con il sostegno di
Valerio Vasi
occhiolungo@libero.it
biovariazioni
PEACE OF NATURE
SALUTI DA RIMINI
La Natura vuole essere in pace con se stessa, lasciata libera prende forme inusuali inaspettate; alberi che sembrano umani, terreni incolti si creano il loro arredo vegetale. La Natura, senza l’intervento dell’uomo, prende il sopravvento su case abbandonate abitandole fuori e dentro, prendendo forme diverse, dimostrando la sua forza la sua vita.
Vagabonde sono le piante erranti, quelle che non si fermano davanti agli ostacoli, alle distanze, agli eventi, quelle che si lasciano trasportare dal vento per appoggiarsi ovunque vogliano. Le cartoline solitamente ritraggono i luoghi peculiari delle città, i siti di interesse artistico, culturale e storico. Ritraggono insomma tutto quello che di “bello” c’è in un paese. La cartolina è ciò che si vuole fare vedere/ ricordare di un luogo che si è visitato. Io evidenzio ciò che non è visto, ciò che non si dovrebbe vedere: le cosiddette “erbacce”. Non amo questo dispregiativo, le chiamo perciò “ERBE VAGABONDE”. E queste piccole erranti, si vanno a radicare nei luoghi più impensati e più frequentati di Rimini. Le fotografo e le faccio divenire cartoline per mettere il luce la loro tenacia, la loro voglia di esistere nonostante il cemento che le ingabbia. Le Erbe Vagabonde ci danno un esempio di valore e forza di volontà. Loro avrebbero bisogno di giardini, di verde, di spazi aperti, tuttavia si sanno adattare ad ogni luogo. Dovremmo dare alle Vagabonde più spazi, più verde, più parchi. Premiarle per la loro energia.
29 ottobre - 7 novembre Giardino delle Mimose - Sala dell’Arengo - Teatro Galli Rimini
ormai l'hai capito, quando c'è in giro Dinamo Energia Creativa si torna a parlare di bisogni: quelli terra-terra, ma poi è un piacere vederli salire. li trovi in forme che non avresti mai detto. puoi scherzarci su, giocarci finchè ne hai voglia, senti di stare in mezzo all'arte ma puoi concederti il lusso di non fasciarti la testa con le domandone. e nessuno intorno a farti la morale. eppure, presto o tardi, ce la vedi tu, un'etica. e stai al gioco, perchè è come partecipare a un nuovo rito collettivo. ti spogli del superfluo e i bisogni ti tornano indietro. tornano a casa
Introduzione: Giulio Accettulli Grafica: ballestracciroberto@gmail.com
Fabiana Rossi
banzure@gmail.com
Sergio Penner
MORA ROMAGNOLA GENE E TRANSGENE DIVERSAMENTE BEAUTY Bio-diversità, mutazione, transgene. Il corpo uomo o animale sta, ultimamente, subendo “mutazioni” incredibili dovute alle nuove tecnologie. La nuova carne non è solo un’allegoria, in realtà si tratta di percezioni, anche psicosomatiche, di nuovi orizzonti morali, di nuovi dubbi etici, sessuali, filosofici, che ci pongono in un rapporto sempre più complesso e differente (differito?) con l’Universo, di cui tentano di tornare ad essere il centro, come dio di se stesso, come Uno. La lotta per un’identità coerente è quella biodiversità alle prese invece con il doppio, il clone, il conforme, l’iterazione produttiva: Ma la vera ambiguità sta nei doppi solo intesi come duplicati . L’orrore dell’allevamento intensivo, nell’iterare l’esistente ed i suoi prodotti, non sciogliendo del tutto il mistero sulla
Organizzazione, progettazione e realizzazione allestimenti a cura di: Claudio Ballestracci, Manolo Benvenuti, Cinzia Domizi.
Fethi Atakol
master@foxhound.it
info@fethiatakol.com
Ci sono mondi sommersi nel nostro pianeta che l’uomo ha scoperto nel corso degli anni, e che nemmeno ci potevamo immaginare. Mondi di biodiversita’ necessari per un equilibrio e per la sopravvivenza di tutto il pianeta. Certamente ne scopriremo altri ancora, di mondi sommersi, che oggi non possiamo immaginare, certamente... Abbiamo vissuto e stiamo percorrendo questo pianeta come se fosse “la via di uno soltanto”, quella dell’uomo, la nostra. Ma non è cosi’. Ci sono mondi sommersi. vera specificità dell’oggettoanimale, in queste tavole inciampa! perché due è uno, immaginare è come esperire, finzione è realtà. Il cibo di oggi e di domani, sono (possono essere) identici, o almeno vanno considerati allo stesso modo, senza stacchi netti, senza storia e cultura questo li rende senza gusto o meglio DISGUSTOSI. In queste inquietanti visioni c’è repulsione, orrore kafkiano, ma anche, più sottilmente, desiderio, il fascino del maiale maledetto, del porco.
Queste opere lavorano subliminalmente/subdolamente per rendere l’allucinazione realtà e viceversa, per questo disturbano, non lasciano la possibilità di distanziarsi dal fantastico e dall’impossibile, rendono logica l’immaginazione e allegorico lo stupro alla diversità sessuale- etnica – culturale che è invece sempre ricchezza e bellezza. Che sia perla o porci , ciò che è raro, unico, inconsueto è evidentemente prezioso.
non si può cogliere un fiore senza turbare una stella. Albert Einstein
LA MATITA DEL NATURALISTA È la meraviglia per la complessità e la diversità di ciò che ci circonda che spinge una persona a studiare la natura in tutte le sue forme. Spesso accade che lo sguardo fugace di un cervo o l'incontro fortuito con un lupo ti segnino così profondamente che si senta il bisogno di ricreare, cercare di ridare vita a quello sguardo o quei colori, magari arricchiti da quello spirito romantico che caratterizza l'animo umano di fronte alla natura. E così il naturalista prende matite e colori e inizia a scarabocchiare.
Angela Anzalone
ARAZZO DELLA BIO-DIVERSITÀ IN CONSERVA
irenebalducci@libero.it
angelbotis@alice.it Dal concetto della conservazione del ricco patrimonio biogenetico presente in natura nasce l’idea per questo archivio botanico eternato nel tempo. La cera che ho utilizzato per costituire le tessere (esattamente 104) di questa opera, pur essendo un materiale così deperibile e fragile, è, al tempo stesso (naturalmente se non esposto ad una fonte di calore) un medium ideale specialmente per la sua capacità isolante, poi, anche per trasparenza e duttilità.
Ingloba e preserva in tutta la sua bellezza ogni espressione della bio-diversità che ho con cura selezionato e trattato in maniera ripetitiva, rituale e paragonabile al meticoloso lavoro della tessitura sul telaio. In piena condivisione con chi, con l’uso delle mani e certosina pazienza, assieme ai fili colorati, intreccia e annoda, anche solitudine, tempo e silenzio.
PENTAGRAM CONCERTO PER VENTO FIORI E FOGLIE Riflettendo su quanto sia ricco e variegato il mondo vegetale e quanto armoniosa la convivenza di tante specie diverse (quando l’uomo non vi interviene) ho pensato al bosco, anzi al suo stereotipo. Certo, può essere più gradevole il “puzzle” colorato di un orto ben tenuto, o, più accattivante, un bel giardino pieno di fiori, ma “lui” il bosco ha un altro fascino, può diventare un intricato groviglio di rami, ed è il misterioso
luogo, dove la stragrande maggioranza dei personaggi delle fiabe ha avuto particolari esperienze. Questa natura selvaggia, comunque, grazie alla selezione naturale che è presente anche qui , vive un suo equilibrio in armonia; la relazione strettissima di tanta bio-diversità è un corpo solo, una unica entità che vibra, si incurva e canta all’agire del vento. Quali altri elementi, migliori di questi, per un concerto?
BIO - COMPILATION Pomodoro, carota, zucchina, cocomero, asparago, broccolo, carciofo, cavolo cappuccio,cipolla, fungo, lattuga, melanzana, peperone , patata, pisello, rucola, sedano, spinaci, verza, zucca, scalogno, porro, radicchio, fagiolino, cime di rapa, cetriolo, uva spina, prugna, albicocca, arance, pinoli, mela, melone, ribes, mandorla, carruba, mandorla, cachi… Europei, africani, indiani, americani, brasiliani, esquimesi, cileni, messicani, giapponesi, cinesi, australiani, nepalesi, vietnamiti, canadesi, cubani, neozelandesi, polinesiani.. Contenitori di varietà, strabiliante efficienza genetica basata sul caso, incroci inestimabili della natura.
Irene Balducci
irenebalducci@libero.it
Marco Ribolla
CODICI A SBARRE Quando si parla di bio-diversità risulta chiaro quanto la nostra visione delle specie animali (o vegetali) sia filtrata dalla nostra visione consumistica. Spesso le uniche specie animali con cui veniamo a contatto sono quelle inscatolate o impacchettate
Sala dell’Arengo
edoardo.velli@hotmail.it
MONDI SOMMERSI LA VIA DI UNO SOLTANTO
Irene Balducci
Giardino delle Mimose
Edoardo Velli
Ringraziamo l’architetto Marialuisa Cipriani e Susan Mohammed per la collaborazione, C.S.A. Grotta Rossa per l’ospitalità, Rita Bellentani, Loretta Barlaam e lo staff di Onda Libera tutto per l’organizzazione generale, Alberto Olivucci e Civiltà Contadina per la consulenza, la scuola di danza Arabesque, Andrea Nucci, Daniele, Andrea Zanzini e Patrizia Casadei, senza i quali il gruppo Dinamo non esisterebbe.
Marco Ribolla
marco3163@yahoo.it
sugli scaffali del supermercato. Per raccontare e dare risalto a questo paradosso oramai così diffuso da non venire quasi più notato, ho inserito carne impacchettata e pronta per il consumo dentro delle gabbie, dove vengono tenuti animali vivi.
marco3163@yahoo.it
MISSING Le specie animali e vegetali sul nostro pianeta si stanno estinguendo a un ritmo che, negli ultimi anni, è aumentato vertiginosamente. Si stima che ogni anno scompaiano oltre trentamila specie. Per fare entrare un argomento come questo nel quotidiano, ho voluto utilizzare un codice di comunicazione oramai noto a chi passeggia per le vie della città: il classico foglio di carta attaccato ai pali della luce che mostra l’immagine dell’animale domestico che è stato perduto. Classicamente questi fogli iniziano con la parola ‘Scomparso’. Mantenendo lo stesso titolo ho sostituito all’immagine del cane o del gatto quella di uno dei tanti animali che si sono estinti recentemente a causa della distruzione del loro habitat da parte dell’uomo. Con un testo che spiega che anche piccoli gesti quotidiani possono preservare risorse preziose e ulteriori specie animali dall’estinzione.
Claudio Ballestracci claudioballestracci@alice.it
Nicoletta Casali
nicolettacasali@gmail.com
drammaturgia: Lorella Barlaam DRAMMATURGIA DEL TEATRO GALLI Obiettivo: esasperare il concetto di biodiversità all’interno di luoghi dove è assente da tempo ogni attività umana. Il Teatro Galli, “momentaneamente” in disuso, è divenuto rifugio delle diversità di erbe spontanee e quindi riserva per un ecosistema cresciuto spontaneamente; la palestra annessa, un passato “visibile”. Per esasperare il pensiero di bio diversità, assieme alla flora spontanea, la fauna è cresciuta a dismisura sottoforma di animali di grossa taglia... elefanti, gorilla, leoni, tigri, ma anche lupi, uccelli tropicali... Si palesano esclusivamente attraverso il suono... barriti, ruggiti, ululati, cinguettii...una specie di foresta cresciuta in pieno centro! Rumori ben udibili, finestre aperte e ad ogni finestra ospite un animale...richiamo all’osservazione di luoghi affascinanti, con un passato, che sfuggono alla nostra attenzione!
www.dinamoenergiacreativa.ning.com
Marco Dirani
Alice Bianchi
CONTAMINAZIONE
TABULA
Giada Vignali
L’albero si adatta e cresce nella città antropizzata. L’uomo è attore-spettatore delle trasformazioni del paesaggio; può causarne la distruzione o determinarne la salvaguardia. La contaminazione fra uomo e natura come può oggi rispettare le biodiversità?
marcodirani@libero.it TABULA intepreta il tema della biodiversità con una attitudine all’ effetto contrastante. Viene evocata con i più tipici oggetti della convivialità e della familiarità domestica una situazione difficile e problematica rispetto alla biodiversità ecologica. Fortemente orientata al consumo e alla artificilità la nostra cultura fatica a rispettare la biodiversità presente in natura perchè assillata da problemi di economia produttiva in agricoltura e altre questioni legate al marketing e alla pubblicità. Gli oggetti presentati nella composizione, sono pensati in modo il più possibile astratto e geometrcio e con la consistenza artificiale e improbabile del polistirolo e della plastica trasparente per dare un senso di fantasmaticità alla composizione. Un effetto che allude alla massiccia virtualizzazione a cui siamo sottoposti con la presenza dei media nella nostra vita cosa che ci allontana sempre più dalla biodiversità reale della natura.
alice.bianchi@hotmail.it giada.vignali@libero.it
Maria Cristina Ballestracci mc.ballestracci@alice.it
Marcello Di Camillo nubacarruba@yahoo.it
Cinzia Domizi
arch.domizi@virgilio.it
Daniela Sartirana dsartirana@libero.it
Maria Chiara Tonucci mariachiaratonucci@libero.it
Inerti scarpe malridotte ospitano e lasciano crescere nuove vite. Il nome delle persone, un valore aggiunto del vissuto di “quella” scarpa. Il nome delle persone rende ai piccoli orti unicità. Biovarietà concorrono in un progetto corale alla costruzione di un unico, grande, sistema comune dove i singoli, con proprie differenti sensibilità intessono un percorso, un pensiero, un cammino condiviso sul tema più generale della sostenibilità.
SPAVENTA UMANI
fbalsamo@ideaofficinagrafica.com
Alexa Invrea
Elena Lombardi
alexainvrea@hotmail.it
INDASTRIA
Massimo Mondaini
Nel prato spuntano rose d’insalata estranee all’ambiente circostante. Come ormai nei nostri orti e nei prodotti della terra ci sono sostanze sempre più sconosciute e nocive alla natura umana, così anche nel prato nascono verdure “diverse” forse tossiche forse semplicemente più moderne ma sicuramente aliene da tutto ciò che la natura ha prodotto fino ad ora.
HORTO IN SCARPA
Lorenzo Raffaelli
Cubo nel cubo, metafora di un mondo deformato, frigido, senza emozioni, appeso in bilico in attesa dell’azione. Frammenti vissuti, lacerati, carbonizzati, energia universale dissolta. Tutto è sospensione, il vuoto riempie uno spazio inerte, un’attesa del nuovo, del cambiamento, nel riconoscimento dell’errore salvifico. La tragica indifferenza nella ricerca dell’equilibrio fra natura e uomo, ha generato l’insensibilità, l’egoismo, il tutto e subito, cancellando un diario intimo di virtù e passioni. Un grido alla nostra timidezza, agli occhi chiusi di fronte allo scempio del nostro habitat, alla forza nello srotolare la matassa che imprigiona il “cubo”, alla f a n t a s i a nel ridipingere con i colori originali la scena del vivere.
L’ERBA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ VERDE?
Frank Baurn
ballestracciroberto@gmail.com
Massimo Modula
massimomodula@hotmail.com
Uno spaventapasseri è un dispositivo (tradizionalmente un manichino) usato per dissuadere gli uccelli come ad esempio corvi e passeri dal rovinare i campi e di conseguenza il raccolto. Solitamente è composto da un fantoccio di pezza montato su due sbarre di legno messe a croce, abbigliato con vecchi abiti e un cappello di paglia, per simulare una presenza umana. Lo spaventapasseri è dunque l’alter-ego o il supplente del contadino, il parente povero ed inanimato a cui rifilare i vestiti smessi, il freak della famiglia capace solo di urlare al cielo e agli uccelli la sua inadeguatezza, il personaggio con un anima di paglia, privo di cervello (secondo Frank Baum ne “Il Mago di Oz”) e di spina dorsale, capace di stare con la schiena dritta solo grazie alla croce a cui l’abbiamo appeso. Lo spaventapasseri forse riassume tutto ciò che devia da uno standard di riferimento, tutto ciò che, lontano dalla norma perché diverso, spaventa forse più noi che gli uccelli. Lo spaventapasseri (spaventaUmani?) allora si avvicina all’accezione negativa di (BIO)diverso che non implica lo stupore della molteplicità e varietà della natura, ma al contrario ne rivela l’infondato timore e la voglia di isolare il mostro vestendolo delle nostre paure ammuffite e logore.
elena.lombardi@yahoo.it
THE SECRET BEAUTY All is full of love diceva una canzone di qualche anno fa. Ed è davvero, davvero così. In questo mondo un bambino affetto da sindrome di Down spesso destabilizza ed imbarazza il ‘comune’ sentire. In Mesoamerica i Toltechi lo avrebbero accolto come un principe. Perchè l’eccezione è uno status al di sopra della norma, non un anello inferiore. L’eccezione non difetta di nulla, bensì
offre il privilegio di imparare un codice raro, di muovere un prezioso passo verso l’alto. La nostra società tende a segregare la vera bellezza piuttosto che accettarla come linguaggio evolutivo, e tutti noi riusciamo appena a balbettarne qualche frase. Ma in questo vivere ordinario non c’è nulla di stra-ordinario, e la bellezza resta un segreto solo per noi che non la riconosciamo.
TECNORTO Tecnorto, rappresenta i mutamenti ambientali apportati dai nuovi stili di vita di ognuno di noi, una società in cui i numerosi supporti tecnologici sono diventati mezzi indispensabili e fonte d’illusoria ricchezza.
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Ph Fabiana Rossi Mix Fabiana Rossi Roberto Ballestracci