I Cactus sono Bambini e io li Accarezzo

Page 1

)ql §s EId

xm Iad req

I I

olueruruls oudord a ore^ un oureud -of,s a orrrErffEJ oT'oJleru un EIJII rlF trrnzze snpel rp oddnr8 un rp ager8 aurds a1'1sor orrdord a:rp'arezzaler:e pE Etl q n e8rrqelle3 opuenb eirure apuer8 4rd esardros el eW'elleJ Q eu

-nlEu II

,EII

aFrrIS opnl Iap oDlnlse rm ep

EC

-oueuqlodurr,l'eporla orlp un ur rod a snlle) un ul Erugd,,a8u11ur,, rI 5og uo] -ìor Ip ored un apuard rc1'n[nwopyl EIIep auorrr aqBo; a1e:re1s a11anb uor a apazud ry ored un ae4sa 'asm flneaq aq: ganb e

!Ed

Iqs )lln

I

l4s roF

rau orre^rasuol euuop EZUETnf,UOU

'alaztfr

ral

a1

tpqer

UOI ala Ur g

!p ulccuc u

-1ad e1p rsor:au ale:onord Ep querlun rp Elplop EluErderm'(,,eu -rurureJpletll,, ElErrreql eqqel^e,l qloJ)

aluaurpl qad

nfnwoloyg eue]Issau elpp'ordu:asa .:ad'e8re1 e1p arels oq8aryop sn]lEl rp euoua[o]

-uou

IeP

apuer8

)A»

n{

eurEl pl onuep arelsar rad e)lEls Is eql .pllunl,, ry anads Pun rp el€lop ouos

erd

m:

qd

EI ouo)srpoJsn)

aqr ufipqulpC uorpuv or1u aJJes el Erl rJluof,ur -eloq Iep areg ouossod 1

qìruq qlour

89 lulruul4l ac;r1ueg 1p oloj ouoculplcJv o;ue$n1rp

oll0JJu,p ouFoslq ouuur.l oJol aqcuu oulds al oltos 'opuoru lop ulsBA Ud ouolzalloc ul Q uns ul 'aluuld ul[rr 98 uo3

«ozzluuc3u

ouuu opuunb

lI 0l

r rNr8ruu8 1n0c 0il0s snrcuc I»

occo.lJ al ouoFu$u! auBolJJuJluoc lrq -ul ol lnc uoc ouola^ un auolluoc ulu 'uncouug uJquos iot!ruaua11 olqtotld -ng.[ep arlp eq] g'og8aru ElreuaJur a

III )ls F^

aurds

IPJ

a1'st1noto1da1 o4undg e11ep

o :oJesserouts e[ aqr ue]rderlEur rep èl

Pq fps

UCIUSUIIUS USUONU UISITUUNIUil

II

uq au

,ql IOI

ie: )Iu

Io] tsQ

ts D,P

,!d log SE Ia^ IOI

6o tIu

ri I

ìI

ooNott -llN

9102 . 6t"N

"N

I

vt-tvlt Nt . cl


N"19.2016

lor 6

FC

. IN ITALIA

E NEL I'ONDO

rUOMO CHI §TA SULTT SPINE

Nell'altra pagina: Andrea Cattabrigla, 51 anni. A destra, dall'alto: una delle sue serre e con i suoi adorati cactus.

I

musicale a diciamo così, percussione: ogni pianta produce un suono diverso, come se fossero delle gocce di pioggia. Ci troviamq insomma, dentro un vero e proprio mondo a parte allestito a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologn4e costituito da circa 35 mila piante, di cui 1O mila specie in via

d'estinzione e perciò molto prezio se, tanto che la raccolta di Cattabriga è

stata riconosciuta dalla massima au-

torità mondiale in materia la britannica Botanic Garden Conservation.

«Ho iniziato la mia collezione da ragazzino, affascinato dalf incontro con che

il celebre botanico Giuseppe Lodi mi regalò le prime piantine». Ce

ne mostra una: «E unArioca{put sembra quasi un fossile e ha la caratteristica di mimetizzarsi con il suolo. Ci ha messo quasi trent'anni prima di

ro; o rpine

farmi vedere i primi fiori.I cactus mi

nica"

piacciono perché mi insegnano a dare valore al tempo e che occorre adattarsi e trovare soluzioni sempre nuove)). Il naturalista coglie da una pianta un frutto che ha una strana forma a elica. «Volteggia nel vento e quando tocca terra la punta è come se diventasse un trapano che perfora la terra. Ci sono cactus che crescono in vefiicale su pareti di arplilla, alcuni che si awolgioro ad altre piante e oome sorpenti strisciano finché non hanno trovato

alne l'Eu-

flra, e triECC€

[€.

i;lnl-

:rile

l

nei

fiee Cella

cot-

'T' lzlo-

rnde aad

!

uno spicchio di sole; tutti sanno gestire al meglio le risorse dacqua che hanno

I

a

disposizione resistendo anche

per mesi senz4 una vera lezione per una specie "sprecona"come la nostra».

pine

E se prima abbiamo incontrato

rurri

piante velenose, ora Cattabriga ci mostra la Hoodia sudafricana, un cactus che presenta aculei molto aguzzi. «Il

sco-

ento

fusto, però, è commestibile e reprime il senso delle fame.l boscimani lo masticano e poi vanno a caccia per giorni senza l'ingombro delle prowiste». Una proprietà di cui si è accorta anche una casa farmaceutica che ne ha ricavato una pillola dimaSlrante. Ma non è necessario andare fino in Africa per trovare piante medicamentose. Dalle Apuntia, una famiglia di cactus di cui fanno parte anche i fichi

d'India tipici del nostro Sud si producono delle pillole per il diabete. «ln Africa fanno ancora di più: dalle Opunfia ricavano un olio molto pregiato e delle fibre che usano per costruire mobili. I cactus sono insomma una grande risorsa. In Cina ci sono coltivazioni a uso medico. Da noi, invece,

intensive

avremmo iI clima adatto, non praticamente nulla». Il naturalista Andrea Cattabriga ha due figlie, di 16 e zi. anni. «Fin da piccole ho insegnato loro a giocare con i cactus, ma non seguiranno la mia strada. Per questo mi piacerebbe un giorno lasciare a qualcuno in eredità le mie piante. Dopo tanto tempo passato con loro per me sono come bambini da accudire: da dettagli apparentemente insignificanti, una spina che avrebbe dovuto crescere, il colore di che pure si fa

una foglia, capisco che stanno soffren-

finché nonstanno dinuovo bene, soffro anch'io». o do. E

69


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.