RGB How To Graffiti
Elaborato di Laurea di
Andrea Pedulli
Relatrice: Chiara Maria Cristina Pagano Politecnico di Milano Design del Prodotto Industriale A.A. 2015/2016 sez. P3
RGB How To Graffiti: Sistema di prodotti per l’apprendimento delle Tecniche del graffito
A mia mamma Giovanna e al mio padrino Angelo, che mi hanno sempre supportato, aiutato, capito e spronato.
Indice 1
Definizione dell’ambito progettuale 1.1 1.2 1.3 1.4
2
Rho: Contesto, risorse e valutazioni 2.1 2.2 2.3
3
Attrezzatura Fare il graffito
Progettazione Partecipata 8.1 8.2 8.3
9
Dichiarazione d’intenti
Il Mondo dei graffiti 7.1 7.2
8
Analisi della Strategia Scelta del Target
Dichiarazione d’intenti: Mission Statement 6.1
7
La Strategia Gli Scenari
Utente, utilizzatori, persone 5.1 5.2
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Graffiti nel mondo La Vision
Dimensione della Strategia 4.1 4.2
5
Il Territorio Ricerca sul campo Le Associazioni
Vision ed esempi dal mondo 3.1 3.2
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Il Progetto Il Brief I Graffiti Valori del progetto
Didattica sul campo Confronto con Esperti Confronto con non Esperti
Generazione e selezione di ipotesi 9.1 9.2
Risolvere i problemi Soluzione scelte
10 Concept 10.1
Prime ipotesi
11 Configurazione definitiva 11.1 11.2 11.3 11.4
Il nome Utilizzo Comunicazione L’applicazione
12 Verifiche 12.1 12.2 12.3 12.4 12.5
Materiali Aziende Modelli di studo Antropometria Produzione
13 Ipotesi di mercato 13.1 Punto vendita 13.2 Competitors
14 Conclusioni
1 Definizione dell’ambito progettuale In questo capitolo viene spiegato il modo in cui mi sono accostato all’ambito progettuale scelto, le sue caratteristiche e valori.
Di chi è? Opera di “Pichi & Avo” , in occasione del North West Walls Street Art Festival di Werchter, in Belgio. 2012.
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1.1
Capitolo 1
Il Progetto
Il progetto svolto consiste in un sistema di prodotti pensati e sviluppati per il supporto e l’apprendimento delle tecniche del graffito. Nasce con l’esigenza di aiutare tutti coloro che desiderano apprendere ed imparare questa forma di libera creatività, ma non ne possiedono nè le basi, ne dispongono degli strumenti adatti per poterle apprendere. Il sistema di prodotti è stato pensato per dover affiancare e facilitare l’uso della strumentazione già esistente (come le bombolette) senza sostituire prodotti già presenti o danneggiarne l’utilizzo. L’idea è quella di rendere RGB un prodotto capace di aiutare l’utente durante la fase di apprendimento e svolgimento del graffito, supportandolo e facilitandolo in ogni sua fase e sviluppo.
RGB Il sistema-prodotti è composto da quattro elementi distinti e caratteristici che possiedono un’identità unica: sketchbook, manuale, lastra e cover. Essendo un prodotto formato da strumenti differenti è capace di assolvere diverse funzioni, aiutando cosi l’utente in una serie di passaggi fondamentali per lo svolgimento del graffito. Ogni elemento che costituisce il prodotto è stato pensato per assolvere una determinata funzione con la massima semplicità possibile, sia in termini di utilizzo, che di complessità del componente.
Capitolo 1
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Lo sviluppo di ogni singolo elemento è stato pensato, ponderato e continuamente modificato durante la progettazione grazie alle diverse collaborazioni, pareri, interviste e prove effettuate. Hanno aiutato allo sviluppo del progetto sia artisti esperti dell’arte del graffito, sia ragazzi che praticano a tempo pieno graffiti, sia ragazzi totalmente inesperti. Ogni elemento e dettaglio è stato pensato per poter venire incontro ad ogni esigenza, sia funzionale o pratica ma anche con un importante cura dei materiali, processi produttivi, sviluppi e costi. RGB è un sistema di prodotti semplice all’apparenza, che ha richiesto lunghe modifiche, ragionamenti e prove per poter essere realizzato. E’ un prodotto che funziona e che è realmente capace sia di supportare gli utenti durante lo svolgimento di un graffito, sia di aiutarli a migliorare e a facilitare loro le fasi più complesse di questo tipo di rappresentazione.
Utilizzo Sullo sketchbook viene effettuato un disegno di guida. Ogni pagina dello sketchbook possiede una griglia di sfondo la quale è presente anche sulla lastra in plexiglass. L’idea è quella di “paragonare” in modo rapido e semplice il disegno effettuato sulla pagina di carta con la griglia presente sulla lastra trasparente durante la rappresentazione. Mettendo uno a fianco all’altro i due elementi è possibile identificare sul muro come si sta svolgendo il graffito, riuscendo a mantenere sotto controllo continuamente le dimensioni e proporzioni date dalla griglia. Il manuale in formato A6 raccoglie le informazioni teoriche di base riguardanti lo svolgimento del graffito, descrivendo attraverso immagini chiare come e cosa va svolto in fare di realizzazione. La cover esterna è stata pensata invece per poter contenere tutta la strumentazione, favorendo anche l’impugnatura dello sketchbook durante lo svolgimento.
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Capitolo 1
1.2 Il Brief
Il progetto è avvenuto attraverso uno studio concreto, una progettazione comunicata pari passo insieme ad associazioni, persone e utenti i n relazione ad un reale problema da risolvere. Questi sono alcuni degli input iniziali di progetto che ci sono stati subito proposti. Il progetto sarebbe andato a rispondere ad una reale esigenza presente all’interno di una città (Rho), cercando di coinvolgere numerose persone, associazioni e cittadini, con lo scopo di provare a portare un piccolo ma significativo cambiamento.
Cos’è? Il Campo de Cebada è un iniziativa dei residenti di un rinomato distretto di Madrid. Nasce con lo scopo di riqualificare attraverso metodi semplici e materiali di recupero, un’area in disuso della città.
Capitolo 1
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Design Strategico Ci è stato comunicato fin da subito un nuovo tipo di approccio relativo alla progettazione, con una visione più ampia che rende i singoli prodotti concreti, supportati da una strategia precisa e funzionante. Ogni progetto, nel corso del proprio svolgimento, ha dovuto appoggiarsi ad una strategia sempre chiara e precisa per diventare realmente fattibile e concreto.
Muro Nomade Il Muro Nomade è uno strumento che abbiamo utilizzato fin da subito per l’elaborazione visiva dei dati raccolti. Ci è stato molto utile per verificare in maniera veloce e rapida problemi e idee.
Progettazione Partecipata Un altro tassello fondamentale del progetto è stata la progettazione partecipata. Tramite essa siamo stati in grado di lavorare sia divisi per gruppo, analizzando prima dei problemi relativi a “macro aree” di intervento, riuscendo poi a concentrarci singolarmente su problemi molto specifici, sia singolarmente nella fase sucessiva. Oltre al lavoro di gruppo, la presenza continua e costante di associazioni ci ha permesso di poter effettuare un confronto effettivo e costruttivo su tutto ciò che stavamo elaborando.
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Capitolo 1
L’approccio utilizzato Metodologia di sviluppo: dal generale al particolare
Durante tutto lo svolgimento del progetto ho sempre agito e progettato dal generale verso il particolare. Ho selezionato una “macro” area di partenza, identificata come quella relativa agli “edifici”, dopodichè ho agito sempre di più cercando e scavando a fondo tutto ciò che poteva essere utile. Partendo da un’area molto vasta d’intervento possibile, sono arrivato ad identificare in maniera molto precisa la mia personale e precisa area d’intervento. All’interno dell mio “micro” tema (identificato come quello della riqualificazione attraverso l’utilizzo di graffiti) mi sono concentrato sull’elaborare un prodotto che risolva un preciso problema di quest’area.
Soluzione
Problema
Tema
Area d’intervento
Dalla revisione... La revisione è il primo approccio di confronto per la crescita del progetto. Essa però non garantisce da sola un corretto svolgimento del progetto nella sua totalità
... Al reare confronto Occorre infatti confrontarsi in modo diretto anche con altri personaggi facenti parte della nostra area d’intervento. I soli professori non sempre sono in grado di farci comprendere cosa va, cosa non va e soprattutto cosa ampliare o modificare del nostro progetto.
Capitolo 1
Osservazione Partecipante Osservare per capire. E’ stato fondamentale potersi approciare in modo diretto con utenti, persone e cittadini che mai avevano visto il nostro progetto. In corso d’opera è stato gratificante poter capire come le altre persone “vedessero” il nostro progetto. E’ stato molto utile osservare come essi utilizzavano, capivano a loro volta e interagivano con il mio progetto. Sono stato in grado di apportare numerose modifche grazie a tutti quegli utenti “esterni” che possiedono punti di vista diversi dai nostri.
Le scuole Martedì 9 Febbraio 2015 abbiamo avuto la possibilità di confrontarci in modo diretto con degli studenti della 5^ superiore del liceo Scientifico di Rho. Hanno visto ed interagito con i nostri progetti lasciandoci dei feedback di modifica ed ampliamento.
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1.3 Quando sono legali? Il graffito (o murales) viene considerato legale se e solo se viene effettuato in aree o luoghi coperti da permessi. E’ possibile identificare diverse aree presenti nelle città, all’interno delle quali è possibile dedicarsi con estrema calma e tempo alla cura del proprio graffito. Se il graffito viene effettuato in aree pubbliche, non coperte da permessi o in aree private (non di proprietà dell’autore) sono considerati illegali. Il graffito può essere punito con multe salate e con l’obbligo di ripagare a proprie spese tutte le azioni di pulizia necessarie
Capitolo 1
I Graffiti Il contesto all’interno del quale si inserisce il mio progetto è il mondo dei graffiti. Il graffito è una forma di espressione creativa non sempre riconosciuta come tale, ma, anzi, può essere scambiata per atto vandalico. E’ un contesto fragile, sottile, nel quale non è semplice inserire nuovi strumenti: il mondo dei graffiti possiede già i suoi oggetti totemici, come le bombolette o i caps, e provare ad inserirvi un nuovo strumento o prodotto, è un operazione che deve avvalersi di un corretto studio del contesto, del mondo dei graffiti e soprattutto dei writer stessi.
La realtà è che il graffito nasce come segno di libertà, come espressione creativa, come sfogo e come voglia di voler lasciare una piccola parte di noi stessi all’interno della città. Occorre però considerare molte variabili nella questione “dove fare graffiti?”:
Sempre di più Sono sempre in aumento il numero di graffiti svolti legalmente
2013 2016
Capitolo 1
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Di chi è? Opera di “Etam Cru”, svolto in Polonia nel 2012 con lo scopo di trasformare noiose case popolari, ridandole vita ed un valore.
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Capitolo 1
Cos’è un graffito Il graffito non viene inteso solamente come opera o segno artistico “effettuato di nascosto” ma viene più volte riconosciuto come vera e propria forma d’arte. In alcuni luoghi è stato utilizzato più volte come segno e strumento di riqualificazioni urbana, riuscendo anche a trasformare e a stravolgere interi spazi prima sterili e vuoti. Occorre mantenere bene a mente la differenza quindi fra atto vandalico, e opera artistica utilizzata per la riqualificazione di un luogo.
Hanno dei valori precisi Il graffito è ritenuto una vera e propria forma d’arte. Come tale possiede diversi valori ferrei da rispettare. In seguito allo sviluppo di questa forma sono nati precisi vocaboli, dettature, meccanismi tutt’ora presenti Durante la rappresentazione occorre tenere bene a mente che bisogna rispettare determinati vincoli: il rischio è stravolgere l’arte del graffito stesso.
Capitolo 1
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Cosa si intende per Muro Libero ? I Muri Liberi sono muri senza giurisdizione. Sono muri comuni, che possono appartenere a privati, comune o enti pubblici che decidono di “mettere in condivisione” il proprio muro. Il muro passa in questo modo dall’essere un muro “privato” ad un “muro Libero”. I muri liberi possono essere ricoperti da graffiti più volte, senza il bisogno di permessi particolari. Sono stati pensati per poter garantire la libertà di espressione di artisti, writer o neofiti del mondo della Street Art. Questi muri forniscono un luogo dove ragazzi possono incontrarsi, condividere idee, disegni, graffiti e soprattutto forme d’arte con altrei coetanei. Nella città di Milano sono stati forniti più di 100 muri liberi solo nel mese di Luglio.
Il contesto progettuale all’interno del quale ho lavorato prevede l’utilizzo sempre maggiore di muri liberi con la speranza di diminuire sempre di più gli atti illegali e infantili che spesso rovinano muri, monumenti e luoghi civili.
Non sempre piace il Muro libero Non tutti i writer sono disposti a “scendere a patti con l’autorità. Spesso quindi continuano ad effettuare graffiti illegali in zone private.
L’illegalità attrae A volte volte viene preferito l’atto illegale in sè rispetto al concedersi con calma ad effettuare un opera legale.
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Capitolo 1
La storia dei graffiti I primi antenati de graffiti che possiamo incontrare vennero effettuati dagli egiziani, già dal 1500 a.C. Parenti dei graffiti più recenti, meno simili ad incisione come i precedenti, sono le calligrafie gotiche, risalenti al 1200 d.C. Il primo writer della storia fu invece Joseph Kyselak (1799-1838), artista austriaco che iniziò a tappezzare l’intera città di Vienna (sucessivamente anche le piu grandi città d’Europa) del proprio nome (o tag) come fosse un vero “writer” dei nostri tempi.
Non confondiamoci I graffiti nella storia vengono identificati come primi segnali riconducibili all’odierna forma creativa del fare i graffiti. E’ normale che non possiedono caratteristiche del tutto simili, ma diventa interessante indagare ogni possibile similitudine.
Geroglifici
Scritte Gotiche
Joseph Kiselak
Non sono ovviamente strettamente paragonabili agli odierni graffiti, ma il “voler comunicare qualcosa” attraverso scritte murali, esiste fin da questi tempi.
Mantenere uno stile unico e ripeterlo più volte è un valore fondamentale per il “graffitismo”.
Primo “writer” della storia, per via del fatto che fu il primo ad inventare il “tag” (o firma del writer).
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Capitolo 1
I graffiti, come li conosciamo, appaiono nel 1950, a New York. La nascita delle bombolette diede il via ad una vera e propria moda nei quartieri newyorkesi. Ognuno poteva acquistare uno strumento per dipingere ed era libero di portare il proprio nome su ogni muro/casa/proprietà. In pochi anni, nacquero nuove tecniche, sviluppi e bombolette sempre meno costose, a tal punto che persino i ragazzi con meno disponibilità potevano acquistarne una. Nato come un atto di proprio riconoscimento, di “voler lasciare il segno”, divenne pian piano una forma d’arte.
1952
1980
Oggi
Vengono introdotte sul mercato le bombolette a vernice ad un costo raggiungibile a chiunque.
Insieme allo sviluppo della cultura HipHop le strade di New York diventarono il posto perfetto dove chiunque poteva liberamente esprimersi.
Attualmente i costi delle bombolette sono davvero irrisori a tal punto he chiunque può fare graffiti.
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1.4
Capitolo 1
Valori del Progetto Il mondo dei graffiti si avvale ed esprime moltissimi valori e ideali che spesso non vengono tenuti in considerazione. Questo progetto raccoglie i valori più significativi del “graffito” cercando di utilizzarli per poter portare un vero cambiamento. L’insegnamento dei graffiti che ha lo scopo di portare un vero e proprio segno di riqualificazione e cambiamento è il punto focale sul quale si concentra RGB.
Non solo graffiti RGB non nasce solamente come progetto legato allo svolgimento di graffiti o al loro apprendimento. Lo scopo è soprattutto quello di poter portare un reale cambiamento all’interno del contesto nel quale viene inserito. Tutta la strategia che ruota attorno ad RGB è stata pensata per poter essere effettivamente fattibile ed applicabile. Le caratteristiche legate all’uso degli strumenti e delle tecniche completano in tutto e per tutto il progetto.
Impatto visivo Foto scattata in un quartiere di New York City dove è possibile vedere la differenza creata dalla presenza dei graffiti.
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Capitolo 1
Insegnamento L’insegnamento delle tecniche dei graffiti è uno dei punti centrali del progetto. Strumenti, distanze, impugnature e modi d’uso sono parte di quello che RGB vuole provare ad insegnare a tutti coloro che non sanno effettuare graffiti. L’insegnamento non deve essere inteso come “sostituzione” degli strumenti e nemmeno volto alla “facilitazione” dell’apprendimento; vuole solamente rendere meno complesse tutte quelle fasi o momenti più complicati da apprendere.
Riqualificazione
Insegnamento
Protagonsmo giovanile
Cambiamento concreto
Attivazione di aree
Libertà di espressione
Creatività
Riqualificazione
La riqualificazione di luoghi o aree attraverso l’uso di graffiti è una pratica che ormai viene effettuata da molto tempo. Trasformare questa forma di creatività in un vero e proprio messaggio di cambiamento da portare ad ogni cittadino, persona e soprattutto ai giovani, è ciò che voglio raggiungere attraverso RGB. L’insegnamento unito alla possibilità di riqualificare una zona, mettendosi cosi in gioco e sporcandosi le mani.
Principali valori presenti in RGB
2 Rho: Contesto, risorse e valutazioni In questo capitolo verrà trattato il contesto d’inserimento all’interno del quale il mio progetto dovrà operare: La città di Rho.
Cos’è? Vista della città di Rho, scenario nel quale viene inserito il progetto.
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Capitolo 2
2.1
Il territorio
Il contesto territoriale all’interno del quale si inserisce il progetto è la città di Rho. Tutte le ricerche, analisi sul campo, utenti e associazioni provengono e sono parte di questa realtà. L’intero brief si è basato fin da subito sull’intervento diretto dei progetti su questa città. Ho avuto la fortuna di incontrare persone, associazioni ed eventi che potessero appoggiare in maniera concreta il mio lavoro, fino ad arrivare ad un progetto che potesse essere realmente messo in pratica sul territorio.
Rho “dormitorio” Molti cittadini, vivendo a Rho solamente la notte hanno caratterizzato Rho come la “città dormitorio”.
50 558 Abitanti di Rho
La maggior parte di questi si sposta in treno/metro per lavoro, tornando a Rho solo per dormire.
Posizione geografica Rho è un polo molto particolare per diversi motivi: oltre a possedere una particolare posizione geografica, si trova vicina a Milano, chiusa trasversalmente fra autostrade di grossa portata oltre che essere tagliata dalla ferrovia. Grazie al centro fieristico più grande d’Italia, Rho è stata anche sede dell’EXPO 2015 che si è concluso ad Ottobre.
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Capitolo 2
La vicinanza a Milano Questa vicinanza a Milano da un lato garantisce numerosi posti di lavoro, dall’altro parte rischia di “assorbire” a sè la popolazione, facendo dimenticare le città minori vicine come quella analizzata da me. Diventa semplice quindi notare cosa non funziona a Rho: poco svago, luoghi d’incontro ridotti, mancanza di una vera e propria identità all’interno della città e mancanza di voglia (apparente) di fare qualcosa per modificare la città.
17.8 Sono i Kilometri che separano il centro della città di Rho dal centro di MIlano
Milano La metropoli di Milano, facilmente raggiungibile da Rho attraverso numerose linee di collegamento: Treni e metro.
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Capitolo 2
Expo
Rho Fiera
Certamente la vicinanza di EXPO ha aiutato la creazione e ideazione di eventi, mostre, guide e la maggior parte della popolazione Rhodense è stata in grado di sfruttare a proprio vantaggio questo particolare evento. Alcuni di loro hanno preso spunto da questo evento per cercare di migliorare la situazione presente in città.
La vicinanza del centro fieristico è ancora più di rilievo. Questa porta con sè ogni anno numerosi eventi, persone e visitatori, a partire dalla Fiera dell’artigianato al Salone del Mobile. Questi eventi importanti sono alcuni dei punti di forza di queste zone. Se è quindi vero che il centro città viene sottovalutato rispetto alla maestosità di Milano, esistono comunque alcuni punti forti sui quali Rho può puntare.
La Fiera e EXPO Personalmente non mi sono concentrato su queste due zone di intervento, ma ho effettuato la mia ricerca più importante all’interno del centro città, iniziando dalle zone più frequentate, passando per i cittadini ed infine alle associazioni.
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2.2
Capitolo 2
Ricerca sul campo
La prima analisi solamente visiva, svolta a gruppi di tre, ci ha lasciato numerosi dati da poter analizzare. Certamente avendo visto il territorio solo con i nostri occhi non è possibile comprendere la situazione della realtà delle persone e dei cittadini, ma sono comunque sorte importanti conclusioni.
1.1
I luoghi più frequentati sono Villa Burba e Central Park e attorno a questi pare vi sia un “clima” migliore, sia nelle abitazioni vicine che nelle persone stesse. Nei quartieri meno frequentati invece si vedono poche persone, una minor sicurezza, luoghi in disuso e pare vi sia minor cura dell’area. A Rho esistono diversi centri di aggregazione sociale. Il più rinomato è certamente Villa Burba (1.1), posizionata vicino al centro della città, affiancata dal nuovo Parco (Central Park, 1.2). Nella ex zona industriale vi è invece un vecchio capannone un tempo utilizzato il famoso Steccone (1.3) attualmente in totale disuso.
Cura e sicurezza percepita 1.2 Zone centrali
Zone non centrali
1.3
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Capitolo 2
Interviste All’interno della prima ricerca sul campo abbiamo cercato di capire e comprendere come viene vissuta questa città. Abbiamo incontrato ed intervistato diverse persone che ci hanno raccontato in maniera molto precisa il loro rapporto con la città. Questo ci è servito per darci un idea di cosa ci saremmo dovuti aspettare e soprattutto per iniziare ad individuare alcune possibili problematiche progettuali.
Paola, 45 anni insegnante di nuoto “Credo che Rho sia una città un pò spenta. Mi piacerebbe che ci fossero più proposte, attività e cose da fare. Non solo per me, ma anche per i miei figli. La sera, dato che la città è poco movimentata, è possibile incontrare anche brutte persone
Dalle interviste è possibile comprendere come sia molto sentita la mancanza di proposte attraenti da svolgere. I cittadini non aspettano altro che qualche evento a cui partecipare.
Marco, 21 anni studente “Mi piace Rho. E’ casa mia. Più che modificare la città in sè, la quale credo abbia potenziale, occorrerebbe forse attivare i cittadini... sempre pronti per eventuali attività, ma scarsamente propensi a crearne di nuove.
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Capitolo 2
Re di Rho Oltre a diverse interviste ai cittadini di Rho, abbiamo voluto interagire con loro anche attraverso alcune attività. Lo scopo era avere anche un riscontro attivo di come i cittadini stessi vivessero la città e di come volessero valorizzarla. Attraverso questo gioco potevamo interpretare un “re di Rho” e gestire, vivere, attivare la città come meglio credevano. I risultati sono stati interessanti, in quanto nessuno ha escluso del tutto le zone centrali, ma spesso venivano eliminate le zone industriali/ periferiche.
Persone
Hanno costruito la propria città e nessuno l’ha creata uguale ad altri
5 La città
Era possibile assemblare una nuova città, costituendola attraverso alcuni esagoni che rappresentavano zone diverse della città attuale.
Capitolo 2
2.3
Le associazioni Oltre che con i cittadini, abbiamo avuto l’occasione di confrontarci direttamente con associazioni e cooperative che lavorano sul territorio in maniera attiva. Ci hanno aiutato nelle progettazione e ideazioni di strategie sensate che potessero avere un‘utilità vera e propria. Quelle con le quali ho avuto l’opportunità di incontrarmi più volte sono state : La galleria del Quadrifoglio, La Fucina e Frequenze creative.
La Galleria del Quadrifoglio Sono stato aiutato particolrmente da Matteo Olivares e dalla sua Galleria d’Arte “il Quadrifoglio”, con la quale ho potuto parlare più volte ed ottenere utili informazioni riguardanti la città, i suoi eventi e attività, con un accento particolare verso “Lasciamo Il Segno” e tutto ciò che riguarda la riqualificazione attraverso i graffiti.
La Galleria La Galleria del Quadrifoglio è gestita interamente da Matteo Olivares, il quale organizza numerosi eventi e mostre al suo interno.
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Capitolo 2
La Fucina La Fucina è una cooperativa che si occupa dell’organizzazione di incontri, workshop, eventi e percorsi educativi all’interno del territorio di Rho. Monica Tenchini (collaboratrice), è stata molto utile in fase di elaborazione della strategia, in quanto mi ha spiegato con cura come è possibile comunicare con scuole superiori nell’organizzazione di corsi di formazione (i quali sono parte fondante della strategia).
La Fucina La Fucina possiede la propria sede nella zona sud-ovest di Rho, presso l’edificio rinominato MAST.
Frequenze Creative Frequenze Creative è un’associazione che si occupa principalmente dell’organizzazione di eventi relativi al protagonismo giovanile, come ad esempio “informagiovani”. E’ stata utile per comprendere come fosse possibile attivare il coinvolgimento attivo di giovani ragazzi all’interno della mia strategia.
Frequenze Nasce come parte della Fucina, discaccatasi poi per concentrarsi su tematiche differenti da essa.
Capitolo 2
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Eventi Gli eventi più conosciuti di Rho sono quelli che vengono attivati durante la settimana del mobile o durante la Fiera dell’Artigianato. Personalmente sono stato messo a confronto con un evento ideato dalla Galleria d’arte di Rho. L’evento in questione si chiama “Lasciamo il Segno” e viene effettuato per tre giorni a giugno, durante i quali numerosi artisti di tutto il mondo riempiono con i propri graffiti il centro di Rho. Sono partito da questo evento per elaborare la mia strategia. Credo sia molto interessante come esempio di riqualificazione. In più è un evento già molto apprezzato e riconosciuto a Rho.
Di chi è?
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Sono i graffiti
che sono stati effettuati nel centro di Rho nel 2015 durante questo evento.
Opera di “Pener” e “Bezt” svolta durante il “Street Artist communication festival”, Polonia. 2013.
Lasciamo il Segno Nei tre giorni di giugno la città si riempie di artisti che colorano e riportano in vita numerosi muri grigi e spenti della città di Rho
3 VIsion ed esempi dal mondo In questo capitolo verranno analizzati alcuni esempi interessanti di riqualificazione e verrà definita la Vision del progetto.
Di chi è? Opera di “Natalii Rak” , La leggenda dei Giganti. Bialystok, Polonia. 2012.
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Capitolo 3
3.1
Graffiti nel Mondo I graffiti, ovviamente, non vengono utilizzati come atto di riqualificazione solamente a Rho, ma questo processo avviene in ogni parte del mondo, ogni città o luogo che desidera utilizzare questa forma espressiva come vera e propria forma d’arte riconosciuta. L’idea è quella di ispirarsi da questi luoghi già ampiamente riqualificati attraverso forme e colore.
DI chi è? Opera di “Stefaan de Croock” svolto presso una casa popolare in Messico, 2012.
Quando si usano I graffiti come atto di riqualificazione vengono ormai utilizzati ovunque. Il motivo del loro sempre più frequente uso è relativo al fatto che oltre a portare colore, vivacità e luce, riescono anche a far esprimere liberamente artisti, riuscendo a risolvere contemporaneamente questi due problemi. Non in tutte le città si utilizza questo metodo di riqualifica, poichè andrebbe contro i canoni di diversi luoghi ricoprire i muri con figure colorate. Di fatto, questa pratica avviene spesso in grandi città che possiedono numerosi grattacieli opprimenti e case in cemento, come ad esempio in America.
Dove?
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Capitolo 3
Wynwood Uno degli esempi più famosi e riconosciuti di riqualificazione attraverso l’uso di graffiti è Wynwood. Wynwood è un quartiere di Miami, Usa, che è stato totalmente riqualificato attraverso l’uso della Street Art. Numerosi artisti di fama mondiale si sono recati in questo luogo per poter contribuire in maniera attiva a modificare, attraverso le forme e il colore, l’aspetto di questo luogo, facendo rivivere non solo il luogo in sè, ma anche l’insime della sua popolazione. Dal 2003 sempre più persone da tutto il mondo hanno voluto lasciare un piccolo ma significativo segno nell’area.
2016
2003
Wynwood è uno dei quartieri più conosciuti, ma come questo ne esistono tantissimi altri solamente in America.
Aumento della presenza di graffiti presso Wynwood
Capitolo 3
L’esempio che ho deciso di seguire per il mio progetto è riferito proprio a Wynwood. Il motivo della mia scelta si rifà al fatto che tutta la popolazione ha volontariamente messo del proprio per poter portare un cambiamento effettivo nella città. Il supporto di writer esterni è arrivato dopo, una volta che il quartiere era già stato ampliamente ricolorato. La voglia di cambiamento, la possibilità di farlo e di riattivare un luogo in disuso è quello che vorrei nel mio piccolo far provare a Rho.
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71
Sono le Gallerie
presenti a Wynwood in questo momento, gestite da più di 150 artisti diversi
Walls Wynwood, Miami, Florida. Il quartiere ex industriale riqualificato grazie ai graffiti
34
3.2
Capitolo 3
La Vision La Vision serve per rappresentare attraverso immagini il livello di cambiamento che vorrei arrivare a produrre all’interno del contesto di Rho. Dalle immagini è possibile vedere la situazione attuale messa a confronto con la situazione che vorrei arrivare a produrre.
Com’è ora Foto scattata presso lo Steccone: qui rappresentato come vuoto, totalmente in disuso e inutilizzato.
Capitolo 3
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Il cambiamento Quello che vorrei cercare di ottenere presso Rho è la creazione di una comunità attiva, propositiva e stabile che vive, accresce e sviluppa la propria città, il proprio territorio e la propria casa, attraverso eventi, occasioni d’incontro e dialogo che facciano accrescere in maniera sempre maggiore la comunità stessa.
Wynwood Qui possiamo vedere come a Wynwood vi sia una elevata presenza di persone in relazione ad alcuni graffiti effettuati sui muri/palazzi abbandonati.
Come sarà Questa foto rappresenta al meglio come vorrei riuscire a rendere l’area attraverso il mio progetto: pieno di persone che rendono l’area Attiva.
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Capitolo 3
Social Statement Il Social Statement spiega con una singola frase cosa voglio raggiugnere lavorando a questo progetto. Il Social Statement è stato scritto all’interno della prima fase progettuale, quando ancora non avevo deciso all’interno di che area progettuale lavorare. E’ un obiettivo generale di progetto che mi sono dato. “Creazione di una comunità attiva, propositiva e stabile che, tramite la collaborazione tra Comune, associazione e cittadini, riesca a proporre con continuità, attività coerenti con i loro interessi, in prossimità di aree non sfruttate. Lo scopo è quello di favorire relazioni e funzioni sociali, gestite dalla comunità stessa”
A new York Foto scattata in un quartiere di New York City dove è possibile vedere la differenza creata dalla presenza dei graffiti.
4 Dimensione della Strategia In questo capitolo viene spiegata la strategia che intendo applicare presso la città di Rho per cercare di portare un reale cambiamento. Ad essa verrà applicato poi il prodotto progettato.
Di chi è? Opera della “Etam Crew” svolta in una palazzina abbandonata. Ungaria. 2013.
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Capitolo 4
4.1 Come riuscire a raggiungere un cambiamento di questo tipo? Grazie alla mia strategia. Questa è stata elaborata con lo scopo di raggiungere la Vision indicata precedentemente attraverso l’ideazione di un’offerta formativa. L’offerta tratta temi di insegnamento uniti al macro tema dei graffiti.
13
Sono gli utenti,
associazioni o fruitori presenti all’interno della strategia
La strategia
Come funziona? Gli obiettivi di questa offerta formativa sono molteplici. La strategia ruota attorno all’insegnamento del tema della legalità, trattato attraverso l’espressione artistica della Street Art (Graffiti). La Fucina, insieme all’appoggio degli artisti, propone l’insegnamento all’interno delle scuole, luogo dove verranno coinvolti i ragazzi. Verranno insegnate loro tecniche, abilità e utilizzo di strumenti, con l’obiettivo di farli immergere a pieno in questa cultura artistica. Oltre all’insegnamento teorico e pratico dei ragazzi diventa interessante la tematica e tema di sensibilizzazione dei cittadini. Il luogo dove si andranno a svolgere e praticare i graffiti sono i “muri liberi”. Questi luoghi sono muri o parti di muro che vengono adibiti ad una totale libertà e senza alcuna giurisdizione. In questo modo, il graffito o murales che verrà effettuato in in questo tipo di area, non possiederà più fattori di “illegalità” che solitamente accompagnano questo tipo di opera. Mettere in condivisione una parte di muro, prprietà o citta stessa, porterà i cittadini ad una sensibilizzazione verso questo tipo di espressione artistica.
Galleria del uadri o li o
contatta
contatta
Fre uenze Creative
La Fucina
atteo livare
contatta
Esperti
Ge
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Attori
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Finanziario
Pratico
Organizzativo
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A rovazione dei uri Li eri
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Chi partecipa All’interno dello schema sono inseriti tutti coloro che hanno un ruolo d’importanza all’interno della mia strategia.
Capitolo 4
Lo schema All’interno dello schema sono spiegati tutti i collegamenti della strategia. E’ possibile comprendere come ogni attore/mediatore o fruitore collabori e sia connesso con un altro. Lo schema tenta di riassumere in maniera grafica il fuzionamento della strategia a livello organizzativo, senza spiegare cosa di preciso debba compiere ogni attore presente.
Attori
Esperti
Gli attori presenti all’interno della strategia sono coloro che possiedono un ruolo fondamentale e primario, senza i quali non potrebbe essere messa in pratica alcuna funzione. Essi sono: La Fucina, L’amministrazione comunale di Rho (attraverso i diversi assessorati) e le scuole superiori di Rho.
Gli esperti all’interno della strategia hanno il compito di utilizzare la loro esperienza, capacità e caratteristiche per facilitare e supportare il lavoro agli attori principali. Essi sono: Matteo Olivares con la Galleria del Quadrifolio e L’associazione Frequenze Creative.
Mediatori
Fruitori
I mediatori presenti all’interno della strategia sono coloro che hanno il compito di fare da “tramite” attraverso i fruitori, gli attori e gli esperti. Essi sono: L’artista Gep (il quale collabora con La galleria d’arte e ha già gestito alcuni workshop di formazione) e gli artisti che verranno chiamati all’insegnamento.
I fruitori presenti all’interno della strategia sono coloro che ricevono l’offerta proposta. In questo caso in primo piano vi sono i giovani ragazzi delle scuole, ma possono usufruire del progetto anche tutti i cittadini che lo desiderano ed i privati.
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Capitolo 4
La Fucina
La Fucina possiede un ruolo primario nel progetto. Questa ha il compito di proporre l’intera offerta formativa, (collaborando assieme a “Frequenze creative) prima, all’assessorato delle politiche giovanili e poi, in un secondo momento alle scuole (7 scuole nel comune di Rho con cui già collabora). La proposta riguarderà la tematica della “legalità”, affrontata in maniera totalmente nuova, tramite la rappresentazione artistica dell’arte di strada. La Fucina gestirà totalmente i workshop di formazione offerti, in collaborazione ad esperti del campo come alcuni artisti delle zona. Avrà inoltre il compito di portare una valutazione del finanziamento all’interno dell’assemblea comunale in quanto occorrerà acquistare attrezzature e eventuali materiali. La scuola avrà il compito di valutare e proporre l’offerta formativa ai giovani studenti. La proposta da parte della Fucina verrà inserita all’interno del Piano di Offerta Formativa per l’anno scolastico, e sarà totalmente svolta all’interno della scuola stessa, con l’eccezione della parte pratica svolta presso Rho.
Amministrazione Comunale
L’amministrazione comunale collaborerà attraversi i diversi Assessorati al fine di esemplificare il carico di lavoro proposto, sfruttando i suoi uffici competenti
L’assessorato alle politiche giovanili valuterà se approvare o meno l’offerta formativa proposta dalla Fucina ed in seguito provvederà a far si che essa venga attuata all’interno delle scuole superiori di Rho. L’assessorato ai lavori pubblici convocherà un team di tecnici che dovranno valutare all’interno del comune di Rho la presenza di muri da adibire a “muro libero” e la eventuale valutazione di nuovi “muri liberi” proposti dai cittadini stessi. L’assemblea comunale avrà anche il compito di fornire un finanziamento coerente con il valore richiesto dal workshop formativo, in modo da poter rendere disponibili tutte le attrezzature necessarie ai fini di un buon svolgimento.
Galleria del Quadrifoglio
Matteo Olivares tramite la sua galleria d’arte “Il Quadrifoglio” ha a il compito di gestire i contatti con gli artisti che si occuperanno di guidare e coinvolgere in maniera attiva i giovani presso l’iniziativa proposta.Grazie ai numerevoli contatti , fra cui con il rinomato Artista Gep, (personaggio che collaborerà a mantenere contatti con gli artisti) è ideale per questo tipo di compito.
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Capitolo 4
Frequenze Creative
Gli artisti
Frequenze Creative collaborerà nella fase di comunicazione e promozione del progetto. Si concentreranno di attivare una serie di reti e contatti a loro familiari, cercando di improntare una forte comunicazione verso le scuole, in modo tale da proporre un coinvolgimento effettivo anche negli anni a venire.
Gli artisti contattati avranno il compito di accompagnare la proposta formativa assieme alla Fucina. Dovranno portare esperienze, esempi, notizie e saranno tenuti a condividere con i giovani le loro tecniche, abilità e strumentazioni. Dovranno guidare i giovani nella fase pratica della proposta formativa, facendo diventare loro i veri protagonisti.
Gep
I giovani
Gep è uno dei mediatori della strategia. In collaborazione con Matteo Olivares della galleria d’arte “il Quadrifoglio” ha il compito di mantenere e stringere contatti con gli artisti che proporranno poi l’offerta formativa assieme ai ragazzi della Fucina. Ha già partecipato a numerosi workshop di formazione e la sua esperienza potrà tornare utile.
I giovani sono al centro del progetto. L’offerta formativa viene proposta loro, in quando il tema della “legalità” è (in particolar modo nell’ultimo periodo) molto frequente e molto presente anche all’interno della vita di ogni giorno. Il tema verrà offerto e trattato con un metodo nuovo, tramite la forma d’arte di strada. I ragazzi dovranno prima confrontarsi, capire e comprendere il significato di questa forma espressiva, e solo infine, poter effettuare una reale, e concreta prova pratica sul campo: la città di Rho.
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Capitolo 4
I cittadini
I privati
I cittadini non verranno resi partecipi della strategia di formazione, ma potranno comunque diventare protagonisti. Questi potranno effettuare ricerca sul campo per capire dove e in che luogo sia possibile la realizzazione di un “muro Libero” e ancor più importante, possono decidere di “donare” una propria parte di stabile o proprietà ed adibirla a muro libero. In questo modo il cittadino mette in condivisione ciò che è suo, togliendo al “graffito” tutta la componente illegale e abusiva che possiede.
I privati non sono posti al centro del progetto, ma sono allo stesso tempo possibili fruitori. Essendo cittadini a tutti gli effetti possono anch’essi individuare o condividere possibili “muri liberi” presenti nella città, potendo attingere anche a loro proprietà, negozi, stabili o edifici di società. I privati possono ugualmente portare un contributo alla strategia in quanto potrebbero condividere / donare / prestare attrezzature da loro non più utilizzate, ma che porterebbero un grosso aiuto all’interno del workshop formativo.
Attori, Mediatori e Fruitori Tutti i personaggi elencati hanno un proprio ruolo all’interno della strategia. Vengono differenziati in relazione alla tipologia d’impiego che assumono. I personaggi “principali”, ossia coloro che possiedono un ruolo primario, vengono denominati “Attori”. I personaggi che occupano una figura secondaria o di collegamento vengono caratterizzati come “Mediatori”. I personaggi che invece ricevono l’offerta formativa vengono caratterizzati come i “Fruitori”.
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Capitolo 4
4.2
Gli scenari
Nel dettaglio Parte 1 : La Fucina progetterà il piano di formazione da proporre poi all’Assessore Comunale delle Politiche Giovanili. Il piano verrà trattato e approvato. Effettuato questo passaggio si presenterà il piano presso le sette scuole con le quali collabora La fucina, ai fini di inserirlo nel POF (Piano di offerta Formativa) dell’anno seguente. Mentre si coinvolgono le scuole, la Cooperativa Frequenze Creative penserà a promuovere l’iniziativa tramite volantinaggio (fuori dalle scuole stesse) e tramite Internet/Social Nework.
L’assessorato comunale ai Lavori pubblici, dopo aver contattato i suoi tecnici, provvederà all’individuazione e mappatura dei “Muri Liberi” presenti nel territorio di Rho. I cittadini stessi potranno e saranno invitati e proporre altri muri liberi, appartenenti alla loro proprietà (parti di casa/garage). In questo modo si collaborarà in maniera attiva ai fini di creare una rete mappata di questi luoghi ad alto potenziale artistico.
I Personaggi Intanto Matteo Olivares attraverso i contatti guadagnati con la propria galleria d’Arte “Il Quadrifoglio” manterrà e gestirà i contatti con gli artisti esterni. Questi verranno utilizzati come esperti del settore creativo e avranno il compito di introdurre i ragazzi all’argomento, proponendo esperienze ma soprattutto tecniche e abilità che verranno messe in pratica dai ragazzi stessi nella seconda fase dell’offerta.
Il personaggio con la maglia azzurra identifica un membro (o più membri) della Fucina. In maglia verde possiamo identificare Matteo Olivares della Galleria d’Arte. Altri personaggi importanti vengono identificati attraverso strumenti posseduti (bombolette per gli esperti o elmetti di sicurezza per gli operatori comunali).
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Capitolo 4
Ideazione progetto a La Fucin
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Galleria D’arte
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Lo Storyboard Questo storyboard rappresenta in maniera semplificata tutti i passaggi di svolgimento e preparazione della strategia.
Capitolo 4
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Parte 2 :
La Fucina, coadiuvata dagli artisti esperti contattati, provvederà a comprendere la quantità del finanziamento necessario ai fini di un buon svolgimento della proposta di formazione. Verrà stilata una lista dei materiali necessari e si proporrà presso l’assemblea comunale. Se il finanziamento verrà effettuato, si comprenderanno in maniera pratica le spese, cercando di capire cosa già è in possesso da parte degli artisti e cosa è possibile rimediare presso privati o cittadini. Verrà poi trattato il tema da presentare. Si valuteranno i possibili metodi di coinvolgimento verso i giovani cercando di capire e mettere in atto quelli più adatti e coerenti. La tematica verrà poi portata in maniera concreta nelle scuole. I ragazzi saranno coinvolti ad una partecipazione attiva del progetto. Oltre a lezioni teoriche, si proporranno lezioni di condivisione, dove verranno raccontate esperienze, storie, esempi e soprattutto si cercheranno di coinvolgere in maniera propositiva i giovani. Verrà proposto ai ragazzi di “gettarsi” a pieno nel progetto, rischiando anche di sporcarsi le mani con la strumentazione degli artisti.
Dovranno capire a pieno il mondo dell’arte di strada, in tutte le sue sfaccettature, significati, simboli e ideali. Verranno immersi in questa cultura che, purtroppo, viene mal vista dalla gran parte della popolazione. Il loro scopo sarà quello di far nascere una nuova visione di questa forma d’arte. Parteciperanno e proveranno ad effettuare veri e propri graffiti su alcuni muri liberi della città, e chiunque potrà ammirare le loro opere. Otterremo cosi un atto di pura riqualificazione , unito all’insegnamento e alla crescita dei ragazzi stessi.
Le scatole Nello scenario sono anche rappresentate delle scatole con sopra un “?”. Queste identificano il mio prodotto. Al momento della stesura dello scenario non avevo ancora definito con forme precise come sarebbe dovuto essere e appunto per questo motivo appare ancora “sconosciuto”.
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Capitolo 4
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Lo Storyboard Questo storyboard rappresenta in maniera semplificata tutti i passaggi di svolgimento e preparazione della strategia.
5 Utente, Utilizzatori, Persone. In questo capitolo viene spiegata la scelta del target all’interno della relativa strategia. Il target è l’utente principale al quale mi riferisco per la realizzazione del mio prodotto.
Di chi è? Opera di “Rainer Gamboa” effettuata in una zona “libera” di Miami, Florida, 2013.
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Capitolo 5
5.1 Le fasi, all’interno dei quali diventa più interessante concentrarsi sono relativi alle fasi di insegnamento teorico, di supporto e pratico. I progatonisti principali di queste fasi sono in primis i giovani, i quali ricevono l’insegnamento e devono riuscire a mettere in pratica ciò che gli viene insegnato. Gli altri protagonisti di queste fasi sono gli artisti stessi, i quali devono proporre l’offerta formativa, insegnare ai giovani come utilizzare strumenti e tecniche e renderli autonomi per una futura pratica reale e concreta di una ideazione, progettazione e realizzazione di un graffito vero e proprio.
Analisi della Strategia Ho effettuato un’analisi dell’intera strategia per riuscire a comprendere quali fossero gli ambiti principali all’interno dei quali mi sarei potuto inserire nell’ideazione del progetto. In una strategia del genere esistono decide di ambiti diversi, ma ho individuato quelli che più potrebbero essere affini con il mio ambito di inserimento: il graffito.
Portare un insegnamento teorico ai ragazzi e allo stesso modo supportare gli artisti nella spiegazione e condivisione delle esperienze
Portare un supporto concreto durante la l’insegnamento di determinate tecniche, modi d’uso e strumentazioni
Portare aiuto, garantire sostegno e funzionalità ai ragazzi anche nei periodi sucessivi all’offerta formativa
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5.2 Dopo aver compreso le principali caratteristiche della strategia, mi sono trovato davanti alla scelta del Target. Ho dovuto selezionare un unico target di riferimento, per poter poi progettare un prodotto apposito e funzionale per esso.
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Sono i Target
più in vista che ho individuato all’interno della strategia: Ragazzi inesperti ed Artisti esperti.
Capitolo 5
Scelta del Target Perchè scegliere? Partendo dalla strategia emergono alcuni temi caratterizzanti e principali. Da questi si possono definire più utenti di riferimento. Ho deciso di selezionare solo un singolo utente “tipo” per riuscire al meglio ad identificarmi in esso, analizzare i suoi problemi, difficoltà, azioni e bisogni per arrivare poi alla creazione del prodotto il più adatto possibile ad esso. Se tenessi in considerazione più di una categoria di utenti di riferimento rischierei di analizzare troppi dati e utenti troppo diversi tra loro, non concludendo con un prodotto concreto e magari non del tutto adatto. I due utenti più caratterizzanti rispetto alla strategia selezionata e che meglio competono nell’ambito dei graffiti sono gli artist esperti e i ragazzi inesperti.
Capitolo 5
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Giovani inesperti
Artisti esperti
Un target possibile è quello relativo ai giovani. Avendo individuato come “momenti” di possibile inserimento di un prodotto, quelli relativi all’insegnamento dei graffiti, è possibile concentrarsi su di essi come target principale. Questo tipo di target prevede una conoscenza nulla della cultura della Street Art, e a questo farebbe dipendere una Mission totalmente concentrata sull’apprendimento di tecniche e strumenti.
L’altro target possibile sono gli artisti esperti nel settore e con un alta conoscenza tecnica e pratica del mondo dei graffiti. Avendo individuato come “momenti” , quelli relativi all’insegnamento dei graffiti, è possibile concentrarsi su di essi come target principale. Questo tipo di target prevederebbe l’ideazione di una mission legata al supporto dell’insegnamento, alla funzionalità in fase pratica di rappresentazione di un graffito e al miglioramento di sistemi e tecnologie esistenti.
Occorre identificare tutto ciò di cui ha bisogno un ragazzo con poche competenze (o nulle) ed elaborare un prodotto che sia inerente ad una strategia di insegnamento e apprendimento.
Occorre identificare tutto ciò di cui ha bisogno un artista con elevate competenze e bisogni precisi, ed elaborare un prodotto che sia inerente ad una strategia legata alla funzionalità e alla massima praticità.
Questo target porterebbe alla creazione di un prodotto legato all’apprendimento delle basi dell’Arte dei graffiti.
Questo target porterebbe alla creazione di un prodotto legato all’utilizzo professionale di strumenti e tecniche.
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Capitolo 5
Target scelto: Giovani Inesperti
Perche?
Il Target scelto è quello relativo ai giovani inesperti, i protagonisti del corso di formazione. Ho escluso gli artisti, in questo modo posso offrire una reale importanza e ruolo ai giovani. Lo scopo diventa quello quindi di ideare una Mission adatta all’insegnamento delle tecniche a giovani ragazzi che hanno conoscenze scarse/ nulle del mondo dei graffiti.
La scelta del target non è stata effettuata in modo casuale. Ritengo che effettuare un prodotto per giovani ragazzi inesperti nel mondo del graffito, piuttosto che per artisti già ampiamente consapevoli, possa essere un ambito molto più “vicino” alla mia persona: sia per la mia età, ma soprattutto per il fatto che attualmente non so svolgere alcun tipo di graffito. Utilizzerò quindi anche “me stesso” come utente di riferimento per poter realizzare un prodotto adatto a tutti coloro che non sanno effettuare graffiti.
Partendo dalla Mission verrà elaborato un prodotto in grado di insegnare (seguendo gli scenari) prima in modo teorico, poi di supporto e infine pratico come effettuare/ideare/realizzare graffiti.
Di chi è? Opera della “Etam Crew” effettuata in una ex zona industriale di Lundz, Polonia, 2011.
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Collegamenti Dato che i giovani ragazzi inseperti hanno a che fare con diversi attori e fuitori all’interno dello schema, non bisogna escludere il fatto che un prodotto svolto esclusivamente per loro possa anche aiutare o essere utilizzato da terzi. E’ importante ricordare che la scelta di questo target non elimina possibili collegamenti ed utilizzi da parte di altri utenti o target.
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Capitolo 5
Utenti di riferimento:
Leonardo: Leonardo è l’utente che al meglio rappresenta il target scelto. E’ un ragazzo di 22 anni che sta studiando Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano. Ama utilizzare i colori forti e accesi nei suoi lavori e spesso viene contattato per le sue doti di grafico. Ha scoperto da poco il mondo dei graffiti (o meglio, li conosce da sempre, ma grazie ad un amico si è avvicinato a questo ambiente). Ha provato ad effettuare una rappresentazione su un muro con risultati scadenti. Necessita di una guida, un maestro che gli insegni le basi. Avrebbe bisogno di qualcosa che lo aiutasse nell’apprendimento, ma che fosse allo stesso tempo in grado di aiutarlo ad imparare da solo.
Dove? Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. Qui un membro della crew “DVLA”
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Giulia: Giulia invece frequenta il Liceo Scientifico di Rho e a breve avrà la maturità. E’ una ragazza che ama stare da sola, visitare posti nuovi, isolarsi e scattare fotografie. Le piace ammirare come i colori si trovino e si mischino all’interno delle città, palazzi e case. Spesso è rimasta abbagliata dalla presenza di graffiti nelle più grandi città italiane. Vorrebbe imparare anche lei ad effettuarli, ma non conosce corsi fatti a posta ne insegnanti che potrebbero aiutarla, ne tantomeno qualcuno che possa darle qualche consiglio su come muoversi. Anche a lei servirebbe un supporto, un qualcosa che la possa aiutare a comprendere com’è possibile creare un graffito per poi apprendere il metodo ed imparare a farlo da sola.
Dove? Entrambi gli utenti vengono identificati come due ragazzi che non sanno svolgere graffiti e che avrebbero bisogno di un supporto o di un aiuto nello svolgimento di essi.
Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. Qui una ragazza membro della crew “DVLA”
6 Dichiarazione di’intenti: Mission Statement In questo capitolo viene spiegata la dichiarazione d’intenti attraverso la Missione Statement. Questa è derivata dallo studio e dall’analisi della strategia.
Di chi è? Opera della “Etam Crew” effettuata in sul muro di un abitazione a Lodz, Polonia, 2011.
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Capitolo 6
6.1
Dichiarazione d’intenti
L’analisi svolta precedentemente è servita per identificare al meglio un utente specifico. Partendo da ciò, ho dovuto decidere in maniera più precisa su cosa realmente si sarebbe dovuto incentrare il mio prodotto, definendo con precisione la mia Mission Statement. Questa Mission (ossia dichiarazione “di ciò che intendo fare”) ha il compito di essere appropriata per l’utente selezionato. Essendo il mio utente il “giovane inesperto”, ed avendo individuato tre specifiche aree d’intervento all’interno della strategia che possono essere correlate ad esso (insegnamento teorico, pratico e supporto), ho stilato la mia Mission.
La mission La mission è una frase che serve per spiegare in modo rapido l’obiettivo di partenza del prodotto che si intende realizzare.
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Momenti possibili
nei quali è possibile inserire il mio prodotto: Insegnamento teorico, pratico o supporto.
Mission Statement “Fornire una strumentazione adeguata ai ragazzi non esperti del mondo del graffito, per apprendere, imparare ed esprimere la propria creatività ed espressione artistica attraverso la rappresentazione dei graffiti. Lo scopo è quello di cercare, oltre all’apprendimento, di portare un cambiamento concreto e visibile all’interno dell’ambiente nel quale vivono”
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Obiettivi della Mission Aiutare i ragazzi nella fase pratica e concreta dell’insegnamento, supportandoli e facendoli sperimentare al meglio le basi delle tecniche imparate tramite l’offerta formativa. Fornire supporto agli artisti presenti nella condivisione di tecniche, saperi, abilità e strumentazioni del mondo della Street Art. Fornire a chiunque interessato una strumentazione adeguata per la comprensione, ideazione e apprendimento dell’arte dei graffiti.
Capitolo 6
Vantaggi Ai ragazzi: Proponendo un’attrezzatura sarà possibile sia farli entrare a pieno nel mondo della Street Art, sia tentare un coinvolgimento pratico e concreto all’interno del processo. Sarà inoltre possibile utilizzare anche all’infuori del corso di formazione il prodotto, in modo tale che chiunque possa usufruirne e sfruttarne le caratteristiche. Agli artisti: Fornendo una strumentazione di supporto ad artisti è possibile aiutarli nella fase di spiegazione dell’offerta formativa, rendendo loro più semplice ed immediato il compito di introduzione a questa cultura.
Vincoli della Mission
Valore aggiunto E’ possibile vedere come la mia Mission sia stata pensata per un singolo utente specifico, ma riesca facilmente ad essere di supporto anche ad altri utenti presenti (artisti esperti) o chiunque desideri imparare ad effettuare graffiti.
Per individuare poi i le singole funzioni e i vincoli che caratterizzano la Mission, ho rappresentato (tramite mappe), tutta la mia strategia. Lo scopo è quello di individuare tutti i momenti di “scambio ed interazione” che vi sono fra gli attori, per deterinare cosi il momento nel quale diventa opportuno inserire una funzione.
Capitolo 6
Le Mappe Le mappe indicano tutta la strategia, con lo scopo di individuare le funzioni e vincoli che caratterizzeranno la Mission. Al centro sono indicati tre principali momenti che caratterizzano l’offerta formativa: La comunicazione della proposta, Lo scambio teorico fra la Fucina, gli artisti e i ragazzi presenti e infine l’utilizzo pratico di strumenti e l’apprendimento di tecniche. Da ogni voce principale emergono moltissimi momenti di scambio tra i vari attori, ma solo alcuni sono utili a fini progettuai
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Capitolo 6
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Stili Gerarchie
Slang
Coinvolgimento esperti
Pensieri
Consigli
formativa Supporto della Fucina
Teorico Far conoscere il mondo Street Art
Scambio Teorico Interazioni con Giovani
Progettazione Indipendente
Ideazione
Rete
Con supporto dell’artista
Muri Liberi
Individuare luogo adatto
Lavori Tecniche
Come si usano
Pratico Far conoscere il mondo Street Art
Prova reale e concreta
Sul Campo
Ispirazioni
Filmati Esperienze Esempi
Messa in Pratica
Preparazione
Creazione del progetto
Ruoli
Vivere la Street Art
Partecipazione Attiva dei giovani
Inserimento
Diverse caratterizzazioni
Dimostrazioni Pratiche
Progetto cooperativo
Descrizione Come si mantengono
Conoscenza Strumenti
Rappresentazione
A cosa servono
Utilizzo Strumenti
Tipologie esistenti Preparazione
Comprensione Tecniche Impugnature
Corretto utilizzo strumenti
Trasporto
Comprensione Visiva
Prevenzione
Procedure
Mappatura
Raggiungere il luogo Trasporto
Caratteristiche dei giovani
Faccio io Fai tu
La mappa precedente era caratterizzata da tutti i momenti possibili della strategia. Dovendo essere però coerenti con la Mission ho mantenuto solamente le ultime due sezioni: quella relativa all’insegnamento teorico e quella relativo a quello pratico. In questo modo sono riuscito ad individuare tutti i singoli bisogni, dovuti ad azioni, che potrebbero portarmi al raggiungimento di un prodotto. Da quello che emerge dalla mappa, posso individuare le prime funzioni e vincoli che caratterizzeranno la mia Mission.
Sequenze
Distanze Supporto
Le mappe Le mappe hanno il compito di distinguere in modo visivo le singole fasi dividendole per colore e funzione. Sono servite a me nella fase di invididuazione dei vincoli.
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Capitolo 6
Vincoli Dalla mappatura ho individuato i primi i vincoli e le prime funzioni che dovrà possedere la Mission. Questi sono stati individuati sia dal punto di vista sociale che pratico. I vincoli sociali sono relativi al compito in ambito sociale che deve compiere il prodotto; i vincoli in ambito pratico sono dovuti a funzioni che il prodotto dovrà eseguire nel concreto. E’ importante ricordare che questi vincoli e funzioni sono state selezionati come punti di partenza, prima ancora di aver effettuato un vero e proprio studio riguardante il mondo del graffito. Sucessivamente, dopo aver studiato a fondo il mondo dei graffiti, sono stati stilati altri vincoli e funzioni molto più precise e coerenti con l’ambito d’inserimento.
Vincoli “sociali”
Funzioni “pratiche”
Deve poter intervenire sia nella parte pratica che teorica dell’offerta formativa, creando uno scambio di informazioni fra artisti e giovani.
Deve essere pratico e funzionale in relazione a spazi e ingombri.
Deve essere di supporto agli artisti, i quali dovranno poterlo utilizzare facilmente e senza problemi. Deve far comprendere in maniera più immediata il corretto utilizzo degli strumenti. Durante la fase pratica, deve accompagnare i giovani e supportarli durante lo svolgimento. Deve poter essere utilizzato da utenti anche al di fuori del workshop stesso.
Deve essere facilmente trasportabile. Deve poter garantire libertà nei movimenti. Deve possedere un utilizzo facile ed intuitivo. Deve poter essere utilizzata anche all’infuori del corso di offerta formativa. Non deve sostituire la strumentazione esistente, ma devee supportarla e facilitarne l’apprendimento.
7 Il Mondo dei graffiti In questo capitolo viene spiegato il modo in cui mi sono approcciato al mondo dei graffiti. Sono partito dallo studio dell’attrezzatura esistente per passare poi alle fasi fondamentali della rappresentazione.
Di chi è? Opera di un artista sconosciuto effettuata in sul muro di un abitazione a Brasilia , Brasile, 2014.
Capitolo 7
7.1
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Attrezzatura
Per poter procedere nella mia analisi sucessiva alla definizione della Mission mi sono concentrato sull’analizzare in maniera molto precisa il mondo dei graffiti. Ho iniziato il mio studio a partire dall’attrezzatura, ritenuta una delle parti fondanti dello stile e della tecnica del graffito.
Quanto conta l’attrezzatura
Gli strumenti Esistono decine di strumenti utilizzabili per svolgere un graffito, anche se i pù conosciuti sono la bomboletta e i caps.
Molti dicono che la bomboletta (e il Caps relativo) siano gli unici e veri strumenti del fare graffiti. Senza di essi non è infatti possibile parlare di vero e proprio “graffito”. Si potrebbe quasi dire che questi due strumenti sono ritenuti vitali ai fini dello svolgimento di un opera, sia per lo stile che trasmettono alla rappresentazione, sia per l’ormai immancabile forma e dimensione di un oggetto, la bomboletta, diventato cosi famoso e riconosciuto dall’essere ormai ritenuto l’oggetto simbolo del graffitismo.
Capitolo 7
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Strumenti
Fondamentali
Bombolette
Categorie
Tappini (Caps) Maschera
Rappresentazione
Guanti
Preparazione Secondari
Pennelli Pittura (varie) Fondo
Prevenzione
Rulli
Scaletta
Trasporto
Extra
Sketchbook Secchielli
Supporto
Aste di legno Scottex
Strumenti diversi Per analizzare in maniera corretta il mondo dei graffiti ho dovuto analizzare tutti gli strumenti esistenti e dividerli a seconda di importanza e caterogoria di utilizzo. Lo scopo è quello di individuare solamente lo stretto necessario che venga utilizzato dal giovane ragazzo e, grazie a questo, possa assumere una totale indipendenza dal punto di vista realizzativo. Gli strumenti fondamentali che ho individuato sono: Bombolette, Caps, Maschera e guanti, ma solamente i primi due possiedono delle interessanti caratteristiche di studio ed utilizzo.
Capitolo 7
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Le Bombolette Il primo strumento utilizzato, sia per importanza che per utilità è la bomboletta spray contenente il colore. La bomboletta è un cilindro metallico che contiene gas (non nocivo) altamente pressurizzato, che ha il compito di far fuoriuscire dal foro posto in alto un’alta quantità di vernice. E’ lo strumento fondamentale di realizzazione dei graffiti, senza il quale non sarebbe possibile effettuare rappresentazioni artistiche.
Montana 94: Altissima copertura e controllo sono i punti di forza di questo prodotto. Resa opaca con alto potere coprente. Valvola “All-pressure” per gestire la fuoriuscita della vernice. Tempi di asciugatura rapidi. Disponibile in 171 colori standard, Caps consigliati: Skinny, Soft, Fat.
Montana Hardcore:
Montana: Esistono numerosissimi tipi di bomboletta, ma le più conosciute ed utilizzate (sia per qualità che per costo) sono le Montana.
Vernice più aderente e veloce nell’asciugatura, senza problemi di compatibilità nella sovrapposizione di colori diversi. Valvola V-Touch: morbida e modulabile. Disponibile in 110 tinte.Ogni spray è provvisto del nuovo tappino Skinny Universale.
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Capitolo 7
Le tipologie Esistono differenti tipologie di bombolette di vernice. Queste differiscono l’un l’altra per alcune caratteristiche: il colore, la pressione, la fuoriuscita, la quantità di vernice, la morbidezza del caps, e finiture e i dettagli di pregio. Queste differenti tipologie di bombolette possono essere acquistate su siti internet appositi o in centri specializzati e vengono utilizzate in base alla tipologia di writer e di graffito o rappresentazione da effettuare. Le tipologie principalmente vendute in Italia sono 4: Montana 94, Monana Hardcore, Speed e Molotov Belton.
Speed: Prodotto ideale per chi va di fretta. Coprente ed affidabile al 100%. Vernice opaca, corposa, ipercoprente ed istantanea nell’asciugatura. Tratto largo, pieno e costante. Disponibili 25 colori con un ottimo rapporto qualità prezzo.
Molotow Belton: Di chi sono? Foto scattata da me durante una sessione di writing presso il muro libero di Romolo, Milano. 20 Dicembre 2015.
E’ lo spray tecnico per eccellenza. Altissima precisione, sfumature con elevate gradazioni, outline precisi al primo tratto. Valvola Flowmaster con una perfetta modulabilità del tratto. Disponibili 186 tipologie di colorazione adattabili ad ogni tipologia di caps.
Capitolo 7
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I Caps I caps sono un altro strumento fondamentale per la rappresentazione dei graffiti. Sono dei tappini in plastica che hanno il compito di regolare il flusso di uscita della vernicee. Sono costituiti da plastica al 100% e spesso assumono le colorazioni della vernice utilizzata. Vengono venduti in stock, in quanto la loro vita utile è in realtà molto breve. Vengono utilizzati più caps per ogni sessione di graffiti e vengono spesso ricambiati, gettati o persi.
Mantenere i Caps: Il mantenimento dei caps viene sempre effettuato in modo disordinato. E’ uno strumento poco costoso e solitamente acquistato in grandi numeri. Viene trasportato in buste di plastica dove i diversi caps si mischiano fra loro, arrivando ad ottenere un effetto simile a quello in foto.
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Sono i Caps
che principalmente vengono utilizzati maggiormente dai writer.
Skinny e Standard: Queste due tipologie di caps si differenziano dalle altre per via della loro bassa fuoriuscita di vernice. Sono entrambe ideali per tratti piccoli e precisi .
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Capitolo 7
Le tipologie Esistono, come per le bombolette, numerose categorie e tipologie di caps. Queste differiscono per la quantità di vernice che fanno fuoriuscire dal foro, il quale, variando di ampiezza, caratterizza un tratto ben definito sul muro. La divisione dei caps determina una classificazione divisa per colore: è possibile riconoscere i 4 caps maggiormente utilizzati dai writer: Skinny, colore bianco trasparente con una fuoriuscita mimima di vernice, adatta a dettagli e piccoli segni. Standard generalmente gialla con un flusso di uscita omogenero. Soft, colore blu elettrico, flusso di uscita molto elevato, adatto all’effetto sfumato e di contorno. Fat, in giallo canarino, anch’esso ad alto riempimento, adatto per superfici molto estese e riempimento di aree.
Di chi sono? Foto scattata da me durante una sessione di writing presso il muro libero di Romolo, Milano. 20 Dicembre 2015.
Soft e Fat: Queste due tipologie di caps si differenziano dalle altre per via della loro alta fuoriuscita di vernice. Sono entrambe ideali per tratti grossi e di riempimento.
Banana: Altra categoria utilizzata ma meno conosciuta è il “banana”, con un getto più schiacciato ad alto riempimento. Anch’essa di colore giallo.
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La maschera Oltre agli strumenti utilizzati per la rappresentazione, vi sono gli strumenti progettati per la protezione dell’utente. Il più importante è la maschera. La maschera è uno strumento fondamentale in quanto non permette la respirazione di pericolose polveri presenti nella vernice. E’ uno strumento che deve essere utilizzato con cura e cortezza: i filtri che trattengono le polveri sottili necessitano di una manutenzione adeguata e di una sostituzione periodica. Con un modello ben progettato ma anche di costo non eccessivo è possibile garantirsi un’ottima protezione.
Utenti medi che fanno uso della maschera
Pochi la usano: Di fatto non viene quasi mai utilizzata, poichè è considerata “da perdenti” o da “incapaci”. In realtà questo ragionamento viene fatto solamente dai writer alle prime armi in quanto gli esperti la utilizzano più frequentemente.
Perchè usarla? Utenti medi che non fanno uso della maschera
Utenti esperti che fanno uso della maschera
Utenti esperti che non fanno uso della maschera
Occorre munirsi di una maschera adeguata con filtri per evitare (a lungo andare) problemi respiratori o intossicazioni che possono anche portare gravi lesioni polmonari.
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I Guanti Altro strumento progettato per la protezione dell’utente sono i guanti. Questi hanno il prezioso compito di evitare un contatto prolungato fra epidermide e vernice, il quale può provocare (dopo numerose volte) gravi effetti dovuti dall’assorbimento di sostanze nocive da parte dell’organismo (scambio ottenuto attraverso i pori presenti sulle mani). Spesso vengono utilizzati modelli in latex che separano (non in maniera del tutto ottimale) la pelle dalla vernice fresca.
Pochi li usano: Non sempre i guanti vengono utilizzati poichè ad alcuni “piace” sporcarsi le mani con la vernice delle proprie bombolette. Ad altri la cosa non piace e invece utilizzano guanti in lattice poco costosi. Il lato della “sicurezza” dalla vernice non viene quasi mai tenuto in considerazione
Dove? Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. Qui un membro della crew “DVLA” che utilizza il telefono con le mani sporche di vernice: non ha usato i guanti.
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Fare il graffito
Dopo aver effettuato un’analisi riguardante l’attrezzatura per effettuare graffiti e dovendo elaborare un prodotto che si inserisca al meglio in questo ambito, ho analizzato tutte le fasi di svolgimento di un graffito, toccando ogni singolo particolare di ogni relativa fase. Il mio scopo è stato quello di indagare a fondo ogni singolo momento dello “svolgere graffiti”, sia per capirlo al meglio, sia per comprendere se vi fossero delle fasi più complesse e difficili da svolgere.
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Sono le Fasi
presenti all’interno dello sviluppo di un graffito, dall’ideazione alla rappresentazione.
In questo capitolo e nel prossimo si concentrano le sezioni relative alla ricerca effettuata. Per essere precisi, in questa sezione viene analizzato il mondo dei graffiti, nella prossima è presente la ricerca sul campo connessa alla progettazione partecipata.
Le Fasi Le Fasi che portano allo svolgimento di un graffito, partendo dalla sua ideazione cartacea sono sei: Preparazione dell’idea, preparazione dell’attrezzatura, individuazione del luogo, preparazione muro, trasferimento dell’idea e rappresentazione. Queste vengono generalmente svolte tutte, ma alcune assumono maggior importanza di altre.
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1 Preparazione dell’Idea La preparazione dell’idea è la prima fase per lo svolgimento di un graffito. Consiste nel elaborare su un foglio di carta (o sketchbook) la propria idea di graffito. Vengono utilizzati classici strumenti da disegno: matite, penne, pennarelli, ma anche strumenti più professionali come i pantoni.
Focus In questa fase la capacità di disegnare è fondamentale. Non però necessariamente chi è dotato di quest’abilità riesce ad effettuare graffiti perfetti (o viceversa). Occorre semplicemente possedere un foglio e tramite uno strumento qualsiasi, rappresentare la propria idea. La propria idea può essere qualsiasi cosa, anche semplicemente una bozza disegnata su carta. Non necessariamente deve possedere una quantità eccessiva di dettagli, ma deve essere chiara e comprensibile soprattutto per chi dovrà poi effettuare il graffito.
Cos’è? In foto è possibile vedere il disegno su carta della mia prima prova di graffito.
Capitolo 7
Analisi delle operazioni
Viene scelto il supporto cartaceo in relazione alla tipologia di disegno che si vuole effettuare.
Viene effettuato uno schizzo “di guida” veloce con strumenti fini (matite/penne) sul supporto cartaceo.
Se lo schizzo è di gradimento, si procede con il riempimento del colore.
Vengono utilizzati differenti strumenti per il riempimento del colore (pantoni, matite colorate, pennarelli...).
Vengono effettuate più prove e tentativi sullo stesso schizzo iniziale, giocando e modificando i colori fino ad individuare quello più adatto.
Se lo schizzo non è di gradimento è possibile ricominciare su un altro foglio.
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Analisi delle operazioni Lo schizzo scelto per la rappresentazione a muro viene trasportato con sè durante la selezione ed individuazione del muro stesso. Il supporto deve poter essere controllato, visto e tenuto a portata di mano per l’intera fase di rappresentazione. Lo schizzo su supporto cartaceo deve essere integro durante la fase di rappresentazione. Lo schizzo viene impugnato con una o due mani durante la rappresentazione, per facilitare l’utilizzo della bomboletta. Lo schizzo di “guida” può essere modificato dal writer durante la fase di realizzazione, sia per motivi di errori/sbagli, sia per semplice gusto estetico. Non è necessario conservare lo schizzo di guida al termine della rappresentazione. Terminata l’ideazione della rappresentazione da effettuare è possibile passare alla fase successiva: La preparazione dell’attrezzatura.
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Fase e Target Questa prima fase non viene vissuta allo stesso modo da tutti coloro che la praticano: artisti esperti si troveranno più a loro agio nell’effettuare bozze e schizzi di guida: un neofita farà più fatica ed incontrerà più complicazioni. Ho analizzato questa (ma anche tutte le altre fasi) viste dal punto di vista dell’utente selezionato, provando ad individuare diversi sbocchi progettuali possibili.
Problemi in relazione al Target
Sbocchi Progettuali Intervenire sugli strumenti di rappresentazione dell’idea (pantoni, matite, penne) per facilitare l’insegnamento delle tecniche.
Il ragazzo che non sa effettuare graffiti non è in grado di effettuare in maniera corretta schizzi guida su carta. Deve poter essere supportato nell’apprendimento di tecniche grafiche di base per poter effettuare schizzi di prova. Esso non deve sostituire le ore di tentativi davanti ad un foglio di carta ma deve supportare il ragazzo nell’apprendimento.
Intervenire sugli strumenti di supporto cartaceo, fornendo un’ attrezzatura adeguata al supporto del disegno. Ampliare una strumentazione già esistente ai fini di inserirvi uno strumento adatto all’apprendimento dei graffiti (che esso possa essere cartaceo o su supporto). Digitalizzare la rappresentazione, rendendola smart attraverso un applicazione per tablet o telefono.
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Fase e Difficoltà La fase di preparazione è una fase molto importante, in quanto essa funge da guida per il progetto sucessivo. Per un artista esperto è molto semplice da realizzare, ma per un ragazzo alla prime armi è difficile muoversi ed apprendere tecniche, forme, dimensioni e rappresentazioni. Occorre molto tempo e allenamento per arrivare ad ottenere buoni risultati.
Giovani inesperti
Confronto della difficoltà provata dai diversi utenti
Artisti esperti
Utente medio
I grafici
Artisti
Giovani
Utente medio
Attraverso i grafici è possibile notare in modo visivo e veloce la differenza di difficoltà provata fra gli artisti esperti (molto facile) i giovani inesperti (difficoltà elevata) e gli utenti medi.
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Preparazione dell’Attrezzatura
La preparazione dell’attrezzatura è la seconda fase di realizzazione di un graffito. Questa consiste nel valutare cosa sarà piu utile in fase di svolgimento, capire gli strumenti necessari e prepararli all’utilizzo. Occorre mantenere con una certa cura tutti i vari strumenti, sia quelli legati alla rappresentazione, che quelli legati alla prevenzione. La preparazione dell’attrezzatura va svolta con ordine, per essere più veloci ed efficaci in fase realizzativa.
Focus Preparare l’attrezzatura è forse una delle fasi più semplici da effettuare. E’ chiaro che inizialmente può risultare complesso tenere sotto controllo tutta la strumentazione e le prime volte è possibile dimenticarsi “lo strumento che tanto serviva” a casa. Con l’esperienza si diventa esperti e capaci di preparare la propria attrezzatura quasi ad occhi chiusi
Questione di esperienza E’ una fase che non richiede troppa esperienza. Solo dopo aver provato più volte però, e dopo aver compreso il meccanismo è possibile svolgerla con facilità. Ogni strumenti va pensato con cura poichè lo spazio per il trasporto non è quasi mai elevato.
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Analisi delle operazioni Completato lo schizzo di guida, vengono individuati i colori principali del proprio graffito.
Vengono selezionate le bombolette di colore relative allo schizzo di guida. Queste andranno a colorare il graffito sul muro.
Vengono selezionati tutti gli altri strumenti di supporto che occorrono al writer per la fase di rappresentazione.
Viene verificata una rapida verifica delle condizioni degli strumenti selezionati per la rappresentazione.
Se questi presentano danni, o sono prossimi al termine della loro vita utile, vengono sostituiti.
Se invece possiedono ancora le caratteristiche di funzionamento necessarie, vengono selezionati e scelti per la rappresentazione.
Capitolo 7
Analisi delle operazioni Selezionati gli strumenti adatti, si procede con il trasferimento di essi.
Vengono prese le bombolette ed eventuali attrezzature di supporto selezionati per la rappresentazione.
Vengono trasferiti all’interno di un contenitore, che servirà per la fase di trasporto e raggiungimento del muro (solitamente vengono utilizzati zaini, scatole di cartone o valigie per writer molto esperti).
Terminata la preparazione dell’attrezzatura è possibile passare alla fase successiva: L’individuazione del muro.
La preparazione dell’attrezzatura è una fase che può sembrare inutile, ma possiede molte possibili complicazioni: è facile sbagliare o dimenticarsi qualche strumento fondamentale indietro.
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Fase e Target Il target vede questa fase come una delle più semplici. Non occorrono abilità particolari ai fini di preparare uno zaino da trasporto o una borsa: occorre, prima dell’esperienza, intuito e capacità di previsione.
Problemi in relazione al Target
Sbocchi Progettuali
Il ragazzo che non sa effettuare graffiti non conosce perfettamente l’utilizzo e funzionamento di ogni singolo strumento.
Intervenire sugli strumenti di rappresentazione, facilitando il loro utilizzo, modificandoli o riprogettandoli.
Deve poter essere supportato nell’apprendimento di strumenti adatti alla rappresentazione.
Fornire il ragazzo di una strumentazione che lo aiuti nella comprensione degli strumenti già esistenti.
Deve poter essere supportato nella scelta di strumenti più adatti. Deve poter diventare in grado di effettuare scelte corrette, che favoriscano sia la rappresentazione che il trasporto
Progettare nuovi strumenti di progettazione che aiutino il ragazzo nella fase di apprendimento di tecniche.
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Fase e Difficoltà La preparazione dell’attrezzatura è una fase che si basa sull’esperienza, ma che d’altro canto, non è cosi difficile da apprendere. Artisti professionisti impiegano pochi minuti a valutare con certezza di cosa hanno bisogno e riescono a organizzare al meglio spazi e volumi per il sucessivo trasporto. Un ragazzo inesperto compie più fatica. Deve valutare bene l’utilità di ogni singolo pezzo, comprenderne il suo utilizzo e scegliere se portarlo o meno. Con un po di pratica però si diventa presto capaci di svolgere queste attività.
Giovani inesperti
Artisti esperti
Utente medio
Artisti
Giovani
Utente medio
I grafici Attraverso i grafici è possibile notare in modo visivo e veloce la differenza di difficoltà provata fra gli artisti esperti (molto facile) i giovani inesperti (difficoltà elevata) e gli utenti medi.
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Raggiungimento del Luogo
Il raggiungimento del luogo è la terza fase all’interno dello svolgimento di un graffito. Consiste nel recuperare tutto il necessario ai fini della rappresentazione nel dirigersi verso il luogo scelto per iniziare a rappresentare. Non sempre si parte già consapevoli della destinazione finale, ma si parte alla ricerca del luogo più adatto e suggestivo.
Focus E’ possibile geolocalizzare un muro libero attraverso la mappatura presente sui siti comunali delle relative città, ma spesso vengono individuati per esperienza o per passaparola. E’ chiaro che un ragazzo che è entrato da poco in contatto con l’ambiente dei graffiti si troverà maggiormente in difficoltà nella localizzazione di uno di essi, ma non è una fase ne troppo complicata ne estremamente lunga: L’unica pecca per un ragazzo che non sa effettuare graffiti è che non può (o meglio, non gli conviene) ricoprire un graffito di una qualità superiore alla propria, ma dovrebbe individuare muri completamente liberi da colorare per la prima volta.
Spostamento Si può effettuare lo spostamento in diversi modi: a piedi, con l’auto o con i mezzi pubblici, occorre in ogni caso valutare bene la distanza del luogo prescelto, specialmente se si è in possesso di una strumentazione pesante e voluminosa.
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Analisi delle operazioni Riempito il contenitore selezionato per il trasporto, inizia la fase di individuazione del muro.
Il luogo può essere raggiunto come si desidera, in relazione alla quantità di materiale da trasportare e alla lontananza del muro che si vuole raggiungere.
Se non si conoscono zone dove dirigersi, è possibile verificare su internet la mappatura dei muri liberi. Essa però non è aggiornata e questi potrebbero essere già occupati.
Raggiunta la zona desiderata è possibile cambiarla prima di iniziare la fase di rappresentazione.
Queste prime azioni elencate riguardano principalmente la fase di raggingimento. Una volta raggiunta è possibile verificare se il muro è adeguato
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Analisi delle operazioni Non esiste “il muro perfetto” per lo svolgimento di un graffito, di conseguenza è possibile adattarsi a differenti tipologie di esso. Un muro totalmente bianco è certamente adatto allo svolgimento di un graffito, ma non sempre è semplice da trovare. Un muro con dettagli, particolari (o mattoni) può essere tranquillamente utilizzato, in quanto anche la sola bomboletta è in grado di ricoprire eventuali caratteristiche o segni. Un muro sporco, mal conservato, con fori e crepe può essere utilizzato. Non è certamente il più amato ma è possibile effettuare graffiti perfetti anche su muri del genere. Solitamente vengono scelti anche muri che possiedono già graffiti. Questi vengono ricoperti da nuovi (NB. I graffiti vengono coperti solo se sono ritenuti esteticamente brutti o molto rovinati). Raggiunto e selezionato il muro ritenuto più idoneo è possibile passare alla fase successiva: La preparazione del muro.
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Fase e Target Per un ragazzo inesperto può non essere cosi scontato individuare un muro dove fare graffiti, specie se non si è a conoscenza di zone libere o di luoghi spesso frequentati. Anche artisti esperti spesso si trovano in difficoltà nell’orientamento. Non sempre è facile individuare zone libere dove poter effettuare graffiti in tranquillità.
Problemi in relazione al Target
Sbocchi Progettuali Intervenire sui siti internet che riportano la mappatura dei muri liberi.
Il ragazzo che non sa effettuare graffiti non conosce zone dove poter effettuare graffiti. Deve poter essere supportato nell’individuazione di possibili muri liberi. Il ragazzo non può coprire muri liberi già occupati da altri graffiti, ma deve inizialmente cercare muri vuoti o che non comportino problemi sucessivi. Non può possedere uno zaino dal peso esagerato/un numero eccessivo di zaini/contenitori. Deve poter muoversi a piedi ed una strumentazione eccessivamente ingombrante può complicare questa fase
Elaborare un applicazione che aiuti gli utenti nell’individuazione immediata dei muri liberi, con possibili aggiornamenti in tempo reale. Elaborare una strumentazione (non necessariamente virtuale) che renda consapevole il ragazzo del corretto posizionamento dei muri liberi.
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Fase e Difficoltà Il raggiungimento del luogo non è una fase molto impegnativa e difficoltosa. La parte più complessa è quella di identificazione del luogo adatto, sia se vuole essere molto visibile, sia se lo si vuole nascosto a lontano da occhi indiscreti. Esperti del settore possono conoscere con piu facilità aree e luoghi adatti, ma anche per i neofiti non sarà un impresa troppo complessa.
Giovani inesperti
Confronto della difficoltà provata dai diversi utenti
Artisti esperti
Utente medio
I grafici
Artisti
Giovani
Utente medio
Attraverso i grafici è possibile notare in modo visivo e veloce la differenza di difficoltà provata fra gli artisti esperti (molto facile) i giovani inesperti (difficoltà elevata) e gli utenti medi.
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Preparazione del muro
La fase di preparazione del muro è la quarta fase di svolgimento di un graffito. Individuato con esattezza il muro/area nella quale si vuole svolgere la propria opera, è possibile pensare di preparare il muro. La preparazione del muro consiste nella eventuale pulitura, ricostruzione o appiattimento di sezioni irregolari. Può essere preceduta da una fase di stuccaggio, tramite cazzuola. A volte viene cosparso del “primer”, attraverso pennelli e rulli, con lo scopo di rendere la vernice più accesa, viva e resistente. Solitamente però è possibile imbiancare la parete per rendere il proprio graffito più facilmente visibile e con colori più accesi.
Focus Tecniche diverse vengono utilizzate per una corretta preparazione del muro da rappresentare. La più classica e forse banale è quella dell’imbiancamento: non molto complessa ma in ogni caso lunga. Se si intende effettuare un graffito di elevate dimensioni occorre distendere la tempera su una superficie estesa e questo può far perdere del tempo. Questa fase implica anche un aumento dell’attrezzatura da trasportare Artisti esperti nell’ambito dei graffiti invece possono effettuare trattamenti più lunghi e efficaci: stesura di un primer per un effetto più colorato e acceso o addirittura stuccaggio del muro per il riempimento di parti non perfette.
La preparazione Non sempre viene effettuata questa fase, sia per mancanza di tempo, sia per mancanza di attrezzatura. Fra tutti i trattamenti che vengono effettuati, quello più classico è quello dell’imbiancamento del muro.
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Analisi delle operazioni Individuato il muro adatto allo svolgimento del graffito è possibile migliorare le sue qualità. Grazie ad un pennello di grosse dimensioni è possibile rendere il muro più facilmente disegnabile.Se il muro possiede grosse dimensioni o se si intende effettuare un graffito esteso, è preferibile utilizzare un rullo al posto del secchiello. Viene data una, massimo due, mani di bianco, in quanto lo scopo non è coprire del tutto ciò che vi era sotto ma solamente rendere il graffito più pulito. Viene utilizzato il colore bianco quando si intende coprire un graffito già presente. (NB. I graffiti vengono coperti solo se sono ritenuti esteticamente brutti o molto rovinati). E’ possibile passare anche una mano di “primer” prima delle bombolette, per ottenere colori più accesi e durate più elevate. Alcuni artisti esperti, che possiedono lo scopo di effettuare una rappresentazione perfetta, possono anche cimentarsi e stuccare con calce il muro, aumentandone le qualità estetiche e di assorbimento.
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Fase e Target Per un ragazzo inesperto può diventare molto complessa e complicata questa fase di preparazione. Anche artisti esperti spesso si trovano in difficoltà nella realizzazione di una preparazione (non nel caso di imbiancare il muro, ma maggiormente durante la parte di stuccaggio).
Problemi in relazione al Target
Sbocchi Progettuali Al ragazzo che non sa fare graffiti non interessa particolarmente questa fase. Questo è interessato ad imparare ad effettuare rappresentazioni corrette e preferisce cercare muri totalmente liberi prima di coprire muri già utilizzati o prima di recuperarne uno in disuso.
Fornire una strumentazione adeguata all’insegnamento dei metodi di preparazione del muro.
L‘imbiancamento del muro risulta in ogni caso relativamente fattibile. Diventa complicata questa fase quando ci troviamo davanti a lavori di preparazione più complessi, come lo stuccaggio dei fori.
Ideare metodi alternativi di preparazione del muro, evitando di dover imparare procedimenti complessi o eccessivamente lunghi.
Facilitare i metodi di preparazione del muro, rendendoli fattibili anche per il target scelto.
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Fase e Difficoltà Questa fase è molto particolare. Non viene sempre effettuata o svolta e certamente un neofita nell’ambito dei graffiti non tenderà a svolgerla. Un artista esperto spesso compie tutti i passaggi fondamentali di questa fase per arrivare ad un risultato ottimale. Un ragazzo inesperto, non molto pratico delle procedure non si soffermerà mai sul rendere migliore il muro, ma cercherà piuttosto di imparare le tecniche di rappresentazione. Per questi motivi, questa fase risulterà complessa per un ragazzo che non sa effettuare graffiti. Giovani inesperti
Artisti esperti
Confronto della difficoltà provata dai diversi utenti
Utente medio
I grafici
Artisti
Giovani
Utente medio
Attraverso i grafici è possibile notare in modo visivo e veloce la differenza di difficoltà provata fra gli artisti esperti (molto facile) i giovani inesperti (difficoltà elevata) e gli utenti medi.
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Trascrizione dell’idea
La trascrizione dell’idea è la quinta fase di svolgimento di un graffito. Consiste nel trascrivere, tramite bozze preliminari, l’idea fatta sullo sketchbook e riportarla sul muro che si intende adoperare. La bozza preliminare viene solitamente effettuata di un colore non troppo invasivo per evitare di far confondere l’utente durante lo svoglimento.
Focus Tecniche diverse vengono utilizzate per un corretto trasferimento dalla carta al muro, passando anche per strumenti che evadono dallo scenario dei graffiti (come il classico proiettore). Altri però possono essere utilizzati senza determinate conseguenze, come ad esempio un foglio di acetato che riporti lo schizzo di guida da utilizzare. Artisti esperti nell’ambito dei graffiti invece non hanno bisogno di metodi alternativi alla trascrizione classica: utilizzano l’istinto e l’esperienza, riuscendo ad ottenere risultati stupefacenti anche senza strumenti di supporto.
Strumenti alternativi Per facilitare questa fase spesso vengono utilizzati strumenti anche non convenzionali: acetato, fogli di carta trasparenti. La parte difficile è quella relativa al riuscire a mantenere le corrette proporzioni e dimensioni dalla carta al muro.
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Capitolo 7
Analisi delle operazioni Una volta che il muro è stato scelto o migliorato attraverso rifiniture, si inizia la bozza del graffito. Vengono effettuati gli “outline” e gli ingombri generali della figura che si rappresenterà (solitamente vengono svolti con colori chiari per non essere troppo invasivi). Il contorno (outline) non deve essere necessariamente ben definito. Solitamente le curve, angoli e linee di massima vengono passate più e più volte con lo scopo di raggiungere la forma desiderata. Se si è in più persone ad effettuare una sessione di graffiti, si effettuano delle linee di ingombro massimo che servono a definire in maniera precisa lo spazio a disposizione di un writer. Per effettuare una corretta trascrizione da carta (schizzo guida) a muro (graffito) occorre allontanarsi più volte dal muro stesso, con lo scopo di cercare di mantenere le dimensioni e i rapporti più precisi.
Il metodo più utilizzato per la trascrizione del graffito è però quello di verificare continuamente lo sviluppo di esso attraverso il proprio “schizzo guida”. Durante la rappresentazione lo schizzo viene spesso tenuto in una mano (quella non abituata ad effettuare graffiti) come punto di riferimento. Spesso ci si allontana per verificare la grandezza di tutto il graffito in relazione allo schizzo di guida. Definiti gli ingombri di massima, la larghezza totale e lo spazio che occuperà il graffito si può passare alla fase sucessiva: La rappresentazione.
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Altre tipologie Fin dall’antichità sono esistite tantissime tipologie di trascrizione da carta a muro. Lo scopo era sempre lo stesso: riprodurre in maniera corretta le proporzioni, distante e grandezze di un idea (rappresentata generalmente su un foglio) su un muro di elevate dimensioni.
Incisioni e rappresentazioni di griglie di guida sono i casi più antichi, dove tante serie di quadrati ripetuti più volte andavano a formare una griglia metallica. Questa rendeva possibile riportare le corrette proporzioni di una rappresentazione.
Molto più avanti nel tempo sono state inventate nuove tecniche di trascrizione. Una delle più intelligenti (ma spesso complesse) è quella di proiettare la rappresentazione direttamente sul muro.
Esistono centinaia di tipologie di metodi di trascrizione, come ad esempio quella relativa al lasciare su un piedistallo la propria opera e verificare più volte la sua corretta rappresentazione.
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Fase e Target Il ragazzo che non sa effettuare graffiti non sempre tende ad effettuare questa fase: se la dovesse svolgere, si limiterebbe alla pittura in colore bianco dello sfondo del graffito. Lo scopo è quello o di coprire segni e graffiti sottostanti o di valorizzare i colori e le forme del graffito stesso
Problemi in relazione al Target
Il ragazzo che non sa fare graffiti è molto in difficoltà durante questa fase. Non ha le competenze per effettuare la trascrizione da carta a muro immediatamente e necessita di un supporto. Occorre tenere in considerazione l’importanza delle “regole” del mondo dei graffiti. Non è possibile inserire un metodo di trasferimento istantaneo (come il proiettore) perchè farebbe “perdere” lo spirito della libertà del graffito.
Il ragazzo che non sa fare graffiti non ha bisogno di strumenti o mezzi per muoversi, ma di un metodo di localizzazione facile, semplice e veloce.
Sbocchi Progettuali Fornire una strumentazione adeguata al trasferimento del graffito dalla carta al muro. Facilitare i metodi di trasferimento attuali rendendoli fattibili anche per il target scelto. Ideare metodi alternativi di trasferimento dello schizzo sul muro.
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Fase e Difficoltà Questa fase è molto complessa. Trascrivere l’idea da un foglio di carta, uno sketchbook o da un semplice appunto è molto difficile. Occorre avere occhio, maestria e esperienza per riuscire a mentenere le stesse proporzioni, passando da un piccolo disegno, ad una grande rappresentazione sul muro. E’ proprio per questo motivo che risulta difficilissimo per ragazzi inesperti e mediamente complesso persino a professionisti.
Giovani inesperti
Confronto della difficoltà provata dai diversi utenti
Artisti esperti
Utente medio
I grafici
Artisti
Giovani
Utente medio
Attraverso i grafici è possibile notare in modo visivo e veloce la differenza di difficoltà provata fra gli artisti esperti (molto facile) i giovani inesperti (difficoltà elevata) e gli utenti medi.
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6 Rappresentazione La rappresentazione è la sesta fase di svolgimento di un graffito. E’ la fase più importante e decisiva dell’intero processo, in quanto da questa deriva il vero e proprio risultato finale che verrà ottenuto. Consiste nel riempire e tracciare le linee guida precedentemente effettuate, riempendole con diversi strati di colore, in ordine di pesantezza. Occorre avere bene in mente l’idea di partenza, in quanto occorre lavorare per “layers”: vengono effettuati prima eventuali contorni di sfondo, sucessivamente vengono riempiti i modelli creati e solo dopo aver terminato il soggetto principale sarà possibile elaborare uno sfondo di accompagnamento adeguato.
Focus La fase più complicata da affrontare per il ragazzo che non sa effettuare graffiti. Questa fase diventa fondamentale. Artisti esperti nell’ambito dei graffiti invece non hanno bisogno di imparare o essere scortati nella fase di rappresentazione, proprio per il motivo che sono altamente preparati in questa fase. Date le criticità individuate all’interno della fase di realizzazione dell’idea, interverrò in essa, provando a proporre un prodotto che sia in grado di aiutare il giovane ragazzo nel capire e apprendere come effettuare i primi disegni/ schizzi su carta, dovendoli riportare poi sul muro.
Fare graffiti Fare graffiti, come ogni altra disciplina o forma di espressione, va praticata per essere imparata al meglio. Non esistono metodi per imparare in modo semplice, veloce e senza errori. Occorre solamente una buona volontà d’applicazione.
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Analisi delle operazioni Effettuato l’outline del graffito si inizia il riempimento attraverso il colore.
Il colore che andrà a riempire il graffito stesso viene dato per strati. Essendo la bomboletta totalmente coprente si stendono prima i colori che comporranno lo sfondo del graffito.
Vengono dati poi i colori principali che comporranno la scritta o la rappresentazione. Questi andranno a coprire i colori di sfondo e saranno quelli tenuti più in vista.
Si passano poi i colori di dettaglio, ossia tutti quei colori che serviranno per rendere la rappresentazione più gradevole, accesa e colorata. In questa fase vengono anche effettuate le sfumature. Queste seguono il colore di fondo e servono per far sfocare esso in maniera più graduale.
L’ultima fase è quella dell’outline nero. Terminata la rappresentazione viene evidenziato tutto il contorno del graffito attraverso l’utilizzo di una bomboletta nera. Questa fase permette al graffito di risaltare ed essere ben definito.
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Analisi delle operazioni Durante la rappresentazione occorre imparare ad utilizzare al meglio gli strumenti: il primo è la bomboletta. Occorre mantenere una distanza corretta per effettuare lo spruzzo di colore desiderato. Più si allontana la bomboletta e maggiore sarà l’ampiezza dello spruzzo. Se si allontana quindi la bomboletta dal muro, si otterrà una copertura maggiore di colore sull’area, ma una minor presenza di colore. Se si avvicina invece la bombola, si otterrà un getto più concentrato e preciso.
Occorre imparare a sfruttare al meglio la diversa angolatura del getto di colore. Con un angolo perpendicolare al muro verrà ottenuto un segno regolare. Se invece la bomboletta viene inclinata sarà possibile effettuare differenti sfumature sul muro, facendo passare i cambi di colore più graduali e tenui. Occorre imparare a sfruttare al meglio anche la pressione della bomboletta. Per un getto ideale di colore va mantenuta una pressione costante, ma se si desidera effettuare particolari effetti è bene tenere in considerazione questa particolarità. Durante la rappresentazione occorre imparare ad utilizzare al meglio gli strumenti: altro strumento sono i caps.
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Analisi delle operazioni I caps vengono utilizzati in relazione all’effetto che si vuole ottenere. Questi sono facilmente rimovibili da ogni bomboletta e vengono utilizzati più volte in una singola sessione. Alcune tipologie di caps sono utilizzare per il riempimento del colore, altre per effettuare dettagli mentre alcune solamente per rendere le sfumature più corrette possibili. I caps vengono tenuti solitamente sparsi all’interno di una piccola borsa o sacchetto. Per riconoscerli si utilizzano precisi colori ma prima della rappresentazione vengono sempre testati e provati. I caps sono poco costosi in quanto durano poco. E’ possibile utilizzare anche 2-3 caps della stessa ampiezza durante la medesima rappresentazione: Il colore, seccandosi all’estremità del foro, rende impossibile un utilizzo prolungato dei caps.
Durante la rappresentazione vengono utilizzati maschera di protezione e guanti. Occorre utilizzare questi per evitare pericolosi danni causati dalle polveri della maschera. E’ importante anche l’utilizzo del corpo. Per raggiungere superfici più alte occorre distendersi per tutta la propria lunghezza, ma non solo. Se occorre effettuare graffiti sinuosi, curvilinei o molto estesi è necessario sfruttare a pieno. Una parte del graffito che spesso viene effettuata nella parte inferiore del muro (e che quindi necessita di un variare della postura) è il TAG, ossia firma dell’artista.
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Fase e Target Date le criticità individuate all’interno della fase di realizzazione dell’idea, interverrò in essa, provando a proporre un prodotto che sia in grado di aiutare il giovane ragazzo nel capire e apprendere come effettuare i primi disegni/schizzi su carta, dovendoli riportare poi sul muro.
Problemi in relazione al Target
Il ragazzo che non sa fare graffiti è in difficoltà durante questa fase. Non ha le competenze per effettuare correttamente la rappresentazione. Non conosce le tecniche, le attrezzature e le corrette misure da imporre (distante, inclinazioni, differenziazzione dei CAPS). Necessita di un supporto di insegnamento Occorre tenere in considerazione l’importanza delle “regole” del mondo dei graffiti. Non è possibile inserire un metodo di rappresentazione troppo invasivo (come il distanziometro) perchè farebbe “perdere” lo spirito della libertà del graffito.
Sbocchi Progettuali Fornire una strumentazione adeguata che faciliti la rappresentazione del graffito. Fornire una strumentazione adeguata all’insegnamento delle tecniche e strumenti del mondo del graffito, senza che essa diventi troppo invasiva e necessaria.
Tutti gli sbocchi progettuali Ogni sbocco progettuale dovrà essere poi confrontato con i vincoli presenti dall’analisi delle operazioni e deve essere in linea con il target scelto e le caratteristiche del mondo dei graffiti
Capitolo 7
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Fase e Difficoltà La fase di rappresentazione, come detto precedentemente, è la fase che definisce la vera forma dell’opera, e per questo la più complessa da svolgere. Occorre avere mano ferma, pressione costante, inclinazione del braccio adeguata, scelta dei colori immediata, capacità interpretativa, eventuale creatività nel modificare l’opera in corso e tante altre capacità e abilità che si acquistano nel tempo, esperienza e ore passate a far graffiti. Per un ragazzo alle prime armi risulterebbe molto complesso effettuare graffiti, in quando gli mancano fondamenti base e soprattutto possiede la paura di sbagliare e rovinare l’opera. Un artista professionista va di getto, in modo spontaneo, come se sapesse già cosa fare e come terminare il tutto. Molto complessa per neofiti, “pane quotidiano” per gli artisti.
Giovani inesperti
Artisti esperti
Utente medio
I grafici
Artisti
Giovani
Utente medio
Attraverso i grafici è possibile notare in modo visivo e veloce la differenza di difficoltà provata fra gli artisti esperti (molto facile) i giovani inesperti (difficoltà elevata) e gli utenti medi.
102
Capitolo 7
Difficoltà nelle fasi All’interno dello svoglimento delle fasi ho riassunto la “difficoltà relativa” di ogni fase attraverso un grafico, identificato per i due utenti base (utente di riferimento: giovani inesperti, e artisti esperti). In questo modo sono riuscito a comprendere quali fasi sono più complesse che avrebbero identificato quindi un problema più impellente da risolvere. Attraverso la difficoltà della fase sono riuscito a dare un corretto “peso” d’importanza ad ogni fase. Dal grafico si può notare come le fasi più complesse da apprendere siano la n4, n5 e n6.
1
2
3
4
5
6
6
1
Esclusione della quarta fase La quarta fase viene efettuata solamente da artisti esperti o professionisti dei graffiti e non da ragazzi inesperti e senza competenze (target scelto). Ho quindi scelto di concentrare un particolare focus su tutte le fasi della rappresentazione del graffito, escludendo la 4°.
5
2
4
3
Diagramma Riassunto del confronto fra la difficoltà delle diverse fasi
8 Progettazione Partecipata In questo capitolo viene spiegato il modo in cui ho svolto ricerca sul campo. Chi ho contattato, con quali personaggi mi sono confrontato e tutte le persone che sono state utili per un corretto svolgimento della ricerca.
Di chi è? Opera di ”Seth” effettuata sul muro di un’abitazione a Parigi, Francia. 2013.
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Co Design
Chi ho incontrato Durante il mio percorso ho avuto la possibilità di confrontarmi con diversi personaggi che hanno contribuito a loro modo, in relazione alle loro conoscenze, allo sviluppo progettuale. Sono stati fondamentali sia gli esperti del settore del graffito (come i writer incontrati) sia Carlo Massironi (esperto di finanziamenti) sia l’incontro con gli studenti delle scuole superiori.
Capitolo 8 1
Quando? Gli incontri con i diversi personaggi si sono svolti in momenti diversi e sempre durante la mia ricerca personale. Non ho mai abbandonato ne la ricerca svolta per conto mio, che i singoli incontri, ma ho sempre svolto tutto pari passo per poter tenere ben monitorato ogni consiglio, modifica e scoperta. In questo modo il progetto ha avuto uno sviluppo e dei cambiamenti motivati, costanti e continui.
Mentre ho effettuato ricerca riguardante oggetti, attrezzi e strumenti del graffito e analizzato passo passo ogni singolo momento, sezione e fase dello svolgimento del graffito, ho anche dedicato del tempo al Co Design. La sola ricerca personale non è sufficiente a garantire una corretta visione del progetto e proprio per questo motivo ho coinvolto numerose persone per l’analisi e il parere di esterni. Il Co design, ossia la progettazione partecipata, è stata fondamentale per comprendere e capire cosa non andasse nel mio progetto, cosa ci fosse da cambiare e cosa da tenere. Il giudizio di terzi è senza dubbio fondamentale per arrivare a progettare un prodotto che sia valido e coerente con l’ambito di inserimento.
105
Capitolo 8 1
8.1 I Writer Cosi ho fatto. Ho individuato tramite internet un gruppo di “graffittari” (writer), e ho semplicemente chiesto di unirmi a loro. Il giorno 20 Dicembre ho trascorso tutta la mia giornata insieme a questi ragazzi presso un muro Libero posizionato vicino alla fermata verde Romolo di Milano. Avevo già iniziato a studiare il graffito e la loro idea, movimenti, strumenti e caratteristiche, ma nulla a che vedere con il farli, vederli fare e vederli nascere da un semplice muro bianco.
Didattica sul campo
Una volta scelto il mio ambito progettuale (i graffiti) nè i cittadini di Rho nè la maggior parte dei professori ha saputo aiutarmi con precisione assoluta. Questo perchè il mio scenario possiede caratteristiche particolari, funzioni specifiche, leggi non scritte, che solo andandole a chiedere a chi pratica graffiti era possibile ottenere
Dove? Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto.
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Inizialmente abbiamo iniziato con l’invididuare il luogo più adatto e sucessivamente i ragazzi si sono messi sotto. Hanno d’apprima imbiancato i graffiti sottostanti (fase che ho individuato io con la numero 4: preparazione del muro) per poi disegnare sopra l’outline e le linee guida del graffito. Solo dopo aver tracciato tutte le linee guida con colori poco invasivi, hanno iniziato a riempire con diverse tonalità di colore la sagoma disegnata, arrivando ad ottenere in alcuni casi un interessante effetto sfumato. Finito il riempimento del colore si sono concentrati sui dettagli: linee esterne, outline più pesanti, sfumature esterne e anche lo sfondo di diverso tipo. Mentre alcuni di loro rappresentavano il loro nome da writer (in gergo: tag) altri pensavano ad effettuare una rappresentazione più grossa che stesse a rappresentare la loro crew (gruppo di artisti).
La crew La Crew è generalmente composta da diversi personaggi che appartengono ad un unico gruppo di writer. Lo scopo della crew è di valorizzare tutti i singoli e far crescere il nome della crew stessa attraverso opere sempre più maestose e appariscenti. La crew che mi ha ospitato è quella dei “DVLA”. Sono stati molto gentili nello spiegarmi le basi e soprattutto a farsi immortalare da una persona praticamente sconosciuta.
Capitolo 8 1
6
Sono i Ragazzi
che compongono la crew dei DLVA, ossia coloro che mi hanno aiutato nella progettazione partecipata
Capitolo 8 1
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Cos’ho fatto io Ho fotografato le posizioni delle mani, piedi, postura del corpo, azioni, reazioni, stili, modi di fare e soprattutto modi di vedere e di pensare. Ho avuto dei bellissimi dialoghi riguardante il mondo dei graffiti e ho potuto scoprire curiosità e piccolezze altrimenti invisibili. Ho parlato con loro del progetto, di quello che stavo facendo e di quello che avevo in mente di fare: modifche, ampliamenti, dettagli. Ho mostrato loro mio lavoro, poichè sarebbe stato da incoscienti non sfruttare l’occasione di farsi dare un giudizio da chi quel prodotto (si spera) un giorno lo dovrà utilizzare.
Imbiancare Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. Qui un membro della crew stava preparando il muro da graffittare. E’ stata stesa una mano di bianco per poter poi far apparire i colori più vividi e accesi
“Distruggere” il progetto Ebbene, nulla di più utile. Tutti i ragazzi hanno perfettamente capito lo spirito con il quale mi stavo muovendo. Mi hanno spiegato in modo semplice e chiaro tutto quello che funzionava del progetto, il perche effettivamente potesse funzionare, ragionando sia su loro stessi ma soprattutto sull graffito in generale. La maggiore utilità l’ho però riscontrata quando hanno iniziato a “distruggere” alcune parti del mio prodotto. Mi hanno fatto comprendere che una serie di dettagli e particolari sarebbero stati totalmente inutili, quasi controproducenti e non adatti al mondo dei graffiti, come ad esempio un packaging che avevo ideato per il contenimento dei CAPS o alcune sezioni del manuale.
Trasferire Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. Qui un membro della crew stava trasferendo visivamente il suo disegno sul muro attraverso un foglio di acetato.
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A cosa è servito Sarebbe stato impossibile per me progettare questo prodotto senza questo incontro. Il riscontro, dialogo e confronto con i ragazzi che ogni giorno vivono con quello che stavo progettando ha posto le fondamenta del progetto. Sono riuscito a comprendere che senza effettivamente un “immersione totale” all’interno di quello che è lo scenario, non sarà mai davvero possibile creare un progetto coerente e concreto. Non bastano internet, dei video, delle immagini o anche una semplice intervista, ma occorre vivere lo scenario stesso al massimo delle nostre potenzialità.
Capitolo 8 1
109
Capitolo 8 1
8.2
Confronto con Esperti
Altro confronto interessante l’ho avuto (insieme a tutti gli altri ragazzi facenti parte del corso) all’interno della struttura del CentRho. Ci è stata data l’opportunità di dialogare ed esporre i nostri progetti a tutte le Associazioni interessate (Frequenze Creative, Galleria d’Arte, La Fucina Stessa [...] ). Lo scopo era quello di verificare se realmente vi fosse stato un interesse da parte loro, per capire (a livello progettuale) se effettivamente stavamo procedendo su una linea corretta
Allestimento Presso il CentRho è stata allestita una piccola pianta in legno della città di Rho. Ogni singolo progetto è stato posizionato all’interno della carta attraverso un bollo in carta esplicativo che riassumesse il progetto.
50
Circa, le persone
presenti all’evento del CentRho, disposte ad ascoltare i nostri progetti e a stimolarci con idee e consigli, fra questi anche un membro dell’assessorato comunale Rhodense.
Carlo Massironi Ho avuto anche l’occasione di parlare con il dott. Carlo Massironi, titolare di uno studio di consulenza in materia di investimenti. Ho potuto ricevere da lui giudizi ma soprattutto consigli sulla parte del prodotto incentrata dal mercato, alla concorrenza, al vero e proprio “vendere un prodotto”. Per progettare un artefatto realmente competitivo, occorre varare e tenere in considerazione tutti gli ambiti ad esso collegati, che essi siano di progetto o di mercato.
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Capitolo 8
Graffiti al Poli Venerdi 10 Giugno presso il Politecnico Campus Candiani s è svolto un piccolo evento di riqualificazione attraverso la partecipazione di 16 writers di alto livello (come ad esempio Luca Barcellona). Ho colto l’occasione per mostrare ad esperti il progetto al quale ho lavorato. E’ stato soddisfacente ricevere giudizi molto positivi sul lavoro svolto e sulla reale utilità che il sistema prodotto avrebbe potuto avere nel campo dell’apprendimento del graffito. Questo ultimo ed inaspettato incontro mi ha confermato e mi ha gratificato dal punto di vista del progettista: se esperti del graffito mi hanno “approvato” il progetto, allora vuol dire che ho lavorato per qualcosa di realmente utile ed innovativo.
Idee Ogni artista incontato mi ha dato giudizi diversi e punti di vista completamente differenti, derivanti dallo stile con il quale effettuano l’opera, che fa dipendere o meno l’utilità del mio prodotto. Tutti quanti però hanno approvato l’idea e il funzionamento del prodotto.
Gli artisti Erano presenti numerosi artisti di fama internazionale, fra cui Luca Barcellona, uno degli artisti “calligrafi” migliori d’Europa.
111
Capitolo 8 1
8.3
Confronto con
“Non Esperti”
L’ultima occasione di confronto e crescita l’abbiamo avuta Martedì 9 Febbraio presso la struttura del MAST di Rho, quartier generale dell’associazione “La Fucina”. Abbiamo avuto l’occasione di mostrare i progetti anche ad alcuni studenti delle scuole superiori di Rho. In questa occasione lo scopo era quello di valutare se alcuni ragazzi riconducibili ai nostri target di progetto, sarebbero effettivamente interessati ai nostri prodotti.
Feedback
Focus Group Abbiamo diviso le classi del Liceo in diversi piccoli gruppi i quali hanno avuto l’occasione di confrontarsi con altrettanti progettisti del corso e pronunciare i loro giudizi.
Far conoscere e far vedere un prodotto nuovo ad alcuni ragazzi inesperti (sia del mondo del design, ma anche dei singoli ambiti di inserimento) e soprattutto rappresentativi del nostro target è stata un’esperienza interessante per capire fino a che punto il nostro prodotto potrà essere capito, compreso ed utilizzato una volta immesso sul mercato. Il giudizio di questi ragazzi è stato fondamentale per capire se il prodotto “sarebbe piaciuto” al nostro ipotetico target di riferimento.
9 Generazione e selezione ipotesi In questo capitolo viene spiegato il modo in cui ho selezionato i diversi sbocchi progettuali che potrebbero intervenire nelle fasi e nei problemi individuati all’interno della realizzazione del graffito.
Di chi è? Opera di ”SMUG” effettuata sul muro di un’abitazione di Glasgow, Inghilterra. 2016.
113
Capitolo 9 1
9.1
Risolvere i problemi
Dopo aver analizzato ogni strumento, ogni tecnica, movimento, impugnatura e soprattutto dopo aver testato con mano l’esperienza dei graffiti, sono stato in grado di muovermi verso l’individuazione di un problema da risolvere. Il prodotto che sono andato a progettare infatti, nasce con lo scopo di facilitare tutte quelle operazioni più complesse e complicate all’interno dello “svolgere graffiti”. Dopo l’analisi effettuata, sono stato in grado di individuare in maniera molto più sensata e precisa l’obiettivo da raggiungere. Una volta individuati i problemi di maggior rilievo, già descritti all’interno delle fasi di svolgimento sono passato alla ricerca di possibili concept che li risolvessero sia in relazione al target, sia in relazione all’ambito di inserimento.
La sola ricerca non basta
8
Possibili Concept
che possono risolvere altrettanti problemi individiati all’interno della ricerca
Limitarsi a ricercare da soli le notizie e le informazioni riguardanti un ambito non è assolutamente sufficiente per poterlo comprendere al meglio. Occorre di fatto “immergersi” totalmente all’interno del proprio ambito progettuale per riuscire e coglierne tutte le sfumature e informazioni utili. Senza la mia esperienza sul campo a contatto con i graffiti, non sarei stato in grado di effettuare scelte progettuali corrette
114
Capitolo 9 1
Problemi individuati L’analisi delle singole fasi presenti all’interno dei graffiti, unita all’esperienza sul campo e all’incontro con esperti mi ha reso possibile identificare diversi problemi di maggior rilievo presenti all’interno di questo ambito. I problemi generici erano già stati individuati all’interno della spiegazione delle fasi “in relazione al target”, ma attraverso lo studio sul campo sono stati ampliati e modificati. Riassumendoli brevemente essi sono:
Per la prima fase il problema più rilevante è l’imparare ad effettuare un disegno su carta corretto, che piaccia e che sia soprattutto fattibile.
Problemi nelle fasi Ogni fase dello “svolgere un graffito” può essere ricollegata ad un “problema” (dverso per ogni fase) da risolvere e quindi ad un ipotetico prodotto differente. Ho agito cercando di elaborare una soluzione “fase per fase” per fare in modo che nessuna venisse tralasciata o esclusa. Lo scopo è stato quello risolvere il maggior numero di problemi possibili, lavorando su più scenari. La parte complessa è stata quella (analizzata più avanti) dove sono riuscito ad arginare tutti i problemi incontrati con lo stesso prodotto.
Per la seconda fase il problema più rilevante è l’imparare a riconoscere gli strumenti che servono, mantenerli e saperli utilizzare nel momento adatto. Per la terza fase il problema più rilevante è l’imparare ad individuare con facilità la presenza di muri liberi ed essere in grado di raggiungerli facilmente. La quarta fase è stata esclusa in ambito progettuale per via del target non adatto. Per la quinta fase il problema più rilevante è il riuscire a trasferire il disegno da carta a muro mantenendo dimensioni e proporzioni corrette. Per la sesta fase il problema più rilevante è il riuscire ad effettuare in maniera corretta il graffito attraverso l’utilizzo di bombolette
Di chi è? Opera di un artista sconosciuto effettuata sul muro di un’abitazione in Messico, 2014.
115
Capitolo 9 1
Possibili soluzioni Ecco l’elenco delle possibili soluzioni individuate all’interno dell’analisi delle fasi. Non ci sono i momenti relativi alla fase n4 poichè è stata esclusa precedentemente:
1
3
Intervenire sugli strumenti di rappresentazione dell’idea (pantoni, matite, penne) per facilitare l’insegnamento delle tecniche.
Intervenire sui siti internet che riportano la mappatura dei muri liberi
Intervenire sugli strumenti di supporto cartaceo, fornendo un attrezzatura adeguata al supporto del disegno. Ampliare una strumentazione già esistente ai fini di inserirvi uno strumento adatto all’apprendimento dei graffiti (che esso possa essere cartaceo o su supporto) Digitalizzare la rappresentazione, rendendola smart attraverso un applicazione per tablet o telefono.
Elaborare un applicazione che aiuti gli utenti nell’individuazione immediata dei muri liberi, con possibili aggiornamenti in tempo reale. Elaborare una strumentazione (non necessariamente virtuale) che renda consapevole il ragazzo del corretto posizionamento dei muri liberi.
5 Fornire una strumentazione adeguata al trasferimento del graffito dalla carta al muro.
2
Facilitare i metodi di trasferimento attuali rendendoli fattibili anche per il target scelto.
Intervenire sugli strumenti di rappresentazione, facilitando il loro utilizzo, modificandoli o riprogettandoli.
Ideare metodi alternativi di trasferimento dello schizzo sul muro.
Fornire il ragazzo di una strumentazione che lo aiuti nella comprensione degli strumenti già esistenti.
6
Progettare nuovi strumenti di progettazione che aiutino il ragazzo nella fase di apprendimento di tecniche.
Fornire una strumentazione adeguata che faciliti la rappresentazione del graffito. Fornire una strumentazione adeguata all’insegnamento delle tecniche e strumenti del mondo del graffito, senza che essa diventi troppo invasiva e necessaria.
116
Capitolo 9 1
33
Ampliare una strumentazione già esistente ai fini di inserirvi uno strumento adatto all’apprendimento della rappresentazione di schizzi di guida
44
3
Digitalizzare la rappresentazione, rendendola smart attraverso un applicazione per tablet o telefono.
11
2
Intervenire sugli strumenti di rappresentazione, facilitando il loro utilizzo, modificandoli o riprogettandoli.
33
1
Fornire il ragazzo di una strumentazione che lo aiuti nella comprensione degli strumenti già esistenti.
44
Progettare nuovi strumenti di rappresentazione che aiutino il ragazzo nella fase di apprendimento.
11
Intervenire sui siti internet che riportano la mappatura dei muri liberi
4
5
Elaborare un applicazione che aiuti gli utenti nell’individuazione immediata dei muri liberi, con possibili aggiornamenti in tempo reale.
5
55
Elaborare una strumentazione (non necessariamente virtuale) che renda consapevole il ragazzo del corretto posizionamento dei muri liberi.
55
Fornire una strumentazione adeguata al trasferimento del graffito dalla carta al muro.
5
Facilitare i metodi di trasferimento attuali rendendoli fattibili anche per il target scelto.
3
3 4 3
3,75 1,75
3
2,5
4
5
4,25
2
1
1,66 4,25
44 4
4,75
4
4
4,5
4
3
4
4
5
3
4
4
4
Ideare metodi alternativi di trasferimento dello schizzo sul muro.
3
4
33
Fornire una strumentazione adeguata che faciliti la rappresentazione del graffito.
4
33
Fornire una strumentazione adeguata all’insegnamento delle tecniche e strumenti del mondo del graffito, senza che essa diventi troppo invasiva e necessaria.
55 Utilità per l’utente
6
3
2,25
3,25 3
3,25 4,5
44
Media
5
Intervenire sugli strumenti di supporto cartaceo, fornendo un attrezzatura adeguata al supporto del disegno.
2
Coefficente di Importanza (K)
3
3
Fattibilità
2
22
Coerenza con lo scenario
1
Intervenire sugli strumenti di rappresentazione dell’idea (pantoni, matite, penne) per facilitare l’insegnamento delle tecniche.
Per poter scegliere fra tutte le possibili soluzioni individuate, ho riassunto tutti gli sbocchi progettuali individuati e li ho analizzati rispetto a tre parametri fondamentali del progetto: utilità per l’utente, coerenza con lo scenario e fattibilità. Ogni sbocco progettuale ha ricevuto un peso da 1-5pt ai fini di ottenere una media. I valori più alti (quelli che fanno rientrare al meglio queste voci) sono stati scelti per la fase sucessiva di progetto.
117
Capitolo 9 1
9.2
Soluzioni scelte Ecco l’elenco delle soluzioni individuate all’interno dell’analisi delle fasi che hanno ottenuto un punteggio superiore a 3.75 nel confronto diretto. Per ogni fase procederò lavorando in maniera precisa e organizzata su un obiettivo ben preciso, cercando di unificare le fasi che contengono più sbocchi progettuali (3 e 5) ed unificando le fasi che possiedonoc caratteristiche comuni (2 e 6). Così facendo sono riuscito ad ottenere diversi strumenti che sono andati ad intervenire con precisione in ogni singola fase. Questi sono stati sucessivamente unificati all’interno di un unico Sistema di prodotto
1 Ampliare una strumentazione già esistente ai fini di inserirvi uno strumento adatto all’apprendimento della rappresentazione di schizzi di guida
Facilitare i metodi di trasferimento attuali rendendoli fattibili anche per il target scelto.
2
6
Fornire il ragazzo di una strumentazione che lo aiuti nella comprensione degli strumenti già esistenti.
Fornire una strumentazione adeguata all’insegnamento delle tecniche e strumenti del mondo del graffito, senza che essa diventi troppo invasiva e necessaria all’utente.
3 Elaborare un applicazione che aiuti gli utenti nell’individuazione immediata dei muri liberi, con possibili aggiornamenti in tempo reale Elaborare una strumentazione che renda consapevole il ragazzo del corretto posizionamento dei muri liberi.
5 Fornire una strumentazione adeguata al trasferimento del graffito dalla carta al muro.
Ricapitolando Le singole fasi sono servite quindi per identificare con precisione una singola area d’intervento all’interno di tutto lo svolgimento di un graffito. Ogni fase è stata studiata per essere “risolta” attraverso l’inserimento di un singolo prodotto che è poi andato a costituire il mio sistema prodotto definitivo.
118
Capitolo 9 1
Fase 1 Obiettivo Ampliare una strumentazione già esistente ai fini di inserirvi uno strumento adatto all’apprendimento della rappresentazione di schizzi di guida
Come lo risolvo L’obiettivo di questa fase viene raggiunto attraverso l’elaborazione di uno sketchbook. Lo sketchbook sarà uno degli strumenti che andranno a completare il mio sistema di prodotti definitivo. Questo dovrà facilitare la parte di apprendimento della stesura del disegno di base, senza diventare troppo invasivo o sostitutivo. Essendo uno strumento da disegno potrà essere facilmente connesso con la restante strumentazione. Per elaborare uno sketchbook realmente funzionale, utile e soprattutto legato all’apprendimento di tecniche di disegno ho analizzato con precisione cosa è già presente sul mercato, identificando cosi le singole funzioni e vincoli dello sketchbook
Tutti gli strumenti che ho pensato per poter intervenire nelle diverse fasi dovranno essere collegati ed affiancati alla restante strumentazione. Durante la fase di progettazione, oltre a dover elaborare il singolo prodotto per la singola fase, ho dovuto mantenere bene a mente questo importante particolre.
Cos’è? Foto relativa al mio sketchbook personale durante la realizzazione di uno sketch.
119
Capitolo 9 1
Sketchbook esistenti Ho analizzato qui tutte le tipologie di sketchbook che possono possedere caratteristiche interessanti e comuni al mio componente. Esistono già numerosi sketchbook che tentano di “insegnare” tecniche a sviluppi grafici (How to draw cars” ne è un esempio). Altre tipologie possiedono invece caratteristiche interessanti che vanno al di la della parte comunicativa e di insegnamento.
Criterio d’analisi
How to Draw
I diversi tipi di sketchbook sono stati comparati secondo 5 criteri differenti: Facilità d’uso, Efficacia, Rappresentazione, Scenario e target
Note Utili
Sketchbook
La maggior parte degli sketchbook non permette un corretto apprendimento di tecniche, ma sono semplicemente dedicati a schizzi. Non esistono sketchbook relativi all’apprendimento di tecniche legate al mondo dei graffiti
Facilità d’uso
Agenda Target
Scenario
Efficacia
Rappresentazione
120
Capitolo 9 1
I Formati Esistono numerose tipologie di formato della carta che possono essere adattati a questo componente. E’ interessante vedere come varia la grandezza della carta in relazione alla tipologia di utente richiesto. I formati più utilizzati generalmente sono: A3, A4, A5 e A6 (formato UNI ISO) ma vi sono delle eccezioni, come il formato A3 quadrato e A4 quadrato.
Criterio d’analisi
A4
I formati sono stati analizzati secondo 5 diverse variabili che occorrono per comprendere quello più adatto alla realizzazione del mio componente: Facilità d’uso, Trasporto, Comodità, Scenario e Utilizzi secondari
Note Utili
A5
Non tutte le tipologie di formati sono adatte ad uno sketchbook. I formati ISO A3, A6 non sono utilizzati per l’impaginatura di sketchbook. Il formato A5 è il più indicato per la realizzazione di questo componente. Occorre un formato di piccole dimensioni (utilizzabile ovunque) ma che sia ugualmente in grado di effettuare rappresentazioni su di esso.
Facilità d’uso
A4 Q. Utilizzi secondari
Scenario
Trasporto
Comodità
121
Capitolo 9 1
La carta Esistono centinaia di tipologie di carta, ma non tutte sono adatte al mio componente. Ho selezionate due macrocategorie (entrambe con un peso indicativo di 120g, ritenuto adatto allo sketchbook). Queste sono “carta ruvida” e “carta patinata”. Entrambe sono state comparate secondo 5 criteri che occorrono per comprendere quale delle tue macro tipologie sia più adatta .
Criterio d’analisi
120g patinata
I diversi tipi di carta sono stati comparati secondo 5 criteri differenti: Assorbimento, Facilità d’uso, Passaggio del colore, Scenario e Risultato
Note Utili
120g ruvida
La carta patinata non possiede le caratteristiche richieste per uno sketchbook, al contrario della carta ruvida poichè possiede un assorbimento medio, utile per il pantone. La grammatura solitamente deve essere compresa fra i 100g/180g
Assorbimento
Risultato
Scenario
Facilità d’uso
Passaggio del colore
122
Capitolo 9 1
La rilegatura Come per la carta e per i formati, esistono differenti tipologie di rilegatura. Alcune sono più rudimentali e meno strutturate, altre più adatte a particolari situazioni. Esistono sketchbook effettuati con ogni tipologia di rilegatura. Non è però assicurato che possiedano tutte la stessa resa o caratteristiche.
Criterio d’analisi
Colla a caldo
Le rilegature sono stati analizzati secondo 5 diverse variabili che occorrono per comprendere quella più adatto alla realizzazione dello sketchbook: Facilità d’uso, Trasporto, Comodità, Scenario e Utilizzi secondari
Note Utili
Spirale
Quella che risulta più comoda è quella a spirale: non solo per il costo spesso ridotto, ma soprattutto una praticità irraggiungibile con le altre tipologie di rilegatura, soprattutto per via delle elevate possibilità di rotazione delle diverse pagine.
Facilità d’uso
Anelli Flessibilità
Scenario
Trasporto
Comodità
123
Capitolo 9 1
In relazione al target Dopo aver analizzato tutti i valori di diverse caratteristiche di sketchbook e variabili che possono caratterizzare il prodotto, li ho analizzati in riferimento al target selezionato. In questo modo è possibile capire se davvero i risultati ottenuti sono utili o meno nei confronti dell’utente che sto tenendo in considerazione. Ecco quindi tutte le note relative allo studio effettuato, che ho tenuto in considerazione in fase di svoglimento del prodotto.
Al target occorre uno sketchbook facilmente utilizzabile e di dimensioni non eccessivamente elevate. Lo sketchbook deve poter rientrare facilmente all’interno del contenitore nel quale viene inserito. I fogli che presentano schizzi di prova devono poter essere impugnati durante lo svoglimento dei graffiti anche con una sola mano e devono poter essere di una grandezza tale che il foglio non si afflosci su se stesso. Per questi tre motivi è consigliabile un formato del foglio di misure 148x210 (Formato A5 ISO).
Al target occorre una tipologia di carta adeguata all’assorbimento di eventuali colori ad alcool. Il colore della carta dovrà essere bianco per una riuscita migliore dello schizzo. Eventualmente potrà modificare più avanti il colore della carta.
Il numero di pagine non dovrà essere scelto in base alla grandezza dello sketchbook. Per questi motivi il peso della carta sarà compreso fra i 100g/m e i 160g/m e il numero di fogli sarà compreso fra 50 e 100.
Al target occorre uno sketchbook facilmente utilizzabile, con fogli facilmente rimovibili. La rilegatura deve possedere una forte presa sui fogli, essi non devono poter compiere movimenti longitudinali, ma devono restare nella medesima posizione durante lo schizzo. La rilegatura deve essere effettuata a spirale per l’esclusione degli altri metodi di rilegatura. Rilegatura a pressofusione/a spago/ad anelli non sono adatte alla creazione di uno sketchbook, in quanto il loro utilizzo porterebbe a complicare la realizzazione di uno schizzo su carta.
124
Capitolo 9
Il grafico All’interno del grafico è possibie osservare tutti i vincoli e funzioni che ho tenuto in considerazione per elaborare ogni componente del kit. Tutte le funzioni sono state messe a confronto con una variabile di paragone “k” per comprenderne l’importanza Deve supportare differenti catogorie di disegni (matita/china pantone)
4
Deve poter contenere un numero di fogli elevato, ed in caso anche altri oggetti simili (griglia)
4
I fogli contenuti all’interno devono essere di colore (sfondo) bianco
3
I fogli devono possedere una grammatura corretta
4
Occorre vi sia una componente rigida per una compattezza complessiva
5
Necessaria la presenza di guide adatte all’insegnamento all’interno di ogni foglio
4
La griglia interna non deve essere invasiva ma di supporto
3
La struttura totale deve essere resistente, adatta al trasporto
4
La carta deve essere in grado di possedere determinate qualità di assorbimento
2
Deve essere leggero (non deve superare i 500g)
5
La dimensione del foglio deve essere di 148mm x 210 mm (Formato ISO A5)
5
Deve poter essere impugnato saldamente con una mano durante la realizzazione del graffito
4
Deve poter restare dritto senza afflosciarsi su se stesso
4
La rilegatura deve essere composta da anelli per un più semplice utilizzo
2
Il numero di pagine deve essere compreso fra 50 e 100
4
Deve poter contenere un indice di guida
4 4
Deve possedere una forma grafica in linea con il restante prodotto
Coefficente Imp.K
Costo (associati)
Costo (prodotto)
Volumi di produzione
Tecnologie
Finiture
Materiali
Sicurezza (utente)
Utilità formativa
Efficacia
Uso
Funzionalità
Praticità
Intuitività
Ergonomia
Vincoli
Volume
Peso
Funzioni
Comunicazione
3 Libertà nei movimenti
I fogli devono poter essere rimossi
Organizzazione
4
Gestione spazio
Deve essere in grado di proteggere i disegni al suo interno
Capitolo 9 1
125
Fase 2 Obiettivo Fornire il ragazzo di una strumentazione che lo aiuti nella comprensione degli strumenti già esistenti. L’obiettivo della fase n2 può essere strettamente riconnesso con l’obiettivo della fase n6. Fornire una strumentazione adeguata all’insegnamento delle tecniche e strumenti del mondo del graffito, senza che essa diventi troppo invasiva e necessaria all’utente. Entrambe prevedono la realizzazione di uno strumento di supporto per ragazzi che non sanno effettuare graffiti, che sia in grado di insegnare loro tecniche e strumenti ma anche modi d’uso, movimenti e svolgimento. Questo strumento d’apprendimento, andrà quindi ad intervenire per risolvere contemporaneamente due fasi: la n2 e la n6.
Come lo risolvo L’obiettivo di queste due fasi viene raggiunto attraverso l’elaborazione di un manuale per l’apprendimento di strumenti e tecniche. Il Manuale sarà uno degli strumenti che andranno a completare il mio sistema di prodotti definitivo. Questo dovrà aiutare l’utente nella parte di apprendimento degli strumenti del graffito e nelle tecniche di base di realizzazione, senza diventare troppo invasivo o sostitutivo delle ore di pratica da effettuare. Essendo uno strumento d’apprendimento potrà essere facilmente connesso con la restante strumentazione. Per elaborare un manuale corretto, utile e funzionale, ho analizzato con precisione cosa è già presente sul mercato, come viene solitamente presentato un manuale, i suoi limiti, le tipologie di illustrazione e il modo attraverso il quale solitamente trasmette informazioni.
Dove? Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. Qui sono io circondato da strumenti per lo svolgimento di graffiti.
126
Capitolo 9 1
Cosa c’è già: Internet Per quanto riguarda l’apprendimento dei graffiti esistono numerosissimi metodi per arrivare a conoscere ed imparare tecniche. Uno dei piu innovativi e conosciuti è senz’altro internet: questo offre infinite possibilità, fra video, immagini, tutorials, pagine web, youtube e tanto altro. Ma è davvero tutto cosi utile ai fini dell’apprendimento?
Youtube
Criterio d’analisi I metodi d’apprendimento sono stati analizzati secondo 5 diverse variabili che occorrono per comprendere quale sia attualmente il più adatto:Apprendimento, Comprensione, Facilità d’uso, Scenario, Utilità.
Note Utili
Wikipedia
Tutti sono in grado di utilizzare il pc per cercare in rete le migliori offerte formative riguardanti al mondo dei graffiti. Un testo di wikipedia è molto meno utile rispetto ad un video su youtube, ma nemmeno questo è del tutto sufficente. Spesso i Forum dove vengono svolte conversazioni su graffiti sanno essere più utili, esaustivi e comprensivi rispetto a questo ambito.
Apprendimento
Forum/altri
Utilità
Comprensione
Scenario
Facilità d’uso
127
Capitolo 9 1
Cosa c’è già: Libri Per chi preferisce i metodi classici è possibile acquistare veri e propri libri relativi all’insegnamento di tecniche del graffito. Spesso sono manuali pesanti, ingombranti, difficili da trasportare o tantomeno da utilizzare, mentre altre volte si limitano a raccogliere fotografie di opere d’arte fatte da esperti.
How to Graffiti
Criterio d’analisi I metodi d’apprendimento sono stati analizzati secondo 5 diverse variabili che occorrono per comprendere quale sia attualmente il più adatto:Apprendimento, Comprensione, Facilità d’uso, Scenario, Utilità.
Note Utili
Libri sull’arte del graffito
All’utente serve qualcosa di veloce, pratico, leggero, che porti un alta conoscenza in tempo immediato. Occorre vi sia uno strumento che sia in grado di offrire le stesse caratteristiche di internet al pari della semplicità di un libro. Spesso vi è Impossibilità di verifica e confronto durante la fase di svoglimento per via di volumi e pesi elevati
Apprendimento
Raccolta di graffiti Utilità
Comprensione
Scenario
Facilità d’uso
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Capitolo 9 1
In relazione al target Dopo aver analizzati tutti i valori di diverse caratteristiche di manuali e libri che possono già esistere ed aiutarmi nel progetto, li ho studiati in riferimento al target selezionato. In questo modo è possibile capire se davvero le informazioni ottenute sono utili o meno nei confronti dell’utente che sto tenendo in considerazione. Ecco quindi tutte le note relative allo studio effettuato, che ho tenuto in considerazione in fase di svoglimento del prodotto:
Al target occorrono indicazioni semplici, rapide e precise su come muoversi nel mondo dei graffiti. Occorre spiegare il concetto e il metodo di utilizzo, poi sarà lui a migliorare la propria tecnica attraverso ore e ore di prove: il prodotto deve fornirgli solamente le indicazioni di base. I video dimostrativi su youtube o su altri canali esistenti aiutano il ragazzo nella comprensione di tecniche (specialmente in impugnature e movimenti). La parte visiva, più che la parte scritta/descrittiva diventa fondamentale. Le indicazioni pratiche saranno espresse in modo grafico, attraverso rappresentazioni che faranno comprendere facilmente i movimenti, distanze, pressioni e inclinazioni riguardanti alla strumentazione. La rappresentazione grafica sarà svolta perfettamente in linea con il restante prodotto.
Al target occorre uno strumento rapido da consultare, che abbia informazioni concise e precise. I libri esistenti attuali forniscono alcune nozioni riguardanti l’uso degli strumenti, ma spesso possiedono anche parti “extra” (storia dei graffiti, il perche si sono sviluppati e altre info) non strettamente connesse con il vero e proprio “fare graffiti”. Spesso il grosso volume/peso ed ingombro di strumenti come i libri non sono adatti ad essere trasportati in una sessione di graffiti. Per qusto motivo vengono spesso lasciati a casa o non tenuti nemmeno in considerazione. Il contenuto del “manuale” deve essere molto ridotto. Non è possibile progettare un manuale di elevate dimensioni, in quanto appunto non verrebbe utilizzato. Per via dei contenuti ridotti che andrà a possedere, è possibile pensare ad un utilizzo di pochissime pagine, comprese anche fra le 4 e le 8. In questo modo il manuale si appoggerebbe su semplici schede riguardanti il corretto utilizzo di strumenti.
129
Capitolo 9 1
Non deve superare un determinato peso (500g)
3
Deve possedere un numero di pagine adeguato all’uso che ne viene richiesto (non superiore a 5)
4
La grandezza non deve essere superiore a 148mm x 210mm (formato ISO A5)
4
Il layout deve essere in linea con i restanti componenti del prodotto
3
Deve comunicare le basi (ABC) del mondo dei graffiti, senza spingersi a parti estremamente complesse
3
Occorre vi sia una componente rigida per una compattezza complessiva
3
Deve poter contenere un indice di guida (nel caso non vi fosse chiarezza)
4
Deve possedere una forma grafica in linea con il restante prodotto
3
Il layout del manuale deve essere coerente con le restanti parti del prodotto
4
Deve rientrare facilmente nel contenitore all’interno del quale verrà inserito (borsa classica o nuovo prodotto)
4
Deve contenere informazioni relative agli strumenti utilizzabili (a cosa servono, perche si usano/manutenzione)
4
Deve contenere informazioni relative all’uso degli strumenti
2
Come si usano (distanze, pressioni, frequenze)
4
Deve contenere nozioni relative all’utilizzo ed individuazione di muri liberi
3
Le informazioni devono possedere una forte componente grafica oltre che scritta
3
Il layout deve essere in linea con i restanti componenti del prodotto
3
Le indicazioni devono essere chiare, comprensibili e facilmente attuabili
4
Deve contenere parti relative all’utilizzo del corpo umano (postura, movimenti)
3
Vincoli
Peso
Funzioni
Coefficente Imp.K
5
Costo (associati)
5
Deve dare importanza alla parte comunicativa, rendendola pulita, chiara e comprensibile
Costo (prodotto)
Deve poter essere personalizzabile (utilizzare il colore dei guanti)
Produzione
3
Finiture
Deve essere possibile appuntarsi dettagli /commenti/note: evitare carta lucida
Tecnologie
3
Materiali
Non deve essere necessariamente usato durante la rappresentazione
Sicurezza (utente)
3
Utilità formativa
Il colore della carta deve essere bianco per una comprensione maggiore
Comunicazione
4
Libertà movimenti
La tipologia di carta deve essere ottimale per la stampa e per una durata elevata
Organizzazione
4
Efficacia
Deve possedere un’integrità strutturale adatta, resistendo ai trasporti
Gestione spazio
3
Uso
La rilegatura deve essere effettuata in modo da mantenere saldi i diversi fogli (se necessaria)
Funzionalità
3
Praticità
I fogli al suo interno non devono poter essere rimossi
Intuitività
4
Ergonomia
4
Deve poter essere utilizzato anche durante la fase di svolgimento e realizzazione dei graffiti
Volume
Deve poter rientrare facilmente all’interno del contenitore (zaino classico o contenitore ideato)
130
Capitolo 9 1
Fase 3 Obiettivo Elaborare un applicazione che aiuti gli utenti nell’individuazione immediata dei muri liberi, con possibili aggiornamenti in tempo reale. Elaborare una strumentazione che renda consapevole il ragazzo del corretto posizionamento dei muri liberi.
Come lo risolvo L’obiettivo di questa fase viene raggiunto attraverso l’elaborazione di un’applicazione per smartphone. Questa non sarà uno degli strumenti che andranno a completare il mio sistema di prodotti definitivo, ma fungerà di supporto ad esso. Dovrà facilitare la parte di ricerca ed individuazione del muro libero nel quale recarsi. Essendo un’app potrà essere facilmente collegata con la restante strumentazione. Per elaborare un’app realmente funzionale, che riesca ad aggiornare lo stato dei muri, che sia presente e sempre aggiornata e funzionante, ho analizzato con precisione cosa è già presente sul web e sui diversi app store, identificando cosi le singole funzioni che dovrà possedere questo strumento.
Questo strumento non sarà concreto e presente all’interno del kit, ma fungerà da supporto smart per tutti coloro ai quali occorre un modo rapido e veloce di individuazione dei diversi muri liberi presenti in città.
Facilità di raggiungimento Attraverso questo disegno viene rappresentata al meglio la funzione che deve avere quest’app: fare in modo che il muro sia facilmente raggiungible da chiunque (anche di corsa).
131
Capitolo 9 1
Mappe e App Per quanto riguarda la geolocalizzazione dei muri, ho analizzato il sito comunale che esiste presso il dominio : http://sitmilano.maps.arcgis.com/. Questo sito è in grado di fornire la corretta posizione del muro all’interno della città di Milano. Potrebbe essere interessante espandere i suoi orizzonti arrivando a ottenere una geolocalizzazione molto più elevata. Altri utenti utilizzano banalmente google maps, dopo essersi segnati il luogo da visitare.
Mappatura dei muri
Criterio d’analisi I metodi d’individuazione sono stati analizzati secondo 5 diverse variabili che occorrono per comprendere quale sia attualmente il metodo più efficace: Efficacia, Precisione, Aggiornamento, Scenario e Facilità d’uso.
Note Utili
App
Ho confrontato in maniera diretta la mappatura esistente con una possibile App che verrebbe sviluppata in seno alla strumentazione per fare graffiti. Questa verrebbe aggiornata in relazione allo stato dei muri e non in base alla loro posizione (se vengono effettuati i graffiti e viene coperto il muro, il sito non lo indica).
Efficacia
Facilità d’uso
Precisione
Scenario
Aggiornamento
132
Capitolo 9 1
In relazione al target Dopo aver analizzati tutti i valori di diverse caratteristiche di app e siti che possono già esistere ed aiutarmi nel progetto, li ho studiati in riferimento al target selezionato. In questo modo è possibile capire se davvero le informazioni ottenute sono utili o meno nei confronti dell’utente che sto tenendo in considerazione. Ecco quindi tutte le note relative allo studio effettuato, che ho tenuto in considerazione in fase di svoglimento del prodotto:
Al target occorrono indicazioni rapide e precise sul luogo dove è possibile fare graffiti. Occorre sapere anche se il muro è disponibile e in che condizioni si trova: spesso, anche se si sa dove è presente un muro libero, questo è stato occupato da poco, di conseguenza non è possibile farvi sopra un graffito. Al target occorre un metodo rapido, smart, che sia in linea con le tecnologie del momento e che non sia solo disponibile su una pagina web (per di più non aggiornata). I contenuti dell’applicazione dovranno essere incentrati sui bisogni di qualsiasi writer: aggiornato (in tempo reale se possibile) e che sia in grado di proporre lo stato corretto del muro (se appena utilzzato o meno).
Il sito internet è preciso, offre possibilità di geolocalizzazione dei muri, ma rimane passivo. E’ una semplice cartina dove vengono indicati i muri e l’utente non ha possibilità di interazione (eventuale segnalazione, note, avvisi).
I contenuti dell’applicazione verranno resi modificabili, segnalabili ed interattivi con la community. Chiunque potrà proporre segnalazioni varie (presenza di nuovi muri, stato in azione di alcuni muri, presenza di graffiti appena effettuati o le condizioni stesse del muro indicato). In questo modo sarà possibile elaborare una comunità di writer che può essere espansa, che si conosca e soprattutto che si aiuti.
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Capitolo 9 1
Il grafico All’interno del grafico è possibie osservare tutti i vincoli e funzioni che ho tenuto in considerazione per elaborare ogni componente del kit. Tutte le funzioni sono state messe a confronto con una variabile di paragone “k” per comprenderne l’importanza
Possedere solo i comandi necessari
3
Layout e grafica in linea con la restante parte del prodotto
3
Download facilitato sei si è in possesso del prodotto completo
3
Possibilità di inserimento di sezione con memoria “salvafoto”
3
Dare la possibilità ad ogni utente di aggiornare eventuali stati e condizioni di muri liberi (es: appena stati occupati)
4
Possibile sezione relativa alle basi dell’insegnamento di tecniche
4
Vincoli
Volume
Peso
Funzioni
Coefficente Imp. K
4
Costo (prodotti associati)
Poter essere utilizzato su ogni piattaforma (Iphone, Android...)
Costo (prodotto)
5
Volumi di produzione
Possedere un utilizzo semplice ed immediato
Tecnologie
4
Finiture
Possedere mappature di più città/ distretti/luoghi differenti
Materiali
4
Sicurezza (utente)
Possibilità di allegare foto/video/tag
Utilità formativa
3
Comunicazione
4
Elaborare una community che individuando nuovi muri e aggiornando lo stato dei muri, mantenga in funzione l’app
Libertà nei movimenti
Possibilità di usufruire dei canali di geolocalizzazione esistenti
Organizzazione
5
Gestione spazio
Poter offire un servizio aggiornato in tempo reale
Efficacia
5
Uso
Poter essere continuamente aggiornabile ed adattabile
Funzionalità
5
Praticità
Individuare i muri tramite segnale su una piattaforma virtuale
Intuitività
5
Ergonomia
Rendere più facilmente raggiungibili i muri liberi
134
Capitolo 9 1
Fase 5 Obiettivo Fornire una strumentazione adeguata al trasferimento del graffito dalla carta al muro. Facilitare i metodi di trasferimento attuali rendendoli fattibili anche per il target scelto. Ideare metodi alternativi di trasferimento dello schizzo sul muro.
Come lo risolvo L’obiettivo di questa fase viene raggiunto attraverso l’elaborazione di uno strumento per il trasferimento del disegno a muro. Questo sarà uno degli strumenti che andranno a completare il mio sistema di prodotti definitivo. Dovrà facilitare la parte di trasferimento del disegno di base, senza diventare troppo invasivo o sostitutivo. Essendo uno strumento di supporto non eccessivamente grande, potrà essere facilmente connesso con la restante strumentazione. Per elaborare uno strumento simile, che riesca a garantire buona funzionalità ed efficenza, ho analizzato con precisione cosa esiste già, riuscendo a capire pregi e difetti della strumentazione attualmente sul mercato.
Cos’è? Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. Qui un membro della crew stava trasferendo visivamente il suo disegno sul muro attraverso un foglio di acetato.
135
Capitolo 9 1
Metodi di trasferimento Non tutti i writer (soprattutto quelli esperti) utilizzano metodi di trasferimento del graffito, invece ragazzi che stanno apprendendo le tecniche utilizzano metodi alternativi e particolari, come l’utilizzo dell’acetato. Ho individuato anche un semplice oggetto in plexiglass (non utilizzato per effettuare graffiti) che ha lo scopo di “individuare” la particolarità della sezione aurea negli oggetti e nelle cose attraverso una semplice incisione su di esso.
Acetato
Criterio d’analisi I metodi di trasferimento sono stati analizzati secondo 5 diverse variabili che occorrono per comprendere quale sia attualmente il metodo più efficace: Efficacia, Precisione, Apprendimento, Scenario e Facilità d’uso.
Note Utili
Plexiglass
Lo scenario del mondo del graffito non permette di poter “facilitare questa fase” attraverso metodi non coerenti (proiezioni sul muro o disegni precedentemente effettuati) ma rende possibile il poter trasferire “visivamente” quello che intendo rappresentare. Occorre trovare il giusto metodo.
Efficacia
Facilità d’uso
Precisione
Scenario
Apprendimento
136
Capitolo 9 1
In relazione al target Dopo aver analizzati tutti i valori di diversi metodi esistenti di trasferimento sul muro che possono già esistere ed aiutarmi nel progetto, li ho studiati in riferimento al target selezionato. In questo modo è possibile capire se davvero le informazioni ottenute sono utili o meno nei confronti dell’utente che sto tenendo in considerazione. Ecco quindi tutte le note relative allo studio effettuato, che ho tenuto in considerazione in fase di svoglimento del prodotto:
Al target occorre uno strumento facile da utilizzare ma che non sia troppo invasivo: deve aiutare il ragazzo nella trascrizione dell’idea, ma non deve diventare indispendabile per lui.
Le dimensioni dello strumento dovranno essere ridotte. Per comodità saranno tenute in considerazione le dimensioni dello sketchbook (14,8x21cm Formato ISO A5).
Se lo strumento diventa indispensabile, il ragazzo non imparerà mai le tecniche di trasferimento da carta a muro e ciò renderebbe lo strumento controproducente.
Date le dimensioni sarà possibile pensare ad una unione (in fase di riposo) degli strumenti, in modo da garantire un più semplice trasporto ed una maggiore identità di prodotto.
Lo strumento dovrà essere di semplice supporto al trasferimento. Dovrà aiutare ad accelerare il processo senza diventare indispensabile per l’utente.
Il target utilizza pochi strumenti durante la rappresentazione: si limita ad utilizzare lo sketchbook (ed eventualmente supporti tecnici come l’acetato) poichè non deve provare impedimento o difficoltà ulteriori. Durante il trasporto lo zaino (o eventuale contenitore aggiuntivo) è riempito di bombolette e strumenti per la rappresentazione, di conseguenza non vi è molto spazio per strumenti aggiuntivi.
Il target avrà bisogno di uno strumento che riporti la griglia di sviluppo dello sketchbook. Deve poter possedere qualità di trasparenza e leggerezza per poter essere utilizzata facilmente. Il supporto sarà trasparente (o semitrasparente) e sarà prodotto in materiale plastico per mantenere le caratteristiche di leggerezza ed economicità richieste
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Capitolo 9 1
Il grafico All’interno del grafico è possibie osservare tutti i vincoli e funzioni che ho tenuto in considerazione per elaborare ogni componente del kit. Tutte le funzioni sono state messe a confronto con una variabile di paragone “k” per comprenderne l’importanza
3
Deve poter essere trasportato facilmente
3
Deve essere leggero (non deve superare i 100g)
4
Deve possedere un utilizzo rapido e non macchinoso
4
Deve possedere un utilizzo facile ed intuitivo
3
Le finiture/dettagli/colore devono essere in linea con le altre parti del prodotto
4
Deve poter essere utilizzato più volte, anche durante la stessa sessione
5
Deve rispettare lo scenario all’interno del quale è inserito
4
Non deve essere un prodotto da applicare al muro, ma deve essere posseduto dall’utente
5
L’immagine non deve essere proiettata direttamente sul muro
4
Deve fungere la punto di controllo/verifica continuo
4
Deve poter essere sporcato con vernice e subire un lavaggio
4
La trascrizione deve poter essere effettuata su ogni tipologia di muro
4
Efficacia
Uso
Funzionalità
Praticità
Intuitività
Ergonomia
Volume
Vincoli
Peso
Funzioni
Coefficente Imp. K
Deve possedere le grandezze di trasferimento massimo di 297x210mm (Formato ISO A4)
Costo (prodotti associati)
4
Costo (prodotto)
Deve poter possedere un collegamento con lo schizzo guida
Volumi di produzione
4
Tecnologie
Deve possedere una elevata integrità strutturale (richiesta rigidità)
Finiture
4
Materiali
Deve poter essere utilizzato con una o due mani contemporaneamente
Sicurezza (utente)
5
Utilità formativa
Deve poter essere utilizzato durante la sessione di graffiti
Comunicazione
5
Libertà nei movimenti
Deve poter permettere di imparare a trascrivere con più facilità lo schizzo dalla carta al muro
Organizzazione
5
Gestione spazio
La strumentazione deve essere di suppor-to e non deve sostituire le ore di pratica e i tentativi, ma supportarli e facilitarli
10 Concept In questo capitolo viene spiegato il modo in cui ho cambiato e modificato continuamente il mio progetto, partendo da un oggetto simile ad uno zaino, arrivando poi ad un sistema di prodotti.
Di chi è? Opera di �Zag� effettuata su una scalinata a Parigi, Francia. 2014.
Capitolo 10 1
10.1
139
Prime ipotesi Tutta la fase di ricerca effettuata finora, insieme alla verifica e allo studio compiuto sui materiali, ha portato all’ideazione di diversi concept. Sono partito da un’idea totalmente discostata da quella che si è rivelata essere poi quella definitiva: il progetto è mutato nel tempo in relazione ai dati che scoprivo e ai ragionamenti sull’utilità o meno di alcuni componenti.
Prima configurazione Inizialmente il prodotto era similare ad un kit in grado di far apprendere le tecniche del graffito. Avevo intenzione di effettuarlo a forma di zaino trasportabile, facilmente utilizzabile e che fosse in grado di contenere tutti gli strumenti necessari ai fini di un corretto apprendimento delle tecniche. Lo zaino sarebbe stato in grado di aprirsi completamente in modo da contenere al meglio tutta la strumentazione necessaria. Il kit sarebbe stato composto da diversi strumenti che avrebbero avuto lo scopo di affiancare l’esistente strumentazione, senza stravolgerla, modificarla o cambiarla.
Seconda configurazione L’idea del contenitore doveva essere studiata in maniera più coerente, cercando di utilizzare il minor spazio possibile, in modo da poter essere accompagnato alla restante strumentazione. Il contenitore del kit è stato rimpicciolito in maniera sempre maggiore, con lo scopo di aumentarne la funzionalità eliminando inoltre tutti i componenti, materiali e lavorazioni non necessarie. Il sistema di oggetti era simile ad una piccola scatola, con lo spazio necessario per contenere la strumentazione. Questo verrebbe trasportato all’interno di uno zaino assieme agli altri utensili per fare graffiti.
140
Capitolo 10 1
Le ipotesi iniziali di sviluppo si sono modificate molto nel corso dello sviluppo prodotto, avvicinandosi in maniera sempre maggiore a quello che è il prodotto finale. Il cambiamento più importante è avvenuto quando sono passato ad elaborare un veroe proprio sistema di prodotti che insieme avrebbe garantito le funzioni richieste.
Sistema di prodotti Dopo aver definitivamente modificato il progetto seguendo la funzione del sistema prodotto, vi sono state moltissime modifiche relative ad ognuno dei prodotti presenti. Sia lo sketchbook, che il manuale, che la lastra hanno subito cambiamenti continui, a partire dalla loro prima forma, fino a giungere a quella definitiva.
Il sistema di prodotti ha permesso di poter arrivare ad ideare una seria di prodotti compatibili l’uno con l’altro, in grado di sopperire e riuscire a raggiungere tutte le funzioni richieste dall’utente. Lo scopo del progetto è diventato quello di raggiungere una forma semplice, che riuscisse a incorporare tutti i prodotto sviluppati che compongono il sistema, riuscendo ugualmente a venire incontro all’utente in maniera corretta.
Gli sketch Tutti gli sketch presenti li ho realizzati durante lo sviluppo del prodotto. Questi rappresentano al meglio i cambiamenti e sviluppi che ha avuto il prodotto.
Capitolo 10 1
141
Ipotesi seguenti Dopo aver deifnito a grandi linee gli sviluppi e caratteristiche dei diversi prodotti, ho cercato di migliorarne le funzioni, arrivando ad elaborare il miglior compromesso fra forma e funzione. Per trovare la forma giusta, i materiali, le funzioni e i modi d’uso corretti di ogni forma ho elaborato diverse ipotesi, anche molto differenti fra loro, le ho testate attraverso modelli di studio, sketch e disegni per capire infine quale fosse quella che meglio si adattasse al mio target.
Lo studio Esaminare e testare i diversi prodotti attraverso schizzi e sketch è stato fondamentale nella parte di elaborazione per capire al meglio come sarebbe potuto diventare il prodotto..
La Lastra La lastra è stato l’elemento più studiato e più testato per arrivare alla forma che potesse incontare una giusta funzionalità ma anche una più semplice produzione industriale possibile.
142
Capitolo 10 1
Forma definitiva del progetto Procedendo con le ipotesi in maniera sempre più studiata e logica, sono arrivato a definire con precisione come sarebbe dovuto essere il sistema di prodotti progettato. Ho rappresentato e definito ogni singolo prodotto facente parte del sistema analizzandolo sia in chiave pratica, che di produzione, che di utilizzo ma soprattutto di coerenza con l’ambito di inserimento del mondo dei graffiti. L’intero sistema progettato ha lo scopo di essere utilizzato dall’utente che non possiede elevate capacità nello svolgimento di graffiti e lo accompagna durante la sua fase di apprendimento senza diventare troppo invasivo o sostitutivo rispetto alle ore di pratica che occorre passare davanti ad un muro per imparare effettivamente ad effettuare graffiti.
Sistema fattibile L’idea è quella di rendere questo prodotto realmente utilizzabile all’interno della strategia ideata. Essendo un sistema di prodotti relativamente intuitivo, semplice ma allo stesso modo efficace, sarà possibile nel concreto renderlo disponibile a tutti coloro che desiderano imparare ad effettuare graffiti.
4
Prodotti Compatibili
che costituiscono il sistema, unendosi insieme ma potendo essere comunque utilizzati separatamente
11 Configurazione Definitiva In questo capitolo viene spiegato il prodotto, con le sue caratteristiche e dettagli attraverso la spiegazione di ogni elemento presente all’interno del sistema prodotto ideato.
Di chi è? Opera di ”SMUG” effettuata sul muro presso Londra, Inghilterra. 2013.
144
11.1
Capitolo 11
Il nome
RGB è il nome del progetto. Non nasce casualmente, ma in seno ad alcuni ragionamenti e sucessivamente casuali unioni di eventi e luoghi che sono stati fondamentali per lo svolgimento del progetto. RGB è un modello di colori di tipologia additiva che si basa su tre colori: Rosso (Red), Verde (Green) e Blu (Blue). Ogni tipologia di immagine può essere scomposta in questi tre colori base, i quali, se vengono miscelati, riescono a riprodurre tutto lo spettro di colori esistente, dando vita a milioni di possibili colori e sfumature. Dato che lo scopo del progetto sul quale ho lavorato vuole essere quello di creare colore, vivacità, animo e riqualificazione visiva attraverso la tecnica del graffito, ho voluto regalare al mio progetto un nome che caratterizzasse a pieno la possibilità di “creare” del colore, sfumature ed espressioni di vera creatività. RGB diventa lo strumento attraverso il quale è possibile “creare colore”, di qualsiasi tipo o sfumatura presente nell’intero spettro, proprio come in questo modello.
Rho Graffiti Basics All’interno della prima parte di svolgimento del progetto RGB prevede la creazione di un corso di formazione per giovani ragazzi inesperti del mondo del graffito. Questo corso verrebbe svolto all’interno del Comune di Rho ed è alla base della realizzazione del sistema di prodotti. Insieme alle associazioni presenti ho potuto decidere il nome che avrebbe caratterizzato il corso di formazione e per via della già citata scelta di RGB (inteso come modello di colori) ho deciso di “approfittare” del luogo all’interno del quale si sarebbe svolto il corso di formazione, confermando così il nome di RGB, inteso per il corso di formazione come: Rho Graffiti Basics (RGB).
Lo spettro Rappresentazione visiva del modello RGB utilizzato come nome del progetto.
RGB Rho Graffiti Basics
Graffiti Basics Rappresentazione del corso di formazione da effettuare presso la città di Rho
Capitolo 11
145
Il sistema di prodotti Il sistema di prodotti che ho progettato è composto da quattro diversi strumenti ben definiti: Sketchbook, Lastra, Manuale e Cover. Tutti e quattro i prodotti sono stati pensati per adattarsi in maniera corretta alle fasi più complicate e difficili da assimilare per una persona che non sa effettuare graffiti, aiutandola e suppportandola durante la fase di apprendimento. Nella configurazione finale il contenitore esterno è definito dalla cover, la quale diventa un metodo intelligente di contenere tutti gli strumenti, oltre che facilitarne l’utilizzo durante lo svolgimento dei graffiti. Gli altri strumenti facenti parte del sistema di prodotti potranno essere inseriti internamente alla cover esterna, riuscendo cosi ad effettuare un solido e caratteristico sistema di prodotti modulari e compatibili. Prima di poter arrivare alla forma definitiva composta da questi 4 componenti sono passato per numerosissime configurazioni differenti.
Tutto il sistema
I componenti Tutti i componenti sono stati pensati per potersi adattare in maniera perfetta l’un l’altro, costituendo così un sistema di prodotti unico , facilmente utilizzabile.
Ecco com’è composto l’intero sistema di prodotti RGB. La cover racchiude dentro di sè tutti gli altri componenti, garantendo di poterli utilizzare nei mommenti più opportuni
146
Capitolo 11
Gli elementi che compongono il sistema Il sistema di prodotti è studiato per poter garantire l’unione di ogni singolo componente. Ognuno di questi però possiede caratteristiche singole che lo rendono unico ed insostituibile: all’interno del prodotto completo, ogni strumento è necessario per un corretto svoglimento ed utilizzo del sistema.
Lo sketchbook Composto da diversi fogli di carta è in grado di contenere la lastra di trasferimento. Ogni foglio di questo sketchbook presenta la medesima griglia della lastra per garantire il corretto trasferimento carta/muro.
La lastra Totalmente composta in plexiglass, è in grado di garantire attraverso la sua trasparenza una corretta visione del muro sottostante, potendo cosi trasferire visivamente l’immagine presente sullo sketchbook.
Il manuale In formato A6 il manuale viene inserito fra la cover esterna e lo sketchbook sottostante. Questo non viene utilizzato durante lo svolgimento del graffito, ma serve come supporto per l’apprendimento di tecniche e strumenti del mondo del graffito.
La cover Studiata e pensata per poter contenere tutta la strumentazione in fase di riposizione e per garantire una corretta impugnatura dello sketchbook in fase d’uso.
147
Capitolo 11
Lo sketchbook Lo Sketchbook è l’elemento principale del sistema, il primo ad essere stato elaborato e dal quale sono derivati poi gli altri strumenti appartenenti ad esso. Lo sketchbook contiene 50 pagine in carta ruvida 100g, su ognuna delle quali è presente una griglia 4x5 composta da quadrati 30x30mm l’uno. La griglia occupa una parte leggermente discostata dalla pagina per poter garantire uno scorrimento ed un mantenimento più semplice in fase di utilizzo. Inoltre sarà possibile compiere brevi annotazioni sugli sketch che vengono svolti per potersi meglio ricordare cambiamenti o modifiche in fase di svolgimento.
1
Componente
Studiato per forma e dimensioni: il formato A5 ha definito tutte le grandezze dei restanti elementi del prodotto
Il prodotto Ecco com’è formato lo sketchbook. E’ l’elemento di facciata del progetto ed è chiaramente fondamentale per la parte di realizzazione dello sketch di partenza
148
Capitolo 11
La grandezza dello sketchbook e lo spessore del cartoncino frontale e posteriore permettono di potervi inserire al suo interno la lastra di trasferimento. Questo metodo di scorrimento semplificato è stato raggiunto dopo innumerevoli tentativi e prototipi differenti, ma attraverso questa soluzione semplice ma efficacie sarà possibile garantire un buon funzionamento del sistema a discapito di una strumentazione non eccessivamente complessa.
Che problema risolve? Ogni singolo componente del sistema progettato ha lo scopo di risolvere un determinato problema riscontrato durante l’analisi precedentemente effettuata o di semplificare una delle sei fase caratterizzanti lo svolgimento di un graffito. Lo sketchbook nasce con lo scopo di supportare la fase di “Preparazione dell’Idea”, fornendo all’utente una strumentazione in grado di effettuare uno sketch su carta in maniera semplice e veloce. In più, grazie alla griglia presente su ogni singolo foglio delo sketchbook sarà possibile facilitare anche la fase del “Trasferimento dell’Idea”, essa sarà infatti presente anche sulla Lastra di trasferimento, rendendo così possibile “proiettare” visivamente il proprio disegno sul muro
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Capitolo 11 1
La lastra La Lastra è l’elemento innovativo di questo sistema di prodotti. La sua utilità è legata al trasferimento del graffito dalla carta (sketchbook o foglio) a muro. Ha l’importante caratteristica di possedere la stessa griglia presente sullo sketchbook, poco invasiva ma ben visibile. Questa è fondamentale per poterr mantenere le stesse dimensioni e rapporti in riferimento al muro. Senza questo componente del sistema sarebbe impossibile imparare con facilità il trasferimento dalla carta al muro.
2
Compoonente
del sistema prodotto. E’ l’elemento che permette il trasferimento dalla carta al muro, facilitandone la fase.
Il prodotto La lastra appare come uno strumento isolato ma viene perfettamente integrato all’interno dello sketchbook grazie alle due pieghe poste lateralmente.
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Capitolo 11
La piegatura presente sui bordi della lastra in plexiglass le garantisce di poter scorrere con facilità all’interno dello sketchbook, rimandendo cosi sempre facilmente utilizzabile all’utente. Lo spessore di 2mm le garantisce una corretta rigidità a discapito di una buona leggerezza: pensato per non far stancare l’utilizzatore. Anche su di essa la griglia per il trasferimento risulta scostata: questo garantisce di poterla utilizzare a pieno insieme ai fogli e allo sketchbook stesso.
Che problema risolve? La lastra è stata pensata per risolvere un problema presente all’interno del mondo del graffito durante la fase di “Trasferimento dell’Idea” . La lastra, attraverso la griglia riportata su di essa (e come detto precedentemente, presente anche su ogni singolo foglio dello sketchbook) garantisce all’utente di poter riportare visivamente ed in maniera più semplice e veloce il disegno effettuato sulla carta. Occorre solamente far scorrere questa sulla copertina dello sketchbook e confrontare il disegno svolto su carta, con quello in svolgimento sul muro.Il metodo attraverso il quale lavora la lastra non sostituirà le ore di pratica e di sudore necessarie per apprendere il trasferimento da carta a muro, ma sarà composto da operazioni poco invasive e non sostitutive delle tecniche esistenti.
151
Capitolo 11
Il manuale Il manuale è il componente del sistema legato all’apprendimento. Ha come scopo quello di comunicare le basi (ABC) del mondo del graffito per quanto riguarda le tecniche e le strumentazioni. Non diventerà necessario all’utente, ma avrà lo scopo di aiutarlo. Non possiede il peso/volumi di tutti gli altri libri/manuali esistenti, in quanto le sue dimensioni solo relative a quello di un libro in formato A6. Non possiede un elevato numero di scritte e tutta la sezione dell’insegnamento viene trattata attraverso immagini chiare di spiegazione: poco invasive ma semplici nella comprensione.
3
Componente
Il manuale è l’elemento che permette di poter apprendere tutte le basi che spesso vengono date per scontate.
Il prodotto Il manuale è l’unico elemento del sistema che può avvalersi di un’identità piu isolata. Può infatti essere utilizzato anche fuori dalla fase di svolgimento del graffito.
152
Capitolo 11
Il formato del manuale è stato scelto per un semplice utilizzo in fase di riposo e per poter garantirne una funzionalità a parità di un buon peso e volume. Il formato A6 (metà esatta di un formato A5, lo stesso dello sketchbook) permette di inserire il manuale all’interno della cover insieme a tutta la restante strumentazione. In questo modo il prodotto è ben visibile, e facente parte di un unico sistema di prodotti.
Che problema risolve? Il manuale ha il prezioso scopo di intervenire su differenti problemi o fasi della lavorazione del graffito. Non è un prodotto che viene utilizzato durante lo svolgimento, ma possiede lo scopo di fornire le basi e gli strumenti per potersi porre in maniera attiva nei confronti della rappresentazione. Al suo interno vengono illustrati in modo chiaro e semplice diversi strumenti base, attrezzature, movimenti e procedure che hanno lo scopo di chiarificare e far compredere ad un utente inesperto come è meglio porsi nei confronti di una rappresentazione. Le grafiche all’interno del manuale sono semplici, intuitive e prive di scritte. Questa scelta grafica ricade sul voler far comprendere nel miglior ed intuitivo modo possibile ad una persona che non sa svolgere graffiti, come iniziare, come approciarsi ad un muro e come svolgere un graffito.
153
Capitolo 11 1
La cover La Cover è l’elemento che completa il sistema di prodotti. Possiede due scopi principali: Il primo è quello di poter contenere tutti i restanti prodotti durante la fase di riposo, riuscendo cosi inoltre a fornire una vera e propria immagine unica del prodotto. Il secondo invece è quello i garantire e facilitare una corretta impugnatura dello sketchbook e della lastra durante la fase di utilizzo del prodotto. Riuscendo ad avvolgere completamente la spirale metallica è in grado di facilitare e rendere più immediata la presa sullo sketchbook.
4
Componente
del sistema. Rappresenta l’elemento di chiusura dell’intero prodotto, in quanto contiene tutti gli altri 3 elementi
Il prodotto Grazie alla cover è possibile inserire all’interno del sistema anche il Manuale, il quale altrimenti non sarebbe stato inserito facilmente all’interno del prodotto
154
Capitolo 11
La grandezza e la forma della cover sono stati pensati sa per motivi funzionali che di utilizzo. La cover riesce ad intervenire nel prodotto sia facilitando l’impugnatura dello sketchbook durante la fase di trascrizione, sia riuscendo a contenere tutti i prodotti appartenenti al sistema: sketchbook, lastra e manuale. Le due pieghe laterali hanno in primis lo scopo di avvolgere lo sketchbook, evitando il movimento fastidioso dei fogli sottostanti durante lo svolgimento e facilitando inoltre la presa rispetto alla rilegatura metallica, mentre facilitano e garantiscono di contenere ogni strumento in fase di riposo.
Che problema risolve? La cover è l’unico prodotto del sistema che non è stato pensato in relazione ad una fase di svolgimento del graffito, ma consente e facilita l’utilizzo dei restanti prodotti. Il materiale, spessori e volumi sono stati pensati per poter garantire una resistenza ed una flessibilità tale da poter utilizzare il prodotto con facilità ed intuitività.
Capitolo 11
11.2
155
Utilizzo L’inizio Il Sistema di prodotti può essere considerato un vero e proprio strumento per fare graffiti. Non compromette l’utilizzo di altri strumenti ma ne facilita l’apprendimento. Si possono quindi utilizzare diversi strumenti in concomitanza di esso. Per prima cosa occorre effettuare uno sketch o disegno all’interno dello sketchbook. Le pagine presentano una griglia di sfondo e il disegno va effettuato su di essa.
Lo Sketchbook Realizzato il disegno che si desidera trasferire sul muro, è possibile sia rimuovere il foglio dallo sketchbook (per un utilizzo più rapido e veloce) oppure si può mantenere al suo interno: il trasferimento dell’immagine funziona in entrambi i casi. Lo sketchbook dovrà essere trasportato sul luogo dello svolgimento del graffito ed è opportuno impugnarlo con una mano per verificare in modo continuo lo svolgimento dell’opera. Il peso di questo strumento è stato pensato per non affaticare l’utente in questa fase.
156
Capitolo 11
Il Manuale Il Manuale non deve essere utilizzato contemporaneamente rispetto alla restante strumentazione. E’ un elemento a parte che viene contenuto nella parte più esterna del sistema. Viene utilizzato in momenti di riposo, all’interno dei quali si ha voglia di comprendere le basi e le tecniche standard per effettuare graffiti.
L’apprendimento Al suo interno è possibile trovare delle illustrazioni riguardanti temi differenti: strumenti, impugnatura, bombolette, caps, fasi della realizzazione di un graffito ed utilizzo del sistema stesso (RGB). Ogni illustrazione è stata pensata per poter essere compresa ed appresa immediatamente. Ho inserito al suo interno immagini chiare che fossero esplicative delle basi della realizzazione del graffito, senza entrare in temi o strumentazioni complesse,
Capitolo 11
La Lastra La lastra viene utilizzata insieme allo sketchbook o ad un foglio che presenta la griglia. Occorre impugnare saldamente la lastra con una mano, mentre con l’altra viene tenuto lo sketchbook. Inserire la lastra all’interno dello sketchbook (attraverso le pieghe presenti) per facilitare il movimento e spostamento della lastra ogni qual volta lo si desidera. In questa posizione sarà possibile controllare e verificare che il disegno che si sta svolgendo sul muro, sia delle dimensioni e proporzioni del disegno svolto precedentemente su carta.
Il Trasferimento L’utilità vera e propria della lastra si racchiude nella griglia. Dato che anche i fogli sui quali sono stati realizzati gli sketch di partenza ne sono muniti, è possibile utilizzare la griglia su plexiglass come una guida rispetto al muro. La griglia, i suoi quadrati e le sue linee garantiranno di potersi orientare sul muro, evitando di sbagliare proporzioni e misure ed imparando in maniera più rapida questo meccanismo.
157
158
Capitolo 11
la Cover La Cover viene utilzzata insieme allo sketchbook e alla lastra durante la fase di svolgimento di un graffito. Questa è stata pensata per poter contenere gli altri due strumenti, facilitandone sia l’impugnatura, che l’utilizzo. Con una mano occorre tenere salda la cover, che effettuerà una pressione sullo sketchbook, mentra con l’altra sarà possibile estrarre la lastra e verificare la correttezza della rappresentazione a muro.
RGB La cover è lo strumento che completa il sistema di prodotti. Oltre a facilitare l’utilizzo di sketchbook e cover è stato pensato per contenere anche il manuale. Tutti gli strumenti di RGB possono cosi coesistere in un unico prodotto facilmente trasportabile, poco ingombrante e estremamente funzionale.
159
Capitolo 11
11.3
Comunicazione
Layout Il layout dello sketchbook e i relativi colori presenti sono stati pensati e selezionati con logica e con un loro preciso scopo. Per quanto riguarda il layout, ho scelto l’inserimento di una griglia denominata “griglia di trasferimento” all’interno di ogni pagina dello sketchbook e stampata sulla lastra in plexiglass. Questa ha lo scopo di garantire il corretto trasferimento a muro dei disegni o sketch realizzati su carta.
La griglia Fogli dello sketchbook e lastra di trasferimento possiedono lo stesso layout: su questi due elementi è presente una griglia composta da 15 rettangoli (30x30mm l’uno). Il disegno effettuato sullo sketchbook sarà più facilmente trasferibile sul muro scelto per via della griglia. Questo strumento (utilizzato fin dai tempi più antichi) renderà possibile individuare sul muro i punti chiave dove inserire dettagli o particolari della rappresentazione. I writer possono segnarsi” attraverso un semplice segno sul muro, il punto in cui la griglia va posizionata visivamente, in modo da poter sempre riposizionare questa in modo semplice e veloce e senza cosi commettere errori. La griglia visiva è uno strumento di trasferimento poco invasivo che garantisce un apprendimento rapido del trasferimento, senza diventare troppo invasivo.
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Capitolo 11
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Il colore
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Per la parte frontale della copertina e per i dettagli del manuale mi sono ispirato all’ambito nel quale mi sono inserito: i graffiti stessi. Ho compreso (in base a tutti questi studi effettuati su questo particolare mondo) che vengono raccolti tutti i colori di ogni scala cromatica, ogni sfumatura e ogni colore possibile, nessuno viene escluso. Proprio per il motivo che ogni colore viene utilizzato, ho deciso di caratterizzare il prodotto attraverso l’inserimento di un getto di colore rappresentante ogni colore esistente.
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Il colore in copertina La copertina e i dettagli quindi sono composti dall’intera scala cromatica attraverso una selezione dei colori più caratteristici e significativi di essa. Ogni colore sarà presente seppur in una piccola parte.
Montagne arcobaleno Immagine relativa alle montagne colorate nel parco naturale di Zhangye Danxia, in Cina. Elemento naturale che rappresenta il getto di colore che ho realizzato.
Capitolo 11
161
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Il bianco
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Avendo scelto come immagine d’impatto della copertina una seria di colori, ho deciso di rendere tutto il restante sketchbook in forte contrasto con essa: bianco. L’intero prodotto sarà costituito da colori forti accompagnati da un bianco pulito. Il forte contrasto che si verrà a creare non solo vuole far percepire il reale cambiamento che possono portare i colori, ma vuole soprattutto valorizzare gli stessi nei confronti di un oggetto totalmente “non-colorato”, ossia bianco.
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Il bianco di sfondo Se ho quindi selezionato il colore come immagine centrale della copertina e dei prodotti che formano il sistema, il bianco avrà il compito di fare da collante fra essi, riuscendo ad unificare tutti i colori e tutti i componenti attraverso un unica sfumatura,
Rubik Bianco Immagine di un cubo di rubik insolitamente bianco. Rappresenta il forte contrasto che ho realizzato nella copertina dello sketchbook nei confronti della grossa quantità di colore.
162
Capitolo 11
In copertina
Mix Un mix, un miscuglio, una miscela di colori che invade la copertina è ciò che vorrei raggiungere. Fonte di ispirazione sono state le goccie di colore all’interno dell’acqua.
Colore
Schizzi
Mix
Il modo in cui sono stati rappresentati i colori sulla copertina è particolare. Ho unificato l’idea degli schizzi di colore, un classico del mondo dei graffiti, al “mix” che i colori stessi creano fra di loro. In questo modo sono riuscito a raggiugnere un risultato soddisfacente che caratterizza a pieno il vero “potere” che i colori possiedono: energia, vitalità, cambiamento. Tutti ideali che voglio provare a trasmettere progettando questo prodotto.
Schizzi
Colore
Elementi caratterizzanti dei graffiti e “traccia” di quello che lasciano sono senza dubbio gli schizzi. L’idea è utilizzare questi come sfondo e supporto al nome del progetto.
Come detto precedentemente questi fungono da collante di tutta la parte comunicativa. Il colore rimane infatti il protagonista della mia strategia precedente ma soprattutto del prodotto.
Capitolo 11
163
Il risultato Lo schema realizzato con colori, schizzi e sfumature è stato posizionato su una copertina di colore bianco. Come spiegato, questo colore ha lo scopo di creare un forte contrasto con i colori presenti, valorizzandoli e rendendoli più vivi e accesi.
Mani sporche Tutti i writer terminano la sessione di graffiti con le mani completamente sporche di vernice. Ho deciso quindi di sfruttare questa caratteristica a mio vantaggio. Il bianco della copertina dello sketchbook potrà essere facilmente “sporcato” e colorato dalle mani/guanti degli artisti che lo utilizzeranno. In questo modo è possibile caratterizzare e personalizzare il proprio sketchbook e sistema attraverso lo stesso colore utilizzato per effettuare graffiti. I colori potranno mischiarsi perfettamente con il dettaglio colorato in copertina
164
Capitolo 11
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Il Logo
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Il Logo è stato pensato partendo da un cerchio. Ho voluto fare in modo che vi fosse un elemento tipico del mondo dei graffiti, ed in questo modo è possibile risalire ad una bomboletta vista dall’alto. Il cerchio di partenza rappresenta la parte superiore della bomboletta mentre il cerchio al centro rappresenta il caps. L’angolo in alto colorato o diversificato dal resto indica il getto di colore che viene spruzzato attraverso la pressione del cap.
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R
R
G
B
R
G
B
G
B
Capitolo 11
11.4
165
L’applicazione
L’App Per quanto riguarda la 3° fase di sviluppo di un graffito ho deciso di ideare un’applicazione scaricabile da App store invece di pensare ad un prodotto. L’App possiede una connessione molto stretta con RGB. E’ stata pensata per diversi usi e dato che ancora non esiste niente legato all’individuazione dei muri in rete, potrebbe dare una grossa mano a writer e a ragazzi voglioso di svolgere graffiti.
Per chi? L’App sarà disponibile sia gratuitamente sia attraverso l’acquisto del kit RGB. L’utilizzo di questa è disponibile a tutti coloro che la desiderano utilizzare.
166
Capitolo 11
Com’è fatta L’azione per cui è stata pensata è l’individuazione dei muri Liberi presenti nella città, aggiornando in maniera continua e attiva la situazione di ogni singolo muro: caratteristiche, rappresentazioni, nuovi muri individuati, senza doversi basare sulla vecchia geolocalizzazione presente sul sito del comune di Milano. Chiunque vorrà fare graffiti potrà raggiungere in totale serenità la zona prevista. Altro obiettivo è la creazione di una community che porti gli utenti a collaborare ed a segnalare in tempo reale la situazione presente su un muro.
E’ possibile qui vedere come le diverse sezioni sono disposte una a seguito dell’altra. Saranno tutte selezionabili molto facilmente. Il gradiente colorato varia da sezione a sezione per aumentarne la diversità
Diverse sezioni
presenti all’interno dell’App, grazie alle queli è possibile svolgere differenti tipologie di operazioni
6
167
Capitolo 11
Muri Liberi
Segnalazione
Share
Sarà possibile individuare i Muri Liberi presenti nella città. Non verranno solamente localizzati ma vi sarà un continuo aggiornamento delle loro condizioni grazie agli utenti che ne utilizzeranno la funzione.
Sarà possibile segnalare la condizione dei muri liberi individuati o utilizzati. Sarà possibile segnalare la presenza di un nuovo muro libero presente.
Sarà possibile condividere proprie foto, opere, graffiti, rappresentazione o addirittura (attraverso l’accesso facebook) condividere post o verificare lo stato di amici.
La Crew
Personale
Impostazioni
Il mio team, gruppo di writer. Sarà qui possibile costruire un vero e proprio gruppo di azione coordinato, che avrà il compito di segnalare la propria presenza in relazione all’utilizzo dei muri.
Sarà possibile mantenere le proprie foto, impostazioni, idee a persino lasciare futuri progetti che si intendono svolgere.
Sezione di default. Contiene il menù delle istruzioni, descrivendo le funzioni di ogni singola sezione. Permette di poter cambiare i colori, nomi alle sezioni.
12 Verifiche In questo capitolo viene spiegato il modo in cui ho verificato le prestazioni, materiali, caratteristiche e tecnologie utilizzate all’interno del prodotto, in relazione a modelli antropometrici.
Di chi è? Opera di ”SMUG” effettuata sul muro presso Cambridge, Inghilterra. 2015.
169
Capitolo 12
12.1
Materiali
PVC Utilizzato in: Cover Ho scelto il PVC per le sue caratteristiche versatili. E’ un materiale che possiede una giusta rigidezza, non troppo eccessiva nè relativamente bassa, in modo da garantire un buon adattamento agli ingombri dei restanti prodotti . Lo spessore utilizzato è 2mm, il medesimo della lastra in plexiglass: questo, riesce a raggiungere un peso poco elevato insieme ad una buona resistenza.
Criterio di scelta
PVC
Normative
Unità
Peso Specifico
ISO 1163
g/cm
1,42
Assorbimento
ASTM D570
%
0.20
Carico a rottura (trazione)
ISO 527
MPa
55
Modulo elastico (trazione)
ISO 527
MPa
3000
Allungamento a rottura
ISO 527
%
16
Proprietà
Valori
Fisiche 3
Meccaniche
Facilità d’uso
Flessibilità
Trasporto
Scenario
Comodità
Il PVC è risultato essere uno dei pochi materiali a possedere le caratteristiche ottimali di resistenza e densità. Le altre scelte possibili erano PC e PP.
Il PVC Il polivinilcloruro è un materiale plastico dalle elevate caratteristiche fisiche, sia rigidezza che resistenza. Viene utilizzato anche in edilizia ma viene sfruttato anche in ambiti come il tessile o le plastificazioni.
170
Capitolo 12
Plexiglass Utilizzato in: Lastra di trasferimento Ho scelto il plexiglass per le sue ottime caratteristiche di trasparenza e resistenza. Esistono pochi materiali a basso costo che possono garantirmi questo livello di qualità. Lo spessore utilizzato è 2mm, un giusto compromesso fra resistenza a rottura e peso. Uno spessore minore, inoltre, non avrebbe permesso di poter piegare il componente nelle sezioni che necessitano un raggio di curvatura proprio di 2mm.
Criterio di scelta
Proprietà
Normative
Unità
Valori
Peso Specifico
ISO 1163
g/cm
1,19
Assorbimento
ASTM D570
%
0,20 - 0,27
Fisiche 3
Meccaniche
Il Plexiglass
Carico a rottura (trazione)
ISO 527
MPa
77
Modulo elastico (trazione)
ISO 527
MPa
3300
Allungamento a rottura
ISO 527
%
5,5
ASTM D1525
°C
90 -110
Temiche Temperatura rammollimento
Facilità d’uso
Flessibilità
Trasporto
Scenario
Il plexiglass è risultato essere l’unico materiale in grado di sopperire a diversi bisogni della lastra di trasferimento: rigidità, trasparenza e peso non eccessivo.
Comodità
Il polimetilmetacrilato è una materia plastica formata da polimeri del metacrilato di metile, estere dell’acido metacrilico Comunemente viene definito come PMMA. Le sue caratteristiche principali sono riassunte nella tabella a fianco.
171
Capitolo 12
Carta ruvida 100g Utilizzato in: Sketchbook, Manuale. Tra le diverse tipologie di carta esistenti ho scelto la 100g ruvida. L’analisi precedentemente effettuata mi aveva fatto selezionare la carta ruvida per le sue qualità di assorbimento, ma la grammatura è stata scelta in relazione all’utilizzo. Non era necessaria una carta eccessivamente spessa, ed una troppo sottile avrebbe compromesso il corretto funzionamento dello sketchbook: La 100g si è rivelata ottimale per lo scopo per il quale è stata pensata.
Criterio di scelta
Normative
Proprietà
Unità
Valori
Fisiche Peso Specifico
3
ME-PAP-OO4
g/m
80
Carico a rottura (trazione)
ISO 2493
mN
120
Modulo elastico (trazione)
ISO 2493
mN
40
La carta ruvida è uno dei pochi materiali in grado di garantire la giusta resistenza, assorbimento e passaggio del colore sulla carta stessa.
Meccaniche
Assorbimento
Risultato
Facilità d’uso
Scenario
Passaggio colore
La carta La carta è un materiale igroscopico, costituito da materie prime prevalentemente vegetali unite per feltrazione ed essicate. Possono essere aggiunte colle, coloranti o diversi addittivi.
172
Capitolo 12
Rilegatura metallica Utilizzato in: Sketchbook Ho selezionato la rilegatura a spirale metallica per le sue elevate caratteristiche di flessibilità ed adattabilità. La mobilità dei fogli garantirà dalla rilegatura a spirale non è paragonabile con nessun altro metodo utilizzato. Possiede inoltre un costo di produzione poco elevato ed è totalmente in grado di controllare il numero di fogli utilizzati nello sketchbook. Il colore verrà scelto in riferimento alla copertina selezionata.
Criterio di scelta
Proprietà
Normative
Unità
Valori
Fisiche Peso Specifico
3
ISO 1163
kg/dm
1,19
Carico a rottura (trazione)
ISO 527
MPa
380
Modulo elastico (trazione)
ISO 527
MPa
19000
Allungamento a rottura
ISO 527
%
24
ASTM D1525
°C
1550
Meccaniche
Temiche Temperatura rammollimento
Facilità d’uso
Flessibilità
Trasporto
Scenario
Comodità
La rilegatura metallica è risultata essere il miglior metodo per rilegare lo sketchbook in quanto raggiunge ottime prestazioni di mobilità, resistenza e flessibilità oltre che ad un costo poco elevato
Filo di acciaio L’acciaio è l’elemen che costituisce questo componente. In questo si tratta di un semilavorato metallico che ha subito un trattamento di trafilatura, diventando cosi un fil di ferro metallico
173
Capitolo 12
Cartoncino 2mm Utilizzato in: Sketchbook La scelta del cartoncino rigido (spessore 2mm) è ricaduta sul componente della copertina al’interno dello sketchbook. Questa dovrà infatti risultare sufficentemente rigida e spessa per potersi adattare all’inserimento della lastra di trasferimento. Uno spessore di 2mm garantisce una sufficente resistenza a pari di un peso non eccessivo. Il colore della copertina verrà adattato in relazione alla componente grafica da adattare su di essa.
Scheda Tecnica
Criterio di scelta
Normative
Unità
ME-PAP-OO4
g/m
Carico a rottura (trazione)
ISO 12193
mN
330
Modulo elastico (trazione)
ISO 9895
mN
110
Proprietà
Valori
Fisiche Peso Specifico
3
400
Meccaniche
Il cartoncino rigido risulta essere il miglior materiale per la copertina dello sketchbook. Oltre ad essere resistente e compatto, può anche essere facilmente colorato per una eventuale grafica in copertina.
Il Cartoncino Il Cartoncino è una tipologia di carta pesante, formata da una maggior quantità di cellulosa. Anch’essa materiale di origine naturale è utilizzata maggiormente per packaging o per cartonaggio. Facilità d’uso
Flessibilità
Peso
Scenario
Rigidità
174
Capitolo 12
12.2
Aziende
Plasting Per avvicinarmi in maniere più concreta ai materiali utilizzati ho incontrato alcuni esperti presenti all’interno di aziende. Per il plexiglass e la plastica mi sono recato in una stazione di rivendita e produzione/taglio del Plexiglass presso Segrate: Plasting. Ho potuto verificare diversi campioni del materiale e seguendo il consiglio degli esperti sono arrivato alla scelta corretta.
L’azienda Plasting si occupa di rivendita del plexiglass. Mi hanno aiutato nella scelta dello spessore, della grandezza e mi hanno indicati il modo corretto di effettuare su di esso tagli, colorazioni o trattamenti.
Plexast Dopo aver definito il prodotto, ho iniziato a cercare esperti che potessero aiutarmi nella sua realizzazione. Ho cosi incontrato la Plexast, ed attraverso l’Architetto Edoardo Brambilla, sono riuscito a realizzare un prototipo realmente funzionante della lastra di trasferimento.
L’azienda Plexast si occupa di lavorazioni su materie plastiche, principalmente plexiglass. Sono stati fondamentali per comprendere come fosse realmente possibile realizzare industrialmente il mio prodotto.
175
Capitolo 12 1
12.3
Modelli di studio Insieme alla ricerca teorica e all’elaborazione di dati raccolti attraverso esperienze diverse, sono stati utili i modelli di studio, svolti in fase di progettazione. Ho iniziato ad effettuarli con materiali meno costosi, costruendo cosi i primi modelli anche se non del tutto precisi e simili al prodotto definitivo.
Ogni modello effettuato per ogni diverso componente è stato importante per la comprensione di spessori, misure e proporzioni che sarebbero poi andate a migliorare ogni piccolo dettaglio del prodotto definitivo. All’interno dell’elaborazione di un prodotto non sono sufficenti gli schizzi e gli studi teorici per arrivare ad una completa e corretta progettazione, ma occorre dedicare il giusto tempo a studiare nel concreto ogni particolare del prodotto che si andrà a progettare.
Cartoncino I modelli di ogni prodotto pensato per il sistema sono stati studiati attraverso un modello di studio fatto in cartoncino. Qui possiamo vedere i primi metodi di aggancio e scorrimento della lastra in plastica, trasformati e diventati nel prodotto finale toralmente differenti
176
Capitolo 12 1
Modelli e prove Insieme ad ogni modello sviluppato ho effettuato diverse prove e tentativi di utilizzo, sia per verificare l’esattezza del modello stesso, sia per capire cosa avrei dovuto modificare. Prima di arrivare alla configurazione definitiva ho dovuto effettuare diversi modelli di studio, alcuni dei quali molto simili al prodotto definitivo.
La lastra La lastra è il componente che ha subito un numero maggiore di modelli di studio, partendo dal cartone, passando per il forex fino al plexiglass definitivo.
Sketchbook Lo sketchbook è stato il primo elemento definitio del sistema. Partendo da questo, sono riuscito a definire di conseguenza ogni altro prodotto appartenente all’insieme: lastra, cover e manuale.
177
Capitolo 12
Modello semi-definitivo Al termine del primo semestre, in relazione alla consegna di sintesi, ho realizzato un primo e concreto sistema di prodotti il quale è stato sucessivamente modificato durante la fase e svolgimento del PEL (Preparazione Elaborato di Laurea). Posso dire che questa configurazione è stata la prima vera fase “embrionale” del progetto. Ho potuto vedere e toccare con mano il mio progetto ai fini di comprenderne le parti più critiche, le modifiche da effettuare e cosa avrei invece dovuto mantenere. Al termine del primo semestre il progetto risultava essere molto diverso dalla configurazione attuale: era molto più macchinoso e semplice. Lo sketchbook possedeva una parte centrale nel progetto mentre la cover non era nemmeno presente. Il manuale occupava delle pagine interne allo sketchbook e non era rimovibile come nell’attuale configurazione. Alcune caratteristiche sono rimaste le medesime per via del loro corretto funzionamento, come i diversi materiali utilizzati, la griglia di trasferimento e le grafiche all’interno del manuale.
Il Sistema RGB era composto da tre elementi che venivano inseriti ed utilizzati internamente allo sketchbook grazie alla rilegatura metallica presente su di esso.
178
Capitolo 12
12.4 175
20
Antropometria Le verifiche sull’antropometria sono fondamentali per comprendere se le dimensioni, proporzioni e rapporti dell’oggetto pensato sono realmente utilizzabili e funzionali all’utente utilizzatore medio. Ho analizzato tutti i campioni mantenendo una variabile del 95 percentile maschile.
30
45°
15°
45°
15° 15°
50
45°
15°
40
230
30
120 140 50
Misura al muro La prima misura effettuata è stata quella relativa alla distanza corpo-muro da mantenere durante lo svolgimento del graffito. E’ essenziale progettare un sistema di prodotti in grado di relazionarsi con questo tipo di distanze.
Distanze:
Cm
Distanza Mano-Muro media:
30
Distanza Mano-Muro lunga:
120
Distanza Testa-Avambraccio media:
50
Distanza Testa-Muro media:
50
179
Capitolo 12
Braccio teso Altra misura effettuata è stata quella relativa alla distanza mano-occhio da mantenere durante il confronto dello sviluppo dell’opera. Queste distanze mi sono servite per comprendere la giusta grandezza della griglia da realizzare sul componentei in plexiglass 75
95
10° 10°
175
30°
35
30° 30°
Distanze:
Cm
Distanza Testa-Mano max:
35
Altezza Mano-Vista media :
35
Distanza fra braccia parellele:
35
Possibilità movimento braccio max:
110°
35
40
40
30° 40°
35
35°
40°
Dove?
80
Foto scattata l’8 Luglio presso il muro libero di Pta. Garibaldi, Milano, mentre testavo un componente del sistema
180
Capitolo 12
60° 60° 40°
60°
45°
40°
Dove? Foto scattata Domenica 20 Dicembre 2015, presso un Muro libero di Rovereto. 30° easy 50° max
45°
30° 15°
60°
Occhio e angolo Ho tenuto in considerazione anche la distanza mano-occhio da mantenere durante il controllo del graffito. E’ stata utile anch’essa per comprendere i limiti del nostro occhio (in relazione al braccio) che possono esserci utilizzando la lastra in plexiglass.
Distanze:
Cm
Ampiezza vista max
45°
Rotazione disponibile max :
45°
Ampiezza vista laterale max:
80°
Rotazione disponibile laterale max:
60°
181
Capitolo 12
8
8 17 11
7
Dove? Foto scattata il 5 Febbraio presso il muro libero di Pta. Garibaldi, Milano, mentre testavo un componente del sistema.
17 10
Impugnatura Avendo progettato un componente che prevede di essere impegnato per molto tempo ho pensato di verificare le misure medie delle mani per evitare di progettare un componente che si sarebbe rivelato essere piĂš grande o spesso di quanto una mano possa realmente contenere.
9
3,5
8
Distanze:
Cm
Lunghezza mano media:
17
Larghezza posseduta durante presa:
9
Larghezza presa laterale media
10
11
182
Capitolo 12
Orientamento del prodotto L’impugnatura dal lato corto dello sketchbook fa dipendere tutto lo sviluppo del prodotto sucessivo: la lastra sarà pensata con uno sviluppo orrizzontale, come la cover di contenimento e d’impugnatura e come la scrittura del manuale.
Dove? Foto scattata il 5 Febbraio presso il muro libero di Pta. Garibaldi, Milano, mentre testavo un modello di prova di un componente ddel sistema.
Come impugnare il prodotto L’orientamento più immediato e semplice per utilizzare il prodotto è quello orrizzontale. Non solamente per via della rappresentazione sul foglio svolta orrizzontalmente, ma anche per facilitare le operazioni di trascrizione svolte attraverso la lastra in plexiglass, anch’essa orrizzontale.
Capitolo 12
12.5
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Produzione La produzione del sistema di prodotti elaborato prevede diversi tipi di lavorazioni poichè RGB prevede differenti strumenti al suo interno anche molto differenti l’uno dall’altro: sketchbook e lastra non hanno nè materiali nè lavorazioni comuni.
Produzione componenti cartacee Tutte le componenti in carta possiedono un trattamento ed una produzione (precedente all’assemblaggio) simile.
Carta dello sketchbook: I fogli A5 vengono acquistati in risme del formato, colore e peso desiderato. Non vengono trattate internamente alla produzione. Vi è lo stampaggio della relativa grafica su ogni pagina (griglia a scacchiera). Vengono effettuate le forature per l’assemblaggio. I fogli vengono distribuiti in pile da n50 fogli per essere assemblate insieme.
Cartoncino dello sketchbook: Il cartoncino viene acquistato in fogli in formato 100x70cm, del peso e colore desiderato. Viene tagliato secondo le misure desiderate (non standard, 148x212mm). Vi è lo stampaggio della relativa grafica su ogni pagina (griglia a scacchiera). Vengono effettuate le forature per l’assemblaggio. Le parti vengono assemblate assieme attraverso l’inserimento della rilegatura metallica per l’elaborazione completa dello sketchbook.
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Capitolo 12
Manuale: I fogli A5 vengono acquistati in risme del formato, colore e peso desiderato. Non vengono trattate internamente alla produzione. Vi è lo stampaggio della relativa grafica su ogni pagina (Layout di spiegazione). Il formato A5 stampato fronte e retro e su ogni mezza pagina permette la realizzazione del Manuale del formato desiderato (A6). I fogli del formato A6 vengono posizionati secondo l’ordine desiderato. I fogli vengono rilegati.
Produzione componenti plastiche Tutte le componenti plastiche presentano anch’esse un trattamento simile benchè si tratti di materiali differenti.
Lastra di Trasferimento: Vengono acquistate in stock diverse lastre in Plexiglass divise per spessore (2mm in questo caso, appartenenti allo standard XT). Le lastre di 305x205cm vengono separate e preparate al’incisione. Vengono effettuati i tagli che definiscono ogni singola lastra di plexiglass (CNC: fresa o laser). Da una lastra XT è possibile ricavare circa 150 lastre di trasferimento di RGB, producendo uno sfrido in quantità inferiore al 2% della lastra. Dopo il taglio viene effettuara la stampa della griglia sulla singola lastra. Attraverso una resistenza ed una dima viene effettuata la piega del componente nelle due parti laterali (raggio di curvatura: r=1,25mm). Il componente viene raffreddato e preparato per essere assemblato insieme alla restante strumentazione.
Capitolo 12
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Cover: Vengono acquistate in stock diverse lastre in PVC colorato (spessore 2mm). Le lastre di 200x100cm vengono separate e preparate al’incisione. Vengono effettuati i tagli che definiscono ogni singola lastra di plexiglass (CNC: fresa o laser). Da una lastra in PVC è possibile ricavare circa 40 componenti “Cover”, producendo uno sfrido in quantità inferiore al 0.9% della lastra. Attraverso una resistenza ed una dima viene effettuata la piega del componente nelle due parti laterali (raggio di curvatura: r=10mm). Il componente viene raffreddato e preparato per essere assemblato insieme alla restante strumentazione.
Sviluppo della Cover
Sviluppo della Lastra
Sfrido
Accorgimenti alla Produzione Per quanto riguarda entrambi i componenti in plastica ho tenuto in considerazione la lavorazione del taglio, cercando di evitare la produzione di un numero elevato di sfrido. Sono arrivato a progettare entrambi i componenti con uno sviluppo tale da poter risparmiare notevolmente sul materiale utilizzato. Sia la cover che la lastra infatti possiedono uno sviluppo piano tale da poter ricavare un secondo elemento rovesciato o ribaltato. Da un singolo taglio è quindi possibile ricavare due componenti. Lo sfrido totale in questo modo è bassissimo: <0.9% per la cover e <5% per la lastra. Per via dei metodi produttivi e dei passaggi che ogni componente necessita per poter essere realizzato a livello di componente singolo, i volumi di produzione non potranno essere eccessivamente elevati: unità migliaia. Il numero, per poter essere competitivo sul mercato e per riferirsi agli utenti individuati, sarà compreso fra i 10000 e 15000 componenti.
13 Opportunità di mercato In questo capitolo viene spiegato il prodotto in relazione ai competitors presenti, verificando il suo posizionamento. Viene inoltre trattata la tematica del punto vendita, luogo in cui sarebbe possibile vendere RGB.
Di chi è? Opera di ”Goin” effettuata sul muro di un abitazione presso Grenoble, Francia, 2014.
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Capitolo 13
13.1 1
Punto vendita Per concretizzare al meglio lo sviluppo del prodotto ho analizzato tutti i luoghi possibili nei quali potrebbe essere venduto il prodotto. La ricerca è stata effettuata in relazione alle unità vendute e alla grandezza dello “store” nel quale avrei potuto inserire RGB.
Negozio Store presente a Milano, posizionato in via Felice Casati 29.
Spectrum Il luogo più adatto all’interno del quale potrebbe essere venduto RGB è lo Spectrum. Spectrum è un piccolo rivenditore autorizzato di prodotti per effettuare graffiti. Comprende un innumerevole numero di bombolette, caps e accessori differenti. Oltre agli strumenti per effettuare graffiti vi sono anche prodotto d’abbigliamento e accessori che non si trovano facilmente in commercio. Spectrum appartiene al gruppo “graffitishop.com”, ossia il più grande rivenditore di strumenti e accessori per il graffitismo esistenti. Per le sue caratteristiche e canali di vendita, uniti allo stile dei prodotti venduti e alle loro caratteristiche, ritengo sia il più adatto alla vndita di questo sistema di prodotti.
188
Capitolo 13
13.2
Competitors Dopo aver analizzato il luogo dove può essere venduto il prodotto, mi sono concentrato sui suoi competitors. Questi sono composti da tutta la strumentazione relativa al mondo della rappresentazione “a mano libera”. Comprende sia gli sketchbook, che agende che libri, ma soprattutto tutti gli accessori ideati per lo svolgimento dei graffiti che spesso comprendono anche fogli e supporti per disegnare o rappresentare.
Competitors Diretti
Fascia di mercato
Qualità effettiva
Qualità provata
I competitors diretti sono composti da tutti i reali competitors che possono competere con il mio prodotto, sia per prezzo che per prestazioni. Sono tutti molto diversi fra loro e ovviamente dispongono di una diversa offerta di valore. I Moleskine offre prodotti di alta qualità, conosciuti ed accompagnati da un marchio elegante, forte e che garantisce una qualità eccelsa. Muji possiede anch’esso elevate caratteristiche di qualità, ma viene incontro all’utente offrendo prezzi più bassi. Tiger offre prodotti di qualità inferiore ma a prezzi bassissimi, i più bassi sul mercato.
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Capitolo 13
Oltre alla presenza dei competitors diretti, occorre considerare anche la variabile dei competitors indiretti. Se è vero che le bombolette sono fondamentali per lo svolgimento di graffiti (fondamentali quindi anche per il corretto utilizzo di RGB) bisogna considerare che esse viaggiano pari-passo con l’apprendimento dell’arte del graffito: video, sponsor, celebrazioni, eventi. Tutti elementi che possono scontrarsi con il sistema prodotti ideato. E’ importante tenere in considerazione che nessuno di questi competiros, sia diretti che non, riesce ad offrire un’offerta formativa, di apprendimento e di funzionalità come RGB.
Competitors Indiretti
Fascia di mercato
Qualità effettiva
Qualità provata
Le bombolette spray Montana 94 sono le più conosciute e vendute. Buona qualità affiancata da un buon prezzo. Possono essere vendute insieme a brevi libretti di istruzione oppure vengono sponsorizzati video/tutorial di apprendimento. Se vogliamo salire con la qualità (ma di conseguenza anche con il prezzo) troviamo le Molotov Belton. Ad un altra categoria appartengono i recenti Touch, i quali producono sia pantoni, che strumenti di cancelleria.Questi si sono posizionati ad un buon prezzo, raggiungibile da chiunque a discapito di una buona inferiore.
14 Conclusioni Conclusioni, commenti e idee di ciò che mi ha lasciato questo progetto. Bibliografia relativa ad immagini e fonti utilizzate all’interno della ricerca ed impaginato.
Di chi è? Opera di ”Deleast” effettuata sul muro di un abitazione presso San Diego, USA, 2012.
Capitolo 14
In conclusione Terminato il progetto, oltre ad un’immensa gratitudine e soddisfazione personale, ho provato una profonda gioia accompagnata da una lieve amarezza. Sono riuscito a completare il progetto della tesi di laurea, da solo, lavorando duramente, mettendo in pratica tutto ciò che ho imparato in questi tre bellissimi anni di esperienza qua a Milano, al Politecnico. RGB mi ha fatto capire a pieno cosa realmente sono capace di fare partendo da un Brief progettuale, fino a giungere ad un vero e proprio prodotto completo, pratico, utile e funzionale. Le scelte e le azioni progettuali sono state mosse e prese in considerazione grazie a tutti gli esami, progetti e sudore provatoall’interno di questo corso di Laurea, all’interno del quale ho imparato a prendere con mano ferma un’idea e a plasmarla e trasformarla come meglio ho creduto. Sono fiero del mio lavoro. Sono fiero di quello che ho appreso e di quello che ora sono realmente capace di fare. RGB è stata una prova sul campo, un test, un ultimo piccolo passo per capire e comprendere quali sono le mie reali capacità di progettista e designer. Termina così il mio percorso all’interno della Laurea Triennale, dando il via allo stesso tempo ad una nuova avventura che mi portetà a vivere e ad assaporare nuovi gusti, sapori, sfumature, colori, forme e prodotti di questa “cosa” che è per me il Design.
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Bibliografia Immagini
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