Il Cavaliere delle Energie - romanzo sul Risveglio Spirituale

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Andrea Pangos Editore, Roma www.pangoseditore.com Proprietà letteraria riservata © 2003 Andrea Pangos Editore

Prima edizione: aprile 2003

ISBN 88-88914-00-5

Progetto grafico interno, impaginazione e copertina: Veljko Damjanović


Andrea Pangos

Il Cavaliere delle Energie



Ringrazio di cuore Sandra Eterović, Annalisa Trivellato e Zoran Gruičić per l'aiuto dato. L'editore



Dedicato al Creatore in noi



1. Il Segreto Primordiale E Dio creò il Cielo e la Terra. Una volta. Contemporaneamente. Ora. Mai.

Dal seme del nascituro mondo sbocciarono le vibrazioni della Creazione. La danza delle particelle disseminate nell’Infinito plasmò l’Universo, un palcoscenico senza frontiere dove trovò posto pure la Terra. Nell’ultimare la Creazione, i Tre Princìpi Divini nella forma di Tre Saggi, comparvero sulle più alte vette terrestri per meravigliarsi con occhio umano del creato. Le acque cristalline che sgorgavano da candida neve vergine, scorrevano verso le verdi valli per poi fondersi con l’ondeggiare marino. Il sole irradiava gli immensi spazi verdi donando vitalità alla vegetazione. Il pianeta intero vibrava di pura Energia Divina. Enormi foglie verdi di alti alberi facevano apparire il bosco lussureggiante e vigoroso. Aurei raggi solari si rispecchiavano nel sottobosco, impreziosendolo di affascinanti gradazioni verde-oro. La materializzazione dell’Armonia. Il mondo brillava dell’Amore espresso nel dargli origine. Il melodico incrociarsi, intrecciar-

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si, abbracciarsi degli elementi, dava luogo a sinfonie che avrebbero deliziato il più esigente tra i maestri e offriva vedute indescrivibili perfino al migliore degli scrittori. “Magnifico! Sono molto soddisfatto. Ma prima che torniate nei vostri stati primari, dobbiamo ultimare la missione. Dobbiamo trovare il nascondiglio ideale per il Segreto Primordiale. Il futuro abitante della Terra, l’uomo, la corona della Creazione, non dovrà assolutamente giungere al Segreto prima di essere pronto. Soltanto quando sarà cresciuto abbastanza per la Verità, potrà scoprirlo.” intervenne Dio. Pressoché istantaneamente nello spazio echeggiarono le parole del primo Saggio: “So cosa dobbiamo fare! Scaviamo una fossa quassù, sulle più alte vette della Terra e seppelliamolo. Il ghiaccio eterno lo proteggerà da chi non avrà il coraggio di competere con il gelo di queste montagne.” Dio ascoltò pazientemente la proposta e poi disse: “L’uomo scoprirà facilmente come scavare le buche più profonde, imparerà a proteggersi dal più rigido degli inverni, s’inerpicherà sulle cime più elevate. E se scoprisse il Segreto prima di essere maturo?!” Ora, la mutezza di Dio riempì il luogo con silenzio assoluto. I Tre Esseri vennero per un attimo presi dallo sconforto. “Nascondiamo il Segreto negli abissi del più profondo dei mari.” le parole del secondo Saggio interruppero l’esitare facendo tornare la speranza a tutti e Tre. Ma Dio disse nuovamente:

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“Non abbiamo forse già fatto così su un altro pianeta quando la specie scelta, nello scoprire il Segreto con occhi non ancora maturi, rovinò il tutto? Ricordate come gli abitanti di quel bellissimo pianeta iniziarono ad usare la parte del Segreto saputa per scopi egoistici?!” I Saggi pensarono che la soluzione del quesito fosse al di fuori della loro portata. La loro speranza svanì all’orizzonte. Dopo un po’ il terzo Saggio disse: “C’è un luogo dove l’uomo difficilmente arriverà al Segreto. Perché non lo nascondiamo sulla Luna?” La nuova proposta illuminò tutti e Tre i volti Sacri. Ma, solamente per un attimo. “Non passerà molto prima che la superficie lunare conosca la cadenza del passo umano. La chiave della scoperta non deve essere un punto cronologico fissato nel tempo. Ci saranno Anime pronte per la Verità, anche prima dell’inizio della storia scritta. Molti, invece, non saranno pronti nemmeno molto dopo che il genere umano avrà iniziato ad esplorare lo spazio. Dobbiamo celare il Segreto in modo che ognuno, pezzo per pezzo, possa conoscerlo nel momento decisivo per lui. Serriamolo con la chiave della maturazione dell’essere. Il Segreto sarà il premio per aver avuto il coraggio di conoscere la Verità che l’essere umano, imprigionato dal profondo sognare, celerà a se stesso.” La paura, questa sensazione così propria alla specie umana, la paura dinanzi all’incognito, dinanzi al solenne, pervase i Tre Saggi. Pensarono di non poter portare degnamente a termine la missione loro affidata.

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* La luce solare risvegliò Andrea, il ragazzo al quale la ricerca di risposte lontane dai pensieri quotidiani aveva donato la visione dei Tre Saggi. Era come se non volesse tornare nel mondo che lo circondava. Si strofinava gli occhi, abituandosi all’intensa luce nella quale stava faticosamente scorgendo il paesaggio circostante. Gli pareva di trovarsi in un luogo familiare, ma nello stesso tempo del tutto sconosciuto. Aveva dormito forse un’ora, forse più, ma era come se il sogno fosse durato un attimo, atemporale, come estratto dall’’Eternità. Il mondo che lo circondava assunse una nuova qualità. Andrea cercava di vedere ciò che prima non vedeva perché non sapeva del Segreto. Era come se cercasse il Segreto nei possenti tronchi degli alberi del parco e nelle limpide gocce d’acqua, rimaste sulle foglie dopo la pioggia. Guardava in modo diverso per intravedere il celato. Nello stesso mondo sorridevano i lineamenti di uno nuovo. »Ehm...« rifletteva Andrea, girovagando nelle deserte vie della sua città. »Dove avranno nascosto il Segreto i Saggi?« “Giovincello, tu stai sognando! Non l’hanno nascosto da nessuna parte!” Il ragazzo si guardò attorno e scorse un vecchio dalla lunga chioma grigia, svanire molto vitalmente dietro l’angolo.

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2. Il punto dell’Infinito La maturità del Conscio determina la percezione della Verità.

Di buon mattino, Andrea si era avviato laddove il giorno precedente aveva vissuto la visione della creazione del mondo, quando i Tre Esseri Divini avevano tentato di nascondere il Sacro Segreto. Giunto sulla piccola piazza, lontano dal nucleo cittadino e da superficiali eventi ebbri di routine, si guardò attorno. Nessuno da nessuna parte. Proprio come ieri. Si accomodò sulla panchina, respirò profondamente, si rilassò. Attendeva il seguito della storia. Il che però, non avvenne. Il tempo passava e passava. Il sole accorciava le ombre degli alberi, ma della visione nulla. Soltanto pensieri scollegati vagavano nella sua mente, spiccando salti mortali da un tema all’altro. Si rialzò e si avviò indisposto. Cosa del tutto normale, visto che pensava di aver per sempre perso la possibilità della gran rivelazione. Si incamminò in un vicolo dove non passava da anni. Proprio allora intravide quel vecchio dai lunghi capelli cinerini.

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“Stai cercando il Segreto?” chiese il vecchio dalla barba grigia. Un attimo dopo era già lontano. Navigava giù per il selciato come se stesse veleggiando. “Ah, eccoti!” gridò Andrea partendo forsennatamente all’inseguimento come se il raggiungerlo fosse una questione di vita o di morte. Ma ahimè! Più Andrea accelerava il passo e più la figura del vecchio appariva lontana. Ad ogni ulteriore sforzo, ad ogni atomo di decisione in più, la meta si faceva sempre più lontana. Ad Andrea il cuore palpitava. Amareggiato, si fermò a riposare. Ad un tratto i capelli del vecchio risplendettero a portata di mano di Andrea. “Perché corri tanto? La vita è qua; tutte le risposte sono già in te.” “Ma, mi stanno accadendo cose strane. Oggi vedo...” “Lo so,” il tono serafico e il vigore della voce del vecchio prevalsero sulla confusa e inquieta interruzione del ragazzo “oggi vedi come non vedevi ieri. Domani non guarderai come stai guardando oggi. Cambi continuamente e cambia il prisma del tuo osservare. Ma, ricorda una cosa caro ragazzo, il guardare soggettivo impedisce il vedere obiettivo.” Il Saggio si fermò, scrutando perspicacemente l’interlocutore. “La vita è molto di più di ciò che ti hanno insegnato. Ma il tempo è maturo ed eccoti qua.” “E il Segreto? Dov’è nascosto il Segreto?” Guardando qualcosa d’indefinito lassù in lontananza, qualcosa che la gente comune non poteva vedere, del resto nemmeno voleva, il vecchio rispose:

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“Tu Sei per te stesso il più grande dei misteri, il Principio di tutte le soluzioni.” All’improvviso si chinò e dal suolo prese un pezzo di gesso. Con morbidi movimenti felini si avvicinò al muro e vi segnò un comune punto. “Beh? Che cosa vedi Andrea?” chiese lui sorridendo appena. “Ma dai! Un punto, un semplice punto.” “Questo è un riflesso condizionato, ciò che ti hanno insegnato. Le cose che hai accettato distorcono la comprensione della Realtà, ti allontanano dalla Verità insita in te. I bambini che apprendono cose di cui non possono accertare la veridicità, dimenticano la Verità che intuitivamente già vivono.” Andrea aveva compreso di trovarsi dinnanzi alla sapienza personificata. Erano stati sufficienti alcuni minuti di presenza di questo nume, perché cominciasse la demolizione dei fondamenti su cui si basava il suo mondo. »Ma chi è quest’uomo? Da dove viene costui e si insedia così senza alcun preavviso nella mia vita? E dov’è stato sinora?« Il risvegliarsi stava provocando fratture nell’essere di Andrea. Le tempeste imperversavano in lui alternandosi a quiete mai provata prima. “Questo puntino è impresso sul muro, vero?! E il muro, dov’è?! Il muro fa parte di questa casa, la casa fa parte della via e la via fa parte della città. La città in cui ci troviamo ora è semplicemente parte di una regione all’interno dei confini di questa nazione. Ma la tua nazione è soltanto una piccola parte del pianeta. La Terra gira attorno al Sole, una relativamente piccola stella di fuoco in una galassia che chiamiamo Via

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Lattea, la qual è di nuovo un piccolo segmento di un intero sistema di galassie. E che cos’è tutto questo, assieme? Soltanto un punto invisibile di ciò che chiamiamo cosmo. Un giorno, guardando il punto, vedrai il cosmo. Osservando le altezze dei cieli, comprenderai cosa sia il punto.” “Ma tu, chi sei?” chiese infine Andrea. “Chi sono Io? Lo Scoprirai. Sono qui per indicarti la Via verso la Realtà servendomi del linguaggio dell’illusione.” Il Saggio si incamminò lungo il sentiero polveroso. Illuminato dal Sole, scomparve davanti agli occhi del giovane. * Il giovane era guidato dalla sorte verso risposte a domande non ancora poste. Nel luogo dove era passato centinaia di volte, alzò gli occhi al cielo, emulando il Santo Vecchio. Scoprì che l’edificio dinanzi a lui aveva sei piani. Mai prima aveva notato le finestre e gli ornamenti dei piani superiori. Era bastato alzare la testa di qualche centimetro, perché i suoi occhi potessero scorgere un mondo del tutto nuovo e cambiato. Osservava un paio di uccelli riposare su uno dei terrazzi prima di levarsi in volo e lasciarsi andare alla libertà del cielo. “Ah, il volo! È questo che tanto manca all’essere umano.” La gioia durò poco. Comprese, che come in passato non aveva notato i piani superiori degli edifici, non aveva neppure notato la vita nelle sue forme espressive superiori e più complesse. L’entusiasmo scomparve per cedere il posto alla delusione.

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3. Il Destino Primario Temi un domani tetro? Crea un futuro più luminoso ora.

“Dona al passato la luce della comprensione affinché risplendano le risposte celate in esso. Il passato inteso come sbaglio è un fardello pesante, accettalo come ricca esperienza. Gli avvenimenti mostrano la strada che hai percorso, la destinazione verso la quale ti sei avviato. Il viaggiatore al quale la direzione non piace compri il biglietto di un diverso sé!“ Gli entusiasmi degli ultimi giorni, il dolore del senso di colpa radicato nel passato, la paura di un avvenire incerto, tutto questo stava turbando la suscettibile natura del giovane. Le parole del Saggio lo rendevano inquieto. “Tu soltanto immagini la vita. La mente non consapevolizzata ti separa dalla Realtà. Illumina il proprio essere per risplendere di un futuro diverso. L’accedere alla vita reale è condizionato dalla consapevolizzazione, dal dissolvere i sogni in Realtà. La vita non è un insieme di concetti, non appartiene all’immaginare, alla dualità della mente. La vita non è né il pensare né il desiderare. La vita è Esistere sconfinato...”

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I messaggi del Saggio, non somigliavano per nulla al cullante filosofeggiare con il quale Andrea era solito ingannarsi. “E il destino?” Da troppo provava la sensazione di essere un veliero arenato, un uccello dalle ali spezzate. “Essenzialmente, tu Sei Colui che Crea. Ogni uomo è destinato a creare il destino. Si inganna di grosso chi pensa di non essere l’autore del domani. Più il singolo consapevolizza l’essere e più diventa consapevole sarto del futuro. Sempre più lui sceglie il destino e sempre meno il destino sceglie lui.” Le parole del Saggio rallegrarono Andrea. Comprese di avere a disposizione molto di più della sola speranza di un futuro migliore. Era lui, in prima persona e in ogni momento, ad incidere su ciò che sarebbe avvenuto, a costruire la propria via. Non rimaneva che rimboccarsi le maniche e darsi da fare. “Sì, ma tutto questo assieme... Cos’è essenzialmente il destino?”. Il suo amico, sempre da altre dimensioni, continuò: “Il destino del destino è che pochi sanno cosa esso davvero sia. Spesso sentirai la gente lamentarsi: così mi era destinato. Ad ogni modo, ingannare se stessi non libera certo dalla responsabilità. L’uomo è responsabile di ogni secondo della propria vita. La gente preferisce non pensare a nulla. Ricorda, niente è casuale. Anche le cause sono causate. Tutte, tranne la Prima...” “Molti credono che sarà così come deve essere...” sussurrò il giovane pensieroso. “Sì, ma non dimenticare che con un approccio diverso anche ciò che deve accadere sarà differente. Ogni attimo cela il seme di futuri diver-

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si. Il libero arbitrio è la base della maturazione individuale, un capitale che va moltiplicato e nobilitato. La vita, è un dono che va arricchito con la consapevolezza della preziosità di ogni attimo. Un’esperienza consapevole, ricca e creativa nel presente, darà sicuramente vita ad un futuro migliore.” “Esiste una specie di...” Andrea non riusciva a trovare l’espressione appropriata “...una specie, diciamo pure così, di destino primario?” “Huh! Buono come termine!” sorrise il Saggio. “Beh... il Destino Primario è la Via che dall’ignoranza porta alla conoscenza, dall’inconsapevolezza alla consapevolizzazione del Processo Divino, dalla dualità all’Unità.” “Però gli uomini si differenziano in base al destino, vero?” “Il destino dell’uomo viene formato dalla costellazione planetaria nel momento del primo inspirare, dal patrimonio genetico, dall’ambiente con le sue caratteristiche culturali e sociali e da molto altro ancora, come dire, da tutto. Ogni individuo di questo mondo è infinitamente prezioso. Ma purtroppo, la splendente bellezza insita in ognuno, rimane per la maggior parte non riconosciuta, non realizzata. La Scintilla del Divino, il Conscio individuale, incarnato nel corpo fisico, ha il proprio, unico Codice Genetico. Assumendosi la responsabilità, verso se stesso, sviluppando i propri talenti, riconoscendo questo Codice Genetico, l’uomo matura. Però, la maggioranza degli uomini vive in totale disarmonia con il Codice Genetico, pensando costantemente a questo ed a quello e non essendo mai nel presente. E qual è il risultato di tutto questo? Frustra-

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zioni, malattie, insuccessi professionali e molte altre situazioni negative che si manifestano regolarmente.” “Vorrei sapere perché la Scintilla del Divino si incarna.” “S’incarna affinché tu scopra Te Stesso, scoprendo la tua Unicità nell’Onnicomprensivo.” Guidata da quest’incredibile affermazione, la mente di Andrea partì come attratta da un magnete a ritroso nel tempo. Nel tornare alla fanciullezza sino all’età embrionale, passava velocemente attraverso le immagini della giovinezza. Questo solcare i mari di ciò che fu, era accompagnato da un fenomeno molto interessante. L’incessante interrogarsi sul perché certe cose erano accadute proprio a lui, veniva istantaneamente illuminato dal comprendere. Stava succedendo qualcosa di bellissimo. Il passato, da bagaglio di errori, si stava trasformando in fonte di ricche esperienze. Il suo passato unico lo rendeva unico. Pagato ciò che bisognava pagare aveva ricevuto ciò che era inevitabile ricevere. Esperienze, nobilitate dal comprendere, che avrebbero continuato ad influire sul suo futuro, formandolo.

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4. I Sette Anelli Celestiali bellezze ogni attimo generosamente porge. Ma rari notano il Paradiso che v’è in Terra.

Rosso, arancione, verde, giallo, azzurro, indaco, violetto. I colori dell’arcobaleno sfumavano uno nell’altro sul disco che apparve davanti ad Andrea. Queste sette tinte formavano anelli di spessore diverso e ognuno più grande ne conteneva uno più piccolo. Assomigliava ad un disco che roteava tanto velocemente da rendere l’impressione di non girare nemmeno. L’anello esterno era rosso mentre l’ultimo, quello interno, era viola. Al centro vi era il vuoto. Andrea voleva toccare quest’oggetto sospeso sopra di lui, ma non poteva. Sino a poco prima, nello stesso posto splendevano le stelle. Poi, tutt’ad un tratto, era apparso questo prodigio. Sul disco apparvero delle lettere, piccole e illeggibili, che andarono a comporre dei messaggi scritti molto chiaramente, evidentemente da altre dimensioni. “Sette sono le note, sette i giorni della settimana, sette i livelli evolutivi. Sette le dimensioni della vita, contrassegnate dai colori dell’arcobaleno, sette i livelli del Conscio...

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La distanza dal Centro all’anello di maggiore circonferenza, il rosso, indica la lontananza dei suoi abitanti dalla Fonte Assoluta, della quale presto saprai di più. Gli abitanti degli anelli esterni sono schiavi degli istinti, di pesanti conflitti interiori, di emozioni altalenanti, di logica povera di fantasia. L’amore viene facilmente avvicendato dall’odio; i migliori amici diventano nemici di sangue. Molti si perdono in discussioni senza contenuti per trovare differenze oceaniche in teorie quasi uguali... La vita è piena di occasioni per maturare, di opportunità per passare al livello evolutivo seguente. Quando superi un esame, ti attendono altri con rivelazioni ancora più importanti. L’incomprensione di questi principi può trasformare un minimo ostacolo in una gran tragedia. Alcuni passano velocemente nelle classi superiori, gli anelli interni, mentre altri rimangono lungamente a sedere sullo stesso banco della medesima classe...” La stragrande maggioranza degli abitanti del pianeta circolava, trasportata dall’orbita circoscritta dell’anello, lontano dal centro. »Non è per nulla strano che sulla Terra regni questo caos« pensò il giovane, fissando il disco senza batter ciglio. “Rari penetrano verso l’ interno...” riprese a leggere “Viaggiando verso il Centro, diminuiscono gli influssi limitanti, aumenta la possibilità del libero arbitrio. Riducendo il volume della mera intellettualizzazione cresce la consapevolezza dell’Esistere. Le apparenti contrarietà della logica dualistica si tramutano in rivelazioni sempre più profonde, il che libera dall’ignoranza e dalla sofferenza...

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Avvicinandosi al centro maturano capacità che molti, non conoscendo il potenziale umano, definiscono paranormali... L’ignoranza fa sì che il normale appaia paranormale, che il naturale sembri innaturale. L’umanità vive in uno stato ipo-naturale, molto sotto al proprio potenziale. Oggi è possibile ciò che sino a ieri era impossibile. Perché domani non dovrebbe essere normale ciò che oggi viene considerato paranormale? Pure la lampadina è un miracolo per chi non l’ha mai vista prima. Chi conosce la Verità, non si stupisce dei cosiddetti miracoli. Una maggior maturità del Conscio, la quiete interiore, la rilassatezza, tutto questo consente una miglior comprensione della legge di causa e conseguenza. Qualcuno definirebbe gli anelli interni il paese dei miracoli. Per chi invece Sa, gli anelli esterni sono la Via verso l’Eternità... Ignorare la causa non libera dalle conseguenze, non credere all’ineluttabile non garantisce che non avverrà. Non conoscere le leggi sottili di questo mondo, non significa che si può violarle senza conseguenze. Prendiamo, tanto per fare un esempio, una legge un po’ meno sottile, ma non per ciò meno pungente: l’automobilista che non nota il segnale del limite di velocità rischia di venir multato. Se questo accadrà, la responsabilità sarà sua; è stato lui a non essere sufficientemente vigile. Anche se alle volte le leggi cosmiche sembrano troppo severe o ingiuste, in realtà indicano sempre la Via della maturazione.” “Ah, che regalo!” sospirò il giovane “È questo che cercavo da tanto.” Lui vide le tappe del suo viaggio dall’inizio sino a questo momento. Si era mosso senza molta consapevolezza di ciò che gli accadeva e di

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dove stava andando. Ora invece, intendeva continuare il viaggio molto consapevolmente per guadagnare, e al più presto possibile, il Centro del Disco. Voleva assolutamente uscire dall’infernale ruota della causalità. Andrea si avvicinò lentamente all’oggetto volante, il quale era molto più grande di lui. Non aveva paura. Le sue dita si diressero verso il Centro. E proprio quando credette di aver toccato qualcosa, le dita gli passarono attraverso lo spazio vuoto e il Disco svanì. Non c’era più nulla. Tranne il ricordo. Di nuovo solamente il cielo e il fresco venticello della notte d’estate. “L’ho toccato?! Possibile?! Era il disco che era materiale oppure ero io ad essere immateriale? E, in fin dei conti, cos’è la materialità...?” “La vita che vivi, il mondo attorno a te che percepisci, è tutto un videogioco, ragazzo mio...” gli sussurrò una voce. “Videogioco? Codice genetico? Ma sono un computer, un robot o cosa? Ah!” “Non preoccuparti, verrai a sapere chi e cosa Sei. Il programma della tua maturazione è pronto da un pezzo!” “Di nuovo un programma!” pronunciò seccato Andrea, non rendendosi conto di star oramai continuamente ricevendo ciò di cui aveva bisogno. Di essere ininterrottamente abbracciato dalla Verità.

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5. Il Cavaliere delle Energie Tutti noi abbiamo il proprio posto nel cosmo, essenziale è arricchirlo con se stessi.

Andrea s’immerse nei pensieri e poi in un sogno consciamente vissuto. La visione della creazione del mondo appariva sempre più persuasiva, così che i Tre Saggi si potevano letteralmente toccare con la punta delle dita e le loro parole per davvero udire. Può un sogno sembrare tanto reale? Com’è possibile che io lo stia analizzando consciamente come se fossi nello stesso tempo il regista, l’attore, il pubblico? Ma si tratta per davvero di un sogno? “Cavaliere delle Energie!” sussurrò la triade di Saggi all’unisono, mentre il filo dei pensieri del giovane, oramai partiti a relativizzare quel che la sua mente non poteva concepire, tremò e si interruppe. Rimase l’atmosfera incantata, piena di quiete e delizia. Cavaliere delle Energie. Era come se il magico tono di queste tre parole, avesse aperto la tesoreria di tutte quelle visioni che Andrea già portava dentro di sé, senza lasciarle uscire, quelle che parlavano di lui nel modo più diretto. La

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figura del paladino medievale a cavallo, che porta la luce della nuova era e simboleggia la rottura con il vecchio. Il guerriero che combatte le tenebre, il portatore di Luce, Speranza, Sapere. Questo ritratto confinava sì con visioni fanciullesche ma portava comunque in sé quei significati che tanto piacevano ad Andrea. Decisione. Irremovibile coraggio. Onestà. Devozione alla Verità. Ah, com’era felice il giovane per avere finalmente compreso il suo ruolo in questo mondo! Il suo essere si riempì di nuova forza e di fiducia in se stesso. I Saggi inviarono ancora un messaggio dall’atemporalità: “Con il tuo desiderio ardente di Verità, l’incessante interrogarti su te stesso, sul tuo scopo, hai meritato di sapere qual è la tua Missione. Sei partito dal bordo del Disco e ti sei avvicinato al Centro. La Verità ti guida. Da sempre. Abbi fiducia perché mai sarai abbandonato. Ma devi mantenere la risolutezza sino alla fine. Fai divampare la Scintilla del Divino in te affinché la Verità ti si apra completamente. Tutto dipende da te!”

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6. La Meta Possibile ricordarsi di Tutto. Impossibile dimenticare Dio.

La felicità di aver conosciuto la propria missione si stava placando, cedendo il posto all’ardente desiderio di scoprire il Segreto. Per un attimo Andrea pensò che la rivelazione di ciò che era la sua missione rappresentasse il Segreto tanto inseguito. Ma per quanto la visione del Cavaliere delle Energie era stata epocale per lui, il giovane sentiva che questa verità gli era in qualche modo da sempre conosciuta e che il Segreto era qualcosa di ancora più grande, qualcosa che era ancora incomprensibile per la sua mente. “Oh Signore, ho forse svelato il Segreto?” “Alcuni segreti sì, il Segreto Primordiale ancora no!” sussurrò una voce intima all’orecchio del giovane. “Tante volte sono caduto, perso in inestricabili labirinti e in tentativi falliti. Adesso so di aver scoperto qualcosa di fondamentale per la mia esistenza qui sulla Terra, ma la scoperta del Cavaliere delle Energie non ha fatto che

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riscaldare ancor di più il mio interrogarsi riguardo al Segreto. Come posso arrivare alla Fonte Assoluta che si trova nel centro del Disco dei Sette Anelli?!” “Supera gli esami per giungere da me più saggio. I problemi sono maestri delle leggi dell’esistere, indicatori del grado del (non) Sapere. Gli ostacoli sono aule di maturazione. Dietro a loro c’è un mondo ricco di nuove rivelazioni, di possibilità non ancora scoperte. Le illuminazioni sono il carburante per il viaggio attraverso gli Anelli. Non c’è laurea senza il sostenimento degli esami. L’inesperienza sceglie gli esami della vita, le rivelazioni li fanno superare.” “Tu sei la meta?” chiese Andrea con le lacrime che scendevano lungo le guance. “Ora stai ascoltando la voce dei Miei Messaggeri.” “Dove sei? Dove ti trovi?” “Scopri il Segreto per giungere a Me.” “Ma, la via è irta di spine, piena di ostacoli!” esclamò Andrea nell’ingenua speranza che la Voce gli indicasse qualche scorciatoia. “L’ignoranza intralcia il tuo cammino, fa sì che gli ostacoli sembrino insuperabili. Segui semplicemente la Luce e le vie senza uscita dell’apparente labirinto diverranno indicazioni. Fa sì che la tua vita sia una tua consapevole creazione. Scegli ed escludi di meno, crea di più. Che nuove soluzioni creino nuove strade! Evolvendo il microcosmo, evolverai pure l’Infinito. Ti piace questo?” “Oh sì, naturale. Ma quali sono le mie mete?” le nuove rivelazioni avevano completamente mutato la realtà di Andrea. Tutto ciò che era

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vecchio stava perdendo d’importanza, quello che invece era giunto, era ancora immerso nella bruma. “Ci sono infinità di mete ma solo Una è La Meta!” “E dimmi!” esclamò il giovane. “Qual è?!” “Io!” “Tu? Chi sei tu? Cosa sei tu?” “Io sono Te. Tu sei Me. Noi siamo l’Unico Uno. Ecco La Risposta alle tue domande!”

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7. I pensieri La Realtà non sei tu, bensì Quello che Tu Veramente Sei.

“Hm. Un videogioco? Ma chi è che gioca a questo gioco? La vita è reale? Qual è lo scopo di tutto ciò?” il giovane inviava le domande al suo interlocutore che da dimensioni astratte osservava il vorticare dell’energia sopra la testa di Andrea. Sì unì a lui nel mondo materiale per concretizzare la questione. “Vibrazioni simili si attirano. Pensieri positivi attirano avvenimenti positivi. Pensieri negativi attirano avvenimenti negativi. Il fiume della vita segue in buona parte il corso dei pensieri. I pensieri positivi si fondono con l’Infinito, quelli negativi rimangono nei confini delle dimensioni dell’esistenza umana e, oltre a danneggiare gli altri, tornano al mittente.” “Non mi è del tutto chiaro come posso essere realmente obiettivo guardando le cose troppo positivamente.” “I pensieri positivi ti avvicinano alla meta, mentre quelli negativi ti allontanano. L’obiettivo che aiuta la maturazione dell’essere, si può de-

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finire obiettivamente positivo. Con la tua maturazione matura pure l’Esistere Infinito... Capisci? E poi con la maturazione del Conscio diminuisce il numero di pensieri, i quali sono sempre più in armonia con la Verità. La tua mente straripa di pensieri inconsapevoli. Il loro vorticare nei meandri della mente genera conseguenze che nemmeno immagini. In superficie ti sforzi di sviluppare pensieri positivi, mentre nell’inconscio le vibrazioni negative, risultato di contenuti racimolati chissà quando e chissà dove, attirano negatività a tutto spiano. E poi, nel repertorio del tuo pensare ci sono tantissimi monotoni pensieri abitudinari. Non puoi certo trovare il tesoro sul fondo marino senza immergerti. Consapevolizza i tuoi pensieri, riformula i programmi negativi. Devi essere più veloce della mente. Rifletti sulle conseguenze del tuo pensare, senza però dimenticare che non basta soltanto pensare. Bisogna sopratutto essere vigili...” “Prima di averti conosciuto, pensavo di sapere molto. Ora mi sento impotente. Sempre più consapevole della propria ignoranza.” “Pensare non significa Sapere. Diversa appare la stanza illuminata e no. Le illuminazioni personali chiariscono le cose, realizzano il vero comprendere. Il sognare di essere sveglio priva della gioia del destarsi. La maggioranza degli uomini semplicemente dorme, solo in pochi si stanno svegliando. Molti sono convinti di essere più svegli degli altri, ma in realtà sono soltanto sprofondati in un sogno diverso. Un sogno piacevole è meglio di un incubo, vero? Ma, come d’altronde già sai, soltanto la vigilanza libera.”

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8. L’invisibile forza delle preghiere Sforzarsi è facile, il difficile è stare tranquilli. Fare fatica è facile, il difficile è rimanere fermi.

“Di quanto tempo ho bisogno per attraversare i Sette Cerchi? Devo fare tutte le esperienze necessarie o c’è una via più veloce?” Andrea immaginava di inviare le domande al Saggio e questi assumeva forma reale, porgendo al Cavaliere delle Energie il sapere indispensabile. “La maturazione non dipende dal tempo. Il tempo esiste per la mente, ma non per la Realtà. Gli avvenimenti esterni si possono trasmutare con l’alchimia interiore.” “Mi potresti dire quante realtà ci sono?” “Soltanto una può essere e soltanto Una È la Realtà!” Siccome l’immaturità di Andrea impediva rivelazioni più profonde, il Saggio dovette calmare la mente del giovane cambiando tema. “L’attività fisica è utile, ma in cambio di molta fatica porta minimi risultati. L’attività mentale nella direzione del pensiero positivo e del capire, accelera lo sviluppo; ma le preghiere sono

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certamente lo strumento più efficace. Le richieste rivolte a Dio, sono per il Cavaliere delle Energie il mezzo, o se proprio vuoi, l’arma ottimale per la maturazione, vale a dire per attraversare gli Anelli con il maggior successo e il minor dolore.” “Le preghiere?! Non credo possano servire. Del resto, i rappresentanti delle religioni canoniche, con le loro interpretazioni rigide e distorte, hanno provocato in me avversione. Non una volta ho provato il veleno di questi calici.” “Molto spesso il loro approccio è pregare a memoria. Bisogna pregare consapevolmente. Senza supplicare e senza dubitare. Non per corrompere, non per punizione. Ogni preghiera ha il proprio valore vibratorio. Quanto meno senso ha e meno è rivolta alla maturazione, meno è potente. Bisogna avere pazienza. Dunque, non preghi a memoria. Non preghi per pentimento e peccaminosità. Hai peccato? Va bene. Non sapevi. Vai avanti. Lascia ciò che è stato e non permettere che ti torni come un’influenza mal curata.” Il Saggio scoppiò a ridere. “Cavaliere delle Energie, non ti preoccupare. Dio non è quel tizio con il quale intimoriscono la gente sin dalla tenera età!” “Le richieste, ” ad Andrea quest’espressione risuonava più gradevole “si realizzano in modo uguale a tutti?” “Il livello del Conscio di chi prega, e l’affinità della richiesta con il Piano Divino, determineranno sia la qualità sia la quantità della realizzazione. Alle volte i risultati si manifestano velocemente, mentre per determinate cose è necessario inviare le richieste costantemente e a lun-

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go. Pure all’ascensore serve un certo tempo per salire dal pianterreno all’ultimo piano e ridiscendere al pianoterra. Dio Sa perfettamente qual è la soluzione migliore per l’uomo, così che certe richieste si avvereranno diversamente dalle attese. È una cosa di cui bisogna sicuramente tener conto. Piacevole non è sinonimo di positivo, ciò che non piace non sempre è negativo. I desideri soggettivi non devono per forza essere bisogni obiettivi, gli ostacoli sono a volte necessari sulla Via della maturazione!” “Ma il Piano Divino è mutabile?” “Con le azioni, le emozioni, i pensieri, ma sopratutto con le preghiere, l’uomo riprogramma il Piano Divino. A dire il vero, l’uomo usa il concetto del Piano Divino per spiegarsi determinate cose, ma in realtà non c’è alcun Piano Divino.” Il Saggio offrì, senza che Andrea ne fosse minimamente consapevole, il bivio di un futuro completamente nuovo, l’entrata nel più profondo significato del libero arbitrio. “Non capisco davvero!” “Quando avrai provato la Verità, capirai.” “Prima mi insegnavi di non credere a nulla senza aver vissuto l’esperienza diretta. Ora invece affermi, almeno così mi sembra di capire, che devo credere in qualcosa che non ho mai provato.” “Abbi fiducia per perseverare, conosci per capacitarti. Credere ciecamente ti priverà di profonde rivelazioni. Sospettando, tralascerai l’attimo che può essere quello decisivo, proprio quello che cambierebbe essenzialmente il corso della tua vita. La paura di perdere le rappresen-

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tazioni costruite per anni, sulle quali si fonda il tuo mondo, ti impedisce di volare. I sospetti sono forze distruttive. La luce della fiducia e della sincerità salva dal nero seme del sospetto che ha la forza di distruggere l’individuo, la famiglia e il popolo. Se sospetti di te stesso, sospetti pure di altri e viceversa, sospettando di altri, esprimi la sfiducia interiore nei confronti di te stesso.” “Infine, dimmi, ti prego, dov’è che i Tre Saggi hanno nascosto il Segreto?” “Credi veramente che l’abbiano nascosto?” “Sì, lo credo profondamente!” “Allora cerca!”

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9. Liberarsi dai contenuti negativi La sincerità avvicina alla Verità, la Verità porta a Dio.

Andrea entrò in uno stato che, non avendo un’altra, più idonea espressione, definì sogno. Si trovò in mezzo al deserto lievemente cosparso di gocce di rugiada. Dinanzi a lui si ergeva una piramide dorata. Sentì la propria solitudine ma anche la compagnia di anime simili alla sua. Come se avesse perso la strada, ma anche come se dopo un viaggio lungo e difficile, avesse aperto la porta di casa. Sapeva di star per incontrare qualcuno, di non essere solo in questo luogo pieno di magia. I suoi pensieri erano proiettati formando vive, fluttuanti, tridimensionali immagini di luce di plasma non lontano da lui, più precisamente, sulla superficie del primo gradino della piramide. In segno di benvenuto, il plasma si scisse e una parte assunse la forma di una nuvola dorata, la quale gli si avvicinò. Andrea la toccò e poi vi si adagiò chiudendo gli occhi. Rilassato, sentiva che stava letteralmente riempiendosi d’energia. Era come se la sua emo-

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tività si arricchisse di nuove sfumature. Tutto questo lo riempì di nuova forza, nuovo slancio. Come un tappeto volante, la nuvola fluttuò verso la piramide. Prima di entrarvi, Andrea aveva la sensazione di scindersi in due strutture energetiche, vibranti e leggere, una delle quali stava trapassando il muro, mentre l’altra era rimasta dall’altra parte. Gli pareva di essere già da molto disteso sulla nuvola dorata. Desiderò rivedere i propri pensieri proiettarsi. Aprì gli occhi, facendo uno sforzo soprannaturale per strapparsi alla beatitudine. Il proiettore non c’era più e l’interno della piramide era in un certo modo comune. Attraverso le trasparenti mura, come attraverso il vetro, entravano la calda luce diurna e il blu del cielo. Ad un tratto, dinanzi ad Andrea, si formò il suo vecchio conoscente. “Benvenuto nel misterioso mondo della Piramide Dorata. Ti aspettavo.” “Ah, tu qua?” si sorprese il giovane. “Perché dovremmo incontrarci sempre nel tuo mondo reale?” pronunciò il Saggio ridendo “Siamo qua per occuparci di queste emozioni negative alle quali hai permesso di soggiogare il tuo essere e il tuo destino.” “Hai ragione. Il circolo vizioso delle negatività intralcia il mio viaggio attraverso i Sette Cerchi.” “Per il Cavaliere delle Energie è di fondamentale importanza liberarsi dalle emozioni negative. Le vibrazioni dei pensieri negativi e delle emozioni negative, si condensano in strutture energetiche negative che attirano avvenimenti negativi, intralciano la maturazione e causano

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le malattie. Le emozioni positive armonizzano l’essere umano e la Creazione Infinita, quelle negative uccidono chi le emette, arrecando danno a tutti. I pensieri negativi tornano come dei boomerang, come una lettera indirizzata a se stessi …” “Con certe emozioni non riesco proprio a chiudere i conti, come se si trattasse di malanni cronici.” “Le radici delle emozioni negative croniche, sono le cicatrici emotive che si formano in occasione di ogni stress emotivo dal momento del concepimento. Basta poco affinché una cicatrice si attivi: un’attesa delusa, il ricordo di qualcosa, una situazione spiacevole, l’incontro con qualcuno. Dunque, solo un lieve tocco al bottone e il meccanismo negativo si avvia.” “L’incontro più doloroso è quello con se stessi! Con le proprie lacune, debolezze, sbagli…” “L’essenziale è non scappare dal luogo dell’incontro. Bisogna comprendere le cause delle emozioni negative. Quando senti partire tali emozioni, inspira profondamente e conta sino a dieci. Sorridi e il sorriso sostituirà questo contenuto brutto, negativo. Ma, è assai difficile curare la mente con la sola mente. Esiste un metodo più efficace.” “Veramente? Quale?” “Prega Dio di eliminarti i pensieri negativi e le emozioni negative, di riprogrammarti le vibrazioni delle cicatrici emotive, delle energie e delle strutture negative che influiscono su di te.” “Ma così perderò parte della mia personalità, perderò la spontaneità, quella singolarità caratteristica che è parte integrante di me…!”

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“Tu non sei ciò che immagini di te stesso. Ma dico, di cosa stiamo parlando? Di quale perdita di spontaneità? Può uno schiavo in catene passeggiare liberamente? Tu confondi i concetti. La reazione inconsapevole non si può certo chiamare pulsare vitale puro, sano e incontaminato. T’inganni se pensi che la rabbia sia l’arma di autodifesa adeguata. In che misura la lite può apportare alla crescita del tuo essere? Le emozioni dovrebbero nobilitare e non distruggere la vita. Così crocefisso tra le emozioni negative, non puoi esprimere l’Amore incondizionato.” “Va bene, va bene!” disse Andrea, oramai con le spalle al muro “…Ma cosa fare quando parte la valanga di contenuti negativi?” “Osserva cosa succede, sii consapevole che si tratta di emozioni frutto di profondi meccanismi, automatismi che vanno eliminati. Non identificarti con la sofferenza e con la frustrazione. Come puoi liberarti dalla sofferenza se credi di essere la sofferenza stessa? Ti sei già sacrificato abbastanza. Porgi ora la sofferenza sull’altare sacrificale. Permetti alla gioia di inondarti la vita.” “In parte, e per fortuna solo in parte, ho accettato la credenza che la sofferenza è indispensabile per l’espiazione dei peccati... Mi hanno insegnato che ognuno deve portare la propria croce.” “Sì, ma non sulle spalle come simbolo di pena, bensì in se stessi come segno dell’equilibrio spirituale-materiale raggiunto... Non è vero che l’uomo è originariamente peccaminoso e che deve pentirsi per tutta la vita a causa del cosiddetto peccato originale. L’uomo è originariamente perfetto e la sua Via è il continuo consapevo-

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lizzare. Quello che nella memoria di molti è annotato come peccato originale, in realtà è una gran festa per l’umanità, l’attimo in cui l’uomo è divenuto per la prima volta consapevole di sé. Ma, come sicuramente saprai, a certe strutture sociali, che ne siano consapevoli o meno, e il più delle volte lo sono, fa comodo che i fedeli siano orientati al dolore. In caso contrario, la loro esistenza sarebbe posta in forse. Rifletti, se la meta fosse la sofferenza, che senso avrebbe la Scintilla del Divino in ogni uomo?! La sofferenza genera malattie, dà origine a focolai bellici, ostacola la maturazione dell’individuo. Basta con la sofferenza, fai entrare più luce nella tua vita!” “Facile a dirsi. Ma come faccio a liberarmi dalla sofferenza?” “Usala come sveglia. La sofferenza è qui perché tu stai dormendo. Conoscine i suoi perché e tutta la sua insensatezza. L’insieme di attese non realizzate e d’insuccessi ai quali incessantemente pensi, rafforzano il senso di colpa. Accetta ciò che c’è di sbagliato nella tua vita come risultato della tua inesperienza, mettiti in pace con te stesso, perdona a te stesso e ad altri. Chiedi al Creatore di eliminarti il senso di colpa. Cammina liberamente. La vita è ovunque. Rilassati e godi.” “Come posso accettarmi per quello che sono?! Impensabile!” “Consapevolizza e cambia ciò che non ti piace della tua personalità. L’autocommiserazione non ti porterà lontano. Non può certo decollare chi non ha nemmeno la forza necessaria per la rincorsa. Tu ti consumi enormemente per nutrire il senso di colpa. Eh, se avessi fatto diver-

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samente … Se non avessi fatto quella cosa … oppure Se faccio così, tradirò le attese di questo e di quello …ecc. Il senso di colpa ti allontana dal presente ed eclissa l’avvenire. Questa è la tua vita. Vivila! Usa le esperienze del passato come rivelazioni per i giorni a venire …” “Sai, mi domando come sarebbe il mondo senza sofferenza.” “Risposta molto semplice: il mondo senza povertà sarà un mondo di benestanti, il mondo senza malattie sarà un mondo di sani. La terra abbonda di ricchezze non ancora scoperte, ma gli uomini corrono alla stessa mela credendo che sia l’unica. Rompono tutto attorno a sé per carpire la meta. La sofferenza, le malattie, le guerre, sono frutti dell’ignoranza. Abbondanza e salute, è questo lo stato naturale dell’esistenza umana.” “Alcuni si sono tanto abituati alla sofferenza da non notarla più.” “Non conosce il gusto dell’acqua sorgiva chi non l’ha mai assaggiata.” “Perché deve esserci la sofferenza?! Perché la malattia? Che senso hanno le guerre? Perché tanta ingiustizia? Iddio, perché permetti tutto ciò …? Dov’è la giustizia divina? La logica divina non mi è affatto chiara …” la mente di Andrea era inondata di domande e di piccole rivolte di un uomo che nella vita aveva sofferto. “Da quanto ne so, Dio non giudica nessuno, non pensa ad alcunché! La logica e la giustizia sono concetti limitati alla mente umana. Condottieri che hanno mozzato teste si sono Illuminati, mentre ci sono uomini che sono stati santificati solo per motivi politici e d’interesse. È

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l’uomo a creare un futuro migliore o peggiore, mentre le leggi cosmiche vigilano ininterrottamente. La malattia fa ricordare il valore della salute, la guerra è il prezzo per non aver compreso il valore della pace. Ad alcuni le tragedie sono necessarie perché solo così giungono alle domande essenziali. All’ignoranza umana sembra che la giustizia sia ingiusta. Tutto è così come deve essere. Il mondo è il risultato di cause Onnicomprensive. È inopportuno cercare la giustizia in ciò che piace ai nostri modi di vedere. È puerile giudicare la giustizia divina quando si conosce solo parte della Verità.” Il Saggio rifletté e poi continuò: “L’uomo attribuisce a Dio molte caratteristiche umane: la collera, la condanna, la vendicatività, la rabbia... Alcuni addirittura predicano che Dio farà questo e questo, punirà questi e quelli; che alcuni millenni addietro Dio ha fatto non so nemmeno io cosa… Mentono, e non sempre per ignoranza. Lo immischiano in guerre sante, nella vittoria del bene sul male; alcuni lo incolpano di tutto... Famose sono le istituzioni che hanno addirittura il rappresentante terreno ufficiale di Dio. Se Dio fosse veramente vendicativo, il globo terrestre sarebbe deserto da un pezzo.” “Mentre in realtà?” “Dio è Onnipotente senza bisogno di fare alcunché.” “Aspetta un po’... e le richieste che gli rivolgo? Per esperienza so che sono efficaci.” “Lo sono, eccome.” “E allora?” ribatté Andrea, innervosito “È facile per te parlare, ma entrambi sappiamo che la realtà è ben diversa.”

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“Sì, la Realtà è inimmaginabilmente diversa.” rispose il Saggio, ridendo.

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10. La schiavitù collettiva I sarti della mente ristretta, si saranno chiesti chi sono loro stessi, coloro che ti hanno insegnato cosa sei?

»La mancanza di consapevolezza trasforma la vita in routine. Riconoscere l’automatismo è un passo obbligatorio sulla strada del cambiamento…«, ripeteva tra sé e sé Andrea, ricordandosi della strana coincidenza di aver incontrato il suo ultrasaggio consigliere, andando per la viuzza dove di solito non passava. Aveva rotto lo schema di cui era schiavo e subito era stato premiato. Si abbandonò all’onda che lo trasportava nel passato e analizzava le proprie osservazioni. Il suono di una sirena lo svegliò di soprassalto. Si affrettò a casa, arrivato dove, si mise di nuovo ben comodo e ripartì ad esplorare l’universo interiore. Fu nuovamente inondato dalla visione di poco prima. Trasportato dall’onda, poteva vedere ciò che nella vita di tutti i giorni aveva paura anche solo a guardare. Una realtà totalmente diversa da quella cui era abituato. Ora lo percepiva chiaramente. Quello che, guardato con occhi di routine quotidiana, appariva logico e ra-

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zionale, si presentava adesso come il letale virus della vita schematica. Giunta al proprio culmine, l’onda iniziò ad abbassarsi. Andrea fu sommerso dalla superficie dell’oceano e dinanzi a lui apparvero tre schermi. Uno mostrava il presente, gli altri due il passato e il futuro. Lo schermo del futuro, che si divise in innumerevoli piccoli schermi, costituiva una scoperta incredibile. Era più che evidente che il modo di agire del presente influisse sul futuro. E persino con la consapevolizzazione del vissuto, poiché in un certo senso questo accade nel presente, quando scegliamo di riesaminare cos’è effettivamente successo in un determinato periodo del passato, il futuro cambia. Il pensiero, la sua qualità, la sua intensità, tutto questo fa parte del corso che ci destiniamo. Ingrandendo e mettendo a fuoco qualcuno degli schermi che mostravano il futuro, cambiava l’immagine del presente e addirittura l’immagine del passato! Andrea era esterrefatto da ciò che vedeva. Concentrando i pensieri sul futuro si poteva influire non solo sul presente, bensì gettare nuova luce anche sul passato. I tre schermi si congiunsero. I mezzi di trasporto dei tempi passati, le carrozze trainate da cavalli, si fondevano con le automobili a propulsione elettrica che dovevano ancora venire. A fianco ai juke-box comparirono futuristici impianti digitali. Vicino ai suoni della banda municipale echeggiavano le vibrazioni di un concerto multimediale. Tutto funzionava. Le storie degli anziani del passato erano le radici delle storie dei giovani. Tutto si amalgamava e sincronizzava. L’automatismo, creatosi nei millenni, rendeva possibile il reciproco risuonare dei tre tempi.

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L’inconsapevolezza rappresentava una costante che veniva tramandata da generazione in generazione. Il tempo e l’evoluzione tecnologica non le potevano nulla. Come se nel mondo ci fosse costantemente una quantità d’inconsapevolezza pressoché uguale. L’illusione dell’esistere perfettamente riuscita. Una scoperta veramente triste. La vita era come una fabbrica, dove le giovani generazioni uscivano con gli schemi mentali copiati dalle generazioni passate, profondamente incorporati. Come se il padre e la madre fossero gli intermediari dei propri genitori nel tramandare il concepire schematico del mondo, affinché l’ignoranza potesse rimanere eterna. Addirittura quelle generazioni che rifiutavano le vecchie forme di pensiero, le vecchie ideologie, cadevano nello stesso tipo d’inganno, solo che cambiavano corsia. Ma in sostanza non cambiava nulla di fondamentale. La limitatezza era un elemento costante che sembrava non voler arrendersi al tempo. Negli edifici c’erano in realtà celle con i reclusi condannati a vivere assieme. La limitatezza era equamente distribuita. Gli uni imprigionavano gli altri affinché nessuno potesse intravedere la luce del risveglio. La gente era schiava dell’irrazionale paura che la liberazione di anche solo uno di loro avrebbe causato il tracollo collettivo. Naturale, sarebbero state demolite le loro torri di stantie rappresentazioni. Poiché, a cosa aggrapparsi quando i sogni crollano e non rimane nulla tranne la nuda Verità? I colpi di frusta dei sensi di colpa aiutavano a non uscire dallo schema. Il premio era comunque molto modesto. Una vita ordinaria, nella quale la routine dava il senso di sicurezza sedativa.

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Così la massa aveva paura di perdere ciò che, in realtà, mai aveva avuto. Questa paura, del tutto insensata, dannosa, divorava l’energia vitale di ogni singolo. La paura di vivere portava all’inevitabile esaurimento delle energie vitali, la paura di vivere che tanto assomigliava alla paura di morire. La città assomiglia ad un groviglio di anime perdute alle quali è stato tolto il diritto all’identità personale. Il Saggio avrebbe affermato che queste povere anime non vivevano in armonia con il Codice Genetico. »È questa la globalizzazione di cui tanto si parla«, si chiese Andrea, osservando i protagonisti della quotidianità, i quali assomigliavano sempre di più a semplici pedine, a personaggi dei videogiochi. L’onda si alzò nuovamente dalla massa oceanica e si frantumò sulla scogliera. Andrea rifletteva: »Che cosa differenzia la realtà percepita da un videogioco? Una miglior definizione dello schermo? Una tecnologia di proiezione più avanzata? Un software migliore? Non è forse possibile che ciò che vedo accade, in effetti, su uno schermo multidimensionale dai bordi non ravvisabili? Pure gli avvenimenti sullo schermo TV non avvengono, nessuno si muove, sono soltanto i pixel ad illuminare diversamente lo schermo. E dov’è che qua può esserci spazio per il libero arbitrio?!« “La mente consapevolizzata salva l’essere umano, la mente non consapevolizzata lo schiavizza!” disse il Saggio, materializzatosi come per incanto, a fianco del giovane. “Ah, ancora tu!” esclamò Andrea, pensando che il suo protettore sarebbe stato un brillante pompiere.

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“Ascoltami, ragazzo! Prega Dio che ti riprogrammi il passato!” Il Saggio si era evidentemente stancato di guardare Andrea girare in circolo. “Di riprogrammarmi il passato? Ma che dici?!” ribatté il giovane con incredulità. Il Saggio ripeté ciò che ad Andrea pareva un consiglio pazzesco o per meglio dire un folle ordine. Poiché Andrea guardava ammutolito verso di lui, Barbagrigia tentò di spiegare. Molto ben disposto, come se con il proprio tono volesse aiutarlo, disse: “Guarda! Ora ricompariranno i tre schermi. Il primo ti mostrerà quale futuro ti attende se non chiedi ciò che ti ho detto, il secondo schermo ti farà vedere come si svolgerà il tuo avvenire dall’istante in cui pronuncerai la richiesta. Sul terzo schermo potrai vedere come il programma energetico costituito dalla preghiera si rifletterà sui tuoi amici, conoscenti e sulle persone che ti circondano. E’ molto importante che le richieste che invii a Dio siano pronunciate con le onde cerebrali abbassate. Questa è una cosa che già sai, vero? Così pure è necessario attendere qualche attimo. Devi solo concentrati e aspettare un po’.” “Fermo, fermo! Com’è possibile che pregando per la riprogrammazione del passato, cambi pure il futuro?!” “Semplice. Con la riprogrammazione del passato si ridefiniscono le vibrazioni derivanti dagli avvenimenti passati, e questo influisce armonicamente sul futuro.” “Ma non è che così facendo ci si intromette nella volontà divina?” “Molti credono nella Volontà Divina quando conviene, mentre quando non conviene creder-

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ci, se ne dimenticano completamente. Ma caro allievo, Dio è al di sopra della volontà. Egli semplicemente È. Per facilitarti le cose, dovrò leggermente distorcere la Verità, tra l’altro è impossibile spiegare con linguaggio umano il modo di fare di Dio. È una cosa che bisogna scoprire personalmente e che si può esporre soltanto in parte. Volontà di Dio è che l’uomo maturi nobilitando il libero arbitrio. Rivolgendosi a Dio, le circostanze e i processi si ridefiniscono e armonizzano al fine di una maturazione più qualitativa. Ti propongo semplicemente di passare la patata bollente a Dio ed Egli si prenderà cura di cosa e come fare. Andiamo ora!” Andrea socchiuse le palpebre, s’immerse lentamente in uno stato meditativo e inviò la richiesta: “Caro Dio, ti prego di riprogrammarmi il passato!” E per davvero, i tre schermi comparvero. Andrea confrontò gli avvenimenti dei primi due. Sul secondo monitor, che rappresentava lo stato delle cose dopo l’invio della richiesta, tutto era cambiato tanto radicalmente che il giovane spaventato non si azzardava a guardare sul terzo schermo. Le immagini ballavano dinanzi a lui, che come narcotizzato cominciò finalmente a parlare: “Dio mio, ma com’è possibile tutto ciò?!” “Questo non è che l’inizio!” ribatté il Saggio. “Come sarà allora la fine se questo è l’inizio?” chiese Andrea stupefatto. “Non è che voglia disorientarti, ma la fine non c’è come non c’è neppure l’inizio!” sorrise l’interlocutore di Andrea e svanì dal mondo visibile come se non vi fosse nemmeno mai stato.

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11. La falsa moralità La moralità serve spesso a legittimare l’esistere fasullo.

Dopo una notte lunga e tranquilla, Andrea si alzò e sulla sua scrivania scorse un’altra piccola meraviglia. Era un libro, di dimensioni ridotte, aperto a metà. Sfogliò una pagina, due, leggendo alcuni passi a caso. Era come guidato dall’intuito, il suo sguardo si tratteneva proprio nei punti chiave: “Il sistema educativo ti insegna come cambiare continuamente volto: mettere una maschera sopra l’altra. Ti insegna come devi essere, non ti insegna come far trasparire Quello che Sei… I potenti del mondo usano la moralità come strumento di manipolazione. Si differenziano per nazionalità, religione, ideologia, ma sono accomunati dalla bramosia di potere. Coprono la mancanza di esempio personale con fiumi di parole senza contenuto. Il fervido difendere le norme morali è spesso il paravento per la sistematica violazione delle stesse. Molte volte la difesa del bene altrui e la premura verso gli altri sono, in effetti, il paravento per l’arricchimento per-

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sonale. È difficile sottoporre a controllo l’operato di intere strutture pubbliche, riesaminarle e accusarle di fondamentale disonestà quando le stesse si nascondono dietro la propaganda sulla democrazia, onestà, dignità, fiducia... Ciò che in un paese è morale, in un altro è punibile con la pena di morte. Fare un qualcosa in un paese è ugualmente tanto immorale quanto il non fare lo stesso in un altro. Che senso hanno tante moralità diverse per esseri della stessa Origine Divina?... Spesso si chiede consiglio su cosa sia peccaminoso e su cosa sia virtuoso, proprio a chi più di tutti è impigliato nei più profondi meandri della mente...” Siccome pure Andrea aveva attraversato la strada irta di spine della delusione, ben sapeva che questo testo rappresentava la Verità essenziale. I passaggi letti gli erano tanto vicini e così facilmente comprensibili come se li avesse scritti lui. Il capitolo si chiamava La falsa moralità. Chiuse il libro e né lesse il titolo: Il Cavaliere delle Energie. Sotto la scritta autore, c’era il suo nome. Sì, era stato proprio lui a scriverlo per condividere con altri ciò che aveva conosciuto. Quanto era rimasto dolorosamente deluso quando, ancora molto giovane, aveva capito che più a fondo conosceva qualcuno, sempre meno ragioni aveva di credergli. Spesso si era dimostrato che proprio chi ostentava sani principi riguardo all’amicizia, nei momenti difficili, quando l’aiuto sarebbe stato indispensabile, diveniva molto riservato. Le azioni umanitarie servivano spesso come copertura di genocidi. I paesi, i cui governi difendevano fortemente i diritti

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umani, erano spesso i maggiori produttori d’armi. Nonostante tutto ciò, il bisogno di credere che l’uomo fosse essenzialmente buono, non lo abbandonava. Sentiva che nel profondo dell’anima di ognuno si annidava la genuinità di un piccolo bimbo spaventato, al quale era stata sottratta la visione e che per questo si era arrabbiato e aveva assunto le sembianze dell’adulto. In fin dei conti, cosa significa essere umani? Quanta umanità vi era nelle guerre, nelle torture e nei delitti dell’eredità cristiana? In nome di quale Dio si può pensare male di altri, o ancor peggio far sparire dalla faccia della terra chi non è della stessa opinione? Non è forse chiaro a tutti che gli invalidi di guerra hanno grandi difficoltà a salire sul podio della vittoria bellica, dal quale i presidenti glorificano le azioni eroiche e l’onore della patria? Come poteva essere normale ciò che gli avevano insegnato, quando era più che evidente che in tutto questo non c’era normalità? Nella mente del giovane ballavano le immagini delle illusioni e i lampi delle illuminazioni. C’era ancora molto da fare affinché la gioia del comprendere potesse occupare il proprio posto. “Il problema giace nella mente non consapevolizzata. Non sapendo della Fonte Assoluta, la mente viene catturata nella trappola dell’illusione!” lo incoraggiò una voce sconosciuta. “L’uomo, è incessantemente sotto l’influsso di diverse informazioni con le quali gli uomini ombra lo programmano ad arte. Basta che nella memoria ti incidano che il membro di un popolo è nemico, e tutte le future informazioni inerenti a que-

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sto popolo saranno soggette all’influenza della primaria informazione negativa. In questo modo le menzogne si trasformano facilmente in verità. Se la base di dati della mente umana conterrà falsità, questa confrontando le menzogne fresche (le nuove informazioni) con le falsità che crede essere verità, crederà che esse rappresentino pura verità. Immaginerà di lavarsi con acqua limpida mentre, in effetti, sprofonderà sempre più nelle sabbie mobili. Il soldato convinto di salvare il mondo, credendo di essere in missione santa, ucciderà migliaia di uomini, inquinando la natura per i secoli a venire. Una cosa simile vale per i peccati. Qualcuno ti convince che fare una determinata cosa rappresenti peccato e tu, ogni volta che la fai, ti senti peccaminoso anche se questa potrebbe essere la cosa più positiva per la maturazione dell’umanità.” “Ma cosa fare affinché la gente venga a sapere degli intrighi, delle speculazioni e delle malversazioni di chi manipola da dietro le quinte?” “È vero che gli uomini ombra controllano i mezzi d’informazione, i mercati finanziari, la scena politica. Nonostante tutto ciò, tu e altri ricercatori della Verità siete in vantaggio, avete a disposizione un’arma ineguagliabile dal raggio d’azione infinito.” “Le preghiere rivolte al Creatore?” “Prega Dio affinché l’umanità scopra più facilmente la Verità su un certo personaggio politico, oppure di proteggere la gente dagli influssi negativi di una determinata organizzazione.” disse la voce senza spiegare ad Andrea la differenza tra il Creatore e Dio. “Puoi pure pregarlo di costituire in un determinato studio televisi-

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vo o nella redazione di qualche giornale, una struttura energetica per eliminare le menzogne. Nei palazzi di potere politico e finanziario, puoi costituire strutture energetiche per la riprogrammazione delle intenzioni negative. Puoi anche costituire strutture energetiche per l’ottimizzazione dei sistemi economici, giuridici, sociali, affinché questi soddisfino le esigenze evolutive di ogni singolo e quindi anche dell’umanità. Pregando Dio non puoi sbagliare, l’unica condizione da rispettare è che le richieste siano indirizzate allo sviluppo e alla Verità. Passa parola. Più sarete a fare le richieste, prima e in maggior misura verrà a galla la Verità. Come per incanto usciranno libri, articoli, servizi su argomenti molto scottanti.” disse la voce che tanto ricordava la voce che Andrea conosceva. Eppure era diversa. “Fantastico, comincio subito!” disse il giovane, esultante.

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12. La consapevolezza del Cavaliere Il timbro della creazione consapevole rende l’attimo Eterno. Nella consapevolezza dell’attimo si imprime l’Eternità stessa.

Fuori scrosciava la pioggia. Destato dal tuono, Andrea tentava di spostarsi. Invano. Era come pietrificato. Si spaventò, ma si costrinse a non farsi prendere dal panico. Dopo un po’ ritentò di muoversi. Niente. Il Saggio, contemplando dal suo mondo di là della mente, decise di materializzarsi accanto al letto di Andrea. Gli rincresceva vederlo così malmesso. “Quante volte hai bevuto un bicchiere d’acqua senza nemmeno esserti reso conto di averlo riempito? Quante volte sei arrivato a casa con i giornali sotto braccio, senza affatto ricordarti in quale momento li avevi comprati? Quante le pagine lette senza leggere consapevolmente?” »Dov’ero per tutto questo tempo? Chi chiacchierava a nome mio quando non ero qui? Chi comprava, chi pagava?« Andrea pensava di star per piangere. Ad un tratto, vide l’interminabile serie di attimi che gli erano passati accanto sen-

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za viverli e senza riconoscerli, perché lui stesso non era nel presente, gioioso di esserci, di essere vivo. Sobbalzò dallo spavento. D’improvviso i dolori sparirono. Era sveglio come poche volte prima. “Banali ripetizioni meccaniche dominano l’umanità. La maggior parte della gente è continuamente in uno stato d’identificazione con qualche rappresentazione di sé, o un’idea, oppure con ciò che in quel momento rappresenta l’oggetto dell’attenzione. L’uomo medio è consapevole di sé soltanto in situazioni eccezionali. Con alcuni la fantasia regna senza interruzione per tutta la vita. Gli anni passano e quando qualcuno di questi uomini si scuote, non può non chiedersi dov’era stato tutto quel tempo, come erano trascorsi tutti quegli anni... Il mondo è dominato da profonda eclissi. Pressoché tutti dormono profondamente come nella fiaba “La Bell’Addormentata nel bosco”, nella quale i cortigiani dormono un eone intero. Il risveglio esige consapevolezza e vigilanza, ma quasi nessuno vuole privarsi del dolce torpore del sonno.” »Chissà che cosa avrò raccontato in tutti questi anni«, pensò Andrea e disse: “Ho l’impressione che la compagnia di certe persone mi fa perdere energia come se diventassi il serbatoio per i loro motori.” “Chiedi al Creatore, di proteggerti dagli influssi negativi dell’interlocutore e sii consapevole che sei un essere umano che sta condividendo l’attimo con un altro essere umano. Ma non accusare gli altri di averti sottratto energia. Nessuno può rubare la tua energia perché è definita con il Codice Genetico. La spossatezza dopo

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certi colloqui, deriva dal fatto che si sono avviati dei processi che consumano energia. Ma il colpevole non è l’interlocutore, lui è lo specchio nel quale si riflette ciò che non hai purificato in te stesso. La consapevolezza ti rivela nuovi mondi, avvicinandoti al ritrovamento del Segreto. Spesso rischia di più chi non vive se stesso attimo per attimo, di quanto rischia il portiere che attende il replay del calcio di rigore prima di gettarsi sul pallone. Chi si ricorderà di te se tu ti dimentichi di te stesso?” Andrea capiva perfettamente cosa gli stava dicendo il Saggio. Eh già, quante volte i suoi pensieri avevano ritardato su ciò che aveva pronunciato, oppure le intenzioni erano rimaste dietro alle conseguenze! Solo il Signore lo sa. Il Saggio attese un po’. Indicando il paesaggio, disse: “Tutto ciò che ti circonda, i suoni che senti, i colori e le forme che vedi, gli oggetti che tocchi, le emozioni e i pensieri sono vibrazioni, ovvero energie. Maggiore è la maturità del suo Conscio e più l’individuo è indipendente dai condizionamenti e dalle correnti vibratorio-energetiche collettive.” “Che sensazione insolita. Io sono qui, esisto, sono vivo!” il giovane era consapevole del momento, del suo esistere in esso “Mi sembra che la tua voce sia più profonda, come scolpita nel tempo. Il tuo volto più luminoso, più nitido, incavato nello spazio, mi sembra giungere da un’altra dimensione. Tutto appare in qualche modo più reale. Pensi che la vita sia un sogno o no?” “Hm! È sì un sogno, ma per gli addormentati. La vita però è Beatitudine per l’Illumina-

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to. Ciò che la gente comune considera realtà, per l’Illuminato è illusione consapevolmente vissuta. Impercettibile è la differenza tra il dormire ad occhi chiusi e il dormire ad occhi aperti. Pochi sono nel centro della vita. Chi non è nel centro, non vive veramente. L’umanità ipnotizzata sogna la vita. Interessante, cosa ne pensi?” “Che cosa penso? Penso che debba svegliarmi!” “Sono d’accordo!” rispose il Saggio, aggiungendo: “Prega Dio di consapevolizzarti la mente. Vuoi?”

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13. La luce dietro le pareti Fa male la luce della Verità dopo il soggiorno nella caverna delle menzogne.

»Cosa c’è dietro le pareti? Che luce è questa? Non possono fare a meno di chiedersi coloro che, abituati all’oscurità della caverna, intravedono per la prima volta trasparire il chiarore da una fessura mai notata prima. Poi emerge la paura. Lo sguardo si scosta per non perdere la sicurezza acquisita nell’oscurità. Certe volte, a causa della cecità, la luce non si può nemmeno notare. Molti trascorrono la vita nell’umida oscurità della caverna, non comprendendo che fuori c’è un mondo meraviglioso, pieno di straordinarie possibilità...« così Andrea conduceva il monologo interiore, rivolgendosi in pratica al suo interlocutore divino. Gli spiegava cose che nemmeno sapeva di avere dentro di sé. Rendeva così conscio tutto ciò che a lungo era stato minacciato dalla sua inconsapevolezza. “Grazie perché esisti e perché posso parlare con qualcuno che mi capisce ancor prima che io stesso comprenda cosa voglio effettivamente dire.”

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“Ringrazia te stesso. Ti ho dato la chiave, tu hai aperto la porta. Dovrai aprirne ancora molte prima di comprendere perché hai aperto la prima. Non cadere alla trappola di credere di sapere tanto. L’ignorare di ignorare e il pensare di Sapere sono grandi trappole.” “Mio carissimo amico, ho riflettuto molto sul dove conduce l’evoluzione conoscitiva.” “L’evoluzione conoscitiva porta a Te Stesso. Naturale, come potrebbe essere diversamente?! Usa la tua conoscenza per liberare dall’ignoranza chi cerca la Liberazione. Sii semplice, in modo che l’interlocutore ti possa capire. Più Sapere tramandi e più lo arricchisci. Trattenendolo per te stesso, il Sapere non verrà nobilitato da altri, dal flusso di energia e informazioni. Questo allontana dalla scoperta del Segreto. Quindi, tramanda ciò che sai e riceverai ancor di più!”

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14. La realtà immaginata L’illusione separa dalla Realtà. La Verità libera dall’illusione.

Aver l’incredibile fortuna e opportunità di andare, figurativamente detto, sopra le nuvole, permetteva ad Andrea di intravedere ciò che c’era sotto. Aveva la capacità di guardare nelle menti della gente e osservando, arricchiva la propria percezione, comprendendo ancor più profondamente i messaggi del Saggio, inerenti alla realtà virtuale che ogni individuo creava per se stesso. Gli uomini plasmavano le proprie realtà soggettive scegliendo ciò che più coincideva con le loro raffigurazioni di se stessi e della vita, condendole incessantemente con l’inconsapevolezza. Queste realtà soggettive si intrecciavano e mescolavano reciprocamente, rimanendo a galla nel mare di una percezione distorta in costante crescita. Ad Andrea sembrava che i così detti incontri fossero più simili ad un distributore di benzina, dove si faceva il pieno di falsi sorrisi e puerili consensi, e dove si pagava con immagini

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fasulle e ipocrite, che ad una vera manifestazione d’affetto. Doveva trattarsi di carburante arricchito. Enorme era l’energia che gli uomini consumavano per piacere ad altri, per nutrire idee senza contenuto, per ottenere in cambio la vitaminizzazione delle proprie credenze, del proprio sonnambulismo, della propria concettualizzazione della vita. Era uno spettacolo d’avanguardia, un gran incrociarsi di un’infinità di proiezioni deformate. L’umanità, ammaliata dalle idee, si allontanava dal suo vero scopo. Ogni possibilità di confronto con la Verità veniva respinta dal crescere del numero delle proiezioni, dal perfezionamento tecnologico dello schermo, cioè della mente. »Ma, veramente... quale miracolo fa sì che gli innumerevoli conflitti interni si manifestino in uno scontro nucleare generale? E poi, lo stato di salute dell’umanità non è poi così male per una tale quantità di menti sconvolte«, pensò Andrea, aggiungendo rattristato a se stesso: »non è che io sia migliore!« L’energia liberata da questa sincera ammissione fece istantaneamente ricomparire i tre schermi dinanzi ad Andrea. “Il primo schermo ti mostra come immagini di essere. La tua parte inconscia distorce la percezione che hai di te stesso. Sullo schermo centrale puoi vedere l’espressione della tua natura essenziale. Le immagini del terzo ti mostrano come fare a liberarti della meccanicità comportamentale, come salvarti dalla schiavitù.” La cosa più difficile da accettare era di non essere ciò che reputava di essere. Doloroso era il vedere obiettivo di ciò che altrimenti non osava

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nemmeno soggettivamente guardare. Quanto più facile sarebbe stato richiudere gli occhi, dimenticare tutto, dormire! La decisione migliore non era per nulla facile. Ma la visione dello schermo centrale, la quale arricchiva la conoscenza sulla sua vera natura, provocò in lui un bisogno di cambiamento ancora più profondo. I tre schermi si fusero in uno frazionato in mille più piccoli. “Cosi ti vedono gli altri. Mille osservatori ti percepiscono in mille modi differenti. Le emozioni negative, le proiezioni tue e quelle altrui e molto altro ancora condizionano il tuo comportamento, che perciò non è autentico. Ricordati della tua Origine, consapevolizza il Processo Divino che avviene in te.” Effettivamente, molte volte Andrea si era sentito proprio così, come un meccanismo con diversi bottoni. Ne premi uno e tutto è O.K.; ne schiacci un altro e tutto va storto. “Non meravigliarti quando ti sorprendi di ragionare come avrebbe ragionato tua madre o a fare qualcosa nello stesso modo in cui l’avrebbe fatto tuo padre. Comprendi il tuo comportamento, separa il tuo da tutto quello che non è tuo. Liberati di quel che ti soffoca e che fai per piacere ad altri. Cambia l’artificiale con l’autentico. Invece di cercare le conferme fuori di te, trova le risposte nella tua natura più profonda. Scegli: o pagherai il prezzo della consapevolizzazione, che in rapporto a ciò che si riceve è irrisorio, oppure mercanteggerai rimanendo schiavo del futile.” Pareva che gli schermi fossero forniti di altoparlanti invisibili perché non v’era altra fonte da cui provenisse la voce che accompagnava le immagini.

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“Ho investito tanto nella mia maturazione, ma niente! Altroché progredire, ho l’impressione di indietreggiare!” disse Andrea. “Spesso l’esteriore tarda rispetto all’interiore. Nello specchio ricevuto con il consapevole attraversare i Sette Anelli, si nota ciò che poco prima non si vedeva. La luce dello sviluppo, la Scintilla del Divino divampata illumina il non notato. Non preoccuparti!” era come se Andrea lo avesse già sentito da qualche altra parte. “Credevo di rappresentare ciò che gli altri mi avevano servito come verità sull’uomo, sulla vita e su me stesso. Avevo dei ruoli, non chiari, frustranti ma pur sempre dei ruoli. Non sapevo nemmeno delle domande e tanto meno delle risposte per via delle quali ho perso le solide fondamenta sotto i piedi!” “La liberazione da illusori punti di sostegno è sempre dolorosa. Questo è il prezzo del viaggio verso la Verità. Armonizzati con l’Esistere Infinito, familiarizza con esso. Sarai quello che devi essere, farai quello che è meglio fare. Fuggire dalle domande essenziali offre momentaneo sollievo, ma la vita non dura un giorno soltanto. Senza domande essenziali non ci possono essere nemmeno sostanziali risposte. Tutte le risposte da sempre esistono. Cercale!” “Aiutami! Dimmi chi veramente sono!” “Tu non sei l’insieme di pensieri ed emozioni che compongono la tua mente. Non sei certo convinzioni, ricordi, fantasie. Questa è la mente. Tu non sei la mente. La mente è la mente, che pressoché sempre mente.” “Chi è che, in effetti, domanda? E chi pensa?” Andrea indirizzò la domanda al Saggio, alla Voce e a se stesso.

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“Domanda interessante, ma ancor più lo è la risposta: nessuno!” disse la Voce. “Nessuno?” “Nessuno!” “E tu chi sei?” il giovane ripeté la domanda alla quale sinora non aveva mai ricevuto soddisfacente risposta. “Quando avrai compreso chi Sei Tu, allora comprenderai pure chi Sono Io. Come ti ho già confidato, il Segreto indica ad un altro Segreto ancora …”

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15. Liberarsi dall’influsso dell’ambiente Vedono gli occhi se stessi mentre guardano?

Seguendo il ritmo del proprio respiro, Andrea si rendeva conto di quanti movimenti fosse composta la respirazione. Gli pareva che il suo ritmo fosse in relazione con l’energia della qual era compenetrato il mondo. Disteso sul letto, chiuse gli occhi e iniziò a respirare profondamente, immaginando che l’aria, come se si trattasse di raggi solari composti di minuscole particelle dorate, penetrasse attraverso il naso e scendesse lungo la trachea, come attraverso il letto di un fiume che sfocia nell’oceano. I polmoni si riempivano di aria alimentandosi così di salute e gioia. Minuscole particelle di energia divina, continuavano la loro strada attraverso il sistema circolatorio sino all’ultima dei miliardi di cellule. Il corpo pulsava come un cuore dando il ritmo agli organi, dove allora si accumulavano vigore e rilassatezza, mentre la fatica svaniva senza lasciare traccia. Il tutto ricordava il ballo sincronizzato del microcosmo.

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“Profonde rivelazioni attendono chi si è dato alla ricerca.” Andrea sentì la voce che ben conosceva. “Puoi immaginare come mi squadrerebbero gli amici se gli raccontassi tutto ciò che mi sta capitando? Già sostengono che non sono normale.” disse il giovane preoccupato. “Il globo terrestre pullula di sarti che restringono le menti, che cuciono abiti che soffocano l’individualità. Per molti è più facile modellare la vita altrui che cambiare se stessi. E secondo il mio modesto parere, tali amici che si meravigliano del vero e non lo approvano, non ti servono nemmeno. È meglio essere solo che circondato da chi non Sa. Così è questo mondo. L’uomo giusto risvegliato viene reputato pazzo mentre, chiunque si inserisce negli standard sociali, riceve riconoscimenti per la sua adattabilità. Una situazione paragonabile ad un manicomio, dove cento matti da legare, puntano il dito sull’unico matto che non è stato soggiogato dalla tendenza di saltare dalla finestra.” “La statistica è definitivamente dalla loro parte!” “Definitivamente. Figurati i pazzi che ammettono di essere pazzi! Pressoché impossibile. La più pericolosa tra le malattie dell’umanità è l’inconsapevolezza, ma in sostanza nessuno dà importanza a questa diagnosi. Il genere umano ha costantemente la febbre alta, intorno ai 41°C, e chi abbassa la propria temperatura viene considerato anormale. Che paradosso! 36,6° - pazzia!” il Saggio non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere a crepapelle.” “Qualcosa di simile sta succedendo a me. Mi proclamano matto. Sempre più frequente-

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mente sento affermare che i miei ragionamenti sono infondati...” “La superficialità non può certo lodarsi di profondità. Quali risposte puoi ottenere da coloro che non le cercano, da coloro che ti tengono lezioni su chi sei e cosa sei, senza aver la minima idea di chi sono loro stessi? Il fatto che tu dia valore all’opinione del tuo ambiente, ti imprigiona nei suoi confini. Dovresti dare ascolto alla voce interiore. Ascoltando i consigli di tutti decadrai velocemente. Cerca i Sapienti …” Andrea non riusciva a seguire i concetti con la stessa velocità con la quale li esponeva il Saggio. Tornò ancora una volta indietro di cinque secondi: “Ascolto continuamente sermoni su come devo essere!” “Con quale parte non realizzata di te, con quale segmento della tua ombra paghi per ottenere approvazioni da gente che nemmeno ti vede? Non devi cercare i colpevoli attorno a te. Il responsabile sei tu! Più accusi gli altri e più menti a te stesso. Sei tu a stare al timone. Cambia la direzione e cambierà pure il corso.” “Ma tu non puoi nemmeno immaginare quanto mi innervosisce questo mondo di presuntuosi!” “Ma nessuno ti innervosisce tranne te stesso. Credimi. Ogni volta che ti succede qualcosa del genere perdi l’opportunità di innalzarti sopra la situazione. Cerchi le cause nel posto sbagliato. Per cambiare gli avvenimenti esterni è necessario il cambiamento interiore. Non puntare il dito verso altri, guarda in te stesso. Nessuno ti innervosisce, sei tu a permettere al nervosismo di soggiogarti. Sii felice di aver l’occasione di

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confrontarti con i tuoi impulsi inconsci. Deve proprio piacerti essere nervoso. Tu semplicemente adori questo ruolo. In gran parte si tratta di una specie di proiezione, degli altri ti innervosisce ciò che non gradisci di te. Del resto, chi ti obbliga a frequentare chi ti inquieta?” “Come sei rude!” “Giovincello! Tu attiri i partecipanti della tua vita, tu crei il tuo film. Ogni programma radio attira un gruppo specifico di ascoltatori. Quando emetterai diverse onde musicali, cambieranno pure gli ascoltatori. Così pure sii prudente. La collettività non guarda benevolmente chi svolazza dallo stormo. E dato che sei ancora inesperto e non avvezzo a questo tipo di svolazzare, potrebbe succedere che il tuo senso di colpa venga sfruttato per colarti le ali di piombo. Inoltre, più tenti di erudire l’uomo sulla Verità, più rischi di venir punito…” “Lo so, lo so …” rispose il giovane pensieroso, guardando in un punto indefinito davanti a sé. Era come se il Saggio stesse attingendo direttamente dal vissuto di Andrea. “Solitamente la gente ascolta solo parzialmente quel che vale la pena di sentire, quel tanto che gli fa comodo. E viceversa, sente perfettamente quello che è estremamente dannoso solo ascoltare, figurati tenerne conto. Aver premura del bene degli altri è lo sport prediletto di molti. Ma ascoltando altrui consigli, si ereditano pure le vite altrui. Credimi, essere compagno di cella di chi ti ha imprigionato è una pessima scelta davvero.” Allora Andrea, come un bimbo, sostituì il meccanismo della rabbia con l’automatismo

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della vendetta. A questo punto il Saggio lo interruppe: “Non giudicare Andrea, comprendi! Il genere umano è schiavo dell’ignoranza. Devi vedere gli esseri umani nella loro divinità, con occhi da essere divino. Sii grato a coloro che, arrecandoti del male, ti hanno porto l’opportunità di perdonare e imparare. Il perdono libera, innalza sopra la legge di causa e conseguenza. Ma sappi, ancor meglio che perdonare è non risentirsi. Perdonando, invece di emettere le vibrazioni negative del rancore, consapevolizzi le Onnipresenti vibrazioni dell’Amore, armonizzando te stesso, il prossimo e l’intera Creazione. Qualsiasi cosa tu fai ad altri, in fondo, la fai a te stesso. L’apparente moltitudine è in realtà Uno.” “Questo non fa per te! Non tentare l’impossibile! Non sarai mai felice! Non ce la farai mai! Perché dovresti essere diverso! Accontentati di ciò che hai!” il giovane recitò tutto di un fiato una lunga serie di condizionamenti che si portava appresso sin dalla tenera età. Quindi, più conciliato e rassegnato, ammise: “Anche se in tutto questo c’è una certa dose di verità…” “In tutto c’è una dose di Verità. La Verità è la fonte di tutte le menzogne. Una giusta dose di veleno può guarire. Un’eccessiva, infallibilmente uccide.” Andrea sfruttò il sorriso come arma del silenzio. “…Se farai diversamente, tradirai le attese di chi ti vuole tanto bene!… Eh sì, spesso proprio i cari parenti e amici sono più costosi delle pietre preziose. Le limitazioni costano veramente care.” il Saggio giocò un po’ con le parole.

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“Non sognare. Sii reale, consigliano gli addormentati…” “Questi sono i migliori consigli ma, purtroppo, chi li propone non ne comprende l’essenza. Non viene nemmeno sfiorato dal pensiero di star dormendo prigioniero del sonno più profondo.” “Mi spiace tanto per i miei amici. Loro nuotano in queste acque, temo di perderli tutti sino all’ultimo.” “Comprendendo te stesso, capirai pure le ragioni del loro non capire. Non hai nemmeno te stesso e già hai paura di perdere gli altri. La paura di perdere l’illusione è davvero una grande illusione. Emettendo le vibrazioni del tuo vero Essere, perderai molti, ma tanti altri ne troverai. Lascia la falsa compagnia, anche a costo di non trovare altri che te stesso. Questo è il prezzo della maturazione. Fai trasparire quello che Veramente Sei e incontrerai chi devi incontrare, vivrai gli avvenimenti che devi vivere. Il cosmo intero sosterrà il tuo elevarti verso le stelle, il tuo cammino dalla periferia al centro.” “E il destino?” “Hai forse scordato ciò che ti ho detto? Tu crei il destino! Ogni attimo chiama a sé con la propria pienezza. La diversità di ogni istante è un miracolo senza fine. Le paure del cambiamento e dei giudizi altrui privano e defraudano l’esistenza. La paura di ciò che non conosci ti impedisce di scoprire il fascino della vita.” “Lo so che sei nel giusto, ma da qualche parte nel profondo di me ancora risuonano le vecchie credenze. Chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente.” “Rimuginando sui tuoi limiti immaginari, li fai diventare reali. Ripetendo costantemente una

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frase, fai sì che il suo contenuto permei la tua vita. Ti hanno parlato tanto d’impossibilità, inizia a credere alle possibilità.” “Mi interessa proprio sapere come compiere questo miracolo.” “Consapevolizza la mente. Ti muovi incessantemente entro i suoi confini. Spicca un salto fuori ogni tanto, perdio! L’umanità sogna la vita. Le credenze individuali partoriscono quelle collettive. Relativamente sino a poco tempo fa in tanti credevano che la Terra fosse piatta e che il Sole le ruotasse attorno. Qualcuno deve aver cominciato con questa visione errata e poi molti hanno seguito questa credenza. Ancora oggi il genere umano crede nelle illusioni. Il viaggio nello spazio non è la prova che si è appresa la Verità. Le guerre, le malattie sono le prove di quanto si è lontani dalle soluzioni finali...” “Ma ci sono pure le grandi menti.” “Naturale, è indispensabile un gran volume per stivarvi un’enorme quantità d’illusioni. Le grandi menti non consapevolizzate creano grandi guerre per dimostrare la propria grandezza. Il mondo è strapieno d’ideologi e filosofi, ma di veritologi quasi non ce ne sono. Coloro le cui grandi menti sono consapevolizzate, sono spesso derisi come folli. Troppo intensa è la loro luce perché falsi occhi possano guardarla.” “Vorrei poter aiutare gli altri…” “Come prima cosa, svegliati! Per prestar aiuto ad altri, devi dapprima aiutare te stesso. Talvolta il desiderio di aiutare gli altri è un mezzo per fuggire dai propri problemi. È deleterio indurre altri ad essere così come noi desideriamo vederli. Il Cavaliere delle Energie esperto

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sa che il maggior contributo ad altri lo dà maturando personalmente. Un esempio positivo aiuta più di mille parole. La maturazione individuale significa anche quella collettiva. E non solo, più maturi e più le tue vibrazioni trasformano il Creato intero. Il Cavaliere non perde energia nel convincere, ma è d’esempio ad ogni ricercatore della Verità. Perciò, con il solo Esistere, con il solo pulsare e respirare sei un fattore di cambiamento. Che tu ne sia consapevole o meno. Del resto, chi ha occhi, che guardi... Il tuo modo di essere sarà un’indicazione per molti.” Il Saggio inspirò profondamente. Qualcuno avrebbe sostenuto che si era stancato. Un profano, sicuramente. Ad Andrea gli occhi risplendettero. “Un giorno le tue vibrazioni risuoneranno nel cuore di chi sarà pronto a seguire i sentieri della Verità. Si creerà la massa critica di coraggiosi Cavalieri, necessaria a risvegliare i prigionieri del sognare collettivo.” “Meraviglioso!” esclamò Andrea entusiasta. “Sì, meraviglioso!” asserì il Saggio, accennando un sorriso.

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16. Il portatore d’acqua La sensazione dello sforzo nutre l’illusione del fare.

Grande era lo sforzo del portatore d’acqua, intento a risalire l’irta strada verso la cima della montagna. Qui viveva la comunità che si appoggiava ai suoi servigi. Con il passare del tempo, gli abitanti di questo piccolo villaggio dimenticarono dove si trovava la sorgente, dalla quale il portatore d’acqua attingeva, a lui interessava soltanto aiutare il prossimo. Alcune volte durante la giornata riusciva a riempire più recipienti, giù a valle. Ora stava nuovamente tornando su per la salita, pieno d’amore. Ecco, iniziava la seconda tornata e non aveva ancora bevuto un solo sorso d’acqua. Era troppo preso dai pensieri su come avrebbero potuto resistere quegli uomini lassù senz’acqua. Nemmeno una goccia doveva andar perduta. Stavolta procedeva lentamente. La Luna apparve in anticipo sulla volta celeste e il Sole stava lentamente scendendo verso occidente. Il portatore d’acqua provava malessere allo stomaco, aveva le labbra secche, barcollava. Davanti alla

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prima casa della città di montagna crollò a terra. L’acqua si riversò sul prato. Alcuni uomini, specialmente coloro che in passato avevano ricevuto l’acqua senza averla nemmeno chiesta, accusarono immediatamente lo sfortunato di negligenza (aveva versato il prezioso liquido) e di ubriachezza. Per fortuna alcuni accorsero subito ad aiutare il pover’uomo, portandolo dentro la casa più vicina, su un letto modesto ma accogliente. Respirava, era consapevole, ma non aveva la forza né di parlare né di alzarsi. Trascorse così un po’ di tempo e poi nella comunità cominciò a serpeggiare una certa inquietudine. Gli uomini non avevano più acqua. Abituati a riceverla sempre dal portatore, erano anni che non si chiedevano come procurarsela da soli. Si diffuse il panico. Nessuno sapeva dov’era la fonte e il portatore d’acqua non aveva la forza di spiegarlo. Mai nessuno si era offerto di aiutarlo e lui stesso non aveva mai chiesto aiuto. Nessuno aveva chiesto informazioni riguardo alla fonte. Gente strana viveva su questo monte. Per tutta la notte e l’indomani sino a sera, la situazione rimase uguale. Poi si sentì il lamentio. Gli uomini compresero di essere rovinati. Iniziarono a pregare come sapevano e potevano. Ma avevano dimenticato cos’era la preghiera e come pregare. Per fortuna, iniziarono a formarsi delle nuvole. Si sentì il primo tuono. La pioggia si abbatté sui cittadini e sulle loro preghiere. Il portatore d’acqua fu molto grato per questo dissetante dono del cielo. Quella notte tutti festeggiarono a lungo.

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L’indomani il portatore d’acqua li condusse alla fonte. Fu una strada lunga e travagliata. Condividendo il sapere con gli abitanti della montagna, liberò se stesso e loro.

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17. I conflitti dei condomini della mente Tu, come tutti, hai diverse missioni. L’unica veramente importante è Scoprire interamente Chi Veramente Sei.

La ricerca del Segreto conduceva Andrea nuovamente verso la piazza dove aveva visto la sua guida per la prima volta. Traboccava dal buon presentimento di essere sulla via della completa scoperta del Segreto. Questa volta gli vennero incontro i Tre Saggi Primordiali. Lui si sedette sulla panchina che per fortuna si trovava lì vicino. Ebbe nuovamente la visione. Andrea si pizzicò la guancia per verificare se si trattasse di un sogno. No. Era consapevole come poche volte prima. Anche se non aprivano bocca, Andrea li sentiva comunque parlare. Ma era una voce composta di Tre tonalità confluenti in un Unico Armonico suono. Capì che gli avevano detto: siamo venuti per arricchire di nuove indicazioni la tua Via verso la Realtà. “Accomodatevi!” disse il giovane, non proprio sicuro se stava parlando a voce alta, oppure tra sé e sé, alla maniera dei Saggi che si trovavano dinanzi a lui.

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Si guardò attorno. La gente continuava a passare. Nessuno vedeva gli esseri che lo avevano accolto con la loro presenza. Sedeva sulla panchina e guardava in una dimensione che non apparteneva al mondo della percezione sensoriale. Sentiva il venticello accarezzargli la pelle e in lontananza il brusio della vita di città. “Accomodatevi!” ripeté. “I piccoli condomini della mente, ognuno dei quali rappresenta un complesso d’impressioni, sono spesso in contrapposizione tra loro. La loro moltitudine, sta ad indicare che l’Amministratore è soggiogato da questa baraonda di furiosa servitù. La diffusione dei condomini è segno di una vita, a dir poco, caotica. Desidero fumare ma voglio pure essere sano! In realtà, non amo la persona che amo! Voglio viaggiare ma senza spendere! Vorrei fare qualcosa che non piacerebbe ai miei genitori, ma … I condomini sono concetti morali, ricordi, desideri, attese, tutto ciò che la mente ha accumulato. Alle volte ti fanno sentire come una pallina da ping-pong, la quale vola, ora qua, ora la. Chi qua desidera cosa? Che cosa desideri tu? Quali sono i tuoi bisogni reali? Quale parte della mente desidera questo e quale parte quello?” “In fondo, chi sono veramente io? Chi immagina di pensare? Chi ascolta? Chi è colui che sente? Chi qua prova, e che cosa? E com’è che tutto questo, in realtà, funziona?” Andrea stava ora ascoltando la lite delle sue voci che si sopraffacevano a vicenda. Era come se i Saggi gli avessero tramandato del Sapere in modo diverso da quello verbale. “È difficile riconoscere Se Stessi in mezzo alla rappresentazione teatrale dove un gran

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numero di attori recitano con convinzione la propria parte, come solo rari professionisti sanno fare. In questo mondo da baratro regnano l’anarchia e costanti conflitti delle parti in guerra. Gli uni si raggruppano attorno ad una meta comune, gli altri attorno ad una seconda, i terzi nuovamente attorno ad una terza. Ognuno combatte per raggiungere il proprio scopo, mentre tu, Andrea, rimani solo e in preda alle correnti interiori che ti sconvolgono la vita. La loro guerra è la tua sconfitta.” Nonostante il giovane ricercatore della Verità fosse in balia di un forte vortice di emozioni e pensieri, il fiume della saggezza non cessava di sfociare in lui. “Bisogna trascendere l’immaginare se stessi per arrivare a Se Stessi. La vittoria nella lotta per Se Stessi ha senso, mentre la vittoria nello scontro con altri, rispetto alla prima, ha valore solo effimero. La meta non è essere il migliore bensì Essere. Vai incontro a quel bimbo che si trova nel tuo cuore. Ricordati dei sogni che facevi da bambino e di tutte le ragioni per le quali hai sacrificato questi sogni. Perché hai posto la propria visione sull’altare delle limitazioni collettive? Non sono stati gli adulti, per inconscia paura che tu sfugga al loro controllo, ad obbligarti di smettere di sognare il tuo sogno per iniziare a sognare quello loro? Ti avessero almeno svegliato! Ma, chi potrebbe svegliare colui che dorme?!” “Non riesco ad esprimermi come vorrei, a spiegarmi ad altri. Spesso rimango incompreso, e ora già rifuggo dall’esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni.” disse Andrea con voce triste.

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“Forza Andrea, liberati dal muro che imprigiona ciò che di autentico c’è in te, liberati dalle maschere che ti impediscono di far trasparire Quello che Veramente Sei. L’Esistere autentico è un compito autentico. Sii Ciò che Veramente Sei e non ciò che gli altri vogliono che tu sia. L’esistere autentico, non è un’attività ricreativa da esercitare due volte la settimana. Dio è autentico. Da Egli si allontana chi si riveste dei veli dell’illusione.” “Non fantasticare, mi dicevano, rimani con i piedi ben saldi per terra. Ogni mio tentativo di volare nell’immenso cielo azzurro è stato sventato, sminuzzato sin dall’inizio.” Andrea non riusciva a trattenere le lacrime che gli fluivano lungo le guance, portando con sé tutto il rammarico delle tantissime occasioni perse, il ricordo delle frustate di disapprovazioni ricevute. Infine, c’erano pure lacrime di gioia intensa perché era stata riscoperta quella terra dei sogni che appartiene ad ogni cuore puro. Imprigionata da troppo tempo, l’energia si liberò in un attimo di Eternità. Il Cavaliere sentì di essere parte del cosmo, come se si trovasse contemporaneamente ovunque. Racchiudeva in sé l’universo intero. Provò quell’inestimabile libertà che tanto desiderava. Capì di poter, anzi di più, di dover volare.

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18. Amore, sessualità, materialità L’agitazione denota assenza di pace. La gelosia indica che non c’è amore.

Rosso, arancione… Andrea rivide costituirsi gli Anelli … Verde. Poi basta, il giallo non apparve. »Che cos’è questo? E dove sono gli altri anelli?« si chiese sorpreso. “Caro viaggiatore, stiamo sorvolando gli Anelli della Maturazione esterni a 999 millimetri di altezza. La preghiamo di prestare attenzione alle attrazioni turistiche di maggior interesse…” la comparizione di un’attraente hostess assorbì l’attenzione di Andrea. I pensieri riguardo agli Anelli mancanti indietreggiarono cedendo il posto a dei pensieri più istintivi. »Un millimetro al metro! Signore Iddio! Cosa ci faccio io su un aereo che vola tanto basso? Chi è il pazzo che sta pilotando questo velivolo?« pensava Andrea con lo sguardo assorbito dall’avvenenza dell’hostess. L’amorevole donna dall’attraente, pressoché provocante aspetto si mise dinanzi ad Andrea, continuando la frase iniziata: “… le attrazioni delle avventure amorose!”

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Proprio interessante, pensò Andrea con un tremito provocato dalla vicinanza della donna. Era come se con qualche atomo di consapevolezza sapesse che lei era sì una chimera, ma non riusciva a vedere nulla di lei che indicava alla sua natura non umana. Non aveva né ali, né aureola. Non era né un angelo, né una sirena. Era semplicemente bella e seducente. “Alla vostra sinistra avete l’opportunità di osservare esemplari della specie umana atti a praticare la specialità dell’amore contabilizzato. Tali individui sono soddisfatti solamente se ricevono più di ciò che offrono e tengono conto della quantità di valore in circolazione. Per esempio, quell’uomo là è molto scontento perché ha porto alla compagna dieci dosi d’amore mentre lei ha contraccambiato con tre soltanto. Lei si è spaventata di fargli vedere quanto lui le sta veramente a cuore. Questo l’ha bloccata. Lui è frustrato per questo. Pensa di aver perso d’importanza. Ha deciso di essere un giocatore migliore. Domani le mostrerà com’ è che si gioca. Le darà soltanto tre misurini d’amore e forse, ancora meglio, solo due. Due la settimana, non di più. E che donna è colei che ama così poco e tanto poco capisce? Ne troverà una migliore lui, quella giusta …” Questo principio trovava larghissima applicazione. La massa delle persone si regolava secondo l’interesse riscontrato nei rapporti. Oltre a poter vedere tutte le forme di amore deviato, Andrea era in grado di identificarsi con queste misere marionette anche a livello energetico. Ciò che provò con il proprio essere era orribile; vi era pure un gran numero d’informazioni

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energetiche che di certo non si potevano leggere in alcun libro. Detto semplicemente, acquisì sapere su questo bizzarro fenomeno. In tutto ciò aveva riconosciuto i rapporti avuti con il gentil sesso quando ancora si trovava in quest’anello maturativo. Per sua fortuna questo tipo di comportamento rappresentava un passato oramai lontano. “Caldo nelle voragini della mente, vero?” si sentì dalla cabina del pilota. Era la voce del Saggio. “Ma sì, lo sapevo che eri tu!” esclamò Andrea dalla gioia. Dopo le terribili scene, gli faceva molto piacere vedere qualcuno dei suoi. “Anche se non vedo proprio il bisogno di volare tanto bassi.” “L’altezza appropriata per fenomeni di così basso livello!” disse il Saggio e continuò: “Immagina il paradosso! La gran maggioranza della gente verifica costantemente il proprio compagno, inducendolo costantemente in situazioni d’infedeltà, di fatto o solo a livello verbale. Oppure lo fa ingelosire apposta. Perché, ragionano, se la persona è gelosa, significa che mi vuole bene, se invece non dimostra gelosia, significa che non mi ama.” Siccome Andrea si riconobbe nell’esempio, provò leggero senso di vergogna. “Lo so.”disse. “È molto popolare, una specie di sport nazionale, innamorarsi dell’idea che si ha del compagno. All’inizio, tu vedi solo ciò che ti piace. Mentre quello che non ti piace, non desideri guardarlo affatto. Però, dopo un po’ …” s’intromise l’hostess, esibendo le sue anche in primo piano. “Commerciare con l’Amore è come mercanteggiare con la Verità, cioè mentire. L’Amore è

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Incondizionato; non attende, perdona, illumina. Per amare gli altri, è necessario amare se stessi. Se vogliamo rispettare gli altri, dobbiamo aver stima di noi stessi, accettarsi per capire e accettare chi ci circonda. Quando scoprirai la luce della tua natura veritiera, la vedrai pure in altri. Bisogna amare anche chi non ama se stesso, rispettare chi non ti porta rispetto. In questo modo si neutralizzerà l’irradiare negativo. Ama comprendendo e comprendi amando! La tradizione dei colori esterni vuole che spesso le relazioni vengano fatte durare solo per non perdere l’investito, per mantenere in vita l’illusione a discapito della vita. I più fregati rimangono i giovani che così facendo dicono no ad interi decenni di vita. Legarsi allontana la felicità. L’Amore libera. Incatenarsi con una serie di anelli di prospettive a lungo termine deruba dell’Esistere. Ogni attimo vale ed è l’Eternità.” “Mi hanno insegnato che adeguarsi alle regole del gioco fosse inevitabile!” disse Andrea, riflettendo un po’. “Adeguarsi alle leggi della massa uccide, il matrimonio sopravvive a scapito dei coniugi. L’approccio corretto è il reciproco accentuare delle personalità. Essere ciò che siamo stimolando il compagno ad esprimere Ciò che Veramente È. Non bisogna far adeguare le persone ai propri valori, ma meravigliarsi delle diversità, amare la differenza. La diversità non è una lacuna, ma un’inestimabile ricchezza. Vanamente qualcuno cambierà a livello esteriore quando in lui, sotto le ceneri, continuerà a covare ciò che è soffocato. Soltanto la crescita interiore salva. Bisogna scartare tutto ciò che nuoce alla maturazione. Coltivare la consapevolezza.”

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“Ah, ma come mi è difficile vivere da solo!” sospirò il giovane del tutto sincero. “La paura della solitudine attira la compagnia sbagliata. Con la paura di perdere la persona amata mascheri la perdita della tua identità. Si sbaglia di grosso chi crede che qualcosa sia comunque meglio di nulla.” disse il Saggio col desiderio di consolare il suo protetto. “Tu sì che saresti un buon consulente matrimoniale! Dandoti retta, poche coppie rimarrebbero unite.” “Dipende da cosa si vuole ottenere con un rapporto. Sono sicuramente un cattivo consigliere per coloro che si cullano in dolci e confortevoli bugie. Ma cos’è più importante: il matrimonio o l’individualità? Spesso le migliori coppie d’innamorati decadono a causa del matrimonio. Una cattiva unione uccide pure gli esseri migliori. È assurdo sacrificare persone vive per salvare un matrimonio morto. Credere in ciò che è in sfacelo sarebbe come riempirsi le tasche di nitroglicerina.” “E per quanto riguarda i piccoli tradimenti?” “Spesso i campioni del tradimento arrivano proprio dalle file dei più assidui predicatori di fedeltà. È perché rifugiarsi dietro la menzogna, convincere se stessi ed altri che l’avventura non c’interessa? Del resto, la valvola dell’avventura può apportare alla maturazione dell’essere. Chi viene attratto dall’avventura potrebbe rimanere deluso dall’esperienza e comprendere così molte cose. Se il legame è quello giusto, resisterà a tutte le sofferenze e le cadute. Se invece la relazione finisce, significa che non era basata su valori concreti e quindi non c’è ragione di rimpianger-

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la. La fantasia può infatuare. L’esperienza porta rivelazioni.” “E poi, chi è colui che giura amore e fedeltà eterne?! Colui stesso che un domani potrebbe avere molte avventure amorose.” pronunciò il giovane con voce amara evitando lo sguardo dell’interlocutore. Il Saggio lo incoraggiò: “Chiedi liberamente a Dio di conoscere le compagne sessuali ottimali. Non è forse meglio vivere un’esperienza, piuttosto che rimanere con l’eterno domandarsi e reprimere costantemente il proprio istinto?” “Questa sì che è una vera e propria novità! Riguardo questo tema, sinora ho sempre ascoltato prediche morali. In me è fortemente radicato il credo che Dio non approvi l’(eccessiva) sessualità.” “Guarda sino a che punto ti hanno condotto questi sant’opinionisti! Se ci fossero meno inibizioni sessuali, ci sarebbero anche meno politici frustrati, meno conflitti. Le guerre, il fanatismo e altre forme di violenza trovano in gran parte origine nella sessualità non realizzata. Il mondo privato del sesso sarebbe privato pure della vita. Il Creatore rappresenta l’apice dell’estasi. È quindi forse strano che gli uomini tendano all’unione fisica e al culmine?! La mente divide, giudica e condanna. La tua libido: puoi accettarla o combatterla. A te la scelta.” Ad Andrea cadde un gran peso dal cuore. “Ah, ma questo è meraviglioso!” disse, raggiante di gioia. “Le frustrazioni sessuali sono in grado di soffocare lo sviluppo dell’essere umano come poche altre cose!” disse il Saggissimo con tono im-

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ponente e continuò: “L’orgasmo è uno stato senza mente, ciò cui tende la vera spiritualità. La sessualità consapevolizzata aiuta la maturazione. La libido soppressa fa emergere l’insoddisfazione, la sofferenza, il nervosismo…” “I condomini della mente!” aggiunse Andrea. “Il Codice Genetico di molti è tale che la loro maturazione spirituale è in gran parte impossibile senza la soddisfazione sessuale. Prega Dio di farti vivere fino in fondo il tuo essere maschile!” “Dal momento che stiamo trattando cose concrete, posso pure chiedere di guadagnare di più?” Andrea sfruttava la circostanza. Era meraviglioso essere liberale nel rapporto con Dio. “Assolutamente. La qualità del tuo sviluppo dipende molto dall’armonia spirituale-materiale. Già ti ho parlato di quella croce famosa, ricordi? Lo spirito e la materia sono compagni di squadra, il loro agire interdipendente. La maturazione spirituale deve manifestarsi in migliori condizioni di vita, miglior salute, più soddisfazione, miglioramento dei rapporti interpersonali e maggior realizzazione. E poi, perché dividere la maturazione in spirituale e materiale? I bisogni materiali vanno soddisfatti, non bisogna certo fuggirne. Forse un giorno trascenderai il bisogno del confort materiale, ma ciò dovrà essere conseguenza della tua maturazione. L’abbondanza materiale non è contrapposta alla maturazione spirituale. L’importante è come la ricchezza si accumula e come si spende. La ricchezza acquisita su valori positivi, nel commercio come in altri campi, vale oro. Il denaro come unica meta porta alle tenebre, mentre come strumento di

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libertà finanziaria è invece un alleato. Pregando Dio di armonizzarti le vibrazioni con il Codice Genetico, faciliterai il processo di armonizzazione spirituale-materiale. È necessario avere molto per dare molto. Arricchisciti con il luminoso principio della creatività. Accetta i riconoscimenti per ciò che hai creato e rendi omaggio ad altri. Ricevere non significa prendere. Il blocco di traffico può crearsi in ambedue le direzioni. Chi non sa ricevere, non saprà nemmeno dare. Il ricevere e il dare incondizionato sono la base del fiorire individuale e di quell’universale … Sì, sì, mio caro …”

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19. Di nuovo il manuale Non c’è Sapere senza Amore.

“Ho bisogno di un po’ di riposo! Questo tuo corso accelerato mi rende esausto. Rifletto continuamente sui tuoi messaggi. Non passa un minuto senza che mi ponga nuove domande. Ti pregherei di non vederci per una settimana!” disse Andrea al suo amico e consigliere. Sentiva di non riuscir più ad assorbire nemmeno un unico nuovo pensiero, né tanto meno a meditarci sopra. “Come vuoi!” rispose il Saggio “Chiamami quando avrai nuovamente bisogno di me, ma non prima dello scadere del periodo da te definito… Nel frattempo svolgerò alcune missioni speciali inerenti al Segreto...” aggiunse per solleticare la fantasia di Andrea e ridendo, semplicemente sparì davanti agli occhi di Andrea. Passarono così alcuni giorni all’insegna di nuove domande e numerosi dilemmi. Andrea si convinse che tale flusso di pensieri era necessario per il suo sviluppo. Desiderava ardentemente la sacra presenza del Saggio, ma niente. »Deve essere per davvero in missione speciale…« pensava Andrea. »Non posso vivere senza dare ris-

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poste alle domande che emergono costantemente, ma lui non c’è. Ho cercato le risposte in me, ma evidentemente non sono ancora abbastanza mature…« Per fortuna, Andrea a casa si imbatté nel Manuale del Cavaliere delle Energie. Lo vide per caso, sullo scaffale dei libri, tremolante come una piccola fonte luminosa, accanto al vaso dei fiori. Lo afferrò entusiasticamente e sprofondò nella lettura. Ma stavolta il libro era diverso, aveva tante pagine in più. »Come mai?« si chiedeva Andrea. »Che storia è questa? Queste pagine, le ho scritte io? E quando mai? Non sarà mica che con la mia maturazione aumentino anche le pagine scritte?« “Cercare le conferme in altri, essere soddisfatto soltanto possedendo l’oggetto desiderato, essere felice soltanto con la persona bramata, tali e simili cose ti portano verso l’attaccamento, la dipendenza. In questo modo, il punto di sostegno si sposta dal centro e non ci si appoggia più sulla Verità che è già in noi. Dipendendo dalle conferme altrui, si cede ad altri il diritto sulla propria vita. Attaccarsi agli oggetti fa sì che la vita venga amministrata dalla sensazione conformista del possesso. È più importante possedere o essere? Non conviene certo perdere se stessi per possedere qualcun’ altro. E come si può possedere qualcosa se non si ha nemmeno se stessi? Pure il bisogno di essere riconosciuti è una gran trappola. Molte idee evolutive non sono state accettate quando sono state rese note. La storia è piena d’innovatori incompresi e condannati. È difficile essere davanti ai tempi. Non si deve

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essere schiavi del bisogno che le proprie idee verranno accettate nel modo che si ritiene opportuno. Poi, identificandosi con le idee in voga, seguendo la moda soltanto perché è di moda, leggendo i bestseller perché li leggono tutti, si va a creare una natura adattabile che perde sempre di più la propria autenticità ed affoga nel culto prediletto dalla massa. Il riconoscimento vero non si può ottenere dalla gente, ma si può ricevere soltanto dalla propria natura risvegliata.”

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20. Il mondo delle energie L’illusione consapevolmente vissuta è la scala che porta verso la Realtà.

Passeggiando in città, Andrea si trovò davanti alla vetrina di una libreria. Tra molti titoli interessanti, scorse la copertina blu scuro di un libro sulla quale era raffigurata la sagoma di un uomo in posizione meditativa. I contorni della sagoma emanavano luce. Prese il libro provando la forte sensazione di star per trovare una risposta ben precisa e definita, inerente a ciò che lui chiamava il Segreto dei Segreti. Si trattava veramente di una nuova indicazione che lo avrebbe avvicinato al Segreto? Era forse qui che avrebbe trovato la risposta alle domande che molte volte aveva eluso, consciamente o inconsciamente, per paura di non comprendere la risposta, per paura di scoprire troppo? Si ricordò del colloquio con il Saggio “Come posso vedere la luce per la quale ho la sensazione che infonde vita tutt’ attorno a noi? Che quest’ emanare ti serva da sostegno sul sentiero verso la Fonte Assoluta.” e i suoi pensieri accelerarono. Ora comprendeva perché dopo la visione

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della Creazione aveva incominciato a vedere il mondo sotto una luce diversa. Non era forse quest’energia che compenetrava tutto a dare nuova luce a tutto il mondo vivo e a quello non vivo, a dare nuovo valore ai fenomeni? Tentò di uscire dal primo anello attorno al punto per capire da dove giungeva quest’energia, come poteva venir usata, dove ne era la fonte. Tutto ciò che derivò da questo tentativo era un vorticare di risposte che non poteva articolare, di emozioni talmente altalenanti che il giovane non era in grado di riconoscere e descrivere. Si affrettò verso casa. Forse troverà rifugio nella propria mente. Assesterà i pensieri. Discernerà il tutto. Una volta arrivato a casa, Andrea si sdraiò. L’interruttore che alimentava i pensieri girò e lui si era trovato nuovamente in un film, che gli pareva di aver già visto tante volte. Eppure non capiva cosa volessero i protagonisti. Ciò che dicevano non si inseriva affatto nelle correnti di pensiero che gremivano la mente di Andrea negli ultimi giorni. Il mondo di Andrea era cambiato molto e velocemente. Non si poteva più tornare indietro. “Ti stai liberando del passato. Il cambiamento è il costo di un gran profitto. Tornando al vecchio perderesti la possibilità di manifestare pienamente ciò che Veramente Sei …” Andrea si ricordò delle parole del Saggio e provò ancor più decisione nel perseverare sulla via intrapresa. Non gli era ancora del tutto chiaro quale era la meta finale, cosa rappresentava la Fonte Assoluta dell’Infinito. Ma una cosa sapeva di certo. Di non voler tornare nell’inferno dell’incomprensione. La scoperta del Segreto era per lui divenuta più importante della vita stessa.

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21. Le trappole della gran nebbia Innumerevoli le domande. Una La Risposta.

Visione: Il libro che Andrea sapeva rappresentare la fonte delle risposte tanto cercate, risplendé sulla cima della montagna. Più deciso che mai, incominciò a scalare l’erta. A notte tarda, la meta illuminata dallo splendore del cielo stellato, brillava solo ad un passo da lui. Nel fare lo sforzo finale allungò la mano nella direzione del libro, ma nello stesso istante questo scomparve. La mano del giovane venne teneramente afferrata dal Saggio. “Hai combattuto sino all’ultimo respiro, sino all’ultimo millimetro, ma poi la convinzione di aver raggiunto la meta prima che questa era effettivamente tua, ti ha fatto cadere nella trappola della gran nebbia. Sulla via della maturazione c’è una trappola, simile ad una fossa fangosa piena di frecce avvelenate: l’illusione di essere arrivato. Il Cavaliere delle Energie deve sapere che il sapore della vittoria è una trappola, perché essere veramente arrivati è ben diverso dal credere di aver vinto. Dopo essersi avvicinato

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alla Meta, il Cavaliere delle Energie deve obiettivamente analizzare il proprio sviluppo. Deve persistere ancora di più sulla Via della maturazione; non deve permettere di essere vinto dall’orgoglio; che le piccole vittorie soffochino il desiderio ardente di quella finale. La perdita di ozono, il cadere all’indietro rappresentano per il Cavaliere delle Energie una ragione in più per continuare con nuova e maggiore risolutezza. Nei momenti più difficili il suo essere è volto verso l’alto. Sa accettare la mano e sa tenderla. Sa che il successo è il premio per i risoluti, coloro che sono consapevoli dell’Onnipotenza della Fonte Assoluta.” “Hm... significa, che non è ancora tempo che scopra il Segreto.” “Maturando Tu diventi il fattore che determina il ritmo del cammino. Cercando scuse, freni e tirando per le lunghe, rendi inutili gli sforzi fatti sino allora. Così perdi la fede di poter raggiungere la meta. Stare cinque giorni a dieta per poi rimpinzarsi il sesto giorno, non è certo il modo migliore per ottenere la linea desiderata. Talvolta i piccoli piaceri sono grandi e sofficissimi cuscini sui quali ci si addormenta molto facilmente. Non permettere che un attimo di debolezza ti faccia perdere l’investito. Soltanto la meta finale trasforma i piccoli passi in grandi passi. Fare 99 passi e non fare quell’ultimo, può significare perdere tutto…” “Ti prego, dimmi una volta per tutte, dov’è il libro? Sino a poc’anzi era pressoché tra le mie dita!” “Dove potrebbe essere il libro se non in te, Andrea! Per leggere i suoi messaggi devi sentirlo, viverlo!”

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“Come faccio a viverlo, a decifrarlo?” “Prega il Creatore di consapevolizzarti il Sapere di cui hai bisogno. Sii adesso e qua. Perché sacrificare l’Eternità dell’attimo attendendo ciò che desideriamo? Tutta la saggezza del cosmo è velata nel presente. Smettila di attendere, Sii! Liberarsi del futuro, è tanto importante quanto liberarsi del passato.” “Qual è la differenza tra l’aspettativa e la meta?” ad Andrea, questi due concetti parevano incredibilmente vicini. “La meta indica la direzione. Le attese creano legame, dipendenza, schiavitù. Quando le attese si realizzano, tu sei brevemente felice, se invece non si avverano, la delusione si impadronisce di te. Spesso proprio ciò che ti pare la cosa migliore, ti allontana dagli avvenimenti chiave. Guardando soltanto in una direzione, celi a te stesso il fascino del panorama infinito. Passi vicino ad indicazioni essenziali come un cieco. Non potendo resistere alle aspettative, di qualsiasi cosa si tratti, comprendi almeno che la non realizzazione di quello che desideri è un segnale positivo indicante che c’è ancora molto da imparare.” Fu preso dalla tristezza. Pensava di essere giunto alla meta, ma nulla. “Avvolto dalla nebbia che demoralizza e appanna la vista, il piccolo tratto che ti separa dalla meta appare come una distanza insormontabile. Ti sembra di essere lontano quanto mai prima, ma in realtà non sei mai stato più vicino. Fai ancora un passo ed eccoti arrivato. Concentrati sulla meta, abbi fede di poterla raggiungere. Chiara visione, profonda fede e la preghiera, sono

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le armi del Cavaliere delle Energie. Lui prega Dio di eliminare gli ostacoli per la sua maturazione. Più la terra trema e più devi essere equilibrato. Il più lieve venticello può farti barcollare se sei fuori del tuo centro. Riconosci Te Stesso per credere in Te Stesso. Quando sarai veramente arrivato non avrai più bisogno di credere, perché allora Saprai Chi Veramente Sei, comprenderai di Esserlo da sempre Stato e di essere da sempre arrivato.” “Ma tu non hai paura, amico?” ancora una volta in un momento cruciale per la maturazione del giovane, la mente di Andrea invase il silenzio rivelatore con una nuova domanda, sviando il suo cammino. “Che cosa dovrei temere? La paura è un’illusione, un trucco della mente. Avendo paura, attiri proprio ciò che temi. Fuggendo dalle paure, doni loro forza. Consapevolizza le loro cause; prega Dio di riprogrammarti le vibrazioni delle paure e dell’inconscio. L’uomo ha tante paure, spesso la più grande e quella di se stesso. La paura blocca l’energia vitale. E per quanto riguarda l’autenticità, nel miglior senso della parola, non ne parliamo nemmeno. Per aumentare la possibilità di agire devi liberarti dalle paure. Fuggendo dalle cause delle paure attiri proprio ciò che temi. Bisogna vivere coraggiosamente ed essere risoluti. Uccidi tutte le menzogne per rinascere nella Verità.”

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22. Semplicemente Uno Sogno? Mente incantata. Mente? Ingannevole mistero. Salvezza? Consapevolizzazione. Capolinea? Realtà.

Cos’è la mente? Più tentava di afferrare la forma e il ruolo della mente e più Andrea si perdeva nei suoi labirinti. Aveva sentito e letto molto di questo birbante invisibile, ma mai aveva ricevuto la giusta spiegazione. Come se si trattasse di un dolce particolare, del quale molti parlano ma nessuno ne conosce la ricetta. “La mente è lo schermo sul quale viene rappresentato il gioco dell’illusione!” disse giudiziosamente il Saggio, fedele amico di Andrea in difficoltà. “Ah, si! Lo schermo senza contorno.” Il cuore gli pulsava velocemente. Sentiva di essere vicino alla soluzione. Era orgoglioso di aver compreso da solo, anche se soltanto sino ad un certo punto, i misteri della mente. “Si tratta dello schermo senza contorno sul quale guardo la realtà quotidiana, non è così?” “Già. Si tratta di uno schermo talmente perfetto che non solo ti sembra di guardare la realtà,

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bensì pure di sentire veramente suoni reali e di toccare per davvero oggetti veri. Ma ciò che i sensi riconoscono non è sinonimo di Realtà. Tu immagini di avere un corpo, di avere degli occhi che guardano, di essere ad uno, due metri dall’albero dietro a te, ma...” Andrea non sembrava eccessivamente sconcertato. Già da molto sentiva che si trattava di uno schermo particolare, di un uno software speciale. Era soddisfatto di aver ricevuto la conferma dal Saggio. La domanda è se avrebbe lo stesso creduto in tutto ciò senza di Lui. A dir il vero c’era qualcosa che lo disorientava: Chi è colui che immagina? Qual è lo scopo di questa rappresentazione teatrale? Questi erano i quesiti ai quali per ora non aveva le risposte. “Attorno a te e in te ci sono innumerevoli mondi. L’Universo che osservi ogni giorno è soltanto uno degli innumerevoli che ornano la Creazione Divina. Non puoi ravvisarli perché la loro struttura è differente da quella a te visibile.” “Ciò rassomiglia ad una TV che può captare una frequenza soltanto.” “Bravo!” esclamò il Saggio esultante. “Ma si tratta di un videogioco!” “Un videogioco dal fine molto profondo.” “E quale?” Andrea inspirò profondamente, di nuovo desideroso di soluzioni veloci. “Le risposte stanno per arrivare. Abbi pazienza.” Osservando il punto sul muro, il Santo Vecchio allargò le mani e con queste andò a formare una piramide. La scia dorata che intagliò l’aria poteva sembrare un’illusione, ma ciò che ne conseguì aveva sembianze più reali. Sul muro sino

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a poco prima bianco, si formò un triangolo dalla base rossa e dall’apice dorato. “L’apice dorato simbolizza la Fonte Assoluta dell’Infinito, il punto dal quale sei partito. La Via del ritorno verso la Fonte porta in verticale verso la Sommità. Gli schiavi dell’illusoria dualità sprecano invano energia per passeggiare orizzontalmente e in circolo tra il passato e il futuro, l’amore e l’odio, la luce e le tenebre. Simile è la differenza tra un essere spiritualmente più maturo e uno che lo è meno. Il secondo nel mondo del manifestato scorge le contrarietà. Il primo vede pure il velato, l’Uno sotto le apparenti contrarietà. Non ha senso cercare il tesoro attorno al monte quando ti attende in cima. Così facendo si ottengono minimi risultati conditi da un gran giramento di testa. È impossibile giungere a destinazione sprecando il carburante per girare in circolo.” “Sarebbe come passeggiare davanti all’ascensore tralasciando le occasioni per entrarci.” “Tre sono gli ascensori che conducono alla Meta.” “Tre ascensori? Quali tre ascensori?” “Presto i Tre Saggi ti sveleranno il Segreto il quale, come già sai, conduce al più grande e arcano tra i Segreti.” “Per te è tutto semplice!” “Come potrebbe essere diversamente quando tutto è Uno? Non è necessario fare le cose in modo semplice, esse sono già tali. Molto più importante, anche se molto più difficile, è non complicarle. Ci sono uomini, ammalati cronici del complicare, che sono mortalmente preoccupati quando tutto fila liscio. La cosa più naturale è

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far trasparire Ciò che da Sempre Siamo, ma se non si sa della vera Meta e della Via che porta ad Essa, ciò non è per nulla facile.” “E a me? Quand’ è che mi si semplificherà la vita?!” “Hai fatto grandi progressi, conosciuto la superficie. È ora di immergerti in profondità. Bisogna aprire la prima porta, per poi un giorno oltrepassare l’ultima, sentire le vibrazioni della prima ottava per poi poter comporre sinfonie divine dall’Infinito. La via di uscita dal sogno incantato è la maturazione del Conscio. Non c’è vero progresso nello sviluppo mentale orizzontale. Senza la consapevolezza, invece di costruire gli scalini che portano a Dio, si inquina l’aria in uno spazio ermeticamente chiuso.” “A volte mi sembra che tu conosca Dio personalmente, sai?” “Scoprendo Te Stesso, scopri Dio.” “La Fonte Assoluta dell’Infinito, Dio, tutto ciò è Uno. È questa la meta della quale ho sentito tanto parlare, la Meta alla quale giorni interi ho pensato. Ero nel giusto, naturalmente.” “Molto hai saputo. Ora è tempo di nuove rivelazioni. La porta dietro alla quale si celano i Segreti più grandi, è da sempre aperta, ma tu immagini che non vi sia passaggio. È ora che tu passi dall’altra parte.” Il Segreto era in vista e l’avvicinarsi nascondeva molte sorprese ancora.

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23. La scoperta del Segreto Non c’è miglior droga della Verità. Uccide molti, rende Eterni altri.

Adesso già si vedeva che le profonde rivelazioni avevano nobilitato l’essere di Andrea. La chiusura aveva ceduto il posto all’apertura, il nervosismo alla tranquillità, l’incomprensione al comprendere. La tempesta provocata dai cambiamenti interiori, la rapida maturazione e la trasformazione alchemica del vecchio nel nuovo si calmò nella delizia della quiete cosmica. Con il consapevole farsi largo attraverso gli Anelli, nel Cavaliere era divampata la Scintilla del Divino. C’erano grandi prospettive che questo fuoco si sarebbe sviluppato nella costante e inestinguibile Fiamma della Saggezza. Andrea sentiva che la scoperta del Segreto era in vista. Difatti, non trascorse neanche un minuto e dinanzi agli occhi spalancati del giovane comparirono i Tre Saggi, quelli della visione della creazione del mondo. “Bravo, Cavaliere! La tua ricerca verrà premiata!” “Ah!” si rallegrò Andrea, orgoglioso di essere stato chiamato con tale nobile titolo, che a quan-

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to pareva gli era stato assegnato ufficialmente. “Dov’è che avete nascosto il Segreto? ” “Da nessuna parte!” “Prego?” Sarebbe difficile descrivere i salti mortali mentali che furono necessari al nostro eroe per mantenere la pace istantaneamente turbata. »Signore! Tanto cercare invano!« pensava sull’orlo delle lacrime. “Nel cercare lontano ciò che, in effetti porta in Se Stesso, l’uomo dimentica il fascino dello scoprire Quello che in realtà mai è stato nascosto, scorda ciò che da sempre Sa.” “Non tenetemi sulle spine! Che cosa?” “Che Dio non è in Nulla e che Tutto è in Dio.” “Ah, sì!” Andrea aveva la stupenda sensazione di avere saputo tutto ciò da sempre. Era allo stesso tempo stranamente tranquillo ed eccitato. “È questo il Segreto che cerco?” “Molte risposte hai già trovato e molte ancora ne troverai. Sognavi, ancora sogni. Anche se la Creazione del mondo e di tutto quanto è avvenuta una volta e tutta in una volta, in realtà, non è stato mai creato niente, niente è successo e nemmeno mai accadrà. Ma useremo il linguaggio dell’illusione per avvicinarti alla scoperta della Realtà.” Ad Andrea questo pareva uno scherzo. Tralasciò così l’opportunità di comprendere ciò che nemmeno presagiva essere possibile capire. “Molto dopo che avevamo concluso la creazione del mondo, l’essere conosciuto come uomo, raggiunse il livello evolutivo in cui in lui si costituì l’Anima. Questo è stato il momento chiave,

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nel quale l’uomo intraprese la Via della scoperta del Segreto, del riconoscere Dio in se stesso. Lo scopo dell’esistenza umana è la maturazione del Conscio, l’autoriconoscersi…” Questo è ciò di cui parlava il mio amico e accompagnatore: “Sii ciò che sei. Di traguardi ce ne sono un’infinità, ma solo una è la Meta!” Nella testa di Andrea risuonavano i messaggi dal passato. “Ad ogni modo, dietro a ciò si nasconde una rivelazione ancor più profonda!” fecero sapere i Saggi. “Allora continuiamo subito! Dunque, volete affermare che l’Anima è una specie di specchio nel quale l’uomo maturando può, con sempre maggior chiarezza, scorgere Dio in se stesso?” “Ben detto.” “Ma come posso scoprire Dio quando Egli non è in nulla?” “Affinché qualcosa possa essere in qualcosa, deve avere forma, ma Dio è informe. È questo il segreto della Sua Assolutezza. Se Egli avesse forma, sarebbe mutevole, quindi transitorio. Ma è impossibile interpretare ciò con la mente. Per iniziare a comprendere ciò, è necessario saggiare lo stato dell’Essere Uno con Dio. Invia a Dio le richieste di Essere Uno con Egli, e comincerai a capire di cosa ti stiamo parlando.” “Non mi è chiaro chi siete Voi... Qual è il Vostro ruolo?” Il Primo Saggio disse: “Io sono l’autoriconosciuto Essere dell’Amore Incondizionato. Emetto la Vibrazione dell’Amore, la quale armonizza il cosmo, guarisce le ferite dell’Anima e del corpo. Partecipo nel raf-

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finare le vibrazioni di ognuno singolarmente nell’ambito del processo della maturazione collettiva. Così riduco la distanza tra l’uomo e Dio. La Vibrazione dell’Amore conduce alla Beatitudine, ma è pur sempre solo un’informazione. Ognuno Mi porta in Sé, ma soltanto pochi sono perennemente consapevoli dell'Onnipresente Vibrazione dell'Amore. Gli uomini percepiscono questa Vibrazione come Amore Divino ma sappi, non è del tutto corretto affermare che Dio ami qualcuno. Egli né ama, né odia. Egli È.” »Perciò amo tanto innamorarmi. Ma in pratica si tratta soltanto di un’informazione… L’Amore come informazione, Dio che non ama. Queste verità rivelate guastano tutto ciò che c’è di romantico. Eh…« pensò Andrea un po’ rammaricato per il disincanto dall’abbaglio. “Io sono l’autoriconosciuto Essere del Sapere Infinito. Io Sono Tutto il Sapere. Consapevolizzando Me, l’uomo si libera dal giogo dell’ignoranza. Il Sapere non è proprio alla mente, bensì con la mente si può solamente consapevolizzare e modellare in forma riconoscibile. Le grandi e le piccole scoperte rappresentano la consapevolizzazione e la materializzazione del Sapere che da sempre c’è.” Così si presentò il secondo Saggio. “Ora mi è chiaro perché certi geni hanno addirittura superato gli standard della propria genialità. La loro maturità spirituale gli permetteva di consapevolizzare perfettamente le informazioni del Sapere Infinito, mentre la loro abilità rendeva possibile la conversione di queste informazioni in forma utilizzabile all’essere umano. Forse pure io un giorno potrei …” ad Andrea ri-

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tornò la speranza che un giorno pure lui avrebbe dato all’umanità qualcosa di nuovo e rivoluzionario. “Vorrei anche io dire alcune parole su di Me!” dichiarò il terzo Essere Perfetto. “Io sono l’autoriconosciuto Potere del Creare Infinito. Rappresento l’infinità di possibili processi in ogni senso.” “I nostri compiti sono molteplici. Noi agiamo sempre assieme. Conoscendo, Amando e Creando, il Conscio dell’uomo matura, la Scintilla del Divino divampa e così l’essere umano si avvicina a Se Stesso. Assieme noi costituiamo l’Oceano della Saggezza Infinita, la scala musicale sulla quale Dio compone la sinfonia della Creazione.” dissero all’unisono. “Siete voi gli ascensori, i quali, da come ho sentito dire, portano a Dio?” “Si, noi siamo gli ascensori dai quali però bisogna uscire per veramente provare Dio. Noi non siamo la Meta. L’Amore, il Sapere e il Potere conducono a Dio, ma non sono Egli. Noi siamo la forma illusoria più sottile da dover trascendere.” Andrea provò dolore all’Anima. Una sensazione simile a quella avuta quando il Saggio aveva affermato che gli angeli e gli arcangeli sono vibrazioni, informazioni, programmi energetici. Entità che non hanno consapevolezza di sé, e non esseri superiori all’uomo, come Andrea aveva a lungo creduto. “Il romanticismo piace alla mente. La Verità non è romantica, ma porta alla Fonte Assoluta. Non preoccuparti. Noi sappiamo di essere Dio che ha indossato degli abiti speciali, i più adatti al lavoro da svolgere.”

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Il solo tentativo di capire ciò che aveva sentito, provocò alle orecchie di Andrea un fischiettio insopportabile. Decise di far scendere la palla, di passare a temi più concreti. “Ci sono altri esseri con l’Anima oltre agli uomini?” “Altre civiltà che abitano il cosmo hanno differenti strumenti per autoriconoscersi. Ci sono civiltà completamente maturate, che hanno riconosciuto Dio al cento per cento. Alcune tra queste appoggiano direttamente la maturazione dell’umanità. Ad ogni modo, l’uomo è l’unico ad avere l’Anima e quindi il solo che può autoriconoscersi come individuo. Dentro la mente di Andrea, i Saggi videro le immagini di navi spaziali. Decisero di eliminare subito tali distraenti informazioni. “La loro maturità collettiva è tale che non hanno bisogno di spostarsi fisicamente per giungere alle informazioni delle quali hanno bisogno, oppure per incidere sulla maturazione di altre civiltà. Con il solo emettere vibrazioni esse ottengono risultati inimmaginabili alla maggioranza degli uomini. Tali vibrazioni vengono talvolta percepite dall’uomo come immagini di dischi volanti ed esseri extraterrestri.” “Se vi ho ben capito, lo scopo dell’illusione cosmica è l’autoriconoscersi del Signore.” “Sì, la Meta è raggiungere lo stato del Conscio Maturato, la consapevolizzazione totale di Dio nel proprio essere. La specie umana è molto giovane e rappresenta l’apice dell’evoluzione, ma è ancora agli inizi della maturità. C’è tanta mistificazione di fenomeni del tutto logici e l’ignoranza fa da padrona. Però un giorno il numero necessario di uomini si autoriconoscerà, i loro Con-

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sci diverranno Maturi. Quando si realizzerà lo scopo dell’uomo come lo conosciamo oggi, la Terra avrà nuovi compiti.” “Quando accadrà ciò?” “Già sai che ognuno, in minor o maggior misura influisce sulla riprogrammazione dell’Esistere Infinito. Con la consapevolizzazione di questa legge, si accelera la maturazione e ci si avvicina così a quest’avvenimento.” “Ci sono oggi uomini che hanno riconosciuto Dio?” “Un sempre maggior numero di persone si sta consapevolizzando in misura sempre più rilevante, ma per contare coloro il cui Conscio è Maturato, il che significa che hanno concluso il processo di maturazione e sono ancora fisicamente vivi, ti bastano le dita delle mani. Comunque, stanno arrivando tempi migliori, il nuovo millennio porta nuova spiritualità, maturazione accelerata. Ci sono ancora molte cose da sapere, e quel che è più importante, il Segreto il quale indica al Segreto Assoluto …” “Tu Sei Colui che Crea. Scoprendo Te Stesso, scopri Dio.” Le parole del Saggio vibrarono nuovamente nell’essere di Andrea come messaggere di profonde illuminazioni. “Io sono Colui che Crea, Io sono Dio!” esclamò il giovane, con l’anima pervasa dalla gioia. “Tu Sei.” confermarono i Tre Saggi.

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24. L’Oceano della Saggezza Infinita Non troverai Dio in Paradiso, né Sua ombra sulla Terra. Tu hai Creato Tutto.

Il guardare all’illusione come allo strumento con cui l’uomo riconosceva il Signore in se stesso, lo scorgere il senso dell’esistenza umana, diedero ad Andrea una nuova misura di tutto. Addirittura le minime inezie, prima non notate, ricevevano il loro significato e il proprio posto nella vita, come se ad Andrea stesse ritornando ciò che l’ignoranza e l’inconsapevolezza avevano tolto. Ora che conosceva le regole del gioco, poteva osservare diversamente il ballo dell’immaginario: “Dio è nella cassaforte dell’immutabile, da dove senza pericolo sperimenta con l’illusione …” Provava enorme gratitudine perché, ma sì, proprio lui aveva la fortuna di riconoscere il Processo Divino che si svolgeva in lui. A dire il vero, c’erano altre domande a tormentarlo. Per esempio, com’è che in lui si svolge il Processo Divino, e al contempo è Dio lui stesso? Andrea non aveva ancora compreso la differenza tra il processo Divino e Dio, e nemmeno aveva pensato a questo in modo chiaro e serio. For-

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tunatamente, aveva fiducia nel fatto che con il tempo si sarebbe liberato dai più raffinati trucchi della mente, dai trucchi di questa gran sabotatrice la quale si era meramente sbigottita, inondata dall’enorme massa acquosa dell’Oceano della Saggezza. “I Figli di Dio nascono come Onde dell’Oceano.” Il Saggio apparve nuovamente dinanzi ad Andrea e continuò con i suoi insegnamenti. “I figli e le figlie della Realtà sono le Scintille del Divino, i Consci individuali…” “Interessante!” “La Scintilla del Divino, con lo scopo di individualizzarsi, rendere l’Infinito finito e il finito Infinito, tende a riconoscere una sempre maggior parte dell’Oceano. I sensi, l’Anima e la mente sono strumenti di ricerca, una specie di radar per l’autoriconoscersi. Detto semplicemente, l’uomo riceve le vibrazioni mediante i sensi, l’Anima le converte alla frequenza necessaria affinché la Scintilla del Divino possa riconoscerle e rifletterle nuovamente verso l’Anima. Lo spazio nel quale si svolge il riflettersi di queste vibrazioni, in forma di emozioni e pensieri, è la mente individuale. Grazie a questo processo, la Scintilla del Divino può divampare, il Conscio maturare.” “Ciò significa che la mente non è una figura tanto negativa quanto io soglio dire?” “La mente consapevolizzata e purificata è un grande alleato. Ma, come tu sai, le menti degli uomini, sono strapiene d’immondizia di varia specie, paure e timori, falsità, informazioni pregiudizievoli, violenza, presuntuosità, oscurità. Da ciò derivano le rappresentazioni distorte e fossilizzate sulla vita.”

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“Quindi, maggiore è la superficie dell’Oceano che la Scintilla del Divino riconosce, più alto è il livello del Conscio in questione?” “Proprio così. Tramite il principio dello sviluppo spirale, nell’ambito dell’Amore, del Sapere e del Potere, il Conscio individuale si uguaglia all’Oceano Infinito. Ma sono veramente pochi gli Illuminati. Pochi possono, con giustificazione ontologica, dire nella solitudine del silenzio: Io Sono Dio.” “Ma sono stato veramente io a creare tutto?” chiese Andrea schietto e un po’ fanciullesco. “Dio, la parte Reale di Te, Ciò che Tu Veramente Sei, figliolo mio. Dio!”

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25. Come una piramide La maturazione è la Via della Creazione Infinita: l’autoriconoscersi dell’Eternità.

Nascono e muoiono come le stagioni coloro che trascorrono la vita inconsapevoli della Scintilla del Divino in loro. Chi sono? Dove sono? Dove devo andare? Come? Che cosa devo fare? Sono le domande dei ricercatori del senso della vita. Qui inizia il viaggio senza ritorno alla fine del quale giungono in pochi. Perché ogniqualvolta si raggiunge un livello, la destinazione non è quella finale. Questo sentiero di crescita ricorda una piramide la cui base è soltanto l’inizio. L’uomo sale, e pietra dopo pietra, estraniandosi dal triviale, si isola e adora, ma ad attenderlo c’è la concretizzazione, la visione chiara, la maturazione, il temprarsi sul difficile fuoco delle tentazioni e delle illusioni. E più questo corpo geometrico fantastico prende forma e diventa completo, così più grande e più splendente si fa la Fiamma all’interno della piramide. È la Fiamma della Saggezza che illumina gli eoni. Ma, attenzione! Il cammino non si conclude qui. Una volta sul vertice della piramide, sentiamo La Voce:

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Noi siamo Uno, apparentemente diviso per essere di nuovo UNO. Se desideri guardare il mondo con i miei occhi, indica a coloro che te lo chiedono la Via della maturazione. Più saranno coloro cui mostrerai come divampare la loro Scintilla del Divino, coloro che costruiranno la loro piramide, minore sarà la distanza tra noi. Condividi con chi può vedere e desidera sentire ciò che hai conosciuto. Che la Fiamma della tua Saggezza arda Eternamente in tutto ciò che È…

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26. La maturazione del Conscio La Verità è nutrimento per la maturazione del Conscio.

Mi hanno insegnato ad avere timore di Dio ma Io sono Egli. Come potrebbe Dio punirmi quando nemmeno giudica? Devo aver veramente creduto nella punizione divina, per essermi maltrattato tanto da solo. È semplicemente incredibile in che tipo d’inganno vivevo. E non sono l’unico, di casi simili ce ne sono milioni. La punizione divina non è per niente necessaria. Il genere umano si punisce in maniera più che sufficiente. Il Saggio avvistò Andrea seduto sulla riva del fiume ad osservare il suo corso. Decise di unirsi a lui. “Fermo!” esclamò Andrea con tono semi scherzoso “Ho di nuovo bisogno di riposarmi. Ho abbastanza informazioni per tutta la vita.” “Di certo anche per dopo la vita!” sorrise il Saggio “Non preoccuparti, non sono venuto per cospargerti di nuove informazioni. Vorrei spiegarti meglio ciò che già hai saputo.” “Va bene!” accettò Andrea e guardò con interesse negli occhi grandi, chiari del suo amico.

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“Lo scopo dell’esistenza umana è la maturazione della Scintilla del Divino, il che nella soluzione finale rappresenta lo stato del Conscio Maturato. L’uomo il cui Conscio è Maturato, del quale la Scintilla del Divino è divampata nella Fiamma della Saggezza, assieme agli altri Consci Maturati, Eternamente Crea.” “Pure dopo la morte fisica?” “Sì. La vita è un gioco, ma non di certo uno scherzo. È l’opportunità di diventare Eterno.” “Ma non sono già eterno?” “Dio, la parte Reale di Te e di Tutto, È più che Eterno. Ma, affinché tu diventi Eterno come individuo, è necessario che la tua Scintilla del Divino Maturi completamente. Deve essere che un giorno Dio si disse: mi sono stufato di creare da solo, perché non introdurre nel processo di Creazione ancor più creatività, non sono forse io la Fonte Assoluta dalla quale tutto ha origine? Dunque, quando l’essere umano giunse al punto nel quale in lui si costituì l’Anima, si crearono le condizioni per il processo dell’autoriconoscersi tramite il libero arbitrio.” “E la reincarnazione?” “Cos’è che secondo te si reincarna?” “Non lo so. Penso... l’Anima, la mente. Forse la Scintilla del Divino.” Sembrava che Andrea, che tante volte aveva ad altri parlato di reincarnazione, non aveva la risposta nemmeno per sé. “La reincarnazione dell’Anima in un altro corpo fisico rappresenterebbe la possessione, il caso in cui le vibrazioni altrui prendono il sopravvento sulle vibrazioni della persona che è posseduta. L’incarnazione dello Spirito, come Scintilla del Divino, accade per davvero, ma questo non rap-

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presenta una vita vissuta in precedenza. Per ogni corpo fisico esiste una nuova Scintilla del Divino che origina una nuova Anima. Per ogni embrione esiste una nuova goccia, un nuovo Conscio individuale, programmato con uno specifico Codice Genetico, nell’Oceano della Saggezza Infinita.” “E Dio, si reincarna?” “Già hai sentito qualcosa a questo riguardo. Tutto è in Dio ma Dio non è in Nulla.” “Come quindi spiegarsi i ricordi delle vite precedenti?” “In occasione della programmazione del Conscio individuale con il Codice Genetico, i Consci Maturati gli tramandano anche certe informazioni riguardanti le proprie vite quando ancora erano nel corpo fisico. Certe tra queste informazioni, come anche certi dati del Conscio Collettivo, vengono interpretate dalla mente come ricordi delle vite precedenti. A volte si tratta dell’escursione del Conscio individuale nell’Essere del Sapere Infinito, dove sono archiviati tutti i dati della storia cosmica.” »Il Saggio ha la risposta a tutto…« pensò Andrea, poi chiese “Che cosa succede allora all’Anima dopo la morte fisica?” “Le vibrazioni del defunto, il cui Conscio non è Maturato, vanno in altre dimensioni dove si decompongono gradualmente. La gente riconosce tali vibrazioni come volti, odori, suoni oppure immagini di avvenimenti riguardanti il defunto. In certi casi il Conscio individuale che non è completamente maturato, ma che durante la permanenza nel corpo fisico ha raggiunto il necessario livello di maturazione, cioè d'individualizza-

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zione, ha la possibilità di portare a termine il processo di maturazione dopo la morte del corpo fisico in cui era incarnato.” “E l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso? È vero che dopo la morte, l’Anima soffre?” chiese lui nella speranza che la risposta fosse più piacevole di quella sulla dissoluzione dell’Anima. “Per soffrire, c’è bisogno della mente, ma come già sai, dopo la morte fisica, la mente dell’individuo scompare. Si potrebbe affermare, che dopo la morte fisica, le vibrazioni di singoli esseri si raggruppano così che alcune rappresentano l’Inferno, alcune il Purgatorio mentre altre il Paradiso. Ma per l’Anima non c’è il tanto promesso Regno dei Cieli, come non ci sono neppure il Diavolo e l’Inferno, prodotti della mente umana.” Andrea per un attimo rinunciò alla vita. A lungo era stato inebriato dall’idea sulla reincarnazione e sul Paradiso. “Non disperare, ci sono soluzioni più interessanti della reincarnazione. Soltanto l’illusione muore, cambia forma. La tua Anima può veramente divenire Eterna, basta che il tuo Conscio Maturi.” “Dici basta? Se ho ben capito, rari sono coloro cui il Conscio Matura. Sembra che ciò non sia un’impresa semplice.” “La spiritualità del terzo millennio porta possibilità difficilmente immaginabili. I Saggi del passato hanno costruito il ponte. Ora l’umanità si trova in una fase di maturazione accelerata.” “Vorrei proprio sapere com’è che accelererà questa maturazione!” “In molti modi. Tra l’altro le preghiere rivolte a Dio saranno sempre più efficaci. Molti com-

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prenderanno la forza della preghiera. La collaborazione diretta con Dio nella riprogrammazione, armonizzazione, maturazione delle parti integranti dell’Essere, apre eccezionali possibilità. Per molti, questo rivolgersi diretto diverrà uno strumento insostituibile di maturazione spirituale e di autoguarigione. Un maggior numero di Cavalieri, i quali guideranno il risveglio accelerato dell’umanità, otterrà risultati che all’inizio saranno reputati sorprendenti da molti, ma che poi diverranno quotidianità. La riprogrammazione dell’Esistere, delle cellule, delle Vibrazioni del Conscio, degli organi ammalati; la maturazione dell’Anima, dell’aura, del Corpo Illuminato, del Conscio, tramite le preghiere rivolte a Dio diverranno una pratica quotidiana di molti uomini.” “Sì, sì!” ad Andrea brillavano gli occhi. “Questo è ciò che sto aspettando da sempre.” Era immensamente grato al Saggio per averlo introdotto nel cerchio dei Cavalieri, dotati di spade della tecnologia maturativa dell’ultima generazione. “Bellissimo questo videogioco! La Via al Conscio Maturo è aperta, non mi resta che percorrerla.” disse ancora, desideroso di condividere con altri le possibilità della nuova era. “Sì…” rispose il Saggio “Sii consapevole del Divino in ogni essere, sebbene essi ne siano in gran parte inconsapevoli. Pensa quanta gente va al lavoro non sapendo qual è il loro lavoro primario, cioè riconoscere Dio ed Essere UNO con Egli. Tanti lottano forsennatamente per diventare qualcuno non sapendo di Essere già Qualcuno, l’Unico Uno. Quel che accomuna tutti gli uomini è che in ognuno si cela Dio, che ognuno può Scoprirlo, che ad ognuno può maturare il Conscio

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e che tutti noi siamo UNO. In tutto si svolge il Processo Divino e l’uomo, a differenza degli animali, dei vegetali e dei minerali, può riconoscere la propria natura Reale. Con il concepimento si formano l’embrione del futuro corpo fisico e il Processo Divino individuale, la Scintilla del Divino, e all’uomo vengono dati Tre strumenti per Maturare: l’Amore, il Sapere e il Potere di Creare. Anche se in effetti, ognuno è più che da sempre Dio e soltanto sogna di essere tutt’altra cosa.” “Gioisce Dio di ogni Conscio Maturato, di ogni essere che ha arricchito l’Esistere Infinito con il Timbro dell’Eternità individuale. Questo per Dio rappresenta il brillante riflesso nello specchio, la conferma che Egli è veramente il Maestro Supremo. Colui che individualizza l’Assoluto.” “Quindi, se ho ben capito, prima di essere concepito, l'uomo è Dio non individualizzato?” “Si! Bravo! Geniale come definizione.” “Meraviglioso! Solo non mi è chiaro perché non si parli pubblicamente di ciò?” “Sopratutto perché soltanto rari Sanno e pochi vogliono Sapere. E poi, alle strutture di potere, fa più comodo che i Figli di Dio rimangano bambini facilmente manipolabili, piuttosto che farli, o perlomeno lasciarli, crescere nel Grande Padre. Che cosa farebbero i pastori senza il gregge di pecore ubbidienti? Alla casta che governa non fa comodo un uomo consapevole delle proprie possibilità. È molto più facile manipolare gente che ha bisogno di credere in concetti, nei leader e nelle istituzioni. La moltitudine d’inconsapevoli homo sapiens è meno pericolosa di alcuni consapevoli homo capirus, uomini che hanno conosciuto la Verità.”

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E qui il Saggio si fermò un po’ per prendere fiato per lo sprint di pensiero seguente. “La falsa religiosità, intellettualizzata e politicizzata, è un grande ostacolo per la maturazione spirituale. I concetti su Dio, i dogmi, le idee sul bene e sul male fossilizzano la mente, allontanando l’uomo da Se Stesso. La vera religione si occupa della maturazione dell’essere interiore, e no, come nel caso della maggioranza delle religioni odierne, con gli avvenimenti esterni, il che è comunque di attinenza di altre discipline. E poi, perché cercare Dio solo nelle chiese, quando tutto è in Dio?” “È sicuramente bello vivere sapendo chi veramente sei, vero amico mio?” chiese infine Andrea pensoso.

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27. La Realtà La maturazione del Conscio è la Via. L’individualità Eterna, la Meta.

Io sono Dio, dunque tutto è in me, ma io non sono in niente. Ma come può essere che tutto è in me quando nulla non è mai stato creato? Deve esserci qualcosa di ancor più profondo che devo conoscere. Così rifletteva Andrea nel ripensare a ciò che aveva sentito dai Saggi. “Naturale!” il Saggio apparve. “C’è il Segreto di là del Segreto.” “Sentiamo!” disse Andrea piuttosto impazientemente. “Non c’è niente fuori di Te e nemmeno niente in Te, Tu Sei l’Unica Realtà.” “Ma io avevo capito che Tutto è in Me. Mi sento stordito.” Andrea aveva ricevuto la risposta ai quesiti che lo tormentavano, ma non riusciva ancora a correlare chiaramente tutte le rivelazioni e tutte le illuminazioni degli ultimi giorni. “Parlando la lingua dell’illusione amplificata, siamo giunti al livello dell’illusione diminuita. Anche ciò che ti ho appena detto sono solo semplici parole.”

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“E il Creatore? Le preghiere che gli rivolgo sono veramente efficaci.” “Certo che le preghiere al Creatore sono efficaci, ma sappi, mio caro ragazzo, che il Creatore non è Dio. Il Creatore è uno dei Tre aspetti Primari di Dio. Dio è l’Unica Realtà, indefinibile.” desiderò precisare il Saggio. “Che cos’è questo, un altro segreto svelato?!” “La Verità, nient’altro che la Verità divenuta Segreto per aver cercato lontano quello che da sempre è Qui.” “E quali sarebbero gli altri due, come li hai chiamati...? Aspetti primari di Dio?” “Il Creatore, il Mantenitore e l'Annullatore sono i Tre aspetti del Processo Divino, cioè dell’Oceano della Saggezza Infinita e quindi pure della Scintilla del Divino in ognuno.” “I Tre Saggi?” “Semplificando, è così. Il Sapere, l'Amore e il Potere; il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.” »Ecco che, anche se molto stranamente, i conti tornano,« pensò Andrea. “Se ci fosse la Creazione, allora ci sarebbe pure il Creatore. Ma mai niente è stato creato. Quindi non c’è nemmeno alcun Creatore. Ciò che immagini di vedere, sentire e toccare è pura allucinazione. Gli eventi sono illusioni, in realtà niente accade. È vero che Tutto influisce su tutto ma, in effetti, niente avviene.” spiegò più dettagliatamente il Saggio. “E la Scintilla del Divino? Sento profondamente di portare in me il Divino. ” “Normale che tu come Dio porti in Te Stesso il Divino, cioè la Tua Manifestazione. Ma, la Scintilla del Divino, l’Oceano della Saggezza, la dimensione spazio tempo e tutte le altre dimensio-

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ni esistono soltanto come illusione. Essi compongono il Nulla, il Nulla che è la somma di Tutto.” “Ma, questo Nulla è la Realtà?” chiese Andrea che non aveva ben capito ciò che gli aveva appena proferito il Saggio. “Il Nulla è mutabile perché è espresso. La Realtà è immutabile perché inespressa. Il Nulla è contenuto nella Realtà, ma la Realtà, cioè Dio, l’unica Realtà, non è nel Nulla. Il Nulla è tutto ciò che non è Reale, tutto ciò che non è Dio. Ripeto, tutto questo Nulla esiste soltanto come illusione, come sogno, ma in realtà non c’è.” “Ma a me pare che adesso noi due stiamo parlando!” disse Andrea travolto dalla marea d’improvvise novità. “Quale io? Quale tu? Hai detto bene: ti pare. Si tratta soltanto di percezione sensoriale. Per la mente le cose accadono, ma per la Realtà niente non è mai successo, e mai niente accadrà. Sia il percepire che il pensare sono illusioni. In effetti, non c’è chi pensa e nemmeno chi percepisce. La somma di tutti gli accadimenti nel cosmo, è in ogni attimo uguale a nulla. Un po’ come quando due giocano a tirare la corda e nessuno dei due riesce a prevalere. Provano fatica, per essere più precisi, sognano di provare fatica, anche se non vanno né avanti né indietro. Comunque questa è soltanto un’analogia con la quale cerco di spiegarti l’inspiegabile.” “Ah! Capisco.” Ma sorpreso dal fatto di aver capito qualcosa di questa storia, Andrea pensò, »Ma che cosa capisco?« Le spiegazioni del Saggio erano però talmente semplici, che spesso era semplicemente inevitabile accettarle. Andrea chiese: “Ma tu sei un Conscio Maturato?”

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“IO SONO, e come Conscio Maturato Eternamente Creo l’illusione affinché altri Consci possano riconoscere la Realtà. Ma ricorda, noi interveniamo nella vita del singolo soltanto in base alla sua richiesta, che può essere fatta intenzionalmente ma può anche essere inconsapevole. Basta un pensiero o un’emozione nella direzione giusta ed eccoci qua, a porgere il nostro aiuto maturativo. È dal tuo concepimento che seguo la tua maturazione, assieme ad altri Consci Maturati. Grazie di averci ascoltato anche quando non ci sentivi.” “Tu sei riconoscente a me? Se sapessi quanto sei importante tu per me!” “Per noi, Consci Maturati, ogni essere è ugualmente importante. Ma quando qualcuno si incammina consapevolmente attraverso i Sette Anelli, risveglia in noi quel dimenticato palpitare del cuore di quando eravamo ancora uomini. Si tratta semplicemente di Amore. Ora ti invito a venire nel luogo dove soggiorno.” “Ma tu non sei Onnipresente?” “Come Dio ho l’onore che Tutto è in Me e che Io non sono in niente…” sorrise il Saggio “Ma allo scopo di tramandare Sapere all’uomo, come Vibrazione del Conscio Maturato, mi manifesto nel modo ideale nel mio Luogo di Potere. Ogni Conscio Maturato si manifesta nel modo più ottimale in un determinato Luogo di Potere. Ai visitatori dei Luoghi di Potere, ma solo a coloro che sono spiritualmente abbastanza maturi, i Consci Maturati trasmettono il sapere che il singolo è in grado di ricevere. Ma non perché i Consci Maturati vogliono influire sull’uomo, è l’uomo ad aver attivato in sé dei processi maturativi

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che provocano questa trasmissione. Quindi, più l’uomo in questione è maturo e più Sapere può ricevere. Ad ogni modo, i Consci Maturati non trasmettono Sapere bensì, emettendo vibrazioni, attivano il Sapere che già c’è nell’uomo. Ognuno ha in sé i Tre Saggi e quindi Infinito Sapere, Amore e Potere. Con il passare del tempo, il Sapere attivato nei Luoghi di Potere, viene gradualmente consapevolizzato a livello mentale, e l’individuo che non sa di questo processo, spesso si meraviglia come alcune cose gli sono conosciute anche se non ne aveva mai sentito parlare.” “Hm. Bene, e dove si trovano questi Luoghi di Potere?” “Sul pianeta Terra ce ne sono più di 100. Quattro si trovano in Europa: il Monte Atos in Grecia, Aia Sofia ad Istanbul, l’abbazia di Westminster a Londra e i Musei Vaticani. In questi luoghi si manifestano, come Vibrazioni, i Consci Maturati di filosofi, condottieri, compositori, scienziati, poeti, santi maturati e altri che hanno raggiunto la Saggezza. Visitando i Luoghi di Potere ti verrà attivato il Sapere di cui hai bisogno per la maturazione spirituale. Ma se desideri ricevere qualche sapere particolare, puoi inviare la richiesta che i Consci Maturati ti consapevolizzino un determinato Sapere. Noi la sappiamo lunga!” sorrise il Saggio furbamente. “Che cos’è la Saggezza?” chiese Andrea, quasi scioccato. “La Saggezza è il non agire dell’essere il cui Conscio è Maturato, il non agire tramite il quale si mostra all’uomo ciò che sino allora era inimmaginabile. Questa è l’arte del modellare i Segreti dell’Infinito.Gli anni a venire sono eccezional-

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mente importanti per la maturazione dell’umanità. Sono pieni di sfide, grandi scoperte. Dinanzi a tutti voi arde l’era della nuova spiritualità, il tempo in cui un sempre maggior numero di Consci Maturerà. Trasmetti il nostro messaggio. Che l’umanità addormentata in comode menzogne, si risvegli e conosca lo splendore della sua Creazione, lo splendore dell’Onnipresente Verità! Uomo, perché Tu che hai Creato tutto, immagini di essere una fiammella attorniata dall’oscurità?

Venite! Qui c’è posto per Tutti!”

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Sommario 1. Il Segreto Primordiale . . . . . . . . . . . . . . . 7 2. Il punto dell’Infinito . . . . . . . . . . . . . . . 11 3. Il Destino Primario . . . . . . . . . . . . . . . . 15 4. I Sette Anelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 5. Il Cavaliere delle Energie . . . . . . . . . . . 23 6. La meta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 7. I pensieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 8. L’invisibile forza delle preghiere . . . . . . 31 9. Liberarsi dai contenuti negativi . . . . . . 35 10. La schiavitù collettiva . . . . . . . . . . . . . 43 11. La falsa moralità . . . . . . . . . . . . . . . . 49 12. La consapevolezza del Cavaliere . . . . . 55 13. La luce dietro le pareti . . . . . . . . . . . . 59 14. La realtà immaginata . . . . . . . . . . . . . 61 15. Liberarsi dall’influsso dell’ambiente . . 67 16. Il portatore d’acqua . . . . . . . . . . . . . . 75 17. I conflitti dei condomini della mente . . 79 18. Amore, sessualità, materialità . . . . . . 83 19. Di nuovo il manuale . . . . . . . . . . . . . . 91 20. Il mondo delle energie . . . . . . . . . . . . . 95 21. Le trappole della gran nebbia . . . . . . . 97 22. Semplicemente Uno . . . . . . . . . . . . . 101 23. La scoperta del Segreto . . . . . . . . . . . 105 24. L’Oceano della Saggezza Infinita . . . . 113 25. Come una piramide . . . . . . . . . . . . . 117 26. La maturazione del Conscio . . . . . . . 119 27. La Realtà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127


Finito di stampare nel mese di aprile 2003 presso Arti Grafiche Tris S.r.l. – Roma Stampato in Italia – Printed in Italy


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