificazione della logistica. E poi c’è tutta la parte riguardante i mezzi, la manutenzione della parte meccanica del camion clinico e delle attrezzature, gli inventari, gli ordini dei materiali che partiranno insieme al clinico e che dovranno bastare per tutti i 4 mesi di missione. Ed infine, come tutte le Onlus, si provvede la raccolta fondi, che non ha mai interruzioni. Ci puoi dire passato, presente e futuro di Overland for Smile? Nei primi anni di missione abbiamo girato principalmente la Romania e fatto un paio di tentativi con la Bulgaria. In futuro stiamo pensando all’Albania ma anche a Moldavia ed Ucraina, dove il dramma dell’abbandono è ancora più sentito. Si vorrebbe intervenire con più squadre di medici, altri camion attrezzati, più volontari. In questa intervista QE-Magazine raccoglie anche le testimonianze di due medici dentisti volontari, i quali facendo

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parte del team Overland for Smile non gradiscono essere citate per nome ma con un semplice noi e così noi facciamo. ..................................................................................................................................................................................................... 26 marzo 2020


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Un giorno di diversi anni fa abbiamo visto passare e fermarsi questo enorme camion arancione. Spinte dalla curiosità siamo salite per curiosare e...siamo state rapite! Ciò che quello strano veicolo colorato racchiudeva, in attrezzature e pensiero, ci ha letteralmente trascinate in una nuova dimensione di vita che ci ha arricchito di esperienza professionale ed umana. Tra le tante storie che nel nostro peregrinare per i paesi ci è capitato di " vivere ", una in particolare ci ha colpito e ve la raccontiamo: è la storia di Marion, un bimbo rumeno di nove anni che i genitori, poveri e come spesso accade, con troppi figli, hanno portato in un istituto di accoglienza affinché se ne occupassero. Raccontateci ancora di Marion, la sua esperienza umana ci colpisce molto e rapirà, sicuramente, il cuore dei nostri lettori. Marion, più intelligente e scaltro della media dei propri compagni di sventura, impara subito che essere il migliore non sempre è un vantaggio. Il gruppo non è mai tenero con chi emerge e i pestaggi, ai quali viene sottoposto per questa sua " diversità ", gli impongono di assumere un profilo forzatamente basso. Alla fine, però, il bambino più " anziano " (Valentin, tredici anni), dopo averlo messo alla prova con alcuni pestaggi educativi, apprezza il fatto che Marion non sia mai andato a lamentarsi con i responsabili del centro e decide che possono diventare amici. Condividono la stessa camerata, con il lusso di un vero comodino e non le cassette della frutta rovesciate come gli altri ospiti. E si possono permettere addirittura una sedia accanto al letto! Potreste fare degli esempi di storie propriamente umani di questi piccoli grandi e coraggiosi? Sicuramente possiamo continuare a raccontarvi la storia di Marion, che come un fil rouge, inevitabilmente coinvolge la vita degli altri ragazzi dell'Istituto. Così ecco a voi Valentin: ha già la ragazza nell'ala femminile dell'istituto, fuma già e riesce a trafficare con le guardie per procurarsi qualche sigaretta. Questa amicizia con Valentin rende più accettabile la vita a Marion, ma non può sostituirsi alla famiglia di cui sente la mancanza e così un giorno decide di scappare. Scavalca il muro di recinzione ferendosi con il filo spinato che ne rafforza il limite e si presenta .................................................................................................................................................................................................... 26 marzo 2020

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alla casa dei genitori. E' l'ora di pranzo e la reazione dei tre fratelli e delle due sorelle gemelle è violenta. Viene accusato di voler portare loro via il poco cibo disponibile, proprio lui che nell'istituto può mangiare tutti i giorni. Viene picchiato e riconsegnato alle guardie prontamente chiamate per riprenderselo. Queste, infastidite da questa seccatura imprevista, lo rinchiudono in una cella isolata dove lo rasano a zero...per i pidocchi, dicono. Marion non voleva rubare il cibo: non ne ha bisogno, mangia tutti i giorni. Voleva solo rivedere i genitori, i fratelli e le sorelle. In fondo, per quanto " speciale ", è solo un bimbo di nove anni, al quale manca la vita con la propria famiglia, per quanto disperata questa sia. Così, in seguito, periodicamente scappa dall'istituto per andare a casa, ma non entra. Si limita a stare fuori dalla porta a sentire i propri familiari parlare, ridere, litigare per poi fare ritorno alla camerata dai propri compagni di sventura e da Valentin, che lo considera un fratello oramai. Le guardie hanno capito il bisogno di Marion e non si curano più di andarlo a riprendere: sanno che, dopo alcune ore, questo bambino speciale ritornerà. A volte, addirittura, gli vanno incontro e gli comprano il gelato, raccomandandogli di pulirsi bene la faccia prima di rientrare, altrimenti gli altri bambini gliel'avrebbero fatta pagare. In questa propria diversità, Marion si sente accomunato a Florian, un ragazzo che, nelle partite a pallone, gioca nella squadra avversaria.

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Marion e Valentin sono sempre assieme, ma non sempre vincono perché Florian è bravo e " tira molto forte " e per evitare che si monti la testa, ogni tanto viene picchiato dagli altri ragazzi. A giugno, quando siamo arrivate con il nostro Overlord arancione e abbiamo regalato un sacco di palloni da calcio nuovi, quasi non ci credevano! Hanno anche giocato una partita contro i dottori e tutti che gridavano "dai Florian, tira Florian". Hanno vinto i bambini e chissà se hanno pensato che qualcuno ci avrebbe picchiato se avessimo vinto noi. Hanno capito che siamo lì per aiutarli e sopportano pazientemente il piccolo dolore iniziale dell'anestesia e sanno che ci prendiamo cura dei loro denti. Marion è stato felicissimo quando gli abbiamo regalato una mascherina e i guanti da dottore e mi ha confidato che quando gli verrà insegnato a leggere e scrivere, vuole diventare un dottore e portare giocattoli e palloni ai bambini e li farà restare a casa anche se hanno poco cibo. Vuole essere bravo, anche se qualcuno lo picchierà per questo. Vuole essere bravo e indossare una maglietta arancione.

Non troviamo parole migliori di quelle scritte a quattro mani da Mina e Renato Zero per la chiusura di questa intervista.

Sono grato agli zeri del mondo Per la loro assoluta pazienza Perché vogliono, osano, credono Rispettando la loro coscienza

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Emergenza Covid19: la Regione Veneto chiama e Geox risponde, anche subito! "La solidarietà del genere umano non è solo un

segno bello e nobile, ma una necessità pressante, un ‘essere o non essere’, una questione di vita o di morte". Questa bella frase, ovviamente, non è nostra bensì del filosofo Immanuel Kant, il cui pensiero è stato chiamato più volte in causa per dare maggior risalto alle diverse azioni compiute da generosi donatori che in questi giorni sostengono chi ne ha davvero bisogno. Perché la pandemia del

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Covid19, in qualche modo, ci sta insegnando a distinguere o disprezzare gente comune e professionisti che messi alla prova stanno dando il meglio o il peggio di sè. Abbiamo riscoperto, se vogliamo, la tanto bistrattata categoria medica che purtroppo non rientra, in Italia, tra i settori privilegiati di certe politiche speculative. E questo nonostante la sanità italica sia tra le migliori al mondo. In tanti, ora, inneggiano al coraggio ed alla virtù dei nuovi eroi, quelli con i camici bianchi, blu o verdi, impegnati in ospedali e strutture sanitarie di fortune, per salvare ed assistere chi è stato colpito da questo maledetto virus che primo o poi sconfiggeremo. Ma come possono questi soldati della nostra salute combattere una battaglia per vincere la guerra contro il Covid19 solo con armi spuntate e cervello fino? Senza strumenti necessari per la loro e la nostra incolumità, resta difficile immaginare quella necessaria serenità che occorre per affrontare l'emergenza. Probabilmente è proprio con questo spirito e con la volontà di intervenire concretamente dove fosse più necessario che, uscendo dalla loro consueta discrezione, abbiamo apprezzato, una volta di più, due imprenditori con la 'i" maiuscola: Mario ed Enrico Moretti Polegato. Mario, per chi non lo sapesse, è l'inventore delle famose suole 'traspiranti' e Enrico il figlio che porta avanti la tradizione di famiglia con un altro marchio. Entrambi, nelle vesti di Presidente rispettivamente di GEOX e di DIADORA, hanno donato qualche giorno fa un milione di Euro a beneficio della Regione Veneto. “In questo momento storico di estrema emergenza che stanno vivendo l’Italia e il Veneto, è un dovere morale sostenere i nostri medici e infermieri, ogni giorno in prima linea, nella lotta contro un nemico invisibile eppure tanto temibile che ci rende tutti uguali, vulnerabili, inermi. Con questo gesto - hanno detto -vogliamo anche esprimere la nostra vicinanza e il nostro sostegno a tutte le singole persone e alle loro famiglie, che soffrono e che stanno combattendo il virus. Dobbiamo tenere duro e rispettare scrupolosamente i divieti. Solo così, con un comportamento responsabile, riusciremo a sconfiggere il male e a tornare presto alle nostre vite. Stiamo attraversando una crisi durissima ma siamo certi che rinasceremo, più forti di prima”. E noi, cosa altro ci resta da dire se non grazie? ..................................................................................................................................................................................................... 26 marzo 2020


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SALUTE & BENESSERE

Covid19: ne parliamo con il do . Alice

Su invito del Presidente dell'associazione Pham Monaco, dott. Gianvittorio Tommasi, abbiamo intervistato un suo esimio collega, Stefano Alice, medico di famiglia e dirigente della scuola di specializzazione in Medicina generale della Regione Liguria. Il dott. Alice presta regolarmente consulenze in ambito medico legale e di organizzazione sanitaria

Dottor Alice il nostro Sovrano è primo capo di Stato colpito dal coronavirus. Cosa ne pensa? L’ ho letto e mi è spiaciuto molto, ho anche letto però che Sua Altezza è in grado di portare avanti i suoi impegni di Stato. La situazione in Liguria ci appare piuttosto compromessa: ce lo conferma? E’ molto seria. Continuano aumentare le persone infette, anche il numero dei degenti in Rianimazione aumenta e purtroppo i morti non sono pochi. Ciò nonostante zone come Bergamo sono in condizioni decisamente peggiori. Il sistema sanitario italiano reggerà, secondo lei? Se le misure di contenimento ci faranno guadagnare il tempo previsto, riusciremo ad avere un numero sufficiente di posti di terapia intensiva e appronteremo strutture tipo Ospedale di Comunità per i casi di media gravità. Ritiene che persone rispettino le misure di contenimento raccomandate? Inizialmente assai poco, troppi avevano detto che si trattava di una semplice influenza e solo gli anziani erano a rischio, ora c’è molta più consapevolezza, più paura e più rispetto per le regole. Lei è anche un medico di famiglia: come è cambiato il suo lavoro? Nessuno può venire in studio senza prima essersi sottoposto ad un triage telefonico. Diamo appuntamenti più distanziati. Si entra in studio uno alla volta e possibilmente senza accompagnatore. Si rimanda tutto ciò che è possibile rimandare, siamo disponibili

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telefonicamente tutto il giorno. Per le ricette come fate? Le inviamo per email e se non è possibile le lasciamo in farmacia.

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SALUTE & BENESSERE

Durante la notte ed il week end i pazienti restano soli? No, c’è un apposito servizio di continuità assistenziale con una centrale operativa e più poli dislocati sul territorio. Tale servizio funziona con modalità analoghe alle nostre. Il dott. Stefano Alice, in merito alle modalità di propagazione del Covid19 ha rilasciato alcune dichiarazioni durante una trasmissione televisiva ligure. Per vederla cliccare qui Stefano Alice è un medico di famiglia genovese, che dirige la scuola di specializzazione in medicina generale della Liguria. Per molti anni ha esercitato come chirurgo generale e come medico di emergenza (elisoccorso). Presta regolarmente consulenze in ambito organizzativo sanitario e medico legale.

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