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Sliding doors
Di Marco Lolli
Quello che state per leggere è un personalissimo ricordo che mi riporta a ciò che accadde l’8 ottobre 2001. A Linate quel giorno si verificò il peggior incidente aereo mai accaduto nel nostro Paese. 118 furono i morti tra equipaggi, passeggeri e operatori a terra. Un solo sopravvissuto. A loro, alle loro famiglie e a tutte le persone coinvolte quel giorno da questo tragico evento va il mio pensiero in occasione del ventennale.
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Vent’anni fa a metà settembre avevo da poco iniziato il quarto anno all’Istituto Tecnico Aeronautico. Il mondo dell’aviazione era ancora scioccato per ciò che era successo negli Stati Uniti qualche giorno prima ed anche noi ragazzi cresciuti col sogno di diventare piloti, controllori, meccanici ci domandavamo quale sarebbe stato il futuro del comparto aeronautico. La nostra giovane età ci imponeva però di vivere alla giornata cogliendo al massimo tutte le occasioni di divertimento e tra queste la gita scolastica era sicuramente una tra le migliori opportunità di tutto l’anno. Era stato deciso che avremmo fatto un unico viaggio assieme ai ragazzi del quinto anno e, vista la necessità di questi ultimi di dover preparare l’esame di maturità il tutto si sarebbe dovuto svolgere entro la fine dell’anno solare, meglio se entro la prima metà di ottobre. Avevamo poco tempo per organizzare e dovevamo ancora decidere dove andare. Un mio compagno si fece carico dell’organizzazione e si recò ad una vicina agenzia di viaggio per avere vari preventivi. Non ricordo tutte le destinazioni, alcune vennero scartate immediatamente, ma le due tra cui votammo alla fine non le posso proprio dimenticare.
“Copenaghen è bellissima. E poi non è una delle solite destinazioni da gita scolastica…” “Perché, Praga è brutta? In più hanno birra a poco prezzo e discoteche, tutto quello che ci serve per una gita…” “No, non è brutta, però Copenaghen è più bella. Con la sua sirena e tutto il resto.” “Ho capito, però per andare in Danimarca ci aspetta un viaggio massacrante. Se vogliamo arrivare a Milano e prendere il volo alle 7 di mattina dobbiamo partire a notte fonda da qui. Invece per Praga ce la facciamo tutta in pullman. Partiamo ad un
orario decente e non dobbiamo preoccuparci di perdere coincidenze, ritardi o altro. In più il volo per Copenaghen costa un occhio della testa…” “Effettivamente tutto il viaggio ci verrebbe a costare molto di più non posso negarlo. Magari non tutti riuscirebbero a venire. Invece andare a Praga è molto più economico.”
Quest’ultimo punto, più di tutti i ragionamenti precedenti, portò a scegliere la capitale Ceca come destinazione per il nostro viaggio. Anche ai professori la scelta piaceva, a maggior ragione per il fatto che la partenza per Praga poteva essere anticipata al primo di ottobre (visto il periodo di bassa stagione), mentre la prima data utile per Copenaghen era il successivo lunedì otto. Tra l’altro l’opzione sui 30 biglietti aerei bloccati dall’agenzia sarebbe scaduta da lì a poche ore. Troppo poche per avere le conferme necessarie da parte di tutti. La meta era quindi stata decisa, non restava che prenotare e preparare i bagagli.
Nelle prime ore del primo di ottobre partimmo verso la città d’oro sulle rive del fiume Moldava. La gita fu un successo sotto i punti di vista. Una città magica e bellissima fece da contorno a giornate di cultura e serate di divertimento. Il venerdì tornammo a casa stanchissimi (non ricordo un altro periodo della mia vita in cui io abbia dormito così poco), ma elettrizzati e felici.
Il lunedì successivo, 8 ottobre 2001, eravamo seduti in classe ai nostri banchi quando un docente disse che a Linate era successo qualcosa di grave, molto grave. Probabilmente un attentato disse. Sembrava impossibile ed invece era tutto così spaventoso e reale. Nei giorni capimmo che non era stato un atto voluto, ma un incidente, una tremenda fatalità causata da errori, carenze e condizioni meteo avverse. Il mondo dell’aviazione si trovava nuovamente di fronte ad una sciagura di enormi proporzioni a meno di un mese dall’11 settembre. Era evidente che fossero necessari diversi interventi strutturali per aumentare i ivelli di sicurezza in condizioni di bassa visibilità.
Qualche tempo dopo il mio compagno ritrovò dentro ad un quaderno i vari preventivi fatti a suo tempo dall’agenzia viaggi. Il ricordo di ciò che era accaduto qualche mese prima a Linate era ancora vivo. Sembravano passati solo pochi giorni ed invece erano settimane. Era in classe seduto affianco a me e rimase letteralmente senza parole. Sul foglio, tra gli altri, c’erano scritti i dettagli del viaggio a Copenaghen. Nessuno vi aveva fatto caso prima, ma il numero del volo che avremmo dovuto prendere era lo stesso così spesso ripetuto ai telegiornali: SAS686.