QE-MAGAZINE - PRINCIPAUTE DE MONACO n°11 de AMP MONACO

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Anno I - N° 11 - 31 marzo/6 aprile 2016

Questa settimana a Cette semaine à

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MONACO-ITALIA: ASSISTENZA SANITARIA, LE TRATTATIVE PROSEGUONO TABA NABA: SUONI E SUGGESTIONI DALL'OCEANIA MARC MONNET CI RACCONTA IL SUO PRINTEMPS DES ARTS MO I TO: COCKTAIL METAFISICO DA GUSTARE SENZA MODERAZIONE PAUL BELMONDO: NEL MIO FILM VI RACCONTO LA STORIA DI MIO PADRE, COME L'HA VISSUTA LUI! LA PHOTOCOMPOSITION DE VASILY KLYUKIN: ON Y EST! NEW & AGENDA

Inserto "settimanale" de LA RIVIERA, a cura di AMP Monaco


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ACTUALITES

Il Museo Oceanografico si trasforma nel tempio degli aborigeni australi

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S.A.S. le Prince Albert II de Monaco, accompagné de Céline Cousteau, Bixente Lizarazu, Robert Calcagno et Frank Bruno, à la soirée de gala de lancement de l'expo "Taba Naba"

À

partir du 24 mars et jusqu’au 30 septembre, le Musée océanographique accueille l’exposition d’art contemporain TABA NABA - Australie, Océanie, Arts des peuples de la Mer. Près de 150 œuvres, autour du thème de l’eau et des océans, occupent tous les espaces du Musée, du parvis

opo lo stupore provocato dalle opere di artisti contemporanei del calibro di Damien Hirst, Mark Dion, Marc Quinn, Huang Yong Ping, invitati gli scorsi anni ad esporre i loro capolavori al Museo Oceanografico di Monaco, è giunta l'ora di aprire le porte al passato millenario attraversando gli oceani per giungere esattamente sul lato opposto del globo ed approdare in Oceania! Si tratta infatti dell'esposizione TABA NABA - Australie, Océanie, Arts des peuples de la Mer composta da

à la terrasse panoramique. En avant-première de l’exposition et en collaboration avec l’Association des Amis du Musée océanographique, une soirée de gala intitulée le « Bush Tucker Dinner » a été organisée le 22 mars, afin de présenter cette exposition au Souverain, aux mécènes et partenaires du

oltre150 opere originali aborigene ispirate al tema dell'acqua e degli oceani. Ad annunciarlo lo stesso direttore del museo , Robert Calcagno il quale, durante l'incontro con la stampa, ha raccontanto di come questa avventura sia partita molto tempo fa, nel 1998, quando all'epoca era stato incaricato dal governo monegasco di instaurare rapporti con i paesi australi. Dalla sua succesiva nomina a membro del Comitato direttivo della Biennale d'arte contemporanea aborigena ad oggi di tempo ne è passato: "Abbiamo iniziato a pensare a come poter avviare questo progetto comune solo nel 2003. L'idea era quella di accogliere, nei saloni di

questo luogo voluto dal Principe Alberto I, una mostra che fosse non solo un omaggio a quei popoli lontani ma anche uno strumento in grado di raccontare culture e tradizioni di quei popoli autoctoni, la cui sapienza ancestrale è ancora oggi rispettosa dell'ambiente e della madre terra. A testimoniarlo in concreto i loro manufatti, oggetti di culto e artistici tanto preziosi quanto affascinanti che ospiteremo fuori e dentro il Museo fino al 30 settembre". Lo scorso 22 marzo, a partecipare all'inaugurazione ufficiale organizzata in occasione della cena di gala 'Bush Tucker Dinner', c'era anche SAS il Principe Alberto II, ospite d'onore alla serata.

Musée Océanographique. Ce « Bush Tucker Dinner » a compté plus d’une centaine d’invités, sous une tente, avec une mise en scène typiquement australienne : un menu – avec insectes, une ambiance des plus authentiques et une performance d’artistes aborigènes !

Monaco-Italia: assistenza sanitaria, le trattative proseguono

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o scorso 21 marzo si è tenuta, negli uffici del consigliere del governo monegasco, Stéphane Valeri, una riunione sollecitata dall' associazione Frontalieri Autonomi Intemeli in merito all'accordo sanitario in discussione dal 2011 a cui fanno attualmente riferimenti i lavoratori italiani assunti da aziende monegasche. A partecipare all'incontro c'era anche l'Ambasciatore d'Italia nel Principato di Monaco, SEM Massimo Lavezzo Cassinelli, il quale rispondendo ad alcune nostre domande, ha chiarito meglio le problematiche che interessano da vicino diverse migliaia di lavoratori frontalieri.

Eccellenza, Lei ha partecipato all'incontro del 21 marzo come rappresentante del governo italiano organizzato su iniziativa dell’Associazione Frontalieri Autonomi Intemeli (FAI): di che cosa si è parlato? L'incontro, sollecitato dal FAI, faceva seguito all'ultima riunione, tenuta il 12 maggio 2011, della Commissione Mista italomonegasca di Sicurezza Sociale. In quell'occasione, con un’interpretazione estensiva dell’art. 10 della vigente Convenzione bilaterale in materia, si decise di concedere ai quasi 4.000 frontalieri italiani a Monaco la possibilità, fino ad allora negata, di ricevere il rimborso di cure mediche programmate nel Principato (visite spe-

Maria BOLOGNA

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itando Nietzsche, "che cosa desideriamo noi vedendo la bellezza? Desideriamo di essere belli; crediamo che a ciò vada congiunta molta felicità. Ma questo è un errore". Questa considerazione, in apertura al mio editoriale più che una provocazione vuole essere un momento di riflessione. Il fatto che apparire in un certo modo induce chi ​lo ​osserva all'inganno è cosa nota non solo agli uomini ma anche a madre natura. Tutto è soggettivo, d'accordo, ma spero siamo tutti coscienti di una evidenza; cioè chi possiede la maggior parte dei canoni per essere indicati come uomini e donne ​di 'bell'aspetto'​ non siano ​automaticamente anche​felici. La dicotomia e le contraddizioni tra ​la materia​e​lo​spirito interiore trova comunque terreno fertile per molte speculazioni e nutre copiosamente l'industria farmaceutica, ​quello ​della dermatologia cosmetica e

cialistiche, susseguenti esami, farmaci), dietro prescrizione del medico di famiglia italiano. Il FAI richiede adesso la possibilità, per i frontalieri, di ricoverarsi negli ospedali del Principato e di esser-

pato di Monaco sul tema del trattamento sanitario dei lavoratori italiani dipendenti nel Principato di Monaco prosegue verso una soluzione…

vi sottoposti a interventi chirurgici programmati, oltre che di ricevere cure dentistiche e oculistiche e di effettuare analisi del sangue.

Il Consigliere Valeri ha in proposito affermato che da parte monegasca non si vedono particolari obiezioni a quanto richiesto dal FAI, sempre sulla base di un’interpretazione estensiva della Convenzione di Sicurezza Sociale. Tuttavia occorre

Quindi, rispetto agli ultimi incontri, il dialogo avviato con il Princi-

la medicina estetica con successi e numeri da decine ​da​milioni di euro. A confermarlo, ad esempio​,​è il Congresso Mondiale di Estetica e Anti-âge (AMWC) che quest'anno giunge alla sua 14a edizione. Considerato come uno degli appuntamenti per aggiornarsi e scambiare opinioni tra esperti del settore, da qualche tempo è anche luogo privilegiato per parlare di prevenzione come elemento chiave per un buon invecchiamento: attesi oltre 300 oratori, 400 marche rappresentate e decine di sessioni scientifiche che dal 31 marzo al 2 aprile accoglieranno oltre 9000 medici specializzati provenienti da 120 paesi. ​Anche​ i numeri che genera questo salone ospitato al Grimaldi Forum fa​nno​pensare, soprattutto se ricordiamo che in generale la popolazione mondiale sta velocemente invecchiando, ​mentre un'altra parte di preoccupa​semplicemente a sopravvivere, soprattutto di questi tempi e non solo in Occidente. Così, se da un lato l'idea dell'eternamente giovane piace a molti e deve rimare con l'aspetto giovanile e performante ​a dispetto dell'età​fotografia sociale ben illustrata nel recente film di Fausto Brizzi

l’accordo in proposito del nostro Ministero della Salute, in quanto i relativi costi verrebbero stornati dai rimborsi che annualmente Monaco versa alle ASL di residenza dei lavoratori. E occorre naturalmente l'assenso della Regione Liguria. Valeri si è detto disposto a incontrare prossimamente i competenti servizi del Ministero italiano della Salute e su questo stiamo lavorando. Il Consigliere Valeri, da anni, è impegnato in prima persona a cercare una soluzione in tal senso: secondo Lei, quali sono le problematiche più urgenti da risolvere che interessano i concittadini oltre frontiera che lavorano nel Principato

di Monaco? Credo che siano essenzialmente due: la mobilità - proprio per questa ragione è in corso un dialogo fra Italia e Monaco sulla possibilità di autorizzare una parte dei nostri frontalieri a prestare la propria opera in modalità di telelavoro - e, appunto, quella dell' assistenza sanitaria. Per quanto mi riguarda, raccomanderò senz'altro a Roma l’adozione, almeno parziale ma spero integrale, delle richieste del FAI. Si tratterebbe infatti di un segnale molto importante a favore dei diritti di una categoria spesso non abbastanza valorizzata, e che ha invece parte importante nell’economia del Principato e delle nostre zone di confine.

'Forerer young' - d​'altra parte invece ​troviamo per tutti ​un 'banale' involucro fatto di carne ed ossa che, nostro malgrado, prosegue il suo invecchiamento cellulare​fino alla consunzione ed allo stop definitivo​. Sempre sperando che​,​nel frattempo, più longevi e belli non si traduca 'miracolosamente' in più felici. Del resto, e qui concludo, c'è ancora chi pensa di essere immortale, come già è capitato in passato e capiterà in futuro sia a personaggi pubblici che a semplici individui: a ​loro la canzone dei Queen​ ​'​W​ho wants to live forever?​'​ calza a pennello. Però mi chiedo, sinceramente, che domanda è "chi vuole vivere per sempre" se l'ipotesi comunque è quantomeno lontana dall'essere una realtà? Insomma, ai posteri l'ardua sentenza, è proprio il caso di dirlo!


CULTURE & TRADITION

Une artiste monégasque dans l’univers des chercheurs

Agathak, de Monaco à Tahiti Elena Rossoni-NOTTER

Agathak est une artiste monégasque. Créative et passionnée, elle s’est formée à la philosophie, la science politique et l’histoire des sciences pour explorer au travers de son art toutes les facettes de la connaissance et de la pensée de l’Homme. L’artiste Agathak dans le lagon polynésien

Les hommes préhistoriques

Monaco vue par Agathak - http://chatak.ultra-book.com/

Chatak n° 1650- http://chatak.net/?painting-gallery

Un concept international out débute il y a 10 ans avec l’idée des «Chatak». Une œuvre invasive. Des petits chats originaux et attachants prennent vie sous le coup de

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pinceau et de crayon de l’artiste Agathak. Chaque pièce est un exemplaire unique et numéroté. Un ouvrage d’envergure puisqu’on compte aujourd’hui plus de 2300 Chatak à travers le monde !

Prenez le temps de passer voir les Chatak. Certains sont actuellement exposés à la Galerie des Pêcheurs, dans le Parking de Monacoville. Parviendrez-vous à les retrouver ? Direction l’Océanie Tout comme ses œuvres, notre illustratrice autodidacte aime voyager. Intéressée par les bandes dessinées et les recherches scientifiques, Agathak souhaite depuis longtemps lier ses deux passions et offrir une fenêtre aux chercheurs de tous bords. Son but est non seulement de scruter leur milieu « naturel » et s’immerger dans leur objet de recherche mais aussi d’en faire part à un large public. Grâce à son expérience doctorale sur les questions environnementales et sa pratique du dessin, une première mission prend

TABA NABA: suoni e suggestioni dall'Oceania

La raie léopard dans le carnet du Criobe

Comment fonctionne la reproduction du corail ?

forme en 2015 à Moorea, en Polynésie Française. L’artiste quitte la Méditerranée pour l’Océan Pacifique, et plonge pendant 4 mois au cœur de l’étude des changements climatiques en milieu marin. Des centaines de croquis sont réalisés et informent le public sur le quotidien des spécialistes du

Centre de Recherche Insulaire et Observatoire de l’Environnement, un centre scientifique très dynamique. Des permanents, des missionnaires, des étudiants et des gens de passage se côtoient au fond de la baie d’Opunohu avec la même passion pour l’environne-

III ment et la même soif de connaissance. Des techniciens et ingénieurs observent et surveillent la nature : l’eau, le substrat et tous les animaux qui sont présents sur les îles - des données très précieuses pour étudier les variations naturelles et les impacts anthropiques. Des chercheurs et des étudiants-chercheurs passent plusieurs mois voire des années à étudier une espèce ou un aspect particulier de notre belle nature. Comme notre artiste, hommes et femmes viennent du monde entier pour découvrir cet écosystème ou parfois simplement pour échanger. Le « Carnet du CRIOBE » d’Agathak est né ! Le carnet de voyage du CRIOBE, atypique et réaliste, a été réalisé au cœur d’une station marine polynésienne grâce au soutien de la SOGEDA Monaco et à l’enthousiasme du directeur du criobe le docteur Serge Planes et à la complicité de tous les criobiens. Il met en couleur et explique la vie et le travail des chercheurs en biologie marine. Site web : Chatak. net/carnetducriobe Et aujourd’hui ? De retour de Polynésie, Agathak continue, entre Monaco et Sidney, de peindre et dessiner ses Chatak. Consciente de l’importance des travaux et résultats scientifiques, elle souhaite maintenant éditer le carnet du criobe crée sur l’île de Moorea à côté de Tahiti. Le milieu de la Recherche n’a pas fini d’interpeller l’artiste qui planifie de retourner dans les îles Pacifiques et dont le regard s’oriente aussi vers l’Archéologie et l’étude de notre passé… Remerciement : O. Notter

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on sono nacchere e nemmeno conchiglie: il suono che abbiamo registrato durante la presentazione dell'esposizione che monopolizzerà il Museo Oceanografico nei prossimi mesi è prodotto dallo scuotere di grappoli composti da gusci vuoti di un qualche frutto o pianta provieniente dalle lontane terre dell'Oceania. È una sorta di litania cadenzata, facile da ricordare, eseguita da un quartetto di arzilli signore e signori le cui fattezze ricordano molto bene le popolazioni aborigene che ogni tanto ci capita di ammirare nei documentari prodotti dalla National Geographic. Selezionati da Stéphane Jacob, curatore della mostra, con i musicisti sono giunti a Monaco, per la presentazione ufficiale, decine di artisti provenienti dall'Australia e

dalle isole vicine. Quello che resta di questo incontro è la sensazione di aver fatto un tuffo nel passato: ogni gruppo infatti rappresentava culture diverse e simboli di storie lontane, raccontate anche attraverso alcune monumentali come i 10 Bagu, manufatti che troneggiano sul piazzale del Museo Oceanografico, creati con oggetti

riciclati ma ispirati ai totem che i primitivi utilizzavano nella regioni più umide dell'Australia per accendere i falò. Scannerizza qui il QRCode per sentire la musica TABA NABA.


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PERSONAGGI ED IMPRESE

Marc Monnet ci racconta il suo Printemps des Arts

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l direttore artistico del festival in corso in questi giorni ci ha concesso una intervista, rispondendo alle nostre domande. Emozionare ed appassionare con la musica classica le nuove generazioni non è un facile missione: perché? Je ne crois pas que de tout temps, la musique improprement dénommée « musique classique » est été facile pour les jeunes Il ne faut pas confondre ce que notre temps nous impo¬se c’est-à-dire que tout doit-être consommable par tous.Il est évident que même si Proust ou Dante sont très connus, combien de jeunes lisent ces auteurs sinon forcés par le système scolaire ? Et combien d’adultes ? La confusion est totale aujourd’hui car la démocratie n’est pas le partage du savoir pour tous, mais est devenue une machine à produire et ce qui n’est pas accessible immédiatement n’est pas bon. Alors la musique actuelle, classique, baroque et autres, n‘est pas facile à amplifier de façon massive. Le savoir nécessite malgré son accès relativement facile, une démarche, une initiation. Non credo che la

Locandina XXXII Festival Printemps des Arts de Monte-Carlo musica impropriamente chiamata “musica classica” sia mai stata facile per i giovani. Non bisogna confondere ciò che il nostro tempo ci impone, cioè che tutto deve essere consumabile da tutti. È evidente che anche se Proust o Dante sono molto conosciuti, quanti giovani leggono questi autori se non guidati da un sistema scolastico? E quanti adulti? Oggi la confusione è totale poiché la democrazia non comporta la condivisione

mance migliore e certe esibizioni di grande qualità non piacciono all’unanimità. L’obiettivo non è il successo ma proporre ciò che sembra interessante in una logica di programmazione che non si ripete, che non si accontenta della routine.

Marc Monnet par Olivier Roller

del sapere da parte di tutti, ma è diventata una macchina di produzione e ciò che non è immediatamente accessibile non va bene. Quindi la musica contemporanea, classica, barocca e di altri generi non si può facilmente divulgare in maniera capillare. La conoscenza, anche se facilmente accessibile, necessita di un percorso, di un avvio. In che modo si può partecipare come protagonista-musicista alla programmazione monegasca? A l’inverse de beaucoup de festivals, c’est la programmation qqui va engendrer l’invitation d'un ar¬tiste et non le contraire. Le système promotionnel artistique est organisé de façon à « vendre » un artiste avec des programmes tout faits, ce qui fait que l’on peut entendre tel artiste à Berlin avec le lendemain le même programme à Turin ou à Paris ! Dans le cadre du festival c’est à partir des œuvres que j’invite les artistes à jouer s’ils acceptent de jouer le jeu d’une programmation parfois nouvelle pour eux. Enfin, et ceci est banal de le dire, la qualité artistique domine en donnant également des chances aux jeunes artistes. Al Printemps des Arts, diversamente da molti festival, dalla programmazione si deduce l’artista da invitare e non il contrario. Il sistema di promozione artistica è organizzato in maniera da “vendere” un artista con programmi già confezionati, in modo tale che si può ascoltare un determinato artista

a Berlino e l’indomani riascoltarlo con lo stesso programma a Torino o a Parigi! Nell’ambito di questo festival, a partire dalle opere scelte invito gli artisti a suonare se accettano la sfida di interpretare un programma che talvolta non hanno mai eseguito. Infine, e questo è perfino banale dirlo, la qualità artistica domina offrendo comunque delle chance ai giovani artisti. Quale è stata la performance musicale che ha avuto maggior successo di pubblico fino ad ora? On ne peut pas répondre à une telle question. Pourquoi ? Parce que ce qui a du succès n’est pas forcément la meilleure performance, et que certaines performances d’une grande

qualité ne font pas l’unanimité. Le but n’est pas le succès mais de proposer ce qui semble intéressent dans une logique de programmation qui ni se répète, ni se satisfait de la routine. Non posso rispondere a questa domanda. Perché? Perché ciò che ha successo non è necessariamente la perfor-

TRIO EBREL musiche e danze bretoni

Che cosa della produzione di Mahler non è stato mai eseguito oppure che vale la pena scoprire a Monaco durante questa edizione? Toujours dans une logique de programmation, il faut tenir compte d’une région d’où vient le public. Si par exemple nous étions à Paris, nous aurions moins d’utilité à faire un portrait Mahler, celui-ci étant joué régulièrement par les plus grands orchestres. Ce n’est pas le cas ni à Monaco ni dans la région. Par ailleurs, Monaco possède un bon orchestre qui partici-

pera à cet événement, mais nous invitons aussi des orchestres étrangers allemands qui ne viennent jamais ni à Monaco ni dans notre région. Il s’agit donc d’offrir un événement d’une exceptionnelle qualité et rare. Sempre in una logica di programmazione, bisogna tenere conto della regione da cui viene il pubblico. Se per esempio fossimo stati a Parigi, sarebbe stato meno utile proporre un portrait di Mahler, interpretato regolarmente dalle più grandi orchestre. Non è il caso del Principato di Monaco né delle regioni limitrofe. E anche se Monaco possiede una buona orchestra che parteciperà a questo evento, noi inviteremo anche delle orchestre straniere, tedesche che non vengono mai a Monaco né nelle città limitrofe. Si tratta quindi di offrire un evento raro e di qualità eccelsa.

DSO Deutsches Symphonie-Orchester Berlin

The Vegetable Orchestra al Printemps des Arts nel 2014


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DAL MONDO E DAL WEB

Mo i TO: cocktail metafisico da gustare senza moderazione Ingredienti base della pozione primaverile di questa edizione: una Reggia dal giardino incantato sorvegliato dalla dea Diana, un rarissimo Bucintoro, un pizzico di Veronese e molto altro.

Silvia GIORDANINO

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otto di questa edizione:“Fatevi la corte alla Reggia di Venaria”. La reggia di Venaria Reale è una delle Residenze Sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, deriva dal termine reggia venatoria, cioè dedicata alla caccia: la dea Diana, infatti, è l’icona del luogo. Siamo negli anni 1658-1679 e al borgo si unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali cittadini che vollero abitare nei dintorni della reggia, fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo della provincia di Torino. La scelta del sito, ai piedi delle Valli di Lanzo, fu favorita dalla vicinanza degli

estesi boschi detti del Gran Paese, ricchissimi di selvaggina: un territorio che si estende per un centinaio di chilometri fino alle montagne alpine, giungendo a sud e a est in prossimità del capoluogo. 1º ottobre1693 i francesi distrussero alcune costruzioni, Vittorio Amedeo II commissionò un ulteriore intervento sulla reggia che venne ristrutturata secondo i canoni francesi, ecco perché viene anche spesso chiamata la Versailles d’Italia. In primavera, sono da visitare assolutamente i giardini della reggia che, dopo essere completamente spariti quando i francesi di Napoleone li trasformarono in piazza d'armi, rinacquero in questi ultimi anni in un mirabile incanto.

Immagine Mostra Buccellati dal sito lavenaria.it.

Nell'area delle ex scuderie, su una superficie di circa 8000 metri quadrati, si trova uno dei principali centri di restauro italiani, costituito da una serie di laboratori dedicati alla diagnostica, al restauro e alla conservazione delle opere d'arte. Periodicamente sono recuperati e inaugurati nuovi spazi, come le Citronière e le Scuderie. Nel 2014 è stata visitata da 573.337 persone, rendendolo il settimo sito museale italiano più visitato E se non vi bastasse la visita alla Reggia ed ai suoi giardini ecco a voi le mostre non permanenti in questo periodo: Il Bucintoro e le Carrozze Regali fino al 31/12/2016 ; L’arte della bellezza, I gioielli di Gianmaria Buccellati fino al 05/06/2016; Le Belle Arti fino al 31/12/20 con Mostra/ Atelier dalle collezioni dell’Accademia Albertina di Torino e come ospite d’onore: il Veronese. Ed ancora Fatto in Italia. Dal Medioevo al Made in Italy fino al 10/07/2016; Giuseppe Penone - Anafora fino al 31/12/2016; Il mondo di Steve McCurry fino al 25/09/2016. Troppa scelta? Tornateci più volte: non vi annoierete mai!

(10a PARTE) Artusi non è un cuoco. Le ricette destinate a entrare nel manuale sono provate e riprovate nella cucina di casa con l’aiuto di Francesco Ruffilli di Forlimpopoli e, soprattutto, di Marietta Sabatini di Massa e Cozzile (Pistoia), giovane intraprendente e intelligente – come intuiamo dalle lettere che scrive ad Artusi – a cui è dedicata la ricetta del “Panettone Marietta”. La gratitudine di Pellegrino verso i suoi collaboratori si concretizza nel lascito testamentario, che a Francesco e Marietta destina i diritti d’autore della Scienza in cucina, «perché

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mi hanno coadiuvato al buon esito di quel libro». A Forlimpopoli si è costituita l’Associazione delle Mariette che, nel nome della fedele cuoca, opera in Casa Artusi per mantenere vive le pratiche e i saperi gastronomici che si tramandano di generazione in generazione, prevalentemente (anche se non esclusivamente) per via femminile. Pagina Associazione Mariette www. facebook.com/associazionemariette/

rtusi n’est pas un cuisinier. Les recettes destinées à entrer dans le manuel sont essayées et réessayées dans la cuisine de la maison avec l’aide de Francesco Ruffilli de Forlimpopoli et, surtout, de Marietta Sabatini de Massa et Cozzile (Pistoia), jeune audacieuse et intelligente – comme nous le devinons dans les lettres qu’elle écrit à Artusi - à qui est dédiée la recette du “Panettone Marietta.”

Francesco et Marietta les droits d’auteur de la Science dans la cuisine, « parce qu’ils participé au succès de ce livre ». À Forlimpopoli a été constituée l’Association des Mariettes qui, au nom de la fidèle cuisinière, oeuvre à Casa Artusi pou garder vivantes les pratiques et les connaissances gastronomiques transmises de génération en génération, principalement (mais pas exclusivement) par les femmes.

La gratitude de Pellegrino envers ses collaborateurs se concrétise dans son legs testamentaire, qui destine à

(Fonte: Biblioteca comunale Pellegrino Artusi, Forlimpopoli - FC)

Opinioni Personali Massimo NAVA Massimo Nava, editorialista de Corriere delle Sera da Parigi, sulla sua pagina Facebook ha scritto un post sui recenti attacchi terroristici a Bruxelles che condividiamo con voi #Bruxelles, #Brusselsattacks Che fare? Ci sono alcune parole che non ho sentito nel fiume di parole di reazioni, alcune anche scomposte. Le parole sono memoria e coerenza. Merce rara. Le memoria servirebbe appunto a ricordare che i terroristi non arrivano da altri pianeti e nemmeno, come qualcuno crede, dal mondo arabo o dall'oriente. Arrivano dalle nostre periferie europee dove sono nati e

cresciuti. Periferie di traffici, emarginazione e criminalitá in cui si é innestato l'islamismo radicale. Pochi ricordano che l'eminazione di Massud, il capo dei mujahddin afghani, venne pianificata nei quartieri di Bruxelles alla vigilia dell'11 settembre. Scopriamo tutto questo oggi? La coerenza servirebbe a impedire di riprodurre gli errori degli ultimi decenni e magari a rimediarne qualcuno. L'Europa

ha assistito passiva o si é colpevolmente accodata a una politica americana che ha lasciato mano libera alle monarchie del golfo e agli alleati sunniti, che ha tollerato ambiguitá, finanziamenti, persino complicitá con il terrore. Il vaso di Pandora é scoperchiato. Inutile illuderci di richiuderlo in pochi giorni o in pochi mesi. Le origini del disastro sono a Kabul, a Baghdad, a Karachi, a Sarajevo......


VI

GLAMOUR & STILE

Jean Paul Belmondo come non l'avete mai visto

Paul Belmondo: nel mio film vi racconto la storia di mio padre, come l'ha vissuta lui! È uno straordinario film che ripercorre la carriera e la vita del "sacré monstre" del cinema francese Jean-Paul Belmondo. Uscito in Francia a fine 2015, la pellicola è stata proiettata, come evento speciale del 13° Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, in presenza del co-produttore e interlocutore d'eccezione nel film, il figlio Paul Belmondo intervenuto in compagnia della moglie Luana. Per i lettori di QE-MAGAZINE ecco una recensione che narra i punti salienti della vita professionale di questa leggenda vivente.

Erika TANAKA

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elmondo par Belmondo: già il titolo evoca ricordi indelebili ed infatti questo road-movie non solo propone i luoghi significativi della carriera ma conduce fisicamente dove Jean-Paul Belmondo, detto affettuosamente Bébel, ha trascorso i momenti più significativi degli anni in cui splendeva nell'olimpo composto da quegli attori francesi tra i più conosciuti al mondo. Per questo, fin da subito il viaggio spaziale ma anche temporale, inizia proprio a bordo di una Mustang d'epoca decappottabile al cui volante c'è il figlio Paul, che oltre ad essere regista di professione qui recita la parte di se stesso, trasmettendo quelle intense emozioni e nostalgie allo spettatore che tuttora ama Belmondo e il cinema francese. La prima tappa è Roma e l'inevitabile Cinecittà, dove Bébel ha girato i numerosi film negli anni '60. Era il tempo in cui il giovane attore, già ricercatissimo in Italia dopo il successo mondiale del film della Nouvelle Vague "Fino all'ultimo respiro" di Jean-Luc Godard, accettava ogni proposta per paura che la sua carriera si fermasse. Ma, per fortuna i suoi erano tutti ruoli importanti come quello in cui recitò al fianco di Claudia Cardinale ne "La Viaccia", oppure con Sofia Loren ne "La Ciociara" di Vittorio De Sica... "A Cinecittà, mi avevano dato il soprannome "Brutto" ma non sapevo il significato in italiano: credevo equivalesse al francese "Brut" (= selvatico, bestia) !" svela così Belmondo, già trasformato ne "il Magnifico", quando sfoggiava quel sorriso affascinante che riuscì ad incantare il mondo dal grande

schermo come nessuno mai dopo di lui. Sulla terrazza dell' Hotel Hassler con la vista mozzafiato della città eterna, l'attore ricorda come il destino lo portasse spesso a Roma. Ed è proprio nella Città Eterna che il caso ha voluto far incontrare, dopo oltre 40 anni, la sua storica compagna Ursula Andress, la mitica Bond Girl, che nel film parla con grande gioia e umorismo dei suoi preziosi ricordi inediti dell'ardente passione vissuta tra 1966 e 1972. "Abbiamo vissuto una grande follia. Jean-Paul è una persona rara: ha una tale vitalità, personalità e amore per la vita…una incredibile forza, quasi magica" ha svelato l'attrice. Una bellissima storia che però, se ha fatto sognare il grande pubblico, ha minato irrimediabilmente il rapporto di Jean-Paul con la sua prima moglie, Elodie Constant, madre di Paul che l'ha intervistata anche lei film. Poi è la volta di Anthony Delon grande ammiratore di Jean-Paul. Per vedersi si sono dati appuntamento all'Harry's Bar in via Veneto, simbolo dell'epoca della Dolce Vita: è qui che parla dell'amico e co-star, da quasi mezzo secolo, del padre Alain ed attrettanto mitico attore di "Rocco e i suoi fratelli" e de "Il Gattopardo", due pellicole realizzate dallo straordinario regista Luchino Visconti. Insomma, nel film "Belmondo par Belmondo" in qualche modo due generazioni di star del cinema francese, Belmondo e Delon, convivono insieme ai loro rispettivi figli, dando origine per la prima volta ad una sorta di riunione dei "quatre monstres" (quattro mostri)", come l'ha descritto spiritosamente il suo protagonista. Il viaggio prosegue

direzione Monaco, con l'immancabile tappa al Monte-Carlo Beach Club, dove l'attore passava ogni anno due mesi di vacanze estive dedicate totalmente alla famiglia ed ai figli. Tempo di raccontare qualche episodio legato agli incontri con la Principessa Grace e la sua famiglia e poi via, verso lo Stadio Louis II, sosta obbligata per un un uomo sportivo come lui, appassionato del calcio e del pugilato. Jean-Paul Belmondo, non è un segreto, è molto legato professio-

morta precocemente all'età di 25 anni. Per chi non lo sapesse il film ha ispirato la più recente pellicola "Indiana Jones" di Steven Spielberg. Ritornando in Europa, il film ci conduce a Parigi. Oltre ai vari luoghi significativi per Bébel e le testimonianze preziose raccontate dai personaggi rilevanti nel mondo dello spettacolo francese, non poteva non mancare il pas-

Greggio e Belmondo all'entrata del teatro monegasco

Paul Belmondo vince la menzione speciale del MCFFC 2016: nella foto posa con Ezio Greggio e Lorenzo Frateschi nalmente alla Costa Azzurra, anche perché qui ha realizzato ben 15 dei suoi film. Ecco poi che si cambia continente volando a Rio de Janeiro, a Copacabana, dove l'attore ha girato il film d'avventura franco-italiano "L'uomo di Rio", gran successo cinematografico del 1964. Nel ruolo femminile c'era la sorella maggiore di Catherine Deneuve, la splendida Françoise Dorléac

saggio obbligatorio al Museo Paul Belmondo, dedicato alle opere del padre, il noto scultore Paolo nato in Algeria ma piemontese d'origine. Tornando all'attualità, ecco che si scopre come la figura di JeanPaul abbia segnato la vita di altri giovani talenti: "Sognavo di avere un papà come Jean-Paul" ha confessato Jean Dujardin, ad oggi primo e solo francese ad aver

vinto l'Oscar come miglior attore per il film "The Artist" nel 2012: "Era il nostro eroe francese… era un uomo che ci faceva del bene, alla famiglia, alla società... che incoraggiava...sì, è un Eroe" ha aggiunto Dujardin. "Ha fatto una carriera incredibile, una persona di cuore, molto generoso. Una vita bella, ho avuto fortuna e ringrazio Dio ogni giorno per averlo come padre" incalza il figlio più invidiato dai francesi, intervenendo sul palco del Théâtre des Variétés del Principato di Monaco. Ed alla domanda del perché realizzare "Belmondo par Belmondo", Paul ha risposto: "L'idea è venuta dopo la consegna nel 2011, al Festival di Cannes, della Palma d'oro alla carriera. In quell'occasione è stato presentato un documentario su di lui ed alla fine della proiezione gli ho detto: "Questo film è molto bello ma tu non ci sei. Non parli, non dici niente. Sono gli altri che parlano di te." Allora ho pensato che sarebbe stato bello tornare insieme nei luoghi che hanno segnato la sua carriera e raccontare la sua vita con lui come guida. Così gliel'ho pro-

posto dicendo che lo avrei voluto come protagonista: "conosco bene mio padre, so che fa scherzi ogni giorno a casa, lo sa anche mia moglie. Questo è Belmondo che la gente deve vedere anche sul grande schermo!" D: Come è stato realizzare questo progetto? R: "Non è stato per niente facile. Non è che non voleva farlo ma non capiva la necessità di girare un film su di lui. Solo dopo molti pranzi e cene, con l'aiuto di mio zio e di mia zia, alla fine ha detto "Ok, sono d'accordo!" e così è iniziata questa avventura. Alla fine mi ci sono voluti due anni di impegno, è stato un vero piacere condividere tutto questo tempo con mio padre e con mia madre e tutti i suoi amici. Questa è la sua versione della sua vita!" Il secondogenito di Paul, Victor, il 21enne nipote ed erede del Magnifico, ha partecipato al documentario come assistente alla regia: la sua somiglianza nei tratti, intrigante nello sguardo, lo ha avvicinato al mondo dello spettacolo, quasi per seguire le orme del suo illustre nonno. Insomma, la leggenda Belmondo non si fermerà qui.

Paul e Luana BELMONDO


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AGENDA & NEWS

La photocomposition Safari e ricordi di viaggi 'su de Vasily Klyukin: on y est! misura'

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ans la dernière page y compris celle d'aujourd'hui, nous avons caché 10 coupures de la photocomposition réalisées par l’une des personnalités les plus créatives de ces derniers temps, capable d’aller au-delà du domaine du réel pour qu’il devienne réalité Nous parlons de l'architecte russe Vasily Klyukin, qui a créé le projet de construction du gratte-ciel Comet, incorporé dans le paysage de la Principauté de Monaco. Aux trois premiers lecteurs qui enverront l’image Aux trois premiers lecteurs

qui enverront l’image complète du Comet à la Rédaction de QEMagazine, par courriel à ampmonaco@qe-magazine.com (la date et

l’heure de l’envoi faisant foi) gagneront le livre 'Designing Legends' - vendu à 50 euros - et dédicacé par l'artiste en personne.

foto creativa realizzata dall'eclettico architetto russo Vasily Klyukin. Ai primi 3 lettori che invieranno a ampmonaco@ qe-magazine.com la foto dell'immagine costruita con i 10 ritagli che abbia-

mo nascosto nelle nostre pagine compreso anche in quet'ultima copia, potranno ritirare il volume 'Designing Legends' autografata dallo stesso Klyukin, del valore di 50 euro. Vi aspettiamo!

Il puzzle di Vasily Klyukin: ci siamo!

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i ricordate cosa avevamo promesso nel primo numero di QE-Magazine? Ebbene è arrivata finalmente l'ora di concludere il nostro primo puzzle-game, formato dai 10 ritagli della

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mmaginate un giovane uomo inglese in Africa, a bordo della sua vecchia Land Rover, che pioniere per aver creato viaggi su misura, accompagnava nella savana africana turisti in cerca di emozioni. Era il 1962 quando, insieme ai suoi genitori, l'inglese Geoffrey Kent creare il suo tour operator. Oggi, con il cappello della Abercrombie & Kent, questo ideatore di 'Luxury cocoon' che ha generato 62 uffici e 350 destinazioni in oltre 100 paesi, non ha terminato le sue avventure. Difatti, dopo aver deciso di mettere mano al suo album fotografico ed attingendo ai suoi personali ricordi, ha scritto un libro dal suggestivo titolo 'SAFARI: a memory of a worldwide Travel Pioneer' presentato alla stampa di Monaco qualche giorno fa. Kent, che ha ricoperto incarichi prestigiosi come presidente della fondazione Prince of Wales degli Stati Uniti e direttore del Wold Travel and Tourism Council, ha ricevuto numerosi riconoscimenti come quel-

lo del Travel Weekly, il Lifetime Achievement Award, per l'eccellenza del suo lavoro nel settore del turismo. Impegnato anche nel difendere e preservare luoghi minac-

ciati di estinzione Kent è stato inoltre uno degli invitti del Rountable on Philanthropy di SAS il Principe Alberto II di Monaco.

SMT1: benvenuta la tecnologia!

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resentata ufficialmente quello che la MECAPLAST Group, azienda produttrice di componenti auto e sistemi assemblati in materiale plastico, ha lanciato ufficialmente, dopo solo 5 mesi di lavori, la prima SMART MECAPLAST TRENDS N°1, SMT1, una sorta di veicolo futuristico ottenuto raggruppando in una unica soluzione ben 24 elementi innovativi. L'obiettivo di questa concept-car della serie Volkswagen Tiguan è di sensibilizzare i costruttori di automobili a prendere atto della possibilità d'integrare armonicamente delle applicazioni meccaniche e di carrozzeria in plastica rispettando l'armonia del veicolo. Delle innovazioni presentate 8 riguardano la componentistica del motore, 7 gli interni e 9 le finizioni esteriori che conferiscono all'autovettura personalizzazioni diverse ed esclusive.

SMT1, le véhicule de demain

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n 2015, MECAPLAST Group a lancé la réalisation d’un modèle de démonstration regroupant ses principales innovations. Ce modèle de démonstration baptisé SMT1 pour SMART MECAPLAST TRENDS N°1. SMT1 est un véhicule de série (Volkswagen Tiguan). L’objectif est de sortir du principe des concepts cars et de montrer aux constructeurs automobiles que les innovations MECAPLAST sont immédiatement applicables et intégrables de façon harmonieuse dans les nouveaux véhicules qu’ils développent. Ce projet a été mené en moins de 5 mois ! SMT1 regroupe 24 innovations dont 8 sur le Moteur, 7 à l'intérieur et 9 à l' extérieur pour permettre à la voiture plusieurs possibilités de personnalisation.

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AGENDA & NEWS

Exposition à L'Entrepôt

PASION SEA CHARITY GOLF INVITATION

« Rêver l'obscur », une exposition personnelle d'Alexandra Guillot Artiste

pluridisciplinaire, Alexandra Guillot travaille à partir de sources les plus diverses - journal intime, littérature, cinéma, internet, massmédia, photographie... qui constituent un fond d'archives issues d'une pratique quotidienne remontant aux années 2000. Souvent conceptuelles dans leurs élaborations, les œuvres d'Alexandra Guillot n'en conservent pas moins une grande part de subjectivité empreinte d'un romantisme noir

dont elle revendique l'influence. Peuplée de sculptures et photographies, l'exposition d'Alexandra Guillot, essaye d'offrir, à travers des pièces kitsch, surannées mais toujours en décalage, une vision hypnagogique - en tant qu'état de conscience particulier intermédiaire

entre celui de la veille et celui du sommeil qui a lieu durant la première phase d'endormissement, NDLR - des rituels qui surviennent lorsque l'on glisse de la veille vers le rêve. Exposition du 29 mars au 3 mai 2016, L'Entrepôt, 22 rue de Millo, 98 000 Monaco.

GRIMALDI FORUM

IN ESCLUSIVA

"Ever Monaco 2016" 6-8 Forum et conférence sur les Energies Renouvelables et les Véhicules Ecologiques. Renseignements : +377 99 99 30 00 Il salone EVER Monaco è un evento dedicato annuale dedicato alle aziende e società della mobilità pulita e dello sviluppo sostenibile 100% ecologica. Durante i tre giorni di EVER, oltre a visitare gli stand dedicati alle energie sostenibili allestiti nel 'Villaggio Sostenibile', gli operatori del settore ed il pubblico sono invitati a partecipare alle tavole rotonde e

/ 4 / 2016 conferenze scientifiche alle quali sono invitati peronalità del mondo accademico ma anche studenti, provare veicoli alimentati da energie alternative oltre a scoprire gli ultimi ritrovati e le tecnologie sviluppate a sostegno della tutela ambientale, partecipare al 'Riviera Electric Challenge: Cagnes for Ever' ed infine acclamare i vincitori del concorso METHA EUROPE 2016, a cura delle Ecoles des Mines. Per ulteriori informazioni: www.ever-monaco. com

In UMBRIA, al confine con la Toscana, vendesi antico borgo del XI secolo costituito da l'intero complesso di ex-convento completamente ristrutturato composto da 25 unità abitative con area ristorante, spa, piscina interna ed esterna, circondato da un grande parco verde. Trattativa privata. Per informazioni : info@monacobusiness. net tel: 0033(0) 631071222

PASSION SEA vi invita sui prati verdi del Monte-Carlo Golf Club. Il torneo monegasco di beneficenza Passion Sea di Helga Piaget, co-sponsorizzato dalla International Manager's Cup, si svolgerà il prossimo 21 aprile​, s​ ui prati esclusivi del Monte-​Carlo Golf Club e​vista mozzafiato sul Principato di Monaco. Passion Sea è un'associazione n ​ o-profit c ​ reata un anno e mezzo fa dalla stessa Helga Piaget e​fin dalla sua c ​ reazione​​gode del patroci​nio della​​Fondazione Principe Alberto II​ ​​di Monaco. A questo prestigioso appuntamento​sportivo di primavera​, sono attesi​ grandi campioni, personalità e Vips che, oltre a giocare, parteciperanno con tutti gli altri ospiti al pranzo che seguirà il torneo. Inoltre il programma prevede un'asta per raccogliere fondi destinati ai progetti sostenuti da Passion Sea oltre la possibilità di sponsorizzare ogni buca del torneo, cosa già fatta con la prima bandierina del circuito che porta i colori della banca svizzera VONTOBEL. Molte le aziende che hanno anche offerto preziosi lotti come il garden-designer toscano Gruppo Giardini, l'ottico monegasco De Muenynck, Hugo Boss Monaco, Nike Store Monte-Carlo, Golf Old Course Mandelieu-La Napoule, Goldenergy Eau e champagne, Allianz, Guy&Olivier Boscagli, Fiona Life, Swing Performance, Valbonne, Piaget, Steli Milano, Beige, White, Opera Gallery, Chervo, Fishow, Satori, Monaco Blend Scotch Whisky e ancora molti altri in corso di definizione. Allora tutti invitati al Monte-Carlo Golf Club il prossimo 21 aprile: a vincere in questo caso sarà anche la generosità! Per informazioni info@monacobusiness.net

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Voici le pièce n° 10 à découper pour composer le puzzle de Vasily Klyukin / Ecco il pezzo da ritagliare e conservare per formare la foto di Vasily Klyukin

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