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L’ANALISI ECONOMICO FINANZIARIA DEL SETTORE

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L’analisi è frutto del lavoro di elaborazione e di sintesi di un gruppo tecnico composto, oltre che dall’Associazione dei costruttori edili di Brescia, dalla Camera di Commercio di Brescia e dall’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia

Ance Brescia elabora dal 1990 una dettagliata analisi economico-finanziaria del settore delle costruzioni bresciano, al fine di fornire elementi di riflessione sull’evoluzione che interessa il comparto a livello locale. Lo studio è giunto nel 2022 al suo 33° anno di pubblicazione e, per il terzo anno consecutivo, ha preso in esame tutti i bilanci resi noti dalle aziende iscritte al Registro delle imprese di Brescia, appartenenti al settore “F Costruzioni”, ripartito nelle tre divisioni: “F41 Costruzione di edifici”, “F42 Ingegneria civile” e “F43 Lavori di costruzione specializzati”, secondo la classificazione delle attività economiche ATECO2007, indipendentemente dalla forma giuridica assunta. L’analisi è frutto del lavoro di elaborazione e di sintesi di un gruppo tecnico composto, oltre che dall’Associazione dei costruttori edili di Brescia, dalla Camera di Commercio di Brescia e dall’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia, e ha il duplice obiettivo: quello di analizzare struttura imprenditoriale, andamento demografico e dinamica del settore delle costruzioni nel periodo 2012-2020 e di illustrare l’analisi delle condizioni di economicità delle imprese edili, rette in forma di società di capitali. Il lavoro svolto può essere ritenuto un’utile indicazione per l’individuazione di benchmark di settore a rilevanza locale, di cui le singole imprese edili potranno disporre per un raffronto con le proprie risultanze di bilancio, e un supporto per gli operatori economici interessati al settore edile bresciano, siano essi istituti finanziari, industrie manifatturiere o pubbliche amministrazioni. Il documento, presentato ogni anno ad addetti ai lavori, media e cittadinanza, rappresenta uno strumento analitico utile all’interpretazione del comparto a livello provinciale e ne lascia intravedere le tendenze sia pure in un momento storico dove tutte le previsioni sono state superate da eventi che hanno influenzato l’economia su scala mondiale. Nonostante lo stop “forzato” a causa della pandemia, già nel corso del 2021, grazie anche alla spinta fiscale all’innovazione e alla crescita promossa dal Governo, gli interventi in costruzioni sono cresciuti del 16,4% e la produzione del 24,1%. I lavori in edilizia, residenziale e non, nel corso del 2021 sono aumentati di circa il 10%; medesimo andamento per gli investimenti nelle opere pubbliche, che evidenziano un aumento rispetto all’esercizio precedente del 15%. In questo roseo scenario, in fase di forte rilancio grazie alle opportunità concesse dal Pnrr e dagli incentivi fiscali, inflazione, difficoltà di

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I Lavori In Edilizia

RESIDENZIALE E NON NEL CORSO DEL 2021 SONO AUMENTATI DI CIRCA IL 10%

approvvigionamento e conflitto russoucraino, rappresentano però fattori di rischio anche per il comparto edile. L’aumento del costo delle materie prime, il caro energia e una generale spinta inflazionistica potrebbero creare un nuovo arresto nella crescita del settore, impattando negativamente sulle positive ricadute che esso crea.

IL QUINQUENNIO 2016-2020

L’intensa attività di analisi consente di tracciare un quadro della struttura imprenditoriale del territorio, descrivendo lo stato dell’arte dell’edilizia bresciana, rapportata ai dati regionali e nazionali, per tracciarne i possibili sviluppi. I risultati emersi costituiscono una preziosa base di informazioni da cui elaborare successive valutazioni in merito alle ricadute che interesseranno il comparto. Lo studio che prende in esame il quinquennio dal 2016 al

NONOSTANTE IL PESANTE CONTRACCOLPO DELLA PANDEMIA, L’EDILIZIA

Ha Determinato Nel 2021

IL 33% DELLA CRESCITA DELL’INTERO SISTEMA PRODUTTIVO BRESCIANO

2020 conferma l’andamento positivo del comparto delle costruzioni, che si attesta quale settore primario per la crescita economica locale. Nonostante il pesante contraccolpo della pandemia, l’edilizia ha determinato nel 2021 il 33% della crescita dell’intero sistema produttivo bresciano, dando un contributo significativo alla ripresa dell’iniziativa imprenditoriale. L’effetto traino che caratterizza il settore delle costruzioni ha dato, inoltre, impulso alla nascita di attività strettamente correlate a esso. L’input di sviluppo post pandemia, anticipato già in occasione della presentazione dello studio dello scorso anno, si rafforza nell’ultimo biennio grazie anche alle misure di rilancio dell’economia adottate per contrastare la crisi. Al fotofinish del 2021 risultano attive in provincia oltre 18mila imprese, con una natalità in aumento rispetto al periodo ante-Covid. La categoria che ha contribuito maggiormente alla crescita riguarda i lavori di costruzione specializzata, che si conferma il segmento più numeroso del settore del costruito bresciano, con una quota di rappresentanza del 66% rispetto al totale delle imprese edili registrate al Registro imprese della Camera di commercio. Tra il 2020 e il 2021 il comparto della costruzione di edifici sale rispettivamente del 2,1% e dell’1,5% rispetto al 2019, insieme a quello dei lavori di ingegneria civile, cresciuto del 4,8% nel 2020 e del 2,3% sul periodo pre-Covid. L’edilizia ha definitivamente archiviato il momento di difficoltà affrontato, consolidando mese dopo mese i numeri della ripartenza, con ampi margini di sviluppo, grazie al coinvolgimento sempre più significativo delle nuove generazioni. In provincia, il numero delle imprese di costruzioni gestite dai giovani è cresciuto del 4,6%, pari al 7,8% dell’intero settore edile bresciano.

Il rimbalzo delle attività d’impresa si riflette positivamente anche sull’occupazione con un incremento del numero degli addetti dal 2020 al 2021 del 10% e la previsione di un accrescimento della domanda di lavoro del 65,6%, con aziende pronte ad assumere oltre 11mila figure. Tuttavia, se da una parte sono aumentate le opportunità di impiego, dall’altra si evidenzia la difficoltà di reperire manodopera, in particolare specializzata. Rispetto al 2019, la differenza fra domanda e offerta è aumentata di quasi diciassette punti percentuali, a fronte dei quattro punti registrati dagli altri settori economici.

I dati consegnano una fotografia nitida di un settore in pieno sviluppo e in trasformazione, che sta affrontando con energia le nuove sfide, maturando anche sotto l’aspetto processuale e produttivo, rappresentato dal cambiamento della struttura organizzativa delle imprese. Nel 2021 le società di capitali sono incrementate del 5,8% nel confronto con l’anno precedente e del 9,2% rispetto al periodo pre-pandemico.

Andamento Delle Imprese Del Settore Delle Costruzioni A Brescia

Gli effetti degli incentivi per agevolare gli interventi sul patrimonio residenziale (tra cui quelli relativi al Superbonus 110% approvato a luglio 2020), adottati per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia, hanno stimolato l’iniziativa imprenditoriale portando un rimbalzo degli avvii d’impresa che ha permesso di chiudere il 2021 con un numero di imprese edili attive in provincia pari a 18.310 unità, in sensibile recupero rispetto al periodo pre-pandemico, ma ancora lontano dai livelli del 2012. L’aumento del 2021 è del 2,1% sul 2020, corrispondente a 382 realtà imprenditoriali in più in un anno. Il settore delle costruzioni bresciano nell’ultimo decennio ha subito un forte ridimensionamento, ma ha intrapreso, al contempo, una significativa trasformazione che riflette i cambiamenti normativi, sociali ed economici avvenuti nello stesso periodo. Dopo anni di flessioni che hanno portato le imprese edili bresciane dalle 20.148 unità del 2012 al minimo storico di 17.919 toccato nel 2019, la ripresa dell’iniziativa imprenditoriale già iniziata nel 2020, nonostante la crisi pandemica, nel 2021 si intensifica. L’avvio di nuove imprese in provincia è stato vigoroso, il rimbalzo è comprovato dal tasso di natalità imprenditoriale che tra il 2020 e il 2021 è passato dal 4,4% al 6,1%. Bisogna tornare indietro al 2010 per trovare un tasso più alto (6,8%).

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