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La redditività aggregata

La redditività aggregata

L’analisi della redditività si pone l’obiettivo di apprezzare l’attitudine dell’impresa a generare nel tempo risorse sufficienti a remunerare i fattori produttivi impiegati nella gestione: z investimenti; z capitale di terzi; z capitale proprio. ello specifico, il valore della produzione registrato nel 2020/2021 evidenzia un aumento percentuale del 39,14% rispetto all’esercizio precedente.

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La costruzione degli indici atti allo scopo parte dalla riclassificazione dello stato patrimoniale secondo il criterio funzionale e del conto economico a valore aggiunto, in quanto tali indici hanno, almeno al numeratore o al denominatore, un valore economico. L’analisi prende in considerazione gli ultimi cinque esercizi che vanno dal 2017 al 2021, e i dati aggregati relativi ai bilanci depositati presso il Registro delle imprese.

Come evidenziato dalla tabella seguente, sia il valore della produzione aggregato che l’ammontare dei ricavi aggregati nel corso del 2021 evidenziano un considerevole aumento. Il comparto nel suo complesso evidenzia un trend in continua crescita dal 2017 in poi.

Si è deciso, per completare il quinquennio di analisi, di considerare in questa analisi anche l’esercizio 2017. Ciò consente una migliore comprensione dell’andamento dal punto di vista della redditività del comparto.

Tabella 24: L’andamento del VdP e le relative variazioni (Valori in migliaia di euro)

Incremento sostanzialmente in linea con quanto registrato per i ricavi aggregati, il cui aumento si attesta al 39,36% rispetto all’esercizio precedente.

Tabella 25: L’andamento dei ricavi e le relative variazioni (Valori in migliaia di euro)

Andamento del margine operativo lordo

Uno degli indicatori fondamentali da tenere sotto controllo per monitorare lo stato di salute di un’azienda è il margine operativo lordo (MOL o EBITDA). Si tratta di un parametro presente nel conto economico che indica la redditività legata alla gestione operativa. Il margine Operativo Lordo fornisce una buona approssimazione del flusso di cassa operativo dell’azienda e consente di fare stime realistiche sulle risorse finanziarie disponibili. È un dato utile in fase di analisi perché permette di vedere se la gestione operativa dell’azienda sta generando ricchezza o meno. Per calcolare il MOL è necessario escludere dal conto economico: z Ammortamenti e svalutazioni; z Risultato della gestione finanziaria; z Imposte di esercizio.

Ossia schematizzando, il MOL si calcolerà nel seguente modo:

Ricavi di esercizio

+ Variazione rimanenze semilavorati e prodotti

+ Incrementi immobilizzazioni per lavori interni

+ Contributi in conto esercizio

= Valore della produzione

- Acquisti

- Variazione materie prime

- Spese per servizi e godimento beni di terzi

= Valore aggiunto

- Costi del personale

= Margine operativo lordo (MOL o EBITDA)

Applicando quanto sopra al campione in esame per ogni esercizio dal 2017 al 2021, otteniamo quanto segue.

Il margine operativo lordo evidenzia un incremento del 52,66% nel 2021 rispetto all’esercizio precedente, confermando il trend di crescita, anche se più contenuta rispetto ad alcuni degli esercizi precedenti.

Tabella 27: Le variazioni del MOL nel periodo di riferimento (Valori in migliaia di euro)

Grafico 12: Le variazioni del MOL nel periodo di riferimento

Anche per quanto attiene ai ricavi di esercizio, l’incremento registrato nel 2021 rispetto all’esercizio precedente è pari al 39,36%, come indicato nella Tabella 25 e riportato nel Grafico 13.

Grafico 13: Andamento dei ricavi

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

È interessante anche osservare l’andamento di alcune delle componenti negative considerate nel calcolo del MOL.

Anche i costi della produzione evidenziano un aumento del 39,73% nel 2021 rispetto all’esercizio precedente, confermando il crescente aumento del costo della produzione, che spesso uguaglia in termini percentuali anche l’aumento dei ricavi delle vendite.

Tabella 28: Andamento dei costi della produzione (Valori in migliaia di euro)

14: Andamento dei costi della produzione

Ben più significativo è l’incremento dei costi del personale dall’esercizio 2020 al 2021, con un incremento percentuale pari al 27,39%.

Tabella 29: Andamento dei costi del personale (Valori in migliaia di euro)

Ance

Grafico 15: Andamento dei costi del personale

Confrontando ricavi di esercizio, costi della produzione e costi del personale, negli esercizi considerati, otteniamo il seguente andamento:

Tabella 30: Confronto tra gli andamenti dei ricavi, dei costi e del MOL (Valori in migliaia di euro)

Grafico 16: Confronto tra gli andamenti dei ricavi, dei costi e del MOL

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È interessante considerare i rapporti MOL su ricavi delle vendite e su VdP, in quanto la suddetta percentuale evidenzia maggiormente l’andamento della redditività dell’impresa.

Il rapporto MOL/VdP ha avuto un leggero aumento dal 2017 al 2021, passando dal 10,47% al 12,66%, come esplicitato nella Tabella sotto riportata.

Analogo andamento ha avuto il rapporto MOL/vendite che, nel periodo considerato, è passato dal 10,81% al 13,58%.

Andamento del reddito operativo

Andamento oscillante anche per quanto concerne il reddito operativo, che nel periodo in esame è passato da euro 209.884 mila del 2017 a euro 507.116 mila nel 2021, con un incremento del 69% rispetto all’esercizio precedente.

Volendo poi confrontare i dati di cui sopra con l’andamento del valore della produzione, si evince il seguente andamento:

Il suddetto rapporto evidenzia un andamento in crescita, passando dal 6,67% del 2017 al 9,64% del 2021.

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Andamento della redditività finanziaria

Risulta interessante analizzare anche l’andamento generale del comparto della gestione finanziaria e l’evoluzione dei valori che hanno assunto le poste che la compongono, ossia proventi e oneri finanziari. In generale il compar to della gestione finanziaria evidenziava nel 2017 un valore aggregato negativo pari a euro -84.048 mila, per arrivare nel 2021 a presentare un saldo aggregato negativo pari a euro -178.583 mila, con un incremento pari al 9,03% rispetto all’esercizio precedente. Dal 2019 si registra un incremento importante e continuo.

La gestione finanziaria è rappresentata dalla differenza tra proventi e oneri finanziari. Per poter analizzare a pieno le motivazioni dell’andamento di cui sopra, è necessario sottolineare quanto è successo alle poste coinvolte.

I proventi finanziari sono aumentati del 46,66% nel 2021 rispetto al 2020, il trend è altalenante con un evidente incremento nel 2021.

Tabella 35: Proventi finanziari (Valori in migliaia di euro)

Grafico 19: Proventi finanziari

Gli oneri finanziari invece hanno evidenziato un incremento del 14,63% dal 2020 al 2021 e in continuo aumento nel corso degli anni.

Tabella 36: Oneri finanziari (Valori in migliaia di euro)

Grafico 20: Oneri finanziari

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Analisi relativa al settore con codice ATECO F41 in migliaia di euro)

Il comparto “Costruzioni” è composto da tre sottocategorie a seconda del raggruppamento del codice ATECO considerato. Si è quindi ritenuto interessante analizzare tutto quanto evidenziato nei precedenti paragrafi considerando i dati di ogni singolo sotto settore.

Consideriamo innanzitutto il settore F41. Abbiamo rappresentato l’andamento del margine operativo lordo negli esercizi considerati, ottenendo la seguente Tabella.

Il MOL, relativo al settore F41, ha evidenziato un incremento da 143.401 del 2017 a 249.654 del 2021.

Anche il rapporto MOL/VdP ha registrato un incremento dal 2020 al 2021 passando dal10,93% all’11,22%. Si evidenzia che il 2020 è l’esercizio che presenta il rapporto più basso.Medesimo trend si è registrato per il rapporto MOL/ricavi delle vendite, anch’esso in aumento nel 2021, rispetto al 2020, del 12,29%.

Tabella 39: Andamento MOL/VdP e MOL/vendite nel settore F41

Consideriamo ora l’andamento del risultato operativo negli esercizi considerati. Nel 2021 si è registrato un aumento dello stesso rispetto a quanto rilevato nel 2020, passando da 44.178 a 179.891.

Tabella 40: Andamento dei costi della produzione, del risultato operativo e del VdP nel settore F41 (Valori in migliaia di euro)

Tabella 41: Andamento del risultato operativo nel settore F41 (Valori in migliaia di euro)

In aumento il rapporto risultato operativo/VdP, che passa dal 2,98% registrato nel 2020 all’8,08% del 2021. La gestione finanziaria evidenzia nel 2021 un evidente peggioramento del 226,40% rispetto a quanto rilevato nel 2020, passando da - 7.099 a - 23.171.

Tabella 42: Andamento del risultato della gestione finanziaria nel settore F41 (Valori in migliaia di euro)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

Tabella 43: Variazioni del risultato della gestione finanziaria nel settore F41 (Valori in migliaia di euro)

Grafico 22: Andamento del risultato della gestione finanziaria nel settore F41

Analisi relativa al settore con codice ATECO F42

Il settore F42 ha evidenziato un aumento in termini di MOL dal 2020 al 2021 del 41,42%, passando da 89.429 a 126.467.

Tabella 44: Analisi dell’andamento del VdP e del MOL nel settore F42 (Valori in migliaia di euro)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

Grafico 23: Analisi dell’andamento del VdP e del MOL nel settore F42

Tabella 45: Andamento MOL/VdP e MOL/vendite nel settore F42

Tabella 46: Andamento del MOL nel settore F42 (Valori in migliaia di euro)

Nel settore F42 il risultato operativo ha registrato nel 2021 un aumento rispetto all’esercizio precedente, passando da 486.817 a 641.473.

Tabella 47: Andamento dei costi della produzione, del risultato operativo e del VdP nel settore F42 (Valori in migliaia di euro)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

Un leggero incremento si registra nel rapporto reddito operativo/VdP nel 2021, che passa dal 12,06% del 2020 al 14,13% del 2021.

Tabella

Come si evince dalla precedente Tabella, il risultato operativo ha segnato una costante crescita dal 2017 al 2021, passando da 48.862 a 90,654.

Grafico

Il risultato della gestione finanziaria permane negativo ed evidenzia un saldo migliorativo nel 2021 rispetto a quanto registrato nel 2020, passando da -153.777 a -150.735.

Tabella

Tabella 50: Variazioni del risultato della gestione finanziaria nel settore F42 (Valori in migliaia di euro)

Grafico 25: Andamento del risultato della gestione finanziaria nel settore F42

Analisi relativa al settore con codice ATECO F43

Il settore F43 evidenzia nel 2021 un aumento del 38,68% rispetto al 2020, passando da 209.174 a 290.079.

Tabella 51: Analisi dell’andamento del VdP e del MOL nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

Tabella 52: Andamento del MOL nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

Grafico 26: Andamento del MOL nel settore F43

In leggero aumento anche i rapporti MOL/VdP e MOL/vendite che passano rispettivamente dal 11,55% al 12,11% e dal 12,07% al 12,84%.

Tabella 53: Andamento del MOL/VdP e MOL/vendite nel settore F43

Anche il reddito operativo registra un incremento nel 2021, passando da 168.578 nel 2020 a 236.571 del 2021.

Tabella 54: Andamento dei costi della produzione, del risultato operativo e del VdP nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

In aumento anche il rapporto risultato operativo/VdP che passa dal 9,31% del 2020 al 9,88% del 2021.

Tabella 55: Andamento del risultato operativo nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

Grafico 27: Andamento del risultato operativo nel settore F43

Peggiora il risultato della gestione finanziaria che passa da -2.921 del 2020 a -4.677 del 2021. Questo peggioramento è causato anche dall’aumento degli oneri finanziari, che passano da 11.738 del 2020 a 19.423 del 2021.

Tabella 56: Andamento del risultato della gestione finanziaria nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

Tabella 57: La variazione del risultato della gestione finanziaria nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

Confronto generale

Si è ritenuto interessante riassumere nelle seguenti tabelle i risultati evidenziati nei paragrafi precedenti. Il comparto “Costruzioni” in termini di composizione in base ai ricavi, negli esercizi considerati, ha mantenuto, anche se con qualche scostamento, le medesime percentuali rispetto ai settori che lo compongono. Si evidenzia incremento in tutti e tre i settori.

Grafico 29: Composizione dei ricavi per settore

Analogo andamento per quanto concerne la composizione del comparto in termini di valore della produzione dei diversi settori. Si evidenzia incremento in tutti e tre i settori.

Tabella 60: Confronto dell’andamento del VdP nei diversi settori (Valori in migliaia di euro)

Tabella 61: Composizione del VdP del comparto edile a seconda dei diversi settori (Valori in migliaia di euro)

Grafico 30: Composizione del VdP per settore

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Andamento del reddito ante imposte e del risultato economico aggregato

Incremento importante del reddito ante imposte che registra un aumento del 146,27% rispetto a quanto registrato nel 2020.

Anche il risultato economico aggregato si attesta positivo nel 2021 con un incremento del 403,78% rispetto all’anno base, con un incremento del 155,10% rispetto a quanto registrato nel 2020.

Analisi relativa al settore F41

Si è voluto analizzare gli andamenti evidenziati nel precedente paragrafo considerando i singoli settori che compongono il comparto “Costruzioni”.

Il reddito ante imposte del settore F41 ha evidenziato un aumento del 117,93% nel 2021, passando da 60.087 del 2020 a 130.948 del 2021.

Tabella 64: Andamento del reddito ante imposte nel settore F41 (Valori in migliaia di euro)

Grafico 32: Andamento del reddito ante imposte nel settore F41

Anche il risultato economico del settore considerato evidenzia un incremento del 130.56% nel 2021 rispetto a quanto registrato nel 2020, passando da 36.591 a 84.363.

Tabella 65: Andamento del risultato economico aggregato nel settore F41 (Valori in migliaia di euro)

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Analisi relativa al settore F42

Viene registrato un miglioramento del 48,99% del reddito ante imposte nel 2021 relativamente al settore F42, che dal 2017 al 2021 mantiene comunque un valore negativo.

Tabella 66: Andamento del reddito ante imposte nel settore F42 (Valori in migliaia di euro)

Negativo anche il risultato economico aggregato del settore, che però evidenzia un decremento del 47,55% nel 2021 rispetto a quanto registrato nel 2020.

Tabella 67: Andamento del risultato economico aggregato nel settore F42 (Valori in migliaia di euro)

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Analisi relativa al settore F43

Il reddito ante imposte del settore F43 registra un aumento del 41,38% rispetto al 2020, che si attesta a 232.573 del 2021 confronto a 164.502 del 2020, registrando un incremento continuo nel corso degli esercizi 2017-2021.

Tabella 68: Andamento del reddito ante imposte nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

Grafico 34: Andamento del reddito ante imposte nel settore F43

Positivo e in crescita del 37,82% anche il risultato economico aggregato del settore, che si attesta nel 2021 a 167.494 contro i 121.527 del 2020.

Tabella 69: Andamento del risultato economico aggregato nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

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Analisi della redditività tramite gli indici di bilancio: il ROA

Per poter esprimere giudizi più profondi sulla redditività del comparto si è provveduto all’esame dei seguenti rapporti: a) il rendimento del capitale investito nell’attività corrente (ROA), articolato nelle sue determinanti tipiche (redditività delle vendite e rotazione del capitale investito); b) il rendimento del capitale proprio (ROE).

Il ROA misura la redditività delle attività ed è dato dal rapporto tra reddito netto e attività totali (o capitale investito). È altresì definito come Return on Assets.

Tale indice è indicativo di quanto le attività totali dell’azienda vengano utilizzate efficientemente.

Nel calcolo è sicuramente preferibile adottare un valore delle attività totali dato dalla media dei valori contabili di inizio e fine esercizio.

Tale misura è influenzata dai problemi associati alla leva finanziaria e alle aliquote fiscali, a differenza del ROI (ottenuto dal rapporto tra reddito operativo e capitale investito) che consente di superare tali limiti.

Il Return on Assets è un valore percentuale. Per comprenderne importanza e significato, esso deve essere messo a confronto con i valori dei tassi d’interesse delle banche nazionali. In tal caso: z ROA > Interesse banche: le attività stanno fruttando z ROA < Interesse banche: l’azienda non genera abbastanza valore

Nel periodo in esame il suddetto indice è aumentato passando dall’2,38% rilevato nel 2017 al 5,14% del 2021. Si è quindi registrato un aumento della redditività delle aziende del comparto nel corso del quinquennio in esame.

Grafico 35: Andamento del ROA

Andamento ROA per codici ATECO

Il ROA relativo al settore F41 si attesta al 3,80% nel 2021, registrando un aumento rispetto all’esercizio precedente e passando dall’1,71% all’3,80%.

In linea con quanto evidenziato per il settore F41 e per il settore F42 il ROA nel 2021 è aumentato passando dal 2,14% del 2020 al 3,21% del 2021.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

Il comparto che evidenzia anche nel 2021, come negli esercizi precedenti, un ROA significativo risulta essere il settore F43, in cui il valore dell’indice, in incremento rispetto al 2020, si attesta nel 2021 al 10,24%.

Tabella 73: Andamento del ROA nel settore F43 (Valori in migliaia di euro)

È interessante riepilogare e confrontare i valori di settore con quelli dell’intero comparto.

Tabella 74: Confronto del valore del ROA nei tre settori (Valori in migliaia di euro)

Grafico 36: Confronto del valore del ROA nei tre settori

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane z ROE= Reddito netto dell’esercizio/ mezzi propri z Il ROE (Return on equity), ottenuto dal rapporto tra reddito netto d’esercizio e mezzi propri, evidenzia la redditività netta dei mezzi propri, considerando pertanto – a differenza del ROA che si ferma al risultato operativo – la gestione nel suo complesso, dalla operativa alla finanziaria, dalla corrente non operativa alla straordinaria.

Il ROE (Return on Equity) è un quoziente che esplicita il rendimento conseguito dall’impiego del capitale, esprimendo la remunerazione che un’azienda è in grado di fornire ai soggetti conferenti capitale di rischio.

L’interpretazione del quoziente in parola richiede particolari cautele logiche e metodo-logiche; esso, infatti, nel caso di specie risente: a) dell’aggregazione di un numero considerevole di imprese appartenenti al campione, con conseguenti dinamiche compensative; b) della qualità complessiva dei bilanci depositati, in particolare con riferimento all’influsso sempre decisivo delle norme tributarie nel processo di calcolo del reddito ai fini civilistici; c) infine, dell’attendibilità complessiva del dato rappresentato dai mezzi propri, in un settore ove le politiche di capitalizzazione operate per il tramite di finanziamenti infruttiferi dei soci risultano relativamente diffuse.

Non va poi trascurato l’effetto complessivo, sul quoziente in commento, delle componenti straordinarie, soprattutto nei casi in cui esse si manifestino soltanto in alcuni degli anni presi a riferimento per la formulazione dell’analisi.

Nel corso del quinquennio in esame, il risultato economico aggregato del comparto, come evidenziato nei paragrafi precedenti, ha avuto un incremento del 226% rispetto all’anno 2017.

Grafico 37: Andamento del risultato economico aggregato

Relativamente ai mezzi propri definiti come capitale sociale e riserve, più utili, meno perdite, l’analisi svolta sul campione considerato evidenzia una compressione, anche se limitata, del valore, segnando un incremento del 18,38% nel 2021 rispetto ai valori rilevati nel 2020.

Grafico 38: Andamento dei mezzi propri

Anche l’andamento del ROE ha, quindi, subito un andamento in crescita del corso nel quinquennio.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

Nel 2021 si è evidenziato un aumento dell’indice rispetto al 2020, passando dal 4,09% al 8,80%.

Non è significativa l’analisi dell’indice per i settori specifici F41, F42 e F43 per la variabilità e disomogeneità dei dati rilevati che non garantirebbero una corretta rappresentazione dello stesso.

Il settore delle costruzioni bresciano: analisi delle dinamiche delle imprese nel periodo 2019-2022

Nel corso del 2022 la ripresa dell’attività produttiva, dopo la fase pandemica, è stata fortemente condizionata da un nuovo shock causato dal conflitto bellico tra Russia e Ucraina. L’instabilità che ne è conseguita ha influenzato lo scenario economico nazionale e internazionale, determinando un deciso rialzo dei prezzi delle materie prime energetiche e, di conseguenza, accentuato le pressioni inflazionistiche già emerse a fine 2021.

L’economia italiana, nonostante il complesso quadro economico, ha evidenziato una performance positiva, superando le attese della maggior parte degli osservatori economici, riviste in peggioramento dopo l’inizio del conflitto bellico. Secondo le stime dell’Istat, infatti, il Pil reale è cresciuto del 3,7%, a fronte dell’eccezionale +7,0% registrato nel 2021, permettendo il pieno recupero dei livelli pre-pandemici.

La crescita risulta trainata dalla domanda interna, soprattutto nella parte degli investimenti (+9,4% per il 2022) risultando del 19,5% superiore ai livelli del 2019. La componente più dinamica degli investimenti è stata, per il secondo anno consecutivo, la spesa in costruzioni, sia residenziali sia non residenziali. La prima voce di spesa è cresciuta del 10,3%, la seconda del 10,9%, dopo la brillante dinamica registrata nel 2021 (rispettivamente +37,2 e +36,1 per cento). La buona performance degli investimenti in costruzioni ha contribuito alla crescita del comparto, che ha registrato nel 2022 incrementi del valore aggiunto del 10,2%.

Secondo stime Ance, circa un terzo della crescita del Pil del biennio 2021-2022 è attribuibile all’edilizia, grazie, soprattutto, alla buona performance degli investimenti privati nelle costruzioni, legati agli incentivi fiscali dei bonus ordinari e del Superbonus 110%. Il Superbonus ha continuato a rappresentare, anche nel 2022, un importante volano di crescita per il settore delle costruzioni e per l’intera economia. Secondo il sondaggio congiunturale presso le imprese industriali e dei servizi condotto dalla Banca d’Italia, nei primi nove mesi del 2022 sono state circa il 70% le imprese operanti nell’edilizia residenziale a svolgere lavori rientranti, almeno in parte, nell’ambito del Superbonus. Inoltre, per quasi la metà di queste imprese, il Superbonus è riconducibile ad oltre un terzo della produzione.

Tuttavia, la dinamica del valore aggiunto delle costruzioni del 2022 (+10,2%) è stata molto meno vivace di quella del 2021 (+20,7%), specialmente a partire dal secondo trimestre. Nel corso dell’anno, infatti, l’azione di diversi fattori negativi, come i forti rincari dei prezzi dei materiali, il blocco della cessione dei crediti d’imposta per l’edilizia residenziale da parte delle banche connessi all’applicazione del bonus 110%, i ritardi di spesa collegati al Pnrr per l’edilizia non residenziale pubblica e privata, hanno rallentato gli investimenti in costruzioni.

Nonostante il quadro economico piuttosto complesso, per il 2023 Ance prevede un livello complessivo di investimenti ancora molto elevato, ma in ridimensionamento del -5,7% ri- spetto ai valori raggiunti nel 2022. Per Ance tale risultato è dovuto all’effetto congiunto del ridimensionamento dell’apporto espansivo della manutenzione straordinaria (-24% rispetto al 2022), a seguito delle modifiche apportate al Superbonus 110% e al blocco delle cessioni dei crediti fiscali. Bisogna osservare, tuttavia, che l’impulso offerto dal bonus 110% dovrebbe continuare a sortire qualche effetto almeno per il 2023, anno in cui, comunque, le percentuali di sgravio fiscale si manterranno su livelli elevati, pari al 90%. Inoltre, secondo i dati Enea, a febbraio 2023 i lavori autorizzati, ma ancora da eseguire, ammontavano a 15 miliardi di euro.

La previsione considera, altresì, un’importante crescita negli investimenti in opere pubbliche (+25%), legata principalmente alla realizzazione del Pnrr. Se, infatti, il 2021 e il 2022 sono stati gli anni della programmazione, il 2023 e 2024 si configureranno come quelli centrali per la realizzazione di molte delle opere pubbliche previste dal piano. Il settore delle costruzioni ricopre quindi un ruolo fondamentale.

L’analisi che segue si propone di descrivere le dinamiche che hanno caratterizzato il settore delle costruzioni bresciano nell’ultimo triennio. L’analisi si focalizza sugli effetti che i vari incentivi al comparto, adottati per contrastare la crisi causata dalla pandemia, hanno avuto sul sistema imprenditoriale e occupazionale del comparto edile, anche alla luce delle difficoltà sopravvenute a seguito del nuovo shock causato dal conflitto bellico scoppiato a inizio 2022.

Il settore delle costruzioni bresciano proviene da un periodo storico di forte ridimensionamento: a fine 2012 contava 20.148 imprese operanti in provincia; dopo sette anni, proprio alla vigilia della pandemia, si sono ridotte a 17.919 toccando il minimo storico. Nel biennio 2020-2021, ma soprattutto nel corso del 2021, è stata evidente l’inversione di tendenza sotto l’effetto dei vari incentivi al comparto. Nei primi sei mesi del 2022 la dinamica degli avvii di nuove imprese ha mantenuto un ritmo sostenuto e ancora più vigoroso del 2021, ma nella seconda metà dell’anno rallenta il passo. Nel complesso dell’anno gli avvii d’impresa sono stati 1.095, in linea con i valori del 2021 quando erano 1.100. Risultati che evidenziano come il settore delle costruzioni bresciano si è confermato, anche nel 2022, particolarmente vitale e comprovati dal relativo tasso di natalità imprenditoriale che si è assestato al 6%, ovvero il più alto, dopo il rimbalzo del 2021, (il tasso di natalità imprenditoriale tra il 2020 e il 2021 è passato dal 4,4% al 6,1%) degli ultimi mi dieci anni.

Sul fronte delle uscite dal sistema produttivo, l’andamento dei primi nove mesi del 2022 ricalca le dinamiche dello stesso periodo del 2021, ovvero di una sostanziale tenuta delle imprese esistenti. Nell’ultimo trimestre, tuttavia, si assiste a un aumento eccezionalmente consistente delle cessazioni d’impresa che portano nel complesso dell’anno il numero delle chiusure ampiamente sopra i livelli pre-pandemici. Dall’analisi delle componenti delle cancellazioni del 2022 emerge che l’accelerazione delle cancellazioni dai registri camerali non denota propriamente una sopravvenuta difficoltà di tenuta sul mercato legata al contesto economico osservato. Il 37,5% delle chiusure sono dovute a cancellazioni d’ufficio1, ovvero a cancellazioni di imprese non più operative da tempo e disposte da provvedimenti amministrativi, per tale motivo non rappresentano l’andamento economico della congiuntura demografica d’impresa. Per il 62,4% si tratta di chiusure volontarie che hanno determinato un tasso di mortalità pari al 4,8% che rappresenta il valore più basso, dopo il 2021 (quando si è attestato al 4,5%) da oltre un decennio. Da ciò ne deriva che gli incentivi per gli interventi sul patrimonio residenziale (tra cui quelli relativi al Superbonus 110% approvato a luglio 2020) adottati per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia, che avevano prodotto un rimbalzo degli avvii d’impresa nel corso del 2021, hanno avuto importanti riflessi sulla natalità d’impresa anche nel 2022, ma in misura particolarmente intensa nella prima parte dell’anno. Nel contempo hanno permesso un’importante capacità di tenuta sul mercato delle imprese esistenti. Le dinamiche delle aperture e chiusure d’impresa, sopra descritte, hanno portato il numero delle imprese delle costruzioni bresciane registrate2 al Registro imprese di Brescia a fine 2022 a 18.180 unità, sostanzialmente in linea (-0,7%) con il valore del 2021 e sopra i livelli pre-pandemici dell’1,5%.

Grafico 41: Andamento del numero delle imprese delle costruzioni e degli addetti nella provincia di Brescia periodo 2019-2022

Fonte: Elaborazioni Ance Brescia su dati Registro imprese di Brescia-Infocamere

1 Con il D.p.r. 247 del 23/07/2004 e successiva circolare n° 3585/C del Ministero delle Attività Produttive, il legislatore ha fornito alle CCIAA uno strumento di semplificazione più efficace per migliorare la qualità nel regime della pubblicità delle imprese, definendo i criteri e le procedure necessarie per giungere alla cessazione d’ufficio di quelle imprese non più operative e, tuttavia, ancora figurativamente iscritte al Registro stesso.

2 Le imprese registrate nei repertori camerali contano al loro interno quelle attive, inattive, in scioglimento o liquidazione, con procedure concorsuali in corso. Alla fine del 2022 le imprese attive rappresentano il 92,4%, il 2,6% sono inattive, il 3,1% sono in scioglimento o liquidazione, l’1,9% hanno procedure concorsuali in corso.

La vitalità imprenditoriale associata al miglioramento dell’attività economica delle imprese esistenti ha avuto riflessi molto positivi sull’occupazione del settore.

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di Commercio, dopo il rimbalzo occupazionale del 2021 (+10,1%) le imprese bresciane attive nelle costruzioni hanno continuato ad assumere anche nel corso del 2022 incrementando il numero degli addetti del 2,5%.

Si tratta di un risultato positivo, ma in rallentamento rispetto al salto del 2021 e in parte frenato dalla persistente difficoltà di reperimento di manodopera specializzata.

La rapidità della ripresa occupazionale del 2021 ha, infatti, procurato un consistente aumento delle difficoltà nel reperire personale. Il fenomeno ha riguardato tutti i settori economici della provincia, ma nel settore delle costruzioni è stato particolarmente intenso anche per effetto della perdita di forza lavoro che ha interessato il settore nel decennio precedente.

In base ai dati dell’indagine Excelsior, condotta da Unioncamere, nel 2022 il 54,8% dei profili ricercati dalle imprese delle costruzioni bresciane è stato difficile da reperire a fronte del 44,6% dichiarato nel 2021 (prima della pandemia, nel 2019, lo erano appena il 28% delle figure ricercate). Il mismatch tra domanda e offerta nell’ultimo anno è aumentato di oltre 10 punti percentuali e per alcune figure professionali la difficoltà di reperimento è stata molto più elevata della media, come nel caso degli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (60,4%) e degli ar tigiani e operai specializzati nel mantenimento delle strutture edili (56,6%), queste due tipologie insieme hanno rappresentato quasi il 60% del fabbisogno dichiarato dalle imprese edili bresciane.

L’aumento vigoroso dell’occupazione che ha caratterizzato il settore delle costruzioni ha avuto riflessi significativi sulla struttura dimensionale: le imprese con un solo addetto, che raggruppano la maggior parte delle imprese del comparto, in soli tre anni hanno perso quote di mercato passando da un’incidenza del 61,8% del 2020 al 60,8% nel 2022. Quote di mercato acquisite dalle imprese di più grandi dimensioni. Significativa è la crescita dell’incidenza delle grandi imprese con più di 50 addetti che passa da una quota dello 0,4% del 2020 allo 0,5% del 2022 e dalle medie imprese (10-49 addetti) che guadagnano in soli due anni mezzo punto percentuale, passando da un’incidenza del 5,1% del 2020 al 5,6% del 2022.

L’analisi dei segmenti di attività di cui è composto il settore delle costruzioni - sotto il profilo della tipologia di attività condotta in via prevalente definito dalla classificazione ATECO2007 - mette in evidenzia che un contributo positivo alla dinamica annua è dovuto all’avvio di nuove imprese che svolgono attività nel comparto dei lavori di ingegneria civile (F42 comparto in cui rientrano le imprese che svolgono in via prevalente opere di costruzione di strade e ferrovie e si occupano di opere di pubblica utilità) che è cresciuto sul 2021 del 2,3%, attestandosi a 179 realtà imprenditoriali che rappresentano l’1% delle aziende del comparto edile. In termini di addetti il comparto ha segnato un leggero rallentamento (-2,8%), totalizzando un’incidenza del 5,5% sugli addetti del settore.

Rispetto al periodo pre-pandemico la crescita è stata più sostenuta e pari a 4,8% per le imprese e del 7% per degli addetti del comparto.

Il comparto dei lavori di costruzione specializzati (F43 rientrano in tale divisione le imprese che, in via prevalente, eseguono attività relative alla demolizione e preparazione del cantiere edile; all’installazione di impianti elettrici, idraulici; al completamento e finitura di edifici e altri lavori attinenti) chiude il 2022 con 12.179 imprese, ovvero appena lo 0,1% in più rispetto al 2021. Su tale risultato hanno pesato le numerose chiusure di attività non più attive da tempo disposte da provvedimenti amministrativi3 che hanno ridotto il numero delle imprese presenti nelle anagrafi camerali a fine 2022. Il miglioramento dell’attività del comparto è meglio comprovato dalla dinamica occupazionale che riporta un ulteriore aumento degli addetti del 4,4%. Questo risultato consolida la crescita sostenuta degli addetti che ha contraddistinto tale comparto negli ultimi tre anni sotto la spinta dei bonus per le ristrutturazioni edilizie adottati nel 2020.

La dinamicità di tale segmento è più evidente dal confronto con il periodo pre-Covid19, rispetto al 2019, infatti, il numero delle imprese è cresciuto del 2,6% confermandosi con una quota del 67% il segmento più numeroso del settore delle costruzioni bresciano. Mentre il numero degli addetti è cresciuto dell’11,8% (corrispondenti a quasi 3mila addetti in più), contribuendo significativamente alla crescita occupazionale del settore edile dove contano il 63% degli addetti.

All’interno di tale ambito particolarmente dinamici sono state le attività che si occupano di lavori di completamento e finitura di edifici cresciute del 12,9% (corrispondenti a 291 imprese in più sul 2019) e delle attività di tinteggiatura e posa in opera di vetri aumentate del 6,4% (pari a 107 imprese in più sul 2019).

3 Con il D.p.r. 247 del 23/07/2004 e successiva circolare n° 3585/C del Ministero delle Attività Produttive, il legislatore ha fornito alle CCIAA uno strumento di semplificazione più efficace per migliorare la qualità nel regime della pubblicità delle imprese, definendo i criteri e le procedure necessarie per giungere alla cessazione d’ufficio di quelle imprese non più operative e, tuttavia, ancora figurativamente iscritte al Registro stesso.

Il settore delle costruzioni bresciano

Il comparto della costruzione di edifici (F41 rientrano in tale attività le imprese che svolgono in via prevalente l’attività di costruzione di immobili residenziali e non residenziali), dopo il rimbalzo degli avvii di impresa del 2021, chiude il 2022 con un numero di imprese in calo del 2,4%. Si tratta, tuttavia, di un risultato condizionato dal consistente numero di cancellazioni d’ufficio di imprese non più operative da anni e per tale motivo eliminate dai repertori camerali con appositi provvedimenti amministrativi. Il buono stato di salute del comparto si evince dal trend occupazionale che si mantiene in linea con il 2021. Occorre, tuttavia, notare che se il livello di occupazione del comparto regge, l’iniziale forza propulsiva derivante dai bonus (Superbonus 110%, Sismabonus etc.) ha risentito, nel corso dell’anno, dell’azione di diversi fattori negativi – quali la difficoltà di reperimento di operai specializzati, l’aumento dei prezzi dei materiali, le strozzature nei meccanismi di cessione del credito d’imposta per l’edilizia residenziale connessi all’applicazione del bonus 110% – che probabilmente hanno contribuito ad arrestare la dinamicità del segmento delle costruzioni di edifici residenziali.

Il compar to con 5.822 imprese raggruppa, a fine 2022, il 32% delle imprese del settore delle costruzioni e il 31,4% degli addetti.

La componente straniera, divenuta ormai da anni parte strutturale del comparto edile bresciano dato che quasi un’impresa su cinque è gestita da imprenditori di origine straniera, anche nel 2022 contribuisce positivamente al dinamismo del settore.

Le imprese guidate da stranieri sono cresciute, infatti, dell’1% e in particolare negli ambiti in cui sono più attivi, ovvero nei lavori di completamento e di finitura di edifici, segmento in cui opera il 28% delle imprese edili straniere della provincia, le imprese sono cresciute del 3,8% (corrispondenti a 33 imprese in più sul 2021). Nel comparto della costruzione di edifici, dove opera il 21% delle imprese edili di provenienza straniera, le attività sono leggermente diminuite (-1,1%).

Nel complesso le imprese gestite da stranieri, sono cresciute rispetto a periodo pre-pandemico del 13,7% (corrispondenti a 386 realtà imprenditoriali in più) in tutti i comparti del settore edile.

Gli stimoli legati agli interventi sul patrimonio residenziale hanno continuato a rappresentare un’opportunità imprenditoriale per i giovani anche nel 2022, ma in misura meno intensa rispetto all’anno precedente. Le imprese giovanili attive nelle costruzioni sono cresciute, infatti, del 2,0% attestandosi a 1.451 unità pari al 7,9% dell’intero settore edile bresciano.

Le attività in cui i giovani sono stati più dinamici sono state quelle legate ai lavori di completamento e finitura di edifici, ai lavori di tinteggiatura e alla costruzione di edifici; in questi tre segmenti opera circa il 60% delle imprese edili guidate da giovani sotto i 35 anni. In tale ambito importante è stata la spinta dei giovani under 35 di origine straniera.

Grafico 43: Andamento del numero delle imprese e degli addetti del comparto della costruzione di edifici (F41) nella provincia di Brescia – periodo 2019-2022

Grafico 44: Andamento del numero delle imprese e degli addetti del comparto delle opere di ingegneria civile (F42) nella provincia di Brescia – periodo 2019-2022

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

Il settore delle costruzioni bresciano

Grafico 45: Andamento del numero delle imprese e degli addetti del comparto dei lavori di costruzione specializzati (F43) nella provincia di Brescia – periodo 2019-2022

Fonte: Elaborazioni Ance Brescia su dati Registro imprese di Brescia-Infocamere

Grafico 46: Variazioni % 2022-2019 delle imprese delle costruzioni bresciane suddivise per comparto di attività ATECO2007

Fonte: Elaborazioni Ance Brescia su dati Registro imprese di Brescia-Infocamere

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

2017-2021

Il settore delle costruzioni bresciano

Un contributo positivo alla dinamica del 2022 deriva dal nuovo aumento delle società di capitale cresciute sul 2021 dell’1,6%. Nel dettaglio le Srl ordinarie, ovvero la componente più numerosa che raggruppa il 74,4% delle società di capitale, sono cresciute dell’1,9% rispetto al 2021 a prosecuzione di un trend che prosegue da anni. Le società a responsabilità limitata semplificata hanno riportato un incremento dell’11,8% che ha aumentato la loro incidenza attestandosi a una quota del 14,2% del totale. Le società per azioni che rappresentano una minoranza (0,8%) sono diminuite del 4,4% (corrispondenti a 2 società in meno).

La necessità di dotarsi di forme organizzative più strutturate è una tendenza in atto da diversi anni che prosegue e si consolida anche nel periodo osservato. Rispetto al 2019, infatti, le società di capitali sono cresciute dell’11% (corrispondenti a 529 società di capitali in più), per effetto di una maggiore crescita delle stesse nel comparto della costruzione di edifici, segmento più strutturato del settore delle costruzioni bresciane dato che il 54,7% delle imprese in tale ambito è costituito da società di capitale. Sostenuta, in termini percentuali (+16,7%), è stata la crescita delle società di capitali attive nel comparto dei lavori di costruzioni specializzati, sebbene in tale ambito solo il 16,7% delle imprese è organizzato sotto forma di società di capitale. A fine 2022 le società di capitali sono 5.343 pari al 29,4% delle imprese del settore edile.

Le imprese individuali, che rappresentano la forma organizzativa più diffusa dato che concentrano il 58,8% delle imprese edili, dopo il rimbalzo del 2021 nel 2022 sono tornate a diminuire (-1,5% sul 2021) portandosi ai livelli del 2019. L’unico comparto in cui sono cresciute è quello dei lavori di costruzione specializzati, segmento in cui sette imprese su dieci sono imprese individuali. Continuano nel percorso discendente intrapreso da anni le imprese edili costituite in società di persone che rappresentano l’11,4% del totale e le altre forme.

La struttura imprenditoriale bresciana, nonostante il concatenarsi di due crisi ravvicinate determinate dalla crisi pandemica del 2020 proseguita nel 2021 e dal conflitto bellico del 2022, si mantiene stabile in termini di numero di unità rispetto al 2019 (+0,6%). Le dinamiche settoriali evidenziano che il contributo positivo al tessuto imprenditoriale deriva dall’ampio aggregato dei servizi e dal settore delle costruzioni che crescono rispettivamente del 5,8% e dell’1,5%.

Il settore delle costruzioni, in particolare ha dato un significativo contributo al dinamismo imprenditoriale: nel biennio 2021-2022 quasi una nuova impresa su cinque iscritta al Registro Imprese di Brescia si è attivata nel settore delle costruzioni. Il contributo del settore edile è ancora più evidente dall’analisi delle dinamiche occupazionali: rispetto al 2019 il numero degli addetti delle imprese del settore delle costruzioni è cresciuto del 13,3% (corrispondenti a +5.142 addetti a fine 2022) a fronte dell’aumento del 5,4% degli addetti dell’intero sistema imprenditoriale bresciano.

Nel complesso l’apporto del settore delle costruzioni alla formazione del valore aggiunto provinciale, nel periodo osservato, è stato significativo. Nel 2021 il valore aggiunto del settore delle costruzioni è cresciuto rispetto al 2019 del 15,8% a fronte della diminuzione dei servizi (-2,6%) e dell’industria (-0,1%), contribuendo, insieme al settore agricolo (+4,8%), alla tenuta dell’intero sistema produttivo bresciano che nel complesso ha riportato un calo dello 0,7%.

Appendice

Al fine di poter apprezzare l’andamento dei risultati economici delle imprese edili bresciane nell’ultimo quinquennio, sono stati raccolti e aggregati i dati reddituali e patrimoniali delle imprese che, nel periodo in esame, hanno depositato in ogni anno il bilancio di esercizio.

L’analisi riguarda complessivamente numero 2.125 imprese, attive sul territorio bresciano nei seguenti ambiti: z Costruzioni di edifici; z Ingegneria civile; z Lavori di costruzione specializzati.

L’andamento dei risultati economici è stato osservato principalmente sotto il profilo reddituale e patrimoniale.

L’andamento reddituale

Dall’anno 2017 all’anno 2021 il valore della produzione è aumentato del 50%, crescendo annualmente in media dell’8,56% (salvo l’arresto nell’anno 2020 e il forte recupero nell’anno 2021).In particolare, il campione in esame registra un significativo incremento del valore della produzione dall’anno 2020 all’anno 2021. Se da un lato tale incremento può trovare giustificazione nel rallentamento delle attività registrato nell’anno 2020 a causa delle misure restrittive imposte dal contrasto alla pandemia Covid (infatti l’anno 2020 registra un valore sostanzialmente pari a quello dell’anno precedente), dall’altro lato una parte dell’incremento è senz’altro ascrivibile ai primi effetti delle politiche introdotte dal Governo volte a promuovere lavori di ristrutturazione.

L’andamento del valore della produzione registra una crescita del risultato di esercizio (utile/perdita di esercizio) più che proporzionale. Infatti, il risultato di esercizio è quasi raddop- piato (incremento del 93,61%) dall’anno 2017 all’anno 2021, portando il rapporto tra risultato di esercizio e valore della produzione dal 3,06% dell’anno 2017 al 3,93% dell’anno 2021, indicatore di un sostanziale incremento della capacità di creare valore.

Entrando nel dettaglio delle dinamiche di formazione del risultato di esercizio, il risultato operativo (pari alla differenza tra il valore della produzione e i costi della produzione) è cresciuto più che proporzionalmente al valore della produzione nel quinquennio in esame (80,45% a fronte del 50,75%). Infatti, il risultato operativo è costantemente cresciuto di anno in anno, sia in termini assoluti, sia in termini relativi. Ciò significa che nell’anno 2021, a parità di valore della produzione, le imprese esaminate hanno conseguito un risultato operativo migliore.

Le risultanze della Tabella precedente portano ad affermare, in prima battuta, che nel 2021 non si è ancora registrato l’effetto dell’incremento di costi (per acquisto sia di beni sia di servizi) che ha caratterizzato la fine dell’anno 2021 e intensamente l’anno 2022.

Sarà senz’altro interessante esaminare l’andamento economico dell’anno 2022 e confrontarlo con gli anni precedenti, al fine di poter apprezzare da un lato l’impatto delle politiche introdotte dal Governo volte a promuovere lavori di ristrutturazione e dall’altro lato l’incremento dei costi di acquisto dei beni e dei servizi.

Più nel dettaglio, esaminando il rapporto tra consumi (pari alla somma algebrica dei costi per materie prime e consumo e della variazione delle materie prime) e il valore della produzione, si registra una sostanziale tenuta della marginalità che passa dal 68,80% nell’anno 2017 al 69,07% nell’anno 2021.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

Alla luce di quanto riepilogato nelle precedenti tabelle, è possibile affermare che l’incremento del valore della produzione registrato tra il 2017 e il 2021 ha comportato un conseguente aumento dei Risultati di esercizio, grazie ad una sostanziale tenuta della marginalità e nel complesso ad un incremento meno che proporzionale dei costi indiretti che sono rimasti sostanzialmente fissi.

Come infatti è possibile apprezzare dalla tabella successiva, i cosiddetti costi indiretti hanno mantenuto tra il 2017 e il 2021 una incidenza sul valore della produzione pari circa al 60%.

Tabella 81: Rapporto tra valore della produzione e costi fissi / indiretti (Valori in migliaia di euro)

Esaminato il risultato operativo, risulta utile osservare l’andamento degli effetti reddituali della dinamica finanziaria (gli oneri finanziari) e della dinamica fiscale (le imposte di esercizio).

Gli oneri finanziari crescono dall’anno 2017 all’anno 2021 del 59,81%, in maniera pressoché proporzionale rispetto all’incremento del valore della produzione (50,75%).

Anche le imposte registrano un incremento dall’anno 2017 all’anno 2021 di oltre il 50%. In particolare, a fronte di un gettito da imposte correnti complessivo nell’anno 2017 di oltre 64 milioni di euro, le imprese edili bresciane nel 2021 hanno generato un gettito da imposte correnti di oltre 100 milioni di euro.

Tabella 83: Rapporto tra valore della produzione, risultato operativo e imposte di esercizio (Valori in migliaia di euro)

L’andamento patrimoniale

I risultati reddituali positivi e crescenti registrati dall’anno 2017 all’anno 2021 hanno comportato un conseguente impatto positivo anche in termini di patrimonializzazione delle imprese edili bresciane, il cui patrimonio netto dall’anno 2017 all’anno 2021 è cresciuto di circa il 35%.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

L’altra voce delle fonti patrimoniali, ovvero i mezzi di terzi rappresentati dai debiti, è cresciuta più lentamente, nella misura del 17% circa dall’anno 2017 all’anno 2021.

Tabella 85: Rapporto tra patrimonio netto e debiti (Valori in migliaia di euro)

Tale diversa velocità di crescita delle due fonti patrimoniali porta ad una progressiva riduzione del rapporto tra debiti e patrimonio netto, rapporto che passa da 3,06 nell’anno 2017 a 2,64 nell’anno 2021. La riduzione del citato rapporto è indicatore di una progressiva patrimonializzazione delle imprese. Approfondendo le dinamiche di crescita del patrimonio netto, emerge che tale processo di patrimonializzazione è in parte riconducibile a due fenomeni distinti. Da un lato è dovuta al mantenimento in azienda di una discreta parte dei risultati reddituali positivi generati di anno in anno, circostanza che rappresenta la principale forma di autofinanziamento dell’impresa.

Dall’altro lato, una parte della progressiva patrimonializzazione delle imprese è riconducibile all’impiego nell’anno 2020 della possibilità offerta dal legislatore di rivalutare le immobilizzazioni iscritte a bilancio. Tale opzione adottata da numerose imprese si è tradotta in un incremento nell’anno 2020 della voce “Immobilizzazioni” (cresciute rispetto all’anno precedente di oltre 158 milioni di euro) che ha registrato come contropartita l’incremento della riserva di rivalutazione (iscritta appunto nel patrimonio netto) di circa 147 milioni di euro, sintomo che buona parte dell’incremento delle immobilizzazioni si riferisce a beni già di proprietà delle imprese che sono stati rivalutati al fine di rappresentare nei bilanci un valore prossimo all’effettivo valore attuale degli stessi.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane

2017-2021

Tabella 86: Rapporto tra immobilizzazioni e riserva di rivalutazione (Valori in migliaia di euro)

Dall’analisi dell’orizzonte temporale degli elementi dell’attivo e del passivo patrimoniale, distinti tra breve termine e lungo termine, i rapporti risultano costanti nel tempo e sintomatici di un sostanziale equilibrio.

Tabella 87: Rapporto tra attivo e passivo, con approfondimento del breve termine e del medio-lungo termine (Valori in migliaia di euro)

Nel complesso, infatti, tutte le voci registrano un incremento – correlato all’incremento del valore della produzione – equilibrato e armonico. Tale complessiva crescita patrimoniale viene registrata anche sotto il profilo finanziario: le disponibilità liquide alla fine di ciascun anno oggetto di osservazione crescono progressivamente, incrementando dall’anno 2017 all’anno 2021 dell’83,37% e attestandosi alla fine dell’anno 2021 in circa 915 milioni di euro.

Tabella 88: Andamento delle disponibilità liquide (Valori in migliaia di euro)

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

Conclusione

Dall’analisi dei dati reddituali e patrimoniali delle 2.125 imprese che nel quinquennio 20172021 hanno depositato in ogni anno il bilancio di esercizio emerge una progressiva crescita dei principali parametri reddituali (sia in termini di volumi, sia in termini di marginalità) e della struttura patrimoniale.

Tali risultanze, confrontate con l’analisi condotta negli ultimi anni su tutte le imprese esaminate, sono coerenti e permettono dunque di confermare la valenza informativa delle ricerche svolte.

Sarà senz’altro interessante esaminare i risultati economici dell’anno 2022, al fine di apprezzare l’impatto sui dati reddituali e patrimoniali da un lato delle politiche introdotte dal Governo volte a promuovere lavori di ristrutturazione e dall’altro lato l’incremento dei costi di acquisto dei beni e dei servizi.

Allegato tecnico

Il tasso di copertura

Confrontando il numero dei bilanci esaminati relativi alle società di capitali con il numero delle imprese attive nel settore delle costruzioni sotto forma di società di capitali, è possibile calcolare i tassi di copertura:

1. Tasso di copertura “1”, ottenuto rapportando:

(a) il numero dei bilanci esaminati depositati dalle imprese attive selezionate con i criteri di cui sopra;

(b) al totale delle società di capitali attive iscritte nei repertori camerali alla fine di ciascuno degli anni considerati.

Tabella 89: Tasso di copertura “1” – Numero bilanci delle imprese attive esaminate /numero delle società di capitali attive iscritte nei registri della CCIAA di Brescia alla fine di ciascun anno (Valori in migliaia di euro)

Anno Bilanci delle società di capitali attive esaminati (a) Società di capitali attive iscritte nei repertori della CCIAA (b)

Fonte: Stockview-Infocamere su dati Registro imprese della CCIAA di Brescia

Dai dati si evince che l’analisi ha riguardato in media il 68,8% circa delle società di capitali del settore edile iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Brescia.

2. Tasso di copertura “2”, ottenuto rapportando:

(a) il numero dei bilanci esaminati depositati dalle imprese attive selezionate con i criteri di cui sopra;

(b) al totale delle società di capitali attive iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio di Brescia per cui è disponibile il valore della produzione per ciascuno degli anni considerati1

1 Le imprese che presentano un valore della produzione non disponibile equivalgono alle imprese che non hanno depositato il bilancio. Le motivazioni del mancato deposito sono riconducibili alle seguenti casistiche: imprese di nuova costituzione, imprese che per una o più annualità non hanno presentato il bilancio e per le quali sono in corso procedure interne di verifiche e di controllo.

Tabella 90: Tasso di copertura “2” – Numero bilanci delle imprese attive esaminate /numero delle società di capitali attive iscritte nei registri della CCIAA di Brescia alla fine di ciascun anno che hanno depositato il bilancio (Valori in migliaia di euro)

Anno Bilanci delle società di capitali attive esaminati (a) Società di capitali attive iscritte nei repertori della CCIAA con VdP disponibile (c)

L’analisi ABC

L’andamento del valore della produzione può essere ulteriormente esaminato mediante la tecnica cosiddetta “ABC”, la quale consente di entrare nel merito della composizione del dato aggregato, raggruppando le società analizzate per classi.

Nel precedente elaborato, abbiamo provveduto a un’analisi dettagliata di quanto accaduto a partire dal 2017. Ci soffermeremo di seguito all’analisi relativa all’esercizio 2021 e confronteremo i dati con le risultanze degli esercizi precedenti.

Abbiamo quindi provveduto a dividere il campione delle società considerate per l’esercizio 2021 considerando le seguenti classi di valore della produzione (VdP), creando le seguenti classi:

1. VdP maggiore di 50 ml di euro;

2. VdP compreso tra 20 e 50 ml di euro;

3. VdP compreso tra 10 e 20 ml di euro;

4. VdP compreso tra 5 e 10 ml di euro;

5. VdP compreso tra 1 e 5 ml di euro;

6. VdP inferiore a 1 ml di euro.

Successivamente si è calcolato il VdP rappresentativo per ogni classe, calcolato considerando la somma dei VdP relativi alle singole società che compongono la classe stessa. Si sono poi calcolate le relative percentuali di rappresentanza considerando il valore del campione, sia in termini di numerosità che di VdP aggregata.

Nello specifico, relativamente all’esercizio 2021: z numero società facenti parte del campione: 2.985; z valore della produzione aggregato: 5.262.557.

Il cluster più “popoloso” risulta essere quello che rappresenta le società che presentano un valore della produzione inferiore ad 1 milione di euro, in cui sono ricomprese il 65.33% delle società analizzate, seguito dal cluster successivo (quello con VdP compresa tra 1 e 5 milioni), che racchiude il 28.21% del campione.

Considerando la composizione numerica del campione, è interessante considerare come si sia modificata la stessa dal 2017 al 2021.

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

La composizione non si è modificata sostanzialmente, come è possibile dedurre dal grafico precedente, in termini di numerosità dei cluster.

Si evidenzia però una progressiva, anche se lenta, diminuzione della numerosità nel cluster che rappresenta le società con VdP inferiore ad un milione, che è passata dall’essere il 76,08% del campione considerato per l’esercizio 2017 al 65,33% del 2021

Se si considera invece la composizione del campione in relazione al valore della produzione, il cluster più significativo risulta essere quello delle società che evidenziano un VdP compreso tra 1 e 5 milioni.

Anche in questo caso la composizione del campione è sostanzialmente immutata.

Tabella 94: Composizione del campione a seconda del VdP

Due sono i cluster significativamente aumentati nel 2021:

Tabella 95: Andamento dei cluster a seconda del VdP con maggiore popolosità

In controtendenza il cluster “VdP sotto 1 ml” che registra un decremento nel 2021:

Tabella 96: Cluster a seconda del VdP con andamento decrescente nel periodo di riferimento

Allegato statistico

Struttura produttiva del settore edile bresciano: evoluzione 2017-2022

Grafico 51: Andamento del numero delle imprese e degli addetti del settore delle costruzioni bresciano nel periodo 2017-2022

Fonte: Elaborazioni Ance Brescia su dati Registro imprese di Brescia-Infocamere

Grafico 52: Andamento della composizione % per comparti di attività del settore delle costruzioni bresciano nel periodo 2017-2022

Fonte: Elaborazioni Ance Brescia su dati Registro imprese di Brescia-Infocamere

Ance Brescia Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

Grafico 53: Andamento della composizione % per organizzazione giuridica del settore delle costruzioni bresciano nel periodo 2017-2022

Fonte: Elaborazioni Ance Brescia su dati Registro imprese di Brescia-Infocamere

Grafico 54: Evoluzione della dimensione d’impresa (confronto 2017-2022)

Fonte: Elaborazioni Ance Brescia su dati Registro imprese di Brescia-Infocamere

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