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I DATI PER PREVEDERE SCENARI FUTURI
Il settore lascia definitivamente alle spalle il lungo periodo di crisi, vissuto a partire dal 2008, e accoglie la trasformazione e l’innovazione come stimolo per lo sviluppo. Si individua una performance positiva dell’occupazione già a partire dal 2021, caratterizzato da una crescita degli iscritti alla Cassa edile del 21,5% rispetto all’anno precedente.
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Anche le ore di impiego risultano in aumento, con un incremento del 28% registrato in un solo anno, a partire dal 2020 sino al 2021. Dati che si confermano positivi anche se confrontati con i risultati del periodo pre-pandemico, dal 2016 sino al 2018.
Dalla valutazione della frequenza di utilizzo della cassa integrazione si rafforzano le testimonianze di miglioramento dell’occupazione. Nel 2021 si registra un calo vertiginoso delle ore di Cig autorizzate e in riassorbimento rispetto all’aumento esponenziale dell’anno precedente, ossia il 2020, caratterizzato dall’allargamento dei criteri di accesso necessari per salvaguardare l’occupazione durante la drammatica fase pandemica.
Ma le imprese continuano la ricerca di nuove figure da integrare all’interno del proprio organico, con non poche difficoltà. Nel 2022 il 65,5% delle imprese edili bresciane ha in programma di assumere oltre 11mila lavoratori. Un valore che conferma e sancisce l’effettivo avvio del motore della ripresa, con il settore in forte fermento e pieno di opportunità, ma con un problema atavico e non ancora superato: la carenza di manodopera.
Nel 2019 la differenza tra domanda e offerta è aumentata di quasi 17 punti percentuali, a fronte dei 4 punti registrati dagli altri settori economici. Il rapido balzo di crescita registrato dal settore, se da una parte ha ampliato le opportunità di impiego, dall’altra ha procurato un aumento della difficoltà di reperimento dei profili in particolare del personale specializzato; infatti, quasi il 58% di questi soggetti risulta difficile da individuare.
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Assodata anche l’assenza di nuovi giovani lavoratori nel settore. I risultati raccolti a partire da ottobre 2021 evidenziano come l’età media degli operai attivi si aggiri attorno ai 44 anni, mentre solo il 6,98% degli occupati ha dai 20 ai 24 anni e il 6,12% dai 25 ai 29 anni. Percentuali decisamente inferiori se le si confronta con quelle degli operai rientranti nella fascia di età dai 40 ai 49 che raggiunge quasi il 30% oppure quella che va dai 50 ai 59 con una percentuale del 29%.
Dinamiche Occupazionali
Cassa edile monitora le dinamiche occupazionali del settore del costruito collezionando i dati riferiti agli operai iscritti all’ente. Dai numeri raccolti emerge che le ore lavorate seguono un andamento fortemente decrescente a partire dal 2012 (anno in cui le ore lavorate si sono attestate al 17,3 mln) fino al 2014. Dal 2015 inizia una ripresa costante fino al 2019, seppur senza raggiungere i livelli del 2012. Nel corso del 2020 l’attività lavorativa è stata condizionata dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria Sars-Cov-2. Nei mesi del lockdown le ore lavorate sono crollate: ad aprile le ore hanno segnato un calo, rispetto al corrispondente mese del precedente anno, di oltre l’80%.
L’allentamento delle misure ha avuto quale effetto un recupero delle ore lavorate a partire da giugno 2020, proseguito fino alla fine dell’anno. Tuttavia, il recupero delle ore lavorate nella seconda parte dell’anno non è stato sufficiente a bilanciare la perdita subita tra marzo e maggio. Il settore ha comunque lasciato alle spalle le difficoltà legate al periodo di blocco dei cantieri e, secondo i dati occupazionali di Cassa edile, si sono registrate performance positive già a partire dal 2021, anno caratterizzato da una crescita degli iscritti alla Cape del 21,5% rispetto al 2020. Anche le ore di impiego risultano in aumento, con un incremento del 28% registrato in un solo anno. Dati che si confermano positivi anche se confrontati con i risultati del periodo pre-pandemico, dal 2016 sino al 2018.
Solo nel 2020, il sistema Ance locale ha gestito 80 richieste di personale, 120 nel 2021, in particolare muratori e operatori edili, ma anche gruisti, posatori e cartongessisti. Una domanda destinata a crescere di riflesso allo sviluppo del settore. I dati degli operai occupati a Brescia tra ottobre 2021 e marzo 2022 lo confermano. La Cassa Edile ha registrato un incremento, di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo 2018. Formazione e innalzamento dell’appeal del settore nei confronti dei giovani sono gli aspetti su cui la Cassa, unitamente all’intero sistema, fa leva
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Le aziende continuano a domandare maestranze specializzate e aggiornate, che abbiano familiarità con il Bim e sappiano applicare le potenzialità informatiche ai processi di pianificazione, progettazione e gestione dei cantieri per contrastare questa criticità e soddisfare la richiesta delle imprese.
Resta attuale il problema del progressivo invecchiamento anagrafico delle maestranze del settore edile. Mancano, infatti, le professionalità richieste dalle imprese, che garantiscano un rinnovamento del comparto in chiave digital. In Italia, la maggior parte dei lavoratori del comparto ha tra i 35 e i 55 anni, dato che attesta una forte disparità tra gli occupati junior e senior. In questo range rientra anche Brescia: l’età media degli operai si attesta sopra i 40 anni, ma le imprese del territorio continuano a ricercare figure giovani, capaci di gestire con dimestichezza le nuove tecnologie introdotte nel comparto ormai da diversi anni, determinando un più che mai necessario svecchiamento del settore. Le aziende continuano a domandare maestranze specializzate e aggiornate, che abbiano familiarità con il Bim e sappiano applicare le potenzialità informatiche ai processi di pianificazione, progettazione e gestione dei cantieri.
In territorio bresciano, secondo i dati Cape di giugno 2022, quasi il 3% degli operai è apprendista e il 37,40% operaio comune. Circa il 30% è operaio qualificato, il 21,16% specializzato, poco oltre il 7% è inquadrato con quarto livello e più dell’1% è capo squadra.
IN AUMENTO L’OCCUPAZIONE FEMMINILE NEL COMPARTO
L’impegno per diminuire la disuguaglianza di genere caratterizza positivamente sempre più il tessuto economico e sociale. Secondo i dati comunicati dalla Cassa edile bresciana l’occupazione femminile nel comparto è in crescita. Nel 2021 le donne che ricoprono il ruolo di impiegate rappresentano il 41,95% del totale dei lavoratori con mansione impiegatizia, percentuale di poco inferiore rispetto agli uomini che si attestano attorno al 58,05%. Nel quinquennio che va dal 2017 al 2021 si registra un incoraggiante incremento del 27,30% delle lavoratrici occupate negli uffici del settore edile, mentre l’aumento dei dipendenti maschili è del 24,92%. Valutando l’andamento nel corso degli anni si nota che il numero delle donne impiegate subisce poche variazioni ma costanti, in confronto al percorso più irregolare della controparte caratterizzato da picchi e cali. Il dato fa presupporre che ci sia un turnover più frequente degli uomini rispetto alle donne, che restano con maggiore stabilità all’interno dell’azienda. In concomitanza con l’incremento esponenziale dell’occupazione che ha segnato il settore edile negli ultimi tre anni, si nota come la crescita più significativa si sia riscontrata tra il 2020 e il 2021. Il trend positivo è merito dell’attività di sensibilizzazione condotta dalla filiera negli anni, che ha valorizzato le competenze e le specifiche esperienze che le figure femminili possono garantire all’interno delle aziende. Ma la strada è tortuosa, perché le attività di cantiere restano ancora appannaggio degli uomini, che rappresentano quasi la totalità della forza lavoro. Nel 2021 la percentuale degli operai donna rappresenta solo lo 0,16% del totale dei lavoratori iscritti alla Cassa edile bresciana. E confrontando i dati con il 2017 si registra addirittura un calo del 32,73%. Occorre ancora tempo al settore per virare la rotta e intervenire sugli ostacoli sociali e culturali che sfavoriscono l’impiego di donne e ragazze nelle attività di costruzione. L’edilizia è sovente associata impropriamente a un lavoro di fatica e sforzo, in realtà oggi, anche grazie all’innovazione del settore, la situazione è ben diversa e non rispecchia affatto i pregiudizi. La trasformazione del comparto, in particolare l’evoluzione digitale, ha aperto le porte alla componente femminile per incarichi specializzati incentrati sui lavori di finitura, quali restauri, o la guida dei mezzi. Non ci sono, dunque, barriere reali che impediscano la crescita, ma solo dogmi radicati da superare.
Operai E Imprese Iscritte
Nel primo semestre 2022 le variazioni dei dati Cassa edile sono tutte positive: dalla presenza degli operai alle imprese iscritte. Gli operai attivi sono stati 23.109, contro i 19.328 del 2020. Le imprese attive sono aumentate dell’8,18%. Anche la media degli operai per ogni impresa registra un aumento, passando dai 6,73 del 2020 al 7,43 del 2022.
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