IL CALDO ERA SOFFOCANTE E CI ARRANGIAVAMO COME SI POTEVA. IMPROVVISARE TUFFI DAI PONTI DELLA PERIFERIA DIVENNE IL NOSTRO SVAGO. IL ALTERNATIVA SCHIACCIAVAMO LA TESTA ALLE LUCERTOLE TRA LE MACERIE DELLA ZONA INDUSTRIALE. DIETRO DI NOI L’ILVA SI IMPONEVA COME UNA CATTEDRALE.
ALTRE VOLTE ATTENDEVAMO CHE CAPITASSERO COSE INSOLITE E IN QUEI CASI L’ATTESA DIVENIVA INTERMINABILE.
MA NON ERA COSI’ SOLO PER NOI...
FUMAVANO TUTTI E ATTENDEVANO GUARDANDOSI ATTORNO CON CIRCOSPEZIONE.
QUANDO SI CAMMINA PER LA CITTA’ VECCHIA SI HA LA SENSAZIONE DI ESSERE OSSERVATI. POI CI SI GUARDA ALLE SPALLE E OGNUNO SEMBRA IMPEGNATO NELLA PROPRIA OCCUPAZIONE.
EPPURE VEDONO TUTTO, NE SONO CERTO.
PERCHE’ QUALCOSA ACCADE SEMPRE
E L’ATTESA VIENE RICOMPENSATA.