gli artisti della sligge factory
rapporto annuale 2009 a cura di carlo pesce
antonio marangolo - andy rivieni - ezio minetti - ruben esposito - imago lab
spazio sotto l’ombrello - scalinata sligge - ovada dal 05 dicembre 09 al 06 gennaio 10
spazio sotto l’ombrello - scalinata sligge - ovada dal 05 dicembre 09 al 06 gennaio 10
con il patrocinio della Provincia di Alessandria e della Città di Ovada organizzazione: Gruppo Due sotto l’ombrello mostra a cura di Carlo Pesce pubblicazione a cura di Andrea Repetto ed Ezio Minetti ideazione e fotografie: Andrea Repetto stampa: Tipografia Provinciale copyright © 2009 - riproduzione vietata
www.duesottolombrello.net
SLIGGE, UN ANNO DOPO. Laboratorio: bisogna averne uno in campagna G. Flaubert, dizionario dei luoghi comuni
Procedono i lavori all’interno della Sligge Factory. È passato un anno dalla precedente rassegna consuntiva e in un anno sono state fatte molte cose. Ovviamente, quando si parla di Sligge si pensa a quel luogo di aggregazione culturale nel quale si confrontano alcuni artisti, nel quale si fanno delle mostre, oppure si proiettano film, o più semplicemente, si discute. Sligge è dunque un posto dove si produce arte. L’anno scorso, proprio in occasione della prima analoga rassegna, redassi un testo che nello spirito continua a essere valido e al quale rimando, per evitare di ripetere gli stessi concetti. Gli artisti sono cambiati? Sì. In che modo? Qualcuno è dimagrito, qualcuno è ingrassato. Chi ha perso qualche capello, chi no. L’unica certezza è che tutti hanno un anno in più, io compreso, e qualche mostra in più alle spalle. Ho posto cinque domande, e ciascuno di loro mi ha dato una risposta. Per esempio, alla domanda, se erano stati condizionati dal fatto che nel dicembre 2009 ci sarebbe stata una seconda mostra consuntiva, mi hanno risposto: per niente (am); venga a prendere un caffè o un tea da me uno di questi giorni (em); no, infatti da molti anni il mio lavoro è simile a un’emorragia, lenta ma inarrestabile, quindi cerco di pensarci il meno possibile (ar); sì, vivo in ritardo su tutto, anche se lo so un anno prima mi riduco sempre all’ultimo secondo, quindi rispondo velocemente: sono in ritardo (re); sto ancora cercando di capire che cos’è una rassegna consuntiva (fr). Quale è stato il momento più positivo dal punto di vista artistico dell’anno passato? E il peggiore, ammesso che ce ne sia stato uno? La domanda era insidiosa e ecco
che cosa hanno risposto: il perfezionamento del cromatismo. L’esagerazione del medesimo (am); di solito il caffè lo prendo in cucina, il tea in salotto, che abitudine! (em); lavorare con Mariana Scorza alla fantasmagoria “10 pensieri di metallo sul libro di Ezechiele. Prendermelo in quel posto da parte del sig. Asterisco Ripetuto che mi ha impedito di partecipare al festival di Charleville (ar); quando mi propongono una mostra, perché mi sembra di avere un lavoro vero. È però anche il momento peggiore perché si manifesta l’orribile sensazione di avere un lavoro vero (re); quando abbiamo cominciato a mangiare. Quando il mangiare è terminato (fr). Prevedendo che ci sarà un’altra rassegna consuntiva tra un anno, ho chiesto se avevano già un’idea per quell’avvenimento (figurati!), riflettendo sul fatto se ne avevano già una l’anno scorso per la rassegna di quest’anno. Troppo complicato e cervellotico? Mo fido del fatto che dicono che non esistono domande cretine… e le risposte, eccole e giudicate voi, amici lettori? Installazione di panni stesi e l’anno scorso niente (am); mi scusi per il disordine, tra cucito e bambini, sono terribili! (em); sì, traviarmi, in senso verdiano. L’anno scorso pensavo a dove era finita Emily e forse ce l’ho fatta a trovarla (ar); sono due domande in una: la risposta è no (re); rispondo come ho risposto alla prima domanda (fr). Questa domanda è per dare un contentino e nello stesso tempo per sondare la sincerità di quei bugiardoni che sono gli artisti. Quale è stata la cosa più bella che ti hanno detto su uno dei tuoi lavori? E la più brutta? In realtà speravo che qualcuno mi citasse, dicesse, per esempio, “oh, quello che hai scritto in quel bell’articolo sul Piccolo… quello che hai detto di fronte a uno dei miei lavori quando eri qui per montare la mostra di agosto”, invece, non solo non mi hanno considerato (ingrati!), ma hanno citato: la moglie che ha detto “è un capolavoro” e Mirco Marchelli che ha detto “che schifo” (am); il bambino invisibile che ha detto “è così bello quando fuori nevica, le pare. Vuole ancora un dolcetto…o scherzetto ah, ah, ah!” (em); un signore che ha detto, guardando un quadro intitolato “il sistema solare visto da Lambda Scorpionis”, ma io non vedo nessuna stella. Una nota critica che non ha visto la fantasmagoria intitolata “Macbetto” perché “il volume era troppo alto”. Macbetto, due mesi dopo, vince il Torino Horror film fest, unico caso al mondo in cui una macchina pre-cinematica vince un festival di cinema! (ar); l’anonimo che dice “interessante”,
che significa, non mi piace,e il complimento, sempre di qualche anonimo, che dice che i miei lavori somigliano a quelli di Claudio Costa (re); il tizio che dice “cos’è quella roba?” (fr). Infine la rivalsa. Astutamente ho chiesto loro: “che domanda vorresti che ti facessi?” Così io la propongo, e rispondo. Carlo Pesce: - sei contento di essere il numero 8 del mondo come suonatore di saxofono? Antonio Marangolo: - come posizione non è male. Meglio del 9° e peggio del 7°. Carlo Pesce: - deve proprio andare? Si fermi ancora un attimo che le faccio vedere il mio album delle foto. Ezio Minetti: - purtroppo ho un appuntamento. Le foto me le farà vedere un’altra volta. Grazie per i dolcetti! Carlo Pesce: - come mai sei ancora vivo? Andy Rivieni: - non saprei. Ho avuto la fortuna di indossare un giubbotto antiproiettile quando mi hanno sparato. Ovviamente non è vero. Sono ancora vivo perché non sono morto! Carlo Pesce: - prendi qualcosa da bere? Ruben Esposito: - ma sì, magari un rosso fermo. Carlo Pesce: - sai che cos’è una rassegna consuntiva? Francesco Rojas: - sì, certo…
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dal 05 dicembre 09 al 06 gennaio 10 dal venerdĂŹ alla domenica, dalle 17,00 alle 19,30
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