Form and Structure, Architectural Thesis

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FORMA E STRUTTURA

ANDREA ROMANO SPOSATO


Cristalli di neve (dotati di una variabilità senza limiti) fotografati dalla Multi Angle Snowflake Camera all’Università dello Utah. Sono costituiti dalla ripetizione simmetrica di forme esagonali.


“Che cosa è la forma? Perché in natura alcuni elementi assumono determinate forme? La natura può essere fonte di ispirazione? In che modo la forma risponde ai bisogni strutturali? La forma segue la struttura? O la struttura segue la forma?”. Massimiliano Savorra.

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UniversitĂ degli studi Roma Tre Dipartimento di Architettura A. A. 2015/2016 Andrea Romano Sposato Tutor Prof.ssa Giovanna Spadafora


INDICE

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Introduzione

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Natura e struttura

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Architettura vernacolare

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Rapporti con il luogo

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Il sistema trilitico dell’architettura classica Recupero funzionale del Portico d’Ottavia Il manifesto del ferro Casa/Atelier a Sutri La funzionalità del razionalismo Residenze a Trastevere Nuovo e antico Libreria nella Torre di Casa Calda Conclusioni

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Bibliografia

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Immagine satellitare dei campi di forma circolare del Kansas, scattata dalla NASA. La forma è dovuta al sistema di irrigazione a pivot centrale. La linea scura che interseca i campi è la Route 56.

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INTRODUZIONE

L’architettura può essere definita dalla stretta relazione tra struttura e forma. Con il termine struttura si indicano, in un’accezione generale, tutti gli elementi che in una architettura sono impiegati per la sua realizzazione, e che le permettono di esistere. La forma invece è l’espressione dell’insieme di questi elementi, che danno all’architettura un’apparenza e un carattere. La sua manifestazione è di solito pensata e calibrata, ma può anche verificarsi spontaneamente. Struttura e forma godono di un rapporto reciproco: non si può sostenere che una sia generata dall’altra e viceversa, si manifestano come un elemento unico.

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Assonometrie di cui si serve A. Choisy nella Storia dell’Architettura per rappresentare le architetture e i relativi metodi costruttivi.

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NATURA E STRUTTURA

“Persino tra gli organismi più semplici quali sono le Diatomee, i Radiolari, i Foraminiferi o le Spugne, lo scheletro mostra una straordinaria varietà e bellezza, sia per la forma intrinseca dei suoi costituenti elementari, sia per la simmetria geometrica con cui essi sono disposti e interconnessi”. D’Arcy W. Thompson.

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Gerbera, di Macoto Murayama. Nel suo studio l’artista disseziona il campione e ne analizza la struttura interna, poi grazie alla grafica computerizzata rimodella ogni parte del fiore, sovrapponendo i vari livelli di rendering trasparente.

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ARCHITETTURA VERNACOLARE

“[...] i monumenti degli anni preistorici, nelle loro manifestazioni più semplici, documentano il legame inevitabile esistente tra un modo di costruire e una società”. Auguste Choisy.

Vista del Chorten 3 di accesso al sito di Alchi Chos-’khor, in India.


I tipi, le abitazioni tradizionali indiane. La fotografia è parte di The North American Indian, opera in 20 volumi di Edward S. Curtis.

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RAPPORTI CON IL LUOGO

“Ognuno dei suoi elementi, dalla predilezione per certe forme al modo di considerare i principi specifici dell’edilizia che appaiono più naturali, riflette le condizioni dell’epoca da cui deriva. L’architettura è il prodotto di fattori d’ogni genere - sociali, economici, scientifici, tecnici, etnologici”. Sigfried Giedion.

Pianta del Grande Stupa di Sanchi, in India. L’irradiamento esplicitato dalla croce a svastika evoca l’espandersi spaziale e temporale del cosmo e celebra la diffusione del dharma.

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Cattedrale di Saint-Denis, vista interna.

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“La colonna non ha altra determinazione che quella del sorreggere e, sebbene una serie di colonne disposte in linea retta segni una delimitazione, tuttavia essa non recinge come un muro solido o una parete, ma viene esplicitamente allontanata dal muro vero e proprio ed eretta per sé libera. Con questo unico fine del sorreggere, la cosa che importa in primo luogo è il fatto che la colonna dia, in rapporto al peso che su di essa poggia, l’impressione di rispondenza, e che quindi non sia né troppo forte, né troppo debole, né appaia oppressa, né si slanci così in alto e con tanta facilità come se giocasse con il suo peso [...]”. Georg W. F. Hegel.

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IL SISTEMA TRILITICO DELL’ARCHITETTURA CLASSICA

Terza scena della sequenza di viste dell’Acropoli di Choisy. La promenade architecturale garantisce una ‘ragion d’essere’ alla relazione tra tema, struttura e forma.

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RECUPERO FUNZIONALE DEL PORTICO D’OTTAVIA International design workshop ‘Living Archaeology in Rome’ III ed. Prof. F. Cellini, Prof.ssa M. M. Segarra Lagunes

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Planimetria del progetto e dettaglio dell’area ristoro e spazio espositivo.


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PILASTRI A BASE CIRCOLARE

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“Con assoluta inconsapevolezza il costruttore, durante l’Ottocento, [...] infranse i formalismi rituali ed artificiosi dell’architetto, bussò con forza alla porta della sua torre d’avorio. E rimane una delle principali funzioni della tecnica costruttiva quella di arricchire l’architettura con stimoli ed incentivi a nuovi progressi”. Sigfried Giedion.

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IL MANIFESTO DEL FERRO

Gustave Eiffel esplora il monumento appena costruito assieme a un amico, 1989.


CASA/ATELIER A SUTRI Fondamenti di Progettazione Architettonica, lab.1 Prof. Luigi Franciosini

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Planimetria, pianta, prospetto nord.

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STRUTTURA RETICOLARE IN ACCIAIO

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“[...] nella costruzione in cemento armato sarà sufficiente determinare un telaio strutturale e riempire con tamponamenti gli ‘spazi inframmezzati’. L’edificio sarà quindi costituito da una ‘ossatura ritmica’, uno scheletro, la cui caratteristica sarà quella di essere ‘simmetrica ed equilibrata’. Il telaio strutturale potrà poi avere ruolo di cornice per la pittura e la scultura”. Martina Landsberger.

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LA FUNZIONALITÀ DEL RAZIONALISMO

Le Corbusier, Maison Domino, 1914.

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RESIDENZE A TRASTEVERE Progettazione Architettonica e Urbana, lab. 6 Prof. L. Montuori, Prof. F. Finucci

Vista a volo d’uccello, prospettive, pianta del piano 5.

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TELAIO IN CEMENTO ARMATO

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“In architettura gli elementi convenzionali rappresentano uno degli stadi di un processo evolutivo, ed essi contengono, nel mutare uso ed epsressione, significati vecchi e nuovi. Ciò che possiamo definire ‘elemento archetipo’ affianca l’elemento a doppia funzione. Esso è diverso dall’elemento superfluo, perché contiene un doppio significato, che è il risultato di una combinazione più o meno ambigua del significato originario, evocato per associazione, con nuovi significati derivanti dalla funzione strutturale e programmatica, sostituita o modificata, e dal nuovo contesto”. Robert Venturi.

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NUOVO E ANTICO

Museo Macro, Odile Decq, 2002.

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LIBRERIA NELLA TORRE DI CASA CALDA Restauro, lab. 5 Prof.ssa M. M. Segarra Lagunes, Prof.ssa G. Spadafora

Pianta, planivolumetria, sezione, prospettiva.

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SCALA A CHIOCCIOLA AUTOPORTANTE

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CONCLUSIONI

Chiesa di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa di FĂŠlix Candela, Narvarte, CittĂ del Messico, 1955.

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“La struttura deve essere pensata come elemento razionale in grado di dare un significato alle forme architettoniche, di generare un linguaggio facilmente comprensibile, di produrre forme espressive in grado di determinare uno stile il cui contenuto emozionale dipenda dall’unico stile capace di mettere in movimento la macchina spirituale in questi tempi di crisi, la ragioneâ€?. FĂŠlix Candela.

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BIBLIOGRAFIA

Argan G. C., Storia dell’arte Italiana, Sansoni, Milano 2012, (ed. or. 1968) Choisy A., Histoire de l’Architecture, Parigi 1899 Elam K., Geometry of design, Princeton Architectural Press, New York 2001 Gargano M., Forma e Materia, Officina Edizioni, Roma 2006 Giedion S., Spazio,Tempo e Architettura, Hoepli, Milano 1984 (ed. or. 1941) Jeanneret C. É. Le Corbusier, Verso una Architettura, Longanesi, Milano 1973 (ed. or. 1923) Jodice R., L’Architettura del Ferro, Bulzoni Editore, Roma 1985 Landsberger M., La lezione di Auguste Choisy, Franco Angeli, Milano 2015 Loos A., Parole nel Vuoto, Adelphi Edizioni 1972 Savorra M., La forma e la struttura. Félix Candela, gli scritti, Mondadori Electa,Verona 2013 Thompson D. W., Crescita e forma, Bollati Boringhieri, Torino 1955 (ed. or. 1917) Venturi R., Complessità e Contraddizione nell’Architettura, Edizioni Dedalo, Bari 1991 (ed. or. 1966) Viollet-le-Duc E., L’architettura ragionata, Jaca Book, Milano 1981 (ed. or. 1854-1868)

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Citazioni A pag. 3, Savorra M., La forma e la struttura. Félix Candela, gli scritti, Mondadori Electa,Verona, 2013, p. 5 A pag. 10, Thompson D. W., Crescita e forma, Bollati Boringhieri, 1955 (ed. or. 1917), p. 150 A pag. 12, Choisy A., Histoire de l’Architecture, Parigi 1899, cit. in Landsberger M., La lezione di Auguste Choisy, Franco Angeli, Milano 2015, p. 17 A pag. 14, Giedion S., Spazio,Tempo e Architettura, Hoepli, Milano 1984, p. 19 A pag. 16, Hegel G. W. F., Estetica, Feltrinelli, Milano 1978 (ed. or. 1835), p. 878 A pag. 22, Giedion S., Spazio,Tempo e Architettura, Hoepli, Milano 1984, pp. 204-205 A pag. 28, Landsberger M., La lezione di Auguste Choisy, Franco Angeli, Milano 2015, p. 36 A pag. 34,Venturi R., Complessità e Contraddizione nell’Architettura, Edizioni Dedalo, Bari 1991, p. 49 A pag. 41, Candela F., Divagaciones estructurales en torno al estilo, in “Espacios”, 15, maggio 1953, cit. in Savorra M., La forma e la struttura. Félix Candela, gli scritti, p. 72


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