Manuale d’uso m.objects v.4
INDICE IN GENERALE Cos’è m.objects?................... 1 Cos’è directAV?.................... 2 INSTALLAZIONE......... 3 Nuova licenza, update, freeware e demo........................................ 5 CREAZIONE Presentazione digitale......... 7 Proiezione diapositive......... 8 Creazione multimediale...... 9 PRIMI PASSI Iniziare un nuovo show....... 17 Importare le immagini......... 19 Modulo schermo virtuale Selezionare ed arrangiare Caricatore e riproduzione Riconoscere gli oggetti Viaggio nel passato Finestra principale Mixare la musica Inserire l’audio Mixare le sorgenti audio Sincronizzare audio e immagini Creazione di un titolo Dissolvenza e trasparenza Posizionamento delle immagini Zoom ed effetti visivi Consigli LAVORARE CON I SUONI Taglio dei suoni Ottimizzazione dei livelli Inserire effetti audio LAVORARE CON LE FOTO Requisiti qualitativi dei file Informazioni importanti importazione immagini Color Management, mixaggio immagini ed elabarazione PRESENTAZIONE DIRECTAV Rendering da m.objects Post Processing Rendering con file EXE Gestione della proiezione in remoto M.OBJECTS - IL SISTEMA Processo di ampliamento Requisiti di sistema
Ma nu al e d ’ u s o Software professionale per produzione audio-video HD
m.objects v. 4 Cos’è m.objects? m.objects è il software più duttile e flessibile per la realizzazione di produzioni audio-video (AV-Shows) e per la loro riproduzione ed esportazione. Lo spettro di utilizzazione spazia dalla classica proiezione di diapositive agli arrangiamenti più elaborati di proiezioni digitali e video, fino ad arrivare alla gestione più complessa dei sistemi AV che utilizzano molteplici proiettori ed apparecchiature periferiche, sotto la gestione di numerosi canali audio. m.objects lavora integralmente in modo grafico e, grazie alla sua struttura superficiale visibile e semplice, permette un’utilizzazione intuitiva. Sia l’arrangiamento di immagini statiche (foto e grafici) che di immagini in movimento (Videoclip), così come la gestione completa dell’audio e delle apparecchiature aggiuntive, possono essere direttamente definite e gestite con il mouse nell’interfaccia diretta del programma. Il numero prevalente di strumenti necessari per l’elaborazione di immagini e di suoni, così come l’organizzazione di file media da utilizzare, sono interamente disponibili all’interno di m.objects. Questo comprende la modifica delle immagini grazie all’elaborazione immagini integrata, sino alle funzioni eccezionali per le sorgenti audio analogiche e digitali e l’utilizzazione di effetti sonori. m.objects necessita perciò di due principi fondamentali: - La lavorazione degli arrangiamenti e del materiale media è assolutamente non distruttiva, pertanto non si ha alcuna perdita qualitativa del materiale in uscita. Tutti gli step di lavoro possono essere annullati in ogni momento, per poi poter riprendere tutte le modifiche apportate. I file sorgente, come foto, video o audio, rimangono quindi completamente inalterati. Questo permette all’utilizzatore di avere a sua disposizione un campo illimitato per la sua creatività, quindi può sperimentare senza limiti. - La riproduzione di una proiezione può avvenire in qualunque punto dell’arrangiamento e godrà della massima qualità di immagini e audio. Ora le modifiche apportate appartengono alla proiezione e sono sicure, senza necessitare di interminabili procedimenti (Rendering) che potrebbero limitarne la qualità. Conoscete già il risultato finale di ogni elaborazione. Questo principio è contrassegnato nella formula WYSIWYG (What You See Is What You Get – Quello che vedi, è quello che avrai). Questo principio è esteso in m.objects anche all’audio ed agli altri file media, e noi lo riassumiamo sotto il concetto di Rendering Perfetto. Grazie a queste caratteristiche, molti utenti sono in grado dopo poco tempo, e senza uno studio di documentazione specifica, di utilizzare m.objects senza problemi. Ad ogni modo, per permettervi un approccio il più veloce possibile con m.objects, vi consigliamo di leggere almeno il capitolo “Primi Passi”.
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Cos’è directAV? directAV™ rappresenta la tecnologia utilizzata dal software di m.objects per l’elaborazione, la presentazione dell’esportazione del materiale video ed audio ad alta risoluzione. Attraverso la tecnologia software più avanzata, l’ottimizzatione scrupolosa e l’utilizzo delle caratteristiche di qualunque computer disponibile, directAV raggiunge una qualità di prima classe. I punti fondamentali per lo sviluppo di directAV sono: - Non esiste praticamente alcun limite alla risoluzione in uscita: High Definition anche oltre la norma HDTV per uscita degnale, volendo si possono usare molteplici uscite di segnale per un ulteriore aumento della risoluzione finale. - Capacità di riproduzione corretta del colore: completo ICC Color Management, elaborazione corretta delle apparecchiature in uscita calibrate, come monitor e proiettori digitali. - Effetti dinamici come dissolvenze, zoomate, effetti visivi, rotazioni e molto altro: Riproduzione fedele delle immagini progressive con costanza superiore e riproduzione di immagini sincronizzata con l’apparecchiatura utilizzata. - Requisiti minimi richiesti per l’hardware del computer: avvio automatico del programma sull’hardware a disposizione attraverso l’utilizzo della più moderna tecnologia software Per ottenere le prestazioni ottimali con arrangiamenti complessi grazie alla migliore ottimizzazione di directAV, è tuttavia necessario avere un computer con dei requisiti tecnici indispensabili. A questo proposito troverete il capitolo “Premesse di Sistema”.
directAV è un marchio registrato da m.objects Präsentationstechnik e.K.
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Installazione Update di una versione precedente L’aggiornamento non richiede una disinstallazione del programma preesistente. L’installazione aggiornerà il programma mantenendo tutte le impostazioni della precedente versione e sono presenti dei lavori (proiezioni) nelle cartelle di m.objects, l’aggiornamento non li cancellerà o modificherà in alcun modo. Nuova installazione Potete installare ed avviare m.objects v4 con Microsoft Windows 98 SE, ME, 2000, XP e Vista. Il programma è compatibile con tutti i Microsoft Service Pack disponibili (aggiornati autunno 2008). Le versioni più recenti del programma verranno adattate all’attuale sistema ed ai suoi requisiti. Nel caso in cui dobbiate installare un nuovo sistema come Windows XP Service Pack 3, controllate nel sito internet del produttore i consigli e le eventuali necessità da applicare durante un aggiornamento. Durante l’aggiornamento del programma con Windows Vista e Longhorn Server, troverete in seguito la documentazione su come procedere in una versione successiva del manuale. Prima di iniziare a lavorare con m.objects, è necessario copiare e configurare, per esempio, il CD di installazione del vostro hard disk. Questo permette un avvio automatico del programma di installazione. La copia dei file “a mano” in elenco del vostro hard disk non è possibile. Le versioni complete professionale del programma (m.objects plus ed m.objects pro) verranno fornite con una copia di sicurezza, sotto forma di chiave (Dongle), per la porta seriale o USB. Nel caso in cui disponiate di questa chiave, inseritela cortesemente nel vostro PC prima di iniziare l’installazione del Software. Normalmente vi verrà fornita una chiave USB. Questa è compatibile con tutte le porte USB 1.1 o USB 2.0. Può essere utilizzata senza problemi anche con un adattatore multiplo di porte USB. Qualora dobbiate inserire la chiave in una porta parallela, la procedura può avvenire senza problemi con l’inserimento di altre apparecchiature a porta parallela (stampante, scanner). Normalmente non crea problemi l’utilizzo di molteplici chiavi per diversi pacchetti di programmi. Avviate ora Microsoft Windows™. Se installate da internet una versione precedente, esportate cortesemente i file salvati (per es. mdli2104.exe o simili). Per l’installazione da CD, è semplicemente necessario inserire il CD e l’installazione sarà avviata automaticamente. Ovviamente non si avvierà automaticamente se avete disattivato nel vostro sistema la funzione auto start oppure se il CD viene inserito prima o durante l’avvio di Windows. In tal caso fate semplicemente doppio click con il tasto sinistro del mouse sull’icona del vostro lettore CD-ROM, oppure su Windows Explorer, oppure avviate Setup.exe sull’icona principale del CD d’installazione facendo sempre doppio click. Scegliete la lingua desiderata. Qualora vogliate utilizzare una lingua diversa dal tedesco (Deutsch), potete selezionarla in seguito ed in ogni momento nel menù del programma. Fate click su OK. Cliccate quindi su Prosegui. Se scegliete Annulla, il vostro sistema non verrà modificato. Dopo l’inserimento del nome apparirà il formulario di scelta dei componenti. Scegliete ora i componenti Software che volete installare. Dopo il setup (CD o download da internet), non saranno più disponibili alcune delle opzioni qui riportate. Normalmente l’installazione del programma avviene con successo. Dovete installare i caricatori per apparecchiatura solo se volete collegare m.objects con apparecchiature esterne, come diaproiettori, centraline, impianti di illuminazione oppure se volete sincronizzare m.objects con un altro PC. Il caricatore Asaptec ASPI verrà utilizzato da m.objects per permettere l’esportazione ed ul salvataggio di file audio digitali da un CD sul vostro hard disk. Se installate m.objects per la prima volta sul PC, dovete scegliere l’ASPI Manager allo stesso modo durante l’installazione. L’installagione avviene automaticamente dopo la chiusura dei setup di m.objects. Se durante l’avvio di m.objects compare una finestra di dialogo in riferimento alla procedura ASPI, è plausibile che l’ASPI Manager non sia stato installato correttamente. Potete porvi rimedio in qualunque momento avviando nuovamente il Setup e selezionando solo questi componenti dell’installazione. L’installazione dei Demo può avvenire a vostra discrezione. In merito alle impostazioni delle proiezioni demo da installare, saranno disponibili le informazioni relative in un capitolo successivo del manuale. In riferimento ai Demo-Shows successivi, che sono disponibili solo durante l’installazione del CD, va precisato che occupano più spazio nel vostro hard disk rispetto al programma stesso! Fate pertanto attenzione a dove li salvate.
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I demo possono essere cancellati dall’hard disk in seguito manualmente, anche ad esempio con l’aiuto di Windows Explorer. L’attivazione del punto Mictosoft Direct X è da avviarsi se non siete sicuri di trovare una versione attuale di questi componenti multimedia nel vostro PC. Qualora dobbiate installare la stesso o una nuova versione di DirectX sul vostro PC, non verrà apportata alcuna modifica. In alcuni casi, come per esempio durante l’utilizzazione di hardware grafici ad alte performances, che non sono compatibili con le nuove versioni di DirectX, non dovete attivare questa opzione. Visto che la routine d’installazione di m.objects non può riconoscere questo punto, se davvero è necessario installare questi file, vale la grande massima O k. Effettivamente è possibile l’installazione di DirectX di alcuni Mb nello spazio disponibile nell’hard disk. In questo formulario potete definire dove salvare i file del programma. Nell’elenco selezionato potrete trovare in seguito i file necessari ad mobjects, così come le informazioni di configurazione. Per avere a disposizione un’infinita serie di funzioni, spostate, cancellate e rinominate in seguito l’elenco dei file. Con l’update di versioni precedenti e/o già installate, non dovete modificare le impostazioni base qualora vogliate sostituire le versioni precedenti. Se per determinati motivi volete lavorare con la vecchia e la nuova versione del programma, dovete impostare a questo punto delle nuove basi del programma. Nel formulario seguente inserirete in quale punto del vostro hard disk viene salvato il programma di installazione del Demo. La stessa cosa avverrà per l’installazione di m.objects, così come per l’avvio delle nuove produzioni. Queste impostazioni possono comunque essere modificate in seguito nel programma. Di seguito trovate le indicazioni del gruppo di programmi, sotto il quale sarà in seguito disponibile m.objects dal menù Start di Windows. Ad ogni modo sarà disponibile anche l’icona sul Desktop.
Dopo la prima installazione si apre automaticamente una finestra di testo o una finestra Browser con le informazioni sulla versione attuale, che purtroppo non sono disponibili nel manuale. Se avete collegata una stampante, potete stampare questo testo per tenerlo nel vostro archivio di m.objevts. Chiudete quindi la finestra di testo. Se avete selezionato durante l’installazione l’ASPI Manager, seguite le istruzioni che compaiono sullo schermo e lasciate che poi il PC si riavvii.
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Nuova licenza, Update, Freeware o Demo Dopo aver installato il programma, potete aprire m.objects direttamente dall’icona sul desktop oppure aprendo il menù Start di Windows. Al primo avvio del programma per le versioni con accesso protetto (m.objects plus, pro), verrà visualizzata automaticamente la finestra per l’inserimento del codice di accesso. I numeri qui sopra riportati sono unicamente degli esempi dei codici alfanumerici in Vostro possesso. Questa finestra Vi segnala che la procedura è andata a buon fine e che la Dongle/chiave è stata riconosciuta. Se non avete alcuna Dongle/chiave di m.objects, potete utilizzare il programma gratuitamente in modalita Freeware o Demo. Nella modalità Freeware potete utilizzare due tracce per le immagini e i video e due per l’audio in stereo. In questo modo potete creare delle proiezioni che possono poi essere esportate. L’esportazione delle proiezioni, così come la realizzazione di presentazioni live, sono tuttavia limitate in questa modalità. Cliccate sulla Versione completa Demo per poter testare tutte le funzioni di cui dispone m.objects. In questa versione, infatti, sono disponibili tutte le funzioni di m.objects pro. In questo modo è possibile arrangiare molteplici tracce immagine e audio, tuttavia il tempo massimo a diposizione per la proiezione si limita a 2 minuti di durata. Il paragrafo Attivazione Licenza è d’interesse solo per gli utenti di m.objects basic. Per eliminare infatti alcune limitazioni della modalità Freeware, dovete infatti inserire il codice di attivazione per poter attivare le due tracce audio e le due tracce immagini per un utilizzo privato. Il codice di attivazione per m.objects basic consiste in 4 blocchi, ognuno composto da 8 caratteri alfanumerici. Ulteriori informazioni sono a disposizione nel “m.objects – Il Sistema”.
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Qualora, nonostante la licenza per m.objects plus o pro e nonostante l’inserimento della Dongle/chiave, appaia la maschera Scegliere la modalità di lavoro, è possibile che la Vostra Dongle/chiave non sia stata riconosciuta dal sistema. Potete pertanto controllare nel menù Impostazioni / Collegamenti all’interno del programma il campo Numero di riconoscimento. Se trovate 00000000, controllate di aver inserito correttamente la Dongle/chiave nella porta del Vostro PC. Qualora il problema persista, rivolgetevi al Vostro rivenditore m.objects (ved. “Contatti”). Update a pagamento Se la Vostra Dongle/chiave è stata riconosciuta, qualora visualizzaste la scritta Questa chiave non è valida per la versione del programma avviata, è necessario scaricare l’update per continuare a lavorare con il programma. La data ultima per avere la versione dell’update gratuita viene riconosciuta immediatamente dal sistema grazie al codice di attivazione in Vostro possesso. Naturalmente non importa quando volete scaricare l’update. Questo messaggio appare solo se installate una versione che potrebbe essere gratuita. Per ulteriori informazioni, contattate il Vostro rivenditore o rappresentante. Potete consultare anche il sito m.objects Internet Homepage per avere informazioni aggiuntive. Una volta effettuato l’aggiornamento del programma o il suo Upgrade, otterrete un nuovo codice d’accesso. Qualora ciò non avvenisse, contattate il programmatore o il Vostro rivenditore per richiedere il codice di riconoscimento attuale. Dopo aver inserito il nuovo codice e dopo avere cliccato su accetta, apparirà la scritta Codice di attivazione accettato. I codici di accesso sono comunque controllabili e modificabili su richiesta.
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Creazione Le molteplici opzioni del programma vengono salvate durante la prima installazione del programma. Durante un update di una installazione precedente vengono comunque mantenuti determinati parametri tramite l’utente. Anche dopo l’utilizzo, è necessario procedere tuttavia con ulteriori impostazioni dopo la prima installazione. Proiezione digitale Per la preparazione e la riproduzione unicamente di proiezioni digitali su monitor, proiettori o apparecchi TV, non è necessario effetturare ulteriori impostazioni all’interno di m.objects. Per le proiezioni con proiettori digitali, è tuttavia consigliabile l’utilizzo del programma dal Desktop di Windows. Vi conviene infatti approfittarne se dovete avviare la proiezione da un Notebook, per il quale è specialmente concepito m.objects directAV. Questa modalità è particolarmente efficace anche durante la lavorazione di materiale video ad alta risoluzione durante la fase di riproduzione. Dietro la modalità di Desktop estesa si cela la possibilità di presentare molteplici contenuti gestiti contemporaneamente da periferiche collegate al sistema. Durante la fase di produzione, la struttura di m.objects può essere sovrapposta all’altra ed in fase finale il risultato della proiezione può essere presentato a pieno formato su un secondo schermo. Allo stesso modo, durante la proiezione appaiono per l’utente, in modo chiaro e preciso, gli arrangiamenti ed i testi di aiuto, mentre il pubblico vedrà unicamente la proiezione. Durante la preparazione del Desktop esteso, può essere aperto il simbolo Mostra dal menù di Windows. In alternativa – ed in modo più rapido – basta cliccare con il tasto destro su un’area vuota del desktop e scegliere un punto del menù Proprietà. Per ogni uscita disponibile della scheda grafica verrà visualizzato questo simbolo. Per le schede grafiche basate su Nvidia con 2 uscite, verrà visualizzato un unico simbolo non appena verrà collegato un secondo apparecchio durante l’avvio del sistema. Le schede g rafiche ATI gestiscono anche il collegamento ad un secondo apparecchio in seguito all’avvio del sistema principale. Per poter proseguire con la configurazione, dovete collegare in un secondo momento il monitor oppure il proiettore. La condizione ottimale sarebbe quella di utilizzare le stesse apparecchiature per la configurazione durante la proiezione. Attivate attraverso un click del mouse il simbolo con la cifra 2 e posizionatevi sul comando WindowsEspandi Desktop su questo monitor. Dovreste conoscere la risoluzione ottimane per il Vostro monitor o proiettore e ora regolate nella Risoluzione Schermo le impostazioni ottimali per visualizzare l’immagine. La risoluzione del segnale immagine può essere tranquillamente indipendente dalla risoluzione del primo apparecchio collegato. E’ altrettanto semplice collegare un proiettore digitale ad alta risoluzione in parallelo su un Display Notebook di uguali caratteristiche in modo da poter lavorare in modo ottimale. Se non siete sicuri su quale sia la risoluzione ottimale per la Vostra apparecchiatura, controllate sul manuale di istruzione. Normalmente i valori ottimali sono indicati nella Risoluzione fisica o Risoluzione ottimale, mentre nella Risoluzione massima solitamente viene indicato un valore troppo alto rispetto al necessario.
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Se volete ora attivare la funzione Übernehmen, è necessario far arrivare all’apparecchiatura in uscita un segnale immagine distinto. Normalmente dovreste visualizzare a questo punto il fondo del desktop. Spostate ora il puntatore del mouse a destra sopra l’area del primo schermo e dovrebbe apparire sulla parte sinistra del secondo apparecchio. La superficie del desktop utilizzabile è ora composta dalla somma di entrambi gli schermi. In questa modalità è possibile posizionare le finestre e le icone di entrambi gli apparecchi le une sulle altre. m.objects è in grado di fare questa operazione in modo ottimale successivamente, ved. “Schermo”. Diaproiettori L’utilizzo di m.objects per la gestione dei classici diaproiettori avviene tramite l’avvio del programma Dia-AV o del modulo applicativo Dia-AV, ved. “m.objects – Il Sistema”. Qualora durante l’installazione abbiate selezionato un caricatore per la gestione di apparecchi esterni, durante il primo avvio del programma sarà necessario sintonizzare le Vostre periferiche con il sistema. Potete comunque procedere con la sintonizzazione in un secondo momento entrando nel menù Impostazioni/Impostazioni caricatore. Questo menù non è disponibile qualora non abbiate installato la variante direct AV di m.objects senza caricatore. E’ consigliabile azzerare i caricatori ei diaproiettori prima di cominciare la creazione di una proiezione. Le caratteristiche intrinseche e le limitazioni dei diaproiettori, come per esempio le tempistiche necessarie per il trasporto delle dia, sono ovviamente conosciute da m.objects. Sarete comunque in grado di conoscere pregi e difetti dei Vostri diaproiettori durante l’elaborazione della proiezione. Alla domanda frequente in ambito della gestione con Notebook di proiettori “Come posso collegare dei proiettori o delle centraline con porte seriali ad un Notebook, se questo Notebook non ne è dotato?”, la risposta è “Con un adattatore USB <->RS232”. Alcuni adattatori hanno a disposizione una porta seriale COM regolare. Ad ogni modo sembra che non tutti gli adattatori seriali siano idonei per un collegamento del genere. I migliori risultati si sono avuti con adattatori del tipo ATEN UC 232A, che è gestibile anche direttamente da m.objects.
Dopo l’installazione di un adattatore di questo tipo, è presente nelle Risorse del Computer di Windows (Gestione Sistema -> Sistema) il collegamento alla porta COM ora disponibile. Collegate l’adattatore alla porta USB del computer che riconosce ora l’indirizzo COM. Di seguito alcuni esempi per l’impostazione del caricatore. Principalmente è possibile collegare il caricatore con l’apparecchiatura, direttamente al PC oppure in seguito al lettore CD per la riproduzione della proiezione. Durante le impostazioni del caricatore è necessario specificare la tipologia del proiettore. Se per esempio volete utilizzare tre proiettori del tipo Leica Pradovit P600 senza collegarli al PC tramite porta seriale, potete utilizzare una centralina. m.objects può fungere da centralina come all’incirca una Bässgen TRIPLEX. Nelle impostazioni del caricatore definite i tre proiettori come Leica P600. Esistono tuttavia alcune eccezioni per l’utilizzo dell’interfaccia di gestione m.link. Se volete utilizzarla per la riproduzione tramite CD o lettore DAT, selezionate la variante m.link del caricatore per questi proiettori. Un esempio: la versione twin dei Rollei può essere selezionata dal caricatore Versione Rollei (RS232) da PC direttamente dal PC. Per l’impostazione della riproduzione della proiezione da un CD precedente selezionate sul caricatore Versione Rollei (RS232) da m.link.
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Sulla parte sinistra di questa finestra trovate diversi nomi di produttori. Cercate il nome del produttore dell’apparecchio con il quale m.objects dovrà comunicare direttamente. Cliccate sul bottone + vicino al nome, per vedere le diverse versioni. Posizionate il puntatore del mouse sulla versione che volete attivare. Dopo la selezione (ved. Sotto) del caricatore, apparirà sulla parte destra della finestra sotto la dicitura Caricatore selezionato. Dovete solo selezionare il caricatore che volete collegare con il Vostro apparecchio. Per deselezionare il caricatore, riportate il puntatore del mouse alla posizione precedente. Le impostazioni del caricatore disattivato rimangono invariate, pertanto potrete riattivarle in seguito con un semplice click del mouse. Kodak P-Com EKTAPRO 40x0, 50x0, 70x0, 90x0 Leica RT-s, Leica RT-m, Leica Pradovit PC Collegamento tramite porta seriale con un PC I proiettori con porta P-Bus (protocollo P-Com) possono, a scelta, essere collegati direttamente con le porte seriali del PC. Molteplici apparecchiature collegate con porte seriali Le apparecchiature come i Kodak EKTAPRO 70x0 e 90x0, Leica RT-m e Leica Pradovit PC permettono il collegamento con 16 proiettori con una centralina. Pertanto è necessario collegare il PC al primo proiettore P-Bus in tramite il cavo seriale di collegamento. Dall’uscita del proiettore P-Bus out collegate il proiettore successivo tramite la porta P-Bus in. L’ultimo proiettore della catena può essere anche un Kodak EKTAPRO 4020, 5020 o Leica RT, in quanto questi ultimi non hanno la porta P-Bus out. I proiettori di una catena devono avere tassativamente gli indirizzi comuni, altrimenti non sarà possibile avere una sincronizzazione perfetta della catena stessa. Gli EKTAPRO 70X0 E 90X0, così come i Leica RT-m, hanno un piccolo sistema di identificazione indirizzo sopra la porta P-Bus. La freccia al centro del caricatore a destra indica l’indirizzo del proiettore a 0 (primo proiettore). Non importa in quale posizione della catena si trova il caricatore, in quanto sarà sempre considerato come primo proiettore (in m.objects viene indicato normalmente come proiettore A). L’indicatore di indirizzo del proiettore, che deve reagire come secondo proiettore (proiettore B), deve essere indicato come numero 1. I proiettori Kodak EKTAPRO riconoscono un a modifica delle impostazioni di indirizzo degli strumenti ai quali vengono collegati o scollegati. I proiettori di tipo Leiva Pradovit PC non necessitano di un’impostazione manuale dell’indirizzo. E’ normale che il primo proiettore della catena – visibile dal PC – verrà considerato come primo proiettore (Proiettore A). Apparecchio unico con molteplici porte seriali Tutti gli apparecchi compatibili P-Com, così come gli EKTAPRO 40x0, 50x0 e Leica RT-s, possono essere gestiti con m.objects in modo indipendente tramite molteplici porte seriali. In questo modo verranno salvate le molteplici impostazioni del caricatore.
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Questa finestra appare automaticamente quando viene impostato per la prima volta il caricatore. Potete ovviamente impostarlo in seguito ed in ogni momento tramite Impostazioni / Impostazioni caricatore che vedete visualizzate sulla parte destra della finestra sotto il nome del caricatore, tramite doppio click. Naturalmente è possibile combinare entrambe le varianti, quindi si possono collegare molteplici porte con altrettanti proiettori. Per l’utilizzo di m.link vedete m.link (molteplici proiettori)“. Rolleivision twin MSC 300P, 325P, 330P, 535P und 66 dual P
I proiettori di tipo MSC P o 66 dual P possono a scelta essere collegari direttamnete alla porta seriale di un PC. Con la funzione Test è possibile verificare se esiste il collegamento con il proiettore. I vecchi proiettori del tipo MSC 300 P (anno di fabbricazione 1997) vengono riconosciuti e possono essere utilizzati dopo aver effettuato l’update del firmware del proiettore. Mettetevi eventualmente in contatto con l’azienda produttrice, Franke & Heidecke (in origine Rollei) di Braunschweig. La Modalità caricatore espansa è necessaria se si vogliono utilizzare più di 225 diapositive senza pausa. Questa modalità è tuttavia disponibile solo per apparecchiature assemblate dopo il 2001. Per le apparecchiature più vecchie può essere attivata se il proiettore è stato aggiornato con un Firmware Rollei dopo il 2001 ed è possibile utilizzare alcune funzioni. Anche senza l’attivazione di questa modalità, è possibile lavorare con caricatori a cascata, con un limite di 255 diapositive senza pause. Per l’utilizzo delle tipologie di caricatori, che non possono essere collegati a cascata, è tuttavia possibile richiedere la Modalità caricatore espansa. E’ possibile, inoltre, impostare la Luminosità massima e minima delle lampade – a seconda del materiale e del tipo di alimentazione e contatore elettrico a disposizione. Collegamento di molteplici apparecchi Rollei a diverse porte seriali E’ possibile collegare molteplici Rolleivision twin a diverse porte seriali tramite m.objects, e possono essere gestiti indipendentemente gli uni dagli altri. Ovviamente è necessario impostare i diversi caricatori.
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Questa finestra appare automaticamente quando impostate per la prima volta il caricatore. Potete naturalmente procedere con le impostazioni in un secondo momento tramite il menù Impostazioni / Impostazioni caricatore nel quale dovete fare doppio click nella parte destra della finestra. Lavorare con m.link ved. Sotto Per lavorare con m.link ved. “m.link (diversi proiettori)”. Kindermann MPC diafocus 2500/66 MPC, Silent 2500 MPC, F2004 I proiettori di tipo Kindermann diafocus MPC e Silent MPC possono a scelta essere collegati direttamente alle porte seriali di un PC. E’ possibile invece collegare il modello diafocus MPC ad un proiettore più semplice , tramite il cavo usato per la centralina (normalmente diafocus 2500 TL). In caso stiate utilizzando un Silent 2500 MPC potete collegare successivamente due proiettori (per es. Silent 2500 o Silent 2500 Select s), in questo modo da avere a disposizione un sistema che lavori con due o tre proiettori indipendenti. Nei limiti della flessibilità data dalla gestione con segnale tape, è possibile utilizzare il Kindermann F2004 per gestire al massimo quattro proiettori AV. Gestione nella modalità flessibile enhanced. Il caricatore Kindermann MPC (enhanced) offre al PC, così come al caricatore m.link – un’enorme flessibilità per questo tipo di proiettore. E’ raccomandabile utilizzare un dia focus MPC con Firmware 6.6, oppure un Silent MPC con Firmware 7.7 o superiore. Il Baudrate del proiettore deve essere impostato a 9600 Baudrate per questo modulo (controllo remoto del proiettore -> Ctrl – Status – 3). Altrimenti il proiettore deve essere impostato in base alla modalità PC più idonea. Questo deve essere fatto per il dia focus MPC dopo ogni collegamento tramite la combinazione di tasti Home-0 (indicazione SF), poi Home-9 (indicazione SL). Silent MPC necessita invece di una sola impostazione. Utilizzate la combinazione di tasti Home-9, premendo Ctrl-Status-Home-5-Status. Nella parte destra del display del proiettore apparirà “rs232” (in minuscolo!). Tramite la funzione Test è possibile verificare se esiste realmente un collegamento al proiettore. Se sì, verrà visualizzato il numero seriale e lo status del firmware del proiettore. Una verifica del tipo di caricatore va avviata se si utilizza un Silent MPC con un Firmware 7.8 o superiore. In questo modo è possibile con il proiettore effettuare un cambio di caricatore alla posizione 1. Altrimenti il display indicherà fino al numero 99, dopo un cambio di caricatore, e poi di nuovo il numero 0. Nel Tipo di proiettore, in caso di diafocus MPC, è necessario selezionare Kindermann per entrambi gli apparecchi. Con Silent MPC bisogna invece impostare Kindermann Select come proiettore numero 1, mentre i proiettori numero 2 e 3 vanno impostati come Kindermann, fino a quando non viene utilizzato nessun Kindermann Silent Select come slave. Esiste la possibilità di impostare la Luminosità massima e Luminosità minima – nel rispetto del materiale e dell’idoneità degli effetti luce desiderati. Molteplici apparecchi Kindermann da diverse porte seriali Con m.objects è possibile gestire indipendentemente gli uni dagli altri due o tre proiettori collegati tramite diverse porte seriali. Quindi è necessario impostare diverse procedure del caricatore.
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Questa finestra appare automaticamente quando impostate per la prima volta il caricatore. Potete naturalmente procedere con le impostazioni in un secondo momento, tramite il menù Impostazioni / Impostazioni caricatore, facendo doppio click sulla parte destra della finestra sul nome del caricatore. Lavorare con m.link ved. Sotto Per lavorare con m.link ved. “m.link (diversi proiettori)”. Centraline Bässgen TCQ , TCX, UX-Reihe, BASIX, TRIPLEX, QUATRIX, APEX u.a., Zett Digitronic Centraline Bässgen con una porta seriale del PC Con una centralina di questo tipo – a seconda del modello – potete utilizzare praticamente qualunque tipo di proiettore dia AV e più unità contemporaneamente. In questo caso è possibile utilizzare anche dei relais, se necessario. Le funzioni Timecode e CTRL-Uscita al giorno d’oggi non hanno quasi più significato, in passato sono state utilizzate per la realizzazione di un supporto Speaker (commenti live). Questo tipo di necessità è tranquillamente assecondabile oggi con una tecnica più semplice ed elegante. Se non volete lavorare con la funzione di Timecode SMPTE esterna, disattivate cortesemente il box sottostante.
Tramite la funzione Test potete verificare se esiste un collegamento con la centralina. Per le centraline più recenti è necessario inserire il tipo di apparecchio ed il numero di versione della centralina. Oltre all’impostazione del Tipo di centralina dovete indicare che tipo di proiettore intendete utilizzare per lavorare. Quest’informazione è molto importante per m.objects per permettergli di impostare il corretto timing per la dissolvenza di immagini, così come per poter offrire le funzioni particolari dei proiettori. L’impostazione deve essere effettuata per ogni Numero di proiettori, anche se si utilizzano proiettori di tipo diverso. Molteplici centraline Bässgen da diverse porte seriali m.objects è in grado di gestire indipendentemente molteplici centraline da diverse porte seriali. Per questo è necessario impostare le diverse procedure del caricatore.
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Questa finestra appare automaticamente quando impostate per la prima volta il caricatore. Potete naturalmente procedere con le impostazioni in un secondo momento, tramite il menù Impostazioni / Impostazioni caricatore, facendo doppio click sulla parte destra della finestra sul nome del caricatore.
Centraline Bässgen collegate a un lettore CD o ad un registratore DAT Per una riproduzione della proiezione che sia indipendente dal PC con le centaline Bässgen, esistono due varianti di segnali che gestiscono i caricatori. Bässgen PlusTrac digital Il caricatore PlusTrac/MateTrac digital è utile per l’inserimento di informazioni di comando nascoste nel segnale audio. Viene utilizzato solo per le impostazioni dei file audio per CD o DAT. Sotto la Sorgente Segnale dovete indicare il nome dell’uscita audio della scheda audio che andrete ad utilizzare. Solo dopo che la scheda audio è stata correttamente installata, m.objects si occuperà di trovare le corrette impostazioni. La funzione Segnale di gestione udibile dalla Scheda Audio va selezionato solo se utilizzate la centralina senza porte PC e se volete controllare i proiettori dal PC.
Segnale compatibile con Stumpfl Steuertechnik non è da attivare, come il testo lascia già chiaramente intendere, se si utilizzano centraline Bässgen. Se si vuole utilizzare una centralina Stumpfl con impostazioni standard tramite CD, è necessario attivare il flag nel quadratino presente nella finestra sopra indicata. Inoltre dovete ancora comunicare al caricatore con quale proiettore intendete lavorare. Questa informazione è fondamentale per m.objects che deve utilizzare il giusto timing per il cambio d’immagine, così come il poter offrire al meglio le funzioni dei proiettori. E’ necessario procedere con l’impostazione per ogni Numero di Proiettori, anche se si lavora con diversi tipi di proiettori contemporaneamente. Bässgen Freetrac digital La modalità Freetrac offre un’ampiezza maggiore di banda per il controllo delle apparecchiature, tramite la quale è possibile avere una riproduzione differenziata di curve luminose non lineari.
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Le impostazioni che seguiranno assomigliano a quelle sopra elencate. Fondamentalmente è possibile impostare una luminosità massima e minima delle lampade dei proiettori. In questo modo è possibile una personalizzazione delle impostazioni della proiezione. Centraline Stumpfl SD Monitor PC, SD 202, SD 302, SD 402, SD 404 Centraline Stumpfl collegate a porte seriali del PC Con una centralina di questo tipo – a seconda del modello – potete utilizzare praticamente qualunque tipo di proiettore dia AV e più unità contemporaneamente. In questo caso è possibile utilizzare anche dei relais, se necessario. Le funzioni Timecode e CTRL-Uscita al giorno d’oggi non hanno quasi più significato, in passato sono state utilizzate per la realizzazione di un supporto Speaker (commenti live). Questo tipo di necessità è tranquillamente assecondabile oggi con una tecnica più semplice ed elegante. Se non volete lavorare con la funzione di Timecode SMPTE esterna, disattivate cortesemente il box sottostante.
1-Posizione caricatore base deve essere sempre attiva. Nel caso in cui vogliate lavorare con un commutatore DIP collegato alla centralina oppure abbiate attivato il menù di impostazioni della modalità PDC, è necessario togliere il flag dal quadratino. Über die Schaltfläche Test können Sie prüfen, ob eine funktionsfähige Verbindung zum Steuergerät besteht. Oltre all’impostazione del Tipo di centralina dovete indicare che tipo di proiettore intendete utilizzare per lavorare. Quest’informazione è molto importante per m.objects per permettergli di impostare il corretto timing per la dissolvenza di immagini, così come per poter offrire le funzioni particolari dei proiettori. L’impostazione deve essere effettuata per ogni Numero di proiettori, anche se si utilizzano proiettori di tipo diverso. Molteplici centraline Stumpfl da diverse porte seriali m.objects è in grado di gestire indipendentemente molteplici centraline da diverse porte seriali. Per questo è necessario impostare le diverse procedure del caricatore.
Questa finestra appare automaticamente quando impostate per la prima volta il caricatore. Potete naturalmente procedere con le impostazioni in un secondo momento, tramite il menù Impostazioni / Impostazioni caricatore, facendo doppio click sulla parte destra della finestra sul nome del caricatore.
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Centraline Bässgen collegate a un lettore CD o ad un registratore DAT Per una riproduzione della proiezione che sia indipendente dal PC con le centaline Bässgen, esistono due varianti di segnali che gestiscono i caricatori. Sotto la Sorgente Segnale dovete indicare il nome dell’uscita audio della scheda audio che andrete ad utilizzare. Solo dopo che la scheda audio è stata correttamente installata, m.objects si occuperà di trovare le corrette impostazioni. La funzione Segnale di gestione udibile dalla Scheda Audio va selezionato solo se utilizzate la centralina senza porte PC
e se volete controllare i proiettori dal PC. La scritta Bässgen compare qui indipendentemente dalla modalità di programma utilizzata. Questo caricatore è comunque la scelta giusta anche per il sistema Stumpfl. Segnale compatibile con Stumpfl Steuertechnik è qui attivato quando la centralina non è impostata esplicitamente sul selezionatore DIP o nel menù di impostazioni della modalità PDC. Oltre all’impostazione del Tipo di centralina dovete indicare che tipo di proiettore intendete utilizzare per lavorare. Quest’informazione è molto importante per m.objects per permettergli di impostare il corretto timing per la dissolvenza di immagini, così come per poter offrire le funzioni particolari dei proiettori. L’impostazione deve essere effettuata per ogni Numero di proiettori, anche se si utilizzano proiettori di tipo diverso.
m.link (prioettori diversi) Qualora la riproduzione delle proiezioni dia deve avventire con proiettori moderni, direttamente da CD o DAT, è possibile convertirla in alternativa dalla centralina tradizionale AV ad m.link. Se si vuole avviare la riproduzione da CD, indipendentemente dal PC, direttamente dal lettore CD, è necessario impostare un caricatore m.link apposito. Questo si occupa della codifica di un segnale di gestione non udibile nei file audio. Troverete maggiori informazioni in merito al caricatore nella sezione riguardante i produttori di proiettori. Per i Kodak EKTAPRO, per esempio, scegliete nella sezione Kodak il caricatore Kodak P-Com (RS232) da m.link. Esemplare per tutti i i caricatori m.link è la configurazione per 4 Kodak EKTAPRO 9020 (o Leica RT-m) qui menzionata. I caricatori per altri tipi di proiettori (Braun SC 669, Rolleivision twin, Kindermann MPC) collegati a m.link vengono configurati nella stessa identica maniera. E’ possibile utilizzare massimo 2 apparecchi P-Com collegandoli ad una porta m.link. Per l’utilizzo di 4 EKTAPRO è necessario collegarli a m.link 2 la cui seconda porta deve essere collegata a 2 proiettori.
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Nel campi Sorgente audio è consigliabile impostare la scheda audio alla quale verrà associata l’uscita audio delle casse. Nella maggior parte dei casi è disponibile solo una scheda audio nel sistema e questa deve essere correttamente impostata. Nel caso in cui si vogliano utilizzare una scheda audio con molteplici canali, così come diverse schede audio, è consigliabile, di regola, impostare in modo che m.objects lavori con un effetto stereo. Il numero delle porte m.link per gestire i proiettori è diverso a seconda dal tipo di proiettore utilizzato. Per ogni proiettore collegato è necessario impostare il Tipo di Proiettore. La Luminosità Massima è impostabile per avere il miglior effetto di luce desiderato e per valorizzare il materiale con cui si sta lavorando. Per diversi tipi di proiettori è possibile definire anche la Luminosità Minima. L’impostazione del segnale ha un significato ben definito se volete lavotare con dei commenti Live di durata variabile e che volete mantenere inalterati durante la riproduzione della proiezione. Come risultato avrete un’impostazione nera dello schermo. Ciò significa che le lampade dei proiettori sono state spente automaticamente da m.link per poter mantenere le impostazioni audio (e pertanto nel caso di segnali di controllo). Per il commento Live dovete ovviamente proiettare l’immagine attuale e defleggare il quadratino nella finestra di riferimento. In questo caso è possibile attivare tramite l’apparecchiatura P-Com la modalità Stand-by, se non esiste alcune segnale di comando. Questo comporta ovviamente uno spegnimento della lampada e deve essere scelto in caso di commenti Live. Per m.link 1, così come per la Porta 1 di un m.link 2, il segnale “m.link A – Porta 1” nel campo del canale di codifica è corretto. Se nella Porta 2 vengono collegati a cascata più proiettori m.link, è necessario aggiornare il formulario in una nuova impostazione del caricatore ed impostare il canale corrispondente.
Gestione dei media L’utilizzo di m.objects per la gestione media complessa, così come l’integrazione con altri sistemi di gestione media e la gestione di ulteriori apparecchiature periferiche, è possibile con le versioni m.objects plus o pro, oppure con i moduli supplementari specifici (per es. Remote, DMX). Ulteriori informazioni per le impostazioni di queste gestioni sono presenti nella documentazione relativa ad ogni modulo supplementare di m.objects.
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Primi passi I passi che verranno qui illustrati si riferiscono alle impostazioni di una prima, piccola proiezione creata con m.objects. Il materiale video e audio deve essere innanzitutto salvato sull’hard disk, così come avete avuto modo di imparare dall’installazione del Demo “Impara”. Iniziare una nuova proiezione Avviate m.objects dall’icona presente sul Desktop. Qualora non fosse presente alcuna icona, trovate il percorso nel menù Start di Windows sotto “Programmi -> m.objects”. Scegliete il menù Files nel campo Nuova Proiezione. Cliccate su Crea proiezione nel progetto selezionato. Sotto il comando Cerca nello stesso menù, scegliete il comando Demo/Imparare digitale.
Nel campo Configurazione sotto indicato dovete scegliere una configurazione appropriata. Cliccate ancora su Cerca, scegliete i file di configurazione con i nomi 2 Tracce audio e video – 16 fino a 9 e cliccate su Apri.
Confermate il formulario nuovo Progetto / Crea Proiezione tramite OK.
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Si aprirà automaticamente una finestra sullo schermo con la dicitura Salva il nuovo progetto come…. Questa finestra appare grazie alla funzione di sicurezza automatica di m.objects, per la quale viene richiesto di inserire il nome della proiezione che si sta creando. Questa funzione si occupa di salvare il lavoro svolto, per esempio se si lavora per molte ore e durante il lavoro inizia un temporale. Ad intervalli ben definiti, m.objects salverà il vostro lavoro in un’apposita cartella. Date ora nel campo Nome File il nome che avete scelto, per es. Test-Show e cliccate su Salva. Vedrete quindi la finestra principale di m.objects rimpicciolita e verrà visualizzata anche nell’immagine successiva. Questa visualizzazione deriva dalla configurazione scelta 2 Tracce Immagini e Audio – 16 a 9. In caso di bisogno potete modificare tutte le impostazioni, come il numero delle tracce e la ripartizione delle immagini, in ogni momento. Un’ulteriore spiegazione delle funzioni della finestra principale verrà presentata in seguito in questo capitolo.
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Importare immagini nello show Aprite il pannello sul comando specifico nel menù Mostra.
Con il tasto destro del mouse potete aprire nella parte vuota degli slot immagine sulla sinistra il menù di contesto, dove potete cliccare sul campo Scegli file immagine. In alternativa potete fare doppio click sullo slot vuoto. Comparrà la finestra Apri. Vi troverete automaticamente nell’elenco di immagini Pic, nel quale potete vedere molteplici elementi con i nomi Movimento, statico e Trasparenza. Fate doppio click con il tasto sinistro del mouse su statico per aprire questa visualizzazione.
Verrà visualizzata solo una riga di file immagine. Fateci click sopra, in questo modo apparirà l’anteprima dell’immagine nella lista visualizzata. Potete ingrandire la finestra cliccando e allargando i margini con il mouse posizionandovi sull’angolo destro inferiore della finestra. Un suggerimento: m.objects può riconoscere e leggere più di 60 formati diversi di file immagine. Naturalmente potete scaricare le Vostre immagini JPEG direttamente in m.objects dalla Vostra fotocamera digitale. La modifica delle immagini è tuttavia possibile solo tramite il salvataggio dei file sull’hard-disk. Selezionate ora più immagini. Funziona come in Windows dove, per esempio, è sufficiente fare click sinistro sul primo file. Tenendo premuto il tasto maiuscolo [Shift], cliccate ora sull’ultimo file per selezionare tutte le immagini comprese tra questi due file. Confermate poi Apri, in modo da mantenere le immagini selezionate sul caricatore.
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Modulo Schermo Il risultato digitale ad alta definizione della proiezione deriva dal modulo schermo. Questo può essere mantenuto a finestra o a schermo pieno, senza che siano visualizzati tutti gli elementi della finestra. Avete ora bisogno del comando Visualizza / Schermo per aprire il modulo schermo. Si aprirà a questo punto una finestra Proiezione. A destra, vicino al nome della finestra, troverete un numero tra parentesi (fps). Normalmente questo numero si aggira intorno ai 60 fps o maggiore, ma può comunque variare. Questo numero indica quante immagini al secondo m.objects è in grado di mostrare (fps: frames per second - fotogrammi al secondo).
In seguito, durante la riproduzione della proiezione, il valore fps rimane normalmente costante. E’importante riprodurre le sequenze di immagini e le animazioni in modo fluido. Torniamo ora al caricatore: fate click con il tasto destro del mouse su una delle immagini importate e tenetelo premuto. Muovete il mouse su una piccola area dell’immagine, senza rilasciare il tasto. Sulla finestra aperta dello schermo verrà visualizzata ora l’immagine in dimensioni estese. Se la raffigurazione dell’immagine nella finestra schermo si avvia senza problemi, potete proseguire con il paragrafo seguente. Impostare la modalità schermo Qualora la raffigurazione sia difettosa oppure la finestra schermo rimane nera, nonostante si tenga premuto il tasto del mouse, è necessario impostare m.objects su un’altra modalità di rappresentazione. In questo caso chiudete la finestra schermo e richiamate nel menù Impostazioni il comando Impostazioni del programma.
Cambiate nel campo Schermo la modalità Utilizza Direct X 3D 8, fate click su OK e testate la nuova funzione. Se la nuova funzione non è ancora attiva, selezionate nelle impostazioni del programma la modalità successiva disponibile. Le
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impostazioni Utilizza DirectDraw e Utilizza Bitmapsono compatibili anche con le vecchie schede grafiche, anche se avranno poi una qualità di riproduzione piuttosto limitata. Allo stesso modo, gli effetti immagine dinamici, quali spostamenti di campo, zoomate e rotazioni non sono purtroppo disponibili in questa modalità. Anche l’integrazione di videoclip non può essere purtroppo disponibile. Se utilizzate m.objects per la gestione di diaproiettori per presentazioni digitali, potete comunque lavorare bene anche con queste limitazioni.
Selezionare ed arrangiare Cliccate ora e tenete premuto il tasto destro del mouse all’interno dell’immagine. Trascinate ora il mouse su un’altra immagine in modo da visualizzare una dissolvenza tra le due immagini nell’anteprima video. In questo modo è possibile arrangiare le immagini in modo rapido ed efficace. Tutte le immagini del caricatore sono selezionate dopo l’importazione. E’ possibile riconoscerle dal contorno verde sottostante le immagini stesse. Non appena cliccate col tasto sinistro in un’area immagine e lo rilasciate, tutte le immagini inerenti saranno selezionate. Trascinate un’immagine con il tasto sinistro del mouse su un’altra immagine, in modo da sovrapporre le due immagini. Potete ovviamente invertire l’ordine delle immagini molto semplicemente. Tramite il click con il tasto sinistro sul nome dell’immagine e trascinandolo con il tasto premuto, potete scegliere una sequenza immagine a vostro piacimento. Quando avete selezionato una sequenza, lasciate che le immagini selezionate si spostino. Per chiudere i buchi nelle righe del caricatore dopo il campionamento, utilizzate semplicemente il comando Svuota caricatore nel menù che potete richiamare facendo click destro nel caricatore stesso. Una precisazione in merito: alcuni menù sono disponibili pressoché ovunque in m.objects. Contengono sempre moltissimi comandi, che possono esservi utili. Qualora doveste avere bisogno di un comando particolare, pensate al tasto destro del mouse e cercate la funzione che vi serve.
Un’intera sequenza di immagini selezionata può essere trascinata fuori dal caricatore tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, in questo modo la trascinereste per la dissolvenza. Per motivi interni non posizionate la sequenza tutta a sinistra, ma lasciate un po’ di spazio prima. Una volta effettuata questa operazione, potete chiudere il caricatore, per esempio cliccando sulla X nell’angolo in alto a destra.
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Caricatore e riproduzione
A sinistra della barra dei tempi vedete un triangolo verde con una linea verticale al di sotto. Questo è il caricatore che indica il punto esatto di riproduzione della proiezione. Cliccateci sopra per iniziare la riproduzione della proiezione. Ma non vi sorprendete se lo schermo diventa improvvisamente nero. La finestra di anteprima si è modificata automaticamente nella modalità a schermo pieno durante la riproduzione. Se la vostra scheda video è stata impostata correttamente per quest’applicazione, vedrete ora la vostra sequenza immagini in una serie di dissolvenze ad alta risoluzione. La riproduzione della proiezione può essere interrotta in ogni momento premendo il tasto [esc] della tastiera. In alternativa potete cliccare con il tasto destro del mouse nella finestra schermo e confermare il comando “Stop”. Lo schermo si rimpicciolirà immediatamente e sarà di nuovo visibile la finestra principale di m.objects. Se preferite invece vedere lo schermo rimpicciolito a finestra anche durante la riproduzione, potete rimpicciolirlo molto semplicemente. Anche all’interno della finestra schermo potete fare click con il tasto destro del mouse e richiamare il menù.
Allontanate l’angolo dell’immagine nel comando Modalità Schermo pieno tramite click sinistro del mouse, per ritornare all’impostazione automatica. Questo permette una visualizzazione contemporanea dei contenuti della finestra principale di m.objects e dello schermo. Se lavorate con due schermi nella modalità Schermo pieno (ved. “Comandi -> Proiezione digitale”), potete trascinare la finestra schermo sul secondo schermo e poi attivare la modalità a schermo pieno. L’opzione Schermo in modalità stop come finestra nel menù dovrebbe essere disattivata. La modalità a schermo pieno sul secondo monitor non permette tuttavia un lavoro confortevole per una proiezione, specialmente se si sta lavorando con un Notebook. Come lato positivo avete sotto controllo tutto lo svolgimento della proiezione, mentre il vostro pubblico vedrà solamente la proiezione vera e propria.
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Per riportare il caricatore all’inizio della proeizione, potete cliccare sulla vostra tastiera il tasto [Pos 1]. Potete anche cliccare e trascinare con il mouse il triangolo verde in qualunque posizione desiderata. Durante lo spostamento, l’anteprima dello schermo verrà aggiornata. Ancora più semplice è il posizionamento del caricatore tramite un click del mouse in un punto „vuoto“ della barra dei tempi o anche sulla traccia immagine. La riproduzione può essere avviata tramite click sinistro sulla linea del caricatore, altrimenti utilizzate i tre pulsanti di avvio della riproduzione.
Il quadrato bianco rappresenta lo Stop, le due barre gialle la paura e il triangolo verde Play. Se non sapete cosa significano, cliccate semplicemente su un simbolo e aspettate un attimo. Apparirà il nome della funzione.
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Conoscere gli oggetti Sicuramente lo sapete già: i trapezi sulla traccia simbolizzano l’inizio e la fine della dissolvenza dell’immagine. Segnalano altresì la curva luce. Se la rampa selezionata, che fa riferimento a una curva luce molto stretta – indicata sulla barra temporale -, molto corta, la dissolvenza dell’immagine sarà molto breve. Se due trapezi sono sovrapposti su due tracce, si avrà la dissolvenza delle immagini in sequenza. Il campo dove i trapezi sono all’apice indica il periodo di utilizzo dell’immagine. Com’è possibile ora vedere le dissolvenze in entrata ed in uscita dal caricatore? Il tempo di visualizzazione è predefinito, ma può essere anche personalizzato. Nella parte superiore della finestra principale, tra la lista di simboli e la barra dei tempi, trovate la finestra di gestione. In questa finestra sono disponibili delle funzioni che possono risultare molto utili anche se non strettamente necessarie. La prima funzione si chiama *Standard e conteggia tempi identici per tutte le nuove curve luce. Se non appare nella finestra, cliccate cortesemente su una traccia immagine.
Tramite il doppio click su *Standard potete visualizzare i tempi utilizzati. Le immagini selezionate appariranno in 2 secondi e rimangono visualizzate per 5 secondi. Una modifica di questo valore comporta tuttavia una modifica del caricatore delle immagini selezionate. Una modifica dei tempi può essere effettuata ovviamente anche in seguito e può essere molto differenziata per ogni immagine tramite restringimento/allungamento della barra. Tuttavia anche degli altri oggetti possono essere visualizzati nella finestra di lavoro. Ciò non accade ovviamente a caso: tutte le funzioni visualizzate appartengono sempre ai componenti con i quali state lavorando. Cliccate per esempio in una posizione precisa della barra dei tempi, vedrete sicuramente delle funzioni per marcare o modificare il vostro lavoro.
Se un componente è attivo, sarà colorato rispetto agli altri. Nessuna delle impostazioni date alla proiezione è definitiva. Potete modificarle in ogni momento. Occupiamoci ora delle modifiche individuali della curva di luce. I piccolo quadrati grigi sulle tracce immagini, all’interno dei quali è delimitata la curva, si chiamano marcatori. Potete prenderli con il mouse e spostarli, in modo da modificare la durata delle immagini.
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Tramite la selezione di un’area con il tasto sinistro del mouse premuto, è possibile modificare contemporaneamente e simultaneamente più immagini. Fate attenzione, per il trascinamento di oggetti dovete sempre cliccare sugli oggetti selezionati. Gli oggetti trascinabili sono sempre riconoscibili visivamente, non è possibili trascinare le immagini o le aree gialle. Per selezionare un’immagine – così come tutte gli oggetti della sua curva luce – è possibile cliccare sulla barra sottile al di sotto della curva. Un’altra possibilità pratica per la selezione di oggetti, in collegamento con la sincronizzazione di immagini e audio, sarà spiegata poco più avanti.
Viaggio nel passato Nella fase dell’accesso al programma, la funzione di Annulla è particolarmente significativa. Anche gli utenti evoluti hanno bisogno spesso di questa funzione, in modo da sperimentare senza rischi.
L’immagine della freccia a sinistra simbolizza la funzione di annullamento, chiamata anche Annulla. Con ogni click del mouse verrà annullata ogni azione svolta. Questa funzione è attivabile anche con altre procedure Windows, come la combimazione di tasti [Strg]+[Z]. Per annullare molte azioni in modo rapido, potete ripetere la sequenza più volte. Se siete andati eccessivamente a ritroso con la procedura o se senza volerlo avete raggiunto una fase del lavoro troppo vecchia, potete recuperare il lavoro annullato cliccando sulla freccia destra o con la combinazione di tasti [Strg]+[Y]. Un concetto importante di m.objects è il lavoro „non distruttivo“ di tutto il materiale sorgente. In tedesco si chiama “non distruttivo” e significa che i file che compongono una proiezione non verranno mai intaccati durante il lavoro. Questo vale ovviamente per i file audio e naturalmente anche per gli altri. Solo grazie a questa tecnologia è sempre disponibile la funzione di Annulla. La funzione di annullamento rimane comunque valida anche dopo la chiusura del programma, in questo modo è possibile apportare una modifica anche il giorno successivo.
Finestra principale Come all’inizio di questo capitolo, dopo la creazione di una nuova proiezione avete trovato una finestra principale già configurata. Ora verranno impostati gli elementi della finestra principale. Gli utenti avanzati di Windows probabilmente non impareranno nulla di nuovo dal paragrafo „Funzioni generali finestra“, quindi possono saltarlo e andare direttamente alle “Funzioni speciali finestra”. Se questa è una delle vostre prime volte in Windows, vi consigliamo di prendervi 5 minuti e di leggere i suggerimenti qui sotto riportati.
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Funzioni generali finestra La finestra principale di m.objects funziona fondamentalmente come una finestra qualunque di qualsiasi programma Windows. Potete vedere la lista dei titoli. Vicino al numero di versione troverete tra parentesi quadri il nome della proiezione che state lavorando. Se non volete visualizzarla a schermo pieno, potete ridurla con un click sinistro del mouse.
Sulla parte destra della finestra troverete 3 simboli:
Quello di sinistra significa il rimpicciolimento della finestra ad icona sulla barra del desktop, senza chiudere definitivamente il programma. Il simbolo centrale ingrandisce la finestra a schermo pieno o la rimpicciolisce se era a schermo pieno. Il simbolo X nella parte superiore a destra significa chiusura del programma. Se avete apportato modifiche alla proiezione, m.objects vi chiederà se volete salvare prima di chiudere il programma. Di seguito trovate la lista del menù con molte funzioni di m.objects. Le funzioni più comuni sono realizzabili anche tramite la tastiera.
Se è prevista una combinazione di tasti, questa verrà visualizzata in fianco alla funzione nel menù. Se avete bisogno delle abbreviazioni per la tastiera, non è necessario che le impariate a memoria, visto che sono indicate nel menù.
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E’ necessario dire due parole sull’elenco di simboli sopra riportato. Vi ricordiamo che, se non sapete a cosa corrisponde un simbolo, basta posizionare la freccia del mouse sopra il simbolo e in qualche secondo apparirà il nome del comando.
Funzioni finestra speciali All’interno della lista dei simboli trovate la finestra delle funzioni che vi permettono di modificare la proiezione. Potete spostare i margini con il mouse, in modo da modificare le dimensioni della finestra e la sua posizione sul monitor.
Tenete sempre a mente che la finestra delle funzioni offre sempre dei componenti utili per il vostro lavoro. Nell’editor proiezione ogni componente ha un angolo a forma di L. In questo angolo, sotto a sinistra, è presente il nome del componente, come per es. Proiezione o Digital Audio.
Nella parte sinistra dell’angolo esiste per ogni traccia oggetto un campo con l’indicazione di ogni traccia, quindi lettere o numeri. Con il tasto sinistro del mouse è possibile disattivare e poi riattivare una traccia. Se si lascia inattiva una traccia, l’indicatore risulterà barrato. Nella parte destra della barra orizzontale troverete due/tre simboli. Con il simbolo a triangolo a destra è possibile unire tutto l’angolo con le sue tracce oggetto. Verrà quindi visualizzato solamente come delle sottili barre orizzontali. Questo può essere interessante se volete creare altri spazi per altri componenti della vostra proiezione. Il simbolo a sinistra, la doppia freccia, serve per modificare l’altezza dei margini, e così anche tutte le tracce oggetto correlate. In questo modo è possibile avere un’ottimizzazione delle dimensioni dello schermo. Ad ogni modo l’altezza minima e massima di un componente è predefinita. Nell’ambito dei componenti Proiezione e Digital Audio si trova il simbolo con un punto rosso. Questo serve per ridurre il collegamento dei file immagine e video, specialmente per la registrazione e il collegamento con i file audio. Nella parte inferiore destra dell’editor proiezione trovate la seguente barra:
Cliccando e trascinado il rettangolo è possibile manovrare tutta la proiezione. Naturalmente esiste un’infinita serie di possibilità. L’intero Layout della finestra principale verrà salvato insieme alla vostra proiezione e apparirà al riavvio del programma.
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Mixare la musica Con m.objects potete sincronizzare i file audio con le vostre fotografie, utilizzando die brani ad alta qualità provenienti da diverse sorgenti. Di seguito vi spieghiamo come procedere. Cliccate con il mouse sul componente Digital Audio al di sotto della traccia immagine, in modo da attivarla. Non importa se cliccate sulla traccia. Il comando Digital Audio appare ora colorato e la finestra di lavoro in alto a sinistra è vuota. Richiamate dal menù la funzione Modifica / Importa oggetto. In alternativa potete cliccare sul simbolo Obj +.
Apparirà ora la finestra Windows per la scelta dei file. Troverete sicuramente il file con il nome mobjects.mp3.
Cliccate sul file mobjects.mp3, poi su riproduci per poter ascoltare l’anteprima. Potete interrompere la riproduzione in ogni momento cliccando su Stop. La freccia appare nuovamente non appena muovete il mouse. Scegliete ora il comando Apri per aprire il file. La finestra di lavoro sulla finestra principale di m.objects avrà ora a disposizione i file audio selezionati. Prendete il file e trascinatelo tenendo premuto il tasto sinistro del mouse posizionandolo all’inizio della traccia 1 nel campo Digital Audio tra le traccia della proiezione. La prima volta date un’occhiata alle proprietà dello schermo che indicano la gestione dei file grafici. Il vostro schermo dovrebbe apparire all’incirca nel modo seguente.
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Una banda blu, con i picchi audio, è ora visibile al di sopra della traccia audio. Al suo interno è visibile la dinamica dei suoni. Immagini e audio sono ora entrambi presenti nella proiezione e sono sincronizzati – in base alle impostazioni date - . Del resto ogni traccia audio è in grado di lavorare un segnale stereo ad alta qualità. Insieme ad altri formati, i file di maggior interesse sono i WAV (non compressi) e gli MP3. L’utilizzo dei file MP3 è consigliabile per quasi tutte le applicazioni, in quanto sono file compressi e la resa finale è pressoché identica a quella dei file non compressi.
Inserire l’audio Se avete a disposizione in CD, inseritelo nel lettore CD/DVD del vostro PC o del vostro Notebook. Se non lo avete, inserite semplicemente il CD di installazione di m.objects e annullate il processo di installazione, non appena Windows sta per avviarlo. Naturalmente per una proiezione potreste non avere bisogno di tutta la traccia audio intera. A tal proposito ci soffermeremo in seguito. Per avviare la riproduzione della traccia audio, abbiamo bisogno questa volta del pulsante rosso all’interno delle funzioni Digital Audio. Tramite click sinistro del mouse scegliete nel menù Acquisisci file audio/ Inserisci.
Trovate la finestra Crea file audio e in questa la pagina CD Audio digitale.
Se avete a disposizione un lettore CD o un lettore DVD, m.objects visualizzerà la lista con i titoli die brani presenti nel vostro CD. Se avete a disposizione più lettori CD e la lista dei brani rimane vuota, dovete selezionare il Lettore CD e scegliere il lettore corretto. Se il vostro PC ha a disposizione un collegamento internet, m.objects può rilevare le informazioni inerenti il vostro CD direttamente online. Se l’opzione Rileva automaticamente le informazioni CD da interne non è attiva, può essere attivata manualmente tramite il comando nuova rilevazione.
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Qualora si presenti una lista di file simile a quella sopra, scegliete con un click il titolo corretto o – se nella lista compaiono nomi simili – il primo dell’elenco. Se invece avete autilizzato il CD di installazione di m.objects, troverete come primo nome di file Data Track 01. Questo file non può essere utilizzato in quanto contiene la procedura di installazione di m.objects. Dovete, in questo caso, cliccare con il mouse su Audio Track. Se non è disponibile nessun collegamento ad internet, potete attribuire manualmente un nome al vostro CD, inserendolo nel campo Nomina CD. In questo modo il materiale contenuto e letto dal lettore CD verrà riconosciuto con il nome che avete attribuito. Potete attribuire manualmente un nome ad ogni traccia, in modo simile a quanto accade con Windows Explorer quando si sceglie una funzione cliccando con il tasto sinistro del mouse. In alternativa esiste sempre il menù di contesto che è sempre a vostra disposizione. La funzione Start all’interno della lista serve per effettuare una prova audio delle tracce selezionate. L’utilizzo del dialogo sarà affrontato più avanti nel manuale. Esiste la possibilità, per esempio, di utilizzare diverse parti di brano in un’unica traccia, oppure di utilizzare solo una parte come taccia audio. Ci limiteremo ora alla lettura di un pezzo musicale come unica colonna sonora. Nel riquadro Formato in basso a destra, scegliete l’opzione compresso. Cliccate ora sul comando Leggi traccia. Se questa funzione non dovesse essere attiva, probabilmente non avete selezionato nessuna traccia dalla lista. Per utenti tecnicamente evoluti: Für technisch versierte Anwender: Die Voreinstellung für die Tonkompression erzeugt übrigens das verbreitete Format MP3 (genauer: MPEG-1 Layer 3) mit einer Datenrate von 160kbps. Die daraus resultierende Tondatei belegt nur etwa 10% des Speicherplatzes einer vergleichbaren, unkomprimierten Tondatei (WAV), ist qualitativ aber praktisch nicht davon zu unterscheiden. Sie können diese Einstellung über den Schalter konfigurieren ändern. Werte unterhalb von 128kbps sind aus Qualitätsgründen nicht zu empfehlen, mehr als 192kbps bringen keinen hörbaren Gewinn. Una finestra di processo apparirà per mostrarvi lo status dell’acquisizione dei file digitali dal CD all’hard disk. Una volta che il processo è terminato, fate click su OK. Vicino al puntatore del mouse apparirà uno schizzo dei dati audio acquisiti.
Mixare le sorgenti audio Potete sicuramente pensare a cosa serva la seconda traccia audio. La nuova traccia audio selezionata, che in gergo tecnico si chiama “Sample”, può essere da voi trascinata tramite click sinistro del mouse nella traccia audio vuota. Se dovete cliccare in un punto della traccia, vedrete comparire la finestra di lavoro. Trascinatela in questo caso nella traccia audio vuota sottostante.
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Posizionate il caricatore nel punto iniziale e avviate la proiezione. Sicuramente vi stupirete della semplicità di mixaggio delle sorgenti audio, ma non della resa sonora. Infatti entrambi i pezzi sulle tracce audio procedono di pari passo e senza differenze di volume. Sicuramente sarebbe meglio mixare una traccia collegandola all’altra, quando questa finisce. Quindi il pezzo misicale della traccia 1 è facilmente riconoscibile in mezzo allo schermo. Cliccate con il tasto destro del mouse sulla posizione prescelta e scegliete Dividi sample/campione.
Cliccate sul piccolo bordo sotto il campione a destra del riquadro. Potete ora isolare questa parte di campione e trascinarla a destra, mentre la parte a sinistra rimane nella posizione originaria. Premete ora il tasto [Entf] della vostra tastiera per allontanare la parte destra del pezzo dalla traccia. A questo punto è consigliabile che m.objects non tocchi in alcun modo, durante le operazioni di taglio e mixaggio, il vostro materiale audio salvato sull’hard disk. Non dovete avere alcuna paura a modificare i file audio, in quanto le parti tagliate rimangono a disposizione e per m.objects risultano essere equivalenti a delle sorgenti audio. Naturalmente si tratta però solo di una parte di audio in riproduzione. Anche la curva di intensistà dell’audio si comporta come le tracce video, con quattro indicatori. Pertanto è possibile modificarle allo stesso modo. Trascinate i due indicatori alla fine della traccia fino a sinistra con il mouse fino alla fine del campione tagliato, in modo da avere un mixaggio audio. Spostate il campione con un click sui piccoli marcatori e trascinateli fino all’estrema destra, in modo che l’inizio della taccia corrisponda al mixaggio audio della colonna sonora. Sentirete sicuramente che ora l’effetto è migliore!
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Sincronizzazione di immagini e suoni Avviate la riproduzione della proiezione dall’inizio. Se volete lavorare in seguito con dei diaproiettori, anziché dei videoproiettori, fareste meglio a cliccare sul simbolo di pausa. I proiettori caricano le diapositive selezionate dal caricatore prima che la proiezione inizi, in modo da poter proiettare l’immagine per tempo. Quando i diaproiettori sono pronti, avviate la proiezione con il simbolo Play. Per le proiezioni digitali non è necessaria quest’operazione intermedia. Potete lavorare anche con i tasti. Cambiate con qualsiasi tocco del tasto tra la pausa e play. [Esc] comporta uno stop immediato della proiezione, dopo lo stop, è possibile modificare il lavoro. Durante la riproduzione potete premere il pulsante [Enter] (Invio). Apparirà un marcatore sulla barra dei tempi quando tenete premuto il pulsante e sparirà come rilasciate il pulsante stesso. In questo modo potete modificare i marcatori di tempo intuitivamente, semplicemente ascoltando la musica, in base al mixaggio che poi avrete intenzione di fare.
Non siete riusciti a posizionare i marcatori? Interrompete la riproduzione, posizionate il caricatore nuovamente all’inizio e riavviate il tutto. Prima di ricancellare i marcatori, cliccate con il tasto destro del mouse sulla barra dei tempi e scegliete nel menù il comandi Seleziona tutto/componenti attivi. Poi con il tasto [Entf] cancellate i marcatori. I marcatori sul righello non sono altro che oggetti, e pertanto si possono elaborare come tali, spostandoli e cancellandoli. Naturalmente potete cancellare i marcatori anche tramite l’utilizzo della funzione Annulla. Avete marcato il punto di mixaggio secondo le vostre necessità? I marcatori corrispondenti ora permettono di avere un mixaggio corretto in sintonia con la curva luminosa. Vi consigliamo di muovervi da sinistra a destra. Cliccate contemporaneamente e velocemente entrambi i tasti del mouse vicino alla prima curva luce sulla traccia immagine A e lasciate poi andare i tasti.
I piccoli marcatori grigi lungo la curva luce sono diventati ora grigio scuri in quanto sono stati selezionati. Affettate il primo con il mouse e trascinatelo tenendo premuto il tasto del mouse fino a ricoprire la barra sei tempi. Noterete che si avvia automaticamente. Questa funzione magnete è un ottimo aiuto da parte di m.objects, che naturalmente può essere disattivata. In questo caso è molto pratica. Lasciate andare il tasto del mouse. Ora il processo si ripeterà, pertanto cliccate con entrambi i tasti del mouse questa volta nel campo del mixaggio, ossia nella curva iniziale della prima traccia. Spostate quindi il punto finale del mixaggio sul secondo marcatore. Tutti gli oggetti a destra saranno spostati, mentre quelli a sinistra del mouse non verranno modificati. Potete verificare il tempo di uscita della prima immagine, cliccate con entrambi i tasti del mouse sulla barra tempi dell’immagine. Potete muovervi passo dopo passo per tutta la proiezione fino a raggiungere il risultato desiderato. Non dimenticate: se qualcosa va storto, utilizzate la funzione Annulla!
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Se avete definito il caricatore dei diaproiettori, probabilmente noterete che la libertà di movimento degli oggetti selezionati è limitata verso sinistra e il movimento rimane pressoché fissato, sebbene gli oggetti non siano vincolati tra loro. Questo è un vantaggio di m.objects, i vostri proiettori lavorano in modo costruttivo, visto che un avvicinamento di oggetti non significativo non influenza le loro impostazioni. Per esempio la dissolvenza della luminosità delle lampade è possibile solo se il trascinamento è perfettamente delimitato. Potete ovviare alle limitazioni tramite per esempio utilizzando il tasto [Shift] (carattere maiuscolo). Quindi gli oggetti selezionati saranno marcati di rosso, in modo da essere segnalati: questo può essere critico e portare a risultati non voluti. In casi normali si dovrebbe naturalmente controllare il timing del proiettore. Se controllate questo processo, anche se non volete lavorare con i diaproiettori, dovete entrare nel menù Impostazioni / Impostazioni Caricatore e disattivarli come illustrato nel capitolo “Impostazioni”. Dopo che la curva luce è sincronizzata, i marcatori rileveranno se è stato fatto qualche errore. Naturalmente possono essere risolti.
Creazione di un titolo Le funzioni sotto indicate valgono unicamente per le proiezioni digitali, e non per quelle analogiche. m.objects v40 non ha nessun editor di titolo integrato. I titoli devono essere lavorati come immagine e il programma offre un collegamento molto comodo ai programmi di fotoritocco esterni. Durante l’inserimento di un titolo imparerete – quasi senza accorgervi – un paio di altre funzioni di m.objects direct AV: la dissolvenza e gli effetti dinamici. Con l’utilizzo di tutte le versioni di fotoritocco di Adobe Photoshop (fino alla versione 6), si ha un’integrazione notevole con il programma. Photoshop Elelments è più che ottimale. L’esempio seguente si riferisce all’utilizzo di Photoschop. Per realizzare un titolo in modo sicuro e ottimale, deve essere creato visivamente dallo sfondo. Bisogna ovviamente verificare che possa essere creato da una traccia immagine. Per creare le impostazioni, allungate il tempo di visualizzazione della prima immagine fino alla traccia immagine sottostante. Per sincronizzare perfettamente le immagini con l’audio, è necessario spostare la traccia audio in base a quella video. Cliccate con il tasto destro del mouse sul tempo di visualizzazione della prima immagine sulla traccia sottostante. Scegliete nel menù il comando scegli a destra / in tutti i componenti.
Tutti i marcatori a destra di questa posizione sono ora selezionati, sia per la traccia audio che per quella video. Prendete ora col mouse uno dei marcatori scuri e trascinatelo di ca. 10 secondi a destra (barra dei tempi). M.objects offre una modalità estremamente precisa di impostazione dei temi tramite un orologio inegrato, ma sarebbe meglio vedere in seguito le sue funzioni.
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Aprite Photoshop e create una nuova immagine con il comando File / Nuovo. Scegliete una risoluzione alta per il testo, ca. 2.500 x 500 Pixel. Come Modalità colore selezionate RGB, 8 Bit e come sfondo scegliete trasparente.
La finestra di Adobe Photoshop CS2 dovrebbe apparire come l’immagine qui riportata. In Adobe Photoshop 7 alcuni campi sono leggermente diversi.
Scrivete ora il vostro testo con Photoshop. Un’infinità di tipologie di testo è a vostra disposizione. E’ possibile utilizzare anche gli effetti speciali. Un’ombreggiatura sotto il testo aumenterà poi la leggibilità.
Una volta che il testo è pronto, scegliete il metodo di trascinamento in alto a sedtra nella finestra di lavoro di Photoshop. Cliccate nell’immagine e trascinatene il contenuto da Photoshop direttamente nell’area libera della traccia video libera in m.objects. Se state lavorando con uno schermo e la finestra principale di m.objects è nascosta da quella di Photoshop,
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trascinate l’immagine sul simbolo di m.objects sulla barra del desktop in modo da aprire la finestra di m.objects e da lì posizionatevi sulla traccia immagine e rilasciate il tasto del mouse per incollare il testo.
m.objects mostra ora il titolo presente sulla traccia video. Il nome dell’immagine sotto il titolo sarà qualcosa di simile a Photoshop_Data_Ora. Effettivamente il programma di fotoritocco potrebbe ora venir chiuso, visto che m.objects ha creato dal contenuto dell’immagine/testo un file in formato PNG all’interno della proiezione (originariamente chiamato Dropped). Il formato del file PNG (Portable Network Graphics) ha il vantaggio di mantenere le impostazioni di trasparenza date.
Dissolvenza e trasparenza Diversamente dalle immagini finora collegate, il campo sotto la dissolvenza del titolo diventa ora verde anziché gialla. Questo indica che m.objects ha sovrapposto questa immagine allo sfondo. La modalità standard di dissolvenza è in contrasto con la modalità aggiuntiva, nella quale i contenuti delle immagini in dissolvenza verranno lavorati in modo paritetico. Posizionate il caricatore all’inizio del titolo. Per spiegare la differenza tra le modalità di dissolvenza, cliccate ora con il tasto destro del mouse sulle barre strette colorate di verde al di sotto del titolo nella traccia video. Scegliete il comando Modifica oggetto nel menù. La finestra Modifica immagine si aprirà e sarà possibile modificare, oltre all’immagine, anche le modalità di dissolvenza delle Attivate l’opzione Immagine piena nel caricatore nella parte inferiore della finestra, in questo modo lo schermo dovrebbe visualizzare solo le immagini selezionate.
Alla metà circa troverete le opzioni della dissolvenza. Per il titolo m.objects ha selezionato da sé la modalità dissolvenza, trasparenza: canale Alpha. Cambiatele in additivo (come dia proiezione) per vedere la differenza.
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Il testo è difficilmente leggibile e non riporta più le ombreggiature in quanto – come per le diaproiezioni – i valori del colore di entrambe le tracce immagine sono state addizionate. In molti casi l’utilizzo di modalità additive ha senso. Per i montaggi immagine-su-immagine e per i titoli dovrebbe essere utilizzata sempre la regola della dissolvenza. Con la scelta del canale Alpha per l’utilizzo della dissolvenza, lo sfondo dell’immagine del titolo verrà automaticamente messo in dissolvenza. Chiudete ora la finestra con il comando Annulla.
Posizionamento delle immagini Il posizionamento del titolo può avvenire anche senza successo. Sarebbe meglio rimpicciolire le dimensioni del titolo, se facciamo riferimento al nostro esempio sopra raffigurato. Afferrate il comando Campo immagine nella finestra di lavoro in alto a destra e trascinatelo brevemente dietro la dissolvenza del titolo.
Lo schermo mostra ora un bordo sottile color magenta. Se non viene visualizzato, cliccate una volta con il tasto sinistro del mouse sull’area immagine. L’area ora avrà anche 8 piccoli marcatori. Con il mouse potete ora modificare liberamente la posizione e le dimensioni dell’area immagine.
Tramite la curva luce del titolo sulla traccia immagine, apparirà ora una linea verde. Questa sta a indicare che, all’interno di quest’immagine è stata modificata l’area immagine. Come si può notare, la durata di quest’area di permanenza del titolo sullo schermo è limitata. Tutte le immagini appaiono ora a grandezza piena. Inoltre il campo di m.objects offre in alternativa anche la possibilità di mantenere attive più immagini. Al posto della normale dissolvenza del titolo, vogliamo ora ridurlo progressivamente. A tal proposito riutilizzate il comando Area immagine e posizionatevi sul campo della dissolvenza titolo.
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Allargate ora i bordi nello schermo fino a far raggiungere al titolo la dimensione desiderata.
La linea verde nel titolo sulla traccia immagine ora è tratteggiata tra entrambi gli oggetti immagini. Questo indica che l’area immagine ora non è solamente modificata, bensì animata. Durante la riproduzione noterete che il movimento inizia lentamente, fluidamente e si concluderà dolcemente. Le impostazioni di accelerazione e rallentamento possono essere impostate nelle proprietà dell’area immagine.
Zoom ed effetti visivi La funzione Zoom offre un’ulteriore ed importante funzione di animazione. Per renderla davvero efficace, posizionatevi alla fine della vostra proiezione. Effettivamente dovreste aggiungere un’immagine ulteriore. Se zoomate su un’immagine, l’immagine verrà ingrandita un po’. La sorgente immagine deve avere una risoluzione elevata in modo che l’immagine non si sgrani durante l’effetto zoom. Cliccate ora sul pulsante rosso sotto a destra nel campo Proiezione e scegliete il comando Inserisci immagine. Se trovate ora nell’elenco statico, scegliete cortesemente il comando Pic. Si aprirà a questo punto l’elenco movimento. Cliccate sull’immagine con il nome Tjanjera_2048. Questa dispone di una risoluzione orizzontale di 2.048 pixel ed è all’incirca quadrata. Scegliete apri e posizionatevi sull’immagine nella traccia immagine.
Anche qui dovreste allungare leggermente il tempo di visualizzazione dell’immagine, in modo che l’immagine appaia a sufficienza sullo schermo per permettere l’effetto movimento dello zoom.
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Trascinate il comando Zoom brevemente dietro la dissolvenza.
Tramite doppio click sull’oggetto Z (o tramite il menù -> Modifica oggetto) richiamate le impostazioni dell’oggetto zoom. Con l’angolo nella parte sinistra potete variare l’ingrandimento. Con il mouse tenete ora premuto sullo schermo l’area selezionata. Muovendo con il tasto sinistro del mouse premuto si vedrà un piccolo punto verde al posto del cursore, il quale indica il centro dello zoom.
Chiudete la finestra Oggetto Zoom cliccando su OK. Proprio come prima, apparirà una linea blu nella curva immagine della foto con la cascata.
Non è necessario definire ulteriormente un particolare dell’immagine statica nella quale m.objects deve operare. Il ritaglio di un’immagine in un’elaborazione esterna non sarebbe solamente inutile, ma non sarebbe poi possibile correggerla. Questo paragrafo si chiama infatti Zoom ed effetti visivi, quindi manca per forza qualcosa. Aggiungete un altro zoom al centro dell’immagine.
Posizionatevi ora con un click del mouse al centro dell’immagine, in modo da selezionare un’altra area. Se volete avviare la riproduzione sulla cascata, create un effetto movimento che segua la caduta dell’acqua nell’immagine.
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Un terzo oggetto zoom dovrebbe chiudere questo effetto di movimento. Posizionatevi brevemente prima della dissolvenza della cascata. Nelle impostazioni oggetto di questo oggetto Z, trascinate il bordo per aumentare le dimensioni fino a che non siano visibili i bordi neri dello schermo.
La riproduzione si avvierà ora con gli effetti di movimento nella stessa dimensione di immagine e vedrete che la zoomata si avvierà con un punto focale costante. Entrambi si combinano perfettamente. Le zoomate possono avvenire anche all’interno dell’area immagine. Ulteriori informazione sugli effetti visivi dinamici, ai quali appartiene anche la rotazione, si possono trovare nel paragrafo di riferimento del manuale.
Un paio di consigli • Lo schermo di m.objects può essere utilizzato direttamente con un’uscita alla massima risoluzione per le immagini digitali. Per ottenere questo effetto dovete impostare la modalità a pieno schermo durante la riproduzione. Un’ulteriore possibilità per l’esportazione della proiezione alla migliore qualità è data dai file generati da directAV, file che sono disponibili nell’hard disk del PC e avviabili anche se non è installato m.objects. Questa funzione si trova nel menù Gestione. • Se lavorate con diaproiettori, lo schermo vi serve per la visualizzazione e la sincronizzazione della sequenza di immagini. Questo è reso possibile salvando la proiezione su PC e visualizzandola nella dimensione salvata. In questo modo i proiettori e le dia rimangono tranquillamente nei caricatori. Così è possibile modificare l’ordine delle immagini in modo semplice, senza modificare la posizione delle dia. • Esiste una serie di funzioni per la digitalizzazione delle immagini all’interno di m.objects, funzioni descritte in un altro paragrafo. In alternativa alle modifiche sin ora descritte sulla digitalizzazione delle immagini, è possibile naturalmente modificare le immagini senza questa funzione. Predisponete delle curve luce “vuote” sulle tracce dei proiettori e variate i tempi, poi procedete come descritto sopra. Per monitorare il lavoro potete tenere accesi i proiettori già durante la fase di preparazione della proiezione, in questo modo vedrete le immagini direttamente sullo schermo reale. • Se volete lavorare con i diaproiettori, ma senza visualizzare le diapositive, potete modificare l’Editor caricatore (Menù Visualizza) in modo da attribuire un nome alle vostre immagini. Cliccate velocemente nel campo sottostante l’immagine desiderata e apparirà il campo testo vuoto. Vi consigliamo di dare un nome piuttosto lungo alla vostra dia. Per passare alla dia successiva, basta premere il tasto TAB (Tabulazione) della tastiera. • Il menù che si apre cliccando sul tasto destro del mouse è spesse volte un valido aiuto e permette di accedere manualmente a una serie di comandi molto utili. • Per ogni operazione di Drag & Drop (trascinare e rilasciare con il mouse), il cursore del mouse vi confermerà se l’azione è valida o meno. Per esempio non potete trascinare alcun caricatore nei componenti Digital Audio. Ad ogni modo non vi sarà possibile accendere un proiettore se questo sta già lavorando con un caricatore. • Potete selezionare degli oggetti singoli sulle tracce in aggiunta alle selezioni prescelte o anche a quelle predefinite, nelle quali dovete premere il tasto Strg mentre cliccate sull’oggetto o mentre tenuto premuto il tasto del mouse.
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• I singoli oggetti o più oggetti in linea possono essere duplicati. Spostate al loro interno il punto focale e prima di rilasciare il tasto sinistro del mouse premete il tasto [Strg] della tastiera e salvate. • Così come potete lavorare gli oggetti sulle tracce dei proiettori, potete modificare insieme anche le immagini nell’editor caricatore e nel Leuchtpult. Per scegliere molte dia, potete cliccare a scelta sulle immagini desiderate tenendo premuto il tasto Strg. Se cliccate sui margini inferiori di un’immagini e tenete premuto il tasto sinistro del mouse su un’altra superficie, tutte le diapositive incluse nell’area saranno selezionate. Le immagini vuote all’interno dell’area non saranno selezionate. • Potete utilizzare l’Editor Caricatore (Menù Visualizza) per modificare la sequenza di immagini. Come per l’assortimento del Leuchtpult cliccate con il tasto sinistro direttamente sull’area dell’immagine e trascinate il mouse su un’altra posizione. In questo modo tutte le dia selezionate nell’editor caricatore saranno spostate e sostituite con le immagini già selezionate. • Nel menù File / Elenco Media potete vedere una lista delle procedure della vostra proiezione e potete stamparle. Le tracce mute verranno stampate, altrimenti la campionatura è possibile anche attraverso diversi criteri. Quindi è possibile estrapolare delle informazioni rilevanti per alcuni scopi. Tramite un click del mouse nella lista dei media il caricatore salta direttamente alla posizione selezionata nella proiezione. • Non esiste niente nelle proiezioni create con m.objects che non possano essere modificate. Se volete per esempio aggiungere delle tracce audio, modificate semplicemente le impostazioni dei componenti: cliccate con il tasto destro del mouse nelle tracce selezionate e scegliete nel menù la funzione modifica elementi. • Potete inserire semplicemente dei picchi o dei marcatori nelle curve luce e nelle curve audio e potete modificarle come meglio credete. Potete anche accedere a questa funzione tramite il menù che appare cliccando il tasto destro del mouse. Potete raggiungere la posizione desiderata nella posizione tramite un doppio click del mouse. • Potete importare praticamente con ogni scheda audio l’audio da una sorgente nel vostro PC. L’audio può essere importato per esempio tramite un registratore MD o tramite bande e mixer, ma naturalmente è possibile aggiungere un commento a voce con il microfono. Le funzioni necessarie sono a disposizione nel menù Inserisci tramite il quale potete importare della musica scaricandola da un CD. In questo caso selezionate nella scheda audio Inserisci dall’esterno. Nel caso in cui non riusciate a selezionare gli strumenti di gestione dell’audio, cliccate su Mixer e andate poi su Opzioni / Impostazione. Qui potete scegliere il canale di ingresso dell’audio. • Potete tagliare l’inizio di una traccia nella quale avete spostato verso destra entrambi i marcatori della curva audio. Allo stesso modo potete tagliare la traccia alla fine spostando i marcatori a sinistra. • E’ possibile modificare ulteriormente l’audio con m.objects, per esempio dando l’effetto equalizzatore, riverbero o compressione dinamica. I filtri sono incorporati nel recorder dell’hard disk e permettono un utilizzo non distruttivo degli effetti audio. A tal proposito date un’occhiata al paragrafo Imposta gli effetti audio. • Disattivate sul vostro PC la funzione Power Management (Risparmio energetico) e la protezione schermo o impostate per entrambi che la loro attività non deve interferire con la riproduzione delle proiezioni di m.objects. L’avvio della protezione dello schermo può comportare un impegno considerevole del PC, così come una gestione complessa della riproduzione. L’impostazione di risparmio energetico può essere davvero utile in questo caso.
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Lavorare con i suoni Tagliare i suoni Il taglio dell’inizio o della fine della traccia audio può essere effettuato direttamente sulla traccia audio con m.objects. Per piccoli tagli è semplicemente sufficiente spostare verso destra o verso sinistra i primi o gli ultimi marcatori della traccia. Per dei tagli più consistenti della traccia, suggeriamo di utilizzare il menù (click destro del mouse sul punto desiderato della traccia) e scegliete il comando “Taglia traccia”.
Cliccando sui bordi al di sotto della traccia tagliata, questa verrà selezionata interamente (i bordi ora saranno colorati) e può venire cancellata. Il comando „Taglia traccia“ verrà utilizzata per il taglio di molti passaggi. Se il taglio effettuato non ha una resa positiva a livello acustico, naturalmente si può annullare. Pertanto potete rispostare tutti i marcatori con il mouse sulla nuova posizione desiderata. Se si è tagliato troppo o troppo poco è possibile correggere lo spostamento delle tracce tagliate (quindi entrambi i marcatori a destra o a sinistra della traccia a destra).
Con la duplicazione della traccia audio, per esempio la ripetizione di un ritornello in un brano musicale, è possibile allungare la traccia stessa. Per ottenere questo risultato basta trascinare il mouse tenendo premuto il tasto [Strg]. Questa tecnica è valida per la duplicazione di qualsiasi elemento.
Ottimizzazione dei livelli Livelli iniziali
Con la registrazione di una sorgente audio esterna bisogna fare attenzione che i livelli del segnale siano sufficientemente alti, senza andare però in distorsione. Le colonne colorate si colorano fino al massimo livello che sarà colorato di rosso.
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Anche se si raggiunge il livello rosso, la situazione non è critica. Se il livello rosso va al di sopra del limite del livello, si avrà una distorsione e la registrazione sarà inutilizzabile. Con la registrazione digitale di un CD, i livelli possono non venir influenzati, ma verrà creata un’immagine dai files del CD. Questa, di regola, dovrebbe essere ottimale – se consideriamo il contesto del CD - .
Livelli di riproduzione Occasionalmente può capitare che una registrazione ora mostri piccole escursioni. Lo riconoscerete dal fatto che nella linea al di sopra della curva dinamica i picchi non raggiungono il margine della traccia audio. Se il volume viene aumentato manualmente o se vengono impostati degli effetti sonori (vedere sotto), è possibile che si verifichino delle distorsioni. Quest’ultimo caso non è purtroppo facilmente riconoscibile dalla curva. In tutti questi casi potete scegliere il comando “Cerca picchi (Seleziona)” nel menù che appare cliccando sotto la traccia audio. Se nel campo “Picco cercato” è presente un valore diverso da 0dB, dovete impostare i picchi con “normalizzazione automatica”, in modo da portare i picchi al livello ottimale. Se il vostro arrangiamento risulta essere equilibrato, ed avete impostato il volume di tutte le tracce secondo le vostre necessità, è possibile naturalmente ottimizzare il mixaggio di tutti i passaggi audio del vostro lavoro. Per esempio è possibile sovrapporre delle tracce fino al limite della distorsione. Per evitare questo inconveniente, dopo la chiusura delle modifiche audio e prima di procedere a qualunque modifica della proiezione, scegliete il comando “Cerca picchi (tutte le tracce)” che trovate nel menù principale delle tracce audio, nel caso in cui non lo richiamiate direttamente da un marcatore della traccia. Anche qui è necessario normalizzare l’anomalia di 0dB. Questa funzione dovrebbe essere sempre applicata, altrimenti la correzione dei picchi di tutte le tracce non avrebbe alcun effetto.
Inserire effetti audio Esistono molte ragioni per le quali inserire degli effetti audio. Per esempio il commento alle immagini può risultare confuso, oppure i rumori utilizzati non si addicono alla resa acustica finale e purtroppo lo spettatore se ne accorge. Spesso un brano musicale può essere troppo debole in rapporto ad una sequenza di immagini molto dinamica. L’inserimento di effetti audio è disponibile nelle versioni di m.objects plus o pro, oppure nel modulo aggiuntivo m.objects DX. Questo premesso, potete applicare con un doppio click sulla barra sotto un brano (o click destro -> “Modifica oggetto”) il comando “Effetti audio (DirectXPlugIns). Qui di seguito descriveremo brevemente gli effetti audio standard più importanti. Poi descriveremo anche come costruire un effetto audio.
Il manager effetto In caso di necessità m.objects può ordinare ogni traccia - indipendentemente dal formato di file – seguendo una combinazione precisa di effetti audio con determinate impostazioni. Gli effetti audio cono realizzati con DirectXPlugIns. Questo in pratica significa che modificate la resa in uscita del suono durante la riproduzione, senza modificare però il materiale audio originale. Pertanto è necessario apportare delle piccole modifiche alle impostazioni per evitare piccole perdite di qualità del suono. In alternativa è possibile apportare le modifiche all’audio direttamente nelle tracce. Questo risparmia elaborazioni informatiche durante la riproduzione e segue automaticamente la
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proiezione durante l’esportazione su qualsiasi supporto per la visualizzazione, sia nei file della proiezione che nel formato video. Le impostazioni effetto di una traccia sono raggiungibili in m.objects direttamente nelle sue proprietà oggetto. Basta fare doppio click sulla barra sottostante la traccia. In alternativa si può scegliere il comando “Modifica oggetto” dal menù specifico o dal menù principale. A questo punto bisogna selezionare ”Effetto Audio (DirectXPlugIns)”. Apparirà il Manager effetto di m.objects.
Nella parte sinistra lo trovate installato nel sistema e il PlugIns non è ancora stato utilizzato in questa traccia. Nella parte destra sono presenti gli effetti a disposizione. Con la freccia oppure con un doppio click si avvierà l’effetto. Selezionanado Proprietà è possibile impotare diversamente l’effetto. A destra vicino alla lista degli effetti attivi sono presenti due frecce. Queste servono per variare la successione nella quale si susseguiranno gli effetti. In alcuni casi esiste infatti un’enorme differenza se un effetto viene prima o dopo un altro. Gli effetti si susseguiranno in progressione, uno dopo l’altro, in base all’ordine stabilito. Il comando Curva audio m.objects è sempre disponibile sulla destra ed indica i livelli di volume interni ad m.objects, per es. la curva audio di un campione. Fate attenzione nelle finestre seguenti ai valori impostati. Potete variare le impostazioni e salvarle come predefinite.
Onde-Riverbero (Hall) Con un riverbero i suoni hanno un effetto amplificato. Per esempio il rimbombo di un martello viene enfatizzato se lo associamo all’immagine di uno stabilimento. Spesse volte questo effetto può essere applicato in modo lieve per migliorare la sonorità dell’arrangiamento.
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ParamEq (equalizzatore parametrico) L’equalizzatore modifica il colore del suono tramite la diminuzione o l’aumento di una sola banda di frequenza.
Flanger Il flanger copia l’audio originale in un suono più lontano, piatto e rimbombante. Viene utilizzato raramente nelle proiezioni AV.
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Manuale dâ&#x20AC;&#x2122;uso m.objects v.4
Eco Un effetto che non ha bisogno di molte spiegazioniâ&#x20AC;Ś
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Compressore (Compressione dinamica) La compressione porta a un rimpicciolimento automatico delle differenze di volume tra diversi passaggi in una traccia.
Alla luce dell’esempio del compressore è possibile spiegare semplicemente l’influenza che hanno gli effetti audio. Il filtro cerca di rafforzare e migliorare le parti deboli dell’audio. Le variazioni di volume della traccia vengono calcolate dal compressore e vengono poi quasi livellate da questo effetto. Se il risultato non vi soddisfa, potete naturalmente riportare i livelli di volume allo stato originale.
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La funzione di mixer nel menù della traccia lo fa perfettamente, tramite il comando „Mixa file audio (Seleziona): in alto abbiamo la rappresentazione dinamica di una traccia non compressa con un inizio molto debole. Nella seconda traccia abbiamo la stessa traccia in versione compressa dove possiamo riconoscere gli andamenti dinamici dei passaggi più deboli e di quelli più forti. Nella terza traccia abbiamo l’effetto con la curva ed i suoi picchi. Qui possiamo notare l’andamento dinamico delle due tracce.
Coro L’effetto coro è realizzabile tramite un insieme di voci oppure con degli strumenti in assolo.
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Lavorare con le immagini
Requisiti qualitativi dei file immagine Per la visualizzazione nella finestra di anteprima durante l’elaborazione di una dia proiezione classica, la qualità dei file immagine utilizzati non è particolarmente rilevante. Se state invece lavorando ad una proiezione digitale con directAV, la risoluzione dell’immagine diventa fondamentale. Una delle domande più frequenti riguarda la risoluzione delle immagini da utilizzare. La risposta è molto semplice: un’immagine può non avere una grande risoluzione in quanto m.objects directAV calcola automaticamente la dimensione dell’immagine in base al formato necessario. Un’ulteriore messa a punto dell’immagine in scala è realizzata a richiesta da m.objects, a seconda del calcolo inerente la grandezza dell’immagine digitale che si vuole ottenere. Per un risultato ottimale delle immagini digitali con directAV è necessario: • Fotografare sempre alla massima risoluzione, anche se lo schermo o il proiettore non sono in grado di riprodurre interamente questa qualità. La massima risoluzione assicura la massima flessibilità e qualità in caso di ulteriori modifiche e dissolvenze. • Se possibile, scattate le immagini in formato RAW e converitele in un secondo momento tramite un programma apposito (per es. Rawshooter). Sono ottimi i formati 16 Bit colore per canale, per es. Il formato 16 Bit-TIFF. Questi non avranno mai un effetto quantistico in caso di utilizzo filtri. • Nel caso in cui la fotocamera lo permetta, modificate i colori con Adobe RGB. Questo offre un enorme spettro, come per es. sRGB e per questo motivo è migliore per tutti gli step di modifica successivi, nei quali è necessario modificare i colori e la loro gamma. La conversione necessaria sarà effettuata automaticamente da m.objects alla fine del lavoro. • Non modificate le immagini rimpicciolendole e tagliandole eccessivamente. Il taglio – se necessario – dovrebbe essere l’ultimo step della vostra elaborazione e dev’essere comunque successivo alla messa in scala dell’imamgine. M.objects può ovviamente mettere in scala l’immagine, ma sarebbe a questo punto meglio effettuare il taglio sempre con m.objects. Fin qui la teoria. In pratica potrebbero esistere alcuni motivi contro le regole appena esposte: • La risoluzione massima necessità una maggiore capacità dell’hard disk e dell’eventuale CD/DVD di salvataggio, rispetto alle immagini piccole. Inoltre il formato RAW è particolarmente esigente. Se il salvataggio e la riproduzione delle immagini è veloce, si può trovare un compromesso tra la qualità/flessibilità e la maneggevolezza. Se le immagini sono state importate con uno scanner di diapositive, valgono fondamentalmente le stesse regole per le fotografie digitali. Un formato RAW non esiste per questo tipo di immagini. Un software come Silverfast della Lasersoft può lavorare tranquillamente con i dati principali di molti scanner. Il formato da ottenere è sempre, preferibilmente, il 16 Bit TIFF. Con la scansione dia è consigliabile ridurre leggermente la risoluzione solo per risparmiare un po’ di tempo durante l’acquisizione dell’immagine. Gli scanner buoni portano oggi ad una risoluzione massima che è addirittura superiore al necessario.
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Un ulteriore malinteso è spesse volte legato al numero di pixel per area (Dots per Inch, dpi). Durante la scansione viene impostata indirettamente la risoluzione dell’immagine che sarà poi fondamentale per directAV. Il fotoritocco successivo è pressoché inutile se si ha intenzione di realizzare una proiezione AV. In questo caso non esiste una dimensione assoluta in quanto il proiettore può proiettare ad una dimensione che varia da 1 a 10 metri. E le immagini possono aumentare dinamicamente o essere limitate all’area predefinita. E’ importante invece il numero di dpi per la preparazione di materiale da stampare, in quanto si collega direttamente alla risoluzione dell’immagine.
Informazioni importanti sui file m.objects può lavorare praticamente tutti i tipi di file immagine. Se aprite la finestra di scelta del formato di file – per esempio con un doppio click del tasto sinistro del mouse – verranno visualizzati ca. una ventina di tipologie di file. Per visualizzare anche altri tipi di file, cliccate sul campo Tipo di File “Tutti i file”. Il formato attuale JPEG2000 può essere letto senza problemi da m.objects, ma porta a vantaggi limitati durante l’utilizzo di proiezioni ad alta risoluzione ed ha lo svantaggio che comporta una decodifica piuttosto complessa. Il formato JPEG2000 (JP2) porta vantaggi solo in caso di forti compressioni, che sono comunque sconsigliabili. Per le immagini necessarie alla trasparenza è consigliabile, nella maggioranza dei casi, utilizzare il formato PNG. E’ possibile usare anche altri formati, come per es. TIFF che trasporta le informazioni di trasparenza su un canale alfa separato. In opposizione ai formati Bitmap o al TIFF standard esiste il formato JPEG che rappresenta un formato compresso. Il suo vantaggio consiste nella giusta dimensione di file. Se create o modificate delle immagini con applicazioni esterne, come per es. Adobe Photoshop, dovreste salvare in formato JPEG, ma non ad una qualità troppo bassa (alta compressione). Nessuno potrebbe garantire la qualità dell’immagine che ne risulterebbe. Pertanto è necessario mantenere l’immagine a ca. 75% (in Photoshop livello 8) per le immagini principali in modo da mantenere le impostaioni dello schermo e della proiezione ad un livello simile. Nulla può impedire di salvare le immagini JPEG elaborate con un programma di fotoritocco ancora in formato JPEG, ma bisogna sempre mantenere un alto livello qualitativo dell’immagine modificata. Con ogni nuova compressione, infatti, si ha una perdita di dati e l’immagine risulta essere più sensibile. E’ pertanto consigliabile modificare l’immagine e salvarla come nuova prima di comprimerla in JPEG. Il metodo di modifica interno di m.objects, per questa necessità, è sempre non distruttivo e non somma nessuna perdita di dati.
Ritaglio dall’immagine originale (Dimensione file: 106 kB) Attenzione: nei seguenti esempi il contrasto è stato portato all’estremo ed il risultato finale compresso è stato enfatizzato in modo da illustrare pienamente la compressione. La tabella sotto riportata deve essere letta in funzione del rapporto tra qualità e dimensione dell’immagine in base alla compressione applicata. Una sola compressione JPEG con Adobe Photoshop a livello qualitativo 9 è in realtà poco paragonabile a quest’immagine. Fate attenzione alla saturazione del colore della silhouette del pinguino e a quella dello sfondo.
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Una compressione
Tre compressioni
Dimensione file: 22,6 kB
Dimensione file: 22,8 kB
Dimensione file: 16,6 kB
Dimensione file: 16,6 kB
Dimensione file: 14,5 kB
Dimensione file e: 14,4 kB
Dimensione file: 13,8 kB
Dimensione file: 13,5 kB
Photoshop JPEG Livello qualità 11
Photoshop JPEG Livello qualità 9
Photoshop JPEG Livello qualità 7
Photoshop JPEG Livello qualità 5
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Importazione di immagini Normalmente il piano luminoso è l’istanza in base alla quale viene creata l’intera proiezione. Così come per l’elaborazione di file audio, anche qui esiste la possibilità di trascinare file audio e video sulla barra dei tempi tramite un Drag&Drop diretto da Explorer. Anche delle intere liste possono essere trasinate sulla barra dei tempi oppure sul piano luminoso, dove m.objects è in grado di riconoscere, ovviamente, il formato di file con cui sono state salvate le immagini. Allo stesso modo, nel componente “Proiezione”, è altresì disponibile il pulsante rosso nell’angolo in basso a destra, tramite il quale è possibile avviare la creazione di singoli file da m.objects.
Scannerizzare Similmente alle possibilità disponibili per la registrazione di suoni, m.objects offre anche delle funzioni integrate per importare delle immagini da diverse sorgenti. Oltre a molte sorgenti esiste la possibilità di importare immagini direttamente da un apparecchio tramite la procedura standard TWAIN. A questa procedura appartiene in primis la scannerizzazione di immagini. Esistono fondamentalmente due tipologie di scanner, così come delle forme ibride: Gli scanner piani hanno un piano di vetro ed un coperchio. Dopo aver sollevato il coperchio bisogna posizionare la fotografia con l’immagine rivolta sul vetro, chiudere il coperchio ed avviare la scansione. Questo procedimento è utile per le immagini non trasparenti. Potete scannerizzare le immagini anche tramite m.objects, come per esempio cartine o ritagli di giornale. La scansione di pellicole può avvenire in diversi modi. Esistono apparecchi in grado di scannerizzare solo materiale trasparente, come le pellicole/negativi o le diapositive. I principali modelli sono capaci di scannerizzare anche le immagini più piccole. Ovviamente il mercato offre anche dei modelli – la maggior parte piuttosto cari – che permettono di scannerizzare anche il formato medio. Tuttavia pochi modelli offrono una funzione automatica per l’acquisizione di piccole immagini, mentre sono quasi tutti in grado di scannerizzare diapositive. Gli scanner evoluti, specializzati in scansioni di pellicole, offrono la migliore qualità per la scannerizzazione di diapositive e pellicole negative. Alcuni apparecchi che offrono queste prestazioni sono, per esempio, gli scanner Nikon Coolscan. I nuovi modelli offrono una possibilità di scansione ad alta risoluzione con il sistema ICE, funzioni hardware per l’eliminazione di sporco e graffi, senza modificare i dettagli dell’immagine. Uno scanner ibrido è caratterizzato dalla forma piatta con un’unità luminosa interna. All’interno del coperchio hanno una seconda lampada che irradia le pellicole in trasparenza. Alcuni modelli di questi scanner possono dare degli ottimi risultati. L’unico difetto che hanno è che sono piuttosto cari ed hanno un’elaborazione universale. Una peculiarità degli scanner specializzati nell’acquisizione di piccole immagini/dia sono i caricatori scanner Reflecta. Questi sono in grado di scannerizzare il contenuto di un intero caricatore di diapositive. Esiste il nuovo modello DigitDia 4000 che possiede anche la tecnica ICE per l’eliminazione di polvere e graffi. Gli scanner finora descritti non offrono tuttavia tra i componenti utilizzati la gamma di densità che possono offrire, ad esempio, gli scanner Nikon. Questo vale anche per gli scanner piatti ibridi. Per utilizzi particolari vale di più la qualità e bisogna quindi vincere la comodità e l’universalità di questi apparecchi, altrimenti si rischia di pagare in perdita di dettagli. In concreto ciò significa che uno scanner può non rendere appieno le parti molto scure di un’immagine, perdendo in definizione. Lo stesso accade anche per le parti chiare che potrebbero avere un effetto sovraesposto non corrispondente alla realtà dell’immagine originale.
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Il processo di scansione
Potete aprire la finestra di selezione dei file immagine, per esempio, dal menù del piano luminoso oppure dall’editor caricatore. Basta un doppio click per aprirlo. Finché non viene installato un modulo aggiuntivo immagini di m.objects, nel campo Sorgente immagine è disponibile solo la funzione Sorgente immagine TWAIN. Nella risoluzione immagine data dai pixel, è possibile attribuire 6 diversi valori di risoluzione preimpostati, oppure è possibile impostare la risoluzione liberamente (comando altri). Selezionate ora la funzione Scan, in questo modo non si avrà alcuna conversione, bensì il salvataggio della scansione. Fate cortesemente attenzione che ci sia spazio e tempo sufficienti per il salvataggio dei file ad alta risoluzione, onde evitare problemi qualitativi di riproduzione dei file stessi. La funzione Ruota a destra di 90° permette di ruotare l’immagine scannerizzata nella corretta posizione, mantenendo la qualità di scansione impostata. Allo stesso modo è possibile specchiare l’immagine sia orizzontale che verticale. Una rotazione di 90° a sinistra è possibile utilizzando tutte e tre le opzioni sopra menzionate. Con il comando seleziona potete selezionare lo scanner, nel caso in cui più apparecchi siano collegati al vostro PC. Questo comando non è valido nel caso in cui abbiate collegati altri tipi di apparecchi, quali video-, web- o fotocamere per la registrazione di proiezioni analogiche. Il tasto Finestra scanner apre la finestra relativa al vostro scanner. Se non avete dato alcun nome alla vostra immagine, è venuto ora il momento di farlo. Il sistema vi avvisa se state cercando di dare al vostro file un nome già esistente e se volete sovrascrivere i dati. Se non è stato selezionato alcun tipo di file, m.objects chiederà in quale tipo di file (BMP, JPG o TIF) volete salvare la vostra immagine.
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Se avete aggiunto die numeri al nome della vostra immagine (prima dell’estensione .JPG, .TIF o .BMP), avete la possibilità di leggere un’infinità di dia una dopo l’altra, senza uscire dalla finestra scanner, nella quale m.objects conterà automaticamente i nomi dei file. Per esempio, se la prima immagine si chiama “Dia 1.jpg”, la seconda si chiamerà “Dia 2.jpg” e così via fino ad arrivare a “Dia 9.jpg”. Se la prima immagine si chiama “Brasile 001.jpg” è possibile arrivare fino a “Brasile 999.jpg”. Solitamente bisogna sempre tenere premuto il pulsante di start nella finestra Scanner per leggere un elenco di diapositive. La scannerizzazione con il tasto “Scan” avvia il procedimento anche per le immagini che seguono la prima scannerizzata, pertanto non è necessario utilizzare altri tasti presenti sulla tastiera, né tantomeno il tasto del mouse. E’ possibile utilizzare diversi formati di immagini. Il formato più diffuso è sicuramente il 3:2 (formato KB-Dia), gli altri formati verranno automaticamente adattati per una visualizzazione corretta.
Consigli per la finestra Seleziona file immagine Spesso non si prende in considerazione la possibilità di modificare la dimensione dell’intera finestra tramite la presa ed il trascinamento di un angolo della finestra stessa. Innanzitutto si ha un notevole miglioramento della visualizzazione dei file. Anche con l’apertura della finestra di dialogo di uno scanner TWAIN è possibile utilizzare la finestra in m.objects. Questo è utile, per esempio, se bisogna saltare una serie di immagini o se bisogna individuare una singola immagine all’interno di una lista. Naturalmente è possibile modificare l’acquisizione, il riflesso o la risoluzione durante il ciclo di scansione già avviato. Così come altre finestre di dialogo in m.objects, la finestra in questione si basa sul principio di Windows Explorer. Ciò significa che questa permette le stesse possibilità di copia, di modifica nome, di spostamento e di eliminazione dei file, come se vi trovaste ad utilizzare una finestra di Explorer. Potete allo stesso modo attribuire un nuovo ordine alla struttura del vostro scanner. Ovviamente una gestione molto complessa dei file comporta una realizzazione di progetti molto complicata. Molto più semplicemente è possibile richiamare queste funzioni file dal menù principale all’interno della lista dei file.
Color Management, mixaggio immagini ed elaborazione immagini Fate un doppio click con il tasto sinistro del mouse sulle piccole linee al di sotto di una traccia per aprire la finestra sopra raffigurata.
Color Management m.objects mette a disposizione, fino alla versione v3.5, un Color Management integrato. Per una rappresentazione colorimetrica fedele di un’immagine digitale tramite un proiettore o su un monitor, è necessario seguire alcune regole del procedimento di elaborazione dell’immagine. Per riprodurre in modo fedele i colori di un’immagine, che può essere importata nel PC tramite una fotocamera digitale o uno scanner, ed essere elaborata tramite programmi di fotoritocco o di elaborazione di audiovisivi, l’ICC
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(International Color Consultorium) ha sviluppato uno standard colorimetrico (ICC-Profile). Diversi profili colore riflettono i diversi rendimenti si colore a seconda delle tecnologie specifiche e degli apparecchi utilizzati. Il colorimetro sRGB rappresenta un insieme di molti apparecchi e permette una buona presentazione colorimetrica durante le proiezioni. E’ identico agli apparecchi HDTV e HDTV-RGB e dei buoni proiettori digitali, come il Canon SX50, offrono la possibilità di proiettare in conformità al sRGB. L’sRGB è piuttosto ridotto in confronto ad altri colorimetri, ma non avrebbe senso cominciare a lavorare con i colorimetri dall’inizio del lavoro. I filtri utilizzati durante l’elaborazione di immagini comportano sicuramente una perdita di informazioni, pertanto è consigliabile utilizzare i colorimetri alla fine, in modo da riequilibrare questa perdita. AdobeRGB è molto utile in tal senso e molte fotocamere digitali lavorano secondo il suo principio. Quindi le immagini acquisite hanno già il suo profilo colorimetrico ed è possibile interpretare le immagini nel modo corretto.
L’elaborazione totale può avvenire anche in questo modo, utilizzando 16Bit per canale colore. Con il suo Color Management integrato, m.objects è in grado di avviare automaticamente la trasformazione nella scala di colori sRGB necessaria. Color Management si avvia, di regola, automaticamente. Viene infatti avviato da m.objects tramite le impostazioni componenti della proiezione. Le impostazioni applicate possono essere sovrascritte, se si vuole, per ogni singola immagine, se selezionate le impostazioni „sopprimi/elimina“ o “forzatura”. A questo proposito m.objects permette di tarare tramite correzione automatica le immagini, sia per il monitor che per il proiettore. Se volete comunque avere una rappresentazione colorimetrica estremamente precisa, vi consigliamo di calibrare il vostro monitor ed il proiettore con la scheda video.
Trasparenza Per le modalità di trasparenza „Definizione colore“, „Definizione tono colore“ e „Definizione luminosità“ esiste a vostra disposizione la tavolozza colori. Cliccando sulla “Pipetta” è possibile prendere come referenza un punto dello schermo per la definizione della trasparenza. Per visualizzare l’immagine a pieno schermo durante la modifica, selezionate all’interno della finestra il comando “Anteprima: Immagine singola”. Cliccando su “Immagine da caricatore” vedrete la dissolvenza realizzata con m.objects, con tutti gli effetti e la trasparenza che avete applicato all’immagine. Fate cortesemente attenzione di selezionare questa modalità del caricatore prima di richiamare la finestra, prima che l’immagine venga quindi visualizzata. Tutte le modifiche alle immagini non sono distruttive. Ciò significa che il vostro materiale può subire sperimentazioni e l’utilizzo di vari effetti non pregiudica permanentemente la resa qualitativa dell’immagine.
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Dissolvenza di diversi oggetti Tramite la dissolvenza è possibile inserire oggetti immagine di forme geometriche varie prima dello sfondo. Basta semplicemente selezionare l’area quadrata di un’immagine e definirla come trasparente. Questo procedimento sarà visto come un’elaborazione dell’immagine. m.objects utilizza diverse modalità per l’estrapolazione automatica di dei contenuti immagine, ma può utilizzare anche i canali alfa per ottenere la maschera di trasparenza contenuta nei file immagine. E’ possibile aggiungere con m.objects un testo monocolore che esca dallo sfondo. A tal proposito basta selezionare la modalità di trasparenza più idonea, come per es. “Definizione colore”. Tramite lo spostamento del righello “Tolleranza” m.objects modificherà la trasparenza che corrisponde più o meno correttamente al colore desiderato. Degli effetti più complessi, come ad esempio l’ombreggiatura sotto il titolo, sono spesse volte e semplicemente possibili tramite un canale alfa.
Titolo rosso scuro aggiunto
Titolo bianco aggiunto
Titolo rosso scuro, sovrapposto/trasparente
Titolo rosso scuro, sovrapposto/trasparente con ombreggiatura
Potete inserire un testo come immagine-titolo tramite Adobe Photoshop. E’ un’operazione molto veloce e potete utilizzare quest’immagine in trasparenza sopra lo sfondo. Create il testo come più vi piace e completatelo eventualmente con gli effetti desiderati, ad es. l’ombreggiatura. Salvate il file in formato .PNG. Quando ora impostate con m.objects la funzione “Sovrapponi, trasparenza: canale alfa”, il testo apparirà sopra lo sfondo e sarà trasparente. Fino alla versione v4 di m.objects è possibile utilizzare direttamente la funzione Drag&Drop dai programmi di fotoritocco. Questa funzione è particolarmente efficace con Adobe Photoshop: l’immagine selezionata può essere trascinata semplicemente da Photoshop direttamente nella traccia immagine di m.objects. Se non è stata effettuata alcuna selezione preliminare, verrà trascinata la parte non trasparente del livello attivo dell’immagine. La creazione di oggetti e testi, in questo modo, è stata ampiamente semplicizzata. Questi tipi di immagine vengono salvati da m.objects direttamente in formato PNG e collegati per sicurezza in modalità di sovrapposizione nel canale alfa.
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Esempio: Dissolvenza di un testo, sovrapposizione di un’immagine estranea. Qui vengono utilizzati gli effetti „Diminuisci la saturazione (-67)“, „Diminuisci contrasto (-18)“ e „Aumenta contorno (4)“ per rendere più efficace gli effetti del titolo.
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Presentazione directAV
Rendering corretto da m.objects Una proiezione può essere visualizzata in ogni momento su uno schermo o avviata direttamente da m.objects. Visto che m.objects permette un rendering perfetto da qualunque tecnologia, non sono necessarie perdite di tempo e qualità per la fedele riproduzione del lavoro. Per rendering corretto si intende che tutto il lavoro di dissolvenza, dinamica, capacità video, dissolvenza audio ed effetti sonori viene riprodotto fedelmente e correttamente durante la proiezione. In m.objects esiste un sistema nel quale tutti i passaggi sono computizzati e posizionati nel momento migliore, in modo da essere riprodotti nel punto esatto richiesto. Secondo questo principio m.objects directAV è in grado di riprodurre 60 fotogrammi al secondo in alta risoluzione e, se necessario, può gestire contemporaneamente più proiettori digitali. m.objects deve di regola condividere il PC con altri programmi. Il programma è sicuramente compatibile con l’utilizzo di altri processi informatici. E’ tuttavia facilmente rilevabile che un processo impegnativo a livello informatico, avviato in contemporanea ad m.objects, può inficiare il timing preciso della riproduzione. Anche delle applicazioni relativamente brevi, ma intense, come per es. programmi di comunicazione per PDS, possono sovraccaricare la CPU e portare pertanto ad un disturbo della riproduzione. Per questo motivo è consigliabile chiudere qualsiasi programma prima dell’inizio della riproduzione, come per es. Task-Manager, rilevatori di temperatura del PC, Internet Browser e programmi di comunicazione. Inoltre consigliamo di disattivare anche la funzione di anteprima. Per i Notebook consigliamo di disattivare la modalità in rete. La riproduzione diretta da m.objects ha il vantaggio di mostrare la proiezione sullo schermo del notebook o sul monitor collegato al PC così come appare al pubblico. Naturalmente il pubblico vedrà solo il risultato finale della proiezione. Ovviamente è possibile visualizzare i punti preprogrammati come testo di aiuto sul display di gestione della proiezione, cosa che viene facilitata dalla funzione live del programma. Naturalmente m.objects è in grado di gestire, durante la riproduzione con directAV, una serie di periferiche quali mixer, caricatori, diaproiettori e molte altre apparecchiature. A questo proposito cono disponibili fino a 16 canali audio (8 x stereo).
Post Processing Un’importante caratteristica di m.objects, fino alla versione v 3.5, è la rielaborazione automatica, chiamata anche „Post Processing“. All’interno della finestra „Opzioni schermo“ troverete le impostazioni necessarie. La più importante riguarda il ridimensionamento dell’immagine. Ogni resa in scala delle immagini, che può avvenire direttamente tramite fotocamera o scanner, comporta una inevitabile perdita di nitidezza all’interno di una piccola area. Questa messa in scala può – e deve – avvenire direttamente tramite m.objects. Il Post Processing mette in scala automaticamente le immagini in base alla risoluzione dello schermo. Una modifica delle dimensioni non è di norma necessaria nell’ambito di una elaborazione esterna. Sarebbe spesse volte anche controproducente, visto che nella modifica delle immagini non viene impostata una risoluzione fissa. Una modifica delle dimensioni dell’immagine dev’essere sempre l’ultimo passo, in quanto nei migliori dei
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casi equivarrebbe ad una modifica irrilevante o ad una riduzione di qualità nel peggiore dei casi. Inoltre è possibile modificare nel Post Processing, le impostazioni di luminosità, di saturazione e la gamma colori. In particolare le impostazioni della gamma possono essere importanti, se per esempio dovete presentare il lavoro in condizioni di luce inadatte e se le parti di oscurità risultano grigie scure anziché nere e quindi il lavoro non risulterebbe nemmeno riconoscibile.
Rendering corretto con i file EXE m.objects direct AV è in grado di esportare l’intera proiezione con le immafini standard e l’audio in un file unico e completo. Questo file non include solamente le immagini e l’audio, ma anche l’intero rendering software della riproduzione stessa. Ciò significa che questo file può essere riprodotto su qualunque PC o notebook, anche senza un’installazione di m.objects nell’hardware. I sistemi di produzione tradizionali impongono una riproduzione delle proiezioni molto complessa, specialmente se l’hardware non ha installato il programma, e di regola è necessario creare un file video. Questo non è un procedimento semplicemente lungo, ma il risultato che si ottiene è anche estremamente pesante a livello di dimensioni di file e la qualità finale non è decisamente all’altezza dell’originale. I file di presentazione directAV utilizzano lo stesso Render utilizzato da m.objects ed hanno, di conseguenza, la stessa qualità.
Durante la riproduzione dei file directAV EXE esiste la possibilità di ricomprimere le immagini automaticamente a seconda della necessità. Questa opzione dovrebbe essere selezionata se il file che ne deriva è troppo grande. Effettivamente non è necessario avere un file molto grande per la riproduzione della proiezione, specialmente se le immagini originali hanno un’alta risoluzione e se l’arrangiamento attuale è ben impostato. Per mantenere la qualità intatta in un file EXE, che può essere riprodotto anche da m.objects stesso, non bisogna scegliere l’opzione „Compressione JPEG“. Infatti la compressione JPEG riduce la qualità ad un 85% o più, sebbene permetta di avere un file EXE più piccolo da salvare.
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Gestione per la proiezione in remoto m.objects offre anche la possibilità di gestire la proiezione in remoto. A questo proposito è possibile utilizzare a scelta i tasti media presenti sulla tastiera oppure un telecomando esterno.
In particolare per le riproduzioni Live, il telecomando è estremamente utile ed interessante, in quanto permette di variare la durata del commento Live senza limitare la libertà di movimento delle immagini. Il modello sopra raffigurato ha una porta USB 1.1 come una 2.0 ed ha un raggio di ca. 10 mt. Naturalmente dispone delle funzioni Play, Stop, Riproduci, Avanti, Indietro e Volume. Il riconoscimento della periferica è automatico con Windows 98/Me/2000/XP non appena viene inserita la chiave USB. Non è necessario installare alcun software. Dopo l’inserimento della chiave m.objects è pronto per essere avviato nuovamente e la proiezione può partire premendo semplicemente il tasto Play del telecomando. Il telecomando può essere utilizzato per il rendering corretto da m.objects, così come per l’avvio dei file EXE.
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m.objects â&#x20AC;&#x201C; Il sistema
Processo di ampliamento m.objects si compone di diversi processi di ampliamento. Le versioni plus e pro possono essere ampliate tramite moduli aggiuntivi per utilizzi piĂš complessi.
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Premesse di sistema Requisiti minimi Dia-AV Le seguenti caratteristiche riguardano i requisiti minimi di un sistema (per es. Notebook) per l’utilizzo di m.objects per la gestione di periferiche esterne quali diaproiettori: • • • • • • •
CPU 200 MHz, 64 MB RAM 50 MB spazio libero sull’hard disk Scheda grafica SVGA 800x 600, 256 Colori Monitor 15’ 1 porta seriale libera o un adattatore Microsoft Windows 98 SE o superiore Scheda Audio Requisiti minimi directAV
I seguenti requisiti minimi riguardano un PC che deve essere utilizzato per le presentazioni directAV: • • • • • • • • •
CPU 1000 MHz, 512MB RAM spazio libero sull’hard disk a seconda del materiale video/immagini Scheda grafica XGA 1024 x 768, TrueColor (24 o 32 Bit) Monitor 17’ Microsoft Windows 2000, XP, Vista Scheda Audio Lettore CD-ROM Ad opzione, lettore CD-R o DVD-R e software per masterizzare DVD, Software DVD-Authoring. Ad opzione, scanner min. 1200dpi, TWAIN compatibile. Suggerimenti Hardware
Mentre state vagliando i requisiti minimi di sistema e se pensate che siano di vostro interesse, vi suggeriamo di equipaggiare il vostro PC in modo che l’hardware sia orientato anche in futuro a poter sostenere il lavoro che andrete a svolgere. In parallelo ai PC standard si possono trovare delle macchine Apple Macintosh. Il sistema operativo Mac OSX non è attualmente compatibile, tuttavia tutte le macchine Apple basate su processori Intel possono, con il software BootCamp (fornito con tutte le macchine) installare (oltre a OSX) il sistema operativo Microsoft. Pertanto m.objects può essere utilizzato su macchine Apple, a condizione che ci sia installato un sistema operativo Microsoft Windows. La prestazione del processore (CPU) non è inficiata dall’utilizzo di algoritmi ottimizzati all’interno di directAV. Una CPU da 2 fino a 3 GHz è di norma utilizzata a meno 10% durante la riproduzione di immagini digitali ad alta risoluzione e di suoni stereo. L’utilizzo di video è a questo punto molto importate. Se state pianificando l’acquisto di un computer e se in futuro volete aggiungere anche dei video alle vostre proiezioni, non risparmiate adesso e attrezzatevi con un PC/Notebook al quale sarà possibile poi cambianre la CPU con una più veloce e performante. A questo proposito i Notebook con delle caratteristiche appropriate, così come i PC Desktop, sono adatti all’utilizzo di audiovisivi HD con directAV. Se prediligete la compattezza, naturalmente il Notebook è più idoneo alle vostre necessità.
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Esistono comunque apparecchi con più processori, come per es. Intel Core Duo. Un proiettore digitale può portare a un’uscita monitor esterna per la proiezione a schermo pieno, mentre sul display voi vedrete visualizzata anche la struttura di m.objects con le sue tracce. Nei Notebook con tecnologia Intel Centrino la frequenza della CPU è più limitata se comparata a Notebook della stessa categoria. Per fare un paragone con una CPU Pentium 4, la frequenza del Notebook Centrino deve essere moltiplicata per 1,5. Ciò significa che un sistema Centrino da 1,3 GHz (Pentium M) corrisponde a ca. un Pentium 4 con 2,1 GHz. I sistemi con AMD Athlon o altri processori non dovrebbero avere alcun tipo di problema. Altrettanto importante quanto la CPU è la scheda grafica che si ha a disposizione. Per avere degli effetti immagine dinamici (movimento delle immagini) è assolutamente necessario che la scheda grafica abbia un rate di riproduzione costante. Se non è il caso della vostra scheda, le immagini non si susseguiranno fluidamente, ma a scatti. La dissolvenza a questo punto centra molto poco. Per una riproduzione fluida di proiezioni digitali ad alta risoluzione sono adatte le schede grafiche con Chips ATI Radeon 9600 Pro e superiore (anche X700 o superiore, come anche X1600 e superiore), così come NVidia GeForce FX 6600 e superiore. Anche con altre generazioni di schede grafiche è possibile avere ottimi risultati. Per avere delle performance simili suggeriamo di effettuare spesso gli aggiornamenti disponibili per la vostra scheda video (www.ati.com e www.nvidia.com ) Per nuove installazioni di schede grafiche o Notebook dovete considerare solo la RAM dedicata alla scheda video. Il sistema “Shared Memory” che coinvolge la scheda grafica insieme all’hard disk principale del PC, non è consigliabile. Sarebbe opportuno prevedere molte uscite video dalla scheda grafica se si lavora con m.objects. Ciò significa che un Notebook moderno con una risoluzione dello schermo di 1280x800 pixel dovrà essere collegato a un proiettore con una risoluzione di 1920x1080 pixel per avere una resa ottimale. E’ possibile migliorare il Desktop tramite le impostazioni di visualizzazione del desktop stesso.
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Contatti
Il Software m.objects è stato sviluppato da: Dipl. Inf. (FH) Steffen Richter Dipl. Inf. (FH) Ralf Wehner Siamo reperibili al seguente indirizzo: m.objects Präsentationstechnik e.K. Josef-Wintrup-Weg 23a D - 59387 Ascheberg Tel.: +49 (0)2593 9 88 88 Fax +49 (0)2593 9 88 89 support@mobjects.com http://www.mobjects.com
Il Software m.objects è distribuito in Italia da: Andreella Photo Piazza XXV Aprile, 11b 21052 - Busto Arsizio - VA Tel.: +39 0331.679350 info@andreella.it www.andreella.it
Siamo a vostra completa disposizione per qualsiasi domanda o suggerimenti su m.objects. Rivolgetevi a noi per richieste particolari o se volete suggerimenti in merito alle periferiche da utilizzare con il nostro programma.
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Note:
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