Report Open Space 'Cosa Fare della Cava'

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www.ambientefestival.it

Recupero delle ex-cave in.cal.system lungo il fiume marecchia / open space technology 30 ottobre 2010 - musei della cittĂ - rimini


enti promotori

open space technology

Comune di Rimini Yuri Magrini

coordinamento/ gestione incontro Marialuisa Cipriani Elena Farnè Claudia Morri Fabio Salbitano

Provincia di Rimini Regione Emilia-Romagna POR-FESR 2007-2013 AmbienteFestival

organizzazione Comune di Rimini Domenico Bartolucci Elena Favi Chiara Semprini Musei della cittĂ Angela Fontemaggi Stefano Caminiti Maddalena Mauri Orietta Piolanti Fotografia e ripresa Alberto Mion Fabio Salbitano coffee break/buffet associazione Diapason elaborazioni grafiche / IntercityLAB


Recupero delle ex-cave in.cal.system lungo il fiume marecchia / open space technology 30 ottobre 2010. - musei della cittĂ

La domanda / cosa fare della cava?


saluti di benvenuto Yuri Magrini assessore alle politiche ambientali Comune di Rimini

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Buon giorno a tutti. Un cordiale benvenuto da parte di tutta l’Amministrazione comunale che si sente particolarmente onorata di sperimentare per la prima volta un Open Space Technology (OST). L’evento di oggi, infatti è senza precedenti, non è solo un modo nuovo di fare un progetto, ma un modo nuovo di fare politica, che cerca di superare i progetti che restano sulla carta per realizzare le idee che nascono dal basso. Il progetto sperimentale e partecipativo del Comune di Rimini ha lo scopo di definire una visione strategica condivisa per l’avvenire della cava In.Cal.System e di promuovere sinergie per l’avvio di un progetto concreto sul territorio. In parallelo alle attività progettuali verranno organizzati una serie di incontri sul territorio aperti ai cittadini per la valorizzazione della cava, un sito di importanza comunitaria, chiederemo a voi, cittadini di questo territorio, di esprimere le vostre idee per valorizzarlo. Abbiamo scelto di sperimentare l’Open Space Technology perchè è un evento partecipativo che agevola la circolazione di informazioni, conoscenze ed esperienze all’interno di gruppi eterogenei di persone, in cui ognuno mette a disposizione il proprio sapere e la propria competenza. Oggi l’OST è usato da Enti pubblici, Associazioni e da Imprese private per risolvere questioni o problemi importanti. Proprio in questi giorni, la Regione Emilia-Romagna, dopo avere approvato una legge sulla partecipazione, sta per pubblicare una guida sull’OST rivolta agli enti locali. L’Open Space permette infatti di affrontare questioni molto complesse e per cui non esiste una soluzione univoca, in cui i partecipanti sono lasciati liberi di proporre in modo auto-organizzato e non gerarchico soluzioni creative, spostando la questione del problema verso idee per risolverlo. Gli architetti Marialuisa Cipriani, Elena Farnè e Claudia Morri, il prof. Salbitano ed Alberto Mion daranno informazioni circa le modalità di svolgimento della giornata. Vi mostriamo ora, in questa fase, la prima e l’ultima pagina di un Report, adesso vuoto, ma al quale daremo corpo tutti insieme così che, alla fine del pomeriggio, esso conterrà gli esiti dell’Open space: il contenuto, le proposte e le idee saranno quindi frutto del nostro lavoro. Desidero ringraziare moltissimo tutti voi che siete qui, che avete accettato il nostro invito a sperimentare questo metodo e dal cui esito ci aspettiamo idee e proposte per sviluppare concretamente i contenuti del progetto della cava, anche insieme alla Provincia, oggi rappresentata dalla mia collega Stefania Sabba.


presentazione del progetto/del sito Domenico Bartolucci servizio politiche ambientali Comune di Rimini

La zona dei bacini di cava dell’In.Cal.System si trova a quindici minuti di bicicletta dal centro storico di Rimini, in prossimità del fiume Marecchia. L’area, oggi recintata e inaccessibile, è stata riconosciuta sito naturalistico di importanza comunitaria (SIC) per l’alto valore ambientale e paesaggistico del luogo. Al suo interno, oltre ad un sistema di laghi ed aree umide, si trovano un’area archeologica e diversi manufatti rurali. Il sito è raggiungibile dal sentiero ciclo-naturalistico che dalla foce del deviatore o dal parco Marecchia, sulla sponda destra del fiume, collega la costa alle colline dell’entroterra. Il progetto di recupero – co-finanziato dal Comune di Rimini (Assessorato alle Politiche Ambientali) e da fondi europei stanziati dalla Regione Emilia-Romagna al programma provinciale di sviluppo locale denominato “progetto entroterra” – si inserisce in una serie di interventi che mirano a valorizzare le aste fluviali del riminese per realizzare un circuito di greenways, un sistema di percorsi verdi ad alta valenza naturalistica, paesaggistica e storico-culturale. I finanziamenti pubblici stanziati per il primo stralcio del progetto e la sua realizzazione ammontano a 350.000,00 euro. Lo sviluppo del progetto e del laboratorio di progettazione partecipata per il recupero delle ex cave è affidato ad un’equipe internazionale interdisciplinare. Ora ci spiegheranno il funzionamento della giornata.

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cos’è l’open space technology Marialuisa Cipriani Elena Farnè Claudia Morri Fabio Salbitano incaricati del progetto

L’Open Space Technology (OST) è un metodo di lavoro basato sull’autorganizzazione e sulla capacità propositiva delle persone che partecipano. È uno “spazio aperto” che viene riempito dalle idee, proposte, visioni dei partecipanti. L’OST è stato inventato nella metà degli anni ’80 da un esperto americano di organizzazioni, Harrison Owen, quando si rese conto che le persone che partecipavano ai convegni da lui organizzati apprezzavano più di ogni altra cosa i coffee break, le pause. È infatti durante questi momenti informali, non strutturati, che nascono i pensieri più produttivi, proprio perché le persone possono muoversi liberamente per comunicare con gli altri, per confrontarsi con loro sugli argomenti che li interessano veramente. Gli incontri pubblici organizzati secondo la metodologia OST non hanno relatori invitati a parlare né programmi predefiniti: sono i partecipanti, seduti in un ampio cerchio e informati di alcune semplici regole, a creare l’agenda della giornata, a proporre i temi di discussione, a discutere le priorità. I principi dell’Open space: 1. Chi partecipa è la persona giusta; 2. Qualunque cosa succeda va bene; 3. Quando si inizia, si inizia; 4. Quando si finisce, si finisce. L’OST ha una unica regola: la legge dei due piedi; questa legge in sostanza dice: “se ti accorgi che non stai né imparando né contribuendo alle attività, alzati e spostati in un luogo in cui puoi essere più produttivo”. I confini che vengono posti sono quelli di inizio e fine lavori per ogni sessione in cui vengono proposti i temi, della durata di non più di un’ora. La domanda sulla quale vogliamo confrontarci oggi è: cosa fare della cava? Ora, pensate attentamente alla domanda. Se qualcuno intende fare una proposta per la valorizzazione della valle del Conca per cui prova sincero interesse, in cui crede davvero, si alza in piedi, la declama e, in questo modo, convoca un gruppo di lavoro su quel tema, assumendosi la responsabilità di seguire la discussione e di scriverne un breve resoconto finale. Alla fine della giornata tutti riceverete il rapporto coi risultati di tutti i gruppi di confronto.

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Idee e proposte della 1° sessione di lavoro Sala 3

Archeologia Sperimentale con la creazione di un parco a tema sulla Rimini antica proposto da Deborah Marinoni Sala 6

Ecomuseo

proposto da Velli Edoardo, Costantini Linda

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Sala 7

Coltivazione area con piante officinali ed eco-orto botanico didattico (giardino delle piante officinali, mellifere e della biodiversitĂ ) proposto da Chiara Guidi Sala 5

Osservazione della Natura e ciclo dell’acqua proposto da Laila Filippi


Archeologia Sperimentale con la creazione di un parco a temasala 3 sulla Rimini antica proposta di Deborah Marinoni partecipanti Alberto Mion Chiara Semprini

1. Scavi sistematici dell’area archeologica esistente e dell’area circostante. 2. Valorizzazione dell’area archeologica ritrovata: a) messa in sicurezza; b) creazione di un percorso di visita che assicuri la massima fruizione e rispetto dell’area. 3. Creazione di un parco a tema “Ariminum” (che mostri Rimini in epoca romana). 4. Il progetto del parco a tema avrà un propria sostenibilità economica garantita dagli introiti degli ingressi a pagamento ed dal possibile inserimento nei circuiti dei parchi a tema della riviera romagnola. La sostenibilità ambientale sarà assicurata dal massimo rispetto dell’ambiente esistente e da una progettazione che tenga conto delle possibili criticità ( la localizzazione e la progettazione delle strutture del parco terrà conto della specificità dei biotipi; creazione di parcheggi decentrati da cui raggiungere mediante percorsi ciclo-pedonali il parco; uso delle navette elettriche di collegamento con gli altri parchi a tema)

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Ecomuseo proposta di Velli Edoardo, Costantini Linda partecipanti Sabattini Ester Fiorenzola Ilaria Cerri Simona Silenzi Aurelio Arru Gesuila Rossi Gianfranco Belluomini Carlo Casadei Claudia

sala 3

Il gruppo ritiene che per valorizzare la valle del torrente del Conca sia necessario partire dal miglioramento delle infrastrutture in essa presenti. La qualità della vita per i residenti nel territorio è legata anche alla qualità delle vie di comunicazione che servono i centri abitati. Esistono a nostro avviso situazioni di reale pericolo all’interno dei centri abitati. Il gruppo avverte la necessità di proporre vie alternative a quelle esistenti che attraversano abitati troppo a ridosso della viabilità. Il gruppo comunque ritiene che sia meglio migliorare le vie di comunicazione attuali, investendo in sicurezza, piuttosto che creare nuove strade. Nel gruppo si sente la carenza nell’attuale viabilità di spazi effettivi di circolazione, percorsi dedicati ai pedoni e di carenza di segnaletica stradale. La considerazione è legata anche al fatto che si è permesso di costruire troppo a ridosso delle strade provinciali per consentire di ripopolare l’entroterra. Il turismo sul territorio può, secondo il gruppo, avere un aumento degli arrivi se le strade saranno più adeguate ai flussi di traffico attuali e futuri, ed inoltre se servite da una segnaletica più completa. Attraverso la segnaletica si individua un territorio e quindi si ritiene necessario tematizzare la cartellonistica presente. Si propone di istituire l’obbligo della realizzazioni di piste ciclabili e pedonali per il collegamento dei centri abitati. Si ritiene che il restringimento delle strade sia un deterrente all’alta velocità nei tratti pericolosi.

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Coltivazione area con piante officinali ed eco-orto botanico sala 7 didattico (giardino delle piante officinali, mellifere e della biodiversità) proposta di Chiara Guidi partecipanti De Ruggiero Giuseppe Holtzappel Sandra Corelli Luca Fabrizio Brandi

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Rivalutazione dell’area tramite la riapertura per uso pubblico;riqualificazione dell’area con aumento specie presenti; creazione di un percorso ciclabile/pedonale con arredo (panchine, tavoli, punti per il bird watching Destinazione di una parte dell’area alla coltivazione di piane officinali (in aiuole) (filari di gelsi e viti)_ eco-orto botanico con piante autoctone ed alloctone da zone con clima affine (no creazione di serre climatizzate)_ tabelle monitorie per ogni essenza di particolare interesse. Appunto: non esistono al momento attuale altre attrazioni simili nel riminese, in particolare giardini di piante officinali e aromatiche ed orto botanico! Si riscontra una situazione del genere solo nell’ alta valle del Senio, a Casola (giardino Rinaldi-Ceroni) Costruzione di un laboratorio per la essiccazione e distillazione in loco delle piante prodotte secondo la tradizione erboristica artigianale. Punto didattico/informativo e museo delle piante e applicazioni e antica civilta’contadina (utilizzo delle piante in medicina e rimedi naturali, cosmetici naturali ecc) (possibilità di visite guidate su prenotazione per scuole e privati) fattoria didattica per le scuole;recupero degli edifici con bio edilizia.


Punto di sosta per chi percorre la pista ciclabile del marecchia con aree pic nic e barbecue. Valorizzazione del sito eco-archeologico Protezione dell’area tramite transenne e recinzioni anti-vandalismo Punto vendita prodotti creati nell’area e prodotti naturali: canapa, lino, seta, alimenti biologici; punto ristoro, servizi igienici. Suggerimento: recupero della zona a monte e valle della pista ciclabile Area di sosta auto/moto Nelle zone piuÚ esterne piantumazione di siepi frangivento per il rifugio insetti e nidificazione di uccelli.

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Osservazione della Natura e ciclo dell’acqua proposta di Laila Filippi partecipanti Igor Magnani Silvana Garota Riccardo Castelli Andrea Velli Bruschi Lorenzo Antonello Sportello Filippo Cavalli Donato Monopoli Fabrizio Brandi

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sala 5

La proposta formulata, si basa su considerazioni molteplici concretizzate sul concetto di osservazione del paesaggio, della fauna e della flora, nonché di rispetto della natura in senso lato, come di individuazione e valorizzazione, anche di pre sistenze archeologiche mediante interventi a basso impatto ( es. bioedilizia, e modelli di sistemi di riciclo e depurazione dell’acqua a scopi didatici, sistemi di educazione ambientale) che permettano di vivere il luogo in senso più ampio del termine: quindi una valorizzazione sensoriale. Per garantire nel tempo la sostenibilità della proposta si suggerisce di concepire l’area integrata all’interno di un sistema più ampio di valorizzazione e tutela dell’ambiente circostante, evitando il più possibile attività in chiara contrapposizione con la nostra proposta.


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Idee e proposte della 2° sessione di lavoro Sala 5

Sala 7

proposto da marco margotti

proposto da Antonello Sportillo

parco pubblico polivalente DELLE ASSOCIAZIONI Sala 3

Piano di gestione e valorizzazione naturalistico-archeologica proposto da Andrea Velli,Donato Monopoli

cava_attiva Sala 5

UN PROGETTO DI NATURALITà IN UN CONTESTO PIU AMPIO proposto da Bruschi Lorenzo

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parco pubblico polivalente DELLE ASSOCIAZIONI

sala 1

proposta di marco margotti

zona “franca” a disposizione delle associazioni - realizzazione di parco attrattivo – attraente – per il pubblico con offerta multipla “un posto “”magico”” dove la gente possa incontrarsi”

partecipanti chiara guidi mitzi saida neri alberto mion

ATTIVITA’ PREVISTE INIZIALMENTE percorso natura – (osservazione natura e animali) – attivita ginnica area merenda e ricreazione tiro con l’arco – attivita’ ludiche per bambini – giocoleria – scuola di teatrino.pagliacci.burattini attivita’cavalgiocare (vedi www.ippogrifo.org) area baratto – mercatino – banca del tempo – km zero e rifiuto zero favoliere (persona che racconta le favole ai bambini ed ai grandi) e quant’altro possa rendire appetibile l’utilizzo dell’area.

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l’importante e’ che gli spazi siano gestiti e reaizzati dietro indicazione delle associazioni che sanno con competenza cosa fare e come fare aperto al pubblico con orario prestabilito (dalle-alle) – l’ingresso e’ libero per tutti – la partecipazione alle attivita’ viene gestita dalle singole associazioni STRUTTURE NECESSARIE panchine e tavoli - attrezzi minimi per ginnastica attrezzi minimi per giocoleria - chiosco bibite e ristoro con club house qualche stalla – recinto per cavalli tendone estivo – palestra invernale con servizi igienici minimi COSTI si prevede che i costi di gestione e manutenzione (luce acqua ecc.) siano a carico del comune. Le associazioni si rendono responsabili della pulizia e cura delle aree, strutture ed attrezzature

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Piano di gestione e valorizzazione naturalistico-archeologica proposta di Andrea Velli Donato Monopoli partecipanti Carlo Belluomini Simona Cerri Antonio Brandi Andrea Zanzini Edoardo Velli Deborah Mariloni Luca Corelli Laila Filippi Igor Magnani Philippe Cotenne

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sala 2

Integrazione valori naturali e archeologici ad uso didattico-ricreativo, ma con un controllo nell’afflusso dei visitatori Individuazione zone per diverse destinazione d’uso in base al pregio e alla fragilità naturale Si suggerisce l’integrazione dell’area in oggetto all’interno di una più ampia realtà territoriale tutelata, valorizzata e gestita integralmente Coinvolgimento associazione locali per la gestione e la fruizione Comunicazione tra le varie realtà locali (comunali, inter-comunali, provinciali) di pregio ambientale per creare una rete fruibile Fruibilità anche per disabili sia all’interno del percorso sia nel raggiungimento (percorso sensoriale anche per non vedenti, non udenti?) Accordi o convenzioni con GEV o associazioni per la sorveglianza periodica Monitoraggio ambientale almeno quinquennale per saggiare i risultati gestionali Certificazione delle modalità gestionali delle realtà antropiche limitrofe con marchi di qualità Coinvolgimento di tutti gli stakeholders (associazioni di tutela ambientale, cacciatori, associazioni turistiche ecc…) per arrivare a proposte condivise Creazione di eventi che testimonino la realtà di pregio dell’area (mostre fotografiche, convegni, ecc…)


cava_attiva proposta di Antonello Sportillo partecipanti Filippo Cavalli Ester Sabattini Enzo Casadei Claudia Casadei

sala 3

La cava è da sempre stato un luogo creato e vissuto dall’uomo. Luogo di vita, luogo di lavoro, luogo di scambi economici. Il paesaggio è una costruzione collettiva, il paesaggio è partecipazione, il paesaggio è l’inseme delle vite che lo hanno segnato e la nostra capacità di comprenderlo ed interpretarlo. Gli interventi di recupero tendono a considerare questi luoghi come ferite sul e del territorio, prescindendo a nostro avviso, erroneamente, dall’origine dei manufatti stessi, dalla loro natura prettamente sociale di luogo deputato al lavoro, fonte di produzione. Confrontarsi con il contesto implica non solo leggere le regole del paesaggio, esaltarne la natura e ridisegnarne silenziosamente un’identità attraverso il segno architettonico contemporaneo. A nostro avviso infatti tale luogo dovrebbe ritornare all’uomo. Essere da lui riplasmato, come già un tempo aveva fatto, e da lui vissuto. Ciò può essere realizzato tramite la creazione di manufatti produttivi-ricettivi-attrattivi (piscine pubbliche, spiagge, luoghi per la ricerca, luoghi deputati al lavoro...). La naturalità di tali spazi verrebbe comunque tutelata da una progettazione cosciente e colta, negli ambiti a maggiore vocazione come è evidentemente il bacino del fiume Marecchia. La sostenibilità qui non è solo ambientale ma economico-sociale. Questo luogo è risorsa e possibilità se e solo se riesce a sviluppare un volano economico tale da garantirne la reale fattibilità dei progetti e la loro permanenza attiva sul territorio. Voler trasformare a tutti i costi un ambiente di per se antropico in uno assolutamente naturalistico è tradire la memoria storica di questi spazi e in definitiva rifiutare ad ascoltare il loro genius loci.

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UN PROGETTO DI NATURALITà IN UN CONTESTO PIU AMPIO proposta di Bruschi Lorenzo partecipanti Bruschi Lorenzo Grassi Michele Riccardo Castelli Silvana Garota

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sala 5

Si propone la valorizzazione dell’area dal punto di vista naturalistico con la stesura di un regolamento e di un piano di gestione che preveda un accesso controllato e limitato per fini didattici. Creare le condizioni affinché il livello dell’acqua rimanga stabile e funzionale all’incremento della biodiversità dell’intero bacino.


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sopralluogo 20 novembre 2010 il programma darĂ sul sito www.riminiambiente.it

INFO Elena Favi o Chiara Semprini Comune di Rimini - Direzione Infrastrutture Territorio Ambiente via Euterpe, 12 - 47923 Rimini tel. 0541 704707 fax 0541 704706 elena.favi@comune.rimini.it / chiara.semprini@comune.rimini.it

Instant report stampato ai Musei della CittĂ di Rimini - 30 ottobre 2010



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